Manuale per l'uso Innesti e freni ZF ad isteresi
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<strong>Manuale</strong> <strong>per</strong> l’uso<br />
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ZF</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong><br />
6627 758 401a
Con riserva di modifiche<br />
Copyright by <strong>ZF</strong><br />
Il presente manuale è co<strong>per</strong>to da copyright.<br />
Stampato in Germania<br />
Edizione: 11.2005
Responsabili <strong>per</strong> la sicurezza sul lavoro sono <strong>per</strong> principio gli<br />
esecutori stessi degli interventi di riparazione sui gruppi <strong>ZF</strong>.<br />
L’osservanza di tutte le prescrizioni <strong>per</strong> la sicurezza e delle<br />
norme di legge in vigore costituiscono il presupposto <strong>per</strong><br />
prevenire danni alle <strong>per</strong>sone o alle cose durante gli<br />
interventi di manutenzione e riparazione.<br />
Prima di procedere agli interventi i loro esecutori devono<br />
conoscere <strong>per</strong>fettamente queste prescrizioni.<br />
La riparazione a regola d’arte dei prodotti <strong>ZF</strong> è possibile<br />
solo se s’impiega <strong>per</strong>sonale appositamente <strong>ad</strong>destrato.<br />
L’obbligo di questo <strong>ad</strong>destramento incombe all’ente<br />
esecutore della riparazione.<br />
Avvisi <strong>per</strong> la sicurezza<br />
Nel presente manuale ricorrono i seguenti avvisi riguardanti la<br />
sicurezza:<br />
NOTA<br />
Quest’indicazione serve a richiamare l’attenzione su<br />
particolari fasi di lavoro, metodi, informazioni, uso di mezzi<br />
ausiliari ecc.<br />
ATTENZIONE<br />
S’usa quando o<strong>per</strong>azioni non eseguite come prescritto e<br />
non a regola d’arte possono causare danni al prodotto.<br />
!<br />
PERICOLO !<br />
S’usa quando la mancanza d’attenzione può causare<br />
danni alle <strong>per</strong>sone o mettere in <strong>per</strong>icolo la vita.<br />
3
4<br />
Avvisi generali<br />
Prima di procedere all’installazione bisogna leggere<br />
attentamente le presenti istruzioni.<br />
A montaggio e collegamento elettrico avvenuti il <strong>per</strong>sonale<br />
specializzato deve assicurarsi che il prodotto funzioni di<br />
nuovo <strong>per</strong>fettamente.
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Indice<br />
1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6<br />
2 Impieghi tipici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7<br />
3 Caratteristiche particolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8<br />
4 Struttura / funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10<br />
5 Composizione e installazione dell’innesto . . . . . 12<br />
6 Composizione e installazione del freno . . . . . . . . 13<br />
7 Sollecitazioni meccaniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14<br />
8 Messa in esercizio elettrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15<br />
9 Regolatore elettronico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16<br />
10 Magnetismo residuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17<br />
11 Manutenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18<br />
12 Diagnosi delle anomalie e loro cause . . . . . . . . . . 19<br />
13 Indirizzi di contatto <strong>ZF</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21<br />
5
Introduzione <strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong><br />
1 Introduzione<br />
La possibilità di regolare con precisione le coppie torcenti e le<br />
forze di trazione costituiscono in numerosi impieghi la<br />
condizione essenziale <strong>per</strong> una lavorazione precisa di prodotti<br />
d’alta qualità.<br />
Specialmente in sequenze di processi non regolati la<br />
riproducibilità esatta e il mantenimento costante della coppia<br />
una volta regolata sono condizioni essenziali.<br />
Queste esigenze vengono soddisfatte nel modo migliore<br />
mediante innesti e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> funzionanti senza contatto e<br />
combinati con un apposito regolatore elettronico.<br />
6
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Impieghi tipici<br />
2 Impieghi tipici<br />
Un impiego tipico è quello di poter generare una forza di<br />
trazione esattamente definita nello svolgimento di prodotti<br />
continui come <strong>per</strong> es. filo metallico, filo di fibre, carta, rotoli<br />
di pellicole di plastica. In questo processo il cambiamento di<br />
diametro fra il rullo pieno e quello vuoto deve essere rilevato,<br />
elaborato da regolatore elettronico e trasformato da un freno in<br />
una coppia <strong>ad</strong>eguata <strong>per</strong> mantenere costante la forza di<br />
trazione.<br />
Schema di una linea di svolgimento<br />
freno <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> <strong>ZF</strong><br />
forza di trazione F (N)<br />
�<br />
�<br />
corrente I (A)<br />
015 237<br />
I processi d’avvolgimento vengono eseguiti allo stesso modo<br />
con innesti <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong>.<br />
Anche il rilevamento delle curve caratteristiche dei motori<br />
elettrici può essere realizzato come molte altre simulazioni di<br />
carico mediante <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> generando una coppia<br />
frenante regolabile con precisione.<br />
velocità v (m/s)<br />
corrente curva rilevatore Ø<br />
regolatore elettronico <strong>ZF</strong><br />
verso il processo di lavorazione<br />
7
Caratteristiche particolari <strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong><br />
3 Caratteristiche particolari della tecnica d’<strong>isteresi</strong><br />
trasmissione della coppia senza contatto<br />
assenza di rumore da attrattivo<br />
assenza di variazione di valore a causa dell’attrito<br />
nessun effetto “stick-slip”<br />
assenza d’usura<br />
esistenza di coppia di fermo / di sincronizzazione<br />
La coppia generata è regolabile, senza soluzione di continuità,<br />
in funzione della corrente impostata nella bobina<br />
d’eccitazione, fino al valore massimo del modello utilizzato.<br />
Non si ha un influsso del numero di giri, <strong>ad</strong> eccezione d’un<br />
minimo aumento quasi lineare della coppia a mano a mano<br />
che aumenta il numero di giri di slittamento.<br />
Nei modelli <strong>per</strong> potenze su<strong>per</strong>iori quest’aumento della coppia<br />
è più rilevante nell’intero campo del numero di giri.<br />
Un’altra caratteristica essenziale della tecnica dell’<strong>isteresi</strong> è la<br />
capacità di trasmettere coppie continue tanto in sincronia<br />
come con slittamento.<br />
La coppia agisce dunque anche nella situazione di fermo.<br />
8
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Caratteristiche particolari<br />
Curva coppia/corrente<br />
Coppia<br />
curva di c<strong>ad</strong>uta di corrente<br />
curva di salita della corrente<br />
Corrente<br />
018276<br />
9
4 Struttura / funzionamento<br />
Il magnete fisso comprende la bobina d’eccitazione che<br />
induce nel rotore il flusso magnetico. Nel rotore sono disposti<br />
gli uni di fronte agli altri poli esterni e poli interni, fra i quali si<br />
può muovere liberamente il cosiddetto anello d’<strong>isteresi</strong><br />
composto da materiale magnetico <strong>per</strong>manente (freno: il nucleo<br />
magnetico e il rotore formano un’unità).<br />
10<br />
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Struttura / funzionamento<br />
Magnete del freno<br />
Indotto Indotto Rotore<br />
Freno Innesto<br />
Magnete del innesto<br />
L’eccitazione della bobina provoca nell’anello d’<strong>isteresi</strong>, a<br />
seconda del numero di poli, una magnetizzazione tangenziale<br />
plurima con cambiamento dell’orientamento polare. Le forze<br />
d’attrazione o di repulsione delle zone magnetiche <strong>per</strong>manenti<br />
che in tal modo si creano generano la coppia sincrona<br />
trasmissibile.
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Struttura / funzionamento<br />
Geometria dei poli<br />
019436<br />
Anello<br />
d’<strong>isteresi</strong><br />
In caso di differenza di numero di giri fra il rotore e l’anello<br />
d’<strong>isteresi</strong> (slittamento funzionale) i magneti elementari<br />
cambiano continuamente la polarità.<br />
Ciò avviene contrastando una resistenza in funzione del<br />
materiale, <strong>per</strong> cui ogni magnete elementare <strong>per</strong>corre<br />
all’interno d’una frazione polare la nota curva d’<strong>isteresi</strong>.<br />
Da questa funzione deriva la denominazione “innesto/freno <strong>ad</strong><br />
<strong>isteresi</strong>”.<br />
Curve dell’<strong>isteresi</strong> in funzione<br />
del comando<br />
11
5 Composizione e installazione del innesto<br />
Il magnete fisso dell’innesto viene centrato mediante il suo<br />
diametro di centraggio con il pezzo di collegamento del cliente<br />
e fissato con viti.<br />
Il rotore viene di solito collegato fisso mediante una chiavetta,<br />
affinché non giri, con l’albero motore e bloccato assialmente<br />
<strong>per</strong> es. con anelli di bloccaggio o boccole di rasamento.<br />
A causa del momento d’inerzia piuttosto basso l’ancora<br />
costituisce di solito il lato uscita e viene avvitata sulla parte di<br />
collegamento.<br />
Se i momenti d’inerzia sono di secondaria importanza e se la<br />
situazione progettuale consente una disposizione più<br />
vantaggiosa, anche l’ancora può essere disposta sul lato<br />
entrata e il rotore sul lato uscita.<br />
Tutti i componenti devono essere fissati assialmente.<br />
NOTA<br />
Per l’esame dettagliato dell’installazione si può richiedere il<br />
relativo disegno all’indirizzo di contatto indicato in appendice.<br />
Si deve prestare particolare attenzione alla concentricità di<br />
montaggio dei componenti.<br />
12<br />
Composizione e installazione del innesto <strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong><br />
ATTENZIONE<br />
L’eccentricità dei componenti nucleo magnetico, rotore e<br />
indotto non deve su<strong>per</strong>are 0,1 mm, altrimenti esiste il<br />
<strong>per</strong>icolo di contatto r<strong>ad</strong>iale r<strong>ad</strong>ente!<br />
La disposizione r<strong>ad</strong>iale dei componenti s’ottiene nel modo<br />
migliore mediante cuscinetti.
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Composizione e installazione del freno<br />
6 Composizione e installazione del freno<br />
Il magnete del freno viene centrato mediante il suo diametro di<br />
centraggio con il pezzo di collegamento del cliente e fissato<br />
con viti.<br />
L’indotto viene avvitato sul pezzo a cui va collegato e deve<br />
essere fissato assialmente.<br />
NOTA<br />
Per l’esame dettagliato dell’installazione si può richiedere il<br />
relativo disegno all’indirizzo di contatto indicato in appendice.<br />
Si deve prestare particolare attenzione alla concentricità di<br />
montaggio dei componenti.<br />
ATTENZIONE<br />
L’eccentricità dell’indotto non deve su<strong>per</strong>are 0,1 mm,<br />
altrimenti esiste il <strong>per</strong>icolo di contatto r<strong>ad</strong>iale r<strong>ad</strong>ente.<br />
La disposizione r<strong>ad</strong>iale dei componenti s’ottiene nel modo<br />
migliore mediante cuscinetti.<br />
13
7 Sollecitazioni meccaniche<br />
Le sollecitazioni dei componenti derivanti <strong>per</strong> es. da carichi<br />
r<strong>ad</strong>iali o assiali vanno controllate nei singoli casi.<br />
Nei gruppi con freno <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> supportati su cuscinetti si può<br />
calcolare mediante il tipo e la disposizione dei cuscinetti la<br />
loro durata <strong>per</strong> un determinato carico prestabilito.<br />
NOTA<br />
Per l’esame della durata si può richiedere all’indirizzo di<br />
contatto <strong>ZF</strong> indicato in appendice il relativo disegno<br />
d’installazione o il catalogo “<strong>ZF</strong>-TIRATRON”.<br />
Per principio, specialmente i carichi da peso derivanti <strong>per</strong> es.<br />
da rotoli di riserva, devono essere proporzionati alla grandezza<br />
del freno.<br />
Se essi sono troppo grandi si consiglia un supporto separato<br />
unito al freno attraverso un collegamento flessibile con albero.<br />
14<br />
Sollecitazioni meccaniche <strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong><br />
8 Messa in esercizio elettrica<br />
L’eccitazione dei <strong>freni</strong> e innesti <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> avviene mediante<br />
corrente continua costante. La soluzione ideale s’ottiene con<br />
l’impiego del regolatore elettronico <strong>ZF</strong> ERM in combinazione<br />
con tensione continua d’alimentazione.<br />
NOTA<br />
Per richiedere le istruzioni <strong>per</strong> l’uso del “Regolatore<br />
elettronico <strong>ZF</strong> ERM” ci si rivolga all’indirizzo di contatto<br />
indicato in appendice.<br />
Prima della messa in esercizio ci si deve assicurare che la<br />
tensione d’alimentazione della fonte di corrente sia nei limiti<br />
ammissibili e che la sua potenza sia sufficiente.<br />
Quando nel innesto o nel freno pronto <strong>per</strong> il funzionamento<br />
viene immessa corrente subentra una coppia regolabile da zero<br />
(resistenza d’attrito del cuscinetto) al valore nominale in<br />
conformità alla curva coppia/corrente a seconda del modello<br />
utilizzato.<br />
ATTENZIONE<br />
La corrente nominale dei modelli utilizzati non deve essere<br />
su<strong>per</strong>ata.
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Messa in esercizio elettrica<br />
NOTA<br />
Le installazioni elettriche devono essere eseguite da <strong>per</strong>sonale<br />
specializzato. Si devono rispettare inoltre le norme in vigore<br />
<strong>per</strong> la sicurezza.<br />
Per principio, le polarità dei cavetti di collegamento della<br />
frizione e del freno non devono essere rispettate.<br />
In caso di unità direttamente accollate (<strong>per</strong> esempio<br />
disposizione “back-to-back”), tuttavia, potrebbe esserci<br />
una reciproca influenza magnetica che potrebbe anche<br />
dipendere dalla polarità.<br />
Modello Corrente nominale [A]<br />
EBU 0.05 0.225<br />
EBU 0.1 0.4<br />
EBU 0.3 0.75<br />
EBU 1 1.25<br />
EBU 3 1.25<br />
EBU 10 1.5<br />
EBU 30 2.2<br />
EBU 250/1 1.1<br />
EBU 500/3 1.4<br />
EBU 1000/10 1.9<br />
EBU 2000/30 2.7<br />
EBU 500/30 G 1.4<br />
EBU 1000/100 G 1.9<br />
EBU 2000/300 G 2.7<br />
EBU 2000/600 G 2.7<br />
EKU 0.3 0.9<br />
EKU 1 1.3<br />
EKU 3 1.5<br />
EKU 10 1.8<br />
15
Regolatore elettronico <strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong><br />
9 Regolatore elettronico<br />
Per poter mantenere costanti a un valore voluto la forza di<br />
trazione e la coppia nonostante il cambiamento di diametro del<br />
materiale d’avvolgimento o di altri fattori influenti sul<br />
processo occorre un comando elettronico regolato in modo<br />
ottimale che governa e regola gli innesti e i <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> a<br />
seconda del loro impiego.<br />
Con il regolatore elettronico <strong>ZF</strong> ERM è possibile tutta una<br />
serie di differenti impieghi.<br />
Quest’elemento elettronico assicura, in base a un valore<br />
teorico impostato, l’alimentazione corretta di corrente <strong>per</strong><br />
l’innesto e il freno. Esso è dotato di comando a<br />
microprocessore e di interfacce <strong>per</strong> la programmazione, l’uso<br />
e la diagnosi.<br />
NOTA<br />
Le istruzioni <strong>per</strong> l’uso del “Regolatore elettronico <strong>ZF</strong> ERM”<br />
vanno richieste all’indirizzo di contatto indicato in appendice.<br />
16
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Magnetismo residuo<br />
10 Magnetismo residuo<br />
Quest’effetto può verificarsi quando si toglie la corrente<br />
d’alimentazione e si manifesta <strong>per</strong> es. in improvvise<br />
successioni di movimenti che a seconda del processo in atto<br />
possono essere indesiderati o dannosi (non si riesce a<br />
sistemare il prodotto con la mano, rotture nel prodotto).<br />
Questa coppia residua ondulatoria, il cosiddetto “effetto<br />
scrollo” è causato da magnetismo residuo che si forma quando<br />
la corrente improvvisamente o senza rotazione relativa<br />
dell’indotto rispetto al magnete del freno o al rotore della<br />
frizione viene ridotta sotto il 50 % del valore d’uscita.<br />
In questo caso nell’anello d’<strong>isteresi</strong> si formano zone<br />
magnetiche <strong>per</strong>manenti a seconda del numero del coppie di<br />
poli, le quali nel gruppo senza (o con bassissima)<br />
alimentazione di corrente si manifestano sotto forma di coppia<br />
residua ondulatoria.<br />
NOTA<br />
Quest’effetto può essere evitato in modo sicuro se la corrente,<br />
con movimento relativo contemporaneo dell’indotto, viene<br />
ridotta progressivamente.<br />
Se <strong>per</strong> una causa involontaria si forma magnetismo residuo,<br />
questo può essere eliminato in qualsiasi momento.<br />
NOTA<br />
Quando in un innesto/freno <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> è presente <strong>per</strong> qualsiasi<br />
causa magnetismo residuo, questo può essere eliminato<br />
alimentando il gruppo con la corrente nominale e riducendo<br />
poi a zero la corrente. In quest’o<strong>per</strong>azione l’indotto deve fare<br />
contemporaneamente almeno un giro rispetto al magnete del<br />
freno o al rotore del innesto.<br />
Se nel processo o<strong>per</strong>ativo successivo si raggiunge di nuovo la<br />
corrente d’alimentazione (di valore più alto), il magnetismo<br />
residuo viene eliminato anche in questo modo.<br />
17
Manutenzione <strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong><br />
11 Manutenzione<br />
Grazie al loro funzionamento senza contatto i componenti<br />
degli innesti e dei <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> non sono soggetti <strong>ad</strong> usura.<br />
In condizioni d’utilizzazione ammissibili, <strong>per</strong> es. rispetto dei<br />
valori limite stabiliti nel catalogo <strong>per</strong> i vari modelli ed<br />
osservanza delle comuni regole tecniche, solo i cuscinetti sono<br />
limitati in quanto a durata (durata d’uso del grasso).<br />
I cuscinetti a sfere dei <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> fornibili come unità con<br />
supporto sono riempiti di grasso e, come indicato dal<br />
fabbricante, non richiedono manutenzione.<br />
La durata del supporto con cuscinetto dipende fra l’altro dalla<br />
sollecitazione (vedasi al riguardo “7 Sollecitazioni<br />
meccaniche”, dall’imbrattamento e dalle tem<strong>per</strong>ature.<br />
18
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Diagnosi delle anomalie<br />
12 Diagnosi delle anomalie<br />
Anomalia<br />
L’innesto/freno non<br />
genera la coppia<br />
nonostante<br />
l’alimentazione<br />
elettrica collegata.<br />
L’innesto/freno<br />
fornisce una coppia<br />
“sbagliata” (fattore<br />
coppia)<br />
Causa possibile<br />
Difetto nella rete<br />
Collegamenti difettosi<br />
Magnete (bobina) dell’innesto / freno<br />
difettoso<br />
Manca il collegamento meccanico dei<br />
componenti, <strong>per</strong> es. indotto / albero,<br />
rotore /albero.<br />
Corrente d’eccitazione non corretta<br />
Contatto r<strong>ad</strong>ente r<strong>ad</strong>iale<br />
dell’indotto/rotore<br />
Contatto r<strong>ad</strong>ente assiale<br />
dell’indotto/rotore<br />
Rimedio<br />
Controllare / sostituire la parte difettosa.<br />
Controllare / sostituire i cavi di collegamento.<br />
Sostituire il magnete dell’innesto / freno<br />
(indirizzo assistenza <strong>ZF</strong>).<br />
Montare la chiavetta <strong>per</strong> collegamento<br />
indotto/albero, rotore/albero o usare tecniche di<br />
collegamento alternative (pressa, incollatura).<br />
Controllare l’impostazione dei valori teorici.<br />
Controllare i parametri di regolazione <strong>per</strong> il tipo<br />
d’impiego desiderato dello ERM seguendo le istruzioni<br />
<strong>per</strong> l’uso del “Regolatore elettronico <strong>ZF</strong> ERM”.<br />
Controllare l’installazione. Difetto di<br />
concentricità max. 0,1 mm, v. capitolo<br />
“Composizione e installazione”.<br />
Controllare l’installazione. Disposizione assiale<br />
dei componenti secondo il disegno d’installazione<br />
/ catalogo “<strong>ZF</strong>-TIRATRON”.<br />
19
Diagnosi delle anomalie <strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong><br />
NOTA<br />
Se <strong>per</strong> rimediare al contatto r<strong>ad</strong>iale si ripassa<br />
l’indotto / il rotore cambiano le caratteristiche<br />
(curva).<br />
20<br />
Anomalia<br />
Formazione di rumore<br />
Momento residuo<br />
ondulatorio senza<br />
alimentazione di<br />
corrente, scuotimento<br />
del freno / innesto<br />
Causa possibile<br />
Particelle nell’intraferro<br />
Contatto r<strong>ad</strong>ente r<strong>ad</strong>iale dell’indotto /<br />
rotore<br />
Contatto r<strong>ad</strong>ente assiale dell’indotto /<br />
rotore<br />
Magnetismo residuo<br />
Contatto r<strong>ad</strong>ente r<strong>ad</strong>iale dell’indotto /<br />
rotore<br />
Rimedio<br />
Pulire / soffiare con aria compressa.<br />
Controllare l’installazione. Difetto di<br />
concentricità max. 0,1 mm, v. capitolo<br />
“Composizione e installazione”.<br />
Controllare l’installazione. Disposizione<br />
assiale dei componenti secondo il disegno<br />
d’installazione / catalogo “<strong>ZF</strong>-TIRATRON”<br />
Vedi capitolo “Magnetismo residuo”<br />
Controllare l’installazione. Difetto di<br />
concentricità max. 0,1 mm, v. capitolo<br />
“Composizione e installazione”.
<strong>Innesti</strong> e <strong>freni</strong> <strong>ad</strong> <strong>isteresi</strong> Indirizzi di contatto <strong>ZF</strong><br />
13 Indirizzi di contatto <strong>ZF</strong><br />
Richiesta di cataloghi o disegni di installazione:<br />
• Catalogo “<strong>ZF</strong>-TIRATRON”<br />
• Istruzioni <strong>per</strong> l’uso del “Regolatore elettronico <strong>ZF</strong> ERM”<br />
<strong>ZF</strong> Friedrichshafen AG<br />
Sonder-Antriebstechnik<br />
Special Driveline Technology<br />
88036 Friedrichshafen / Germany<br />
Telefono +49(0)7541-77-3300<br />
Telefax +49(0)7541-77-2379<br />
e-Mail industrial-drives@zf.com<br />
Posti di contatto <strong>per</strong> l’assistenza<br />
Si prega di vedere l’indirizzo del posto d’assistenza<br />
competente nell’elenco riportato in Internet:<br />
www.zf.com/industrial-drives<br />
21