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CONTENTS - Dipartimento di Matematica e Informatica

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d’altra parte, però, se non solo b è 0, ma anche a è 0 (dunque a=b=0), la “<strong>di</strong>visione” 0:0<br />

è ancora più… stravagante: qualsiasi numero c moltiplicato per il <strong>di</strong>visore b darebbe il<br />

<strong>di</strong>videndo a.<br />

Ri<strong>di</strong>colo, assurdo, mostruoso, dunque da evitare. È per questo che, nella definizione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>visione a:b, si impone che il <strong>di</strong>visore b sia non nullo, cioè <strong>di</strong>verso da zero.<br />

Torniamo all’inizio. La <strong>di</strong>visione dunque non va definita tra coppie <strong>di</strong> numeri naturali o,<br />

come si usa <strong>di</strong>re in <strong>Matematica</strong>, nell’insieme prodotto cartesiano N×N, ma piuttosto in<br />

N per N privato dello zero, cioè in N×(N-{0}) [qualcuno scrive N×N + ]. Dunque, nella<br />

coppia or<strong>di</strong>nata (a; b), a è un naturale qualsiasi, ma b ha una restrizione: non può essere<br />

zero.<br />

Ora che abbiamo stabilito l’àmbito numerico nel quale muoverci, torniamo al problema<br />

necessario <strong>di</strong> ampliare N per poter eseguire le <strong>di</strong>visioni. Sappiamo che eseguire 2:3, se<br />

fosse possibile, sarebbe come eseguire 4:6 oppure 12:18 oppure 200:300; sarebbe come<br />

<strong>di</strong>re che, rispetto a quel che vogliamo ottenere, si possono identificare tutte queste<br />

scritture. Notiamo che affermare «2:3 è come 12:18» aritmeticamente significa che<br />

«2×18=12×3».<br />

Il Lettore noti la finezza: la scrittura 2:3 non esiste in N per i motivi detti sopra, e quin<strong>di</strong><br />

non potremmo mai scrivere un’uguaglianza come 2:3=12:18; ma questa la possiamo<br />

scrivere come moltiplicazione 2×18=12×3, che ha lo stesso significato ed è lecita.<br />

In <strong>Matematica</strong> si esprime tutto ciò nel modo seguente [se il Lettore non avvezzo alle cose<br />

matematiche si perde o si spaventa alle prossime righe, non si preoccupi e passi pure<br />

<strong>di</strong>rettamente a dove troverà <strong>di</strong> nuovo il segno ]:<br />

Consideriamo le coppie (a; b), (c; d) dell’insieme N×(N-{0}), dove a, b, c, d sono<br />

naturali qualsiasi, con le sole restrizion b≠0, d≠0 ; consideriamo la seguente relazione<br />

(che in<strong>di</strong>chiamo con eq): [(a; b) eq (c; d)] se e solo se [a×d = c×b].<br />

Questa relazione appartiene ad una categoria privilegiata, le relazioni <strong>di</strong> equivalenza, in<br />

quanto è [tralascio le <strong>di</strong>mostrazioni o le affido al Lettore volonteroso e curioso; in ogni<br />

caso, si trovano in qualsiasi testo <strong>di</strong> algebra]:<br />

• riflessiva: per ogni coppia (a; b) <strong>di</strong> N×(N-{0}), vale la seguente affermazione: (a; b)<br />

eq (a; b);<br />

• simmetrica: per ogni coppia <strong>di</strong> coppie (a; b), (c; d) dell’insieme N×(N-{0}), vale la<br />

seguente affermazione: se [(a; b) eq (c; d)] allora [(c; d) eq (a; b)];<br />

• transitiva: per ogni terna <strong>di</strong> coppie (a; b), (c; d), (e; f) dell’insieme N×(N-{0}), vale<br />

la seguente affermazione: se {[(a; b) eq (c; d)] e [(c; d) eq (e; f)]} allora [(a; b) eq<br />

(e; f)].<br />

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