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Università di Napoli - Corriere del Mezzogiorno - Corriere della Sera

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Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong><br />

pi. Con la gestione Cassese infatti - che ha<br />

impresso un ra<strong>di</strong>cale cambio <strong>di</strong> passo dopo<br />

molti anni <strong>di</strong> sostanziale «letargia» - sono<br />

stati inaugurati <strong>di</strong>versi nuovi corsi (e sono<br />

stati rafforzati quelli già esistenti) con l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> offrire ai giovani una concreta<br />

opportunità <strong>di</strong> trovare un rapido quanto efficace<br />

inserimento nel mondo <strong>del</strong> lavoro. Tra<br />

gli esempi più significativi: fashion design,<br />

cinema, montaggio, scenografia, scenotecnica,<br />

scultura. Oppure la scuola <strong>di</strong> restauro<br />

pittorico (la prima <strong>del</strong> Miur insieme con<br />

quella <strong>del</strong> Suor Orsola), insomma, un’altra<br />

formazione <strong>di</strong> eccellenza. Perché se è vero<br />

che, soprattutto per le arti visive, gli sbocchi<br />

lavorativi <strong>di</strong>pendono sempre da molti fattori<br />

LA FABBRICA DEI TALENTI<br />

la lezione dei maestri <strong>del</strong> Dopoguerra<br />

Scampata alle bombe ma devastata dall’occupazione militare<br />

– che l’aveva depauperata <strong>di</strong> opere, libri e documenti - nel<br />

Dopoguerra l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti riprende le sue attività<br />

con la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Emilio Notte – un maestro <strong>del</strong>la pittura, al<br />

quale è stata de<strong>di</strong>cata una grande mostra in corso sino al 14<br />

luglio – che aprirà l’istituzione a nuovi orizzonti, innanzitutto<br />

aprendo le porte alle correnti contemporanee e dunque<br />

offrendo alla retriva cultura ufficiale napoletana la possibilità<br />

<strong>di</strong> affacciarsi sul più complesso e aggiornato panorama<br />

europeo degli anni Cinquanta. Un clima culturale-artistico<br />

straor<strong>di</strong>nario alimentato dall’energia dei giovanissimi ma<br />

già operativi (insegnavano all’allora annesso liceo artistico)<br />

Spinosa, Ven<strong>di</strong>tti, Barisani, De Stefano, Colucci, Greco e<br />

Perez. Mentre nelle aule <strong>del</strong>l’Accademia, emergevano altri<br />

straor<strong>di</strong>nari talenti: Pisani, Alfano, Persico, Di Bello, Biasi,<br />

Palumbo, Del Pezzo, Starita, Di Ruggiero, Di Fiore, Bugli,<br />

Pirozzi e Stefanucci. Un piccolo ma agguerrito plotone <strong>di</strong><br />

fuoriclasse <strong>del</strong>le arti, che dal quartier generale <strong>di</strong> via Costantinopoli mossero in varie <strong>di</strong>rezioni<br />

operando un reale cambiamento nell’arte napoletana lasciando un segno in Italia e nel mondo. Il<br />

modo migliore per rialzare la testa dopo il <strong>di</strong>sastro bellico.<br />

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