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«TESTIMONIANZE SUL 1848 A BRESCIA»<br />

ARTURO BETTONI*<br />

CENNI SULLA PROVENIENZA<br />

DEI DOCUMENTI E SUI RAPPORTI<br />

PARENTALI FRA LE FAMIGLIE<br />

LUCCHINI E ROGGERO**<br />

Nel 1999 entrando in casa Roggero sul colle del Goletto, da<br />

cui si gode di fronte la vista del Castello e da un lato si intravede<br />

la sagoma della chiesa di S. Pietro, ho avuto l’esatta sensazione<br />

che il tempo non fosse passato. La casa era di proprietà<br />

della famiglia Roggero fin dalla fine del ’700 ed ogni<br />

stanza ed ogni oggetto conservavano memoria della vita vissuta<br />

da allora.<br />

L’archivio dei documenti era stato inoltre custodito con cura<br />

dall’ultimo proprietario, Tebaldo Roggero, e poi dai suoi<br />

eredi, a testimonianza di una pagina gloriosa della nostra storia<br />

bresciana.<br />

L’ultimo proprietario dei documenti, Tebaldo Roggero, era<br />

nato nel 1895 da Giovanni Roggero ed Angelina Lucchini, figlia<br />

di Gian Battista Lucchini, ed è morto a Brescia nel 1975.<br />

Dopo gli studi classici presso il Liceo “Arici”, partecipò co-<br />

* Antiquario, cultore della materia.<br />

** Introduzione all’incontro sul tema: «Testimonianze sul 1848 a Brescia»<br />

del 7 novembre 2005.


178 ARTURO BETTONI<br />

[2<br />

me ufficiale degli alpini alla prima guerra mondiale. Era inoltre<br />

un pittore del gruppo di S. Barnaba e poi del Bruttanome,<br />

ed ebbe come guida magistrale il maestro Virgilio Vecchia.<br />

Il giudizio di Pietro Feroldi, scritto negli anni quaranta, è<br />

significativo:<br />

Guardate i suoi disegni, le sanguigne, le matite colorate, c’è<br />

in tutto la formazione consolidata da lunga preparazione.<br />

Quelle tre cogome, che egli definisce un divertimento, lasciano<br />

stupefatti per l’organicità della precisione tonale… Quel ritratto<br />

di Vecchia dalle mani congiunte, segnato da un tratteggio<br />

rembrantiano, arriva al palpito della vita, e poi rapide costruzioni<br />

di nudo, la rivelazione di due gigli da un afflato etereo,<br />

tutto reca la firma di un’intelligenza superiore.<br />

Feroldi, dunque, sottolinea l’aspetto molteplice degli interessi<br />

pittorici di Roggero, ma dà testimonianza della validità<br />

dell’artista, che è rimasto nell’ombra forse a causa del carattere<br />

severo e schivo e dell’innata modestia.<br />

Il fratello di Tebaldo Roggero si chiamava invece come il<br />

nonno materno Gian Battista ed era nato a Brescia nel 1888 e<br />

morì a Verona nel 1972. Frequentò anch’egli l’Istituto “Arici”<br />

e fu pittore sotto la guida di Arnaldo Zuccari e Rutilio Carpinoni,<br />

presso la scuola serale “Moretto”, fu maestro di Edoardo<br />

Togni, come si deduce dai documenti.<br />

Risalendo nell’albero genealogico troviamo poi Achille, Annetta<br />

e Angelina Lucchini, i tre figli di Gian Battista.<br />

Achille Lucchini nacque a Brescia nel 1838 e morì nel 1886.<br />

Partecipò alle campagne di Indipendenza del 1859 con Garibaldi<br />

e alla presa di Porta Pia del 1870, seguendo le orme patriottiche<br />

del padre. Morì però giovane di una malattia epidemica<br />

senza lasciare eredi.<br />

Annetta Lucchini nacque nel 1839. Fu educata presso le suore<br />

Canossiane di Rovato. Nel 1860, sotto la guida spirituale di<br />

padre Chierici, decise di consacrarsi a Dio. Insieme all’amica<br />

Faustina Pinelli, il 5 aprile del 1864, entrò nella Pia Unione<br />

delle figlie di Maria Immacolata, sotto la protezione di S. Or-


3] Introduzione<br />

179<br />

sola e S. Angela Merici, negli anni in cui era superiora la fondatrice<br />

delle Dorotee Marina Maini. In un suo scritto, pubblicato<br />

per il 25° anniversario della Compagnia, Annetta ricordò<br />

che, seguendo la proposta di Maddalena Girelli, fu tra<br />

le prime cinque consorelle.<br />

Dal 1868 Annetta fu assistente della Compagnia mentre nel<br />

1877, alla morte della Cocchetti, divenne vicesuperiora.<br />

Morì nel 19<strong>08</strong> dopo una lunga malattia che la portò alla cecità.<br />

Elisabetta Girelli nel ricordarla disse: Annetta abbracciò la<br />

regola di S. Angela non già come ripiego, ma come un conforto<br />

celeste ed un mezzo efficace per raggiungere la perfezione<br />

della vita religiosa a cui si sentiva chiamata.<br />

Angelina Lucchini, la terza figlia di Gian Battista, sposò<br />

Giovanni Roggero, nato ad Asti e diplomato presso il locale<br />

Conservatorio. Egli fece parte dell’esercito sabaudo e partecipò<br />

a tutte le guerre per l’Indipendenza dell’Italia in qualità<br />

di capo musico: nel 1870 entrò con le prime truppe a Roma<br />

dalla Breccia di Porta Pia. Oggi possiamo vedere la sua divisa<br />

nel Museo del Risorgimento in Castello. Giovanni Roggero,<br />

dopo il matrimonio con Angelina Lucchini, si trasferì a<br />

Brescia dove fu, con Antonio Venturi, tra i fondatori del Conservatorio<br />

cittadino. Angelina e Giovanni Roggero ebbero più<br />

figli, Gian Battista e Tebaldo, sono gli unici eredi della famiglia<br />

di cui abbiamo accennato.<br />

Risalendo nell’albero genealogico, arriviamo a Gian Battista<br />

Lucchini che esercitava la professione di mercante. Figlio<br />

di Antonio Lucchini, di origini bergamasche, studiò a Vienna<br />

dove si laureò in medicina. Fu tra i fondatori della Compagnia<br />

del S.S. Sacramento della parrocchia di S. Giovanni Evangelista.<br />

Partecipò a Brescia ai moti risorgimentali del 1848 nelle vesti<br />

di sergente di una Compagnia, successivamente prese parte<br />

ai moti del 1859 sempre convinto della possibilità di costruire<br />

uno stato unitario e cattolico. Morì nel 1877.


180 ARTURO BETTONI<br />

[4<br />

Concludo augurandomi che lo studio e la presentazione di<br />

queste carte, appartenenti ad una famiglia impegnata nel sociale<br />

e in ambito cattolico in un’epoca fervente di ardore, siano<br />

di stimolo per un impegno civile da parte di tutti noi anche<br />

nella nostra difficile epoca.<br />

«Commentari dell’Ateneo di Brescia» per l’anno 2005, Brescia 20<strong>08</strong>.

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