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Elisa Bara - Centri di Ricerca - Università Cattolica del Sacro Cuore

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FORMARE ALLA<br />

CURA DELL’ALTRO<br />

Volontariato e<br />

sofferenza adulta<br />

Volontari e formazione<br />

<strong>Elisa</strong> <strong>Bara</strong><br />

martedì 10 MAGGIO 2011<br />

<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />

Aula Magna “G. Tovini”<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011<br />

OSSERVATORIO<br />

SUL VOLONTARIATO<br />

In collaborazione con<br />

Con il contributo <strong>di</strong><br />

Con il patrocinio <strong>di</strong><br />

Famiglia, Conciliazione,<br />

Integrazione e Solidarietà Sociale<br />

Facoltà <strong>di</strong> Scienze<br />

<strong>del</strong>la Formazione<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Pedagogia<br />

<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>


Le aree indagate<br />

a. Caratteristiche associazioni <strong>di</strong><br />

volontariato<br />

b. Tratti <strong>di</strong>stintivi <strong>del</strong> volontario che agisce<br />

in contesti <strong>di</strong> sofferenza adulta<br />

c. Le necessità formative dei volontari<br />

d. Gli stakeholder <strong>del</strong> processo formativo<br />

e. La funzione dei <strong>Centri</strong> Servizi per il<br />

Volontariato<br />

f. Prospettive progettuali<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


a. Le caratteristiche <strong>del</strong>le<br />

associazioni indagate<br />

AREE DI INTERVENTO N. ASSOCIAZIONI*<br />

* le associazioni<br />

possono operare in<br />

volontariato ospedaliero<br />

volontariato in hospice<br />

volontariato domiciliare<br />

prevenzione/promozione<br />

auto - aiuto<br />

volontariato socioassistenziale<br />

volontariato ambulatoriale<br />

volontariato sociale<br />

formazione<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011<br />

8<br />

7<br />

7<br />

5<br />

3<br />

2<br />

2<br />

1<br />

1<br />

più ambiti


Classificazione per tipologia <strong>di</strong><br />

attività<br />

Attività <strong>di</strong><br />

natura<br />

relazionale<br />

Attività <strong>di</strong><br />

natura<br />

gestionaleorganizzativa<br />

ATTIVITA’<br />

assistenza al malato<br />

informazione/prevenzione/promozione<br />

assistenza ai familiari<br />

found rising<br />

ricerca<br />

supporto segretariale<br />

supporto a gruppi <strong>di</strong> auto aiuto<br />

supporto al personale sanitario<br />

* le associazioni possono svolgere più attività<br />

NUMEROSITA’*<br />

Coerentemente alle aree <strong>di</strong> intervento e alla tipologia <strong>di</strong> attività, i destinatari dei<br />

servizi sono in primis i malati oncologici o terminali, i familiari e altri malati in<br />

situazione <strong>di</strong> svantaggio sociale<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011<br />

21<br />

12<br />

8<br />

5<br />

5<br />

5<br />

3<br />

2


. Le caratteristiche <strong>del</strong> volontario<br />

• volontari <strong>di</strong> età adulta (tra i 40 e i 60 anni)<br />

e tardo adulta (oltre 60 anni), soprattutto<br />

donne<br />

• carenza <strong>di</strong> giovani -> probabilmente<br />

dovuta all’ambito <strong>di</strong> intervento (la<br />

sofferenza in età adulta, che richiede la<br />

presenza <strong>di</strong> persone mature e motivate )<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Le motivazioni dei volontari<br />

I volontari scelgono liberamente come essere <strong>di</strong>sponibili sul territorio,<br />

ognuno in base alle <strong>di</strong>sponibilità che ha, in base alla risorsa più preziosa<br />

che ha, il tempo. [T.11.1]<br />

Poi è volontario <strong>di</strong> una associazione specifica e porta con sé le idee e<br />

la mission <strong>del</strong>l’ente [T.24.1].<br />

LIBERTÀ<br />

ISPIRAZIONE VALORIALE<br />

ADESIONE ALLA MISSION<br />

DELL’ENTE<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Le caratteristiche personali<br />

• ascolto<br />

• <strong>di</strong>sponibilità<br />

• mettersi al servizio <strong>del</strong>l’altro<br />

• competenza nella relazione d’aiuto<br />

• preparazione<br />

• responsabilità<br />

• consapevolezza<br />

Essere specialisti in<br />

UMANITÀ!<br />

Il denominatore comune è essere specialisti in umanità, da qualunque parte,<br />

anche quando facciamo accompagnamenti con il furgone, <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sabile o<br />

persona svantaggiata, anche se non si parla <strong>di</strong> sanità, la prima cosa che<br />

chie<strong>di</strong>amo è una sensibilità e specializzazione in umanità e nella relazione<br />

d’aiuto. Sono due caratteristiche comuni a tutti i volontari [T.11.1].<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Le attività <strong>del</strong> volontario<br />

• gestione <strong>del</strong>la relazione <strong>di</strong><br />

aiuto con il malato e loro<br />

famiglie<br />

• accoglienza <strong>del</strong> malato o<br />

dei familiari nelle strutture<br />

sanitarie, <strong>di</strong>sbrigo <strong>di</strong><br />

pratiche,<br />

accompagnamento presso<br />

se<strong>di</strong> <strong>di</strong>staccate o supporto<br />

alla quoti<strong>di</strong>anità<br />

• attività <strong>di</strong> supporto<br />

segretariale o raccolta <strong>di</strong><br />

fon<strong>di</strong><br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


c. Il valore <strong>del</strong>la formazione<br />

Non ci si può improvvisare volontari nella<br />

relazione d’aiuto nell’ambito <strong>del</strong>la<br />

sofferenza adulta: bisogna essere<br />

preparati e formati nel tempo.<br />

Deve essere un volontario ben formato e con una profonda<br />

motivazione, in quanto è un tipo <strong>di</strong> volontariato nel quale non ci si<br />

può improvvisare perché interfacci persone che stanno<br />

attraversando un momento <strong>di</strong>fficilissimo <strong>del</strong>la vita e con una<br />

sensibilità particolare. Quin<strong>di</strong> se non si ha lo stesso tipo <strong>di</strong> sensibilità<br />

ma anche la formazione si rischia <strong>di</strong> far male, non <strong>di</strong>co <strong>di</strong> far danni,<br />

ma sicuramente <strong>di</strong> creare problemi [T.15.1].<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Formazione: le criticità dei volontari<br />

SENSO DI APPARTENENZA ALL’ORGANIZZAZIONE<br />

(scarso senso <strong>di</strong> appartenenza all'associazione, visione <strong>di</strong> gruppo, motivazione)<br />

FORMAZIONE CONTINUA<br />

(formazione continua per i volontari, la supervisione costante per elaborazione esperienze <strong>di</strong><br />

dolore/morte)<br />

GESTIONE RELAZIONI ED EMOZIONI<br />

(gestione emozioni/stress emotivo, relazione <strong>di</strong> breve durata con il malato, gestione <strong>del</strong>la<br />

relazione, resistenza iniziale a mettersi in gioco)<br />

GESTIONE DELLA LEADERSHIP<br />

(formazione dei responsabili, <strong>di</strong>fficoltà a in<strong>di</strong>viduare un coor<strong>di</strong>natore interno al gruppo, conflittualità<br />

all’interno <strong>del</strong> gruppo e con il personale ospedaliero, gestione <strong>del</strong>la leadership)<br />

TURN OVER<br />

(<strong>di</strong>scontinuità/turn over, reperimento volontari, burn-out o abbandono per eccessivo<br />

coinvolgimento emotivo)<br />

RAPPORTO DI RETE<br />

(scarso rapporto con altre associazioni oncologiche, coor<strong>di</strong>namento con i servizi socio-sanitari <strong>del</strong><br />

territorio)<br />

LAVORO DI GRUPPO<br />

(confronto interno al gruppo, problemi <strong>di</strong> integrazione nell’équipe)<br />

DEFINIZIONE RUOLO<br />

(far comprendere Formare ruolo alla cura e funzioni <strong>del</strong>l’altro. ai familiari) Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011<br />

7<br />

6<br />

4<br />

4<br />

3<br />

2<br />

2<br />

1


Quali percorsi formativi?<br />

• Formazione <strong>di</strong> base (ingresso)<br />

• Formazione continua (aggiornamento)<br />

• Supervisione (gestione relazioni ed<br />

emozioni)<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


I destinatari <strong>del</strong>la formazione<br />

VOLONTARIO – GRUPPO DEI VOLONTARI – VOLONTARI ED EQUIPE MEDICA<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Progettare corsi o ideare percorsi?<br />

Articolazione progettuale: veri e propri<br />

“PER-CORSI”, in cui la formazione d’aula* si intreccia con<br />

colloqui in<strong>di</strong>viduali, attività <strong>di</strong> tirocinio, incontri <strong>di</strong> gruppo<br />

e si <strong>di</strong>pana su durate temporali me<strong>di</strong>o-lunghe. (Chiara<br />

Buizza)<br />

Progettazione articolata attenta alle caratteristiche <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento dei partecipanti e formazione come<br />

“accompagnamento” -> relazione “educativa” centrata<br />

sul “prendersi cura” <strong>del</strong>l’altro (il volontario)<br />

*Va segnalata anche la presenza <strong>di</strong> due proposte formative che<br />

utilizzano la Fad (formazione a <strong>di</strong>stanza)<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Accompagnamento formativo<br />

attraverso il colloquio<br />

• Gestito spesso dai membri senior<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione<br />

• Competenze richieste: gestione relazione<br />

educativa e strategie comunicativorelazionali<br />

• La progettazione formativa<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


La rete degli stakeholder<br />

Istituti <strong>di</strong> ricerca<br />

Provincia Enti <strong>di</strong> formazione<br />

CSV ASL Professionisti<br />

Regioni<br />

Fondazioni Volontari Soci<br />

Presidente<br />

Comuni Istituti<br />

Resp. Formazione<br />

Scolastici<br />

Operatori<br />

Aziende Ospedaliere Istituti <strong>di</strong> cura sanitari<br />

Federazioni<br />

Congregazioni religiose<br />

<strong>Università</strong><br />

Rete istituzionale<br />

Rete locale<br />

Rete interna<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Quale partnership tra gli attori sociali?<br />

• Rete ampia ma non sempre caratterizzata da<br />

scambio e collaborazione<br />

• Nella maggioranza dei casi gli intervistati<br />

<strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> essere autonomi nella gestione <strong>del</strong><br />

processo formativo, vuoi per la specificità <strong>del</strong><br />

contesto o per la presenza <strong>di</strong> persone esperte <strong>di</strong><br />

formazione.<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Formazione in rete?<br />

[…], c’è la chiusura. Ognuno si chiude nel proprio guscio e allora si ha<br />

paura che si entri magari in un particolare <strong>del</strong>l’altro e non si vuole far<br />

uscire fuori le proprie […] non ne sentiamo la necessità. Anche<br />

perché comunque chiedere il supporto <strong>di</strong> un’altra associazione nel<br />

corso <strong>di</strong> formazione, secondo me, devi con<strong>di</strong>videre almeno<br />

qualcosa e non c’è molta con<strong>di</strong>visione fra un’associazione che è<br />

prettamente oncologica e le altre associazioni. [T.17.11].<br />

A volte chiusura e autoreferenzialità<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Il rapporto con i CSV<br />

Legami forti<br />

Visto l’aumentare <strong>del</strong>l’offerta è<br />

assolutamente impossibile coor<strong>di</strong>narsi<br />

sul fronte <strong>del</strong> volontariato; .. qualcosa<br />

sta facendo il CSV, da loro abbiamo<br />

ricevuto un grosso <strong>di</strong> aiuto, non solo<br />

come finanziamento, ma soprattutto<br />

come supporto e assistenza, dal<br />

comunicato stampa in giù [T.2.11].<br />

Legami deboli<br />

Per la nostra tipicità il contributo <strong>del</strong><br />

CSV è relativo perché abbiamo risorse<br />

de<strong>di</strong>cate e continue alla formazione.<br />

L’apertura per la collaborazione c’è<br />

(ad esempio per la scelta <strong>di</strong> alcuni<br />

relatori per la formazione <strong>di</strong> base dei<br />

volontari sebbene usiamo quasi<br />

sempre nostri operatori anche per la<br />

formazione). Forse è un po’ più rigido<br />

nella stesura <strong>di</strong> eventuali progetti e<br />

lavoriamo così in autonomia [T.8.12].<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


La funzione svolta dai CSV<br />

• supporto amministrativo e finanziamenti;<br />

• scambio professionale, consulenza e coprogettazione;<br />

• promozione <strong>di</strong> iniziative.<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


Alcune linee progettuali<br />

1. POTENZIAMENTO DELLA RETE DEGLI STAKEHOLDER<br />

Gli enti <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> dover essere aiutati e stimolati al confronto, allo<br />

scambio e alla con<strong>di</strong>visione. Una possibile strada da percorrere,<br />

suggerisce un intervistato, potrebbe essere la realizzazione <strong>di</strong> corsi<br />

interassociativi, mirati allo sviluppo <strong>di</strong> competenze trasversali e al<br />

consolidamento <strong>del</strong>la rete e <strong>del</strong>la conoscenza reciproca.<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


… linee progettuali …<br />

2. POTENZIAMENTO FUNZIONI CSV<br />

I CSV non risultano “sfruttati” a pieno dalle associazioni <strong>di</strong> volontariato.<br />

Gli spazi <strong>di</strong> intervento potrebbero <strong>di</strong>rezionarsi verso il sod<strong>di</strong>sfacimento<br />

<strong>di</strong> alcuni bisogni formativi specifici non gestibili dalle singole<br />

associazioni.<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


…. linee progettuali<br />

3. PERCORSI DI FORMAZIONE CONTINUA DIVERSIFICATI<br />

corsi interni, corsi interassociativi, seminari e convegni,<br />

supervisioni e colloqui in<strong>di</strong>viduali<br />

La scelta <strong>del</strong>l’impianto metodologico e organizzativo potrebbe porsi in<br />

maniera coerente ai bisogni formativi:<br />

• percorsi interni supportati da coaching in<strong>di</strong>viduale per<br />

sviluppare il senso <strong>di</strong> appartenenza;<br />

• percorsi basati sul cooperative learning per la gestione <strong>del</strong>le<br />

relazioni;<br />

• supervisione per la gestione <strong>del</strong>le emozioni;<br />

• corsi interassociativi per affrontare il tema <strong>del</strong> coor<strong>di</strong>namento e<br />

<strong>del</strong>la leadership<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011


L’idea <strong>di</strong> volontariato è quella <strong>del</strong> servizio, <strong>del</strong> servizio<br />

gratuito, insomma, nei confronti <strong>di</strong> chi ha bisogno […] la<br />

gratuità <strong>del</strong> proprio tempo, dei propri talenti, <strong>del</strong>la propria<br />

<strong>di</strong>sponibilità, l’attenzione, insomma, questa è l’idea<br />

[T.13.1].<br />

Formare alla cura <strong>del</strong>l’altro. Volontariato e sofferenza adulta. Brescia, 10 maggio 2011

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