L'autunno del nostro scontento - Centri di Ricerca
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27 Novembre 2008<br />
Osservatorio ECRIRE<br />
Economia <strong>del</strong>la CRIsi e <strong>del</strong>la REgolamentazione<br />
L’autunno <strong>del</strong> <strong>nostro</strong><br />
<strong>scontento</strong><br />
Marco Lossani
• “We have no idea of the details of our<br />
derivatives exposure and neither do you”<br />
(Senior banker <strong>di</strong> Lehman Bros., Ottobre 2008)<br />
• “Were you wrong (about the benefits of<br />
deregulation)? Partially….”<br />
(Q&A tra Rep.Waxmann, Chairman <strong>del</strong>l’Oversight Committee <strong>del</strong>la Camera<br />
e Alan Greenspan, Ottobre 2008)
ECRIRE<br />
Due piani <strong>di</strong> lavoro: analisi teorica ed esame in tempo continuo<br />
<strong>del</strong>l’andamento dei mercati.<br />
L’analisi teorica verrà attuata organizzando uno o più rea<strong>di</strong>ng group –i<br />
cui partecipanti si impegnano su base quin<strong>di</strong>cinale a presentare e<br />
a <strong>di</strong>scutere criticamente i principali lavori teorici utili per analizzare<br />
cause e conseguenze <strong>del</strong>la crisi. A titolo <strong>di</strong> esempio si potranno<br />
attivare sessioni de<strong>di</strong>cate all’esame dei meccanismi <strong>di</strong> contagio, dei<br />
comportamenti gregari, <strong>del</strong>le conseguenze destabilizzanti <strong>di</strong><br />
(alcune) cornici regolatorie etc.<br />
Inoltre verranno organizzare <strong>di</strong>scussioni sostanzialmente informali sulle<br />
parole chiave <strong>del</strong>la crisi, aperte a personale accademico e<br />
operatori <strong>di</strong> mercato, orientate da una breve presentazione <strong>di</strong> un<br />
esperto (generalmente un accademico) nel campo.<br />
L’esame continuo degli andamenti <strong>di</strong> mercato verrà portata avanti<br />
attraverso il censimento regolare <strong>del</strong>la stampa specializzata e <strong>del</strong>le<br />
principali fonti informative al fine <strong>di</strong> costituire un data-base<br />
contenente serie storiche aggiornate in tempo reale riguardanti i<br />
principali in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> crisi(spread, write-downs, operazioni <strong>di</strong><br />
ricapitalizzazione, numero <strong>di</strong> fallimento etc. etc..).
Il momento <strong>di</strong> sintesi tra i due piani <strong>di</strong> lavoro verrebbe raggiunto<br />
attraverso la realizzazione <strong>di</strong> un vero e proprio tavolo <strong>di</strong> confronto<br />
tra accademici e operatori <strong>di</strong> mercato che verrebbe riunito una<br />
volta al mese.<br />
La realizzazione <strong>di</strong> tale iniziativa consentirebbe <strong>di</strong> istituire un<br />
osservatorio in grado <strong>di</strong> produrre materiale e risultati che verrebbero<br />
pubblicati perio<strong>di</strong>camente sui numeri <strong>di</strong> Osservatorio Monetario. Ad<br />
esempio una prima occasione Gli aderenti all’Associazione<br />
potrebbero partecipare <strong>di</strong>rettamente allo svolgimento <strong>del</strong>l’iniziativa –<br />
si tratterebbe anzi <strong>di</strong> un interessante momento <strong>di</strong> confronto e<br />
interazione tra accademici e operatori – oppure beneficiarne<br />
in<strong>di</strong>rettamente attraverso OM.<br />
L’iniziativa si terrebbe generalmente il venerdì attorno all’ora <strong>di</strong> pranzo.
LA CRISI FINANZIARIA GLOBALE<br />
• Da agosto ’07 a ottobre ’08: una breve storia <strong>del</strong>la lunga crisi.<br />
• “Originate and <strong>di</strong>stribute mo<strong>del</strong> (of the crisis)”: <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>la crisi<br />
finanziaria dagli USA all’Europa ai paesi emergenti.<br />
• La crisi finanziaria globale: analogie e <strong>di</strong>fferenze con precedenti<br />
episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> crisi.<br />
LA RISPOSTA DELLA POLITICA ECONOMICA<br />
• La risposta <strong>del</strong>la politica economica: il ruolo <strong>del</strong>la politica<br />
monetaria e <strong>del</strong>la politica fiscale.<br />
• I piani <strong>di</strong> salvataggio: una prima valutazione.<br />
• I piani <strong>di</strong> salvataggio: quali lezioni dalle esperienze precedenti<br />
DALLA CRISI FINANZIARIA GLOBALE alla<br />
RECESSIONE GLOBALE<br />
• Da Wall Street a Main Street: dalla instabilità finanziaria (globale)<br />
alla recessione (globale).<br />
• La congiuntura USA (cenni)<br />
• La congiuntura nell’area EURO<br />
• Dal len<strong>di</strong>ng boom al capital reversal: la crisi degli emergenti<br />
(europei e non).
Da agosto ’07 a ottobre ’08:<br />
una breve storia <strong>del</strong>la crisi più lunga<br />
(e più profonda).<br />
Meccanismo <strong>di</strong> genesi&trasmissione <strong>del</strong>la crisi è ormai tristemente noto. La<br />
crisi si trasmette dal mercato dei mutui USA ai mercati finanziari<br />
internazionali attraverso la cartolarizzazione <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to:<br />
• Le banche “originano” il cre<strong>di</strong>to erogando mutui alle famiglie ma non lo<br />
tengono più in bilancio come si faceva una volta (originate and hold mo<strong>del</strong>)<br />
.<br />
• In realtà le banche “originano” il cre<strong>di</strong>to, impacchettano i mutui in titoli<br />
“garantiti” dai mutui stessi (mortgage backed securities) o in titoli frutto <strong>di</strong><br />
cartolarizzazione <strong>di</strong> mutui (asset backed securities) e li rivendono ai fon<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
investimento (originate and <strong>di</strong>stribute mo<strong>del</strong>) .<br />
Questi titoli sono spesso caratterizzati dalla doppia o tripla A emessa dalle<br />
agenzie <strong>di</strong> rating. Si tratta <strong>di</strong> titoli generalmente considerati “sicuri” anche<br />
grazie alle operazioni <strong>di</strong> copertura dal rischio svolte usando il mercato dei<br />
CDS.
L’ABC <strong>del</strong>l’ABS<br />
• Supponete <strong>di</strong> essere un cantante proprietario dei <strong>di</strong>ritti<br />
su un famoso brano musicale <strong>di</strong> qualche anno fa.<br />
Supponete <strong>di</strong> essere un po’ in declino, <strong>di</strong> fama ed<br />
economico, e <strong>di</strong> avere bisogno <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà: sareste un<br />
in<strong>di</strong>viduo ideale per attivare un processo <strong>di</strong> asset-backed<br />
securitization (Abs). In altre parole: vi indebitate e<br />
garantite <strong>di</strong> ripagare il debito con il flusso futuro <strong>di</strong><br />
entrate derivanti dalle royalties. Niente <strong>di</strong> più utile quin<strong>di</strong>:<br />
il cosiddetto processo <strong>di</strong> Abs permette <strong>di</strong> trasformare un<br />
asset illiquido (i vostre <strong>di</strong>ritti sono <strong>di</strong>fficili da vendere<br />
<strong>di</strong>rettamente) in una <strong>di</strong>sponibilità ampia e imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong><br />
liqui<strong>di</strong>tà. Se voi foste un cre<strong>di</strong>tore, prestereste sol<strong>di</strong> al<br />
cantante, magari se questo cantante è Michael Jackson?<br />
Probabilmente sì: le royalties sui suoi successi sono una<br />
garanzia
Sostituite ora il cantante con la banca A, che ha bisogno <strong>di</strong><br />
fon<strong>di</strong> o che semplicemente vuole fare profitti. E sostituite<br />
le royalties con il flusso futuro atteso <strong>del</strong>le rate <strong>di</strong> un<br />
mutuo immobiliare. La banca A estende un mutuo<br />
contemporaneamente a cento famiglie, <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa<br />
rischiosità. Quin<strong>di</strong> bussa alla porta <strong>del</strong>la banca B per<br />
chiedere un prestito, e garantisce il prestito con il flusso<br />
futuro atteso <strong>del</strong>le rate dei mutui. Si attiva una<br />
particolare forma <strong>di</strong> Abs chiamata Mbs, mortage-backed<br />
security.<br />
Anche in questo caso asset illiqui<strong>di</strong> (i mutui) sono<br />
sintetizzati in modo da trasformarsi in liqui<strong>di</strong>tà imme<strong>di</strong>ata<br />
per la banca, che a sua volta serve per finanziare<br />
investimenti <strong>del</strong>le imprese, o per estendere nuovi cre<strong>di</strong>ti<br />
ad altre famiglie. In alternativa, la banca A può<br />
semplicemente vendere questo titolo alla banca B.
Il tutto sembra una buona idea, sia per la banca A, che per<br />
le famiglie che riescono a comprarsi una casa. Ma a due<br />
con<strong>di</strong>zioni.<br />
Primo, che il gruppo <strong>di</strong> famiglie sia sufficientemente<br />
<strong>di</strong>versificato nel rischio: nel gruppo non ci devono<br />
essere caratteristiche troppo simili che potrebbero<br />
portare tutte le famiglie a fallire contemporaneamente.<br />
Esempio estremo: tutte le famiglie vivono nella stessa<br />
città colpita dalla chiusura <strong>di</strong> una azienda.<br />
Secondo, che esista una certa fiducia nel fatto che il<br />
valore <strong>di</strong> questi asset - i mutui e quin<strong>di</strong> le case<br />
sottostanti - continui a crescere nel tempo. Quando c’è<br />
fiducia nel fatto che i prezzi <strong>del</strong>le case continuino a<br />
crescere nel tempo, se anche un certo numero <strong>di</strong><br />
famiglie dovesse fallire, sarà sempre possibile rivalersi in<br />
futuro su immobili il cui valore è cresciuto nel tempo.<br />
Nella maggior parte dei casi, con un mercato immobiliare<br />
in pieno boom, un buon affare, nonostante il fallimento<br />
<strong>del</strong> debitore (la famiglia).
Nel passaggio dalla banca A alla banca B interviene un<br />
altro operatore: tipicamente una agenzia assicurativa. Il<br />
ruolo <strong>del</strong>la agenzia assicurativa (pubblica o privata) è<br />
cruciale, perché garantisce la bontà <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to<br />
sottostante al titolo e quin<strong>di</strong> permette che possa avere<br />
un mercato. Senza questa assicurazione tutto il<br />
processo si bloccherebbe: non solo la banca B sarebbe<br />
più riluttante a comprare il titolo dalla banca A, ma la<br />
stessa banca A non attiverebbe il processo <strong>di</strong> Abs fin<br />
dall’inizio.<br />
Questa è l’anatomia <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> asset-backed<br />
securitization che si è sviluppato in modo esponenziale<br />
nel corso degli ultimi anni coinvolgendo attori come<br />
Banca A: Washington Mutual<br />
Banca B: Lehman Bros.<br />
Agenzia Assicurativa: AIG, Fannie Mae&Fred<strong>di</strong>e Mac
In questo modo le banche trasferiscono il rischio <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e lo “spalmano” su una<br />
platea <strong>di</strong> investitori, senza aver particolari incentivi a controllarlo. Inoltre esse<br />
possono utilizzare i fon<strong>di</strong> ottenuti dalla ven<strong>di</strong>ta dei titoli collateralizzati per<br />
effettuare nuovi prestiti (= securitised len<strong>di</strong>ng).<br />
Pertanto il cre<strong>di</strong>to complessivo a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>l’economia aumenta (anche) per<br />
effetto <strong>del</strong>la cartolarizzazione dei titoli.<br />
Il meccanismo si sviluppa fintanto che il mercato immobiliare cresce secondo un<br />
vero e proprio circolo che sia autoalimenta. Il meccanismo si inceppa quando<br />
scoppia la bolla sul mercato immobiliare, determinando una serie <strong>di</strong><br />
conseguenze negative<br />
• prima sul mercato dei mutui immobiliari (in primis quelli sub-prime dove i mutui<br />
erano stati erogati a con<strong>di</strong>zioni “particolari” a soggetti “particolari”, quali ninja=no<br />
income, no job, no asset),<br />
• poi sul mercato <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to e<br />
• infine su quello azionario<br />
che vengono amplificati nel corso degli utlimi mesi dall’insorgere <strong>di</strong> ondate <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stress selling e talvolta <strong>di</strong> panic selling, causate dalla più totale crisi <strong>di</strong> fiducia e<br />
sostenute anche dalle conseguenze perverse <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong>sposizioni regolatorie<br />
(come mark to market).
La crisi <strong>del</strong> mercato<br />
immobiliare USA
Si giunge così ad una situazione che alcuni non hanno esitato a<br />
definire <strong>di</strong> financial meltdown, sottolineando (in modo<br />
decisamente esagerato) che ciò possa ad<strong>di</strong>rittura determinare<br />
la fine <strong>del</strong> capitalismo!<br />
Ad esempio iI panico scatena ondata <strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> riscatto <strong>del</strong>le<br />
quote <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> USA <strong>di</strong> mercato monetario che si trovano<br />
impossibilitati a sod<strong>di</strong>sfare le richieste <strong>di</strong> rimborso (con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
“breaking the bucket”) in quanto alcuni dei titoli considerati sicuri<br />
in cui i fon<strong>di</strong> avevano investito (come le obbligazioni Lehman)<br />
non hanno più alcun valore.<br />
Dal momento che i fon<strong>di</strong> mercato monetario sono il primo elemento<br />
<strong>del</strong>la cinghia <strong>di</strong> trasmissione <strong>del</strong>la politica monetaria, se questa<br />
cessa <strong>di</strong> funzionare, la politica monetaria rimane bloccata con<br />
evidenti conseguenze negative per l’intero sistema economico.<br />
La profon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>la crisi richiede interventi e misure straor<strong>di</strong>narie<br />
sia da parte <strong>del</strong>la Banca Centrale che da parte <strong>del</strong> Governo,<br />
non solo negli Usa ma anche nell’Unione Europea, Giappone e<br />
nelle economie emergenti. Torna alla ribalta <strong>del</strong>la cronaca<br />
anche FMI nella funzione <strong>di</strong> crisis manager.
“Originate and <strong>di</strong>stribute mo<strong>del</strong> (of the crisis)”:<br />
<strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>la crisi finanziaria dagli USA<br />
all’Europa e ai paesi emergenti.<br />
1. E’ stata salvata Bear Stearns.<br />
2. Sono stati nazionalizzati F&F.<br />
3. È fallita Lehman Brothers.<br />
4. Merrill Lynch (ML) è stata acquistata da Bank of America (BofA).<br />
5. E’ stata salvata AIG.<br />
6. Sono state salvate Fortis, Dexia e nazionalizzate altre banche europee <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni ragguardevoli.<br />
7. E’ stata salvata Citigroup.<br />
8. Mercati azionari hanno conosciuto veri e propri crolli in occasione <strong>di</strong> numerose<br />
sedute, con <strong>di</strong>verse black week.<br />
9. Mercato <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to si è progressivamente asciugato, mentre il mercato<br />
interbancario si sta lentamente “decongelando”.<br />
10. Mercati valutari caratterizzati da ritrovata forza <strong>del</strong> dollaro e <strong>del</strong>lo yen, per via <strong>di</strong><br />
safe haven effects e chiusura <strong>del</strong> carry trade.<br />
11. Economie emergenti colpite da fenomeni <strong>di</strong> capital reversal e dal deprezzamento<br />
<strong>del</strong>le loro monete: torna ad affacciarsi lo spettro <strong>di</strong> default sovrani e <strong>di</strong> contagio sui<br />
paesi avanzati scatenato da crisi negli emergenti.
La <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong>la crisi finanziaria<br />
negli USA<br />
Valore attivo (mld.Dollari)<br />
Istituzioni finanziarie fallite<br />
Ameribank 0.1<br />
ANB Financial 2.1<br />
Douglass National Bank 0.1<br />
First Heritage Bank 0.3<br />
First Integrity Bank 0.1<br />
First National Bank<br />
of Nevada 0.4<br />
First Priority Bank 0.3<br />
Hume Bank 0.0<br />
IndyMac Bank 32.0<br />
Integrity Bank 1.1<br />
Lehman Brothers 691.0<br />
Silver State Bank 2.0<br />
The Columbian Bank Trust 0.8<br />
Washington Mutual 307.0<br />
Totale 1,040.1<br />
Valore attivo (mld.Dollari)<br />
Istituzioni finanziarie salvate<br />
AIG 1,060.0<br />
Fannie Mae 882.0<br />
Fred<strong>di</strong>e Mac 794.0<br />
Merrill Lynch 1,020.0<br />
Wachovia 782.0<br />
Totale 4,538.0<br />
La <strong>di</strong>mensione degli asset coinvolti è pari al 40% <strong>del</strong> PIL USA!<br />
(prima <strong>del</strong> salvataggio <strong>di</strong> Citi)
I mercati azionari crollano…..
….mentre il mercato interbancario rimane<br />
“congelato” da oltre 1 anno
..e la sfiducia continua a regnare
..mentre sui mercati valutari c’e’ un ritrovato<br />
interesse verso il Dollaro
..e si chiude il carry trade sullo Yen
La crisi finanziaria globale: analogie e <strong>di</strong>fferenze<br />
con precedenti episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> crisi.<br />
Molte analogie, ma sono ancora maggiori le <strong>di</strong>fferenze.<br />
• Crisi assai più pervasiva <strong>del</strong>le precedenti per via <strong>del</strong>le interconnessioni<br />
maggiori, dovute all’intenso utilizzo <strong>di</strong> cartolarizzazioni, prodotti <strong>di</strong> finanza<br />
strutturata et al. che hanno “<strong>di</strong>sperso e occultato” il rischio, aumentando la<br />
covarianza tra gli stati <strong>di</strong> natura estremi.<br />
• Incertezza sulla estensione e la profon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> coinvolgimento <strong>di</strong> alcuni attori<br />
(gran<strong>di</strong> e piccoli) genera sfiducia senza precedenti. Per la prima volta nella<br />
storia moderna il mercato interbancario rimane congelato per oltre 1 anno<br />
(unsecured len<strong>di</strong>ng tra banche commerciali svanisce e secondo alcuni –<br />
come Mervin King - non riprenderà per lungo tempo).<br />
• Epicentro è mobile. Si passa da fase acuta negli USA, al terremoto per<br />
banche e mercati azionari europei per giungere infine all’export <strong>del</strong>la crisi<br />
all’interno <strong>del</strong>le regioni emergenti, unica zona dove la crisi si sta<br />
manifestando secondo un copione già ampiamente noto (capital reversal<br />
dopo len<strong>di</strong>ng boom erogato in valuta estera).
La risposta <strong>del</strong>la politica economica: il ruolo <strong>del</strong>la<br />
politica monetaria e <strong>del</strong>la politica fiscale<br />
POLITICA MONETARIA USA<br />
E’ cambiato il rapporto <strong>del</strong>la Fed con il sistema finanziario, segnalato<br />
dalla vicenda Morgan Chase-Bear Stearns et similia.<br />
A segnalare la novità è la natura <strong>del</strong>l’interme<strong>di</strong>ario oggetto <strong>del</strong><br />
salvataggio: una grande banca d’investimento. Fino allo scoppio<br />
<strong>del</strong>l’attuale crisi ad essere oggetto <strong>di</strong> un bail-out erano le banche<br />
commerciali, le gran<strong>di</strong> depository institutions. Ora viene inaugurata<br />
ufficialmente una nuova era in cui le banche centrali <strong>di</strong>ventano<br />
molto attente alle variegate sfaccettature <strong>del</strong> sistema finanziario – il<br />
cosiddetto shadow banking system – preoccupandosi <strong>del</strong> ruolo<br />
sistemico anche degli interme<strong>di</strong>ari non depository.
In effetti una rapida rassegna degli eventi mostra come la Fed<br />
intervenga sostegno <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>ari <strong>di</strong>versi:<br />
Indymac è una cassa <strong>di</strong> risparmio, ossia una depository institution<br />
(la crisi è stata segnalata da una corsa allo sportello come nel<br />
caso <strong>di</strong> Northern Rock…).<br />
Lehman e ML sono banche d’investimento, la quarta e la terza<br />
<strong>del</strong>le big five (la quinta era Bear Stearns). Di questa categoria<br />
sono rimaste “in<strong>di</strong>pendenti” solo Goldman Sachs e Morgan<br />
Stanley.<br />
F&F sono Government Sponsored Enterprises, ossia interme<strong>di</strong>ari<br />
specializzati nel rendere liqui<strong>di</strong> i mutui attraverso il mercato<br />
secondario dei mutui<br />
AIG è una compagnia <strong>di</strong> assicurazione!
Nel caso <strong>di</strong> Lehman la Fed e il Tesoro USA non hanno voluto<br />
contribuire al salvataggio mentre nel caso <strong>di</strong> Bear Stearns la Fed ha<br />
messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> Morgan Chase 30 mld <strong>di</strong> dollari.<br />
Perché le autorità si politica economica hanno deciso <strong>di</strong> contribuire al<br />
salvataggio <strong>di</strong> Bear Stearns e non a quello <strong>di</strong> Lehman?<br />
Secondo alcuni perché si sono resi conto che il salvataggio <strong>del</strong>le<br />
istituzioni più esposte presentava il rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere la<br />
sensazione <strong>di</strong> impunità degli interme<strong>di</strong>ari più propensi al rischio<br />
(moral hazard).<br />
Perché le autorità si politica economica hanno deciso <strong>di</strong> lasciar fallire<br />
Lehman e contribuire al salvataggio <strong>di</strong> AIG?<br />
Le autorità hanno probabilmente scelto: non possono salvare tutte le<br />
istituzioni “too big to fail”.E nel gioco <strong>del</strong>la torre, hanno preferito far<br />
cadere Lehman pur <strong>di</strong> poter salvare AIG. Anche perché il rischio <strong>di</strong><br />
crisi sistemica, elevato in entrambi i casi, era comunque maggiore<br />
nel caso <strong>di</strong> AIG: “too much interconnected” soprattutto per quanto<br />
riguarda il mercato dei CDS. Un suo fallimento avrebbe determinato<br />
un effetto domino probabilmente incontrollabile.
E’ cambiato l’approccio <strong>del</strong>la Fed alla gestione <strong>del</strong>la politica monetaria,<br />
che è <strong>di</strong>ventato più aggressivo attraverso un mutamento <strong>del</strong> suo<br />
modus operan<strong>di</strong>. Sono stati introdotti nuovi strumenti <strong>di</strong> intervento<br />
quali<br />
• Term Auction Facility<br />
• Primary Dealer Cre<strong>di</strong>t Facility<br />
• Term Securities Len<strong>di</strong>ng Facility Asset-Backed Commercial Paper<br />
• Money Market Mutual Fund Liqui<strong>di</strong>ty Facility<br />
• Commercial Paper Fun<strong>di</strong>ng Facility<br />
• Money Market Investor Fun<strong>di</strong>ng Facility<br />
La vera domanda riguarda la sostenibilità nel tempo <strong>di</strong> questi interventi<br />
straor<strong>di</strong>nari che stanno profondamente incidendo sulla <strong>di</strong>mensione e<br />
la composizione <strong>del</strong> bilancio <strong>del</strong>la Fed.
L’altra grande questione relativa alla politica monetaria <strong>del</strong>la Fed riguarda l’efficacia <strong>del</strong>la<br />
stessa politica monetaria sempre più vicina – dopo ultimo ribasso <strong>del</strong> tasso target sui<br />
Fed Funds (ora pari all’1.0%) - alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ZIRP (Zero Interest Rate Policy).<br />
Il timore maggiore è che la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> trappola <strong>del</strong>la liqui<strong>di</strong>tà si accompagni ad una<br />
tendenza deflazionistica, che provocherebbe endogenamente con<strong>di</strong>zioni sempre più<br />
restrittive.<br />
Non va <strong>di</strong>menticato che l’inflazione è prevista in netto calo e su tale andamento potrebbe<br />
incidere ulteriormente la fase recessiva incipiente.<br />
Qualora si manifestasse liqui<strong>di</strong>ty trap cum deflazione non rimarrebbe altro che la leva<br />
fiscale per rivitalizzare l’economia, eventualmente sostenuta da operazioni <strong>di</strong><br />
helicoptered money.<br />
E’ probabile che nei prossimi mesi vi siano continui appelli a sostegno <strong>di</strong> inflation target<br />
per scongiurare spettro deflazione. Tuttavia non va sottovalutato il potenziale<br />
inflazionistico <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo periodo connesso alla forte espansione monetaria in<br />
atto.
POLITICA MONETARIA ZONA EURO<br />
E’ cambiato lo stance <strong>di</strong> politica monetaria. Dopo aumento dei tassi <strong>di</strong> policy<br />
deciso prima <strong>del</strong>le ferie estive, giustificato dai timori <strong>di</strong> una ripresa<br />
<strong>del</strong>l’inflazione innescata da alto prezzo <strong>del</strong> petrolio, ECB inverte la rotta.<br />
Riduce i tassi e annuncia ulteriori riduzioni per prossima riunione.<br />
Va notato che la riduzione dei tassi, benchè coor<strong>di</strong>nata e (parzialmente) a<br />
sorpresa, non sortisce gli effetti sperati soprattutto per quanto riguarda la<br />
crisi <strong>di</strong> fiducia tra operatori bancari.<br />
Mercato interbancario in area Euro torna a muoversi - con lievi ma continue<br />
riduzioni (5 bps al giorno, in me<strong>di</strong>a) dei tassi - solo dopo annuncio<br />
coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> sostegno dei Governi attuato attraverso erogazione <strong>di</strong><br />
garanzie <strong>di</strong> varia natura al sistema bancario (ricapitalizzazione dei sistemi<br />
bancari europei, assicurazione <strong>del</strong> debito emesso da banche nei prossimi<br />
anni e “assicurazione pubblica” dei prestiti interbancari).
POLITICA FISCALE USA<br />
• E’ in fase decisamente espansiva, ormai da <strong>di</strong>verso tempo. Deficit superiore<br />
al 4% <strong>del</strong> Pil USA. A febbraio viene varato pacchetto <strong>di</strong> trasferimenti a<br />
vantaggio consumi famiglie pari a 95 mld. Dollari (sottoforma <strong>di</strong> rebate<br />
cheques). A ciò vanno aggiunti impegni <strong>di</strong> spesa previsti da TARP, che sia<br />
aggiungono agli oneri dovuti al salvataggio <strong>di</strong> FF e <strong>di</strong> altre istituzioni in crisi.<br />
POLITICA FISCALE ZONA EURO<br />
• E’ in fase espansiva, ormai OVUNQUE nel tentativo <strong>di</strong> attenuare gli effetti<br />
negativi <strong>del</strong>la crisi su produzione e red<strong>di</strong>to. A ciò vanno aggiunti gli impegni<br />
<strong>di</strong> spesa previsti dai vari piani <strong>di</strong> sostegno al sistema bancario e finanziario<br />
che variano considerevolmente da paese a paese e che in taluni casi hanno<br />
alterato il giu<strong>di</strong>zio <strong>del</strong> mercato sulla rischiosità <strong>del</strong> sovrano emittente<br />
(esempio classico: Italia e <strong>di</strong>fferenziale tra BTP e Bund che si amplia<br />
raggiungendo 125 bps).
I piani <strong>di</strong> salvataggio: una prima valutazione<br />
Piano Paulson (TARP)<br />
Prevede la costituzione <strong>di</strong> un Fondo <strong>di</strong> 700 mld USD per acquisire toxic<br />
assets (quali residential and commercial mortgage-backed<br />
securities) dalle istituzioni in crisi me<strong>di</strong>ante operazioni <strong>di</strong> mercato, al<br />
fine <strong>di</strong> risolvere il cre<strong>di</strong>t squeze.<br />
Lo schema <strong>di</strong> salvataggio proposto da Paulson si fonda sui seguenti<br />
elementi:<br />
• acquisto <strong>di</strong> toxic assets emessi da società <strong>del</strong>l'immobiliare (o<br />
coinvolte nel comparto immobiliare) in severe <strong>di</strong>fficoltà a prezzi<br />
superiori all'attuale <strong>di</strong>stressed price <strong>di</strong> mercato, senza ricapitalizzare<br />
esplicitamente le stesse società;<br />
• introduzione <strong>di</strong> limiti sui compensi dei top managers;<br />
• istituzioni coinvolte sarebbero quelle (<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni) con<br />
significativa operatività negli USA.<br />
• Fondo opererebbe per 2 anni e avrebbe massimi <strong>di</strong>screzionalità per<br />
quanto riguarda detenzione e cessione <strong>di</strong> toxic assets.<br />
La logica <strong>del</strong>l'intervento è quello <strong>di</strong> acquistare a sconto questi<br />
assets, ristrutturare le attività in crisi e rivendere gli asset (si spera)<br />
con profitto tra qualche anno.
• In realta il Piano è stato rivisto più volte, prima e dopo approvazione <strong>del</strong><br />
Congresso, con enfasi passata dalla risoluzione dei problemi <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà alla<br />
necessità <strong>di</strong> sostenere ricapitalizzazione <strong>del</strong> sistema.<br />
• Paulson annuncia interruzione piano d’acquisto toxic assets (13 Novembre)<br />
scatenando imme<strong>di</strong>ata reazione dei mercati, tra cui interruzione <strong>di</strong>scesa <strong>del</strong><br />
Libor (che durava da 3 settimane). Mercato teme che i mancati acquisti <strong>di</strong><br />
assets tossici (=mortgage backed securities trattate su un mercato <strong>di</strong><br />
11.000 mld.dollari) determinino necessità <strong>di</strong> maggior liqui<strong>di</strong>tà per le banche.<br />
• I rimanenti 410 mld. dollari da spendere previsti dalla TARP potrebbero<br />
essere usati per sostenere un piano <strong>di</strong> ricapitalizzazione più esteso <strong>di</strong> quello<br />
originariamente previsto (<strong>di</strong> entità limitata a 290 mld.dollari); oppure per<br />
ridurre foreclusure sul mercato immobiliare e per sostenere il cre<strong>di</strong>to al<br />
consumo; Paulson ha categoricamente escluso che fon<strong>di</strong> TARP possano<br />
essere usati per sostenere industria automobilistica.
I piani <strong>di</strong> salvataggio: una prima valutazione<br />
Piani europei<br />
Misure annunciate nel week-end <strong>del</strong> 11-12 Ottobresi focalizzano su 4 aree <strong>di</strong><br />
intervento quali<br />
• Ricapitalizzazione sistemi bancari (150 mld Euro)<br />
• Garanzie sul debito emesso da operatori bancari per risolvere i problemi <strong>di</strong><br />
fun<strong>di</strong>ng (920 mld Euro)<br />
• Liqui<strong>di</strong>tà<br />
• Protezione <strong>di</strong> depositanti, con aumenti anche consistenti <strong>del</strong> Fondo <strong>di</strong><br />
garanzia dei depositi<br />
Il valore dei piani <strong>di</strong> salvataggio (in termini nozionali) presentati dalle singole<br />
nazioni (in quota <strong>di</strong> Pil) è stato stimato in ragione <strong>di</strong><br />
UK 18,0%<br />
Germania 20,6%<br />
Francia 19,0%<br />
Spagna 14,0%<br />
Austria 30,0%
I piani <strong>di</strong> salvataggio: quali lezioni dalle esperienze<br />
precedenti<br />
• The Resolution Trust Corporation venne creato nel 1989 per<br />
acquisire i bad loans <strong>del</strong>le S&L ormai insolventi. Il costo<br />
<strong>del</strong>l'intervento è stato pari al 3% <strong>del</strong> Pil <strong>del</strong> 1989, equivalenti a 300<br />
mld. USD <strong>del</strong> 2008. Anche allora come oggi la stima iniziale<br />
<strong>del</strong>l'intervento era <strong>di</strong> gran lunga inferiore a quella che ex-post si<br />
palesò necessaria.<br />
• Svezia ha speso circa 4% <strong>del</strong> Pil, equivalenti a 18.5 mld USD<br />
o<strong>di</strong>erni per salvare sistema bancario in ginocchio dopo scoppio bolla<br />
immobiliare “tra<strong>di</strong>zionale”. Operazione, che ha previsto temporanea<br />
nazionalizzazione <strong>del</strong> sistema bancario, ex-post si è rivelata<br />
profittevole per il contribuente svedese,generando profitti.
• In Giappone lo scoppio <strong>del</strong>la bolla immobiliare alla fine degli anni '80<br />
non provoca una crisi conclamata <strong>del</strong> settore bancario sino al 1997,<br />
quando si manifestano i fallimenti <strong>di</strong> due gran<strong>di</strong> banche. Il governo<br />
giapponese vuole intervenire per ricapitalizzare le principali banche<br />
ma queste si rifiutano. Così si arriva al 1998 (1 anno dopo) con un<br />
intervento pubblico a sostegno <strong>di</strong> 21 istituzioni pari a 43 mld USD<br />
erogati in 3 tranches per acquistare azioni privilegiate. Nel 1999 vi è<br />
un'altra ondata <strong>di</strong> aiuti per far fromte all'ondata <strong>di</strong> panico indotta dal<br />
fallimento <strong>di</strong> Nippon Cre<strong>di</strong>t Bank; questa volta però gli aiuti sono<br />
con<strong>di</strong>zionati al ritorno al profitto <strong>del</strong>le banche aiutate, alla ripresa <strong>del</strong><br />
cre<strong>di</strong>to erogato a SMEs e alla promulgazione <strong>di</strong> una legge che limita<br />
il compenso dei top managers. Il problema maggiore era costituito<br />
dal fatto che man mano che le banche cancellavano non performing<br />
loans, altri nuovi NPLs comparivano sui bilanci. Continue iniezioni <strong>di</strong><br />
liqui<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>ventano necessarie per rispettare i capital adequacy<br />
ratios. Nel giro <strong>di</strong> 10 ani il cre<strong>di</strong>to erogato al sistema giapponese<br />
cala <strong>del</strong> 33%. Nel 2001 si ha una ulteriore iniezione <strong>di</strong> capitale, con<br />
oltre 2.000 mld Yen erogati a favore <strong>del</strong>la 5^ banca giapponese<br />
(Resona).
Da Wall Street a Main Street: dalla instabilità<br />
finanziaria (globale) alla recessione (globale)<br />
Economia reale caratterizzata da “venti <strong>di</strong> recessione” sempre più<br />
evidenti su scala globale, riconducibili a<br />
• Stretta cre<strong>di</strong>tizia dovuta a scoppio bolla e <strong>del</strong>everaging (=riduzione<br />
<strong>del</strong>l’ammontare <strong>di</strong> prestiti contratti per ogni dollaro/Euro <strong>di</strong> capitale)<br />
• Flessione attività <strong>di</strong> consumo e investimento<br />
• Effetti ricchezza negativi<br />
• Contrazione flussi <strong>di</strong> commercio internazionale<br />
Mentre negli USA le imprese hanno già iniziato a sperimentare gli efetti<br />
negativi dovuti alla mancata erogazione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, in Europa ciò non<br />
è ancora accaduto in quanto il ciclo <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to europeo è più<br />
arretrato rispetto a quello USA.<br />
La ripresa che forse si manifesterà (forse) a partire dalla seconda metà<br />
<strong>del</strong> 2009 sarà assai lenta rispetto ai precedenti episo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
recessione.
PREVISIONI IMF (Novembre 2008)<br />
Tassi <strong>di</strong> crescita<br />
Differenza con WEO Ott. 2008<br />
2007 2008 2009 2008 2009<br />
PIL<br />
MONDO 5.0 3.7 2.2 -0.2 -0.8<br />
EC. AVANZATE 2.6 1.4 -0.3 -0.1 -0.8<br />
USA 2.0 1.4 -0.7 -0.1 -0.8<br />
EUROZONA 2.6 1.2 -0.5 -0.1 -0.7<br />
GIAPPONE 2.1 0.5 -0.2 -0.2 -0.7<br />
EC.EMERGENTI 8.0 6.6 5.1 -0.3 -1.0<br />
CINA 11.9 9.7 8.5 -0.1 -0.8<br />
INDIA 9.3 7.8 6.3 -0.1 -0.6<br />
BRASILE 5.4 5.2 3.0 0.0 -0.5<br />
RUSSIA 8.1 6.8 3.5 -0.2 -2.0<br />
CPI<br />
EC. AVANZATE 2.2 3.6 1.4 0.0 -0.6<br />
EC.EMERGENTI 6.4 9.2 7.1 -0.2 -0.7
• Unico elemento “positivo”: flessione <strong>del</strong>l’inflazione, corrente e<br />
attesa, riconducibile a<br />
• Caduta quotazioni materie prime (petrolio passa da 147 a 55 dollari<br />
al barile)<br />
• Caduta livelli attività economica (= recessione)<br />
• Ultime survey sull’inflazione attesa negli USA mostrano una netta<br />
flessione (3,9% in Ottobre; 2,9% in Novembre).<br />
• Tassi a lunga rimangono <strong>di</strong> conseguenza decisamente bassi.<br />
Ad<strong>di</strong>rittura inflation-linked bonds in USA iniziano a scontare<br />
aspettativa <strong>di</strong> inflazione negativa nei prossimi anni. Iniziano a<br />
manifestarsi aspettative <strong>di</strong> deflazione<br />
• Tuttavia, core inflation rimane stabile
La congiuntura USA<br />
Si farà sentire sempre <strong>di</strong> più il massiccio <strong>del</strong>everaging cui sarà<br />
sottoposto l’intero sistema economico USA, per correggere l’enorme<br />
accumulazione <strong>di</strong> debito (da parte <strong>del</strong> settore finanziario e <strong>del</strong>le<br />
famiglie).<br />
1980 2000 2007<br />
Famiglie 50 71 100<br />
Sistema finanziario 21 83 116<br />
Sistema non finanziario 50 75 75<br />
Settore pubblico 42 42 55<br />
Aggregato 163 271 346<br />
Posizione netta verso estero - 17 25
Debito lordo <strong>di</strong> famiglie, imprese e settore<br />
pubblico USA
La congiuntura USA<br />
• Ultimi dati (III 08) mostrano una crescita <strong>del</strong> Pil negativa (-0,3%<br />
saar) dovuta a forte contrazione dei consumi (-3,1%) , crollo dei<br />
consumi <strong>di</strong> beni durevoli (-14,0%). Ven<strong>di</strong>te al dettaglio calano per 4<br />
mesi consecutivi (-1,3% in Settembre, -2,8% in Ottobre). Al netto <strong>del</strong><br />
comparto auto le ven<strong>di</strong>te al dettaglio continuano a conoscere forte<br />
flessione (-2,2%). Tutto ciò prima ancora che si manifestino appieno<br />
gli effetti <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>t crunch e <strong>del</strong> deterioramento <strong>del</strong>le aspettative<br />
successivo a fallimento Lehman.<br />
• Aspettative <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong> Pil nel IV ‘08 vicino al 4%, dovuto a netto<br />
calo <strong>di</strong> investimenti fissi non residenziali. Disoccupazione dovrebbe<br />
crescere dal 6,1 al 7,5%. La recessione dovrebbe essere la più<br />
lunga dal 1980 (quando durò 16 mesi).<br />
• Emerge la necessità <strong>di</strong> una politica fiscale espansiva fatta<br />
soprattutto <strong>di</strong> maggiori spese più che <strong>di</strong> minori tasse che<br />
aumentando <strong>di</strong>rettamente il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile darebbero luogo a<br />
maggiori risparmi (e non maggior spesa).
La congiuntura nell’area EURO.<br />
Eurozona è de facto in recessione prima ancora che inizi il<br />
vero e proprio cre<strong>di</strong>t crunch.<br />
Nel III’08 PIL EUROzona calo <strong>del</strong>lo 0,2% (SAAR)<br />
I ’08 II’08 III ’08 IV ‘08<br />
Eurozona 0,7 -0,2 -0,2 -0.1<br />
Francia 0,4 -0.3 -0.1 -0.2<br />
Germania 1.3 -0,5 -0,1 -0.1<br />
Italia 0.3 -0.3 -0.2 -0.2
La congiuntura nell’area EURO.<br />
• In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fiducia dei consumatori e <strong>del</strong>le imprese ha raggiunto 80.4 in<br />
ottobre (87.5 in settembre) registrando il più vistoso calo dall'inizio <strong>del</strong>la<br />
crisi.<br />
• Ven<strong>di</strong>te al dettaglio sono in calo quasi ovunque, come le aspettative dei<br />
prezzi dei manufatti.<br />
• Unici dati non negativi riguardano (in alcune economie) la <strong>di</strong>soccupazione<br />
(un lagging in<strong>di</strong>cator!).<br />
• Mercato immobiliare ha conosciuto decisa flessione solo in Spagna e<br />
Irlanda.<br />
• Unica nota positiva. Debito famiglie Europa continentale (in termini <strong>di</strong><br />
red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile) è assai inferiore a quello americano, mentre la<br />
situazione rimane critica in UK<br />
• Germania 105%<br />
• Francia 90%<br />
• Italia 70%<br />
• USA 140%<br />
• UK 180%
• Congiuntura italiana non si <strong>di</strong>fferenzia dal quadro europeo.<br />
• ISTAT annuncia la recessione “tecnica” raggiunta nel III ’08.<br />
• Pesano effetti ricchezza negativi (anche se meno accentuati rispetto<br />
ad altri paesi europei per via <strong>del</strong> maggior peso <strong>del</strong>le attività reali nel<br />
portafoglio <strong>del</strong>le famiglie italiane) che agiranno negativamente sui<br />
consumi.<br />
• Consumi previsti in contrazione anche e soprattutto per quanto<br />
riguarda consumi durevoli.<br />
• Investimenti sono destinati a soffrire le restrizioni dal lato <strong>del</strong> cre<strong>di</strong>to,<br />
accentuando una tendenza già notevole negli ultimi mesi<br />
• Neppure la domanda estera contribuirà a contenere la caduta dei<br />
livelli <strong>di</strong> attività vista la probabile flessione <strong>del</strong> commercio<br />
internazionale, anche qualora il dollaro recuperasse ulteriore terreno<br />
nei confronti <strong>del</strong>l’Euro.
• Maggiori <strong>di</strong>fficoltà all’interno <strong>del</strong>la UE sono fronteggiate da Regno Unito.<br />
• Secondo ultimo Inflation Report <strong>di</strong> BoE, recessione sarà profonda come<br />
quella <strong>di</strong> inizi anni’90 con un Pil in calo <strong>del</strong>l’1,3% nel 2009, nonostante la<br />
politica monetaria molto aggressiva (riduzione <strong>di</strong> 150 bps doppio <strong>di</strong> quanto<br />
atteso dal mercato). Previsto un ritorno <strong>del</strong> Pil ai livelli pre-crisi non prima<br />
<strong>del</strong> 2010.<br />
• Inflazione è prevista in netta <strong>di</strong>scesa; dal 5,2 dovrebbe raggiungere<br />
rapidamente il 2%.<br />
• La stessa BoE invoca maggiori stimoli fiscali. Deficit pubblico potrebbe<br />
raggiungere 6% <strong>del</strong> Pil nel 2010.<br />
• Sterlina raggiunge i minimi da 12 anni a questa parte in conseguenza <strong>di</strong><br />
deflussi <strong>di</strong> capitale che si sono intensificati dopo che Governatore BoE ha<br />
paragonato UK ad un mercato emergente vulnerabile, per via <strong>di</strong> elevato<br />
<strong>di</strong>savanzo corrente e tasso <strong>di</strong> cambio in flessione.
Dal Len<strong>di</strong>ng Boom al Capital Reversal: la crisi<br />
negli emergenti (europei e non).<br />
• La crisi non risparmia neppure mercati finanziari dei paesi<br />
emergenti. Dall'inizio <strong>del</strong>l'anno in<strong>di</strong>ce azionario <strong>di</strong> paesi emergenti<br />
<strong>di</strong>pendenti da materie prime come Brasile, Sud Africa e Arabia<br />
Sau<strong>di</strong>ta è calato fortemente. Correzioni ancora più consistenti in<br />
economie come Russia, Cina e Corea.<br />
• Diversi paesi emergenti sia europei (Ucraina e Ungheria) che<br />
asiatici (Corea) arrivano a richiedere intervento <strong>del</strong> FMI.<br />
• Emergenti europei soffrono <strong>di</strong> <strong>di</strong>savanzi correnti consistenti e <strong>di</strong><br />
elevato indebitamento a breve in valuta in assenza <strong>di</strong> adeguato<br />
stock <strong>di</strong> riserve ufficiali, gli emergenti asiatici hanno meno problemi<br />
sul fronte <strong>del</strong>le riserve, ma devono convivere con fragilità <strong>del</strong><br />
sistema finanziario ancora gravato da dollarizzazione passività<br />
(Corea vara un piano <strong>di</strong> 130 mld USD per rivitalizzare il settore<br />
bancario).<br />
• Al procedere <strong>del</strong> <strong>del</strong>everaging nel mondo sviluppato si manifestano<br />
arretramenti <strong>di</strong> tutte le valute emergenti rispetto a Dollaro e Yen,<br />
crollano quotazioni azionario, si ampliano spread sovrani e cresce<br />
notevolmente il costo per l'assicurazione contro sovereign default.
• Dietro tali tendenze vi è capital reversal innescato dalla scomparsa<br />
appetito per il rischio, oltre che dal crollo quotazioni materie prime.<br />
• Diversi paesi emergenti sperimentano in questi anni veri e propri<br />
len<strong>di</strong>ng boom etero-<strong>di</strong>retti per sfruttare minor livello dei tassi <strong>di</strong><br />
interessi esteri, che si accompagnava ad aspettative <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong><br />
tasso <strong>di</strong> cambio (soprattutto in paesi come Ungheria e Polonia che<br />
intendevano entrare nell’area EURO in tempi brevi).<br />
• Cresce a <strong>di</strong>smisura indebitamento estero a breve in valuta. Quando<br />
si <strong>di</strong>ffonde la crisi, i capitali vengono “rimpatriati”. Il len<strong>di</strong>ng boom si<br />
trasforma in capital reversal con conseguenze negative sia per il<br />
tasso <strong>di</strong> cambio, che per gli operatori indebitati (famiglie, imprese e<br />
banche).
Emergenti
• Rallentamento e crisi hanno colpito anche le economie emergenti<br />
apparentemente più robuste. In Cina produzione industriale è in<br />
forte raIlentamento. Pil è previsto crescere <strong>del</strong> 5%. Nel tentativo <strong>di</strong><br />
limitare impatto <strong>del</strong>la crisi, Governo cinese vara piano fiscale <strong>di</strong><br />
spese su infrastrutture e welfare pari 600 mld dollari.<br />
• Brasile e In<strong>di</strong>a continuano a crescre ma ben al <strong>di</strong> sotto <strong>del</strong><br />
potenziale<br />
• Russia è stata nel pieno <strong>di</strong> una crisi finanziaria che non è ancora<br />
terminata. Banca Centrale russa deve aumentare 5 volte i tassi <strong>di</strong><br />
interesse nel tentativo <strong>di</strong> limitare deprezzamento rublo e per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
riserve (calate <strong>di</strong> 112 mld.Dollari in poco più <strong>di</strong> 3 mesi) Forte<br />
riduzione prezzo commo<strong>di</strong>ties provocherà <strong>di</strong>savanzo corrente e<br />
deficit pubblico e forte rallentamento nella crescita (da 8 a 3%)<br />
• Il mercato ha iniziato a scontare la possibilità che <strong>di</strong>verse<br />
economie emergenti fronteggino il rischio <strong>di</strong> sovereign default (come<br />
si nota da mercato CDS e spread sovrani).
• Recessione generalizzata è ormai un dato acquisito.<br />
• Risposte politica economica sono abbastanza chiare. Politica fiscale<br />
espansiva cum politica monetaria espansiva sin dove rimane spazio<br />
per riduzione tassi; oltre quel limite rimane solo possibilità <strong>di</strong><br />
creazione massiccia <strong>di</strong> moneta.<br />
• Differenziali <strong>di</strong> tasso tra due sponde Atlantico destinati a chiudersi<br />
• Tasso <strong>di</strong> cambio Dollaro/Euro nel breve dovrebbe ancora risentire<br />
<strong>di</strong> safe-haven effects e <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong>fferenziale tassi.<br />
• Difficile pensare a sostanziale ripresa mercato azionario in tempi<br />
relativamente brevi. Numero crescente <strong>di</strong> profit-warning segnala<br />
<strong>di</strong>fficoltà oggettive che si sommano a mancanza <strong>di</strong> fiducia.
• La nuova Bretton Woods deve risolvere più problemi.<br />
• Squilibri globali si sono accentuati e hanno spostato rapporti <strong>di</strong> forza<br />
(vedasi dato riguardante riserve ufficiali cinesi vs. risorse IMF) tra<br />
area OCSE e EMs (non solo BRICs). Necessario facilitare giuste<br />
politiche <strong>di</strong> variazione e riallocazione spesa attraverso<br />
indebolimento <strong>del</strong> cambio <strong>del</strong> dollaro e riduzione surplus<br />
commerciali in paesi emergenti.<br />
• Facilitare operazioni coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> vigilanza sui sistemi finanziari per<br />
contenere rischio <strong>di</strong> crisi future (crisis prevention)<br />
• Ricapitalizzare su base multilaterale IMF per aumentare <strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> risorse per combattere crisi (crisis management) evitando <strong>di</strong><br />
• ricorrere a white knight (prestito giapponese <strong>di</strong> 100 mld dollari)<br />
• essere by passati da azioni <strong>di</strong>rette <strong>del</strong>la Fed attraverso svolgimento<br />
currency swaps.
QUESTIONI APERTE<br />
INTERNATIONAL FINANCIAL REGULATOR<br />
(Reinhart&Rogoff, FT 19/11/08)<br />
Crisi nasce da inefficace regolazione.<br />
Soluzione non è l’istituzione <strong>di</strong> agenzie nazionali<br />
in<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> regolazione e supervisione ma la<br />
costituzione <strong>di</strong> un’agenzia internazionale, capace <strong>di</strong><br />
resistere alle pressioni dei singoli national champions<br />
Facilitare coor<strong>di</strong>namento e monitoraggio internazionale
QUESTIONI APERTE<br />
DEBITO PUBBLICO vs. DEBITO PRIVATO<br />
(Reinhart&Rogoff, FT 19/11/08)<br />
Crisi nasce da lunga fase <strong>di</strong> accumulazione <strong>di</strong> debito<br />
privato, che si sviluppa mentre debito pubblico rimane<br />
costante o si riduce.<br />
Cause elevato leverage <strong>del</strong> settore privato<br />
Fiscalità che in alcuni sistema favorisce debt finance<br />
Opacità strumenti finanziari usati<br />
What else??<br />
Conseguenze <strong>del</strong> de-leverage <strong>del</strong> settore privato
QUESTIONI APERTE<br />
SOSTEGNO FED DURERA’ INFINITAMENTE? Crisi<br />
Bilancio FED aumenta <strong>di</strong> <strong>di</strong>emnsione e muta <strong>di</strong><br />
composizione. Ultimo annuncio riguarda impegno<br />
- acquistare fino a 600 mld$ <strong>di</strong> titoli gov’t housing<br />
nasce<br />
- Costituire facility <strong>di</strong> 200 mld$ per sostenere prestiti a<br />
consumatori e piccole imprese.<br />
La domanda è ovviamente quando tutto ciò avrà fine e<br />
con quali conseguenze relative a<br />
Potenziale inflazionistico<br />
In<strong>di</strong>pendenza finanziaria Fed
QUESTIONI APERTE<br />
CI ASPETTA DEFLAZIONE O INFLAZIONE?<br />
Osservando i dati <strong>del</strong> bond market e <strong>del</strong>la curva dei ren<strong>di</strong>menti la risposta<br />
sembra essere chiara.<br />
Trentennale è inferiore al 3,5% un dato senza precedenti, almeno dai<br />
tempi <strong>del</strong>la Grande Depressione. Ren<strong>di</strong>mento su scadenza a due anni è<br />
inferiore all’1%<br />
sorta emntio iemnsione e muta <strong>di</strong> composizione. Ultimo annuncio riguarda<br />
impegno<br />
- acquistare fino a 600 mld$ <strong>di</strong> titoli gov’t housing nasce<br />
- Costituire facility <strong>di</strong> 200 mld$ per sostenere prestiti a consumatori e<br />
piccole imprese.<br />
La domanda è ovviamente quando tutto ciò avrà fine e con quali<br />
conseguenze relative a<br />
Potenziale inflazionistico<br />
In<strong>di</strong>pendenza finanziaria Fed