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I dissesti che hanno interessato la fascia costiera tirrenica - Ordine ...

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La mitigazione del rischio<br />

geoidrologico<br />

PREMESSA<br />

Nei giorni tra <strong>la</strong> fine di ottobre e l’inizio<br />

di novembre 2011, eventi piovosi partico<strong>la</strong>rmente<br />

intensi <strong>hanno</strong> provocato<br />

in Liguria e nel<strong>la</strong> Lunigiana l’esondazione<br />

di corsi d’acqua e l’innesco di frane con<br />

interessamento di centri abitati, gravi danni<br />

e perdita di vite umane.<br />

Nelle giornate del 24 e 25 ottobre questi<br />

fenomeni <strong>hanno</strong> colpito <strong>la</strong> Provincia di La Spezia<br />

e quel<strong>la</strong> di Massa Carrara (Fig. 1).<br />

La perturbazione è durata complessivamente<br />

30 ore, ma ha avuto una fase acuta di<br />

otto ore fra le 11.00 e le 19.00 del 25 ottobre<br />

2011. Le precipitazioni massime puntuali, registrate<br />

a Brugnato (SP) ed espresse in mm,<br />

sono state le seguenti: 153 in 1 ora, 328 in 3 ore,<br />

472 in 6 ore, 511 in 12 ore, 539 in 24 ore, 542<br />

in 30 ore (l’intero evento). Sulle brevi durate<br />

(1-3 ore) i valori di Brugnato <strong>hanno</strong> raggiunto<br />

quelli eccezionali registrati a Po<strong>la</strong>nesi il primo<br />

giugno 2007 e <strong>hanno</strong> superato i valori misurati<br />

a Monte Gazzo nell’alluvione di Sestri Ponente<br />

del quattro ottobre 2010. Per quanto riguarda<br />

le cumu<strong>la</strong>te su periodi più lunghi (da 6 a24<br />

ore), <strong>la</strong> quantità di pioggia caduta su Brugnato<br />

ha raggiunto nelle 6 ore quel<strong>la</strong> dell’alluvione<br />

storica di Genova del 1970, an<strong>che</strong> se le cumu<strong>la</strong>te<br />

complessive su tutta <strong>la</strong> durata dell’evento<br />

non <strong>hanno</strong> raggiunto i valori dell’evento del<br />

1970, caratterizzato an<strong>che</strong> da un’eccezionale<br />

persistenza del<strong>la</strong> perturbazione. In un giorno<br />

è caduta circa un terzo del<strong>la</strong> pioggia totale di<br />

un anno: <strong>la</strong> precipitazione massima caduta in<br />

tutto l’evento è di 542 mm, contro <strong>la</strong> media<br />

annuale di circa 1500 mm. I <strong>dissesti</strong> innescati<br />

dalle forti piogge <strong>hanno</strong> provocato 11 vittime,<br />

2 dispersi e ingenti danni (Rif. Web n. 2).<br />

Dopo dieci giorni, venerdì 4 novembre,<br />

una nuova perturbazione colpisce il genovesato<br />

(Fig. 2).<br />

Le precipitazioni registrate alle ore 15<br />

locali indicano le maggiori intensità al<strong>la</strong><br />

stazione di Vicomorasso dove sono state registrati<br />

i seguenti massimi di precipitazione:<br />

181 mm/1h, 337 mm/3h, 385 mm/6h, 411<br />

mm/12h e 454 mm/18h (l’intero evento). Sono<br />

esondati il Torrente Bisagno e il suo affl uente<br />

in sinistra idrografi ca, Fereggiano (tombinato<br />

per gran parte del suo corso), provocando sei<br />

vittime e notevoli danni (Rif. Web n. 2).<br />

LUCIANO MASCIOCCO<br />

Dipartimento di Scienze del<strong>la</strong> Terra – Università<br />

degli Studi di Torino, Coordinatore dell’Area<br />

Tematica “Dissesto Idrogeologico” del<strong>la</strong> Sigea<br />

Figura 1 – L’area al confine tra <strong>la</strong> Liguria e <strong>la</strong> Toscana (Bacino del F. Magra) colpita dalle piogge intense del 24-25 ottobre<br />

2011 (Rif. Web n. 1). La lettera A su campo rosso indica <strong>la</strong> stazione pluviografica di Brugnato.<br />

Figura 2 – L’area di Genova colpita dalle piogge intense del 24-25 ottobre 2011 (Rif. Web n. 1). La lettera A su campo rosso<br />

indica <strong>la</strong> stazione pluviografica di Vicomorasso. Evidenziato in giallo il bacino del T. Fereggiano.<br />

Geologia dell’Ambiente • Supplemento al n. 4/2011<br />

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