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il mensile del fotovoltaico - SolarWorld AG

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Ricerca e tecnologia<br />

Ciò che conta veramente: potenza, rendimento, resa<br />

Cinque anni fa <strong>il</strong> Laboratorio PHO-<br />

TON ha iniziato a eseguire primi test<br />

sui moduli. Da allora è sottoposto a<br />

continui ampliamenti, mettendo a disposizione<br />

le apparecchiature per gli<br />

esami ottici (fotocamera a infrarossi e<br />

per la misura di elettroluminescenza) e<br />

soprattutto un analizzatore di potenza<br />

(flasher). Il prossimo passo previsto<br />

è la messa in funzione di una camera<br />

climatica.<br />

Tuttavia, al centro di tutto c’è ancora<br />

la misurazione con cui tutto ha avuto<br />

inizio, cioè <strong>il</strong> r<strong>il</strong>evamento <strong>del</strong>la resa:<br />

quanti ch<strong>il</strong>owattora di corrente produce<br />

un modulo nel corso di un anno?<br />

La domanda sembra banale, ma per<br />

fornire una risposta precisa è necessario<br />

uno sforzo notevole. I moduli, sempre<br />

tre <strong>del</strong>lo stesso mo<strong>del</strong>lo, sono installati<br />

in un’area esterna per evitare<br />

ombreggiamenti, differenze di temperatura<br />

e influssi dovuti alla riflessione.<br />

Inoltre, sono costantemente sotto carico,<br />

ovvero immettono corrente nella<br />

rete. E non per incassare la tariffa incentivante,<br />

ma perché se funzionasseri<br />

a vuoto, i moduli si riscalderebbero<br />

eccessivamente. Il riscaldamento eccessivo<br />

a sua volta incide sul rendimento<br />

Resa normalizzata mens<strong>il</strong>e nel 2009 in kWh/kW e irraggiamento (sul piano dei moduli) in kWh/m 2 (2009: 1.215,47 kWh/m 2 a)<br />

Resa normalizzata in kWh/kW<br />

Irraggiamento in kWh/m 2<br />

(che si riduce all’aumentare <strong>del</strong>la temperatura)<br />

e quindi sulla potenza.<br />

Ciononostante, ovviamente la misurazione<br />

deve essere effettuata davanti<br />

all’inverter e non dietro. In caso contrario,<br />

l’inverter con i suoi eventuali<br />

difetti altererebbe <strong>il</strong> risultato. Inoltre,<br />

poiché non tutti i moduli armonizzano<br />

allo stesso modo con tutti gli inverter,<br />

si determinerebbe uno svantaggio per<br />

singoli prodotti testati. Per questo motivo,<br />

nel campo prove di PHOTON i moduli<br />

sono collegati all’inverter tramite<br />

un convertitore CC/CC e un bus in CC<br />

(CC: corrente continua).<br />

Durante la procedura di misurazione<br />

vera e propria, i moduli sono separati<br />

dalla rete per una frazione di secondo.<br />

Così viene registrata la curva caratteristica<br />

corrente/tensione (curva caratteristica<br />

I-V) con 2.000 punti di misura.<br />

Il prodotto tra corrente e tensione è la<br />

potenza (indicata in watt), che moltiplicata<br />

a sua volta per <strong>il</strong> tempo dà la resa<br />

(indicata in wattora o ch<strong>il</strong>owattora).<br />

Dunque, per conoscere la resa, basta registrare<br />

un numero sufficiente di volte<br />

la curva caratteristica I-V. Nel campo<br />

prova di PHOTON ciò avviene una volta<br />

al secondo. Di conseguenza, i dati sulla<br />

resa sono <strong>il</strong> risultato di circa 3.154.600<br />

r<strong>il</strong>evamenti <strong>del</strong>la curva caratteristica<br />

all’anno. Ognuna di queste misurazioni<br />

ha una durata di circa un centesimo di<br />

secondo, dopodiché <strong>il</strong> modulo viene di<br />

nuovo collegato alla rete. Dunque, per <strong>il</strong><br />

99 per cento <strong>del</strong> tempo di funzionamento<br />

rimane sotto tensione.<br />

Finora i risultati annuali ottenuti da<br />

questo tipo di misurazione sono disponib<strong>il</strong>i<br />

per 16 mo<strong>del</strong>li di moduli. Ovviamente<br />

quando si sceglie un modulo, bisogna<br />

valutarne anche le caratteristiche<br />

costruttive, cioè la stab<strong>il</strong>ità a lungo termine,<br />

oltre che la resa. Tra tutti i criteri,<br />

però, quest’ultimo è <strong>il</strong> più importante e<br />

nel medio e lungo termine permette di<br />

giudicare anche le altre qualità. Infatti,<br />

solo una produzione di qualità consente<br />

di ottenere una buona resa.<br />

L’osservazione dei risultati dei test<br />

può inoltre essere ut<strong>il</strong>e per fare un po’<br />

di chiarezza su tre termini che vengono<br />

spesso confusi nei colloqui di vendita:<br />

potenza, rendimento e resa.<br />

Come già accennato, la potenza di<br />

un modulo è <strong>il</strong> prodotto tra la corrente e<br />

la tensione. Questi due valori variano a<br />

seconda <strong>del</strong>l’irraggiamento: con <strong>il</strong> cielo<br />

terso, <strong>il</strong> modulo raggiunge una potenza<br />

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set<br />

La resa annuale dei moduli nel campo prova di PHOTON a intervalli mens<strong>il</strong>i: è evidente come i mesi estivi costituiscano la parte maggiore <strong>del</strong>la resa complessiva. Questo<br />

vale per tutti i tipi di moduli, anche per quelli a f<strong>il</strong>m sott<strong>il</strong>e. Nel complesso, dunque, conta soprattutto la capacità di generare più energia possib<strong>il</strong>e con l’irraggiamento solare<br />

diretto. Un buon comportamento in condizioni di scarsa luminosità, invece, è solo secondario. La tabella con i risultati dei test 2009 è riportata a pagina 142.<br />

PHOTON Febbraio 2010

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