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Segreto violato? Confessore scomunicato<br />
La risaputa discrezione<br />
dei membri del clero ha<br />
forse origine dall’obbligo<br />
“professionale” del segreto,<br />
cui sono vincolati i sacerdoti<br />
quando confessano i fedeli<br />
zinger sarebbe stata pre-<br />
(nella foto, un confessore<br />
all’opera in Polonia).<br />
Inderogabile. L’obbligo di<br />
non divulgare il contenuto<br />
della confessione (che per<br />
i cattolici è un sacramento)<br />
parata da una campagna<br />
elettorale appoggiata da<br />
porporati conservatori e<br />
Opus Dei, culminata con<br />
la “solita” riunione in una<br />
sede fuori Roma della prelatura<br />
fondata da Balaguer.<br />
«In questo modo» ha<br />
scritto il quotidiano di Rio<br />
de Janeiro O Globo «Ratzinger<br />
entra in conclave<br />
praticamente papa». Il<br />
giornale riportava anche<br />
la testimonianza di uno dei quattro cardinali<br />
brasiliani presenti al conclave, ma l’alto<br />
prelato ha preferito rimanere anonimo,<br />
per evitare la scomunica che colpisce chi rivela<br />
i segreti di un’elezione papale.<br />
Banchieri di Dio. Altrettanto ben custoditi<br />
sono i segreti delle finanze pontificie,<br />
non ammette eccezioni,<br />
nemmeno in caso di minaccia<br />
di morte. Il sacerdote<br />
che rivelasse ciò che ha<br />
appreso, andrebbe incontro<br />
alla scomunica.<br />
Dal 1929 la Città del Vaticano è uno Stato<br />
neutrale e inviolabile. E alcuni palazzi e<br />
basiliche di Roma godono dell’immunità<br />
Paul Marcinkus nel 1980,<br />
quando presiedeva lo Ior.<br />
amministrate dallo Ior<br />
(Istituto per le opere di religione),<br />
la banca vaticana<br />
fondata nel 1887. I suoi<br />
fondi diventarono particolarmente<br />
consistenti dopo<br />
la firma dei Patti lateranensi,<br />
che fruttarono al Vaticano<br />
un’indennità di 750<br />
milioni di lire dell’epoca<br />
(oltre 560 milioni di euro<br />
di oggi) e una rendita garantita.<br />
Negli anni Settanta,<br />
sotto la presidenza di<br />
monsignor Paul Marcinkus, lo Ior fu travolto<br />
dallo scandalo della bancarotta del<br />
Banco Ambrosiano, conclusosi con la misteriosa<br />
morte di due famosi banchieri, Roberto<br />
Calvi e Michele Sindona: il primo<br />
trovato impiccato sotto un ponte di Londra<br />
nel 1982, il secondo avvelenato in carcere<br />
nel 1986. Le vicende giudiziarie<br />
dello Ior e degli alti<br />
prelati coinvolti terminarono<br />
con la sentenza<br />
della corte di Cassazione<br />
del 17 luglio 1987, che annullò<br />
i mandati di cattura<br />
emessi nei confronti dei<br />
vertici dell’istituto (in seguito<br />
riformato). Secondo<br />
l’articolo 11 del trattato<br />
con il Vaticano, infatti, lo<br />
Alois Estermann<br />
e la moglie,<br />
uccisi nel 1998.<br />
Stato italiano non può giudicare<br />
l’operato degli enti<br />
centrali della Chiesa.<br />
Segreteria<br />
particolare<br />
Una sala<br />
storica<br />
dell’Archivio<br />
segreto<br />
vaticano, nato<br />
nel 1600 per<br />
conservare<br />
bolle e<br />
documenti<br />
dell’attività<br />
pontificia.<br />
Cadaveri eccellenti. Dove non arrivano<br />
i trattati arriva di solito la proverbiale<br />
discrezione degli ambienti vaticani, che non<br />
sempre riesce però a impedire il diffondersi<br />
delle voci. Specie quelle che accompagnano<br />
le morte di un papa. Pio XI, per<br />
esempio, sarebbe stato assassinato il 10 febbraio<br />
1939 per ordine di Mussolini, che temeva<br />
di essere scomunicato.Autore del delitto,<br />
compiuto con un’iniezione di veleno,<br />
sarebbe stato Francesco Petacci, medico in<br />
Vaticano e padre di Claretta, l’amante del<br />
Duce. Questo almeno secondo la ricostru-<br />
▼<br />
Gli archivi vaticani: quando la Storia era un affare privato<br />
Archivio segreto del Vaticano,<br />
L’ almeno alle sue origini, era<br />
meno segreto di quanto il suo nome<br />
facesse pensare. “Segreto”,<br />
infatti, nell’italiano del Cinque-<br />
Seicento voleva dire privato.<br />
Istituito da Paolo V tra il 1611 e<br />
il 1614, raccoglie testimonianze<br />
dell’attività pontificia dagli inizi<br />
dell’VIII secolo a oggi: tutti i<br />
documenti della segreteria di<br />
Stato, bolle e registri della<br />
Cancelleria, incartamenti della<br />
Sacra Rota e delle congregazioni,<br />
dei concili e delle nunziature<br />
(le ambasciate del Vaticano).<br />
Ma anche le lettere papali e le<br />
relazioni dei conclavi redatte dal<br />
cardinale camerlengo e chiuse in<br />
buste sigillate che “non potranno<br />
essere aperte da nessuno, se<br />
il Sommo Pontefice non l’avrà<br />
permesso esplicitamente”.<br />
Templari ed eretici. Tra i<br />
tesori dell’archivio ci sono le 80<br />
pergamene relative al processo<br />
ai Templari del 1308-1310, il<br />
“Sommario del processo contro<br />
Giordano Bruno” (1597, ma<br />
tornato alla luce nel 1940) e un<br />
“Estratto degli atti del processo di<br />
Galileo Galilei” (gli atti completi<br />
sono andati perduti), sottratto per<br />
ordine di Napoleone nel 1810 e<br />
restituito solo nel 1843.<br />
Bunker. I depositi dell’Archivio si<br />
trovavano nei corridoi del cortile<br />
del Belvedere fino al 1991,<br />
quando furono trasferiti in un<br />
edificio sotterraneo nel cortile<br />
della Pigna, a 20 metri di profondità,<br />
attrezzato con 54 km<br />
di scaffali. Solo nel 1880<br />
l’archivio è stato messo a disposizione<br />
di pochi e selezionati<br />
studiosi da Leone XIII, che però<br />
affermò anche che esso “serve<br />
prima di tutto e principalmente<br />
al romano pontefice e alla sua<br />
curia”. Da allora, alcune sezioni<br />
sono state via via rese pubbliche<br />
per volere dei papi.<br />
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