Introductory File.pdf - Fondazione Antonio Ratti
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XI. A<br />
Displays l’undicesimo appuntamento di La Kunsthalle più bella del mondo<br />
vuole essere un’occasione per ragionare sulla questione del “display espositivo”,<br />
quel dispositivo spaziale che determina il rapporto tra opere, allestimento<br />
e visitatori, che “dispiega” la sequenza delle opere tra un inizio e una<br />
fine e vi attribuisce un significato.<br />
Protagonisti della discussione saranno tre curatori e storici dell’arte per i<br />
quali la questione del “display” è sempre stata centrale per le mostre da loro<br />
concepite: Iwona Blazwick, direttrice della Whitechapel Gallery di Londra e<br />
gli italiani Andrea Lissoni, curatore presso l’Hangar Bicocca, e Mario Lupano,<br />
direttore del corso di laura magistrale in Design e teorie della moda<br />
dell’università IUAV di Venezia.<br />
Ci sembra che, negli ultimi anni, la questione del display abbia progressivamente<br />
perso quella centralità che la aveva caratterizzata nei decenni precedenti.<br />
Centralità che si poteva trovare nel lavoro di quei protagonisti ai quali<br />
attribuiamo la nascita stessa della figura moderna del curatore, come Harald<br />
Szeemann, Pontus Hultén o Jean-Hubert Martin, fra tanti altri.<br />
Oggi molte pratiche curatoriali si concentrano sui contenuti e i concetti che<br />
una mostra può esprimere a livello linguistico più che esperienziale. Non è<br />
un caso che in un passato recente l’esposizione sia stata definita un testo (R.<br />
Storr) o un discorso (B. Fergusson). Anche quando ci si interroga se la mostra<br />
sia un medium oppure no (C. Bishop), questa riflessione riguarda soprattutto<br />
l’ambigua relazione autoriale esistente tra artista e curatore.<br />
Indagare il tema del display di un’esposizione permette invece di analizzare la<br />
questione di cosa sia una mostra e come essa funzioni da punti di vista differenti,<br />
portando al centro della riflessione una serie di domande e di pratiche<br />
curatoriali che indaghino le possibilità spesso inespresse dell’esperienza di<br />
un’esposizione.<br />
L’XI incontro di La Kunsthalle più bella del mondo riflette sull’importanza e le<br />
potenzialità del dispiegarsi di una mostra nello spazio, attraverso l’analisi di<br />
esempi e esperienze attuali e provenienti dal passato recente.<br />
Quali rapporti sviluppano tra di loro un’esposizione e le opere in essa presentate?<br />
In che modo l’allestimento di una mostra influenza la percezione da<br />
parte del visitatore? Che ruolo gioca il contesto spaziale all’interno del quale<br />
la mostra viene allestita? Quali sono gli elementi attraverso cui un discorso sul<br />
display può essere articolato? Dal Novecento, il display è stato al centro delle<br />
riflessioni di direttori di musei, architetti, artisti e curatori. Che relazione esiste<br />
oggi tra le esigenze di un’istituzione e le modalità attraverso cui viene pensato<br />
il display di una mostra? Che tipo di condizioni devono essere reciprocamente<br />
garantite? E come si è sviluppata questa relazione nel passato? Quali possibili<br />
strategie possono essere messe in opera dal curatore quando ci si confronta<br />
con nuovi linguaggi e nuovi media? E quali ulteriori riflessioni sull’argomento<br />
possono portare le esperienze svolte in altri campi come il design o l’architettura?<br />
Che ruolo gioca il display nell’articolare una comprensione del funzionamento<br />
del mondo contemporaneo?<br />
A unire i tre interventi si è scelta l’immagine della presentazione di Guernica<br />
presso la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale in occasione della mostra<br />
di Picasso, allestita nel 1953 da Gian Carlo Menichetti con la supervisione di<br />
Piero Portaluppi. L’immagine da un lato testimonia la coscienza precisa che gli<br />
architetti dell’epoca avevano rispetto al ruolo etico che il contesto e il display<br />
hanno nell’esperienza dell’opera d’arte. Dall’altro, riunisce le prospettive<br />
offerte dai tre relatori sul tema del display. Guernica è stata al centro dell’eccezionale<br />
installazione di Goscha Macuka con cui Whitechapel ha riaperto nel<br />
2009, celebrando così la storia della propria istituzionale (l’opera di Picasso<br />
venne esposta alla Whitechapel Gallery nel 1939) e articolando al contempo<br />
una riflessione sulle politiche espositive e la relazione tra arte e guerra. Se<br />
Guernica era un quadro che dunque si prestava più facilmente a un certo tipo<br />
di riflessione sul display, che ruolo hanno avuto i nuovi media nella storia del<br />
display espositivo? Nel suo intervento, Andrea Lissoni rifletterà sulle possibili<br />
relazioni che il tema del display può avere con il carattere effimero dei nuovi<br />
media e delle pratiche curatoriali contemporanee. Lo stretto legame tra display,<br />
arte contemporanea e architettura sarà indagato infine dall’intervento di<br />
Mario Lupano, prendendo spunto dalle proprie esperienze curatoriali.
Martedì, 21 giugno 2011 dalle 18 alle 20<br />
XI. Displays<br />
Guernica nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, Milano, 1953<br />
Allestimento di Gian Carlo Menichetti con la supervisione di Piero Portaluppi<br />
<strong>Fondazione</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Ratti</strong>, Villa Sucota, Via per Cernobbio, 19, 22100 Como, Italia. www.fondazioneratti.org<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
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Harry N Abrams, 1994<br />
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Sergio Polano, Mostrare. L’allestimento in Italia dagli anni Venti agli anni Ottanta, Milano:<br />
Lybra Immagine, 1988