Nikon Capture NX2: il concentrato digitale - Fotografia.it

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La sfumatura e l’opacità della selezione consentono di affi nare le selezioni eseguite in NX2. a cui è destinato NX2; certo, poi c’è la stampa, il confronto, la gestione del colore e delle dimensioni e tutto il resto, ma principalmente NX2 è progettato per archiviare, convertire, correggere. Vedremo poi con quali finalità e con qual tipo di riuscita. Il browser offre una buona gestione delle miniature e dei dati fondamentali e consente di eseguire operazioni varie sui file (rotazione, ordinamento, confronto, selezioni), nonché la compilazione dei campi Iptc dei metadati o l’abbinamento dei file a parole chiave, etichette e la loro classificazione. Manca però un motore di ricerca delle immagini in base ad uno qualunque di questi criteri, nonché in base ai campi completati dalla fotocamera all’interno dei metadati. Le correzioni comprendono tutto quello che si può desiderare ed anche di più... forse persino troppo per un programma che intende essere agile e svolgere il dovuto e nulla più. Lavorando sui Nef potremo sfruttare le regolazioni classiche disponibili per questo tipo di formato, tra cui un evoluto bilanciamento del bianco, una completa formattazione dei Picture Control (salvabili), la correzione di tutti i difetti derivanti dall’ottica originale (nota a NX2). Oltre a questo sono disponibili le opzioni di post-produzione comuni anche ai file di origine meno ‘nobile’ rispetto al Raw, ad esempio quelle definite ‘rapide’ e le regolazioni vere e proprie che comprendono anche una serie di interessanti filtrature standard. Senza entrare nel dettaglio, è da qui che potremo regolare il colore e la luminosità dello scatto qualunque esso sia, così come il contrasto e la saturazione o altri aspetti cromatici. Potremo applicare maschere di contrasto o sfocature, così come convertire l’immagine in Bianconero approfittando delle opzioni di filtratura colore. E’ importante imparare a distinguere pregi e difetti delle varie opzioni di modifica dato che molti parametri potrebbero apparire ridondanti. Le stesse modifiche applicate ad uno scatto possono essere applicate anche ad altri tramite le opzioni di copia o di salvataggio, assai simili a quelle che consentono di replicare il completa- mento dei campi Iptc dei metadati per più scatti. La procedura di copia soffre un poco della disposizione non univoca dei controlli, oltre che del non poter essere richiamata dalle conversioni batch; queste preferiscono pre-impostazioni salvate fisicamente sul disco in uso. Già che ne abbiamo parlato, il meccanismo delle conversioni batch implementato da NX2 funziona sicuramente bene, con qualche limite solo per la possibilità in futuro di far evolvere l’interfaccia ed i metodi di rinomina dei file. Gli strumenti della barra superiore riguardano essenzialmente la correzione di orientamento dei fotogrammi, la loro mascheratura ed elaborazione cromatica. La tecnologia UPoint è implementata nella gestione dei punti colore e di luminosità; sicuramente questo metodo di applicazione delle correzioni consentirà di ottenere in poco tempo risultati qualitativamente ottimi anche ad un utente alle prime armi. Il rovescio della medaglia consiste nell’impossibilità di eseguire modifiche ‘microscopicamente’ precise, o PC PHOTO 23
comunque diverse dall’approccio di modifica per una ‘singola area’. Per affinare la correzione delle immagini abbiamo nelle nostre mani vari metodi che ci consentono di generare selezioni e le conseguenti maschere; sono però metodi non sempre lineari e di facile attuazione, soprattutto per chi non ne sa ancora molto di simili procedure. Il vantaggio di queste selezioni, maschere e punti di controllo, consiste nel fatto che vengono mantenute distinte dal file immagine, cosicché si può in ogni istante rimuoverne la visibilità 24 PC PHOTO per verificarne l’efficacia, oppure cancellarle del tutto. Le varie azioni consentite da NX2 possono essere svolte in una miriade di possibili varianti e combinazioni rispetto alla strada rettilinea qui descritta. Una per tutte: in NX2 le regolazioni dello scatto vengono stratificate sulla destra in un’apposita palette; in questo modo, al termine delle lavorazioni, possiamo esaminare, a fianco del risultato finale, l’originale di partenza, così come gli stadi intermedi, semplicemente scegliendo lo step di Grazie alla tecnologia U-Point, i Punti di Controllo consentono una modifi ca intuitiva dell’immagine, anche per coloro che non si intendono più di tanto di regolazione colore. In questo caso si vede l’assegnazione dei punti di Nero, Grigio (Neutro) e Bianco. lavoro che si desidera esaminare. Questo approccio, in mancanza di un costrutto più evoluto come i Livelli di Adobe, farà di certo la felicità del fotoamatore, mentre il professionista si accorgerà subito della maggiore lentezza del metodo a mano a mano che le regolazioni si fanno più pesanti. L’intervista a Marco Negri Chiediamo a Marco Negri, da sempre nikonista, cosa ne pensi del nuovo software NX2. “E’ di certo un po’ più veloce di NX, sebbene non sia una scheggia. Ma paradossalmente la velocità non è poi l’attributo principale cercato da chi sceglie di affidarsi a Capture NX2. Non voglio minimizzare, la lentezza di alcune funzionalità non è un pregio, ma riflettiamo; in fin dei conti Nikon è l’unica a possedere le librerie SDK per lo sviluppo del Nef secondo le aspettative del fotografo. Questo vuole dire che è l’unico software che può assicurare una conversione Raw di massima qualità ai file del mondo Nikon. E’ il pregio maggiore di Capture NX2, che permette di ottenere la massima qualità dai propri file Tiff 16 bit in uscita da un Nef. Inoltre NX2 è l’unico applicativo a nascere già pronto per molti dei futuri modelli di casa Nikon, anche quelli di cui non siamo ancora a conoscenza; a livello di architettura ovviamente, sarebbe inutile andare a cercarli spulciando nell’elenco dei modelli supportati! A proposito della velocità, per il flusso di lavoro standard di un professionista non vedo grossi limiti; si sa già che una conversione batch di qualche centinaio di file richiederà tempo, nessuno starà lì ad aspettare che l’elaboratore abbia finito prima di andare a cena. Per quanto riguarda le correzioni, oggi il digitale consente di ottenere una qualità di gran lunga superiore a qualunque riferimento analogico, ed il Raw è il formato che offre al fotografo la possibilità di recuperare i propri piccoli errori in ripresa. Permette di regolare in modo fine il WB, di recuperare qualche luce od ombra, di settare al meglio i parametri di scatto, di recuperare vignettatura, aberrazione cromatica, distorsione, rumore e sporco sul sensore. La fase di sviluppo del Raw va vista insomma come l’equivalente dello sviluppo in camera oscura. Poi il fi le andrà salvato in un bel Tiff a 16 bit per essere diretto alla stampa.
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Page 5: L’istogramma costituisce uno dei
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