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testi Galeotto

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morte, la sovrapposizione fra lettura e vita lo è altrettanto, e quelle ambages pulcherrimae<br />

possono condurre verso un’erranza della mente e del cuore. Ed è allora che Dante, nutrito di<br />

quelle stesse letture e poeta d’amore anch’egli anche di un amore dai connotati estremi<br />

come nel sonetto: Io sono stato con Amore insieme:<br />

Però nel cerchio de la sua palestra<br />

Liber arbitrio già mai non fu franco,<br />

sì che consiglio invan vi si balestra(vv. 9-11)<br />

al suo passato giocato sull’illusione di un amore cortese egli, scosso per la terza volta da<br />

pietà, sviene.<br />

Ma questo Amore che penetra nel cuore dell’uomo non è necessariamente ricambiato , anzi<br />

Inglese, Renzi fra i recenti osservano che l’idea della reciprocità in amore racchiuso nel verso<br />

103 amor ch’a nullo non solo non è un fatto scontato, ma è in contraddizione con il dolore e<br />

la frustrazione di un amore non corrisposto tanto frequente nella lirica medievale. Da questo<br />

punto di vista le fonti solitamente addotte a sostegno del verso 103, a cominciare dal De<br />

amore di Andrea Cappellano ad uno sguardo più attento svelano la loro assoluta<br />

insussistenza . Il problema, per altro era già chiaro agli antichi commentatori,<br />

Benvenuto da Imola, nota al v. 103<br />

Sed hic nota, lector, quod sententia praemissa est saepe falsa. Certum est enim quod sepe<br />

quis amat unam et non redamatur ab ea, et e converso.<br />

. Vi è un luogo tuttavia già addotto da Torraca ed è quello di Giordano da Pisa,<br />

domenicano,: «Non è nullo, che, sentendosi che sia amato da alcuno, ch'egli non sia tratto<br />

ad amar lui incontanente». O ancora un altro luogo che può essere accostato anche se<br />

naturalmente non è opportuno creare dipendenze dirette è in Santa Caterina (v. Avalle)<br />

Naturalmente l’anima è tratta ad amare quello in cui si vede essere amata.<br />

Ora non dovrà stupirci che sono proprio con<strong>testi</strong> religiosi quelli che maggiormente si<br />

avvicinano al luogo dantesco. Anzi questo dovrebbe suggerirci una guardare la colpa di<br />

Francesca secondo un’angolatura diversa: essa sembra infatti descrivere un sentimento in<br />

cui l'amato si sostituisce a Dio e l’amore dovuto a Lui solo viene ricondotto all’interno della<br />

coppia. Dio in quanto Amore impone alla creatura da lui creata di essere amato, come si<br />

legge nel Deuteronomio: «Audi Israhel Dominus Deus noster Dominus unus est. Diliges

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