K:\B - Infrastrutture\083-10 Insediamento SIREG Taramelli\2 ...
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Realizzazione degli interventi di personalizzazione della sede distaccata di Regione Lombardia<br />
Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Sommario<br />
SOMMARIO ............................................................................................................................................................. 1<br />
1. INQUADRAMENTO GENERALE ......................................................................................................................... 2<br />
1.1. Area di intervento ......................................................................................................................................... 2<br />
1.2. Inquadramento urbanistico .......................................................................................................................... 3<br />
1.3. Aspetti architettonici .................................................................................................................................... 3<br />
1.4. Aspetti di sicurezza in merito a sostanze pericolose – fibre di amianto ....................................................... 6<br />
1.5. Aspetti di prevenzione incendi ...................................................................................................................... 6<br />
1.6. Aspetti strutturali ed impiantistici ................................................................................................................ 7<br />
2. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ..................................................................................................................... 8<br />
2.1. Obiettivi della progettazione ........................................................................................................................ 8<br />
2.2. Funzioni da insediare .................................................................................................................................... 8<br />
2.3. Contenuti progettuali e lavorazioni principali .............................................................................................. 9<br />
2.4. Allestimento Sale riunioni e Sale Multimediali ........................................................................................... 11<br />
2.5. Conformità al Servizio di Manutenzione Programmata – Capitolato Tecnico Hard Facility ...................... 11<br />
2.6. Interventi architettonici .............................................................................................................................. 11<br />
2.7. Interventi impianti meccanici ..................................................................................................................... 15<br />
2.8. Interventi impianti idrosanitari .................................................................................................................. 16<br />
2.9. Interventi impianti idrici antincendio ......................................................................................................... 16<br />
2.<strong>10</strong>. Interventi impianti elettrici ......................................................................................................................... 16<br />
2.11. Interventi impianti speciali ......................................................................................................................... 16<br />
2.12. Interventi strutturali – scale esterne e interne ........................................................................................... 16<br />
3. CONSEGNA PARZIALE DELLE AREE E DELLE LAVORAZIONI .............................................................................. 23<br />
4. DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO ................................................................................................................ 23<br />
4.1. Nomenclatura degli elaborati .................................................................................................................... 24<br />
5. CLASSI E CATEGORIE LAVORI ......................................................................................................................... 25<br />
Allegati<br />
Milano – Sede Regionale di via Taramelli, Lispa e Protezione Civile<br />
Maggio 2012 PDE-GEN-00002-01 - Relazione Generale Pagina 1 di 26
Realizzazione degli interventi di personalizzazione della sede distaccata di Regione Lombardia<br />
Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
1. INQUADRAMENTO GENERALE<br />
1.1. Area di intervento<br />
Il presente Progetto, posto a base di Gara di un Appalto Integrato, ha per oggetto la personalizzazione degli spazi<br />
dell’edificio sito a Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A. e l’ampliamento della sede di<br />
Protezione Civile.<br />
Il complesso di edifici che compongono la sede oggetto del progetto si sviluppa su un intero quartiere, delimitato da Via<br />
Abbadesse e piazza Claudio Appio a nord, da Via Ippolito Rosellini ad est, ad ovest da Via Taramelli e a Sud da via<br />
Pola.<br />
Stralcio aerofotogrammetrico<br />
Degli otto edifici facenti parte del complesso, due sono coinvolti nell’intervento, meglio descritti nel seguente schema,<br />
dove con la sigla “LIS” di indica l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A. e con “PRC” quello di Protezione Civile.<br />
Schema generale dell’area di intervento (evidenziata con contorno rosso)<br />
Milano – Sede Regionale di via Taramelli, Lispa e Protezione Civile<br />
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Realizzazione degli interventi di personalizzazione della sede distaccata di Regione Lombardia<br />
Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
1.2. Inquadramento urbanistico<br />
Secondo il vigente PRG, l’edificio rientra in zona omogenea B1 con destinazione funzionale TA. Le zone TA sono<br />
destinate ad insediamenti terziario – amministrativi, cioè ad uffici pubblici e privati.<br />
Il complesso è censito al NCEU immobili con categoria speciale D/8, foglio 226, Mappali 170, 478, 479, 480.<br />
Ingresso di Via Pola 12, vista su edificio 5<br />
1.3. Aspetti architettonici<br />
Progettato nel 1971 dagli architetti Marco Zanuso e Barbiano di Belgioioso, in occasione di una precedente<br />
ristrutturazione, nel 2003, ha subito delle modifiche tali da rendere unitari gli spazi sia dal punto di vista delle tipologie<br />
costruttive sia dal punto di vista della loro gestione.<br />
Successivamente, nel 2011, un intervento più recente ha coinvolto parte del complesso per l’insediamento del Sireg<br />
(Società e degli Enti del Sistema Regionale) durante il quale sono stati messi in atto una serie di interventi manutentivi e<br />
di adeguamento normativo.<br />
Gli spazi interni degli edifici ospitano uffici, sale riunioni, spazi di accoglienza per il pubblico. Ai piani interrati si trovano<br />
autorimesse, locali tecnologici, archivi e uffici che affacciano sulle corti interne profonde due piani entro terra.<br />
Lo sviluppo degli spazi segue lo stesso criterio lungo tutto lo snodarsi del complesso: un nucleo centrale ospita i<br />
collegamenti verticali, le scale e gli ascensori, oltre ai servizi igienici, ai cavedi e occasionalmente a spazi di supporto<br />
quali aree copy o aree break.<br />
Gli uffici si affacciano verso l’esterno, mantendo una profondità media di 5,4 m e un corridoio di profondità media 1,5 m<br />
che si sviluppa da entrambi i lati del nucleo centrale.<br />
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Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Al piano terra si trovano gli ingressi principali dell’edificio e le relative reception con ingressi controllati, così come<br />
indicato nel seguente schema. I flussi interni sono gestiti tramite controllo badge e videocontrollo centrale.<br />
Schema generale attuale di identificazione ingressi e collegamenti verticali<br />
A partire dal primo piano, gli edifici si susseguono in aderenza, suddivisi dalle compartimentazioni antincendio, a partire<br />
dall’edificio 2 fino al 6 senza soluzione di continuità, come anche il 7 e 8 sono contigui e comunicanti.<br />
Lo schema planimetrico così descritto si ripresenta ai vari piani, seguendo l’involucro degli edifici, che dal terzo piano<br />
subisce dei movimenti volumetrici: la facciata aggetta sulla sottostante creando degli sfondati e degli aggetti che<br />
segnano la superficie esterna.<br />
Al terzo piano viene interrotto il collegamento tra l’edificio 5 ed il 6, laddove si trova una terrazza a copertura dei piani<br />
sottostanti.<br />
Al quarto piano la superficie ad ufficio si riduce in favore di spazi calpestabili esterni (terrazze).<br />
Al quinto piano si riduce ulteriormente l’estensione degli spazi coperti, che comprende gli edifici 1, 2, 3 mentre i restanti<br />
divengono terrazza praticabile.<br />
Sulla copertura del quarto, quinto piano e del settimo, si trovano i volumi tecnici.<br />
L’ingresso principale del personale avviene attualmente da Via Pola 12, Via Taramelli 12 e Rosellini 17, al termine delle<br />
attività di questa Gara diverrà operativo anche l’ingresso di Via Taramelli 26.<br />
Esistono altri ingressi dedicati a Società Terze presenti negli edifici 2, 4, 7 con ingresso esclusivo.<br />
Esistono anche sei accessi carrai ai piani sotterranei e a filo strada, ad uso dei dipendenti.<br />
Si rimanda alla tavola PDE-ENN-ARC-PN-<strong>10</strong>007-Planimetria di accesso e percorrenza e destinazioni funzionali, per<br />
l’indicazione di tutti i numeri civici e degli ingressi.<br />
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Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Ingresso di Via Pola 12, vista su edificio 6 Amaranto in secondo piano – Stato attuale<br />
Gramigna, Mazza, Milano, Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Ulrico Hoepli Editore SpA 2001,<br />
pag. 422<br />
Nel nucleo centrale si trovano gli ascensori, che complessivamente servono tutti i piani entro e fuori terra. Sono presenti<br />
sette blocchi scale e sei blocchi ascensori.<br />
La distribuzione interna degli ambienti è vincolata dalla presenza del nucleo centrale e dalla modularità della facciata, i<br />
cui montanti hanno passo 80 cm.<br />
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Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Le partizioni interne degli uffici sono pertanto vincolate dal passo dei montanti dei serramenti esterni e dalla presenza di<br />
pilastri strutturali posti in vicinanza della facciata.<br />
Tutti gli uffici a partire dal primo piano hanno altezza netta interna da pavimento finito pari a 270 cm, con un<br />
ribassamento in prossimità del corridoio, altezza netta interna 240 cm. Il ribassamento è realizzato con un controsoffitto<br />
metallico ispezionabile che ospita le canalizzazioni meccaniche ed elettriche. Al piano terra l’interpiano è maggiore e lo<br />
spazio netto tra pavimento e controsoffitto è pari a cm 325/315 con zona controsoffitto soprastante di cm 40 circa.<br />
I pavimenti sono prevalentemente galleggianti sia negli uffici che negli spazi comuni. Le finiture sono varie e specificate<br />
negli elaborati architettonici.<br />
I corpi illuminanti degli uffici, sospesi a soffitto e di tipo a luce diretta e indiretta, si innestano nel ribassamento del<br />
controsoffitto ricevendo suo tramite elettrificazione e comandi.<br />
Per le caratteristiche dimensionali si faccia riferimento agli elaborati grafici architettonici serie ARC (tipologia LO<br />
planimetrica di progetto e RI Rilievo dello stato di fatto; SZ Sezioni; PM Pareti mobili).<br />
1.4. Aspetti di sicurezza in merito a sostanze pericolose – fibre di amianto<br />
I progettisti, in accordo con ILSPA, tenuto conto della verifica effettuata già mediante prelievo costante di campioni<br />
d’aria effettuata nel 2002 (esito negativo), tenuto conto degli interventi di ristrutturazione effettuati nel 2002, che hanno di<br />
fatto interessato la sostituzione delle finiture architettoniche e delle distribuzioni e terminali impiantistici, tenuto conto che<br />
nel corso dell’intervento del 2002 è stata condotta una mappatura dei materiali contenenti amianto cui è seguito un<br />
intervento di bonifica certificato mediante “Certificazione di Restituibilità” redatta dalla competente ASL, non hanno<br />
ritenuto necessario svolgere ulteriori analisi finalizzate a verificare l’assenza di materiale contenente amianto, ritenendo i<br />
dati disponibili sufficienti per la valutazione del rischio di ritrovamento di materiali contenenti amianto.<br />
1.5. Aspetti di prevenzione incendi<br />
Trattasi di opere di modifica interna degli spazi esistente e già destinati ad uffici, con mera ricollocazione di tavolati e/o<br />
pareti mobili al fine di ottenere un più razionale utilizzo degli spazi. Tali variazioni non comportano:<br />
1. ampliamento<br />
2. sostituzioni o modifiche di impianti e/o attrezzature di protezione attiva antincendio<br />
3. realizzazione di nuovi impianti di sollevamento (ascensori e/o montacarichi)<br />
4. sostituzioni o modifiche di impianti di sollevamento esistenti (ascensori e/o montacarichi)<br />
5. modifiche alle caratteristiche costruttive (dimensionali e tipologiche) del sistema di compartimentazione con<br />
specifiche caratteristiche di resistenza al fuoco<br />
6. modifiche alle caratteristiche costruttive (dimensionali e tipologiche) del sistema di vie di uscita<br />
di cui ai precedenti progetti di prevenzione incendi approvati ed ai relativi certificati di prevenzione incendi in essere<br />
Si evidenzia altresì, che è prevista:<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
la realizzazione di scala di sicurezza esterna; tale elemento che provvederà a garantire maggiore fruibilità al<br />
sistema di evacuazione in caso di incidente, è previsto venga realizzato in conformità a quanto previsto<br />
dall’allegato al citato decreto. Trattasi di scala totalmente esterna, rispetto al fabbricato servito e munita di<br />
parapetto regolamentare. La parete esterna dell’edificio su cui verrà collocata la scala, compresi gli eventuali<br />
infissi, possiedrà, per una larghezza pari alla proiezione della scala, incrementata di 2,5 m per ogni lato,<br />
requisiti di resistenza al fuoco non inferiori a REI/EI 60 ovvero la scala risulterà distante di 2,5 m dalle pareti<br />
dell’edificio e verrà collegata alle porte di piano tramite passerelle protette con setti laterali, a tutta altezza,<br />
aventi requisiti di resistenza al fuoco pari a quanto sopra indicato.<br />
la realizzazione di un gruppo elettrogeno con potenza non superiore a 350 kW (120 kW) ovvero per quanto<br />
specificato nell’allegato I del D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 di attività di categoria A (D.P.R. 1 agosto 2011, n.<br />
151 att. 49 Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di<br />
cogenerazione di potenza complessiva superiore a 25 kW). Per tale tipo di attività, in esito alla realizzazione<br />
delle opere, verrà presentata al Comando, prima dell'esercizio dell'attività segnalazione certificata di inizio<br />
attività (S.C.I.A.), corredata dalla documentazione prevista dal decreto di cui all' articolo 2, comma 7 del citato<br />
decreto, unitamente a relazione tecnica ed elaborati grafici. L’installazione avverrà su spazio scoperto in<br />
copertura (+20.23 metri) di edificio di cui ai progetti di prevenzione incendi approvati in data 22/<strong>10</strong>/2007,<br />
<strong>10</strong>/05/2006 e 27/03/2000; per i succitati progetti risulta in corso di validità idoneo Certificato di Prevenzione<br />
Incendi con scadenza il 06/11/2012 (pratica VVF n° 345759)<br />
Nel campo della reazione al fuoco, si specifica che i prodotti da costruzione rispondenti al sistema di classificazione<br />
europeo di cui al decreto del Ministro dell’interno <strong>10</strong> marzo 2005 verranno installati seguendo le prescrizioni e le<br />
limitazioni previste al comma 2 del punto 5.2 del Titolo II dell’ Allegato al D.M. 22/02/2006, con le applicabili prescrizioni<br />
di cui al Titolo IV dell’ Allegato al D.M. 22/02/2006.<br />
1.6. Aspetti strutturali ed impiantistici<br />
La struttura portante dell’edificio è in calcestruzzo armato, travi e pilastri posti a circa 1,5 m dal filo esterno soletta su cui<br />
si innesta la facciata di tipo continuo. Il nucleo, centrale costituito dai vani ascensori, dai cavedi impiantistici e dalle scale<br />
di sicurezza centrali, è realizzato in calcestruzzo armato.<br />
In copertura si prevede l’intervento di implementazione della struttura metallica di ripartizione dei carichi dei volumi<br />
tecnici, per consentire il montaggio dei nuovi elementi impiantistici previsti dai progetti meccanici ed elettrici. Si rimanda<br />
alle relazioni specialistiche per maggiori dettagli.<br />
Sulla base delle soluzioni progettuali previste si evidenzia che:<br />
• Non sono previsti interventi tali da incidere in maniera riduttiva sulla capacità di resistenza strutturale<br />
dell’immobile;<br />
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Realizzazione degli interventi di personalizzazione della sede distaccata di Regione Lombardia<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
• Non sono previste variazioni alle destinazioni d’uso dei locali si cui si interviene per i quali pertanto vengono<br />
confermati i carichi variabili preesistenti;<br />
• Non sono previsti interventi che vanno ad incidere in modo significativo sui carichi permanenti esistenti al<br />
momento dell’intervento (si segnala in merito la posa di due nuove UTA in copertura il cui peso complessivo si<br />
ritiene non significativo se rapportato al peso strutturale complessivo dell’edifico su cui queste vanno ad<br />
insistere).<br />
Alla luce di tali considerazioni si escludono ricadute significative dell’intervento previsto in progetto sulla sicurezza<br />
strutturale.<br />
Gli impianti saranno adeguati alle nuove destinazioni d'uso, mediante aggiustamenti e riposizionamenti nelle zone uffici<br />
(bocchette aria, torrette elettriche e di segnale).<br />
Ulteriori piccoli adeguamenti sono previsti per la creazione di nuovi bagni, aree break, aree copie.<br />
Gli interventi previsti in progetto (sia a livello meccanico che a livello elettrico) comportano un aumento del fabbisogno di<br />
potenza termofrigorifera ed elettrica. In fase di sviluppo del progetto è stata valutata ed accertata la compatibilità delle<br />
potenze meccaniche ed elettriche disponibili rispetto agli incrementi previsti in progetto (si rimanda alle relazioni<br />
specialistiche per maggiori dettagli).<br />
2. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO<br />
2.1. Obiettivi della progettazione<br />
La progettazione degli spazi ha integrato lo stato di fatto alle necessità espresse, in termini di esigenze di spazi e di<br />
interrelazioni tra Società ed Enti già presenti nel complesso.<br />
Il progetto risponde alle esigenze di flessibilità degli spazi, nel rispetto dei vincoli architettonici e strutturali degli edifici.<br />
2.2. Funzioni da insediare<br />
Gli edifici 3, 7 e 8 oggetto di Gara si sviluppano per cinque piani fuori terra.<br />
Gli interventi previsti sono riconducibili ai seguenti ambiti:<br />
1. Personalizzazione spazi LISPA SpA<br />
2. Adeguamento spazi Regione Lombardia<br />
3. Adeguamento spazi Protezione Civile<br />
La superficie totale dell’intervento è pari a 8.725 mq per Lispa S.p.A.; 930 mq per Regione Lombardia; 2.365 mq per<br />
Protezione Civile. Le superfici si distribuiscono ai piani come segue:<br />
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Realizzazione degli interventi di personalizzazione della sede distaccata di Regione Lombardia<br />
Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Società Superficie mq Piano Edificio<br />
PROTEZIONE CIVILE 999 PIN 3 Uffici<br />
PROTEZIONE CIVILE 419 P00 3 Uffici<br />
PROTEZIONE CIVILE 468 P01 3 Uffici<br />
PROTEZIONE CIVILE 479 P02 3 Uffici<br />
LOMBARDIA INFORMATICA 245 P00 7 Uffici<br />
REGIONE LOMBARDIA 930 P00 8 Atri e zone comuni<br />
LOMBARDIA INFORMATICA 1.400 P01 7 e 8 Uffici<br />
LOMBARDIA INFORMATICA 2.630 P02 7 e 8 Uffici<br />
LOMBARDIA INFORMATICA 1.790 P03 7 e 8 Uffici<br />
LOMBARDIA INFORMATICA 1.525 P04 7 e 8 Uffici<br />
LOMBARDIA INFORMATICA 1.135 P05 7 e 8 Uffici<br />
2.3. Contenuti progettuali e lavorazioni principali<br />
Le opere prevedono l’adeguamento del layout distributivo degli spazi e delle funzioni, oltre al conseguente adeguamento<br />
impiantistico secondo le esigenze espresse da ciascun occupante.<br />
Le lavorazioni possono essere ricondotte ai seguenti ambiti:<br />
a) interventi sulle pareti mobili<br />
b) interventi sui pavimenti<br />
c) interventi sui controsoffitti<br />
d) interventi di adeguamento impianti e interventi civili<br />
a) Interventi sulle pareti mobili e loro porte, sui tamponamenti interni:<br />
Rimozione di moduli opachi e vetrati attraverso lo smontaggio dei sistemi esistenti (Architectural Metal System<br />
di Permasteelisa in acciaio plastificato, denominato negli elaborati “PM1” per Protezione Civile, di diverso tipo<br />
per LISPA Spa, denominate “PMA” e “PMB”);<br />
Rimozione di moduli trasparenti in vetro e acciaio;<br />
Rimozione di porte ed accessori;<br />
Parziale stoccaggio degli elementi smontati in spazi dedicati, nei sotterranei, eliminazione degli elementi non<br />
recuperabili;<br />
Stoccaggio momentaneo ai piani degli elementi da rimontare;<br />
Rimozione di setti di tamponamento in cartongesso;<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Rimontaggio di moduli opachi, della loro struttura portante, delle porte e degli accessori delle pareti PM1 e PMA<br />
PMB;<br />
Fornitura e montaggio di nuove pareti mobili trasparenti, denominate negli elaborati “PM2” per Protezione<br />
Civile e “PMC” per LISPA, delle nuove porte e degli accessori (per le caratteristiche delle pareti mobili di nuova<br />
fornitura si rimanda ai Capitolati Speciale d’Appalto Architettonico e agli elaborati grafici di dettaglio);<br />
b) Interventi sui pavimenti:<br />
Rimozione puntuale di alcuni tipi di finitura di pavimento, rimozione temporanea di finiture destinate al riuso,<br />
successiva posa di finiture nuove o di riuso (per la localizzazione delle finiture esistenti e la sostituzione si<br />
rimanda alla documentazione del Progetto Architettonico, serie PV per le caratteristiche dei materiali da<br />
utilizzare si rimanda ai Capitolati Speciale d’Appalto Architettonico e agli elaborati grafici di dettaglio).<br />
Rimozione temporanea e parziale dei pannelli in solfato di calcio, temporaneo accatastamento in loco, per<br />
consentire l’adeguamento impiantistico sottopavimento, successivo riposizionamento dei pannelli e contestuale<br />
aggiornamento della posizione delle torrette di alimentazione e dati, coerentemente con le modifiche previste<br />
da layout (per la localizzazione e quantificazione delle rimozioni si rimanda alla documentazione del Progetto<br />
Architettonico, tavola PVA_Pavimenti Zone di rimozione parziale per adeguamento pavimentazione Piano tipo;<br />
tavole specialistiche per la localizzazione delle torrette);<br />
Fornitura di nuovo pavimento sopraelevato nelle zone di rimozione e per sopperire ad eventuali rotture.<br />
c) Interventi sui soffitti e controsoffitti:<br />
Apertura dei pannelli ispezionabili dei controsoffitti dei corridoi per consentire l’adeguamento impiantistico,<br />
successiva richiusura.<br />
Fornitura e posa di pannelli fonoassorbenti da posizionare a contatto del soffitto o sospesi tramite pendinatura<br />
nelle nuove sale riunioni, nelle aree break e nelle aule allo scopo di migliorare le condizioni di benessere<br />
ambientale.<br />
(Per le caratteristiche dei materiali da utilizzare si rimanda ai Capitolati Speciale d’Appalto Architettonico e agli<br />
elaborati grafici di dettaglio)<br />
L’apertura dei controsoffitti e lo smontaggio parziale delle pavimentazioni, descritti e contabilizzati nei Computi Metrici<br />
Civile Architettonico, sono assimilabili ad assistenze alle lavorazioni meccaniche ed elettriche.<br />
d) Interventi di adeguamento impianti e interventi civili:<br />
Implementazione degli impianti meccanici ed elettrici;<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Adeguamento degli impianti elettrici e speciali (luci di emergenza, pittogrammi, sensori di fumo);<br />
Creazione di nuove aree break dotate di alimentazione elettrica e idrica;<br />
Interventi di modifica di tre servizi igienici esistenti (si rimanda alla documentazione del Progetto Architettonico,<br />
serie BB Servizi Igienici);<br />
Tinteggiature finali (per le caratteristiche delle tinteggiature si rimanda alla documentazione del Progetto<br />
Architettonico)<br />
Per l’esatta definizione di tutti gli interventi si rimanda alle relazioni specialistiche architettoniche e impiantistiche.<br />
2.4. Allestimento Sale riunioni e Sale Multimediali<br />
Nei layout di progetto sono indicate, con apposite etichette, le tipologie di Sale riunioni e di Sale Multimediali previste nel<br />
complesso.<br />
Per questi spazi è prevista la sola predisposizione degli impianti elettrici e le assistenze all’appaltatore aggiudicatario di<br />
un appalto separato e distinto dal presente, ma contemporaneo.<br />
Per la descrizione delle predisposizioni e assistenze previste si rimanda alla relazione specialistica degli impianti<br />
elettrici.<br />
Si definiscono le seguenti tipologie di spazi, distinte in funzione della dotazione multimediale e della capacità, come<br />
previsto dal Capitolato speciale d’oneri – Allegato Tecnico 1 – Servizi di Fonia Dati Regione Lombardia (paragrafi<br />
7.1.2/3/4/5) :<br />
‐ Sale riunioni A1, A2, A3<br />
‐ Aule Formazione Informatiche (AI), Grandi (GF), Medie (MF), Piccole (PF)<br />
2.5. Conformità al Servizio di Manutenzione Programmata – Capitolato Tecnico Hard Facility<br />
Gli interventi oggetto di progettazione non introducono elementi tipologicamente nuovi rispetto a quanto già inserito nel<br />
Capitolato Tecnico Hard Facility – Servizio di conduzione ed esercizio – Manutenzione Ordinaria Programmata. Pertanto<br />
tale documento è ritenuto idoneo dai progettisti ai fini della definizione delle attività manutentive riferite all'oggetto della<br />
progettazione.<br />
I nuovi lavori vanno solo ad integrare la numerosità e la localizzazione degli oggetti da manutenere.<br />
2.6. Interventi architettonici<br />
L’adeguamento del layout distributivo prevede la riorganizzazione delle funzioni insediate e lo spostamento o la<br />
rimozione di pareti divisorie tra uffici di tipo mobile esistenti (PM1 e PMA PMB).<br />
Verranno fornite e posate pareti mobili nuove (PM2 e PMC) atte a migliorare le condizioni ambientali degli edifici in<br />
termini di illuminamento naturale, di condizioni visive e di isolamento acustico.<br />
Tale rimodulazione degli ambienti, comportando un intervento sugli impianti di aerazione primaria, comporta<br />
l’adeguamento degli impianti meccanici.<br />
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Realizzazione degli interventi di personalizzazione della sede distaccata di Regione Lombardia<br />
Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Il layout interno degli ambienti è vincolato dalla presenza di pilastri e dalla modularità della facciata, i cui montanti hanno<br />
passo 80 cm.<br />
In particolare le opere previste sono le seguenti:<br />
- Allestimento del cantiere;<br />
- Modifica dell'atrio e reception edificio 8 piano terra;<br />
- Smontaggio, imballaggio, movimentazione e rimontaggio pareti mobili esistenti;<br />
- Adeguamento controsoffittature esistenti per modifiche impianti elettrici e speciali;<br />
- Adeguamento delle superfici di ancoraggio delle pareti mobili nuove (soffitti e murature) e ripristini degli<br />
smontaggi;<br />
- Fornitura nuove pareti mobili (vetrate ad isolamento acustico) compresi accessori (pannelli di rivestimento e<br />
pellicole opaline);<br />
- Tinteggiature generali e della superficie del nucleo verso il corridoio, con identificazione delle funzioni del<br />
nucleo: i nuovi colori, identificheranno con chiarezza e univocità le vie di accesso agli sbarchi ascensori e alle<br />
scale di emergenza, oltre a localizzare i servizi igienici (rif. tavola PDE.LIS.ARC.PN.<strong>10</strong>211.00 Progetto -<br />
Tinteggiature - Pianta piano tipo uffici)<br />
- Adeguamento pavimentazione per modifiche di layout (ripristino pavimentazione, modifica delle finiture);<br />
- Modifica di tre servizi igienici;<br />
- Realizzazione scala esterna di emergenza;<br />
- Modifica delle scale interne.<br />
Tutti gli interventi sono stati progettati in modo da contenere al minimo indispensabile l’impatto delle modifiche e delle<br />
nuove forniture, riutilizzando (nei limiti imposti dallo stato dei materiali, dai vincoli architettonici e dalle esigenze espresse<br />
dagli occupanti) i materiali già presenti nell’edificio.<br />
Le pareti esistenti PM1 (Protezione Civile) dovranno essere smontate con estrema cura senza danneggiare finiture e<br />
profili, che dovranno essere recuperati nella loro totalità. Le pareti esistenti PMA e PMB dovranno essere smontate con<br />
altrettanta cura e recuperate ove i materiali ne consentano il riuso.<br />
È fatto obbligo individuare, prima dello smontaggio e d’accordo con la DL, i pannelli che non potendo essere più<br />
riutilizzati, dovranno essere avviati a discarica. Saranno da smaltire tutti quei pannelli che si presentino eccessivamente<br />
usurati o danneggiati.<br />
Sempre in accordo con la DL, l’esecutore dei lavori dovrà scegliere il materiale idoneo per l’imballo dei moduli smontati<br />
che saranno riutilizzati. Dovranno altresì essere adeguatamente protetti (tramite l’uso di materiali idonei) tutti i pavimenti<br />
delle aree oggetto di intervento e le pareti di cui non è previsto lo smontaggio.<br />
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Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Dovrà essere prestata la massima attenzione nella protezione e nella pulizia (anche tramite l’uso di materiali idonei scelti<br />
in accordo con la DL) delle pareti degli ambienti oggetto di intervento.<br />
Le pareti mobili di nuova fornitura (meglio descritte nei Capitolati Speciale d’Appalto Architettonico e negli elaborati<br />
grafici di dettaglio) dovranno avere caratteristiche estetiche compatibili ai moduli già presenti ed in particolare, a solo<br />
titolo di riepilogo, saranno da rispettare i rapporti dimensionali delle strutture e degli accessori (così come rappresentato<br />
negli elaborati grafici di dettaglio).<br />
Ad esempio i nuovi pannelli oscuranti e le pellicole previste sulle nuove pareti mobili vetrate PM2 avranno altezza 2,17<br />
m da pavimento, pari all’altezza di tre moduli orizzontali delle pareti esistenti PM1 (si faccia riferimento al Capitolato<br />
Speciale d’Appalto Architettonico e negli elaborati SZ).<br />
Allo stesso modo le pareti mobili vetrate PMC avranno i pannelli e le pellicole di altezza 2,<strong>10</strong> m da pavimento, pari<br />
all'altezza delle nuove porte montate sulle nuove pareti mobili (essendo le pareti esistenti di molteplici altezze non è<br />
stato possibile stabilire un allineamento in continuità con esse).<br />
Il sistema costituente le pareti mobili PM2 e PMC viene utilizzato per la separazione fra locali e deve isolare<br />
acusticamente dai rumori aerei al fine di contribuire ad assicurare all'interno del locale un livello di pressione sonora<br />
indotto conforme al tipo di attività svolto a alle esigenze degli utenti.<br />
L’intervento in particolare si prefigge di migliorare la situazione di comfort attuale, compatibilmente al mantenimento<br />
parziale delle preesistenze quali pavimenti e controsoffitti (che non risultano compartimentati acusticamente e per i quali<br />
in progetto non è previsto alcun tipo di intervento), mobiletti copri fancoil e pareti mobili esistenti.<br />
Il parametro attraverso il quale si esprime la prestazione fa riferimento all'indice di valutazione del potere fonoisolante<br />
Rw espresso in dB.<br />
Le pareti interne mobili dovranno garantire le seguenti prestazioni minime :<br />
-parete mobile vetrata doppia: potere fonoisolante Rw maggiore o uguale a 42 dB.<br />
La prestazione acustica sarà certificata da un laboratorio accreditato e si riferirà a due parti vetrate, accostate con con il<br />
profilo metallico previsto , complete di profilo di base e profilo a soffitto.<br />
Si evidenzia che i valori ottenuti in laboratorio di prova, in condizioni ambientali standard non sono riproducibili nelle<br />
situazioni operative, intervengono delle variabili al contorno che ne possono alterare i valori. Per cercare di ovviare a<br />
questi inconvenienti si ricorrerà ad alcuni accorgimenti: saranno sempre posizionati sotto i profili guarnizioni di<br />
appoggio in materiale a cellule chiuse ; in corrispondenza dei corridoi nelle parti ribassate e all’interno dei mobiletti<br />
coprifancoil verranno posizionati pannelli rigidi in materiale isolante, sui pannelli del controssoffitto dei corridoi verranno<br />
posizionati materassini isolanti. I transiti degli impianti saranno scontornati e intasati con lana minerale in modo da<br />
minimizzare la propagazione dei suoni.<br />
Per descrizioni materiali e dettagli qui non riportati si rimanda a CME e tavole.<br />
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Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Gli aspetti principali della progettazione possono essere così riassunti:<br />
a) Uffici, spazi di supporto<br />
b) Sale riunioni<br />
c) Aree Break<br />
a) Uffici, spazi di supporto<br />
La configurazione spaziale degli spazi ad uso ufficio, degli spazi di supporto quali aree copy e attesa, è regolata<br />
dall’orditura degli infissi di facciata. L’alternanza dei moduli di circa 80 cm di larghezza stabilisce la distanza tra le pareti<br />
degli uffici e il numero delle persone ospitate al loro interno.<br />
Nei limiti imposti da questa maglia è possibile disporre liberamente le pareti mobili, tenendo conto anche della presenza<br />
degli gli impianti di aerazione primaria e condizionamento.<br />
Negli edifici 7 e 8 (LIS) è presente una pavimentazione sopraelevata con pannelli prefiniti in gres, che verranno<br />
mantenuti. Al primo piano è prevista la fornitura di nuovo pavimento per parte della superficie ad uffici, che avrà finitura<br />
simile all'esistente. I pannelli smontati da questa superficie andranno a sopperire nei restanti spazi le eventuali rotture<br />
dovute alle lavorazioni e agli smontaggi.<br />
Nell'edificio 3 (PRC) è prevista nuova finitura di pavimento vinilico e acciaio nelle aree break e nelle sale riunioni. In tutti i<br />
restanti spazi verrà mantenuta quella esistente ed integrata con nuova fornitura dello stesso tipo dell'esistente.<br />
Sono state previste delle attività per la separazione di due servizi igienici nell’edificio 8, piani 2 e 4 (LIS).<br />
Sono state previste attività di modifica di un bagno nell'edificio 3, piano terra (PRC)<br />
Dovrà essere prestata la massima attenzione nella protezione e nella pulizia (anche tramite l’uso di materiali idonei scelti<br />
in accordo con la DL) delle pareti degli uffici che non saranno smontate.<br />
I pavimenti degli uffici dovranno essere protetti mediante stesura di strato di TNT ricoperto con telo in polietilene incluso<br />
fissaggio con nastro adesivo e la successiva rimozione e pulizia finale.<br />
Per maggiori dettagli si faccia riferimento all’allegato Capitolato e agli elaborati grafici di dettaglio.<br />
b) Sale riunioni<br />
Sono stati previsti degli interventi di posa di nuovo pavimento vinilico i tutte le nuove Sale riunioni degli uffici di<br />
Protezione Civile.<br />
Gli stessi spazi avranno nuove pareti mobili PM2.<br />
Saranno anche dotate di pannelli fonoassorbenti pendinati a soffitto.<br />
Alcune sale riunioni, identificate con apposite nomenclature sui layout, avranno dotazione impiantistica e multimediale in<br />
funzione di una progettazione parallela ed integrata al presente appalto, ma facente parte di una differente procedura di<br />
affidamento (lavorazioni multimediali escluse da questo appalto). Le predisposizioni e le relative assistenze elettriche,<br />
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Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
forza motrice e dati, delle sale riunioni sono comprese nel presente appalto. Si rimanda per maggior chiarezza ai<br />
documenti descrittivi delle lavorazioni (computi metrici estimativi).<br />
c) Aree Break e fumatori<br />
Tutte le aree break (LIS e PRC) avranno necessità di allacciamento alla rete idrica oltre che a quella elettrica.<br />
Le aree Break dell'edificio 3 (PRC) avranno inoltre pavimento vinilico di nuova fornitura e in ciascuna area break, al di<br />
sotto delle vending machines, verrà posata finitura in acciaio, sul pannello del pavimento galleggiante, previa stesura di<br />
supporto in gomma.<br />
In tutte le aree break (LIS e PRC) prevista la fornitura e la posa di pannelli fonoassorbenti a soffitto, pendinati a distanza<br />
di dieci centimetri da intradosso soffitto.<br />
Alcune Aree Break di Lispa sono a disposizione dei fumatori e quindi saranno dotate di porte con autochiusura.<br />
2.7. Interventi impianti meccanici<br />
Gli interventi sugli impianti meccanici, meglio specificati nell’apposita relazione specialistica, sono compatibili con lo<br />
stato di fatto e possono essere come di seguito sintetizzati.<br />
E’ presente un impianto di riscaldamento, raffrescamento e climatizzazione condominiale per tutto l’edificio in cui trovano<br />
collocazione gli uffici di Lispa e Regione Lombardia, che subirà in parte delle modifiche per l’adeguamento al nuovo<br />
affollamento.<br />
In particolare è previsto lo smantellamento di alcuni terminali in ambiente e il riposizionamento di parte di essi o la<br />
sostituzione degli stessi con tipologie nuove in grado di abbattere i carichi sensibili e latenti dei locali.<br />
In affiancamento a questo impianto è stato previsto un sistema VRV (Volume di Refrigerante Variabile) per i locali ad<br />
alto affollamento. I terminali ambiente saranno del tipo fancoil a pavimento o unità canalizzabili a soffitto completate da<br />
un canale microforato in lamiera verniciata per l’immissione dell’aria in ambiente. I terminali in ambiente fanno capo a<br />
due unità esterna distinte (zona destra e zona sinistra) posizionate sulla copertura dell’edificio.<br />
Le unità esterne sono quindi quattro (due per piano) interfacciate al sistema di gestione dell’edificio in modo tale da<br />
permetterne il controllo centralizzato. Inoltre per ogni locale è presente un comando a filo per la gestione della<br />
temperatura interna.<br />
I fluidi termo vettori di alimentazione dei fancoil sono prodotti dalla centrale condominiale che subirà modifiche a seguito<br />
dei diversi interventi ai piani. L’incremento di portata dovuto all’installazione dei nuovi fancoil in alcune aree comporta<br />
alcune modifiche della rete di distribuzione e la sostituzione delle pompe di centrale sui circuiti caldi e freddi per due dei<br />
tre circuiti in cui è ripartito l’edificio.<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
2.8. Interventi impianti idrosanitari<br />
Tutti i corpi bagni dei piani sono esistenti e non subiranno modifiche; a meno dell’antibagno per un corpo bagni al piano<br />
secondo e uno al piano quarto. Nello specifico è previsto lo smantellamento del blocco lavandino e del boiler elettrico e il<br />
successivo rimontaggio in nuova posizione a seguito dell’inserimento di una parete di separazione dell’ambiente.<br />
2.9. Interventi impianti idrici antincendio<br />
La rete idranti condominiale non subirà alcuna modifica a meno del riposizionamento di alcuni terminali in accordo con il<br />
progetto di prevenzione incendi e le nuove compartimentazioni di piano.<br />
2.<strong>10</strong>. Interventi impianti elettrici<br />
Gli interventi sugli impianti elettrici, meglio specificati nell’apposita relazione specialistica possono essere così<br />
sintetizzati.<br />
Sono presenti impianti elettrici e di illuminazione, che subiranno delle parziali modifiche per l’adeguamento ai nuovi<br />
layout legati al nuovo affollamento. In particolare è previsto il riposizionamento delle torrette per l’alimentazione delle<br />
postazioni di lavoro e l’installazione di nuove ad integrazione, in base alle nuove posizioni delle scrivanie.<br />
Analogamente, anche gli apparecchi illuminanti dell’impianti di illuminazione esistente, verranno in alcuni casi<br />
riposizionati od integrati in modo da adattare l’impianto di illuminazione al nuovo layout.<br />
2.11. Interventi impianti speciali<br />
Gli interventi sugli impianti speciali, meglio specificati nell’apposita relazione specialistica possono essere così<br />
sintetizzati.<br />
Si prevede per i nuovi uffici Lispa il completo rifacimento degli impianti di rivelazione incendi, in modo che gli stessi<br />
possano essere resi interfacciabili con il sistema di supervisione degli impianti di sicurezza già presente a servizio<br />
dell’intero complesso.<br />
Per il resto degli impianti di sicurezza, viene previsto in generale il riposizionamento ove necessario degli apparati che li<br />
compongono, in base al nuovo layout architettonico.<br />
2.12. Interventi strutturali – scale esterne e interne<br />
Gli interventi strutturali interessano la realizzazione di una nuova scala di sicurezza esterna da posizionare nella zona<br />
giardino lungo via Abbadesse. La nuova scala è del tipo incrociato e prevede i collegamenti ai piani 1, 2 e 3 dell’edificio<br />
esistente. La nuova scala di sicurezza sarà realizzata in struttura metallica composta da cosciali delle rampe, dei ripiani<br />
e delle passerelle tipo UPN180 in acciaio S275 opportunamente collegati tra loro mediante giunti bullonati. La<br />
realizzazione della nuova platea di fondazione della scala in oggetto è prevista previa demolizione di una soletta<br />
esistente interrata, riscontrata durante i sondaggi geologici (rif. Relazione Geotecnica PDE-ENN-GEN-EE-00005).<br />
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Il progetto interessa inoltre le verifiche dei nuovi profilati a sostegno del nuovo gruppo elettrogeno da disporre in<br />
copertura e l’adeguamento strutturale ai fini della sicurezza di tre rampe scale interne che collegano il piano secondo<br />
interrato al piano copertura.<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
2. SEQUENZA DELLE LAVORAZIONI<br />
Gli spazi coinvolti sono liberi da persone.<br />
Gli spazi di Protezione civile sono attigui a zone già abitate da Sireg a tutti i piani.<br />
Gli spazi di Lispa sono attigui a zone già abitate al piano terra e al primo piano. I restanti piani sono occupati<br />
esclusivamente da Lispa.<br />
Di seguito si riporta la sequenza tipo delle lavorazioni.<br />
Interventi sulle scale interne: Rimozione parapetti<br />
(LIS)<br />
Posa carpenteria, elementi di raccordo e nuovi parapetti<br />
Posa nuova finitura alzate e pedate<br />
Tinteggiature<br />
Nuova scala di emergenza Scavi e fondazioni<br />
esterna:<br />
Nuova struttura in carpenteria metallica<br />
(LIS)<br />
Modifica alla facciata continua, al parapetto terrazza, ai serramenti di uscita al<br />
terzo piano<br />
Finiture e impianti<br />
Lavorazioni tipo per<br />
Riconfigurazione layout uffici<br />
riallestimento uffici:<br />
Demolizione e costruzione di pareti in cartongesso<br />
(LIS e PRC)<br />
Spostamento di pareti mobili PM1 e PMA PMB, ripristini sulle superfici<br />
ammalorate dagli smontaggi<br />
Rappezzi e ripristini sugli intonaci in orizzontale e verticale<br />
Setti in cartongesso ove necessario e pareti mobili PM2 e PMC, nelle sale riunioni<br />
e negli uffici di alta dirigenza, nelle aree break<br />
Adeguamenti impiantistici elettrici e meccanici<br />
Montaggio pareti mobili nuove e porte, accessori e pellicole<br />
Nuova finitura di pavimento in vinilico, nelle sale riunioni e negli uffici di alta<br />
dirigenza, nelle aree break (PRC)<br />
Integrazione delle pavimentazioni in prefinito (LIS)<br />
Modifiche e ripristini delle pavimentazioni galleggianti e controsoffitti a seguito di<br />
modifica cartongessi passanti<br />
Adeguamenti impiantistici elettrici e meccanici<br />
Trasporti e smaltimenti in discarica<br />
Modifica aree break esistenti Smontaggio di pareti mobili PMA e nuove pareti mobili PMC, chiudiporta<br />
(LIS P02 e P03)<br />
automatici per aree fumatori<br />
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Lavorazioni sull'atrio al piano<br />
terra Edificio 8:<br />
(Regione Lombardia LIS)<br />
Rimozione controsoffitto esistente (carabottino e cartongesso)<br />
Creazione di controsoffitto metallico in continuità all'esistente nella zona uffici<br />
Ripristino controsoffitto e carabottino mantenuto all'interno dell'area break<br />
Posa pannelli fonoassorbenti<br />
Montaggio pareti mobili nuove e porte, accessori e pellicole<br />
Adeguamenti impiantistici elettrici e meccanici<br />
Realizzazione rampa di collegamento atrii<br />
Modifica bancone reception (vetro strutturale)<br />
Assistenze per spostamento tornelli piano terra da edificio 7 a 8, ripristini<br />
pavimentazione esistente<br />
Realizzazione lama d'aria su uscita esistente<br />
Le lavorazioni saranno organizzate in Fasi come il Layout WBS seguente. La successione delle fasi definisce il crono<br />
programma delle lavorazioni.<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
3. CONSEGNA PARZIALE DELLE AREE E DELLE LAVORAZIONI<br />
Durante l’esecuzione dei lavori nelle singole aree, ove sono terminate le opere oggetto dell’appalto, l’impresa affidataria<br />
dovrà procedere, su richiesta della Stazione Appaltante alla consegna parziale delle aree medesime, al fine di<br />
consentire l’accesso di terzi e/o utenti dell’edificio autorizzati dalla Committente.<br />
L’impresa dovrà garantire l’accessibilità in sicurezza alle aree, oggetto di consegna parziale, e l’allestimento di tutti gli<br />
apprestamenti necessari affinchè :<br />
- i percorsi siano separati e distinti da quelli di cantiere;<br />
- siano realizzate segregazioni in pannelli tipo orsogrill o tamponamenti provvisori in pareti in cartongesso a<br />
protezione di terzi, in funzione delle esigenze che puntualmente si verrannno a determinare prima della consegna;<br />
- sia garantito il funzionamento dell’impianto di illuminazione e di emergenza;<br />
- sia garantita l’efficienza delle vie di fuga e che siano sgombre.<br />
L’impresa inoltre dovrà consentire l’uso anticipato delle aree, rispetto al collaudo provvisorio, su richiesta della<br />
Committente, dei locali e degli impianti.<br />
La presa in consegna delle aree , così come l’uso, non costituisce per la Stazione appaltante validità ai fini del collaudo.<br />
4. DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO<br />
Le informazioni descrittive, tecniche e prestazionali inerenti al Progetto Esecutivo sono articolate per ciascuna specialità<br />
in più documenti, relazioni ed elaborati grafici.<br />
Nello specifico ogni relazione entra nel dettaglio di diversi argomenti così come si evince dal seguente breve riepilogo:<br />
Relazione Descrittiva entra nel merito della descrizione generale dell’intero intervento con particolare riferimento agli<br />
aspetti ideativi, di fattibilità, funzionali e di progettazione integrata architettonica ed impiantistica;<br />
Relazioni Architettoniche Specialistiche - entrano nei dettagli tecnici del progetto con particolare riferimento al<br />
rispetto delle normative vigenti e con indicazione delle principali scelte progettuali;<br />
Elaborati Grafici;<br />
Capitolati Speciali d’Appalto – specificano i materiali utilizzati per la realizzazione, le modalità di posa in opera degli<br />
stessi relativamente agli aspetti strutturali e civili; definiscono le specifiche tecniche di apparecchiature e materiali per<br />
impianti elettromeccanici e speciali.<br />
Computi metrici estimativi, Elenchi prezzi unitari, Analisi dei prezzi unitari, Quadri di incidenza manodopera;<br />
Cronoprogramma;<br />
Piano di manutenzione;<br />
Piano di sicurezza e coordinamento;<br />
Relazione tecnica di prevenzione incendi.<br />
Si rimanda all’elenco elaborati di progetto per l’elencazione esaustiva.<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
4.1. Nomenclatura degli elaborati<br />
Gli elaborati tecnici e i relativi disegni si riferiscono alla codifica WBS condivisa, contenuta nella seguente tabella, la<br />
codifica degli elaborati segue la suddivisione in codici WBS Standard.<br />
CODIFICA ELABORATO<br />
CODICE PROGETTO WBS CODIFICA PROGETTAZIONE<br />
PROGETTO<br />
FASE<br />
AREA/EDIFICIO<br />
CATEGORIA<br />
SOTTOCATEGORIA<br />
BLOCCO<br />
PIANO<br />
AMBITO<br />
TIPOLOGIA<br />
PROGRESSIVO<br />
REVISIONE<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 <strong>10</strong> 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36<br />
X 0 0 0 0 0 X X X X X 0 0 X X X X X X X 0 0 X 0 0 X X X X 0 0 0 0 0 0 0<br />
B 0 9 0 1 1 P D E L I S A R C D D 1 0 7 1 0 0 0<br />
Laddove il Codice progetto corrisponde a B09211, la fase di Progettazione definitiva è codificata con il termine PDE, le<br />
Aree che sono state già in precedenza descritte sono LIS e PRC. Inoltre alcuni documenti comuni alle Aree convergono<br />
nell’Area comune ENN, oppure documenti di carattere generale sono GEN come la presente relazione che è relativa sia<br />
a LIS che a PRC.<br />
Le categorie di elaborati sono ARC per le opere civili, MEC per le meccaniche, ELE per le elettriche, STR per le<br />
strutture, VVF prevenzione incendi. Successive indicazioni nella denominazione possono riguardare il piano di<br />
intervento (PIN - P00 - P01 - ...) o la tipologia di elaborato:<br />
AB: Abaco<br />
AL: Allegato<br />
AP: Analisi Prezzi<br />
CM: Computi Metrici<br />
CR: Cronoprogramma<br />
CT: Capitolato Tecnico<br />
IM: Incidenza Manodopera<br />
DD: Dettagli/Particolari Costruttivi<br />
DF: Documentazione Fotografica<br />
EE: Elenco Elaborati<br />
EP: Elenco Prezzi Unitari<br />
PL: Planimetria Intervento<br />
PN: Piante<br />
PS: Piano di Sicurezza e Coordinamento<br />
RR: Relazioni<br />
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SZ: Sezioni<br />
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e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Le tavole di progetto e i computi metrici sono stati redatti per livello, separatamente per LIS e PRC.<br />
5. CLASSI E CATEGORIE LAVORI<br />
COMPUTI CATEGORIA con OS CLASSIFICA<br />
Opere edili € 1.567.676,91 OG1 € 1.798.430,00 IV<br />
Strutture € 187.167,01 OG11* € 2.407.389,66 IV<br />
Impianti meccanici € 944.161,62 € 4.205.819,66<br />
Impianti elettrici € 1.404.883,43<br />
sommano CME € 4.<strong>10</strong>3.888,97 *OG11 così scorporabile:<br />
OS3 € 13.345,51<br />
Totale oneri sicurezza € <strong>10</strong>1.930,69 OS28 € 954.266,81<br />
€ 4.205.819,66 OS30<br />
€ 1.439.777,34<br />
Milano – Sede Regionale di via Taramelli, Lispa e Protezione Civile<br />
Maggio 2012 PDE-GEN-00002-01 - Relazione Generale Pagina 25 di 26
Realizzazione degli interventi di personalizzazione della sede distaccata di Regione Lombardia<br />
Ubicata in Milano, Via Taramelli, per l’insediamento di Lombardia Informatica S.p.A<br />
e l’ampliamento della sede di Protezione Civile.<br />
Allegati<br />
1. Capitolato speciale d’oneri – Allegato Tecnico 1 – Servizi di Fonia Dati Regione Lombardia (paragrafi<br />
7.1.2/3/4/5)<br />
2. Capitolato Tecnico Hard Facility – Servizio di conduzione ed esercizio – Manutenzione Ordinaria<br />
Programmata<br />
Milano – Sede Regionale di via Taramelli, Lispa e Protezione Civile<br />
Maggio 2012 PDE-GEN-00002-01 - Relazione Generale Pagina 26 di 26
Servizi di Rete Fonia Dati di Regione<br />
Lombardia<br />
Capitolato Speciale d’Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
Infrastrutture
Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
SOMMARIO<br />
SOMMARIO ...................................................................................................................... 2<br />
1 Contenuti e struttura del documento ....................................................................... 7<br />
2 Definizioni ............................................................................................................... 8<br />
3 Servizi di rete dati .................................................................................................... 9<br />
3.1 Architettura generale della rete geografica e definizioni .............................................. 9<br />
3.2 Rete MAN ..................................................................................................................... <strong>10</strong><br />
3.3 Rete WAN ..................................................................................................................... 11<br />
3.3.1 Tecnologie di collegamento alla WAN ............................................................................................... 12<br />
3.3.2 Classificazione sedi territoriali ........................................................................................................... 13<br />
3.3.3 Aggiunta o razionalizzazione sedi ...................................................................................................... 15<br />
3.4 Virtualizzazione degli ambienti di rete e configurazione del routing .......................... 16<br />
3.5 Gestione della QoS sulla rete MAN e WAN .................................................................. 18<br />
3.6 Rete LAN ....................................................................................................................... 19<br />
3.6.1 Connessione ai datacenter di RL ....................................................................................................... 20<br />
3.6.1.1 Connessione al datacenter principale di via Taramelli ............................................................. 20<br />
3.6.1.2 Connessione al datacenter secondario di via Don Minzoni ...................................................... 22<br />
3.6.2 Architettura interna delle reti LAN .................................................................................................... 23<br />
3.6.2.1 Reti LAN delle sedi principali..................................................................................................... 23<br />
3.6.2.2 Rete LAN di via Taramelli .......................................................................................................... 24<br />
3.6.2.3 Dimensionamento degli apparati di distribuzione orizzontale ................................................. 25<br />
3.6.2.4 Reti LAN delle sedi periferiche .................................................................................................. 26<br />
3.6.3 Caratteristiche degli apparati ............................................................................................................ 26<br />
3.6.3.1 Apparati LAN di centro stella delle sedi principali .................................................................... 26<br />
3.6.3.2 Apparati di accesso MAN .......................................................................................................... 27<br />
3.6.3.3 Apparati di accesso WAN delle sedi periferiche ....................................................................... 27<br />
3.6.3.4 Apparati LAN di centro stella per sedi WAN di tipo A ............................................................... 28<br />
3.6.3.5 Apparati LAN di centro stella per sedi WAN di tipo B e C ......................................................... 28<br />
3.6.3.6 Apparati LAN di distribuzione orizzontale ................................................................................ 29<br />
3.7 Sistema di gestione remota delle configurazioni ......................................................... 29<br />
3.8 Reti locali senza fili ....................................................................................................... 31<br />
3.8.1 Requisiti tecnici dell’infrastruttura .................................................................................................... 31<br />
3.8.2 Configurazione logica dell’ambiente Wireless .................................................................................. 32<br />
3.8.3 Requisiti fisici degli apparati e montaggio......................................................................................... 33<br />
3.8.4 Copertura radio ................................................................................................................................. 33<br />
3.8.5 Sistema di configurazione e tracciamento ........................................................................................ 34<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
3.8.6 Scorta a copertura di eventi estemporanei ....................................................................................... 35<br />
3.9 Accesso ad Internet ...................................................................................................... 35<br />
3.9.1 Connettività ad internet interamente gestita dal Fornitore .............................................................. 35<br />
3.9.2 Connettività ad Internet gestita da RL .............................................................................................. 36<br />
3.<strong>10</strong> Accesso remoto ............................................................................................................ 36<br />
3.<strong>10</strong>.1 Accesso remoto generico .................................................................................................................. 36<br />
3.<strong>10</strong>.2 Accesso da postazioni di telelavoro .................................................................................................. 37<br />
3.<strong>10</strong>.3 Dimensionamento del servizio di accesso via VPN su IP ................................................................... 38<br />
3.<strong>10</strong>.4 Accesso remoto telefonico ................................................................................................................ 39<br />
3.11 Servizi di rete ................................................................................................................ 39<br />
3.11.1 Assegnamento indirizzi IP e gestione del routing.............................................................................. 39<br />
3.11.2 Servizio DNS ...................................................................................................................................... 39<br />
3.11.3 Servizio DHCP .................................................................................................................................... 40<br />
3.11.4 Accesso a DHCP e DNS selettivo ........................................................................................................ 41<br />
4 Servizi di realizzazione e gestione Cablaggio strutturato ......................................... 42<br />
4.1 Rinnovo infrastruttura di cablaggio in via Taramelli .................................................... 42<br />
4.1.1 Architettura di base del cablaggio ..................................................................................................... 43<br />
4.1.2 Caratteristiche dei materiali .............................................................................................................. 45<br />
4.1.3 Cablaggio per la Sala Operativa della Protezione Civile .................................................................... 46<br />
4.1.4 Dimensionamento dell’impianto ....................................................................................................... 46<br />
4.2 Adeguamento dell’infrastruttura di cablaggio intelligente nel Palazzo Pirelli ............. 47<br />
4.3 Presa in carico del sistema di cablaggio intelligente in Palazzo Lombardia ................. 47<br />
4.4 Integrazione dei sistemi di cablaggio intelligente ........................................................ 48<br />
4.5 Gestione degli impianti di cablaggio ............................................................................ 48<br />
4.5.1 Gestione ordinaria impianti .............................................................................................................. 48<br />
4.5.2 Aggiunta o spostamento di punti presa in cablaggi esistenti ............................................................ 49<br />
4.5.3 Gestione impianti di cablaggio nelle sedi territoriali ......................................................................... 49<br />
4.6 Impianto di distribuzione del segnale TV su cablaggio bilanciato ............................... 50<br />
5 Sistema di protezione da interruzioni di corrente elettrica ...................................... 52<br />
5.1 Caratteristiche di base degli impianti ........................................................................... 52<br />
5.2 Durata della protezione da interruzioni di alimentazione elettrica ............................. 53<br />
6 Servizi di rete fonia e multimediale ........................................................................ 56<br />
6.1 Il servizio di telefonia .................................................................................................... 56<br />
6.1.1 Il servizio di telefonia di base ............................................................................................................ 57<br />
6.1.1.1 Architettura generale ................................................................................................................ 57<br />
6.1.1.1.1 Caratteristiche degli apparati di centrale ..................................................... 59<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
6.1.1.1.2 Apparati di centro stella ............................................................................... 59<br />
6.1.1.1.3 Apparati sedi periferiche .............................................................................. 60<br />
6.1.1.2 Apparati dedicati alla Sala Operativa della Protezione Civile ................................................... 60<br />
6.1.1.2.1 Caratteristiche degli apparati ....................................................................... 60<br />
6.1.1.2.2 Integrazione impianti .................................................................................... 61<br />
6.1.1.3 Requisiti dei terminali di telefonia ............................................................................................ 61<br />
6.1.1.3.1 Classi di terminali da fornire ......................................................................... 62<br />
6.1.1.3.2 Telefonia WiFi ............................................................................................... 62<br />
6.1.1.3.3 Posti operatore ............................................................................................. 63<br />
6.1.1.4 Numero di terminali da fornire ................................................................................................. 63<br />
6.1.1.5 Gestione del traffico telefonico interno ................................................................................... 64<br />
6.1.2 Reportistica e funzionalità di billing .................................................................................................. 65<br />
6.1.3 Unified Communication .................................................................................................................... 66<br />
6.1.3.1 Applicazioni di fonia .................................................................................................................. 66<br />
6.1.3.2 Servizi avanzati di messaggistica e presenza ............................................................................ 67<br />
6.1.4 Servizi di Interactive Voice Response (IVR) ....................................................................................... 68<br />
6.1.5 Fax server .......................................................................................................................................... 68<br />
6.1.6 Configurazione del sistema di telefonia ............................................................................................ 70<br />
6.1.6.1 Servizio di gestione delle configurazioni ................................................................................... 70<br />
6.1.6.2 Servizio di replica delle configurazioni ...................................................................................... 71<br />
6.1.7 Servizi aggiuntivi ................................................................................................................................ 72<br />
6.2 Il servizio di conferenza ................................................................................................ 72<br />
6.2.1 Conferenze autogestite e a bassa risoluzione ................................................................................... 74<br />
6.2.1.1 Audio conferenze autogestite ................................................................................................... 74<br />
6.2.1.2 Web conferencing ..................................................................................................................... 74<br />
6.2.2 Conferenze assistite e ad alta risoluzione ......................................................................................... 75<br />
6.2.2.1 Videoconferenze con un ristretto numero di terminali ............................................................ 75<br />
6.2.2.2 Audio e videoconferenze assistite tramite Multiconferencing Unit ......................................... 76<br />
6.3 Il servizio di streaming multimediale ........................................................................... 77<br />
6.3.1.1 Architettura generale del sistema di streaming ....................................................................... 78<br />
6.3.1.2 Protocolli supportati e qualità dei flussi video ......................................................................... 78<br />
6.3.1.3 Servizi offerti dal sistema .......................................................................................................... 79<br />
6.3.1.4 Caratteristiche della centrale di streaming ............................................................................... 80<br />
6.3.1.5 Caratteristiche del sistema di gestione dei contenuti multimediali ......................................... 81<br />
7 Servizi di allestimento e gestione delle sale multimediali ........................................ 83<br />
7.1 Allestimento delle sale multimediali in via Taramelli .................................................. 83<br />
7.1.1 Impianti e caratteristiche strutturali di base delle Sale Multimediali ............................................... 83<br />
7.1.1.1 Adeguamento degli impianti allo stile degli arredi ................................................................... 83<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
7.1.1.2 Caratteristiche di base degli impianti microfonici .................................................................... 84<br />
7.1.2 Tipologie di allestimento ................................................................................................................... 84<br />
7.1.2.1 Allestimento tipo A1 ................................................................................................................. 84<br />
7.1.2.2 Allestimento tipo A2 ................................................................................................................. 86<br />
7.1.2.3 Allestimento tipo A3 ................................................................................................................. 90<br />
7.1.2.4 Allestimento Auditorium .......................................................................................................... 91<br />
7.1.3 Numero di sale da allestire per tipologia .......................................................................................... 92<br />
7.1.4 Impianti di regia delle sale ................................................................................................................ 93<br />
7.1.5 Sistema di gestione degli impianti delle sale multimediali ............................................................... 93<br />
7.2 Allestimento sala operativa e sale riunioni della Protezione civile .............................. 94<br />
7.2.1 Contesto della Sala Operativa attuale e sviluppi previsti .................................................................. 94<br />
7.2.2 Caratteristiche delle sale multimediali da realizzare a contorno della Sala Operativa ..................... 95<br />
7.2.3 Caratteristiche degli impianti audiovisivi richiesti nella Sala Operativa ............................................ 95<br />
7.2.3.1 Allestimento sala operativa per il piano sempre attivo ............................................................ 95<br />
7.2.3.1.1 Allestimenti audiovisivi ................................................................................. 96<br />
7.2.3.1.2 Altri allestimenti ........................................................................................... 97<br />
7.2.3.2 Allestimento altri piani della Sala Operativa ............................................................................. 97<br />
7.2.4 Dotazioni della sala di regia ............................................................................................................... 98<br />
7.2.5 Ausili audiovisivi ulteriori inclusi nell’appalto ................................................................................... 98<br />
7.3 Allestimento aule formazione in via Taramelli ............................................................. 98<br />
7.3.1 Aule formazione grandi ..................................................................................................................... 99<br />
7.3.2 Aule formazione medie ................................................................................................................... <strong>10</strong>1<br />
7.3.3 Aule formazione piccole .................................................................................................................. <strong>10</strong>2<br />
7.3.4 Sistema di prenotazione delle aule formazione .............................................................................. <strong>10</strong>3<br />
7.4 Sistema di prenotazione delle aule multimediali ....................................................... <strong>10</strong>3<br />
7.5 Allestimento sale multimediali nelle sedi territoriali ................................................. <strong>10</strong>4<br />
7.6 Presa in carico ed adeguamento degli impianti multimediali in Palazzo Lombardia. <strong>10</strong>4<br />
7.7 Adeguamento sale multimediali in Palazzo Pirelli ..................................................... <strong>10</strong>5<br />
7.7.1 Adeguamento sale del Palazzo Pirelli .............................................................................................. <strong>10</strong>5<br />
7.7.1.1 Caratteristiche di base per l’allestimento dell’Auditorium Gaber .......................................... <strong>10</strong>7<br />
7.7.2 Sale multimediali ad uso del Consiglio Regionale ........................................................................... <strong>10</strong>9<br />
7.7.2.1 Allestimento sale riunioni ....................................................................................................... <strong>10</strong>9<br />
7.7.2.2 Allestimento sale commissioni ............................................................................................... <strong>10</strong>9<br />
7.7.2.3 Allestimento delle sale di regia ............................................................................................... 1<strong>10</strong><br />
7.7.2.4 Allestimento aula consiliare .................................................................................................... 111<br />
7.7.2.4.1 Allestimento del sistema di votazione elettronica e di conferenza ............ 112<br />
7.7.2.5 Tempistiche di realizzazione ................................................................................................... 113<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
7.8 Ausili audiovisivi e dotazioni tecniche su richiesta .................................................... 114<br />
8 Servizi di gestione della Sicurezza informatica ....................................................... 115<br />
8.1 Servizio di controllo accessi dei terminali .................................................................. 115<br />
8.1.1 Controllo accessi con infrastruttura 802.1X .................................................................................. 117<br />
8.1.2 Controllo accessi con captive portal ............................................................................................... 119<br />
8.1.2.1 Sistema di generazione delle credenziali temporanee per captive portal.............................. 119<br />
8.1.3 Controllo accessi per ambienti cablati con altri metodi .................................................................. 120<br />
8.1.3.1 Controllo accessi su base MAC ............................................................................................... 120<br />
8.1.3.2 Porte libere con disattivazione automatica per inutilizzo ...................................................... 120<br />
8.2 Sistema di monitoraggio e prevenzione attacchi ....................................................... 120<br />
8.3 Supporto all’implementazione di policy e procedure di sicurezza ............................ 122<br />
8.4 Rispetto delle procedure di sicurezza ........................................................................ 123<br />
9 Elenco delle figure e delle tabelle. ......................................................................... 124<br />
9.1 Elenco delle figure ...................................................................................................... 124<br />
9.2 Elenco delle tabelle .................................................................................................... 124<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
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1 Contenuti e struttura del documento<br />
Questo Allegato Tecnico contiene la descrizione dettagliata dell’oggetto dell’appalto come indicato<br />
sinteticamente nel Capitolato Speciale d’Oneri, Art. 6.<br />
Tutto quanto riportato in questo documento è da intendersi come requisito tecnico minimo e, pertanto, si<br />
intende accettato dal Fornitore e vincolante in caso di aggiudicazione anche in assenza di esplicita<br />
accettazione nelle offerte tecniche.<br />
Il presente allegato tratta le seguenti aree dell’appalto:<br />
Servizi di rete dati: infrastrutture LAN e WAN per tutte le sedi di RL<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Servizi di realizzazione e gestione degli impianti di cablaggio strutturato: installazione<br />
dell’impianto di cablaggio strutturato nella sede di via Taramelli, adeguamento di quello in<br />
Palazzo Pirelli e successiva integrazione con gli impianti di cablaggio intelligente<br />
Servizi di rete fonia e multimediale: infrastruttura di comunicazione multimediale, comprendente<br />
fonia, audio/video conferenza, audio/video streaming e distribuzione del segnale TV<br />
Servizi di allestimento e gestione delle sale multimediali: installazione gestione e manutenzione<br />
delle sale conferenze e multimediali installate nelle sedi di RL<br />
Servizi di gestione della sicurezza informatica: specifiche tecniche delle infrastrutture di controllo<br />
della sicurezza informatica<br />
Al Concorrente non è consentito modificare i requisiti minimi espressi in questo capitolato, salvo laddove<br />
esplicitamente indicato e, comunque, unicamente in caso di proposta di condizioni migliorative.<br />
Tutte le informazioni necessarie alla definizione dell’offerta sono disponibili nella documentazione di gara<br />
e, più esplicitamente, nei seguenti documenti:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Capitolato Speciale d’Oneri: esprime l’oggetto dell’appalto, le condizioni contrattuali e, in<br />
generale, gli aspetti formali relativi al contratto di appalto che sarà stipulato a valle<br />
dell’aggiudicazione<br />
Allegato Tecnico 1 – Infrastrutture: descrive i requisiti tecnici minimi che dovranno essere<br />
rispettati nella scelta delle infrastrutture da fornire e nella definizione dei progetti tecnici<br />
implementativi. Contiene inoltre varie informazioni riguardanti il contesto e l’operatività di RL<br />
Allegato Tecnico 2 – Servizi di gestione, manutenzione e pianificazione della fornitura: descrive i<br />
servizi di gestione, assistenza tecnica, manutenzione e controllo richiesti. Contiene inoltre i<br />
termini temporali di riferimento del piano di progetto della fornitura e varie informazioni relative<br />
al contesto ed all’operatività di RL<br />
Allegato Tecnico 3 – Livelli di servizio e penali: riporta livelli attesi di servizio e penalità in caso di<br />
mancato rispetto<br />
Allegato Tecnico 4 – Dotazione attuale sale multimediali di Palazzo Lombardia: descrive<br />
sinteticamente l’attuale dotazione delle sale multimediali di Palazzo Lombardia che il Fornitore<br />
dovrà prendere in carico<br />
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2 Definizioni<br />
Ai fini del presente Allegato Tecnico valgono le seguenti definizioni generali:<br />
Regione Lombardia, di qui in avanti denominata con l’acronimo “RL”: rappresenta il soggetto<br />
committente, composto dall’amministrazione Regionale della Lombardia. Quando indicato in<br />
modo generico, RL include genericamente tutti i soggetti che ricadono nell’ambito<br />
dell’Amministrazione, mentre fa riferimento in particolare alla Giunta Regionale laddove<br />
direttamente specificato.<br />
Consiglio Regionale della Lombardia, di qui in avanti denominato con l’acronimo “CRL”: salvo<br />
laddove incluso genericamente sotto l’acronimo RL, il Consiglio Regionale dispone di una propria<br />
autonomia nella gestione dei servizi IT ed è trattato separatamente, pur condividendo le<br />
infrastrutture oggetto di questo appalto<br />
Sede principale: rappresenta una tra le sedi di Palazzo Lombardia, Palazzo Pirelli, Milano via<br />
Taramelli. Altre sedi dislocate a Milano sono considerate comunque sedi territoriali<br />
Sede territoriale o sede periferica: qualsiasi sede di RL ovunque dislocata al di fuori delle sedi<br />
principali<br />
Fornitore: il soggetto aggiudicatario del presente appalto<br />
Fornitura: il presente appalto, così come specificata dal presente capitolato tecnico e dall’offerta<br />
tecnica dell’aggiudicataria<br />
Concorrente: il concorrente alla gara d’appalto avente il presente oggetto dell’appalto<br />
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91<br />
3 Servizi di rete dati<br />
In questo capitolo sono indicati i requisiti minimi che devono essere rispettati nella proposta di progetto<br />
per l’infrastruttura della rete dati. La rete dati fornisce tutti i servizi di trasporto dei dati delle applicazioni<br />
tra le sedi di RL e da/verso Internet.<br />
I servizi erogati della rete dati devono essere attivi per 24 ore il giorno, 7 giorni alla settimana. Tutti gli<br />
indici d'affidabilità e le richieste relative al supporto tecnico si riferiscono a questa durata del servizio. Il<br />
Fornitore dovrà quindi strutturare la propria infrastruttura ed organizzazione di monitoraggio e controllo<br />
di tali servizi in modo da garantire questo livello di funzionamento.<br />
3.1 Architettura generale della rete geografica e definizioni<br />
La rete di telecomunicazione di cui RL intende disporre come oggetto di questo appalto deve essere<br />
caratterizzata da una elevata trasparenza al tipo ed all’entità delle informazioni trasportate e deve offrire<br />
le seguenti caratteristiche basilari:<br />
Interamente basata sullo stack protocollare TCP/IP, sia su IPv4, sia su IPv6<br />
In grado di estendere gli ambienti LAN<br />
Caratterizzata da un supporto multi-utente (con capacità evolute di autenticazione e<br />
assegnazione dinamica dei diritti) e multi-servizio (in grado, cioè, di supportare il trasporto di<br />
qualsiasi tipologia di traffico<br />
Multimediale, ovvero pienamente compatibile con il trasporto di traffico delle più evolute forme<br />
di servizi multimediali, tra cui videoconferenza in alta risoluzione, video streaming live, video on<br />
demand<br />
Dotata di funzionalità e tecnologie per la convergenza rete/servizi/applicazioni<br />
Il Fornitore dovrà quindi proporre e realizzare una rete in grado di offrire elevate garanzie di QoS per i vari<br />
tipi di traffico ed in grado di supportare le caratteristiche basilari in precedenza elencate.<br />
Le sedi territoriali, con esclusione di quelle di Roma e Bruxelles sono dislocate sul territorio della Regione<br />
Lombardia. Il Fornitore dovrà pertanto disporre di una adeguata copertura della Regione Lombardia con<br />
una propria rete in banda larga o ultra larga, in modo da poter garantire la connettività richiesta a tutte le<br />
sedi con le necessarie garanzie di qualità del servizio.<br />
L’architettura logica della rete di riferimento è riportata in Figura 1 e si suddivide essenzialmente in tre<br />
ambienti fondamentali<br />
Rete MAN: è la rete che, a livello metropolitano, collega ad elevata velocità le sedi principali di<br />
RL.<br />
Rete WAN: è la rete che, a livello geografico, connette tutte le sedi periferiche di RL alla rete MAN<br />
e, quindi, ai servizi ospitati nelle sedi principali. Alla rete WAN avranno accesso, mediante<br />
apposito servizio di terminazione VPN (cfr. 3.<strong>10</strong>), anche gli utenti in postazioni di telelavoro<br />
oppure che accedono remotamente alla rete interna di RL<br />
Reti LAN: reti interne dei vari edifici<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
Sede di via Taramelli<br />
(Personale RL e<br />
Datacenter Principale)<br />
Internet<br />
Rete MAN<br />
Sede di via Don<br />
Minzoni<br />
(Datacenter<br />
Secondario)<br />
Palazzo Lombardia<br />
Rete WAN<br />
Link attivi Oggetto della<br />
fornitura<br />
Link in standby oggetto della<br />
fornitura<br />
Link esclusi dalla fornitura (in<br />
gestione RL)<br />
Palazzo Pirelli<br />
(Personale del<br />
Consiglio<br />
Regionale)<br />
Sedi territoriali e<br />
accesso remoto<br />
92<br />
93<br />
LEGENDA<br />
Figura 1 – Architettura logica della rete di RL<br />
94<br />
95<br />
96<br />
97<br />
98<br />
99<br />
<strong>10</strong>0<br />
<strong>10</strong>1<br />
<strong>10</strong>2<br />
<strong>10</strong>3<br />
<strong>10</strong>4<br />
<strong>10</strong>5<br />
<strong>10</strong>6<br />
<strong>10</strong>7<br />
<strong>10</strong>8<br />
<strong>10</strong>9<br />
1<strong>10</strong><br />
111<br />
112<br />
113<br />
114<br />
Tutto l’ambiente di rete geografica di RL (MAN e WAN) in gestione al Fornitore dovrà essere caratterizzato<br />
da un elevato grado di disponibilità elevato e tale da non influire mai sui livelli di disponibilità richiesti ai<br />
vari collegamenti di accesso, come specificati nell’Allegato Tecnico 3.<br />
Le reti MAN e WAN, in base ai requisiti che l’architettura della nuova rete di RL dovrà soddisfare, saranno<br />
integrate in una stessa rete in modo tale da consentire l’estensione su qualsiasi sede (ad esclusione delle<br />
sole utenze di telelavoro) a livello 2 o 3 degli ambienti LAN. Le tecnologie utilizzabili per la rete di<br />
trasporto possono essere molteplici, a discrezione del Concorrente, purché sia rispettato il requisito<br />
appena indicato.<br />
3.2 Rete MAN<br />
Con il termine “rete MAN” (Metropolitan Area Network) di RL si intende la rete geografica a cui saranno<br />
connesse tutte le sedi principali. La rete MAN di RL è caratterizzata da elevate velocità di comunicazione e<br />
da elevata disponibilità dei collegamenti. Essa costituisce la base portante del funzionamento del sistema<br />
integrato di comunicazione multimediale di RL.<br />
Al fine di assicurare la massima velocità di collegamento tra le varie sedi, RL richiede che l’infrastruttura di<br />
rete abbia architettura realizzata con doppio anello in fibra ottica che interconnetta tra di loro tutte le<br />
sedi principali.<br />
Tale architettura potrà essere realizzato con due alternative progettuali, a scelta del Fornitore:<br />
con collegamenti in fibra ottica spenta (dark fibre), utilizzando per i due anelli percorsi delle fibre<br />
separati<br />
con collegamenti su canale ottico dedicato in tecnologia WDM, utilizzando per i due anelli<br />
apparati ADM distinti e link in fibra separati<br />
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124<br />
125<br />
126<br />
Gli anelli verranno attestati sugli apparati di accesso alle reti LAN degli edifici con velocità di trasmissione<br />
pari ad almeno <strong>10</strong> Gbit/s per anello. In caso di interruzione del percorso il tempo massimo per il recupero<br />
del percorso alternativo deve essere inferiore a 50 ms.<br />
Gli apparati di accesso all’anello ottico potranno essere fisicamente realizzati in forma di modulo inserito<br />
negli chassis degli apparati di centro stella della rete LAN di edificio oppure tramite apparati separati. In<br />
ogni caso, il collegamento deve prevedere completa ridondanza.<br />
Il Fornitore dovrà interconnettere le reti MAN e WAN con un’apposita infrastruttura, non oggetto di<br />
specifica in questa gara, in grado di assicurare una comunicazione tra i due ambiente senza introdurre<br />
alcun collo di bottiglia e mantenendo la possibilità di estensione degli ambienti LAN come in precedenza<br />
specificato nei requisiti basilari. Tale infrastruttura, indicata in figura genericamente come “apparato di<br />
interconnessione MAN/WAN” potrà essere dislocato presso una delle sedi principali di RL oppure presso<br />
locali del Fornitore ed avrà comunque l’unica funzione di interconnettere gli ambienti.<br />
Palazzo<br />
Pirelli<br />
Doppio anello in<br />
fibra ottica spenta<br />
o WDM<br />
Palazzo<br />
Lombardia<br />
VPN/IP<br />
Internet<br />
VPN/IP<br />
Telelavoro, sedi con<br />
utente singolo<br />
Apparato di<br />
interconnessione<br />
MAN/WAN<br />
Accesso<br />
Remoto<br />
POP<br />
A<br />
Rete MAN<br />
Rete WAN<br />
POP<br />
B<br />
Sedi di tipo A<br />
POP<br />
C<br />
BACKUP<br />
PRIMARIO<br />
Datacenter<br />
secondario RL<br />
(via Don Minzoni)<br />
Datacenter<br />
primario RL<br />
Via<br />
Taramelli<br />
Sedi di tipo B, C<br />
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138<br />
139<br />
3.3 Rete WAN<br />
Connessione in<br />
standby<br />
Don Minzoni<br />
ANELLO OTTICO MAN<br />
Figura 2 - Architettura fisica della rete MAN/WAN<br />
Connessione<br />
attiva<br />
Interlink tra<br />
datacenter<br />
(in gestione a RL)<br />
Taramelli<br />
Con il termine “rete WAN” (Wide Area Network) di RL s’intende la rete privata virtuale cui saranno<br />
connesse tutte le sedi non classificate come principali, e in generale le sedi esterne all’area metropolitana<br />
di Milano, comprese le sedi di Roma e Bruxelles.<br />
La distinzione MAN/WAN non è requisito obbligatorio: il Fornitore è libero di proporre un’architettura di<br />
rete che non veda alcuna distinzione tra MAN e WAN e che utilizzi la medesima tecnologia per tutte o<br />
parte delle sedi territoriali. In questo paragrafo è trattato il caso delle due reti separate a livello<br />
architetturale unicamente come riferimento per normare la situazione più generale.<br />
Tutta la rete WAN di RL dovrà basarsi su tecnologie di accesso in grado di assicurare per ogni<br />
collegamento un livello minimo garantito di banda disponibile e su tecnologie di trasporto in grado di<br />
abilitare il seguente funzionamento desiderato da RL:<br />
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186<br />
187<br />
1. All’interno dell’ambiente di rete geografica riservato a RL (sia MAN, sia WAN) deve essere<br />
possibile ricavare dei sotto-ambienti, ciascuno con le proprie VLAN, VRF ed altre configurazioni<br />
specifiche<br />
2. Un qualsiasi utente, spostandosi tra le sedi di RL, deve poter accedere in modo il più possibile<br />
completo al proprio ambiente LAN di provenienza, ad esempio nel caso in cui usufruisca del<br />
servizio di autenticazione 802.1x, di cui al punto 8.1.1 (escluse le utenze di telelavoro)<br />
3. Un qualsiasi utente dotato connettività WiFi deve poter accedere con le medesime credenziali da<br />
qualsiasi sede ove sia prevista la connettività WiFi ed avere accesso alle risorse del proprio<br />
ambiente LAN di provenienza<br />
4. Deve essere possibile il roaming telefonico all’interno della rete VoIP in qualsiasi sede e tra sedi<br />
differenti, ovvero un utente dotato di terminale telefonico wireless o fisso deve poter<br />
movimentare il proprio terminale in qualsiasi sede ed essere raggiungibile sul proprio interno<br />
telefonico senza necessità di configurazione aggiuntiva (escluse le sole sedi di telelavoro)<br />
L’obiettivo ultimo di RL è disporre di una rete in grado di ottenere il più possibile la convergenza tra rete,<br />
servizi e applicazioni. Tale obiettivo può essere raggiunto con l’impiego congiunto di tecnologie quali ad<br />
esempio VPLS ed EoMPLS.<br />
RL riconosce che l’estremizzazione di questa configurazione (qualsiasi ambiente LAN disponibile su<br />
qualsiasi sede) può appesantire notevolmente l’elaborazione del traffico negli apparati e richiedere<br />
configurazione molto complesse e di difficile mantenimento.<br />
Per tale motivo, il raggiungimento di questo livello di convergenza è richiesto esplicitamente per le sole<br />
sedi principali MAN e non per le sedi territoriali, dove l’estensione degli ambienti LAN potrà essere<br />
effettuata a livello IP e riguarderà essenzialmente l’utilizzo della telefonia VoIP con roaming su WiFi e<br />
l’accesso (seppur autenticato secondo quanto richiesto al punto 8.1) alle risorse locali della sede a livello<br />
IP.<br />
Saranno comunque apprezzate proposte architetturali che permettano di ottenere tale livello di<br />
convergenza su tutte le sedi. Il Concorrente che intenda proporre la convergenza desiderata da RL nella<br />
propria offerta avrà quindi le seguenti opzioni:<br />
Ottenere la convergenza a livello 2 per le sole sedi principali connesse all’anello ottico (esclusa la<br />
sede di via Don Minzoni che non ospita personale di RL ma il solo datacenter) e gestire<br />
unicamente il roaming WiFi sulle altre sedi<br />
Ottenere la convergenza a livello 2 su tutte le sedi estendendo le VLAN o gli ambienti virtualizzati<br />
sulle varie sedi<br />
Ottenere la convergenza a livello 3, ma mantenendo tassativamente la topologia fisica di<br />
collegamento richiesta nelle varie sedi<br />
Ottenere la convergenza con un approccio ibrido, ovvero a livello 2 laddove ciò sia reso possibile<br />
dalla disponibilità di banda e di tecnologie di connettività geografiche appropriate ed a livello 3<br />
altrove con funzionalità più limitate<br />
Qualsiasi sia l’opzione di configurazione scelta, l’ambiente di rete WAN è interamente gestito e<br />
controllato dal Fornitore, non è dedicata unicamente all’utilizzo da parte di RL, ma deve disporre di un<br />
livello di risorse tale da non costituire mai collo di bottiglia per alcuna comunicazione tra le sedi di RL<br />
entro i limiti della banda di accesso indicata al punto seguente.<br />
3.3.1 Tecnologie di collegamento alla WAN<br />
Le sedi di RL sono classificate, ai fini del presente appalto, nelle seguenti categorie:<br />
Sedi principali: le sedi di Palazzo Pirelli (Giunta Regionale, Consiglio Regionale e altri enti), Palazzo<br />
Lombardia (Giunta Regionale), via Taramelli (Giunta Regionale e altri enti, datacenter principale<br />
di RL e primo accesso ad Internet) e via Don Minzoni (datacenter secondario di RL e secondo<br />
accesso ad Internet). Tali sedi, per numero di utenze ospitate o per tipologia di servizi erogati dai<br />
sistemi informatici in esse contenuti, rappresentano il nucleo dell’operatività di RL.<br />
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198<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Sedi periferiche di tipo A: sedi territoriali, ovunque dislocate, con caratteristiche rilevanti per<br />
numero di utenze o funzioni<br />
Sedi periferiche di tipo B: sedi territoriali, ovunque dislocate, di dimensioni minori ma comunque<br />
con un numero significativo di utenze<br />
Sedi periferiche di tipo C: sedi territoriali, ovunque dislocate, di piccole dimensioni e con un<br />
numero ridotto di utenze<br />
Telelavoro: si tratta di postazioni utente di telelavoro oppure sedi con un solo utente, tali quindi<br />
da poter essere assimilate ad una postazione di telelavoro<br />
Le sedi geografiche dovranno essere attestate alla rete WAN utilizzando le caratteristiche di collegamento<br />
indicate nella seguente tabella.<br />
Tabella 1 - Categorie di sedi territoriali<br />
Tipo di sede<br />
Sede di tipo A<br />
Sede di tipo B<br />
Caratteristiche architetturali del<br />
collegamento verso la rete WAN<br />
Due link verso due POP differenti, in<br />
configurazione di load balancing<br />
Un link principale ed un secondario di<br />
backup verso un POP differente, in<br />
configurazione active/passive<br />
Banda minima<br />
200 Mbit/s simmetrica (<strong>10</strong>0 Mbit/s<br />
per link)<br />
50 Mbit/s simmetrica<br />
(due link da 50 Mbit/s di cui uno attivo<br />
ed il secondo in standby)<br />
Sede di tipo C<br />
Un link principale con backup su linea<br />
ADSL o comunque su diversa<br />
tecnologia<br />
<strong>10</strong> Mbit/s simmetrica per il link<br />
principale<br />
Almeno 2 Mbit/s in download e 1 in<br />
upload per il link di backup<br />
Telelavoro Link singolo in banda larga Picco 7 Mbit/s in download (1 Mbit/s<br />
di banda minima garantita) e picco 1<br />
Mbit/s in upload (512 kbit/s di banda<br />
minima garantita)<br />
199<br />
200<br />
201<br />
202<br />
203<br />
204<br />
205<br />
206<br />
La banda minima è definita come il quantitativo di banda che la rete dovrà sempre essere in grado di<br />
supportare in modo continuativo. La banda di picco è invece un quantitativo aggiuntivo di banda<br />
disponibile senza garanzia di continuità e calcolata sulla base dell’effettiva disponibilità residua della rete.<br />
3.3.2 Classificazione sedi territoriali<br />
Ai fini della gara si consideri la mappatura indicata nella seguente tabella come riferimento tra sede e<br />
tipologia.<br />
Tabella 2 - Classificazione delle sedi territoriali di RL<br />
Sede (località geografica)<br />
Numero<br />
utenze<br />
(indicativo)<br />
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Tipologia di<br />
collegamento<br />
Note (* vedere<br />
in calce alla<br />
tabella)<br />
Aeroporto Linate/Ortomercato 1 Telelavoro ER<br />
Aeroporto Malpensa 3 Tipo C ER<br />
Bergamo 50 Tipo A R
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Sede (località geografica)<br />
Numero<br />
utenze<br />
(indicativo)<br />
Tipologia di<br />
collegamento<br />
Note (* vedere<br />
in calce alla<br />
tabella)<br />
Bergamo 2 81 Tipo A AL<br />
Bigarello (MN) 7 Tipo C ER<br />
Bormio 20 Tipo B ER<br />
Bormio 17 Tipo B AL<br />
Breno 7 Tipo C ER<br />
Brescia 55 Tipo A R<br />
Brescia 2 77 Tipo A AL<br />
Bruxelles 20 Tipo B R<br />
Chiari 2 Telelavoro AL<br />
Como 60 Tipo A R<br />
Como Cadorna 15 Tipo C AL<br />
Cremona 50 Tipo A R<br />
Cremona 56 Tipo A AL<br />
Curno 11 Tipo B ER<br />
Darfo boario terme 7 Tipo C AL<br />
Garbagnate 13 Tipo C AL<br />
Garniano 15 Tipo B ER<br />
Godiasco 1 Telelavoro ER<br />
Lecco 50 Tipo A R<br />
Lecco 2 56 Tipo A AL<br />
Legnano <strong>10</strong> Tipo B R<br />
Leno 8 Tipo C AL<br />
Lodi 50 Tipo A R<br />
Lodi 2 38 Tipo A AL<br />
Lomazzo 4 Telelavoro AL<br />
Mantova 2 69 Tipo A AL<br />
Mantova centro 45 Tipo A R<br />
Mantova periferia 21 Tipo B ER<br />
Meda 1 Telelavoro ER<br />
Milano via Juvara 1<strong>10</strong> Tipo A ER<br />
Monza 40 Tipo A R<br />
Monza 2 49 Tipo A AL<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
Sede (località geografica)<br />
Numero<br />
utenze<br />
(indicativo)<br />
Tipologia di<br />
collegamento<br />
Note (* vedere<br />
in calce alla<br />
tabella)<br />
Morbegno 12 Tipo B ER<br />
Olgiate 12 Tipo C AL<br />
Parabiago 61 Tipo A AL<br />
Pavia 40 Tipo A R<br />
Pavia 2 46 Tipo A AL<br />
Roma 20 Tipo B R<br />
Salò 4 Tipo C AL<br />
Sondrio 55 Tipo A R<br />
Sondrio 2 30 Tipo A AL<br />
Tignale 1 Telelavoro ER<br />
Torrazza Coste 17 Tipo B ER<br />
Vanzago (MI) 1 Telelavoro ER<br />
Varese 40 Tipo A R<br />
Varese 2 33 Tipo A AL<br />
Varese via Daverio 1 Telelavoro AL<br />
Vertemate 20 Tipo B R<br />
Vizzolo Predabissi 13 Tipo C AL<br />
207<br />
208<br />
209<br />
2<strong>10</strong><br />
211<br />
212<br />
213<br />
214<br />
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216<br />
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219<br />
220<br />
221<br />
222<br />
223<br />
224<br />
225<br />
(*) La sigla “R” nella colonna “Note” denota le sedi territoriali interamente controllate da RL. Le altre sigle<br />
indicano sedi in cui parti delle strutture sono di competenza di soggetti terzi (es: in affitto, in co-locazione<br />
con altri anti, …)<br />
3.3.3 Aggiunta o razionalizzazione sedi<br />
RL effettuerà nel corso dell’appalto un programma di razionalizzazione delle proprie sedi territoriali, volto<br />
a ridurne il numero concentrando più sedi di piccole dimensioni in sedi di dimensioni maggiori.<br />
Le operazioni di realizzazione o di ristrutturazione delle sedi razionalizzate non sono inclusa nell’appalto,<br />
ma il Fornitore dovrà rendersi disponibile ad effettuare, per quanto compete il proprio ambito di lavoro, le<br />
opere necessarie alla realizzazione di tali sedi su richiesta di RL.<br />
Al fine di semplificare ad RL l’elaborazione di un preventivo di spesa per tali operazioni, RL richiede che il<br />
Fornitore elabori una proposta di lavoro di realizzazione di una sede che esponga ad RL unicamente un<br />
costo “per utenza”, suddiviso in “attivazione una tantum” e “canone di gestione”. Tale costo dovrà<br />
comprendere le seguenti opere:<br />
Costo di attivazione (calcolato per tutte le utenze della sede):<br />
o Realizzazione dell’impianto di cablaggio strutturato in vie cavo esistenti (cfr. 4.5.3)<br />
o Fornitura e messa in esercizio degli apparati di rete LAN<br />
o Fornitura e messa in esercizio dei collegamenti e degli apparati di connessione alla rete<br />
WAN<br />
o Fornitura e messa in esercizio degli apparati centrali di fonia<br />
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266<br />
267<br />
o Supporto al trasloco delle utenze dalla sedi dismesse nella nuova sede razionalizzata (con<br />
modalità analoghe a quanto descritto nell’Allegato Tecnico 2 in merito al servizio di<br />
supporto ai traslochi verso la sede di via Taramelli)<br />
o Verifiche di corretto funzionamento e configurazione complessiva dell’ambiente di rete<br />
Canone di gestione (calcolato solo per utenze aggiuntive e non per quelle traslocate):<br />
o Tutte le operazioni di gestione ordinaria previste per le utenze come descritte<br />
nell’Allegato Tecnico 2<br />
Al fine di dimensionare correttamente l’intervento, si consideri che le nuove sedi da realizzare saranno di<br />
tipo A con un numero di utenze compreso tra <strong>10</strong>0 e 120, suddivise su 3 o 4 piani. Tali indicazioni potranno<br />
variare lievemente da sede a sede, tuttavia il Fornitore dovrà assumersi l’onere di mantenere comunque<br />
valido il costo per singola utenza come in precedenza descritto.<br />
La procedura di massima per la richiesta di realizzazione di nuove sedi sarà la seguente:<br />
1. RL valuterà, sulla base del costo previsto per utenza e sulla base del numero di utenze previste<br />
nella nuova sede, il preventivo di spese di realizzazione<br />
2. RL richiederà al Fornitore un progetto di dettaglio in merito a tale preventivo, in cui il Fornitore<br />
dovrà stimare le tempistiche di realizzazione e decurtare gli eventuali costi recuperati grazie al<br />
riutilizzo di apparati provenienti dalle sedi dismesse. In caso di razionalizzazione delle sedi, RL<br />
richiede esplicitamente lo riutilizzo, per quanto possibile, delle infrastrutture preesistenti.<br />
3. RL rivedrà il progetto di dettaglio del Fornitore approvando i lavori o richiedendo eventuali<br />
modifiche.<br />
3.4 Virtualizzazione degli ambienti di rete e configurazione del routing<br />
L’infrastruttura di rete proposta dal Concorrente deve essere in grado di sfruttare le recenti funzionalità di<br />
virtualizzazione degli ambienti di rete, in modo da consentire una separazione a livello logico di reti<br />
associate ad entità diverse nell’ambito di RL. Tali funzionalità consentono, in particolar modo per le sedi<br />
principali, di condividere l’infrastruttura di rete nei centri stella, ma al contempo di semplificarne la<br />
configurazione gestendo partizioni logiche dell’intero ambiente.<br />
Ciascun ambiente virtuale dovrà essere propagato a tutta la rete LAN/MAN/WAN e dovrà consentire una<br />
separazione logica di tutte le policy di routing e switching di livello 2 in modo da poter gestire tali<br />
configurazioni separatamente per ciascun ambiente semplificando i controlli di sicurezza e riducendo il<br />
rischio di eventuali blocchi causati da traffico anomalo.<br />
Le funzionalità di virtualizzazione della rete devono consentire quanto segue:<br />
Definizione di ambienti virtuali network-wide composti potenzialmente da più VLAN e più<br />
ambienti VRF sulla medesima infrastruttura fisica<br />
Possibilità di configurare separatamente le politiche di routing per l’accesso mutuo tra gli<br />
ambienti di rete virtualizzati<br />
Compatibilità con i possibili metodi di controllo accessi richiesti in questo documento al capitolo<br />
8.1<br />
Il Fornitore dovrà rendersi disponibile a cooperare con RL in fase di progettazione di dettaglio al fine di<br />
definire nel dettaglio gli ambienti di rete virtualizzati richiesti e le politiche di routing utilizzate.<br />
In particolare, i centri stella delle sedi principali dovranno supportare funzionalità di virtual switching. Il<br />
sistema di Virtual Switching è costituito dai due o più switch di centro stella definiti come membri dello<br />
stesso virtual switch domain, interconnessi attraverso un virtual switch link.<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
Virtual Switch Domain<br />
Virtual Switch<br />
Link<br />
Virtual Switch<br />
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270<br />
271<br />
272<br />
273<br />
274<br />
275<br />
276<br />
277<br />
278<br />
Switch fisico A<br />
Switch fisico B<br />
Switch logico<br />
Figura 3 - Schema figurativo della funzionalità di virtual switching<br />
Il virtual switch realizza una infrastruttura di centro stella con proprietà di non-stop communication e<br />
incremento della banda essendo costituito da una singola control plane e da due active data plane<br />
(switch Fabrics), ovvero appare come un'unica macchina virtuale di controllo che trasmette attraverso<br />
due macchine fisiche.<br />
Tramite l’impiego delle funzionalità di virtual switching, RL intende ottenere una configurazione che,<br />
seppur fisicamente pari a quella in precedenza indicata, sia logicamente molto più semplificata, come<br />
indicato in figura. La figura rappresenta figurativamente una situazione generica, valida per tutte le sedi<br />
principali e, laddove il Fornitore lo ritenesse opportuno per ottenere la configurazione richiesta da RL,<br />
anche per le sedi periferiche.<br />
Centro stella<br />
LAN A<br />
Centro stella<br />
LAN B<br />
Centro stella<br />
LAN<br />
Virtualizzato<br />
Canale<br />
Distribuzione ai<br />
piani<br />
Distribuzione ai<br />
piani<br />
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294<br />
295<br />
Figura 4 - Schema fisico (a sinistra) e logico (a destra) della rete LAN con funzionalità di virtual switching<br />
La topologia logica della rete LAN è semplificata grazie alla presenza del sistema di virtual switching con i<br />
conseguenti vantaggi:<br />
Supporto del canale multi-chassis tra il virtual switch di centro stella e ogni singola macchina di<br />
distribuzione;<br />
Il canale multi-chassis permette di abbandonare il protocollo dinamico (spanning tree rapido a<br />
multipla istanza) utilizzato per la gestione della ridondanza dei link (no STP loops, no blocked<br />
links).<br />
La tecnologia è in grado di aggregare due o più link e di utilizzare i protocolli di negoziazione<br />
standard (PAgP, LACP) per connettere i device di distribuzione al Virtual Switch di centro stella;<br />
Convergenza (50-600msec) e load balancing (Per Flow) sono realizzati dal canale multi-chassis che<br />
interconnette gli switch sfruttando la funzionalità di Equal Cost Multi-Path (ECMP) per il failover e<br />
il load sharing;<br />
Con il Virtual Switch non è più necessario l’utilizzo dei protocolli First Hop Redundancy<br />
Protocol (HSRP, GLBP, VRRP) sul centro stella della rete LAN.<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
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3<strong>10</strong><br />
311<br />
312<br />
313<br />
Il Concorrente è comunque libero di proporre una soluzione più tradizionale. La topologia logica della rete<br />
sarà tuttavia di più difficile gestione, caratterizzata quindi da spanning tree loop, blocked link e dalla<br />
presenza del protocollo FHRP (First Hop Redundancy Protocol) per la ridondanza dei default gateway delle<br />
VLANs. La soluzione proposta da RL, seppur non strettamente vincolante, consentirebbe invece di<br />
ottenere le funzionalità richieste alla rete LAN in termini di segmentazione interna e connettività con il<br />
datacenter con maggiore semplicità di integrazione delle configurazioni tra gli ambienti in gestione al<br />
Fornitore e quelli in gestione a RL.<br />
3.5 Gestione della QoS sulla rete MAN e WAN<br />
Il multi-servizio offerto dall’infrastruttura MAN/WAN dovrà essere basato su un solido supporto di<br />
differenti Classi di Servizio (CoS) per il traffico veicolato. Tali classi di servizio dovranno essere assegnate<br />
automaticamente al traffico in ingresso sulla rete sulla base di varie possibilità, tra cui gli indirizzi IP di<br />
sorgente e destinazione, il campo TOS opportunamente impostato in origine, la VLAN o l’ambiente<br />
virtualizzato di provenienza. L’apparato di accesso alla WAN o il centro stella LAN dovrà quindi essere<br />
configurato in modo da effettuare opportunamente le operazioni di classificazione.<br />
La capacità di gestire classi di servizio differenziate del sistema dovrà permettere di trasportare i tipi di<br />
traffico elencati in Tabella 3. Si tenga presente che tutta la nuova rete fonia/dati di RL sarà interamente<br />
basata su tecnologia IP per tutti i traffici in transito.<br />
Tabella 3 – Classi di Servizio<br />
Classe di Servizio<br />
IP-AVI<br />
IP-AVD<br />
IP-PA<br />
IP-PN<br />
IP-BE<br />
Descrizione<br />
Audio e/o Video – interattivo, utilizzato per le comunicazioni telefoniche e di<br />
teleconferenza<br />
Audio e/o Video – distribuzione, utilizzato per il traffico di audio e video<br />
streaming e per la videosorveglianza<br />
Dati - servizio privilegiato (Priorità Alta) – utilizzato per il traffico legato alle<br />
operazioni di network management e per gli impianti critici quali sorveglianza,<br />
controllo accessi, allarmistica in genere<br />
Dati - servizio prioritario (Priorità Normale) – utilizzato per l’accesso ai servizi IT<br />
centrali presenti nel datacenter<br />
Dati – servizio normale (Best Effort) – utilizzato per il traffico da e verso Internet<br />
314<br />
315<br />
316<br />
317<br />
Il Fornitore dovrà, mediante opportuna configurazione dell’infrastruttura di trasporto, ottenere un<br />
trattamento della varie Classi di Servizio almeno come specificato in Tabella 4 e per tutta la durata<br />
dell’appalto. Tali valori potranno essere migliorati dal Concorrente.<br />
Tabella 4 - Parametri e valori massimi delle CoS per la VPN<br />
IP-AVI IP-AVD IP-PA IP-PN IP-BE<br />
Latenza media<br />
(unidirezionale e per 95%<br />
traffico)<br />
Jitter (deviazione standard della<br />
latenza rispetto alla media)<br />
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364<br />
L’infrastruttura di rete di RL dovrà essere in grado di permettere una rapida configurazione di tutti i<br />
parametri della rete orientati alla gestione della Qualità del Servizio (QoS) per ogni singola Classe di<br />
Utenza e di servizio, al fine di poter reagire con rapidità alle variazioni della condizione della rete ed alle<br />
eventuali richieste di riconfigurazione effettuate da RL.<br />
Il monitoraggio della QoS dovrà avvenire attraverso delle verifiche di qualità, effettuate con apposite<br />
sonde installate dal Fornitore, in cui si procederà alla misurazione dei valori dei parametri definiti per le<br />
CoS (cfr. Tabella 4). Il Fornitore dovrà produrre e fornire a RL dei report mensili contenenti le misure ed i<br />
valori di QoS effettuate. Tali report dovranno essere resi disponibili anche attraverso lo strumento di SLA<br />
monitoring, di cui all’Allegato Tecnico 2, per consentirne una verifica in tempo reale ed il mantenimento<br />
di dati statistici.<br />
RL si riserva inoltre la facoltà di procedere a campagne di test tramite terzi, a proprie spese e senza alcun<br />
tipo di preavviso per il Fornitore.<br />
La disponibilità di banda e le caratteristiche prestazionali e funzionali della rete, devono permettere la<br />
multi-utenza, ovvero il trasporto contemporaneo di molteplici flussi di informazioni generati da soggetti<br />
diversi, mantenendo logicamente divisi i vari domini trasmissivi e garantendone l’indipendenza e<br />
l’individualità.<br />
Si definisce Classe di Utenza (CoU) ogni dominio omogeneo di comunicazione in cui l’informazione può<br />
liberamente fluire tra i partecipanti ed è separato e schermato dagli altri domini e dai loro partecipanti. La<br />
CoU è la base per la segmentazione logica della rete. Ogni CoU è identificata da un profilo a sua volta<br />
caratterizzato dal perimetro di un bacino di utenza e dalle caratteristiche dei parametri di comunicazione<br />
CoS.<br />
La classe di utenza può essere identificata in termini semplificativi come un ambiente di rete virtualizzato,<br />
un ambiente VRF, una particolare sottorete.<br />
Il concetto di classe di servizio e di utenza sono quindi separati: ad una classe di utenza possono essere<br />
associate più classi di servizio a seconda del traffico generato e, viceversa, in una classe di servizio sono<br />
affasciate più classi di utenza. Dal punto di vista pratico, la classe di servizio è da considerarsi un dominio<br />
di QoS, mentre la classe di utenza un dominio di sicurezza o di routing.<br />
A titolo esemplificativo, si consideri la situazione di un ambiente virtualizzato assegnato ad uno specifico<br />
ambito organizzativo all’interno di RL (ente, centro di costo o altra denominazione simile) in cui siano<br />
definite due VLAN per la voce e per i dati: in questo caso alla classe di utenza dell’ambiente virtualizzato<br />
saranno associate due classi di servizio per la voce e i dati. A livello di rete WAN, le politiche di<br />
schedulazione del traffico gestiranno in modo aggregato le comunicazioni unicamente sulla base delle<br />
classi di servizio definite.<br />
La capacità del sistema di supportare molteplici Classi di Utenza indipendenti (multi-utenza) dovrà<br />
permettere di differenziare ed isolare un numero arbitrario di classi di utenza, ad esempio a copertura di<br />
tutti i soggetti che dispongano di proprie sedi territoriali.<br />
3.6 Rete LAN<br />
Per reti LAN si intendono tutte le reti interne agli edifici che costituiscono (in toto o in parte, nel caso di<br />
edifici in condivisione con altri enti) le sedi di RL. La rete LAN comprende, per definizione, tutti gli apparati<br />
di interconnessione interna costituiti da:<br />
Switch di distribuzione e apparati di livello 2 inclusi gli access point WiFi<br />
Layer 3 switch e altri apparati di livello 3 utilizzati nei centri stella, con l’esclusione dell’apparato<br />
di accesso MAN/WAN<br />
Il Fornitore sarà responsabile della messa in esercizio e gestione di tutti gli apparati LAN in tutte le sedi RL.<br />
Tutti gli apparati installati nelle reti LAN dovranno essere pienamente compatibili con l’ambiente di<br />
virtualizzazione della rete di cui al punto 3.3.3 e con il sistema di controllo accessi alla rete, di cui al punto<br />
8.1 in modo da poter sfruttare tutte le funzionalità offerte in qualsiasi sede di RL.<br />
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3.6.1 Connessione ai datacenter di RL<br />
Particolare importanza riveste la modalità di connessione con il datacenter principale di RL dislocato nella<br />
sede di via Taramelli. In questo caso, RL dispone già di una completa infrastruttura di core networking<br />
basata su tecnologie di virtualizzazione. Per supportare al meglio le funzionalità già oggi disponibili, RL<br />
richiede che il Fornitore rispetti le modalità di connessione illustrate in questo capitolo.<br />
Sedi territoriali<br />
WAN<br />
ANELLO OTTICO MAN<br />
ADM Taramelli<br />
ADM don Minzoni<br />
in pass-through<br />
Altre sedi<br />
principali<br />
Centro stella LAN<br />
Via Taramelli<br />
Apparati di routing<br />
di frontiera (nel<br />
datacenter di via<br />
Taramelli)<br />
Apparati di routing<br />
di frontiera (nel<br />
datacenter di via<br />
Don Minzoni)<br />
Ambito di gestione del Fornitore<br />
Link attivi Oggetto della<br />
fornitura<br />
Internet<br />
Link in standby oggetto della<br />
fornitura<br />
Link esclusi dalla fornitura (in<br />
gestione RL)<br />
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LEGENDA<br />
Figura 5 - Schema complessivo di interconnessione alla MAN<br />
3.6.1.1 Connessione al datacenter principale di via Taramelli<br />
Il Datacenter principale di RL si trova in via Taramelli ed è interamente gestito da RL per mezzo della<br />
società Lombardia Informatica. In tale datacenter si trovano gli apparati di distribuzione del datacenter e<br />
gli apparati di core di tutta la rete geografica di RL, anch’essi gestiti da Lombardia Informatica.<br />
L’architettura complessiva di funzionamento, rappresentata schematicamente per solo scopo illustrativo<br />
in Figura 5, prevede un ruolo centrale degli apparati di core della rete.<br />
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392<br />
393<br />
Figura 6 - Schema logico complessivo della rete di RL<br />
Le colorazioni rappresentano le tecnologie utilizzate per realizzare la virtualizzazione dal livello di<br />
accesso della LAN di Taramelli fino al Campus dei Datacenter (Core, Distribuzioni delle server farm, accessi<br />
alle reti geografiche) allo scopo di partizionare tutti i domini funzionali attraversati e conseguire la<br />
virtualizzazione end-to-end tra i gruppi di utenti e le risorse.<br />
Le VRF-Lite operano all’interno di ulteriori funzionalità di virtualizzazione che garantiscono a livello<br />
Core l’unione dei due switch in un solo dispositivo mentre a livello di distribuzione presentano il singolo<br />
apparato fisico come device logici multipli, che contengono ognuno il proprio unico e indipendente set di<br />
VLANs e di VRF. Ciascun ambiente virtuale potrà essere propagato a tutta la rete MAN/WAN di RL.<br />
L’ambito di gestione del Fornitore nel quadro complessivo raffigurato è identificabile nella sezione<br />
“access” in alto a sinistra, che rappresenta la rete LAN di via Taramelli e nella dicitura “MAN/WAN RL” in<br />
alto a destra, ove sono sinteticamente racchiuse tutte le altre sedi MAN e WAN di RL.<br />
Al fine di supportare questo approccio architetturale, il Fornitore dovrà realizzare nella sede di via<br />
Taramelli una topologia di connettività fisica differente rispetto a quella delle altre sedi MAN, collegando<br />
gli apparati di accesso MAN direttamente al core di rete di RL e non ai centri stella della rete LAN.<br />
ANELLO OTTICO MAN<br />
ANELLO OTTICO MAN<br />
Core Datacenter<br />
Core Datacenter<br />
Virtualizzato<br />
Centro stella<br />
LAN Taramelli<br />
Resp. RL<br />
Resp. Fornitore<br />
BD<br />
SIA<br />
BD<br />
Giunta<br />
BD<br />
Sala Operativa<br />
Resp. RL<br />
Resp. Fornitore<br />
Centro stella<br />
LAN Taramelli<br />
Virtualizzato<br />
Distribuzione ai piani<br />
(Immagine a scopo<br />
illustrativo)<br />
394<br />
395<br />
396<br />
Figura 7 - Schema fisico di collegamento richiesto nella LAN della sede di via Taramelli (a sinistra) e schema logico<br />
proposto (a destra)<br />
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439<br />
440<br />
441<br />
442<br />
Come si può notare dalla Figura 6, in questo caso non c’è collegamento diretto tra centro stella LAN e<br />
apparati di accesso all’anello ottico MAN, in quanto questi ultimi sono connessi al centro stella (Core<br />
Datacenter in figura) geografico di RL. Il Fornitore sarà comunque pienamente responsabile della gestione<br />
e manutenzione degli apparati di accesso all’anello ottico MAN, ma l’interconnessione tra la LAN di<br />
edificio e questi apparati sarà gestita da RL. Nella medesima figura si può già notare come l’architettura<br />
fisica a campus della sede di via Taramelli (cfr. punto 3.6.2.2) possa essere ridotta ad una LAN logicamente<br />
a singolo edificio utilizzando le tecniche di virtualizzazione.<br />
Il Fornitore dovrà rendersi disponibile a realizzare tale topologia di connessione e, possibilmente, anche la<br />
configurazione logica proposta (a destra nella figura). RL darà adeguata collaborazione tecnica al Fornitore<br />
per consentire tale connessione. Il Fornitore è libero, ferma restando la topologia fisica dei collegamenti,<br />
di proporre una configurazione logica più tradizionale che non comprenda gli aspetti evoluti di<br />
virtualizzazione, tuttavia si tenga in considerazione il fatto che il core geografico di rete di RL supporta<br />
appieno tali funzionalità ed è già predisposto per una gestione di questo tipo.<br />
In particolare, solo a scopo di dettaglio di riferimento, si consideri che la configurazione logica proposta<br />
presenta i seguenti vantaggi:<br />
Il canale multi-chassis che collega il centro stella con il core permette di abbandonare il<br />
protocollo dinamico (OSPF), utilizzato sul backbone del campus per la gestione della<br />
ridondanza dei link di interconnessione con i datacenter;<br />
La tecnologia multi-chassis esclude la necessità di virtualizzare i processi di routing nel contesto<br />
di ogni VRF definita sulla LAN di Taramelli e sul Core dei Datacenter.<br />
L’attuale configurazione prevede l’utilizzo di tecnologie specifiche per la segmentazione degli ambienti di<br />
rete e per la semplificazione del deployment di nuovi ambienti. Sinteticamente, a scopo puramente<br />
indicativo per consentire al Concorrente di contestualizzare meglio la propria proposta si consideri quanto<br />
segue:<br />
La virtualizzazione è realizzata combinando le VLANs e le VRF e mappando questi componenti tra<br />
gli switch del centro stella della LAN di Taramelli e quelli di core dei Datacenter.<br />
Lo scopo è quello di ottenere un isolamento logico end-to-end tra gli utenti di vari ambienti di<br />
rete distinti per responsabilità IT e le risorse dei propri Datacenter.<br />
Ogni istanza VRF è associata ad un unico VLAN tag configurato su una sub-interface di una porta<br />
di livello 3 (routed port).<br />
Questa soluzione permette di sovrapporre topologie logiche di routed links al collegamento<br />
fisico preesistente senza alcun impatto e perdita di dati.<br />
Qualora non venga realizzato il Virtual Switching la connettività end-to-end all'interno di ogni rete<br />
virtuale è realizzata da un processo di routing OSPF virtualizzato.<br />
3.6.1.2 Connessione al datacenter secondario di via Don Minzoni<br />
RL dispone di un datacenter secondario posto in via Don Minzoni e connesso al principale mediante un<br />
anello ottico DWDM a larghissima banda. Tale connettività non è oggetto di gestione di questo appalto ed<br />
è interamente di responsabilità di RL. L’accesso al datacenter di via Don Minzoni avviene attualmente<br />
attraverso il core della rete posto in via Taramelli<br />
La sede di via Don Minzoni dovrà comunque essere connessa all’anello ottico MAN del Fornitore, ma<br />
l’apparato che fornisce accesso sarà configurato in modalità pass-through, ovvero non effettuerà<br />
operazioni di add-drop del traffico proveniente dalla sede. L’apparato di connessione all’anello dovrà<br />
tuttavia essere predisposto all’attivazione ed il Fornitore dovrà rendersi disponibile ad effettuare durante<br />
l’arco dell’appalto tutte le necessari variazioni di configurazione richieste per ottenere tale risultato,<br />
qualora RL lo ritenesse opportuno in seguito a variazioni della topologia logica di accesso alle risorse<br />
datacenter.<br />
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462<br />
463<br />
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3.6.2 Architettura interna delle reti LAN<br />
3.6.2.1 Reti LAN delle sedi principali<br />
Le reti LAN, che saranno necessariamente differenti nei vari edifici dovranno essere interamente basata<br />
su tecnologia ethernet fissa (IEEE 802.3) e wireless (IEEE 802.11 e comprenderanno i seguenti componenti<br />
logici:<br />
1. Apparato attivo di ‘Centro stella’: si intende il punto centrale di smistamento del traffico da/verso<br />
i vari settori fisici dell’edificio (generalmente i piani); costituisce generalmente (esclusa la sede dia<br />
via Taramelli, come specificato in precedenza) il punto di collegamento della LAN alla rete<br />
MAN/WAN<br />
2. Dorsale: si intende la struttura, generalmente filare, che collega il Centro stella LAN con gli<br />
apparati attivi di distribuzione orizzontale.<br />
3. Apparati attivi di ‘Distribuzione orizzontale LAN’, si intendono gli apparati di distribuzione del<br />
traffico ai terminali d’utente finale e all’interno di un settore (generalmente un piano).<br />
4. Distribuzione orizzontale, si intende la struttura, generalmente filare, che collega le porte degli<br />
apparati attivi di distribuzione ai terminali d’estremità (PC, telefoni, fax, server, stampanti,<br />
scanner, rilevatori presenze, ecc.).<br />
Nelle soluzioni di realizzazione delle reti locali, i componenti indicati ai punti 1, 2 e 3 del precedente<br />
elenco, potranno essere materializzati come realtà fisiche distinte oppure coesistere logicamente, in<br />
totalità o in parte, in un singolo apparato fisico. Le differenziazioni prenderanno a carico la varietà e<br />
diversità degli edifici delle varie sedi/Enti e della loro topologia sulla rete WAN/MAN.<br />
Le sedi di Palazzo Pirelli e Palazzo Lombardia utilizzano il medesimo schema di connettività fisica<br />
all’interno della rete LAN, riportata in figura 7.<br />
Distribuzione<br />
verticale<br />
Centro stella A<br />
Centro stella B<br />
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467<br />
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470<br />
471<br />
Accesso A<br />
Sezione<br />
accesso<br />
MAN<br />
Accesso B<br />
Anello MAN B<br />
Figura 8 - Topologia di rete LAN per le sedi di Palazzo Pirelli e Palazzo Lombardia<br />
La topologia di collegamento prevede quanto segue:<br />
<br />
<br />
Ciascun apparato di distribuzione orizzontale è dotato di un doppio collegamento di uplink in fibra<br />
che lo interconnette con i centri stella<br />
Esistono due locali di centro stella distinti in due punti differenti dell’edificio che raccolgono gli<br />
arrivi degli uplink dagli apparati di distribuzione orizzontale<br />
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502<br />
503<br />
504<br />
505<br />
506<br />
507<br />
508<br />
Gli apparati di centro stella sono due, installati nei due locali di centro stella e tra loro collegati<br />
con un doppio link diretto in fibra ottica<br />
Tutti i collegamenti di uplink e tra i centri stella devono essere configurati in load balancing e con<br />
tecnologia trasmissiva a <strong>10</strong> Gbit/s.<br />
La sede di via Taramelli si differenzia nella topologia fisica della rete, pur presentando topologia logica del<br />
tutto simile. Questa sede, infatti, deve essere vista come un campus composto da tre edifici, tra loro<br />
interconnessi a livello di dorsale. Ulteriori dettagli in merito sono riportati nei capitoli 3.6.2.2 e 4.1. Pure<br />
mantenendo una struttura fisica differente, la struttura logica e le funzionalità richieste alla rete<br />
rimangono le medesime.<br />
La sede di via Don Minzioni, ove è situato unicamente un datacenter e non è servita utenza ai piani, è<br />
prevista l’installazione dei soli apparati di accesso alla MAN/WAN.<br />
3.6.2.2 Rete LAN di via Taramelli<br />
La sede di via Taramelli, come in precedenza illustrato, ha un ruolo duplice di sede di RL e anche di sede<br />
che ospita il centro stella core di tutta la rete di RL inclusa la connettività ad Internet ed al datacenter<br />
principale. La principale differenza dal punto di vista della topologia di rete della sede di via Taramelli è la<br />
sua connotazione di “campus” e non di singolo edificio.<br />
In questo caso, l’architettura della rete LAN presenta le seguenti caratteristiche che la differenziano dagli<br />
altri edifici di RL:<br />
Campus a 3 edifici, ciascuno dei quali con il proprio centro stella LAN (qui di seguito denominati<br />
con diciture mnemoniche per una più facile identificazione):<br />
o Edificio “ex SIA”: comprende 5 piani di uffici a copertura circa di <strong>10</strong>00 utenze. E’ dotato di<br />
un centro stella di edificio co-locato con uno dei floor distributor<br />
o Edificio “ex Giunta”: è l’edificio di maggiori dimensioni, copre all’incirca 2500 utenze ed il<br />
centro stella ospita, oltre agli apparati LAN, anche le centrali telefoniche<br />
o Edificio “Sala Operativa Protezione Civile”: copre all’incirca 500 utenze di ufficio e un<br />
piccolo datacenter con circa 200 punti presa distribuiti in 5 rack<br />
Il centro stella “ex Giunta” svolge anche ruolo di campus distributor e pertanto dovrà essere<br />
equipaggiato di apparati ridondati anche a livello di chassis per ragioni di affidabilità. Negli altri<br />
due edifici è richiesta analoga ridondanza ma unicamente a livello di modulo e non di chassis<br />
Ciascuno dei centri stella di edificio è connesso con il centro stella di campus mediante una<br />
dorsale in fibra ottica a <strong>10</strong> Gbit/s ridondata e posta in configurazione di load balancing/teaming<br />
Il centro stella di campus è a sua volta connesso con i router di core della rete di RL, in gestione<br />
diretta ad RL con collegamenti in fibra ottica a <strong>10</strong> Gbit/s in topologia full mesh<br />
I router di core sono connessi con gli apparati di accesso alla MAN, di responsabilità del Fornitore,<br />
anche se fisicamente posizionati nel datacenter di RL nella zona “entrance facility”.<br />
L’interconnessione al datacenter è già stata trattata in dettaglio in precedenza ed è qui riportata<br />
per richiamo.<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
Distribuzione<br />
verticale<br />
Distribuzione<br />
verticale<br />
Distribuzione<br />
verticale<br />
Possibile collegamento ad<br />
Internet alternativo in uso<br />
alla Protezione Civile<br />
(non nell’ambito della<br />
fornitura)<br />
Centro stella<br />
building «ex-SIA»<br />
Colocato con la<br />
distribuzione<br />
orizzontale del<br />
piano 1<br />
Centro stella<br />
building «ex-RL»<br />
Datacenter<br />
Protezione<br />
Civile<br />
Centro stella building<br />
«Sala Operativa<br />
Protezione Civile»<br />
Core<br />
Datacenter RL<br />
Campus<br />
distributor<br />
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5<strong>10</strong><br />
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Sezione<br />
accesso<br />
MAN<br />
Anello MAN A<br />
Accesso A<br />
Accesso B<br />
Anello MAN B<br />
Figura 9 - Topologia di rete LAN per la sede di via Taramelli (l’ambito Core Datacenter è di responsabilità di RL)<br />
Ciascun apparato di distribuzione ai piani (di tipo modulare o stackable) sarà collegato con il centro stella<br />
di edificio per mezzo di un doppio collegamento in fibra ottica a <strong>10</strong> Gbit/s posto in configurazione di load<br />
balancing/teaming.<br />
La sede di via Taramelli ospita, oltre alle normali strutture lavorative ad uffici, anche i seguenti datacenter:<br />
<br />
<br />
Il datacenter principale di RL, contenente i router di frontiera di RL a cui è attestato uno dei due<br />
accessi ad Internet (l’altro è in via Don Minzoni, sede in cui non è prevista l’installazione di una<br />
rete LAN in questo appalto). Tale datacenter, così come tutti gli apparati in esso contenuti (ad<br />
esclusione dei soli apparati di collegamento MAN, ovviamente in gestione al Fornitore) è di<br />
responsabilità di RL<br />
Il datacenter della Sala Operativa della Protezione Civile, in cui è alloggiato il centro stella<br />
dell’edificio “Sala Operativa” ed in cui il Fornitore dovrà mettere in esercizio e gestire, oltre al<br />
cablaggio strutturato interno, anche gli apparati di datacenter distribution. A tale scopo, il<br />
Fornitore dovrà installare un apposito apparato LAN di distribuzione interna al Datacenter dotato<br />
di almeno 192 porte replicate su due moduli distinti (per un totale di 384 porte) per consentire<br />
collegamenti ridondati dei server. Questo apparato sarà connesso al centro stella di edificio come<br />
gli altri apparati di distribuzione ai piani.<br />
La sede, quindi, dovrà essere considerata nei ruoli di:<br />
<br />
<br />
<br />
Sede MAN principale, con elevata frammentazione degli ambienti LAN interni<br />
Sede di accesso al datacenter principale di RL<br />
Sede di centro stella di core della rete geografica, con accesso ai router di frontiera di RL.<br />
3.6.2.3 Dimensionamento degli apparati di distribuzione orizzontale<br />
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Ai fini del dimensionamento delle strutture di distribuzione ai piani delle tre sedi principali, si considerino<br />
le seguenti informazioni:<br />
o Palazzo Lombardia: sono da prevedersi un totale minimo di 6000 punti rete attivi. Si calcoli che<br />
ciascun vano tecnico copre mediamente 90 utenze (con 2 punti presa attivi ad utenza).<br />
o Palazzo Pirelli: sono da prevedersi un totale minimo di 5000 punti rete attivi. Si calcoli che ciascun<br />
vano tecnico copre all’incirca 75 utenze (con 2 punti presa attivi ad utenza)<br />
o Via Taramelli: sono da prevedersi un totale minimo di<br />
o 6000 punti rete attivi lato utenza. Si calcoli che ciascun vano tecnico copre all’incirca 90<br />
utenze (con 2 punti presa attivi ad utenza).<br />
o 400 punti presa attivi nel datacenter della Sala Operativa della Protezione Civile, suddivisi<br />
su due moduli/apparati distinti per consentire collegamenti ridondati con i server.<br />
Le cifre sopra indicate esprimono una stima per eccesso dei punti presa attivi necessari, in grado di<br />
assorbire eventuali espansioni nel tempo. Potenzialmente, quindi non tutti gli switch ipotizzati potrebbero<br />
essere installati all’avvio dell’appalto. I punti presa in eccedenza rispetto a quelli effettivamente installati<br />
potranno essere utilizzati anche in aggiunta a quelli previsti per le sedi periferiche. Il computo metrico<br />
preciso ai fini dell’elaborazione dell’offerta tecnica del Concorrente è comunque subordinata<br />
all’esecuzione dei sopralluoghi tecnici.<br />
Non è specificato il numero di switch richiesti, in quanto ciò dipende strettamente dalla scelta degli<br />
apparati effettuata dal Fornitore. Sarà quindi onere del Fornitore l’ottimizzazione nella disposizione degli<br />
switch in modo da coprire il numero di utenze richiesto minimizzando il numero di prese non usate.<br />
3.6.2.4 Reti LAN delle sedi periferiche<br />
L’architettura delle reti LAN delle sedi periferiche, è in generale determinata dalla topologia di cablaggio<br />
preesistente. A seconda delle dimensioni della sede periferica, il Fornitore dovrà realizzare quanto segue:<br />
Sedi di tipo A: laddove siano presenti più piani, si dovrà realizzare una infrastruttura con switch di<br />
distribuzione ai piani collegati con uno switch di centro stella mediante collegamento di uplink in<br />
fibra di banda pari a <strong>10</strong> Gbit/s. Laddove non presenti, il Fornitore dovrà posare i link in fibra di<br />
dorsale, utilizzando i cavidotti esistenti. Nel caso si dovessero rendere necessarie opere civili, il<br />
Fornitore dovrà renderne edotta RL che provvederà ad effettuare le opere richieste oppure a<br />
richiedere al Fornitore una modifica della topologia per rispecchiare le disponibilità della sede.<br />
Nel caso in cui la sede sia dislocata su un unico piano e faccia capo ad un unico locale tecnologico,<br />
l’intera infrastruttura di distribuzione sarà collassata in un singolo apparato stackable o modulare.<br />
L’apparato di interconnessione con la WAN potrà essere sia standalone, sia integrato nel centro<br />
stella, purché disponga delle necessarie garanzie di affidabilità.<br />
Sedi di tipo B: valgono considerazioni analoghe alle sedi di tipo A, ad esclusione degli uplink, che<br />
in questo caso possono anche essere in rame a 1 Gbit/s.<br />
Sedi di tipo C: in questo caso la sede ha dimensioni tali da non richiedere più apparati<br />
Sedi in telelavoro: si veda il punto 3.<strong>10</strong>.2<br />
Per il dimensionamento corretto, si consideri che ciascuna sede deve disporre di almeno due connettori<br />
ethernet per utente ospitato. Si faccia riferimento alla Tabella 2 per la quantificazione delle utenze per<br />
sede.<br />
Per quanto riguarda l’infrastruttura (architettura e apparati) per il supporto di reti Wireless (WLAN) negli<br />
edifici, si rimanda alla successiva sezione 3.6.3.<br />
3.6.3 Caratteristiche degli apparati<br />
3.6.3.1 Apparati LAN di centro stella delle sedi principali<br />
Gli apparati di centro stella delle sedi principali devono essere caratterizzati da elevata affidabilità e<br />
capacità di gestire traffico a <strong>10</strong> Gbit/s su tutte le porte senza introdurre colli di bottiglia. In generale, tali<br />
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apparati costituiranno il nucleo dell’intera rete geografica di RL, costituendo anche punto di accesso alla<br />
rete WAN.<br />
Per tali motivi, si richiedono apparati di classe enterprise con le seguenti caratteristiche di base:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Supporto completo allo switching IPv4 e Ipv6: Supporto nativo di tutte le funzionalità previste dai<br />
protocolli, oltre che DHCP relay e forwarding e dei più diffusi protocolli di routing intra dominio.<br />
Supporto alla virtualizzazione/separazione logica degli ambienti di rete LAN<br />
Pieno supporto allo switching a <strong>10</strong> Gbit/s, con backplane ad elevata banda passante<br />
Possibilità di installare porte a <strong>10</strong>0 Gbit/s<br />
Supporto alla QoS: possibilità di classificare i pacchetti secondo le CoS desiderate e di gestire lo<br />
scheduling in modo da garantire il controllo della QoS come specificato in 3.3.3.<br />
Alimentazione: tutti gli apparati dovranno inoltre essere dotati almeno di doppio dispositivo di<br />
alimentazione di corrente elettrica con possibilità di sostituzione “a caldo”.<br />
Espandibilità modulare con possibilità di affiancare più chassis per espandibilità ulteriore<br />
Supporto ai protocolli 802.1Q (VLAN), 802.1w, 802.1s, HSRP o VRRP, 802.3ad<br />
Possibilità di impostare porte di monitor per l’interconnessione con sistemi esterni di Intrusion<br />
Detection<br />
Deve essere supportato il protocollo di gestione SNMPv3 per la configurazione e la visualizzazione<br />
di tutti i parametri dell’apparato. In aggiunta a questo deve essere prevista la configurabilità<br />
tramite interfaccia CLI in locale (porta seriale) ed in remoto tramite il protocollo SSH<br />
3.6.3.2 Apparati di accesso MAN<br />
Con specifico riferimento agli apparati di accesso alla rete MAN/WAN (ovvero gli apparati o moduli che<br />
assicurano l’accesso all’anello ottico ed alla rete WAN), valgono i seguenti requisiti minimi:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Supporto completo allo switching IPv4 e Ipv6: Supporto nativo di tutte le funzionalità previste dai<br />
protocolli, oltre che DHCP relay e forwarding e dei più diffusi protocolli di routing intra dominio.<br />
Pieno supporto allo switching a <strong>10</strong> Gbit/s, con backplane ad elevata banda passante e senza colli<br />
di bottiglia, con possibilità di accorpare più link in load balancing/trunking per sommare la<br />
capacità complessiva<br />
Supporto all’Add Drop Multiplexing su almeno 8 canali DWDM con traffico a <strong>10</strong> Gbit/s per canale,<br />
gestione di traffico SDH<br />
Supporto alla QoS: possibilità di classificare i pacchetti secondo le CoS desiderate e di gestire lo<br />
scheduling in modo da garantire il controllo della QoS come specificato in 3.3.3.<br />
Alimentazione: tutti gli apparati di accesso dovranno essere dotati almeno di doppio dispositivo di<br />
alimentazione di corrente elettrica con possibilità di sostituzione “a caldo”.<br />
Pieno supporto al trasporto di traffico IP su MPLS con tecnologia VPLS (tali funzionalità fanno<br />
riferimento agli apparati con funzioni anche di routing, mentre non riguardano eventuali apparati<br />
ADM operanti a livello fisico sui link ottici)<br />
Funzionalità di scheduling evolute dei pacchetti con possibilità di definire profili per classi di<br />
traffico e specificare la tipologia di algoritmo di scheduling utilizzato (tali funzionalità fanno<br />
riferimento agli apparati con funzioni anche di routing, mentre non riguardano eventuali apparati<br />
ADM operanti a livello fisico sui link ottici)<br />
3.6.3.3 Apparati di accesso WAN delle sedi periferiche<br />
Gli apparati di accesso delle sedi periferiche dovranno offrire le funzionalità di base di seguito elencate:.<br />
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660<br />
661<br />
Supporto alla QoS: possibilità di classificare i pacchetti secondo le CoS desiderate e di gestire lo<br />
scheduling in modo da garantire il controllo della QoS come specificato in 3.3.3.<br />
Funzionalità di scheduling evolute dei pacchetti con possibilità di definire profili per classi di<br />
traffico e specificare la tipologia di algoritmo di scheduling utilizzato<br />
Doppio alimentatore ridondato<br />
Pieno supporto alle funzionalità di virtualizzazione della rete, con particolare riferimento a VRF e<br />
trasporto di traffico IP su MPLS con le tecnologie IP over MPLS, VPLS ed Ethernet over MPLS<br />
L’apparato di accesso nelle sedi periferiche è normalmente separato da quelli di distribuzione LAN. E’<br />
prevista tuttavia la possibilità di utilizzo di moduli specifici negli apparati di centro stella per le sedi<br />
periferiche di grandi dimensioni qualora venga utilizzato un apparato LAN di centro stella di tipo<br />
modulare.<br />
3.6.3.4 Apparati LAN di centro stella per sedi WAN di tipo A<br />
Gli apparati di dorsale delle sedi di grandi dimensioni dovranno essere dotati delle seguenti caratteristiche<br />
di base. Si consideri che tali apparati potrebbero svolgere il doppio ruolo di centro stella e di distribuzione<br />
orizzontale.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Supporto completo allo switching IPv4 e Ipv6: Supporto nativo di tutte le funzionalità previste dai<br />
protocolli, oltre che DHCP relay e forwarding e dei più diffusi protocolli di routing intra dominio.<br />
Equipaggiabili con interfacce in fibra con moduli SFP/XFP e velocità fino a <strong>10</strong>Gbit/s<br />
Espandibilità modulare o in stack<br />
Protocollo 802.1p per la gestione della QoS a livello 2 e la mappatura tra campo TOS dei pacchetti<br />
IP ed il tag 802.1p.<br />
Protocollo 802.1Q per la suddivisione in VLAN. In particolare dovranno supportare la suddivisione<br />
su base porta, su base MAC e attraverso l’autenticazione 802.1x, integrabile con l’infrastruttura di<br />
controllo accessi unificata (cfr. 8.1)<br />
Supportato il protocollo di gestione SNMPv3 per la configurazione e la visualizzazione di tutti i<br />
parametri dell’apparato. In aggiunta a questo deve essere prevista la configurabilità tramite<br />
interfaccia CLI in locale (porta seriale) ed in remoto tramite il protocollo SSH<br />
Doppia alimentazione ridondata e sostituibile a caldo<br />
Possibilità di ospitare moduli con 24 o 48 interfacce auto sensing <strong>10</strong>/<strong>10</strong>0/<strong>10</strong>00 in ramee con<br />
supporto al protocollo 802.1x, attivabile per singola porta per l’autenticazione dei terminali ed<br />
802.3af (Power Over Ethernet) nel caso in cui a questi apparati vengano connessi direttamente<br />
telefoni IP o Access Point WiFi<br />
3.6.3.5 Apparati LAN di centro stella per sedi WAN di tipo B e C<br />
Gli apparati di dorsale delle sedi di grandi dimensioni dovranno essere dotati delle seguenti caratteristiche<br />
di base. Si consideri che tali apparati potrebbero svolgere il doppio ruolo di centro stella e di distribuzione<br />
orizzontale.<br />
Supporto completo allo switching IPv4 e Ipv6: Supporto nativo di tutte le funzionalità previste dai<br />
protocolli, oltre che DHCP relay e forwarding e dei più diffusi protocolli di routing intra dominio.<br />
Equipaggiabili con interfacce in fibra con moduli SFP/XFP<br />
Espandibilità in stack<br />
Protocollo 802.1p per la gestione della QoS a livello 2 e la mappatura tra campo TOS dei pacchetti<br />
IP ed il tag 802.1p.<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
Protocollo 802.1Q per la suddivisione in VLAN. In particolare dovranno supportare la suddivisione<br />
su base porta, su base MAC e attraverso l’autenticazione 802.1x, integrabile con l’infrastruttura di<br />
controllo accessi unificata (cfr. 8.1)<br />
Supportato il protocollo di gestione SNMPv3 per la configurazione e la visualizzazione di tutti i<br />
parametri dell’apparato. In aggiunta a questo deve essere prevista la configurabilità tramite<br />
interfaccia CLI in locale (porta seriale) ed in remoto tramite il protocollo SSH<br />
Doppia alimentazione ridondata<br />
Possibilità di ospitare moduli con interfacce autosensing <strong>10</strong>/<strong>10</strong>0/<strong>10</strong>00 in ramee con supporto al<br />
protocollo 802.1x, attivabile per singola porta per l’autenticazione dei terminali ed 802.3af<br />
(Power Over Ethernet) nel caso in cui a questi apparati vengano connessi direttamente telefoni IP<br />
o Access Point WiFi<br />
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3.6.3.6 Apparati LAN di distribuzione orizzontale<br />
Nel caso delle sedi WAN di dimensioni più ridotte, come indicato in precedenza, questo genere di apparati<br />
potrebbe essere incluso negli apparati LAN di centro stella. Le caratteristiche qui indicate valgono<br />
unicamente per apparati di sola distribuzione, laddove necessari<br />
Tali apparati condividono le caratteristiche con quelli di distribuzione orizzontale installati nel Datacenter<br />
della Sala Operativa della Protezione Civile, con l’unico accorgimento di suddividere in questo caso le<br />
porte disponibili equamente su due moduli o due apparati distinti.<br />
Gli apparati di distribuzione orizzontale dovranno essere dotati delle seguenti caratteristiche tecniche<br />
minime:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Equipaggiabili con interfacce autosensing <strong>10</strong>/<strong>10</strong>0/<strong>10</strong>00 in rame ed interfacce SFP/XFP in fibra fino<br />
a <strong>10</strong>Gbit/s<br />
Apparati di classe enterprise<br />
Protocollo 802.1p per la gestione della QoS a livello 2 e la mappatura tra campo TOS dei pacchetti<br />
IP ed il tag 802.1p.<br />
Protocollo 802.1x, attivabile per singola porta per l’autenticazione dei terminali.<br />
Protocollo 802.1Q per la suddivisione in VLAN. In particolare dovranno supportare la suddivisione<br />
su base porta, su base MAC e attraverso l’autenticazione 802.1x.<br />
Supporto al protocollo di gestione SNMPv3 per la configurazione e la visualizzazione di tutti i<br />
parametri dell’apparato. In aggiunta a questo deve essere prevista la configurabilità tramite<br />
interfaccia CLI in locale (porta seriale) ed in remoto tramite il protocollo SSH<br />
Supporto protocollo 802.3af (Power Over Ethernet) su tutte le porte in rame<br />
Alimentazione ridondata e, per gli apparati installati nelle sedi principali, sostituibile a caldo<br />
Si tenga conto che gli apparati LAN di distribuzione orizzontale, che dovranno supportare l’infrastruttura<br />
di cablaggio ridondata indicata in precedenza, dovranno essere indicati specificamente e dovranno avere<br />
la seguente dotazione minima già installata:<br />
Due interfacce in fibra ottica a <strong>10</strong> Gbit/s, in configurazione di load balancing<br />
48 Porte LAN autosensing <strong>10</strong>/<strong>10</strong>0/<strong>10</strong>00<br />
Possibilità di configurazione in stack<br />
Capacità di switching tale da supportare pienamente il doppio collegamento a <strong>10</strong> Gbit/s<br />
3.7 Sistema di gestione remota delle configurazioni<br />
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RL desidera che la configurazione delle reti LAN e WAN sia resa il più possibile flessibile, automatizzata e<br />
centralizzata. Gli interventi diretti sugli apparati da parte del Fornitore devono limitarsi agli istanti di<br />
installazione e configurazione iniziale (oltre che, quando necessario, di movimentazione delle bretelle).<br />
Tutte le restanti operazioni di configurazione devono essere effettuabili dalla console di gestione sita nei<br />
locali del presidio tecnico con la massima rapidità possibile.<br />
Il sistema di gestione remota delle configurazioni è ritenuto di estrema importanza per gli scopi di RL, in<br />
considerazione dei seguenti fattori:<br />
1. Mobilità del personale di RL all’interno delle sedi<br />
2. Presenza di numerose iniziative istituzionali a carattere temporaneo che necessitano di risorse di<br />
rete in varie posizioni della rete per un tempo limitato<br />
3. Eterogeneità dell’ambiente lavorativo soprattutto nelle sedi di via Taramelli e Palazzo Pirelli<br />
Al fine di garantire rapidità nella configurazione della rete ed un maggiore allineamento alle esigenze<br />
operative di RL, il sistema di gestione delle configurazioni deve quindi essere caratterizzato dalla<br />
possibilità di variare in modo rapido, efficace e centralizzato la topologia logica della rete, mantenendone<br />
una base di conoscenza completa ed aggiornata (comunemente identificata come Configuration<br />
Management Database, CMDB)<br />
A tale scopo, RL richiede che il Fornitore si doti di un apposito strumento per la gestione remota delle<br />
configurazioni di tutti gli aspetti relativi alla rete LAN. Tale strumento, integrato con quello analogo per la<br />
gestione della rete Wireless (cfr. 3.8.4), sarà destinato all’uso unicamente da parte del Fornitore. Per tale<br />
motivo, non sono qui indicate caratteristiche relative all’usabilità o all’interfaccia, lasciate alla libera scelta<br />
del Fornitore stesso.<br />
Lo strumento utilizzato per la gestione remota delle configurazioni (costituito da uno o più strumenti<br />
differenti integrati tra loro) dovrà però consentire obbligatoriamente le seguenti operazioni, ritenute<br />
necessarie per minimizzare i tempi ed i costi di intervento:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Gestione centralizzata ed automatizzata della configurazione delle classi di utenza e delle classi di<br />
servizio sulla rete WAN e delle politiche di scheduling e classificazione<br />
Gestione delle classi di utenza e di servizio e del sistema di classificazione del traffico<br />
Gestione centralizzata delle VLAN e degli spazi di indirizzamento<br />
Configurazione dell’Assegnazione delle VLAN in modo statico oppure dinamico sulla base della<br />
policy di controllo accessi prevista (si veda il punto 8.1)<br />
Distribuzione automatica e backup delle configurazioni di tutti gli apparati<br />
Ampliamento di un ambiente VLAN mediante aggiunta si apparati switch con configurazione<br />
rapida degli stessi mediante copia o clonazione delle configurazioni di apparati analoghi<br />
Definizione di un nuovo ambiente VLAN e invio rapido della configurazione agli switch interessati<br />
Configurazione delle regole di routing e di tutti gli altri parametri di gestione del livello 3 e degli<br />
ambienti VPLS<br />
Funzionalità di ricerca di indirizzi MAC sulla rete e localizzazione: queste funzionalità consentono<br />
di rintracciare il punto di collegamento di un particolare indirizzo MAC oppure di ricevere un<br />
avviso nel caso in cui l’indirizzo MAC ricompaia sulla rete.<br />
Presenza di un software CMDB in grado di rappresentare graficamente lo schema della rete di RL<br />
con possibilità di visualizzazioni aggregate e di drill down<br />
Qualsiasi tipo di variazione di configurazione dovesse rendersi necessaria nell’ambito dell’esecuzione di<br />
interventi IMAC (cfr. Allegato Tecnico 2) sarà eseguita centralmente. RL richiede che questo strumento<br />
venga integrato con il sistema di gestione del cablaggio intelligente (cfr. 4) in modo da poter gestire<br />
centralmente sia la disponibilità di porte fisiche sull’impianto di cablaggio, sia quella di porte attive sugli<br />
switch e relative configurazioni.<br />
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3.8 Reti locali senza fili<br />
Regione Lombardia desidera ricorrere alla tecnologia senza fili per estendere le reti locali in edifici,<br />
ubicazioni e situazioni dove le attività con i metodi cablati tradizionali non sarebbero convenienti o<br />
sufficientemente flessibili.<br />
RL desidera che l’infrastruttura di copertura WiFi sia distribuita all’interno delle varie sedi e realizzi una<br />
connettività senza interruzioni con l’ambiente di RL. A titolo esemplificativo si consideri che, nell’intento<br />
di RL, un qualsiasi utente dovrà essere in grado di collegarsi alla rete di RL da una qualsiasi delle sedi<br />
utilizzando le proprie credenziali e, quindi, accedendo a tutti i servizi che sarebbero normalmente<br />
accessibili dalla rete LAN della propria struttura di riferimento.<br />
L’infrastruttura di rete WiFi proposta deve quindi essere caratterizzata, in linea generale da:<br />
Elevata flessibilità e rapidità nella configurazione degli ambienti (ESSID)<br />
Supporto dei più aggiornati standard di trasmissione wireless<br />
Supporto dei più aggiornati standard di autenticazione e cifratura del traffico<br />
Disponibilità e gestione della qualità del servizio con supporto al VoIP over WiFi e al roaming<br />
rapido delle stazioni<br />
Integrabilità con altri ambienti di autenticazione esterni come smart card oppure domini<br />
Windows (si veda il punto 8.1)<br />
3.8.1 Requisiti tecnici dell’infrastruttura<br />
L’infrastruttura WiFi dovrà essere dotata delle seguenti caratteristiche tecniche di base:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Supporto multistandard 802.11 a/b/g/n: tutti gli access point forniti devono essere in grado di<br />
supportare tutti gli standard di comunicazione WiFi attualmente presenti sul mercato<br />
Supporto a ESSID multipli: deve essere possibile configurare un numero arbitrario di ESSID<br />
sull’intera rete WiFi, con possibilità di associarli a tutti gli access point oppure solo ad un gruppo<br />
di access point ad esempio per limitarli ad una specifica area dell’edificio. Per ogni ESSID deve<br />
essere possibile indicare i meccanismi di sicurezza utilizzati e collegarlo ad una specifica VLAN<br />
oppure ottenere un assegnamento dinamico della VLAN secondo lo standard IETF RFC3580.<br />
Supporto alla QoS: la rete installata deve offrire il supporto alla prioritizzazione del traffico<br />
wireless con i meccanismi standard più evoluti presenti sul mercato all’atto della presentazione<br />
dell’offerta (in particolare il protocollo 802.11e).<br />
Supporto al roaming: l’infrastruttura fornita deve essere dotata di tutta la necessaria<br />
apparecchiatura per il supporto alla mobilità degli utenti attraverso gli access point nell’edificio<br />
(funzionalità di roaming, in accordo con lo standard 802.11r). Le funzionalità previste devono<br />
consentire l’autenticazione rapida tra un access point e l’altro.<br />
Supporto alla voce su WiFi: al fine di abilitare le funzionalità più evolute della rete di fonia e<br />
unified communication, la rete WiFi installata deve supportare in modo integrato il<br />
funzionamento di terminali telefonici WiFi unendo le due funzionalità di roaming e QoS ma al<br />
contempo mantenendo il più elevato livello di sicurezza disponibile. Tale funzionalità deve essere<br />
predisposta in generale per altri traffici multimediali, sebbene in linea di principio non sia previsto<br />
l’impiego della rete WiFi per la trasmissione di video.<br />
Compatibilità con gli standard PoE e PoE+ e disponibilità di prese coassiali per antenne esterne al<br />
fine di consentire l’installazione in punti rete sopra il controsoffitto o nascosti nei locali tecnici<br />
Presenza di un sistema di Wireless Intrusion Prevention System, in grado di rilevare eventuali<br />
tentativi di accesso non consentito, fonti di disturbo, access point non consentiti, stazioni non<br />
autorizzate<br />
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<br />
Possibilità di disattivare selettivamente la copertura del segnale radio in alcune zone ritenute<br />
critiche per intervalli di tempo.<br />
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3.8.2 Configurazione logica dell’ambiente Wireless<br />
La rete WiFi di RL deve essere caratterizzata da un elevato livello di sicurezza ma, al contempo, dalla<br />
flessibilità nel poter rilassare tale livello di sicurezza per alcuni specifici ambienti (es: conferenze, riunioni,<br />
eventi al pubblico) consentendo la navigazione internet ad ospiti o esterni.<br />
L’integrazione tra ambiente WiFi ed ambiente LAN deve essere completa, ovvero il sistema di<br />
monitoraggio e controllo deve prevedere funzionalità di allarme legate alla rete WiFi e visualizzate nello<br />
stesso sistema di monitoraggio delle reti LAN.<br />
In generale, l’infrastruttura WiFi presenterà almeno i seguenti ambienti caratterizzati da specifiche<br />
politiche di sicurezza (con possibilità per RL di definirne altri a piacimento):<br />
1. Ambiente SICURO: questo ambiente è caratterizzato dall’impiego di un sistema di autenticazione<br />
basato su certificati digitali oppure sull’impiego della CRS a seconda del tipo di terminale.<br />
2. Ambiente VoIP: questo ambiente è legato al solo utilizzo dei telefoni WiFi e sarà dotato del più<br />
elevato livello di sicurezza consentito dai telefoni, oltre che limitato all’accesso delle VLAN<br />
specifiche del VoIP e dotato di specifiche sonde del sistema di rilevazione delle intrusioni (cfr.<br />
capitoli sulla sicurezza informatica)<br />
3. Ambiente HELP: questo ambiente non è dotato di alcun metodo per la gestione della sicurezza e<br />
dell’autenticazione, ma punterà unicamente da un particolare server web contenente pagine di<br />
aiuto ed istruzione, senza alcuna possibilità di collegamento con qualsivoglia altro ambiente della<br />
rete o con Internet.<br />
4. Ambiente OSPITI: questo ambiente non è dotato di sistema di cifratura, ma punta ad un servizio<br />
di autenticazione basato su captive portal (cfr. punto 8.1.2). Su questo ambiente è anche attiva la<br />
funzionalità di isolamento dei terminali, ovvero i terminali non possono comunicare direttamente<br />
tra loro.<br />
Gli ambienti sopra indicati sono da intendersi a livello macroscopico di policy di sicurezza. A ciascuno di<br />
questi ambienti, ad esclusione dell’ambiente HELP, possono essere associati più ESSID. In particolare,<br />
l’ambiente SICURO disporrà di un ESSID per ciascuna entità organizzativa all’interno della rete RL. In<br />
questo caso, l’utente collegato all’ambiente SICURO con l’ESSID dell’ente di propria appartenenza, avrà<br />
accesso alla sottorete di tale ente in modo da accedere alle risorse come se si trovasse ad una postazione<br />
fissa connessa alla LAN dell’ente stesso.<br />
Su tutti gli ambienti sopra indicati ad esclusione del solo ambiente VoIP deve essere configurato<br />
l’isolamento dei terminali, per prevenire comunicazione diretta tra gli stessi.<br />
Gli ESSID, configurabili e gestibili in modo flessibile tramite il sistema di gestione, potranno essere aggiunti<br />
o rimossi su richiesta di RL, nel rispetto delle policy di sicurezza di base associate a ciascuno degli ambienti<br />
definiti.<br />
Al fine di supportare la configurazione degli ambienti sopra indicati, l’infrastruttura dovrà supportare le<br />
seguenti caratteristiche minime relative alla sicurezza:<br />
Supporto di tutti i più recenti protocolli di sicurezza, inclusi WPA, WPA2, 802.11i, 802.1X<br />
Ampio supporto ai protocolli di autenticazione del framework EAP. In particolare si richiede il<br />
supporto a EAP-MD5, PEAP, EAP-MSCHAPv2, LEAP, EAP-TLS, EAP-TTLS, MSCHAv2, EAP-SIM<br />
Supporto alla cifratura del traffico AES con chiavi ad almeno 128 bit<br />
Supporto all’integrazione con server di autenticazione RADIUS esterni<br />
Supporto alla configurazione di accesso tramite captive portal con chiavi temporanee<br />
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<br />
<br />
Supporto alla configurazione di filtri MAC in modalità white listing basati su un database<br />
centralizzato e non sulla configurazione degli stessi in tutti gli access point<br />
Integrabilità con l’ambiente di autenticazione CRS. A tale scopo sarà onere del Fornitore dotarsi di<br />
tutte le necessarie informazioni per supportare questo ambiente di autenticazione<br />
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3.8.3 Requisiti fisici degli apparati e montaggio<br />
Al fine di integrare gli access point nell’architettura e negli arredi interni delle sedi di RL, è richiesto<br />
l’utilizzo di apparati con le seguenti caratteristiche fisiche:<br />
Montabili a parete o soffitto con apposite staffe di fissaggio e dotati di prese di rete cablata a<br />
scomparsa o protette da disconnessioni accidentali o manomissioni<br />
Dotati di supporto per l’appoggio su scaffale<br />
Intervallo di temperature di funzionamento da -20 a +40 gradi centigradi<br />
Assenza di ventole di raffreddamento<br />
Presenza di connettori per antenne esterne<br />
Oltre agli access point, per le sedi principali di RL dovranno essere previste apposite antenne<br />
omnidirezionali installabili a controsoffitto e con colorazione compatibile con gli arredi interni degli edifici.<br />
Il Concorrente è libero di proporre soluzioni alternative che prevedano l’utilizzo di antenne ad alto<br />
guadagno installabili a scomparsa nel controsoffitto.<br />
In generale l’installazione degli access point, di cui dovrà farsi carico il Fornitore, prevede le seguenti<br />
modalità:<br />
A muro: dovrà essere prevista, laddove non già installata, una via cavo a protezione del cavo di<br />
rete ed il montaggio completo dell’apparato. La messa in esercizio prevede anche la posa della<br />
bretella di collegamento con la più vicina presa di cablaggio.<br />
Nel controsoffitto: in questo caso il Fornitore dovrà provvedere allo smontaggio e rimontaggio dei<br />
pannelli del controsoffitto, al fissaggio dell’apparato ed all’installazione dell’eventuale antenna<br />
omnidirezionale effettuando i necessari fori nella pannellatura esistente. In questa situazione il<br />
Fornitore dovrà anche prevedere l’installazione della bretella sino alla più vicina presa di rete a<br />
soffitto o a pavimento<br />
Per esterni: dovrà essere prevista la fornitura peri al <strong>10</strong>% del totale degli AP previsti di apparati<br />
adatti al montaggio in ambiente esterno con grado di protezione minimo IP65 per il<br />
funzionamento a cielo aperto<br />
3.8.4 Copertura radio<br />
La copertura radio dell’infrastruttura WiFi deve interessare l’intera superficie interna delle sedi di RL e,<br />
per le sedi di principali, anche i cortili interno dell’edificio ed i piani interrati, ove sono dislocati datacenter<br />
e altre zone di servizio.<br />
La copertura interesserà in molti casi (auditorium Gaber, sala Multipla nel Palazzo Lombardia, Sala<br />
Operativa della Protezione Civile, Aula Consiliare) ambienti ad alte densità di utenze. Il Fornitore dovrà in<br />
questi casi selezionare una tecnologia di copertura ed una configurazione di sistema adatta a<br />
massimizzare il throughput complessivo della rete WiFi consentendo un accesso ottimale a tutte le<br />
stazioni.<br />
A tale scopo, il Fornitore dovrà provvedere a posare in opera un numero congruo di Access Point,<br />
effettuando opportune sessioni di misura e di pianificazione della copertura radio per minimizzare il<br />
rischio di interferenze e massimizzare la densità di stazioni ospitabili.<br />
Al fine di stimare la numerosità di Access Point necessari, si utilizzino i dati di massima relativi agli edifici<br />
di maggiori dimensioni indicati in tabella. Gli edifici non indicati in tabella sono costituiti essenzialmente<br />
da sedi ospitate in singoli appartamenti di metratura non elevata e per i quali si può assumere una<br />
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necessità di massimo due access point (si faccia riferimento al punto 3.3 per un elenco completo delle<br />
sedi).<br />
Tabella 5 - Stime per il dimensionamento della copertura WiFi<br />
Sede Caratteristiche di base delle aree da coprire Numero minimo di<br />
access point<br />
stimato (*)<br />
Palazzo Lombardia<br />
Palazzo Pirelli<br />
Via Taramelli<br />
Sedi territoriali di<br />
tipo A<br />
Corpi bassi di 8 piani, corpo torre di 40 piani, aree interrate<br />
(magazzini e datacenter), ascensori, auditorium<br />
Corpi bassi 4 piani, corpo torre di 31 piani, aree interrate,<br />
ascensori, aula consiliare, auditorium<br />
Edificio di 8 blocchi di 5 piani ciascuno 300mq circa per<br />
piano, piani interrati, ascensori<br />
Uffici (sedi considerate cumulativamente per il conteggio<br />
degli AP)<br />
200<br />
150<br />
200<br />
80<br />
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906<br />
907<br />
908<br />
909<br />
9<strong>10</strong><br />
911<br />
912<br />
913<br />
(*) Il numero riportato è indicativo e stimato per eccesso includendo anche scorte, sale riunioni e<br />
situazioni di scarsa propagazione radio che richiedono più access point anche in aree non molto vaste. Si<br />
rimanda il Concorrente all’esito dei sopralluoghi tecnici per un computo metrico più preciso.<br />
In fase di subentro ed installazione delle apparecchiature, è richiesta l’effettuazione di una sessione di<br />
survey con strumenti appositi per pianificare correttamente il posizionamento degli access point in fase di<br />
installazione. E’ richiesto lo svolgimento della stessa survey con cadenza annuale, al fine di individuare<br />
eventuali situazioni problematiche ed eventualmente procedere allo spostamento degli access point o di<br />
nuove installazioni.<br />
3.8.5 Sistema di configurazione e tracciamento<br />
L’infrastruttura WiFi fornita deve essere dotata di un sistema integrato di monitoraggio e di tracciamento,<br />
in grado non solo di rilevare il corretto funzionamento di tutti gli access point installati, ma anche di<br />
sovrintendere al carico in ogni momento presente in ciascuna cella ed individuare eventuali problemi di<br />
performance.<br />
Tale sistema di monitoraggio dovrà essere in grado di:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Visualizzare graficamente sulle mappe la posizione di ciascun access point e la sua area di<br />
copertura wireless ipotizzata<br />
Visualizzare il corretto funzionamento con possibilità di generare allarmi in caso di<br />
malfunzionamenti<br />
Gestire remotamente la configurazione di qualsiasi funzionalità, inclusa la sicurezza e<br />
l’aggiornamento di tutti gli apparati componenti il sistema in modo che qualsiasi tipo di<br />
variazione di configurazione possa essere effettuato dalla console di gestione senza alcuna<br />
necessità di intervento sul campo<br />
Visualizzare e controllare il traffico per ciascun access point segnalando situazioni di traffico<br />
anomalo o di degrado delle performance<br />
Consentire la disattivazione selettiva degli access point, ovvero eliminare la copertura WiFi in<br />
alcune aree dell’edificio (ad esempio nell’area della sala Giunta) per ragioni di sicurezza<br />
Consentire il tracciamento delle stazioni collegate con le seguenti specifiche funzioni:<br />
o Visualizzazione della posizione di una specifica stazione<br />
o Ricerca della stazione all’interno della rete<br />
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955<br />
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o Associazione alla stazione, oltre che dell’indirizzo MAC, anche di eventuali dati aggiuntivi<br />
provenienti da altri sistemi (ad esempio il numero telefonico in caso di VoIP over WiFi)<br />
L’intero sistema di monitoraggio del segnale WiFi ed in particolare il sistema di tracciamento, dovrà essere<br />
reso disponibile attraverso la console di gestione, su richiesta, in sola lettura anche ai referenti tecnici.<br />
3.8.6 Scorta a copertura di eventi estemporanei<br />
Il Fornitore dovrà farsi carico delle seguenti attività ogni volta che RL indicherà i piani e/o le aree<br />
dell’edificio che intenderà coprire tramite WLAN:<br />
Sopralluogo tecnico per una corretta pianificazione<br />
Verifica della copertura radio, prevedendo, se necessario, l’uso di antenne esterne ad elevato<br />
guadagno per migliorare la copertura<br />
Posizionamento ottimale degli Access Point<br />
Installazione e collegamento degli Access Point alla rete LAN cablata e, ove necessario, alla rete<br />
elettrica<br />
Avvio e verifica di corretto funzionamento e di copertura del segnale<br />
Resta inteso che RL, una volta individuate le zone nelle quali sarà prevedibile un uso frequente della<br />
tecnologia WLAN e per le quali, dunque, sarà prevista una installazione permanente degli Access Point,<br />
potrà tuttavia richiedere a seconda delle esigenze lo spostamento dei rimanenti Access Point per<br />
modificare la copertura radio precedentemente pianificata (ad es. RL potrà decidere di spostare un Access<br />
Point da un piano ad un altro dell’edificio).<br />
Il Fornitore dovrà mantenere senza oneri aggiuntivi per RL una scorta almeno pari a 20 Access Point<br />
sempre disponibile per eventuali richieste di copertura temporanea di aree interne o esterne alle sedi RL<br />
per la connettività Internet di eventi o manifestazioni. Tali Access Point saranno soggetti a tutti gli<br />
interventi di manutenzione previsti per quelli installati stabilmente.<br />
3.9 Accesso ad Internet<br />
Il collegamento ad Internet è cruciale per le esigenze di servizio di RL, in quanto, oltre ad offrire l’accesso<br />
ai dipendenti, attraverso esso vengono erogati i servizi on line al cittadino. I punti di partenza del<br />
collegamento ad Internet saranno i seguenti: la sede di Lombardia Informatica (via Don Minzoni) e la sede<br />
di via Taramelli, sedi in cui sono in hosting i server applicativi di RL.<br />
La situazione futura del collegamento ad Internet potrebbe vedere due possibili alternative, a cui il<br />
Fornitore dovrà adeguarsi su richiesta di RL e senza aggravio di costi. Le due alternative, con relativa<br />
pianificazione della migrazione dallo stato attuale, sono illustrate nei seguenti punti. Tale eventualità<br />
dipenderà dal percorso di assegnazione di AS number pubblico a cui RL intende sottoporsi presso il RIPE<br />
3.9.1 Connettività ad internet interamente gestita dal Fornitore<br />
Tale modalità prevede la fornitura di un accesso ad Internet di tipo tradizionale, organizzato fisicamente<br />
impiegando due collegamenti attestati sulle sedi di via Don Minzoni e di via Taramelli e poste in<br />
configurazione di dual homing. La banda richiesta complessiva è di almeno 1 Gbit/s garantiti e simmetrici<br />
per link. I link verranno attestati sui router di frontiera di RL ed il bilanciamento dei traffici in uscita ed<br />
entrata sarà effettuato da RL.<br />
In questo caso assieme alla pura connettività è prevista la fornitura di spazio di indirizzamento pari ad<br />
almeno tre classi C contigue, per l’utilizzo da parte di RL. Sulla connessione di accesso verrà attivato un<br />
protocollo di routing IBGP con assegnamento di un AS number privato a RL per le funzioni di dual homing.<br />
Dovendo cambiare l’indirizzamento IP pubblico di tutti i server, la migrazione dei servizi dal vecchio spazio<br />
di indirizzamento al nuovo verrà effettuata gradualmente per evitare malfunzionamenti. Il Fornitore dovrà<br />
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a tale scopo agire in stretto contatto con la società Lombardia Informatica, al fine di verificare il corretto<br />
funzionamento delle varie applicazioni mano a mano che gli indirizzi vengono cambiati.<br />
Questo subentro graduale è considerato critico per il funzionamento dei servizi erogati al pubblico e ad<br />
altri enti pubblici attraverso Internet. Si tenga presente che il cambio completo, con relativo distacco della<br />
linea di connessione ad Internet del precedente Fornitore dovrà avvenire in un tempo complessivamente<br />
non superiore a 2 mesi.<br />
La fornitura della connettività ad Internet prevede anche l’installazione di qualsiasi eventuale apparato di<br />
accesso intermedio si dovesse rendere necessario (ADM o router), da collegarsi al router di uscita gestito<br />
da Lombardia Informatica.<br />
3.9.2 Connettività ad Internet gestita da RL<br />
Tale modalità prevede che sia RL a disporre di un proprio spazio di indirizzamento pubblico e di un AS<br />
number assegnato dal RIPE.<br />
In questo caso il Fornitore erogherà il puro servizio di connettività ad internet nella forma di un<br />
collegamento di peering EBGP con il router di frontiera gestito da RL, senza fornitura di indirizzi IP. Il<br />
Fornitore dovrà anche garantire la corretta propagazione delle rotte annunciate dai router di RL ed offrire<br />
un servizio di verifica di corretta propagazione a livello internazionale.<br />
In questo caso è richiesto un link con capacità singola di almeno di 2 Gbit/s garantiti e simmetrici.<br />
Sono incluse inoltre tutte le operazioni di configurazione necessarie a consentire il peering BGP e la messa<br />
in esercizio di qualsiasi tipo di CPE o dispositivo intermedio fosse necessario per l’attestazione del link<br />
presso i locali di RL.<br />
Tale scenario comporterà ovviamente minore impegno da parte del Fornitore nelle operazioni di<br />
migrazione, che saranno ridotte unicamente al tempo necessario per la corretta diffusione delle rotte IP.<br />
3.<strong>10</strong> Accesso remoto<br />
RL desidera offrire un supporto all’accesso remoto sicuro alla rete ai al proprio personale, dal maggior<br />
numero di piattaforme di dispositivi endpoint. La modalità di accesso dovrà essere flessibile e riguardare<br />
due tipologie di utenti: utenti (o sedi) di telelavoro e utenti che desiderino accedere alla rete interna<br />
saltuariamente. In generale, l’accesso remoto si baserà interamente su tecnologie di trasporto cifrato del<br />
traffico su IP, comunemente note come VPN.<br />
Il Fornitore dovrà quindi predisporre e gestire un servizio di terminazione VPN e, tramite questo, garantire<br />
che ogni utente abbia accesso alla sottorete opportuna, secondo le credenziali utilizzate per l’accesso.<br />
Il Fornitore dovrà fornire il servizio di accesso remoto in base alle indicazioni minime di seguito riportate<br />
(sezioni 3.<strong>10</strong>.1 e 3.<strong>10</strong>.2). A tal proposito si precisa che nessun vincolo di tipo geografico è imposto sul<br />
posizionamento del gateway VPN, che potrà essere installato come dispositivo a se stante in una delle<br />
sedi principali di RL oppure erogato come servizio all’interno della rete del Fornitore, purché<br />
opportunamente personalizzato per RL e dotato di tutti i necessari requisiti di sicurezza atti a stabilire una<br />
separazione logica dell’ambiente RL da quello degli altri clienti del Fornitore.<br />
Nel caso in cui si opti per quest’ultima scelta, il Fornitore dovrà fornire adeguate informazioni e garanzie<br />
in merito all’effettiva separazione del traffico.<br />
3.<strong>10</strong>.1 Accesso remoto generico<br />
Per tutto il personale di RL il Fornitore dovrà rendere disponibile un servizio di accesso remoto in VPN su<br />
IP basato sulle seguenti due tecnologie di base: IPSEC con funzionalità di NAT Traversal e SSL.<br />
L’utente dovrà poter scegliere, in base alle proprie esigenze, con quale modalità accedere alle risorse di<br />
rete disponibili. Il Fornitore dovrà a tal proposito garantire le seguenti modalità di accesso:<br />
Accesso tramite client VPN host-to-network. L’utente potrà accedere a tutte le applicazioni della<br />
rete alle quali normalmente è autorizzato ad accedere in ufficio. L’accesso tramite client VPN<br />
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dovrà essere possibile sia impiegando la tecnologia di SSL VPN, sia quella IPSEC con funzionalità di<br />
NAT Traversal. Valgono per questo tipo di accesso i seguenti requisiti tecnici:<br />
o L’accesso SSL, molto più flessibile nel funzionamento in qualsiasi tipo di ambiente di rete<br />
ove si trovi il client (anche in presenza di proxy http/https), sarà la modalità di<br />
funzionamento preferenziale per i PC dotati di client di accesso e per i dispositivi<br />
compatibili.<br />
o L’accesso con tecnologia IPSEC è utilizzato anche per i dispositivi che non supportano<br />
l’impiego della VPN SSL.<br />
o Il Fornitore dovrà in ogni caso rendere disponibile a RL il software necessario per la<br />
connessione, già opportunamente configurato e pacchettizzato pronto per<br />
l’installazione. Saranno accettate anche soluzioni di tipo clientless in cui il software<br />
necessario venga scaricato direttamente via web all’atto della connessione al gateway<br />
VPN.<br />
o Il software che renderà disponibile il Fornitore, per l’accesso in remoto tramite client<br />
VPN, dovrà essere personalizzabile a seconda delle necessità di RL senza ulteriori aggravi<br />
in termini di costi ed agire in modo il più possibile automatico identificando la tipologia di<br />
accesso disponibile (ad esempio attraverso le impostazioni del proxy del sistema<br />
operativo) e selezionando la modalità di accesso più efficiente.<br />
o Il software di connettività VPN fornito dovrà essere in grado di gestire il passaggio delle<br />
connessioni VoIP provenienti dall’eventuale terminale softphone installato sul PC.<br />
o Il software dovrà essere preferibilmente in grado di rilevare la modalità più efficiente per<br />
la connessione VPN da attivare sulla base delle condizioni della rete.<br />
o L’accesso VPN via IPSEC o via SSL dovrà avere piena integrazione con il sistema di<br />
controllo degli accessi ed in particolare dovrà essere in grado di assegnare l’utente alla<br />
corretta VLAN sulla base delle informazioni reperite dal server RADIUS centralizzato<br />
utilizzato per l’autenticazione (cfr. 8.1)<br />
o Saranno apprezzate soluzioni unificate in grado di analizzare la situazione di rete ed<br />
utilizzare automaticamente la modalità più efficace ed efficiente di connessione e che<br />
supportino autenticazione tramite smart card<br />
Accesso in “reverse proxy”. L’utente avrà accesso a insiemi di file condivisi, pagine e applicazioni<br />
web definite selettivamente da RL attraverso un portale Web sicuro e basato su autenticazione<br />
dell’utente mediante username/password oppure smart card/CRS. In questo caso non è richiesta<br />
alcuna installazione di software e l’accesso potrà avvenire da qualsiasi browser, inclusi quelli dei<br />
dispositivi mobili delle piattaforme Symbian, Blackberry, iPhone, Android, Windows Mobile. La<br />
fornitura e posa in opera degli apparati atti ad erogare il servizio di reverse proxy sono a carico<br />
del Fornitore. Questa modalità è da considerarsi sperimentale; sarà a carico di RL specificare quali<br />
siti rendere raggiungibili.<br />
Al fine di consentire il collegamento in VPN anche a dispositivi mobili già dotati di proprio client interno, il<br />
Fornitore dovrà inoltre, vista la complessità di configurazione delle connessioni di rete dei dispositivi<br />
mobili, rendere disponibili profili VPN per la configurazione rapida di smartphone delle piattaforme in<br />
precedenza indicate o, in alternativa, rendersi disponibile alla configurazione dei terminali mobili indicati<br />
da RL.<br />
3.<strong>10</strong>.2 Accesso da postazioni di telelavoro<br />
RL intende erogare ai propri dipendenti la possibilità di operare in modalità di telelavoro dalla propria<br />
abitazione. Si stima che, a regime, il numero complessivo di utenze di telelavoro dovrebbe essere<br />
all’incirca 200. Dovranno essere fornite, incluse nel contratto base, almeno <strong>10</strong>0 (cento) postazioni<br />
complete di telelavoro, di cui RL potrà far richiesta senza alcun onere aggiuntivo. RL potrà altresì<br />
richiedere in qualsiasi momento e in quantitativo arbitrario postazioni di telelavoro aggiuntive rispetto<br />
alle <strong>10</strong>0 incluse, ai costi esposti nell’Offerta Economica. Per l’ambito di questo appalto, la dicitura<br />
“postazione completa” fa riferimento alle seguenti dotazioni:<br />
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<br />
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Connessione in banda larga con tecnologia ADSL o equivalente con banda di picco pari a 5 Mbit/s<br />
in download e 1 Mbit/s in upload e banda minima garantita pari a 2 Mbit/s in download e 512<br />
Kbit/s in upload. Non è consentito l’impiego di connettività ISDN o telefonica ma unicamente a<br />
banda larga. Il Fornitore dovrà pertanto identificare e fornire la miglior tecnologia di connettività<br />
disponibile nella zona dell’abitazione dell’utente telelavoratore. E’ consentito anche l’impiego ti<br />
tecnologie di accesso wireless. E’ inclusa nell’appalto la posa in opera di tutta la dotazione tecnica<br />
necessaria a realizzare la connessione, inclusa posa di eventuali doppini o fibre ottiche e<br />
montaggio degli apparati con relativa verifica di funzionamento.<br />
Apparato di accesso dotato della sola connettività cablata, gestito remotamente dal Fornitore.<br />
L’apparato sarà dotato delle seguenti funzionalità:<br />
o avvio automatico di una connessione VPN direttamente dall’apparato, in modo da<br />
collegare la postazione unicamente con la rete di RL<br />
o riconoscimento da parte della rete dell’apparato di accesso connesso e blocco alla<br />
connessione di qualsiasi altro apparato non autorizzato, per ragioni di sicurezza<br />
o dovrà essere in grado di gestire la connettività di rete e telefonica VoIP, offrendo quindi<br />
un minimo di 2 porte ethernet lato utente e gestendo la prioritizzazione del traffico per<br />
garantire un corretto funzionamento del telefono.<br />
o Dovrà disporre di un filtro MAC configurato in modo da consentire il collegamento<br />
unicamente del telefono e del PC in dotazione all’utente di telelavoro e di eventuali altre<br />
dotazioni tecniche di rete<br />
o L’accesso VPN avverrà tramite il gateway VPN di cui al punto precedente, dotato quindi di<br />
integrazione con il sistema di controllo accessi.<br />
o Per le sole sedi territoriali classificate come “telelavoro” (si veda il punto 3.3.2),<br />
l’apparato di accesso dovrà offrire uno switch integrato ad 8 porte oppure dovrà essere<br />
fornito assieme ad uno switch da 8 porte ethernet ad esso collegato<br />
Terminale telefonico VoIP base installato e configurato<br />
Il Fornitore dovrà garantire l’impiego di tecnologie per il telelavoro che consentano una tariffazione di tipo<br />
“flat” e non a tempo o a consumo e che non impattino sulle esigenze di telefonia residenziale e<br />
connettività a Internet eventualmente già presenti nelle abitazioni.<br />
Tutte le postazioni di telelavoro installate dovranno essere integrate nel sistema di gestione di rete, in<br />
modo che dalla console di gestione sia possibile visualizzare lo stato della postazione di lavoro ed<br />
eventuali problemi.<br />
L’attuale modalità di utilizzo del telelavoro prevede che l’utente sia dotato sia di una postazione di<br />
telelavoro, sia di una postazione standard posizionata all’interno di una sede di RL. Il servizio dovrà essere<br />
realizzato in modo che, non appena l’utente si sia autenticato dalla propria postazione di telelavoro, tutte<br />
le chiamate dirette al suo interno telefonico vengano inviate al telefono della postazione di telelavoro,<br />
mentre vengano dirette al telefono della postazione fissa non appena l’utente si sia disconnesso.<br />
Questo paragrafo descrive i requisiti minimi della postazione di telelavoro in modo tale da supportare<br />
l’operatività del lavoratore. RL è comunque interessata a realizzare tali postazioni in modo che siano delle<br />
vere e proprie estensioni dell’ambiente lavorativo di ufficio, in modo da coinvolgere il più possibile il<br />
telelavoratore creando un’esperienza completa. Il Fornitore dovrà quindi tenere in considerazione questo<br />
principio e far si che la postazione fornita sia in grado di abilitare tale scenario.<br />
3.<strong>10</strong>.3 Dimensionamento del servizio di accesso via VPN su IP<br />
Il gateway VPN installato dal Fornitore dovrà supportare come minimo la connessione contemporanea di:<br />
700 utenze collegate tramite il servizio di accesso remoto generico da qualsiasi dispositivo;<br />
tutte le utenze di telelavoro.<br />
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Il gateway VPN deve prevedere senza oneri aggiuntivi per RL la possibilità di abilitare al servizio di accesso<br />
remoto un numero arbitrariamente ampio di utenti. La limitazione indicata in precedenza deve essere<br />
considerata unicamente in termini di capacità di cifratura/decifratura del traffico senza introdurre colli di<br />
bottiglia e non in termini di numero di possibili utenti abilitati al servizio.<br />
La banda complessiva prevista tra il gateway VPN e la rete WAN di RL, qualora questo sia posizionato<br />
presso una delle sedi di RL, dovrà essere di almeno 1 Gbit/s e non dovrà condividere la banda verso la<br />
WAN complessivamente disponibile per tale sede.<br />
3.<strong>10</strong>.4 Accesso remoto telefonico<br />
E’ prevista la fornitura, per un limitato numero di utenze e unicamente per scopi particolari, di un accesso<br />
alla rete di RL basato su RAS telefonico POTS e ISDN. Tale funzionalità di accesso remoto sarà attivata su<br />
richiesta di RL solo per specifiche utenze e non sarà aperta a tutta l’utenza di RL, che dovrà avvalersi del<br />
più sicuro ed efficace accesso tramite VPN.<br />
Il server RAS che fornirà il servizio dovrà essere dimensionato per supportare almeno 30 utenze<br />
contemporanee POTS o ISDN (con canale BRI a 64 o 128 kbit/s). Il servizio sarà raggiungibile mediante un<br />
unico numero per POTS e ISDN nel piano di numerazione di RL.<br />
L’autenticazione all’accesso avverrà con il protocollo CHAP o PAP le cui credenziali saranno indicate da RL<br />
all’atto dell’attivazione delle singole utenze. Il servizio di attivazione e rimozione delle utenze RAS si<br />
intende incluso nell’appalto e non sarà soggetto a costi ulteriori per RL..<br />
3.11 Servizi di rete<br />
Nella nuova rete dati di RL dovranno essere erogati alcuni servizi di base, che il Fornitore dovrà farsi carico<br />
di gestire.<br />
I servizi di base considerati sono l’assegnamento degli indirizzi IP e delle configurazioni tramite DHCP,<br />
l’autenticazione dei terminali per l’accesso alle risorse di rete ed il servizio interno di DNS per la<br />
risoluzione dei nomi in indirizzi IP.<br />
La fornitura e messa in esercizio di tutti i server e gli apparati a supporto dei servizi di rete qui descritti è<br />
interamente a carico del Fornitore. RL fornirà unicamente gli spazi attrezzati per ospitarli e l’energia<br />
elettrica.<br />
3.11.1 Assegnamento indirizzi IP e gestione del routing<br />
La gestione del piano di indirizzamento interno compete ad RL. Il piano sarà comunicato al Fornitore a<br />
tempo debito, in modo da consentirgli la configurazione dell’infrastruttura di rete e del routing. Lo spazio<br />
di indirizzamento interno a RL prevede due possibili situazioni:<br />
Spazio di indirizzamento privato: utilizzato per l’assegnamento degli indirizzi alle postazioni di<br />
lavoro del personale RL gestito, laddove richiesto, tramite il servizio DHCP.<br />
Spazio di indirizzamento pubblico: utilizzato unicamente per i server che erogano servizi al<br />
cittadino ospitati nei datacenter di RL in via Taramelli e via Don Minzoni. Per quanto riguarda<br />
l’indirizzamento pubblico dei server di RL il Fornitore non dovrà effettuare alcun tipo di intervento<br />
in quanto già gestito da RL.<br />
Per facilitare le operazioni di gestione, il Fornitore dovrà dotarsi di un opportuno software di gestione<br />
dell’indirizzamento, in grado di mantenere l’associazione VLAN-sottorete e tracciare l’assegnazione degli<br />
indirizzi statici o via DHCP centralizzato.<br />
La determinazione dell’architettura di base del piano di indirizzamento sarà decisa da RL ed il Fornitore<br />
dovrà implementarla configurando opportunamente tutti gli apparati.<br />
3.11.2 Servizio DNS<br />
RL intende disporre di un servizio centralizzato di DNS affidabile e sicuro, collegato al servizio DHCP al fine<br />
di ottenere aggiornamenti automatici dei record DNS.<br />
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Il servizio DNS è da intendersi erogato in due modalità:<br />
DNS caching per la risoluzione dei nomi di dominio pubblici<br />
DNS interno con gestione di domini privati collegato con il servizio DHCP ed orientato alla<br />
risoluzione dei soli nomi delle stazioni inserite nella medesima sottorete/dominio<br />
Il servizio DNS non prevede invece la gestione di domini pubblici registrati ed accessibili da Internet.<br />
Il servizio DNS deve essere caratterizzato da una notevole affidabilità, in particolare dovranno essere<br />
previsti server DNS dedicati e ridondati per le sedi principali, esclusa via Don Minzoni e altri server<br />
secondari dislocati nelle sedi territoriali con più di <strong>10</strong>0 utenti. Le sedi più piccole raggiungeranno il servizio<br />
DNS unicamente attraverso la connessione WAN.<br />
3.11.3 Servizio DHCP<br />
Il servizio DHCP include la fornitura dell’infrastruttura DHCP, la configurazione e la gestione operativa<br />
della stessa. Questo servizio ricopre un ruolo di notevole importanza all’interno dell’infrastruttura in<br />
quanto consente di gestire in automatico la configurazione dei parametri di rete dei client connessi alla<br />
rete.<br />
L’architettura prevista per questo servizio dovrà essere improntata all’alta affidabilità con disponibilità<br />
complessiva superiore al 99,8% su base annuale e dovrà prevedere come minimo l’installazione di due<br />
server DHCP posizionati nelle sale macchine delle sedi di Palazzo Lombardia, palazzo Pirelli e di via<br />
Taramelli, e messi in configurazione di bilanciamento di carico. Ciascun apparato di livello 3 installato nelle<br />
sedi periferiche come apparato di accesso alla WAN dovrà inoltre disporre delle funzionalità di DHCP<br />
forwarding necessarie alla assegnazione degli indirizzi mantenendo la gestione centralizzata della<br />
configurazioni. Nelle sedi periferiche con più di <strong>10</strong>0 postazioni va comunque previsto un server DHCP con<br />
configurazione sincronizzata con i principali avente funzioni di backup in caso di caduta del link WAN.<br />
L’architettura di massima qui indicata non è da considerarsi vincolante, il Concorrente è libero di proporre<br />
una propria soluzione, evidenziandone i pregi ed i punti di maggior interesse, rispettando il livello di<br />
disponibilità minimo richiesto.<br />
Dovranno essere rispettati i seguenti vincoli dal punto di vista hardware e software:<br />
I server DHCP principali devono essere in grado di gestire singolarmente l’intero carico di<br />
segnalazione della rete e devono essere dotati di memorie di massa e di dispositivi di<br />
alimentazione ridondati.<br />
Il servizio DHCP deve poter assegnare gli indirizzi IP sulla base dell’indirizzo MAC e del tag 802.1Q<br />
di VLAN di provenienza della richiesta, con particolare attenzione al riconoscimento dei terminali<br />
speciali quali telefoni IP che dovrebbero risiedere su VLAN separate da quelle degli host e con<br />
piano di indirizzamento dedicato.<br />
Ad uno stesso indirizzo MAC dovrebbe essere assegnato sempre lo stesso indirizzo IP, a meno che<br />
questo MAC non venga spostato in una VLAN differente.<br />
La configurazione dei server DHCP deve essere centralizzata ed accessibile dalla console di<br />
gestione, in modo che non sia necessario intervenire su tutti i server ogni volta che debba essere<br />
effettuata una modifica di configurazione.<br />
Al fine di consentire una gestione autonoma del servizio, il Fornitore deve mettere a disposizione<br />
un’interfaccia Web orientata ai referenti di struttura, tramite la quale sia possibile effettuare le<br />
più comuni operazioni di configurazione del servizio DHCP per il proprio segmento di rete: revoca<br />
delle lease, assegnamenti statici, aggiunta e rimozione di parametri inviati nelle risposte<br />
Il servizio DNS e DHCP dovranno essere integrati tra loro, al fine di poter realizzare aggiornamenti<br />
automatici dei record DNS non appena venga cambiata la configurazione dei server DHCP in<br />
termini di range di indirizzi IP assegnati.<br />
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3.11.4 Accesso a DHCP e DNS selettivo<br />
Nella sede di via Taramelli alcune strutture organizzative di RL sono maggiormente autonome dal punto di<br />
vista della gestione dei sistemi informatici e dispongono già internamente di un proprio servizio DHCP e<br />
DNS e non necessitano di accesso al servizio centralizzato di RL descritto ai punti precedenti. In questi<br />
casi, il Fornitore dovrà quindi collaborare con il referente tecnico per facilitare le operazioni di<br />
integrazione con l’ambiente di rete LAN, ad esempio fornendo tutte le informazioni necessarie per<br />
configurare correttamente i servizi interni<br />
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4 Servizi di realizzazione e gestione Cablaggio strutturato<br />
In questo capitolo sono descritti i requisiti minimi dei servizi di realizzazione, adeguamento e gestione<br />
degli impianti di cablaggio strutturato nelle sedi di RL incluse nell’ambito di questo appalto.<br />
Gli impianti di cablaggio strutturato installati nelle sedi di Palazzo Pirelli e Palazzo Lombardia sono<br />
caratterizzati dalla presenza di un sistema automatico di tracciamento delle permute, di qui in avanti<br />
denominato, per semplicità “sistema di cablaggio intelligente”. Tale sistema consente, mediante la<br />
presenza di opportune apparecchiature installate negli armadi di permutazione, di conoscere in ogni<br />
momento la configurazione fisica dell’impianto, rendendo molto più semplici le operazioni di mappatura e<br />
di gestione delle permute.<br />
RL desidera con questo appalto valorizzare questa tecnologia ed integrarla con altri sistemi informatici<br />
permettendo l’abilitazione di servizi evoluti. A tale scopo, anche nella sede di via Taramelli, ove<br />
attualmente non è presente tale sistema, ne è prevista l’installazione<br />
Il servizio di adeguamento e gestione degli impianti di cablaggio strutturato nelle sedi principali di RL<br />
includono sia attività di installazione, sia di successiva gestione di quanto presente ed installato. Sono<br />
richieste le seguenti attività, dettagliate nel seguito di questo punto:<br />
Rinnovo infrastruttura di cablaggio in via Taramelli: comprende le opere di rinnovo del cablaggio<br />
strutturato esistente nella sede di via Taramelli<br />
Adeguamento infrastruttura di cablaggio nel Palazzo Pirelli: comprendono le opere di<br />
adeguamento tecnico degli apparati di cablaggio intelligente presenti nel Palazzo Pirelli<br />
Integrazione dei sistemi di cablaggio intelligente: attività di configurazione complessiva,<br />
integrazione e messa in esercizio del sistema di controllo intelligente delle permute nelle sedi di<br />
Palazzo Lombardia e Palazzo Pirelli<br />
Gestione degli impianti: servizi di gestione e manutenzione degli impianti<br />
Per le sedi periferiche non sono previsti servizi di realizzazione o adeguamento dell’esistente. A seconda<br />
della sede il Fornitore dovrà svolgere unicamente le attività di movimentazione delle bretelle negli armadi<br />
oppure dovrà avvalersi, in caso di sedi in affitto gestite da terzi, del soggetto terzo titolato ad eseguire tali<br />
interventi.<br />
4.1 Rinnovo infrastruttura di cablaggio in via Taramelli<br />
La sede di via Taramelli sarà interessata, in occasione del trasloco del personale di RL, da un intervento di<br />
rifacimento degli impianti. Il Fornitore sarà responsabile del rifacimento dell’impianto di cablaggio<br />
strutturato in tutte le sue parti..<br />
Tale intervento comprende le seguenti operazioni:<br />
1. Sfilatura dalle vie cavo e dismissione del cablaggio strutturato attualmente presente, inclusa<br />
rimozione dei pannelli di permutazione negli armadi e dei punti presa lato utenze (i rack vengono<br />
invece recuperati dall’esistente)<br />
2. Fornitura, posa in opera e certificazione di performance del nuovo impianto di cablaggio<br />
utilizzando le vie cavo esistenti<br />
3. Fornitura e posa in opera di pannelli di permutazione<br />
4. Fornitura e posa in opera dei pannelli presa lato utenze equipaggiati con le necessarie prese RJ45<br />
Cat6a<br />
5. Intestazione dei cavi sui relativi connettori in rame o fibra lato distributore<br />
6. Intestazione dei cavi sulle prese lato utente ed etichettatura delle prese<br />
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7. Verifica delle prestazioni del cablaggio e certifica del rispetto dei parametri della classe di<br />
cablaggio indicata al punto 4.1.2 (secondo normativa UNI-EN 50173) e del produttore<br />
8. Creazione della documentazione in formato elettronico a supporto del mantenimento del libro<br />
permutatore in ciascun vano tecnico, preferibilmente in formato database<br />
In questo capitolo varranno valgono le seguenti definizioni:<br />
Link: tratto di cablaggio comprendente uno spezzone di cavo senza interruzioni e le due prese<br />
intestati alle estremità. Nel caso di link in rame è previsto un solo cavo, mentre il link in fibra si<br />
intende come bidirezionale, ovvero composto da due fibre e due prese<br />
Pannello: pannello di permutazione alloggiato in un armadio<br />
Presa: connettore femmina (plug RJ45 8P8C)<br />
Connettore: connettore maschio (jack RJ45 8P8C)<br />
4.1.1 Architettura di base del cablaggio<br />
La topologia dell’impianto di cablaggio da realizzare nella sede di via Taramelli segue lo schema di base<br />
imposto dallo standard ISO/IEC 11801 ed UNI-EN 50173 per le architetture a campus e comprende i<br />
seguenti punti di permutazione:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Armadi di distribuzione orizzontale (floor distributor): dislocati nell’edificio a copertura di aree di<br />
un piano o di interi piani dell’edificio. Alloggiano i pannelli di permutazione che consentono il<br />
collegamento delle prese utente agli apparati di rete LAN e da questi agli apparati di centro stella.<br />
Armadi di distribuzione verticale (building distributor): dislocati nel piano interrato dell’edificio<br />
(per edificio “ex Giunta” e Sala Operativa Protezione Civile) o in uno dei locali tecnici, ospitano gli<br />
arrivi dei collegamenti di distribuzione di dorsale verticale di edificio<br />
Armadio di distribuzione di campus (campus distributor): nel caso di via Taramelli dislocato nel<br />
locale tecnico di centro stella dell’edificio “ex Giunta”, interconnette i tre building distributor e<br />
dispone dei collegamenti verso il datacenter di RL ove sono ospitati gli apparati di core della rete<br />
Armadio di distribuzione di Datacenter (datacenter distributor): messo in esercizio per il solo<br />
edificio della Sala Operativa della Protezione Civile, raccoglie i collegamenti di distribuzione<br />
orizzontale all’interno del datacenter dalla Protezione Civile<br />
Punti presa utente (telecommunication outlets): comprendenti tre prese (outlet) ciascuno, sono<br />
dislocati nelle aree di lavoro del personale di RL<br />
Punti presa rack-side (solo per datacenter Protezione Civile): sono costituiti da pannelli montati a<br />
rack per portare le prese ai server ed agli apparati<br />
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Outlet<br />
Punto presa<br />
Distribuzione orizzontale<br />
3 cavi in rame per punto presa<br />
Floor distributor<br />
Apparati attivi ospitati<br />
Switch L2 distribuzione orizzontale<br />
Distribuzione<br />
verticale<br />
Verticale<br />
Verticale<br />
Distribuzione<br />
Orizzontale datacenter<br />
S.op. PC<br />
Piano 1 Piano interrato Piano interrato<br />
Building Distributor<br />
(Coincide con Floor<br />
distr. Piano 1)<br />
Building Distributor<br />
Building «ex SIA» Building «Giunta» Building «Sala Operativa»<br />
Apparati attivi ospitati:<br />
Centro stella di edificio<br />
Datacenter distributor<br />
Campus backbone<br />
Campus Distributor<br />
Apparati attivi ospitati:<br />
Centro stella di edificio<br />
Centrale telefonica<br />
Campus backbone<br />
Building Distributor<br />
(Coincide con<br />
Datacenter<br />
distributor)<br />
Apparati attivi ospitati:<br />
Centro stella di edificio<br />
Apparato di distribuzione per il piano 1<br />
Datacenter backbone<br />
Datacenter<br />
distributor<br />
Datacenter RL<br />
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Area di responsabilità di RL<br />
Figura <strong>10</strong> - Topologia fisica del cablaggio strutturato in via Taramelli<br />
Lo schema di base dei collegamenti prevede quanto segue:<br />
Cablaggio orizzontale tra punto presa utente e floor distributor:<br />
o posa di tre link in rame per punto presa (valido in generale, indipendentemente<br />
dall’edificio)<br />
Cablaggio verticale tra floor distributor e building distributor<br />
o Posa di 4 link in fibra, due dei quali utilizzati per il collegamento tra apparato di piano e di<br />
centro stella di edificio e due rimanenti di scorta<br />
o Posa di link in rame per applicazioni di telefonia tradizionale su cavo multi coppia cat5, un<br />
solo cavo per armadio, attestati all’altro lato in un apposito armadio in uno dei due<br />
distributori di edificio, ove verrà poi collocata la centrale telefonica dotata delle schede<br />
per la connessione dei terminali analogici. Per l’alloggiamento di questi collegamenti lato<br />
armadio dovranno essere utilizzati pannelli ad alta densità per evitare sprechi di spazio. I<br />
collegamenti in rame da installare dovranno essere previsti nelle seguenti quantità:<br />
• Edificio “ex SIA”: 12 link in rame per floor distributor<br />
• Edificio “ex Giunta”: 25 link in rame per floor distributor<br />
• Edificio “Sala Operativa Protezione Civile”: 25 link in rame per floor distributor<br />
Campus backbone tra building distributors e campus distributor e tra campus distributor e<br />
datacenter di RL (il collegamento tra building distributor e datacenter distributor della Protezione<br />
Civile non è trattato in quanto gli apparati relativi si troveranno nel medesimo rack e non sarà<br />
necessario un cablaggio strutturato):<br />
o Connessione tra campus distributor e datacenter di RL (il pannello di terminazione lato<br />
datacenter sarà alloggiato in un rack già predisposto da RL)<br />
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<br />
• Posa di 12 link in fibra<br />
• Posa di 24 link in rame<br />
o Connessione tra building distributors e campus distributor<br />
• Posa di 8 link in fibra<br />
• Posa di 12 link in rame<br />
• Posa di 50 link in rame per applicazioni di fonia su cavo multi coppia Cat5<br />
attestati su pannelli ad alta densità<br />
Posizionamento dei punti presa<br />
o Per i punti presa a pavimento andrà utilizzato il posizionamento esistente<br />
o Vanno previsti un numero pari ad almeno <strong>10</strong>0 punti presa per piano a controsoffitto<br />
distribuiti uniformemente per l’alloggiamento di access point WiFi ed altri impianti a<br />
scomparsa che si avvalgono del cablaggio strutturati<br />
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4.1.2 Caratteristiche dei materiali<br />
Le caratteristiche dei materiali impiegati per la realizzazione del cablaggio strutturato dovranno<br />
corrispondere a quelli indicati nella seguente tabella. Le indicazioni valgono sia per i link del cablaggio<br />
strutturato, sia per le bretelle di permutazione.<br />
L’intero cablaggio installato deve essere in grado di erogare come minimo performance di Classe Ea.<br />
Tabella 6 - Caratteristiche tecniche degli elementi di cablaggio strutturato<br />
Elemento Caratteristiche tecniche Note<br />
Cavi in rame per distribuzione<br />
orizzontale<br />
Cavi in fibra per distribuzione<br />
verticale<br />
Cavi in rame multi coppia per<br />
applicazioni di fonia<br />
Cavo in fibra ottica per bretelle<br />
o collegamenti singoli<br />
Connettori per cavi in rame<br />
Cavo in rame Cat 7 schermato di<br />
tipo S-FTP (schermatura sul cavo<br />
e sulle singole coppie), guaina in<br />
materiale LSZH<br />
Cavo in fibra ottica multimodale<br />
OM4 laser grade, 6 o 8 fibre per<br />
cavo, guaina in materiale LSZH<br />
con rinforzo anti roditore adatto<br />
montaggio in cavidotti verticali<br />
Cavi multi coppia in rame Cat5e<br />
di tipo UTP, guaina in materiale<br />
LSZH<br />
Cavo in fibra ottica, due fibre per<br />
cavo separabili tipo Zip Twin,<br />
guaina in materiale LSZH,<br />
rinforzato<br />
Connettore standard 8P8C (RJ45)<br />
schermato Cat6a o superiore<br />
Prese per cavi in rame Presa standard 8P8C (RJ45)<br />
schermata Cat6a o superiore<br />
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Saranno installati due cavi per<br />
armadio di distribuzione<br />
orizzontale, ciascuno verso uno<br />
dei due distributori di edificio<br />
Utilizzato per le bretelle<br />
Connettori per cavi in fibra Prese di tipo LC duplex La singola presa lato armadio è<br />
costituita almeno da un<br />
accoppiatore femmina-femmina<br />
LC, è accettata l’installazione di
Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
cassetti ottici pre intestati<br />
Pannelli in rame<br />
Pannelli in fibra<br />
Pannello cieco 24 porte, una<br />
unità rack di altezza<br />
Pannello cieco 24 porte LC,<br />
dotato di bussole per il<br />
collegamento testa-testa dei cavi<br />
Pannelli multi coppia Pannello 50 porte pre<br />
connettorizzato ad alta densità,<br />
due unità rack di altezza<br />
Rack per cablaggio (ove previsti)<br />
Rack con alloggiamenti standard<br />
di larghezza 19”. Dimensioni<br />
verticali atte ad ospitare 42 unità<br />
rack. Dimensioni orizzontali<br />
approssimate 85cmx85cm.<br />
Dotati di sponde removibili e<br />
porta anteriore con serratura.<br />
Dotazione interna con guide<br />
passacavi verticali e staffe porta<br />
apparati regolabili in profondità<br />
Il pannello non è pre<br />
connettorizzato<br />
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4.1.3 Cablaggio per la Sala Operativa della Protezione Civile<br />
Il Palazzo di via Taramelli ospita la Sala Operativa della Protezione Civile (SOPC), infrastruttura critica per<br />
la gestione di emergenze ambientali, che sarà oggetto di trasloco e di rifacimento degli impianti.<br />
E’ prevista la realizzazione ex novo della Sala Operativa, che avrà una architettura fisica su più piani<br />
assimilabile a quella di un edificio. In questo caso il cablaggio sarà realizzato ex novo. Sono richieste le<br />
seguenti opere:<br />
Fornitura e posa dei collegamenti di cablaggio verticale, orizzontale e di campus backbone in vie<br />
cavo predisposte da RL. Dovranno essere fornite, come nel caso del resto dell’edificio di via<br />
Taramelli, cavi, connettori, pannelli e placche di fissaggio lato utente.<br />
Fornitura e posa in opera dei rack per floor distributor nei vani tecnici ai piani. Si prevedano <strong>10</strong><br />
rack complessivamente da posizionare ove necessario nei 6 vani tecnici complessivamente<br />
previsti<br />
Annesso al cablaggio di rete tradizionale, inoltre, è presente un cablaggio (in tecnologia Cat6 SFTP) a<br />
supporto della diffusione dei segnali provenienti dal sistema di radio PMR. Tale impianto non è oggetto di<br />
rifacimento.<br />
La realizzazione di questo impianto sarà pianificata in modo da garantire l’operatività 24/7 dell’attuale<br />
sala operativa anche durante l’esecuzione dei lavori. Per questo motivo lo svolgimento dei lavori potrebbe<br />
non coincidere con le tempistiche previste per il resto dell’edificio. Il Fornitore dovrà quindi rendersi<br />
disponibile ad effettuare questi lavori secondo la pianificazione di RL.<br />
L’installazione degli apparati di rete e di fonia avverrà in concomitanza con la realizzazione del nuovo<br />
impianto di cablaggio e, quindi, della nuova Sala Operativa. Sino ad allora il Fornitore non prenderà in<br />
carico gli impianti esistenti.<br />
4.1.4 Dimensionamento dell’impianto<br />
Al fine del dimensionamento dell’impianto si considerino i seguenti dati di massima. Tali informazioni<br />
sono ritenute sufficienti, in aggiunta a quanto rilevato dal Concorrente nel corso del sopralluogo tecnico, a<br />
consentire una stima ragionevole dei costi:<br />
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<br />
<br />
<br />
Vanno previsti complessivamente 11.000 connettori lato utenti raggruppati in punti presa da tre<br />
connettori ciascuno (placca da fornire) , di cui circa <strong>10</strong>00 prese in punti non raggiungibili<br />
(controsoffitto o simili)<br />
o L’edificio ex-SIA dispone di circa 3000 connettori<br />
o Nella Sala Operativa della Protezione Civile sono previsti circa 2000 connettori, non<br />
disposti equamente sui vari piani, ma concentrati soprattutto al primo piano dell’edificio.<br />
I connettori potrebbero essere montati in posizioni particolari (sui tavoli, a parete)<br />
La copertura prevista è di circa 450 connettori in rame per floor distributor. Fa eccezione la Sala<br />
Operativa della Protezione Civile dove si prevedono circa <strong>10</strong>00 connettori per il primo piano e gli<br />
altri distribuiti sui piani superiori<br />
La distanza media tra floor distributor e connettori lato utente è di circa 15 metri<br />
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4.2 Adeguamento dell’infrastruttura di cablaggio intelligente nel Palazzo Pirelli<br />
Il Palazzo Pirelli è già dotato di un impianto di cablaggio strutturato adeguato per topologia e<br />
caratteristiche tecniche alle esigenze di RL. L’oggetto dell’adeguamento da fornire è, in questo caso,<br />
unicamente il sistema di cablaggio intelligente<br />
A causa di obsolescenza di alcune componenti dell’impianto esistente, si rende necessaria una loro<br />
sostituzione. L’impianto, basato su tecnologia Tyco AmpTrac, è già dotato delle licenze per il software di<br />
gestione e di pannelli di permutazione compatibili.<br />
Il Fornitore dovrà pertanto procedere a:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Sostituzione degli gli apparati “analyzer” dislocati nei vari armadi di distribuzione con altri di<br />
ultima generazione<br />
Installazione di nuovi apparati “analyzer” laddove quelli presenti non siano sufficienti a coprire le<br />
esigenze<br />
Riconnessione con i pannelli<br />
Fornitura e posa in opera delle strisce di contatti da applicare agli apparati attivi forniti (si veda il<br />
punto 3.1.3 per ulteriori dettagli in merito alla gestione di queste parti)<br />
Fornitura dell’aggiornamento del software di gestione all’ultima versione disponibile<br />
Fornitura e gestione completa dei server necessari ad ospitare il software di gestione del<br />
cablaggio<br />
Configurazione di base dell’ambiente e del software<br />
Collegamento con il software di gestione, configurazione completa del software di gestione e<br />
mappatura nel software di tutti i punti presa inclusi nel sistema di cablaggio intelligente e di quelli<br />
non sottoposti a tracciamento automatico<br />
Messa in esercizio<br />
Al fine di garantire una perfetta riuscita dell’intervento, si richiede al Fornitore l’impiego di personale<br />
dotato delle necessarie competenze tecniche specialistiche e della certificazione del produttore<br />
dell’impianto. Non è previsto in questo caso alcun intervento diretto sull’impianto di cablaggio<br />
strutturato.<br />
4.3 Presa in carico del sistema di cablaggio intelligente in Palazzo Lombardia<br />
Anche in Palazzo Lombardia è installato un impianto di cablaggio strutturato intelligente di marca Tyco<br />
AMPTrac, analogo all’impianto in Palazzo Pirelli. Tale impianto è già aggiornato tecnologicamente e<br />
configurato.<br />
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Il Fornitore dovrà prendere interamente in carico la sua gestione, inclusa la manutenzione di tutte le sue<br />
parti (server e software di gestione compresi) e procedere alle attività di integrazione di cui al punto<br />
successivo.<br />
4.4 Integrazione dei sistemi di cablaggio intelligente<br />
In seguito all’esecuzione degli interventi di cui ai precedenti punti 4.1 e 4.2, il Fornitore dovrà procedere<br />
ad effettuare il servizio di integrazione degli impianti di cablaggio intelligente.<br />
RL sarà infatti dotata di due impianti di cablaggio intelligente di grandi dimensioni in due sedi principali e<br />
desidera che il Fornitore effettui un’integrazione completa di questi impianti.<br />
Le funzionalità che RL intende ottenere e che il Fornitore dovrà realizzare sono le seguenti:<br />
1. Gestione centralizzata da un unico punto di tutti gli impianti di cablaggio intelligente<br />
2. Integrazione con il sistema di telefonia per il collegamento tra punti presa assegnati agli utenti ed<br />
il relativo nominativo e numero telefonico<br />
3. Funzionalità di tracciamento fisico delle persone (localizzazione delle persone negli uffici di RL<br />
sulla base del punto presa a cui sono attestate)<br />
4. Possibilità di integrazione esterna con strumenti di Asset Management per poter disporre di un<br />
sistema integrato di tracciamento fisico della posizione degli asset<br />
Per ottenere tali funzionalità il Fornitore dovrà provvedere alla configurazione completa dei sistemi di<br />
cablaggio intelligente, inclusi quelli già presenti e che dovrà prendere in carico. Nel Palazzo Lombardia, in<br />
particolare, è già prevista la presenza di un impianto di questo tipo completamente configurato.<br />
La fornitura e la completa gestione di tutto l’hardware atto ad ospitare il software di gestione del<br />
cablaggio è a carico del Fornitore (server, storage). Tali parti verranno considerate da RL come parte<br />
integrante degli impianti di cablaggio.<br />
In generale, il Fornitore dovrà effettuare quindi tutti gli interventi di armonizzazione e integrazione delle<br />
configurazione e implementare le funzionalità mancanti al fine di ottenere quanto indicato. Qualora il<br />
sistema proposto consentisse lo sviluppo di ulteriori funzionalità ritenute di interesse per RL, il<br />
Concorrente potrà indicarle esplicitamente nella propria offerta tecnica.<br />
Il Fornitore dovrà inoltre rendersi disponibile a supportare RL senza oneri aggiuntivi nelle operazioni di<br />
integrazione con sistemi IT esterni. Tali operazioni si limiteranno unicamente alla configurazione di<br />
interfacce per l’esportazione dei dati (via ODBC, Web Services o altro genere di tecnologia a seconda di<br />
quanto supportato dal software proposto).<br />
4.5 Gestione degli impianti di cablaggio<br />
4.5.1 Gestione ordinaria impianti<br />
In seguito all’installazione degli impianti e del sistema di cablaggio strutturato, il Fornitore dovrà<br />
provvedere a tutte le operazioni di gestione e manutenzione degli impianti installati, eseguendo le<br />
seguenti attività, incluse nell’appalto<br />
Svolgimento di tutte le operazioni di permuta e collegamento delle bretelle, secondo quanto<br />
richiesto nell’ambito degli interventi IMAC, coordinando le operazioni con quelle di<br />
configurazione della rete LAN e dell’infrastruttura di fonia.<br />
Sostituzione di eventuali connettori (spine o prese) danneggiati per usura, con relativa certifica<br />
Mantenimento della mappatura completa del cablaggio (libri permutatore) per la sede di via<br />
Taramelli, con indicazione specifica non solo della matrice delle permute, ma anche del centro di<br />
costo a cui ciascuna presa attivata corrisponde<br />
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Mantenimento della configurazione e del funzionamento dell’impianto di cablaggio intelligente e<br />
del relativo software di gestione<br />
Aggiornamento periodico di firmware e hardware degli apparati di rilevazione delle permute del<br />
cablaggio intelligente impiegando sempre componentistica di ultima generazione, in modo da<br />
evitare l’obsolescenza degli impianti installati e scongiurare il verificarsi si situazioni simili a quella<br />
attualmente presente presso il Palazzo Pirelli ove si è resa necessaria la sostituzione completa<br />
degli apparati.<br />
Controllo di coerenza con cadenza almeno semestrale ed eventuale aggiornamento delle<br />
informazioni di mappatura dell’impianto presenti nel software di cablaggio intelligente.<br />
Nell’ambito delle operazioni di gestione del cablaggio, il Fornitore dovrà assicurarsi che nella base dati del<br />
software di cablaggio intelligente siano correttamente mappati tutti i collegamenti fisici presenti negli<br />
armadi di distribuzione, inserendo manualmente anche quelli per cui non sia eventualmente prevista la<br />
presenza del sistema di tracciamento delle bretelle (es: cavi multi coppia, link di dorsale ai piani, …).<br />
Su richiesta di RL il Fornitore dovrà rendersi disponibile ad effettuare aggiunte di collegamenti in dorsale<br />
in rame o fibra (cablaggio verticale, per l’aggiunta di punti presa su cablaggio orizzontale si veda il punto<br />
4.6.2) con componentistica del medesimo produttore dell’impianto di cablaggio dell’edificio ove avvenga<br />
l’aggiunta. Questi interventi non sono inclusi economicamente nell’appalto ma potranno essere richieste<br />
da RL in qualsiasi momento nell’arco dell’appalto.<br />
4.5.2 Aggiunta o spostamento di punti presa in cablaggi esistenti<br />
Il Fornitore dovrà rendersi disponibile a realizzare punti presa di cablaggio orizzontale aggiuntivi rispetto a<br />
quanto presente o realizzato inizialmente nell’ambito dell’appalto. Dovranno essere inclusi nell’appalto<br />
almeno 7000 interventi di questa tipologia da svolgersi a discrezione di RL nell’arco dell’appalto,<br />
indipendentemente dalla sede.<br />
La realizzazione o lo spostamento di un punto presa comprende le seguenti possibili attività, interamente<br />
a carico del Fornitore:<br />
Fornitura e posa in opera di cavi e connettori terminali lato pannello e lato postazioni di lavoro<br />
Attestazione dei cavi lato pannello nel caso in cui l’impianto già presente disponga di pannelli<br />
precaricati con spazio libero<br />
Sfilatura cavi dalla via cavo e infilatura in nuove posizioni<br />
Spostamento delle prese lato utente con eventuale taglio del filo e ri attestazione del connettore<br />
(qualora lo spostamento non possa avvenire mantenendo il cavo collegato)<br />
Fornitura e posa in opera di eventuali pannelli aggiuntivi ciechi per l’alloggiamento di connettori<br />
lato distributore nel caso in cui i pannelli preesistenti siano occupati<br />
Fornitura e posa in opera di placche porta connettori lato utenza (esclusa la torretta)<br />
Sollevamento delle piastrelle in pavimenti rialzati (laddove presenti) e riposizionamento delle<br />
stesse<br />
Performance del cablaggio e certifica del corretto funzionamento<br />
o Per i punti presa aggiuntivi: performance di Classe E<br />
o Per i punti presa spostati e riconnessi: performance pari alla classe del cablaggio esistente<br />
Sono, invece, a carico di RL le seguenti opere:<br />
Opere di realizzazione delle vie cavo, fornitura delle torrette, opere civili e su impianti elettrici<br />
Opere di rimozione temporanea dei pannelli di controsoffitto e rimontaggio<br />
Fornitura di piastrelle per pavimenti sollevati o opere di foratura delle piastrelle<br />
4.5.3 Gestione impianti di cablaggio nelle sedi territoriali<br />
Il Fornitore sarà responsabile della gestione degli impianti di cablaggio nelle sedi territoriali di RL secondo<br />
le seguenti modalità:<br />
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Per sedi di proprietà e sotto il controllo di RL:<br />
o Gestione delle permute nell’ambito dei servizi IMAC<br />
o Realizzazione di punti presa aggiuntivi e spostamenti su richiesta di RL, comprensivi di<br />
fornitura, posa in opera e certifica degli interi link in vie cavo preesistente<br />
o Realizzazione di interi impianti di cablaggio su richiesta di RL secondo le indicazioni<br />
riportate in questo punto<br />
Per sedi non di proprietà e non controllate da RL:<br />
o Gestione delle sole permute lato armadio<br />
Qualora venga richiesta la realizzazione di un nuovo impianto di cablaggio in una sede territoriale, nel<br />
preventivo presentato ad RL dovranno essere previste le seguenti opere:<br />
Fornitura e posa in opera di armadi rack per cablaggio, inclusivi di tutta la minuteria e carpenteria<br />
di fissaggio<br />
Fornitura, posa in opera e certificazione di tutti i collegamenti di distribuzione orizzontale in rame<br />
e verticale in fibra secondo le seguenti indicazioni generali (sottoposte a verifica di dettaglio caso<br />
per caso):<br />
o Posa di punti presa a 3 connettori lato utente (il numero di punti per piano dipende<br />
dall’architettura della sede) per ciascuna utenza<br />
o Posa dei seguenti link tra ogni floor distributor ed il building distributor<br />
• 2 link in fibra<br />
• 4 link in rame<br />
• 12 link in rame per applicazioni di fonia su cavo multi coppia Cat5<br />
Fornitura e posa di pannelli e collegamenti in rame per la realizzazione di distribuzione in piccoli<br />
datacenter (solitamente nel locale di centro stella di edificio) con non più di <strong>10</strong>0 punti presa<br />
Fornitura di tutte le patch cord necessarie lato utente e lato pannello, in numero pari al totale<br />
delle utenze previste nella sede maggiorato del 120%<br />
Tutti i materiali utilizzati dovranno rispondere ai requisiti di qualità descritti in 4.1.2.<br />
4.6 Impianto di distribuzione del segnale TV su cablaggio bilanciato<br />
RL desidera disporre di un impianto per la distribuzione del segnale televisivo utilizzando il cablaggio<br />
strutturato di edificio. Tale impianto è composto da appositi apparati da posizionarsi in ciascun locale<br />
tecnologico con l’obiettivo di ricevere in ingresso il segnale dell’antenna (cavo coassiale) ed adattarlo<br />
opportunamente per la distribuzione a mezzo cavo in rame bilanciato. Dal lato della postazione utente il<br />
segnale è quindi riadattato alla connessione con cavo coassiale sbilanciato a mezzo di appositi adattatori<br />
BALUN.<br />
Questo tipo di impianto è già presente presso la sede di Palazzo Lombardia e dovrà essere preso in carico<br />
dal Fornitore. In tale impianto il Fornitore dovrà effettuare le seguenti opere di verifica funzionale:<br />
Verifica di compatibilità dell’impianto con il segnale televisivo Digitale Terrestre DVB-T<br />
Verifica di corretto funzionamento di tutte le porte degli apparati installati<br />
Verifica di compatibilità dell’impianto con eventuale segnale aggiuntivo da antenna satellitare con<br />
impianto IF-IF o multiswitch con l’intera banda Ku<br />
Eventuale riconfigurazione degli apparati per il corretto supporto del segnale DVB-T<br />
Eventuale sostituzione delle componenti guaste o malfunzionanti<br />
Nella sede di via Taramelli e di Palazzo Pirelli dovrà invece essere realizzato l’impianto ex novo, incluse le<br />
seguenti opere:<br />
Posa del cavo coassiale o in fibra ottica per il trasporto del segnale di antenna verso i locali tecnici<br />
di distribuzione orizzontale<br />
Installazione e messa in esercizio delle antenne in copertura e dei necessari impianti di<br />
amplificazione di segnale per la ricezione dei segnali digitale terrestre e satellitare con tecnologia<br />
multiswitch<br />
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Messa in esercizio e configurazione degli apparati di conversione da segnale di antenna a<br />
cablaggio strutturato. Ciascuno degli apparati forniti deve offrire un minimo di 24 porte in uscita<br />
per la connessione di altrettante utenze. L’apparato deve essere in grado di effettuare opportune<br />
amplificazioni del segnale per garantire sufficiente potenza su tutte le porte in uscita<br />
Fornitura degli adattatori BALUN necessari per la riconversione del segnale lato utenza. Va<br />
previsto un numero di adattatori pari al numero totale delle porte in uscita degli apparati di<br />
conversione di cui al punto precedente, maggiorato del <strong>10</strong>% per assorbire eventuali guasti.<br />
Tutti gli impianti presi in carico o realizzati dovranno poi essere gestiti e manutenuti, inclusa l’eventuale<br />
fornitura di parti di ricambio in caso di guasti e la fornitura di adattatori BALUN lato utenza in caso di<br />
necessità.<br />
Sono incluse nella fornitura un numero pari a 12 uscite di segnale d’antenna verso il cablaggio<br />
orizzontale per ciascun vano tecnico sia nel Palazzo Pirelli, sia in via Taramelli.<br />
Il Concorrente è invitato ad effettuare sopralluoghi tecnici per la verifica dell’effettiva entità<br />
dell’intervento.<br />
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5 Sistema di protezione da interruzioni di corrente elettrica<br />
Considerata la criticità dell’infrastruttura di rete dati e fonia e soprattutto considerando che sarà questa<br />
infrastruttura nel suo intero a mantenere attivo il servizio critico di fonia in caso di interruzione di<br />
corrente elettrica, dovrà essere fornito per ogni sede un sistema di protezione da interruzioni di corrente<br />
dedicato agli apparati di rete.<br />
Il Fornitore dovrà installare apparati UPS a protezione delle infrastrutture di rete fonia/dati installate e<br />
gestirne interamente la manutenzione e la sostituzione delle batterie quando esaurite. La gestione<br />
operativa dell’intero sistema di protezione, costituito dai singoli sistemi installati nelle varie sedi è<br />
interamente a carico del Fornitore.<br />
Il sistema di protezione installato dovrà sostenere il funzionamento di:<br />
Tutti gli apparati di rete LAN e gli apparati di accesso alla rete MAN o WAN<br />
Come conseguenza, tutti gli apparati tele alimentati tramite il protocollo 802.3af Power Over<br />
Ethernet, tra cui principalmente telefoni IP e Access Point WiFi.<br />
Tutti gli apparati di centrale della rete di fonia<br />
Tutti gli apparati forniti dovranno essere gestiti e monitorati centralmente da un opportuno software<br />
accessibile dalla console di gestione e dotato di un sistema di allarmistica con notifiche personalizzabili a<br />
mezzo e-mail e SMS in grado di segnalare tempestivamente la mancanza di tensione di rete e gli eventuali<br />
guasti alle batterie.<br />
Nelle sedi dove già sia in funzione un sistema di protezione, il Fornitore dovrà accertarsi che questo<br />
rispetti i requisiti esposti in questo paragrafo e, in caso negativo, installarne uno dedicato all’infrastruttura<br />
di rete ambito di questo appalto.<br />
Il Fornitore dovrà inoltre dotare a proprio carico il presidio tecnico delle necessarie protezioni UPS a<br />
copertura dei server e client della console di gestione.<br />
5.1 Caratteristiche di base degli impianti<br />
Tutti gli apparati UPS forniti dovranno avere le seguenti caratteristiche:<br />
Apparati di due tipologie:<br />
o Apparati atti al montaggio in rack standard da 19”.<br />
o Apparati stand alone per le sole situazioni in cui l’UPS sia installato in locali di centro<br />
stella a copertura di grossi carichi.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Ogni UPS installato a rack è dedicato alla protezione degli apparati nell’armadio in cui è installato<br />
e non può essere utilizzato per la protezione di dispositivi esterni non appartenenti<br />
all’infrastruttura di rete gestita dal Fornitore, anche quando tali dispositivi siano di proprietà di RL<br />
Le batterie utilizzate in tutti gli UPS devono essere del tipo sigillato e senza manutenzione e<br />
adatte al montaggio in locali datacenter o comunque condivisi con infrastrutture ICT.<br />
Il pacco batterie deve essere espandibile modularmente.<br />
Ogni UPS deve essere dotato di una scheda di controllo remoto per l’integrazione via IP con il<br />
sistema centrale di monitoraggio e controllo<br />
Ogni UPS deve avere la possibilità di collegare almeno due contatti puliti per collegare eventuali<br />
sonde di temperatura esterne o sensori di apertura porte.<br />
L’UPS deve consentire il collegamento, diretto o tramite apparato esterno, di telecamere per la<br />
videosorveglianza dei locali tecnologici dotate di attivazione con rilevazione di movimento. Le<br />
telecamere saranno fornite opzionalmente su richiesta di RL.<br />
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Il sistema include i seguenti componenti, integrati in un unico dispositivo o separati, a seconda<br />
delle necessità tecniche:<br />
o UPS, switch statico (STS) con correzione del fattore di potenza<br />
o Switch di bypass di manutenzione (MBS),<br />
o Unità batterie, unità di distribuzione dell'alimentazione (PDU).<br />
o Il sistema UPS/PDU deve essere connesso o ad un contatto libero, o ad una tensione di<br />
24Vdc per il sistema di sgancio d’emergenza EPO (Emergency Power Off).<br />
La situazione delle strutture nelle varie sedi RL con riferimento all’installazione degli UPS è riportata nella<br />
seguente tabella.<br />
Tabella 7 - Apparati UPS da fornire<br />
Sede<br />
Palazzo Lombardia<br />
Richies<br />
ta<br />
installa<br />
zione<br />
UPS<br />
SI, solo<br />
centri<br />
stella<br />
Presenza<br />
linea<br />
preferenziale<br />
vani tecnici<br />
Tipologia di UPS da<br />
installare<br />
UPS standalone solo<br />
per apparati di centro<br />
stella<br />
Palazzo Pirelli SI NO UPS standalone per<br />
locali di centro stella<br />
Via Taramelli<br />
(esclusa Sala<br />
Operativa Protezione<br />
Civile)<br />
Via Taramelli Sala<br />
Operativa Protezione<br />
Civile<br />
Sedi territoriali di<br />
tipo A<br />
Sedi territoriali di<br />
tipo B<br />
Sedi territoriali di<br />
tipo C e telelavoro<br />
UPS per rack nei vani<br />
tecnici<br />
SI SI Solo UPS standalone<br />
nei locali di centro<br />
stella a copertura<br />
anche dei vani tecnici<br />
NO<br />
La SOPC dispone di<br />
propria infrastruttura<br />
di continuità<br />
Numero di<br />
vani tecnici<br />
ai piani<br />
Non<br />
prevista<br />
installazion<br />
e UPS ai<br />
piani<br />
40<br />
Non<br />
prevista<br />
installazion<br />
e UPS ai<br />
piani<br />
SI NO Solo UPS per rack Circa 4 per<br />
sede<br />
SI NO Solo UPS per rack 1 per sede<br />
NO<br />
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1583<br />
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La stima della potenza elettrica complessiva da alimentare con gli UPS dovrà essere effettuata<br />
direttamente dal Forniture, sapendo egli direttamente i dettagli tecnici degli apparati da alimentare.<br />
5.2 Durata della protezione da interruzioni di alimentazione elettrica<br />
Gli apparati UPS installati dovranno essere in grado di sostenere il funzionamento delle infrastrutture ICT<br />
oggetto del presente appalto per una durata temporale variabile a seconda della tipologia e della<br />
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posizione di dette infrastrutture. Il dimensionamento delle batterie e degli UPS dovrà essere effettuato<br />
dal Fornitore sulla base delle informazioni riportate in questo punto.<br />
Non è prevista l’installazione di gruppi elettrogeni e le durate espresse nella seguente tabella sono da<br />
intendersi indipendenti dalla presenza o meno di gruppi elettrogeni nell’edificio. La durata di protezione<br />
da interruzioni di corrente elettrica potrà essere assicurata sia da unità UPS esterne, sia da eventuali<br />
batterie tampone o unità UPS presenti all’interno degli apparati di rete (ad esempio nelle centrali<br />
telefoniche).<br />
Non è prevista l’installazione di alcuna unità UPS nelle sedi di tipo Telelavoro o nelle postazioni di<br />
telelavoro.<br />
Tabella 8 - Durata della protezione degli impianti UPS<br />
Oggetto<br />
protezione (*)<br />
della<br />
Apparati di accesso<br />
MAN<br />
Apparati di accesso<br />
WAN<br />
Apparati di centro<br />
stella LAN<br />
Apparati LAN di<br />
distribuzione<br />
Apparati centrali di<br />
fonia<br />
Apparati centrali di<br />
videoconferenza e<br />
streaming<br />
Posizione (**) Durata minima<br />
della protezione<br />
in minuti<br />
Sedi principali 240<br />
Sedi periferiche di tipo A 120<br />
Sedi periferiche di tipo B e C 60<br />
Note<br />
Sedi principali 240 Include anche gli<br />
apparati di distribuzione<br />
del datacenter<br />
Sedi periferiche di tipo A 120 Per le sedi di tipo B e C<br />
equiparati alla durata<br />
degli apparati di<br />
distribuzione LAN<br />
Sedi principali 60<br />
Apparati ad uso della Sala<br />
Operativa della Protezione<br />
Civile nella Sala Crisi in Palazzo<br />
Lombardia<br />
120<br />
Sedi periferiche 30<br />
Sedi principali 240 Include le sole centrali<br />
Sedi periferiche di tipo A 120<br />
telefoniche<br />
Sedi periferiche di tipo B e C 60<br />
Solo sedi principali 60<br />
Terminali PoE Sedi principali 60 Include telefoni ed<br />
Access Point WiFi<br />
Apparati ad uso della Sala 120<br />
Operativa della Protezione<br />
Civile nella Sala Crisi in Palazzo<br />
Lombardia<br />
Sedi periferiche 30<br />
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(*) L’oggetto è da intendersi come classe di dispositivi, non come dispositivo singolo.<br />
(**) La posizione fa riferimento a tutti gli oggetti indicati nella colonna “Oggetto della protezione”<br />
installati<br />
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6 Servizi di rete fonia e multimediale<br />
La rete fonia e multimediale è costituita da tutte le infrastrutture e dai servizi dedicati al trasporto della<br />
voce, di dati e di applicazioni multimediali. Comprende tre sottosistemi:<br />
1. il servizio di telefonia,<br />
2. il servizio di multi conferenza,<br />
3. il servizio di multimedia streaming.<br />
La rete fonia e multimediale di RL si avvale interamente della rete dati su IP per il trasporto di tutto il<br />
traffico tra apparati di centrale e tra centrale e terminali. Tale infrastruttura, con particolare riferimento al<br />
servizio di telefonia, è considerata da RL ad elevata criticità per la propria operatività. Il Fornitore dovrà<br />
pertanto selezionare le componenti tecniche e le configurazioni dei servizi in modo da assicurare la<br />
massima qualità nelle comunicazioni ed un elevato livello di affidabilità e disponibilità complessiva dei<br />
servizi offerti.<br />
Di seguito sono elencati i requisiti minimi tecnici ed architetturali che dovranno essere rispettati.<br />
6.1 Il servizio di telefonia<br />
RL desidera disporre di un servizio integrato di telefonia interna che integri le esigenze di tutte le entità<br />
organizzative all’interno di RL in un’unica infrastruttura tecnica. La logica con dovrà essere configurato e<br />
gestito il servizio di telefonia è la medesima prevista per la rete dati, ovvero dovrà essere possibile,<br />
mantenendo una infrastruttura comune, realizzare ambienti logici distinti per singolo piano di<br />
numerazione o per entità organizzativa, ciascuno dei quali dovrà disporre della massima libertà di<br />
configurazione interna.<br />
La comunicazione tra questi ambienti dovrà avvenire sempre all’interno della rete RL senza dover mai<br />
accedere alla RTG, anche quando le comunicazioni transitino tra sedi differenti geograficamente distanti<br />
tra loro.<br />
Complessivamente, la rete del servizio di fonia avrà una topologia con più linee in ingrasso ed in uscita<br />
distribuite su tutte le varie sedi di RL. La situazione più tipica vede la singola sede territoriale raggiunta<br />
tramite accessi ISDN entranti/uscenti su numeri telefonici con prefisso locale e, contemporaneamente,<br />
tramite comunicazioni VoIP interne su piano di numerazione interno di RL. Può accadere, quindi, che al<br />
medesimo ambiente logico di fonia afferiscano più linee con diversa numerazione di RTG. Il Servizio di<br />
fonia da mettere in esercizio dovrà quindi supportare appieno questo tipo di architettura.<br />
Il servizio di fonia comprende i seguenti sottosistemi e servizi di configurazione:<br />
Telefonia di base: include tutte le infrastrutture per rogare il servizio telefonico di base, ovvero la<br />
comunicazione telefonica interna a RL e da/verso l’esterno. Questo servizio, dettagliato nel<br />
seguito, include anche le necessarie opzioni per consentire la configurazione autonoma da parte<br />
degli utenti e dei referenti tecnici dei più rilevanti aspetti relativi al servizio e specifici della realtà<br />
dell’ente<br />
Risponditore vocale interattivo: include tutte le infrastrutture necessarie a realizzare un servizio<br />
flessibile e facilmente configurabile per la creazione e gestione di una gerarchia di risponditore<br />
interattivo<br />
Sistema di fax server: include l’infrastruttura necessaria per realizzare un servizio integrato di<br />
ricezione ed invio di fax da un unico punto centrale, con la possibilità per gli utenti di RL di<br />
ricevere in modo flessibile i fax e di inviarli mediante appositi strumenti di print-to-fax o di scanto-fax<br />
come descritti in seguito.<br />
Unified communication: include un set di servizi evoluti che consentono di collegare la<br />
messaggistica testuale (e-mail, instant messaging, …) con la telefonia al fine di unificare il sistema<br />
di comunicazione complessivo di RL<br />
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Sistema di configurazione: include un insieme di infrastrutture e funzionalità per consentire agli<br />
utenti la configurazione delle funzionalità di telefonia di loro pertinenza (deviazioni di chiamata,<br />
inoltri, messaggio della casella vocale, eccetera) ed ai referenti tecnici la gestione delle<br />
configurazioni più evolute quali gruppi di risposta,, gerarchia IVR e relativi messaggi registrati o<br />
sintetizzati, eccetera.<br />
Servizio di replica delle configurazioni: questo servizio prevede che per ciascuno dei sistemi<br />
telefonici attualmente esistenti il Fornitore replichi la configurazione attualmente esistente sui<br />
sistemi di telefonia nel nuovo sistema di telefonia da egli installato. Tale servizio dovrà coprire,<br />
oltre che i sistemi telefonici di entità organizzative minori, anche l’intero sistema telefonico<br />
attuale della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale.<br />
Il servizio di Telefonia è un servizio critico, deve essere caratterizzato da un elevato livello di disponibilità<br />
e si intende è erogato 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana. Tutti i relativi gli indicatori di disponibilità<br />
e qualità del servizio di cui all’Allegato 2 – Livelli di servizio si intendono riferiti a questo intervallo di<br />
funzionamento. In caso di guasto disastroso con blocco continuativo di tutti i servizi di telefonia, il servizio<br />
di telefonia di base deve sempre avere la priorità sugli altri per la riattivazione.<br />
6.1.1 Il servizio di telefonia di base<br />
Il servizio di telefonia di base sarà di tipo ibrido, ovvero basato sia su tecnologia VoIP, ma anche con<br />
supporto alla tecnologia telefonica analogica e ISDN in alcune parti. In particolare, la composizione degli<br />
ambienti tecnici sarà la seguente:<br />
Tutta la comunicazione inter-centrale avverrà con tecnologia VoIP sulla rete dati<br />
Tutti i terminali telefonici cablati o Wireless avranno tecnologia VoIP e saranno connessi alla<br />
centrale unicamente attraverso la rete dati su IP<br />
Deve essere consentita la gestione di un numero limitato di terminali analogici attestati<br />
direttamente sugli apparati di centrale e non tramite convertitori FXO/IP o voice gateway<br />
installati lato terminale. Il numero di terminali analogici da prevedere deve coprire una<br />
percentuale pari all’incirca al <strong>10</strong>% del totale delle utenze installate nelle sedi principali. Devono<br />
consentire tassativamente di collegare qualsiasi tipo di apparecchiatura telefonica di tipo<br />
analogico tradizionale senza alcun tipo di specifica manutenzione o configurazione. Ciò include,<br />
ad esempio, apparecchi fax tradizionali, modem, telefoni analogici di qualsiasi marca.<br />
L’accesso alla RTG dalle centrali avverrà con linee ISDN PRI, accessi ISDB BRI oppure linee<br />
analogiche semplici, a seconda delle necessità<br />
Le centrali dovranno già prevedere la possibilità di accedere direttamente in VoIP ad Internet<br />
tramite il protocollo SIP ed ENUM<br />
I terminali utente abilitati al servizio di telefonia fanno parte integrante dell’appalto con l’esclusione dei<br />
soli terminali analogici descritti in precedenza. Le caratteristiche tecniche minime dei vari terminali da<br />
fornire sono descritte in 0.<br />
6.1.1.1 Architettura generale<br />
Il servizio di Telefonia di RL sarà completamente basato sulla tecnologia VOIP e tutto il traffico di fonia tra<br />
le sedi di RL, utilizzerà la rete MAN/WAN di Regione Lombardia.<br />
Ogni sede di RL dovrà essere dotata di una propria centralina telefonica VOIP, integrata con l’intero<br />
sistema telefonico complessivo, in grado di gestire autonomamente tutto il traffico entrante, uscente ed<br />
interno alla sede, anche in caso di interruzione del collegamento con la rete MAN/WAN. Le caratteristiche<br />
delle centraline telefoniche da utilizzare varieranno in funzione del tipo di sede considerata e del numero<br />
di utenze attestate. Vengono definite funzionalmente due diverse tipologie di sedi:<br />
Sede di centro stella: sono da ritenersi centri stella per la rete di fonia, le sedi di Palazzo<br />
Lombardia, Palazzo Pirelli e di via Taramelli, dato l’elevato numero di utenze e l’importanza<br />
strategica che ricoprono nella rete di fonia di Regione Lombardia.<br />
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<br />
Sede periferica: tali sedi dispongono di centrali di tipo “branch” deputate a garantire il<br />
funzionamento dei servizi di base.<br />
ISDN PRI<br />
ISDN PRI<br />
ISDN PRI<br />
ISDN PRI<br />
Palazzo<br />
Pirelli<br />
Via<br />
Taramelli<br />
Sala Operativa<br />
Protezione Civile<br />
Palazzo<br />
Lombardia<br />
ISDN PRI<br />
ISDN BRI, Analogica<br />
Rete<br />
MAN/WAN<br />
RL<br />
Internet<br />
Telelavoro<br />
Sede periferica<br />
di tipo B o C<br />
ISDN PRI<br />
Sede periferica<br />
di tipo A<br />
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Figura 11 - Architettura generale della rete di fonia di RL.<br />
Le centrali principali del servizio di fonia (Figura 11), dovranno essere posizionate nelle sedi di<br />
centro stella (Palazzo Lombardia, Palazzo Pirelli e Sede Taramelli). Le sedi periferiche saranno<br />
dotate anch’esse di centraline telefoniche di branch office normalmente utilizzate come<br />
estensioni delle principali, ma in grado di fornire autonomamente i servizi di telefonia di base nel<br />
caso in cui il collegamento WAN si interrompa.<br />
Il collegamento della rete di fonia di Regione Lombardia verso l’esterno dovrà essere realizzato<br />
tramite dei collegamenti ISDN, che non sono oggetto della presente appalto. Le centrali<br />
telefoniche delle varie sedi dovranno essere equipaggiate con un numero di interfacce sufficienti<br />
a supportare le seguenti numeri di linee ISDN:<br />
o Sedi principali (Palazzo Lombardia, Palazzo Pirelli e via Taramelli), dotazione per sede:<br />
• 20 accessi ISDN PRI<br />
• 50 accessi BRI<br />
• <strong>10</strong>0 linee analogiche FXS<br />
o Sede periferica:<br />
• Di tipo A: 1 accesso ISDN PRI, 4 accessi BRI, 4 accessi analogici<br />
• Di tipo B o C: 4 accessi ISDN BRI, 4 accessi analogici a seconda del numero di<br />
utenze della sede<br />
Le centrali delle sedi principali dovranno anche supportare la possibilità di essere connessi direttamente<br />
in VoIP ad Internet, qualora RL ne faccia richiesta, per supportare la raggiungibilità tramite protocollo<br />
SIP/ENUM.<br />
Si richiede una proposta tecnica che preveda la possibilità di estendere il numero di collegamenti della<br />
rete di fonia verso l’esterno del 30% rispetto a quanto indicato senza aggravio di costi. Inoltre una<br />
quantificazione più precisa sarà possibile anche a valle dei sopralluoghi.<br />
Le centrali dei tre centri stella dovranno formare un cluster a tre nodi, in load balancing e<br />
sovradimensionati, in modo che se uno dei centri stella cadesse gli altri due sarebbero in grado di<br />
supportare almeno l’80% del traffico del primo in aggiunta al traffico gestito normalmente.<br />
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L’intero sistema di fonia che verrà fornito dovrà essere compatibile con lo standard SIP (RFC 3261), lo<br />
standard SRTP (RFC 3711) e lo standard TLS per SIP per la cifratura della segnalazione. Il sistema proposto<br />
deve consentire la connessione di terminali compatibili con i protocolli suindicati anche se di produttore<br />
differente rispetto a quelli inclusi nell’appalto, senza richiedere licenze di collegamento aggiuntive<br />
rispetto a quelle già previste. La fornitura e le caratteristiche e funzionalità di tali terminali sono escluse<br />
dall’ambito dell’appalto.<br />
6.1.1.1.1 Caratteristiche degli apparati di centrale<br />
Il sistema di telefonia della rete di RL si baserà su centrali telefoniche che permettano di trasmettere il<br />
traffico inter-centrale interamente su IP. Dal lato utente le centrali dovranno essere in grado di<br />
supportare la connessione di terminali IP oppure analogici, nei termini indicati in precedenza.<br />
Tutti gli apparati di centrale dovranno supportare la ricezione di comandi tramite segnalazione DTMF al<br />
fine di consentire anche a normali terminali analogici l’accesso a funzionalità avanzate della rete<br />
telefonica.<br />
In dettaglio, gli apparati di centrale, siano essi di centro stella o per le sedi periferiche, dovranno<br />
supportare le seguenti principali funzionalità di base:<br />
Gestione selezione passante<br />
Inoltro di chiamata<br />
Deviazione di chiamate<br />
Chiamata in attesa<br />
Gruppi di risposta, cioè<br />
o la suddivisione degli interni telefonici in gruppi che squillano contemporaneamente.<br />
o La ricerca automatica del primo interno libero/disponibile all’interno di un determinato<br />
gruppo.<br />
Risposta per assente, cioè la possibilità di rispondere alla chiamata in arrivo su un altro interno,<br />
che fa parte di un determinato gruppo di utenti.<br />
Ad esclusione dei terminali telefonici analogici, non è prevista la connessione diretta dei telefoni alla<br />
centrale. Tutti i telefoni fissi forniti e le basi di ricarica dei cordless dovranno quindi essere compatibili con<br />
lo standard per la tele alimentazione degli switch di rete Power Over Ethernet 802.3af. L’apparato di rete<br />
locale (L2 o L3 switch) dovrà quindi essere dotato di supporto alla tele alimentazione 802.3af.<br />
Tutti gli apparati di centrale di fonia dovranno essere inseriti nel sistema di protezione dalle interruzioni di<br />
corrente installato dal Fornitore, come indicato al capitolo 5.<br />
6.1.1.1.2 Apparati di centro stella<br />
Questi apparati, posti nelle sedi principali, costituiscono il centro logico della rete di fonia. Sebbene gli<br />
apparati periferici siano comunque in grado di sostenere servizi base di telefonia, indicati nel paragrafo<br />
precedente, gli apparati di centro stella conterranno tutti i dati relativi alla configurazione dei servizi di<br />
rete, ed erogheranno tutti i servizi evoluti di fonia, supervisionando il corretto funzionamento di tutta<br />
l’infrastruttura, in termini di qualità ed affidabilità. Tali apparati conterranno anche il database con i profili<br />
degli utenti e raccoglieranno tutti i dati sulla tariffazione, anche quando comunicati dagli apparati delle<br />
sedi periferiche.<br />
Data l’importanza che tali apparati ricoprono, in quanto attestati nelle principali sedi del sistema regionale<br />
e capaci di supportare i servizi avanzati di fonia, è richiesto al Fornitore che tali apparati siano<br />
opportunamente ridondati per garantire un livello di affidabilità almeno pari a 99,99% sul totale<br />
dell’infrastruttura ridondata (tutte le centrali installate nelle tre sedi principali) e di 99,95% per la singola<br />
centrale.<br />
Saranno questi apparati che dovranno consentire la configurazione complessiva di tutta la rete di fonia,<br />
inclusa la segmentazione in ambienti logici, la distribuzione degli ambienti sulle varie sedi, la gestione<br />
dell’instradamento del traffico con logiche di least cost routing.<br />
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Gli apparati di centro stella dovranno disporre delle seguenti caratteristiche tecniche sotto il profilo di<br />
espandibilità e di alimentazione:<br />
Espandibilità modulare o in stack<br />
Espandibilità modulare delle interfacce ISDN o analogiche uscenti<br />
Possibilità di equipaggiamento con schede FXO per terminali analogici funzionanti in modo nativo<br />
e non con conversione intermedia in VoIP<br />
Possibilità di funzionamento in cluster per alta affidabilità<br />
Tripla alimentazione elettrica sostituibile a caldo<br />
Connettività ridondata agli apparati di rete LAN<br />
6.1.1.1.3 Apparati sedi periferiche<br />
Tutte le sedi periferiche saranno dotate di apparati che dovranno essere in grado di sostenere tutta la<br />
telefonia interna alla sede, entrante ed uscente, anche in caso di mancanza di collegamento verso la rete<br />
dati e quindi verso gli apparati di centrale.<br />
Il dimensionamento di tali apparati dipende dal numero di utenze nella sede; in generale si distinguono<br />
due tipologie:<br />
Apparati di sede periferica di tipo B e C, che non necessitano di ridondanza<br />
Apparati di sede periferica di tipo A, che dovrà essere ridondato all’interno della sede.<br />
Questi apparati dovranno poter essere equipaggiati con il numero di linee ISDN e analogiche entranti ed<br />
uscenti previste in questo capitolato per ciascuna delle sedi. Gli apparati periferici funzioneranno<br />
normalmente come estensione degli apparati centrali.<br />
Gli apparati di centro stella dovranno disporre delle seguenti caratteristiche tecniche sotto il profilo di<br />
espandibilità e di alimentazione:<br />
Espandibilità modulare delle interfacce ISDN o analogiche uscenti<br />
Possibilità di equipaggiamento con scheda FXO per un limitato numero (inferiore a <strong>10</strong>) di<br />
terminali analogici funzionanti in modo nativo e non con conversione intermedia in VoIP<br />
Doppia alimentazione elettrica sostituibile a caldo<br />
Connettività ridondata agli apparati di rete LAN<br />
6.1.1.2 Apparati dedicati alla Sala Operativa della Protezione Civile<br />
6.1.1.2.1 Caratteristiche degli apparati<br />
La Sala Operativa della Protezione Civile dispone di un proprio sistema di telefonia integrato con il sistema<br />
informatico tramite applicazioni di CTI e dotato di proprie linee uscenti ISDN. Questa impostazione deve<br />
essere mantenuta anche nella presente appalto.<br />
Per tale motivo, è richiesta la fornitura di un centralino dedicato alla SOPC, di caratteristiche analoghe alle<br />
centrali telefoniche principali in termini di funzionalità offerte, ma configurato in modo indipendente e<br />
non come centrale di branch office. Questo centralino supporterà interamente i servizi di telefonia della<br />
SOPC. Dovrà essere caratterizzato da una elevata affidabilità e da ridondanza delle componenti.<br />
Il centralino ad uso della SOPC gestirà le comunicazioni telefoniche interamente in tecnologia VoIP, così<br />
come avviene per tutti gli altri impianti telefonici forniti e dovrà essere dotato delle seguenti interfacce:<br />
4 interfacce ISDN PRI<br />
4 interfacce ISDN BRI<br />
<strong>10</strong> interfacce analogiche FXO per la connessione di linee esterne analogiche tradizionali<br />
25 interfacce analogiche FXS per la connessione di terminali analogici tradizionali (fax, telefoni)<br />
Il centralino installato dovrà essere in grado di gestire almeno <strong>10</strong>00 apparecchi terminali e dovrà<br />
comunque essere interconnesso con il resto della rete di fonia di RL a mezzo di trunking VoIP sulla rete IP<br />
on modo da consentire l’impiego delle regole di least cost routing e di telefonia interna.<br />
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6.1.1.2.2 Integrazione impianti<br />
La Sala Operativa della Protezione Civile è dotata di una piattaforma di recente acquisizione per la<br />
convergenza delle comunicazioni audio provenienti da sistemi radio ed altri mezzi di comunicazioni,<br />
equipaggiato anche con sistemi di registrazione delle chiamate, non oggetto di questo appalto.<br />
Tale piattaforma prevede anche l’integrazione delle chiamate proveniente dal sistema telefonico, oggetto<br />
invece della presente appalto. Al Fornitore è richiesta piena disponibilità a collaborare con il personale<br />
della Protezione Civile per identificare il modo più idoneo ad interconnettere il sistema telefonico con la<br />
piattaforma di convergenza delle comunicazioni. I dettagli tecnici di questa integrazione saranno discussi<br />
a valle dell’aggiudicazione, a tempo debito, quando la piattaforma sarà definitivamente messa in<br />
esercizio.<br />
I sistemi attualmente in uso presso la Sala Operativa prevedono l’impiego di un applicativo sviluppato<br />
internamente per l’accesso a specifiche funzionalità dei telefoni, gestite con l’impiego di API esportate dai<br />
telefoni stessi. Tale funzionalità dovrà essere mantenuta, ovvero i telefoni dovranno disporre di questo<br />
tipo di possibilità di programmazione remota, di cui il Fornitore dovrà fornire specifica documentazione<br />
tecnica per consentire il riadattamento dell’applicativo alla Protezione Civile.<br />
Eventuali costi necessari all’estensione delle centrali telefoniche oggetto di questo appalto per<br />
l’integrazione con tale sistema saranno a carico di RL e saranno considerate estensioni all’appalto attuale.<br />
6.1.1.3 Requisiti dei terminali di telefonia<br />
Dovrà essere fornito un numero adeguato di terminali telefonici al fine di coprire le esigenze dei<br />
dipendenti di RL e delle comunicazioni interne. Gli apparati utilizzati saranno in prevalenza telefoni VoIP,<br />
con un esiguo numero di apparati analogici abilitati essenzialmente a funzioni di basso livello (citofono,<br />
interfono, ecc.…). In particolare, considerata la natura del tutto standard degli apparati analogici, in molti<br />
casi questo genere di terminali è già installato e non necessita di sostituzione. Si tenga conto che<br />
dovranno essere sostituiti tutti i terminali analogici che non supportino la segnalazione a multifrequenza<br />
DTMF.<br />
Al fine di semplificare la descrizione dei vari possibili terminali da fornire, si definiscono le seguenti<br />
categorie e caratteristiche base:<br />
Terminali analogici: è richiesto il supporto base della sola telefonia entrante ed uscente ed alla<br />
visualizzazione a display del CLI. Il Fornitore si rende disponibile a fornire, senza aggravio di costi<br />
per RL, un quantitativo pari a 200 telefoni analogici con display. La richiesta di questi terminali<br />
potrà avvenire a discrezione di RL.<br />
Terminali fax: si veda il capitolo relativo al servizio fax server per i terminali forniti. In generale<br />
non è prevista la fornitura di apparecchi fax, ma unicamente la connessione degli apparecchi già<br />
presenti in RL alla nuova rete di fonia, con annesso servizio di verifica, a carico del Fornitore, di<br />
corretto funzionamento dell’apparecchio collegato. In generale, i terminali fax preesistenti e di<br />
proprietà di RL potranno essere collegati agli apparati di centrale tramite convertitori FXO/VoIP o<br />
voice gateway (purché perfettamente compatibili con Fax analogici G3) oppure collegati<br />
direttamente alla centrale su schede analogiche a mezzo del cablaggio strutturato di edificio,<br />
provvisto di appositi cavi multi coppia.<br />
Terminali IP phone: la categoria dei telefoni su IP comprende la quasi totalità dei terminali forniti<br />
ed ha i seguenti requisiti generali validi per ogni categoria:<br />
o La presenza di uno switch interno ethernet <strong>10</strong>/<strong>10</strong>0 autosensing integrato (sarà<br />
apprezzata la proposta di terminali con switch <strong>10</strong>/<strong>10</strong>0/<strong>10</strong>00), per avere possibilità di<br />
connettere almeno un secondo dispositivo dotato di interfaccia Ethernet (PC, stampante<br />
o altro) alla stessa porta a cui è collegato il telefono IP. Lo switch deve, allo scopo di<br />
supportare l’infrastruttura di sicurezza di rete, supportare i protocolli 802.1Q e 802.1p e<br />
garantire il funzionamento del protocollo 802.1x per la stazione collegata a valle del<br />
telefono.<br />
o Piena compatibilità con lo standard SIP<br />
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1907<br />
1908<br />
1909<br />
19<strong>10</strong><br />
1911<br />
o Possibilità di cifrare il traffico di telefonia (sia multimediale, sia segnalazione) tra due<br />
endpoint, siano essi il terminale e la centrale (nel caso di chiamate verso l’esterno) o due<br />
terminali (nel caso di chiamate dirette).<br />
o supporto alla tele alimentazione Power Over Ethernet 802.3af, oltre che alla normale<br />
alimentazione via rete elettrica.<br />
Nel seguito di questo capitolo sono presentate le caratteristiche specifiche di ciascuna classe di terminali<br />
da prevedere.<br />
6.1.1.3.1 Classi di terminali da fornire<br />
I requisiti funzionali sono ovviamente divisi per categorie di apparecchio:<br />
Entry level: devono supportare le funzionalità avanzate del centralino telefonico (quali la<br />
segnalazione di messaggi sulla casella vocale/fax, deviazione di chiamata) ed essere dotati<br />
almeno di funzionalità viva voce, display alfanumerico che permetta la visualizzazione sia il<br />
numero chiamante (Calling Line Identifier o CLI) sia il nome ad esso associato , ripetizione ultimo<br />
numero, tasto di attesa.<br />
Avanzati: devono avere le funzionalità dei telefoni entry level, con in aggiunta la presenza di un<br />
display con almeno 5 linee e la possibilità di inviare e ricevere brevi messaggi di testo da e verso<br />
altri terminali che supportino questa funzionalità e la possibilità di collegare cuffie o auricolari<br />
esterni o delle cuffie con microfono. Devono inoltre mantenere una lista delle chiamate ricevute<br />
e disporre di un adeguato numero di memorie per registrare numeri telefonici più<br />
frequentemente usati.<br />
Top level: sono terminali pensati per un utilizzo molto avanzato da assegnare ad un numero<br />
molto esiguo di utenze; per questi motivi tali terminali dovranno disporre, oltre che delle<br />
caratteristiche dei telefoni IP avanzati (e cioè il supporto di tutti i servizi offerti dal centralino), di<br />
un monitor grafico di dimensioni e risoluzione adeguate (possibilmente con funzioni touchscreen)<br />
e che consenta la visualizzazione dell’elenco delle chiamate, della rubrica, dei messaggi e<br />
di altre informazioni.<br />
Softphone per PC: considerate le capacità date dalla visualizzazione su PC questo genere di<br />
terminali dovrà supportare le stesse caratteristiche di un telefono IP top level (esclusa<br />
eventualmente la navigazione web) offrendo un’interfaccia in tutto e per tutto simile a quella<br />
offerta dal telefoni hardware. Tali software dovranno supportare appieno lo standard SIP e<br />
consentire di fare sia le audio che le video chiamate.<br />
Adattatori per terminali analogici: si tratta di adattatori tele alimentati via PoE aventi una porta<br />
FXO ed una porta IP in grado di connettere un terminale analogico Fax o telefono alla rete VoIP.<br />
Tali adattatori non sono intesi per l’utilizzo con modem.<br />
Terminali WiFi: si veda il corrispondente paragrafo (6.1.1.3.2).<br />
Posto operatore: si veda il punto 6.1.1.3.3<br />
Telefono per sala riunioni: si tratta di terminali specifici per l’utilizzo in sala riunioni in ambiente<br />
di chiamata di gruppo. Tali terminali sono dotati di altoparlante integrato amplificato di elevata<br />
qualità e di microfono omnidirezionale integrato. Il terminale è pensato per il solo utilizzo in<br />
modalità vivavoce ed è dotato di un display alfanumerico per la visualizzazione del numero del<br />
chiamante, di appositi pulsanti per disabilitare e riabilitare il microfono e di indicazioni luminose<br />
di microfono attivo/spento. Nelle sale riunioni di più grandi dimensioni (sale di tipo A2 ed A3) la<br />
funzione di tale terminale è assolta dal terminale di videoconferenza integrato con gli impianti di<br />
regia.<br />
6.1.1.3.2 Telefonia WiFi<br />
Come indicato nel paragrafo 3.8, nelle varie sedi di Regione Lombardia dovrà essere messa a disposizione<br />
una rete WiFi con opportune caratteristiche. Tra queste, le suddette reti WiFi dovranno supportare anche<br />
la Qualità del servizio, tale da essere compatibile con quella configurata nella rete WAN di Regione<br />
Lombardia, ed essere configurate in modo da poter trasportare anche il traffico VOIP ad elevata qualità.<br />
La telefonia WiFi dovrà consentire al personale di Regione Lombardia di poter essere raggiungibile,<br />
tramite il proprio interno telefonico e su un terminale WiFi, in qualunque sede di Regione Lombardia.<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
1912<br />
1913<br />
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1944<br />
1945<br />
1946<br />
1947<br />
1948<br />
1949<br />
Tra i terminali di telefonia dovranno essere disponibili quindi anche:<br />
Cordless WiFi: è un telefono cordless tradizionale con un transceiver WiFi al posto della porta<br />
Ethernet che consente di collegarsi a un access-point WiFi e da lì ala centrale telefonica per<br />
effettuare e ricevere le chiamate VOIP. Le caratteristiche di questi telefoni dovranno essere<br />
quelle dei telefoni VOIP<br />
Softphone per telefono mobile: considerate le elevate capacità dei telefoni cellulari di ultima<br />
generazione (tra cui il supporto WiFi) e la disponibilità apparati con installati veri e propri sistemi<br />
operativi, che li rendono del tutto simili a PC, dovranno essere resi disponibili dei terminali<br />
telefonici software da installare sui principali tipi di sistema operativo mobile (Symbian, IPhone e<br />
Blackberry, Java) con caratteristiche analoghe a quelle definite per i softphone da installare su PC.<br />
Tali software dovranno essere principalmente dei user agent SIP, non necessariamente integrati<br />
con la piattaforma di telefonia fornita.<br />
I softphone forniti dovranno consentire al personale di Regione che ne è dotato di collegarsi alle<br />
reti WiFi delle sedi di Regione ed essere raggiungibili tramite il proprio interno telefonico sul<br />
proprio cellulare. Dovranno essere indicate separatamente le funzionalità dei vari software e<br />
l’uso per i quali sono pensati.<br />
6.1.1.3.3 Posti operatore<br />
I posti operatore sono attrezzature specificamente pensate per l’operatività di receptionist e centralinisti<br />
per la ricezione e lo smistamento manuale delle chiamate entranti<br />
Il terminale per posto operatore dispone delle medesime funzionalità del terminale top level, con in<br />
aggiunta la possibilità di aggiungere moduli per la selezione rapida di tutte le linee e visualizzare linee<br />
occupate e libere, gestire code di chiamata e trasferire le chiamate entranti.<br />
Le funzioni del posto operatore devono essere coadiuvate anche da un opportuno software da installarsi<br />
su un PC che integri le funzionalità del telefono. E’ consentita la proposta di posti operatore anche solo<br />
costituiti dal software su PC, opportunamente dotato di cuffie microfoniche di elevata qualità e di<br />
cornette USB qualora l’operatore non desiderasse l’utilizzo delle cuffie.<br />
Per un numero limitato di situazioni, dovrà essere fornita una postazione di posto operatore adatta<br />
all’utilizzo da parte di non vedenti, con le seguenti dotazioni:<br />
Software lato PC dotato di apposita funzionalità di screen reader per consentire la navigazione<br />
della rubrica telefonica e dei comandi tramite cuffie audio<br />
Terminale braille in grado di trasferire le informazioni rilevanti del software di posto operatore<br />
6.1.1.4 Numero di terminali da fornire<br />
Nella seguente tabella sono indicate le quantità minime di terminali telefonici da fornire per singola<br />
categoria. Il Concorrente è libero di variare tali quantità in forma migliorativa a vantaggio di RL. Le<br />
caratteristiche migliorative saranno oggetto di valutazione ai fini della gara d’appalto. Tali variazioni<br />
potranno riguardare l’utilizzo di telefoni di classe superiore rispetto a quelli richiesti ovvero, laddove<br />
esplicitamente indicato, quantità di terminali maggiori rispetto a quanto richiesto.<br />
1950<br />
1951<br />
Tabella 9 - Numero di terminali telefonici da fornire<br />
Terminale<br />
Quantità minima e<br />
massima da fornire<br />
IP Phone entry level 4500-5500<br />
IP phone avanzati 1200-1700<br />
IP phone top level 400-600<br />
Note<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
Softphone per PC Vedere note E’ prevista la fornitura di un softphone<br />
per ciascun terminale telefonico<br />
hardware fornito<br />
Cordless WiFi 800-1300<br />
Softphone per telefoni mobili <strong>10</strong>00-1200 Il quantitativo è indifferenziato per tipo<br />
di piattaforma supportata<br />
Posti operatore 80-130 <strong>10</strong> postazioni devono essere fornite con<br />
ausili per non vedenti<br />
Telefoni per sala riunione 150-200<br />
Adattatori FXO/VoIP 200-300<br />
1952<br />
1953<br />
1954<br />
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1957<br />
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1981<br />
1982<br />
1983<br />
1984<br />
1985<br />
1986<br />
La quantità massima indicata nella tabella 9 per ciascuna classe di terminale è da intendersi come<br />
riferimento per la quotazione dell’offerta economica. La quantità minima specificata è da intendersi<br />
invece inclusa nell’appalto. All’interno dell’intervallo indicato, RL potrà variare a proprio piacimento le<br />
quantità di terminali fornite.<br />
RL potrà, cioè, in qualsiasi momento fare richiesta di installazione o di rimozione di uno di questi terminali<br />
all’interno dell’intervallo di fornitura indicato. Il canone di noleggio relativo all’apparato verrà<br />
rispettivamente aggiunto o decurtato dal canone complessivo di servizio (cfr. Capitolato Speciale d’Oneri,<br />
Art. 5) a partire dal mese successivo alla variazione.<br />
Il canone di noleggio trimestrale per ciascun apparecchio richiesto in qualsiasi momento dell’appalto verrà<br />
corrisposto da RL per un totale di 36 mesi dalla data di prima installazione. Al termine dei 36 mesi, il<br />
canone di noleggio verrà azzerato ed RL potrà decidere a proprio insindacabile giudizio se mantenere il<br />
terminale in uso a costo nullo oppure richiederne la sostituzione, continuando il pagamento del canone. Il<br />
relativo canone di noleggio verrà quindi decurtato dal canone complessivo a partire dal trimestre<br />
successivo al ritiro.<br />
6.1.1.5 Gestione del traffico telefonico interno<br />
Il traffico telefonico dovrà essere gestito e instradato con l’obiettivo di garantire il minor costo economico<br />
possibile per ogni chiamata, cioè utilizzando la tecnica del Least cost routing. Ne consegue che:<br />
Tutte le chiamate dirette verso numeri di pertinenza dei distretti telefonici (zone urbane) a cui<br />
appartengono le varie sedi di RL (ivi comprese le sedi di Bruxelles e Roma) dovranno essere<br />
instradate in modo che venga sempre applicata la tariffa urbana.<br />
Le chiamate tra due (o più, in caso di multi conferenze) terminali attestati sulla rete di RL<br />
dovranno transitare esclusivamente all’interno della rete MAN/WAN, a meno che il collegamento<br />
(primario e di backup) con la stessa non sia disponibile.<br />
Tutte le chiamate degli utenti di postazioni di telelavoro, effettuate utilizzando il terminale<br />
telefonico della postazione, dovranno avere lo stesso trattamento economico delle chiamate<br />
effettuate da postazioni interne alle sedi di RL.<br />
In aggiunta alla suddetta tecnica del Least cost routing dovranno essere disponibili anche le seguenti<br />
tipologie di instradamento:<br />
Instradamento con distribuzione del carico: l’instradamento delle chiamate che devono transitare<br />
da una o più centrali dovrà avvenire in ottica di bilanciamento del carico sulle centrali, fermo<br />
restando il requisito del “least cost routing” sopra indicato.<br />
Instradamento preferenziale: dovrà essere possibile instradare un determinato tipo di traffico<br />
telefonico verso una qualsiasi interfaccia di uscita di una delle centrali appartenenti alla rete di<br />
fonia, al fine di consentire la veicolazione diretta, ad esempio delle chiamate verso il mobile,<br />
verso un determinato operatore esterno.<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
1987<br />
1988<br />
1989<br />
1990<br />
<br />
Instradamento alternativo: si desidera ottenere che la rete faccia del suo meglio per portare a<br />
termine le chiamate uscenti. A tale scopo, la rete dovrà essere in grado di instradare eventuali<br />
chiamate verso il più vicino punto di uscita verso la PSTN in caso quello ottenuto tramite il<br />
servizio di LCR non sia disponibile o non consenta di garantire un adeguato livello di qualità.<br />
1991<br />
1992<br />
1993<br />
1994<br />
1995<br />
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2034<br />
2035<br />
6.1.2 Reportistica e funzionalità di billing<br />
Data la notevole articolazione organizzativa interna di RL, il sistema di telefonia dovrà essere equipaggiato<br />
da una evoluta infrastruttura per la registrazione delle statistiche di traffico e l’attribuzione dei costi.<br />
Tale infrastruttura, integrata con il servizio di cost accounting di cui all’Allegato Tecnico 2, dovrà<br />
consentire la raccolta di un elevato numero di statistiche, segmentate per piano di numerazione e,<br />
all’interno di ciascun piano, segmentabili per singolo interno.<br />
Le funzionalità richieste ricadono sotto le seguenti categorie:<br />
Raccolta di statistiche sul traffico telefonico e billing<br />
o Registrazione delle statistiche temporali di ciascuna chiamata (call detail record) entrante<br />
e uscente da qualsiasi sede di RL in un unico repository centrale<br />
o Occultamento del numero chiamante/chiamato, con possibilità di abilitare il<br />
tracciamento completo su richiesta specifica di RL, limitabile al singolo interno ovvero al<br />
singolo numero chiamante esterno<br />
o Possibilità di segmentare la registrazione per singolo centro di costo, reperito dal sistema<br />
di cost accounting, in modo da attribuire ciascun CDR al centro di costo corretto<br />
o Possibilità di associare al centro di costo uno o più piani di numerazione, oltre che singoli<br />
interni di qualsiasi piano di numerazione<br />
o Possibilità di impostare il piano tariffario in uso per il particolare centro di costo o per un<br />
aggregato di centri di costo<br />
o Possibilità di indicare la tipologia di direttrice di chiamata uscente sulla base di template<br />
preconfigurati che rispecchino il mercato italiano (es: direttrice interurbana,<br />
internazionale area euro, eccetera…)<br />
Consultazione delle statistiche<br />
o Il sistema deve essere dotato di un’interfaccia Web, integrata nella console unica di<br />
gestione (cfr. Allegato Tecnico 2), tramite la quale il referente tecnico deve poter<br />
interrogare l’archivio delle statistiche telefoniche con un qualsiasi livello di<br />
approfondimento o di aggregazione, limitato unicamente dal livello di profondità dei CDR<br />
o Le funzionalità di consultazione devono consentire la creazione di tabelle pivot e/o di<br />
viste in stile datawarehousing per mettere in relazione vari aspetti delle statistiche di<br />
traffico<br />
o Tutti i risultati delle consultazioni devono sempre essere esportabili in formato tabulare<br />
adatto all’utilizzo in un qualsiasi foglio di calcolo<br />
o La medesima interfaccia deve essere predisposta per l’accesso del singolo utente, che<br />
avrà visione unicamente del proprio traffico telefonico<br />
Generazione di reportistica<br />
o Possibilità di generare reportistica periodica programmata per ciascun centro di costo e<br />
per il singolo interno telefonico<br />
o Possibilità di selezionare il livello di dettaglio desiderato per ciascun report (da aggregato<br />
complessivo a dettaglio delle chiamate)<br />
o Possibilità di associare al report selettivamente le informazioni di costo (ovvero, il report<br />
deve poter essere generato con le sole statistiche di chiamata oppure con statistiche e<br />
costi sostenuti)<br />
o Possibilità per il singolo referente tecnico di accedere ad un’area riservata con visibilità<br />
unicamente sul proprio ambiente/piano di numerazione e generare autonomamente la<br />
reportistica con qualsiasi tipologia di filtro<br />
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6.1.3 Unified Communication<br />
La principale funzionalità che il servizio di fonia di Regione Lombardia dovrà essere caratterizzato dal<br />
supporto delle funzionalità di Unified Communication. Un sistema di Unified Communication consente di<br />
avere disponibilità unica e integrata di applicazioni evolute per la raggiungibilità telefonica, che possono<br />
essere distinte in tre gruppi:<br />
Applicazioni real-time di cooperazione tra fonia e dati, come ad esempio il “click to call”.<br />
Applicazioni non real-time, dette di messaggistica unificata, che consentono agli utenti di avere<br />
un’unica piattaforma per accedere ai messaggi di posta elettronica, di voice mail, di fax e di sms.<br />
Applicazioni near real time, cioè quelle di presenza e di messaggistica istantanea. Fanno parte di<br />
queste applicazioni anche quelle di collaborazione, che consentono fare videoconferenze nelle<br />
quali si può e condividere documenti e presentazioni e scambiare messaggi testuali.<br />
Nei paragrafi seguenti verranno descritte in dettaglio le più importanti caratteristiche che il sistema di<br />
Unified Communication di Regione Lombardia dovrà fornire.<br />
6.1.3.1 Applicazioni di fonia<br />
I servizi di unified communication per quanto riguarda la telefonia sono i seguenti:<br />
Supporto alle audio e video chiamate (per i terminali abilitati e i softphone) come indicato nel<br />
paragrafo 6.1.1.<br />
Numero unico: invece di avere identificativi diversi per ciascuna delle tecnologie di<br />
comunicazione, l’utente deve utilizzare un identificativo unico. Il sistema determinerà di volta in<br />
volta la tecnologia migliore per inviare il messaggio.<br />
Unica identità di uscita: allo stesso modo, l’utente dovrà essere raggiungibile tramite un unico<br />
identificativo. Il sistema di nuovo riconoscerà l’identificativo e la tecnologia usata per comunicare<br />
in modo da inviare la comunicazione all’utente selezionato sull’applicazione/terminale corretto.<br />
Call coverage: dovrà essere consentito all’utente, tramite una pagina web, configurare le regole<br />
con cui il sistema dovrà instradare le chiamate entranti al suo interno, in base a preferenze<br />
personali, ore della giornata all’identificativo del chiamate e così via.<br />
Integrazione tra PC e terminale fisso di telefonia per fare e ricevere chiamate: il softphone sul PC<br />
e il terminale IP possono condividere il controllo di chiamata, mentre la voce viene inviata solo<br />
verso uno dei due.<br />
Integrazione di sistemi IP e VOIP esterni (ad esempio Skype ed MSN) nel sistema di fonia:<br />
raggiungibilità del sistema telefonico di RL tramite i più diffusi sistemi VOIP (tra cui SIP) e Skype.<br />
Applicazioni Unified communication per telefono mobile: oltre al softphone per smartphone<br />
indicato nel paragrafo 6.1.1.3.2, dovranno essere rese disponibili delle applicazioni per i terminali<br />
mobili da installare sui principali tipi di sistema operativo mobile (Symbian, IPhone e Blackberry,<br />
Java) che consentano agli utenti di gestire i propri messaggi di posta elettronica, di segreteria<br />
telefonica, di accedere alla propria rubrica e di gestire trasferimenti di chiamata, audio<br />
conferenze e altre funzionalità estese offerte dalla centrale telefonica. Tali applicazioni dovranno<br />
permettere anche le funzioni di Text to speech (cioè che il testo dei messaggi testuali venga letto<br />
agli utenti) e di Speech recognition (cioè che gli utenti possano, tramite dei comandi vocali,<br />
visualizzare i messaggi ricevuti, sia di posta elettroniche che in segreteria che fax e rispondere ad<br />
essi dettando il messaggio di risposta)<br />
Rubrica telefonica interna: il servizio dovrà permettere la consultazione della rubrica telefonica<br />
interna di RL da qualsiasi terminale telefonico abilitato, analogico, IP o software, tramite la<br />
chiamata ad un numero speciale e mediante l’invio di comandi con toni DTMF oppure tramite<br />
riconoscimento vocale. La rubrica dovrà essere disponibili anche via web mediante opportuno<br />
sistema dotato di motore di ricerca e funzione “click to dial”.<br />
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2<strong>10</strong>1<br />
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2<strong>10</strong>3<br />
2<strong>10</strong>4<br />
2<strong>10</strong>5<br />
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2<strong>10</strong>7<br />
2<strong>10</strong>8<br />
2<strong>10</strong>9<br />
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Chiamate a priorità: il sistema dovrà permettere la definizione di interni telefonici che hanno<br />
priorità su tutti gli altri, in modo che in qualsiasi condizione di carico della rete, a prescindere dal<br />
costo, questi interni siano in grado di effettuare e ricevere regolarmente chiamate telefoniche<br />
con tutto il mondo.<br />
Reinstradamento automatico: deve essere possibile fare in modo che le chiamate dirette a<br />
particolari numeri interni vengano re instradate automaticamente verso un altro interno, ad<br />
esempio per supportare eventuali servizi di segreteria.<br />
6.1.3.2 Servizi avanzati di messaggistica e presenza<br />
I servizi di unified communication per quanto riguarda la messaggistica e la presenza sono:<br />
<br />
<br />
<br />
Messaggistica unificata: tutti i messaggi di posta elettronica, di segreteria e fax saranno ricevuti e<br />
inviati utilizzando un’unica casella di posta e un unico software di gestione. In particolare:<br />
o Ogni utente dovrà avere a disposizione il servizio di segreteria telefonica, associato al<br />
proprio interno, in modo che registri i messaggi vocali direttamente o in seguito ad una<br />
risposta automatica, impostabile direttamente dall’utente in modo flessibile (risposta su<br />
occupato, risposta se assente, deviazione di tutte le chiamate, deviazione manuale). I<br />
messaggi vocali registrati dalla segreteria telefonica dovranno essere inviati alla casella di<br />
posta associata all’interno considerato.<br />
o Ogni utente avrà a disposizione un servizio di fax. Questo comporta da un lato la<br />
disponibilità di un numero di fax, sul quale l’utente potrà ricevere i fax sia dall’esterno sia<br />
da altri interni di RL. Tale numero di fax sarà associato all’interno dell’utente e da questo<br />
facilmente ricavabile (ad esempio l’interno + 1). Chiamando tale interno sarà possibile<br />
depositare fax utilizzando un qualsiasi apparecchio fax standard.<br />
o La casella di posta dovrà essere consultabile e gestibile tramite ogni possibile tipo di<br />
accesso:<br />
• Da telefono (sia da terminali interni alla rete RL, sia esterni), mediante chiamata<br />
al proprio numero interno e inserimento di codice di accesso impostabile<br />
dall’utente tramite riconoscimento vocale. I messaggi verranno letti dal sistema<br />
mediante funzioni di Text to Speech.<br />
• Da postazione PC (tramite Lotus Notes o Exchange e utilizzabile anche tramite<br />
l’applicativo Web di Lotus Notes e di Exchange).<br />
• Da telefono cellulare smartphone mediante apposito software, da rendere<br />
disponibile per i principali tipi di sistema operativo mobile (Symbian, IPhone e<br />
Blackberry, Java).<br />
o Le repliche ai messaggi, siano essi vocali, di posta elettronica o fax, dovranno essere<br />
inviate indipendentemente dal media usato per il messaggio di richiesta.<br />
o Ogni utente potrà inviare fax direttamente dalla propria casella di posta elettronica sul<br />
proprio PC, mediante l’invio di una mail con allegato di tipo PDF o testo semplice al<br />
sistema telefonico.<br />
Click to call e click to conference: Deve essere possibile a partire dai messaggi, dalle directory o<br />
dalla lista dei contatti iniziare una chiamata o una conferenza indipendente dal media disponibile<br />
in quel momento.<br />
Instant Messaging: viene messa a disposizione di Regione Lombardia una piattaforma di<br />
messaggistica istantanea che consenta di raggiungere gli utenti interni o esterni di regione<br />
indipendentemente dal servizio di Instant messaging che stanno usando.<br />
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Servizio di presenza: ciascun utente di Regione Lombardia ha a sua disposizione una lista di<br />
contatti di cui può vedere la disponibilità durante la giornata e attraverso cui è possibile<br />
scambiare informazioni.<br />
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6.1.4 Servizi di Interactive Voice Response (IVR)<br />
RL fa uso estensivo dei sistemi di risponditore vocale interattivo, d’ora in avanti identificati con l’acronimo<br />
IVR. RL intende disporre di questa funzionalità anche in questo appalto, con caratteristiche evolute.<br />
Al tale scopo, dovrà essere fornito un sistema completo IVR, compatibile con il sistema telefonico di base,<br />
ma non necessariamente integrato in esso (è possibile anche l’impiego di server esterni raggiungibili via<br />
IP, vista la compatibilità completa con i protocolli VoIP di tutta la rete di fonia di nuova installazione).<br />
Il sistema IVR fornito dovrà consentire la configurazione di un numero qualsiasi di gerarchie (alberi) di<br />
risposta ed essere dimensionato per accettare un volume complessivo almeno di 500 chiamate al minuto<br />
in ora di punta.<br />
Il sistema fornito deve essere caratterizzato da caratteristiche evolute in linea con il sistema idi telefonia<br />
di nuova generazione installato e deve disporre delle seguenti caratteristiche di base:<br />
Creazione semplificata di alberi di risposta consultabili tramite DTMF oppure tramite<br />
riconoscimento vocale (configurabili in alternativa o contemporaneamente)<br />
Presenza di un sintetizzatore vocale (con profilo e timbro di voce selezionabili) per la lettura di<br />
messaggi testuali inseribili a piacimento<br />
Possibilità di inserire messaggi vocali registrati in formato MP3 e WAV<br />
Possibilità di integrazione con servizi esterni di CRM o similari a mezzo Web services o tecnologie<br />
equivalenti per l’elaborazione di risposte personalizzate sulla base dei dati inseriti dall’utente del<br />
servizio, che dovranno successivamente essere letti dal sintetizzatore vocale<br />
Integrabilità con DB server esterni per l’estrazione dei messaggi testuali personalizzati sulla base<br />
delle informazioni inserite dall’utente<br />
Gestione flessibile delle code di chiamata e dei messaggi di attesa, con possibilità di specificare<br />
priorità sulla base del numero chiamante e con differenti politiche (esempio: frequenza delle<br />
chiamate, tipologia di numero, eccetera)<br />
Possibilità di configurare invio di notifiche a mezzo e-mail sulla base delle scelte effettuate<br />
dall’utente nell’albero oppure sulla base del raggiungimento di determinati rami dell’albero, con<br />
possibilità di includere anche allegati quali registrazioni di messaggi rilasciate dall’utente,<br />
percorso di navigazione effettuato prima dell’invio della notifica, eccetera<br />
Possibilità di configurare scelte di default basate sulla selezione di un particolare tono DTMF<br />
oppure sulla base di tempi di attesa in assenza di selezioni da parte dell’utente<br />
Inoltri della chiamata verso operatori<br />
Si richiede che il Fornitore metta a disposizione di Regione Lombardia un sistema IVR che possieda un<br />
elevato grado di personalizzazione; in particolare si richiede che il sistema fornito sia gestibile<br />
separatamente per ciascuna radice di numerazione, in modo da consentire la gestione autonoma del<br />
sistema senza interventi da parte del Fornitore.<br />
Dato che, in alcuni casi, le applicazioni IVR sono critiche per l’operatività di RL, si richiede che il sistema<br />
fornito sia adeguatamente protetto e ridondato in modo da garantire un’elevata tolleranza ai guasti.<br />
6.1.5 Fax server<br />
Sebbene sia in corso la diffusione di mezzi alternativi per le comunicazioni ufficiali da e verso il cittadino, il<br />
Fax è tuttora uno strumento fortemente utilizzato e ad elevata criticità per i servizi di RL.<br />
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In considerazione delle caratteristiche innovative richieste a questo appalto, RL desidera ristrutturare il<br />
proprio servizio di ricezione fax in modo da eliminare progressivamente la necessità di utilizzo degli<br />
apparecchi fax tradizionali.<br />
A tale scopo, è richiesta la fornitura di un sistema completo di fax server centralizzato, avente le<br />
medesime caratteristiche di segmentabilità delle configurazione del servizio IVR descritto in precedenza<br />
(ovvero la possibilità per ciascun referente tecnico di gestire la configurazione relativa al piano di<br />
numerazione di propria competenza, senza impatto su quella degli altri).<br />
Tale sistema di fax server dovrà comprendere le seguenti componenti base:<br />
Fax server centrale: dotato di componenti ridondati e ad elevata affidabilità, costituisce il nucleo<br />
del sistema, riceve in ingresso la necessaria quantità di linee tali da consentire come minimo la<br />
ricezione e l’invio contemporaneo di almeno <strong>10</strong>0 fax al minuto. Il fax server non deve collegare<br />
univocamente la linea entrante con il numero telefonico, ma deve invece disporre di collegamenti<br />
di trunk tali da eliminare la connessione biunivoca tra numero del fax server e linee entranti,<br />
riducendo il numero di linee entranti.<br />
Digital sender: si tratta di appositi apparecchi scanner dotati di alimentatore automatico dei<br />
documenti e di tastierino numerico e collegamento IP, tramite i quali sia possibile inviare fax nella<br />
maniera tradizionale. Il Digital sender effettuerà la scansione dei documenti e li invierà al fax<br />
server solo a mezzo IP in formato già digitalizzato, in modo tale che il fax server possa effettuarne<br />
l’invio. Ogni digital sender deve poter essere associato ad un numero telefonico di sorgente dei<br />
fax, in modo da replicare le funzionalità di un qualsiasi apparecchio fax tradizionale. Il digital<br />
sender è pensato unicamente per l’invio e non per la stampa. E’ consentito l’impiego anche di<br />
terminali non integrati (ovvero scanner separato dal tastierino numerico con display e<br />
connettività IP)<br />
E’ prevista la fornitura e messa in esercizio del fax server centrale, opportunamente dimensionato e<br />
collegato con la centrale telefonica come richiesto e di un numero pari a 300 digital sender.<br />
Il Fax server è distinto dalla funzionalità di casella fax personalizzata (caratteristica propria della centrale<br />
telefonica ed orientata ad un utilizzo personale) ed ha lo scopo di gestire ricezione ed invii massicci e<br />
strutturati di fax. Deve, pertanto, offrire le seguenti funzionalità minime:<br />
Invio di fax singoli multimodo:<br />
o Da digital sender, nelle modalità descritte in precedenza<br />
o Da servizio print to fax, ovvero tramite apposita stampante virtuale, raggiungibile anche<br />
come stampante condivisa di rete tramite protocollo SMB. Con questo servizio l’utente<br />
può, stampando un documento su una stampante virtuale, disporre di uno specchietto di<br />
invio fax su cui specificare il numero di invio, la copertina e altre opzioni tipiche del fax.<br />
o Da servizio mail to fax, ovvero inviando una e-mail con in allegato il fax da inviare ad uno<br />
specifico indirizzo di posta elettronica facente capo al fax server<br />
Configurazione invii automatizzati, pianificati o direttamente dal fax server: qualora l’invio del fax<br />
non sia effettuato da un singolo ma debba avvenire in modo automatizzato, il fax server deve<br />
consentire<br />
o Invio di fax a gruppi di numeri definiti come liste. L’invio a liste potrà avvenire sia dal fax<br />
server, tramite l’interfaccia di configurazione, sia dal servizio print to fax con possibilità di<br />
restringere l’autorizzazione all’invio solo ad alcuni utenti, ad esempio realizzando<br />
stampanti virtuali specifiche collegate all’invio multiplo (data la pesantezza<br />
dell’operazione)<br />
o Invio selettivo di fax sulla base di pianificazione temporale, con possibilità di specificare<br />
quale messaggio inviare per ciascun invio. A tale scopo, tramite l’interfaccia di<br />
configurazione di cui al successivo punto 5.1.5, oltre alla configurazione dell’invio, deve<br />
essere possibile caricare il messaggio fax da inviare in formato PDF<br />
o Presenza di un servizio di tipo Web service per l’integrazione dell’invio fax automatico<br />
con altre applicazioni esterne<br />
Configurazione flessibile delle opzioni di ricezione:<br />
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o Servizio fax to mail: possibilità di specificare uno o più destinatari e-mail per le notifiche<br />
dei fax ricevuti. Il fax server invierà un messaggio e-mail contenente in allegato PDF il fax<br />
ricevuto oppure (configurabile) la sola notifica di ricezione.<br />
o Servizio di archiviazione su file server: il fax server archivierà i fax ricevuti in formato PDF<br />
su un file server (FTP o SMB) specificabile dall’utente, che dovrà ovviamente provvedere<br />
alla configurazione corretta dei diritti di accesso.<br />
o Servizio fax to printer: possibilità di configurare la stampa diretta dei fax ricevuti su una o<br />
più stampanti raggiungibili via rete, in modo analogo alla ricezione classica di un fax. La<br />
stampante non è inclusa nell’appalto ed è a carico di RL.<br />
o Filtri specifici sulla base del numero del chiamante: possibilità di gestire la ricezione del<br />
fax diversificata per specifiche numerazioni di partenza, inclusa la creazione di liste nere<br />
e liste con priorità.<br />
o Presenza di un servizio di tipo Web service per l’integrazione della ricezione fax con altre<br />
applicazioni esterne.<br />
Il servizio di fax server è da intendersi in alternativa al servizio di fax tradizionale. Nell’ambito del servizio<br />
di replica delle configurazioni, di cui al successivo punto 5.1.6, il Fornitore dovrà rilevare le situazioni in cui<br />
il preesistente servizio fax possa essere agevolmente sostituito dal servizio evoluto di fax server (ad<br />
esempio nei casi in cui la ricezione dei fax sia effettuata direttamente dal centralino) e procedere alle<br />
necessarie variazioni di configurazione per includerlo nel servizio.<br />
6.1.6 Configurazione del sistema di telefonia<br />
6.1.6.1 Servizio di gestione delle configurazioni<br />
RL desidera che il sistema di telefonia installato sia gestibile il più possibile in autonomia da parte di<br />
ciascuno degli enti, relativamente al proprio ambito di numerazione e per tutte le funzionalità che non<br />
abbiano impatto diretto sul funzionamento del sistema complessivo.<br />
A tale scopo è richiesta la messa in esercizio di un sistema evoluto, flessibile e completo di gestione della<br />
configurazione del sistema telefonico, in grado di coprire tutti gli aspetti del servizio mediante un’unica<br />
piattaforma, inclusi la telefonia di base, il servizio IVR e di fax server.<br />
Tale sistema di gestione dovrà essere costituito da un servizio raggiungibile via WEB, dotato di opportuno<br />
sistema di autenticazione integrabile con server LDAP e Microsoft Active Directory e strutturato nelle<br />
seguenti due sezioni:<br />
1. Sezione utenti: orientata all’utilizzo da parte degli utenti base del sistema, consente la<br />
configurazione delle funzioni legate al proprio interno telefonico. Tali opzioni includono:<br />
Configurazioni di inoltri, blocchi, deviazioni<br />
Registrazione di messaggi della casella vocale o del risponditore o caricamento di<br />
messaggi preesistenti in formato MP3 o WAV<br />
Configurazione del risponditore automatico sulla base dei periodi del giorno o per<br />
assenze prolungate dall’ufficio<br />
Visualizzazione e ascolto a mezzo PC dei messaggi registrati sulla casella vocale<br />
Visualizzazione dei fax ricevuti in formato PDF<br />
2. Sezione referenti: orientata all’utilizzo da parte dei referenti tecnici dell’ente, che necessitano di<br />
configurare qualsiasi aspetto legato alla gestione del servizio complessivo. La sezione deve<br />
consentire come minimo quanto segue:<br />
Gestione diritti utente: possibilità di abilitare o disabilitare alcune specifiche funzionalità<br />
della sezione utenti, quali ad esempio l’inoltro verso numeri esterni, la disabilitazione o<br />
abilitazione di un utente e del relativo interno telefonico, la creazione di nuovi interni, il<br />
blocco delle chiamate uscenti, eccetera<br />
Gestione del routing: possibilità di gestire in piena autonomia la configurazione del<br />
routing delle telefonate entranti, comprendente la creazione di gruppi di risposta, la<br />
gestione delle politiche di inoltro, la creazione di numeri unici virtuali per l’inoltro al<br />
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primo interno disponibile, la gestione di eventuali servizi di reperibilità, l’inserimento di<br />
messaggi vocali, eccetera<br />
Gestione del sistema IVR: gestione completa della gerarchia IVR di pertinenza al proprio<br />
piano di numerazione (gerarchia, alternative, inoltri, messaggi testuali da sintetizzare,<br />
sezioni relative alla registrazione di messaggi dell’utente, invio di notifiche e-mail,<br />
eccetera), creazione di nuove gerarchie IVR da associare ad uno o più degli interni<br />
telefonici del proprio piano<br />
Gestione del fax server: gestione completa del fax server, comprendente filtri per l’arrivo<br />
dei fax, liste di invio e-mail, stampa automatica su una stampante di rete, scaricamento<br />
dei messaggi archiviati, configurazione di opzioni di invio e ricezione<br />
Qualora le tecnologie proposte dal Fornitore non lo consentano, RL non richiede che il sistema di gestione<br />
delle configurazioni sia tassativamente dotato della medesima interfaccia per tutte le funzioni e sia<br />
completamente integrato, ma che sia come minimo raggiungibile via Web da un unico indirizzo URL<br />
tramite il quale sia possibile accedere alle diverse funzionalità, a loro volta eventualmente offerte, sempre<br />
via Web, da sistemi differenti.<br />
6.1.6.2 Servizio di replica delle configurazioni<br />
A differenza di quanto avvenuto sinora, questo appalto integrerà tutti i sistemi di telefonia di RL in un<br />
unico sistema. Ciò avverrà in concomitanza del trasloco del personale RL nelle tre sedi principali di RL.<br />
L’integrazione presenta alcuni punti di attenzione, che RL intende indirizzare per mezzo dei servizi inclusi<br />
in questo appalto nell’ambito del supporto alle operazioni di trasloco (si veda l’Allegato Tecnico 2 per<br />
ulteriori dettagli in merito). I punti di attenzione riguardano quanto segue:<br />
In RL esistono sistemi telefonici che hanno sino ad oggi operato in modo tecnologicamente<br />
disgiunto, utilizzando infrastrutture di telefonia differenti e tra loro incompatibili a livello di<br />
configurazione e strumenti di gestione<br />
Ciascun sistema telefonico contiene configurazioni specifiche del proprio sistema, a volte<br />
sviluppate nel corso di anni e non sempre documentate<br />
Molte di queste configurazioni (gruppi di risposta, politica di inoltro delle chiamate,<br />
configurazione di messaggi di risposta, eccetera) sono cruciali per il funzionamento dei servizi<br />
offerti dall’ente al cittadino<br />
Con questo appalto RL intende unificare il servizio di fonia in un’unica piattaforma comune, a vantaggio<br />
dei servizi e delle funzionalità offerte a tutti.<br />
Al fine di garantire che il nuovo sistema di telefonia installato sia in grado di offrire un servizio come<br />
minimo analogo a quello già oggi offerto dai sistemi preesistenti, RL richiede che il Fornitore svolga uno<br />
specifico servizio denominato di replica delle configurazioni.<br />
Tale servizio, da rendersi una volta per ciascuno dei sistemi telefonici di competenza delle varie entità<br />
organizzative presenti in RL (si stimino all’incirca 15 sistemi telefonici differenti, con varie tecnologie di<br />
base, incluso quello della Giunta Regionale, attualmente con oltre 2500 utenze, realizzato in tecnologia<br />
Avaya e del Consiglio Regionale, con oltre 600 utenze, realizzato in tecnologia Siemens) nell’ambito della<br />
fase iniziale di subentro e durante le operazioni di trasloco include le seguenti operazioni:<br />
1. Analisi della configurazione attuale del sistema telefonico dell’ente, con l’obiettivo di determinare<br />
utilizzi specifici delle funzioni evolute, quali ad esempio gruppi di risposta, inoltro automatico<br />
delle chiamate, numeri unici, messaggi di risponditore automatico, attivazioni e disattivazioni di<br />
numeri e risponditori in base a periodi della giornata, eccetera. Tale configurazione potrebbe<br />
essere presente in forma di documentazione oppure disponibile mediante intervista al referente<br />
tecnico dell’ente, ma potrebbe anche essere non disponibile nei dettagli. In tal caso sarà compito<br />
del Fornitore analizzare il sistema e produrre tale documentazione<br />
2. Analisi della configurazione attuale dei sistemi aggiuntivi, quali interactive voice response e fax<br />
server, laddove presenti. L’analisi avverrà nei medesimi termini di cui al punto precedente<br />
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3. Trasferimento della configurazione sul nuovo sistema. Il Fornitore, sulla base dell’analisi<br />
effettuata ai punti precedenti, realizzerà sul nuovo sistema di telefonia installato la medesima<br />
configurazione rilevata sul sistema dell’ente. Non è richiesta la replica esatta di tutti i termini<br />
della configurazione preesistente, ma una replica tale da offrire le medesime funzionalità<br />
all’utente finale del sistema di partenza. Tale replica includerà il trasferimento non solo della<br />
configurazione di base, ma anche dei contenuti, laddove disponibili, ad esempio di eventuali<br />
messaggi registrati in formato MP3 o WAV e delle frasi da passare al sintetizzatore vocale<br />
dell’IVR. Nel caso in cui non sia possibile effettuare tale trasferimento di contenuti in tutto o in<br />
parte, il Fornitore dovrà renderne tempestivamente edotto il referente tecnico dell’ente, il quale<br />
prenderà le necessarie decisioni<br />
4. Trasferimento di competenze. A valle della configurazione iniziale, il Fornitore dovrà provvedere<br />
ad effettuare un servizio specifico di formazione faccia a faccia, al fine di trasferire al referente<br />
tecnico dell’ente le necessarie conoscenze per il mantenimento della configurazione effettuata e<br />
le ulteriori personalizzazioni, come consentito dal sistema di configurazione<br />
Oltre ai termini di base del servizio qui descritto, sono da prevedersi complessivamente un totale di 1500<br />
ore uomo in totale di assistenza specialistica da attivarsi su richiesta di un referente tecnico finalizzate alla<br />
realizzazione di configurazioni specifiche non possibili tramite il sistema di configurazione installato.<br />
6.1.7 Servizi aggiuntivi<br />
Oltre ai suddetti servizi, il sistema di fonia di RL dovrà prevedere anche:<br />
Personalizzazione della tariffazione: il sistema dovrà permettere l’attribuzione delle singole<br />
chiamate al singolo utente, registrando i dati di tutte le chiamate in un apposito database<br />
internamente al profilo di ogni utente, integrato con il sistema di gestione ed eventualmente<br />
integrabile con il database degli utenti di dominio. Dovrà essere possibile attribuire le modalità di<br />
tariffazione per ogni tipologia di numero chiamato, al fine di poter redigere statistiche precise sui<br />
costi del servizio per singolo utente e per divisione. Dovrà essere possibile inoltre tariffare e<br />
catalogare tali chiamate come: chiamate a un singolo, a un gruppo, instradate attraverso il Centro<br />
Stella o utilizzate durante un evento.<br />
Profilazione degli utenti: il sistema dovrà consentire la definizione di un numero indeterminato di<br />
profili utente, associabili agli interni telefonici, in cui sia possibile specificare a quali servizi detto<br />
profilo è abilitato ad accedere (ad esempio chiamate uscenti, internazionali, entranti, ecc.). Dovrà<br />
quindi essere possibile associare ogni singolo utente di dominio ad un proprio numero telefonico<br />
interno e quindi ad un determinato profilo. L’assegnazione degli utenti ai numeri interni ed ai<br />
profili dovrà essere integrata con la gestione delle utenze di dominio.<br />
6.2 Il servizio di conferenza<br />
RL desidera, tramite la nuova infrastruttura di rete, sfruttare al massimo i nuovi servizi evoluti di<br />
conferenza e lavoro collaborativo a distanza disponibili. Tali servizi sono ritenuti di estrema importanza<br />
per l’operatività futura di RL in quanto devono consentire il più possibile al personale di RL di rimanere in<br />
contatto in modo efficace e con elevata resa qualitativa riducendo al minimo gli spostamenti delle<br />
persone per meeting e riunioni.<br />
A tale scopo, RL richiede che il Fornitore metta a disposizione un servizio completo ed integrato di<br />
conferenza, che si articola nelle seguenti funzionalità:<br />
Videochiamata: funzionalità disponibile tramite softphone connesso ad un PC dotato di webcam,<br />
permette a qualsiasi utente di RL dotato del necessario hardware di contattare visualmente un<br />
altro utente usando il normale servizio di fonia. Saranno apprezzate proposte progettuali che<br />
consentano l’abilitazione alla ricezione di videochiamate su IP provenienti anche da utenti esterni<br />
alla rete di RL<br />
Conferenze autogestite: si tratta di ambienti gestibili con semplicità dal singolo utente di RL che<br />
deve essere in grado di organizzare teleconferenze di vario tipo con un numero sufficientemente<br />
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ampio di partecipanti (sino almeno a <strong>10</strong> contemporanei) senza intervento diretto da parte del<br />
Fornitore. Tali ambienti si articolano in:<br />
o Audio conferenze basate sull’approccio “conference room virtuale” con PIN di accesso, si<br />
veda il punto 6.2.1 per tutti i dettagli<br />
o Web conferencing per la condivisione di documenti ed applicazioni, con possibilità di<br />
visualizzazione video a mezzo webcam, si veda il punto Errore. L'origine riferimento non<br />
è stata trovata. per ulteriori dettagli<br />
Videoconferenza ad alta definizione: si tratta di videoconferenze basate principalmente su<br />
tecnologia IP caratterizzate da qualità estremamente elevata dei flussi video (full HD a 30 frame<br />
al secondo quando la conferenza è svolta solo all’interno di RL)<br />
o Videoconferenze con numero ristretto di partecipanti<br />
• Per incontri diretti o a numero ristretto: tale funzione deve consentire di<br />
collegare direttamente fino a 4 postazioni di videoconferenza all’interno della<br />
rete di RL senza dover utilizzare apparati MCU e deve essere il più possibile<br />
semplificata. Questa modalità è pensata soprattutto per l’uso di terminali di<br />
videoconferenza personali<br />
• Per riunioni in sala: tale modalità può coincidere in termini di numero di<br />
partecipanti con il punto precedente, ma coinvolge una modalità di conferenza<br />
“room to room” con un numero effettivo di persone coinvolte anche molto<br />
elevato, richiedendo quindi il supporto di un tecnico per assicurare la corretta<br />
riuscita<br />
o Videoconferenze assistite da MCU<br />
• Per incontri con partecipanti multipli interni a RL (più di 4 partecipanti), con<br />
intervento della MCU e del servizio apposito di assistenza e configurazione,<br />
declinato come segue:<br />
Interattiva: ciascun partecipante alla conferenza può intervenire, con la<br />
possibilità per l’organizzatore di gestire la prenotazione e l’assegnazione<br />
degli interventi e di spegnere il video o l’audio selettivamente<br />
One-to-many: utilizzate per interventi unidirezionali (es: comunicati o<br />
visione da “ospite” di una riunione) in cui un solo terminale è abilitato<br />
all’invio di audio e video, mentre gli altri sono unicamente in ricezione<br />
Un mix tra le precedenti<br />
• Videoconferenze per incontri con partecipanti esterni: conferenze supportate da<br />
un adeguato apparato MCU che coinvolgono potenzialmente molti partecipanti,<br />
anche dall’esterno di RL, aventi diverse tecnologie di videoconferenza, tra cui<br />
anche possibili singoli terminali VoIP (H.323 o SIP), Skype video o altri sistemi<br />
VoIP/chat, terminali telefonici o di altro genere abilitati solo all’audio. Per questo<br />
tipo di videoconferenze valgono le medesime declinazioni di cui al punto<br />
precedente relativo alle conferenze con partecipanti multipli.<br />
Il sistema proposto deve essere caratterizzato da una forte integrazione con la rete di fonia/dati e deve<br />
disporre di una propria sezione specifica all’interno del Service Catalogue e dell’interfaccia Web per<br />
l’accesso ai servizi del Fornitore (si veda l’Allegato 2 per dettagli in merito agli strumenti di gestione della<br />
fornitura). L’utente deve avere la possibilità di accedere rapidamente ed in modo semplice e<br />
comprensibile ai servizi di conferenza ed alle sezioni di aiuto per la richiesta e configurazione.<br />
Si ribadisce qui l’importanza che RL intende attribuire a questo bouquet di servizi e, quindi, l’elevata<br />
qualità e semplicità d’uso richieste. Saranno quindi apprezzate offerte in grado di esprimere, oltre ai<br />
servizi di base qui indicati, altri servizi evoluti di conferenza e collaborazione multimediale sempre<br />
caratterizzati dal medesimo livello di integrazione con altri servizi.<br />
Tutte le infrastrutture di videoconferenza sono oggetto della presente appalto, ad esclusione unicamente<br />
di quelle già presenti presso il Palazzo Lombardia, che dovranno essere prese in carico dal Fornitore ed<br />
integrate nel sistema complessivo.<br />
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6.2.1 Conferenze autogestite e a bassa risoluzione<br />
6.2.1.1 Audio conferenze autogestite<br />
Il sistema di fonia dovrà consentire agli utenti di richiedere tramite l’invio di una richiesta, tramite un<br />
apposito servizio raggiungibile via Web il setup di una audio conferenza. In tale richiesta dovrà essere<br />
specificata la durata delle conferenza in termini di data e ora di presunto avvio e data e ora di presunto<br />
termine.<br />
In base a queste informazioni il sistema verrà automaticamente configurato per accettare chiamate<br />
entranti da numeri interni o esterni creando una cosiddetta “conference room virtuale” e rilascerà un<br />
codice PIN che ciascun partecipante alla conferenza digiterà per avere accesso alla conference room<br />
virtuale. Il PIN sarà quindi inviato dall’organizzatore ai partecipanti, che provvederanno a contattare il<br />
numero telefonico associato alla conferenza quando opportuno. L’organizzatore potrà anche<br />
eventualmente inserire gli indirizzi e-mail dei convocati ai quali sarà inviato un messaggio e-mail<br />
preformattato contenente i dettagli per raggiungere la conference room sia via telefono, sia tramite gli<br />
altri mezzi (SIP, Skype, eccetera…)<br />
In aggiunta alla creazione di conferenze estemporanee, dovrà essere possibile, per i soli referenti tecnici<br />
degli enti, richiedere dei codici PIN statici e sempre attivi, in modo così da disporre di conference room<br />
subito disponibili, qualora non fosse possibile effettuare la configurazione a mezzo del servizio Web.<br />
Il servizio di creazione delle conferenze estemporanee dovrà anche essere offerto dal servizio di Help<br />
Desk, negli orari di apertura previsti.<br />
Il servizio di audio conferenza autogestito dovrà essere raggiungibile tramite i seguenti canali:<br />
Tramite un numero telefonico unico facente capo ad un interno della numerazione di RL, in modo<br />
da consentire l’accesso a tutti tramite un qualsiasi telefono<br />
Tramite un apposito contatto VoIP (SIP, Skype e altro), contattando il quale si abbia accesso ad un<br />
IVR che richiederà di digitare il PIN della conferenza<br />
6.2.1.2 Web conferencing<br />
Il servizio di conferenza dovrà mettere anche a disposizione una piattaforma che consenta agli utenti di<br />
organizzare delle conferenze via web, cioè degli eventi online schedulati durante i quali gli utenti possono<br />
collaborare. Le conferenze web affiancano alle tradizionali audio-conferenze la possibilità di<br />
collaborazione tramite chat, condivisione di documenti e video live o streaming.<br />
Il servizio di web conferencing è raggiungibile via web su infrastruttura messa a disposizione dal Fornitore<br />
e non necessariamente installata presso la rete di RL (purché la raggiungibilità da remoto non costituisca<br />
collo di bottiglia), personalizzata con lo schema di colori dell’ambiente RL e integrata con il Service<br />
catalogue via Web per la gestione delle richieste. Il sistema dovrà essere dimensionato in modo da<br />
permettere di eseguire almeno 30 conferenze in contemporanea con almeno 5 partecipanti ciascuna.<br />
Le principali caratteristiche che il sistema di web conference dovrà avere sono:<br />
Interfaccia web: tutte le funzionalità a cui gli utenti possono accedere ed elencate nel seguito<br />
dovranno essere accessibili tramite un’interfaccia web, senza alcuna necessità di installazione di<br />
software sulle postazioni, siano gli utenti interni o esterni ad RL.<br />
Gestione degli accessi al sistema: unicamente gli utenti di RL potranno organizzare web<br />
conference, mentre l’accesso come partecipanti sarà consentito a tutti mediante invio da parte<br />
dell’organizzatore di apposite e-mail contenenti credenziali di accesso personalizzate. Il sistema è<br />
collegato con la rubrica telefonica e, in generale con i sistemi di autenticazione di RL, quindi deve<br />
essere in grado di riconoscere gli utenti che ad esso si collegano. L’interfaccia per l’organizzazione<br />
delle conferenze dovrà comunque essere raggiungibile unicamente dall’interno della rete di RL.<br />
Funzionalità minime richieste<br />
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<br />
o Lo scopo basilare delle web conference è quello di offrire ai partecipanti la possibilità di<br />
condividere, oltre alla comunicazione vocale, anche applicazioni e desktop, in modo da<br />
poter lavorare collaborativamente<br />
o Il sistema consentirà anche di scambiare video live, tramite una webcam oppure di<br />
ricevere il flusso video proveniente dall’organizzatore, anche se la funzionalità di video<br />
comunicazione non è lo scopo principale<br />
o Il sistema dovrà consentire in particolare di<br />
• condividere una parte o tutto il desktop oppure applicazioni (in modo interattivo<br />
o unidirezionale)<br />
• conversare a voce o video, con la possibilità per l’organizzatore di gestire la<br />
conferenza in modo totalmente aperto, solo unidirezionale, assegnando la<br />
parola ai richiedenti<br />
• scambiare file all’interno della conferenza<br />
• disporre di una whiteboard remota su cui scrivere e prendere appunti<br />
• disporre di canali chat testuali diretti tra i partecipanti (disabilitabili<br />
eventualmente dall’organizzatore)<br />
• disporre di una chat room a lato della conferenza<br />
Registrazione della conferenza: il sistema potrà registrare tutta la conferenza, sia la parte audio<br />
sia la parte di condivisione dei dati o dei media, per visualizzazione o condivisione successiva.<br />
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6.2.2 Conferenze assistite e ad alta risoluzione<br />
Questa categoria di videoconferenze prevedono l’utilizzo in generale di terminali dedicati. Con<br />
l’eccezione delle conferenze che includono partecipanti esterni a RL e per cui si rende necessario il<br />
downscaling della risoluzione per adattarsi alle dotazioni altrui, tutte le conferenze di questo genere che<br />
includono solo partecipanti di RL si devono svolgere secondo le seguenti modalità base:<br />
Trasporto interamente su IP<br />
Risoluzione Full HD (1920x<strong>10</strong>80 progressive scan) a 30 frame al secondo per terminali da sala e<br />
almeno 720P (1200x720 progressive scan) a 30 frame al secondo per terminali personali<br />
Ogni terminale deve visualizzare i flussi video alla massima risoluzione possibile<br />
I terminali devono essere predisposti all’adattamento automatico della risoluzione a copertura di<br />
temporanee situazioni di congestione di rete, recuperando la massima risoluzione al risolversi<br />
della congestione<br />
Il traffico multimediale da videoconferenza deve essere trattato con l’opportuno livello di priorità<br />
sulla rete WAN, mantenendo comunque spazio a sufficienza per le comunicazioni telefoniche<br />
Il Concorrente è libero di proporre soluzioni aggiuntive, rispetto a quelle indicate, che prevedano<br />
per lo svolgimento di questo tipo di conferenze anche l’utilizzo di terminali non convenzionali,<br />
quali ad esempio webcam ad alta risoluzione connesse ad apposito software su PC oppure<br />
telecamere connesse a impianti TV.<br />
6.2.2.1 Videoconferenze con un ristretto numero di terminali<br />
In questo tipo di videoconferenze non è previsto l’intervento della MCU. Il sistema fornito deve consentire<br />
di effettuare chiamate fino a 4 partecipanti interni ad RL direttamente da un terminale di videoconferenza<br />
usato per contattare i partecipanti. Al fine di facilitare agli utenti l’accesso e la configurazione di questo<br />
tipo di conferenze, il Fornitore dovrà mettere a disposizione un’apposita rubrica accessibile tramite il<br />
telecomando dell’apparato di videoconferenza e che riporti in modo facilmente comprensibile i<br />
nominativi degli altri terminali. Tale rubrica sarà sviluppata in collaborazione con RL.<br />
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In questo tipo di videoconferenze deve comunque essere possibile chiamare un numero ridotto di utenze<br />
dotate di sola connettività audio (telefoni.<br />
Queste conferenze vedono l’utilizzo di due tipologie di terminali:<br />
Terminali da sala: si tratta dei terminali posizionati nelle varie sale riunioni. Sebbene anche da<br />
questi terminali deve essere possibile avviare una conferenza direttamente a partire dalla rubrica,<br />
soprattutto nel caso di sale riunioni di grandi dimensioni, è molto probabile che l’obiettivo sia<br />
quello di svolgere incontri con molte persone da un lato e dall’altro della conferenza, pertanto è<br />
probabile che si renda necessaria l’assistenza del Fornitore per organizzare la conferenza. Le<br />
caratteristiche tecniche minime e la quantità di questi terminali da fornire sono riportate in<br />
questo allegato tecnico al punto 7. Nel caso del Palazzo Lombardia, sono in parte già installati<br />
nelle sale multimediali che il Fornitore dovrà prendere in carico.<br />
Terminali personali: si tratta di terminali integrati in un monitor LCD pensati per l’utilizzo su una<br />
scrivania. Tali terminali non sono pensati per l’uso in sale riunioni e devono avere le seguenti<br />
caratteristiche tecniche minime:<br />
o Diagonale almeno parei a 19”<br />
o Telecamera integrata orientabile ad elevata qualità ottica, dotata di autofocus<br />
o Risoluzione almeno pari a 720P a 30 frame al secondo e microfono omnidirezionale ad<br />
alta sensibilità ed elevata risposta in frequenza<br />
o Dotati di interfaccia di gestione con telecomando e funzionalità simili a quelle dei<br />
terminali da sala, anche se con un più ridotto numero di ingressi/uscite<br />
o Dotati di cuffia con microfono possibilmente wireless per conversazioni private<br />
o In grado di gestire conferenze con fino a 3 flussi video in risoluzione 720P e fino a 5 flussi<br />
solo audio<br />
E’ prevista la fornitura di un quantitativo minimo di 250 e massimo di 500 terminali di videoconferenza<br />
personali inclusi nel canone e da installare su richiesta nei vari uffici di RL nel corso dell’appalto. Questo<br />
numero è da intendersi come variabile.<br />
RL potrà in qualsiasi momento fare richiesta di installazione o di rimozione di uno di questi terminali<br />
all’interno dell’intervallo di fornitura indicato. Il canone di noleggio relativo all’apparato verrà<br />
rispettivamente aggiunto o decurtato dal canone complessivo di servizio (cfr. Capitolato Speciale D’oneri,<br />
Art. 5) a partire dal mese successivo alla variazione.<br />
In caso di installazione di uno dei terminali, esso subirà il medesimo trattamento di ogni altra componente<br />
dell’appalto per quanto concerne la manutenzione programmata (cfr. Allegato Tecnico 2). Il canone di<br />
noleggio verrà corrisposto da RL per un minimo di 36 mesi dalla data di prima installazione. Qualora, dopo<br />
i trascorsi 36 mesi, il terminale non fosse più richiesto da RL, il suo canone di noleggio verrà stralciato dal<br />
canone complessivo ed il terminale stesso verrà ritirato dal Fornitore senza costi aggiuntivi per RL. Nel<br />
caso invece RL decida di mantenere il terminale il canone di noleggio sarà anch’esso mantenuto ma il<br />
terminale dovrà subire la revisione hardware prevista nell’ambito degli interventi di manutenzione<br />
programmata di cui all’Allegato Tecnico 2.<br />
6.2.2.2 Audio e videoconferenze assistite tramite Multiconferencing Unit<br />
Il servizio di conferenza dovrà prevedere anche la possibilità di effettuare audio e video conferenze<br />
tramite gli appositi apparati a disposizione nelle sale multimediali già predisposte o da predisporre a<br />
carico del Fornitore. In questo caso la video conferenza dovrà essere richiesta con le stessa procedura di<br />
prenotazione della sala multimediale e sarà effettuata con l’assistenza di un operatore dell’help desk.<br />
La conferenza assistita da MCU include i seguenti scenari macroscopici di riferimento, che il sistema dovrà<br />
supportare:<br />
Conferenza interna a RL interattiva tra terminali di sala: include un numero elevato di terminali.<br />
L’organizzatore della conferenza deve poter gestire attivamente i terminali connessi assegnando<br />
la parola e definendo il tipo di quadro che deve essere inviato ai terminali in modo flessibile<br />
(mixing di tutte le stazioni, solo la stazione che è in conversazione, …)<br />
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Conferenza interna a RL non interattiva: in questo caso un solo terminale è interattivo, mentre gli<br />
altri partecipanti ricevono tutti lo stesso flusso a partire dal terminale attivo.<br />
Conferenza con utenti esterni: in questo caso la conferenza coinvolge utenti che sono collegati<br />
tramite tecnologie diverse tra loro. La MCU dovrà supportare le seguenti tipologie di terminali<br />
esterni:<br />
o Terminali ISDN<br />
o Terminali IP basati su H.323 e SIP<br />
o Terminali Skype<br />
o Terminali telefonici tradizionali (solo audio)<br />
o Video telefoni cellulari UMTS<br />
La MCU potrà essere localizzata in uno dei centri stella di fonia oppure nella rete del Fornitore, e dovrà<br />
essere dotata della necessaria connettività in modo tale da non introdurre colli di bottiglia per l’entità dei<br />
flussi richiesti.<br />
La MCU va dimensionata per accettare conferenze singole con fino a 40 terminali connessi oppure un<br />
minimo di 5 conferenze contemporanee con <strong>10</strong> terminali ciascuna. Tutti i terminali sono in grado di<br />
funzionare con risoluzione Full HD a 30 frame al secondo, tuttavia la MCU dovrà gestire questi flussi in<br />
modo intelligente e riadattare la risoluzione per gestire al meglio la capacità di rete.<br />
Il sistema di video conferenza dovrà consentire inoltre di condividere tra gli utenti collegati documenti e<br />
presentazioni con il protocollo T.120 e di effettuare video conferenze con risoluzione full HD.<br />
Oltre ai flussi video, la MCU dovrà essere in grado di gestire un numero arbitrario di connessioni solo<br />
audio aggiuntive. Il servizio di conferenza con MCU può essere richiesto da RL anche per l’organizzazione<br />
di sole audio conferenze.<br />
La gestione di conferenze a mezzo MCU dovrà anche prevedere un servizio di registrazione della<br />
conferenza tramite il quale dovrà essere possibile registrare l’intera conferenza.<br />
Il sistema dovrà supportare la gestione di video conferenza di tipo dial-out (dalla MCU si contattano i<br />
partecipanti) o di tipo dial-in (i partecipanti contattano la MCU).<br />
La richiesta dei servizi di conferenza basati su MCU dovrà essere effettuare dai referenti tecnici tramite il<br />
service desk. Le modalità precise con cui questo servizio dovrà essere richiesto saranno definite in fare di<br />
progettazione di dettaglio.<br />
6.3 Il servizio di streaming multimediale<br />
Il servizio di streaming multimediale è utilizzato per l’invio in streaming su IP di eventi di RL. Tali eventi<br />
possono essere categorizzati come segue:<br />
Eventi periodici: accadono periodicamente e necessitano di una attribuzione di risorse più stabile.<br />
Sono ad esempio le sedute del Consiglio Regionale o le Commissioni.<br />
Eventi estemporanei interni: si tratta di eventi che riguardano internamente RL, quali ad esempio<br />
comunicazioni della presidenza al personale di RL<br />
Eventi mediatici: si tratta di eventi di tipo estemporaneo che hanno rilevanza mediatica verso il<br />
pubblico<br />
Il sistema di streaming realizzato deve essere caratterizzato da totale integrazione con il sistema delle<br />
regie delle sale multimediali e con il sistema di videoconferenza in modo tale da gestire la risorsa di<br />
streaming come un qualsiasi flusso audio/video in uscita. Deve sempre essere possibile selezionare la<br />
destinazione del flusso codificato (che sia in live streaming sull’apposito servizio, in differita oppure solo<br />
finalizzato alla archiviazione nello strumento di gestione dei contenuti multimediali, di cui al successivo<br />
punto 5.3.2.5.<br />
La fruizione del servizio di streaming da parte degli utenti potrà avvenire in due modalità:<br />
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Da apposito software installato sui PC: tale modalità dovrà prevedere una forma di autenticazione<br />
dell’utente in modo da consentire a ciascun referente tecnico di definire quali utenti abbiano<br />
diritto di accesso al servizio.<br />
Da decoder hardware collegabile a qualsiasi apparecchio TV a mezzo connessione HDMI: in<br />
questo caso il servizio sarà sempre disponibile senza alcuna autenticazione<br />
Nel seguito di questo capitolo sono illustrate le caratteristiche fondamentali e le funzionalità che il<br />
sistema deve supportare.<br />
6.3.1.1 Architettura generale del sistema di streaming<br />
L’architettura logica che si vuole ottenere si basa su una infrastruttura centralizzata posizionata<br />
preferibilmente presso il centro stella delle varie sedi di RL che dispongano di sale dotate di regia (incluse<br />
eventualmente alcune delle sedi periferiche), che svolga le funzioni di acquisizione, conversione e<br />
pubblicazione dei contenuti e di server per le sessioni di streaming.<br />
La modalità con cui si accede ai contenuti deve essere orientata tassativamente al maggior risparmio di<br />
banda possibile sui collegamenti geografici (MAN / WAN), tramite l’utilizzo di infrastrutture di Proxy o con<br />
l’utilizzo dei protocolli di IP multicast.<br />
Al fine di garantire la QoS il traffico emesso dal server di streaming dovrà essere marcato come in modo<br />
opportuno, tale da minimizzare gli effetti di varianza della latenza, caratteristica desiderata in caso di<br />
servizi real-time non interattivi come il video streaming.<br />
In Figura 12 è indicata l’architettura logica di base che si desidera ottenere. Si tenga conto che<br />
l’architettura è puramente indicativa e non vincolante; in particolare, il posizionamento dei server<br />
deputati all’archiviazione dei contenuti è oggetto di libera scelta da parte del Fornitore.<br />
Centrale di<br />
streaming<br />
Creazione<br />
contenuti<br />
off-line<br />
LAN 1<br />
DB Contenuti<br />
off-line<br />
LAN 2<br />
Rete MAN/<br />
WAN RL<br />
Streaming server<br />
Giunta<br />
Regionale<br />
Sistema di acquisizione e<br />
codifica contenuti live<br />
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LAN n<br />
Figura 12 - Architettura logica del servizio di streaming multimediale<br />
MCU<br />
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Nella progettazione dell’infrastruttura di streaming dovrà essere enfatizzata l’attenzione alle tecniche<br />
utilizzate per il risparmio della banda occupata sui link geografici senza incidere sulla qualità dei flussi. Tali<br />
tecniche possono includere una qualsiasi combinazione di utilizzo del multicast a livello IP, impiego di<br />
apparati proxy o altro.<br />
6.3.1.2 Protocolli supportati e qualità dei flussi video<br />
È consentito l’utilizzo di qualsiasi protocollo standard o proprietario per la realizzazione del servizio di<br />
video streaming.<br />
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Sarà in ogni caso considerata fattore di merito la compatibilità con il protocollo standard RTSP/RTP.<br />
Tutti i flussi streaming dovranno essere codificati con un protocollo di codifica audio/video che offra<br />
prestazioni in termini di banda occupata dal flusso, qualità e risoluzione dell’immagine analoghe o migliori<br />
rispetto allo standard MPEG4. A tal fine, il protocollo di codifica MPEG4 è indicato come termine minimo<br />
di paragone.<br />
L’invio dei flussi dovrà avvenire sfruttando per quanto possibile le tecniche di multicast al fine di non<br />
sovraccaricare i link di dorsale, con disaggregazione dei flussi unicamente a livello di apparato di accesso<br />
WAN. I codec ed i sistemi di impacchettamento dei flussi video devono essere caratterizzati da una logica<br />
di scalabilità, in modo da adattare la qualità del flusso ad eventuali temporanee situazioni di congestione,<br />
senza causare interruzioni.<br />
Il sistema di accesso ai canali di video streaming dovrà essere reso accessibile in tre modalità, a seconda<br />
della tipologia di dispositivo utilizzato per l’accesso:<br />
Accesso dati via podcast o streaming su dispositivo mobile (tramite apposito portale Web di<br />
accesso da realizzarsi nell’ambito dell’appalto): risoluzione almeno VGA con scalabilità verso QCIF<br />
e CIF in caso di mancanza di banda<br />
Accesso dati da apposita applicazione installata su PC: risoluzione almeno 720P (1280x720), 25<br />
frame al secondo minime, con codifica adattativa a scalare sino a risoluzione VGA o CIF in caso di<br />
mancanza di banda<br />
Accesso dati da decoder collegato a TV (il medesimo decoder utilizzato per l’accesso al servizio<br />
IPTV): Full HD <strong>10</strong>80 (1920x<strong>10</strong>80), 25 frame al secondo minime<br />
Al fine di realizzare queste modalità di accesso, dovrà essere fornito quanto segue:<br />
Software per l’accesso alla piattaforma di streaming da PC: può essere costituito sia da un client<br />
apposito, sia da un servizio raggiungibile via Web (con preferenza per il secondo). Da tale<br />
software dovrà essere possibile visualizzare anche precedenti registrazioni archiviate. Il software<br />
dovrà essere compatibile con le principali piattaforme client Windows da XP alle successive,<br />
MacOSX, Linux per le più recenti distribuzioni.<br />
Piattaforma Web per l’accesso da dispositivi mobili al servizio di streaming: interfaccia Web con<br />
template dinamico realizzato per l’accesso da dispositivi mobili di varia natura, con possibilità di<br />
accedere a contenuti di streaming live o archiviati e di disporre di un accesso di tipo podcasting.<br />
La piattaforma ed i contenuti dovranno essere fruibili come minimo da telefoni cellulari con<br />
sistema operativo iOS (iPhone), Android, Symbian (S60 v3 e v5), Windows Mobile 6 e 7.<br />
Decoder collegabile a televisori a mezzo di connessione HDMI, dotato di telecomando ed<br />
appositamente preconfigurato per offrire l’accesso al servizio di streaming. Da decoder deve<br />
anche essere possibile fruire, con navigazione semplificata da telecomando, dei contenuti<br />
archiviati. Il decoder può condividere l’accesso al servizio di streaming ed ai canali della<br />
piattaforma di TV digitale terrestre.<br />
6.3.1.3 Servizi offerti dal sistema<br />
I servizi che si desiderano ottenere da questa infrastruttura sono i seguenti:<br />
Streaming in diretta delle sedute del Consiglio Regionale. Il sistema dovrà essere in grado di<br />
gestire lo streaming live di più eventi in contemporanea, caso tipico nel caso dello streaming delle<br />
sessioni delle commissioni.<br />
Streaming in diretta di eventi o conferenze nelle sedi principali di RL<br />
Streaming in differita di contenuti video registrati<br />
Registrazione delle sedute per successiva visione non live<br />
Fruizione di una rassegna stampa video, con contenuti statici<br />
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Questi servizi devono essere erogati verso tutte le sedi di RL e deve essere possibile selezionare la qualità<br />
dei flussi uscenti sulla base sia dell’utente che dell’indirizzo IP di provenienza delle richieste.<br />
L’intero sistema di video streaming in tutte le sue parti dovrà essere gestibile da remoto tramite<br />
protocollo IP, al fine di poter essere integrato nella console unica di gestione.<br />
Al fine di dimensionare il sistema, si tenga conto che il servizio di streaming multimediale sarà reso<br />
accessibile a tutti gli utenti di RL e dovrà supportare l’erogazione dei contenuti con tecniche di multicast e<br />
di caching soprattutto per l’accesso dalle sedi periferiche. Il sistema dovrà supportare almeno <strong>10</strong>0 utenze<br />
concorrenti su flussi video diversi (l’utenza concorrente su singolo flusso video non dovrebbe incidere<br />
sulle prestazioni dello streaming server ma solo sulla rete).<br />
6.3.1.4 Caratteristiche della centrale di streaming<br />
Di seguito vengono elencati i requisiti tecnici minimi che ogni soluzione proposta per la centrale di<br />
streaming dovrà rispettare. Si consideri che l’architettura di base del sistema è lasciata alla scelta del<br />
Fornitore, fermo restando il requisito di installare le infrastrutture di acquisizione, codifica ed<br />
impacchettamento all’interno della rete di RL, senza utilizzare servizi esterni, per ragioni di sicurezza e<br />
riservatezza.<br />
Nella proposta della centrale di streaming deve in ogni caso essere rispettato il vincolo di separazione<br />
funzionale tra server di streaming, server di acquisizione e codifica e database dei contenuti off-line.<br />
Per soddisfare i requisiti di diffusione delle riprese effettuate nelle sale di RL, tra cui le sedute del<br />
Consiglio Regionale, i cui flussi video sono generati localmente, e per permettere l’accesso ai contenuti<br />
pre-registrati, l’infrastruttura di streaming dovrà avere i seguenti requisiti minimi.<br />
Sezione di acquisizione e conversione video<br />
o Acquisizione da sorgente video locale: le sedi di RL dispongono di appositi punti regia ove<br />
sono convogliati i flussi video delle sale multimediali interessate dall’acquisizione dei<br />
segnali per lo streaming. Il Fornitore dovrà provvedere alle operazioni di<br />
interconnessione dei sistemi video di RL con la centrale di streaming<br />
• Dotato almeno di 3 interfacce di acquisizione per video digitale in formato Full<br />
HD <strong>10</strong>80p<br />
• Dotato almeno di 3 interfacce di acquisizione per video analogico<br />
o Espandibilità: il server proposto dovrà essere espandibile in modalità modulare fino a<br />
supportare almeno 20 flussi analogici/digitali in entrata.<br />
Sezione di streaming<br />
o Streaming video e audio dei contenuti su rete IP con protocollo di codifica di prestazioni<br />
almeno pari ad MPEG4 per i flussi video ed Mpeg2 Layer 3 (MP3) per i flussi audio.<br />
Costituirà fattore di merito la compatibilità con i protocolli standard RTSP/RTP e MPEG4<br />
o Predisposizione per lo streaming video verso almeno 3000 utenti contemporaneamente<br />
o Controllo accessi sulla base dell’indirizzo IP di provenienza delle richieste<br />
o Selezione della qualità dei flussi video uscenti (generico o top level) sulla base dell’utente<br />
o dell’indirizzo IP<br />
o Supporto al multicast<br />
o Possibilità per gli utenti di consultare i contenuti live e registrati disponibili sul video<br />
server tramite un comune browser web e possibilità di accedere direttamente ai<br />
contenuti anche tramite link posti su altri siti web<br />
o Disponibilità di un sistema di Digital Asset Management con interfaccia Web (si veda il<br />
punto seguente).<br />
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o Possibilità di accettare in entrata almeno 30 flussi video contemporanei per applicazioni<br />
di "live streaming".<br />
o Separazione funzionale tra la parte del server dedicata allo streaming su IP e la parte<br />
dedicata all’acquisizione/codifica dei contenuti. Si vuole in tal modo consentire<br />
l’eventuale remotizzazione di alcune di queste componenti, ad esempio localizzando<br />
l’apparato di acquisizione/codifica in una sala regia ed il server di streaming nella sala<br />
macchine CED<br />
o Funzionalità avanzate di logging per l’accesso ai contenuti<br />
Non vengono fornite indicazioni in merito alle caratteristiche di componenti aggiuntive dell’architettura di<br />
streaming quali server Proxy o cache, in quanto considerate parte integrante dell’infrastruttura. Il<br />
Fornitore ha la facoltà di decidere in qualsiasi momento se utilizzare tali componenti, procedendo alla loro<br />
fornitura, installazione e configurazione senza esporre oneri aggiuntivi ad RL.<br />
6.3.1.5 Caratteristiche del sistema di gestione dei contenuti multimediali<br />
Questo sottosistema del servizio di streaming, comunemente identificato sul mercato con l’acronimo<br />
DAM-Digital Asset Management, offre un servizio completo per la gestione e la pubblicazione di contenuti<br />
archiviati off-line e per l’accesso sia ai contenuti off-line che live.<br />
Il sistema dovrà fornire a chi pubblica i contenuti le seguenti funzionalità<br />
Dotato di un’interfaccia web di semplice utilizzo, che consenta di autenticare gli utenti e di<br />
limitare l’accesso alla pubblicazione dei soli contenuti di responsabilità degli utenti stessi.<br />
I contenuti devono essere immagazzinati in un database e devono essere organizzabili secondo<br />
una struttura tematica il più possibile flessibile.<br />
L’addetto deve poter pubblicare e rimuovere dalla pubblicazione i contenuti (sia Live, sia<br />
registrati) secondo il proprio profilo di accesso e definire il livello di accesso consentito agli utenti<br />
al contenuto pubblicato<br />
Deve essere possibile effettuare archiviazione dei video con appositi tag e ricerca dei contenuti<br />
archiviati<br />
Il sistema deve offrire all’utente tecnico di RL la possibilità di creare versioni ricodificate a bassa<br />
risoluzione dei contenuti archiviati nativamente in Full HD<br />
Il sistema deve offrire opportuni agganci applicativi per consentire l’inserimento di contenuti<br />
audio/video in altri siti ed applicazioni Web, ad esempio per la pubblicazione di un video sul<br />
portale istituzionale di RL. Tale interfaccia deve essere il più possibile semplificata e costituita da<br />
un blocco di codice minimale di tipo AJAX, HTML5 o Flash che caratterizzi ciascun contenuto<br />
video e sia pubblicabile su una qualsiasi pagina web. L’erogazione effettiva del contenuto avverrà<br />
direttamente dalla piattaforma di streaming (funzionalità, a titolo esemplificativo, analoga a<br />
servizi pubblici quali YouTube o Vimeo).<br />
L’accesso ai contenuti da parte degli utenti dovrà avvenire in accordo a quanto definito dagli addetti alla<br />
pubblicazione nel sistema di digital asset management. Il Fornitore dovrà prevedere apposite sessioni di<br />
formazione tecnica per gli addetti alla pubblicazione designati da RL, al fine di trasferire le competenze<br />
necessarie alla gestione del servizio.<br />
Il Fornitore dovrà fornire, mettere in esercizio e gestire l’intera infrastruttura di gestione dei contenuti. Il<br />
servizio comprendente le seguenti attività:<br />
Fornitura e gestione delle licenze software (la titolarità resterà in capo al Fornitore)<br />
Fornitura e messa in esercizio e di tutto l’hardware necessario al funzionamento del servizio,<br />
ovvero:<br />
o Server applicativi di potenza elaborativa sufficiente a gestire un traffico di streaming di<br />
almeno 5 flussi video differenti in full HD e 50 in risoluzione VGA in contemporanea verso<br />
la centrale di streaming<br />
o Storage di capacità almeno pari a 50 TB (terabytes)<br />
o Apparati di interconnessione con la centrale di streaming e/o con le regie<br />
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Servizi di installazione iniziale, testing, connessione con impianti esterni, manutenzione correttiva<br />
ed evolutiva<br />
Servizi di copia su DVD di contenuti archiviati, su richiesta di RL<br />
Servizi di assistenza e formazione al personale di RL che utilizzerà il sistema<br />
Per le sole parti hardware, è consentita la proposta di questo servizio in forma di Software as a Service,<br />
ovvero l’utilizzo di infrastrutture di Digital Asset Management dislocate in locali del Fornitore e condivise<br />
con altri clienti, purché sia garantita la separazione logica dell’ambiente di RL da quello di altri clienti con<br />
elevati livelli di sicurezza e tale utilizzo in condivisione non abbia impatti sulla qualità del servizio e le<br />
performance minime richieste in precedenza.<br />
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7 Servizi di allestimento e gestione delle sale multimediali<br />
7.1 Allestimento delle sale multimediali in via Taramelli<br />
Nella sede di via Taramelli, nell’ambito delle operazioni di ristrutturazione interna, è richiesta la fornitura<br />
degli allestimenti delle sale multimediali. Per sale multimediali si intendono aule attrezzate per riunioni,<br />
lezioni, videoconferenze o altro scopo non direttamente collegato al normale lavoro di ufficio.<br />
In questo capitolo sono indicati i requisiti tecnici minimi degli allestimenti da mettere in esercizio. Per i<br />
servizi di gestione delle sale multimediali ed assistenza agli eventi si rimanda invece all’Allegato Tecnico 2<br />
Per tutte le sale multimediali da realizzarsi, il Fornitore dovrà erogare i seguenti servizi:<br />
Servizio di realizzazione e messa in esercizio delle sale multimediali comprendente<br />
o tutta l’apparecchiatura elettronica necessaria per la realizzazione dell’infrastruttura<br />
tecnologica delle sale, secondo i requisiti indicati da RL nei successivi paragrafi.<br />
o Opere civili necessarie alla posa di vie cavo anche ad incasso o tra piani adiacenti<br />
dell’edificio, cablaggi entro condotti preesistenti utilizzando tutte le opportune<br />
separazioni tra tipologie distinte di segnali e di correnti veicolate come da normative<br />
vigenti, attestazione e certifica di tutti i cablaggi installati<br />
o Opere civili necessarie al montaggio degli apparati hardware di sala a parete, a soffitto o<br />
a incasso<br />
Servizio di gestione e manutenzione delle sale multimediali (si veda l’Allegato Tecnico 2 per<br />
ulteriori dettagli).<br />
Servizio di assistenza a riunioni ed eventi.<br />
7.1.1 Impianti e caratteristiche strutturali di base delle Sale Multimediali<br />
Le sale sono solitamente già predisposte con alcune infrastrutture di supporto, quali canaline o tubi<br />
corrugati per il passaggio cavi, scatole a soffitto e/o a muro per i comandi del video proiettore e dello<br />
schermo. Tali infrastrutture non sono facilmente modificabili, pertanto è richiesta al Fornitore la<br />
flessibilità necessaria nella scelta delle componenti per adattare l’allestimento alle predisposizioni<br />
disponibili.<br />
Eventuali lavori civili di adattamento delle canalizzazioni esistenti o di posa di nuove canalizzazioni sono a<br />
carico di RL, che li eseguirà in seguito ad analisi congiunta delle necessità con il Fornitore, onde<br />
ottimizzarli e ridurli al minimo necessario.<br />
Nel caso in cui nella sala sia prevista una cabina di regia, sarà già predisposta l’alimentazione elettrica e il<br />
collegamento alla rete là dove sarà posizionata la cabina.<br />
Sono comunque a carico del Fornitore:<br />
La fornitura ed il montaggio delle staffe di fissaggio per il video proiettore, i monitor e per<br />
qualsiasi altro accessorio ad incasso o fissato a parete o soffitto<br />
Le opere necessarie ad infilare i cavi nelle vie cavo<br />
L’allacciamento all’impianto elettrico e alla rete dati<br />
7.1.1.1 Adeguamento degli impianti allo stile degli arredi<br />
RL desidera l’appalto di impianti il più possibile nascosti, sfruttando anche gli eventuali armadi esistenti. È<br />
apprezzato, per quanto possibile, l’impiego di tecnologie wireless, mantenendo le caratteristiche minime<br />
indispensabili a garantire la sicurezza in termini di privacy e di funzionamento, al fine di evitare la<br />
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proliferazione di cavi e rendere più semplice il riposizionamento degli elementi facenti parte<br />
dell’impianto, in particolare casse acustiche, telecamere o altre.<br />
7.1.1.2 Caratteristiche di base degli impianti microfonici<br />
Si richiede inoltre che, ovunque possibile, gli impianti microfonici da tavolo installati nelle sale siano dotati<br />
di microfoni con tecnologia di comunicazione wireless e relativa stazione di ricarica delle batterie. La<br />
tecnologia wireless prescelta potrà essere radio o ad infrarossi. La scelta dovrà essere effettuata tenendo<br />
conto delle massime prestazioni in termini di qualità sonora e, soprattutto, in modo da evitare qualsiasi<br />
influsso di interferenze da altri sistemi microfonici nell’edificio o da altri fattori esogeni.<br />
Gli impianti microfonici wireless mobili (headmount, Lavalier o a gelato) dovranno ovviamente disporre di<br />
tecnologia radio.<br />
7.1.2 Tipologie di allestimento<br />
RL ha previsto quattro diversi tipi di allestimento per le sale riunioni nella nuova sede, che verranno<br />
descritti dettagliatamente nei paragrafi seguenti:<br />
Allestimento tipo A1<br />
Allestimento tipo A2<br />
Allestimento tipo A3 e auditorium<br />
Allestimento tipo Aula Formazione: si veda il capitolo 7.3<br />
7.1.2.1 Allestimento tipo A1<br />
L’allestimento A1 è il più semplice, adottato per sale con un ridotto numero di posti (fino a 20) e prevede<br />
solo la disponibilità di un sistema di proiezione multimediale che consenta sia la visualizzazione di<br />
presentazioni da sorgente PC, sia la visione televisiva.<br />
L’allestimento A1 allestimenti dovrà avere la seguente dotazione minima:<br />
Sistema di amplificazione audio e videoconferenza:<br />
o Terminale standalone di video-conferenza su IP, dotato delle seguenti caratteristiche<br />
tecniche minime:<br />
• Sezione video<br />
telecamera separabile dall’apparato terminale con cavo di collegamento<br />
di almeno 3 m di lunghezza<br />
ottica ad elevata qualità e luminosità<br />
zoom con escursione da inquadratura grandangolare a minima<br />
distorsione (a fuoco da 50cm) ad inquadratura tele per mezzobusto fino<br />
a <strong>10</strong> metri di distanza<br />
autofocus<br />
movimento motorizzato con memoria rapida delle inquadrature<br />
sarà apprezzata una soluzione per la visualizzazione dello stato di<br />
“microfono aperto”: tale soluzione deve rimandare la luce rossa/verde<br />
dello stato di microfono chiuso/aperto su un pannellino luminoso posto<br />
sopra il monitor, in modo che sia ben visibile a tutti i partecipanti<br />
completamente controllabile da telecomando<br />
Funzionalità di inquadratura automatica del relatore<br />
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<br />
<br />
Massima risoluzione video consentita Full HD (1920x<strong>10</strong>80 punti<br />
progressive scan) ad almeno 30 frame al secondo, con funzioni di<br />
rescaling automatico a seconda della banda disponibile<br />
Visualizzazione Picture in Picture della scena ripresa dalla telecamera<br />
locale<br />
• Sezione audio<br />
Microfono omnidirezionale ad elevato guadagno con risposta in<br />
frequenza almeno da 50 a 18000 Hz con cavo di collegamento di<br />
lunghezza almeno pari a 3m<br />
Pulsante integrato per l'esclusione del microfono con LED indicatore di<br />
microfono acceso/spento<br />
Controllo automatico del guadagno e funzionalità di cancellazione<br />
dell’eco e del rumore di fondo di sala<br />
• Connessioni di I/O<br />
Connessione di rete ethernet RJ45<br />
Uscita audio stereo analogica RCA e digitale con connettore ottico o RCA<br />
Connettore jack per cuffia<br />
Uscita video digitale in standard digitale DVI o HDMI, e composita con<br />
connettori RCA<br />
Ingresso audio/video aggiuntivo in risoluzione full HD con connettore<br />
HDMI o DVI o analogico composito per consentire la connessione di PC<br />
o altre periferiche per la visualizzazione di contenuti (DVD, altri<br />
dispositivi audio/video)<br />
• Funzionalità di conferenza<br />
Possibilità di organizzare conferenze a 3 direttamente dal terminale, con<br />
risoluzione video di almeno 720P (1360x720 punti progressive scan) per<br />
canale e funzioni di rescaling automatico<br />
Funzionalità di ingrandimento automatico a video dell’endpoint<br />
attualmente in conversazione<br />
Monitoraggio del terminale tramite protocollo SNMP e gestibilità<br />
completa da remoto mediante interfaccia Web.<br />
Supporto agli standard SIP e H.323, con funzionalità di cifratura del<br />
traffico, NAT traversal e supporto alle sessioni H.239 (video e dati)<br />
Funzioni di chiamata rapida, accesso alla rubrica telefonica e memoria<br />
degli interni telefonici e indirizzi IP chiamati<br />
Sistema di videoregistrazione<br />
o Sistema di videoregistrazione su DVD e HDD con riproduzione in FULL HD e con ingressi<br />
HDMI oltre che analogici e FireWire.<br />
o Dotazione di una uscita LAN per l’accesso ai file registrati anche da rete<br />
o Possibilità di effettuare anche registrazioni del solo audio in formato MP3 o WMA con<br />
qualità selezionabile<br />
o Selezione semplificata della fonte di registrazione<br />
Sistema di proiezione multimediale e visione TV<br />
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<br />
<br />
o Display LCD con sintonizzatore DVB-T integrato, montato su supporto spostabile su ruote<br />
dotate di blocco, con mensole per l’alloggiamento del videoregistratore e del terminale<br />
per videoconferenze. La selezione del mobile per il supporto dovrà avvenire, per colori e<br />
finiture, in armonia con l’estetica degli arredi scelti.<br />
o Il display così installato dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche minime<br />
• dimensioni dello schermo almeno pari a 52 pollici in diagonale in fattore di forma<br />
16:9<br />
• doppio sintonizzatore TV analogico e digitale in standard DVB-T con slot per<br />
smart card e supporto alle funzioni di TV interattiva MHP<br />
• ingresso USB per la visualizzazione di fotografie o brani audio in formato MP3<br />
• risoluzione full HD <strong>10</strong>80P (1920x<strong>10</strong>80)<br />
• rapporto di contrasto: almeno pari a 15.000:1<br />
• luminosità minima di 500 cd/mq<br />
• interfacce: almeno una D-SUB, almeno 1 HDMI, almeno 1 DVI, almeno 1 S-Video<br />
ed almeno 1 video composito, jack per cuffie e uscita audio stereo<br />
• impianto di diffusione sonora stereo integrato in grado di garantire la corretta e<br />
omogenea copertura dell’area di ascolto con minimo 70dB +/- 3dB per<br />
postazione di ascolto con Headroom non inferiore a 6dB e indice STI non<br />
inferiore a 0.7<br />
Collegamento delle componenti TV, videoregistratore e terminale di videoconferenza in modo da<br />
poter commutare l’ingresso al display sulla sorgente desiderata<br />
Fornitura di cavi di collegamento di lunghezza almeno pari a 5m ciascuno per la connessione di PC<br />
con uscita VGA, DVI-A, HDMI al display della sala<br />
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7.1.2.2 Allestimento tipo A2<br />
L’allestimento A2, è previsto in sale riunioni di medio/piccole dimensioni ma dotate di un numero<br />
sufficientemente ampio di postazioni tali da poter essere utilizzate per riunioni o incontri ufficiali.<br />
Dovrà prevedere le seguenti dotazioni base:<br />
Sistema di amplificazione audio:<br />
o Pre mixer a controllo manuale \ digitale con almeno quattro zone in uscita indipendenti e<br />
almeno 5 ingressi micro \ linea con phantom power<br />
• selezione delle zone dal frontale<br />
• regolazione toni e sensibilità indipendente per ogni I/P micro<br />
• noise gate inseribile in mix con treshold regolabile<br />
• controllo seriale RS 232.<br />
o Impianto microfonico wireless<br />
• 2 microfoni wireless radio portatili handheld con trasmettitore integrato.<br />
• 2 microfoni wireless radio di tipo Lavalier con clip per l’aggancio e trasmettitore<br />
da cintura.<br />
• basi da tavolo con microfono con capsula di tipo a cardioide a “collo d’oca”,<br />
pulsante per la richiesta della voce e led di segnalazione di attività. Il numero di<br />
basi è calcolato in numero pari al 60% dei posti previsti per la sala (per il numero<br />
di posti per sala si faccia riferimento all’Allegato tecnico 1).<br />
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<br />
• una delle basi da tavolo con funzione presidenza, in grado di regolare gli<br />
interventi delle altre basi.<br />
• microfono da tavolo omnidirezionale ad uso delle video conferenze<br />
• sistema di ricezione e controllo delle basi microfoniche e dei microfoni wireless<br />
da mano e da cravatta, montabile a rack.<br />
• tutti i microfoni forniti dovranno avere risposta in frequenza minima da 75 Hz a<br />
14.000 Hz<br />
o Diffusione sonora<br />
• almeno 4 diffusori bass reflex (oppure aggiuntivi, in numero sufficiente per avere<br />
una buona acustica in ogni punto della sala) con potenza almeno pari a 120W ad<br />
8 ohm, installazione ad incasso ed in generale in grado di armonizzarsi con il<br />
design degli interni<br />
• 2 diffusori compatti in configurazione array con potenza almeno pari a 150W a 8<br />
ohm, predisposti per il montaggio in verticale lato LCD\Plasma o schermo<br />
• risposta in frequenza: 20 Hz – 20.000 Hz è richiesta l’installazione di idoneo<br />
subwoofer in accordo con l’estetica di sala<br />
• l’impianto di diffusione sonora installato dovrà essere in grado di garantire la<br />
corretta e omogenea copertura dell’area di ascolto con minimo 70dB +/- 3dB per<br />
postazione di ascolto con Headroom non inferiore a 6dB e indice STI non<br />
inferiore a 0.7<br />
Sistema di proiezione multimediale e TV:<br />
o In luogo del display LCD, nelle sale con allestimento A2 è previsto un sistema con<br />
videoproiettore montato a soffitto con il relativo supporto e schermo a parete avente le<br />
seguenti caratteristiche tecniche minime:<br />
• risoluzione: Nativa Full HD <strong>10</strong>80P (1920x<strong>10</strong>80 punti) in fattore di forma 16:9,<br />
compatibile con ingresso PC in formato 4:3 fino a risoluzioni di 1600x1200, con<br />
funzione di auto-adattamento della risoluzione<br />
• luminosità: almeno pari a 3.500 ANSI lumen<br />
• rapporto di contrasto almeno pari a 2.500:1<br />
• interfacce di ingresso D-SUB, HDMI o DVI, DVI, S-Video e composito<br />
• telecomando per il controllo remoto e scheda di rete per la gestione e la<br />
supervisione in remoto<br />
• obiettivo con zoom motorizzato telecomandabile in grado di produrre un quadro<br />
con diagonale di almeno <strong>10</strong>0” a 3m di distanza senza distorsioni<br />
• controlli di distorsione a trapezio simmetrico, botte, cuscino, trapezio<br />
asimmetrico<br />
• scheda esterna con sintonizzatore digitale DVB-T<br />
o Schermo per proiezione di idonee dimensioni a garantire una corretta visualizzazione a<br />
tutti i partecipanti. Le dimensioni in diagonale dello schermo dovranno essere adeguate<br />
alle dimensioni della sala e comunque non inferiori a 120”.<br />
o Sintonizzatore TV digitale DVB-T ed analogico dotato di slot per smart card e output<br />
HDMI<br />
o Video Processore con DSP di conversione e cross scaling UP \ DOWN da analogico a HD -<br />
SDI e viceversa, con possibilità di effetti seamless \ cuts \ fading \ egde blending e PIP e<br />
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<br />
correttamente dimensionato per garantire la fruizione dei segnali presenti in sala inclusa<br />
videoconferenza Full HD. Questo componente avrà la funzione di<br />
• consentire la selezione in modo semplificato della fonte video da visualizzare (ad<br />
es: videoconferenza o PC) e la miscelazione dei vari segnali in modo flessibile<br />
• consentire il collegamento di dispositivi esterni quali PC o altre fonti anche se<br />
non dotate di uscite digitali<br />
• telecomando unificato per il controllo remoto di tutte le apparecchiature<br />
dell’impianto audio/video, incluse videoconferenza e impianto di<br />
videoregistrazione. Il telecomando può anche essere di marca differente dal<br />
display televisore, purché sia consegnato completamente configurato per la<br />
gestione di tutti gli impianti. La centrale CPU del telecomando dovrà avere<br />
connettività di rete e protocollo TCP/IP per garantirne la gestione attraverso il<br />
sistema di supervisione globale del network multimediale.<br />
Sistema di video-conferenza:<br />
o Terminale standalone di video-conferenza su IP, dotato delle seguenti caratteristiche<br />
tecniche minime:<br />
• Sezione video<br />
telecamera separabile dall’apparato terminale con cavo di collegamento<br />
di almeno 5 m di lunghezza<br />
ottica ad elevata qualità e luminosità<br />
zoom con escursione da inquadratura grandangolare a minima<br />
distorsione (a fuoco da 50cm) ad inquadratura tele per mezzobusto fino<br />
a 15 metri di distanza<br />
autofocus<br />
movimento motorizzato con memoria rapida delle inquadrature<br />
completamente controllabile da telecomando<br />
sarà apprezzata una soluzione per la visualizzazione dello stato di<br />
“microfono aperto”: tale soluzione deve rimandare la luce rossa/verde<br />
dello stato di microfono chiuso/aperto su un pannellino luminoso posto<br />
in posizione ben visibile da tutti gli astanti, in modo che sia facilmente<br />
comprensibile a tutti lo stato della conferenza<br />
Funzionalità di inquadratura automatica del relatore<br />
Massima risoluzione video consentita Full HD (1920x<strong>10</strong>80 punti<br />
progressive scan) ad almeno 30 frame al secondo, con funzioni di<br />
rescaling automatico a seconda della banda disponibile<br />
Visualizzazione Picture in Picture della scena ripresa dalla telecamera<br />
locale<br />
• Sezione audio<br />
Collegamento all’impianto microfonico di sala<br />
Controllo automatico del guadagno e funzionalità di cancellazione<br />
dell’eco e del rumore di fondo di sala<br />
• Connessioni di I/O<br />
Connessione di rete ethernet RJ45<br />
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<br />
<br />
Uscita audio stereo analogica RCA e digitale con connettore ottico o RCA<br />
Connettore jack per cuffia<br />
Uscita video digitale in standard digitale DVI o HDMI, analogica VGA D-<br />
SUB e composita con connettori RCA<br />
Ingresso audio/video aggiuntivo in risoluzione full HD con connettore<br />
HDMI o DVI o analogico composito per consentire la connessione di PC<br />
o altre periferiche per la visualizzazione di contenuti (DVD, altri<br />
dispositivi audio/video)<br />
• Funzionalità di conferenza<br />
Possibilità di organizzare conferenze a 3 direttamente dal terminale, con<br />
risoluzione video di almeno 720P (1360x720 punti progressive scan) per<br />
canale e funzioni di rescaling automatico<br />
Funzionalità di ingrandimento automatico a video dell’endpoint<br />
attualmente in conversazione<br />
Monitoraggio del terminale tramite protocollo SNMP e gestibilità<br />
completa da remoto mediante interfaccia Web.<br />
Supporto agli standard SIP e H.323, con funzionalità di cifratura del<br />
traffico, NAT traversal e supporto alle sessioni H.239 (video e dati)<br />
Funzioni di chiamata rapida, accesso alla rubrica telefonica e memoria<br />
degli interni telefonici e indirizzi IP chiamati<br />
Sistema di videoregistrazione<br />
o Sistema di videoregistrazione su DVD e HDD con riproduzione in FULL HD e con ingressi<br />
HDSDI oltre che analogici e FireWire.<br />
o Dotazione di una uscita LAN per l’accesso ai file registrati anche da rete<br />
o Possibilità di effettuare anche registrazioni del solo audio in formato MP3 o WMA con<br />
qualità selezionabile<br />
o Selezione semplificata della fonte di registrazione<br />
Sistema di controllo impianti di sala e altri impianti speciali<br />
o La sala dovrà essere dotata di un sistema di telecontrollo degli impianti dotato di<br />
centralina e telecomando wireless touch-screen per gestire in modo semplificato il<br />
sistema di illuminazione, i tendaggi e gli oscuramenti motorizzati, la selezione<br />
dell’ingresso audio/video del proiettore, l’accensione/spegnimento dello stesso. Il<br />
sistema installato dovrà essere compatibile almeno con il protocollo per il controllo di<br />
impianti domotici Siemens EIB/DALI. Si tenga presente che le sale sono dotate di impianti<br />
di azionamento dei tendaggi di tipo tradizionale con comando a pulsante<br />
o Gli impianti di sala dovranno essere dotati di funzionalità di distacco automatico in caso<br />
di attivazione dell’impianto EVAC di evacuazione assistita. In queste situazioni il sistema<br />
di controllo dovrà automaticamente posizionarsi in uno scenario con le luci di sala accese<br />
e tutti gli impianti audio/video spenti<br />
o Data la presenza di un impianto di videoconferenza ad alta qualità e date le dimensioni<br />
della sala, dovrà essere previsto un impianto di illuminazione aggiuntivo rispetto a quello<br />
già presente in sala. L’impianto di illuminazione aggiuntivo dovrà essere di potenza<br />
illuminante sufficiente a garantire una visione ottimale della sala dalla telecamera<br />
dell’impianto di videoconferenza con una corretta resa dei colori. Nella scelta<br />
dell’impianto si dovranno considerare i seguenti requisiti minimi:<br />
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3<strong>10</strong>1<br />
3<strong>10</strong>2<br />
3<strong>10</strong>3<br />
3<strong>10</strong>4<br />
3<strong>10</strong>5<br />
3<strong>10</strong>6<br />
3<strong>10</strong>7<br />
3<strong>10</strong>8<br />
3<strong>10</strong>9<br />
31<strong>10</strong><br />
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• L’impianto dovrà essere integrato con il sistema di controllo di cui al punto<br />
precedente in modo da poter selezionare gli scenari di illuminazione sulla base<br />
dell’utilizzo della sala<br />
• Le lampade selezionate dovranno essere del tipo ad incasso armonizzate con gli<br />
arredi di sala e con impiego di tecnologie che limitino al massimo gli effetti di<br />
riscaldamento<br />
7.1.2.3 Allestimento tipo A3<br />
Questo allestimento è analogo a quello A2 definito in precedenza, con le seguenti caratteristiche minime<br />
aggiuntive.<br />
Impianto di videoripresa e audio/video/mixing<br />
o Due telecamere digitali a soffitto (che diventano quattro in caso di sale con più di 49<br />
posti, come indicato nell’Allegato Tecnico 1) motorizzate dotate delle seguenti<br />
caratteristiche minime<br />
• rotanti a 340 gradi in orizzontale e almeno <strong>10</strong>0 gradi in verticale<br />
• velocità massima di rotazione PAN 90°s TILT 70°s<br />
• sistema di auto inquadratura dello speaker ad attivazione automatica<br />
dall’impianto microfonico (lo speaker con il microfono attivo viene inquadrato)<br />
con selezione automatica della telecamera appropriata<br />
• Risoluzione delle telecamere in Full HD<br />
• Frame rate in acquisizione almeno pari a 30 FPS<br />
• Zoom ottico motorizzato in grado di passare da una inquadratura grandangolare<br />
a copertura dell’80% della superficie della sala ad una inquadratura diretta a<br />
copertura del singolo speaker in mezzobusto<br />
• Minimo di 9 impostazioni preset<br />
o Sistema di commutazione e mixing audio/video comandabile da remoto con possibilità di<br />
definire varie configurazioni di sala e montabile a rack, in modo da contenere lo spazio<br />
occupato<br />
o Matrice video con funzioni di mixer seamless per la gestione delle telecamere aggiuntive<br />
Impianto di videoconferenza<br />
o Il terminale di videoconferenza, rispetto all’allestimento A1, non sarà dotato di<br />
telecamera esterna, ma collegato con il mixer audio/video in modo da poter essere<br />
miscelato con il sistema di videoproiezione e ricevere in ingresso il segnale audio/video<br />
proveniente dalla sala, l’impianto microfonico ed eventualmente la sorgente video da PC<br />
usata per proiettare slide show. Il terminale adottato dovrà essere adatto al montaggio<br />
in rack<br />
Sistema di amplificazione audio e diffusione sonora:<br />
o Caratteristiche dell’impianto di amplificazione e diffusione sonora analoghe<br />
all’allestimento A2<br />
o Il mixer audio in questo caso è sostituito dall’impianto di mixing audio/video indicato in<br />
precedenza<br />
o Numero di basi microfoniche da tavolo pari almeno al 60% del numero di posti della sala<br />
Sistema di proiezione multimediale:<br />
o Analogo all’allestimento A2.<br />
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3163<br />
3164<br />
Impianti speciali e regia:<br />
o Console di regia per la movimentazione delle telecamere per la gestione e registrazione<br />
dei segnali audio/video della sala. Ove possibile, per ragione di contenimento degli spazi<br />
ed estetiche, l’interfaccia di controllo della console deve essere basata su software per<br />
PC e non su banchi di regia classici<br />
o La sala dovrà essere dotata di un sistema di telecontrollo degli impianti dotato di<br />
centralina e telecomando wireless touch-screen per gestire in modo semplificato il<br />
sistema di illuminazione, i tendaggi e gli oscuramenti motorizzati, la selezione<br />
dell’ingresso audio/video del proiettore, l’accensione/spegnimento dello stesso. Il<br />
sistema installato dovrà essere compatibile almeno con il protocollo per il controllo di<br />
impianti domotici Siemens EIB/DALI. Si tenga presente che le sale sono dotate di impianti<br />
di azionamento dei tendaggi di tipo tradizionale con comando a pulsante.<br />
o Tale sistema dovrà consentire anche la possibilità di definire scenari memorizzati per<br />
l’impostazione rapida della sala e, ove sia previsto il sistema di room combining, essere<br />
controllato da remoto via rete dati da una console centrale unica.<br />
o Gli impianti di sala dovranno essere dotati di funzionalità di distacco automatico in caso<br />
di attivazione dell’impianto EVAC di evacuazione assistita. In queste situazioni il sistema<br />
di controllo dovrà automaticamente posizionarsi in uno scenario con le luci di sala accese<br />
e tutti gli impianti audio/video spenti<br />
o Data la presenza di un impianto di videoconferenza e di ripresa ad alta qualità e date le<br />
dimensioni della sala, dovrà essere previsto un impianto di illuminazione aggiuntivo<br />
rispetto a quello già presente in sala. L’impianto di illuminazione aggiuntivo dovrà essere<br />
di potenza illuminante sufficiente a garantire una visione ottimale di ogni area della sala<br />
dall’impianto di videoripresa con una corretta resa dei colori. Nella scelta dell’impianto si<br />
dovranno considerare i seguenti requisiti minimi:<br />
• L’impianto dovrà essere integrato con il sistema di controllo di cui al punto<br />
precedente in modo da poter selezionare gli scenari di illuminazione sulla base<br />
dell’utilizzo della sala<br />
• Le lampade selezionate dovranno essere del tipo ad incasso armonizzate con gli<br />
arredi di sala e con impiego di tecnologie che limitino al massimo gli effetti di<br />
riscaldamento<br />
La dotazione di sala comprende la posa in opera di tutti i cablaggi necessari al trasporto del segnale agli<br />
impianti di sala ed il collegamento del sistema di controllo all’impianto elettrico. E’ altresì incluso<br />
nell’appalto il rack compatto completo di cablaggi e accessori atti ad ospitare gli apparati centrali di<br />
amplificazione e mixing.<br />
Il Fornitore dovrà anche provvedere all’esecuzione di tutte le eventuali opere edili per il posizionamento<br />
di vie cavo qualora non presenti o non sufficienti e per il montaggio dei vari accessori a parete o a soffitto.<br />
I cavi coassiali per il trasferimento dei segnali dovranno essere selezionati per contenere le perdite del<br />
segnale in valori bassi mantenendo le dimensioni del cavo ridotte per evitare intasamenti delle<br />
canalizzazioni. NB. E’ richiesta la presentazione della documentazione relativa ai cavi scelti che sarà<br />
sottoposta a valutazione e qualora accettata non sarà sostituibile in corso d’opera.<br />
Dovranno inoltre essere adottati accorgimenti per evitare che differenze di potenziale di terra tra le varie<br />
apparecchiature connesse alla rete multimediale ma localizzate in punti distanti tra loro, provochino<br />
disturbi sulle immagini visualizzate.<br />
In conseguenza di quanto sino a qui esposto viene richiesto che la banda passante nel trasferimento dei<br />
segnali video grafici sia piatta nel campo 50 Hz ..300 MHz + o – 3 dB , per i segnali Video SD la banda dovrà<br />
essere almeno 50 Hz .. <strong>10</strong> MHz + o – 3 dB.<br />
7.1.2.4 Allestimento Auditorium<br />
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3201<br />
3202<br />
3203<br />
3204<br />
3205<br />
Nella sede di via Taramelli nell’edificio “ex SIA” è presente un auditorium con palco/platea. Questo<br />
allestimento è analogo nella categoria dei materiali a quello di tipo A3 definito in precedenza, con le<br />
seguenti caratteristiche distintive. Salvo diversa indicazione, sono indicate unicamente le caratteristiche<br />
che si differenziano rispetto all’allestimento A3.<br />
Impianto di videoripresa e audio/video/mixing<br />
o Quattro telecamere digitali a soffitto con caratteristiche uguali ad allestimento A3 per la<br />
ripresa del palco e della platea<br />
o Sul palco vanno previste 6 postazioni ad incasso per l’ingresso per segnali VGA/DVI-<br />
D/audio, collegati alla matrice ed al sistema di mixing<br />
Impianto di videoconferenza<br />
o Nessuna variazione<br />
Sistema di amplificazione audio e diffusione sonora:<br />
o Sono richieste solo le seguenti dotazioni microfoniche<br />
• 6 basi microfoniche di tipo “gooseneck” per il palco (con funzione<br />
presidente/delegato)<br />
• 4 radiomicrofoni di tipo Lavalier<br />
• 2 radiomicrofoni da mano<br />
• 1 radiomicrofono “head mount”<br />
o L’impianto di diffusione dovrà essere progettato per garantire una pressione sonora<br />
massima senza distorsioni di 70dB per utente (la sala ha una capienza di circa 150<br />
persone) con una risposta in frequenza da 40 Hz a 18.000 Hz<br />
Sistema di proiezione multimediale:<br />
o Va fornito quanto segue:<br />
• Due videoproiettori con caratteristiche identiche a quelli dell’allestimento A3<br />
• Due schermi per videoproiettore avvolgibili e motorizzati ad alta riflettività con<br />
diagonale di 3m (l’alloggiamento per il montaggio è già predisposto)<br />
• Tre schermi LCD da 50” di diagonale da montarsi sulle colonne per la visione da<br />
parte delle file posteriori della platea<br />
• 6 schermi LCD di diagonale all’incirca 20” da montare sul palco ad uso dei<br />
relatori, connessi al sistema di video mixing<br />
Impianti speciali e regia:<br />
o Nessuna variazione<br />
7.1.3 Numero di sale da allestire per tipologia<br />
In questo punto è riportato il numero e la tipologia di sale da allestire in via Taramelli. L’elenco esclude le<br />
aule formazione, trattate in dettaglio al punto 7.3 e le sale ad uso della Protezione Civile, trattate in<br />
dettaglio al punto 7.2. Le sale qui indicate sono quelle di tipologia standard, anche se la struttura<br />
architettonica delle stanza, soprattutto nel caso delle sale di tipo A3 potrebbe variare da sala riunioni con<br />
tavolo centrale ad auditorium con palco e platea. Le dotazioni tecniche audiovisive rimangono le<br />
medesime, cambia in questi casi unicamente la disposizione degli impianti. Il Fornitore avrà l’onere di<br />
supportare RL nella definizione del posizionamento ottimale degli impianti in fase di realizzazione delle<br />
sale.<br />
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3206<br />
Tabella <strong>10</strong> - Sale multimediali di via Taramelli<br />
Tipo di sala<br />
A1 55<br />
A2 15<br />
Numero di sale<br />
da realizzare (*)<br />
Note<br />
A3 7 Queste sale necessitano di<br />
Auditorium 1<br />
una progettazione specifica a<br />
valle dell’aggiudica<br />
3207<br />
3208<br />
3209<br />
32<strong>10</strong><br />
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3237<br />
3238<br />
3239<br />
3240<br />
3241<br />
3242<br />
(*) Definisce il numero di sale la cui realizzazione è inclusa nell’appalto. RL potrà decidere liberamente se<br />
realizzarle tutte nelle prime fasi dell’appalto ovvero se pianificarne una realizzazione più dilazionata nel<br />
tempo.<br />
RL richiede che il Fornitore acconsenta a variare l’allestimento sino al 5% delle sale di tipo A1 in A2 o<br />
viceversa, in fase di realizzazione, su richiesta di RL e senza alcun onere aggiuntivo per RL.<br />
7.1.4 Impianti di regia delle sale<br />
Dovrà essere installato, presso i locali del presidio tecnico ovvero presso altri locali indicati da RL a valle<br />
della aggiudica un sistema di regia a copertura delle singole le sale di tipo A2 ed A3 installate nella sede di<br />
via Taramelli, escluse quelle di pertinenza della Protezione Civile, di cui al punto 7.2, che saranno invece<br />
dotate di una propria regia unificata.<br />
Tale impianto si comporrà di due componenti:<br />
Un sistema di regia degli impianti di sala installato nella sala stessa e, quindi, di piccole dimensioni<br />
adatto all’installazione in un rack piccolo o un carrello<br />
Una regia centrale che deve consentire il controllo remoto delle seguenti componenti<br />
architetturali<br />
o Tutti gli impianti delle sale comandabili via IP (si veda anche il punto seguente) incluso il<br />
sistema di controllo delle luci, oscuramenti e scenari di configurazione, di cui al<br />
successivo punto 7.1.4.<br />
o Gli impianti Audio/video completi (comprese inquadrature delle telecamere, audio/video<br />
mixing, selezione delle sorgenti almeno delle sale di tipo A3 ed auditorium<br />
La regia centrale, dotata di una opportuna quantità di monitor per la gestione contemporanea di più sale,<br />
ha la funzione di consentire l’assistenza a riunioni ed eventi programmati nelle sale di maggiori dimensioni<br />
senza richiedere la presenza di personale tecnico del Fornitore in aula. La regia centrale prevede la replica<br />
di tutte le funzioni delle singole regie di sala, incluse le funzionalità di registrazione, invio al sistema di<br />
streaming ed altre operazioni di mixing e commutazione audio/video.<br />
Per le sole sale di tipo A3 è richiesta la possibilità di gestione in modo unificato (room combining) degli<br />
impianti, ovvero ciascuna sala replicherà esattamente la medesima configurazione e le medesime<br />
selezioni degli ingressi/uscite, gestite quindi in modo coordinato.<br />
Gli interventi di assistenza a riunioni ed eventi potranno quindi richiedere la gestione della regia interna<br />
alle sale oppure la gestione tramite la regia centrale.<br />
7.1.5 Sistema di gestione degli impianti delle sale multimediali<br />
È richiesto che il Fornitore renda disponibile presso la sede di Taramelli e per la sede di Palazzo Pirelli un<br />
sistema per la gestione da remoto su IP di tutti gli apparati delle sale dotate di sistema per il telecontrollo<br />
di impianti. In Palazzo Lombardia è già presente un sistema analogo, che il Fornitore dovrà prendere in<br />
carico.<br />
In particolare, il sistema deve consentire le seguenti funzionalità di base:<br />
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3285<br />
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Controllo di tutti gli aspetti della sala secondo quanto consentito dal sistema domotico installato<br />
Selezione degli ingressi e uscite audio/video, regolazione di luci e tendaggi<br />
Definizione di “scenari” di allestimento per le sale più complesse, in modo da poter individuare<br />
una serie di configurazioni predefinite di tutti gli apparati.<br />
Se il Fornitore svilupperà questo sistema di gestione delle sale multimediali appositamente per RL, si<br />
richiede che tutto il codice sorgente oltre che l’eseguibile, vengano consegnati ad RL per permettere<br />
successive modifiche in base all’evoluzione delle sale e dei servizi.<br />
Saranno apprezzare soluzioni in cui le operazioni di controllo remoto potranno essere effettuare da<br />
un’unica console.<br />
Al termine del contratto di appalto, la licenza di questo software potrà divenire di proprietà di RL.<br />
7.2 Allestimento sala operativa e sale riunioni della Protezione civile<br />
7.2.1 Contesto della Sala Operativa attuale e sviluppi previsti<br />
L’attuale Sala Operativa regionale di Protezione Civile occupa le parti terminali dei piani -1 e Terra del<br />
lotto blu della sede di via Taramelli, per un totale di circa 1.000 mq. In questi spazi sono presenti 44<br />
postazioni operatore e sale riunioni per 55 posti complessivi.<br />
La proposta di riorganizzazione ed implementazione in cui si inserisce la presente appalto prevede di<br />
utilizzare la parte terminale del blocco blu dal piano -1 al piano 5 per un totale di circa 2.500 mq. In questi<br />
spazi sono previste 120 postazioni operatore, sale riunioni per 200 posti complessivi e spazi logistici per<br />
garantire l’operatività H24 dell’Unità di Crisi regionale (spogliatoi, foresteria, aree break).<br />
La sala operativa sarà affiancata da varie sale riunione, da una sala stampa e una sala decisioni, oltre che<br />
essere collegata alla sala crisi a Palazzo Lombardia. Tutte queste sale dovranno essere attrezzate con<br />
impianti multimediali e dovrà essere predisposta una sala di regia comune che possa gestire tutti i segnali<br />
audio e video all’interno della sala operativa e delle diverse sale.<br />
Le attività svolte presso la Sala Operativa regionale di Protezione civile afferiscono a diverse funzioni,<br />
modellate secondo gli standard operativi riconosciuti a livello nazionale (c.d. “Metodo Augustus”).<br />
Alcune di questa funzioni sono perennemente attivate: il Centro Funzionale – centro tecnico-scientifico<br />
del sistema regionale – effettua attività H24, in particolare per quanto concerne le azioni di previsione e<br />
prevenzione ai sensi della normativa vigente. Il Fornitore deve quindi tener presente che tutti gli impianti<br />
afferenti a queste funzioni sono da ritenersi accesi 24/7, e selezionare componentistica progettata per<br />
questo grado di utilizzo, onde evitare guasti ripetuti a causa di uso eccessivo.<br />
Gli operatori che seguono questa funzione tecnico-scientifica hanno necessità di poter visualizzare<br />
contemporaneamente dati meteo, visualizzazioni radar, elaborazioni delle applicazioni modellistiche, etc.,<br />
per poter valutare complessivamente la situazione e procedere alla valutazione degli effetti sul territorio e<br />
di possibili evoluzioni di un evento emergenziale in corso.<br />
Altre funzioni perennemente attivate sono quelle relative alla registrazione degli eventi ed alla<br />
realizzazione di prodotti informativi (es. report): anche queste funzioni necessitano di strumenti di<br />
visualizzazione agili e in grado di trasmettere velocemente a molte persone le informazioni pervenute,<br />
selezionate e sintetizzate.<br />
Si deve infine considerare la necessità di fornire al nucleo decisionale presente in Sala Operativa (funzione<br />
Direzione) tutti gli elementi necessari per pianificare e svolgere le attività di preparazione a e di gestione<br />
di una emergenza, tramite la visualizzazione della reportistica costantemente aggiornata e di tutte le<br />
informazioni significative che pervengono alla Sala Operativa (es. visualizzazione di un Registro di Sala per<br />
il dettaglio sull’evento in corso, visualizzazione di notizie ANSA, visualizzazione di telecamere presenti sul<br />
luogo dell’evento, etc.)<br />
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3290<br />
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7.2.2 Caratteristiche delle sale multimediali da realizzare a contorno della Sala Operativa<br />
Le sale riunione dovranno essere allestite secondo le diverse tipologie di allestimenti A1, A2 e A3 indicati<br />
rispettivamente ai paragrafi 7.1.2.1, 7.1.2.2 e 7.1.2.3. In Tabella 11 sono indicate le sale corrispondenti, il<br />
piano su cui si trovano e il tipo di allestimento richiesto.<br />
Tabella 11 - Sale riunioni per la Protezione Civile.<br />
Piano Descrizione sala Tipo di allestimento<br />
Piano -1 Sala convegni A3<br />
Piano 0 Sala stampa A2<br />
Sala decisioni<br />
A3<br />
Sala assessore<br />
A1<br />
Sala task force<br />
A1<br />
Piano 1 Sala riunioni A1<br />
Piano 2 Sala riunioni A1<br />
Piano 3 Sala riunioni A1<br />
Piano 4 Sala stampa A2<br />
Sala riunioni/corsi<br />
A2<br />
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3309<br />
33<strong>10</strong><br />
3311<br />
3312<br />
3313<br />
7.2.3 Caratteristiche degli impianti audiovisivi richiesti nella Sala Operativa<br />
La sala operativa, denominata con la nuova dicitura “Sala del Sistema Regionale” (in questo capitolato<br />
verrà mantenuta la dicitura generica di “sala operativa”) sarà disposta su 5 piani, ma solo il primo piano<br />
sarà sempre attivo, con il centro funzionale e il monitoraggio degli incendi boschivi, mentre i piani<br />
superiori verranno attivati a seconda delle esigenze e delle emergenze in corso. Si tenga presente che in<br />
condizioni normali, la sala operativa sarà usata stabilmente da circa 30 persone, concentrate al primo<br />
piano.<br />
Si consideri che, in situazione di emergenza, ovvero in caso di esercitazioni, essendo la sala operativa<br />
pensata per ospitare un centro interforze a cui accederanno diversi soggetti, la popolazione complessiva<br />
potrà superare 250 utenze distribuite sui vari piani.<br />
La sala operativa è da considerarsi un ambiente fortemente integrato, sebbene disposto su più piani, e<br />
interconnesso con le sale riunioni di dimensioni maggiori (A2 ed A3, come indicate al punto precedente).<br />
Per tale motivo, l’architettura del sistema audio video dovrà essere progettata per accentrare tutti i<br />
segnali in un medesimo locale regia. In questo modo, se in condizioni di normale operatività ciascuna sala<br />
riunione ha una gestione interna diretta, in condizioni di emergenza la regia può prendere il controllo di<br />
tutti gli ambienti audio e video.<br />
In Figura 13 è riportata una rappresentazione di massima degli spazi che saranno disponibili ai piani 1,2 e<br />
3 per la sala operativa. Tali spazi, organizzati in un locale a forma di ferro di cavallo, sono caratterizzati da<br />
un certo numero di colonne portanti e dalle parti esterne a finestre.<br />
I piani sovrastanti il primo hanno una struttura edilizia identica, ma saranno dotati di minori attrezzature<br />
in quanto usati solo in caso di emergenze.<br />
7.2.3.1 Allestimento sala operativa per il piano sempre attivo<br />
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7.2.3.1.1 Allestimenti audiovisivi<br />
Al piano 1 la sala operativa è sempre in attività. Il locale è organizzato figurativamente in “isole<br />
operative”, di cui una dedicata al centro funzionale e una agli incendi boschivi, entrambe poste su uno dei<br />
due lati della configurazione a ferro di cavallo. Nella Figura 8 i riquadri contrassegnati con la lettera “H”<br />
sono colonne, mentre le pareti esterne della sala sono vetrate e dotate di apposite tende oscuranti. Tutti i<br />
monitor a parete dovranno quindi essere montati sulle colonne o sulle pareti interne<br />
3320<br />
Pareti vetrate<br />
Posizione parete multitouch<br />
Pareti vetrate<br />
Pareti vetrate<br />
3321<br />
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3345<br />
Posizione schermi «multipli»<br />
Posizione schermi «multipli»<br />
Figura 13 - Piantina di massima degli spazi occupati dalla sala operativa.<br />
In particolare l’area dedicata agli incendi boschivi ha la necessità di visualizzare contemporaneamente su<br />
ampi schermi video i segnali video provenienti dalle telecamere remote per monitorare gli incendi e da<br />
varie altre applicazioni. Si stima che tali sorgenti saranno come minimo 20. Nella figura sopra riportata è<br />
indicata la posizione di tali schermi, identificati con la dicitura schermi multipli”.<br />
Si richiede al Fornitore di proporre una soluzione operativa per la realizzazione di queste pareti<br />
informative, tenendo conto delle seguenti caratteristiche di base:<br />
Le pareti devono poter essere configurate per funzionare in modalità “video wall”, ovvero con<br />
tutti gli schermi riuniti a formare un unico grande schermo di risoluzione pari alla somma delle<br />
singole risoluzioni degli schermi<br />
I singoli schermi devono poter essere gestiti separatamente, inviando a ciascuno una diversa<br />
fonte video, prelevata dalla matrice<br />
La soluzione di schermi multipli va replicata sui due lati della sala, con le medesime caratteristiche<br />
e, in aggiunta, con la possibilità di replicare specularmente i segnali sulle due pareti<br />
Tutti gli schermi richiesti dovranno essere predisposti per un funzionamento ininterrotto 24/7 e<br />
caratterizzati da uno spessore ridotto, entro i 30cm inclusi i supporti a muro.<br />
Oltre agli schermi multipli, vanno previsti nella sala altri 4 schermi LCD o plasma di almeno 42” di<br />
diagonale da posizionarsi sulle pareti o sulle colonne, a discrezione di RL, anch’essi collegati alla matrice<br />
video.<br />
La sala dovrà essere dotata di un impianto microfonico con seguenti caratteristiche:<br />
Stazione base per radiomicrofoni a copertura di tutte le sale sui 5 piani e possibilità di gestire<br />
almeno 6 canali radio in uscita e 4 in ingresso, dotata di tecnologie di trasmissione digitale per la<br />
mitigazione delle interferenze<br />
5 cuffie microfoniche radio con un solo auricolare, sintonizzabili su almeno 3 diversi canali<br />
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5 cuffie microfoniche radio a padiglione chiuso (o auricolari di tipo plug) per operatività in<br />
condizioni rumorose, sintonizzabili su almeno 3 diversi canali<br />
30 cuffie radio a padiglione chiuso (o auricolari di tipo plug) sintonizzabili su almeno 4 differenti<br />
canali gestibili lato regia come canali audio in uscita separati, per consentire l’ascolto di varie<br />
fonti anche in condizioni rumorose<br />
<strong>10</strong> basi microfoniche di tipo gooseneck con capsula direttiva e funzione di eliminazione del<br />
rumore di fondo, con pulsante di esclusione<br />
<strong>10</strong> basi microfoniche ambientali a ricezione omnidirezionale, con pulsante di esclusione<br />
L’impianto di amplificazione e diffusione audio ambientale andrà connesso alla matrice, come le altre sale<br />
ai piani superiori, per consentire la massima flessibilità nella gestione delle fonti e uscite.<br />
7.2.3.1.2 Altri allestimenti<br />
Nella zona centrale si richiede al Fornitore di montare un pannello multi-touch di grandi dimensioni che<br />
abiliti allo sviluppo di applicazioni di condivisione. Tale dispositivo innovativo dovrà consentire sia l’utilizzo<br />
come lavagna, sia per la proiezione multimediale e quindi deve poter essere utilizzato in diverse<br />
condizioni di luminosità.<br />
Il pannello proposto dovrà avere almeno 2m di diagonale, consentire una visualizzazione di segnali da PC<br />
a risoluzione elevata (superiore a 1280x720) e dovrà essere fornito con tutti i driver e kit di sviluppo<br />
necessari a sfruttarne appieno le potenzialità e necessarie per il collegamento a un sistema informatico.<br />
RL non fornisce specifiche precise per tale tecnologia in quanto è interessata a valutare proposte<br />
innovative da parte dei Concorrenti. I requisiti funzionali da rispettare sono i seguenti:<br />
Supporto al multitouch per lo sviluppo si applicazioni per il lavoro collaborativo<br />
Elevata risoluzione<br />
Visibilità in condizioni di luce variabili<br />
Disponibilità di kit di sviluppo e driver per la connettività con sistemi informatici esterni.<br />
Il Fornitore sarà responsabile della manutenzione hardware del dispositivo fornito, mentre lo sviluppo<br />
dell’applicazione per l’utilizzo sarà a carico di RL. Sarà comunque valutata positivamente la disponibilità<br />
del Fornitore a fornire supporto attivo nella fase di sviluppo. Il Fornitore dovrà comunque mettere a<br />
disposizione, su richiesta di RL e nell’ambito dei servizi di consulenza e formazione, personale tecnico<br />
specializzato nella tecnologia proposta, in modo da consentire a RL la possibilità di acquisire le necessarie<br />
competenze per il suo utilizzo.<br />
7.2.3.2 Allestimento altri piani della Sala Operativa<br />
Le sale della Sala Operativa agli altri piani escluso il primo, seppur parte integrante della sala, sono<br />
utilizzati unicamente in situazioni di emergenza. Gli spazi dovranno essere dotati degli impianti audiovisivi<br />
come indicati di seguito, tutti ovviamente da integrarsi nella regia centrale:<br />
Piani 2 e 3: e porzioni di sala operativa poste ai piani 2 e 3 sono anch’esse organizzate ad isole<br />
operative e dovranno avere caratteristiche identiche relativamente alla dotazione di impianti<br />
multimediali. Le dotazioni da installare in tali sale sono le seguenti:<br />
o Sistema di visualizzazione con 4 monitor LCD di 42” di diagonale in formato 16:9 e<br />
risoluzione full HD <strong>10</strong>80P, il più possibile sottili, connessi alla matrice video<br />
o Sistema di diffusione sonora con caratteristiche analoghe a quelle indicate al piano 1.<br />
o Impianto microfonico con le stesse caratteristiche dell’allestimento A2.<br />
Piano 4: sono allestiti degli spazi adibiti a sale riunioni che dovranno essere allestiti con dotazioni<br />
standard come indicato nella Tabella 11<br />
Piano 5: è allestita un’area di ristoro. Tale area dovrà essere attrezzata con un impianto di<br />
diffusione sonora e un sistema di visualizzazione video composto da 4 schermi LCD di diagonale<br />
almeno pari a 46”, posizionati in modo da rendere facilmente visibili le immagini da tutti gli<br />
occupanti della sala le cui dimensioni sono circa di 70 mq. Tale sistema sarà utilizzato in<br />
configurazione combinata, ovvero tutti gli schermi riprodurranno il medesimo segnale<br />
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proveniente dalla sala di regia. L’audio relativo al segnale sarà diffuso dal sistema di diffusione di<br />
sala.<br />
7.2.4 Dotazioni della sala di regia<br />
Al piano -1, il Fornitore dovrà attrezzare una sala di regia che consenta di gestire tutti i segnali audio e<br />
video delle sale riunioni e interconnettersi con le regie di sala nel Palazzo Lombardia, in particolar modo<br />
con la sala denominata “Sala Crisi”. A causa della gran quantità di personale potenzialmente coinvolto<br />
nelle attività della sala operativa a causa di emergenze e del numero di flussi informativi audio e video da<br />
gestire, l’infrastruttura di regia centralizzata con relative matrici video multi-in e multi-out assume<br />
un’importanza vitale nella gestione delle informazioni.<br />
E’ richiesta quindi al Fornitore una particolare attenzione nella selezione delle matrici di commutazione<br />
dei segnali audio/video, che devono essere caratterizzati da alcuni elementi chiave:<br />
Ampia dotazione di ingressi e uscite audio e video digitali ed analogiche<br />
Ampia espandibilità modulare<br />
Controllo completamente computerizzato<br />
Gestibilità da remoto via IP mediante interfaccia Web o client user-friendly<br />
Nel rispetto di tali requisiti base, tala sala di regia dovrà essere dotata di:<br />
Una matrice video in grado di gestire almeno 150 ingressi e uscite audio/video digitali e<br />
analogiche provenienti sia da fonti RGB (VGA,XGA,UXGA) sia da segnali televisivi. La matrice<br />
dovrà essere completamente controllabile da remoto via IP ed essere dotata di ampia possibilità<br />
di espansione modulare per gestire sino a <strong>10</strong>00 ingressi/uscite.<br />
Un sistema di audio/video mixing con almeno 50 ingressi audio e 50 video digitali e analogici, con<br />
Sistema di gestione della matrice da remoto tramite interfaccia Web oppure apposito client da<br />
PC, in grado di consentire il controllo completo delle matrici di commutazione audio/video e in<br />
grado di rappresentare in forma grafica user-friendly la disposizione delle varie fonti nella<br />
struttura. Tale software deve poter definire un numero illimitato di possibili configurazioni,<br />
richiamabili in modo semplice, oltre che di intervenire in modo diretto sulle sorgenti e uscite.<br />
Sistema di room combining o equivalente che coinvolge tutte le sale riunioni e le porzioni della<br />
sala operativa oltre che la sala crisi dislocata in Palazzo Lombardia. Tale sistema, comandabile dal<br />
software di cui al punto precedente, deve consentire di “fondere” tutti i sistemi audiovisivi delle<br />
varie sale in uno solo, comandabile come se si trattasse di un’unica grande sala riunioni. Ciò<br />
consente ad esempio l’invio istantaneo di una singola fonte video su tutte le sale<br />
contemporaneamente.<br />
7.2.5 Ausili audiovisivi ulteriori inclusi nell’appalto<br />
Dovranno essere fornite, in aggiunta alle dotazioni fisse delle sale sinora indicate, anche i seguenti ausili<br />
audiovisivi:<br />
30 display LCD di diagonale tra i 19” ed i 21” con schermo touch screen (almeno dual touch)<br />
formato 16:9 o 16:<strong>10</strong>. Tali display devono essere provvisti di un supporto in grado di orientarli per<br />
un uso a tavolino (con inclinazione rispetto al piano del tavolo di 45°) oppure per un uso a parete.<br />
I monitor previsti devono disporre di ingresso VBA e DVI e di una connessione USB per il<br />
collegamento ad un qualsiasi PC e di tutti i necessari driver per consentire di utilizzarli in<br />
sostituzione di mouse e tastiera.<br />
Fornitura di un videoproiettore portatile (almeno 6000 ansi-lumen) e di un monitor LCD o Plasma<br />
di almeno 42" di diagonale in formato 16:9 per utilizzo in aree esterne, corredati di relativi cavi<br />
VGA, HDMI e DVI di lunghezza pari a <strong>10</strong>m ciascuno<br />
Per questi elementi è prevista unicamente la fornitura e manutenzione hardware, mentre l’effettiva<br />
gestione verrà effettuata direttamente da RL.<br />
7.3 Allestimento aule formazione in via Taramelli<br />
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RL realizzerà presso la sede di via Taramelli una serie di aule formazione che possono essere distinte in tre<br />
tipologie:<br />
Grande, dotata di un numero di posti superiore a 50.<br />
Media , dotata di un numero di posti tra 28 e 30.<br />
Piccola, con circa 15 posti.<br />
In particolare dovranno essere realizzate:<br />
2 sale grandi (una da <strong>10</strong>0/120 posti, disposta ad anfiteatro, e una da 50/60),<br />
12 sale medie<br />
5 sale piccole<br />
Tutte le aule formazione, escluse quelle piccole avranno un sistema di controllo centralizzato degli<br />
impianti con relativa regia per le sale più grandi dotate di telecamere. Il sistema di regia dovrà consentire<br />
di mandare in ingresso al sistema di video streaming il segnale proveniente da una delle aule grandi.<br />
Inoltre, tutte le sale dovranno poter essere gestite tramite un unico sistema di prenotazione (si veda il<br />
paragrafo 7.3.4).<br />
7.3.1 Aule formazione grandi<br />
Le aule formazione grandi dovranno essere dotate di almeno due schermi di proiezione per garantire la<br />
corretta visione in ogni punto delle stesse e di almeno due telecamere per poter riprendere in maniera<br />
ottimale gli eventi formativi. In particolare la sala dovrà inoltre essere dotata di un sistema di videoripresa<br />
che consenta di riprendere il relatore e di registrare i segnali audio/video della lezione in modo che siano<br />
sincronizzati con quanto viene proiettato.<br />
Inoltre sul palco dovrà essere presente uno schermo interattivo touch-screen con penna che consenta al<br />
relatore di fare annotazioni e di evidenziare elementi nella sua presentazione o semplicemente per poter<br />
essere utilizzato come lavagna luminosa interattiva. Tale apparato dovrà collegarsi al videoproiettore e al<br />
computer usato dal docente.<br />
Gli impianti di sala da prevedere sono i seguenti:<br />
Sistema di amplificazione audio:<br />
o Componenti di mixing e amplificazione analoghe a quelle previste per l’allestimento<br />
A2.<br />
o Impianto microfonico dotato di caratteristiche analoghe all’allestimento A2 con le<br />
seguenti dotazioni in termini di microfoni:<br />
• 1 Microfono wireless handheld e 1 microfono wireless Lavalier con clip e<br />
trasmettitore<br />
• 4 basi da tavolo di tipo a collo d’oca con testa microfonica a cardioide<br />
Diffusione sonora<br />
o Analogo all’allestimento A2.<br />
Sistema di proiezione multimediale:<br />
o un sistema con due videoproiettori montati a soffitto con il relativo supporto e<br />
schermo a parete avente le seguenti caratteristiche tecniche minime:<br />
• risoluzione: Nativa Full HD <strong>10</strong>80P (1920x<strong>10</strong>80 punti) in fattore di forma 16:9,<br />
compatibile con ingresso PC in formato 4:3 fino a risoluzioni di 1600x1200,<br />
con funzione di auto-adattamento della risoluzione<br />
• luminosità: almeno pari a 3.500 ANSI lumen<br />
• rapporto di contrasto almeno pari a 2.500:1<br />
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<br />
<br />
<br />
• interfacce di ingresso D-SUB, HDMI o DVI, DVI, S-Video e composito<br />
• telecomando per il controllo remoto e scheda di rete per la gestione e la<br />
supervisione in remoto<br />
• obiettivo con zoom motorizzato telecomandabile in grado di produrre un<br />
quadro con diagonale di almeno <strong>10</strong>0” a 3m di distanza senza distorsioni<br />
• controlli di distorsione a trapezio simmetrico, botte, cuscino, trapezio<br />
asimmetrico<br />
• scheda esterna con sintonizzatore digitale DVB-T<br />
o Due schermi per proiezione di idonee dimensioni a garantire una corretta<br />
visualizzazione a tutti i partecipanti. Le dimensioni in diagonale dello schermo<br />
dovranno essere adeguate alle dimensioni della sala e comunque non inferiori a<br />
120”.<br />
o Schermo interattivo touch-screen con penna di almeno 15’’ con possibilità di<br />
collegamento contemporaneo a un PC e agli schermi di proiezione.<br />
o PC fisso di supporto collegato allo schermo interattivo touch-screen con penna (se<br />
necessario) e dotato di tutti i driver necessari e utility per il controllo dell’impianto.<br />
Sistema di video-conferenza:<br />
o Analogo all’allestimento A3 ma con le seguenti indicazioni specifiche<br />
o Opportunamente dimensionato in considerazione delle ridotte dimensioni della sala<br />
e della tipologia d’uso legata alla didattica<br />
o In grado di supportare sessioni di teledidattica con video del relatore e immagini<br />
provenienti dalla sorgente PC<br />
Impianto di videoripresa:<br />
o Due telecamere digitali a soffitto (che diventano quattro in caso di sale con più di 49<br />
posti, come indicato nell’Allegato Tecnico 1) motorizzate dotate delle seguenti<br />
caratteristiche minime<br />
• rotanti a 340 gradi in orizzontale e almeno <strong>10</strong>0 gradi in verticale<br />
• velocità massima di rotazione PAN 90°s TILT 70°s<br />
• sistema di auto inquadratura dello speaker ad attivazione automatica<br />
dall’impianto microfonico (lo speaker con il microfono attivo viene inquadrato)<br />
con selezione automatica della telecamera appropriata<br />
• Risoluzione delle telecamere in Full HD<br />
• Frame rate in acquisizione almeno pari a 30 FPS<br />
• Zoom ottico motorizzato in grado di passare da una inquadratura grandangolare<br />
a copertura dell’80% della superficie della sala ad una inquadratura diretta a<br />
copertura del singolo speaker in mezzobusto<br />
• Minimo di 9 impostazioni preset<br />
o Sistema di commutazione e mixing audio/video comandabile da remoto con<br />
possibilità di definire varie configurazioni di sala e montabile a rack, in modo da<br />
contenere lo spazio occupato<br />
o Matrice video con funzioni di mixer seamless per la gestione delle telecamere<br />
aggiuntive<br />
Sistema registrazione dei segnali audio/video<br />
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o Videoregistratore con caratteristiche analoghe a quello previsto per l’allestimento A2<br />
o Possibilità di sincronizzazione con le presentazioni della lezione provenienti dal<br />
videoproiettore (modalità PIP o split screen).<br />
o Le registrazioni dall’impianto di videoripresa dovranno essere effettuate su un<br />
videoregistratore dotato di HDD interno e possibilità di collegamento a un PC per il<br />
trasferimento dei file<br />
• Impianti speciali e regia:<br />
o Analoghi all’allestimento A3.<br />
7.3.2 Aule formazione medie<br />
Le aule formazione medie sono analoghe, in termini di impianti, alle sale formazione grandi, ma dato che<br />
sono di dimensioni minori si richiede che vi sia un solo schermo di proiezione e una sola telecamera per la<br />
registrazione dei segnali video. Non sono previsto in queste aule nemmeno la matrice video e il sistema di<br />
commutazione e mixing audio/video.<br />
In queste aule viene però richiesta la presenza dello schermo interattivo touch-screen con penna a<br />
supporto del docente che sostituisce la lavagna luminosa e consente di effettuare commenti e<br />
annotazioni anche sulle presentazioni.<br />
Gli impianti di sala da prevedere sono i seguenti:<br />
Sistema di amplificazione audio:<br />
o Componenti di mixing e amplificazione analoghe a quelle previste per l’allestimento<br />
A2.<br />
o Impianto microfonico dotato di caratteristiche analoghe all’allestimento A2 con le<br />
seguenti dotazioni in termini di microfoni:<br />
• 1 Microfono wireless handheld e 1 microfono wireless Lavalier con clip e<br />
trasmettitore<br />
• 2 basi da tavolo di tipo a collo d’oca con testa microfonica a cardioide<br />
Diffusione sonora<br />
o Analogo all’allestimento A2<br />
Sistema di proiezione multimediale:<br />
o un sistema con un videoproiettore montato a soffitto con il relativo supporto e<br />
schermo a parete avente le seguenti caratteristiche tecniche minime:<br />
• risoluzione: Nativa Full HD <strong>10</strong>80P (1920x<strong>10</strong>80 punti) in fattore di forma 16:9,<br />
compatibile con ingresso PC in formato 4:3 fino a risoluzioni di 1600x1200,<br />
con funzione di auto-adattamento della risoluzione<br />
• luminosità: almeno pari a 3.500 ANSI lumen<br />
• rapporto di contrasto almeno pari a 2.500:1<br />
• interfacce di ingresso D-SUB, HDMI o DVI, DVI, S-Video e composito<br />
• telecomando per il controllo remoto e scheda di rete per la gestione e la<br />
supervisione in remoto<br />
• obiettivo con zoom motorizzato telecomandabile in grado di produrre un<br />
quadro con diagonale di almeno <strong>10</strong>0” a 3m di distanza senza distorsioni<br />
• controlli di distorsione a trapezio simmetrico, botte, cuscino, trapezio<br />
asimmetrico<br />
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• scheda esterna con sintonizzatore digitale DVB-T<br />
o Uno schermo per proiezione di idonee dimensioni a garantire una corretta<br />
visualizzazione a tutti i partecipanti. Le dimensioni in diagonale dello schermo<br />
dovranno essere adeguate alle dimensioni della sala e comunque non inferiori a<br />
120”.<br />
o Schermo interattivo touch-screen con penna di almeno 15’’ con possibilità di<br />
collegamento contemporaneo a un PC e agli schermi di proiezione.<br />
o PC fisso di supporto collegato allo schermo interattivo touch-screen con penna (se<br />
necessario) e dotato di tutti i driver necessari e utility per il controllo dell’impianto.<br />
Sistema di video-conferenza:<br />
o Analogo all’allestimento A3 ma con le seguenti indicazioni specifiche<br />
• Opportunamente dimensionato in considerazione delle ridotte dimensioni<br />
della sala e della tipologia d’uso legata alla didattica<br />
• In grado di supportare sessioni di teledidattica con video del relatore e<br />
immagini provenienti dalla sorgente PC<br />
Impianto di videoripresa:<br />
o Impianto di videoripresa con una telecamera montata a soffitto e dotata delle<br />
seguenti caratteristiche:<br />
• motorizzata rotante a 340° in orizzontale e almeno <strong>10</strong>0° in verticale, con<br />
controllo remoto a telecomando<br />
• risoluzione almeno pari a 720P (1360x720)<br />
• zoom ottico telecomandato<br />
Sistema registrazione dei segnali audio/video<br />
o Videoregistratore con caratteristiche analoghe a quello previsto per l’allestimento A2<br />
o Possibilità di sincronizzazione con le presentazioni della lezione provenienti dal<br />
videoproiettore (modalità PIP o split screen).<br />
o Le registrazioni dall’impianto di videoripresa dovranno essere effettuate su un<br />
videoregistratore dotato di HDD interno e possibilità di collegamento a un PC per il<br />
trasferimento dei file<br />
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7.3.3 Aule formazione piccole<br />
Le aule formazione piccole si differenziano dalle precedenti, poiché caratterizzate da una ridotta<br />
dotazione di dispositivi multimediali.<br />
In particolare gli impianti della sala dovranno essere:<br />
Sistema di amplificazione audio:<br />
o Assente.<br />
Diffusione sonora<br />
o Assente.<br />
Sistema di proiezione multimediale:<br />
o Lavagna luminosa intelligente con video proiettore integrato per proiezione frontale<br />
con risoluzione supportata in ingresso almeno 1600x1200 (risoluzione nativa<br />
accettabile e anche <strong>10</strong>24x768 purché con funzionalità di auto adattamento<br />
dell’immagine) e pannello touch-screen con diagonale di almeno 2,5 m.<br />
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<br />
<br />
o Sono accettate anche soluzioni basate su schermi al Plasma/LCD purché dotati di<br />
caratteristiche analoghe.<br />
o PC fisso di supporto collegato alla lavagna interattiva (se necessario) e dotato di tutti<br />
i driver necessari e utility per il controllo dell’impianto.<br />
Sistema di video-conferenza:<br />
o Assente.<br />
Impianto di videoripresa:<br />
o Assente<br />
Sistema registrazione dei segnali audio/video<br />
o Assente<br />
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7.3.4 Sistema di prenotazione delle aule formazione<br />
Si richiede al Fornitore di rendere disponibile un sistema di prenotazione delle aule formazione con<br />
caratteristiche analoghe a quello illustrato nel paragrafo 7.2, compreso di punti informativi da mettere<br />
all’ingresso delle aule. Tale sistema potrà essere dedicato oppure condiviso con il sistema di prenotazione<br />
delle sale multimediali di via Taramelli, ma in quest’ultimo caso dovrà comunque garantire una gestione<br />
separata delle aule da quella delle sale. Inoltre il sistema di punti informativi per le aule formazione sarà<br />
dedicato.<br />
7.4 Sistema di prenotazione delle aule multimediali<br />
Per la sede di via Taramelli e del Palazzo Pirelli deve essere fornito un evoluto sistema di prenotazione<br />
delle sale multimediali basato su interfaccia Web e dotato di schermi LCD da posizionare fuori dalle sale<br />
per visualizzare la situazione di occupazione della sala.<br />
Tale sistema gestirà in modo separato le due sedi, pur essendo funzionalmente integrato e consentendo<br />
da un’unica interfaccia di gestione e controllo di effettuare la prenotazione su ambo le sedi incluse. La<br />
separazione sarà effettuata però a livello logico, mantenendo due ambienti distinti per i due edifici, aventi<br />
esigenze differenti sotto il profilo dell’utenza.<br />
Il sistema da fornire include tutto il software, l’hardware e la manodopera necessaria alla messa in<br />
esercizio, connessione alla rete e successiva manutenzione e deve prevedere quanto segue:<br />
Servizio di prenotazione delle sale basato su interfaccia Web in grado di<br />
o Offrire accesso multiutente con possibilità di specificare profili di accesso e diritti<br />
prenotazione o delega<br />
o Consentire la visualizzazione con tecnica “ciò che vedi è ciò che puoi fare” in modo da<br />
permettere di associare a ciascun profilo utente le sale ad esso disponibili<br />
o Integrarsi per l’autenticazione con Microsoft Active Directory<br />
o Visualizzare in formato grafico con tecnologie AJAX il calendario di ciascuna sala con<br />
informazioni relative alla logistica ed alle dotazioni<br />
o Consentire la prenotazione della sala specificando anche l’eventuale necessità di<br />
assistenza all’evento, che dovrà erogare il Fornitore tramite il personale del presidio<br />
tecnico (si veda l’Allegato 3). La prenotazione dovrà avvenire con le seguenti possibilità:<br />
• Indicazione dell’ente e del referente che effettua la prenotazione<br />
• Indicazione delle eventuali informazioni pubbliche aggiuntive che verranno<br />
visualizzate sui display di segnalazione delle sale<br />
• Indicazione di eventuali dettagli dell’evento privati, visibili solo al referente che<br />
effettua la prenotazione ed inviati a mezzo e-mail ai partecipanti all’evento<br />
• Possibilità di specificare una lista di indirizzi e-mail a cui inviare la notifica<br />
dell’evento. La notifica, preformattata, dovrà includere in allegato un elemento<br />
iCalendar per l’importazione nel client e-mail.<br />
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o Generare notifiche via e-mail o SMS in merito all’avvenuta prenotazione ed all’imminente<br />
inizio della riunione<br />
o Integrarsi con il workflow del sistema di Trouble Ticketing (si veda l’Allegato 2) per la<br />
gestione delle eventuali richieste di assistenza tecnica<br />
o Esportare i calendari delle sale multimediali in formato standard iCalendar RFC 5545, per<br />
consentire l’importazione nei più diffusi sistemi e-mail<br />
o Offrire una apposita interfaccia per la sola lettura delle informazioni di calendario delle<br />
sale aperta a tutti e priva di autenticazione, dotata anche di versione “mobile” per la<br />
visualizzazione su dispositivi smartphone<br />
Sistema di visualizzazione degli eventi nelle sale, integrato con il sistema di prenotazione via Web<br />
e composto dalle seguenti componenti<br />
o Display LCD di piccole dimensioni per la visualizzazione degli eventi in ciascuna sala<br />
• Schermo LCD touch screen a colori con 15” o 17” di diagonale, formato 16:9 o<br />
16:<strong>10</strong>, installato a parete accanto alla porta d’ingresso principale della sala<br />
• Visualizzazione degli eventi del giorno nella sala, con evidenza di orario, ente<br />
prenotante<br />
• Evidenza nella metà superiore dello schermo dell’evento attualmente in corso<br />
con informazioni sull’evento se disponibili dal sistema di prenotazione e<br />
visualizzazione con diversa colorazione dello stato attuale dell’aula se libera o<br />
occupata<br />
• Scorrimento automatico della lista eventi imminenti in caso di superamento delle<br />
dimensioni dello schermo<br />
• Possibilità per l’utente di selezionare a mezzo touch screen la visualizzazione<br />
degli eventi con vista settimanale e mensile<br />
o Schermo LCD di grandi dimensioni per la visualizzazione di tutti gli eventi del giorno<br />
• Schermo LCD di 42” o 50” di diagonale, formato 16:9 o 16:<strong>10</strong> posto con<br />
orientamento verticale in formato di chiosco spostabile<br />
• Visualizzazione di tutti gli eventi del giorno in tutte le sale dell’edificio, una riga<br />
per evento, ordinati per ente organizzatore e per orario di inizio, con indicazione<br />
sintetica della posizione della sala, alla stregua dei pannelli di visualizzazione<br />
degli orari negli aeroporti<br />
• Scorrimento automatico della lista eventi in caso di superamento delle<br />
dimensioni dello schermo<br />
E’ prevista la fornitura di uno schermo LCD di piccole dimensioni per ciascuna delle sale multimediali<br />
realizzate, incluse le sale formazione e di almeno 5 schermi di grandi dimensioni da posizionarsi in punti di<br />
passaggio a scelta di RL.<br />
7.5 Allestimento sale multimediali nelle sedi territoriali<br />
Il Fornitore dovrà prevedere l’allestimento delle seguenti sale multimediali nelle sedi territoriali:<br />
Una sala multimediale di tipo A2 ed una di tipo A1 per ciascuna delle sedi territoriali di tipo A<br />
Una sala multimediale di tipo A3 per la sede di Roma e di Bruxelles<br />
Una sala multimediale di tipo A1 per le sedi territoriali di tipo B<br />
Non è prevista la realizzazione di sale multimediali nelle sedi di tipo C e di telelavoro dove, se necessario,<br />
saranno utilizzati terminali di videoconferenza personali oppure soluzioni basate su webcam. Si veda il<br />
punto 3.3 per l’elenco delle sedi e tipologie.<br />
7.6 Presa in carico ed adeguamento degli impianti multimediali in Palazzo Lombardia<br />
Il Palazzo Lombardia dispone già, come illustrato nell’allegato Tecnico 1 e come rilevato dal Concorrente<br />
nei sopralluoghi tecnici, di un sistema di sale multimediali e di distribuzione del segnale audio/video.<br />
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Tali sistemi, così come indicato nel Capitolato Speciale d’Oneri, verranno ceduti in proprietà da RL al<br />
Fornitore, che dovrà quindi prenderne interamente in carico la gestione effettuando tutte le operazioni di<br />
manutenzione previste. Tutte le dotazioni tecniche così prese in carico, dettagliate nell’Allegato Tecnico 4<br />
e visionate nell’ambito dei sopralluoghi tecnici, saranno considerate identiche a tutte le altre dotazioni<br />
per quanto riguarda garanzie, manutenzioni e gestione delle parti di ricambio.<br />
La presa in carico include quindi la fornitura dei seguenti servizi, senza ulteriori aggravi economici per RL:<br />
Estensione della garanzia sugli apparati per l’intera durata dell’appalto, a copertura di tutti gli<br />
interventi di fornitura (comprende anche l’effettivo approvvigionamento della parte) ed<br />
installazione di<br />
o Parti di ricambio in seguito a guasti senza aggravi aggiuntivi per RL<br />
o Parti di ricambio soggette ad usura (lampade dei videoproiettori, batterie per i<br />
telecomandi, coperture in spugna dei microfoni, …)<br />
Gestione delle configurazioni dei sistemi di gestione centralizzata e di room combining<br />
Regia audio/video, gestione dei cablaggi audio/video di sala ed assistenza alla connessione di<br />
impianti esterni di broadcast<br />
Fornitura ed installazione delle parti consumabili usurate (lampade dei videoproiettori, batterie<br />
per i telecomandi, coperture in spugna dei microfoni, …)<br />
Personalizzazioni e variazioni delle configurazioni degli impianto su richiesta di RL<br />
Fornitura di parti aggiuntive compatibili con gli impianti esistenti su richiesta di RL<br />
Al fine di garantire un servizio di elevata qualità, è richiesta la presenza di personale dotato delle<br />
conoscenze tecniche necessarie alla gestione degli impianti attualmente installati. Il Fornitore potrà<br />
comunque avvalersi di esperti esterni per le operazioni che richiedano conoscenze specifica di tecnologie<br />
proprietarie<br />
Nel Palazzo Lombardia le sale multimediali più piccole, assimilabili a quelle con allestimento A1 di cui al<br />
punto 7.1.2.1 non sono attualmente dotare di apparato terminale per videoconferenza e sistema di<br />
videoregistrazione. In questo appalto è quindi prevista la fornitura e messa in esercizio di tali impianti, con<br />
caratteristiche identiche a quelle indicate per l’allestimento A1 di via Taramelli di cui al punto 7.1.2.1<br />
7.7 Adeguamento sale multimediali in Palazzo Pirelli<br />
7.7.1 Adeguamento sale del Palazzo Pirelli<br />
Oltre alla presa in carico delle sale preesistenti è richiesto al Fornitore l’adeguamento di tali impianti per<br />
allineare l’intero sistema di sale multimediali ad uno stato omogeneo sulle tre sedi principali di RL.<br />
Le opere di adeguamento richieste sono classificate come segue:<br />
Adeguamento delle sale del Palazzo Pirelli alle tecnologie allo stato dell’arte. Alcune sale (si veda<br />
la seguente tabella) multimediali del Palazzo Pirelli dovranno essere adeguate tecnologicamente<br />
alle dotazioni dell’allestimento di tipo A3, di cui al punto 7.1.2.3. Tale adeguamento prevede la<br />
rimozione degli attuali sistemi audio/video installati e la sostituzione con quelli di nuova<br />
generazione. Non è prevista la sostituzione di eventuali schermi per videoproiezione già installati<br />
e la modifica degli arredi.<br />
Dovrà essere realizzato per il Palazzo Pirelli un sistema di prenotazione delle aule analogo a quello<br />
previsto per il palazzo di via Taramelli, di cui al punto 7.2, ovvero una estensione del sistema di<br />
via Taramelli per includere anche le sale del Palazzo Pirelli con una opportuna separazione logica<br />
interna al sistema in modo da distinguere i due edifici<br />
Nella seguente tabella è riportato un dettaglio delle opere richieste. Al termine della messa in esercizio<br />
dei nuovi impianti e degli adeguamenti/integrazioni, la gestione completa sarà di responsabilità del<br />
Fornitore, secondo quanto specificato nell’Allegato Tecnico 2.<br />
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La dismissione di tutte le apparecchiature obsolete sostituite dai nuovi impianti è interamente a carico del<br />
Fornitore. Il Fornitore dovrà altresì provvedere ad effettuare le seguenti verifiche ed integrazioni agli<br />
impianti:<br />
Verifica di presenza ed adeguatezza di tutti i cablaggio audio/video necessari<br />
Installazione di nuovi cavi in caso di dotazioni non sufficienti<br />
Sostituzione dei cablaggi esistenti qualora valutati di qualità non sufficiente a supportare i nuovi<br />
impianti<br />
Verifiche acustiche ed illuminotecniche per valutare la corretta rispondenza delle performance<br />
con i parametri richiesti<br />
Tabella 12 - Sale multimediali del Palazzo Pirelli<br />
Sale interessate Allestimento previsto Note<br />
Sala Stampa Adeguamento dei soli<br />
impianti di videoripresa,<br />
regia video e<br />
videoproiezione alla<br />
risoluzione Full HD <strong>10</strong>80p.<br />
Sala Giunta<br />
Auditorium Gaber<br />
Sala Pirelli<br />
Sale riunioni del<br />
Consiglio<br />
Rimozione impianti presenti<br />
e riallestimento con<br />
tipologia A3, prevedendo<br />
inoltre 18 monitor multitouch<br />
a scomparsa LCD di<br />
almeno 19” di diagonale da<br />
installare nel tavolo della<br />
sala e connessi alla matrice<br />
video della sala di regia (i<br />
dettagli sulle modalità di<br />
installazione saranno rese<br />
note a valle dell’Aggiudica)<br />
Rimozione impianti presenti<br />
ed allestimento secondo<br />
quanto richiesto in questo<br />
punto<br />
Rimozione impianti presenti<br />
e riallestimento con<br />
tipologia A3 (cfr. punto<br />
7.1.2.3)<br />
Si veda il capitolo specifico<br />
in questo allegato tecnico<br />
La sala ha caratteristiche<br />
analoghe alla sala Stampa<br />
presente in Palazzo Lombardia,<br />
configurabile quindi come sala<br />
palco/platea adatta a<br />
videoriprese di qualità broadcast<br />
ed alla connessione di emittenti<br />
TV per l’acquisizione di segnali. Si<br />
rimanda al sopralluogo tecnico<br />
per determinare l’entità dei lavori<br />
di aggiornamento e adeguamento<br />
necessari<br />
La sala deve essere messa in<br />
collegamento diretto con la sala<br />
Giunta di Palazzo Lombardia<br />
Tale sala dovrà rispecchiare le<br />
caratteristiche dell’equivalente in<br />
Palazzo Lombardia, attualmente<br />
in fase di realizzazione. Si rimanda<br />
al sopralluogo tecnico per<br />
determinare il risultato<br />
desiderato da RL.<br />
La sala è un auditorium di grandi<br />
dimensioni<br />
La sala presenta una planimetria<br />
del tipo a palco/platea. L’impianto<br />
microfonico avrà basi da tavolo<br />
per il solo palco. Si preveda un<br />
numero pari a <strong>10</strong> basi<br />
microfoniche<br />
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Le sale sopra indicate dispongono tutte di impianti di regia Tali impianti dovranno essere tra loro collegati<br />
in modo da poter gestire le sale da remoto potenzialmente de un unico punto. Le modalità e le procedure<br />
con cui avverrà questo collegamento non sono oggetto di specifica, in quanto tale eventualità non sarà<br />
attivata con frequenza, tuttavia RL richiede che il Fornitore preveda comunque tale possibilità nella<br />
progettazione degli impianti.<br />
7.7.1.1 Caratteristiche di base per l’allestimento dell’Auditorium Gaber<br />
L’auditorium Gaber è un auditorium da 400 posti spesso utilizzato per eventi e conferenze. Il Fornitore<br />
dovrà rimuovere gli impianti multimediali esistenti ed installare un nuovo sistema. Come riferimento di<br />
base per gli impianti si consideri quello delle sale di tipo A3 realizzate in via Taramelli. L’impianto da<br />
realizzare, soggetto comunque ad una progettazione specifica, dovrà disporre delle seguenti<br />
caratteristiche tecniche minime.<br />
Impianto di illuminazione scenica<br />
o Impianto di illuminazione a soffitto dotato di faretti spot motorizzati direzionabili e di luci<br />
di palco con temperatura di colore e intensità regolabili. Il tipo e il numero di dispositivi<br />
luminosi dovrà essere opportunamente progettato in base alle caratteristiche della sala<br />
in fase di progettazione esecutiva.<br />
o Tendaggi e oscuramenti motorizzati, comandabili anch’essi dalla cabina di regia e da<br />
remoto su IP.<br />
o L’illuminazione scenica è gestita tra una console digitale a memoria installata in regia.<br />
Questa console comunica con I variatori Di elettricità scenica e con le apparecchiature di<br />
illuminazione architettonica. Ha le seguenti caratteristiche • protocollo DMX 512 con<br />
ritorno d’informazione • capacita 48 circuiti • 48 memorie • 6 preparazioni manuali • 12<br />
tasti flash • gestione Midi<br />
L’impianto microfonico dovrà prevedere le seguenti varianti:<br />
o Impianto di ricezione wireless multicanale (oppure 4 ricevitori collegabili) con almeno 4<br />
canali per poter gestire separatamente le 4 sale se separate<br />
o 20 basi microfoniche wireless da tavolo “gooseneck” selezionabile con tecnologia IR<br />
digitale<br />
o 4 basi microfoniche wireless da tavolo con funzione di “presidente” (sempre in logica di<br />
gestione separata e contemporanea delle sale)<br />
o Almeno <strong>10</strong> microfoni portatili wireless handheld<br />
o Almeno <strong>10</strong> microfoni portatili wireless tipo Lavalier con clip e trasmettitore da cintura<br />
o Almeno 5 microfoni portatili wireless “headmount” per relatori che necessitano di<br />
particolare mobilità sul palco<br />
o L’impianto di videoproiezione dovrà presentare le seguenti varianti rispetto a quello<br />
fornito per le sale con allestimento di tipo A3:<br />
o Verrà realizzato schermo di idonee dimensioni. Gli schermi per garantire la massima<br />
qualità dovranno essere a layer ottici<br />
o Verranno posizionati 2 videoproiettori controllati da un processore grafico in alta<br />
definizione che permetterà di visualizzare fino a quattro finestre in contemporanea sullo<br />
schermo di dimensioni programmabili<br />
Sistema di proiezione con luminosità reale maggiore di <strong>10</strong>.000 Ansi Lumen<br />
o Il sistema di proiezione "multi - finestra" è gestito da un mixer grafico per la<br />
visualizzazione di almeno quattro sorgenti contemporaneamente. Notevole importanza<br />
riveste sulla qualità dell’immagine visualizzata e/o proiettata il sistema di distribuzione e<br />
commutazione dei segnali, in modo particolare per lo schermo di maggiori dimensioni sul<br />
quale disturbi e difetti vengono enfatizzati. Il sistema richiesto è stato calcolato per una<br />
risoluzione di 1920 x <strong>10</strong>80 pixel (per uniformità con il sistema di videoproiezione) con un<br />
vertical refresh tipico di 76 Hz. Naturalmente il sistema potrà gestire in modo ottimale<br />
risoluzioni inferiori ma anche superiori sino a 2048 x 1200 Pixel.<br />
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<br />
<br />
<br />
o I cavi coassiali per il trasferimento dei segnali sono da selezionarsi per contenere le<br />
perdite del segnale in valori bassi mantenendo le dimensione del cavo ridotte per evitare<br />
intasamenti delle canalizzazioni. Sono da prevedere tutti gli opportuni dispositivi per<br />
compensare ed equalizzare le perdite di segnali lungo i cavi di maggiore lunghezza e<br />
mantenere inalterata la qualità del segnale e dell’immagine.<br />
o Le diverse zone di visualizzazione (schermo primario, schermi oratori, Foyer, regia, sale<br />
riunioni del Centro, Sale remote) sono indirizzabili individualmente permettendo di<br />
visualizzare anche sorgenti diverse tra loro.<br />
o Il sistema di commutazione e gestione delle sorgenti prevede:<br />
o N. 05 punti di connessione in torretta a scomparsa in pedana oratori. Ogni punto di<br />
connessione sarà equipaggiato con due connessioni elettriche, una/due connessione di<br />
rete, una connessione VGA più audio associato.<br />
o N. 05 punto di connessione ausiliario video più audio associato o DVI.<br />
o N. 25 sorgenti video SD distribuite.<br />
o N. 05 sorgenti video HD analogiche/digitali.<br />
o N. 12 sorgenti videografiche analogiche.<br />
o N. 04 sorgenti videografiche digitali.<br />
Gestione e regia<br />
o La sala deve essere dotata di un impianto di regia posizionato in una saletta separata<br />
o Dalla regia deve essere possibile la gestione completa di tutti gli impianti di sala e la<br />
definizione di scenari preimpostati sia per la ripresa, sia per l’illuminazione di sala, sia per<br />
la diffusione sonora ed il mixing delle sorgenti<br />
o Le sorgenti video verranno indirizzate direttamente alla matrice video posta nei rack del<br />
locale di regia. Le sorgenti del palco saranno indirizzate al mixer grafico posto in regia<br />
tramite una matrice di palco che concentrerà i punti di possibile connessione , in tre linee<br />
di trasferimento indirizzabili e gestibili in contemporanea.<br />
o I monitor di Preview dovranno permettere la visualizzazione di segnali in risoluzione<br />
1920x<strong>10</strong>80. Per tale motivo dovrebbero essere utilizzati monitor minimo da 20”.<br />
o Tutte le connessioni di campo agli apparati che gestiscono le commutazioni dei segnali<br />
XGA e video e di conseguenza tutti gli apparati stessi sono realizzati nel Locale<br />
Tecnico/Regia. La gestione delle commutazioni, degli effetti di dissolvenza e degli effetti<br />
multi finestra è demandato al sistema di controllo e/o alle singole consolle.<br />
o Le sorgenti video provenienti dal tavolo Oratori, le tre telecamere di sala, le sorgenti<br />
video della regia, e/o da remoto ed eventuali sorgenti accessorie, verranno fatte<br />
confluire nella matrice video, che provvederà a smistare tali sorgenti.<br />
o Il sistema di regia dovrà consentire ad eventuali emittenti televisive di collegarsi allo<br />
stesso, acquisire le riprese degli eventi nella sala unica o nelle sale separate in diretta.<br />
Analogamente alla sala conferenza stampa, il Fornitore dovrà provvedere alla posa del<br />
cavo in fibra ottica e delle relative vie cavo ove non già previste sino al pozzetto a piano<br />
strada.<br />
Palco e attrezzatura per i relatori<br />
o Sul tavolo dei relatori dovranno essere installati almeno 4 monitor LCD, eventualmente a<br />
scomparsa, per la visualizzazione delle riprese in corso.<br />
o Il tavolo dei relatori dovrà essere dotato di 4 postazioni per il collegamento audio/video<br />
con prese D-SUB, USB, HDMI o DVI, VGA e jack audio IN/OUT.<br />
o Il podio del relatore dovrà avere un sistema per gobbo elettronico che accetti file di testo<br />
di vario genere (almeno in formato Pdf, Word, Excel).<br />
o Dovrà essere previsto, un monitor LCD in risoluzione Full HD <strong>10</strong>80P (1920x<strong>10</strong>80) con<br />
diagonale di almeno 50pollici da installarsi a parete alle spalle della platea, che consenta<br />
al relatore di vedere la propria ripresa senza dover girare le spalle alla platea.<br />
Impianto di diffusione audio<br />
o La sonorizzazione dell’auditorium deve essere assicurata principalmente da un insieme<br />
del tipo 5.1<br />
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o Tutti i diffusori devono essere facilmente ricollocabili in ogni posizione dove sia presente<br />
una connessione LAN RJ45. Questo permette totale flessibilità anche nella disposizione e<br />
nella fruizione dell’audio non in modalità operativa conference.<br />
o Nella sala va previsto un sistema di diffusione sonora con numero di diffusori utili da<br />
coprire in maniera uniforme l’intera sala, in modo da permettere una ottima intelligibilità<br />
del parlato ed una diffusione di contributi sonori di buona qualità.<br />
o Le casse frontali devono assicurare in ogni punto della loro zona di diffusione un livello di<br />
pressione acustica di <strong>10</strong>0 dB(a) con una tolleranza di scarto massimo di 3 dB tra due<br />
punti<br />
o Vanno inoltre previste sala opportune tecnologie per consentire l’ascolto del sistema<br />
audio da parte di soggetti audiolesi dotati di apposita apparecchiatura acustica.<br />
7.7.2 Sale multimediali ad uso del Consiglio Regionale<br />
Il Palazzo Pirelli, nuova sede del Consiglio Regionale, dovrà essere dotato di alcune sale riunioni ad uso del<br />
Consiglio Regionale. Tali sale sono destinate ai seguenti usi<br />
Sale riunioni: utilizzate per lo svolgimento di normali riunioni ed incontri<br />
Aula consiliare e sale commissioni: utilizzate per le attività istituzionali del Consiglio Regionale<br />
Di seguito sono specificate le necessità di installazione degli impianti nelle sale suindicate.<br />
7.7.2.1 Allestimento sale riunioni<br />
Ai piani della torre del Palazzo Pirelli andranno realizzate le sale multimediali come indicato in questo<br />
punto. L’effettivo posizionamento delle sale sarà determinato in fase di progettazione di dettaglio. Ai fini<br />
di questa gara è ritenuto sufficiente per il Concorrente conoscere il numero e la tipologia degli<br />
allestimenti. Si faccia riferimento al punto 7.1 per le caratteristiche di base delle varie sale<br />
Tabella 13 - Sale ad uso del Consiglio Regionale<br />
Tipologia<br />
sala<br />
di<br />
A1 20<br />
Numero di sale da<br />
allestire con la<br />
tipologia indicata<br />
Note<br />
A2 3 Una delle sale di tipo A2 sarà realizzata nei pressi<br />
dell’Aula Consiliare<br />
A3 1 Questa sala, allestita ad uso della Presidenza, dovrà<br />
essere connessa al sistema di regia delle sale<br />
commissione, di cui al punto 7.7.2.2<br />
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7.7.2.2 Allestimento sale commissioni<br />
Il Consiglio Regionale della Lombardia utilizza, per le proprie funzioni istituzionali, le seguenti sale per cui<br />
è previsto in questo appalto il rifacimento degli impianti multimediali:<br />
Aula Consiliare: si tratta di una sala dotata di palco, banchi disposti a semicerchio e cabina di regia<br />
con visibilità sulla sala. Tale sala è utilizzata per le sedute del Consiglio Regionale ed ha una<br />
capienza di 400 posti<br />
Sale Commissioni: comprendono complessivamente tre sale di capienza 30 posti ciascuna<br />
utilizzate per lo svolgimento delle commissioni. Le 3 sale sono dotate di una cabina di regia<br />
dedicata per gestirne gli impianti. Ogni sala dispone di un tavolo circolare.<br />
Sala Stampa: annessa all’Aula Consiliare, è una sala riservata alle conferenze stampa ed alle<br />
interviste. In tale sala dovrà essere installata una telecamera digitale motorizzata a soffitto con<br />
risoluzione Full HD e zoom motorizzato comandabile dalla sala di regia e dovranno essere forniti 4<br />
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faretti mobili con cavalletto per l’illuminazione scenica a temperatura di colore controllabile<br />
regolazione dell’intensità luminosa. Nella sala, utilizzata per le interviste da parte dei broadcaster,<br />
dovrà essere installato un apposito pozzetto dotato di prese per il collegamento audio/video<br />
delle telecamere, riportate nella sala di regia dall’aula consiliare. Tale pozzetto ha lo scopo di<br />
consentire la trasmissione delle immagini riprese da terzi verso la sala di regia, consentendo così<br />
l’eventuale invio all’infrastruttura di streaming o di video registrazione.<br />
Funzionalmente, le sale commissioni sono analoghe, in termini di impianti, alle sale di tipo A3, con le<br />
seguenti varianti:<br />
Varianti all’impianto microfonico rispetto all’allestimento A3<br />
o Vanno previste complessivamente 20 postazioni microfoniche, di cui una da presidente.<br />
Le postazioni al tavolo dispongono di basi microfoniche integrate con il sistema di<br />
votazione elettronica di cui al punto 6.4.2.3. Sono realizzate con tecnologie cablate, e<br />
devono esporre su ciascuna postazione, in un’unica base integrata nel tavolo, il<br />
microfono di tipo gooseneck con pulsante di prenotazione, le prese per la connessione di<br />
un PC (VGA, DVI e HDMI) e la piattaforma per il voto<br />
o L’impianto microfonico deve disporre di una postazione presidente e 30 postazioni<br />
relatore. Dalla postazione presidente (controllabile anche in cabina di regia) deve essere<br />
possibile configurare il sistema in modo da operare in modalità<br />
prenotazione/assegnazione oppure in modalità aperta, senza necessità di prenotazione<br />
Varianti all’impianto di videoproiezione<br />
o Rispetto all’impianto previsto per le sale di tipo A3, le sale commissione si caratterizzano<br />
per l’assenza del sistema di videoproiezione con schermo, sostituito invece da 8 monitor<br />
LCD con retroilluminazione LED a schermo sottile di almeno 42” di diagonale visibile, da<br />
installarsi in posizioni equidistanti tra loro sulle pareti perimetrali della stanza<br />
o Dalla cabina di regia deve essere possibile selezionare quale flusso video inviare su<br />
ciascuno dei monitor, con l’opzione di unificare tutti i monitor e inviare un unico flusso su<br />
tutti<br />
I restanti impianti rimangono analoghi per caratteristiche alle sale di tipo A3.<br />
7.7.2.3 Allestimento delle sale di regia<br />
L’aula consiliare e le sale commissione dispongono di due cabine di regia separate e dedicate. Ciascuna<br />
delle due cabine di regia deve essere in grado di gestire interamente tutti gli impianti delle sale di<br />
riferimento, ovvero:<br />
Dalla cabina dell’Aula Consiliare devono essere gestiti gli impianti dell’aula e quelli della sala<br />
conferenza stampa<br />
Dalla cabina delle Sale Commissioni (una per le 3 sale, considerata la regia principale) devono<br />
essere gestiti gli impianti di tutte e 3 le sale, con una opportuna divisione in modo da facilitare le<br />
operazioni della regia<br />
Si richiede che dalla regia delle sale sia possibile gestire anche gli impianti delle sale di tipo A2 ed A3<br />
installate ai piani della torre del Palazzo Pirelli e di pertinenza del Consiglio.<br />
La medesima regia deve essere in grado di controllare, con tecnologia di room combining o affine,<br />
contemporaneamente gli impianti di sala di tutte le sale, inclusa l’Aula Consiliare e, quando necessario,<br />
unicamente in caso di specifica attivazione del collegamento da parte del personale del Consiglio<br />
Regionale, anche gli impianti della sala Gonfalone e della sala Pirelli, di cui al punto 7.7.1 e rinnovate<br />
nell’ambito di questo appalto.<br />
La regia principale deve disporre di apposita apparecchiatura in grado di inviare in modulazione HF e con<br />
codifica compatibile con lo standard DVB-T almeno 5 flussi video da 5 fonti differenti sull’impianto di<br />
antenna dell’edificio. Con tale apparecchiatura si intende disporre della possibilità di realizzare 5 canali a<br />
circuito chiuso visibili su un qualsiasi televisore dotato di sintonizzatore DVB-T collegato all’impianto di<br />
antenna del Palazzo Pirelli.<br />
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Nella regia dovranno anche essere posizionati tutti i collegamenti e gli apparati necessari ad effettuare il<br />
servizio di video streaming su IP delle sedute del Consiglio e delle Commissioni, come specificato in 6.3. Il<br />
Fornitore dovrà assistere il personale del Consiglio Regionale nella connessione di tali impianti al sistema<br />
di gestione dei contenuti e di titolazione attualmente già in uso.<br />
Come componente dell’infrastruttura di regia dovrà essere realizzato un pozzetto lato strada per<br />
consentire il collegamento audio/video di impianti esterni di broadcast (furgoni attrezzati o simili). Il<br />
pozzetto, a tenuta stagna e dotato di chiusure di sicurezza, dovrà contenere come minimo 5 collegamenti<br />
audio/video completi, riportati in sala di regia e gestibili tramite la matrice video. La posizione di tale<br />
pozzetto verrà definita in fase di rifacimento dell’aula consiliare e, comunque, entro 50 metri dalla sala di<br />
regia dell’aula consiliare.<br />
7.7.2.4 Allestimento aula consiliare<br />
Il Consiglio Regionale della Lombardia utilizza, per le proprie funzioni istituzionali, le seguenti sale per cui<br />
è previsto in questo appalto il rifacimento degli impianti multimediali:<br />
Aula Consiliare: si tratta di una sala dotata di palco, banchi disposti a semicerchio e cabina di regia<br />
con visibilità sulla sala. Tale sala è utilizzata per le sedute del Consiglio Regionale ed ha una<br />
capienza di 400 posti<br />
Sala Stampa: annessa all’Aula Consiliare, è una sala riservata alle conferenze stampa ed alle<br />
interviste. In tale sala dovrà essere installata una telecamera digitale motorizzata a soffitto con<br />
risoluzione Full HD e zoom motorizzato comandabile dalla sala di regia e dovranno essere forniti 4<br />
faretti mobili con cavalletto per l’illuminazione scenica a temperatura di colore controllabile<br />
regolazione dell’intensità luminosa. Nella sala, utilizzata per le interviste da parte dei broadcaster,<br />
dovrà essere installato un apposito pozzetto dotato di prese per il collegamento audio/video<br />
delle telecamere, riportate nella sala di regia dall’aula consiliare. Tale pozzetto ha lo scopo di<br />
consentire la trasmissione delle immagini riprese da terzi verso la sala di regia, consentendo così<br />
l’eventuale invio all’infrastruttura di streaming o di video registrazione.<br />
L’Aula Consiliare può essere considerata alla stregua di un auditorium, con allestimenti lievemente<br />
differenti in termini di impianti. Ai fini della presente gara d’appalto, si considerino i seguenti allestimenti<br />
base da prevedere:<br />
Allestimento di base analogo alle aule di tipo A3, con le seguenti varianti<br />
Presenza di un impianto microfonico e di raccolta dei segnali da sorgenti video analogiche (RGB) e<br />
digitali (DVI, HDMI) dalle postazioni dei Consiglieri.<br />
o Tale impianto, integrato con il sistema di votazione elettronica di cui al punto 6.4.2.3,<br />
realizzato con tecnologie cablate, deve esporre su ciascuna postazione, in un’unica base<br />
integrata nel banco, il microfono di tipo gooseneck con pulsante di prenotazione, le<br />
prese per la connessione di un PC (VGA, DVI e HDMI) e la piattaforma per il voto<br />
o Le caratteristiche tecniche dei microfoni sono identiche a quelle delle sale di tipo A3<br />
o L’impianto microfonico dovrà disporre di un sistema di prenotazione con postazione<br />
presidente dotata di display touch screen che visualizzi l’elenco delle persone che hanno<br />
prenotato l’intervento nella sequenza esatta di prenotazione, in modo da consentire al<br />
presidente la visualizzazione del successivo relatore e di assegnare la parola selezionando<br />
il nome del relatore sul display<br />
o Le postazioni microfoniche dovranno disporre di un display LCD che mostri l’ordine di<br />
prenotazione dell’intervento<br />
o Il sistema di prenotazione dovrà essere gestibile direttamente anche dalla sala regia, da<br />
dove sarà anche possibile la personalizzazione dello stesso, in modo da configurare il<br />
nome del relatore per ciascuna postazione<br />
Impianto di illuminazione scenica<br />
o La sala è già dotata di illuminazione basata su tubi al neon non sostituibile per ragioni<br />
architettoniche. L’impianto dovrà tuttavia essere adeguato mediante la sostituzione dei<br />
neon con lampade analoghe a temperatura di colore ed intensità adatte alla ripresa in<br />
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full HD. Tale sostituzione non è obbligatoria, ma subordinata a valutazione da parte del<br />
Fornitore<br />
Impianto di videoproiezione<br />
o Verranno sostituiti i due schermi di videoproiezione avvolgibili a soffitto, comandati dalla<br />
sala di regia, con altri nuovi caratterizzati da elevata riflettività ed angolo di visione<br />
o Verranno sostituiti gli attuali due videoproiettori installati in supporto a scomparsa con<br />
altri di luminosità reale maggiore di <strong>10</strong>.000 Ansi Lumen, in modo da poter operare<br />
correttamente anche in presenza della luminosità della sala, mantenendo un ottimo<br />
contrasto di immagine<br />
o Il sistema richiesto è dovrà supportare una risoluzione nativa di 1920 x <strong>10</strong>80 pixel, con<br />
possibilità di collegare fonti video a risoluzioni inferiori, quali ad esempio i PC sui banchi<br />
dei Consiglieri.<br />
o I cavi coassiali per il trasferimento dei segnali sono da selezionarsi per contenere le<br />
perdite del segnale in valori bassi mantenendo le dimensione del cavo ridotte per evitare<br />
intasamenti delle canalizzazioni. Sono da prevedere tutti gli opportuni dispositivi per<br />
compensare ed equalizzare le perdite di segnali lungo i cavi di maggiore lunghezza e<br />
mantenere inalterata la qualità del segnale e dell’immagine.<br />
Dovranno essere previste N° 6 telecamere FULL HD con relativo hardware di gestione e controllo,<br />
montate in posizioni fisse a soffitto, motorizzate e comandabili a distanza dalla cabina di regia con<br />
una possibilità di rotazione di 340° in orizzontale e di <strong>10</strong>0° in verticale, eventualmente collegabili<br />
al sistema di conferenza e votazione per l’inquadratura automatica dello speaker.<br />
Il sistema di commutazione audio/video, oltre a gestire tutte le fonti proprie della sala (impianto<br />
microfonico, fonti video da PC sui banchi, videoproiettori, telecamere, monitor) dovrà essere<br />
opportunamente dimensionato per consentire<br />
o il collegamento di impianti televisivi esterni, con almeno 5 connessioni esterne<br />
audio/video complete con connettori comunemente utilizzati in ambito broadcast, da<br />
posizionarsi in punti appositi della sala che saranno definiti in fase di progettazione di<br />
dettaglio<br />
o Il collegamento di almeno altre 2 fonti video in sala regia<br />
La connessione all’impianto di videoconferenza avverrà in analogia con quanto richiesto per le sale di tipo<br />
A3. Si consideri che il rifacimento degli impianti nell’Aula Consiliare non è previsto all’avvio dei lavori, ma<br />
indicativamente a 2 anni dalla stipula del contratto. La progettazione di dettaglio degli impianti relativi<br />
avverrà quindi al momento opportuno. Nel transitorio prima della realizzazione, gli impianti di regia della<br />
sala preesistente dovranno essere connessi a quelli della nuova regia delle Sale Commissione. Il Fornitore<br />
dovrà quindi prevedere tutte le necessarie attività e componenti per effettuare tale connessione<br />
provvisoria ed assistere il personale del Consiglio Regionale nelle operazioni di integrazione.<br />
7.7.2.4.1 Allestimento del sistema di votazione elettronica e di conferenza<br />
Le postazioni dell’Aula Consiliare e delle aule commissione dovranno essere dotate di un apposito sistema<br />
di votazione elettronica e di conferenza. Tale sistema, completamente integrato con i sistemi di regia, ha<br />
lo scopo di gestire in modo unitario lo svolgimento delle sedute (equiparabili ad una conferenza) e le<br />
operazioni di voto. Il sistema è composto da una parte hardware ed una parte software. Il ruolo della<br />
parte hardware è diviso nei compiti di identificazione degli speaker, selezione delle fonti audio e video<br />
opportune per l’inquadramento delle persone e raccolta delle opzioni di voto dei consiglieri e di<br />
visualizzazione degli esiti.<br />
Le componenti di base del sistema che dovranno essere previste sono le seguenti:<br />
Postazione di voto: la postazione di voto, integrata nella base microfonica da tavolo, dovrà<br />
disporre di una pulsantiera a 4 opzioni inserita in posizione incassata e non visibile per garantire<br />
la segretezza del voto e di un sistema per l’accreditamento del votante. Il sistema di<br />
accreditamento dovrà essere composto da un terminale integrato dotato di lettore di smart card,<br />
lettore di impronte digitali e tastierino numerico e display grafico a colori per la scrittura di un<br />
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codice PIN. Due delle postazioni, dedicate al presidente ed al segretario, devono disporre anche<br />
di pulsanti aggiuntivi per abilitare al voto le altre postazioni in modo da gestire gli eventi<br />
votazione aperta/votazione chiusa e scrutinio palese/segreto<br />
Software per la gestione della conferenza: tale software, interamente controllabile e<br />
personalizzabile dalla console di regia, consente di gestire in modo automatizzato le operazioni<br />
della seduta dal punto di vista di regia audio/video, ovvero:<br />
o Presenta una vista grafica della sala e offre una gestione grafica dell’abilitazione e<br />
disabilitazione dei microfoni e delle operazioni di voto<br />
o Identifica gli speaker che hanno prenotato l’intervento, in ordine di prenotazione<br />
o Permette di visualizzare sul tabellone e sui display delle postazioni di voto lo speaker<br />
attivo e altre informazioni a scelta della regia<br />
o Permette di associare alle varie postazioni il nome dell’occupante e memorizzare scenari<br />
di inquadratura del sistema di ripresa in modo da ottenere azionamenti automatici delle<br />
telecamere ed attivazione a seconda dello speaker attivo (controllabili comunque<br />
manualmente dalla console di regia)<br />
o Permette varie impostazioni del sistema di conferenza (microfoni liberi, a prenotazione<br />
dal presidente, a prenotazione dalla regia, eccetera)<br />
Software per la gestione delle votazioni: tale software costituisce il cuore del sistema di<br />
votazione. Il software è installato su apposito server, incluso nell’appalto, e dovrà essere dotato<br />
delle seguenti funzionalità:<br />
o Gestione delle operazioni di voto con possibilità di specificare di volta in volta l’oggetto<br />
della votazione, la modalità di votazione (scrutinio palese o segreto)<br />
o Gestione degli accrediti al voto, abilitando a piacimento una o più delle tre opzioni di<br />
autenticazione consentite dalle postazioni di voto<br />
o Gestione flessibile delle regole di voto per effettuare il conteggio a valle della votazione<br />
o Gestione del layout grafico del tabellone per la visualizzazione e visualizzazione in forma<br />
grafica personalizzabile dell’esito del voto sulla base delle regole definite e delle modalità<br />
di voto adottate per la specifica votazione<br />
o Stampa degli esiti di voto ed archiviazione<br />
Tabellone per la visualizzazione: si tratta di un tabellone di tipo maxi schermo a colori realizzato<br />
con tecnologia LED ad alta visibilità, di dimensioni almeno pari a 3 metri in orizzontale e 2 metri in<br />
verticale, con risoluzione non inferiore a <strong>10</strong>24x768 pixel. Il tabellone dovrà poter mostrare<br />
qualsiasi immagine ricevuta dal software per la gestione delle votazioni e sarà utilizzato per<br />
mostrare gli esiti delle votazioni e per riportare informazioni relative alla sessione di voto.<br />
La comunicazione tra postazioni di voto (ovvero basi microfoniche con prenotazione) e software per la<br />
gestione dovrà avvenire con tecnologia IP o Ethernet. Dovranno essere utilizzate tecnologie per la<br />
cifratura del traffico tra postazioni e software in modo da consentire la necessaria sicurezza nelle<br />
operazioni di voto.<br />
In considerazione della criticità di questi sistemi e della loro importanza per l’operatività del Consiglio<br />
Regionale, le caratteristiche di dettaglio del sistema di gestione delle votazioni e di conferenza, così come<br />
la configurazione si dettaglio saranno determinate a tempo debito nel momento in cui sarà deciso il<br />
rinnovo dell’aula. Il Fornitore, oltre all’installazione dell’impianto dovrà quindi prevedere senza costi<br />
aggiuntivi anche un servizio di replica della configurazione del sistema di voto e di personalizzazione<br />
ulteriore secondo le indicazioni del Consiglio Regionale.<br />
7.7.2.5 Tempistiche di realizzazione<br />
Le sale riunioni del Consiglio Regionale non vengono realizzate tutte nello stesso intervallo di tempo. La<br />
realizzazione prevede la seguente pianificazione:<br />
Sale commissioni: realizzate subito a valle della Stipula, nell’ambito dell’adeguamento degli<br />
impianti del Palazzo Pirelli<br />
Aula consiliare: realizzata a 2 anni circa dall’avvio dell’appalto<br />
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4<strong>10</strong>6<br />
4<strong>10</strong>7<br />
7.8 Ausili audiovisivi e dotazioni tecniche su richiesta<br />
Dovranno essere inclusi nell’appalto e richiedibili a piacimento da RL un set di ausili audiovisivi a<br />
copertura di esigenze estemporanee, di progetti speciali o di mutate esigenze da parte di RL. Tali ausili<br />
sono considerati parte integrante dell’appalto e, pertanto, sottoposti ai medesimi requisiti di<br />
manutenzione.<br />
RL potrà fare richiesta di queste componenti anche solo per un utilizzo limitato nel tempo. Il Fornitore<br />
dovrà quindi gestire, incluse nel servizio, anche le operazioni di consegna e installazione e di<br />
disinstallazione e trasporto nel proprio magazzino. I livelli di servizio per la consegna di questi dispositivi<br />
sono i medesimi previsti per i servizi di assistenza tecnica.<br />
Il Fornitore dovrà tener conto in ogni momento dell’assegnatario di tali oggetti in modo da consentire ad<br />
RL l’eventuale risoluzione dei conflitti di richiesta.<br />
Tabella 14 - Ausili audiovisivi aggiuntivi forniti su richiesta<br />
Tipo Descrizione Quantitativo incluso<br />
TV LCD 42” di diagonale<br />
Apparati terminali di<br />
videoconferenza per sala<br />
riunioni<br />
Impianto microfonico<br />
wireless<br />
Videoproiettore portatile<br />
da interni<br />
Switch di rete 24 porte<br />
PoE<br />
Impianto di audio<br />
diffusione<br />
Videocamera full HD<br />
portatile<br />
Televisore Full HD LCD o plasma con diagonale di<br />
42” e sintonizzatore digitale terrestre integrato.<br />
Doppio ingresso HDMI e ingresso VGA per PC<br />
Si vedano le caratteristiche richieste al punto<br />
7.1.2.1 (allestimento tipo A1)<br />
Impianto microfonico comprensivo di basi<br />
wireless, <strong>10</strong> microfoni da mano, 4 microfono<br />
tipo Lavalier con trasmettitore, 2 microfono<br />
headmount con trasmettitore<br />
Videoproiettore Full HD da tavolo dotato di<br />
ingresso HDMI/DVI e VGA, con obiettivo adatto<br />
alla proiezione a distanza ravvicinata<br />
Switch L2 a 24 porte o 48 porte PoE con uplink in<br />
rame a 1 Gbit/s e possibilità di configurare VLAN<br />
Impianto di audio diffusione dotato di un<br />
amplificatore con almeno 4 ingressi e finale di<br />
potenza da <strong>10</strong>0W RMS con gestione casse<br />
principali e subwoofer. Casse audio da<br />
pavimento a <strong>10</strong>0W RMS per canale con<br />
subwoofer<br />
Telecamera o videocamera Full HD con<br />
registrazione su cassetta digitale o DVD, dotata<br />
di zoom ottico 50x, microfono stereo con<br />
copertura antivento, illuminatore, visore<br />
primario a colori e schermo secondario<br />
orientabile, supporto da spalla<br />
Mixer audio/video Mixer audio/video digitale portatile con 2<br />
ingressi video e 4 audio e uscite compatibili con<br />
il collegamento ai sistemi di regia<br />
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8 Servizi di gestione della Sicurezza informatica<br />
In questo capitolo sono illustrate le funzionalità minime richieste al sistema di gestione della sicurezza<br />
Informatica che il Fornitore dovrà mettere in campo a protezione degli ambienti infotelematici di RL. Il<br />
sistema deve essere orientato ad assicurare i seguenti punti cardine:<br />
Controllo unificato e flessibile degli accessi alla rete: la rete fonia/dati di RL deve essere dotata in<br />
tutte le sue parti di un efficace e flessibile sistema di controllo degli accessi, in grado di<br />
supportare le più avanzate forme di autenticazione delle stazioni sia per la rete cablata, sia<br />
wireless, con possibilità di definire ambienti ad elevata sicurezza e ambienti per ospiti e<br />
conferenze.<br />
Gestione centralizzata dei flussi di traffico: il sistema installato deve essere in grado di gestire in<br />
modo rapido ed efficace le regole di accesso tra ambienti delle rete. In particolare, deve essere<br />
possibile definire profili di accesso associati a ciascun ambiente (ESSID, VLAN) che vengano<br />
propagati sull’intera infrastruttura di rete, in modo da offrire un comportamento omogeneo della<br />
rete senza necessità di interventi diretti sugli apparati.<br />
Rilevazione proattiva delle intrusioni: la rete fonia/dati di RL deve essere dotata di evoluti<br />
sistemi di rilevazione delle intrusioni, sia nel segmento cablato, sia Wireless. Tali sistemi devono<br />
essere in grado di riconoscere e, opzionalmente, bloccare intenti non autorizzati di accesso alla<br />
rete oppure stazioni che generano traffico anomalo o tentativi di attacco informatico. Tale<br />
sistema deve essere presente in tutte le sedi principali di RL e nelle sedi periferiche di maggiori<br />
dimensioni e deve poter operare in piena compatibilità con l’articolato ambiente logico interno<br />
della rete RL, su VLAN o ESSID multipli.<br />
Rapidità di configurazione per allineamento con le policy di sicurezza: il sistema di sicurezza<br />
proposto deve disporre di un sistema centralizzato di configurazione e monitoraggio, in grado di<br />
inviare rapidamente variazioni alla configurazione di tutti gli aspetti relativi alla sicurezza e di<br />
ricevere centralmente tutti gli allarmi. RL richiede che il sistema di gestione installato, oltre ad<br />
integrarsi con gli altri sistemi di gestione tecnici della rete, sia in grado di comprimere<br />
sensibilmente i tempi di intervento in seguito a richieste di variazioni di configurazione, riducendo<br />
i tempi necessari per l’allineamento del sistema alle policy di sicurezza o all’introduzione di nuovi<br />
ambienti<br />
Qualsiasi tecnologia proposta, nel rispetto dei requisiti minimi di seguito indicati, dovrà essere pensata<br />
per garantire il supporto completo dei tre punti cardine suindicati.<br />
8.1 Servizio di controllo accessi dei terminali<br />
Questo servizio comprende la fornitura, installazione e configurazione di tutti i dispositivi hardware e gli<br />
applicativi software necessari ad implementare un sistema che sia in grado di riconoscere ed autorizzare<br />
l’accesso alle risorse di rete dei terminali appartenenti alla rete di RL.<br />
In Figura 14 è riportato uno schema di massima che rappresenta la modalità di accesso e autenticazione,<br />
sia cablata che wireless, dei terminali per l’accesso alla rete di RL. I due sistemi di autenticazione devono<br />
essere integrati nella parte di backend per consentire l’unificazione dei database delle utenze e<br />
l’autenticazione indistinta nell’ambiente Wireless e cablato con il medesimo set di credenziali.<br />
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Figura 14 - Schema di massima del sistema di autenticazione dei terminali per l'accesso alle risorse di rete<br />
La parte cablata del sistema di autenticazione dovrà essere realizzata nel rispetto delle seguenti<br />
indicazioni:<br />
Sede Palazzo Lombardia. Gli edifici di RL, ospitano apparati di rete di livello 2 (switch) che<br />
supportano lo standard 802.1x. La Giunta Regionale dispone già di postazioni fisse abilitate all’uso<br />
di tale protocollo, quindi nel Palazzo Lombardia l’intero sistema di autenticazione per queste sedi<br />
dovrà basarsi su tale standard. Nello stesso edificio rimarranno alcune aree adibite all’uso da<br />
parte di ospiti o di enti esterni. In queste aree sarà invece configurato un accesso basato su altri<br />
metodi.<br />
Sede via Taramelli e di Palazzo Pirelli. Le postazioni utente presso l’edificio di via Taramelli,<br />
potrebbero in parte non essere abilitate allo standard IEEE 802.1x. Pur mantenendo la piena<br />
compatibilità a questo standard negli apparati LAN, dovrà essere prevista, in ogni caso e senza<br />
ulteriore aggravio economico per RL, la possibilità di future espansioni ed evoluzioni tecnologiche<br />
che supportino lo standard 802.1x.<br />
Sedi territoriali. Le sedi periferiche presentano situazioni eterogenee dal punto di vista del<br />
supporto ai metodi di autenticazione più evoluti. In alcune sedi (tipicamente quelle di tipo A, ma<br />
non sempre), la situazione è analoga a quella del Palazzo Lombardia, mentre nelle sedi di più<br />
piccole dimensioni le postazioni non dispongono di alcuna forma di autenticazione diretta alla<br />
rete e si basano unicamente sull’autenticazione dell’utente sul terminale.<br />
RL desidera che il sistema di controllo accessi messo in campo dal Fornitore operi, per quanto possibile, al<br />
livello più basso raggiungibile nell’architettura di rete. L’intento di RL con questo appalto è di mettere a<br />
disposizione di tutti gli utenti di RL, anche di quelli non dotati di infrastruttura abilitata a 802.1X, la<br />
possibilità di attivare un livello di protezione all’accesso allo stato dell’arte.<br />
Il Fornitore dovrà quindi mettere in opera una struttura tecnologica e relativi processi per implementare<br />
un servizio di controllo accessi alla rete flessibile, basato sul più sicuro dei metodi di autenticazione<br />
disponibile per ciascun segmento di rete compatibilmente con le caratteristiche dei sistemi e del tipo di<br />
utenza.<br />
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In tutti i segmenti di rete ove sia previsto l’accesso per scopi lavorativi legati al funzionamento di RL, il<br />
sistema, a fronte di una richiesta di accesso alla rete di RL, dovrà essere in grado di riconoscere l’identità<br />
dell’utente e del sistema e quindi assegnargli un profilo di accesso in funzione del ruolo assegnatogli.<br />
Il servizio dovrà essere disponibile per tutti gli apparati che forniscono accesso ai terminali utente (switch,<br />
access point, VPN access server, …) per accessi sia di tipo cablato e wireless.<br />
Tale sistema dovrà avere le seguenti caratteristiche minime:<br />
Autenticazione:<br />
o Supporto all’autenticazione 802.1x per i client abilitati;<br />
o Supporto all’autenticazione basata su MAC Address per un insieme di device/client<br />
selezionati;<br />
o Supporto all’autenticazione tramite captive portal per i rimanenti casi ;<br />
o Possibilità di creare ambienti completamente aperti sulla rete cablata (senza<br />
autenticazione) ma con disattivazione automatica della porta dello switch in caso di<br />
disconnessione del terminale<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Gestione delle policy di accesso alle risorse in modo centralizzato attraverso un sistema che<br />
permetta:<br />
o Raccolta delle informazioni per la definizione del ruolo in modalità agentless<br />
o La definizione di profili in funzione almeno dell’identità dell’utente e/o delle<br />
caratteristiche del sistema<br />
o Integrabilità del sistema di controllo accessi con Microsoft Active Directory e con LDAP<br />
Enforcement delle policy a livello 2; eventuali opportunità di enforcement a livello 3 e superiori<br />
sono considerate opzionali;<br />
Possibilità di verificare il livello di sicurezza del sistema prima dell’autorizzazione all’accesso alle<br />
risorse in modalità agentless secondo il profilo definito in accordo con RL<br />
Misure adeguate per la protezione della disponibilità del servizio<br />
8.1.1 Controllo accessi con infrastruttura 802.1X<br />
Considerato che nello schema 802.1x l’autenticazione avviene sulla base delle credenziali utente, si tenga<br />
presente che, sebbene la gestione operativa del sistema sia a carico del Fornitore, la gestione delle<br />
credenziali degli utenti abilitati deve essere mantenuta a RL.<br />
Il sistema dovrà essere integrato con l’ambiente di autenticazione basato su CRS in modo da consentire, a<br />
coloro che disponessero dei necessari mezzi tecnici, di sfruttare la CRS in luogo di certificati digitali creati<br />
allo scopo.<br />
L’infrastruttura di autenticazione dovrà avere le seguenti caratteristiche di base:<br />
Scelta su possibili metodi di autenticazione per porta dello switch o per ESSID WiFi<br />
o Autenticazione 802.1x per i client abilitati e supporto del protocollo EAP.<br />
o Autenticazione basata su filtri sui MAC address, con archivio MAC centralizzato per tutti i<br />
client non abilitati 802.1x<br />
o Possibilità di configurare una modalità di fallback in caso di mancata autenticazione che<br />
rimandi automaticamente al segmento di rete per gli ospiti con autenticazione basata su<br />
captive portal (si veda il punto seguente in questo capitolo)<br />
Possibilità di abilitare e disabilitare per singola porta dello switch l’autenticazione 802.1x<br />
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Possibilità di assegnare automaticamente il tag VLAN 802.1Q sulla base delle informazioni fornite<br />
dal server RADIUS per 802.1x con pieno supporto allo standard IETF RFC 3580 per switch ed<br />
access point<br />
o Questa funzionalità consente di utilizzare un numero ridotto di ESSID e distinguere la<br />
sottorete di appartenenza dell’utente a livello di autenticazione 802.1X<br />
o Per gli switch, invece, la possibilità è quella di assegnare la porta alla corretta VLAN<br />
unicamente a valle dell’autenticazione, mantenendo di fatto disattivata la porta in caso<br />
di mancata autenticazione<br />
Compatibilità con i client 802.1x standard disponibili per tutti i sistemi operativi più diffusi<br />
Al fine di supportare con flessibilità i vari metodi di autenticazione previsti, dovrà essere fornita e<br />
configurata l’infrastruttura di autenticazione ed autorizzazione basata su RADIUS o su altro tipo di<br />
authentication server, purché dotato di interfacce di comunicazione basate su protocolli standard oppure<br />
su Web services documentati. L’infrastruttura di authentication server dovrà essere integrabile con il<br />
sistema di gestione delle utenze di dominio, al fine di non dover richiedere all’utente altre credenziali<br />
oltre a quelle che normalmente usa per registrarsi nel dominio Windows.<br />
Dovrà essere prevista la possibilità di effettuare l’autenticazione 802.1X anche mediante smart card e CRS.<br />
A tale scopo il Fornitore dovrà elaborare uno schema di configurazione dei sistemi operativi Windows XP,<br />
Windows Vista e Windows Seven compatibile con la soluzione di autenticazione fornita, in modo da<br />
consentire ad RL la distribuzione di questa configurazione su tutti i PC abilitati.<br />
Per tutti gli utenti che non utilizzino la CRS ai fini dell’autenticazione, deve essere messo a disposizione dal<br />
Fornitore un opportuno ambiente di generazione e distribuzione dei certificati digitali per l’autenticazione<br />
802.1X. Tale ambiente sarà gestito in autonomia dai referenti tecnici, fatte salve alcune configurazioni<br />
generali decise centralmente da RL e non modificabili, quali ad esempio la durata massima dei certificati e<br />
la gestione della CRL (Certificate Revocation List).<br />
L’ambiente messo a disposizione deve essere caratterizzato da<br />
Una certification authority per le generazione di certificati e la gestione della CRL<br />
Un portale di configurazione per l’abilitazione degli utenti all’ottenimento dei certificati,<br />
integrabile eventualmente con infrastrutture Microsoft Active Directory, ma dotato comunque<br />
della possibilità di inserire utenti abilitati anche se non presenti nell’infrastruttura di<br />
autenticazione di dominio<br />
Un portale di richiesta del certificato, orientato all’uso da parte degli utenti e, quindi di maggior<br />
semplicità d’uso rispetto al portale di configurazione<br />
Il portale di configurazione deve consentire al referente tecnico abilitato di generare certificati digitali per<br />
l’accesso agganciati alla propria responsabilità, inserendo opportunamente i dati identificativi dell’utente<br />
a cui il certificato digitale sarà assegnato. Il Referente tecnico potrà inoltre specificare la durata di ciascun<br />
certificato emesso. Qualora sia stata richiesta l’integrazione con un particolare ambiente di Active<br />
Directory, il referente tecnico potrà visualizzare tutti gli utenti presenti nel proprio ambiente active<br />
directory e abilitare/disabilitare selettivamente alla possibilità di ottenere un certificato per messo del<br />
portale di richiesta.<br />
Dal portale di richiesta l’utente abilitato potrà ottenere autonomamente la generazione o la revoca del<br />
proprio certificato digitale personale, specificando user name e password della propria utenza di dominio<br />
Windows.<br />
Al fine di garantire la possibilità di future unificazioni degli ambienti di autenticazione degli utenti di RL, il<br />
sistema fornito deve anche supportare l’utilizzo di server LDAP standard in aggiunta ad Active Directory.<br />
Nel caso in cui l’accesso venga effettuato tramite CRS, l’autenticazione dovrà invece avvenire attraverso<br />
l’infrastruttura di CRS, abilitando all’accesso unicamente gli utenti qualificati come personale di RL.<br />
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8.1.2 Controllo accessi con captive portal<br />
La rete LAN sia cablata, sia WiFi, dovrà essere dotata di un ambiente per la connettività degli ospiti di RL<br />
che, per eventi temporanei quali conferenze o altro, possono richiedere accesso ad Internet.<br />
L’ambiente di connettività per gli ospiti è caratterizzato dalla seguente modalità di accesso:<br />
Sull’ambiente non sono configurati meccanismi di sicurezza nativi quali 802.1X o filtri sui MAC<br />
<br />
<br />
<br />
Accedendovi si viene indirizzati, al primo tentativo di collegamento tramite un browser, ad un<br />
portale di autenticazione (captive portal)<br />
Inserendo le credenziali di accesso ricevute da RL tramite un opportuno sistema di generazione,<br />
di seguito descritto, l’utente riceve le seguenti possibilità:<br />
o Per ambienti di rete destinati agli ospiti, la possibilità di avere accesso ad Internet<br />
unicamente per traffico di tipo Web (verso le porte TCP 80 e 443)<br />
o Per ambienti di rete destinati ad uso interno, si riceve accesso alle risorse a cui si avrebbe<br />
normalmente diritto di accedere<br />
Alla scadenza del tempo assegnato alle credenziali temporanee sempre tramite il sistema di<br />
generazione delle credenziali, l’accesso ad internet viene disabilitato<br />
L’autenticazione tramite captive portal deve consentire l’assegnamento dinamico del tag VLAN sulla base<br />
delle informazioni contenute nel server RADIUS comunemente utilizzato per l’accesso 802.1X, di cui al<br />
punto precedente.<br />
Il captive portal deve consentire di utilizzare l’autenticazione basata su credenziali testuali (username e<br />
password) ma deve anche offrire la funzionalità di autenticazione tramite smart card per le postazioni<br />
abilitate a farlo. In questo modo il captive portal deve essere configurato per consentire sempre l’accesso<br />
ad Internet a chi effettua l’autenticazione utilizzando la CRS (Carta Regionale dei Servizi).<br />
8.1.2.1 Sistema di generazione delle credenziali temporanee per captive portal<br />
Il Fornitore dovrà mettere in esercizio un sistema di generazione delle credenziali di accesso temporanee<br />
per gli ospiti. Tale sistema dovrà essere realizzato in modo da essere facilmente utilizzabile da personale<br />
non tecnico. L’intento di RL è di mettere tale sistema a disposizione dei referenti tecnici, ma anche di<br />
personale designato, ad esempio, all’organizzazione di eventi, conferenze, corsi di formazione. In tal<br />
modo si desidera consentire la possibilità di abilitare utenze all’accesso in modo autonomo senza dover<br />
far intervenire il Fornitore.<br />
Il sistema di generazione delle credenziali deve offrire le seguenti funzionalità:<br />
Disporre di una interfaccia Web di facile utilizzo da cui sia possibile effettuare le seguenti<br />
operazioni<br />
o Indicare la durata temporale di validità delle credenziali temporanee. Per ragioni di<br />
sicurezza, dovrà essere sempre possibile configurare lo strumento per limitare la durata<br />
massima delle credenziali. Tale configurazione sarà effettuabile unicamente dal Fornitore<br />
su specifiche di RL.<br />
o Inserire informazioni di registrazione associate alla credenziale<br />
o Inserire lo scopo per cui è generata la credenziale (campo note)<br />
o Visualizzare l’elenco di credenziali attive associate all’utente che le ha generate<br />
o Disabilitare forzatamente una o più credenziali<br />
o Stampare fogli informativi pre-formattati contenenti alcune informazioni statiche di<br />
istruzioni per l’uso e la credenziale appena generata per l’utente.<br />
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L’interfaccia Web deve essere multi-utente, in modo che sia sempre possibile associare una<br />
credenziale di utente ospite con la persona che la ha generata. La configurazione degli utenti<br />
abilitati sarà effettuata dal Fornitore su informazioni comunicate dai referenti tecnici RL.<br />
Al termine della validità della credenziale, l’utenza sarà disabilitata automaticamente dal sistema,<br />
tuttavia, tramite l’interfaccia Web, dovrà essere possibile la riabilitazione senza necessità di<br />
reinserimento di tutti i dati dell’utente, consentendo di ricercare l’utente nell’archivio di quelli<br />
precedentemente abilitati.<br />
Dovrà essere possibile specificare un tempo limite (configurato dal Fornitore su specifiche di RL)<br />
oltre il quale le informazioni degli utenti archiviate saranno eliminate definitivamente per ragioni<br />
di privacy.<br />
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8.1.3 Controllo accessi per ambienti cablati con altri metodi<br />
Per tutte le situazioni negli ambienti di rete LAN cablata in cui non sia possibile utilizzare unico dei due<br />
metodi in precedenza descritti e basati sull’identità dell’utente, il sistema deve poter essere in grado di<br />
essere configurato con altre opzioni, di seguito elencate.<br />
Non è in generale prevista la presenza di ambienti LAN non dotati di alcun sistema di autenticazione o di<br />
controllo degli accessi. Qualora ciò fosse richiesto, il Fornitore sarà esplicitamente autorizzato a farlo dai<br />
referenti tecnici per ciascuno degli ambienti di propria responsabilità.<br />
Tale possibilità non è esplicitamente concessa per WiFi, salvo che per ESSID di aiuto o dove sia presente<br />
un captive portal.<br />
8.1.3.1 Controllo accessi su base MAC<br />
In questa modalità, lo switch deve effettuare un controllo accessi basato sull’indirizzo MAC della stazione<br />
connessa.<br />
Il sistema (porta dello switch o ESSID) accederà ad un database centralizzato dei MAC address autorizzati<br />
ad accedere ed abiliterà la porta di conseguenza. Il database centralizzato dovrà essere integrato con il<br />
sistema di controllo accessi e preferibilmente basato su server RADIUS e dovrà essere in grado di<br />
comunicare anche la VLAN associata all’indirizzo MAC, consentendo quindi l’assegnazione della porta<br />
dinamicamente.<br />
Al fine di semplificare le operazioni di configurazione dell’ambiente di accesso, il Fornitore dovrà mettere<br />
in esercizio, nell’ambito degli strumenti di supporto alla gestione, un apposito servizio Web based tramite<br />
il quale i soli referenti tecnici degli enti siano in grado di inserire e rimuovere gli indirizzi MAC che<br />
desiderano abilitare o disabilitare. Il database centralizzato dei MAC deve essere quindi costruito in modo<br />
da mantenere separate le liste dei MAC abilitati per ciascun ambiente VLAN assegnato all’ente, così da<br />
consentire al referente tecnico del singolo ente un controllo puntuale unicamente sugli ambienti di rete di<br />
propria competenza e non su quelli altrui.<br />
8.1.3.2 Porte libere con disattivazione automatica per inutilizzo<br />
In questa modalità la porta dello switch deve consentire accesso libero alla VLAN su cui è associata, ma<br />
deve offrire funzionalità di disabilitazione automatica su disconnessione del dispositivo terminale.<br />
Tali porte sono utilizzate in particolar modo per dispositivi terminali non a controllo umano, non dotati di<br />
alcuna forma di possibile autenticazione e posizionati in ambienti ad accesso pubblico. La funzione di<br />
disabilitazione agisce in modo tale da disattivare la porta dello switch automaticamente non appena il<br />
terminale connesso venga disconnesso o spento, richiedendo successivamente una riattivazione manuale<br />
ed eventualmente generando una apposita allarme verso il sistema di gestione.<br />
Questa opzione non è intesa per utilizzi da parte dell’utenza e sarà prevista solo per scopi particolari<br />
8.2 Sistema di monitoraggio e prevenzione attacchi<br />
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È richiesto che il Fornitore realizzi e gestisca un servizio per l’identificazione delle intrusioni che consenta<br />
di rilevare le sequenze di eventi condotte da una o più entità non autorizzate che costituiscono una<br />
minaccia per la sicurezza per i sistemi o le reti di RL.<br />
Il sistema si basa sull’impiego di:<br />
Sensori per l’analisi delle intrusioni sui flussi di traffico dei centri stella delle sedi principali;<br />
Centro di gestione degli eventi di sicurezza che permette agli operatori ed amministratori di<br />
configurare e monitorare il funzionamento complessivo.<br />
I sensori devono essere dotati delle seguenti caratteristiche comuni:<br />
o Analisi in real-time con un throughput massimo di traffico analizzato di almeno di 2 Gbit/s<br />
o Configurazione inline (con bypass per eccesso di traffico o guasto) in modalità attiva con<br />
scopo di intrusion prevention automatica. La funzionalità di intrusion prevention deve<br />
comunque poter essere disattivata, lasciando solo quella di intrusion detection.<br />
o La sonda deve operare senza introdurre degradi apprezzabili nella qualità del servizio,<br />
con particolare riferimento alla latenza ed al jitter dei traffici multimediali quali VoIP o<br />
Video. Si richiede<br />
• Una latenza massima introdotta in modalità attiva pari al più in media a 1ms.<br />
• Un jitter massimo in modalità attiva pari a +-1ms<br />
o Analisi per rilevare le tipologie di eventi inerenti:<br />
• Traffico legato a potenziali attacchi informatici tramite rilevazione basata su<br />
signature, identificazione di anomalie di protocollo, rilevazione di backdoor,<br />
identificazione di attacchi a livello 2 (ARP poisoning, MAC spoofing) e spoofing<br />
degli indirizzi;<br />
• Traffico anomalo non specificatamente legato ad un attacco (es. network scan,<br />
port scan, traffico P2P);<br />
• Attacchi di tipo Denial-of-Service.<br />
o Definizione di policy personalizzate per la rilevazione di eventi specifici in base a necessità<br />
emergenti o a esigenze di RL, con possibilità di applicare differenti policy sulle VLAN<br />
o Possibilità di configurare l’auto-aggiornamento delle signature<br />
o Configurazione allarmi da trasmettere al centro di gestione tramite trap SNMP<br />
o Dimensione di memoria sufficiente a conservare per analisi successive una quantità di<br />
dati adeguata ad identificare e caratterizzare eventuali anomalie<br />
o Misure adeguate per la protezione della disponibilità del servizio<br />
o Analisi sui suoi dati, delle seguenti operazioni:<br />
• Statistiche e reporting sul traffico anomalo analizzato<br />
• Analisi esperta e decodifica dei protocolli più diffusi inclusi quelli che prevedono<br />
l’uso di IP Multicast<br />
• Analisi delle applicazioni: riconoscimento automatico del traffico relativo alle<br />
principali applicazioni<br />
• Aggregazione delle analisi di traffico proveniente da link multipli (ad esempio in<br />
caso di load balancing)<br />
Il centro di gestione dovrà consentire l’operatività a più amministratori preposti che potranno agire<br />
contemporaneamente della loro postazione di lavoro secondo le seguenti caratteristiche:<br />
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Gestione della configurazione delle policy e degli aggiornamenti dei sensori e delle firme in modo<br />
centralizzato;<br />
Raccolta e memorizzazione degli eventi rilevati dai sensori senza perdita di dati;<br />
Consolidamento dei dati ricevuti ed analisi del traffico;<br />
Visualizzazione e categorizzazione dei dati fornendo informazioni dettagliate sugli eventi facendo<br />
riferimento anche a fonti informative esterne di supporto, con la possibilità di creare viste<br />
multiple con differenti criteri di rappresentazione nonché la possibilità di configurare in modo<br />
dinamico e salvare filtri sui dati.<br />
Elaborazione visualizzazione di statistiche e trend in forma tabellare e/o grafica di sul<br />
comportamento della rete;<br />
Meccanismi di notifica e gestione delle situazioni di attacco o comunque anomale rilevate;<br />
Conservazione degli eventi generati per 2 mesi con possibilità, su richiesta esplicita di RL di<br />
conservazione dei dati degli eventi in formato e modalità adeguati ad analisi forensi, con periodo<br />
temporale di interesse per la tracciabilità di azioni/eventi fino a 24 mesi.<br />
Il centro di gestione degli eventi deve prevedere inoltre l’integrazione all’interno della Console Unica di<br />
Gestione (cfr. Allegato Tecnico 2), per permettere operazioni di visualizzazione in tempo reale di quanto<br />
rilevato dalle sonde e sullo stato di gestione degli incidenti nonché su report ed elaborazioni statistiche.<br />
Il Corrente deve fornire una descrizione dell’architettura che intende realizzare, comprensiva dei dettagli<br />
tecnici relativi ad apparati e collegamenti, nel rispetto dei requisiti funzionali richiesti, indicando le<br />
caratteristiche tecniche migliorative rispetto a quanto richiesto.<br />
Il Fornitore dovrà quindi provvedere all’acquisizione delle componenti HW e SW necessarie, ad installare,<br />
configurare ed effettuare il tuning dell’intero sistema. Inoltre il Fornitore dovrà effettuare con proprio<br />
personale il tuning continuativo delle policy, il monitoraggio degli eventi e la gestione operativa degli<br />
incidenti, ovvero delle situazioni verificate con esito positivo a seguito della segnalazione di eventi, anche<br />
qualora riguardino +sistemi non direttamente di responsabilità del Fornitore. La gestione dovrà essere<br />
condotta in accordo con il modello operativo definito nell’Allegato Tecnico 2.<br />
8.3 Supporto all’implementazione di policy e procedure di sicurezza<br />
Il Fornitore si impegna a provvedere tutto il supporto necessario nel caso RL necessiti l’implementazione<br />
delle politiche e procedure di sicurezza e delle successive modifiche o integrazioni, anche qualora ciò<br />
comporti l’abilitazione di nuove funzionalità di sicurezza sulla propria infrastruttura. Fintato che gli<br />
interventi richiesti a tal senso comportino unicamente variazioni di configurazione dei sistemi, il tutto non<br />
dovrà comportare aggravi di costo per RL.<br />
Il Fornitore si impegna altresì a fornire tutto il supporto tecnico necessario, e per tutto il tempo entro il<br />
quale questo sarà richiesto senza aggravi di costo, in caso di risoluzione di incidenti relativi alla sicurezza<br />
delle informazioni ed in caso di disastro che porti all’interruzione del servizio di parti dell’infrastruttura di<br />
rete.<br />
Il Fornitore, inoltre, è tenuto ad effettuare durante la durata dell’appalto tutti gli interventi di<br />
configurazione, adeguamento e manutenzione dell’hardware, del software e dei servizi nel loro<br />
complesso al fine di assicurare il mantenimento del livello di sicurezza adeguato e il soddisfacimento dei<br />
requisiti specifici per ogni servizio.<br />
Tutte le operazioni svolte da personale del Fornitore dovranno essere condotte nel rispetto delle<br />
normative vigenti. In particolare il Fornitore deve realizzare tutte le soluzioni per poter operare nel<br />
rispetto nel rispetto delle normative sulla privacy ivi inclusi gli adempimenti previsti dal Provvedimento<br />
del Garante sulla Privacy sugli Amministratori di Sistema. Nulla sarà dovuto al Fornitore per<br />
l’adeguamento delle proprie operazioni a tali prescrizioni normative.<br />
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Per ogni cambiamento di policy o modifica delle regole sugli apparati che forniscono servizi di sicurezza<br />
logica, sia dovuti a richieste di RL che resi necessari per motivi operativi da parte del Fornitore, il Fornitore<br />
stesso dovrà produrre un’analisi di impatto in forma documentale opportuna, proposta e descritta in fase<br />
di progetto, che evidenzia le implicazioni a livello di rischio, numero di utenti/sedi coinvolti ed eventuali<br />
ripercussioni dal punto di vista normativo.<br />
Al Fornitore si richiede, in forma documentale opportuna, proposta e descritta in fase di progetto,<br />
un’autocertificazione periodica dell’attuazione delle regole e delle policy decise da RL e la cui<br />
implementazione è stata richiesta al Fornitore stesso mediante le opportune procedure.<br />
In particolare tale documentazione deve includere:<br />
la descrizione delle regole implementate;<br />
il risultato dei test effettuati atti a garantire l’effettivo rispetto di tali regole.<br />
Questa documentazione è considerata parte del sistema complessivo di monitoraggio dell’appalto, e<br />
andrà pertanto gestita secondo le secondo le regole del sistema di gestione documentale (cfr. Allegato<br />
Tecnico 2).<br />
Per tutte le attività legate alle implementazioni di Il Fornitore dovrà identificare un’apposita figura di<br />
responsabile della sicurezza informatica, i cui requisiti di competenze sono espressi nell’Allegato Tecnico<br />
2.<br />
Il Fornitore si impegna a fornire la propria disponibilità e supporto tecnico, con la supervisione del<br />
responsabile della sicurezza, a tutte le attività di audit del livello di sicurezza informatica decise da RL. Le<br />
attività di audit della sicurezza potranno riguardare qualsiasi tipo di apparato o sistema facente parte<br />
della nuova rete di RL, a qualsiasi livello, sia fisico che logico. RL si riserva di far eseguire, eventualmente<br />
anche a terze parti, audit del livello di sicurezza informatico, senza alcun preavviso o notifica diretta al<br />
responsabile della sicurezza, al fine di mantenere sotto controllo costante il rispetto delle prescrizioni e<br />
direttive emanate.<br />
8.4 Rispetto delle procedure di sicurezza<br />
In questo capitolo sono riportate le più rilevanti procedure relative alla sicurezza informatica tra il<br />
Fornitore e RL. In considerazione dell’importanza delle procedure di sicurezza e della loro natura sensibile,<br />
RL pubblica in questo capitolato unicamente i termini di massima delle stesse. Il flusso complessivo della<br />
procedura sarà reso noto al Fornitore unicamente a valle dell’aggiudicazione<br />
Procedura di incident management: regola le azioni da intraprendere per la rilevazione, la<br />
comunicazione e la gestione di incidenti o anomalie<br />
Procedura di gestione degli accessi fisici: regola le modalità con cui RL gestisce il rilascio delle<br />
credenziali fisiche di accesso ai locali<br />
Procedura di gestione delle credenziali di amministrazione: regola le modalità con cui sono gestite<br />
le credenziali di amministrazione dei sistemi informatici<br />
Procedura di gestione dei cambiamenti e delle richieste di variazione credenziali di accesso:<br />
regola le modalità con cui sono gestire le richieste di cambiamento di configurazione o le richieste<br />
di modifica di diritti relativi a credenziali di accesso degli utenti ai sistemi informatici<br />
L’elenco suindicato riporta unicamente le principali procedure, esistono altre procedure che regolano il<br />
rapporto tra il Fornitore esterno e RL per quanto riguarda operazioni connesse alla configurazione di<br />
aspetti di sicurezza o di privacy degli utenti. A tali procedure si affiancano le politiche di sicurezza alle<br />
quali il Fornitore è tenuto ad attenersi ed è tenuto ad implementare sui sistemi forniti.<br />
Il rispetto delle procedure di sicurezza e di qualsiasi loro modifica introdotta da RL anche durante il corso<br />
della forniture è sempre parte integrante dell’appalto stessa. Il Fornitore non potrà avanzare richieste di<br />
estensione contrattuale o pagamenti specifici connessi a questo specifico ambito.<br />
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Capitolato Speciale d'Oneri - Allegato Tecnico 1<br />
9 Elenco delle figure e delle tabelle.<br />
9.1 Elenco delle figure<br />
Figura 1 – Architettura logica della rete di RL ............................................................................................... <strong>10</strong><br />
Figura 2 - Architettura fisica della rete MAN/WAN....................................................................................... 11<br />
Figura 3 - Schema figurativo della funzionalità di virtual switching .............................................................. 17<br />
Figura 4 - Schema fisico (a sinistra) e logico (a destra) della rete LAN con funzionalità di virtual switching 17<br />
Figura 5 - Schema complessivo di interconnessione alla MAN ..................................................................... 20<br />
Figura 6 - Schema logico complessivo della rete di RL .................................................................................. 21<br />
Figura 7 - Schema fisico di collegamento richiesto nella LAN della sede di via Taramelli (a sinistra) e<br />
schema logico proposto (a destra) ........................................................................................................ 21<br />
Figura 8 - Topologia di rete LAN per le sedi di Palazzo Pirelli e Palazzo Lombardia ...................................... 23<br />
Figura 9 - Topologia di rete LAN per la sede di via Taramelli (l’ambito Core Datacenter è di responsabilità<br />
di RL) ...................................................................................................................................................... 25<br />
Figura <strong>10</strong> - Topologia fisica del cablaggio strutturato in via Taramelli .......................................................... 44<br />
Figura 11 - Architettura generale della rete di fonia di RL. ........................................................................... 58<br />
Figura 12 - Architettura logica del servizio di streaming multimediale ........................................................ 78<br />
Figura 13 - Piantina di massima degli spazi occupati dalla sala operativa. ................................................... 96<br />
Figura 14 - Schema di massima del sistema di autenticazione dei terminali per l'accesso alle risorse di rete<br />
............................................................................................................................................................. 116<br />
9.2 Elenco delle tabelle<br />
Tabella 1 - Categorie di sedi territoriali ......................................................................................................... 13<br />
Tabella 2 - Classificazione delle sedi territoriali di RL .................................................................................... 13<br />
Tabella 3 – Classi di Servizio .......................................................................................................................... 18<br />
Tabella 4 - Parametri e valori massimi delle CoS per la VPN ......................................................................... 18<br />
Tabella 5 - Stime per il dimensionamento della copertura WiFi ................................................................... 34<br />
Tabella 6 - Caratteristiche tecniche degli elementi di cablaggio strutturato ................................................ 45<br />
Tabella 7 - Apparati UPS da fornire ............................................................................................................... 53<br />
Tabella 8 - Durata della protezione degli impianti UPS ................................................................................. 54<br />
Tabella 9 - Numero di terminali telefonici da fornire.................................................................................... 63<br />
Tabella <strong>10</strong> - Sale multimediali di via Taramelli .............................................................................................. 93<br />
Tabella 11 - Sale riunioni per la Protezione Civile. ........................................................................................ 95<br />
Tabella 12 - Sale multimediali del Palazzo Pirelli ........................................................................................ <strong>10</strong>6<br />
Tabella 13 - Sale ad uso del Consiglio Regionale ......................................................................................... <strong>10</strong>9<br />
Tabella 14 - Ausili audiovisivi aggiuntivi forniti su richiesta ........................................................................ 114<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
CAPITOLATO TECNICO HARD FACILITY<br />
SERVIZIO DI CONDUZIONE ED ESERCIZIO<br />
MANUTENZIONE ORDINARIA PROGRAMMATA<br />
MANUTENZIONE STRAORDINARIA E INTERVENTI A RICHIESTA<br />
Edifici in proprietà<br />
e/o in disponibilità di<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 1 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
SEZIONE 1 ..................................................................................................................................... 6<br />
SERVIZI ORDINARI E PROGRAMMATI DI CONDUZIONE E MANUTENZIONE DEGLI EDIFICI E DEI RELATIVI<br />
MANUFATTI ED IMPIANTI TECNOLOGICI ............................................................................................... 6<br />
ART. 1.1 - OGGETTO E DURATA DELL’APPALTO ................................................................................... 7<br />
Art. 1.1.1 - Oggetto dell’Appalto ................................................................................... 7<br />
Art. 1.1.2 - Durata dell’Appalto .................................................................................. <strong>10</strong><br />
ART. 1.2 – ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO E FIGURE DI INTERFACCIA ......................................... 13<br />
Art. 1.2.1 – Per l’Aggiudicataria ................................................................................. 13<br />
Art. 1.2.2 - Per l’Amministrazione ............................................................................... 19<br />
ART. 1.3 – SERVIZIO ORDINARIO DI CONDUZIONE E MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE EDILI<br />
ED AFFINI, DELLE AREE A VERDE E DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E SPECIALI ........................... 20<br />
Art. 1.3.1 - Strutture Edili ed Affini .............................................................................. 23<br />
Art. 1.3.2 - Aree a Verde .......................................................................................... 32<br />
Art. 1.3.3 - Impianti Elettrici ...................................................................................... 38<br />
Art. 1.3.4 - Impianti Meccanici ................................................................................... 53<br />
Art. 1.3.5 - Sistema di Supervisione e Regolazione Automatica ........................................ 83<br />
Art. 1.3.6 - Impianti di Sicurezza ................................................................................ 85<br />
Art. 1.3.7 - Impianti Speciali ...................................................................................... 96<br />
Art. 1.3.8 - Impianti Elevatori ..................................................................................... 97<br />
Art. 1.3.9 - Presidi .................................................................................................. <strong>10</strong>2<br />
Art. 1.3.<strong>10</strong> - Reperibilità e Tempi di Intervento sul Sito ................................................... 111<br />
SEZIONE 2 ................................................................................................................................. 115<br />
SERVIZI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ED INTERVENTI A RICHIESTA ......................................... 115<br />
ART. 2.1 – OGGETTO DEL SERVIZIO E DURATA DEL CONTRATTO .................................................. 116<br />
ART. 2.2 – GESTIONE E MANUTENZIONE ............................................................................................. 118<br />
ART. 2.3 – MATERIALI UTILIZZATI ......................................................................................................... 118<br />
ART. 2.4 – PROGRAMMA LAVORI .......................................................................................................... 119<br />
ART. 2.5 – VERBALE DI PROVA, VERIFICHE E COLLAUDO ................................................................ 119<br />
SEZIONE 3 ................................................................................................................................. 121<br />
SERVIZI DI INGEGNERIA, PREVENTIVAZIONE E ANAGRAFICA TECNICA ............................................... 121<br />
ART. 3.1 – SERVIZI DI INGEGNERIA ...................................................................................................... 122<br />
ART. 3.2 – SERVIZI DI PREVENTIVAZIONE ........................................................................................... 123<br />
ART. 3.3 – ANAGRAFICA TECNICA ....................................................................................................... 124<br />
SEZIONE 4 ................................................................................................................................. 137<br />
SERVIZIO DI “CALL CENTER / HELP DESK” E SISTEMA INFORMATIVO .............................................. 137<br />
ART. 4.1 –SERVIZIO DI “CALL CENTER / HELP DESK” ....................................................................... 138<br />
ART. 4.2 – SISTEMA INFORMATIVO ...................................................................................................... 140<br />
SEZIONE 5 ................................................................................................................................. 141<br />
PROCEDURE E DOCUMENTI............................................................................................................ 141<br />
ART. 5.1 – PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ: PROGRAMMA OPERATIVO DEGLI<br />
INTERVENTI (POI) ........................................................................................................................................ 142<br />
ART. 5.2 – GENERAZIONE E CHIUSURA DEGLI ORDINI DI LAVORO (ODL) ...................................... 143<br />
ART. 5.3 – VERBALE DI CONTROLLO (VDC) ........................................................................................ 145<br />
ART. 5.4 – PIANO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI ........................................................................ 145<br />
ART. 5.5 – VERBALE DI CONSEGNA E RICONSEGNA ......................................................................... 148<br />
SEZIONE 6 ................................................................................................................................. 149<br />
ONERI A CARICO DELLA SOCIETÀ AGGIUDICATARIA ....................................................................... 149<br />
ART. 6.1 – DISPOSIZIONI LEGISLATIVE DI RIFERIMENTO .................................................................. 150<br />
ART. 6.2 – ONERI ED OBBLIGHI DELL’AGGIUDICATARIA .................................................................. 151<br />
ART. 6.3 – SICUREZZA SUL LAVORO .................................................................................................... 153<br />
Art. 6.3.1 – Informazione e Formazione dei Lavoratori e Dispositivi di Protezione Individuale . 153<br />
Art. 6.3.2 – INFORMAZIONE SUI RISCHI SPECIFICI ....................................................... 153<br />
Art. 6.3.3 – Piano di Sicurezza Lavoro ........................................................................ 153<br />
ART. 6.4 – VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI E MISURE PER LA<br />
RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE ........................................................................................... 154<br />
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Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
ART. 6.5 – ESECUZIONE DEI SERVIZI ................................................................................................... 158<br />
ART. 6.6 – MEZZI E ATTREZZATURE DI LAVORO ............................................................................... 158<br />
ART. 6.7 – ASSICURAZIONI ................................................................................................................... 159<br />
ART. 6.8 – GARANZIA ............................................................................................................................. 159<br />
SEZIONE 7 ................................................................................................................................. 160<br />
DATI IDENTIFICATIVI DEGLI EDIFICI ................................................................................................ 160<br />
ART. 7.1 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA FABIO FILZI 22 .................................... 161<br />
Art. 7.1.1 - Premesse .............................................................................................. 161<br />
Art. 7.1.2 - Breve Descrizione degli Impianti di Climatizzazione ....................................... 161<br />
Art. 7.1.3 - Breve Descrizione del Sistema Integrato di Supervisione e Regolazione Automatica<br />
......................................................................................................................... 164<br />
Art. 7.1.4 - Dati Tecnici Significativi dell’Edificio ........................................................... 166<br />
ART. 7.2 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA FABIO FILZI 27/A ................................ 171<br />
Art. 7.2.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ........................................................... 171<br />
ART. 7.3 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA POLA 9/11 ........................................... 177<br />
Art. 7.3.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ........................................................... 177<br />
ART. 7.4 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA TARAMELLI 20 ................................... 182<br />
Art. 7.4.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ........................................................... 182<br />
Art. 7.5.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ........................................................... 187<br />
Art. 7.6.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ........................................................... 192<br />
ART. 7.7 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA WILDT 27 ............................................. 197<br />
Art. 7.7.1 - DATI Dati Tecnici Significativi dell’edificio .................................................... 197<br />
ART. 7.8 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA CARDANO <strong>10</strong> ...................................... 202<br />
Art. 7.8.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ........................................................... 202<br />
ART. 7.9 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA RESTELLI 1 ........................................ 207<br />
Art. 7.9.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ........................................................... 207<br />
ART. 7.<strong>10</strong> IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA RESTELLI 3/1 .................................... 212<br />
Art. 7.<strong>10</strong>.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 212<br />
ART. 7.11 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA CONFALONIERI 29 ........................... 217<br />
Art. 7.11.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 217<br />
ART. 7.12 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN BERGAMO, VIA XX SETTEMBRE 18/A ................... 222<br />
Art. 7.12.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 222<br />
ART. 7.13 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN BRESCIA, VIA DALMAZIA 92/94 ............................. 227<br />
Art. 7.13.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 227<br />
ART. 7.14 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN COMO, VIA LUIGI EINAUDI 1 .................................. 232<br />
Art. 7.14.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 232<br />
ART. 7.15 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN CREMONA, VIA DANTE 136 .................................... 237<br />
Art. 7.15.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 237<br />
ART. 7.16 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN LECCO, CORSO PROMESSI SPOSI 132 ................ 242<br />
Art. 7.16.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 242<br />
ART. 7.17 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN LECCO, PIAZZA GARIBALDI 4 ............................... 247<br />
Art. 7.17.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 247<br />
ART. 7.18 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN LEGNANO, VIA FELICE CAVALLOTTI 11/13 ......... 252<br />
Art. 7.18.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 252<br />
ART. 7.19 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN LODI, VIA HAUSSMANN 7 ....................................... 257<br />
Art. 7.19.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 257<br />
ART. 7.20 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MANTOVA, CORSO VITTORIO EMANUELE 57 ..... 262<br />
Art. 7.20.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 262<br />
ART. 7.21 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MANTOVA, VIA SCIESA ......................................... 267<br />
Art. 7.21.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 267<br />
ART. 7.22 - IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MONZA, PIAZZA CAMBIAGHI 3 ............................ 272<br />
Art. 7.22.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 272<br />
ART. 7.23 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN PAVIA, VIA CESARE BATTISTI 150 ........................ 277<br />
Art. 7.23.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 277<br />
ART. 7.24 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN SONDRIO, VIA DEL GESU’ 17 ................................. 282<br />
Art. 7.24.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 282<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
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ART. 7.25 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN VARESE, VIALE BELFORTE 22 .............................. 287<br />
Art. 7.25.1. Dati Tecnici Significativi dell’edificio .......................................................... 287<br />
ART. 7.26 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN ROMA, VIA DEL GESU’ 57 ....................................... 292<br />
Art. 7.26.1- Dati Tecnici Significativi dell’edificio .......................................................... 292<br />
ART. 7.27 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN BRUXELLES (B), PLACE DU CHAMP DE MARS 1/3<br />
................................................................................................................................................................... 297<br />
Art. 7.27.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 297<br />
ART. 7.28 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA 35 (“ALTRA SEDE<br />
REGIONE LOMBARDIA”) ........................................................................................................................ 302<br />
Art. 7.28.1. Premesse ............................................................................................. 303<br />
Art. 7.28.2 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 314<br />
Art. 7.28.3. Copertura ETFE: Descrizione e Piano di Manutenzione ................................... 326<br />
Art. 7.28.4 - PARETI MOBILI VETRATE MONOLITICHE: DESCRIZIONE DEI SISTEMI ............. 333<br />
Art. 7.28.5 - GRUPPI ROTANTI DI CONTINUITA’: DESCRIZIONE E PIANO DI MANUTENZIONE DEI<br />
SISTEMI .............................................................................................................. 334<br />
Art. 7.28.6 - SISTEMA INTEGRATO AUTOMAZIONE CLIMATIZZAZIONE AMBIENTE CONTROLLO<br />
LUCI E FRANGISOLE: DESCRIZIONE DEI SISTEMI – SPECIFICA TECNICA ........................ 343<br />
ART. 7.29. IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIALE FULVIO TESTI 122 (CENTRO<br />
SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, EDIFICIO 14, EX COMPARTO MANIFATTURA TABACCHI) ......................... 377<br />
Art. 7.29.1 - Premesse ............................................................................................ 377<br />
Art. 7.29.2 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio ......................................................... 378<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
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DEFINIZIONI:<br />
Escluso ove diversamente specificato:<br />
<br />
“Amministrazione” o “Amministrazione aggiudicatrice” o “Infrastrutture Lombarde” o“ILSPA” indica Infrastrutture<br />
Lombarda S.p.A.;<br />
<br />
“Aggiudicatario/a” o “Impresa aggiudicataria” o “Impresa” indica l’impresa risultata Aggiudicataria dell’appalto;<br />
<br />
“Capitolato” o “Capitolato speciale” o “Capitolato Tecnico” indica il presente Capitolato tecnico di gara;<br />
<br />
“Contratto” indica il contratto di appalto stipultato tra l’Amministrazione e l’Aggiudicataria;<br />
<br />
“Edificio” o “Immobile” indica il singolo edificio o complesso di edifici e loro pertinenze in relazione al patrimonio<br />
immobiliare a questi riconducibile e inteso come insiemi impiantistici e strutturali oggetto dei servizi disciplinati<br />
dal presente Capitolato.<br />
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SEZIONE 1<br />
SERVIZI ORDINARI E PROGRAMMATI DI CONDUZIONE E MANUTENZIONE<br />
DEGLI EDIFICI E DEI RELATIVI MANUFATTI ED IMPIANTI TECNOLOGICI<br />
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ART. 1.1 - OGGETTO E DURATA DELL’APPALTO<br />
Art. 1.1.1 - Oggetto dell’Appalto<br />
Per servizio di conduzione e manutenzione degli edifici e dei relativi manufatti ed impianti tecnologici si<br />
intende quell’insieme di attività finalizzate al mantenimento ed alla conservazione dell’Edificio e del buono<br />
stato di strutture, macchine, impianti o quant’altro oggetto del presente Capitolato. Il servizio di conduzione e<br />
manutenzione degli edifici e dei relativi manufatti ed impianti tecnologici si occupa di:<br />
STRUTTURE EDILI ED AFFINI<br />
AREE A VERDE<br />
IMPIANTI ELETTRICI<br />
IMPIANTI MECCANICI (riscaldamento, raffrescamento e idrico-sanitari)<br />
SISTEMA DI SUPERVISIONE E REGOLAZIONE AUTOMATICA<br />
IMPIANTI DI SICUREZZA (antincendio, antintrusione e controllo accessi)<br />
IMPIANTI SPECIALI (diffusione sonora e TV centralizzata)<br />
IMPIANTI ELEVATORI<br />
Ove non espressamente specificato, ciascun servizio di conduzione e manutenzione, a prescindere dalla<br />
tipologia di strutture/impianti cui è destinato include l’erogazione di attività comprendenti - a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo - l’esercizio e la conduzione, la manutenzione ordinaria e programmata, la<br />
fornitura di attrezzature, materiali di consumo e/o soggetti a usura, parti di ricambio nonchè tutti gli interventi<br />
di ripristino/sostituzione che dovessero rendersi necessari, come meglio nel seguito specificato, volte a<br />
garantire la piena fruibilità ed efficienza delle strutture e degli impianti cui ciascun servizio è destinato. A<br />
completamento ed in stretta sinergia con le attività operative, le seguenti prestazioni sono ricomprese nel<br />
corrispettivo pattuito per il servizio erogato:<br />
⇒ la progettazione, la gestione e la esecuzione del servizio medesimo;<br />
⇒ un servizio di pronto intervento;<br />
⇒ un servizio di reperibilità;<br />
⇒ un servizio di presidio continuativo sul sito;<br />
⇒ un sistema di Call-Center / Help Desk dedicato;<br />
⇒ un servizio di ingegneria;<br />
⇒ un servizio di preventivazione;<br />
⇒ un servizio di rilievo e aggiornamento dell’anagrafica tecnica;<br />
⇒ la stesura del Programma Operativo degli Interventi il cui calendario lavorativo sia formulato nel rispetto<br />
delle attività presenti negli edifici oggetto del servizio;<br />
⇒ un sistema di gestione di indicatori di prestazione;<br />
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⇒ la stesura dei Verbali di Controllo;<br />
⇒ tutti gli oneri per lo smaltimento, il trasporto e il conferimento a punto di raccolta autorizzato di eventuali<br />
materiali di risulta connessi con la esecuzione del servizio stesso.<br />
L’ Aggiudicataria persegue e raggiunge i seguenti obiettivi fondamentali:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
un servizio integrato in grado di portare a sintesi unitaria le molteplici esigenze di gestione dei diversi<br />
servizi, indispensabili alla funzionalità delle strutture e degli impianti e per la soddisfazione<br />
dell’Amministrazione;<br />
una manutenzione tempestiva e razionale in grado di mantenere alti livelli di efficienza delle strutture e<br />
degli impianti;<br />
la dotazione degli elementi di conoscenza e della più moderna strumentazione tecnica di gestione in<br />
grado di consentire la programmazione delle attività e delle risorse in un’ottica di fruibilità e semplicità di<br />
accesso alle informazioni;<br />
l’ottimizzazione della capacità di controllo della qualità dei servizi;<br />
la pianificazione e l’organizzazione ottimale dei servizi in termini di qualità, considerando la complessità<br />
degli stessi e i possibili danni che potrebbero derivare da una cattiva conduzione dei beni affidati;<br />
l’individuazione ed esecuzione della migliore sequenza temporale degli interventi manutentivi soprattutto<br />
per quelli interdipendenti che comportano specializzazioni professionali diverse;<br />
una programmazione attenta alle specializzazioni della manodopera disponibile e una preventiva verifica<br />
di disponibilità di materiali e attrezzature;<br />
la garanzia del rispetto dei requisiti di sicurezza connessi alla conduzione e uso delle soluzioni<br />
tecnologiche ed impiantistiche negli edifici (ovvero garantire condizioni di sicurezza di funzionamento per<br />
l’impianto e di intervento per l’operatore).<br />
Il raggiungimento dell’obbiettivo avviene attraverso la stesura del Piano Dettagliato degli Interventi, quale<br />
documento redatto dall’ Aggiudicataria in ottemperanza alle richieste dell’Amministrazione che rappresenta<br />
nel dettaglio la progettazione e la pianificazione sia tecnica che economica del servizio.<br />
L’Amministrazione si riserva in ogni caso di prescrivere l’esecuzione o il compimento di servizi entro un<br />
termine e con le modalità esecutive più opportune, senza che l’Aggiudicataria possa rifiutarsi e/o richiedere<br />
compensi aggiuntivi.<br />
Gli immobili oggetto della gara di appalto salvo le modificazioni che interverranno nel corso del rapporto<br />
sono i seguenti:<br />
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ITEM PROVINCIA UBICAZIONE DESTINAZIONE D’USO<br />
01 MILANO VIA FABIO FILZI 22 PRESIDENZA, STRUTTURA,<br />
UFFICI<br />
PATRIMONIO e LOGISTICA<br />
02 MILANO VIA FABIO FILZI 27/A AUTORIMESSA REGIONALE AUTORIMESSA<br />
03 MILANO VIA POLA 9/11 DG DI SETTORE UFFICI<br />
04 MILANO VIA TARAMELLI 20 DG DI SETTORE E SERVIZI UFFICI<br />
05 MILANO VIA COPERNICO 38/42 SOCIETA’ REGIONALI UFFICI<br />
06 MILANO VIA SASSETTI 32/2 DG DI SETTORE UFFICI<br />
07 MILANO VIA WILDT 27 MAGAZZINO MAGAZZINO<br />
08 MILANO VIA CARDANO <strong>10</strong> DG DI SETTORE UFFICI<br />
09 MILANO VIA RESTELLI 1 DG DI SETTORE UFFICI<br />
<strong>10</strong> MILANO VIA RESTELLI 3/1 SEDE ARPA LOMBARDIA UFFICI<br />
11 MILANO VIA CONFALONIERI 29 SEDE ARPA LOMBARDIA UFFICI<br />
12 BERGAMO VIA XX SETTEMBRE 18/A STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
13 BRESCIA VIA DALMAZIA 92/94 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
14 COMO VIA LUIGI EINAUDI 1 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
15 CREMONA VIA DANTE 136 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
16 LECCO CORSO PROMESSI SPOSI 132 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
17 LECCO PIAZZA GARIBALDI 4 INFOPOINT UFFICI<br />
18 LEGNANO VIA FELICE CAVALLOTTI 11/13 SPAZIO REGIONE UFFICI<br />
19 LODI VIA HAUSSMANN 7 STER– SEDE<br />
UFFICI<br />
TERRITORIALE<br />
20 MANTOVA CORSO VITTORIO EMANUELE 57 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
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21 MANTOVA VIA SCIESA ARCHIVI REGIONALI UFFICI<br />
22 MONZA PIAZZA CAMBIAGHI 3 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
23 PAVIA VIALE CESARE BATTISTI 150 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
24 SONDRIO VIA DEL GESU’ 17 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
25 VARESE VIALE BELFORTE 22 STER–SEDE TERRITORIALE UFFICI<br />
26 ROMA VIA DEL GESU’ 57 SEDE DI RAPPRESENTANZA UFFICI<br />
27 BRUXELLES PLACE DU CHAMP DE MARS 1/3 SEDE DI RAPPRESENTANZA UFFICI<br />
28 MILANO VIA MELCHIORRE GIOIA 35 ALTRA SEDE<br />
UFFICI<br />
REGIONE LOMBARDIA<br />
29 MILANO VIALE FULVIO TESTI 122<br />
EDIFICIO 14<br />
CENTRO SPERIMENTALE DI<br />
CINEMATOGRAFIA<br />
UFFICI<br />
LABORATORI<br />
AULE<br />
DIDATTICHE<br />
I servizi tecnici attivi nell’ambito di ciascun Edificio sono descritti nella Sezione 7 del presente Capitolato.<br />
I servizi di presidio fissi attivi nell’ambito di ciascun Edificio sono dettagliatamente descritti all’art. 1.3.9. del<br />
presente Capitolato.<br />
Art. 1.1.2 - Durata dell’Appalto<br />
Il termine iniziale di efficacia del Contratto di appalto è il 1 marzo 20<strong>10</strong> - ore 00:00 per tutti gli immobili di cui<br />
alle posizioni dalla n° 01 alla n° 27 e alla n° 29 della tabella di seguito riportata; con riguardo al solo immobile<br />
di cui alla posizione n° 28 della tabella di seguito riportata, il servizio avrà decorrenza dal 1 luglio 2012 - ore<br />
00:00.<br />
Si precisa che l’Amministrazione si riserva la facoltà di anticipare il termine iniziale di efficacia del Contratto<br />
per i servizi di conduzione e manutenzione ordinaria e programmata in relazione all’Edificio denominato<br />
“Altra Sede di Regione Lombardia”, sito in Milano, Via Melchiorre Gioia 35 (posizione n° 28 della<br />
tabella di seguito riportata) ad una data intercorrente tra il 1 luglio 20<strong>10</strong> ed il 30 giugno 2012.<br />
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Ove l’Amministrazione si avvalesse di tale facoltà, il corrispettivo per i servizi di conduzione e manutenzione<br />
ordinaria e programmta così attivati sarà remunerato in funzione del prezzo offerto dall’Aggiudicataria in<br />
sede di gara in relazione al medesimo Edificio, così come riportato nel “Prospetto di dettaglio del prezzo per<br />
la formulazione dell’offerta economica in relazione ai servizi attivi nell’ambito dell’unità immobiliare di<br />
riferimento” prodotto dall’Aggiudicataria unitamente all’offerta economica in sede di gara, e riparametrato<br />
proporzionalmente sulla base del corrispondente periodo temporale di attivazione del predetto servizio.<br />
Quanto sopra, fino al raggiungimento dell’importo massimo complessivo ammontante a € 6.000.000,00/-<br />
(euro seimilioni/00) I.V.A. esclusa fissato per la esecuzione delle suddetta prestazione; si precisa che il<br />
predetto importo si configura esclusivamente come limite massimo entro il quale l’Aggiudicataria si impegna<br />
ad erogare i predetti servizi.<br />
La data di scadenza dell’appalto è differenziata in funzione dei singoli edifici, ovvero:<br />
ITEM PROVINCIA UBICAZIONE DATA SCADENZA APPALTO<br />
01 MILANO VIA FABIO FILZI 22 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
02 MILANO VIA FABIO FILZI 27/A 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
03 MILANO VIA POLA 9/11 28 FEBBRAIO 2011 – ORE 24:00<br />
04 MILANO VIA TARAMELLI 20 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
05 MILANO VIA COPERNICO 38/42 28 FEBBRAIO 2011 – ORE 24:00<br />
06 MILANO VIA SASSETTI 32/2 28 FEBBRAIO 2011 – ORE 24:00<br />
07 MILANO VIA WILDT 27 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
08 MILANO VIA CARDANO <strong>10</strong> 28 FEBBRAIO 2011 – ORE 24:00<br />
09 MILANO VIA RESTELLI 1 28 FEBBRAIO 2011 – ORE 24:00<br />
<strong>10</strong> MILANO VIA RESTELLI 3/1 28 FEBBRAIO 2011 – ORE 24:00<br />
11 MILANO VIA CONFALONIERI 29 28 FEBBRAIO 2011 – ORE 24:00<br />
12 BERGAMO VIA XX SETTEMBRE 18/A 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
13 BRESCIA VIA DALMAZIA 92/94 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
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Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
14 COMO VIA LUIGI EINAUDI 1 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
15 CREMONA VIA DANTE 136 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
16 LECCO CORSO PROMESSI SPOSI 132 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
17 LECCO PIAZZA GARIBALDI 4 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
18 LEGNANO VIA FELICE CAVALLOTTI 11/13 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
19 LODI VIA HAUSSMANN 7 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
20 MANTOVA CORSO VITTORIO EMANUELE 57 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
21 MANTOVA VIA SCIESA 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
22 MONZA PIAZZA CAMBIAGHI 3 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
23 PAVIA VIALE CESARE BATTISTI 150 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
24 SONDRIO VIA DEL GESU’ 17 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
25 VARESE VIALE BELFORTE 22 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
26 ROMA VIA DEL GESU’ 57 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
27 BRUXELLES PLACE DU CHAMP DE MARS 1/3 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
28 MILANO VIA MELCHIORRE GIOIA 35 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
29 MILANO VIALE FULVIO TESTI 122<br />
28 FEBBRAIO 2015 – ORE 24:00<br />
EDIFICIO 14<br />
Alla scadenza del Contratto l’Aggiudicataria, su espressa richiesta scritta dell’Amministrazione, si impegna a<br />
garantire la prosecuzione del servizio fino all’individuazione del nuovo appaltatore subentrante agli stessi<br />
patti e condizioni del Contratto originale.<br />
Gli eventuali servizi ordinari non programmati, affidati all’Aggiudicataria, saranno ultimati nel termine di volta<br />
in volta stabilito.<br />
Fatto salvo quanto specificatamente previsto supra con riguardo all’edifico di cui alla posizione n° 28 della<br />
tabella sopra riportata, qualsiasi variazione di inizio e/o termine del servizio in relazione ai singoli Edifici e la<br />
conseguente estensione/riduzione del predetto servizio sarà regolata a norma di Contratto.<br />
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ART. 1.2 – ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO E FIGURE DI INTERFACCIA<br />
Nell’ambito del rapporto contrattuale instaurato tra l’Aggiudicataria e l’Amministrazione si<br />
identificano le seguenti figure chiave:<br />
Art. 1.2.1 – Per l’Aggiudicataria<br />
Il servizio oggetto del presente Capitolato avverrà in regime di assistenza continuativa, gestione, verifica e<br />
controllo dello stato delle strutture, dei manufatti ed impianti in genere. A tal fine l’Aggiudicataria dovrà<br />
garantire, per tutta la durata del contratto, la disponibilità delle seguenti figure:<br />
a) Il Gestore del Servizio<br />
Identificato nella sua primaria funzione quale interfaccia unica dell’Aggiudicataria nei confronti del Direttore<br />
dell’Esecuzione del Servizio dell’Amministrazione, il Gestore del Servizio ha i seguenti compiti e svolge le<br />
seguenti funzioni:<br />
1) è il redattore del Piano Dettagliato degli Interventi (PDI) e del Piano di Qualità (PDQ), verifica il PDI e il<br />
PDQ nella loro completezza e rispondenza alle norme e al presente Capitolato garantendone il pieno<br />
rispetto;<br />
2) definisce ed ottimizza le strategie generali e gli indirizzi del PDQ rispetto all’erogazione dei sevizi di<br />
conduzione, manutenzione, verifica e controllo per tutte le tipologie di strutture, impianti e servizi<br />
oggetto dell’appalto;<br />
3) è responsabile dell’organizzazione di tutti i servizi con riguardo alla tempistica ed alle risorse impiegate<br />
ed all’integrazione tra gli stessi, effettua le verifiche ispettive sulla rispondenza dei servizi svolti alle<br />
indicazioni del Capitolato e alla normativa vigente;<br />
4) è responsabile del controllo del livello del servizio verificato;<br />
5) monitora in modo costante l’andamento globale del servizio e ne pianifica lo sviluppo identificando i<br />
processi e le fasi relative;<br />
6) è responsabile dell’inserimento e dell’aggiornamento dell’anagrafica e della redazione della reportistica<br />
7) è responsabile dell’integrazione tra sistema Call-Center/Help desk, Sistema Informativo, Anagrafica,<br />
reportistica e dell’aggiornamento di questi in base ai servizi svolti;<br />
8) è responsabile del servizio di reperibilità per gli interventi in emergenza, garantendo la risposta nei<br />
tempi previsti dal Capitolato 24 ore su 24;<br />
9) è responsabile dei servizi di presidio;<br />
<strong>10</strong>) definisce e sviluppa la politica del personale dell’Aggiudicataria addetto all’esecuzione del servizio;<br />
11) definisce funzioni, autorità e responsabilità nell’ambito dell’organizzazione dell’Aggiudicataria preposta<br />
all’esecuzione del servizio, vigilando affinché ognuno operi in maniera corretta;<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 13 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
12) opera la suddivisione del lavoro al fine di assicurare tutte le risorse necessarie nei tempi e nei luoghi nei<br />
quali il programma prevede il loro impiego;<br />
13) è responsabile della soddisfazione dell’utenza e dell’Amministrazione;<br />
14) recepisce e attua le richieste di intervento;<br />
15) è responsabile della fatturazione e della rendicontazione del servizio;<br />
Per questa figura si richiedono adeguate competenze professionali (iscrizione all’Albo professionale, per<br />
quanto applicabile il possesso dei requisiti previsti all’art. 3 della Legge n. 46/90 e relativo decreto di<br />
attuazione, comprovata esperienza).<br />
Il nominativo ed il curriculum della persona preposta a tale carica dovranno essere comunicati per iscritto<br />
all’Amministrazione per accettazione; ugualmente dovrà essere comunicata, per iscritto, ed accettata, ogni<br />
successiva variazione.<br />
L’Amministrazione si riserva il diritto di richiedere, in qualsiasi momento e per qualsiasi ragione, la<br />
sostituzione del Gestore del Servizio nominato dall’Aggiudicataria.<br />
Nei periodi di assenza per ferie e/o malattie, l’Aggiudicataria garantisce la presenza di un tecnico dotato di<br />
pari qualifiche e esperienza.<br />
L’Aggiudicataria rimane comunque responsabile, sotto ogni aspetto, dell’operato del Gestore del Servizio; a<br />
quest’ultimo, l’Amministrazione farà riferimento per qualsiasi attività oggetto dell’appalto ed in particolare per<br />
i controlli tecnico-amministrativi relativi all’esecuzione dei servizi e lavori stessi; tutte le comunicazioni,<br />
disposizioni e contestazioni di inadempienze saranno fatte direttamente a detto Responsabile e si intendono<br />
fatte all’Aggiudicataria.<br />
b) Responsabili degli Edifici<br />
Il Gestore del Servizio è coadiuvato da almeno n° 5 (cinque) Responsabili degli Edifici in relazione allo<br />
schema di assegnazione minimo di seguito indicato:<br />
RISORSA DEDICATA IMMOBILE DI COMPETENZA UBICAZIONE SITO<br />
Responsabile Edificio N° 1 Complesso Immobiliare Pirelli Via Fabio Filzi 22, Milano<br />
Responsabile Edificio N° 2 Complesso Immobiliare Pola/Taramelli Via Taramelli 20, Milano<br />
Responsabile Edificio N° 3 Altra Sede Regione Lombardia Via Melchiorre Gioia 35,<br />
Milano<br />
Responsabile Edificio N° 4 Edifici ubicati nell’ambito del Comune di Vedi elenco di cui all’art. 1.1<br />
Milano, esclusi i predetti di cui sopra<br />
Responsabile Edificio N° 5 Edifici ubicati al di fuori dei limiti del<br />
Comune di Milano<br />
Vedi elenco di cui all’art. 1.1<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 14 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Il Responsabile dell’Edificio è una figura professionale rivestita da un esperto tecnico diplomato ad indirizzo<br />
specifico (Perito edile, Perito elettrotecnico, Perito termotecnico, Geometra, ecc.) abilitato all’esercizio della<br />
professione, e per quanto applicabile, in possesso dei requisiti previsti all’art. 3 della Legge n. 46/90 e<br />
relativo decreto di attuazione.<br />
Il Responsabile dell’Edificio ha i seguenti compiti e svolge le seguenti funzioni:<br />
1) Vigila e controlla l’operato delle singole squadre operative operanti sull’Edificio di competenza, coordina<br />
le attività delle squadre operative e garantisce la qualità del prodotto dando ordini precisi e mirati e<br />
agendo con chiarezza di obiettivi, compiti e responsabilità;<br />
2) Vigila, controlla e coordina l’operato dei Responsabili di Servizio Operativo operanti sull’Edificio di<br />
competenza, garantisce la qualità del prodotto dando ordini precisi e mirati e agendo con chiarezza di<br />
obiettivi, compiti e responsabilità;<br />
3) ha responsabilità diretta rispetto all’esecuzione del singolo servizio sull’Edificio di competenza, individua<br />
le indicazioni e le osservazioni necessarie per lo svolgimento operativo del servizio ed organizza in base<br />
a queste ed al PDI/PDQ le maestranze istruendole adeguatamente;<br />
4) effettua sopralluoghi ispettivi sull’Edificio di cui è responsabile e riscontra le eventuali anomalie<br />
informando il Gestore del Servizio e il Building Manager;<br />
5) controlla e gestisce le operazioni di accensione, mantenimento e messa a riposo degli impianti in base<br />
alle date e agli orari comunicati per ciascun impianto;<br />
6) controlla la messa a riposo, alla fine di ogni stagione, delle centrali termiche attraverso tutte le operazioni<br />
previste dal PDI;<br />
7) implementa l’anagrafe dei beni;<br />
8) esegue sopralluoghi preventivi;<br />
9) elabora i piani di manutenzione e i piani delle misure di adeguamento normativo;<br />
<strong>10</strong>) imputa ed elabora le informazioni;<br />
11) effettua le verifiche ispettive a seguito dell’esecuzione degli interventi al fine di verificarne la corretta<br />
evasione e si accerta della qualità delle opere svolte;<br />
12) svolge la gestione documentale inerente i servizi affidati nel rispetto degli obblighi di legge ove prescritti<br />
dalle vigenti normative e regolamenti attuativi in materia.<br />
I nominativi e i curricula delle persone preposte a tale carica dovranno essere comunicati per iscritto<br />
all’Amministrazione per accettazione; ugualmente dovrà essere comunicata, per iscritto, ed accettata, ogni<br />
successiva variazione.<br />
L’Amministrazione si riserva il diritto di richiedere, in qualsiasi momento e per qualsiasi ragione, la<br />
sostituzione del Responsabile dell’Edificio nominato dall’Aggiudicataria.<br />
Nei periodi di assenza per ferie e/o malattie, l’Aggiudicataria garantisce la presenza di un tecnico dotato di<br />
pari qualifiche e esperienza.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 15 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
I Responsabili degli Edifici N° 1, N° 2 e N° 3 della tabella sopra riportata garantiscono la seguente<br />
PRESENZA ORARIA FISSA PRESSO IL SITO DI COMPETENZA:<br />
⇒ dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 17:00<br />
Tutti i Responsabili degli Edifici garantiscono la loro reperibilità continuativa e permanente nei<br />
confronti dell’Amministrazione e hanno l’obbligo di presenziare alle riunioni di coordinamento<br />
convocate dai Bulding Managers dell’Ammnistrazione.<br />
I Responsabili degli Edifici N° 4 e N° 5 hanno l’obbligo di presentarsi presso i siti di competenza se e<br />
quando richiesto dai Building Managers dell’Amministrazione.<br />
c) Responsabile Servizio Operativo<br />
I Responsabili degli Edifici assegnati al Complesso Immobiliare Pirelli, ubicato in Milano, Via Fabio Filzi 22,<br />
al Complesso Immobiliare Pola / Taramelli, ubicato in Milano, Via Taramelli 20 e all’Altra Sede di Regione<br />
Lombardia, ubicata in Milano, Via Melchiorre Gioia 35, sono coadiuvati ciascuno da Responsabili di Servizio<br />
Operativo secondo termini e modalità di seguito indicate.<br />
Il Responsabile di Servizio Operativo è una figura professionale rivestita da un esperto tecnico diplomato ad<br />
indirizzo specifico abilitato all’esercizio della professione, e per quanto applicabile, in possesso dei requisiti<br />
previsti all’art. 3 della Legge n. 46/90 e relativo decreto di attuazione, in particolare:<br />
EDIFICIO UBICATO IN MILANO, VIA FABIO FILZI 22:<br />
i. N° 1 (uno) perito tecnico industriale ad indirizzo meccanico / termotecnico addetto alla conduzione e<br />
all’esercizio degli impianti di climatizzazione e idrico sanitari;<br />
ii.<br />
N° 1 (uno) perito tecnico industriale ad indirizzo elettrotecnico addetto alla conduzione e all’esercizio<br />
degli impianti elettrici e speciali.<br />
EDIFICIO UBICATO IN MILANO, VIA TARAMELLI 20:<br />
i. N° 1 (uno) perito tecnico industriale ad indirizzo meccanico / termotecnico addetto alla conduzione e<br />
all’esercizio degli impianti di climatizzazione e idrico sanitari;<br />
ii.<br />
N° 1 (uno) perito tecnico industriale ad indirizzo elettrotecnico addetto alla conduzione e all’esercizio<br />
degli impianti elettrici e speciali.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 16 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
EDIFICIO UBICATO IN MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA 35:<br />
TORRE<br />
i. N° 1 (uno) perito tecnico industriale ad indirizzo meccanico / termotecnico addetto alla conduzione e<br />
all’esercizio degli impianti di climatizzazione e idrico sanitari;<br />
ii.<br />
N° 1 (uno) perito tecnico industriale ad indirizzo elettrotecnico addetto alla conduzione e all’esercizio<br />
degli impianti elettrici e speciali.<br />
CORPI BASSI<br />
i. N° 1 (uno) perito tecnico industriale ad indirizzo meccanico / termotecnico addetto alla conduzione e<br />
all’esercizio degli impianti di climatizzazione e idrico sanitari;<br />
ii.<br />
N° 1 (uno) perito tecnico industriale ad indirizzo elettrotecnico addetto alla conduzione e all’esercizio<br />
degli impianti elettrici e speciali.<br />
Il Responsabile di Servizio Operativo ha i seguenti compiti e svolge le seguenti funzioni:<br />
1) vigila e controlla l’operato delle singole squadre di presidio fisso operanti sull’Edificio di competenza in<br />
relazione allo specifico ambito tecnico-manutentivo, coordina le attività delle squadre di presidio e<br />
garantisce la qualità del prodotto dando ordini precisi e mirati e agendo con chiarezza di obiettivi,<br />
compiti e responsabilità;<br />
2) ha responsabilità diretta rispetto all’esecuzione del servizio di presidio sull’Edificio di competenza,<br />
individua le indicazioni e le osservazioni necessarie per lo svolgimento operativo del servizio;<br />
3) si interfaccia con il Building Manager dell’Amministrazione.<br />
Il Responsabile di Servizio Operativo assegnato all’Edificio ubicato in Milano, Via Fabio Filzi 22,<br />
garantisce la seguente PRESENZA ORARIA FISSA sul sito di competenza:<br />
⇒ dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 12:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:30<br />
⇒ nei prefestivi: dalle ore 8:30 alle ore 12:30 (*)<br />
(*) = Si precisa che nei giorni prefestivi è richiesta la presenza oraria fissa di un solo Responsabile di<br />
Servizio Operativo scelto dall’Amministrazione in funzione delle necessità operative rilevate dal<br />
Building Manager.<br />
Il Responsabile di Servizio Operativo assegnato all’Edificio ubicato in Milano, Via Taramelli 20,<br />
garantisce la seguente PRESENZA ORARIA FISSA sul sito di competenza:<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 17 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
⇒ dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 12:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:30<br />
Il Responsabile di Servizio Operativo assegnato all’Edificio ubicato in Milano, Via Melchiorre Gioia<br />
35, garantisce la seguente PRESENZA ORARIA FISSA sul sito di competenza:<br />
⇒ dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 12:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:30<br />
⇒ nei prefestivi: dalle ore 8:30 alle ore 12:30 (*)<br />
(*) = Si precisa che nei giorni prefestivi è richiesta la presenza oraria fissa di un solo Responsabile di<br />
Servizio Operativo scelto dall’Amministrazione in funzione delle necessità operative rilevate dal<br />
Building Manager.<br />
I nominativi e i curricula delle persone preposte a tale carica dovranno essere comunicati per iscritto<br />
all’Amministrazione per accettazione; ugualmente dovrà essere comunicata, per iscritto, ed accettata, ogni<br />
successiva variazione.<br />
L’Amministrazione si riserva il diritto di richiedere, in qualsiasi momento e per qualsiasi ragione, la<br />
sostituzione del Responsabile dell’Edificio nominato dall’Aggiudicataria.<br />
Nei periodi di assenza per ferie e/o malattie, l’Aggiudicataria garantisce la presenza di un tecnico dotato di<br />
pari qualifiche e esperienza.<br />
***<br />
Lo schema di assegnazione e il livello di presenza oraria fissa sopra indicati sono da intendersi quali<br />
standard minimi richiesti dall’Amministrazione. Pertanto, i concorrenti, potranno proporre, in sede di<br />
presentazione dell’Offerta Tecnica/Qualitativa, schemi di assegnazione e livelli di servizio migliorativi<br />
rispetto a quanto sopra espresso.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 18 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.2.2 - Per l’Amministrazione<br />
a) il Direttore della Esecuzione del Servizio<br />
Interfaccia unico e rappresentante dell’Amministrazione nei confronti dell’Aggiudicataria.<br />
Al Direttore della Esecuzione del Servizio è demandata:<br />
1) la gestione del Contratto e il controllo della sua corretta applicazione e degli impegni ivi assunti;<br />
2) l’interpretazione delle norme contrattuali per conto dell’Aggiudicataria;<br />
3) la verifica dello svolgimento e dello stato di avanzamento dei servizi, avvalendosi dei Building Managers<br />
all’uopo nominati;<br />
4) la nomina e l’organizzazione dei Building Managers dell’Amministrazione;<br />
5) l’applicazione delle penali;<br />
6) la potestà di firma sui documenti contabili afferenti la fatturazione dell’Aggiudicataria;<br />
7) l’approvazione delle eventuali richieste di variazione del servizo proposte dall’Aggiudicataria;<br />
8) la liquidazione dei corrispettivi dell’appalto;<br />
9) la verifica della contabilità;<br />
<strong>10</strong>) l’accettazione dei servizi eseguiti dall’Aggiudicataria, ferme restando le specifiche competenze dei<br />
Building Managers;<br />
11) la responsabilità dell’attivazione e del funzionamento del Call-Center / Help Desk secondo quanto<br />
meglio specificato all’art. 4.1 di questo capitolato.<br />
b) Il Building Manager<br />
Al Building Manager, figura gestionale operativa per conto dell’Amministrazione nell’ambito degli immobili di<br />
competenza, verrà demandata altresì l’approvazione del Piano Dettagliato degli Interventi (PDI) e<br />
l’approvazione dei preventivi e delle Richieste di Intervento, l’organizzazione, il monitoraggio, il controllo e la<br />
verifica della corretta e puntuale esecuzione degli interventi e dei servizi, l’interfacciamento con il personale<br />
dell’Aggiudicataria operante sul campo nonché il raggiungimento degli standard qualitativi richiesti tramite il<br />
sistema di indicatori previsti nel presente Capitolato.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
ART. 1.3 – SERVIZIO ORDINARIO DI CONDUZIONE E MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE<br />
EDILI ED AFFINI, DELLE AREE A VERDE E DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E SPECIALI<br />
Per servizio di conduzione e manutenzione delle strutture edili ed affini, delle aree a verde e degli impianti<br />
tecnologici e speciali si intende l’insieme dei servizi finalizzati al mantenimento dello stato funzionale ed alla<br />
conservazione dell’Edificio consegnato dall’Amministrazione all’Aggiudicataria.<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo ma non limitativo:<br />
a) La gestione e la conduzione delle strutture e degli impianti, provvedendo a tutte le regolazioni<br />
necessarie al fine di garantire i massimi livelli prestazionali previsti.<br />
b) La esecuzione di attività di manutenzione a guasto, manutenzione preventiva e programmata, ovvero<br />
attività di:<br />
⇒ PULIZIA,<br />
⇒ VERIFICA,<br />
⇒ CONTROLLO,<br />
⇒ MONITORAGGIO,<br />
⇒ REVISIONE,<br />
⇒ RIPARAZIONE,<br />
⇒ RIPRISTINO,<br />
⇒ SOSTITUZIONE,<br />
come indicato negli articoli seguenti, volte a garantire: la piena fruibilità dell’impianto; la predizione<br />
temporale degli eventuali interventi di ripristino e/o sostituzione che dovessero rendersi necessari; il<br />
mantenimento nel tempo delle condizioni minime di conformità alle norme vigenti e di corretto e<br />
completo funzionamento; il mantenimento del regolare funzionamento di strutture e impianti mediante<br />
l’effettuazione di tutti gli interventi di ripristino, sostituzione, riparazione e revisione che si rendessero<br />
necessari al fine di mantenere il rispetto di quanto previsto dal presente capitolato e dalla normativa<br />
vigente. I materiali, le parti, i ricambi, i componenti e le apparecchiature eventualmente forniti<br />
dall’Aggiudicataria in sede di ripristino e/o sostituzione devono essere conformi a quelli originariamente<br />
impiegati e comunque delle migliori marche in commercio e devono essere sottoposti all’approvazione<br />
dell’Amministrazione prima del loro montaggio. Non è assolutamente ammesso l’impiego di materiali,<br />
parti, componenti e apparecchiature di recupero.<br />
c) Tutti i materiali di consumo e/o soggetti a usura, i ricambi, quant’altro indicato a tal fine nei protocolli di<br />
manutenzione e necessario per l’effettuazione e il completamento dei servizi affidati, compresa<br />
l’eventuale custodia e/o magazzinaggio di quanto fornito.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 20 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
d) Qualsiasi onere (manodopera compresa) dovuto a provvisorio smontaggio e rimontaggio di componenti<br />
e sottocomponenti strutturali e/o impiantistici finalizzato alla sostituzione di materiali, parti, ricambi e<br />
apparecchiature, compreso l'eventuale trasporto in magazzino e la messa a dimora temporanea, al fine<br />
di proteggerli da deterioramento e da danni (ovviamente è da intendersi compresa la successiva posa in<br />
opera di quanto rimosso).<br />
e) Tutti gli oneri di ricerca guasti e quelli per l’eventuale svuotamento e riempimento degli impianti.<br />
f) Qualsiasi attività di controllo e manutenzione, preventiva e periodica necessaria a garantire il corretto<br />
funzionamento degli impianti, fermo restando che le frequenze indicate nelle tabelle contenenti i<br />
protocolli generali di manutenzione e nel presente Capitolato sono da intendersi quali livello minimo del<br />
servizio richiesto e non sollevano l’Aggiudicataria dagli obblighi e dalla piena responsabilità esecutiva<br />
nell’ambito dei servizi a questa affidati e volti a garantire la piena efficienza degli impianti e delle strutture<br />
che ne costituiscono l’oggetto. Qualora i protocolli riportassero frequenze diverse a parità di<br />
componente, unità o insieme impiantistico o strutturale, anche con riferimento a diverse categorie<br />
tecnologiche o strutturali, prevarrà la frequenza di periodicità più favorevole all’Amministrazione.<br />
g) Applicazione dei servizi previsti da Capitolato a qualsiasi componente, unità e insieme impiantistico e/o<br />
strutturale nell’ambito delle categorie tecnologiche e strutturali applicabili e di cui al presente articolo o<br />
altrimenti elencate in questo Capitolato, anche se non espressamente indicate nelle tipologie descritte<br />
nei protocolli generali di manutenzione e nel Capitolato stesso ma comunque parte integrante e<br />
funzionale delle strutture e degli impianti riconducibili alle medesime categorie.<br />
h) L’uso di attrezzature, mezzi d’opera, strumenti, utensili di qualunque genere necessari per la<br />
effettuazione e il completamento dei servizi affidati e qualunque onere derivante da tale utilizzo,<br />
compresi i sollevamenti e le eventuali opere a carattere provvisorio che dovessero rendersi necessarie.<br />
i) L’effettuazione e il completamento dei servizi affidati a regola d’arte in conformità al Contratto, al<br />
Capitolato, alle norme di legge applicabili e nel rispetto delle normative tecniche di riferimento.<br />
L’Aggiudicataria ha l’obbligo di espletare tale servizio in conformità ed osservanza della normativa<br />
vigente in materia e di verificare e rispettare le eventuali norme regolamentari di emanazione locale<br />
inerenti la materia oggetto del servizio. L’Aggiudicataria, in quanto Terzo Responsabile, esegue i servizi<br />
oggetto del presente Capitolato sotto la propria ed esclusiva responsabilità, assumendone tutte le<br />
conseguenze nei confronti dell’Amministrazione e di terzi.<br />
j) Tutti gli oneri per prestazioni inerenti le verifiche e relazioni periodiche tese al controllo delle<br />
caratteristiche prestazionali e all’effettuazione di “Performance-Tests” delle apparecchiature.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
k) Tutte le prestazioni inerenti l’esecuzione dei necessari ed eventuali collaudi, delle verifiche e dei relativi<br />
verbali.<br />
l) Tutti gli oneri conseguenti allo stoccaggio, allo smaltimento, trasporto e conferimento a punto di raccolta<br />
autorizzato di eventuali materiali di risulta connessi con i servizi stessi.<br />
m) Tutte le opere e forniture necessarie ed opportune alla eliminazione di anomalie essenziali alla<br />
funzionalità del servizio imputabili alla responsabilità o negligenza dell’Aggiudicataria.<br />
n) I servizi di presidio (di cui all’art. 1.3.9) e di reperibilità (di cui all’art. 1.3.<strong>10</strong>).<br />
o) Tutti i servizi ed oneri previsti e specificati alle Sezioni 3, 4, 5 e 6 di questo Capitolato.<br />
Il servizio ordinario di conduzione e manutenzione sopra descritto si occupa di:<br />
1.3.1) STRUTTURE EDILI ED AFFINI<br />
1.3.2) AREE A VERDE<br />
1.3.3) IMPIANTI ELETTRICI<br />
1.3.4) IMPIANTI MECCANICI<br />
1.3.5) SITEMA DI SUPERVISIONE E REGOLAZIONE AUTOMATICA<br />
1.3.6) IMPIANTI DI SICUREZZA<br />
1.3.7) IMPIANTI SPECIALI<br />
1.3.8) IMPIANTI ELEVATORI<br />
1.3.9) PRESIDI<br />
1.3.<strong>10</strong>) REPERIBILITA’ E TEMPI DI INTERVENTO SUL SITO<br />
***<br />
I protocolli di conduzione e manutenzione ordinaria e programmata e le frequenze di periodicità nel seguito<br />
indicate sono da intendersi quali standard minimi richiesti dall’Amministrazione. Pertanto, i concorrenti,<br />
potranno proporre, in sede di presentazione dell’Offerta Tecnica/Qualitativa, livelli di servizio migliorativi<br />
rispetto ai predetti standard minimi nel seguito descritti.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 22 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.1 - Strutture Edili ed Affini<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo:<br />
⇒ le attività di conduzione, manutenzione ordinaria e manutenzione preventiva e programmata delle<br />
strutture edili ed affini e gli eventuali interventi di pulizia, verifica, controllo, monitoraggio, revisione,<br />
riparazione, ripristino, sostituzione che dovessero rendersi necessari, secondo quanto meglio specificato<br />
all’art. 1.3 del presente Capitolato;<br />
⇒ per le singole attività, dovranno essere forniti tutti i materiali di consumo e/o soggetti a usura e i ricambi<br />
necessari per l’effettuazione delle attività stesse, secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 del<br />
presente Capitolato e nei protocolli di manutenzione ordinaria e programmata;<br />
⇒ tutte le prestazioni per assistenze murarie in occasioni di interventi che richiedano la rimozione di<br />
superfici, rivestimenti e/o la demolizione di piccole porzioni di murature e solette e il successivo ripristino<br />
(compresa la verniciatura) delle superfici, dei rivestimenti, delle murature e delle solette;<br />
⇒ tutte le prestazioni per la tenuta in esercizio della rete fognaria verticale;<br />
⇒ tutte le prestazioni per la sostituzione di superfici vetrate infrante interne;<br />
⇒ singoli lavori minimi di ripristino omnicomprensivi (stuccature, tinteggiature e ogni altro lavoro individuato<br />
nei protocolli di manutenzione riportati nelle tabelle di seguito esplicitate) fino alla dimensione di 5<br />
(cinque) mq o <strong>10</strong> (dieci) ml;<br />
⇒ servizio di spargimento sale e sgombero neve;<br />
⇒ si precisa, inoltre, che per qualsivoglia mera fornitura di pareti mobili, piastrelle di pavimentazione e/o<br />
rivestimento, zoccolino in acciaio inox e alluminio, porte/pannelli porte, serramenti, tappezzerie murarie,<br />
pannelli controsoffitti, arredo fisso / mobile in aggiunta o in sostituzione dell’esistente che si rendesse<br />
necessaria durante l’esecuzione del servizio, l’Aggiudicataria è autorizzata ad utilizzare le scorte<br />
presenti a magazzino, fermo restando che qualsiasi onere connesso con il montaggio, smontaggio,<br />
rimontaggio e movimentazione dei suddetti materiali o quanto altrimenti indicato in questo Capitolato è<br />
in ogni caso ricompreso nel corrispettivo ordinario di conduzione e manutenzione.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
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PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA:<br />
Fondazioni: Il controllo dell'efficienza delle fondazioni verrà riportato, per i terreni sensibili all'acqua, al<br />
controllo del mutamento del regime idrico del sottosuolo, mediante attento esame della presenza di eventuali<br />
perdite delle fognature esistenti nei pressi delle fondazioni, sia relative alle acque di scarico che alle acque<br />
piovane, verificando che non si immergano al di sotto di pavimentazioni continue e che non invadano i cavi<br />
di fondazione. Particolare cura dovrà esplicarsi per la presenza di pozzi per l'emungimento della falda<br />
freatica nei pressi del fabbricato o nell'area che possa influenzare la stabilità del fabbricato.<br />
Cemento armato: Gli interventi periodici preventivi dell’Aggiudicataria dovranno rilevare lo stato di<br />
alterazione delle superfici, come lesioni, rigonfiamenti, colorazioni dipendenti da ossidazione dei ferri,<br />
inefficacia delle copertine, cimase, e scossaline e degli elementi di protezione dalle infiltrazioni. L'intervento<br />
di manutenzione del cemento armato alterato per l'ossidazione dei ferri di armatura e del rigonfiamento dello<br />
strato copriferro seguirà le seguenti fasi: 1. asportazione dell'intonaco, scalpellatura e spazzolatura del<br />
copriferro alterato, soffiatura e lavaggio; 2. stesura di una apposita malta o vernice anticorrosiva a base di<br />
resine sintetiche sui ferri; 3. stesura di malta in pasta con potere adesivo tra sottofondo e nuovo intonaco,<br />
per ricostruire le parti mancanti del calcestruzzo; 4. esecuzione dell'intonaco asportato e della pitturazione<br />
originaria. L'intervento di protezione del cemento armato dalla carbonatazione prevede un trattamento<br />
idrorepellente che non alteri la traspirazione del vapore acqueo, mediante la previa pulizia del fondo da<br />
trattare e la stesura in più mani a pennello, spruzzo o rullo di una vernice protettiva acrilica in solvente.<br />
Strutture in acciaio: La manutenzione delle strutture in acciaio consiste nell'asporto delle precedenti<br />
pitturazioni e nella spazzolatura al vivo delle superfici da trattare, nella verniciatura mediante vernice da<br />
fondo antiruggine, o zincante se esposta in ambiente aggressivo, e copertura di finitura con vernice<br />
protettiva nel numero di mani previste.<br />
Elementi in legno: Qualora sia necessario ricostruire una parte limitata senza poterla sostituire occorre<br />
preventivamente isolare l'estremità da eventuale umidità, mettere a nudo il legname dalla parte superiore<br />
fino a dentro l'estremità murata, eliminare le parti ammalorate, predisporre fori ed introdurre barre metalliche<br />
o in vetroresina, eseguire la casseratura della protesi ed eseguire il getto di integrazione con apposite<br />
resine, quindi ripristinare la muratura ed il pavimento. Qualora l'elemento ligneo fosse a vista occorre<br />
procedere alla fasciatura del medesimo, impiegando tavole della medesima essenza e disponendole con lo<br />
stesso orientamento delle fibre. Qualora si debba procedere alla protezione del legno dall'azione di insetti<br />
lignivori e funghi del marcimento occorre rimuovere preventivamente gli strati di pittura, vernici, cere, grassi e<br />
polvere presenti sulle parti da trattare, quindi rimuovere le parti ammalorate e procedere all'applicazione dei<br />
prodotti fungicidi e insetticidi mediante pennello o spruzzo, mentre se non è possibile rimuovere le parti<br />
ammalorate, o in presenza di elementi di grande sezione, occorre inoculare direttamente il prodotto<br />
all'interno dei fori, con la pressione più appropriata. Qualora ad alcuni elementi strutturali fosse necessario<br />
conferire un grado di protezione al fuoco, si potrà impiegare per protezione uno strato di pannelli a base di<br />
lana di legno omologati e rispondenti alle normative vigenti in materia.<br />
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Coperture a falda: Periodicamente si provvederà alla pulizia dei bocchettoni di scarico e delle grondaie, allo<br />
scopo di evitare l'ostruzione, rimuovendo ogni materia come muschio e licheni, polvere, terra, spore, foglie,<br />
carcasse di volatili morti ed oggetti accidentalmente accumulati. Andranno anche ispezionate e pulite le<br />
scossaline, specialmente quelle a monte di camini ed altri volumi simili. All'imbocco dei pluviali discendenti<br />
andrà inserita una cuffia in materiale plastico per evitare l'intasamento con foglie o altri materiali di caduta.<br />
Periodicamente, per i manti ad elementi in laterizio o cemento delle coperture piane, si provvederà alla<br />
completa pulizia degli elementi di canale con apposite spazzole o scope di saggina o metalliche, asportando<br />
gli elementi di coppo ed accatastandoli su appositi piani in tavolame. Verranno integrati i materiali frantumati,<br />
non più altrimenti riutilizzabili e si procederà alla verifica della tenuta dei displuvi e dei compluvi. Particolare<br />
cura verrà posta nell'ostruire, o con malta o con cuffie o reti di materiale plastico, ogni nicchia presente sulla<br />
copertura e nelle murature di comignoli, e comunque ogni possibile luogo di ricovero di volatili e topi. Nel<br />
ricollocare in opera gli elementi si provvederà a murarne una fila ogni quattro, cominciando dalla linea di<br />
gronda, e comprendendo i colmi e i displuvi. Qualora la località fosse soggetta a venti forti o a raffiche<br />
improvvise, al di sopra del manto si collocherà una zavorra costituita da blocchetti di calcestruzzo o pietra<br />
cominciando dalla linea di gronda e interessando le fasce in prossimità dei colmi e dei displuvi.<br />
Impermeabilizzazioni: Ripristino di eventuali tratti di impermeabilizzazione. Nelle parti inferiori delle pareti dei<br />
locali più bassi dell'edificio potrà essere eseguita una impermeabilizzazione chimica a percolazione contro la<br />
risalita di umidità, consistente nell'impregnazione per un'altezza di 30-50 cm su tutto lo spessore del muro. Si<br />
procederà ad individuare il grado di umidità presente nella muratura ed il tipo di sali qualora si presentassero<br />
efflorescenze. Si rimuoverà una fascia di intonaco di 50-70 cm di altezza da ambo le facce del muro e si<br />
eseguiranno fori di diametro 18-20 mm con profondità pari al 90% dello spessore del muro con passo 15-20<br />
cm lungo una linea orizzontale. Inserimento di appositi tubo-boccaglio e stuccatura del foro. Predisposizione<br />
dei flaconi sui tubi di cui sopra, contenenti apposito liquido sintetico e percolazione fino a rifiuto a gravità<br />
naturale, o immissione del liquido a pressione. Rifacimento delle fasce di intonaco: quella esterna a malta di<br />
calce e cemento, quella interna con malta traspirante per agevolare il prosciugamento del muro. L'intervento<br />
dovrà essere eseguito da personale specializzato e l'Aggiudicataria dovrà garantire la esecuzione a regola<br />
d'arte e priva di gravi difetti dell'opera di impermeabilizzazione.<br />
Scarico acque meteoriche: La manutenzione periodica riguarda la pulizia delle canalette di scolo, sia di<br />
quelle delle acque meteoriche a monte, sia di quelle delle acque di percolazione a valle, e il loro corretto<br />
convogliamento nelle condotte di scarico. Andranno verificati e sgombrati anche i pozzetti di raccolta, di salto<br />
di quote, ecc. Andrà prevista la disostruzione di tubazioni e pozzetti di qualunque tipo fino alla fognatura<br />
pubblica.<br />
Pareti esterne e partizioni esistenti: Verifica delle lastre, dei supporti, curando in particolar modo di verificare<br />
e/o ripristinare la solidità del supporto e la sua capacità come base adesiva, la sigillatura delle giunzioni. La<br />
pulizia andrà eseguita con la cura necessaria ad evitare che le colature producano effetti dannosi sulle parti<br />
sottostanti o che si verifichino infiltrazioni di qualsiasi natura.<br />
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Rivestimenti rigidi interni: Nei rivestimenti con piastrelle o mosaici in ceramica, le parti da sostituire e<br />
ripristinare andranno saggiate a percussione leggera per individuare la effettiva estensione dei distacchi.<br />
Qualora il rivestimento sia da conservare, l’Aggiudicataria provvederà ad accertare la consistenza fisica e<br />
chimica del supporto sottostante, mediante saggio diretto, e concorderà le modalità operative ed i prodotti<br />
necessari per l'ancoraggio mediante incollaggio alla parete, da realizzare con iniezione a bassa pressione di<br />
legante cementizio additivato con opportune miscele, previa apposizione di appositi tubetti da iniezione.<br />
L'intervento potrà essere provato in uno o più saggi di modesta estensione. Saranno verificati<br />
periodicamente le soglie, i gradini e i sottogradi ed i battiscopa esterni, le cimase, le copertine di parapetti, i<br />
comignoli dei camini e delle condotte di ventilazione. L'eventuale intervento consisterà nel ripristino della<br />
funzionalità dell'elemento incongruo, come il fissaggio di lastre di copertine e delle scossaline, la sostituzione<br />
di elementi lesionati o il loro reincollaggio e la relativa spalmatura di prodotti impermeabilizzanti dati a<br />
pennello o in altra maniera, da concordare con il Building Manager.<br />
Rivestimenti flessibili: Nella manutenzione dei rivestimenti di carte o teli flessibili alterati da distacchi o<br />
macchiati da colature di natura varia si avrà cura di asportare il materiale da sostituire in modo da evitare la<br />
riconoscibilità dell'intervento per la contiguità dei nuovi e precedenti materiali. Il ripristino seguirà le modalità<br />
per l'esecuzione originale.<br />
Rivestimenti realizzati con prodotti fluidi: Nella manutenzione dei rivestimenti mediante pitturazioni,<br />
comunque realizzate, alterati da distacchi o macchiati da colature di natura varia si avrà cura di asportare gli<br />
strati fino al vivo del materiale di supporto, per l'intero elemento, in modo da evitare la riconoscibilità<br />
dell'intervento per la contiguità dei nuovi e precedenti materiali. Il ripristino seguirà le modalità per<br />
l'esecuzione originale.<br />
Serramenti, infissi, porte esterne ed interne in metallo, in ferro e in alluminio: L’Aggiudicataria provvederà<br />
alla pulizia, alla verifica e alle sostituzioni ed integrazioni di tutti gli elementi di ferramenta singoli dei<br />
serramenti e degli infissi quali, ad esempio, le cinghie, i rulli, i cuscinetti delle serrande e serrandine, le<br />
stecche e lamelle delle persiane, le squadrette di unione e le staffe in genere, le maniglie ed i rimandi di ogni<br />
tipo, le molle, le cerniere, i cardini ed i gocciolatoi dei serramenti di qualunque tipo, le serrature e relative<br />
chiavi, ecc., curando inoltre la sigillatura dei giunti con le parti murarie mediante l'impiego di appositi sigillanti<br />
siliconici. Mantenimento della integrità di cancellate, inferriate, griglie, botole, pensiline metalliche, con<br />
raddrizzatura e riparazione di aste danneggiate e con sostituzione di viti e bulloni mediante saldature.<br />
Rifissaggio e riparazione di aste portabandiera. Ripresa delle pitturazioni.<br />
Serramenti, infissi, porte esterne ed interne in plastica e in legno: L’Aggiudicataria dovrà garantire il<br />
mantenimento del regolare funzionamento di tutti gli infissi interni ed esterni comprendenti: opere di<br />
massellatura o rettifica dei contorni; serraggio di telai anche con applicazione di squadrette dette cantonali,<br />
ove necessario per i casi di parziale rovina degli incastri, su sportelli/pannelli di porta, finestra o persiana;<br />
sostituzione di gocciolatoi, fascette, mostre, tavolette, pannelli; riparazione ovvero sostituzione delle<br />
ferramenta di ogni tipo, cerniere, serrature, ecc.; riparazione di parti in legno di serramenti e porte in modo<br />
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da rendere funzionante la struttura stessa, in particolare la riparazione di sportelli, la riparazione e la<br />
sostituzione di contrappesi, funi, guide, cerniere, cardini; ripresa di coloriture.<br />
Pavimenti: L’Aggiudicataria, in caso di corretta e completa individuazione di superfici da sostituire,<br />
provvederà alla loro completa rimozione fino al vivo del supporto, e alla posa in opera di componenti<br />
analoghi e degli stessi materiali, curando in particolar modo le giunzioni con gli elementi contigui, che<br />
andranno sigillate con appositi materiali, a secco o in umido secondo il tipo di materiale.<br />
Avvolgibili e tende: La Società Aggiudicataria dovrà garantire il mantenimento del regolare funzionamento<br />
mediante la pulizia e lubrificazione dei componenti nonché la riparazione ovvero sostituzione in tutti i casi in<br />
cui le componenti non risultino più riparabili di: nastri e ganci di unione; stecche o lamelle; staffe reggi rullo,<br />
rullo avvolgitore, puleggia; cinghie, funi di acciaio e cordoncini di manovra; rullini guida cinghia; carrucole di<br />
rinvio; avvolgitori automatici; motori avvolgitori; comandi elettrici; ecc.<br />
Scale, balaustre, soglie, gradini, sottogradi o zoccolini: rifissaggio, ove necessario, compresa la<br />
bocciardatura dei gradini e/o l’apposizione o sostituzione di strisce antisdrucciolo; ripristino alzate e pedate,<br />
verifica fissaggio alzate e pedate e balaustre.<br />
Scaffalature: interventi di fissaggio a parete di scaffali, mensole, vasolini e liste, in legno e in metallo.<br />
Assistenze murarie: Le demolizioni di pavimenti e massetti, così come le demolizioni o rimozioni di intonaci e<br />
rivestimenti, dettati dalla necessità di eseguire manutenzioni di elementi in essi inseriti come impianti idrici e<br />
termici, elettrici, di scarico e simili dovranno sempre essere eseguite con piccoli mezzi meccanici e, in<br />
prossimità delle parti da salvare, sostituire o riparare, con il solo ausilio di attrezzi manuali, e con tutte le<br />
cautele atte alla rimozione delle sole ed indispensabili parti minime, comprendendo anche i distacchi<br />
conseguenti alle fessurazioni indotte dalle percussioni di demolizione. Particolare cautela andrà riposta nel<br />
ricercare eventuali linee preferenziali di fessurazione dei materiali da demolire, in modo da minimizzare<br />
l'energia di demolizione a vantaggio della conservazione degli elementi costruttivi contigui.<br />
Servizio di spargimento sale e sgombero neve: L’Aggiudicataria ha l’obbligo di tenersi pronta con squadre di<br />
personale adeguato e correttamente attrezzato all’espletamento delle operazioni in oggetto in relazione alla<br />
localizzazione geografica degli edifici e alla prevedibile contemporaneità di intervento. Le operazioni di<br />
sgombero neve devono essere localizzate presso le zone preventivamente indicate dal Building Manager e<br />
comunque riguardano gli accessi pedonali e carrabili degli Edifici. L’attività di sgombero deve avere inizio<br />
quando la neve abbia raggiunto lo spessore di 5 (cinque) centimetri, sia di giorno che di notte, ovvero anche<br />
prima, quando a giudizio del Building Manager sia ritenuto necessario iniziarle. Il servizio dovrà essere<br />
effettuato in modo continuativo ed efficace fino ad ultimazione soddisfacente, salvo ulteriori diverse<br />
disposizioni impartite in tal senso dal Building Manager. Entro il giorno successivo all’intervento,<br />
l’Aggiudicataria deve comunicare al Building Manager la tipologia degli interventi effettuati. L’Aggiudicataria<br />
ha l’obbligo altresì di provvedere all’asportazione della neve accumulata e allo spargimento del sale.<br />
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Le operazioni di spargimento del sale devono svolgersi regolarmente in caso di gelate (anche non associate<br />
a precipitazioni nevose) e devono interessare tutte le zone destinate al transito pedonale e carrabile che<br />
consentono l’accesso agli Edifici, allo scopo di prevenire eventuali incidenti.<br />
Tutti i mezzi ed attrezzature all’uopo necessari sono a carico dell’Aggiudicataria.<br />
Vista la particolare importanza e rilevanza delle sedi, l’Aggiudicataria ha altresì l’obbligo di predisporre e<br />
garantire la disponibilità di adeguato mezzo atto allo sgombero della neve presso l’immobile regionale<br />
ubicato in Milano, Via Fabio Filzi 22 e presso l’immobile regionale ubicato in Milano, Via Taramelli 20. I<br />
predetti mezzi sono da ritenersi in regime permanente di pronto intervento, durante il manifestarsi dell’evento<br />
nevoso, dietro allertamento da parte del Building Manager.<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritte nelle schede: Protocolli di<br />
manutenzione ordinaria programmata delle strutture edili ed affini.<br />
Nelle schede suddette e di seguito indicate, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
strutturali e/o impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono<br />
essere effettuati con le relative frequenze minime e aventi per oggetto:<br />
• Intonaci;<br />
• Tinteggiature;<br />
• Rivestimenti;<br />
• Davanzali, balconi, scale, logge, rampe, passerelle;<br />
• Camini;<br />
• Pareti perimetrali verticali;<br />
• Infissi verticali in legno e non;<br />
• Persiane avvolgibili in alluminio, acciaio, pvc;<br />
• Coperture;<br />
• Pareti interne verticali;<br />
• Infissi interni verticali;<br />
• Pavimenti e rivestimenti in materiali ceramici, lapidei, legno, linoleum;<br />
• Controsoffitti;<br />
• Scale e balaustre;<br />
• Recinzioni, cancelli, percorsi pedonali.<br />
PER QUANTO ATTIENE AGLI ASPETTI MANUTENTIVI DELLA COPERTURA ETFE IN RELAZIONE ALL’EDIFICIO SITO IN<br />
MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA 35, SI RINVIA ALL’ART. 7.28.3 DEL PRESENTE CAPITOLATO.<br />
PER QUANTO ATTIENE AGLI ASPETTI COSTRUTTIVI DELLA PARETI MOBILI VETRATE MONOLITICHE IN RELAZIONE<br />
ALL’EDIFICIO SITO IN MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA 35, SI RINVIA ALL’ART. 7.28.4 DEL PRESENTE CAPITOLATO.<br />
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PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA STRUTTURE EDILI ED AFFINI<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Strutture verticali e<br />
tamponamenti<br />
Strutture orizzontali<br />
Coperture a falde<br />
Coperture piane<br />
Pavimentazioni esterne<br />
Verifica e controllo integrità<br />
Ispezione generale dei pannelli di facciata e/o<br />
tamponamenti in genere, con segnalazione di lesione<br />
e/o distacchi<br />
Ispezione dei giunti ed eventuali lavori minimi di<br />
restauro degli stessi<br />
Lavori minimi di ripristino delle pareti in opera e ritocchi<br />
di rivestimenti presenti<br />
Lavori minimi di ripristino delle zoccolature<br />
Piccoli ritocchi delle verniciature di opere in ferro e delle<br />
finiture<br />
Controllo di tutte le strutture portanti (in ferro, miste ed in<br />
cemento armato), compreso l’eventuale intonaco, con<br />
segnalazione di presenza di lesioni, disgregazioni e<br />
anomalie in genere<br />
Verifica della perfetta integrità dei manti di copertura,<br />
comprese le strutture di supporto e quelle portanti, con<br />
segnalazione di presenza di anomalie<br />
Verifica di funzionalità e pulizia di copertura, di gronde e<br />
pluviali<br />
Verifica di tenuta della guaina, ove ispezionabile, in<br />
corrispondenza di lucernari, botole, pluviali e nei punti di<br />
discontinuità della guaina con eventuale ripristino delle<br />
sigillature<br />
Ispezione ed eventuale pulizia delle griglie parafoglia e<br />
dei bocchettoni dei pluviali<br />
Verifica e sistemazione dei capelli di protezione delle<br />
canne di ventilazione di estrazione, canne fumarie,<br />
ecc… ed eventuale ripristino delle sigillature<br />
Ispezione e piccoli ritocchi della verniciatura delle opere<br />
in ferro e delle finiture<br />
Ispezione ed eventuale sistemazione della scossalina<br />
metallica<br />
Lavori minimi di ripristino sul pavimento galleggiante o in<br />
laterizi o altri elementi di protezione, dove presenti<br />
Ispezione degli ancoraggi e dei collegamenti dei grigliati<br />
metallici<br />
Pulizia cupolini di illuminazione<br />
Ispezioni ed eventuali lavori minimi di ripristino dei<br />
camminamenti pedonali basolati e mattonati<br />
Ispezione ed eventuali lavori minimi di ripristino del<br />
manto stradale<br />
Ispezione ed eventuali lavori minimi di ripristino su<br />
cordoli, caditoie, zoccolature e gradini<br />
Verifica assenza di ostruzioni nei pozzetti e sifoni di<br />
ispezione<br />
Verifica allacciamento a reti esterne<br />
Verifica stato di conservazione ed eventuali ritocchi<br />
delle verniciature di opere in ferro e delle finiture<br />
Piccoli lavori di ripristino a freddo delle zincature<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
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Componente Intervento Periodicità<br />
Pavimentazioni interne<br />
Rivestimenti ed intonaci<br />
esterni<br />
Rivestimenti ed intonaci<br />
interni<br />
Pareti divisorie interne<br />
Controsoffitti<br />
Scale e balaustre<br />
Verifica dell’intercapedine e pulizia della stessa, ove è<br />
presente<br />
Verifica dello stato di conservazione dei grigliati metallici<br />
a pavimento e relativi ancoraggi<br />
Controllo ed eventuale sistemazione di soglie e<br />
zoccolino<br />
Ispezioni ed eventuali piccoli lavori di ripristino dei<br />
pavimenti interni comprensivi della posa di nuove<br />
piastrelle e della formazione del sottofondo con<br />
materiale appropriato<br />
Verifica dei rivestimenti e degli intonaci esterni di ogni<br />
immobile, compresi quelli di zoccolatura, allo scopo di<br />
accertare la perfetta integrità ed aderenza ai supporti<br />
Verifica dei rivestimenti e degli intonaci interni ad ogni<br />
immobile allo scopo di accertare la perfetta integrità ed<br />
aderenza ai supporti.<br />
Piccoli lavori di stuccatura e ritocchi della tinteggiatura<br />
Lavori minimi di ripristino ove occorrenti<br />
Piccoli lavori di sistemazione delle finiture metalliche<br />
Ispezione ed eventuali piccoli lavori di ripristino delle<br />
pareti attrezzate dei bagni<br />
Piccoli lavori di ripristino delle pareti piastrellate,<br />
compresa la formazione del sottofondo con materiale<br />
appropriato<br />
Piccoli ritocchi delle verniciature delle opere in gesso e<br />
delle finiture<br />
Verifica dello stato di conservazione dei paraurti ed<br />
eventuali lavori minimi di ripristino<br />
Verifica funzionalità delle bocche di ventilazione dei<br />
caveau<br />
Ispezione degli ancoraggi delle pareti mobili, dove<br />
accessibili<br />
Ripristino tappezzerie murarie per zone di piccola entità<br />
deteriorate per cause accidentali con materiale di<br />
caratteristiche analoghe all’esistente<br />
Manutenzione, rimozione e posizionamento delle pareti<br />
mobili<br />
Ispezione e lavori minimi di ripristino delle<br />
controsoffittature interne ed esterne; eventuale<br />
regolazione dei pedini di sospensione<br />
(E’ comunque da prevedere la manutenzione dei<br />
controsoffitti nel caso in cui si proceda ad apertura /<br />
richiusura a seguito degli interventi sui vari impianti)<br />
Pulizia delle superfici a seguito imbrattature, rimozione e<br />
sostituzione di parti ammalorate o danneggiate,<br />
ripristino funzionalità e decoro estetico<br />
Ripristino rivestimento alzate e pedate<br />
Ripristino fissaggi balaustre<br />
Verifica rivestimenti scale e fissaggi balaustre<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Semestrale<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Biennale<br />
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Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Serramenti esterni in legno<br />
e/o in metallo<br />
Persiane avvolgibili e gelosie<br />
in legno o in materiale<br />
plastico<br />
Tende alla veneziana<br />
Serramenti interni in legno e/o<br />
in metallo<br />
Controllo e registrazione o sostituzione di serrature, cardini,<br />
elementi di scorrimento e ferramente accessorie<br />
Verifica di giochi e planarietà degli infissi<br />
Eventuale ingrassaggio e/o grafitaggio di serrature e cerniere<br />
Sostituzione degli accessori di chiusura e tenuta<br />
Rifacimento chiavi<br />
Pulizia guida di scorrimento di serrande e cancelli estensibili,<br />
ove presenti<br />
Controllo funzionamento dei dispositivi di sicurezza maniglioni<br />
antisegregazioni e antipanico<br />
Verifica stato di conservazione ed eventuali ritocchi delle<br />
verniciature di opere in ferro quali cancelli, porte serrande,<br />
botole di copertura, ecc…<br />
Piccoli ripristini a freddo delle zincature<br />
Controllo ed eventuale sistemazione degli elementi di tenuta<br />
e/o sigillatura di tutti gli infissi e serramenti esterni compresi i<br />
cupolini, le botole di copertura, i curtain-wall dove presenti<br />
Ispezione ed eventuali lavori minimi di ripristino su muri di<br />
recinzione e di contenimento<br />
Ispezione delle griglie di raccolta dell’acqua piovana<br />
Verifica ed eventuale sostituzione delle cinghie di ancoraggio<br />
e/o elementi di attacco delle persiane al rullo<br />
Verifica e fissaggio dei supporti del rullo trovati allentati<br />
Verifica e lubrificazione degli snodi cardanici<br />
Verifica degli ancoraggi e lubrificazione di aste ed arganelli<br />
Regolazione fine corsa<br />
Verifica ed eventuale sostituzione della cinghia avvolgibile<br />
quando questa si presenta con sfilacciature<br />
Ispezione delle tende tipo solomatici, ove presenti e<br />
segnalazione di anomalie<br />
Verifica funzionalità dei comandi manuali delle tende<br />
Controllo e registrazione o sostituzione)di serrature, cardini,<br />
elementi di scorrimento e ferramenta accessorie ed eventuale<br />
ingrassaggio e/o grafitaggio di serrature e cerniere<br />
Sostituzione degli accessori di chiusura e tenuta<br />
Rifacimento chiavi<br />
Verifica di gioghi e planarietà degli infissi<br />
Verifica dell’integrità delle porte, ripristino rotture, eventuale<br />
sostituzione di pannelli, telai e copribili danneggiati<br />
Sostituzione vetri rotti<br />
Sostituzione delle guarnizioni di tenuta usurate<br />
Controllo dei dispositivi di sicurezza maniglioni<br />
antisegregazione<br />
Ispezione ed eventuali ritocchi delle verniciature delle opere in<br />
ferro comprese le porte tagliafuoco<br />
Ispezione e pulizia delle griglie di transito<br />
Controllo stato di conservazione porte tagliafuoco ed<br />
eventuale risoluzione di anomalie<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
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Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.2 - Aree a Verde<br />
Fatto salvo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato, il corrispettivo per i servizi ordinari e<br />
programmati di conduzione e manutenzione comprende le attività di conduzione, manutenzione ordinaria e<br />
manutenzione preventiva e programmata delle aree a verde nella tipologia e periodicità di intervento indicata<br />
nella relativa tabella di cui presente paragrafo.<br />
Dal suddetto corrispettivo sono escluse solo le installazioni di nuove aree a verde in aggiunta alle esistenti<br />
e/o le profonde modifiche strutturali delle stesse, trattate e liquidate nell’ambito delle pattuizioni di cui alla<br />
Sezione 2 “SERVIZI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ED INTERVENTI A RICHIESTA” di questo Capitolato<br />
L’obiettivo è di progettare e gestire le attività di manutenzione del verde attraverso un programma d’interventi<br />
finalizzati al perseguimento dello standard qualitativo che si vuole ottenere per le singole aree a verde<br />
oggetto del servizio e suddivise per tipologie, secondo quanto indicato nella Sezione 7 di questo capitolato.<br />
I valori e dati tecnici sopra indicati sono puramente indicativi dello stato dei luoghi e delle strutture e hanno il<br />
preciso scopo, unitamente al sopralluogo obbligatorio, di orientare il concorrente nella formulazione della<br />
propria offerta.<br />
Si precisa che nella denominazione “aree a verde” è intesa qualunque cultura arborea o floreale delle aree<br />
facenti parte del comprensorio del fabbricato in oggetto, nonché le piante in fioriere e vasi all’interno ed<br />
all’esterno dell’immobile oggetto del servizio.<br />
Nel corrispettivo omnicomprensivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione sono<br />
altresì compresi:<br />
a) tutti i prodotti di consumo quali concimi, insetticidi, fungicidi, nonché le attrezzature necessarie<br />
all’esecuzione dei vari lavori, il trasporto e lo smaltimento di ogni materiale risultante dalla lavorazione<br />
delle aree verdi nonché la pulizia dei luoghi;<br />
b) il controllo della stabilità delle piante, con comunicazione tempestiva al responsabile di eventuali<br />
necessità di cura, abbattimento o di altro intervento da adottarsi sulle piante pericolanti;<br />
c) la manutenzione degli strumenti utilizzati per l’erogazione del servizio e delle strutture di complemento<br />
(recinzioni, cordoli, vasi);<br />
d) il trasporto alle pubbliche discariche dei rifiuti provenienti dalle lavorazioni oggetto del servizio;<br />
e) la corretta gestione di eventuali impianti di irrigazione.<br />
Qualora si verificassero carenze di afflussi idrici, le irrigazioni dovranno essere comunque garantite ed<br />
effettuate dall’Aggiudicataria anche con ausilio di autobotti.<br />
All’Aggiudicataria è inoltre richiesto di provvedere, nel rispetto dei tempi concordati con l’Amministrazione e<br />
riportati nel documento di programmazione del servizio, al censimento ed archiviazione dei dati tecnici<br />
necessari per la corretta gestione del servizio, secondo quanto meglio specificato all’art. 3.3 di questo<br />
Capitolato.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
L’Aggiudicataria deve evidenziare nell’offerta tecnica le informazioni che intende raccogliere e gestire con il<br />
sistema informativo, relativamente al servizio in oggetto.<br />
Si riportano a titolo esemplificativo e non esaustivo le informazioni che dovranno essere raccolte, in<br />
particolare per ogni area a verde:<br />
⇒ estensione dell’area;<br />
⇒ tipo di coltura presente, specificando per quelle alberate e/o arbustive il numero e le caratteristiche<br />
vegetative;<br />
⇒ ubicazione delle stesse.<br />
Le attività di manutenzione delle aree a verde, dovranno essere effettuate dall’Aggiudicataria secondo le<br />
migliori tecniche di giardinaggio e dovranno garantire sempre un adeguato decoro e standard qualitativo.<br />
Le irrigazioni saranno effettuate preferibilmente in orario serale o primo mattino, con la frequenza necessaria<br />
al perfetto mantenimento di tutte le piante e superfici erbose per tutto il periodo dell’anno, secondo le<br />
necessità.<br />
L’Aggiudicataria dovrà provvedere all’esecuzione di tutte le attività di cui sopra secondo le specifiche<br />
tecniche e le modalità nel seguito dettagliate:<br />
A) MANUTENZIONE DEL TAPPETO ERBOSO<br />
La manutenzione del tappeto erboso deve essere eseguita con macchinari da taglio tecnologicamente<br />
avanzati e rispettare le direttive seguenti:<br />
1) sono compresi i tagli sulle superfici, la rifinitura dei bordi a ridosso di piante ed arbusti;<br />
2) nei luoghi non accessibili mediante macchinari, le operazioni di manutenzione dovranno essere<br />
eseguite con attrezzature idonee (a mano e con decespugliatori);<br />
3) la rasatura dei tappeti erbosi seminati deve comunque essere eseguita ogni qualvolta la crescita dei<br />
medesimi raggiunga al massimo gli 8 cm di altezza o venga ritenuta tecnicamente necessaria;<br />
4) la concimazione delle superfici a verde va eseguita con idonei concimi minerali a lenta cessione, atti<br />
a rinforzare l’apparato radicale delle essenze prative;<br />
5) lo spargimento dei concimi deve essere eseguito con mezzi meccanici, che rispettino i canoni<br />
tecnologico-qualitativi imposti dall’Amministrazione;<br />
6) nei luoghi non accessibili mediante macchinari le operazioni dovranno essere eseguite con<br />
attrezzature idonee;<br />
7) i tipi di concimi da usare saranno scelti sulla base di un’analisi preliminare, fatta sul terreno, e sulla<br />
base delle condizioni del tappeto erboso e del periodo di manutenzione;<br />
8) la disinfestazione del prato deve essere eseguita mediante l’irrorazione delle necessarie sostanze<br />
funghicide con uso di mezzi meccanici ove possibile ed a mano per le restanti zone;<br />
9) l’eliminazione delle erbe infestanti sviluppatesi spontaneamente deve essere eseguita con regolarità<br />
e comunque ogni volta e laddove ritenuto necessario; in particolare sulle zone a prato naturale, sulle<br />
pavimentazioni, in prossimità di cordoli e delle buche di deflusso acque; è consentito l’uso di<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
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diserbanti chimici ad uso civile che posseggano le specifiche tecniche e di utilizzo stabilite dalla<br />
normativa vigente; l’Aggiudicataria dovrà comunicare preventivamente il tipo di diserbante che<br />
intende utilizzare, totale o selettivo che sia; l’operazione deve essere completata a mano per le zone<br />
dove non sia possibile ed efficace l’uso di diserbanti;<br />
<strong>10</strong>) la bucatura delle superfici a verde deve essere eseguita con mezzi meccanici che rispettino i canoni<br />
tecnologico qualitativi imposti dall’Amministrazione; l’operazione deve essere eseguita con adeguati<br />
mezzi di protezione personale preventivamente approvati dall’Amministrazione e conformi alle<br />
norme di sicurezza vigenti;<br />
11) il rigenero delle superfici a verde comprende lo spandimento del seme (miscuglio di graminacee) da<br />
eseguirsi con mezzi meccanici ove possibile ed a mano nelle restanti zone e conseguente<br />
spandimento di substrato di coltivazione, vagliato e mondato di sassi e radici;<br />
12) la raccolta, lo sgombero e lo smaltimento delle erbe tagliate e del materiale estraneo devono essere<br />
eseguiti tempestivamente.<br />
13) nei protocolli di seguito indicati, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che<br />
devono essere effettuati con le relative frequenze minime, fermo restando il preciso obbligo<br />
dell’Aggiudicataria di garantire comunque la qualità del verde.<br />
B) MANUTENZIONE DI PIANTE ED ARBUSTI<br />
Il servizio riguarda la potatura di formazione e di rimonda degli alberi ad alto fusto e degli arbusti che deve<br />
essere eseguita nel rispetto delle caratteristiche delle singole specie e nel periodo di riposo vegetativo. Per i<br />
tagli di diametro superiore a 6 cm deve essere applicato idoneo impasto cicatrizzante.<br />
Il servizio comprende anche la tempestiva rimozione dei nidi.<br />
La concimazione delle piante ed arbusti deve essere eseguita mediante irrorazione di idonei fitofarmaci.<br />
Il corrispettivo per la conduzione e manutenzione ordinaria comprende gli oneri relativi al controllo di<br />
manifestazioni patologiche sulla vegetazione e la tempestiva eliminazione del fenomeno patogeno onde<br />
rimediare ai danni accertati ed evitarne la diffusione.<br />
I trattamenti con fitofarmaci devono essere eseguiti da personale specializzato che si atterrà, per il loro uso,<br />
alle istruzioni specificate dalla casa produttrice del prodotto ed alle disposizioni della normativa vigente in<br />
materia.<br />
Devono, inoltre, essere adottate tutte le misure preventive atte ad evitare danni a persone o a cose.<br />
Tutti i prodotti e i mezzi di protezione utilizzati devono possedere le specifiche tecniche richieste dalla<br />
normativa vigente.<br />
La raccolta, lo sgombero e lo smaltimento del materiale di risulta devono essere eseguiti tempestivamente.<br />
Nei protocolli di seguito indicati, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi impiantistici<br />
e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non limitativo dei servizi di<br />
base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono essere effettuati con le<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
relative frequenze minime, fermo restando il preciso obbligo dell’Aggiudicataria di garantire comunque la<br />
qualità del verde.<br />
C) SERVIZIO STRAORDINARIO IN CASO DI EVENTI E/O MANIFESTAZIONI<br />
In caso di eventi e/o manifestazioni, l’Amministrazione potrà richiedere all’Impresa, le specifiche prestazioni<br />
per ornamenti con fiori e piante. Tali prestazioni comprendono a titolo esemplificativo e comunque non<br />
esaustivo:<br />
⇒ spostamento di vasi o fioriere, presenti in qualsiasi zona di pertinenza dell’Aggiudicataria e interessata<br />
dall’evento / manifestazione;<br />
⇒ trasporto di fiori e piante dall’esterno fino alla zona interessata dall’evento / manifestazione;<br />
⇒ esecuzione /fornitura di eventuali allestimenti speciali nella zona interessata dall’evento / manifestazione<br />
secondo particolari specifiche tecniche all’uopo impartite;<br />
⇒ ripristino delle condizioni iniziali.<br />
Tali prestazioni sono escluse dal corrispettivo per i servizi ordinari e saranno compensate nell’ambito dei<br />
servizi di manutenzione straordinaria e interventi a richiesta (Sezione 2 del Capitolato Tecnico), secondo<br />
quanto meglio specificato all’art. 2.1 del Capitolato Tecnico.<br />
D) NORME E PIANI DI SICUREZZA<br />
I trattamenti antiparassitari con fitofarmaci profilattici e/o terapeutici devono essere effettuati con appositi<br />
strumenti per raggiungere tutte le parti dell’albero, comprese le chiome più alte e le zone non accessibili da<br />
automezzi.<br />
Si dovrà aver cura che le sostanze applicate siano registrate e autorizzate dal Ministero della Salute e che<br />
non vengano dilavate da pioggia e da nebbia. Qualora ciò dovesse accadere il trattamento dovrà essere<br />
ripetuto.<br />
L’Aggiudicataria dovrà comunicare all’Amministrazione i nominativi delle persone preposte a tali lavorazioni<br />
che dovranno essere all’uopo abilitate con patentino valido a norma di legge, indicandone il numero e<br />
attestandone la validità.<br />
E) PROTOCOLLI DI PERIODICITA’ E TIPOLOGIA INTERVENTI<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritti nella scheda<br />
“MANUTENZIONE VERDE” nel seguito riportata.<br />
E’ obbligo dell’Aggiudicataria il pieno rispetto delle frequenze d’intervento ivi indicate, con particolare<br />
riferimento alla corretta esecuzione degli interventi qualificati con frequenza “G” (giornaliera).<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
MANUTENZIONE VERDE<br />
INTERVENTI<br />
FREQUENZE<br />
PRATI E SUPERFICI ERBOSE<br />
Taglio regolare del tappeto erboso (da marzo a ottobre)<br />
Frequenza quindicinale nei mesi seguenti: aprile, maggio, giugno, settembre<br />
12/A<br />
Concimazione dei tappeti erbosi 2/A<br />
Semina di miscugli, ove necessario, adatti al mantenimento della continuità<br />
dei tappeti erbosi<br />
Annaffiatura regolare dei tappeti erbosi e delle piante<br />
Sfalcio dei prati naturali(da marzo a ottobre)<br />
Frequenza quindicinale nei mesi seguenti: aprile, maggio, giugno, settembre<br />
Trattamenti anticrittogamici ed insetticidi e diserbi selettivi necessari per il<br />
mantenimento del tappeto erboso<br />
Raccolta e asportazione foglie e rami secchi<br />
1/A<br />
G<br />
12/A<br />
2/A<br />
S<br />
SIEPI E CESPUGLI IN FORMA LIBERA<br />
Taglio estivo delle siepi, per mantenere la forma iniziale impostata 1/A<br />
Trattamenti anticrittogamici ed insetticidi e diserbi selettivi necessari per il<br />
mantenimento del tappeto erboso<br />
Vangatura invernale e primaverile del terreno circostante le singole essenze e<br />
successiva concimazione<br />
Estirpazione delle piante secche e rimonda rami secchi o irrimediabilmente<br />
malati<br />
Scerbatura (eliminazione infestanti arboree e arbustive)<br />
Annaffiatura regolare delle siepi<br />
2/A<br />
2/A<br />
Q<br />
S<br />
G<br />
AIUOLE FIORITE E/O PIANTUMATE CON ESSENZE ERBACEE<br />
Trattamenti anticrittogamici ed insetticidi e diserbi selettivi necessari per il<br />
mantenimento del tappeto erboso<br />
Estirpazione, raccolta ed asportazione delle erbacee e sterpaglie cresciute<br />
2/A<br />
M<br />
Asportazione delle piante secche e loro sostituzione 8/A<br />
Annaffiatura regolare delle aiuole<br />
G<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
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ALBERI E SUPERFICI ALBERATE<br />
Potatura autunnale degli alberi ed arbusti che necessitano 1/A<br />
Controllo scrupoloso della stabilità delle piante ad alto fusto con segnalazione<br />
scritta degli interventi che si rendessero necessari per prevenire pericoli di<br />
caduta<br />
Mantenimento delle buche di convoglio ai piedi delle piante<br />
Concimazione (da eseguirsi al terreno) con prodotti specifici per rinverdire il<br />
fogliame<br />
Mantenimento della pulizia delle aree verdi, spollonatura e spalcatura (taglio<br />
dei rami lungo fusto fino alla prima impalcatura) degli alberi presenti nelle<br />
zone di sfalcio o filari di alberature<br />
Raccolta e asportazione foglie e rami secchi<br />
2/A<br />
6M<br />
12/A<br />
SN<br />
S<br />
LEGENDA PERIODICITA’<br />
1/A Annuale<br />
2/A Due volte l’anno<br />
12/A Dodici volte all’anno secondo necessità<br />
M Mensile<br />
6M Semestrale<br />
8/A Otto volte l’anno<br />
G Giornaliera<br />
Q Quindicinale<br />
S Settimanale<br />
SN Secondo Natura<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.3 - Impianti Elettrici<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo:<br />
⇒ le attività di conduzione, manutenzione ordinaria e manutenzione preventiva e programmata degli<br />
impianti elettrici e gli eventuali interventi di pulizia, verifica, controllo, monitoraggio, revisione,<br />
riparazione, ripristino, sostituzione che dovessero rendersi necessari, secondo quanto meglio specificato<br />
all’art. 1.3 del presente Capitolato;<br />
⇒ per le singole attività, dovranno essere forniti tutti materiali di consumo e/o soggetti a usura e i ricambi<br />
necessari per l’effettuazione delle attività stesse, secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 del<br />
presente Capitolato e nei protocolli di manutenzione di manutenzione ordinaria e programmata, quali, a<br />
titolo meramente esemplificativo e non limitativo segnaliamo:<br />
o capicorda;<br />
o cinghie;<br />
o conduttori per ricablaggio quadri;<br />
o conduttori, tubazioni e morsettiere per cablaggi apparecchiature;<br />
o contatti principali ed ausiliari dei contattori ed interruzioni motorizzate;<br />
o elementi di fissaggio, staffaggio, tenuta e sigillatura;<br />
o elettroliti;<br />
o fusibili;<br />
o interruttori, deviatori, e prese di qualsiasi tipo, ecc. ;<br />
o lampade di qualsiasi tipo e qualità (incandescenza, fluorescenti, slim, alogene, vapori, ecc.) ;<br />
o lampade spia, portalampade varie e coppe colorate;<br />
o leverismi, manopole;<br />
o minuteria, viteria e bulloneria di qualsiasi tipo;<br />
o molle, contatti, interruttori;<br />
o morsetti e morsettiere componibili di qualsiasi tipo;<br />
o oli, grasso, sali, vaselina e lubrificanti vari, disincrostanti e qualunque prodotto di reintegro<br />
(combustibili esclusi) ;<br />
o porta-fusibili e fusibili per corpi illuminanti;<br />
o portalampade per lampade fluorescenti normali e stagne;<br />
o reattori, starters e condensatori;<br />
o riavvolgimento motori elettrici<br />
o spray disossidante per contatti elettrici;<br />
o targhette indicatrici;<br />
o vernici sintetiche e antiruggine per ripristini;<br />
o quant’altro indicato nei protocolli di manutenzione.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
⇒ tutte le prestazioni inerenti la rimozione e il riposizionamento o la fornitura di torrette attrezzate (prese e<br />
connessioni incluse), compreso il cablaggio dell’utenza/e e lo spostamento delle prese RJ 45.<br />
L’Aggiudicataria deve inoltre garantire nei vari ambienti il livello di illuminazione per cui l’impianto è stato<br />
costruito, ovvero, in nuove realizzazioni, il livello medio richiesto dalla norma UNI <strong>10</strong>380.<br />
Eventuali sospensioni programmate dell'erogazione di energia elettrica dovranno essere richieste ed<br />
autorizzate per iscritto.<br />
L’Aggiudicataria deve assicurare la costante verifica dello stato complessivo degli impianti, sia ai fini della<br />
sicurezza che della funzionalità, con l’obbligo di segnalare all’Amministrazione ogni anomalia o stato di<br />
pericolo.<br />
L’Aggiudicataria deve verificare periodicamente il regolare funzionamento delle apparecchiature di misura e<br />
controllo ed il rispetto della classe di precisione prevista per le misure da effettuare. La certificazione delle<br />
apparecchiature utilizzate per le misure deve essere effettuata con le modalità previste dagli Enti ufficiali di<br />
controllo e verifica, qualsiasi disfunzione o mancato funzionamento delle apparecchiature di misura e di<br />
controllo invaliderà le verifiche effettuate.<br />
E' fatto obbligo all’Aggiudicataria di garantire il corretto funzionamento degli impianti di rifasamento e<br />
garantire la gestione ottimale, dal punto di vista energetico, di tutti gli impianti elettrici, ivi compresi i gruppi<br />
elettrogeni presenti nell’Edificio.<br />
L’Aggiudicataria deve inoltre supportare ed assistere l’Amministrazione nell’espletamento di tutti gli obblighi<br />
definiti dal D.P.R. 462 del 22/<strong>10</strong>/2001 relativi agli impianti elettrici di messa a terra e ai dispositivi di<br />
protezione contro le scariche atmosferiche.<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA:<br />
Con particolare riferimento ai quadri elettrici e, ove applicabile, ad apparecchiature elettriche costituite da<br />
simile tipologia di componente e soggette a pari attività manutentiva, a titolo puramente esemplificativo e non<br />
esaustivo, si precisa quanto segue:<br />
• pulizia generale e accurata del quadro: vanno eseguite tutte le attività di pulizia, sia esterna che interna,<br />
volte ad eliminare tracce di sporcizia, polvere, sudiciume, nonché ad eliminare dal quadro insetti o piccoli<br />
animali decedutivi; deve essere tenuta in debita considerazione la presenza di eventuali sfiammate, utili<br />
per porre una maggiore attenzione su alcuni componenti del quadro;<br />
• corrispondenza del grado di protezione IP: durante le attività di manutenzione si richiede che venga<br />
ripristinato il grado di protezione del quadro eventualmente perduto per invecchiamento, degrado,<br />
utilizzo;<br />
• sostituzione di targhette non leggibili: le targhette identificative del quadro, dei singoli componenti e delle<br />
loro funzioni debbono permettere l’identificazione univoca sia delle funzioni svolte che delle<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
caratteristiche dell’insieme o del componente; elementi staccati o di non sicura stabilità debbono essere<br />
fissati adeguatamente e nella posizione occupata in precedenza;<br />
• apertura e chiusura dei singoli interruttori: la semplice movimentazione dei componenti elettrici di<br />
interruzione permette di verificare la presenza di anomalie rilevanti (incapacità di richiusura, bloccaggio,<br />
impuntamenti, ecc.); la sostituzione dei componenti che si rivelassero difettosi è necessaria al fine di<br />
evitare comportamenti anomali durante il normale funzionamento del quadro, quando le interruzioni del<br />
servizio per interventi di emergenza risulterebbero alquanto fastidiose e costose;<br />
• controllo integrità ed efficienza alimentazioni: è da intendersi come la verifica della presenza della<br />
tensione nel quadro ed ai morsetti dei componenti principali, nonché un controllo della simmetria della<br />
distribuzione dei carichi sulle tre fasi;<br />
• controllo manipolatori di comando e della strumentazione: i manipolatori di comando devono essere<br />
verificati nella loro integrità (cedimenti nei punti soggetti a sforzo, ecc.) e nella funzionalità reale e, se del<br />
caso, sostituiti; la strumentazione che rivelasse danneggiamenti, rotture dei vetri di protezione,<br />
malfunzionamenti o assenza di vita, deve essere sostituita;<br />
• controllo lampade spia ed eventuale loro sostituzione: il funzionamento delle lampade spia è importante<br />
per comprendere lo stato attuale degli organi o dei componenti presenti a bordo quadro, e quindi delle<br />
utenze e dei carichi sottesi; è importante l’immediata evidenziazione dei componenti guasti e la loro<br />
rapida sostituzione; deve essere tenuta in considerazione la durata della vita utile delle lampade<br />
presenti, in modo da poter valutare l’eventuale opportunità di una sostituzione generalizzata preventiva;<br />
• controllo morsettiere e serraggio connessioni elettriche: le vibrazioni, le dilatazioni termiche e gli<br />
scuotimenti meccanici che si verificano abitualmente nei quadri possono portare ad allentamenti delle viti<br />
di fissaggio dei conduttori ai componenti ed alle morsettiere (in alcuni casi anche delle sbarre); un<br />
conduttore mal fissato può portare a surriscaldamenti localizzati che possono portare all’accensione di<br />
focolai d’incendio; la presenza nell’armadio di morsettiere di tipo antivibrante (con molla o dispositivo<br />
equivalente di mantenimento della pressione sul conduttore) è senz’altro un aiuto per evitare queste<br />
situazioni; è richiesto che gli addetti “ripassino” tutte le connessione elettriche, stringendo e serrando<br />
quelle che risultassero poco ferme o allentate;<br />
• prova strumentale interruttori automatici magnetotermici differenziali: trattasi di una verifica che si è<br />
ritenuto essenziale inserire nei protocolli manutentivi, in quanto è in esame il componente più importante<br />
del quadro, fermo restando che, con questa precisazione, non si intende l’esecuzione della pressione<br />
del tasto di “autotest” degli interruttori modulari, già raccomandato dai costruttori con cadenza almeno<br />
mensile.<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritte nelle schede: Protocolli di<br />
manutenzione ordinaria programmata degli impianti elettrici.<br />
Nelle schede suddette e di seguito indicate, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
strutturali e/o impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono<br />
essere effettuati con le relative frequenze minime e aventi per oggetto:<br />
• Quadri elettrici e interruttori in media e bassa tensione e c.c;<br />
• Rifasamento automatico;<br />
• Stabilizzatori;<br />
• Cabine elettriche e soccorritori;<br />
• Rete di Terra e Impianto di Protezione contro le scariche atmosferiche;<br />
• Trasformatori;<br />
• Gruppi elettrogeni per emergenza e servizio continuo;<br />
• Gruppi statici di continuità assoluta e UPS, accumulatori, raddrizzatori e inverter;<br />
• Rete di distribuzione media e bassa tensione;<br />
• Motori elettrici;<br />
• Torrette attrezzate utenza e cablaggi;<br />
• Impianto/Apparecchi illuminazione interna/esterna, sicurezza, emergenza;<br />
• Impianti di generazione fotovoltaici.<br />
PER QUANTO ATTIENE AGLI ASPETTI MANUTENTIVI DEI GRUPPI UPS ROTANTI (DYNAMIC UPS UNIT) IN RELAZIONE<br />
ALL’EDIFICIO SITO IN MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA 35, SI RINVIA ALL’ART. 7.28.5 DEL PRESENTE CAPITOLATO.<br />
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Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Quadri elettrici di media<br />
tensione<br />
Controllo funzionamento, verifica valori strumentazione,<br />
controllo assenza anomalie e/o allarmi; verifica, lettura e<br />
registrazione dei valori strumentali<br />
Controllo visivo dello stato di tutti i contatti e delle<br />
segnalazioni luminose dei circuiti di comando,<br />
segnalazione ed allarme; verifica dispositivi di allarme e<br />
sicurezza<br />
Manovra di scambio dei trasformatori con una logica<br />
prestabilita, dichiarata e verificabile<br />
Pulizia quadri, verifica dell’efficienza dei dispositivi di<br />
chiusura delle carpenterie di contenimento delle<br />
apparecchiature e della conservazione del previsto<br />
grado di protezione ed eventuale ripristino. Verifica<br />
dell’efficienza degli strumenti di misura.<br />
Pulizia generale, lubrificazione e serraggio di tutti i<br />
bulloni e/o morsetti dei sezionatori di linea, dei<br />
sezionatori di messa a terra e degli interruttori di<br />
manovra-sezionatori<br />
Verifica buon funzionamento motorini di chiusura<br />
interruttori media tensione, relè di apertura, blocchi a<br />
chiave ed elettrici<br />
Pulizia e lubrificazione di tutti gli organi meccanici<br />
Verifica e serraggio di tutte le connessioni dei circuiti di<br />
potenza e ausiliari; controllo della corretta pressione di<br />
serraggio delle lame dei sezionatori e degli interruttori<br />
Pulizia condotto sbarre<br />
Controllo visivo circa lo stato di tutti i contatti e delle<br />
segnalazioni grafico/ottiche dei circuiti di comando e di<br />
allarme e di apertura e chiusura dei sezionatori di linea<br />
Controllo e pulizia di tutti i terminali dei cavi di media<br />
tensione, compresi ingressi ENEL<br />
Verifica ed eventuale sostituzione delle lampade di<br />
segnalazione.<br />
Verifica funzionamento dei blocchi e interblocchi<br />
meccanici ed elettrici con effettuazione di tutte le<br />
manovre di apertura e chiusura delle celle e dei<br />
sezionatori<br />
Simulazione dell’intervento delle protezioni di massima<br />
corrente e omeopolare di terra<br />
Monitoraggio tensioni per 24 ore<br />
Giornaliera<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 42 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Quadro elettrico generale<br />
bassa tensione “Power<br />
Center”<br />
Controllo funzionamento, verifica valori strumentazione,<br />
controllo assenza anomalie e/o allarmi; verifica, lettura e<br />
registrazione dei valori strumentali<br />
Controllo visivo dello stato di tutti i contatti e delle<br />
segnalazioni luminose dei circuiti di comando,<br />
segnalazione ed allarme; verifica dispositivi di allarme e<br />
sicurezza<br />
Verifica e serraggio di tutte le connessioni dei circuiti di<br />
potenza e ausiliari<br />
Sostituzione fusibili di potenza e circuiti ausiliari,<br />
lampade di segnalazione e qualsiasi altro accessorio<br />
ordinario che risultasse difettoso<br />
Controllo efficienza ed integrità contattori; Eliminazione<br />
di eventuali ronzii<br />
Controllo efficienza ed integrità sistemi di ventilazione<br />
forzata<br />
Controllo targhettature e simboli di identificazione<br />
Pulizia apparecchiature, carpenteria, sbarre e verifica<br />
assenza/rimozione parti estranee<br />
Pulizia quadri, verifica dell’efficienza dei dispositivi di<br />
chiusura delle carpenterie di contenimento delle<br />
apparecchiature e della conservazione del previsto<br />
grado di protezione ed eventuale ripristino. Verifica<br />
dell’efficienza degli strumenti di misura.<br />
Verifica e serraggio delle morsettiere e stato diaframmi<br />
isolanti<br />
Accurata pulizia e lubrificazione di tutti gli organi<br />
meccanici<br />
Verifica del funzionamento delle protezioni differenziali a<br />
corrente residua, simulazione artificiale del guasto con<br />
idoneo apparecchio di prova e verifica della coincidenza<br />
della corrente di intervento con quella della taratura<br />
predisposta; verifica del funzionamento; regolazione e<br />
pulizia dei relè temporizzatori, interruttori orari,<br />
contatore, fotocellule, inseritori ciclici, controllo dello<br />
stato delle bobine, dei contatti, dei motorini<br />
Eventuale sostituzione di protezioni differenziali e<br />
magnetotermiche non funzionanti<br />
Verifica del funzionamento dei relè ausiliari e di<br />
segnalazione con controllo bobine e pulizia dei contatti e<br />
delle piste per quelli montati su schede<br />
Verifica del funzionamento dei relè termici ed eventuale<br />
ritaratura, controllo della corrente assorbita dai motori<br />
elettrici<br />
Verifica dei blocchi e interblocchi meccanici ed elettrici<br />
mediante effettuazione delle manovre relative<br />
Verifica del corretto funzionamento degli strumenti di<br />
misura<br />
Giornaliera<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 43 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Quadro elettrico di piano e<br />
di zona<br />
Controllo funzionamento, verifica valori strumentazione,<br />
controllo assenza anomalie e/o allarmi; verifica, lettura e<br />
registrazione dei valori strumentali<br />
Controllo visivo dello stato di tutti i contatti e delle<br />
segnalazioni luminose dei circuiti di comando,<br />
segnalazione ed allarme; verifica dispositivi di allarme e<br />
sicurezza<br />
Verifica e serraggio di tutte le connessioni dei circuiti di<br />
potenza e ausiliari<br />
Sostituzione fusibili di potenza e circuiti ausiliari,<br />
lampade di segnalazione e qualsiasi altro accessorio<br />
ordinario che risultasse difettoso<br />
Controllo efficienza ed integrità contattori; Eliminazione<br />
di eventuali ronzii<br />
Controllo efficienza ed integrità sistemi di ventilazione<br />
forzata<br />
Controllo targhettature e simboli di identificazione<br />
Pulizia apparecchiature, carpenteria, sbarre e verifica<br />
assenza/rimozione parti estranee<br />
Pulizia quadri, verifica dell’efficienza dei dispositivi di<br />
chiusura delle carpenterie di contenimento delle<br />
apparecchiature e della conservazione del previsto<br />
grado di protezione ed eventuale ripristino. Verifica<br />
dell’efficienza degli strumenti di misura.<br />
Accurata pulizia e lubrificazione di tutti gli organi<br />
meccanici<br />
Verifica e serraggio delle morsettiere e stato diaframmi<br />
isolanti<br />
Verifica del funzionamento delle protezioni differenziali a<br />
corrente residua, simulazione artificiale del guasto con<br />
idoneo apparecchio di prova e verifica della coincidenza<br />
della corrente di intervento con quella della taratura<br />
predisposta; verifica del funzionamento; regolazione e<br />
pulizia dei relè temporizzatori, interruttori orari,<br />
contatore, fotocellule, inseritori ciclici, controllo dello<br />
stato delle bobine, dei contatti, dei motorini<br />
Eventuale sostituzione di protezioni differenziali e<br />
magnetotermiche non funzionanti<br />
Verifica del funzionamento dei relè ausiliari e di<br />
segnalazione con controllo bobine e pulizia dei contatti e<br />
delle piste per quelli montati su schede<br />
Verifica del funzionamento dei relè termici ed eventuale<br />
ritaratura, controllo della corrente assorbita dai motori<br />
elettrici<br />
Verifica dei blocchi e interblocchi meccanici ed elettrici<br />
mediante effettuazione delle manovre relative<br />
Verifica del corretto funzionamento degli strumenti di<br />
misura<br />
Verifiche termiche e regolazioni<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 44 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Impianto ed<br />
apparecchiature di<br />
rifasamento automatico<br />
Stabilizzatore di tensione<br />
Cabine elettriche<br />
Interruttori di media e<br />
bassa tensione<br />
Verifica funzionalità quadri e apparecchiature<br />
Controllo e/o prova funzionamento dispositivi di inserzione<br />
automatica; controllo efficienza ed integrità lampade spia e<br />
segnalazione<br />
Pulizia generale<br />
Controllo sistemi di protezione alimentazione elettrica<br />
Verifica dello stato di conservazione dei condensatori<br />
Verifica stato di conservazione e di carica delle batterie<br />
Controllo sistemi di protezione alimentazione elettrica<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Pulizia generale dei locali che ospitano i quadri generali MT<br />
e BT con asportazione delle polveri ed uso dei prodotti<br />
adeguati per i pavimenti, verifica segnaletica ed accessori<br />
di sicurezza e manovra, verifica presenza schemi corretti e<br />
aggiornati<br />
Verifica funzionalità, verifica dell’efficienza dell’illuminazione<br />
ordinaria e di sicurezza ed eventuale sostituzione di<br />
accessori quali lampade, reattori, starters, condensatori,<br />
ecc.<br />
Controllo temperatura interno locale e verifica<br />
funzionamento ed efficienza sistemi di ventilazione di<br />
estrazione sia in intervento manuale che automatico<br />
forzata.<br />
Controllo a vista impianto equipotenziale e di messa a terra;<br />
controllo impianti luce ed f.m.<br />
Controllo comandi di sgancio e di emergenza, verifica<br />
efficienza ed integrità delle apparecchiature e dei dispositivi<br />
di sicurezza, della presenza dei cartelli monitori e dello<br />
stato del sistema di chiusura delle porte, oltre che un<br />
esame a vista delle strutture edili e dei serramenti ed<br />
eventuali lubrificazione.<br />
Verifica di funzionalità interruttori differenziali: verifica della<br />
caratteristica tempo-corrente di intervento ed eventuale<br />
sostituzione in caso di malfunzionamento<br />
Verifica corretta regolazione dispositivi di protezione<br />
Controllo superfici di contatto delle apparecchiature di<br />
interruzione di tipo meccanico: lubrificazione con vaselina<br />
pura dei contatti, delle pinze e delle lame dei sezionatori di<br />
linea, dei sezionatori di messa a terra, degli interruttori di<br />
manovra<br />
Verifica livello e stato di conservazione olio di interruttori a<br />
volume d’olio ridotto: verifica dell’efficienza degli interruttori<br />
a volume d’olio ridotto (IVOR) o in esafluoruro di zolfo ed, in<br />
particolare, degli isolatori ai poli, del corretto serraggio delle<br />
connessioni, della corretta corsa del polo mobile, del<br />
regolare funzionamento dei motori, relè, blocchi a chiave ed<br />
elettrici, dell’efficienza dei circuiti ausiliari con particolare<br />
riferimento ai contatti ausiliari, controllo del livello dell’olio<br />
degli IVOR – con eventuali rabbocchi – e della pressione<br />
del gas ad interruttore freddo e dell’umidità degli SF6. Sarà<br />
inoltre eseguita la sostituzione totale dell’olio dopo quattro<br />
aperture su guasto degli IVOR o ridotta secondo indicazioni<br />
delle case costruttrici.<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 45 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Rete di terra<br />
Impianto di protezione<br />
contro le scariche<br />
atmosferiche<br />
Ispezione e verifica dello stato dei conduttori di protezione o<br />
equipotenziali sia principali che secondari: verifica dello<br />
stato di conservazione dei conduttori in partenza del nodo<br />
principale e da quelli supplementari (se esistenti) con<br />
serraggio dei bulloni e ripristino delle parti che dovessero<br />
risultare deteriorate<br />
Verifica della continuità dei conduttori di protezione fino al<br />
nodo equipotenziale.<br />
Controllo stato collegamento della rete con dispersori e<br />
smontaggio ed ingrassaggio dei morsetti: verifica dello stato<br />
delle connessioni, serraggio dei capicorda e ripristino delle<br />
parti che dovessero risultare deteriorate, protezione con<br />
pasta neutralizzante di tutte le connessioni. Controllo dello<br />
stato di conservazione del sistema di dispersione con<br />
apertura di eventuali pozzetti, verifica dell’assenza di<br />
corrosione o alterazioni meccaniche.<br />
Sistema di equipotenzializzazione: controllo della<br />
rispondenza dello schema elettrico alla reale situazione<br />
impiantistica con eventuale aggiornamento degli elaborati.<br />
Misura resistenza di terra: misura del valore della<br />
resistenza di terra della cabina MT/BT e controllo del valore<br />
della tensione totale di terra in relazione alla corrente di<br />
guasto ed al tempo di eliminazione del guasto forniti<br />
dall’ente distributore. Misura dell’impedenza dell’anello di<br />
guasto e controllo che il valore misurato sia coordinato con i<br />
dispositivi di protezione.<br />
Controllo collegamento collettore di terra e conservazione<br />
degli elementi di captazione: verifica che il sistema di<br />
captazione sia conforme al progetto e che tutti i componenti<br />
siano in buone condizioni ed atti a compiere le funzioni ad<br />
essi assegnate e che non vi sia corrosione.<br />
Sistema di captazione: verifica della stabilità degli<br />
ancoraggi e delle giunzioni ed eventuale serraggio dei<br />
bulloni<br />
Calate: verifica che il sistema sia conforme al progetto e<br />
che tutti i componenti siano in buone condizioni ed atti a<br />
compiere le funzioni ad essi assegnati e che non vi sia<br />
corrosione; verifica della stabilità degli ancoraggi e delle<br />
giunzioni ed eventuale serraggio dei bulloni; verifica che sia<br />
assicurata l’equipotenzialità delle masse estranee al livello<br />
del suolo; verifica dello stato della eventuale protezione<br />
meccanica nei tratti terminali delle calate ed eventuale<br />
ripristino.<br />
Sistema di dispersione: verifica che il sistema di<br />
dispersione sia conforme al progetto e che tutti i<br />
componenti siano in buone condizioni ed atti a compiere le<br />
funzioni ad essi assegnate e che non vi sia corrosione;<br />
verifica in particolare che sia indicato il valore della<br />
resistività del terreno; verifica dello stato di conservazione<br />
degli accorgimenti atti a limitare la tensione di passo<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Biennale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 46 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Trasformatori<br />
Verifica funzionamento<br />
Controllo livello olio ed eventuale rabbocco e stato dei<br />
sali con eventuale ripristino<br />
Verifica della presenza di eventuali vibrazioni sulla<br />
macchina<br />
Controllo efficienza ed integrità sistemi di ventilazione<br />
forzata e verifica delle sonde termiche con registrazione<br />
della temperatura<br />
Cambio di inserimento della macchina quando sono<br />
previste macchine di riserva, per l’equilibratura delle ore<br />
di servizio<br />
Verifica corretta posizione spinterometri ed eventuale<br />
regolazione della loro distanza<br />
Controllo ed eventuale sostituzione materiale<br />
igroscopico; controllo a vista teste di cavo<br />
Controllo efficienza ed integrità lampade illuminazione<br />
interno box / celle; controllo efficienza ed integrità e/o<br />
eventuale sostituzione lampade spia e segnalazione,<br />
prova di intervento di tutti i segnali di allarme e scatto<br />
relativi alle protezioni termometriche (simulazione<br />
guasto)<br />
Controllo intervento relè Bucholtz (ed eventuale spurgo<br />
d’aria) o centralina controllo temperatura<br />
Verifica dello stato di tutti gli isolatori con rilevazione di<br />
eventuali tracce di scariche, incrinature<br />
Pulizia generale<br />
Verifica funzionalità, pulizia, controllo connessioni<br />
esterne (con particolare riguardo all’ossidazione,<br />
scariche, deformazioni, surriscaldamenti)<br />
Verifica serraggio di tutta la bulloneria<br />
Prelievo e verifica campione olio<br />
Verifica della rigidità dielettrica<br />
Giornaliera<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 47 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Gruppi elettrogeni per<br />
emergenza e servizio<br />
continuo<br />
Prova di funzionamento/intervento della macchina sia a<br />
vuoto che a pieno carico, compresa commutazione sia<br />
automatica che manuale simulando la mancanza di<br />
tensione (prova di funzionamento di 1 ora).<br />
Verifica livelli olio, acqua, antigelo motore, combustibile<br />
(serbatoio di accumulo e di servizio) ed eventuali<br />
rabbocchi all’uopo necessari<br />
Verifica dello stato delle batterie di accumulatori e<br />
controllo livelli/densità elettrolita con eventuale<br />
rabbocco; verifica funzionamento carica batterie<br />
Prova di funzionamento della pompa dell’acqua e delle<br />
pompe elettriche e a mano del combustibile, compreso<br />
spurgo<br />
Verifica del corretto funzionamento del motorino di<br />
avviamento e dello stato di usura delle spazzole con<br />
eventuale sostituzione<br />
Verifica del corretto intervento dei circuiti di allarme (con<br />
relativi riporti a distanza) e dei circuiti di blocco in<br />
emergenza<br />
Controllo efficienza ed integrità manicotti e tubi flessibili,<br />
sensori di livello, scaldiglie<br />
Verifica della tensione in uscita<br />
Pulizia esterna, pulizia e controllo griglie di ventilazione,<br />
radiatore, cinghie, morsetti, cuscinetti, filtro aria<br />
Pulizia e controllo alternatori con verifica di collettori,<br />
controllo anelli, giunto elastico, spazzole con eventuale<br />
sostituzione e controllo eccitatrice<br />
Sostituzione filtro aria, filtro combustibile e filtro olio<br />
Pulizia e registrazione iniettori e valvole<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Biennale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 48 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Gruppi statici di continuità<br />
assoluta e UPS<br />
Accumulatori stazionari e<br />
relativi armadi<br />
Raddrizzatore carica<br />
batteria<br />
Inverter<br />
Soccorritori e relativi<br />
accessori<br />
Verifica buon funzionamento<br />
Controllo pannelli sinottici e centraline di comando<br />
Pulizia armadi e verifica funzionalità<br />
Verifica stato di conservazione e di carica delle batterie<br />
e delle connessioni elettriche<br />
Messa fuori servizio dei gruppi con pulizia e serraggio<br />
morsetti, controllo di funzionamento degli interruttori,<br />
degli apparecchi di comando e controllo<br />
Controllo efficienza ed integrità sistemi di ventilazione<br />
forzata<br />
Controllo e/o prova funzionamento by-pass esterno<br />
Controllo e/o prova funzionamento by-pass statico<br />
Controllo sincronismo rete di riserva<br />
Ingrassaggio morsetti batterie<br />
Prova commutazione inverter-rete e rete-inverter<br />
Prova mancanza di rete<br />
Rilievo e aggiustamento tensione uscita e tensione<br />
neutro terra<br />
Verifica corretto funzionamento hw e sw<br />
Verifica e lettura display e strumenti<br />
Verifica ventilatori e adeguata ventilazione locali<br />
Controllo livello e rabbocco acqua distillata<br />
Controllo temperatura<br />
Verifica stato di conservazione e di carica delle batterie,<br />
delle connessioni elettriche e del sistema di carica;<br />
controllo tensione elementi batteria<br />
Pulizia generale e verifica funzionalità<br />
Controllo serraggio e ingrassaggio morsetti<br />
Verifica impianto antideflagrante<br />
Controllo sistemi di protezione alimentazione elettrica<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Verifica tensione in uscita<br />
Verifica del funzionamento delle segnalazioni di stato ed<br />
allarme<br />
Pulizia apparecchiatura e logica di comando<br />
Serraggio meccanico delle connessione elettriche<br />
Verifica e controllo funzionamento degli apparecchi sia<br />
in c.c. che c.a.<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Settimanale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Trimestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 49 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Linea principale e dorsale<br />
in media e bassa tensione<br />
Conduttori (verifica contenitori e controllo utilizzazioni a<br />
parete): controllo a vista dello stato di integrità dei<br />
contenitori, con particolare attenzione ai coperchi delle<br />
cassette e delle scatole di passaggio e/o derivazione<br />
con eventuale ripristino del previsto grado di protezione<br />
che non deve in nessun caso essere inferiore all’IP<br />
dichiarato dal fabbricante.<br />
Quadri secondari: verifica dello stato di efficienza degli<br />
interruttori sezionatori ed automatici, dei teleruttori,<br />
contattori e degli altri dispositivi presenti con eventuale<br />
sostituzione in caso di malfunzionamento; verifica dello<br />
stato dei fusibili e loro eventuale sostituzione.<br />
Verifica del collegamento alla rete di terra di tutte le<br />
prese elettriche, delle idoneità delle spine di<br />
collegamento, della protezione con interblocco delle<br />
utenze > 1 KW; eliminazione di eventuali prese multiple<br />
non rispondenti alle norme di sicurezza; controllo e<br />
verifica stato di conservazione dei cavedi ed isolamento<br />
delle linee principali.<br />
Verifica stato dei cavi volanti che alimentano<br />
apparecchiature mobili e delle relative connessioni<br />
Monitoraggio tensioni sulle linee per 24 ore; controllo<br />
dell’equilibratura dei carichi sulle tre fasi ed eventuale<br />
riequilibratura o modifica del cablaggio<br />
Controllo teste di cavo, serraggio morsetti in tutte le<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
scatole di derivazione e distribuzione<br />
Rete generale e locale di<br />
Pulizia, verifica consistenza e fissaggio di cavedi,<br />
distribuzione elettrica<br />
passerelle, porta cavi, canale, blindosbarre, tubazioni, Semestrale<br />
Impianto forza motrice<br />
setti tagliafuoco ecc.<br />
Sostituzione dei terminali<br />
Secondo necessità<br />
Sostituzione di eventuali coperchi rotti e/o mancanti di<br />
tutte le scatole di derivazione e/o transito<br />
Semestrale<br />
Prova del regolare funzionamento dei pulsanti di<br />
emergenza e verifica del corretto funzionamento degli<br />
allarmi tecnologici sia a livello locale che nei punti di<br />
Semestrale<br />
centralizzazione<br />
Quadri/Cassetti: Aggiornamento della targhettistica<br />
esterna ed interna; controllo esistenza cartelli monitori di Semestrale<br />
allarme ove occorrenti ed eventuale ripristino<br />
Conduttori: controllo ed eventuale aggiornamento delle<br />
targhette nelle morsettiere; controllo delle delle targhette<br />
indicatrici ed eventuale ripristino di quelle illeggibili o<br />
mancanti e della rispondenza dello schema elettrico alla<br />
Annuale<br />
reale situazione impiantistica con eventuale<br />
aggiornamento degli elaborati<br />
Controllo efficienza ed integrità e/o prova di<br />
funzionamento impianto terminale di luce e forza Annuale<br />
motrice<br />
Presa di forza motrice:<br />
- controllo e/o prova funzionamento ed eventuale Annuale<br />
sostituzione<br />
- controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Biennale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 50 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Motori elettrici pompe,<br />
ventilatori<br />
Torrette attrezzate<br />
Riavvolgimento<br />
Verifica funzionamento<br />
Controllo relè termici di protezione<br />
Verifica e rilievo assorbimenti<br />
Lubrificazione, ingrassaggio alberi, cuscinetti<br />
Controllo serraggio morsettiere e verifica dello stato<br />
guaine di raccordo causa vibrazione<br />
Rimozione e posa di torretta attrezzata incluso<br />
cablaggio utenza<br />
Fornitura e posa in opera di nuova torretta attrezzata<br />
incluso cablaggio utenza<br />
Solo cablaggio nuova utenza<br />
Spostamento presa/e RJ 45<br />
Secondo necessità<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Secondo necessità<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Impianto / Apparecchi di<br />
illuminazione interna ed<br />
esterna<br />
Sostituzione lampade non funzionanti, esaurite o in via<br />
di esaurimento con altre dello stesso tipo<br />
Sostituzione di reattori, starters, condensatori ed altri<br />
accessori guasti o avariati con altri dello stesso tipo<br />
Pulizia degli schermi mediante straccio umido<br />
Controllo funzionalità sistemi regolazione, controllo<br />
circuiti illuminazione ed interruttori crepuscolari<br />
Verifica corretta regolazione dispositivi di protezione<br />
Verifica e controllo funzionamento dei punti luce e<br />
apparecchiature varie dei circuiti di illuminazione<br />
(quadretti di illuminazione e comando, interruttori,<br />
interruttori differenziali, tubazioni e canaline protettive,<br />
fusibili, schermi protettivi, prese luce, collegamenti di<br />
terra ,interruttori crepuscolari,ecc.) per garanzia livelli<br />
illuminotecnici previsti a progetto<br />
Prove di inserzione illuminazione notturna e controllo<br />
dell’efficienza di tutte le relative lampade<br />
Pulizia, controllo fissaggio e sostituzione starter,<br />
condensatori, reattori, accenditori, fusibili, ecc. qualora<br />
risultino guasti<br />
Verifica bloccaggio palo sul relativo pozzetto di<br />
sostegno (rinfrancatura)<br />
Verifica morsettiera basi palo con serraggio morsetti e<br />
connessioni cavi in arrivo<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 51 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Impianto/Apparecchi<br />
di illuminazione di<br />
sicurezza<br />
Impianto/Apparecchi<br />
di illuminazione di<br />
emergenza<br />
Impianti di<br />
genarazione<br />
fotovoltaici<br />
Sostituzione lampade non funzionanti, esaurite o in via di<br />
esaurimento con altre dello stesso tipo<br />
Sostituzione di reattori, starters, condensatori ed altri accessori<br />
guasti o avariati con altri dello stesso tipo<br />
Pulizia degli schermi mediante straccio umido<br />
Controllo funzionalità sistemi regolazione e controllo circuiti<br />
illuminazione<br />
Verifica corretta regolazione dispositivi di protezione<br />
Verifica e controllo funzionamento dei punti luce e<br />
apparecchiature varie dei circuiti di illuminazione (quadretti di<br />
illuminazione e comando, interruttori, interruttori differenziali,<br />
tubazioni e canaline protettive, fusibili, schermi protettivi, prese<br />
luce,ecc.)<br />
Pulizia, controllo fissaggio e sostituzione starter, condensatori,<br />
reattori, accenditori, fusibili, ecc. qualora risultino guasti<br />
Sostituzione lampade non funzionanti, esaurite o in via di<br />
esaurimento con altre dello stesso tipo<br />
Sostituzione di reattori, starters, condensatori ed altri accessori<br />
guasti o avariati con altri dello stesso tipo<br />
Pulizia degli schermi mediante straccio umido<br />
Simulazione mancanza rete e verifica del corretto intervento<br />
dell’illuminazione di emergenza<br />
Controllo funzionalità sistemi regolazione e controllo circuiti<br />
illuminazione<br />
Verifica corretta regolazione dispositivi di protezione<br />
Verifica e controllo funzionamento degli apparecchi sia in c.c.<br />
che c.a.<br />
Verifica e controllo funzionamento dei punti luce e<br />
apparecchiature varie dei circuiti di illuminazione (quadretti di<br />
illuminazione e comando, interruttori, interruttori differenziali,<br />
tubazioni e canaline protettive, fusibili, schermi protettivi, prese<br />
luce, ecc.)<br />
Verifica carica batterie<br />
Pulizia, controllo fissaggio e sostituzione starter, condensatori,<br />
reattori, accenditori, fusibili, ecc. qualora risultino guasti<br />
MODULI:<br />
Pulizia esterna del vetro di protezione<br />
Verifica dello stato di conservazione delle celle e dell’involucro<br />
di protezione<br />
Controllo morsettiera e serraggio connessione poli<br />
Verifica dell’uniformità e congruità delle tensioni generate<br />
CASSETTA DI TERMINAZIONE:<br />
Verifica eventuali deformazioni dell’involucro<br />
Verifica di assenza di umidità interna<br />
Verifica stato di ossidazione dei contatti<br />
Controllo morsettiera e serraggio connessione poli<br />
CAVI PER ESTERNO:<br />
Verifica integrità isolamento<br />
PARAMETRI DI PERFORMANCE<br />
Controllo efficienza: verifica del funzionamento delle centrali e<br />
verifica a campione degli elementi distribuiti<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Intervento su<br />
guasto<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
(min: <strong>10</strong>%)<br />
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Art. 1.3.4 - Impianti Meccanici<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo:<br />
⇒ le attività di conduzione, manutenzione ordinaria e manutenzione preventiva e programmata degli<br />
impianti di climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento) e idrico-sanitari (complessivamente di<br />
seguito “impianti meccanici”) e gli eventuali interventi di pulizia, verifica, controllo, monitoraggio,<br />
revisione, riparazione, ripristino, sostituzione che dovessero rendersi necessari, secondo quanto meglio<br />
specificato all’art. 1.3 del presente Capitolato;<br />
⇒ per le singole attività, dovranno essere forniti tutti i materiali di consumo e/o soggetti a usura e i ricambi<br />
necessari per l’effettuazione delle attività stesse, secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 del<br />
presente Capitolato e nei protocolli di manutenzione ordinaria e programmata, quali, a titolo meramente<br />
esemplificativo e non limitativo si segnalano:<br />
o accessori in gomma;<br />
o accessori per apparecchi sanitari e rubinetteria;<br />
o anelli di tenuta, premistoppa, guarnizioni, ecc. ;<br />
o antivibranti;<br />
o cinghie di qualunque tipo;<br />
o cuscinetti, bronzine;<br />
o elementi di fissaggio, staffaggio, supporteria tenuta e sigillatura;<br />
o filtri di qualunque tipo;<br />
o guaine;<br />
o leverismi, manopole e volantini di comando;<br />
o testine, pistoncini, molle, manometri, termometri, galleggianti;<br />
o minuteria, viteria e bulloneria varia di qualsiasi tipo;<br />
o oli, grasso, sali, vaselina, grafite e lubrificanti vari, disincrostanti, fluido refrigerante, anticongelante<br />
e qualunque prodotto di reintegro (combustibili esclusi) ;<br />
o pacchi e ugelli di umidificazione;<br />
o prodotti di pulizia, flushing, igienizzazione e sanitarizzazione;<br />
o targhette indicatrici;<br />
o tratti di coibentazione di ripristino e relative finiture superficiali, ove presenti;<br />
o tratti di tubazioni di ripristino ed eventuale raccorderia di giunzione;<br />
o vernici sintetiche e antiruggine per ripristini;<br />
o per le parti elettriche a bordo macchina o asservite a collegamenti elettrici si faccia riferimento a<br />
quanto indicato a titolo esemplificativo all’art. 1.3.3;<br />
o quant’altro indicato nei protocolli di manutenzione.<br />
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⇒ tutte le prestazioni per la fornitura e la sostituzione di: filtri di apparecchiature di trattamento aria, gruppi<br />
autonomi refrigeratori e condizionatori, ventilconvettori; pacchi di umidificazione per unità di trattamento<br />
aria; cinghie di trasmissione delle apparecchiature di trattamento aria, ventilatori, termoventilanti e<br />
compressori; prodotti per trattamento acqua; con le seguenti frequenze minime annue obbligatorie,<br />
fermo restando che la fornitura e sostituzione dovrà ogni caso essere effettuata quando necessario al<br />
fine di garantire la massima efficienza degli apparecchi e pertanto, del servizio erogato: filtri piani: 3; filtri<br />
a tasca morbida e rigida: 6; filtri assoluti: 2; cinghie: 1; pacchi di umidificazione: 1; prodotti trattamento<br />
acqua: 1.<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA:<br />
Relativamente all’impianto di riscaldamento, si precisa che, nello svolgimento di tale attività, l’Aggiudicataria<br />
dovrà attenersi a quanto contenuto nella normativa vigente (legge 615 del 13/07/66 per quanto rilevante,<br />
D.Lvo 152 del 03/04/2006, legge <strong>10</strong> del 9/1/91, DPR 412 del 26/08/93, DPR 551 del 21/12/1999 e s.m.i.); in<br />
tal senso dovrà, a titolo esemplificativo e non esaustivo, svolgere il ruolo di conduttore dell’impianto e gestire<br />
l’eventuale libretto di caldaia.<br />
Le attività richieste prevedono la gestione degli impianti di riscaldamento al fine di garantire, durante il<br />
calendario di accensione concordato con il Building Manager, che la temperatura negli ambienti lavorativi<br />
durante l’orario di lavoro non sia inferiore a 20° C ± 2° C.<br />
Per gli impianti di potenza termica al focolare superiore a 232 kW (così come prescritto dalla legge 13 luglio<br />
1966, n. 615 all'articolo 16), dovrà essere garantita la disponibilità di conduttore patentato cui sarà delegata<br />
la conduzione del generatore di calore e la manutenzione/controllo degli impianti relativi.<br />
Lo spegnimento / accensione degli impianti ed il relativo periodo di pre-accensione dovrà essere gestito<br />
dall’Aggiudicataria in modo tale che, pur garantendo la temperatura richiesta durante l’orario lavorativo, sia<br />
perseguito il contenimento energetico.<br />
Relativamente all’impianto di raffrescamento, si precisa che per conduzione dell’impianto si intende la<br />
combinazione di tutte le operazioni tecniche ed amministrative occorrenti per mantenere in funzione<br />
l’impianto stesso.<br />
Per gli impianti centralizzati dovrà essere garantita una temperatura negli ambienti lavorativi, durante l’orario<br />
di lavoro, di 20° - 26° C con il 50% di umidità relativa, in rapporto ad una temperatura esterna di 29° - 35° C<br />
con il 70% di umidità relativa. La differenza tra le due temperature dovrà comunque essere non superiore ai<br />
<strong>10</strong>° C. Il calendario di accensione sarà concordato con il Building Manager. Lo spegnimento / accensione<br />
degli impianti ed il relativo periodo di pre-accensione dovrà essere gestito dall’Aggiudicataria in modo tale<br />
che, pur garantendo la temperatura richiesta durante l’orario lavorativo, sia perseguito il contenimento<br />
energetico.<br />
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In generale, in relazione agli impianti di climatizzazione e idrico-sanitari, si precisa che l’esercizio degli<br />
impianti è svolto attraverso le seguenti attività:<br />
⇒ avviamento dell’impianto;<br />
⇒ conduzione dell’impianto secondo le norme UNI-CTI vigenti;<br />
⇒ pronto intervento;<br />
⇒ spegnimento / attenuazione;<br />
⇒ azioni di controllo e di misura dell’esercizio previsti per legge;<br />
⇒ messa a riposo.<br />
Le misure di rilevazione devono essere trascritte nei “libretti di centrale”.<br />
Prima e durante la gestione del servizio, a cadenza regolare, l’Aggiudicataria è tenuta ad effettuare le prove<br />
di funzionalità ed efficienza di tutti i dispositivi di sicurezza e controllo di cui sono dotati gli apparecchi delle<br />
centrali termiche, frigorifere e idriche e degli impianti in generale. Per tale verifica è fatto divieto d’uso di<br />
fiamme libere e luci elettriche non schermate e del tipo non anti-deflagrante. Eventuali provvedimenti adottati<br />
dalle Autorità per inadempienze saranno da ritenersi a carico dell’Aggiudicataria in qualità di Terzo<br />
Responsabile.<br />
L’eventuale funzionamento ridotto notturno degli impianti non costituisce ragione per eventuali ulteriori<br />
richieste economiche da parte dell’Aggiudicataria.<br />
L’Aggiudicataria deve assicurare la costante verifica dello stato complessivo degli impianti ai fini della<br />
sicurezza e della funzionalità per quanto riguarda: centrali, sottostazioni, circuiti tubazioni, circuiti di<br />
canalizzazione, serbatoiame, cunicoli, camini, ispezioni, grigliati, apparecchiature che vengono manovrate<br />
saltuariamente con l’obbligo di segnalazione per eventuali anomalie/pericoli.<br />
L’Aggiudicataria deve inoltre tenere regolarmente sotto controllo: lo sfogo dell’aria e le regolazioni degli<br />
impianti in genere (centrali, reti, sottostazioni, periferiche ed elementi terminali) onde consentire il regolare<br />
funzionamento degli stessi; la regolazione degli impianti per la riequilibratura della temperatura ambiente nei<br />
diversi locali; il funzionamento delle apparecchiature di termoregolazione. Qualsiasi loro disfunzione deve<br />
essere tempestivamente gestita e risolta.<br />
L’Aggiudicataria deve inoltre curare: il mantenimento in funzione delle apparecchiature di depurazione e di<br />
addolcimento dell’acqua da immettere nell’impianto, compresa la fornitura dei prodotti necessari per il<br />
funzionamento delle stesse apparecchiature; il mantenimento in funzione della strumentazione per l’analisi e<br />
il controllo dei fumi, dell’anidride carbonica, dell’ossido di carbonio, idrogeno, incombusti, ecc; la taratura<br />
della strumentazione per l’analisi di combustione. Qualsiasi disfunzione deve essere tempestivamente<br />
gestita e risolta.<br />
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A titolo esemplificativo e non limitativo, si precisano le operazioni manutentive da effettuarsi:<br />
il check-up e la regolazione della combustione, mediante verifica delle condizioni di funzionamento a<br />
mezzo di idonea strumentazione di analisi e conseguente regolazione delle apparecchiature componenti<br />
la centrale termica, al fine di migliorare l’efficienza ed il rendimento dell’impianto;<br />
la tenuta del libretto di centrale conformemente all’art. 11 del DPR 551/99 per le registrazioni previste<br />
dalla normativa in vigore e sue integrazioni che dovessero intervenire durante lo svolgimento del<br />
servizio;<br />
il trattamento dell’acqua dei circuiti con l’impiego delle apparecchiature di dosaggio;<br />
la manutenzione delle caldaie / generatori di calore, con particolare riguardo all’eliminazione delle<br />
fanghiglie, al lavaggio chimico antincrostante lato acqua e alla pulizia lato fumi;<br />
il controllo del funzionamento delle valvole di sicurezza ovunque installate, manutenzione ed eventuale<br />
sostituzione di parti difettose;<br />
la manutenzione dei bruciatori, con particolare riguardo alle pulizie di tutte le parti in cui si può<br />
depositare della polvere, alla disincrostazione dei diaframmi, dei deflettori, dell’imbuto e degli elettrodi e<br />
relativi supporti, alla pulizia dell’elemento sensibile della fiamma;<br />
la pulizia del circuito combustibile e dei relativi filtri, pulizia specifica dell’ugello che, nel caso di<br />
apparecchio a polverizzazione meccanica, va asportato, smontato nelle sue parti e lavato con gasolio o<br />
benzina; è prevista anche la sostituzione di alcune parti di ricambio del bruciatore, quali: la pompa di<br />
aspirazione, apparecchiature elettroniche, elettrodi, deflettori, elettrovalvole e fotocellule,<br />
apparecchiature controllo fiamma; pulizia per bruciatori di gas metano almeno una volta per stagione, a<br />
combustibile liquido almeno due volte per stagione;<br />
• la manutenzione dei condotti di evacuazione fumi e dei camini con pulizia a fondo;<br />
• la manutenzione delle elettropompe per il ripristino del normale funzionamento con eliminazione dei<br />
rumori anomali, sostituzione della tenuta o premitrice, compreso l’eventuale riavvolgimento del motore<br />
elettrico; è fatto l’obbligo all’Aggiudicataria di provvedere all’alternanza delle pompe di riserva con una<br />
logica prestabilita, dichiarata e verificabile;<br />
• la manutenzione delle tubazioni, del valvolame e dei rivestimenti isolanti comprendente la pulizia della<br />
rete nelle centrali tecnologiche prima della messa in funzione degli impianti, l’eliminazione di<br />
intasamenti, a causa di impurità provocate da sostanze incrostanti e corrosive o da ruggine, lo spurgo<br />
dei circuiti all’atto della prima messa in funzione e tutte le volte che si ritiene necessario intervenire sulle<br />
valvole di sfiato, il controllo dei punti fissi e dei compensatori di dilatazione, il ripristino dei rivestimenti<br />
isolanti correnti e relative finiture superficiali ove presenti;<br />
• il sollecito intervento nel caso si verifichino disfunzioni relative al funzionamento degli impianti, in modo<br />
particolare l’eliminazione delle sacche di aria dai corpi scaldanti, l’equilibratura della circolazione se<br />
riscontrata difettosa, la sistemazione del libero deflusso delle condense, lo scarico delle scatole di<br />
spurgo e dei sifoni, il controllo e la riparazione delle saracinesche, dei rubinetti, delle valvole di sicurezza<br />
e di ogni altro accessorio riguardante l’intera rete di distribuzione delle centrali tecnologiche fino al<br />
singolo terminale ad acqua o ad aria presente in ambiente;<br />
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• l’eliminazione delle perdite provenienti dalle tenute delle saracinesche e del valvolame in genere con<br />
eventuale sostituzione delle guarnizioni;<br />
• la manutenzione degli scambiatori comprendente serbatoi e serpentine/resistenze di riscaldo;<br />
• l’eliminazione di inconvenienti relativi a serbatoi di qualunque tipo e servizio, perdite comprese, con<br />
eventuale sostituzione delle parti avariate, quali indicatori di livello, valvole a solenoide, valvole di fondo,<br />
valvole limitatrici, guarnizioni, organi di sicurezza, tubi di sfiato e vetrificazioni;<br />
• la manutenzione delle apparecchiature automatiche comprendente il controllo di funzionamento, la<br />
taratura conseguente, la pulizia di morsettiere e parti elettriche, il controllo di livello dell’olio (e il<br />
rabbocco) nei gruppi servomotori con parti in bagno d’olio, relativa pulizia degli ugelli, dei flapper, degli<br />
steli o perni o snodi, dei fulcri e delle leve degli eventuali servomeccanismi;<br />
• la manutenzione degli apparecchi di trattamento acqua, controllo della capacità ciclica e misura della<br />
durezza dell’acqua trattata, fornitura dei prodotti di addolcimento e trattamento;<br />
• per tutte le apparecchiature, la lubrificazione dei supporti di parti rotanti e mobili per cui essa è<br />
necessaria, compreso smontaggio e pulizia degli organi oliatori ed ingrassatori;<br />
• la pulizia a fondo dei locali delle centrali tecnologiche (almeno due volte all’anno, comprese le superfici<br />
vetrate) e tinteggiatura (almeno una volta all’anno);<br />
• l’assistenza tecnica specializzata agli operatori per eseguire tutte quelle operazioni necessarie al fine di<br />
rendere gli impianti il più bilanciati possibile;<br />
• la pulizia e sostituzione dei filtri di unità di trattamento aria, condizionatori autonomi, ventilconvettori,<br />
degli ugelli e dei pacchi di umidificazione delle unità di trattamento aria, la sostituzione delle cinghie di<br />
trasmissione e dei giunti antivibranti dei gruppi e delle canalizzazioni, delle apparecchiature elettriche e<br />
meccaniche di controllo e di comando, di pompe, valvole (la pulizia dei filtri comprende l’onere dello<br />
smontaggio, del trasporto in apposito locale per l’esecuzione dell’operazione e del rimontaggio degli<br />
stessi);<br />
• le operazioni manutentive atte a porre tutti gli impianti di condizionamento in perfetta efficienza;<br />
• la pulizia e taratura dei terminali aria in ambiente;<br />
• la esecuzione delle operazioni atte a garantire la completa funzionalità dei gruppi frigoriferi ed in<br />
particolare:<br />
- tenuta circuiti e ricerca fughe gas;<br />
- livello del fluido refrigerante compresi rabbocchi e/o sostituzioni;<br />
- controllo e taratura termostati (limite di funzionamento), pressostati (di alta e bassa);<br />
- pressostati differenziali olio;<br />
- controllo stato condensatore attraverso la differenza di temperatura dell’acqua di raffreddamento;<br />
- controllo (ed eventuale sostituzione) tenuta premistoppa gruppi compressori;<br />
- controllo regolarità assorbimento motore elettrico;<br />
- pulizia e/o sostituzione filtri di qualsiasi natura, pulizia ugelli;<br />
- controllo e lubrificazione e/o sostituzione cuscinetti, verifica manometri e loro eventuale sostituzione;<br />
- verifica dello stato di tensione cinghie trapezoidali ventilatori ed eventuale sostituzione;<br />
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• l’Aggiudicataria dovrà curare la più scrupolosa manutenzione di tutti gli impianti idrico-sanitari, in modo<br />
da assicurare la migliore conservazione ed il più efficiente funzionamento, con particolare riferimento alle<br />
normative di legge e tecniche vigenti in materia<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritte nelle schede: Protocolli di<br />
manutenzione ordinaria e programmata degli impianti di climatizzazione e idrico-sanitari.<br />
Nelle schede suddette e di seguito indicate, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
strutturali e/o impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono<br />
essere effettuati con le relative frequenze minime e aventi per oggetto:<br />
• Allacciamento<br />
• Addolcitore / Impianto di addolcimento<br />
• Aerotermo<br />
• Analizzatore di combustione<br />
• Apparecchiature di dosaggio<br />
• Apparecchi sanitari e accessori<br />
• Autoclave<br />
• Bollitore a gas per acqua sanitaria<br />
• Boiler elettrico per acqua calda sanitaria<br />
• Bruciatori (gasolio/metano)<br />
• Caldaia/Generatore di calore/vapore<br />
• Camino e canale da fumo<br />
• Cassetta miscelatrice<br />
• Climatizzatore autonomo a mobiletto raffreddato ad acqua a pompa di calore<br />
• Compressore aria<br />
• Condensatore ad aria<br />
• Condizionatore autonomo aria/aria o aria/acqua e condizionatore ad armadio<br />
• Controllo combustione – Impianto fisso<br />
• Convettore<br />
• Elementi terminali impianto di riscaldamento<br />
• Filtro trattamento acqua<br />
• Generatore di calore con bruciatore atmosferico<br />
• Giunti antivibranti<br />
• Gruppo frigorifero / Refrigeratore d’acqua<br />
• Impianto gas metano<br />
• Impianto trattamento acque nere<br />
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• Pompe di circolazione, pompe centrifughe, gruppi di sovrappressione<br />
• Rete distribuzione aria<br />
• Rete tubazioni di distribuzione fluidi liquidi, aeriformi e gassosi<br />
• Rete di irrigazione esterna<br />
• Riduttore di pressione acqua<br />
• Scambiatore di calore a piastre<br />
• Scambiatore di calore a fascio tubiero<br />
• Sistemi di scambio termico<br />
• Serbatoio gasolio<br />
• Serbatoio aria compressa<br />
• Serbatoio accumulo acqua calda sanitaria<br />
• Serbatoio accumulo acqua potabile<br />
• Serbatoio accumulo acqua refrigerata<br />
• Strumenti di misura, controllo e regolazione<br />
• Torri evaporazione/raffreddamento<br />
• Torrino di estrazione aria<br />
• Termoventilatore pensile tipo a soffitto completo di accessori<br />
• Umidificatore ad elettrodi immersi<br />
• Unità termoventilante<br />
• Unità di trattamento aria<br />
• Unità interna-esterna split/multisplit – pompa di calore aria-aria<br />
• Valvola di sicurezza / scarico termico<br />
• Valvola motorizzata a più vie con servocomando elettrico<br />
• Valvolame<br />
• Vaso di espansione chiuso a membrana<br />
• Vaso di espansione chiuso presurizzato<br />
• Ventilatore assiale da finestra/parete<br />
• Ventilatore centrifugo cassonato/canale<br />
• Ventilconvettore<br />
• Vuotatoio<br />
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Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE E IDRICO-SANITARI<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Allacciamento<br />
Addolcitore / Impianto di<br />
addolcimento<br />
Aerotermo<br />
Analizzatore di<br />
combustione<br />
Verifica funzionalità sistemi erogazione<br />
Verifica funzionalità/perdite tubazioni<br />
Verifica funzionalità apparecchiature di intercettazione<br />
Controllo acqua in uscita<br />
Controllo durezza acqua a fine ciclo<br />
Reintegro additivi serbatoio sale<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi comando,<br />
commutazione misura e segnalazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento galleggiante<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino ritenute<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Pulizia filtro/i<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo visivo protezione da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Pulizia del contenitore per il sale, disinfezione delle<br />
resine (prevenzione legionella)<br />
Mantenimento in esercizio ed eventuale sostituzione del<br />
valvolame di collegamento ed intercettazione con<br />
rifacimento dei premistoppa e sostituzione ove<br />
necessario delle guarnizioni<br />
Controllo assenza perdite<br />
Controllo valvola/e<br />
Pulizia batteria di scambio termico<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo della giusta e libera rotazione albero motore<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motori<br />
elettrici<br />
Controllo e/o prova di funzionamento sistema di<br />
regolazione<br />
Controllo tenuta<br />
Pulizia ventilatore<br />
Controllo ed eventuale taratura<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Pulizia generale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Giornaliera<br />
Giornaliera<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Secondo necessità<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Apparecchiature di<br />
dosaggio<br />
Apparecchi sanitari e<br />
accessori<br />
Controllo acqua in uscita<br />
Reintegro additivi<br />
Controllo acque di scarico vasca di raccolta<br />
Controllo e/o prova di funzionamento conduttivimetro<br />
Controllo scorte additivi serbatoi di stoccaggio<br />
Manutenzione, controllo funzionamento (prevenzione<br />
legionella)<br />
Reintegro additivi contenitori per additivi e refrigeranti<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Controllo e/o prova funzionamento galleggiante<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino ritenute<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi comando,<br />
commutazione misura e segnalazione<br />
Controllo efficienza ed integrità guarnizioni quadro<br />
elettrico<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo visivo protezione da contatti accidentali parti in<br />
tensione; controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Controllo tenuta valvole ritegno<br />
Eliminazione depositi testata<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Pulizia iniettori<br />
Apparecchio sanitario:<br />
- controllo assenza perdite, verifica rottura e<br />
fessurazione<br />
- controllo efficienza ed integrità<br />
-verifica funzionamento delle cacciate<br />
- verifica funzionamento scarichi<br />
Apparecchio sanitario:<br />
- disincrostazione e disinfezione delle periferiche<br />
- analisi di prevenzione contro la legionella<br />
Verifica funzionamento rubinetti con eventuale<br />
sostituzione guarnizioni<br />
Verifica funzionamento rubinetti elettronici con<br />
eventuale taratura<br />
Verifica funzionalità cassette di risciacquo<br />
Verifica integrità e funzionamento accessori bagni<br />
disabili<br />
Cassette distribuzione: verifica funzionalità<br />
Asciugamani / Asciugatori elettrici: verifica funzionalità<br />
Asciugatori meccanici (portasalviette): verifica<br />
funzionalità<br />
Distributori di sapone: verifica funzionalità<br />
Verifica funzionalità scaldacqua istantanei<br />
Giornaliera<br />
Settimanale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile e<br />
Secondo necessità<br />
Mensile e<br />
Secondo necessità<br />
Semestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 61 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Autoclave<br />
Bollitore a gas per acqua<br />
sanitaria<br />
Boiler elettrico per acqua<br />
calda sanitaria<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Controllo e/o prova funzionamento sistema di<br />
regolazione<br />
Controllo visivo protezione da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi comando,<br />
commutazione misura e segnalazione<br />
Controllo efficienza ed integrità guarnizioni quadro<br />
elettrico<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Controllo e/o prova di funzionamento valvola/e di<br />
sicurezza<br />
Controllo tenuta<br />
Predisposizione visite annuali<br />
Pulizia del serbatoio<br />
Pulizia esterna ed eventuali riverniciature<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Controllo assenza ostruzioni o intasamento apertura<br />
aerazione<br />
Controllo della giusta e libera rotazione pompa<br />
circolazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi di regolazione<br />
Controllo e/o prova di funzionamento valvola gas<br />
Controllo pressione di precaria vaso espansione<br />
Controllo pressione lato acqua<br />
Pulizia camera di combustione<br />
Analisi combustione<br />
Lavaggio chimico o normale<br />
Pulizia condotto fumi<br />
Controllo tenuta valvole e raccordi<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Controllo circuiti acqua<br />
Controllo e/o prova di funzionamento valvola/e di<br />
sicurezza<br />
Verifica rotture e fessurazioni<br />
Controllo efficienza ed integrità resistenze<br />
Controllo ed eventuale sostituzione tenute<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino<br />
Verifica funzionalità scaldabagni elettrici<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Biennale<br />
Biennale<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 62 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Bruciatore a gasolio<br />
Controllo assenza anomalie e/o segnalazioni ottiche<br />
allarmi quadri ed apparecchi elettrici<br />
Controllo assenza perdite<br />
Controllo e/o prova funzionamento valvola/e di<br />
intercettazione rapida gasolio<br />
Controllo sistema di accensione<br />
Pulizia esterna<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Pulizia elettrodi, filtro/i, testa di combustione, fotocellula<br />
Pulizia ventilatore, silenziatori, cavi trasformatori a.t<br />
Controllo leverismi serranda aria<br />
Controllo assenza perdite linea adduzione gasolio e<br />
verifica funzionamento/prevalenza pompa alimentazione<br />
gasolio<br />
Controllo tenuta pompa pressurizzazione combustibile<br />
Pulizia e lubrificazione organi meccanici di movimento e<br />
trasmissione<br />
Controllo sistemi di protezione alimentazione elettrica<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo della giusta e libera rotazione albero motore<br />
Controllo e/o prova di funzionamento apparecchiatura<br />
ciclica<br />
Controllo efficienza ed integrità contatti mobili<br />
Controllo efficienza ed integrità ventola di<br />
raffreddamento<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo tenuta elettrovalvole di tenuta<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari, testa di<br />
combustione e ugelli<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motore/i<br />
elettrico/i<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici<br />
Controllo efficienza ed integrità guarnizioni quadro<br />
elettrico<br />
Controllo organi comando, commutazione, misura e<br />
segnalazione<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Revisione generale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Biennale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 63 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Bruciatore a gas metano<br />
Controllo assenza perdite, anomalie e/o segnalazioni<br />
ottiche allarmi quadri ed apparecchi elettrici<br />
Controllo rilevatore fughe gas; controllo e/o prova<br />
funzionamento valvole di intercettazione rapida<br />
Inversione priorità intervento bruciatori; inversione<br />
priorità intervento elemento di parzializzazione<br />
Controllo sistema di accensione<br />
Pulizia esterna e griglia presa aria; pulizia filtri<br />
Verifica parametri di funzionamento/regolazione;<br />
controllo sistema accensione; controllo leverismi di<br />
regolazione aria comburente<br />
Controllo e pulizia elettrodi di accensione e<br />
ionizzazione, cellule fotosensibili, spie di combustione,<br />
diffusore, ventilatore, silenziatore e cavi trasformatori<br />
Controllo temperatura e rumorosità cuscinetti motore<br />
elettrico e ventilatore<br />
Controllo cicli di funzionamento ed elettrovalvola gas<br />
Controllo intervento pannelli programmatori e<br />
simulazione blocchi<br />
Pulizia e lubrificazione organi meccanici di movimento e<br />
trasmissione; ingrassaggio snodi serrande aria<br />
Controllo sistemi di protezione alimentazione elettrica<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo della giusta e libera rotazione albero motore<br />
Controllo efficienza ed integrità contatti mobili<br />
Controllo efficienza ed integrità ventola di<br />
raffreddamento<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo tenuta elettrovalvole di tenuta<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Pulizia testata di combustione<br />
Pulizia ugelli<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motori<br />
elettrici<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici<br />
Controllo efficienza ed integrità guarnizioni quadro<br />
elettrico<br />
Controllo organi comando, commutazione, misura e<br />
segnalazione<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Messa a riposo: stacco dalla piastra, pulizia esterna ed<br />
interna, pulizia girante e coclea<br />
Revisione generale<br />
Revisione generale rampa gas<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Biennale<br />
Biennale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 64 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Caldaia / Generatore di<br />
calore<br />
Camino e canale da fumo<br />
Verifica assenza perdite e controllo pressione<br />
Pulizia focolare, pulizia fascio tubi<br />
Controllo temperatura fumi<br />
Controllo assenza ostruzioni o intasamento tubi di<br />
sicurezza / apertura aerazione<br />
Controllo ed eventuale taratura strumentazione<br />
Pulizia elementi di controllo combustione<br />
Controllo efficienza ed integrità organi di connessione<br />
e/o intercettazione<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Analisi combustione<br />
Controllo e/o prova funzionamento valvole di sicurezza<br />
Prova di blocco con intervento manuale su<br />
strumentazione<br />
Controllo ed eventuale taratura termometri fumi<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino refrattario<br />
Pulizia condotto fumi<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi di regolazione<br />
Controllo della giusta e libera rotazione pompa di<br />
circolazione<br />
Controllo pressione di precarica vaso espansione<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino coibentazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento valvola gas<br />
Controllo tenuta camera di combustione<br />
Controllo pressione lato acqua<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino pannelli di<br />
rivestimento<br />
Controllo e/o prova funzionamento indicatori<br />
(termometri, manometri, ecc.)<br />
Controllo tiraggio camera di combustione<br />
Pulizia camera di combustione<br />
Messa a riposo / Messa in funzione<br />
Pulizia e oliatura focolare, passaggio fumi e turbolatore,<br />
inserimento nel focolare di vaschetta con prodotti<br />
antiossidanti<br />
Verifica e controllo impianto elettrico<br />
Controllo integrità ed eventuale sostituzione guarnizioni<br />
camera di combustione e cassa fumo<br />
Verifica tubi di scambio stato corrosione/ossidazione<br />
Eventuale smontaggio e smerigliatura valvole di<br />
sicurezza<br />
Controllo efficienza e scarico condensa base camino<br />
Controllo pressione base camino<br />
Controllo assenza ostruzioni o intasamento<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino portello<br />
antiscoppio e guarnizione<br />
Controllo tenuta<br />
Pulizia camera di raccolta base camino<br />
Pulizia<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Settimanale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Biennale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 65 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Cassetta miscelatrice<br />
Climatizzatore autonomo a<br />
mobiletto raffreddato ad<br />
acqua a pompa di calore<br />
Compressore aria<br />
Controllo e/o prova funzionamento serrande aria<br />
Controllo tenuta<br />
Lubrificazione e/o ingrassaggio leverismi serranda aria<br />
Controllo presso stati e attuatori<br />
Controllo alimentazione elettrica e serraggio morsetti<br />
Controllo del filtro aria, pulizia o sostituzione<br />
Controllo stato e rumorosità elettroventilatore ed<br />
eventuale sostituzione<br />
Controllo funzionamento selettore velocità e<br />
commutatore stagionale ed eventuale sostituzione<br />
Controllo tenuta valvola pressostatica/solenoide e<br />
rubinetti di intercettazione<br />
Controllo connessione tubo scarico con bacinella di<br />
raccolta condensa<br />
Controllo integrità, stato di conservazione batteria di<br />
scambio, eventuale pulizia mediante spazzolatura alette<br />
Controllo integrità ed efficienza pannello D.D.C.<br />
alimentazioni e protezioni elettriche<br />
Pulizia bacinella di raccolta condensa<br />
Controllo ed eventuale pulizia meccanica o trattamento<br />
chimico del circuito<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Pulizia filtro/i aspirazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi comando,<br />
commutazione, misura e segnalazione<br />
Controllo livello olio ed eventuale rabbocco<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi di sicurezza<br />
Controllo efficienza ed integrità giunti flessibili<br />
Controllo efficienza ed integrità giunti motorecompressore<br />
Controllo efficienza ed integrità supporti antivibranti<br />
Sostituzione cartucce filtranti<br />
Spurgo fanghi/drenaggi/impurità<br />
Controllo sistemi di protezione alimentazione elettrica<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici ed integrità guarnizioni quadri<br />
Controllo e sostituzione cinghia di trasmissione<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motori<br />
elettrici<br />
Controllo e/o prova di funzionamento organi di<br />
regolazione<br />
Controllo organi meccanici di movimento e trasmissione<br />
Eventuale sostituzione olio lubrificante<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Bimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 66 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Condensatore ad aria<br />
Condizionatore autonomo<br />
aria/aria o aria/acqua e<br />
condizionatore ad armadio<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi<br />
Controllo assenza ostruzioni o intasamento<br />
Controllo assenza perdite organi di connessione e/o<br />
intercettazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Pulizia alette<br />
Controllo efficienza ed integrità organi di sicurezza<br />
Controllo organi meccanici di movimento e trasmissione<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi comando,<br />
commutazione, misura e segnalazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici<br />
Controllo efficienza ed integrità guarnizioni quadro<br />
elettrico<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Controllo sistemi di protezione alimentazione elettrica<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione; Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo della giusta e libera rotazione ventilatore<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motori<br />
elettrici<br />
Misura resistenza d’isolamento verso terra quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi<br />
Pulizia ed eventuale sostituzione filtro<br />
Controllo automatismi<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Pulizia batteria unità condensante<br />
Pulizia batteria unità evaporante<br />
Verifica sistemi di regolazione con eventuale<br />
sostituzione ricambi necessari<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi comando,<br />
commutazione, misura e segnalazione<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motori<br />
elettrici<br />
Messa a riposo e protezione – pulizia generale<br />
Controllo sistemi di protezione alimentazione elettrica<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione; controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Controllo carica fluido refrigerante e eventuale ricarica<br />
Controllo giusta e libera rotazione ventilatore<br />
Controllo efficienza ed integrità compressori<br />
Controllo efficienza ed integrità contatti mobili<br />
Pulizia e sanitarizzazione vasca condense<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Biennale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 67 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Controllo ed eventuale sostituzione filtro a coalescenza Giornaliera<br />
Controllo efficienza ed integrità raccoglitore di condensa Giornaliera<br />
Controllo ed eventuale sostituzione carta di stampa<br />
Quindicinale<br />
Controllo ed eventuale sostituzione filtro SO2<br />
Quindicinale<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Annuale<br />
Pulizia tubo aspirazione fumi<br />
Mensile<br />
Controllo combustione<br />
Impianto fisso<br />
Controllo efficienza ed integrità sonda aspirazione fumi Semestrale<br />
Controllo e/o prova di funzionamento organi comando,<br />
commutazione, misura e segnalazione; quadri ed Annuale<br />
apparecchi elettrici<br />
Pulizia contatti elettrici di comando e ausiliari; controllo<br />
serraggio morsetti<br />
Annuale<br />
Sostituzione e calibrazione sensori CO e O2<br />
Annuale<br />
Controllo assenza perdite<br />
Semestrale<br />
Pulizia esterna batteria di scambio termico<br />
Semestrale<br />
Pulizia e verifica ugelli<br />
Semestrale<br />
Convettore<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Semestrale<br />
Trave Fredda<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino circuiti acqua Semestrale<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino coibentazione Semestrale<br />
Eliminazione aria dal circuito<br />
Annuale<br />
Controllo tenuta radiatori,piastre,pannelli radianti,ecc ed<br />
eliminazione perdite<br />
Trimestrale<br />
Controllo portata acqua calda in funzione della<br />
temperatura ambiente ed eventuale taratura<br />
Trimestrale<br />
Elementi terminali Verifica/taratura valvole termostatiche<br />
Annuale<br />
impianto di riscaldamento Pulizia batterie di scambio<br />
Mensile<br />
Pulizia e sostituzione filtri<br />
Trimestrale<br />
Verifica non ostruzione degli orifizi degli spurghi<br />
Semestrale<br />
Eliminarla aria dai circuiti<br />
Secondo l’uso<br />
Eliminazione residui calcarei dai radiatori<br />
Secondo l’uso<br />
Controllo tenuta e pulizia<br />
Trimestrale<br />
Filtro trattamento acqua<br />
Controllo delle perdite di carico, pulizia esterna ed<br />
eventuale riverniciatura<br />
Semestrale<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino filtro/i<br />
Annuale<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Trimestrale<br />
Analisi combustione<br />
Semestrale<br />
Controllo assenza ostruzioni o intasamento apertura<br />
aerazione<br />
Annuale<br />
Pulizia condotto fumi<br />
Annuale<br />
Controllo assenza perdite<br />
Annuale<br />
Generatore di calore con<br />
Controllo giusta e libera rotazione pompa di circolazione Annuale<br />
bruciatore atmosferico<br />
Controllo e/o prova di funzionamento organi di<br />
Annuale<br />
regolazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento valvola gas<br />
Annuale<br />
Controllo pressione di precarica vaso di espansione<br />
Annuale<br />
Controllo pressione lato acqua<br />
Annuale<br />
Pulizia camera di combustione<br />
Annuale<br />
Giunti antivibranti Controllo integrità ed efficienza Semestrale<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Gruppo Frigorifero – Refrigeratore d’Acqua (parte 1)<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Compressore-Motore<br />
Circuitazione Olio<br />
Evaporatore-<br />
Condensatore<br />
Circuito refrigerante<br />
Controllo livello olio ed eventuale rabbocco<br />
Modifica sequenza avviamento e/o inserimento<br />
compressore/i<br />
Controllo temperature olio<br />
Controllo rumori o vibrazioni anomale<br />
Controllo ed eventuale sostituzione cinghia/e<br />
Controllo pressione aspirazione e scarico compressore/i<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motore/i<br />
elettrico/i<br />
Circuito olio:<br />
- controllo funzionamento riscaldatore;<br />
- controllo funzionamento termostato riscaldamento;<br />
- controllo pressione in funzione;<br />
- verifica del pressostato di sicurezza ed eventuale taratura;<br />
- verifica dell’avviatore della pompa (relè protezione<br />
contatore);<br />
- ispezione del raffreddatore<br />
Cambio completo dell’olio; sostituzione filtri olio<br />
Misura dell’isolamento degli avvolgimenti del motore di<br />
compressione e della pompa dell’olio<br />
Prova di pressione generale da fermo<br />
Cambio filtro fluido refrigerante raffreddam. motore<br />
Controllo efficienza, integrità e serraggio compressore/i e<br />
motore/i<br />
Controllo efficienza ed integrità organi meccanici di<br />
movimento e trasmissione<br />
Controllo carica freon ed eventuale ricarica<br />
Controllo temperature acqua<br />
Scambio termico:<br />
- controllo assenza ostruzioni o intasamento batteria di<br />
scambio termico<br />
- Controllo ed eventuale pulizia batteria di scambio termico<br />
- Misura differenza di pressione scambiatori in acqua<br />
Pulizia filtro aria<br />
Circuito refrigerante:<br />
- controllo livello da fermo<br />
- controllo livello in funzionamento<br />
- controllo funzionamento regolatore di livello<br />
- verifica integrità coibentazione<br />
- verifica e taratura termostato acqua fredda<br />
- verifica funzionamento flussostato<br />
- verifica temperatura acqua evaporatore in ingresso<br />
- verifica temperatura acqua evaporatore in uscita<br />
- verifica del refrigerante<br />
- verifica corrispondenza dati di pressione e temperatura<br />
del manometro dell’evaporatore<br />
- verifica funzionamento termostato<br />
- verifica delle sicurezze dell’evaporatore ed interblocco con<br />
pompe acqua refrigerata<br />
Condensatore: controllo scambi termici circuiti idrico-gas;<br />
controllo flussostato sul circuito idrico<br />
Verifica presenza olio nel refrigerante mediante prova di<br />
evaporazione gas<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Quindicinale<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 69 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Gruppo Frigorifero – Refrigeratore d’Acqua (parte 2)<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Avviatore-Regolazione<br />
Quadro comando<br />
e altre verifiche<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi di regolazione<br />
e verifica dei relativi parametri<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi di sicurezza<br />
Controllo e/o prova funzionamento sistema di<br />
parzializzazione<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Controllo e/o prova di funzionamento sistema di<br />
controllo condensazione<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi comando,<br />
commutazione, misura e segnalazione<br />
Controllo sistema di protezione alimentazione elettrica<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo e/o prova funzionamento quadri ed apparecchi<br />
elettrici<br />
Controllo ed eventuale taratura strumentazione<br />
Controllo efficienza ed integrità guarnizioni quadro<br />
elettrico<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Controllo della giusta e libera rotazione ventilatore<br />
Eventuale riverniciatura apparecchiature<br />
Ispezione del fascio tubero<br />
Lavaggio chimico o normale condensatore ad acqua<br />
(condensazione ad acqua)<br />
Lavaggio chimico o normale evaporatore<br />
(condensazione ad aria)<br />
Messa a riposo e protezione<br />
Messa in funzione<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Settimanale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 70 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Impianto gas metano<br />
Impianto trattamento<br />
acque nere<br />
Pompe di circolazione,<br />
pompe centrifughe, gruppi<br />
di sovrappressione<br />
Centralina e impianto di rilevazione gas:<br />
- controllo collegamenti elettrici<br />
- controllo corretto funzionamento<br />
- pulizia<br />
Gruppo di riduzione:<br />
- controllo corretto funzionamento ed eventuale taratura<br />
- pulizia generale<br />
- controllo assenza perdite<br />
Linea di adduzione/rete distribuzione:<br />
- verifica valvole/organi di intercettazione<br />
- verifica stato e perdite tubazioni<br />
Asportazione rifiuti solidi da griglie<br />
Verifica funzionalità insufflazione aria<br />
Lubrificazione e/o ingrassaggio organi meccanici di<br />
movimento e trasmissione, controllo serraggio morsetti<br />
Controllo e/o prova funzionamento estrattore<br />
idropneumatico ricircolo fanghi<br />
Controllo e/o prova funzionamento pompa circolazione e<br />
verifica dei parametri di funzionamento/regolazione<br />
Controllo portata<br />
Controllo portata fango biologico in ossidazione<br />
Controllo dispositivi di regolazione, sicurezza, allarme,<br />
controllo e/o prova di funzionamento quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Analisi chimico-fisica su impianti e prelievo per analisi<br />
chimico-fisica (laboratorio)<br />
Controllo assenza perdite, rumori o vibrazioni anomale<br />
Lubrificazione e ingrassaggio<br />
Modifica sequenza avviamento e/o inserimento<br />
Controllo assenza anomalie/allarmi quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Pulizia esterna, verifica parametri funzionamento e<br />
regolazione<br />
Controllo ed eventuale sostituzione anelli di tenuta e<br />
cuscinetti<br />
Controllo allineamento/accoppiamento pompa/motore<br />
Eliminazione aria dal circuito<br />
Controllo/verifica generale parti elettriche e<br />
circuitazione, regolazione e motori elettrici<br />
Revisione della girante ed eventuale pulizia chimica<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Settimanale<br />
Settimanale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Quindicinale<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 71 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Rete distribuzione aria<br />
Rete tubazioni di<br />
distribuzione fluidi liquidi,<br />
aeriformi e gassosi<br />
Rete di irrigazione esterna<br />
Riduttore di pressione<br />
acqua<br />
BOCCHETTE/GRIGLIE DI MANDATA/RIPRESA ARIA:<br />
- pulizia generale, pulizia alette, pulizia filtri locali<br />
- verifica parametri funzion.,regolazione,taratura<br />
Semestale, o<br />
secondo necessità<br />
- eventuale riverniciatura Biennale<br />
CANALIZZAZIONI DISTRIBUZIONE ARIA:<br />
- verifica fissaggio ed eliminazione perdite<br />
- controllo ed eventuale ripristino della coibentazione<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
esterna<br />
- verifica funzionalità, taratura ed eventuale riparazione Semestrale<br />
delle serrande di regolazione della portata dell’aria<br />
- verifica del funzionamento ed eventuale regolazione o Annuale<br />
riparazione delle serrande tagliafuoco<br />
- controllo dell’efficienza dei giunti elastici di Annuale<br />
accoppiamento ai condizionatori e loro eventuale<br />
sostituzione<br />
- controllo ed eventuale ripristino di staffagli e sostegni<br />
- controllo dello stato di usura dei silenziatori<br />
- verifica tenuta, pulizia e igienizzazione<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Condotti flessibili: verifica fissaggio, eliminazione<br />
perdite, pulizia<br />
Registrazione letture contatori<br />
Verifica funzionalità cassette distribuzione<br />
Verifica funzionalità elementi di controllo<br />
Verifica funzionalità sistemi erogazione<br />
Verifica funzionalità apparecchiature di intercettazione<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino coibentazione<br />
Controllo ed eventuale sostituzione targhettature e<br />
simboli di identificazione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistema di fissaggio<br />
Controllo scarichi e pozzetti<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo efficienza ed integrità barilotti ammortizzatori<br />
Controllo efficienza ed integrità giunti di dilatazione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistemi di sfiato<br />
Controllo circuiti tubazioni, verifica integrità ed eventuale<br />
eliminazione perdite<br />
Ripristino verniciature<br />
IMPIANTO IDRICO: bonifica chimico-fisica dell’impianto<br />
Verifica funzionalità<br />
Smontaggio e pulizia filtro acqua<br />
Verifica taratura e funzionamento centralina di comando<br />
Verifica funzionamento elettrovalvole circuiti<br />
Verifica funzionamento e taratura singoli irrigatori<br />
Messa a riposo impianto con svuotamento circuiti<br />
Controllo tenuta<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo ed eventuale taratura<br />
Controllo manovrabilità<br />
Pulizia filtro/i<br />
Semestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Secondo necessità<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 72 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Scambiatore di calore a<br />
piastre<br />
Scambiatore di calore a<br />
fascio tubero<br />
Sistema di scambio<br />
termico aria / acqua<br />
Sistema di scambio<br />
termico aria / aria<br />
Serbatoio gasolio<br />
Controllo tenuta<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Controllo temperature mandata/ritorno, verifica livelli<br />
Pulizia<br />
Prevenzione contro la legionella – analisi<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi di<br />
connessione e/o intercettazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento valvola/e di<br />
sicurezza<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino coibentazione<br />
Predisposizione visite annuali<br />
Pulizia, disincrostazione e disinfezione dello<br />
scambiatore (prevenzione legionella)<br />
Controllo tenuta<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Controllo temperature mandata/ritorno, verifica livelli<br />
Controllo ed eventuale taratura organi di regolazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi di<br />
connessione e/o intercettazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento valvola/e di<br />
sicurezza<br />
Controllo ed eventuale sostituzione guarnizioni<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino coibentazione<br />
Lavaggio chimico o normale<br />
Predisposizione visite annuali<br />
Verifica parametri funzionamento regolazione<br />
Controllo antigelo<br />
Lavaggio chimico o normale della batteria di scambio<br />
termico<br />
Verifica parametri funzionamento regolazione<br />
Lavaggio chimico o normale delle superfici di scambio<br />
termico<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo livello combustibile<br />
Controllo e/o prova funzionamento indicatore di livello<br />
Controllo e/o prova funzionamento limitatore di<br />
riempimento<br />
Controllo e/o prova funzionamento tubo di sfiato<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura installazione<br />
esterna<br />
Verifica messa a terra<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino<br />
Controllo passo d’uomo<br />
Controllo tenuta raccordi<br />
Pulizia valvola e filtro di fondo<br />
Quindicinale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Quindicinale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Settimanale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 73 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Serbatoio aria compressa<br />
Serbatoio accumulo acqua<br />
calda sanitaria<br />
Serbatoio accumulo acqua<br />
potabile<br />
Serbatoio accumulo acqua<br />
refrigerata<br />
Controllo tenuta<br />
Eliminazione acqua dal circuito<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo efficienza ed integrità accessori di misura e<br />
controllo<br />
Controllo efficienza ed integrità valvola/e di sicurezza<br />
Predisposizione visite annuali<br />
Scarico e disinfezione serbatoio (prevenzione legionella)<br />
Scarico del fondo del serbatoio (prevenzione legionella)<br />
Controllo e/o prova funzionamento sistema di ricircolo<br />
Controllo sistema di regolazione<br />
Controllo tenuta<br />
Prevenzione contro la legionella – analisi<br />
Controllo efficienza ed integrità coibentazione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistemi di protezione<br />
catodica<br />
Controllo efficienza ed integrità valvola/e di sicurezza<br />
Controllo manovrabilità organi di connessione e/o<br />
intercettazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Pulizia, disincrostazione e disinfezione del serbatoio<br />
(prevenzione legionella)<br />
Verifica impianto elettrico<br />
Controllo sistema di regolazione<br />
Controllo tenuta<br />
Controllo efficienza ed integrità coibentazione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistemi di protezione<br />
catodica<br />
Controllo efficienza ed integrità valvola/e di sicurezza<br />
Controllo manovrabilità organi di connessione e/o<br />
intercettazione<br />
Controllo efficienza ed integrità coibentazione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistemi di protezione<br />
catodica<br />
Controllo efficienza ed integrità valvola/e di sicurezza<br />
Controllo manovrabilità organi di connessione e/o<br />
intercettazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Pulizia e risciacquo (prevenzione legionella)<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo efficienza ed integrità coibentazione<br />
Controllo efficienza ed integrità valvola/e di sicurezza<br />
Controllo manovrabilità organi di connessione e/o<br />
intercettazione<br />
Controllo tenuta<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Su evento o<br />
Chiamata<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 74 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Strumenti di misura, controllo e regolazione<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Contacalorie<br />
Contatti magnetici REED<br />
Elettrovalvola<br />
Flussostato<br />
Livellostato<br />
Pressostato<br />
Idrostato<br />
Termostato<br />
Umidostato<br />
Termoregolatore<br />
autoazionato<br />
Orologio programmatore<br />
Sonda elettronica<br />
Strumenti vari di misura<br />
Controllo ed eventuale taratura<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Pulizia generale<br />
Verifica ripetizioni allarmi al centro<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Pulizia<br />
Lubrificazione ed ingrassaggio<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Controllo ed eventuale sostituzione conduttori elettrici<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Pulizia morsetti<br />
Controllo a vista tenute<br />
Eventuale taratura<br />
Controllo integrità, verifica corretto funzionamento e<br />
taratura<br />
Pulizia generale<br />
Eventuale taratura<br />
Controllo integrità, verifica corretto funzionamento e<br />
taratura<br />
Pulizia generale<br />
Eventuale taratura<br />
Controllo integrità, verifica corretto funzionamento e<br />
taratura<br />
Pulizia generale<br />
Eventuale taratura<br />
Controllo integrità, verifica corretto funzionamento e<br />
taratura<br />
Pulizia generale<br />
Eventuale taratura<br />
Controllo integrità, verifica corretto funzionamento e<br />
taratura<br />
Pulizia generale<br />
Eventuale taratura<br />
Controllo integrità, verifica corretto funzionamento e<br />
taratura<br />
Pulizia generale<br />
Controllo tenuta<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi meccanici di<br />
movimento e trasmissione<br />
Verifica funzionamento e controllo corretta impostazione<br />
orario di funzionamento<br />
Controllo e verifica integrità e rilievo/controllo valori<br />
Verifica collegamenti elettrici<br />
Eventuale taratura<br />
Controllo integrità e verifica corretto funzionamento<br />
Pulizia generale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Settimanale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
evento o chiamata<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
evento o chiamata<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
evento o chiamata<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
evento o chiamata<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
evento o chiamata<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
evento o chiamata<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Su evento o<br />
Chiamata<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 75 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente<br />
Torre Evaporativa<br />
Torrino di estrazione aria<br />
Termoventilatore pensile<br />
tipo a soffitto completo di<br />
accessori<br />
Intervento<br />
Eventuale riverniciatura parti metalliche<br />
Pulizia e/o messa a riposo (prevenzione legionella)<br />
Pulizia/sostituzione filtri,<br />
Pulizia vasca acqua<br />
Verifica livelli liquidi di trattamento<br />
Effettuazione circolazione acqua nella tubazione di<br />
bilanciamento (prevenzione legionella)<br />
Controllo alimentazione motore/i<br />
Controllo (prevenzione legionella)<br />
Controllo e/o prova funzionamento galleggiante<br />
Controllo ed eventuale sostituzione ugelli<br />
Controllo tensione cinghia/e<br />
Ingrassaggio e controllo usura cuscinetti<br />
Lubrificazione e/o ingrassaggio motore/i e ventilatore/i<br />
Verifica salinità / durezza acqua<br />
Regolazione livelli acqua<br />
Eliminazione fanghi e alghe, verifica corretto<br />
funzionamento impianto trattamento acqua torre<br />
Prevenzione contro la legionella – analisi<br />
Svuotamento, pulizia e controllo funzionalità<br />
Avviamento stagionale e controllo funzionalità<br />
Controllo tenuta circuiti<br />
Verifica sistemi di regolazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Pulizia e disincrostazione ventilatore<br />
Controllo collegamenti elettrici e controllo visivo sistema<br />
di messa a terra<br />
Pulizia esterna motore/i elettrico/i<br />
Controllo rumori o vibrazioni anomale<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motore/i<br />
elettrico/i<br />
Controllo ed eventuale sostituzione cinghia/e<br />
Ingrassaggio e controllo usura cuscinetti motore elettrico<br />
Ingrassaggio e controllo usura cuscinetti ventilatore<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Controllo dello staffaggio di sostegno<br />
dell’apparecchiatura, delle canalizzazioni e ripristino di<br />
eventuali sconnessioni<br />
Verifica funzionamento e rumorosità<br />
Verifica linea di scarico<br />
Verifica collegamento elettrico e di terra<br />
Periodicità<br />
Su evento o<br />
Chiamata<br />
Quindicinale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 76 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Umidificatore ad elettrodi<br />
immersi<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Controllo efficienza ed integrità distributore di vapore<br />
Controllo efficienza ed integrità elettrodi<br />
Pulizia vasca acqua<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali in<br />
tensione<br />
Controllo e/o prova funzionamento organi comando,<br />
commutazione, misura e segnalazione<br />
Controllo efficienza ed integrità guarnizioni quadro<br />
elettrico<br />
Controllo serraglio morsetti<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Pulizia contatti elettrici di comando e ausiliari<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione dispositivi<br />
di protezione differenziale<br />
Misura resistenza d’isolamento verso terra quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Biennale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 77 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Unità termoventilante<br />
Pulizia con aria compressa ed aspirazione impurità<br />
batteria di scambio termico<br />
Controllo, pulizia ed eventuale sostituzione filtro/i<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione ed<br />
eventuale sostituzione dei ricambi necessari<br />
Controllo e/o prova funzionamento, lubrificazione e/o<br />
ingrassaggio, serranda/e di presa aria esterna<br />
Controllo efficienza ed integrità organi meccanici di<br />
movimento e trasmissione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistema di fissaggio<br />
Controllo rumori o vibrazioni anomale motori elettrici e<br />
ventilatori<br />
Ingrassaggio e controllo usura cuscinetti ventilatore<br />
Pulizia ed eventuale sostituzione filtri a tasca e prefiltri<br />
Controllo efficienza ed integrità oltre ed eventuale<br />
taratura organi di regolazione<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motori<br />
elettrici<br />
Verifica funzionalità impianto elettrico<br />
Verifica linea di scarico<br />
Controllo efficienza ed integrità isolamenti termo acustici<br />
Pulizia, controllo, lubrificazione e/o ingrassaggio organi<br />
di regolazione e organi meccanici di movimento e<br />
trasmissione<br />
Misura differenza di pressione filtri<br />
Pulizia strumentazione e telaio di supporto<br />
Controllo e/o prova funzionamento motori elettrici<br />
Controllo rotazione e funzionamento ventilatore<br />
Controllo ed eventuale taratura e/o sostituzione<br />
strumentazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Sostituzione filtri<br />
Verifica usura e sostituzione cinghie/cuscinetti<br />
Eventuale riverniciatura vasca acqua<br />
Pulizia interna<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione; controllo serraggio morsetti<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Controllo ed eventuale sostituzione tenute<br />
Controllo manovrabilità organi di connessione e/o<br />
intercettazione<br />
Pulizia ventilatore<br />
Revisione generale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 78 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Unità di trattamento aria<br />
(parte 1)<br />
Controllo e verifica sezione umidificazione<br />
Controllo, pulizia ed eventuale sostituzione filtro/i<br />
Controllo sistema di scarico condense<br />
Lubrificazione e/o ingrassaggio organi meccanici di<br />
movimento e trasmissione<br />
Pulizia con aria compressa ed aspirazione impurità<br />
batteria di scambio termico<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione ed<br />
eventuale sostituzione dei ricambi necessari<br />
Controllo e/o prova funzionamento galleggiante<br />
Controllo e/o prova funzionamento, lubrificazione e/o<br />
ingrassaggio, serrande p.a.e.,regolazione,miscelazione<br />
Controllo efficienza ed integrità organi meccanici di<br />
movimento e trasmissione<br />
Controllo efficienza ed integrità pompa umidificazione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistema di fissaggio<br />
Controllo rumori o vibrazioni anomale motori elettrici e<br />
ventilatori ed eventuale sostituzione cuscinetti e/o<br />
antivibranti<br />
Ingrassaggio e controllo usura cuscinetti ventilatore<br />
Pulizia ed eventuale sostituzione filtri a tasca e prefiltri<br />
Pulizia filtri acqua e vasca acqua<br />
Verifica funzionalità impianto elettrico<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motori<br />
elettrici<br />
Controllo efficienza ed integrità oltre ed eventuale<br />
taratura organi di regolazione<br />
Sostituzione filtri a tasca<br />
Controllo efficienza ed integrità isolamenti termo acustici<br />
Lavaggio chimico o normale vasca acqua<br />
Pulizia, lubrificazione e/o ingrassaggio organi di<br />
regolazione<br />
Misura differenza di pressione filtri<br />
Pulizia scarichi e pozzetti, separatore di gocce,<br />
strumentazione, telaio di supporto<br />
Controllo e/o prova funzionamento motori elettrici<br />
Controllo ed eventuale pulizia ugelli<br />
Controllo ed eventuale sostituzione filtri assoluti<br />
Controllo ed eventuale sostituzione giunti antivibranti in<br />
tela per canali aria<br />
Controllo ed eventuale taratura e/o sostituzione<br />
strumentazione<br />
Sostituzione filtri piani<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo visivo sistema di messa a terra<br />
Lavaggio chimico o normale sezione di umidificazione<br />
Sostituzione cinghie di trasmissione<br />
Sostituzione pacchi di umidificazione<br />
Eventuale riverniciatura vasca acqua<br />
Pulizia esterna pompa di umidificazione<br />
Pulizia interna<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione; controllo serraggio morsetti<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 79 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Unità di trattamento aria<br />
(parte 2)<br />
Pulizia contatti elettrici di comando ed ausiliari<br />
Controllo rotazione e funzionamento ventilatore-pulizia<br />
Controllo ed eventuale sostituzione tenute<br />
Controllo manovrabilità organi di connessione e/o<br />
intercettazione<br />
Revisione generale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Unità interna-esterna<br />
split/multisplit – pompa di<br />
calore aria-aria<br />
Valvola di<br />
sicurezza/scarico termico<br />
Valvola motorizzata a più<br />
vie con servocomando<br />
elettrico<br />
Valvolame<br />
Vaso di espansione chiuso<br />
a membrana<br />
Controllo assenza ostruzioni o intasamento batteria di<br />
scambio termico<br />
Controllo organi di regolazione e verifica dei parametri<br />
Controllo rumori o vibrazioni anomale<br />
Pulizia filtri<br />
Verifica linea di scarico<br />
Controllo assenza anomalie e/o allarmi quadri ed<br />
apparecchi elettrici<br />
Controllo carica fluido refrigerante e eventuale ricarica<br />
Controllo livello olio ed eventuale rabbocco<br />
Controllo efficienza ed integrità compressori<br />
Verifica generali apparecchiature/organi meccanici/elettrici<br />
di protezione, regolazione e funzionamento, pressione<br />
circuito olio, identificazione e riparazione fughe<br />
Pulizia batteria di scambio termico<br />
Pulizia vasca condense<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Eventuale smontaggio e smerigliatura<br />
Controllo assenza ostruzioni o intasamento sistema di<br />
scarico<br />
Controllo efficienza ed integrità<br />
Servocomando: verifica corretto funzionamento e<br />
collegamenti elettrici<br />
Pulizia generale<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Controllo ed eventuale sostituzione conduttori elettrici<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo a vista tenute<br />
Lubrificazione organi di trasmissione motore /<br />
servocomando<br />
Controllo tenuta e manovrabilità: lubrificazione e/o<br />
ingrassaggio cinematismi degli organi di manovra<br />
Verifica funzionalità apparecchiature di intercettazione<br />
Test viti micrometriche di taratura ove presenti<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Verifica ed eliminazione perdite<br />
Pulizia vasi espansione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistema riempimento<br />
automatico<br />
Controllo pressione di precarica<br />
Verifica funzionalità elementi di controllo<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino coibentazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 80 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Vaso di espansione chiuso<br />
presurizzato<br />
Ventilatore assiale da<br />
finestra/parete<br />
Ventilatore centrifugo<br />
cassonato/canale<br />
Controllo livello acqua ed eventuale rabbocco<br />
Verifica ed eliminazione perdite<br />
Pulizia vasi espansione<br />
Controllo livello di carica bombole azoto<br />
Verifica funzionalità elementi di controllo<br />
Controllo integrità ed eventuale ripristino coibentazione<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Controllo efficienza ed integrità gruppo riduzione<br />
pressione<br />
Controllo efficienza ed integrità sistema riempimento<br />
automatico<br />
Controllo efficienza ed integrità valvole di sicurezza<br />
Predisposizione visite annuali<br />
Controllo rumori o vibrazioni anomale<br />
Controllo efficienza ed integrità organi meccanici di<br />
movimento e trasmissione<br />
Pulizia generale<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo collegamenti elettrici, controllo visivo sistema<br />
di messa a terra e controllo serraggio morsetti<br />
Verifica usura e sostituzione cinghie/cuscinetti<br />
Controllo della giusta e libera rotazione ventilatore<br />
Controllo rumori o vibrazioni anomale<br />
Controllo efficienza ed integrità organi meccanici di<br />
movimento e trasmissione<br />
Ingrassaggio e controllo usura cuscinetti motori elettrici<br />
e ventilatori<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Pulizia esterna motori elettrici<br />
Verifica parametri funzionamento/regolazione motori<br />
elettrici<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Controllo contatti elettrici di comando e ausiliari,<br />
controllo visivo sistema di messa a terra e controllo<br />
serraggio morsetti<br />
Verifica usura e sostituzione cinghie/cuscinetti<br />
Controllo della giusta e libera rotazione ventilatore<br />
Pulizia ventilatore<br />
Verifica funzionalità<br />
Mensile<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 81 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Ventilconvettore<br />
(Fan-Coil Unit)<br />
Vuotatolo<br />
Controllo assenza perdite<br />
Controllo rumori o vibrazioni anomale ventilatore<br />
Pulizia batterie di scambio<br />
Controllo della giusta e libera rotazione ventilatore<br />
Sostituzione filtro/i<br />
Pulizia generale<br />
Verifica collegamento elettrico e messa a terra<br />
Commutazione caldo/freddo<br />
Controllo a vista organi di regolazione<br />
Controllo assenza ostruzioni o intasamento vasca<br />
condense – Pulizia vasca condense<br />
Controllo visivo protezioni da contatti accidentali parti in<br />
tensione<br />
Verifica usura e sostituzione cinghie/cuscinetti<br />
Controllo serraggio morsetti<br />
Controllo assenza perdite<br />
Controllo efficienza ed integrità<br />
Disincrostazione e disinfezione delle periferiche<br />
(prevenzione legionella)<br />
Prevenzione contro la legionella – analisi<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Bimestrale<br />
Trimestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Annuale<br />
Mensile<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 82 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.5 - Sistema di Supervisione e Regolazione Automatica<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo:<br />
⇒ le attività di conduzione, manutenzione ordinaria e manutenzione preventiva e programmata dei Sistemi<br />
di Supervisione e Regolazione Automatica e gli eventuali interventi di pulizia, verifica, controllo,<br />
monitoraggio, revisione, riparazione, ripristino, sostituzione che dovessero rendersi necessari, compresa<br />
la fornitura di tutti i materiali di consumo e/o soggetti a usura e di tutte le parti di ricambio, secondo<br />
quanto meglio specificato all’art. 1.3 del presente capitolato e nei protocolli di manutenzione ordinaria e<br />
programmata;<br />
⇒ indipendentemente dal normale presidio interno previsto all’art. 1.3.9 di questo Capitolato,<br />
l’Aggiudicataria dovrà comunque garantire un monitoraggio remoto rimandato su posto presidiato 24 ore<br />
su 24 in modo da assicurare la copertura totale per 365 giorni all’anno; tali oneri si intendono, ricompresi<br />
nel suddetto corrispettivo;<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritte nelle schede: Protocolli di<br />
manutenzione ordinaria e programmata del sistema di supervisione e regolazione automatica.<br />
Nelle schede suddette e di seguito indicate, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
strutturali e/o impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono<br />
essere effettuati con le relative frequenze minime.<br />
PER QUANTO ATTIENE AGLI ASPETTI FUNZIONALI DEL SISTEMA INTEGRATO AUTOMAZIONE CLIMATIZZAZIONE<br />
AMBIENTE, CONTROLLO LUCI E FRANGISOLE IN RELAZIONE ALL’EDIFICIO SITO IN MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA<br />
35, SI RINVIA ALL’ART. 7.28.6 DEL PRESENTE CAPITOLATO.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 83 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
PROTOCOLLI DI MANUETENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA DEL SISTEMA DI SUPERVISIONE E<br />
REGOLAZIONE AUTOMATICA<br />
Sistema di supervisione e regolazione automatica<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Controllo presenza allarmi, verifica stampanti<br />
Settimanale<br />
Verifica funzionalità mediante prova comandi e funzioni<br />
allarme<br />
Mensile<br />
Selezione dei punti e verifica della funzionalità<br />
Mensile<br />
Unità centrale di controllo<br />
e supervisione<br />
Aggiornamento e revisione hardware<br />
Prescrizioni del<br />
costruttore<br />
Aggiornamento e revisione software<br />
Prescrizioni del<br />
costruttore<br />
Aggiornamento e revisione pagine grafiche<br />
Secondo<br />
necessità<br />
Verifica funzionalità<br />
Mensile<br />
Stampanti<br />
Verifica avanzamento carta<br />
Mensile<br />
Pulizia generale<br />
Mensile<br />
Verifica funzionalità<br />
Mensile<br />
Terminali video Verifica funzionamento tastiera<br />
Mensile<br />
Pulizia generale<br />
Mensile<br />
Unità periferiche e moduli Verifica coretto funzionamento HW e SW<br />
I/O per PLC/DDC Verifica ricezione e trasmissione segnali e/o dati<br />
Mensile<br />
Unità gateway Verifica funzionalità Mensile<br />
Verifica della funzionalità<br />
Mensile<br />
Allineamento e taratura strumenti di misura<br />
Mensile<br />
Verifica contatti di stato dei punti digitali<br />
Mensile<br />
Elementi in campo e punti<br />
Verifica degli indirizzi<br />
Mensile<br />
controllati<br />
Verifica funzionale dei loops di regolazione<br />
Mensile<br />
Controllo preventivo delle apparecchiature<br />
Mensile<br />
Pulizia generale<br />
Mensile<br />
Sistema<br />
Manutenzione specialistica preventiva programmata di<br />
verifica funzionale e controllo dei parametri di taratura e Semestrale<br />
regolazione di tutti i sistemi installati<br />
Reporting<br />
Analisi del Diario di Manutenzione<br />
Individuazione dei punti critici<br />
Rapporto informativo sull’efficienza<br />
Proposte di miglioramento<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 84 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.6 - Impianti di Sicurezza<br />
Art. 1.3.6.1 – Impianti Antincendio<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo:<br />
⇒ le attività di conduzione, manutenzione ordinaria e manutenzione preventiva e programmata degli<br />
impianti antincendio e gli eventuali interventi di pulizia, verifica, controllo, monitoraggio, revisione,<br />
riparazione, ripristino, sostituzione che dovessero rendersi necessari, compresa la fornitura di tutti i<br />
materiali di consumo e/o soggetti a usura e di tutte le parti di ricambio, secondo quanto meglio<br />
specificato all’art. 1.3 del presente capitolato e nei protocolli di manutenzione ordinaria e programmata;<br />
⇒ tutte le prestazioni inerenti la verifica e riparazione di eventuali anomalie e manomissioni;<br />
⇒ tutte le prestazioni inerenti la manutenzione ordinaria programmata e ripristino (ricarica inclusa) di<br />
autorespiratori, bombole ed estintori portatili e carrellati con sostituzione in caso di furti o manomissioni<br />
(l’Aggiudicataria è anche custode degli impianti e dei loro componenti e si assume la piena e<br />
consapevole responsabilità derivante dal rispetto delle norme di prevenzione incendi anche per quanto<br />
concerne la dotazione degli estintori e la loro efficienza); al fine del reperimento delle informazione<br />
necessarie alla corretta formulazione dell’offerta, il Registro Antincendio è disponibile per presa visione<br />
durante l’effettuazione del sopralluogo;<br />
⇒ tutte le prestazioni inerenti la assunzione di responsabilità connesse all’osservanza delle norme<br />
antincendio e, pertanto, l’Aggiudicataria, si assume anche gli oneri di eventuali ammende, multe o altro,<br />
derivanti dalla mancata manutenzione o esercizio a norma degli stessi nonché quelli per il ripristino di<br />
eventuali atti vandalici, furti o manomissioni degli impianti e dei presidi antincendio; è richiesta la<br />
istituzione e la tenuta di tutti i registri di esecuzione delle manutenzioni (Registro Antincendio), delle<br />
verifiche e dei controlli periodici previsti dalle norme tecniche, dalle leggi vigenti e/o prescritti dai VV.FF.,<br />
così come richiesto dal D.P.R. n. 37 del 12 gennaio 1998; si riporta di seguito una breve descrizione dei<br />
dati minimi che devono essere riportati nel registro antincendio:<br />
Identificativo impianto:<br />
-Matricola: va indicato il numero di matricola dell'attrezzatura/impianto;<br />
-Descrizione matricola: va riportata la descrizione dell'attrezzatura/impianto.<br />
Dati di manutenzione:<br />
-Data manutenzione: va indicata la data di manutenzione (gg/mm/aaaa).<br />
-Tipo Manutenzione: va indicata una delle seguenti voci (Manutenzione- Verifica – Sorveglianza<br />
ricarica);<br />
-Manutenzione: vanno descritte le operazioni eseguite.<br />
Documentazione consegnata:<br />
-Codice documento: va indicato il codice del documento che viene rilasciato;<br />
-Descrizione documento: va riportata la descrizione del documento che viene rilasciato;<br />
-Data documento: va indicata la data di emissione del documento che viene rilasciato (gg/mm/aaaa).<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA<br />
In maniera dettagliata ma non esaustiva, si riportano di seguito le operazioni di manutenzione ordinaria che<br />
dovranno essere contemplate per l’esecuzione di alcune delle operazioni sopra riportate:<br />
I) ESTINTORI:<br />
• verifica che l’estintore sia posizionato in modo visibile, immediatamente utilizzabile e con<br />
accesso libero da ostacoli;<br />
• verifica e controllo della corretta pressione indicata dal manometro;<br />
• verifica del peso per gli estintori a CO2;<br />
• verifica delle scadenze per eventuali collaudi;<br />
• verifica che l’estintore sia segnalato con apposito cartello;<br />
• controllo dell’involucro e della manichetta (per il CO2 del tromboncino);<br />
• controllo dispositivo di sicurezza (spina di sicurezza);<br />
• punzonatura dell’apposito cartellino comprovante l’avvenuta manutenzione;<br />
• per gli estintori carrellati: verifica stato delle ruote e maniglia di trasporto;<br />
• compilazione dei registri delle verifiche.<br />
II)<br />
BOMBOLE:<br />
• verifica e controllo della corretta pressione indicata dal manometro;<br />
• verifica delle scadenze per eventuali collaudi;<br />
• controllo dispositivo di sicurezza (spia di sicurezza);<br />
• punzonatura dell’apposito cartellino comprovante l’avvenuta manutenzione;<br />
• compilazione dei registri delle verifiche;<br />
• verifica visiva dello stato delle tubazioni;<br />
• controllo del livello di carica delle bombole;<br />
• verifica di funzionamento delle chiavi di blocco dello spegnimento;<br />
• verifica dell’attivazione delle valvole di erogazione gas mediante misura di tensione;<br />
• verifica della corretta indicazione dei pannelli sinottici;<br />
• ripristino dell’impianto in condizioni di funzionamento standard.<br />
III) IDRANTI, NASPI ED ATTACCHI PER VV.FF.:<br />
• verifica che l’idrante sia posizionato in modo visibile, immediatamente utilizzabile e con<br />
accesso libero da ostacoli;<br />
• verifica visiva di tutti i componenti dell’idrante (lancia, manichetta, ecc.);<br />
• verifica che l’idrante sia segnalato con apposito cartello;<br />
• controllo che la lancia sia in posizione e la manichetta sia collegata alla valvola (solo in<br />
presenza di lancia con frazionatore);<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 86 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
• controllo stato della manichetta;<br />
• controllo che la valvola di intercettazione non presenti perdite;<br />
• verifica presenza cartello “Attacco VV.FF.”;<br />
• controllo funzionamento valvole attacco VV.FF. ed eventuale lubrificazione;<br />
• controllo efficienza ed integrità vetro “safe crash”;<br />
• punzonatura dell’apposito cartellino comprovante l’avvenuta manutenzione;<br />
• per attacchi sottosuolo, verificare la facile apertura del pozzetto;<br />
• verifica integrità arrotolatore e corretto rotolamento;<br />
• prova della pressione statica e annotazione su apposito registro del valore misurato, da<br />
effettuarsi entro il 1° semestre;<br />
• prova della pressione dinamica e annotazione su apposito registro del valore misurato, da<br />
effettuarsi entro il 2° semestre;<br />
• compilazione dei registri di manutenzione.<br />
IV)<br />
IMPIANTO SPRINKLER E GRUPPO DI POMPAGGIO<br />
• controllo visivo delle tubazioni fuori terra e degli ugelli erogatori;<br />
• controllo delle pressioni alla stazione di controllo (o al manometro di prova della stazione<br />
pompe), verifica dello stato delle valvole di controllo;<br />
• verifica di funzionamento dei segnalatori di allarme;<br />
• prova di tenuta delle valvole di non ritorno;<br />
• controllo della posizione di apertura delle valvole d’intercettazione e relativo bloccaggio;<br />
• verifiche delle scorte idriche (livelli vasca di accumulo);<br />
• verifica cinghie;<br />
• prove di funzionamento degli indicatori di livello, del reintegro e delle relative valvole a<br />
galleggiante, nonché di ogni altra apparecchiatura ausiliaria;<br />
• prova di avviamento annuale delle motopompe con valvola di prova completamente aperta<br />
(per non meno di <strong>10</strong> minuti);<br />
• verifica dei livelli motopompa: olio lubrificante motore, carburante ed elettroliti nelle batterie<br />
(con effettuazione di eventuali rabbocchi);<br />
• prova funzionamento gong idraulico;<br />
• prova d’avviamento manuale delle elettropompe, con valvola di prova completamente<br />
aperta;<br />
• compilazione dei registri di manutenzione.<br />
V) SISTEMA RILEVAZIONE AUTOMATICA FUMI/INCENDIO<br />
• Controlli ricognitivi di esercizio:<br />
⇒ controllo presenza allarmi / verifica stampanti<br />
⇒ prova di un rilevatore per singola zona<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 87 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
<br />
⇒ controllo corrispondenza segnalazioni su centrale/elaboratore della sicurezza/pannello<br />
sinottico sala controllo<br />
⇒ controllo alimentazioni elettriche e livello di carica batterie<br />
⇒ controllo procedure di inclusione/esclusione<br />
Controlli specialistici programmati:<br />
⇒ manutenzione specialistica preventiva programmata di verifica funzionale e controllo dei<br />
parametri di taratura e regolazione di tutti i sistemi installati<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritte nelle schede: Protocolli di<br />
manutenzione ordinaria e programmata degli impianti antincendio.<br />
Nelle schede suddette e di seguito indicate, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
strutturali e/o impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono<br />
essere effettuati con le relative frequenze minime e aventi per oggetto:<br />
• Gruppo attacco motopompa;<br />
• Impianti idrici fissi antincendio;<br />
• Impianti fissi di estinzione automatici a pioggia (Sprinkler);<br />
• Estintori carrellati;<br />
• Estintori portatili;<br />
• Impianti di spegnimento a gas;<br />
• Impianti di rilevazione fumi/incendio;<br />
• Impianti evacuatori di fumo e calore;<br />
• Autorespiratori;<br />
• Sistemi di allertamento;<br />
• Impianti di illuminazione di sicurezza;<br />
• Porte tagliafuoco, maniglioni antipanico e relativi accessori;<br />
• Serrande tagliafuoco.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA IMPIANTO ANTINCENDIO<br />
Gruppo attacco motopompa<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Gruppo attacco<br />
motopompa e gruppo<br />
motopompa<br />
Controllo e/o prova funzionamento rubinetteria<br />
Controllo efficienza ed integrità<br />
Controllo tenuta<br />
Lubrificazione e/o ingrassaggio rubinetteria<br />
Prova di funzionamento previa autorizzazione<br />
Pulizia generale ed eventuale riverniciatura<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Impianti idrici fissi antincendio<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Idrante<br />
Naspi<br />
Manichette – Rete idrica<br />
antincendio<br />
Manichette e cassette UNI<br />
portamanichette –<br />
impianto idrico<br />
antincendio<br />
Controllo e/o prova funzionamento rubinetteria<br />
Controllo efficienza ed integrità<br />
Controllo tenuta<br />
Lubrificazione e/o ingrassaggio rubinetteria<br />
Prova di funzionamento previa autorizzazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Controllo e/o prova funzionamento rubinetteria<br />
Controllo efficienza ed integrità<br />
Controllo tenuta<br />
Lubrificazione e/o ingrassaggio rubinetteria<br />
Prova di funzionamento previa autorizzazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Controllo e/o prova funzionamento rubinetteria<br />
Controllo efficienza ed integrità<br />
Controllo efficienza ed integrità vetro “safe crash”<br />
Controllo tenuta<br />
Lubrificazione e/o ingrassaggio rubinetteria<br />
Prova di funzionamento previa autorizzazione<br />
Pulizia esterna ed eventuale riverniciatura<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 89 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Impianti fissi di estinzione automatici a pioggia (Sprinkler)<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Sprinkler<br />
Sprinkler– A secco,<br />
alternativi o a preallarme<br />
Sprinkler – Alimentati da<br />
pompe<br />
Sprinkler – Alimentati da<br />
serbatoi a gravità<br />
Sprinkler – Alimentati da<br />
serbatoi a pressione<br />
Valvole a farfalla Butterfly)<br />
– Impianto idrico<br />
antincendio<br />
Valvole di sezionamento a<br />
saracinesca – Impianto<br />
idrico antincendio<br />
Alimentazioni idriche per<br />
impianti automatici<br />
antincendio<br />
Alimentazioni idriche per<br />
impianti automatici<br />
antincendio – Pompe<br />
Alimentazioni idriche per<br />
impianti automatici<br />
antincendio – Serbatoi a<br />
gravità<br />
Serbatoi a pressione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Estintori carrellati<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Estintore carrellato a Verifica<br />
Semestrale<br />
polvere a pressione<br />
permanente<br />
Ricarica<br />
Triennale<br />
Estintore carrellato a Verifica<br />
Semestrale<br />
polvere pressurizzato con<br />
bombola di gas ausiliario<br />
Ricarica<br />
Triennale<br />
Estintore carrellato ad Verifica<br />
Semestrale<br />
acqua o a schiuma a<br />
reazione chimica<br />
Ricarica<br />
18 mesi<br />
Estintore carrellato ad Verifica<br />
Semestrale<br />
acqua o a schiuma a<br />
pressione permanente<br />
Ricarica<br />
18 mesi<br />
Estintore carrellato ad Verifica<br />
Semestrale<br />
acqua o a schiuma<br />
pressurizzato con bombola Ricarica<br />
18 mesi<br />
di gas ausiliario<br />
Estintore carrellato ad Verifica<br />
Semestrale<br />
anidride carbonica Ricarica<br />
Quinquennale<br />
Estintore carrellato ad Verifica<br />
Semestrale<br />
idrocarburi alogenati Ricarica<br />
6 anni<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 90 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Estintori portatili<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Estintore portatile a<br />
polvere a pressione<br />
permanente<br />
Estintore portatile a<br />
polvere pressurizzato con<br />
bombola di gas ausiliario<br />
Estintore portatile ad<br />
acqua o a schiuma<br />
pressurizzato con bombola<br />
di gas ausiliario<br />
Estintore portatile ad<br />
acqua o a schiuma a<br />
pressione permanente<br />
Estintore portatile ad<br />
acqua o a schiuma a<br />
reazione chimica<br />
Estintore portatile ad<br />
anidride carbonica<br />
Estintore portatile ad<br />
idrocarburi alogenati<br />
Verifica<br />
Ricarica<br />
Verifica<br />
Ricarica<br />
Verifica<br />
Ricarica<br />
Verifica<br />
Ricarica<br />
Verifica<br />
Ricarica<br />
Verifica<br />
Ricarica<br />
Verifica<br />
Ricarica<br />
Semestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Triennale<br />
Semestrale<br />
18 mesi<br />
Semestrale<br />
18 mesi<br />
Semestrale<br />
18 mesi<br />
Semestrale<br />
Quinquennale<br />
Semestrale<br />
6 anni<br />
Impianti di rilevazione fumi/incendio<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Centrali di segnalazione<br />
Verifica corretto stato di attivazione<br />
Settimanale<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Semestrale<br />
Ripetitore ottico di allarme Controllo e/o prova funzionamento Semestrale<br />
Segnalatore otticoacustico<br />
di allarme<br />
Controllo e/o prova funzionamento<br />
Semestrale<br />
Apparecchiature Controllo efficienza ed integrità Semestrale<br />
Rivelatore ottico di fumo Verifica funzionalità Semestrale<br />
Rivelatore termico tipo<br />
termovelocimetrico<br />
Verifica funzionalità<br />
Semestrale<br />
Rivelatore jonico a doppia<br />
camera<br />
Verifica funzionalità<br />
Semestrale<br />
Rivelatore di gas a doppia<br />
soglia<br />
Verifica funzionalità<br />
Semestrale<br />
Rivelatore di allagamento Verifica funzionalità Semestrale<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Impianti di spegnimento a gas<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Ugelli di scarica<br />
Verifica<br />
Semestrale<br />
Manutenzione<br />
Annuale<br />
Tubazioni<br />
Verifica<br />
Semestrale<br />
Manutenzione<br />
Annuale<br />
Bombole Verifica Semestrale<br />
Comando di attuazione<br />
Verifica<br />
Semestrale<br />
Manutenzione<br />
Semestrale<br />
Evacuatori di fumo e di calore<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Impianto evacuatori di<br />
fumo e di calore<br />
Controllo efficienza ed integrità, manutenzione ordinaria<br />
Trimestrale<br />
Autorespiratori<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Armadi d’emergenza per<br />
autorespiratori<br />
Manutenzione<br />
Semestrale<br />
Verifica<br />
Mensile<br />
Armadi d’emergenza per<br />
Manutenzione<br />
Semestrale<br />
maschere e filtri<br />
Ricollaudo<br />
Biennale<br />
Autorespiratori carrellati<br />
Verifica<br />
Trimestrale<br />
Ricollaudo<br />
Biennale<br />
Autorespiratori<br />
monobombola bibombola<br />
Manutenzione<br />
Semestrali<br />
Bombole aria da 4 litri Verifica Semestrali<br />
Bombole aria da 40 e 50<br />
litri<br />
Verifica<br />
Semestrali<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Sistemi di allertamento<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Pulsanti di allarme – Verifica<br />
Semestrale<br />
impianto antincendio Manutenzione<br />
Semestrale<br />
Sirene – Sistema di<br />
allertamento<br />
Verifica<br />
Semestrale<br />
Sistema di comunicazione<br />
con altoparlanti<br />
Manutenzione<br />
Annuale<br />
Sistemi fissi automatici di<br />
rilevazione e di<br />
segnalazione manuale di<br />
Verifica<br />
Semestrale<br />
incendio<br />
Ricetrasmettitori Verifica Settimanle<br />
Impianti di illuminazione di sicurezza<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Impianti di illuminazione di<br />
sicurezza<br />
Verifica<br />
Mensile<br />
Porte tagliafuoco<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Porte tagliafuoco,<br />
maniglioni antipanico e<br />
relativi accessori<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
Serrande tagliafuoco<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Serrande tagliafuoco<br />
Verifica<br />
Manutenzione<br />
Mensile<br />
Semestrale<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art.1.3.6.2 – Impianti di Antintrusione e Controllo Accessi<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo, le attività di conduzione, manutenzione ordinaria e manutenzione preventiva<br />
e programmata degli impianti di antintrusione, videosorveglianza e controllo accessi e gli eventuali interventi<br />
di pulizia, verifica, controllo, monitoraggio, revisione, riparazione, ripristino, sostituzione che dovessero<br />
rendersi necessari, compresa la fornitura di tutti i materiali di consumo e/o soggetti a usura e di tutte le parti<br />
di ricambio, secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 del presente capitolato e nei protocolli di<br />
manutenzione ordinaria e programmata;<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA<br />
In fase di manutenzione preventiva, l’Aggiudicataria deve effettuare tutte le operazioni di verifica necessarie<br />
per il controllo del buon funzionamento degli impianti, ed in particolare prevedere la verifica di:<br />
⇒ il funzionamento della centrale di gestione, con particolare riguardo alle segnalazioni ottiche ed<br />
all'attivazione dei mezzi di allarme;<br />
⇒ l’efficienza dell’alimentatore, la presenza dell’alimentazione di rete con evidenziazione dell’eventuale<br />
mancanza;<br />
⇒ la carica delle batterie con evidenziazione dello stato di batteria scarica;<br />
⇒ il funzionamento delle periferiche di trasmissione con l’evidenziazione del suo mancato funzionamento;<br />
⇒ la sensibilità, la portata e la regolazione dei rilevatori, delle tarature delle centrali di comando e di<br />
controllo;<br />
⇒ l’efficienza dei dispositivi di antimanomissione;<br />
⇒ la funzionalità degli apparecchi di segnalazione a distanza;<br />
⇒ la funzionalità e tarature di ogni altro apparato.<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritte nelle schede: Protocolli di<br />
manutenzione ordinaria e programmata degli impianti di antintrusione, videosorveglianza e controllo<br />
accessi.<br />
Nelle schede suddette e di seguito indicate, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
strutturali e/o impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono<br />
essere effettuati con le relative frequenze minime e aventi per oggetto:<br />
• Impianto anti-intrusione comprendente: Centrale di comando, Rilevatori, Sirene;<br />
• Impianti videosorveglianza e controllo accessi comprendenti: Centrale di comando, lettori di badge<br />
(compreso controllo gestione e personalizzazione ascensori), Cancelli automatici, Porte motorizzate,<br />
Bussole, Monitor, Tornelli per accesso uffici, Terrablocchi, Metal detector, Telecamere, Cablaggi.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA IMPIANTI ANTINTRUSIONE, VIDEOSORVEGLIANZA E<br />
CONTROLLO ACCESSI<br />
Impianto anti-intrusione<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Controllo funzionalità, verifica dell’alimentazione<br />
elettrica e delle batterie tampone<br />
Mensile<br />
Controllo e/o prova di funzionamento, controllo<br />
Centrale di comando<br />
funzionale di tutte le zone con eventuale ripristino di Trimestrale<br />
quelle escluse<br />
Manutenzione specialistica preventiva programmata di<br />
verifica funzionale e controllo dei parametri di taratura e Semestrale<br />
regolazione di tutti i sistemi installati<br />
Rilevatori Verifica funzionamento Trimestrale<br />
Sirene Verifica funzionamento Trimestrale<br />
Trasmettitori radio Verifica funzionamento Trimestrale<br />
Cablaggi Controllo collegamenti e sistema via cavi Semestrale<br />
Video sorveglianza e Controllo accessi<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Controllo funzionalità, verifica dell’alimentazione<br />
elettrica e delle batterie tampone<br />
Mensile<br />
Verifica linee alimentazione e verifica generale<br />
Centrale di comando impianto/apparecchiature<br />
Trimestrale<br />
Manutenzione specialistica preventiva programmata di<br />
verifica funzionale e controllo dei parametri di taratura e Semestrale<br />
regolazione di tutti i sistemi installati<br />
Lettori di badge<br />
Verifica funzionamento<br />
Trimestrale<br />
Pulizia<br />
Semestrale<br />
Cancelli automatici Verifica funzionalità Trimestrale<br />
Porte motorizzate Verifica funzionalità Trimestrale<br />
Bussole Verifica funzionalità Trimestrale<br />
Blocchi porta Verifica del corretto funzionamento dei blocchi porta e<br />
Elettroserrature dei microinterruttori con eventuale ripristino<br />
Trimestrale<br />
Monitor<br />
Regolazione contrasto e luminosità, pulizia<br />
Settimanale<br />
Verifica funzionalità<br />
Trimestrale<br />
Tornelli per accesso uffici<br />
Verifica funzionalità<br />
Mensile<br />
Pulizia<br />
Trimestrale<br />
Terrablocchi Verifica funzionalità Trimestrale<br />
Metal detector<br />
Verifica funzionalità<br />
Trimestrale<br />
Pulizia<br />
Trimestrale<br />
Telecamere<br />
Controllo puntamenti e pulizia frontale<br />
Settimanale<br />
Verifica connessioni, funzionalità e pulizia generale<br />
Trimestrale<br />
Videoregistratore<br />
Verifica funzionalità<br />
Settimanale<br />
Pulizia<br />
Semestrale<br />
Cablaggi Controllo collegamenti e sistema via cavi Semestrale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 95 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.7 - Impianti Speciali<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo, le attività di conduzione, manutenzione ordinaria e manutenzione preventiva<br />
e programmata degli impianti di diffusione sonora e TV centralizzata e gli eventuali interventi di pulizia,<br />
verifica, controllo, monitoraggio, revisione, riparazione, ripristino, sostituzione che dovessero rendersi<br />
necessari, compresa la fornitura di tutti i materiali di consumo e/o soggetti a usura e di tutte le parti di<br />
ricambio, secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 del presente capitolato e nei protocolli di<br />
manutenzione ordinaria e programmata;<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritte nelle schede: Protocolli di<br />
conduzione manutenzione ordinaria e programmata degli impianti di diffusione sonora e TV<br />
centralizzata.<br />
Nelle schede suddette e di seguito indicate, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
strutturali e/o impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono<br />
essere effettuati con le relative frequenze minime.<br />
Impianto diffusione sonora<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Unità centrale di comando<br />
e controllo<br />
Diffusori acustici<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Controllo ed eventuale taratura<br />
Pulizia generale<br />
Controllo e/o prova di funzionamento<br />
Pulizia generale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Impianto TV centralizzato<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Impianto TV centralizzato<br />
Verifica e controllo potenza segnale<br />
Controllo funzionamento centralino TV, collegamento<br />
cavi coassiali e prese terminali<br />
Pulizia generale<br />
Trimestrale<br />
Semestrale<br />
Annuale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 96 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.8 - Impianti Elevatori<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende, a titolo<br />
esemplificativo e non esaustivo:<br />
⇒<br />
le attività di conduzione, manutenzione ordianaria e manutenzione preventiva e programmata degli<br />
impianti di sollevamento e gli eventuali interventi di pulizia, verifica, controllo, monitoraggio, revisione,<br />
riparazione, ripristino, sostituzione che dovessero rendersi necessari, compresa la fornitura di tutti i<br />
materiali di consumo e/o soggetti a usura e di tutte le parti di ricambio, secondo quanto meglio<br />
specificato all’art. 1.3 del presente capitolato e nei protocolli di manutenzione ordinaria e programmata;<br />
⇒<br />
espletamento delle attività di controllo da parte degli Enti e Organismi di certificazione notificati ai sensi<br />
dell’art.13 del DPR 162/99.<br />
Tale servizio dovrà essere svolto da personale specializzato dell’Aggiudicataria in possesso, ove richiesto,<br />
delle necessarie abilitazioni prescritte dalle vigenti normative di legge in materia.<br />
Tale servizio è disciplinato dalla normativa, sia statale che regionale, vigente in materia che deve intendersi<br />
integralmente richiamata ai fini del presente Capitolato; in particolare si richiama il D.P.R. n. 162 del 30 aprile<br />
1999 attuativo della Direttiva 95/16 riguardante ascensori e montacarichi ed il D.M. 4 dicembre 2002<br />
riportante l’Elenco delle norme armonizzate ai sensi dell'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica 30<br />
aprile 1999, n. 162, concernente l'attuazione della direttiva 95/16/CE in materia di ascensori.<br />
Tale servizio dovrà essere espletato con riferimento agli Ascensori adibiti al trasporto di persone (categoria<br />
A).<br />
Le visite di manutenzione sono a carico dell’Aggiudicataria e comprendono tutte le prestazioni di cui al<br />
D.P.R. 29/5/1963, n.1497, art.19 e D.M. 28/5/1979, art. 19 e successive integrazioni e modificazioni, qui<br />
elencate a titolo esemplificativo e non esaustivo:<br />
<br />
<br />
<br />
verifica del regolare funzionamento dei dispositivi meccanici, elettrici ed idraulici e del regolare<br />
funzionamento delle porte e delle serrature, del livello dell’olio nel serbatoio, della tenuta delle<br />
guarnizioni;<br />
verifica dello stato di conservazione delle funi e delle catene;<br />
operazioni normali di pulizia e di lubrificazione delle parti con fornitura dei lubrificanti, grasso, pezzame<br />
e fusibili.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 97 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
L’ Aggiudicataria dovrà inoltre provvedere alle seguenti verifiche periodiche di cui all’art.19, punto 4 del citato<br />
D.P.R. 29/5/1963, n. 1497 e dell’art.15 del D.P.R. 30/04/1999, n° 162 con cadenza non inferiore alle<br />
periodicità indicate nei Protocolli di conduzione manutenzione ordinaria e programmata degli impianti<br />
elevatori e, comunque, ove non espressamente ivi indicate, con cadenza almeno semestrale, fermi<br />
restando i predetti obblighi di legge in materia:<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
verifica dell’integrità e dell’efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli altri dispositivi di<br />
sicurezza;<br />
verifica minuta delle funi, delle catene e dei loro attacchi;<br />
verifica dell’isolamento dell’impianto elettrico e dell’efficienza dei collegamenti con la terra;<br />
annotazione dei risultati di queste verifiche sul libretto prescritto dalla legge.<br />
L’ Aggiudicataria, a norma dell’art.18 del citato D.P.R. n° 1497, dovrà ottemperare alle prescrizioni<br />
eventualmente impartite dal tecnico incaricato a seguito della visita di controllo.<br />
Nell’ambito del presente servizio, è delegata all’Aggiudicataria, così come richiesto dalla normativa vigente<br />
sopra richiamata, la gestione del libretto matricola e dei relativi verbali di collaudo e verifica.<br />
Risultano inoltre comprese negli obblighi a carico dell’Aggiudicataria le seguenti attività:<br />
• la redazione dei rapporti sullo stato degli impianti;<br />
• la registrazione delle visite e delle modifiche apportate;<br />
• l’espletamento del pagamento delle Tasse Governative per conto dell’Amministrazione, con rimborso<br />
totale delle somme pagate.<br />
A completamento dell’obbligo posto a carico dell’Aggiudicataria di promuovere tempestivamente la<br />
riparazione o la sostituzione delle parti rotte o logorate (art.19, punto 5 del citato D.P.R. 29/5/1963, n° 1497),<br />
l’Aggiudicataria stessa si impegna ad effettuare le necessarie operazioni di manutenzione preventiva degli<br />
impianti (regolazioni, sostituzioni di parti ecc.) atte a prevenire, nei limiti di quanto prevedibile, il manifestarsi<br />
di guasti od anomalie di funzionamento.<br />
Nel caso in cui l’Aggiudicataria rilevi un pericolo in atto, deve sospendere immediatamente il servizio fino a<br />
quando l’impianto non sia stato riparato; deve inoltre informare, ai sensi dell’art.19, punto 7 del citato D.P.R.,<br />
l’Amministrazione e l’Organo di ispezione; ad ogni accesso dei piani, in posizione visibile e prefissata, dovrà<br />
essere applicato, a norma dell’art.50 del predetto D.P.R., un cartello o un segnale per indicare la<br />
sospensione del servizio. A tale scopo si riporta, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, un elenco di<br />
verifiche e controlli che dovranno essere effettuati con cadenza non inferiore alle periodicità indicate nei<br />
Protocolli di conduzione manutenzione ordinaria e programmata degli impianti elevatori e, comunque,<br />
ove non espressamente ivi indicate, con cadenza almeno semestrale:<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 98 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
pulizia completa del locale macchine ascensori, del locale argani di rinvio, delle fosse ascensori con<br />
sollevamento e/o abbassamento dei materiali di risulta e trasporto a discarica;<br />
lubrificazione di tutti gli argani e parti soggette a movimento;<br />
prove di funzionamento dei freni e dei dispositivi di sicurezza;<br />
verifica livelli ed eventuali perdite sui sistemi idraulici;<br />
verifica e registrazione di tutte le parti degli impianti in movimento ed in particolare delle porte di piano;<br />
controllo della corretta aereazione del locale macchine e del vano corsa ascensori;<br />
controllo della corretta chiusura delle porte dei locali macchine e/o locali argani;<br />
controllo del funzionamento dell'interruttore di emergenza;<br />
verifica della presenza ed efficienza estintore/i.<br />
E’ obbligo dell’Aggiudicataria espletare le verifiche periodiche e/o straordinarie dell’impianto da parte di<br />
funzionari degli Enti Pubblici preposti e/o degli Organismi di certificazione notificati ai sensi dell’art.13 del<br />
DPR 162/99, quando ne abbia avuto preavviso, anche telefonico, da parte del Building Manager.<br />
PROTOCOLLI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E PROGRAMMATA<br />
La tipologia e le frequenze minime di periodicità di tali interventi sono descritte nelle schede: Protocolli di<br />
conduzione manutenzione ordinaria e programmata degli impianti elevatori.<br />
Nelle schede suddette e di seguito indicate, si riportano, per le singole tipologie generali di unità e/o insiemi<br />
strutturali e/o impiantistici e relativi componenti e/o servizi previsti, un elenco di attività esemplificativo e non<br />
limitativo dei servizi di base (secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo Capitolato) che devono<br />
essere effettuati con le relative frequenze minime, ferme restando le prescrizioni minime e gli obblighi di<br />
legge in materia sopra descritti e di cui al presente paragrafo.<br />
Impianti Elevatori<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Ascensore<br />
Montacarichi<br />
Verifica<br />
Verifica discesa al piano con mancanza tensione<br />
Verifica dislivello di arresto al piano<br />
Verifica identificativa e libertà di accesso<br />
Controllo di funzionamento dell’interruttore di<br />
emergenza<br />
Prove di funzionamento dei freni<br />
Verifica del regolare funzionamento dei dispositivi<br />
meccanici, elettrici ed idraulici e delle porte e serrature,<br />
della tenuta delle guarnizioni<br />
Verifica dell’isolamento dell’impianto elettrico e<br />
dell’efficienza dei collegamenti con la terra<br />
Verifica integrità ed efficienza paracadute e limitatore di<br />
velocità<br />
Su evento o<br />
Chiamata<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Impianti Elevatori<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Ascensore<br />
Montapersone<br />
Ascensore<br />
Montaopersone<br />
Oleodinamico<br />
Ascensore<br />
Montascale<br />
Verifica<br />
Verifica discesa al piano con mancanza tensione<br />
Verifica dislivello di arresto al piano<br />
Verifica identificativa e libertà di accesso<br />
Controllo di funzionamento dell’interruttore di<br />
emergenza<br />
Prove di funzionamento dei freni<br />
Verifica del regolare funzionamento dei dispositivi<br />
meccanici, elettrici ed idraulici e delle porte e serrature,<br />
della tenuta delle guarnizioni<br />
Verifica dell’isolamento dell’impianto elettrico e<br />
dell’efficienza dei collegamenti con la terra<br />
Verifica integrità ed efficienza paracadute e limitatore di<br />
velocità<br />
Verifica<br />
Verifica discesa al piano con mancanza tensione<br />
Verifica dislivello di arresto al piano<br />
Verifica identificativa e libertà di accesso<br />
Controllo di funzionamento dell’interruttore di<br />
emergenza<br />
Prove di funzionamento dei freni<br />
Verifica dell’isolamento dell’impianto elettrico e<br />
dell’efficienza dei collegamenti con la terra<br />
Verifica integrità ed efficienza paracadute e limitatore di<br />
velocità<br />
Verifica livelli ed eventuali perdite sui sistemi idraulici<br />
Verifica dell’isolamento dell’impianto elettrico e<br />
dell’efficienza dei collegamenti con la terra<br />
Verifica<br />
Verifica discesa al piano con mancanza tensione<br />
Verifica identificativa e libertà di accesso<br />
Controllo di funzionamento dell’interruttore di<br />
emergenza<br />
Prove di funzionamento dei freni<br />
Verifica del regolare funzionamento dei dispositivi<br />
meccanici, elettrici ed idraulici e delle porte e serrature,<br />
della tenuta delle guarnizioni<br />
Verifica dell’isolamento dell’impianto elettrico e<br />
dell’efficienza dei collegamenti con la terra<br />
Su evento o<br />
Chiamata<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Su evento o<br />
Chiamata<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Su evento o<br />
Chiamata<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Impianti Elevatori<br />
Componente Intervento Periodicità<br />
Ponteggio Mobile<br />
Motorizzato Esterno<br />
Verifica<br />
Controllo e verifica del corretto funzionamento dei fine<br />
corsa elettrici e meccanici di sicurezza<br />
Controllo e verifica dello stato di usura della fune, del<br />
guida-fune e degli attacchi<br />
Controllo e verifica della tenuta dei freni di esercizio e<br />
regolazione<br />
Verifica dell’apparecchiatura elettrica di comando<br />
Ingrassaggio di tutte le parti meccaniche<br />
Compilazione e tenuta del libretto d’impianto<br />
Emissione di apposito verbale tecnico delle verifiche<br />
effettuate<br />
Assistenza durante le verifiche a cura dell’Ispettorato del<br />
Lavoro<br />
Su evento o<br />
Chiamata<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Bimestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Semestrale<br />
Secondo normativa<br />
vigente<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.9 - Presidi<br />
1.3.9.1- Premesse:<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende tutte le<br />
prestazioni inerenti al servizio di presidio secondo le modalità stabilite al presente articolo, fermo restando<br />
che, nell’espletamento di detto servizio, si considerano già ricompresi nel suddetto corrispettivo tutti gli oneri<br />
di cui al precedente art. 1.3 di questo capitolato.<br />
Le squadre di presidio sono le squadre con carattere di esclusività e presenza continuativa sul sito.<br />
Il nominativo ed il curriculum del personale addetto ai servizi di presidio dovranno essere comunicati per<br />
iscritto all’Amministrazione per la relativa accettazione; ugualmente dovrà essere comunicata, per iscritto, ed<br />
accettata, ogni successiva variazione.<br />
L’Amministrazione si riserva il diritto di richiedere, in qualsiasi momento e per qualsiasi ragione, la<br />
sostituzione del personale addetto ai servizi di presidio nominato dall’Aggiudicataria.<br />
Nei periodi di assenza per ferie e/o malattie, l’Aggiudicataria garantisce la presenza di personale dotato di<br />
pari qualifiche ed esperienza.<br />
L’Aggiudicataria rimane comunque responsabile, sotto ogni aspetto, dell’operato del personale addetto ai<br />
servizi di presidio.<br />
L’Aggiudicataria deve garantire la presenza continuativa delle maestranze al fine di assicurare, negli edifici<br />
interessati, il presidio necessario per le attività richieste e nel seguito specificate.<br />
***<br />
I livelli di erogazione dei servizi di presidio fisso nel seguito indicati sono da intendersi quali standard<br />
minimi richiesti dall’Amministrazione. Pertanto, i concorrenti, potranno proporre, in sede di presentazione<br />
dell’Offerta Tecnica/Qualitativa, livelli di servizio migliorativi rispetto ai predetti standard minimi nel seguito<br />
descritti.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
1.3.9.2 - IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA FABIO FILZI 22:<br />
A) PRESIDIO IMPIANTI MECCANICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai specializzati addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti di climatizzazione e<br />
idrico-sanitari<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
B) PRESIDIO IMPIANTI ELETTRICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai specializzati addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elettrici<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
C) PRESIDIO IMPIANTI ELEVATORI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio specializzato addetto alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elevatori<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
D) PRESIDIO IMPIANTI DI SICUREZZA E SUPERVISIONE:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio elettronico specializzato addetto alla<br />
conduzione e all’esercizio degli impianti di<br />
sicurezza e supervisione<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 17:00<br />
Prefestivo: dalle ore 8:00 alle ore 14:00<br />
E) PRESIDIO EDILE:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai edili<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 17:00<br />
Prefestivo: dalle ore 8:30 alle ore 12:30<br />
F) SERVIZIO ORDINARIO DI PRESIDIO A RICHIESTA:<br />
L’Aggiudicataria deve prevedere un monte ore massimo pari a 600 (seicento) ore per la totalità del periodo<br />
contrattuale ricompreso nel corrispettivo ordinario di conduzione e manutenzione per la copertura dei servizi<br />
ordinari di presidio eventualmente richiesti dall’Amministrazione durante gli orari e nei giorni non coperti dai<br />
servizi di presidio di cui ai paragrafi A), B) , C), D), E) del presente articolo.<br />
L’utilizzo del monte ore suddetto dovrà essere preventivamente autorizzato dal Building Manager<br />
dell’Amministrazione.<br />
La consuntivazione delle ore prestate a fronte dei suddetti eventi avverrà con cadenza mensile e dovrà<br />
essere approvata dal Building Manager dell’Amministrazione e scalata dal monte ore previsto.<br />
Per la compensazione delle ore eccedenti il monte ore fissato, applicherà quanto prescritto all’art. 2.1 del<br />
presente Capitolato.<br />
La composizione del personale in servizio operativo presenziante durante i suddetti eventi straordinari sarà<br />
determinata dal Building Manager sulla base delle necessità contingenti.<br />
Il Building Manager può anche richiedere la presenza del Responsabile dell’Edificio e/o dei Responsabili di<br />
Servizio Operativo.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
1.3.9.3 - IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA TARAMELLI 20:<br />
A) PRESIDIO IMPIANTI MECCANICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai specializzati addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti di climatizzazione e<br />
idrico-sanitari<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:30 alle ore 18:30<br />
B) PRESIDIO IMPIANTI ELETTRICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai specializzati addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elettrici<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:30 alle ore 18:30<br />
C) PRESIDIO IMPIANTI ELEVATORI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio specializzato addetto alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elevatori<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
D) PRESIDIO IMPIANTI DI SICUREZZA E SUPERVISIONE:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) tecnico elettronico specializzato addetto alla<br />
conduzione e all’esercizio degli impianti di<br />
sicurezza e dei sistemi di gestione e controllo<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 20:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 8:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 20:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
E) PRESIDIO EDILE:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai edili<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 17:00<br />
1.3.9.4 - IMMOBILE REGIONALE SITO IN MILANO, VIA N. COPERNICO 38:<br />
A) PRESIDIO IMPIANTI ELETTRICI E MECCANICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio specializzato addetto alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti meccanici ed elettrici<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00<br />
1.3.9.5 - IMMOBILE REGIONALE SITO IN ROMA, VIA DEL GESU’ 57:<br />
A) PRESIDIO IMPIANTI MECCANICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio specializzato (meccanico/frigorista)<br />
addetto alla conduzione e all’esercizio degli<br />
impianti di climatizzazione e idrico-sanitari<br />
Orari: Lunedì, mercoledì e venerdì: dalle ore 8:00 alle ore <strong>10</strong>:00<br />
A) PRESIDIO IMPIANTI ELETTRICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio specializzato addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elettrici<br />
Orari: Martedì e giovedì: dalle ore 8:00 alle ore <strong>10</strong>:00<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
1.3.9.6 - IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA 35 - TORRE:<br />
A) PRESIDIO IMPIANTI MECCANICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai specializzati addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti di climatizzazione e<br />
idrico-sanitari<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
B) PRESIDIO IMPIANTI ELETTRICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai specializzati addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elettrici<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
C) PRESIDIO IMPIANTI ELEVATORI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio specializzato addetto alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elevatori<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina <strong>10</strong>7 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
D) PRESIDIO IMPIANTI DI SICUREZZA E SUPERVISIONE:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio elettronico specializzato addetto alla<br />
conduzione e all’esercizio degli impianti di<br />
sicurezza e supervisione<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 17:00<br />
Prefestivo: dalle ore 8:00 alle ore 14:00<br />
E) PRESIDIO EDILE:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai edili<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 17:00<br />
Prefestivo: dalle ore 8:30 alle ore 12:30<br />
1.3.9.7 - IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA 35 – CORPI BASSI:<br />
A) PRESIDIO IMPIANTI MECCANICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai specializzati addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti di climatizzazione e<br />
idrico-sanitari<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
B) PRESIDIO IMPIANTI ELETTRICI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai specializzati addetti alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elettrici<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina <strong>10</strong>8 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
C) PRESIDIO IMPIANTI ELEVATORI:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio specializzato addetto alla conduzione e allo<br />
esercizio degli impianti elevatori<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 6:00 alle ore 22:00<br />
Prefestivo: dalle ore 6:00 alle ore 14:00<br />
L’orario sopra indicato sarà coperto da n. 2 (due) squadre che effettueranno rispettivamente i seguenti turni:<br />
1° turno dalle ore 6:00 alle ore 14:00; 2° turno dalle ore 14:00 alle ore 22:00. Ogni squadra sarà composta<br />
dal numero di persone indicato.<br />
D) PRESIDIO IMPIANTI DI SICUREZZA E SUPERVISIONE:<br />
Personale in servizio operativo: n° 1 (uno) operaio elettronico specializzato addetto alla<br />
conduzione e all’esercizio degli impianti di<br />
sicurezza e supervisione<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 17:00<br />
Prefestivo: dalle ore 8:00 alle ore 14:00<br />
E) PRESIDIO EDILE:<br />
Personale in servizio operativo: n° 2 (due) operai edili<br />
Orari: Da lunedì a venerdì: dalle ore 8:00 alle ore 17:00<br />
Prefestivo: dalle ore 8:30 alle ore 12:30<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina <strong>10</strong>9 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
1.3.9.8 - IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA MELCHIORRE GIOIA 35:<br />
A) SERVIZIO ORDINARIO DI PRESIDIO A RICHIESTA:<br />
L’Aggiudicataria deve prevedere un monte ore massimo pari a <strong>10</strong>00 (mille) ore per la totalità del periodo<br />
contrattuale ricompreso nel corrispettivo ordinario di conduzione e manutenzione per la copertura dei servizi<br />
ordinari di presidio eventualmente richiesti dall’Amministrazione non coperti dai servizi di presidio di cui agli<br />
artt. 1.3.9.6 e 1.3.9.7 del presente articolo.<br />
L’utilizzo del monte ore suddetto dovrà essere preventivamente autorizzato dal Building Manager<br />
dell’Amministrazione.<br />
La consuntivazione delle ore prestate a fronte dei suddetti eventi avverrà con cadenza mensile e dovrà<br />
essere approvata dal Building Manager dell’Amministrazione e scalata dal monte ore previsto.<br />
Per la compensazione delle ore eccedenti il monte ore fissato, applicherà quanto prescritto all’art. 2.1 del<br />
presente Capitolato.<br />
La composizione del personale in servizio operativo presenziante durante i suddetti eventi straordinari sarà<br />
determinata dal Building Manager sulla base delle necessità contingenti.<br />
Il Building Manager può anche richiedere la presenza del Responsabile dell’Edificio e/o dei Responsabili di<br />
Servizio Operativo.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 1<strong>10</strong> di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Art. 1.3.<strong>10</strong> - Reperibilità e Tempi di Intervento sul Sito<br />
a) Servizio di reperibilità<br />
Il corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione comprende tutte le<br />
prestazioni inerenti al servizio di reperibilità secondo le modalità stabilite al presente articolo, fermo restando<br />
che, nell’espletamento di detto servizio, si considerano già ricompresi nel suddetto corrispettivo tutti gli oneri<br />
di cui al precedente art. 1.3 di questo capitolato.<br />
Nei casi di emergenza, l’Aggiudicataria garantisce l’intervento delle proprie maestranze anche negli orari non<br />
coperti dal servizio di presidio e per 365 giorni all’anno, e ciò al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza<br />
degli impianti stessi e di organizzare tempestivamente tutte le operazioni di riparazione necessarie per<br />
assicurare la continuità di esercizio degli immobili.<br />
L’Aggiudicataria organizza un “Servizio di Reperibilità” del suddetto personale che dovrà intervenire entro un<br />
tempo garantito non superiore a 30 (trenta) minuti dalla chiamata telefonica dell’Amministrazione e/o di suoi<br />
delegati e/o dalla segnalazione del “Call Center” e/o dai sistemi automatizzati asserviti agli impianti<br />
tecnologici.<br />
A riguardo, il personale adibito a tale servizio non deve essere inferiore a tre (3) unità, preferibilmente uno<br />
per la parte elettrica ed elettrica speciale, uno per la parte meccanica, ed un manovale o apprendista, che<br />
dovranno contemporaneamente intervenire nei casi di emergenza.<br />
Per l'erogazione di tale servizio, l’Aggiudicataria si impegna a rendere attivo un numero telefonico presidiato<br />
per gli intervalli di tempo eventualmente non coperti dagli operatori telefonici del servizio di Call Center / Help<br />
Desk – secondo le modalità stabilite al successivo art. 4.1 di questo Capitolato - e ad intervenire entro e non<br />
oltre 60 (minuti) dal ricevimento della chiamata, pena l’applicazione delle penali a norma di Contratto.<br />
Tutte le segnalazioni eventualmente fatte a tale numero devono poi essere comunicate a cura<br />
dell’Aggiudicataria al Call Center, che si occuperà di registrare le segnalazioni relative.<br />
Per gli interventi eseguiti in reperibilità, l’Aggiudicataria deve adottare soluzioni anche solo provvisorie, atte a<br />
rimuovere la criticità e/o l’aggravio di danno.<br />
In tal caso, una volta rimossa temporaneamente la criticità, l’intervento risolutivo potrà essere programmato<br />
e condiviso tra l’Amministrazione e l’Aggiudicataria e gestito tramite Ordine di Intervento, secondo il<br />
processo autorizzativo descritto e procedurato nel presente Capitolato.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 111 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
E’ obbligo dell’Aggiudicataria fornire adeguata reportistica in relazione a ciascun intervento effettuato<br />
nell’ambito del servizio di reperibilità secondo lo schema e i contenuti minimi di seguito indicati:<br />
SCHEDA INTERVENTI DI REPERIBILITA’<br />
Società : _______________________ Operatore: ______________________<br />
Chiamata ricevuta da: __________________________________________________________<br />
Data: _______________________ Ora ricevimento chiamata: ______________________<br />
Problema segnalato: _________________________________________________________________<br />
_________________________________________________________________<br />
_________________________________________________________________<br />
Stabile : _______________________ Ora arrivo sul posto: ______________________<br />
Altro personale presente sul posto: _____________________________________________________<br />
Ora chiusura intervento: _______________________ Risoluzione problema: SI NO<br />
Note:<br />
_________________________________________________________________<br />
_________________________________________________________________<br />
_________________________________________________________________<br />
Firma operatore: _________________________________________________________________<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 112 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
b) – Tempi di sopralluogo e di intervento sul sito<br />
Nel caso di chiamata per richiesta di intervento, il Call Center dell’Amministrazione definisce il livello di<br />
urgenza dell’intervento stesso e, in relazione al livello di priorità, l’Aggiudicataria è tenuta ad intervenire entro<br />
i tempi di sopralluogo di seguito indicati (il tempo di sopralluogo è definito come l’intervallo di tempo<br />
intercorrente fra la richiesta/segnalazione e l’inizio del sopralluogo):<br />
Tabella 1 – Livelli di priorità e tempi di sopralluogo corrispondenti<br />
Livello di priorità Descrizione Tempi di sopralluogo<br />
Emergenza<br />
Urgenza<br />
Nessuna emergenza,<br />
nessuna urgenza<br />
Situazioni che possono mettere a rischio la<br />
incolumità delle persone e/o possono<br />
determinare l’interruzione delle normali<br />
attività lavorative (es. allagamento,<br />
blackout)<br />
Situazioni che possono compromettere le<br />
condizioni ottimali (es. condizioni<br />
microclimatiche) per lo svolgimento delle<br />
normali attività<br />
Tutti gli altri casi<br />
Il sopralluogo dovrà essere<br />
iniziato entro 60 minuti dalla<br />
chiamata<br />
Il sopralluogo dovrà essere<br />
iniziato entro 2 ore dalla<br />
chiamata<br />
Il sopralluogo dovrà essere<br />
iniziato entro 8 ore dalla<br />
chiamata<br />
Successivamente al sopralluogo o contestualmente ad esso, in relazione al livello di priorità ed al tempo<br />
stimato per l’inizio dell’esecuzione delle attività, l’intervento che è necessario effettuare può essere<br />
programmato secondo la seguente ripartizione:<br />
Tabella 2 – Programmazione e tempi di intervento:<br />
Programmazione<br />
dell’intervento<br />
Indifferibile<br />
Breve termine<br />
Medio termine<br />
Tempi di intervento<br />
Da eseguire contestualmente al sopralluogo, con soluzioni anche<br />
provvisorie se richieste espressamente dal Building Manager atte a<br />
tamponare il guasto riscontrato, per poi procedere alla programmazione<br />
o effettuazione dell’intervento risolutivo.<br />
Gli interventi possono essere effettuati in un arco temporale di 3 giorni<br />
solari e consecutivi dalla data di effettuazione del sopralluogo<br />
Gli interventi possono essere effettuati in un arco temporale tra i 4 e gli 8<br />
giorni naturali e consecutivi dalla data di effettuazione del sopralluogo<br />
Lungo termine<br />
Gli interventi possono essere effettuati in un arco temporale di massimo<br />
15 giorni naturali e consecutivi dalla data di effettuazione del sopralluogo<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 113 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Nel caso di mancata osservanza dei termini per sopralluogo ed interventi, così come previsti dal presente<br />
Capitolato o, se migliorativi, come risultanti dall’Offerta dell’Aggiudicataria, si applicano le penali previste dal<br />
Contratto.<br />
***<br />
I tempi indicati all’ Art. 1.3.<strong>10</strong>) “Reperibilità e Tempi di Intervento sul Sito” di questo capitolato, in relazione<br />
alle attività di sopralluogo ed intervento, sono da intendersi come standard minimo richiesto<br />
dall’Amministrazione. Pertanto, i concorrenti, potranno proporre in sede di presentazione dell’Offerta<br />
Tecnica/Qualitativa, tempistiche migliorative rispetto a quanto sopra espresso.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
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SEZIONE 2<br />
SERVIZI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA ED INTERVENTI A<br />
RICHIESTA<br />
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ART. 2.1 – OGGETTO DEL SERVIZIO E DURATA DEL CONTRATTO<br />
Oggetto del servizio di manutenzione straordinaria ed interventi a richiesta è provvedere, con i criteri<br />
richiamati ai successivi articoli, alla prestazione dei servizi ed all’esecuzione dei lavori integrati occorrenti alla<br />
esecuzione di attività ed interventi esclusi dai servizi di conduzione e manutenzione ordinaria e<br />
programmata, riguardanti opere e servizi esclusivamente richiesti dall’Amministrazione ed eseguiti<br />
dall’Aggiudicataria durante l’esecuzione del Contratto, previa specifica autorizzazione scritta da parte<br />
dell’Amministrazione medesima, ovvero:<br />
a. modifiche strutturali/impiantistiche dell’esistente;<br />
b. realizzazione di opere complesse multifunzionali necessarie per modificare/integrare la destinazione<br />
delle aree interessate;<br />
c. interventi per la realizzazione di nuove installazioni/sostituzioni complementari agli impianti/strutture<br />
esistenti;<br />
d. interventi per adeguamenti normativi intervenuti successivamente alla stipula del Contratto;<br />
e. interventi a guasto ovvero attività di riparazione e/o ripristino conseguenti e complementari alla<br />
manutenzione ordinaria e volte a garantire la piena fruibilità degli impianti e delle strutture;<br />
f. interventi significativi e riparativi a seguito di eventi eccezionali atmosferici o comunque imprevedibili;<br />
g. interventi per servizi aggiuntivi a richiesta strettamente connaturati alle attività manutentive, gestionali e<br />
di presidio, ferme restando le proposte migliorative formulate dall’Aggiudicataria in sede di<br />
presentazione dell’Offerta Tecnica/Qualitativa;<br />
h. servizio straordinario in caso di eventi e/o manifestazioni di cui all’art. 1.3.2, lettera c), del presente<br />
capitolato;<br />
i. servizio di presidio per eventi straordinari dovuti alla effettuazione di manifestazioni pubbliche indette o<br />
promosse da Regione Lombardia nel “Complesso Immobiliare Pirelli” durante gli orari e nei giorni<br />
eventualmente non coperti dai servizi di presidio ordinario di cui all’art. 1.3.9 del capitolato;<br />
j. servizio di presidio a richiesta eccedente il monte ore fissato agli artt. 1.3.9.2 let. f) e 1.3.9.8 let. a).<br />
Non costituiscono manutenzione straordinaria ed interventi a richiesta, anche se funzionali all’esecuzione<br />
della medesima, tutti gli oneri e i servizi dovuti nell’ambito dei servizi di conduzione e manutenzione ordinaria<br />
e programmata (es. smaltimenti, ingegneria, reperibilità, aggiornamento dell’anagrafica tecnica, ecc.,<br />
secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3 di questo capitolato), nel senso che l’erogazione degli stessi si<br />
intende già compensata, poichè ricompresa nel corrispettivo per i servizi ordinari e programmati.<br />
L’Amministrazione si riserva in ogni caso di prescrivere l’esecuzione o il compimento di servizi o lavori entro<br />
un termine e con le modalità esecutive più opportune, senza che l’Aggiudicataria possa rifiutarsi e/o<br />
richiedere compensi aggiuntivi.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 116 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
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Il corrispettivo per i servizi di manutenzione straordinaria ed interventi a richiesta (escluso dal corrispettivo<br />
per i servizi di conduzione e manutenzione ordinaria e programmata) sarà computato in base ai servizi<br />
effettivamente resi con riferimento ai prezzi unitari indicati nella versione disponibile alla data di<br />
pubblicazione del bando di gara dei seguenti listini:<br />
⇒ Prezziario delle Opere edili edito dalla Camera di Commercio di Milano (I),<br />
⇒ Prezzi Informativi dell’edilizia edito dalla DEI (II),<br />
⇒ Listino prezzi edito da Associazione Nazionale Costruttori di Impianti (III).<br />
I listini richiamati sono indicati in ordine decrescente di utilizzo, ciò significa che dovendo realizzare una<br />
attività, il costo del materiale/prestazione dovrà essere cercato prima sul listino n. I e se, e solo se, non<br />
presente su quest’ultimo sul listino n. II , e se, e solo se, non presente su quest’ultimo sul listino n. III.<br />
Qualora una medesima voce sia presente su più listini, fa fede l’importo previsto sul listino con numerazione<br />
inferiore.<br />
Per il materiale / prestazioni non presente/i nei suddetti listini, l’Aggiudicataria ha diritto, dietro presentazione<br />
di regolare fattura preventivamente approvata dall’Amministrazione, ad una maggiorazione del 5%<br />
(cinquepercento) sul prezzo dell’esborso.<br />
Sui listini suddetti, si applica il corrispondente ribasso percentuale offerto dall’Aggiudicataria in sede di gara.<br />
Quanto sopra, fino al raggiungimento dell’importo massimo complessivo ammontante a € <strong>10</strong>.000.000,00/-<br />
(euro diecimilioni/00) I.V.A. esclusa fissato per la esecuzione delle prestazioni di manutenzione straordinaria<br />
ed interventi a richiesta.<br />
L’importo massimo complessivo stabilito per la esecuzione dei servizi di manutenzione straordinaria ed<br />
interventi a richiesta si configura esclusivamente come limite massimo entro il quale l’Aggiudicataria si<br />
impegna ad erogare i servizi in oggetto.<br />
L’Amministrazione, fatta salva la facoltà di estendere il servizio, qualora il costo complessivo degli interventi<br />
effettuati dall’Aggiudicataria esaurisca l’importo massimo complessivo del servizio, sarà libera di chiedere<br />
eventuali e ulteriori interventi a terzi, allorché i preventivi da questi proposti siano, a parità di prestazioni,<br />
inferiori a quelli proposti dall’Aggiudicataria. A parità di preventivi i servizi offerti dall’Aggiudicataria saranno<br />
preferiti a quelli di terzi.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 117 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
L’Aggiudicataria si impegna a rendere le attività manutentive straordinarie oggetto della presente sezione dal<br />
dal 1 marzo 20<strong>10</strong> ore 00:00 al 28 febbraio 2015 ore 24:00.<br />
Alla scadenza del contratto l’Aggiudicataria, su espressa richiesta scritta dell’Amministrazione, si impegna a<br />
garantire la prosecuzione del servizio fino all’individuazione del nuovo appaltatore subentrante agli stessi<br />
patti e condizioni del contratto originale.<br />
In ogni caso le eventuali attività non ultimate, affidate alla Aggiudicataria, saranno completate nel termine di<br />
volta in volta stabilito.<br />
ART. 2.2 – GESTIONE E MANUTENZIONE<br />
Le opere realizzate con gli interventi di cui sopra, dopo positivo collaudo funzionale, saranno date in carico<br />
per la conduzione e manutenzione ordinaria all’Aggiudicataria, fatti salvi gli obblighi di garanzia inerenti<br />
all’esecuzione delle opere medesime.<br />
ART. 2.3 – MATERIALI UTILIZZATI<br />
Per ciò che attiene la qualità e la provenienza dei materiali, il modo di esecuzione di ogni categoria di<br />
servizio, lavoro e fornitura, nonché l’ordine da tenersi nell’andamento degli interventi oggetto di appalto, si fa<br />
riferimento a quanto contenuto nel presente Capitolato e relativi allegati e, per quanto applicabili, alle<br />
prescrizioni contenute nel Capitolato Speciale Tipo per appalti di lavori edilizi e nei Capitolati per l’appalto<br />
degli impianti tecnologici edito/i dal Ministro dei LL.PP., anche se non materialmente allegati.<br />
I servizi, lavori e forniture dovranno essere eseguiti secondo le prescrizioni tecniche riportate negli allegati e<br />
alle condizioni stabilite dalla “Regola dell’arte”; in particolare i materiali, occorrenti per l’esecuzione degli<br />
interventi oggetto d’appalto, dovranno essere delle migliori qualità in commercio ed essere accettati<br />
dall’Amministrazione e, se richiesto, campionati senza onere alcuno per l’Amministrazione.<br />
Di norma essi proverranno da località e case costruttrici che l’Aggiudicataria riterrà di sua convenienza,<br />
purché preventivamente notificati e a condizione che i materiali corrispondano ai requisiti previsti dalle Leggi,<br />
Norme o prescrizioni dell’Amministrazione; qualora una qualsiasi provvista risulti, a insindacabile giudizio<br />
dell’Amministrazione, come non atta all’impiego, l’Aggiudicataria dovrà sostituirla con altra che corrisponda<br />
ai requisiti e/o alle dovute qualità.<br />
I materiali rifiutati dovranno essere sgomberati immediatamente dal cantiere a cura e spese<br />
dell’Aggiudicataria; la stessa resta comunque totalmente responsabile della buona riuscita dei servizi e lavori<br />
anche per quanto dipenda dai materiali stessi, la cui accettazione non pregiudica in nessun caso i diritti<br />
dell’Amministrazione in sede di collaudo.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 118 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Qualora l’Aggiudicataria, nel proprio interesse o di sua iniziativa, impieghi nell’esecuzione dei servizi e lavori,<br />
materiali di dimensioni, consistenza, o qualità superiori a quelle prescritte o con una lavorazione più<br />
accurata, ciò non darà alcun diritto ad un aumento dei prezzi stabiliti in offerta, pertanto i materiali verranno<br />
considerati con le dimensioni, la qualità ed il magistero stabiliti a norma di Contratto.<br />
Qualora, invece, venga ammessa dall’Amministrazione, in quanto non pregiudizievole all’idoneità degli<br />
interventi oggetto di appalto, qualche carenza nelle dimensioni, nella consistenza o qualità nella prestazione<br />
dei servizi o materiali ovvero una minore prestazione o lavorazione, l’Amministrazione potrà applicare, in<br />
sede di contabilizzazione, le penali previste a norma di Contratto.<br />
ART. 2.4 – PROGRAMMA LAVORI<br />
L’Aggiudicataria dovrà presentare tempestivamente, ad ogni richiesta dell’Amministrazione, il programma<br />
dettagliato per l’esecuzione del singolo servizio o lavoro, corredato, per le opere più complesse, da grafici di<br />
avanzamento che rispettino i termini di esecuzione fissati anche intermedi, dall’indicazione dei tipi e delle<br />
quantità dei mezzi d’opera e dei materiali, il numero e la qualifica delle maestranze impiegate.<br />
I termini di ultimazione fissati per l’esecuzione dei servizi e lavori ed i programmi approvati non vincolano<br />
l’Amministrazione, la quale potrà sempre ordinare delle variazioni o modifiche in corso d’opera; sono<br />
tassativamente impegnativi invece per l’Aggiudicataria, su cui incombe l’obbligo di rispettare i termini di<br />
esecuzione previsti ed ogni altra modalità.<br />
ART. 2.5 – VERBALE DI PROVA, VERIFICHE E COLLAUDO<br />
Al termine degli interventi effettuati su richiesta dell’Amministrazione, che abbiano comportato modifiche e/o<br />
ampliamenti alle strutture ed agli impianti tecnologici, verrà sempre effettuato, con il supporto degli elaborati<br />
progettuali, l’esame a vista del servizio o lavoro eseguito, e verrà in ogni caso redatto un verbale di prove<br />
funzionali e/o verifiche sull’eseguito, oltre ad accertare l’avvenuta emissione e/o aggiornamento degli<br />
elaborati grafici progettuali e/o certificativi.<br />
Il verbale, comprovante l’avvenuta esecuzione delle prove e verifiche, verrà completato, ove e per quanto<br />
applicabile, con dati tecnici, misurazioni eseguite, riferimento a normative, caratteristiche delle<br />
strumentazioni utilizzate, eventuali osservazioni o riscontri, data di esecuzione, nome degli operatori e dei<br />
presenti, visto del Gestore del Servizio dell’Aggiudicataria e quanto altro necessario ad identificare<br />
correttamente l’oggetto dell’Intervento.<br />
A giudizio dell’Amministrazione ed a seguito di quanto realizzato, potrà essere richiesto un collaudo tecnicoamministrativo;<br />
le modalità di prova e verifiche oltre che di collaudo, saranno quelle stabilite dalle norme o<br />
Leggi vigenti, che l’Aggiudicataria dichiara di ben conoscere ed accettare.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 119 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
L’Aggiudicataria è tenuta, nel termine fissato dai collaudatori, a propria cura e spese, all’esecuzione di tutti i<br />
lavori di modifica, completamento o sostituzione che saranno prescritti dagli stessi, per rendere il servizio o<br />
l’opera corrispondente a quanto prescritto.<br />
Le prescrizioni di collaudo dovranno essere senza opposizione dall’Aggiudicataria, e senza alcun onere<br />
aggiuntivo per l’Amministrazione, salvo il diritto dell’Aggiudicataria di scrivere le eventuali riserve, secondo le<br />
modalità previste dalle leggi vigenti.<br />
L’esito favorevole del collaudo non esonera l’Aggiudicataria dalle garanzie date.<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
SEZIONE 3<br />
SERVIZI DI INGEGNERIA, PREVENTIVAZIONE E ANAGRAFICA TECNICA<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
ART. 3.1 – SERVIZI DI INGEGNERIA<br />
Il Servizio di Ingegneria è la struttura dell’Aggiudicataria demandata a fornire l’assistenza tecnica di supporto<br />
alle attività sia del Gestore del Servizio che del Responsabile dell’Edificio, in particolare per quanto riguarda<br />
la progettazione degli interventi, la predisposizione, la tenuta e aggiornamento delle documentazioni<br />
tecniche ed amministrative relative agli impianti quali ad esempio:<br />
• Dimensionamenti;<br />
• progettazione di eventuali interventi di riqualificazione o rinnovamento degli impianti;<br />
• predisposizione elaborati grafici;<br />
• calcoli termici ai sensi legge <strong>10</strong>/91;<br />
• predisposizione e aggiornamento pratiche ISPESL e VV.FF.;<br />
• predisposizione pratiche autorizzative;<br />
• predisposizione dichiarazioni di conformità;<br />
• analisi statistiche energetiche;<br />
• supporto tecnico alle strutture operative dell’appalto.<br />
Il Responsabile del Servizio di Ingegneria svolge attività di supporto all’esecuzione di lavori, all’esercizio e<br />
alla manutenzione degli impianti e delle strutture. In particolare cura:<br />
• la mappatura degli impianti;<br />
• la progettazione costruttiva degli interventi oggetto dell’appalto;<br />
• l’installazione del sistema informativo di gestione e di controllo remoto;<br />
• l’aggiornamento e formazione dei Building Managers dell’Amministrazione sui nuovi impianti e sistemi<br />
implementati.<br />
Per ciò che attiene i servizi di manutenzione straordinaria e interventi a richiesta:<br />
• riceve i documenti di commessa qualora, in fase di controllo, si renda necessario acquisire o predisporre<br />
documenti e dati mancanti, attiva le funzioni preposte;<br />
• rileva la necessità di effettuare un’attività di manutenzione straordinaria direttamente o su segnalazione<br />
del Direttore dell’Esecuzione del Servizio dell’Amministrazione o dei Building Managers presenti sul<br />
posto;<br />
• collabora all’analisi del PDI;<br />
• effettua lo studio tecnico e la preventivazione dei lavori inerentii ad interventi di riqualificazione<br />
tecnologica;<br />
• organizza, pianifica e coordina l’esecuzione di eventuali interventi manutentivi e di quelli di<br />
riqualificazione tecnologica;<br />
• per i servizi di riqualificazione tecnologica, verifica l’esistenza dei documenti tecnici necessari<br />
all’erogazione del servizio;<br />
• redige il Verbale Collaudo Impianto al termine dell’esecuzione dei lavori.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 122 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
I servizi di ingegneria sono parte integrante del servizio di conduzione e manutenzione ordinaria e<br />
programmata e, pertanto, ricompresi nel relativo corrispettivo, secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3<br />
di questo capitolato.<br />
ART. 3.2 – SERVIZI DI PREVENTIVAZIONE<br />
A seguito e in relazione all’esito dei sopralluoghi relativi agli interventi richiesti (“Richieste d’Intervento”)<br />
nell’ambito dei servizi ordinari e programmati di conduzione e manutenzione e/o a servizi ed opere richiesti<br />
dall’Amministrazione, nell’ambito dei servizi di manutenzione straordinaria e a richiesta, il Gestore del<br />
Servizio dovrà provvedere alla preventivazione delle attività, con definizione puntuale ed estimativa delle<br />
risorse che dovranno essere coinvolte nella effettuazione degli interventi.<br />
La preventivazione viene sviluppata attraverso la redazione di computi metrici estimativi dopo aver condiviso<br />
le azioni correttive con l’Amministrazione e quindi realizzato gli elaborati grafici necessari.<br />
Ai fini della esecuzione dell’attività, l’Aggiudicataria predispone il preventivo in relazione alla richiesta<br />
d’intervento da parte dell’Amministrazione; il predetto preventivo è di norma sottoposto all’autorizzazione del<br />
Building Manager mediante approvazione del medesimo.<br />
La Richiesta di Intervento contiene tutte le informazioni necessarie alla identificazione dell’intervento, alla<br />
sua pianificazione/programmazione, alla definizione del costo complessivo (se rientrante nell’ambito di<br />
applicazione della manutenzione straordinaria e a richiesta) ed il riferimento alla segnalazione che l’ha<br />
generato.<br />
Il preventivo deve essere predisposto preventivamente all’esecuzione e dovrà essere trasmesso per<br />
approvazione del Building Manager in tempo utile per consentire lo svolgimento dell’attività nel rispetto dei<br />
tempi di esecuzione definiti.<br />
In particolare, il preventivo, deve essere trasmesso al Building Manager entro 48 (quarantotto) ore dalla fine<br />
del sopralluogo.<br />
E’ obbligo dell’Aggiudicataria verificare i livelli autorizzativi e, recepite le autorizzazioni, provvedere<br />
all’esecuzione.<br />
Per gli interventi classificati come “indifferibili”, la Richiesta di Intervento avrà carattere consuntivo, fermi<br />
restando i tempi di trasmissione del preventivo al Building Manager e l’ottenimento della necessaria<br />
approvazione.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 123 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
In caso di mancata autorizzazione preventiva da parte del Building Manager, ad eccezione degli interventi<br />
“indifferibili” per i quali non è richiesta preventiva autorizzazione, l’Aggiudicataria si dovrà assumere l’onere<br />
dell’intervento effettuato senza autorizzazione e degli eventuali disagi arrecati all’Amministrazione e<br />
all’utenza.<br />
L’iter di preventivazione deve essere gestito dall’Aggiudicataria esclusivamente mediante l’utilizzo del<br />
Sistema Informativo di cui all’art. 4.2 del presente Capitolato.<br />
I servizi di preventivazione sono parte integrante del servizio di conduzione e manutenzione ordinaria e<br />
programmata e, pertanto, ricompresi nel relativo corrispettivo, secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3<br />
di questo capitolato.<br />
ART. 3.3 – ANAGRAFICA TECNICA<br />
L’Aggiudicataria ha l’onere di verificare i dati consegnati dall’Amministrazione e di aggiornare, per tutta la<br />
durata dell’appalto, tutte le informazioni costituenti l’Anagrafica Tecnica, attraverso l’utilizzo del Sistema<br />
Informativo di cui all’art. 4.2 del presente Capitolato.<br />
E’ obbligo dell’Aggiudicataria provvedere all’aggiornamento completo dell’anagrafica tecnica con cadenza<br />
almeno quadrimestrale.<br />
I servizi di anagrafica tecnica sono parte integrante del servizio di conduzione e manutenzione ordinaria e<br />
programmata e, pertanto, ricompresi nel relativo corrispettivo, secondo quanto meglio specificato all’art. 1.3<br />
di questo capitolato.<br />
La creazione dell’anagrafe tecnica è compresa in un piano organico integrato di servizi e strutturata in<br />
maniera tale da costruire una precisa ricognizione dell’Edificio, attraverso un processo logico di conoscenza<br />
in termini tecnici e documentali.<br />
Affinché le varie attività inerenti il complesso immobiliare (quali la gestione tecnica e amministrativa, la<br />
conduzione e la manutenzione) assumano valore di strategia globale nell’ambito dello sviluppo e del<br />
miglioramento del servizio, deve essere realizzato un processo anagrafico che permetta di giungere ad una<br />
conoscenza dettagliata e ad una corretta valutazione di ogni componente/sottosistema del sistema edilizioimpiantistico,<br />
quindi ad una definizione della reale consistenza dell’Edificio e dei fabbisogni manutentivi.<br />
Il processo di conoscenza viene attuato attraverso l’attività di censimento, rilievo e ridisegno dell’Edificio:<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
⇒ rilievo geometrico-funzionale: rilievo della geometria delle aree esterne, della parte esterna dell’Edificio,<br />
della distribuzione interna degli spazi e delle loro caratteristiche più rilevanti (altezze, dislivelli, quote<br />
altimetriche, ecc.); suddivisione degli spazi rilevati in piani e vani; rilievo delle destinazioni d’uso;<br />
⇒ individuazione, per ogni impianto presente, degli oggetti costitutivi (stabili, ausiliari, impianti, macchine,<br />
componenti, ecc.); locazione fisica degli oggetti/elementi tecnici rilevati all’interno della struttura fisica<br />
dell’Edificio; dalle informazioni raccolte attraverso il rilievo geometrico dell’Edificio sono inoltre desunte<br />
le consistenze (superfici nette e lorde e cubatura);<br />
⇒ rilievo dei dati (conoscitivo): rilievo delle caratteristiche qualitative e tecniche degli oggetti/elementi<br />
tecnici, sia relativi alla parte edile che impiantistica dell’Edificio; acquisizione dei dati di targa significativi<br />
per l’erogazione dei servizi di manutenzione, per i vari elementi impiantistici; registrazione dello stato<br />
conservativo degli elementi oggetto di censimento;<br />
⇒ rilievo fotografico: documentazione visiva delle caratteristiche peculiari dell’Edificio oggetto di analisi<br />
(percorso fotografico) e delle varie tipologie di elementi tecnici presenti nell’Edificio (rilievo fotografico<br />
conoscitivo);<br />
⇒ rilievo documentale: acquisizione della documentazione di legge e dei dati normativi finalizzati ad una<br />
corretta erogazione dei servizi di manutenzione (certificati, autorizzazioni, date di validità e/o scadenza<br />
dei vari documenti, ecc.); il rilievo documentale è svolto mettendo in correlazione i documenti ed<br />
autorizzazioni con gli oggetti/elementi tecnici rilevati ed interessati dai documenti reperiti; sono inoltre<br />
raccolti i dati urbanistici e catastali relativi all’Edificio oggetto di rilievo.<br />
Seguono le procedure di controllo che possono essere:<br />
⇒ di tipo automatico: sulla congruenza dei dati relativi al rilievo conoscitivo;<br />
⇒ di tipo manuale: verifica della rispondenza degli elaborati prodotti alle specifiche tecniche e verifica di<br />
tutte le misure del rilievo geometrico e tutti i dati conoscitivi raccolti sul campo.<br />
I dati raccolti e controllati confluiscono in un data base nell’ambito del Sistema Informativo, collettore di tutte<br />
le informazioni rilevate sullo Stato di Fatto patrimoniale dell’Edificio.<br />
In questo contesto la formazione e la gestione dell’anagrafica tecnica assumono un ruolo di primaria<br />
importanza in quanto finalizzate all’acquisizione ed al costante aggiornamento delle informazioni che<br />
alimentano il sistema informativo.<br />
L’insieme dei dati deve essere gestito in modo dinamico con un costante aggiornamento del database, in<br />
relazione agli interventi che, effettuati su elementi tecnici oggetto di manutenzione o su beni oggetto del<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
servizio, ne determinano una variazione quantitativa e/o qualitativa e/o dello stato conservativo/funzionale, in<br />
particolare:<br />
⇒ variazione della consistenza (superfici, volumetrie, altezze, numero dei piani, caratteri dimensionali e<br />
spaziali, anche a seguito di acquisizioni e dismissioni);<br />
⇒ caratteri funzionali (distribuzione e destinazione d’uso degli ambienti);<br />
⇒ impianti tecnologici, con stato di fatto, interventi manutentivi e di adeguamento;<br />
⇒ dati riguardanti lo stato di conservazione e manutentivo;<br />
⇒ dati riguardanti una indicazione sommaria degli interventi da eseguire.<br />
L’immissione dei dati deve essere effettuata entro un termine massimo di 5 (cinque) giorni lavorativi<br />
dall’esecuzione dell’intervento stesso.<br />
Le informazioni generate dalla Gestione dell’Anagrafica Tecnica devono essere utilizzate oltre che per<br />
l’aggiornamento del Piano Dettagliato degli Interventi e del Programma Operativo degli Interventi anche per<br />
la ottimale gestione dei servizi di manutenzione.<br />
Con cadenza semestrale, entro e non oltre il quindicesimo giorno del mese successivo al semestre oggetto<br />
di rilevazione, a partire dalla data di consegna degli elaborati anagrafici, l’Aggiudicataria deve consegnare<br />
all’Amministrazione un “report” contenente almeno le seguenti informazioni:<br />
⇒ gli aggiornamenti alle consistenze oggetto del servizio, con l’evidenza degli effettivi aggiornamenti<br />
eseguiti sugli elaborati grafici e/o alfanumerici;<br />
⇒ la sintesi sullo stato di conservazione dell’Edificio con evidenza delle situazioni di criticità riscontrate.<br />
L’Anagrafica Tecnica è composta dall’insieme dei dati relativi alle strutture/impianti, relativi all’Edificio, che<br />
razionalmente inseriti nel Sistema Informativo integrato permettono:<br />
⇒ l’immediata individuazione e valutazione di ogni componente;<br />
⇒ la pianificazione e gestione delle attività manutentive;<br />
⇒ l’aggiornamento continuo dei dati anagrafici in funzione delle attività manutentive svolte.<br />
Il piano delle consegne degli output relativi alla verifica dell’Anagrafica Tecnica costituisce il Piano di<br />
Controllo dell’Anagrafica.<br />
I modelli indicativi per la costituzione delle schede di anagrafica, a titolo puramente esemplificativo ma non<br />
limitativo, sono i seguenti:<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Scheda Anagrafica Manutenzione Impianti Elettrici<br />
Componenti soggetti a<br />
rilievo visivo<br />
Dati Tipologici<br />
Quadro Elettrico<br />
Costruttore, modello, n° identificazione, grado IP, corrente nominale, corrente<br />
esercizio, frequenza, potere d'interruzione, anno di fabbricazione, dimensioni reali<br />
dell'armadio di contenimento<br />
Quadro Ascensore<br />
Quadro prese e<br />
interruttori<br />
Quadro Sinottico<br />
Quadro Ricarica<br />
Batterie<br />
Batterie Rifasamento<br />
Gruppi Statici di<br />
Continuità<br />
Accumulatori<br />
Stazionari<br />
Gruppi Elettrogeni<br />
Trasformatori<br />
Orologio<br />
Prese Forza Motrice<br />
Interruttori Luce<br />
Lampade<br />
Lampade d’emergenza<br />
Orologio Pilota<br />
Dispersori Messa a<br />
Terra<br />
Dispersori Scariche<br />
Atmosferiche<br />
Marca, Modello e Tipologia<br />
Marca e Modello, Dotazione<br />
Marca e Modello<br />
Marca , Modello e Potenza<br />
Marca e Modello<br />
Marca e Modello e Potenza<br />
Marca e Modello e Potenza<br />
Marca, modello, anno di costruzione, n°di serie, caratteristiche radiatore,<br />
caratteristiche motore, caratteristiche alternatore<br />
Marca, costruttore, tensione di corto circuito Vcc%, potenza KwA<br />
Tipologia (es. Marcatempo)<br />
Tipologia<br />
Tipologia<br />
Tipologia fonte luminosa, numero fonte e potenza<br />
Marca, modello, tipologia fonte luminosa, numero fonte e potenza<br />
Marca e Modello<br />
Marca e Modello<br />
Marca e Modello<br />
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Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Scheda Anagrafica Manutenzione Impianti Riscaldamento<br />
Componenti soggetti<br />
a rilievo visivo<br />
Caldaia<br />
Dati Tipologici<br />
Marca, modello, n°fabbrica, anno di costruzione, Potenza termica utile, potenza al<br />
focolare, pressione idrostatica max d'esercizio, temperatura max ammissibile<br />
Bruciatore<br />
Serbatoio<br />
Combustibile<br />
Camini e canali fumo<br />
Rampe Gas<br />
Serbatoi inerziali<br />
Elettrovalvola<br />
Valvole di sicurezza<br />
Valvole di Scarico<br />
Termico<br />
Valvole Intercettazione<br />
Combustibile<br />
Vasi Espansione<br />
Radiatori<br />
Pressostati<br />
Termostati<br />
Produttore di vapore<br />
Sistema Supervisione<br />
Centraline di<br />
regolazione<br />
Valvole a 2 Vie<br />
Valvola a 3 Vie<br />
Valvola a 4 Vie<br />
Valvola Motorizzata<br />
Pompe<br />
Ventilconvettori<br />
Marca, Modello,N° Matricola, Tensione d’alimentazione<br />
Marca, Costruttore, Capacità<br />
Marca, Costruttore, Capacità<br />
Marca, Rispondenza Norme Uni<br />
Marca, Costruttore, Capacità<br />
Marca, Modello, Tipo, N° di serie<br />
Pressione di taratura bar, Diametro nominale<br />
Marca, modello, temperatura di taratura, grado di protezione,<br />
diametro nominale<br />
Marca, tipo, n°serie, diametro nominale, pressione nominale<br />
Marca, modello, Tipologia, capacità, pressione max, serie, anno di fabbricazione<br />
Materiale ,dotazione<br />
Servizio, Marca e Modello<br />
Servizio, Marca e modello<br />
Marca, Modello, Tipologia e Servizio<br />
Dati di targa<br />
Dati di targa<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello, Tipologia Diametro Nominale,<br />
Marca, modello, portata Lt/h, prevalenza, potenza Hp<br />
Marca, modello, potenza termica e frigorifera<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 128 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Scheda Anagrafica Manutenzione Impianti Raffrescamento<br />
Componenti<br />
soggetti a rilievo<br />
visivo<br />
Unita Trattamento<br />
Aria<br />
Estrattori<br />
Presso stati<br />
Termostati<br />
Gruppi Frigo<br />
Scambiatori<br />
Torri Evaporative<br />
Sistema<br />
Supervisione<br />
Centralina di<br />
regolazione<br />
Valvola a 2 Vie<br />
Valvola a 3 Vie<br />
Valvola a 4 Vie<br />
Valvola Motorizzata<br />
Ventilatori<br />
Pompe<br />
Ventilconvettori<br />
Bocchette Ripresa<br />
aria<br />
Bocchette Mandata<br />
aria<br />
Dati Tipologici<br />
Marca, modello, portata d'aria, pressione statica, potenza Hp,<br />
alimentazione in volt, Kcal/h<br />
Marca, modello, portata, potenza, servizio<br />
Servizio, Marca, Modello<br />
Servizio, Marca, Modello<br />
Marca, modello, potenza frigorifera frig/h, corrente nominale A, potenza elettrica Kw<br />
Marca, modello, costruttore, n°fabbrica, pressione max, anno di Costruzione<br />
Marca, modello, potenza, portata d'acqua, tipologia ventilatori<br />
Dati di targa<br />
Dati di targa<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello, Tipologia Diametro Nominale<br />
Tipologia Ventilatore<br />
Marca, modello, portata Lt/h, prevalenza, potenza Hp<br />
Marca, modello, potenza termica e frigorifera<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 129 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Scheda Anagrafica Manutenzione Impianto Idrico-Sanitario<br />
Componenti<br />
soggetti a rilievo<br />
visivo<br />
Dati Tipologici<br />
Addolcitori<br />
Bollitori<br />
Serbatoi d’accumulo<br />
Autoclave<br />
Pompe Dosatrici<br />
Disconnettori<br />
Idraulici<br />
Scaricatore di<br />
condensa<br />
Valvole di sicurezza<br />
Valvole miscelatrici<br />
Regolatore Idraulico<br />
di pressione<br />
Apparecchi Sanitari<br />
Boiler Elettrici<br />
Pozzetti e Chiusini<br />
Vasche di<br />
decantazione<br />
Ventilatori<br />
Cappe<br />
Griglie<br />
Aspiratori<br />
Marca, Modello, Portata<br />
Marca, Modello, Capacità Lt<br />
Costruttore, Materiale, Capacità Lt<br />
Marca, modello, capacità Lt, N°fabbrica, Data di costruzione,<br />
Pressione max, Temperatura max C°, Tipo membrana<br />
Marca, modello, portata Lt/h, prevalenza, potenza Hp<br />
Costruttore, diametro nominale, pressione max esercizio<br />
Marca, Modello , Pressione<br />
Pressione di taratura, Diametro Nominale<br />
Marca, Modello, Diametro nominale<br />
Marca, Modello, Portata<br />
Marca, Materiale, Tipologia componente<br />
Marca, Modello, Capacità<br />
Tipologia e dimensioni<br />
Tipologia e dimensioni<br />
Marca, Tipologia<br />
Marca, Tipologia<br />
Marca, Tipologia<br />
Marca, Modello, Portata e Potenza<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 130 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Scheda Anagrafica Manutenzione Impianti Antincendio<br />
Componenti<br />
soggetti a rilievo<br />
visivo<br />
Centrale Antincendio<br />
Gruppo di<br />
pressurizzazione<br />
Serbatoi Accumulo<br />
VV.FF.<br />
Vasche di Raccolta<br />
VV.FF.<br />
Sprinkler<br />
Naspi<br />
Idranti<br />
Estintori Portatili<br />
Estintori Carellati<br />
Pulsante Allarme<br />
Avvisatore Acustico<br />
Segnale Luminoso<br />
Antincendio<br />
Rivelatori Fumo<br />
Serrande<br />
Tagliafuoco<br />
Filtri Antincendio<br />
Poret REI<br />
Tagliafuoco<br />
Magnete Sgancio<br />
Porte<br />
Segnali Percorsi<br />
d’esodo<br />
Marca, Modello, N° di serie<br />
Dati Tipologici<br />
Marca, modello, prevalenza, alimentazione, portata<br />
Marca, Materiale, Capacità<br />
Materiale, Capacità<br />
Tipologia impianto<br />
Marca , Modello, Materiale cassetta<br />
Tipologia, Classe Uni<br />
Marca, tipo carica, quantità carica, scadenza, ultima revisione,<br />
classe antincendio<br />
Marca, tipo carica, quantità carica, scadenza, ultima revisione,<br />
classe antincendio<br />
Marca, ultima revisione<br />
Marca, ultima revisione<br />
Marca, ultima revisione<br />
Marca, ultima revisione<br />
Marca, modello, tipologia, resistenza REI, dimensioni<br />
Marca, modello, tipologia, resistenza REI, dimensioni<br />
Dati di Targa<br />
Marca, ultima revisione<br />
Marca, ultima revisione<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 131 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Scheda Anagrafica Manutenzione Impianti di Sicurezza e Controllo Accessi<br />
Componenti<br />
soggetti a rilievo<br />
visivo<br />
Centrale<br />
Antintrusione<br />
Rilevatori<br />
Presenza<br />
Sirene<br />
Centrale<br />
Accessi<br />
Telecamere<br />
Metal Detector<br />
Lettori Badge<br />
di<br />
Controllo<br />
Cancelli Automatici<br />
Porte Automatiche<br />
Barre Motorizzate<br />
Dati Tipologici<br />
Marca, Modello, N° di serie, Alimentazione<br />
Marca, Modello, N° di serie, Alimentazione<br />
Marca, Modello, N° di serie, Alimentazione<br />
Marca, Modello, N° di serie, Alimentazione<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Marca, Modello<br />
Scheda Anagrafica Manutenzione Impianti Elevatori<br />
Componenti soggetti<br />
a rilievo visivo<br />
Motore<br />
Cabina<br />
Tipologia, Marca, Modello, Potenza<br />
Dati Tipologici<br />
Costruttore, N° di serie, N° di matricola, Portata Max<br />
In concomitanza con l’attività di verifica, rilievo e restituzione, per ciascuno degli impianti relativi al servizio<br />
attivato, deve essere espressa una valutazione sullo stato conservativo/funzionale e sullo stato di<br />
adeguamento normativo.<br />
Tale valutazione deve essere intesa come un giudizio di massima sulle condizioni di conservazione, sullo<br />
stato funzionale dei componenti impiantistici (rendimento impiantistico). Il giudizio è finalizzato sia allo<br />
sviluppo della politica manutentiva (convenienza tecnica) che alla pianificazione e preventivazione del<br />
singolo intervento manutentivo occorrente.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 132 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Lo stato conservativo degli elementi tecnici deve essere monitorato per tutta la durata del Contratto di<br />
fornitura garantendo la reportistica di cui al paragrafo precedente.<br />
Il servizio comprende anche il rilevamento “a vista” dello stato di adeguamento normativo degli impianti e<br />
delle relative condizioni di sicurezza; a titolo indicativo tale attività consiste:<br />
nella verifica dell’esistenza e della validità delle certificazioni e delle autorizzazioni di legge occorrenti;<br />
nella verifica della rispondenza della singola unità tecnologica alla normativa tecnica di funzionamento e<br />
di sicurezza;<br />
nell’individuazione, per ciascuna unità tecnologica interessata, della data entro la quale occorre<br />
richiedere agli Enti preposti la prossima visita ispettiva di legge.<br />
Contestualmente all’attività di aggiornamento della Anagrafica Tecnica viene effettuata l’attività di<br />
restituzione grafica computerizzata.<br />
L’attività di restituzione deve prevedere almeno la consegna di:<br />
planimetrie di tutti i piani dell’Edificio con posizionamento dei componenti principali e dei terminali<br />
oggetto del Servizio di Manutenzione attivato;<br />
planimetrie degli ambienti di seguito elencati, se i componenti rientrano tra quelli oggetto del servizio:<br />
⇒ centrali termiche e sottostazioni;<br />
⇒ centrali frigorifere e sottostazioni CDZ;<br />
⇒ quadri elettrici;<br />
⇒ locali gruppi elettrogeni e gruppi di continuità e rifasamento;<br />
⇒ locali batterie;<br />
⇒ locali cabine di trasformazione MT/BT e/o cabine elettriche MT/BT;<br />
⇒ centrali idriche e antincendio;<br />
⇒ locali centraline TVCC, controllo accessi;<br />
documenti di disposizione funzionali:<br />
⇒ schemi a blocchi dove si illustri l’assetto globale dell’impianto mediante blocchi che rappresentano<br />
l’insieme di componenti;<br />
⇒ schemi funzionali in cui venga mostrato il funzionamento dei sistemi o apparecchiature afferenti al<br />
servizio attivato, per mezzo di circuiti teorici, senza necessariamente tener conto dei dispositivi<br />
utilizzati per l’attuazione delle funzioni stesse.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 133 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
La tipologia degli output di restituzione deve essere chiaramente funzionale al tipo di Servizio di<br />
Manutenzione attivato.<br />
Negli elaborati grafici devono essere riportate le quote scelte. A titolo esemplificativo, nelle piante, devono<br />
essere chiaramente indicate la quota del piano di sezione e le quote dei piani di calpestio.<br />
La quota del piano di sezione deve essere scelta in modo da presentare il maggior numero di informazioni<br />
possibili sull’edificio in questione (porte, finestre, etc.).<br />
Devono essere inoltre elaborate tabelle alfanumeriche in formato Excel riassuntive della consistenza del<br />
singolo edificio, con l’elenco dei componenti tecnologici, suddivise per colonne, riportanti i dati raccolti in<br />
sede di verifica e censimento.<br />
Gli elaborati grafici devono tutti essere forniti in:<br />
formato grafico vettoriale secondo lo standard DWG di Autocad nell’ultima versione disponibile sul<br />
mercato;<br />
formato cartaceo (almeno 3 copie). In generale la rappresentazione dei componenti e terminali<br />
impiantistici rilevati sul campo, avviene adottando una scala di rappresentazione 1:<strong>10</strong>0, salvo i casi in cui<br />
la pianta non rientri nel formato UNI A0, allora viene adottata una rappresentazione in scala 1:200<br />
complessiva del piano e delle rappresentazioni in scala 1:<strong>10</strong>0 di porzioni di pianta.<br />
Deve inoltre essere fornito un indice dettagliato dei documenti consegnati all’Amministrazione.<br />
Gli elaborati sono prodotti utilizzando gli standard definiti dalle norme di riferimento ed in particolare:<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
♦<br />
UNI 73<strong>10</strong>-74 – Cartografia urbana. Rappresentazione convenzionale di aggregati urbani storici<br />
prevalentemente caratterizzati da edilizia multipiana;<br />
UNI 3972 – Disegni tecnici, tratteggi per la rappresentazione dei materiali;<br />
UNI 3968 – Tipi e grossezze di linee;<br />
UNI 936 – Disegni tecnici, formati e disposizione degli elementi grafici dei fogli da disegno;<br />
UNI 938 – Disegni tecnici, formati e piegature dei fogli;<br />
UNI 7559 parte I e II – scritturazioni e caratteristiche unificanti;<br />
UNI 8187 – Disegni tecnici, riquadro delle iscrizioni;<br />
UNI 9511 – Disegni tecnici, rappresentazione delle installazioni;<br />
CEI 3-41 – Insieme di caratteri grafici codificati da usare nella preparazione di documenti utilizzati<br />
nell’elettrotecnica e per lo scambio di informazioni;<br />
D.M. del 30 novembre 1983 – Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 134 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Tutti gli elaborati devono risultare tra loro correlati, in ordine al contenuto, in modo che sia possibile<br />
derivarne tutte le informazioni utili.<br />
L’archiviazione dei dati nel database del Sistema Informativo deve essere eseguita in maniera sistematica<br />
secondo il sistema di codifica delle componenti dei sistemi edificio/impianti previsto dalla norma UNI 8290.<br />
Ciascuna delle seguenti categorie impiantistiche, associate ai Servizi di Manutenzione attivati, deve essere<br />
restituita su appositi layers di restituzione grafica:<br />
Impianto Elettrico;<br />
Impianto Idrico sanitario,<br />
Impianto di Riscaldamento;<br />
Impianto di Raffrescamento;<br />
Sistema di Supervisione e Regolazione Automatica<br />
Impianto Antincendio;<br />
Impianti di antintrusione e controllo accessi;<br />
Impianti Speciali<br />
Strutture edili ed affini<br />
Aree a verde<br />
L’effettiva classificazione dei layers da utilizzare in sede di erogazione del servizio sarà concordata con<br />
l’Amministrazione in fase di pianificazione del servizio.<br />
Le planimetrie devono contenere oltre ai blocchi rappresentativi dei componenti e dei terminali impiantistici,<br />
anche:<br />
• il codice alfanumerico identificativo di ciascuno, al quale verranno associate le relative caratteristiche<br />
tecniche implementate nelle tabelle excel di Consistenza Impianti;<br />
• codice numerico progressivo d’ambiente;<br />
• destinazione d’uso per ciascun ambiente;<br />
• altezza degli ambienti;<br />
• superficie lorda e netta di ciascun ambiente;<br />
• versi di salita delle rampe e delle scale;<br />
• versi d’ingresso ai piani;<br />
• versi di apertura delle porte;<br />
• elementi igienico-sanitari nei bagni.<br />
Si precisa che i grafici devono essere dotati di opportune polilinee propedeutiche alla definizione delle<br />
informazioni dimensionali (superfici) richieste.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 135 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
E’ altresì onere a carico dell’Aggiudicataria provvedere, su richiesta dell’Amministrazione e sulla base<br />
dell’anagrafica tecnica raccolta, all’aggiornamento del “Fascicolo del Fabbricato” degli Edifici.<br />
***<br />
I criteri associati alla valutazione sintetica delle condizioni di conservazione ed uso degli elementi tecnici, al<br />
rilievo e alla raccolta dei dati inerenti gli elementi tecnici e al conseguente aggiornamento dell’anagrafica<br />
tecnica possono essere indicati come proposta migliorativa in sede di Offerta Tecnica.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 136 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
SEZIONE 4<br />
SERVIZIO DI “CALL CENTER / HELP DESK” E SISTEMA INFORMATIVO<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 137 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
ART. 4.1 –SERVIZIO DI “CALL CENTER / HELP DESK”<br />
L’Aggiudicataria deve mettere a disposizione dell’Amministrazione, presso la sede dell’Amministrazione<br />
medesima e per tutta la durata dell’appalto, un apposito “Call Center / Help Desk” dotato di operatore<br />
qualificato, con obbligo di presenza fissa secondo termini e modalità nel seguito descritte, che funga da<br />
centro di ricezione e gestione delle chiamate e, pertanto, finalizzato a raccogliere le richieste di intervento e<br />
a gestire il relativo intervento e ogni diversa segnalazione attinente il servizio espletato.<br />
Il “Call Center / Help Desk” e il predetto operatore, la cui sede operativa è situata presso la sede<br />
dell’Amministrazione, si pone quale punto di contatto dell’utenza per le richieste di informazione, assistenza<br />
e servizio, veicolando il coordinamento dei processi informativi di supporto all’attivazione, al controllo ed alla<br />
risoluzione delle richieste utente e di supporto al controllo dei servizi erogati e della Customer Satisfaction<br />
dell’utente medesimo.<br />
Le informazioni raccolte quotidianamente dal sistema Call Center / Help Desk confluiscono tutte nel<br />
database del Sistema Informativo di cui all’art. 4.2 del presente capitolato.<br />
I costi di attivazione e mantenimento del sistema di “Call Center / Help Desk” (comprese le risorse addette<br />
all’esecuzione del servizio) sono ricomprese nel corrispettivo per i servizi ordinari e programmati di<br />
conduzione e manutenzione.<br />
L’attivazione del servizio di “Call Center / Help Desk” è richiesta dal Direttore dell’Esecuzione del Servizio e/o<br />
dai Building Managers.<br />
L’Aggiudicataria, titolare della fornitura del servizio, si impegna a collaborare con il Direttore dell’Esecuzione<br />
del Servizio e/o con i Building Managers per la pronta attivazione e gestione dello stesso fornendo quanto di<br />
sua competenza.<br />
Gli orari di ricezione chiamate saranno tutti i giorni dell’anno – esclusi sabato, domenica e festivi – dalle ore<br />
09:00 alle ore 18:00.<br />
Resta inteso che, in presenza di particolari e motivate circostanze di necessità e urgenza, l’Amministrazione<br />
si riserva l’eventuale attivazione del “Call Center / Help Desk” anche in orari e giorni esclusi.<br />
L’Aggiudicataria si impegna inoltre a rendere attivo un numero telefonico presidiato per gli intervalli di tempo<br />
non coperti dagli operatori telefonici del servizio di Call Center / Help Desk: il suddetto numero telefonico<br />
presidiato sarà attivato direttamente in automatico dal Call Center con trasferimento della chiamata<br />
proveniente dall’utenza.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 138 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Tale “Call Center” avrà un numero di telefono e di fax dedicati in modo tale da poter gestire le seguenti<br />
attività:<br />
a) richieste di chiarimento sulle modalità di invio e di formalizzazione della richiesta di intervento;<br />
b) ricezione e smistamento di segnalazioni e richieste di intervento;<br />
c) richieste relative allo stato delle segnalazioni e degli eventuali interventi conseguenti, in corso o<br />
programmati;<br />
d) richieste di chiarimento sui servizi oggetto del presente Capitolato;<br />
e) gestione dei solleciti;<br />
f) gestione dei reclami.<br />
Ad ogni chiamata ricevuta, l’Operatore del “Call Center” dovrà assegnare un numero progressivo alla<br />
chiamata e classificarla tra le tipologie di cui sopra o in conformità alle modalità attuative previste dal sistema<br />
informativo adottato.<br />
Al “Call Center” sarà inoltre demandata la registrazione di eventuali segnalazioni effettuate tramite fax.<br />
Le segnalazioni raccolte dal “Call Center” devono essere esaminate dal Building Manager che provvede alla<br />
definizione puntuale delle modalità operative.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 139 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
ART. 4.2 – SISTEMA INFORMATIVO<br />
La Regione Lombardia è dotata di un “Sistema Informativo di Supporto Decisionale e Operativo”<br />
(denominato SISDO) per il Facility e il People Service Management utilizzato per la gestione integrata, sia<br />
del mantenimento di tutte le componenti fisiche dell’Edificio, sia dell’organizzazione e della conduzione di<br />
tutte le attività necessarie per le sue funzioni.<br />
SISDO è a disposizione di Infrastrutture Lombarde, inserendosi quindi all’interno di un modello di riferimento<br />
ampio (modello allargato) proprio del Sistema Lombardo.<br />
L’Amministrazione fornirà all’Aggiudicataria, per tutto il periodo di vigenza del contratto di fornitura, il<br />
suddetto Sistema Informativo indispensabile per la gestione integrata, sia del mantenimento di tutte le<br />
componenti fisiche dell’Edificio, sia dell’organizzazione e della conduzione di tutte le attività necessarie per le<br />
sue funzioni oltre che per il supporto delle attività operative e per il controllo dei servizi resi<br />
dall’Aggiudicataria stessa, unitamente alla cessione delle licenze software minime necessarie alla gestione.<br />
Successivamente alla sottoscrizione del Contratto di appalto e con congruo anticipo rispetto alla data di<br />
inizio di erogazione dei servizi, l’Amministrazione organizzerà un corso di formazione all’uso del sistema per<br />
personale abilitato nominato dall’Aggiudicataria (ivi incluso il personale dell’Aggiudicataria adibito al Servizio<br />
di “Call Center / Help Desk”), il cui elenco nominativo e livello di accesso dovrà essere formalizzato<br />
all’interno del Verbale di Consegna.<br />
Il Sistema Informativo sarà integrato con il servizio di “Call Center / Help Desk”, così da poter gestire i dati<br />
caratteristici relativi alle richieste d’intervento ed a tutti i dati statistici correlati alle chiamate in ingresso; sarà<br />
utilizzato per la gestione informatizzata di tutti i documenti utili allo svolgimento delle attività e dell’Anagrafica<br />
Tecnica dei beni edilizio/impiantistici.<br />
Il Sistema Informativo integra, infatti, un modulo software per l’inserimento e la gestione informatica delle<br />
richieste di intervento ricevute dal “Call Center / Help Desk”. L’inserimento delle richieste di intervento<br />
ricevute avviene a cura dell’operatore “Call Center – Help Desk”.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 140 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
SEZIONE 5<br />
PROCEDURE E DOCUMENTI<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 141 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
ART. 5.1 – PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ: PROGRAMMA<br />
OPERATIVO DEGLI INTERVENTI (POI)<br />
Per “Pianificazione e programmazione delle attività” si intende l’insieme delle attività relative alla<br />
schedulazione temporale dei singoli interventi previsti dai protocolli del servizio di conduzione e<br />
manutenzione ordinaria e programmata che danno altresì origine al Programma Operativo degli Interventi<br />
(POI).<br />
Nella redazione di tale programma, l’Aggiudicataria si pone quale obiettivo la gestione ottimizzata delle<br />
risorse dedicate alla esecuzione dei servizi, in modo da massimizzarne l’efficienza.<br />
Il POI è inserito, a cura dell’Aggiudicataria nel Sistema Informativo messo a disposizione<br />
dall’Amministrazione, secondo modalità meglio specificate durante il corso di formazione degli operatori<br />
(vedi Art. 4.2 del capitolato).<br />
A titolo esemplificativo e non esaustivo, per ciascuna prestazione sarà prodotto un numero di pianificazioni<br />
pari alla frequenza stabilita.<br />
Ad esempio: se una prestazione va eseguita con frequenza bisettimanale, in un mese saranno prodotte due<br />
pianificazioni per la stessa prestazione.<br />
Di seguito è riportata una tabella esemplificativa nella quale vengono indicate due prestazioni diverse con<br />
due pianificazioni ciascuna.<br />
PIANIFICAZIONI<br />
Prestazione n°1<br />
Sistema tvcc consolle<br />
telecamera, controllo<br />
e/o prova<br />
funzionamento<br />
Sistema tvcc consolle<br />
telecamera, controllo<br />
e/o prova<br />
funzionamento<br />
Prestazione n°2<br />
Sistema tvcc consolle<br />
telecamera, pulizia<br />
generale<br />
Sistema tvcc consolle<br />
telecamera, pulizia<br />
generale<br />
SEDE PIANO EQ_STD FREQ<br />
DATA PRIMA DATA INIZIO DATA FINE<br />
PIANIFIC. PIANIFICATA PIANIFICATA<br />
Sistema tvcc<br />
Pirelli<br />
consolle 6 MESI 15/01/2009 15/01/2009 15/01/2009<br />
telecamera<br />
Sistema tvcc<br />
Pirelli<br />
consolle 6 MESI 15/01/2009 15/07/2009 15/07/2009<br />
telecamera<br />
Sistema tvcc<br />
Pirelli<br />
consolle 1 ANNO 15/01/2009 15/01/2009 15/01/2009<br />
telecamera<br />
Sistema tvcc<br />
Pirelli<br />
consolle 1 ANNO 15/01/2009 15/01/20<strong>10</strong> 15/01/20<strong>10</strong><br />
telecamera<br />
Le pianificazioni vengono generate automaticamente in relazione al periodo di competenza, sulla base dei<br />
termini di programmazione previsti dal sistema.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 142 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
Le date che risultano dalla generazione automatica potranno essere modulate o spostate in base a criteri di<br />
opportunità dell’Aggiudicataria o secondo le esigenze dell’Amministrazione.<br />
A livello di pianificazione dovranno essere specificate:<br />
- una data di inizio - pianificata: proposta dal sistema quale pianificazione automatica e modificabile<br />
dal responsabile della pianificazione;<br />
- una data di fine - pianificata: identificata in automatico con la suddetta data di inizio e modificabile<br />
ai fini dei servizi manutentivi svolti in più fasi temporali successive.<br />
Le pianificazioni sono eseguite a cura dell’Aggiudicataria e sono visibili dall’Amministrazione (Building<br />
Managers) e Regione Lombardia (Referenti di Sede) ai fini di eventuali modifiche che si ritenessero<br />
necessarie previo accordo con l’Aggiudicataria.<br />
La pianificazione è di tipo fisso ovvero, nel calcolo della nuova data di inizio pianificata, si parte sempre dalla<br />
data di partenza dei programmi e non dall’ultima data di inizio pianificata e nemmeno dalla data di chiusura<br />
effettiva dei lavori.<br />
Entro 45 (quarantacinque) giorni naturali e consecutivi dalla data della comunicazione del provvedimento di<br />
aggiudicazione definitiva della procedura di gara, l’Aggiudicataria consegna all’Amministrazione il<br />
programma operativo degli interventi (POI).<br />
Entro 30 (trenta) giorni naturali e consecutivi dalla data dell’approvazione, da parte dell’Amministrazione, il<br />
POI dovrà essere inserito, a cura dell’Aggiudicataria, nel Sistema Informativo messo a disposizione<br />
dall’Amministrazione, secondo modalità meglio specificate durante il corso di formazione degli operatori<br />
(vedi Art. 4.2 del capitolato).<br />
In caso di mancata consegna all’Amministrazione o di mancato inserimento nel sistema informativo del<br />
Programma Operativo degli Interventi nei termini sopra definiti, si applicheranno le penali di cui all’art. 21,<br />
lettera f) del Contratto.<br />
ART. 5.2 – GENERAZIONE E CHIUSURA DEGLI ORDINI DI LAVORO (ODL)<br />
Gli Ordini di Lavoro (ODL) rappresentano le attività di manutenzione ordinaria effettive che l’Aggiudicataria<br />
deve eseguire.<br />
La generazione degli ODL è eseguita dall’Aggiudicataria mediante una specifica visualizzazione del Sistema<br />
Informativo che ne consente la generazione automatica sulla base delle pianificazioni del servizio di cui al<br />
precedente art. 5.1.<br />
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Così come a livello di pianificazione, anche a livello di ODL devono essere specificate una data di inizio -<br />
pianificata ed una data di fine - pianificata.<br />
Una volta confermate le pianificazioni queste sono trasformate in ODL secondo il seguente criterio: per ogni<br />
pianificazione sarà creato un ODL con data di inizio - pianificata e data di fine - pianificata coincidenti<br />
rispetto a quelle della pianificazione effettuata.<br />
La creazione degli ODL avviene dopo l’approvazione, da parte dell’Amministrazione, della pianificazione<br />
effettuata nel Sistema Informativo.<br />
Il piano dei servizi manutentivi con cadenza mensile rimane fissato per il mese di competenza, mentre la<br />
chiusura dei singoli ODL può avvenire con maggiore flessibilità.<br />
Mediante l’utilizzo del Sistema Informativo, l’Aggiudicataria stampa i singoli ODL per il personale operativo<br />
addetto all’esecuzione dei servizi. L’ODL riporta i dati significativi dell’intervento, in particolare sede di<br />
riferimento, piano di riferimento, gruppo di programma, tipo di prestazione, data di inizio, data di fine, ecc…<br />
Sono inoltre accessibili apposite finestre ove inserire l’esito dell’attività o eventuali note in relazione a<br />
problemi riscontrati dall’operatore (esempio: impossibilità d’intervento per porte chiuse, con annotazione<br />
delle stanze non accessibili).<br />
L’Aggiudicataria deve trasferire tutte le informazioni raccolte nel Sistema Informativo ai fini della procedura di<br />
chiusura complessiva dell’ODL, imputando la data di chiusura, l’esito (completato, annullato, rinviato),<br />
l’operatore ed un commento.<br />
La chiusura dell’ODL attuata in più fasi temporali successive è attestata dall’Aggiudicataria nel giorno del<br />
completamento di tutte le attività ivi ricomprese.<br />
Entro 60 giorni dalla data di chiusura dell’ODL inserita dall’Aggiudicataria, l’Amministrazione si riserva di<br />
verificarne la corretta esecuzione al fine di addivenire alla “chiusura” definitiva dell’ODL (approvazione<br />
dell’ODL) nell’ambito del Sistema Informativo.<br />
In caso di non approvazione, l’Amministrazione ne contesta la chiusura apposta dall’Aggiudicataria<br />
inserendo la dizione “non eseguiti” o “non correttamente eseguiti” e generando nuovi ODL con conseguente<br />
applicazione delle penali a norma di contratto.<br />
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ART. 5.3 – VERBALE DI CONTROLLO (VDC)<br />
E’ l’elaborato mensile che riporta il controllo dello stato d’avanzamento delle attività previste nel POI, in<br />
relazione a ciascun ODL eseguito e approvato dall’Amministrazione (chiusura definitiva, vedi art. 5.2.),<br />
secondo la pianificazione / programmazione stabilita per il periodo di competenza.<br />
L’approvazione del VDC da parte del Building Manager, con tutte le annotazioni in esso riportate, vale come<br />
sola accettazione dell’avvenuta esecuzione del servizio e degli interventi eseguiti dall’Aggiudicataria.<br />
Al VDC dovrà essere allegato, per ogni servizio erogato e successivi Atti Aggiuntivi, un documento di sintesi<br />
contenente informazioni dettagliate relative ai singoli ODL effettuati, sia ordinari che straordinari.<br />
ART. 5.4 – PIANO DETTAGLIATO DEGLI INTERVENTI<br />
Il Piano Dettagliato degli Interventi (di seguito PDI) è il documento redatto dall’Aggiudicataria che<br />
rappresenta nel dettaglio la progettazione e pianificazione dei servizi dovuti.<br />
In tale documento sono inoltre riportati il calendario lavorativo per l’erogazione dei servizi, le informazioni di<br />
base per la gestione e il controllo del livello di servizio. Una volta approvato dall’Amministrazione, tale<br />
documento sarà parte integrante del Contratto.<br />
L’Aggiudicataria ha l'obbligo di presentare il Piano Dettagliato degli Interventi entro 45 (quarantacinque)<br />
giorni naturali e consecutivi dalla data della comunicazione del provvedimento di aggiudicazione definitiva<br />
della procedura di gara.<br />
Entro 30 (trenta) giorni naturali e consecutivi dalla data dell’approvazione del Piano Dettagliato degli<br />
Interventi (PDI), da parte dell’Amministrazione, il predetto Piano Dettagliato degli Interventi (PDI) dovrà<br />
essere inserito, a cura dell’Aggiudicataria, nel Sistema Informativo messo a disposizione<br />
dall’Amministrazione, secondo le modalità meglio specificate durante il corso di formazione degli operatori<br />
(vedi Art. 4.2 del capitolato).<br />
In caso di mancata consegna all’Amministrazione o di mancato inserimento nel sistema informativo del<br />
Piano Dettagliato degli Interventi nei termini sopra definiti, si applicheranno le penali di cui all’art. 21, lettera<br />
f), del Contratto.<br />
Il Piano Dettagliato degli Interventi è suddiviso in due sezioni relative a:<br />
I. Interventi per attività ordinarie;<br />
II. Calendario lavorativo;<br />
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I: Interventi per attività ordinarie<br />
In questa sezione del Piano Dettagliato degli Interventi dovranno essere contenute, per ogni servizio, tutte le<br />
attività definite dagli standard previsti nel presente Capitolato, o proposte dall’Aggiudicataria in fase di gara,<br />
nonché tutte le eventuali ulteriori personalizzazioni richieste dall’Amministrazione, suddivise in:<br />
interventi compresi, in base al Capitolato, nel servizio ordinario, considerando che, nel caso dei servizi di<br />
manutenzione degli impianti di cui alla Sezione 1 del presente capitolato, si considererà compresa nel<br />
corrispettivo pattuito qualsiasi attività di controllo e manutenzione, preventiva e periodica (anche qualora<br />
si richieda una frequenza maggiore rispetto a quanto indicato nei protocolli di manutenzione o altrimenti<br />
stabilito dal presente Capitolato) necessaria a garantire il corretto funzionamento degli impianti;<br />
interventi richiesti esplicitamente dall’Amministrazione o proposti dall’Aggiudicataria.<br />
La presente sezione dovrà comprendere informazioni quali la data di inizio di erogazione dei servizi, il tipo di<br />
intervento, la frequenza di intervento, le risorse necessarie (manodopera, materiali, attrezzature, etc.),<br />
l’oggetto (edificio, impianto, macchina etc.) su cui va effettuato l’intervento e la durata dell’intervento stesso.<br />
Tale sezione dovrà configurarsi come una pianificazione temporale delle attività ordinarie con individuazione<br />
dei luoghi di intervento relativamente a tutti i servizi prescelti dall’Amministrazione in riferimento agli immobili<br />
individuati.<br />
Nel processo di redazione del Piano Dettagliato degli Interventi, vale il principio della continuità del servizio;<br />
ciò significa che la pianificazione temporale delle attività dovrà tenere conto delle azioni effettuate dal<br />
precedente fornitore del servizio.<br />
Se viceversa non vi sia evidenza dell’effettuazione dell’attività programmata da parte del precedente<br />
fornitore del servizio, questa va prevista nel Piano Dettagliato degli Interventi entro 30 (trenta) giorni naturali<br />
e consecutivi dall’attivazione del servizio, comunque concordata con il Building Manager.<br />
Resta inteso che l’Aggiudicataria dovrà garantire la continuità dei servizi presi in carico e dovrà quindi<br />
coordinarsi – attraverso il Building Manager - con eventuali fornitori a cui è subentrata.<br />
II: Calendario lavorativo<br />
In questa sezione sarà riportato il calendario lavorativo relativo a ciascun Edificio oggetto dell’appalto e<br />
conterrà le informazioni necessarie per far sì che l’erogazione dei servizi non intralci le normali attività svolte<br />
nell’Edificio interessato.<br />
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In base a tale calendario dovranno quindi essere esplicitate, per ogni singolo servizio, modalità operative,<br />
giorni, orari e/o fasce orarie che dovranno essere rispettate nei vari periodi dell’anno, per l’erogazione del<br />
servizio stesso. In questa sezione saranno riportate anche le eventuali variazioni di orario rispetto a quanto<br />
inizialmente prescritto nel Capitolato.<br />
L’Amministrazione, una volta ricevuto il Piano Dettagliato degli Interventi, potrà entro il termine di 30 (trenta)<br />
giorni naturali e consecutivi:<br />
⇒ approvarlo, senza richiedere modifiche;<br />
⇒ far pervenire, a mezzo del Building Manager, le proprie deduzioni all’Aggiudicataria la quale dovrà<br />
redigere una nuova versione che tenga conto delle predette osservazioni entro i successivi 20 (venti)<br />
giorni naturali e consecutivi; eventuali ritardi nella presentazione delle risposte alle deduzioni<br />
dell’Amministrazione determina l’applicazione della penale a norma di Contratto.<br />
Il Piano Dettagliato degli Interventi, approvato dall’Amministrazione formerà parte integrante del Capitolato.<br />
Il Piano Dettagliato degli interventi dovrà essere aggiornato, a cura dell’Aggiudicataria, fermo restando che<br />
qualsiasi revisione dello stesso dovrà essere sottoposta al Building Manager dell’Amministrazione per<br />
approvazione/accettazione.<br />
L’aggiornamento del Piano Dettagliato degli Interventi è ammesso esclusivamente per variazioni inerenti i<br />
servizi ordinari.<br />
Si precisa, pertanto, che l’aggiornamento del Piano Dettagliato degli Interventi si riferisce a:<br />
⇒ variazione del numero e/o della modalità di erogazione dei servizi ordinari;<br />
⇒ variazioni nella consistenza (numero di immobili ed estensione);<br />
⇒ variazioni nella consistenza a seguito dell’anagrafica tecnica prodotta;<br />
⇒ variazione del calendario lavorativo dell’unità di gestione.<br />
Entro 30 giorni naturali e consecutivi dalla data del’approvazione del Piano Dettagliato degli Interventi (PDI)<br />
da parte dell’Amministrazione il predetto Piano Dettagliato degli Interventi (PDI) dovrà essere inserito, a cura<br />
dell’Aggiudicataria, nel Sistema Informativo messo a disposizione dall’Amministrazione, secondo modalità<br />
meglio specificate durante il corso di formazione degli operatori (vedi Art. 4.2 del Capitolato); in caso di<br />
mancato inserimento del PDI nel sistema informativo, nei termini sopra definiti, si applicheranno le penali a<br />
norma di contratto.<br />
Il PDI recepirà le proposte migliorative all’uopo formulate dall’aggiudicataria in sede di gara.<br />
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ART. 5.5 – VERBALE DI CONSEGNA E RICONSEGNA<br />
Il Verbale di Consegna rappresenta il documento con il quale l’Aggiudicataria prende formalmente in carico<br />
le strutture, gli impianti, i locali, le aree e le parti di Edificio ove i suddetti si trovano.<br />
Il Verbale dovrà essere redatto in duplice copia in contraddittorio tra l’Amministrazione e l’Aggiudicataria<br />
entro 30 (trenta) giorni dalla data di decorrenza del Contratto.<br />
La data di sottoscrizione del Verbale non costituisce la data di inizio di erogazione dei servizi, la quale<br />
avverrà a norma di Contratto.<br />
Il Verbale di Consegna dovrà prevedere le seguenti sezioni:<br />
Sezione 1: attestazione della presa in consegna dell’Edificio: contiene il dettaglio della consistenza<br />
dell’Edificio preso in carico dall’Aggiudicataria, con indicazione esplicita della tipologia e dei relativi<br />
quantitativi e dei corrispondenti servizi attivati, oltre all’elenco della documentazione e certificazione tecnica<br />
di legge rappresentativa della singola tipologia di impianto in possesso dell’Amministrazione, che la stessa<br />
consegna all’Aggiudicataria.<br />
Sezione 2: organizzazione dell’Aggiudicataria: riporta l’organigramma nominativo relativo alla struttura<br />
predisposta dall’Aggiudicataria per la gestione tecnica ed operativa dei servizi erogati;<br />
L’Edificio specificatamente indicato nel Verbale di Consegna deve essere riconsegnato alla scadenza<br />
dell’appalto, previa verifica in contraddittorio tra l’Amministrazione e l’Aggiudicataria, mediante un Verbale di<br />
Riconsegna attestante:<br />
(I)<br />
(II)<br />
(III)<br />
(IV)<br />
(V)<br />
lo stato delle strutture, impianti, locali, aree e le parti di Edificio ove questi si trovano, fermo restando<br />
che l’Edificio oggetto dell’appalto dovrà risultare, alla scadenza del Contratto, in stato manutentivo e di<br />
funzionamento degli impianti buono e comunque di livello non inferiore a quello posseduto dall’Edificio<br />
alla data della decorrenza del Contratto;<br />
rendimenti dei sistemi e rendimento globale medio stagionale;<br />
specifica dichiarazione resa per ciascun impianto a firma di professionista abilitato, attestante la<br />
permanenza della rispondenza normativa vigente all’atto del Verbale di Consegna o dell’adeguamento<br />
successivo degli impianti;<br />
la riconsegna di tutta la documentazione e certificazione tecnica di legge rappresentativa della singola<br />
tipologia di impianto originariamente consegnata all’Aggiudicataria dall’Amministrazione, fermo<br />
restando che l’eventuale inadempienza o omissione riscontrata nella tenuta di libretti, registri, ecc.,<br />
rispetto a quanto previsto dalle normative vigenti, sono a totale carico dell’Aggiudicataria;<br />
la consegna dell’Anagrafica Tecnica, secondo quanto meglio specificato all’art. 3.3 di questo<br />
Capitolato.<br />
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SEZIONE 6<br />
ONERI A CARICO DELLA SOCIETÀ AGGIUDICATARIA<br />
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ART. 6.1 – DISPOSIZIONI LEGISLATIVE DI RIFERIMENTO<br />
Le attività oggetto del presente appalto sono disciplinate dalla normativa europea, statale e regionale vigente<br />
in materia che deve intendersi integralmente richiamata ai fini del presente Capitolato.<br />
Inoltre, in via graduale, le attività oggetto del presente appalto sono disciplinate dalle norme regolamentari di<br />
emanazione locale inerenti alle attività medesime, che si intendono anch’esse integralmente richiamate ai<br />
fini del presente Capitolato.<br />
In particolare, l’Aggiudicataria deve eseguire le attività oggetto del presente appalto nella piena osservanza<br />
di leggi e regolamenti anche locali vigenti in materia di:<br />
• gestione dei servizi affidati;<br />
• sicurezza degli impianti di qualsiasi tipo;<br />
• smaltimento dei rifiuti speciali;<br />
• prevenzione incendi;<br />
• esercizio ascensori e montacarichi;<br />
• sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro;<br />
• assunzioni obbligatorie e patti sindacali;<br />
• tutela delle acque e trattamento delle acque reflue;<br />
• circolazione stradale, tutela e conservazione del suolo pubblico;<br />
• prevenzione della criminalità mafiosa;<br />
• superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche;<br />
• progettazione ed esecuzione di opere in muratura, ferro e cemento armato;<br />
• esecuzione di opere per lo Stato;<br />
• collaudi e certificazioni delle opere eseguite;<br />
• sicurezza cantieri;<br />
• D.I.A. e permesso di costruire da parte del Comune;<br />
• norme di sicurezza negli impieghi degli oli minerali.<br />
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ART. 6.2 – ONERI ED OBBLIGHI DELL’AGGIUDICATARIA<br />
L’Aggiudicataria, assumendo verso l’Amministrazione il ruolo di fornitore globale, deve garantire la<br />
completezza e la omogeneità della prestazione, e deve pertanto farsi carico della efficienza dei servizi<br />
richiesti.<br />
E’ compito dell’Aggiudicataria gestire nei tempi e nelle modalità definite gli interventi presso gli Edifici<br />
compresi nel contratto e verificare che siano rispettate integralmente le disposizioni in materia di sicurezza<br />
sul lavoro.<br />
L’Aggiudicataria è obbligata ad adottare, nell’esecuzione di tutte le attività, ogni procedimento ed ogni<br />
cautela necessari a garantire la vita e l’incolumità degli operai, delle persone addette e dei terzi, nonché ad<br />
evitare qualsiasi danno agli impianti, a beni pubblici o privati.<br />
I punti di intervento dovranno essere difesi/segnalati mediante assiti, sbarramenti, cavalletti, coni, birilli,<br />
piastrine, cartelli di avviso, di prescrizione e di indicazione, comunque mediante tutti gli altri mezzi ed opere<br />
necessari per garantire l'incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori e dei terzi, nonché per<br />
evitare danni ad altre opere esistenti attuando una completa protezione e segnalazione delle aree occupate.<br />
L’Aggiudicataria si impegna a:<br />
a. liberare l’Amministrazione ed i suoi incaricati da qualsiasi pretesa, azione o molestia di terzi derivante<br />
dall’esecuzione dei servizi oggetto del presente Capitolato;<br />
b. attenersi alle disposizioni che saranno emanate dal Building Manager nell'intento di arrecare il minimo<br />
disturbo o intralcio al regolare funzionamento degli ambienti eventualmente interessati dai servizi<br />
appaltati, anche se ciò comporti l’esecuzione degli stessi a gradi, limitando l'attività lavorativa ad alcuni<br />
ambienti e con sospensione durante alcune ore della giornata, od obblighi il personale a percorsi più<br />
lunghi e disagiati;<br />
c. mantenere sui luoghi di svolgimento delle attività una severa disciplina da parte del suo personale, con<br />
l'osservanza scrupolosa delle particolari disposizioni di volta in volta impartite e con facoltà, da parte dal<br />
Building Manager, di chiedere l'allontanamento di quegli operai o incaricati che non fossero – per<br />
qualsiasi motivo – graditi all’Amministrazione;<br />
d. utilizzare, per le attività dell’Appalto, personale abilitato ai sensi di legge nei casi prescritti e munito di<br />
preparazione professionale e di conoscenze tecniche adeguate. Lo stesso personale dovrà avere<br />
conoscenza delle norme antinfortunistiche ed sarà tenuto all'osservanza delle norme interne<br />
dell’Amministrazione e delle disposizioni che saranno impartite dal Building Manager;<br />
e. garantire e vigilare affinchè il personale adibito al servizio tenga un comportamento improntato alla<br />
massima educazione, cortesia e correttezza oltreché alla diligenza professionale richiesta dalla natura del<br />
servizio;<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 151 di 395
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f. garantire e vigilare affinchè il personale adibito al servizio si presenti in servizio in divisa da lavoro e in<br />
modo decoroso, fermo restando che le divise dovranno essere approvate dall’Amministrazione e riportare<br />
il logo dell’Aggiudicataria con il nome, cognome, qualifica e la fotografia identificativa del dipendente; le<br />
stesse dovranno essere disponibili dalla data di inizio di esecuzione del servizio e dovranno essere<br />
sempre pulite, in ordine e conformi alla normativa vigente ed al luogo in cui si svolge il servizio;<br />
g. istruire il proprio personale affinchè:<br />
si adegui tassativamente alle disposizioni impartite dall’Amministrazione Aggiudicatrice e da Regione<br />
Lombardia e al rispetto delle norme di cui all’art. 20 del D.Lgs. 81/2008;<br />
comunichi immediatamente al suo superiore qualunque evento accidentale (es. danni non<br />
intenzionali, ecc.) che dovesse accadere nell’espletamento del servizio;<br />
provveda alla riconsegna di cose, indipendentemente dal valore e dallo stato, che dovesse rinvenire<br />
nel corso dell’espletamento del servizio;<br />
rifiuti qualsiasi compenso o regalia.<br />
h. assumere la responsabilità e la custodia dei locali e delle aree ad essa affidati e di tutto quanto è in essi<br />
contenuto, secondo le norme stabilite in tema di comodato;<br />
i. garantire, anche per gli eventuali subappaltatori e per tutto il personale impiegato a qualsiasi titolo<br />
nell’esecuzione dei servizi oggetto dell’appalto, a non diffondere o utilizzare notizie, informazioni,<br />
documenti di proprietà dell’Amministrazione o di Regione Lombardia dei quali dovesse venire in qualsiasi<br />
modo a conoscenza nel corso del periodo di vigenza del contratto;<br />
j. assicurare la regolare continuità del servizio.<br />
Sono a carico dell’Aggiudicataria gli oneri e gli obblighi e le relative spese derivanti dai Servizi appaltati, sia<br />
per i servizi ordinari e programmati di gestione e conduzione che per i servizi di manutenzione straordinaria<br />
ed interventi a richiesta.<br />
L’Aggiudicataria, nella determinazione dei prezzi offerti per la esecuzione dei servizi oggetto del presente<br />
Capitolato, ha pertanto tenuto in debito conto i suddetti oneri ed obblighi, come qualsivoglia altro onere<br />
indicato o richiamato nel testo del presente Capitolato nonché di tutte le circostanze che direttamente e<br />
indirettamente possono aver influenza sui relativi costi.<br />
Si precisa inoltre che tutti gli interventi manutentivi, sia ordinari che straordinari, da effettuarsi su impianti<br />
rientranti nelle previsioni di cui alla Legge 46/90 devono essere eseguiti da impresa a ciò abilitata, la quale<br />
deve anche rilasciare, a cura di personale abilitato ai sensi di legge, le prescritte certificazioni di conformità,<br />
ogni qualvolta si rendano necessarie.<br />
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ART. 6.3 – SICUREZZA SUL LAVORO<br />
Art. 6.3.1 – Informazione e Formazione dei Lavoratori e Dispositivi di Protezione Individuale<br />
L’Aggiudicataria, in ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione<br />
Direttive CEE 89/391, 89/654, 89/655, 89/656, 90/269, 90/270, 90/394 e 90/679, riguardanti il miglioramento<br />
della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro) e successive modifiche ed integrazioni:<br />
• deve provvedere affinché il proprio personale, addetto alla esecuzione dei servizi di cui al presente<br />
Capitolato, riceva una adeguata informazione e formazione sui rischi specifici propri delle attività<br />
connesse con l’esecuzione dei servizi stessi, nonché sulle misure di prevenzione e protezione da<br />
adottare in materia di sicurezza sul lavoro e di tutela dell'ambiente;<br />
• deve dotare il proprio personale di adeguati dispositivi di protezione individuali e collettivi (ad es. elmetti,<br />
cinture di sicurezza, guanti, occhiali di sicurezza, ecc.) in relazione alla tipologia delle attività oggetto dei<br />
servizi di cui al presente capitolato.<br />
Art. 6.3.2 – INFORMAZIONE SUI RISCHI SPECIFICI<br />
L’Amministrazione, attraverso persona idonea (Building Manager o altri da lui espressamente incaricati),<br />
fornirà preventivamente all’Aggiudicataria dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'area in cui<br />
è destinata ad operare, in relazione ai servizi oggetto del Capitolato, al fine di consentire all’Aggiudicataria<br />
l’adozione delle misure di prevenzione e di emergenza in relazione alla attività da svolgere.<br />
L’Aggiudicataria si impegna a portare a conoscenza di tali rischi i propri dipendenti destinati a prestare la loro<br />
opera nell'area predetta, a controllare l'applicazione delle misure di prevenzione e a sviluppare un costante<br />
controllo durante l'esecuzione delle attività.<br />
Art. 6.3.3 – Piano di Sicurezza Lavoro<br />
Ad integrazione di quanto precedentemente indicato in materia di sicurezza sul lavoro, l’Aggiudicataria, ove<br />
in relazione all’incarico affidato si renda necessario, predispone un Piano di Sicurezza ai sensi del D.lgs. 9<br />
aprile 2008 n° 81 e s.m.i..<br />
Copia del Piano di Sicurezza deve essere consegnata al Responsabile della Sicurezza ed ai Rappresentanti<br />
dei Lavoratori dell’Aggiudicataria, nonché al Direttore dell’Esecuzione del Servizio, secondo quanto meglio<br />
specificato nel Contratto.<br />
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ART. 6.4 – VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI E MISURE PER LA<br />
RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE<br />
Sulla base dei servizi richiesti, si provvede ad una pre-analisi ambientale al fine di evidenziare gli aspetti e i<br />
livelli ambientali minimi dei servizi richiesti e gli accorgimenti per ridurre al minimo gli eventuali impatti, ai<br />
quali l’Aggiudicataria si deve uniformare.<br />
A) STRUTTURE EDILI<br />
Aspetto ambientale Obiettivo Accorgimento<br />
Rifiuti<br />
Contaminazione<br />
terreno<br />
del<br />
Utilizzo di acqua,<br />
combustibili, energia<br />
e altre risorse<br />
Ridurre la quantità di rifiuti<br />
prodotti<br />
Ridurre il rischio di<br />
versamento di sostanze<br />
pericolose<br />
Conservare le risorse<br />
naturali e ridurre gli sprechi<br />
Gli eventuali materiali di risulta di scavi,<br />
disfacimenti, demolizioni, ecc. sono rigorosamente<br />
stoccati in apposite aree, protetti con difese e<br />
smaltiti al più presto in conformità alle normative in<br />
materia<br />
Formazione/sensibilizzazione del personale alla<br />
gestione dei controlli a salvaguardia del suolo, del<br />
sottosuolo e delle acquee sotterranee al fine di<br />
prevenire potenziali inquinamenti durante le attività<br />
di movimentazione dei rifiuti e di manutenzione e<br />
pulizia dei cantieri ed altre attività critiche.<br />
Manutenere regolarmente i dispositivi di<br />
contenimento degli inquinanti. Sorveglianza degli<br />
scarichi.<br />
Mantenimento in efficienza degli<br />
strumenti/apparecchiature utilizzati.<br />
Utilizzo e stoccaggio di prodotti e sostanze<br />
pericolose dopo attenta verifica della relativa<br />
scheda di sicurezza.<br />
Corretta gestione dei contenitori e dei serbatoi e<br />
delle vasche (oli, gasolio, ecc.)<br />
Rumore, odori,<br />
polveri, vibrazioni e<br />
impatto visivo<br />
Sicurezza e salute<br />
dei lavoratori<br />
Ridurre il rumore, gli odori,<br />
le polveri, le vibrazioni e<br />
l’impatto visivo dovuto ai<br />
cantieri temporanei<br />
Mantenimento<br />
e<br />
miglioramento continuo dei<br />
livelli di sicurezza<br />
Abbassare il livello di emissione acustica verso<br />
l’esterno (impiego di attrezzature meno rumorose e<br />
certificate, riduzione dei tempi di esecuzione,<br />
rispetto degli orari, ecc.). Utilizzo di protezioni e<br />
barriere atte ad evitare la propagazione di polveri e<br />
circoscrivere l’area interessata al fine di<br />
salvaguardare l’impatto visivo del cantiere. Prestare<br />
particolare attenzione all’ordine e alla pulizia<br />
dell’area.<br />
Formazione e sensibilizzazione del personale.<br />
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Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
B) IMPIANTI ELETTRICI<br />
Aspetto ambientale Obiettivo Accorgimento<br />
Rifiuti<br />
Utilizzo di acqua,<br />
combustibili, energia<br />
e altre risorse<br />
Ridurre la quantità di rifiuti<br />
prodotti<br />
Conservare le risorse<br />
naturali e ridurre gli sprechi<br />
Gli eventuali materiali di risulta di scavi,<br />
disfacimenti, demolizioni, ecc. sono rigorosamente<br />
stoccati in apposite aree, protetti con difese e<br />
smaltiti al più presto in conformità alle normative in<br />
materia.<br />
Mantenimento in efficienza degli<br />
strumenti/apparecchiature utilizzati.<br />
Uso di lampade ad alta efficienza.<br />
Utilizzo di procedure per il monitoraggio dei carichi<br />
e consumi elettrici.<br />
Rumore Ridurre il rumore Abbassare il livello di emissione acustica verso<br />
l’esterno (impiego di attrezzature meno rumorose e<br />
certificate, riduzione dei tempi di esecuzione,<br />
rispetto degli orari, ecc.).<br />
Sicurezza e salute<br />
dei lavoratori<br />
Mantenimento<br />
e<br />
miglioramento continuo dei<br />
livelli di sicurezza<br />
Formazione e sensibilizzazione del personale.<br />
C) IMPIANTI ANTINCENDIO<br />
Aspetto ambientale Obiettivo Accorgimento<br />
Rifiuti<br />
Sicurezza e salute<br />
dei lavoratori<br />
Ridurre la quantità di rifiuti<br />
prodotti<br />
Mantenimento<br />
e<br />
miglioramento continuo dei<br />
livelli di sicurezza<br />
Gli eventuali materiali di risulta di scavi,<br />
disfacimenti, demolizioni, ecc. sono rigorosamente<br />
stoccati in apposite aree, protetti con difese e<br />
smaltiti al più presto in conformità alle normative in<br />
materia.<br />
Formazione e sensibilizzazione del personale.<br />
D) IMPIANTI DI SICUREZZA E CONTROLLO ACCESSI<br />
Aspetto ambientale Obiettivo Accorgimento<br />
Utilizzo di acqua,<br />
combustibili, energia<br />
e altre risorse<br />
Sicurezza e salute<br />
dei lavoratori<br />
Conservare le risorse<br />
naturali e ridurre gli sprechi<br />
Mantenimento<br />
e<br />
miglioramento continuo dei<br />
livelli di sicurezza<br />
Mantenimento in efficienza degli<br />
strumenti/apparecchiature utilizzati.<br />
Formazione e sensibilizzazione del personale.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 155 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
E) IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE<br />
Aspetto ambientale Obiettivo Accorgimento<br />
Riduzione dei<br />
consumi<br />
Emissione in<br />
atmosfera (inquinanti<br />
e sostanze lesive<br />
dell’ozono)<br />
Scarichi idrici<br />
Rifiuti<br />
Contaminazione del<br />
terreno<br />
Utilizzo di acqua,<br />
combustibili, energia<br />
e altre risorse<br />
Ridurre il consumo dei<br />
combustibili utilizzati<br />
Ridurre l’emissione di<br />
inquinanti in atmosfera<br />
Ridurre l’apporto di agenti<br />
patogeni<br />
Ridurre la quantità di rifiuti<br />
prodotti<br />
Ridurre il rischio di<br />
versamento di sostanze<br />
pericolose<br />
Conservare le risorse<br />
naturali e ridurre gli sprechi<br />
Adottare tutte le azioni necessarie a ridurre tale<br />
rischio (utilizzo di combustibili meno inquinanti e<br />
sistemi di abbattimento).<br />
Utilizzo di adeguate procedure manutentive che<br />
comportino un funzionamento sempre ottimale degli<br />
impianti e dei sistemi di abbattimento e<br />
depurazione. Controllo della combustione del<br />
bruciatore. Evitare l’uso di fluidi refrigeranti non<br />
ecologici.<br />
Utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale per<br />
le acquee di processo.<br />
Gli eventuali materiali di risulta di scavi,<br />
disfacimenti, demolizioni, ecc. sono rigorosamente<br />
stoccati in apposite aree, protetti con difese e<br />
smaltiti al più presto in conformità alle normative in<br />
materia.<br />
Formazione/sensibilizzazione del personale alla<br />
gestione dei controlli a salvaguardia del suolo, del<br />
sottosuolo e delle acque sotterranee al fine di<br />
prevenire potenziali inquinamenti durante le attività<br />
di movimentazione dei rifiuti e di manutenzione e<br />
pulizia dei cantieri ed altre attività critiche.<br />
Manutenere regolarmente i dispositivi di<br />
contenimento degli inquinanti. Sorveglianza degli<br />
scarichi.<br />
Mantenimento in efficienza degli<br />
strumenti/apparecchiature utilizzati.<br />
Ricorso ad apparecchiature a basso consumo<br />
energetico.<br />
Rumore Ridurre il rumore Abbassare il livello di emissione acustica verso<br />
l’esterno (impiego di attrezzature meno rumorose e<br />
certificate, riduzione dei tempi di esecuzione,<br />
rispetto degli orari, ecc.).<br />
Sicurezza e salute<br />
dei lavoratori<br />
Mantenimento<br />
e<br />
miglioramento continuo dei<br />
livelli di sicurezza<br />
Formazione e sensibilizzazione del personale<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 156 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
F) Particolare attenzione deve essere inoltre posta, da parte dell’Aggiudicataria, alla gestione dei rifiuti,<br />
ovvero:<br />
Gestione corretta del rifiuto secondo codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti)<br />
Principali Rifiuti Non Pericolosi (RNP)<br />
Carta, cartone<br />
Rifiuti da imballaggi<br />
Vetro<br />
Ferro<br />
Rifiuti assimilabili agli urbani<br />
Ecc.<br />
Principali Rifiuti Pericolosi (RP)<br />
Olio esausto di motori e compressori<br />
Filtri esausti<br />
Tubi fluorescenti<br />
Cartucce d’inchiostro per stampanti<br />
Toner per stampanti laser<br />
Bidoni vuoti di sgrassanti e altri prodotti<br />
Pile e accumulatori<br />
Stracci sporchi<br />
Resine scambiatori di ioni<br />
Sabbia o assorbenti contenenti idrocarburi<br />
e/o prodotti chimici<br />
Idrocarburi presenti nei separatori<br />
Ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia<br />
Ecc.<br />
Alcune attività ricomprese nel servizio oggetto del presente Capitolato che possono generare rifiuti:<br />
Eliminazione dei residui di combustione >> ceneri<br />
Trattamento dell’acqua >> sostanze chimiche per il trattamento, resine<br />
usate<br />
Gestione e manutenzione >> olii esausti, filtri usati, fusti inutilizzati,<br />
fanghi di idrocarburi<br />
Approvvigionamento di combustibile e >> segatura, stracci usati<br />
sostanze chimiche<br />
In sintesi, tutti i rifiuti devono essere:<br />
⇒ divisi e raccolti in contenitori e fusti identificati e appropriati<br />
⇒ raccolti e smaltiti da imprese autorizzate (autorizzazione quinquennale)<br />
⇒ registrati sul registro di carico e scarico dei rifiuti presente sul sito<br />
⇒ avviati al corretto trattamento (compilazione del formulario dei rifiuti; ritorno entro 3 mesi della quarta<br />
copia del formulario debitamente compilata e firmata)<br />
⇒ dichiarati nel MUD presentato annualmente alla Camera di Commercio<br />
A seconda del sito oggetto dei servizi, in funzione dello spazio disponibile e della disponibilità o meno di aree<br />
già all’uopo destinate, l’Aggiudicataria, previo accordo con il Building Manager, deve predisporre un deposito<br />
temporaneo per i rifiuti pericolosi e per i rifiuti non pericolosi. La frequenza di svuotamento del suddetto<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 157 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
deposito dovrà avvenire con frequenza da concordare con il Building Manager, in ogni caso con cadenza<br />
non inferiore a mesi 2 (due) per i rifiuti pericolosi e mesi 3 (tre) per i rifiuti non pericolosi.<br />
ART. 6.5 – ESECUZIONE DEI SERVIZI<br />
Salvo le prescrizioni contenute nel presente Capitolato Tecnico e nell’Offerta Tecnica, l’Aggiudicataria può<br />
sviluppare i servizi nel modo che ritiene più opportuno, fermo restando che la loro esecuzione deve<br />
comunque avvenire con modalità e termini tali da non arrecare alcun pregiudizio alla utilizzazione dei locali<br />
consegnati dall’Amministrazione in relazione al tipo ed entità degli interventi.<br />
Nell’esecuzione dei servizi l’Aggiudicataria deve osservare scrupolosamente le buone regole dell’arte ed<br />
impiegare materiale di qualità ed appropriato agli impieghi.<br />
La presenza sui luoghi del personale di direzione e sorveglianza dell’Amministrazione - presenza che potrà<br />
essere anche saltuaria – non esonera minimamente l’Aggiudicataria delle responsabilità circa la perfetta<br />
esecuzione dei servizi ancorché i difetti che venissero poi riscontrati fossero stati riconoscibili durante<br />
l’esecuzione ed ancora nel caso in cui tale esecuzione fosse stata approvata. Si stabilisce infatti che l’onere<br />
dell’Aggiudicataria è quello della perfetta esecuzione in relazione alle esigenze e nessuna circostanza potrà<br />
mai essere opposta ad esonero o ad attenuazione di tale responsabilità.<br />
L’Amministrazione si riserva quindi la più ampia facoltà di indagine al fine di verificare le modalità ed i tempi<br />
di esecuzione dei servizi, anche successivamente all’espletamento dei medesimi.<br />
In casi particolari e di notevole importanza, per non arrecare grave intralcio alle attività nelle sedi consegnate<br />
dall’Amministrazione potrà essere richiesto di erogare le prestazioni e le attività inerenti l’esecuzione dei<br />
servizi oggetto del contratto, anche di notte o nei giorni festivi, senza che l’Aggiudicataria possa vantare<br />
compensi suppletivi oltre a quelli espressamente previsti.<br />
L’Aggiudicataria deve possedere e mantenere attivi e funzionanti un telefono, un telefax, una segreteria<br />
telefonica, un indirizzo di posta elettronica e quanto previsto, per i collegamenti con l’Amministrazione.<br />
ART. 6.6 – MEZZI E ATTREZZATURE DI LAVORO<br />
L’Aggiudicataria deve utilizzare propri mezzi ed attrezzature, adeguati al lavoro da svolgere e idonei ai fini<br />
della sicurezza e della tutela della salute e dell'ambiente; a tale riguardo dovrà dimostrare, con apposita<br />
documentazione, che i mezzi e le attrezzature utilizzati rispettino la normativa macchine e di aver provveduto<br />
ad eseguire la manutenzione ordinaria e programmata presso Officine Specializzate.<br />
Strutture e/o mezzi e/o servizi che l’Amministrazione dovesse eventualmente dare in prestito d’uso<br />
all’Aggiudicataria per lo svolgimento delle attività previste (locali, servizi,..) dovranno essere indicate nel<br />
Verbale di Consegna e successivi aggiornamenti, nella sezione “Attestazione della presa in consegna<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 158 di 395
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dell’Edificio”, che dovrà essere controfirmato dall’Aggiudicataria che, così, si impegna formalmente a<br />
prendersene cura ed a manutenerle in modo tale da garantire il buono stato di conservazione delle stesse.<br />
ART. 6.7 – ASSICURAZIONI<br />
La responsabilità derivante all’Aggiudicataria dalla esecuzione dei servizi di cui al presente Capitolato, sia<br />
verso l’Amministrazione che nei confronti di terzi sono coperte da una polizza assicurativa<br />
dell’Amministrazione e da questa sottoscritta nell’ambito di una convenzione quadro con primario istituto<br />
assicurativo.<br />
All’Aggiudicataria compete l’onere di sostenere il premio assicurativo di detta polizza a copertura dei<br />
rischi ad essa derivanti dall’esecuzione dei servizi oggetto del presente capitolato.<br />
Il pagamento di tale premio avverrà a norma di Contratto.<br />
ART. 6.8 – GARANZIA<br />
L’Aggiudicataria garantisce all’Amministrazione che tutti i materiali utilizzati, le attrezzature ed<br />
apparecchiature fornite e installate nonché tutti i servizi effettuati durante tutto il periodo di vigenza<br />
dell’appalto sono prive di difetti e portate a termine nel rispetto delle prescrizioni stabilite, impegnandosi<br />
ad eseguire, a suo onere e spese, tutte le modifiche e i rifacimenti necessari per correggere gli eventuali<br />
errori a lei imputabili che dovessero essere riscontrati.<br />
Il periodo di garanzia è pari a mesi 24 (ventiquattro) decorrenti dalla data di installazione che risulterà<br />
dagli appositi registri di intervento, ferma restando l’ultimazione soddisfacente dei tests di funzionamento<br />
e/o l’accettazione da parte dell’Amministrazione.<br />
Nel caso in cui, durante il periodo di garanzia, si scopra che qualunque parte dei materiali e delle<br />
apparecchiature fornite e installate e/o dei servizi eseguiti non è conforme alle specifiche, disegni,<br />
documenti o descrizioni applicabili o se si scopra che essa è difettosa o se in qualsiasi momento di detto<br />
periodo si scoprano difetti o guasti causati da una cattiva esecuzione di quanto realizzato, l’Aggiudicataria<br />
dovrà effettuare prontamente e a proprie spese tutte le modifiche necessarie per fare in modo che detta<br />
parte sia conforme a quanto pattuito, in modo da soddisfare completamente l’Amministrazione, salvo<br />
comunque il diritto di quest'ultima al risarcimento dei conseguenti danni diretti e indiretti.<br />
L’Aggiudicataria sarà responsabile per un ulteriore periodo pari a mesi 12 (dodici) o fino alla fine del<br />
periodo di garanzia come sopra menzionato, quale dei due si verifichi per ultimo, per quanto riguarda<br />
tutte le modifiche o rinnovi eseguiti secondo quanto previsto al presente articolo.<br />
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SEZIONE 7<br />
DATI IDENTIFICATIVI DEGLI EDIFICI<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 160 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
ART. 7.4 IMMOBILE REGIONALE UBICATO IN MILANO, VIA TARAMELLI 20<br />
Art. 7.4.1 - Dati Tecnici Significativi dell’edificio<br />
SISTEMA SOTTOSISTEMA U.M. QUANTITA'<br />
STRUTTURE<br />
EDILI<br />
Superficie totale lorda Mq 59.200<br />
AREE A<br />
VERDE<br />
Area verde a giardino Mq 4.338<br />
Area verde aiuole / fioriere Mq 6<br />
Alberi/ Cespugli N° 70<br />
IMPIANTI<br />
ELETTRICI<br />
Quadri media tensione N° 6<br />
Quadri BT Power Center N° 5<br />
Quadri 24Vcc N° 6<br />
Quadri distribuzione luce / f.m. N° 184<br />
Quadri elettrici centrali varie N° 15<br />
Trasformatori in resina N° 7<br />
Motori elettrici pompe N° \<br />
Gruppo UPS N° 14*<br />
Gruppo elettrogeno N° 2<br />
Torrette uffici N° 2.373<br />
IMPIANTI<br />
MECCANICI<br />
Caldaia-Generatori di Calore<br />
Potenza nominale cad: n° 3 da 1750kw e n° 2 da 575kw<br />
N° 5<br />
Bruciatori N° 5<br />
Camini/canali fumo N° 5<br />
Scambiatori di calore N° <strong>10</strong><br />
Pompe N° 125<br />
Autoclave N° 5<br />
Pompe sollevamento acque sottoquota N° 28<br />
Pompe sprinkler N° 3<br />
Pompe idranti antincendio N° 3<br />
Gruppo frigorifero<br />
Potenza nominale cad: 800kw<br />
N° 9<br />
Torri evaporative di raffreddamento N° \<br />
Compressori N° 2<br />
Unità di trattamento aria N° 13<br />
Unità termoventilanti N° 6<br />
Ventilatori estrazione N° 6<br />
Ventilatore espulsione N° 6<br />
Condizionatori autonomi N° 20<br />
Climatizzatore autonomo a mobiletto a pavimento N°<br />
Climatizzatore autonomo a mobiletto a controsoffitto N°<br />
Ventilconvettori / Fan-coil Units N° 1.920<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 182 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
SUPERVISIONE<br />
E REGOLAZIONE<br />
AUTOMATICA<br />
Punti controllati N° 3.566<br />
IMPIANTI<br />
ANTINCENDIO<br />
Cassette UNI 45/ naspi UNI 24 N° 185<br />
Capacità acqua serbatoi impianto idranti Litri \<br />
Impianti fissi di estinzione automatici a gas - testine N° 31 -<strong>10</strong>0<br />
Impianti fissi di estinzione automatici a pioggia - testine sprinkler N° 1 - 1.251<br />
Capacità acqua serbatoi impianto sprinkler Litri 30.000<br />
Estintori portatili N° 382<br />
Estintori carrellati N° 4<br />
Evacuatori di fumo N° 4<br />
Impianto rilevazione fumi - rilevatore N° 1 – 2220<br />
Porte REI N° 498<br />
ANTINTRUSIONE<br />
E CONTROLLO<br />
ACCESSI<br />
IMPIANTI<br />
SOLLEVAMENTO<br />
Impianti antintrusione N° 5<br />
Lettori di badge N° 60<br />
Cancelli automatici, porte motorizzate, bussole N° 26<br />
Terrablocco con sbarramento mobile a doppia sbarra N° \<br />
Tornelli N° 20<br />
Metal detector N° 4<br />
Monitor operatore N° 16<br />
Monitor video manager N° 2<br />
Telecamere N° 136<br />
Ascensori: n° 36 cat.A e n° 7 cat. B N° 43<br />
Montascale N° \<br />
Navicella N° \<br />
Scale mobili N° \<br />
IMPIANTI<br />
SPECIALI<br />
Diffusione sonora<br />
Amplificatori e pre-amblificatori<br />
Diffusione sonora<br />
Diffusori<br />
N° 4<br />
N° 482<br />
Si precisa che l’Amministrazione non assume alcuna responsabilità per le quantità e i dati tecnici contenuti<br />
nelle tabelle sopra riportate.<br />
Le quantità e tipologie ivi indicate sono unicamente di riferimento.<br />
L’Aggiudicataria si assume, pertanto, la piena responsabilità relativamente alla formulazione del prezzo di<br />
offerta anche in relazione agli esiti del sopralluogo effettuato.<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 183 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
PROSPETTO DI DETTAGLIO IN RELAZIONE AI SERVIZI ATTIVI NELL'AMBITO<br />
DELL'UNITA' IMMOBILIARE DI RIFERIMENTO<br />
EDIFICIO 04<br />
MILANO<br />
VIA TARAMELLI 20<br />
POS<br />
SERVIZIO DI CONDUZIONE E MANUTENZIONE<br />
ORDINARIA E PROGRAMMATA<br />
STATO<br />
1 STRUTTURE EDILI ATTIVO<br />
2 AREE A VERDE ATTIVO<br />
3 IMPIANTI ELETTRICI ATTIVO<br />
4 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO<br />
4A - PRODUZIONE<br />
ATTIVO<br />
4B - DISTRIBUZIONE<br />
ATTIVO<br />
5 IMPIANTI DI RAFFRESCAMENTO<br />
5A - PRODUZIONE<br />
ATTIVO<br />
5B - DISTRIBUZIONE<br />
ATTIVO<br />
6 IMPIANTI IDRICO-SANITARI<br />
6A - IDRICO-SANITARIO<br />
ATTIVO<br />
6B - TRATTAMENTO ACQUA<br />
ATTIVO<br />
6C - ADDOLCIMENTO<br />
ATTIVO<br />
6D - IRRIGAZIONE ESTERNA<br />
ATTIVO<br />
6E - DISTRIBUZIONE GAS<br />
ATTIVO<br />
7 SISTEMA DI SUPERVIZIONE E REGOLAZIONE AUTOMATICA ATTIVO<br />
8 IMPIANTI ANTINCENDIO<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 184 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
8A - ESTINZIONE IDRICI FISSI<br />
ATTIVO<br />
8B - ESTINZIONE FISSA AUTOMATICA<br />
ATTIVO<br />
8C - ESTINTORI<br />
ATTIVO<br />
8D - PORTE REI<br />
ATTIVO<br />
8E - RILEVAZIONE FUMI/INCENDI<br />
ATTIVO<br />
8F - ALTRO A COMPLETAMENTO IMPIANTI ANTINCENDIO<br />
ATTIVO<br />
9 ANTINTRUSIONE & CONTROLLO ACCESSI<br />
9A - ANTINTRUSIONE<br />
ATTIVO<br />
9B - CONTROLLO ACCESSI<br />
ATTIVO<br />
9C - VIDEOSORVEGLIANZA<br />
ATTIVO<br />
<strong>10</strong> IMPIANTI SPECIALI<br />
<strong>10</strong>A - DIFFUSIONE SONORA<br />
ATTIVO<br />
<strong>10</strong>B - TV CENTRALIZZATA<br />
N/A - NON ATTIVO<br />
11 IMPIANTI ELEVATORI<br />
11A - ELEVATORI CAT A,B,C,D<br />
ATTIVO<br />
11B - MONTASCALE<br />
N/A - NON ATTIVO<br />
11C - SCALA MOBILE<br />
N/A - NON ATTIVO<br />
11D - NAVICELLA<br />
N/A - NON ATTIVO<br />
12 SERVIZIO DI PRESIDIO FISSO<br />
12A - PRESIDIO DEDICATO "STRUTTURE-EDILI"<br />
ATTIVO<br />
Rev. 0 - Infrastrutture Lombarde S.p.A. Pagina 185 di 395
Capitolato Tecnico Facility Management<br />
Hard Facility - Immobili Regione Lombardia<br />
12B - PRESIDIO DEDICATO "IMPIANTI MECCANICI"<br />
ATTIVO<br />
12C - PRESIDIO DEDICATO "IMPIANTI ELETTRICI"<br />
ATTIVO<br />
12D - PRESIDIO DEDICATO "IMPIANTI SICUREZZA E SUPERVISIONE"<br />
ATTIVO<br />
12E - PRESIDIO DEDICATO "IMPIANTI ELEVATORI"<br />
ATTIVO<br />
12F - SERVIZIO ORDINARIO DI PRESIDIO A RICHIESTA<br />
N/A - NON ATTIVO<br />
13 RESPONSABILE EDIFICIO ATTIVO<br />
14 RESPONSABILI SERVIZIO OPERATIVO ATTIVO<br />
15 REPERIBILITA' ATTIVO<br />
16 CALL CENTER / HELP DESK ATTIVO<br />
17 COSTITUZIONE E GESTIONE ANAGRAFICA TECNICA ATTIVO<br />
18 INGEGNERIA, PREVENTIVAZIONE, PIANIFICAZIONE ATTIVO<br />
Si precisa che il “PROSPETTO DI DETTAGLIO IN RELAZIONE AI SERVIZI ATTIVI NELL'AMBITO<br />
DELL'UNITA' IMMOBILIARE DI RIFERIMENTO” non esonera l’Aggiudicataria dalla puntuale applicazione<br />
dei servizi previsti da Capitolato a qualsiasi componente, unità e insieme impiantistico e/o strutturale<br />
nell’ambito delle categorie tecnologiche e strutturali applicabili e di cui al presente articolo o altrimenti<br />
elencate in questo Capitolato, anche se non espressamente indicato nelle tipologie di servizio attivo descritte<br />
nel predetto prospetto e nel Capitolato stesso ma comunque parte integrante e funzionale delle strutture e<br />
degli impianti riconducibili ai medesimi servizi.<br />
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