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Protezione e valorizzazione dei territori dell'Alta Valtellina attraverso ...

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<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong><br />

<strong>attraverso</strong> la difesa degli abitati e delle infrastrutture dalla<br />

Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

Infrastrutture Lombarde SpA<br />

Via Pola, 12/14<br />

20124 Milano<br />

Regione Lombardia<br />

Piazza Città di Lombardia, 1<br />

20124 Milano<br />

DOCUMENTO PRELIMINARE ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

(art. 15 del D.P.R. n. 207/10)


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

INDICE<br />

1 PREMESSE 3<br />

2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 5<br />

2.1 Inquadramento <strong>territori</strong>ale 5<br />

2.2 Il dissesto gravitativo 5<br />

3 REGIME VINCOLISTICO 6<br />

4 L’INTERVENTO 7<br />

4.1 Obbiettivi dell’intervento 7<br />

4.2 Le opere previste 7<br />

5 OBIETTIVI DELLA PROGETTAZIONE 9<br />

5.1 Indagine geognostica 9<br />

5.2 Progettazione Preliminare 10<br />

5.2.1 Relazione Illustrativa 12<br />

5.2.2 Relazione tecnica 13<br />

5.2.3 Elaborati grafici 13<br />

5.2.4 Calcolo sommario della spesa e quadro economico 15<br />

5.2.5 Piano particellare di esproprio 15<br />

5.2.6 Studio di Impatto Ambientale 15<br />

6 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 16<br />

6.1 Linee di indirizzo per la progettazione delle opere di<br />

difesa del suolo in Lombardia 17<br />

7 ESIGENZE E REQUISITI TECNICI 18<br />

7.1 Indagine geognostica 18<br />

7.2 Materiali 18<br />

7.3 Opere provvisionali 18<br />

7.4 Possibilità di fare ricorso alle tecniche di ingegneria<br />

naturalistica 18<br />

8 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLA<br />

PROGETTAZIONE 19<br />

9 SISTEMA DI PROGETTAZIONE 19<br />

10 STIMA DEI COSTI E DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO 19<br />

ALLEGATI<br />

Allegato 1:<br />

Regione Lombardia – “Variante in galleria alla S.S. 300 Del Gavia”<br />

Allegato 2:<br />

ILSPA – “Aggiornamento Marzo 2010 della Soluzione H allo scopo di valorizzare la progettazione<br />

preliminare”;<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 2 di 19<br />

Revisione 09<br />

Luglio 2012


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

1 PREMESSE<br />

Si premette quanto segue<br />

- Le accertate condizioni di instabilità di una porzione del versante idrografico destro della Valle del<br />

Torrente Frodolfo, nota come Frana del Ruinon, rendono urgente la realizzazione di una variante<br />

stradale e di un by pass idraulico, atti a garantire la sicurezza della Strada Provinciale (SP) “del<br />

Gavia” e degli abitati situati a valle.<br />

- Regione Lombardia ha istituito una Commissione Scientifica (ai sensi della Legge Regionale 1<br />

agosto 1992 , N. 23 “Norme per l’esecuzione degli interventi straordinari per la ricostruzione e la<br />

rinascita della <strong>Valtellina</strong> e delle adiacenti zone delle province di Bergamo, Brescia e Como colpite<br />

dagli eventi calamitosi dell’estate 1987”) la quale, dopo avere rilevato che la SP “del Gavia”<br />

costituisce l'elemento a rischio diretto in caso di collasso, anche parziale, della Frana del Ruinon, per<br />

cui la normale viabilità automobilistica è soggetta a condizioni di rischio molto elevati con scenari che<br />

vanno dalla caduta massi al franamento in massa dell'intero versante e l’asse viario costituisce<br />

l'unico accesso permanente all'abitato di Santa Caterina Valfurva nonché la formazione di un invaso<br />

di sbarramento lungo il torrente Frodolfo potrebbe avere conseguenze catastrofiche sugli abitati del<br />

fondovalle.<br />

- Nel marzo del 2000 Regione Lombardia, pur con le necessarie e doverose verifiche ed<br />

approfondimenti tecnici oggi necessari, ha individuato una serie di tracciati di by-pass in galleria<br />

denominati “Soluzione A-G”. [Allegato 1]<br />

- In data 5 dicembre 2007, con DGR n. 5991, è stata approvata la promozione dell’Accordo Quadro di<br />

Sviluppo Territoriale (AQST) che individua tra gli obiettivi prioritari per lo sviluppo del <strong>territori</strong>o<br />

l’obiettivo di ‘Una valle vissuta in Sicurezza’ volto a ridurre il rischio ambientale con interventi di<br />

difesa del suolo e di monitoraggio del <strong>territori</strong>o.<br />

- Il Protocollo d’intesa sottoscritto in data 25 luglio 2008 tra Regione Lombardia, Dipartimento della<br />

<strong>Protezione</strong> Civile NazionaIe, Prefettura di Sondrio, Provincia di Sondrio, Parco Nazionale dello<br />

Stelvio, Comunità Montana Alta <strong>Valtellina</strong>, Comune di Bormio, Comune di Valdisotto, Comune di<br />

Valfurva per la protezione e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla frana del Ruinon di Valfurva ha permesso l’istituzione di un Tavolo<br />

Tecnico di accompagnamento alla progettazione preliminare.<br />

- lnfrastrutture Lombarde S.p.A., ad espletamento dell’incarico conferito dalla D.G. <strong>Protezione</strong> Civile<br />

nel dicembre 2009, dopo avere aggiornato alcuni aspetti della “Soluzione H” già individuata dalla<br />

Commissione Scientifica, ha predisposto una prima valutazione di massima delle opere di by-pass<br />

stradale ed idraulico per la messa in sicurezza delle aree interessate dalla Frana del Ruinon potendo<br />

così definire una prima stima <strong>dei</strong> costi relativi alla realizzazione e quindi di quelli necessari allo<br />

sviluppo progettuale delle opere. ”. [Allegato 2]<br />

- In data 19 ottobre 2010 e 28 marzo 2012 il Tavolo Tecnico di accompagnamento alla progettazione<br />

preliminare costituito dai rappresentanti <strong>dei</strong> firmatari il Protocollo d’Intesa ha concordato gli obiettivi<br />

di progettazione, specificando che dovranno essere affrontati i seguenti aspetti:<br />

- realizzazione di un by-pass idraulico preventivo a tutela degli abitati situati lungo il torrente a<br />

valle della zona di impatto della frana;<br />

- realizzazione di un by-pass stradale per garantire la sicurezza della SP “del Gavia” e evitare<br />

l’isolamento dell’alta Valfurva;<br />

- valutare la fattibilità dell’allontanamento delle acque del Torrente Confinale;<br />

- valutare la necessità di eventuali opere necessarie per garantire la sicurezza nel breve termine<br />

del tracciato esistente della SP “del Gavia”.<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 3 di 19<br />

Revisione 09<br />

Luglio 2012


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

- La Convenzione Quadro sottoscritta in data 28 ottobre 2011 (n. 15805/RCC del 10 novembre 2011)<br />

tra Regione Lombardia e lnfrastrutture Lombarde S.p.A individua e disciplina i rapporti tra le parti per<br />

quanto attiene le attività ed i servizi tecnici propri di lnfrastrutture Lombarde S.p.A.<br />

- Con Deliberazione N° IX/2612 del 30 novembre 2011 la Giunta ha deciso di affidare a lnfrastrutture<br />

Lombarde S.p.A, l’incarico di stazione appaltante per la progettazione preliminare, Io studio di<br />

impatto ambientale, la redazione del progetto delle indagini geognostiche e loro esecuzione per le<br />

opere di messa in sicurezza delle aree interessate dalla frana del Ruinon in Comune di Valfurva<br />

(SO), secondo le indicazioni del Tavolo Tecnico precedentemente elencate.<br />

- Con Lettera di Incarico N. 16521 del 22 marzo 2012 la Direzione Generale Territorio e Urbanistica<br />

Regione Lombardia ha affidato ad lnfrastrutture Lombarde S.p.A tutte le funzioni/attività connesse al<br />

ruolo di Stazione Appaltante relativamente all’intervento in oggetto e così come analiticamente<br />

descritte nel D.Lgs. 163/06 e successivo Regolamento di attuazione, D.p.r. 207/2010 e che in<br />

particolare, nello svolgimento delle suddette funzioni, la Società provvederà a:<br />

1. predisporre tutti gli atti necessari ad espletare la gara per l’affidamento <strong>dei</strong> servizi di<br />

progettazione finalizzato a:<br />

a. Redazione del progetto delle indagini geognostiche e loro esecuzione;<br />

b. Redazione della Progettazione Preliminare;<br />

c. Redazione dello Studio di impatto ambientale.<br />

2. acquisire e verificare ai sensi di legge il progetto preliminare, e le risultanze delle indagini<br />

geognostiche;<br />

3. trasmettere gli elaborati progettuali ed i risultati delle indagini a Regione Lombardia per le<br />

approvazioni di competenza, la definizione e lo sviluppo delle fasi progettuali successive.<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 4 di 19<br />

Revisione 09<br />

Luglio 2012


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE<br />

2.1 Inquadramento <strong>territori</strong>ale<br />

L’area interessata dal progetto è sita interamente nel <strong>territori</strong>o del Comune di Valfurva (SO), che<br />

coincide con l’omonima valle, laterale sinistra del solco principale della <strong>Valtellina</strong>, che si sviluppa a Est<br />

di Bormio sul cui fondovalle scorre il Torrente Frodolfo.<br />

Il Torrente Confinale, affluente in destra idrografica del Frodolfo, scorre lungo il margine orientale della<br />

Frana del Ruinon.<br />

L’estensione del <strong>territori</strong>o del Comune di Valfurva è di circa 215 Km 2 , nel quale risiedono, al<br />

31/12/2011, 2706 abitanti distribuiti tra le principali frazioni e località, che sono: Valfurva (capoluogo),<br />

Uzza, Teregua, San Nicolò, Madonna <strong>dei</strong> Monti, Sant’Antonio, San Gottardo, Santa Caterina.<br />

In base al Piano di <strong>Protezione</strong> Civile predisposto dalla Prefettura di Sondrio, dalla Provincia e dai<br />

Comuni interessati, l’area potenzialmente interessata dagli effetti indotti della frana comprende anche<br />

parte <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> comunali di Bormio e Valdisotto.<br />

Tutto il <strong>territori</strong>o interessato presenta un’elevata valenza turistica, con un notevole incremento<br />

stagionale della popolazione potenzialmente coinvolta.<br />

Il progetto in esame interessa:<br />

• la zona nella quale si trova la Frana del Ruinon, ovvero un fenomeno gravitativo complesso che<br />

coinvolge una vasta porzione del versante destro della Valfurva, circa 2,5 Km a monte della<br />

località di Sant’Antonio.<br />

• il tracciato della SP “del Gavia”, che da Bormio - seguendo lo sviluppo del Torrente Frodolfo -<br />

conduce a Santa Caterina ed al Passo del Gavia.<br />

Questo asse viario è stato inserito nell’elenco delle strade di interesse regionale (GU 226 del 28<br />

settembre 2001) e risulta sempre percorribile, eccetto il valico di passo chiuso durante il periodo<br />

invernale o in subordine alle condizioni meteorologiche.<br />

Questo è l’unico collegamento viabilistico asfaltato in unica carreggiata a due corsie che collega la<br />

frazione di Santa Caterina del comune di Valfurva.<br />

La porzione della Valfurva interessata dal progetto ricade nel <strong>territori</strong>o del Parco Nazionale dello<br />

Stelvio.<br />

2.2 Il dissesto gravitativo<br />

La frana del Ruinon è situata sul versante idrografico destro della Valfurva, tra le frazioni Santa<br />

Caterina e S. Antonio, ad Ovest delle Baite Confinale di Sopra (2.288 m s.l.m.).<br />

Si tratta di una frana complessa che interessa la gran parte del versante ove di norma è presente una<br />

folta copertura boschiva, che invece appare parzialmente assente nell’area in esame.<br />

Le testimonianze relative al fenomeno di dissesto risalgono agli inizi degli anni Sessanta del secolo<br />

scorso.<br />

Le manifestazioni segnalate si riferiscono principalmente a fenomeni di colata detritica innescate da<br />

precipitazioni eccezionali, come registrato nel 1960, nel 1983 e nel 1987.<br />

Dal 1996 si è osservata una progressiva accelerazione del fenomeno, evidenziata da movimenti in<br />

corrispondenza della cosiddetta “Nicchia Alta”; a seguito di queste nuove evidenze sono state stanziate<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 5 di 19<br />

Revisione 09<br />

Luglio 2012


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

risorse per gli studi specialistici, il monitoraggio e per la realizzazione di primi interventi di messa in<br />

sicurezza nell’ambito del’integrazione del Piano difesa del suolo <strong>Valtellina</strong>.<br />

La Frana del Ruinon può essere classificata come una porzione ad elevata velocità di evoluzione<br />

all’interno di una grande deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV), con evidenze<br />

morfologiche che la rendono nettamente distinguibile dalla DGPV, come anche mostrato dalla<br />

bibliografia nonché dalla recente elaborazione <strong>dei</strong> dati di interferometria radar da satellite pubblicati da<br />

Regione Lombardia.<br />

Caratteristica particolarmente evidente di questa frana è la forte dipendenza <strong>dei</strong> movimenti dagli afflussi<br />

meteorici: sia le precipitazioni che la fusione nivale implicano, anche in tempi abbastanza limitati, una<br />

accelerazione del movimento.<br />

Questa relazione si manifesta molto bene nel periodo tardo primaverile in cui si registra la<br />

concomitanza di entrambi i fattori (precipitazioni e fusione nivale) determinando una<br />

ripresa/accelerazione, talora assai rilevante, del movimento del versante.<br />

In relazione a questo accertato legame tra le accelerazioni nei movimenti della frana ed il grado di<br />

saturazione dell’ammasso, legato sia alle acque superficiali che a quelle sotterranee, sulla base della<br />

convenzione stipulata tra ARPA Lombardia ed il Comune di Valfurva, sono stati condotti degli studi<br />

idrogeologici indirizzati ad una modellazione idraulico – idrogeologica della frana, al fine di appurare la<br />

possibilità di costruzione di un’opera di deviazione delle acque superficiali appartenenti al bacino del<br />

Torrente Confinale.<br />

3 REGIME VINCOLISTICO<br />

L’area interessata dall’intervento ricade all’interno del <strong>territori</strong>o del Parco Nazionale dello Stelvio.<br />

Pertanto le aree entro cui verranno realizzate le opere in esame sono sottoposte alla disciplina del<br />

D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42: “Codice <strong>dei</strong> beni Culturali e del Paesaggio”, successivamente modificato<br />

dal D.Lgs. 24 marzo 2006, n. 157.<br />

Nello specifico, l’art. 142 individua le aree tutelate per legge ed aventi interesse paesaggistico, quali<br />

“<strong>territori</strong> costieri” marini e lacustri, “fiumi e corsi d’acqua”, “parchi e riserve naturali”, “<strong>territori</strong> coperti da<br />

boschi e foreste”, “rilievi alpini e appenninici”, ecc.<br />

L’area di intervento è ricompresa nell’ elenco aree a rischio idrogeologico molto elevato cos’ come<br />

definite nell’Atlante <strong>dei</strong> rischi idraulici e idrogeologici (Codice scheda 110 -LO-SO) del Piano stralcio per<br />

l’Assetto Idrogeologico- PAI.<br />

Per quanto riguarda i vincoli di natura idrogeologica ed idrologica, le opere interferiscono con acque<br />

pubbliche disciplinate dal T.U. approvato dal R.D. 25.07.1904, n. 523, e successive modifiche ed<br />

integrazioni con particolare riguardo ai bacini torrentizi interessati.<br />

Per lo sviluppo del progetto dovranno essere presi in considerazione, in particolare i seguenti impatti<br />

sull’ambiente:<br />

- Unità ecosistemiche vulnerabili: la valutazione comprende l’individuazione di corsi d’acqua e<br />

falde sotterranee, fasce di pertinenza torrentizia, habitat e zone e con caratteristiche di naturalità da<br />

salvaguardare, zone con vegetazione di particolare pregio, e in generale tutti gli elementi di<br />

interesse naturalistico potenzialmente interferenti con il progetto, con riguardo soprattutto alle<br />

interferenza con le fasce di pertinenza torrentizia;<br />

- Aree vincolate o soggette a normativa di tutela, la valutazione degli impatti sulle aree vincolate<br />

concerne nell’individuazione delle potenziali interferenze di tutti i siti soggetti a tutela naturale, per<br />

la presenza di specie protette, zone con vincolo paesaggistico, zone di vincolo idrogeologico.<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 6 di 19<br />

Revisione 09<br />

Luglio 2012


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

4 L’INTERVENTO<br />

4.1 Obbiettivi dell’intervento<br />

L’intervento di di by-pass stradale ed idraulico dovrà soddisfare i cinque criteri di seguito indicati.<br />

1. Evitare che, a seguito del verificarsi di un collasso complessivo o anche parziale della frana del<br />

Ruinon si creino ondate di piena eccezionali con portate liquido solide in grado di provocare danni<br />

agli abitati situati lungo il torrente a valle della frana stessa, <strong>attraverso</strong> la deviazione delle acque<br />

del Torrente Frodolfo nel tratto che potrebbe essere ostruito dall’accumulo di frana o da rilasci<br />

anche parziali del materiale dalla stessa.<br />

La soluzione proposta dovrà essere tale da evitare la formazione di un lago o comunque di una<br />

lama d’acqua sul fondovalle che potrebbe amplificare gli effetti di un collasso dell’ammasso<br />

roccioso.<br />

2. Mettere in sicurezza la SP “del Gavia” tra gli abitati di Sant’Antonio e Santa Caterina di Valfurva<br />

nelle attuali condizioni di esercizio e nel rispetto alle diverse tipologie di rischio connesse alle<br />

evoluzioni possibili dell’area instabile del Ruinon: crolli di massi, colate detritiche, frane di<br />

scivolamento parziali, collasso complessivo della frana principale. Consentire il traffico veicolare<br />

nei due sensi al riparo dalle conseguenze dirette e indirette della situazione di dissesto in atto.<br />

3. Collocare le opere di raccordo ed imbocco, con riferimento sia alla captazione e restituzione delle<br />

acque del torrente Frodolfo sia alla variante stradale della SP “del Gavia” in zone non interessate<br />

dal movimento gravitativo del versante ovvero in zone non interessate da eventuali fenomeni di<br />

spandimento ed accumulo del dissesto;<br />

4. Migliorare la stabilità complessiva della frana del Ruinon, <strong>attraverso</strong> eventuali soluzioni per<br />

l’allontanamento delle acque superficiali e sotterranee;<br />

4.2 Le opere previste<br />

Dalla documentazione tecnica prodotta dalla Commissione Scientifica e dal Gruppo Tecnico di Regione<br />

Lombardia, dopo aver considerato una serie di ipotesi di variante stradale si è concordato di adottare<br />

come ipotesi base quella denominata “Soluzione H”, così come aggiornata nel 2010 da Infrastrutture<br />

Lombarde SpA, che, risponde agli obiettivi sopra individuati e prevede le seguenti opere stradali da<br />

monte a valle:<br />

- imbocco di monte della galleria con realizzazione di raccordo con all'attuale SP “del Gavia”;<br />

- galleria stradale in destra idrografica, di sezione compatibile con il carico trasportistico della SP<br />

“del Gavia”;<br />

- imbocco di valle della galleria con realizzazione di raccordo con l'attuale SP “del Gavia”.<br />

Le opere idrauliche possono essere riassunte da monte a valle come segue:<br />

- opere di sbarramento di emergenza del Torrente Frodolfo ed opere di presa in alveo con<br />

derivazione delle acque in galleria;<br />

- galleria idraulica atta a trasferire a valle del possibile sbarramento del fondovalle prodotto dal<br />

collasso parziale/totale della Frana del Ruinon della portata massima alla sezione del Torrente<br />

Frodolfo;<br />

- opere di restituzione delle acque così derivate all’alveo naturale del Torrente Frodolfo.<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 7 di 19<br />

Revisione 09<br />

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DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

Ipotesi progettuale<br />

“Soluzione H – 2010”<br />

LEGENDA:<br />

IN SOTTERRANEO:<br />

by-pass stradale<br />

by-pass idraulico<br />

IN ALVEO:<br />

Opere di sbarramento<br />

Opere di derivazione<br />

Opere di restituzione<br />

L’intervento dovrà essere articolato in lotti funzionali realizzabili separatamente, in relazione all’effettiva<br />

disponibilità delle risorse finanziarie.<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 8 di 19<br />

Revisione 09<br />

Luglio 2012


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

5 OBIETTIVI DELLA PROGETTAZIONE<br />

E’ richiesta la progettazione preliminare atta ad ottenere la protezione e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong><br />

dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli abitati (Comuni di Valfurva, Bormio e Valdisotto) e delle<br />

infrastrutture (SP “del Gavia”) dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO) così di seguito articolata:<br />

- Redazione del progetto delle indagini geofisiche e geognostiche e loro esecuzione.<br />

- Redazione della Progettazione Preliminare;<br />

- Redazione dello Studio di Impatto Ambientale;<br />

5.1 Indagine geognostica<br />

Dovrà essere proposto da parte del Progettista un progetto di indagini geofisiche e geognostiche per<br />

consentire la miglior definizione del modello geologico di riferimento.<br />

Il progetto geognostico dovrà prevedere metodologie di indagine sia dirette che indirette: dovrà<br />

consentire di conoscere le caratteristiche <strong>dei</strong> terreni e delle rocce in cui saranno progettate le opere in<br />

sotterraneo, sia lungo l’asse longitudinale, sia agli imbocchi ed in alveo del Torrente Frodolfo nonché<br />

dovrà consentire la corretta ubicazione delle opere di imbocco e raccordo al di fuori delle aree<br />

interessate dal fenomeno di dissesto.<br />

Il progetto dovrà prevedere non meno di:<br />

- n.12 sondaggi a carotaggio continuo per un totale non inferiore a 800 m lineari di perforazione<br />

attrezzati a piezometro ed almeno n.6 tubi inclinometrici opportunamente ubicati;<br />

- n.12 stratigrafie con catalogazione e conservazione delle carote;<br />

- n.12 Prove di permeabilità Lugeon in foro;<br />

- n. 24 Point Load;<br />

- n. 24 Prove di taglio sui giunti;<br />

- 2.600 metri lineari di sismica a rifrazione;<br />

- 500 metri lineari di tomografia elettrica;<br />

- n. 2 Down Hole.<br />

Sarà possibile prevedere ulteriori prove in situ o analisi di laboratorio geotecnico ritenute utili per una<br />

univoca e/o migliore definizione del modello geologico di riferimento e di tutte le condizioni al contorno.<br />

I sondaggi e le prove dovranno essere effettuate facendo riferimento alle più importanti normative<br />

nazionali e internazionali esistenti (C.N.R. - U.N.I. – A.S.T.M. - B.S.) e alle raccomandazioni A.G.I.<br />

In particolare si dovrà fare riferimento all’Eurocodice 7 – Progettazione geotecnica, con le norme UNI<br />

EN 1997-1:2005 Parte 1: Regole generali e le norme UNI EN 1997-2:2007 Parte 2: Indagini e prove nel<br />

sottosuolo.<br />

Il progetto delle indagini geofisiche e geognostiche entro 30 giorni dall’assegnazione dell’incarico ed il<br />

modello geologico di riferimento sviluppato sulla base delle conoscenze e delle verifiche analitiche<br />

derivanti dal progetto geognostico entro 180 giorni dall’assegnazione dell’incarico, considerato il<br />

contesto e l’importanza delle opere, dovrà essere reso disponibile e condiviso con la Stazione<br />

Appaltante ed il Tavolo Tecnico di Accompagnamento alla Progettazione prima delle puntuali scelte<br />

progettuali.<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 9 di 19<br />

Revisione 09<br />

Luglio 2012


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

5.2 Progettazione Preliminare<br />

Lo scopo è quello di realizzare:<br />

a) una variante in galleria del tracciato della SP “del Gavia”, tale da garantire, in caso di collasso<br />

della Frana del Ruinon, il collegamento stradale del fondo valle con la località di Santa Caterina;<br />

b) un bypass in galleria idraulica delle acque del torrente Frodolfo allo scopo di ridurre i rischi legati<br />

alla presenza di un lago di sbarramento per le zone a monte del potenziale accumulo di<br />

materiale proveniente dalla Frana del Ruinon;<br />

c) l’allontanamento dal corpo della Frana del Ruinon delle acque libere provenienti dal bacino<br />

idrografico del Torrente Confinale, allo scopo di migliorare le condizioni generali di stabilità del<br />

versante interessato dall’accertato movimento gravitativo;<br />

d) la messa in sicurezza dell’attuale tracciato della strada SP “del Gavia” in corrispondenza del<br />

tratto sotteso alla Frana del Ruinon;<br />

e) redigere ed eseguire un progetto di indagine geognostica.<br />

Per quanto riguarda lo studio della variante stradale in galleria dovranno essere adeguatamente<br />

sviluppati gli aspetti di natura viabilistica, trasportistica e di sicurezza stradale <strong>attraverso</strong> studi<br />

specialistici.<br />

Le opere da progettare, oltre all'aspetto viabilistico, deve considerare questioni tecniche di natura<br />

idraulica che si possono venire a creare a seguito dello scivolamento della frana.<br />

A questo scopo sono attesi studi specialistici geologici, idrogeologici, geotecnici e geomeccanici per la<br />

progettazione preliminare che indichino, coerentemente con tutti gli studi scientifici precedentemente<br />

realizzati, le dimensioni del fenomeno gravitativo e le sue modalità di evoluzione, valutandone i possibili<br />

effetti ed interferenze sul <strong>territori</strong>o.<br />

In particolare:<br />

- gli imbocchi di valle e di monte della galleria stradale, le opere di sbarramento e restituzione in<br />

alveo delle acque del torrente Frodolfo devono risultare al di fuori della area instabile, ovvero<br />

quella che presenta un'elevata probabilità di coinvolgimento diretto dal fenomeno e<br />

dall'evoluzione dello stesso;<br />

- il tracciato stradale ed il by-pass idraulico devono trovarsi in posizione tale da garantire la<br />

massima sicurezza rispetto ai piani di scivolamento della Frana del Ruinon.<br />

Per questo motivo sono attesi studi specialistici di tipo idrologico ed idraulico che definiscano le portate<br />

di riferimento e le aree di esondazione per la piena catastrofica nonché le energie di trasporto del<br />

torrente Frodolfo in tutti i regimi di portata.<br />

Le indagini geologiche e geognostiche dovranno essere funzionali alla costruzione del modello<br />

geologico di riferimento e del modello geotecnico preliminare in rapporto alle caratteristiche del<br />

problema specifico di stabilità di versante, che ha determinato la necessità dell’intervento, ed alla natura<br />

e caratteristiche delle opere da realizzare.<br />

Gli elaborati progettuali dovranno prevedere misure atte ad evitare effetti negativi sull’ambiente, sul<br />

paesaggio e sul patrimonio ambientale in relazione all’attività di cantiere.<br />

Questi comprendono:<br />

- uno studio della viabilità di accesso ai cantieri, ed eventualmente la progettazione di quella<br />

provvisoria, in modo che siano contenuti l’interferenza con il traffico locale ed il pericolo per le<br />

persone e l’ambiente;<br />

RUP: Ing. Vittorio Peruzzi Pagina 10 di 19<br />

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DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

- l’indicazione degli accorgimenti atti ad evitare inquinamenti del suolo, acustici, idrici ed<br />

atmosferici;<br />

- la localizzazione delle cave eventualmente necessarie e la valutazione sia del tipo e quantità di<br />

materiali da prelevare, sia delle esigenze di eventuale ripristino ambientale finale;<br />

- lo studio e la copertura finanziaria per la realizzazione degli interventi di conservazione,<br />

protezione e restauro, volti alla tutela e salvaguardia del patrimonio di interesse artistico e storico<br />

e delle opere di sistemazione esterna.<br />

Qualora siano possibili più soluzioni progettuali, la scelta dovrà avvenire mediante l’impiego di una<br />

metodologia di valutazione qualitativa e quantitativa, multicriteri e multiobiettivi, tale da permettere di<br />

dedurre una graduatoria di priorità tra le soluzioni progettuali possibili.<br />

La progettazione preliminare nel suo complesso dovrà tenere debito conto delle condizioni di rischio e<br />

definire anche le opere accessorie necessarie a garantire la sicurezza nel breve termine.<br />

Sarà inoltre da considerare la possibilità di migliorare la stabilità complessiva della Frana del Ruinon,<br />

sviluppando soluzioni per l’allontanamento delle acque superficiali e sotterranee provenienti dal bacino<br />

imbrifero posto a monte dell’area della frana ovvero quella del Torrente Confinale.<br />

Il progetto preliminare dovrà essere articolato in lotti funzionali realizzabili separatamente, in relazione<br />

all’effettiva disponibilità delle risorse finanziarie.<br />

La progettazione preliminare dovrà, inoltre, valutare le interazioni con eventuali altre opere previste<br />

nell’area e individuare possibili opportunità di azioni di project-financing.<br />

Nell’obiettivo della gestione <strong>dei</strong> rischi nel breve e medio termine è richiesta una valutazione<br />

dell’efficienza attuale delle opere di difesa già realizzate lungo la strada in relazione al loro stato di<br />

conservazione ed ai più recenti dati relativi all’evoluzione del movimento franoso; andranno quindi<br />

definite le eventuali necessità di integrazione di interventi strutturali e non strutturali.<br />

Il progetto preliminare dovrà essere conforme per contenuti a quanto previsto alla Sezione II- Progetto<br />

Preliminare, Art. 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23 del D.P.R % ottobre 2010, n207.<br />

Il progetto preliminare dovrà stabilire i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati <strong>dei</strong><br />

successivi livelli di progettazione, in funzione delle dimensioni economiche e della tipologia e categoria<br />

dell’intervento, e dovrà essere composto dai seguenti elaborati:<br />

a. relazione illustrativa;<br />

b. relazione tecnica;<br />

c. studio di impatto ambientale;<br />

d. elaborati grafici;<br />

e. prime indicazioni e misure finalizzate alla tutela della salute e sicurezza <strong>dei</strong> luoghi di lavoro per la<br />

stesura <strong>dei</strong> piani di sicurezza;<br />

f. calcolo della spesa;<br />

g. quadro economico di progetto;<br />

h. piano particellare preliminare delle aree.<br />

Quanto sopra dovrà essere accompagnato da tutti gli studi necessari per un’adeguata conoscenza del<br />

contesto in cui è inserita l’opera, corredati da dati bibliografici, accertamenti ed indagini preliminari quali<br />

quelle ambientali, topografiche, geologiche, geotecniche, geomeccaniche, sismiche, idrologiche,<br />

idrauliche e sulle interferenze e relative relazioni ed elaborati grafici, atti a pervenire ad una completa<br />

caratterizzazione del <strong>territori</strong>o ed in particolare delle aree impegnate;<br />

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DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

5.2.1 Relazione Illustrativa<br />

La relazione illustrativa si dovrà articolare nei punti di seguito indicati.<br />

a) Scelta delle alternative: saranno riepilogati tutti i dati e le considerazioni sulla base <strong>dei</strong> quali si è<br />

giunti alla determinazione della soluzione progettuale migliore riportando altresì, tramite elaborati<br />

grafici, le soluzioni progettuali alternative prese in esame.<br />

Si dovrà produrre una descrizione generale corredata da elaborati grafici redatti anche su base<br />

cartografica delle soluzioni progettuali analizzate, caratterizzate sotto il profilo funzionale, tecnico<br />

(aspetti geologici, geotecnici, idrologici, idrogeologici, di traffico, strutturali, impiantistici, ecc.) e<br />

sotto il profilo dell’inserimento ambientale (aspetti urbanistici, vincolistici, ecc.), illustrazione delle<br />

ragioni della soluzione selezionata sotto il profilo localizzativo, funzionale ed economico, nonché<br />

delle problematiche connesse all’inserimento ambientale, alla situazione complessiva della zona,<br />

con riferimento alle altre possibili soluzioni; la relazione illustrativa di progetto esporrà<br />

chiaramente le caratteristiche dell’opera esistente, le motivazioni che hanno portato a tale scelta e<br />

l’esame di possibili alternative anche parziali.<br />

b) Descrizione puntuale del progetto della soluzione selezionata e indicazioni per la prosecuzione<br />

dell’iter progettuale.<br />

Si dovra produrre una descrizione dettagliata della soluzione selezionata, con esposizione della<br />

fattibilità dell’intervento, documentata anche <strong>attraverso</strong> i risultati dello studio di impatto<br />

ambientale, ed in particolare:<br />

- l’esito delle indagini geologiche, geotecniche, sismiche, idrologiche e idrauliche, di traffico, di<br />

prima approssimazione delle aree interessate;<br />

- l’esito degli accertamenti in ordine agli eventuali vincoli di natura ambientale e/o paesaggistica o<br />

di qualsiasi altra natura interferenti sulle aree interessate;<br />

- accertamento in ordine alla disponibilità delle aree da utilizzare, alle relative modalità di<br />

acquisizione, ai prevedibili oneri;<br />

- l’accertamento della disponibilità <strong>dei</strong> pubblici servizi e delle modalità <strong>dei</strong> relativi allacciamenti;<br />

- accertamento in ordine alle interferenze con pubblici servizi presenti lungo il tracciato, la<br />

proposta di soluzione ed i prevedibili oneri;<br />

- indirizzi per la redazione del progetto definitivo;<br />

- cronoprogramma delle fasi attuative, con l’indicazione <strong>dei</strong> tempi massimi di svolgimento delle<br />

varie attività di progettazione, approvazione, affidamento, esecuzione e collaudo;<br />

- indicazioni su accessibilità, utilizzo e manutenzione delle opere, degli impianti e <strong>dei</strong> servizi<br />

esistenti.<br />

c) Riepilogo degli aspetti economici e finanziari del progetto.<br />

Si dovranno produrre:<br />

- calcoli estimativi giustificativi della spesa;<br />

- l’eventuale articolazione dell’intervento in stralci funzionali e fruibili;<br />

- quadro economico;<br />

- sintesi delle forme e fonti di finanziamento per la copertura della spesa;<br />

- risultati del piano economico e finanziario per gare in concessione.<br />

La relazione dovrà dare chiara e precisa nozione di quelle circostanze che non possono risultare dai<br />

disegni e che hanno influenza sulla scelta e sulla riuscita del progetto.<br />

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<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

5.2.2 Relazione tecnica<br />

La relazione dovrà riportare lo sviluppo degli studi tecnici specialistici del progetto ed indicare i requisiti<br />

e le prestazioni che devono essere riscontrate nell’intervento.<br />

Dovrà descrivere nel dettaglio le indagini effettuate e la caratterizzazione del progetto dal punto di vista<br />

dell’inserimento nel <strong>territori</strong>o, descrivere e motivare le scelte tecniche del progetto.<br />

A titolo indicativo e non esaustivo, sono di seguito riportati i principali argomenti che dovranno essere<br />

contenuti nella relazione tecnica:<br />

- geologia;<br />

- geomeccanica;<br />

- geotecnica;<br />

- sismica;<br />

- idrologia;<br />

- idraulica;<br />

- traffico.<br />

- architettura e funzionalità dell’intervento;<br />

- strutture ed opere d’arte;<br />

- tracciato plano-altimetrico e sezioni tipo;<br />

- studio preliminare di inserimento urbanistico e vincoli;<br />

- censimento delle interferenze (con le ipotesi di risoluzione delle principali interferenze<br />

eventualmente riscontrate e preventivo di costo);<br />

- piano di gestione delle materie con ipotesi di soluzione delle esigenze di cave e discariche;<br />

- espropri (quantificazione preliminare degli importi);<br />

- impianti e sicurezza;<br />

La relazione tecnica dovrà contenere inoltre un dettagliato resoconto sulla composizione, sui caratteri<br />

tipologici e costruttivi, della consistenza e stato di manutenzione della SP “del Gavia” con indicazione<br />

della destinazione finale delle zone dismesse con chiare indicazioni sulle fasi esecutive necessarie per<br />

garantire l’esercizio durante la costruzione dell’intervento.<br />

5.2.3 Elaborati grafici<br />

Gli elaborati grafici, redatti in scala opportuna e debitamente quotati, con le necessarie differenziazioni<br />

in relazione alla dimensione ed alla tipologia dell’intervento, e tenendo conto della necessità di<br />

includere le misure e gli interventi di compensazione ambientale e degli eventuali interventi di ripristino,<br />

riqualificazione e miglioramento ambientale e paesaggistico - con la stima <strong>dei</strong> relativi costi - sono<br />

costituiti da:<br />

Per opere e lavori puntuali:<br />

1) dallo stralcio degli strumenti di pianificazione <strong>territori</strong>ale e di tutela ambientale e paesaggistica,<br />

nonché degli strumenti urbanistici generali ed attuativi vigenti, sui quali sono indicate la localizzazione<br />

dell’intervento da realizzare e le eventuali altre localizzazioni esaminate;<br />

2) dalle planimetrie con le indicazioni delle curve di livello in scala non inferiore a 1:2.000, sulle quali<br />

sono riportati separatamente le opere ed i lavori da realizzare e le altre eventuali ipotesi progettuali<br />

esaminate;<br />

3) dagli elaborati relativi alle indagini e studi preliminari, in scala adeguata alle dimensioni dell’opera in<br />

progettazione:<br />

- carta e sezioni geologiche;<br />

- sezioni e profili geotecnici;<br />

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ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

- planimetria delle interferenze;<br />

- planimetrie catastali;<br />

- planimetria ubicativa <strong>dei</strong> siti di cava e di deposito;<br />

4) dagli schemi grafici e sezioni schematiche nel numero, nell’articolazione e nelle scale necessarie a<br />

permettere l'individuazione di massima di tutte le caratteristiche spaziali, tipologiche, funzionali e<br />

tecnologiche delle opere e <strong>dei</strong> lavori da realizzare, integrati da tabelle relative ai parametri da rispettare;<br />

Per opere e lavori a rete:<br />

1) dalla corografia generale di inquadramento dell’opera;<br />

2) dalla corografia contenente l'indicazione dell'andamento planimetrico <strong>dei</strong> tracciati esaminati con<br />

riferimento all'orografia dell'area, al sistema di trasporti e degli altri servizi esistenti, al reticolo<br />

idrografico;<br />

3) dallo stralcio degli strumenti di pianificazione <strong>territori</strong>ale e di tutela ambientale e paesaggistica,<br />

nonché degli strumenti urbanistici generali ed attuativi vigenti, sui quali sono indicati i tracciati<br />

esaminati.<br />

4) dalle planimetrie con le indicazioni delle curve di livello, sulle quali sono eventualmente riportati<br />

separatamente i tracciati esaminati;<br />

5) dalle planimetrie su foto mosaico sulle quali sono riportati separatamente i tracciati esaminati;<br />

6) dai profili longitudinali altimetrici <strong>dei</strong> tracciati;<br />

7) dagli elaborati relativi alle indagini e studi preliminari, ed in particolare:<br />

- carta e sezioni geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche;<br />

- planimetria idraulica;<br />

- sezioni geotecniche con indicazione delle unità stratigrafiche omogenee sotto il profilo fisicomeccanico,<br />

delle principali grandezze fisiche e proprietà indice, nonché del regime delle pressioni<br />

interstiziali nel volume significativamente interessato dalle opere;<br />

- planimetria delle interferenze;<br />

- corografia con l’ubicazione <strong>dei</strong> siti di cava e di deposito;<br />

- planimetria <strong>dei</strong> siti di cava e di deposito;<br />

- sistemazione tipo, aree di deposito;<br />

8) dalle planimetrie con le indicazioni delle curve di livello per il tracciato selezionato. La planimetria<br />

dovrà contenere una rappresentazione del corpo stradale ed idraulico e degli sviluppi di tutti gli assi di<br />

progetto, calcolati in base alle caratteristiche geometriche assunte. Dovranno essere rappresentate le<br />

caratteristiche geometriche del tracciato e le opere d’arte principali;<br />

9) dalle planimetrie su foto mosaico del tracciato selezionato;<br />

10) dai profili longitudinali altimetrici delle opere e <strong>dei</strong> lavori da realizzare contenenti l’indicazione di<br />

tutte le opere d’arte previste, le intersezioni con reti di trasporto, di servizi e/o idrologiche, le<br />

caratteristiche geometriche del tracciato;<br />

11) da sezioni tipo idriche e stradali nonché uguali sezioni per le eventuali altre ipotesi progettuali<br />

esaminate;<br />

12) da sezioni trasversali correnti, in numero adeguato per una corretta valutazione preliminare delle<br />

quantità da utilizzare nella quantificazione <strong>dei</strong> costi delle opere;<br />

13) da elaborati che consentano, mediante piante, prospetti e sezioni in scala adeguata, la definizione<br />

di tutti i manufatti speciali che l’intervento richiede;<br />

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<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

14) da elaborati che riassumono i criteri di sicurezza previsti per l’esercizio delle infrastrutture (by-pass<br />

stradale e by-pass idraulico);<br />

15) da elaborati tipologici che consentano, mediante piante, prospetti e sezioni in scala adeguata, la<br />

definizione di tutte le opere correnti e minori che l’intervento richiede;<br />

16) da elaborati che consentano, mediante schemi, piante e sezioni in scala adeguata, la definizione<br />

delle componenti impiantistiche presenti nel progetto.<br />

E’ inoltre attesa la realizzazione di elaborati grafici originali circa:<br />

a) i rilievi plano-altimetrici delle aree di interesse;<br />

b) lo stato di consistenza delle opere di protezione dalla caduta massi già esistenti sulla SP “del<br />

Gavia”.<br />

5.2.4 Calcolo sommario della spesa e quadro economico<br />

Il calcolo sommario della spesa dovrà essere effettuato, per quanto concerne le opere o i lavori,<br />

applicando alle quantità caratteristiche degli stessi, i corrispondenti prezzi parametrici dedotti dai costi<br />

standardizzati.<br />

In assenza di costi standardizzati, applicando parametri desunti da interventi similari realizzati, ovvero<br />

redigendo un computo metrico estimativo di massima.<br />

Il quadro economico dovrà comprendere oltre all’importo per lavori determinato nel calcolo sommario<br />

della spesa, gli oneri e le somme a disposizione della stazione appaltante, determinate <strong>attraverso</strong><br />

valutazioni effettuate in sede di accertamenti preliminari.<br />

Il capitolato speciale prestazionale dovrà contenere l'indicazione delle necessità funzionali, <strong>dei</strong> requisiti<br />

e delle specifiche prestazioni che dovranno essere presenti nell’intervento in modo che questo risponda<br />

alle esigenze della stazione appaltante e degli utilizzatori, nel rispetto delle rispettive risorse finanziarie.<br />

Si dovrà provvedere anche alla specificazione delle opere generali e delle eventuali opere specializzate<br />

comprese nell’intervento con i relativi importi, proponendo una tabella riportante i criteri ed i sub-criteri<br />

in cui l’intervento è suddivisibile, allo scopo di consentire l'applicazione della metodologia di<br />

determinazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa.<br />

5.2.5 Piano particellare di esproprio<br />

Il piano particellare degli espropri, degli asservimenti e delle interferenze con i servizi dovrà essere<br />

redatto in base alle mappe catastali aggiornate, e comprendere anche le espropriazioni e gli<br />

asservimenti necessari per gli attraversamenti e le deviazioni di strade e di corsi d'acqua e le altre<br />

interferenze che richiedono espropriazioni.<br />

Sulle mappe catastali dovranno essere altresì indicate le eventuali zone di rispetto o da sottoporre a<br />

vincolo in relazione a specifiche normative o ad esigenze connesse alla tipologia dell'intervento.<br />

Il piano dovrà essere corredato dall'elenco delle ditte che in catasto risultano proprietarie delle aree da<br />

espropriare o asservire ed è corredato dell'indicazione di tutti i dati catastali nonché delle superfici<br />

interessate.<br />

5.2.6 Studio di Impatto Ambientale<br />

Per quanto riguarda lo Studio di impatto ambientale sarà finalizzato a garantire il corretto inserimento<br />

delle opere da realizzarsi nel contesto ambientale e paesaggistico.<br />

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<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

Avrà lo scopo di ricercare le condizioni che consentano la salvaguardia nonché un miglioramento della<br />

qualità ambientale e paesaggistica del contesto <strong>territori</strong>ale della Valfurva e deve comprendere:<br />

a. la verifica, anche in relazione all'acquisizione <strong>dei</strong> necessari pareri amministrativi, di compatibilità<br />

dell’intervento con le prescrizioni di eventuali piani paesaggistici, <strong>territori</strong>ali ed urbanistici sia a<br />

carattere generale che settoriale;<br />

b. lo studio sui prevedibili effetti della realizzazione dell’intervento e del suo esercizio sulle<br />

componenti ambientali e sulla salute <strong>dei</strong> cittadini;<br />

c. l’illustrazione, in funzione della minimizzazione dell’impatto ambientale, delle ragioni della scelta<br />

del sito e della soluzione progettuale prescelta nonché delle possibili alternative localizzative e<br />

tipologiche;<br />

d. la determinazione delle misure di compensazione ambientale e degli eventuali interventi di<br />

ripristino, riqualificazione e miglioramento ambientale e paesaggistico, con la stima <strong>dei</strong> relativi<br />

costi da inserire nei piani finanziari <strong>dei</strong> lavori;<br />

e. l’indicazione delle norme di tutela ambientale che si applicano all'intervento e degli eventuali limiti<br />

posti dalla normativa vigente, nonché l’indicazione <strong>dei</strong> criteri tecnici che si intendono adottare per<br />

assicurarne il rispetto.<br />

In particolare dovrà contenere le informazioni necessarie allo svolgimento della fase di selezione <strong>dei</strong><br />

contenuti dello Studio di Impatto Ambientale consentendo di verificare che questi non possono causare<br />

impatto ambientale significativo ovvero deve consentire di identificare misure prescrittive tali da mitigare<br />

tali impatti.<br />

6 NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />

Fermo restando il richiamo alle norme generali, di seguito si riportano a titolo indicativo ma non<br />

esaustivo i principali riferimenti normativi a cui il progettista dovrà rifarsi in materia di gallerie idrauliche,<br />

stradali, compresi svincoli e raccordi di accesso.<br />

• Norme del CNR n. 31/1973, 78/1980 e 90/1983;<br />

• Decreto Ministero <strong>dei</strong> Lavori Pubblici 11 marzo 1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini<br />

sui terreni e sulle rocce, la stabilità <strong>dei</strong> pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le<br />

prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e<br />

delle opere di fondazione. Istruzioni per l'applicazione”;<br />

• Nuovo codice della Strada (D.Lgs. n. 285 del 30.04.1992 e D.P.R. n. 495 del 16.12.1992);<br />

• Norme sulla sicurezza stradale (Circ. Min. LL.PP. n. 2337 del 11.07.1987; D.M. LL.PP. n. 233<br />

del 18.02.1992 e successive modificazioni ed integrazioni; D.M. LL.PP. 03.06.1998 integrato<br />

da D.M. LL.PP. dell’11.06.1999);<br />

• Norme sulla sicurezza <strong>dei</strong> cantieri temporanei e mobili (D.Lgs. 494/1996 e successive<br />

modifiche ed integrazioni);<br />

• Circolare del Min. LL.PP. 6 Dicembre 1999, n.7938, “Sicurezza della circolazione nelle gallerie<br />

stradali con particolare riferimento ai veicoli che trasportano materiali pericolosi”;<br />

• Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), Legge 18/05/1989, N. 183, art. 17, comma 6<br />

ter, adottato con deliberazione del Comitato Istituzionale N. 18 in data 26 /04/2001;<br />

• Sicurezza nelle gallerie stradali - D.M. LL.PP. 5 Giugno 2001;<br />

• Progettazione stradale: D.M. 5.11.2001;<br />

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abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

• Direttiva CE N. 2004/54/CE del 29/04/2004, relativa ai requisiti minimi di sicurezza per le<br />

gallerie della rete stradale transeuropea;<br />

• Norme di illuminazione delle gallerie stradali - D.M. Infrastrutture e Trasporti 14 Settembre<br />

2005;<br />

• Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali - D.M.<br />

Infrastrutture. e Trasporti 19 Aprile 2006;<br />

• Norme in materia ambientale – Decreto legislativo N. 152 del 03/04/2006;<br />

• Decreto Legislativo N. 264 del 05/10/2006, “Attuazione della Direttiva 2004/54/CE in materia di<br />

sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea”;<br />

• D.M. 14.01.2008, Norme tecniche delle costruzioni;<br />

• Eurocodice 7 – Progettazione geotecnica<br />

• Norme UNI EN 1997-1:2005;<br />

• Norme UNI EN 1997-2:2007;<br />

• Codice <strong>dei</strong> contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive<br />

2004/17/CE e 2004/18/CE - Decreto Legislativo N. 163 del 12/04/2006<br />

• DPR 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del Decreto Legislativo<br />

12 aprile 2006, N. 163;<br />

• Regione Lombardia DGR IX/2613 del 30/11/2011.<br />

6.1 Linee di indirizzo per la progettazione delle opere di difesa del suolo in Lombardia<br />

Le opere individuate dalla variante in stradale e del by-pass idraulico rientrano nella categoria di opere<br />

in sotterraneo realizzate in condizioni complesse essendo presenti i seguenti fattori:<br />

1. Compresenza di sorgenti di rischio di diversa tipologia che devono essere affrontati in modo<br />

unitario e coerente;<br />

2. Situazioni di rischio idraulico rilevanti alla scala di sottobacino;<br />

3. Opere destinate a esercitare un effetto significativo sull’equilibrio idraulico a scala di sottobacino;<br />

4. Opere per la cui progettazione è necessario l’utilizzo di strumenti di valutazione o soluzioni<br />

tecnologiche di impiego non ordinario.<br />

Alla luce di quanto sopra, le “Linee di indirizzo” approvate con DGR IX/2613 del 30/11/2011 prevedono<br />

che per la fase di progettazione preliminare vengano definite le caratteristiche qualitative e funzionali<br />

<strong>dei</strong> lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire nel rispetto<br />

delle indicazioni fornite. Evidenzia inoltre le aree impegnate, le relative eventuali fasce di rispetto e le<br />

occorrenti misure di salvaguardia, nonché le specifiche funzionali ed i limiti di spesa delle opere da<br />

realizzare. In quest’ultima casistica è compreso il limite di spesa per gli eventuali interventi e le misure<br />

compensative dell’impatto <strong>territori</strong>ale e sociale, e per le infrastrutture ed opere connesse necessarie alla<br />

realizzazione.<br />

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abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

7 ESIGENZE E REQUISITI TECNICI<br />

7.1 Indagine geognostica<br />

In considerazione dell’importanza delle opere e del rilievo sostanziale per la progettazione della qualità<br />

dell’indagine geognostica è richiesta l’individuazione di imprese specializzate in prove geotecniche con<br />

esperienze dirette di cantieri di perforazione geognostica elitrasportati in quota ed in ambienti climatici<br />

severi.<br />

7.2 Materiali<br />

Nella definizione <strong>dei</strong> materiali il progettista dovrà riferiesi in particolare alla Direttiva CEE 89/106 del 21<br />

dicembre del 1988, inerente il “ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e<br />

amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione”, definisce i Requisiti Essenziali<br />

(ER) e le condizioni per la possibilità di impiego <strong>dei</strong> materiali da costruzione.<br />

La direttiva sopra menzionata fornisce inequivocabili indicazioni circa le modalità di redazione <strong>dei</strong><br />

capitolati progettuali.<br />

Essi devono quindi contenere le indicazioni necessarie all’impresa per individuare sul mercato la<br />

tipologia di materiali che soddisfa i requisiti progettuali definiti dal progettista, ma non devono riportare<br />

altre prescrizioni tecniche prive di qualsiasi contenuto prestazionale, in violazione <strong>dei</strong> principi<br />

fondamentali di imparzialità della Pubblica Amministrazione, con turbativa della libera concorrenza degli<br />

operatori presenti sul mercato.<br />

7.3 Opere provvisionali<br />

Al fine di poter realizzare l’intervento in oggetto deve essere prevista la progettazione realizzazione di<br />

tutte le opere provvisionali necessarie o funzionali al progetto.<br />

A titolo esemplificativo si fa riferimento a:<br />

• Piste di accesso ai cantieri e all’alveo del torrente Frodolfo;<br />

• Piazzole logistiche;<br />

• Rimodellamento delle sponde e degli argini del torrente Frodolfo in corrispondenza delle sezioni di<br />

sbarramento e presa a monte e di restituzione delle acque a valle;<br />

• Rilevati di accesso alla galleria stradale o di raccordo al tracciato esistente della strada<br />

provinciale;<br />

• Taglio vegetazione.<br />

Ovviamente, visto l’ambito nel quale si inseriscono gli interventi in esame, dovranno essere messe in<br />

atto tutte le misure per mitigare - sia da un punto di vista ambientale che paesaggistico – gli eventuali<br />

impatti generati dall’apertura del cantiere.<br />

Anche per quanto concerne il taglio della vegetazione, esso avverrà solamente per lo stretto<br />

necessario, con lo scopo di rendere agevole e possibile il lavoro delle maestranze e <strong>dei</strong> relativi mezzi.<br />

Al termine <strong>dei</strong> lavori si dovrà prevedere il ripristino della copertura vegetale (manto erboso, arbusti e<br />

piante) rimossa, con lo scopo di rendere accettabile dal punto di vista paesaggistico il nuovo intervento<br />

e di compensare quanto eliminato permanentemente a seguito <strong>dei</strong> lavori.<br />

7.4 Possibilità di fare ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica<br />

Visto il contesto nel quale si inserirà l’intervento (ambiente montano, Parco Nazionale dello Stelvio) è<br />

da considerare la possibilità dell’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica.<br />

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Luglio 2012


DOCUMENTO PRELIMINARE<br />

ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la difesa degli<br />

abitati e delle infrastrutture dalla Frana del Ruinon di Valfurva (SO)<br />

Tecniche di ingegneria naturalistica potrebbero essere utilizzate anche per l’inserimento delle opere di<br />

protezione del tracciato attuale della strada provinciale o per il consolidamento di alcune porzioni del<br />

versante nei pressi della stessa.<br />

8 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLA PROGETTAZIONE<br />

I tempi di progettazione sono stati elaborati e valutati in funzione della complessità dell’intervento in<br />

oggetto e risultano essere pari a 12 mesi.<br />

Rilievi, accertamenti e indagini<br />

Al fine di poter definire lo stato di consistenza <strong>dei</strong> luoghi si dovranno eseguire tutti i rilievi, le indagini e<br />

gli accertamenti necessari, ed in particolare:<br />

• caratterizzazione e modellazione geotecnica/geomeccanica dell’area di intervento ed in<br />

particolare dell’ammasso roccioso su cui insisteranno le opere;<br />

• rilievi celerimetrici di dettaglio;<br />

entro i primi 180 giorni dall’affidamento delle attività di progettazione preliminare.<br />

Considerato il contesto e l’importanza delle opere, si ribadisce che quanto sopra elencato dovrà essere<br />

reso disponibile e condiviso con la Stazione Appaltante ed il Tavolo Tecnico di Accompagnamento alla<br />

Progettazione prima delle puntuali progettuali.<br />

9 SISTEMA DI PROGETTAZIONE<br />

Valutate poi le specifiche caratteristiche tecniche-progettuali dell’intervento e la necessità di rispettare i<br />

tempi di programmazione, lo scrivente R.U.P considera di affidare all’esterno l’incarico di progettazione<br />

delle indagini geognostiche e loro esecuzione, redazione della Progettazione Preliminare e dello Studio<br />

di Impatto Ambientale per la protezione e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la<br />

difesa degli abitati (Comuni di Valfurva, Bormio e Valdisotto) e delle infrastrutture (SP “del Gavia”) dalla<br />

Frana del Ruinon di Valfurva (SO).<br />

10 STIMA DEI COSTI E DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO<br />

Di seguito è riportata la prima stima economica <strong>dei</strong> lavori con riferimento alla “Soluzione H” così come<br />

aggiornata da Infrastrutture Lombarde SpA nel marzo del 2010.<br />

INDAGINE GEOGNOSTICA – Categoria OS21 € 344.734<br />

TOTALE LAVORI € 344.734<br />

CAT IX C – Gallerie, opere sotterranee e fondazioni speciali € 45.968.500<br />

CAT VII A - Sistemazione di corsi d'acqua e di bacini montani € 2.650.000<br />

TOTALE OPERE € 48.618.500<br />

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO<br />

Ing. Vittorio Peruzzi<br />

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Luglio 2012


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

<strong>Protezione</strong> e <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>territori</strong> dell’Alta <strong>Valtellina</strong> <strong>attraverso</strong> la<br />

difesa degli abitati e delle infrastrutture dalla frana del Ruinon di Valfurva<br />

(SO)<br />

Aggiornamento Marzo 2010 della soluzione H allo scopo di valorizzare la<br />

progettazione preliminare.<br />

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Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

La relazione consiste in :<br />

- una sintesi tecnica di inquadramento e delle principali osservazioni già formulate da<br />

diversi enti ed istituzioni relative alla realizzazione della variante in galleria alla ex SS.<br />

300 “del Gavia” (attualmente Strada Provinciale) e del by-pass idraulico del torrente<br />

Frodolfo;<br />

- alcune considerazioni tecnico economiche circa la realizzazione delle opere.<br />

La sintesi delle precedenti osservazioni tecniche deve consentire di valutare se nella fase di<br />

ideazione del progetto di livello preliminare della variante in galleria possano essere perseguiti<br />

i sette obiettivi richiesti da Regione Lombardia e di seguito riportati:<br />

1. Evitare che, a seguito del verificarsi di un collasso complessivo o anche parziale della<br />

frana del Ruinon si creino ondate di piena eccezionali con portate liquido solide in grado<br />

di provocare danni agli abitati situati lungo il torrente a valle della frana stessa.<br />

Deviazione in galleria delle acque del Torrente Frodolfo nel tratto che potrebbe essere<br />

ostruito dall’accumulo di frana o da rilasci anche parziali dal materiale dalla stessa; la<br />

soluzione proposta dovrà essere tale da evitare la formazione di un lago o comunque di<br />

una lama d’acqua sul fondovalle che potrebbero amplificare gli effetti di un collasso<br />

dell’ammasso roccioso;<br />

2. Mettere in sicurezza la ex SS. 300 rispetto alle diverse tipologie di rischio connesse alle<br />

evoluzioni possibili dell’area instabile del Ruinon: crolli di massi, colate detritiche, frane<br />

di scivolamento parziali, collasso complessivo della frana principale. Consentire il<br />

traffico veicolare nei due sensi al riparo dalle conseguenze dirette e indirette della<br />

situazione di dissesto in atto, nel rispetto delle vigenti norme sulla sicurezza delle<br />

gallerie stradali;<br />

3. Migliorare la stabilità complessiva della frana del Ruinon, sviluppando soluzioni per<br />

l’allontanamento delle acque superficiali e sotterranee;<br />

4. Particolare attenzione dovrà essere dedicata alla scelta della collocazione più<br />

opportuna delle opere di imbocco e sbocco, con riferimento sia alla captazione e<br />

restituzione delle acque sia alla necessaria dotazione di vie di fuga adeguate per la<br />

variante stradale e all’ottimizzazione dell’efficienza idraulica del bypass;<br />

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Revisione 02<br />

Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

5. Il progetto dovrà essere articolato in lotti funzionali realizzabili separatamente, in<br />

relazione all’effettiva disponibilità delle risorse finanziarie;<br />

6. La progettazione dovrà, inoltre, prendere in considerazione l’eventuale esecuzione delle<br />

opere relative allo sfruttamento idroelettrico delle acque di drenaggio captate con le<br />

opere di intercettazione superficiale e/o profonde, anche al fine di alimentare gli impianti<br />

elettrici e tecnologici previsti per l’esercizio della galleria stradale;<br />

7. Nell’obiettivo della gestione <strong>dei</strong> rischi nel breve medio e termine è richiesta una<br />

valutazione dell’efficienza attuale delle opere di difesa già realizzate lungo la strada in<br />

relazione al loro stato di conservazione e ai più recenti dati relativi all’evoluzione del<br />

movimento franoso; andranno quindi definite le eventuali necessità di integrazione di<br />

interventi strutturali e non strutturali.<br />

Quanto presentato nel presente documento di sintesi, considerati gli obiettivi definiti sopra, è<br />

riferito al “Progetto di fattibilità per la variante in galleria della ex SS. 300 “del Gavia” –<br />

individuazione del tracciato “Soluzione H” sviluppato nel febbraio 2000 dal Servizio Geologico<br />

della Regione Lombardia e approvato dalla Commissione scientifica (ex L.r. n° 23/1992) nella<br />

seduta del 17 marzo 2000.<br />

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Revisione 02<br />

Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

Le affermazioni riportate trovano riscontro negli studi precedenti resi disponibili da Regione<br />

Lombardia di seguito elencati:<br />

1. Convenzione di studio per “Effettuazione di verifiche dello scendimento delle masse<br />

rocciose potenzialmente instabili della frana del Ruinon – Nonché l’analisi <strong>dei</strong> dati<br />

della rete di monitoraggio per l’individuazione di valori soglia da utilizzare ai fini<br />

dell’allertamento” (settembre 1999) - A cura di Dip. Scienze geologiche e<br />

Geotecnologiche – Università Bicocca e Servizio geologico della Regione<br />

Lombardia;<br />

2. Valutazione delle Condizioni di stabilità della frana del Ruinon e aree limitrofe.<br />

Rapporto generale di I fase. (gennaio 2003) - A cura di: IREALP;<br />

3. Valutazione delle Condizioni di stabilità della frana del Ruinon e aree limitrofe. Note<br />

integrative al rapporto generale di I fase. (maggio 2003) - A cura di: IREALP;<br />

4. Lavori Urgenti di perforazione ed installazione di strumentazione geotecnica (tubi<br />

inclinometrici, cavi TDR, piezometri), esecuzione di misure strumentali e prove di<br />

laboratorio sulla frana del Ruinon. Rapporto di cantiere (novembre 2004) - A cura di:<br />

ARPA;<br />

5. Valutazione delle Condizioni di stabilità della frana del Ruinon e aree limitrofe.<br />

Rapporto finale. (dicembre 2004) - A cura di: IREALP;<br />

6. Lavori Urgenti di perforazione ed installazione di strumentazione geotecnica (tubi<br />

inclinometrici, cavi TDR, piezometri), esecuzione di misure strumentali e prove di<br />

laboratorio sulla frana del Ruinon. Integrazione al rapporto di cantiere (gennaio<br />

2005) - A cura di: ARPA;<br />

7. Pianificazione comunale di emergenza per la frana del Ruinon – Convezione Arpa –<br />

Comune di Valfurva - Progetto MIRL (dicembre 2007) - A cura di: ARPA Lombardia<br />

– U.O. Servizio geologico;<br />

11 Studio di fattibilità per un diversivo del torrente Confinale – Comune di Valfurva, SO<br />

(gennaio 2008) - A cura di: ARPA Lombardia – U.O. Suolo e Servizio Geologico;<br />

12. Frana del Ruinon in Comune di Valfurva - variante alla S.S. 300 (gennaio 2000)<br />

Relazione introduttiva<br />

Soluzioni “A”>”G”<br />

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Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

Inquadramento<br />

La frana del Ruinon è situata sul versante idrografico destro della Valfurva, tra le frazioni Santa<br />

Caterina e S. Antonio, ad ovest delle Baite Confinale di Sopra (2.288 m s.l.m.).<br />

Si tratta di una frana complessa che interessa la gran parte del versante ove di norma è<br />

presente una folta copertura boschiva, che invece appare parzialmente assente nell’area in<br />

esame.<br />

Alla base della frana scorre la Strada Provinciale che da Bormio conduce a Santa Caterina ed<br />

al passo del Gavia che risulta essere, durante i periodi di chiusura del passo stesso<br />

(subordinata alle condizioni meteorologiche), l’unico collegamento viabilistico per la frazione di<br />

Santa Caterina del comune di Valfurva.<br />

Le testimonianze relative al fenomeno di dissesto risalgono agli inizi degli anni sessanta,<br />

benché solo dopo l’alluvione del 1987 della <strong>Valtellina</strong> si è registrata, grazie ad una aumentata<br />

soglia di attenzione, una progressiva accelerazione del fenomeno.<br />

Da un punto di vista morfologico la frana interessa una superficie di circa 0,75 km 2 ed in<br />

relazione all’elevata estensione risulta verosimile una volumetria in movimento compresa tra i<br />

18 ed i 40 milioni di metri cubi, benché al momento il fenomeno sembri ancora in estensione<br />

con un trend di arretramento progressivo verso le quote maggiori che ne rende ulteriormente<br />

complessa la stima definitiva delle volumetrie coinvolte.<br />

I dati di sottosuolo, disponibili anche grazie alle numerose campagne geomeccaniche e<br />

geofisiche condotte da diversi soggetti, non consentono certezze circa la profondità della<br />

superficie di scorrimento; ciò nonostante sono individuabili due possibili fasce di deformazione<br />

concentrata rispettivamente negli intervalli di profondità di 25/30 m e 80/90 m p.c., la cui<br />

manifestazione sarebbe ulteriormente confermata anche dai dati inclinometrici disponibili.<br />

La frana del Ruinon può essere classificata come una porzione ad elevata velocità di<br />

evoluzione all’interno di una grande deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV),<br />

con evidenze morfologiche che la rendono nettamente distinguibile dalla DGPV, come anche<br />

mostrato dalla bibliografia nonché dalla recente elaborazione <strong>dei</strong> dati di interferometria radar<br />

da satellite (Regione Lombardia, 2007).<br />

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Revisione 02<br />

Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

A rendere ulteriormente “anomala” la frana è la forte dipendenza <strong>dei</strong> movimenti dagli afflussi<br />

meteorici: sia le precipitazioni che la fusione nivale implicano, anche in tempi abbastanza<br />

limitati, una accelerazione del movimento.<br />

Questa relazione si manifesta molto bene nel periodo tardo primaverile in cui si registra la<br />

concomitanza di entrambi i fattori (precipitazioni e fusione nivale) determinando una<br />

ripresa/accelerazione, talora abbastanza rilevante, del movimento del versante.<br />

Un fenomeno particolare, legato alla fusione nivale, ha comportato nel giugno 1998 la<br />

formazione repentina di un debris flow in totale assenza di precipitazioni.<br />

La causa è stata riconosciuta nel collasso improvviso, a monte della frana, di una soglia<br />

glaciale che delimitava un piccolo invaso le cui acque si sono incanalate nell’alveo del nel<br />

torrente Confinale raggiungendo la strada provinciale.<br />

In relazione a questo ormai assodato legame tra le accelerazioni nei movimenti della frana ed<br />

il grado di saturazione dell’ammasso legato sia alle acque superficiali che a quelle sotterranee<br />

(Griffini, 2004), sulla base della convenzione stipulata tra ARPA Lombardia ed il Comune di<br />

Valfurva, sono stati condotti degli studi idrogeologici indirizzati ad una modellazione idraulico –<br />

idrogeologica della frana al fine di appurare la possibilità di costruzione di un’opera di<br />

deviazione delle acque superficiali.<br />

Scenari di evento e danni possibili in seguito al collasso della frana del Ruinon<br />

Il piano particolareggiato per la frana del Ruinon elaborato ed adottato nel 1998 e<br />

successivamente modificato nel 2000 dalla Prefettura di Sondrio, individua 5 possibili scenari,<br />

elencati e descritti in ordine crescente di gravità degli effetti:<br />

Scenario A - Crollo di massi isolati provenienti dalle due nicchie o dal detrito già in parte<br />

mobilizzato. I blocchi di maggiori dimensioni (diverse decine di m 3 ) possono<br />

raggiungere il fondovalle per rotolamento e/o rimbalzo.<br />

Scenario B - Formazione di colate detritiche e/o franose coinvolgenti il materiale presente sul<br />

corpo frana e a monte della stessa, in particolare ai due lati della zona di frana che<br />

possono canalizzarsi nella piccole incisioni vallive presenti e possono raggiungere<br />

il fondovalle.<br />

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Revisione 02<br />

Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

Scenario C - Mobilizzazione e franamento di porzioni di ammasso roccioso di volumetria<br />

variabile, dell'ordine delle migliaia di metri cubi, provenienti sia dalla nicchia alta<br />

che dalla nicchia bassa, sotto forma di scivolamenti/crolli o valanghe di<br />

roccia/detrito, con elevata energia e velocità di movimento, che potrebbero<br />

raggiungere il fondovalle.<br />

Scenario D - Mobilizzazione e franamento di porzioni di ammasso roccioso, con analoghi<br />

meccanismi ipotizzati nello scenario C ma con volumetrie maggiori (centinaia di<br />

migliaia di m 3 ), che potrebbero ostruire parzialmente il corso del torrente Frodolfo,<br />

con successiva rimobilizzazione del materiale e conseguente aumento del<br />

trasporto solido e con fenomeni erosivi e di esondazione a valle.<br />

Scenario E - Franamento dell'intero ammasso di frana instabile con volumetrie fino ad alcune<br />

decine di milioni di m 3 , con totale sbarramento del corso del torrente Frodolfo e<br />

con formazione di un invaso di ritenuta a monte dell'accumulo e con eventuale<br />

tracimazione (sfondamento della diga naturale formatasi). Tutto il fondovalle del<br />

torrente Frodolfo e parte del versante opposto verrebbero interessati dalla valanga<br />

di roccia e dall'ondata detritica di piena conseguente.<br />

Ed i cui effetti sono stati descritti e riassunti da ARPA Lombardia come segue:<br />

Scenario A<br />

I possibili effetti prodotti da tale evento, ed i conseguenti danni, sono riassumibili in:<br />

- danneggiamenti diffusi, lungo la traiettoria di rotolamento/rimbalzo <strong>dei</strong> blocchi, della<br />

copertura boschiva;<br />

- una possibile temporanea interruzione a causa della parziale o totale ostruzione della<br />

carreggiata del tratto della strada provinciale ex S.S. 300 che collega l’abitato di Santa<br />

Caterina con San Nicolò e con le altre frazioni del Comune di Valfurva;<br />

- qualora fossero presenti veicoli in transito durante l’evento, la possibilità che tali veicoli<br />

vengano investiti dai blocchi qualora si trovino lungo la traiettoria;<br />

- distruzione parziale del rilevato paramassi e/o superamento di questa soglia fisica per<br />

rimbalzo.<br />

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Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

Scenario B<br />

Gli effetti derivanti dal verificarsi di questo scenario possono implicare essenzialmente danni<br />

alla copertura boschiva nelle aree investite dai colamenti e, nel caso questi si incanalino<br />

all’interno delle valli <strong>dei</strong> corsi d’acqua presenti sul versante, la parziale ostruzione del tratto di<br />

strada provinciale (ex S.S. 300) che da Bormio conduce a Santa Caterina; questa possibilità<br />

diventa maggiormente realistica nell’area del torrente Confinale a valle del quale non è<br />

presente il rilevato paramassi che altrove potrebbe in parte contenere gli effetti di questo<br />

genere di colate detritiche.<br />

Scenario C<br />

In questo caso i danni sul versante sono legati al danneggiamento su ampie aree della<br />

copertura boschiva presente e ad un danneggiamento o distruzione o invasione e ostruzione<br />

del tratto di strada a valle del corpo di frana. Ulteriori danni sono possibili sulle opere di<br />

sistemazione dell’alveo del torrente Frodolfo con aumento del trasporto solido dello stesso<br />

torrente.<br />

Al verificarsi di un tale evento è presumibile una distruzione anche del rilevato paramassi<br />

limitrofo alla strada provinciale del Gavia (ex SS. 300) che in questo caso non assolverebbe<br />

alla funzione di protezione. Inoltre a causa dell’aumento del trasporto solido potrebbe anche<br />

verificarsi un parziale alluvionamento delle aree a valle della frana stessa.<br />

Scenario D<br />

I danni possibili al verificarsi dello scenario D sono simili a quelli descritti per lo scenario C ma<br />

la mobilitazione di porzioni di ammasso dell’ordine delle centinaia di migliaia di metri cubi<br />

potrebbe produrre una temporanea ostruzione del torrente Frodolfo che, se successivamente<br />

rimobilizzati, produrrebbero un forte incremento del trasporto solido in alveo e, di riflesso,<br />

fenomeni erosivi e fenomeni di esondazione a valle dello sbarramento. A monte dello<br />

sbarramento inoltre è possibile la formazione di un temporaneo invaso di raccolta delle acque<br />

del torrente Frodolfo di dimensioni minime e per tempi brevi.<br />

A causa della tracimazione della diga naturale o dello sfondamento della medesima, le aree<br />

investite dalla piena di detrito ed acqua, secondo uno studio condotto dalla comunità montana<br />

Alta <strong>Valtellina</strong> (1998), sono quelle già perimetrate nel piano di emergenza predisposto.<br />

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Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

Il verificarsi di questo scenario implicherebbe l’alluvionamento di parte delle frazioni di Uzza,<br />

San Nicolò e S. Antonio all’interno del comune di Valfurva, inibendo temporaneamente la<br />

percorribilità della strada provinciale a valle della frana che potrebbe essere resa inaccessibile<br />

e difficilmente ripristinabile e danneggiando, talora irreparabilmente, oltre un centinaio di<br />

abitazioni.<br />

Scenario E<br />

I danni possibili al verificarsi dello scenario E sono individuabili nella distruzione delle opere<br />

antropiche nelle aree circostanti il corpo di frana e nella creazione di una diga naturale a<br />

monte dello sbarramento che, secondo la modellazione effettuata dall’Università di Milano<br />

(1998), potrebbe “raggiungere valori massimi compresi tra 45 m e 60 m” con formazione di un<br />

invaso di profondità analoga con “quota massima compresa tra i 1500 e 1550 m” con<br />

variazioni possibili legate ad effetti topografici locali. Il franamento del corpo di frana risalirebbe<br />

sul versante opposto danneggiando inoltre la copertura boschiva e le opere antropiche ivi<br />

presenti.<br />

Lo scenario prevede inoltre la tracimazione o lo sfondamento della diga naturale formatasi con<br />

la creazione di un’onda di piena di detrito ed acqua che investirebbe tutte le aree a valle<br />

dell’invaso medesimo.<br />

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Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

Intervento in progetto – Prima ipotesi<br />

Sulla base delle conoscenze attuali e <strong>dei</strong> contributi tecnici avuti dalla Commissione Scientifica<br />

(LR, 23/92), si è individuato un tracciato che partendo dalle ipotesi iniziali, coniuga gli aspetti<br />

positivi fra la soluzione più corta (A) e la più lunga (D), individuando una ipotesi che<br />

rappresentasse il compromesso costo e beneficio ritenuto idoneo dalla Commissione<br />

Scientifica.<br />

Gli aspetti più significativi dello studio generale sono stati presentati nel documento “Relazione<br />

Introduttiva” del marzo del 2000.<br />

In particolare la relazione di cui sopra rileva che:<br />

1. La ex SS. 300 costituisce l'elemento a rischio diretto in caso di collasso, anche parziale,<br />

del Ruinon, per cui la normale viabilità automobilistica è soggetta a condizioni di rischio<br />

molto elevati (R4) con scenari che vanno dalla caduta massi al franamento in massa<br />

dell'intero versante:<br />

2. La ex SS. 300 costituisce l'unico accesso permanente all'abitato di Santa Caterina<br />

Valfurva.<br />

3. La formazione di un invaso di sbarramento lungo il torrente Frodolfo potrebbe avere<br />

conseguenze carastrofìche sugli abitati di fondovalle.<br />

In base agli esiti degli studi e delle osservazioni effettuate dal Servizio Geologico e dagli<br />

approfondimenti sviluppati nello studio commissionato ai sensi della Legge n. 267/98<br />

all'Università di Milano - Dipartimento di Scienze Geologiche e Geotecnologie, l'ipotesi di<br />

variante stradale tale da permettere di oltrepassare l'accumulo di frana conseguente a un<br />

collasso generale del versante secondo lo scenario di rischio che, sulla base delle conoscenze<br />

attualmente disponibili, è da considerarsi quello più sfavorevole.<br />

Secondo gli scenari di evento più gravosi definiti nel Piano di Emergenza della Prefettura, il<br />

crollo parziale o totale di questa porzione di versante, lo sbarramento del fondovalle, il<br />

conseguente lago con possibile onda di sfondamento sugli abitati sottostanti, avrebbe<br />

conseguenze catastrofiche.<br />

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Marzo 2010


Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

I danni totali immediati (in termini di vite umane e di danni economici) possono essere stimati<br />

in diverse centinaia di milioni di euro, ai quali andrebbe aggiunto il costo per il ripristino <strong>dei</strong><br />

collegamenti e per gli interventi di difesa idrogeologica.<br />

Le scelte possibili per garantire un collegamento con l'alta Valfurva potrebbero essere diverse:<br />

- nuova strada sul versante sinistro posta ad una quota non interessabile dalla frana<br />

(ipotesi non sviluppata perché ritenuta incompatibile dal punto di vista geologico ed<br />

ambientale);<br />

- galleria sotto il versante sinistro (opposto alla frana – Soluzione A):<br />

- gallerie sotto il versante destro (sotto la frana - Soluzioni B,C,D, E, F,G).<br />

Se lo scopo fosse unicamente di realizzare un collegamento più sicuro per Santa Caterina<br />

Valfurva, una volta realizzata un'analisi <strong>dei</strong> costi di realizzazione, la scelta potrebbe ricadere<br />

su una qualunque delle soluzioni da A ad G.<br />

Se come richiesto però si analizza il problema nel suo insieme, considerando gli obiettivi<br />

dichiarati una galleria sul versante destro, cioè sotto la frana, assume un'importanza<br />

strategica.<br />

Infatti una galleria di questo tipo potrebbe avere anche funzioni drenanti del versante fra le valli<br />

Cavallaro e Confinale, con benefici sull'aumento di stabilita dello stesso, nonché del corpo di<br />

frana del Ruinon.<br />

Inoltre la realizzazione anche di una galleria idraulica di by-pass permetterebbe, nel caso di<br />

formazione di uno sbarramento, di deviare le acque, quantomeno per il tempo necessario per<br />

ripristinare un percorso in superficie al torrente Frodolfo, e quindi evitare la formazione di un<br />

lago di sbarramento a tergo.<br />

Questo ultimo, dai dati emersi dalle analisi dell'Università di Milano, potrebbe essere profondo<br />

alcune decine di metri e diventerebbe pertanto fondamentale impedire pericolosi fenomeni di<br />

saturazione del piede del versante con conseguenti riattivazioni di frane di scivolamento<br />

nonché evitare che lo stesso lago di sbarramento si venga a trovare esposto a possibili crolli<br />

successivi potenzialmente in grado di generare ondate di piena.<br />

Dalla documentazione resa disponibile (cfr elenco di pagina 2) emerge che i diversi uffici<br />

tecnici regionali, dopo aver considerato una serie di ipotesi di variante stradale, dalla<br />

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Difesa degli abitati e infrastrutture dalla frana del Ruinon<br />

“Soluzione A" alla “Soluzione C;" sulla base anche delle indicazioni progettuali proposte dalla<br />

Commissione Scientifica hanno concordato di approfondire e sviluppare i contenuti tecnici in<br />

una prima ipotesi progettuale.<br />

In dettaglio questa ipotesi si sviluppa in destra idrografica prevedendo le seguenti opere da<br />

monte a valle:<br />

- Imbocco di monte (1.580 m slm circa), realizzazione di un raccordo di circa 100 metri di<br />

strada che si diparte dall'attuale ex SS. 300. Realizzazione di una galleria di 2.460 m di<br />

lunghezza complessivi con sezione compatibile con il carico di traffico della ex SS. 300.<br />

In base ai dati disponibili e ai rilevamenti preliminari effettuati la galleria attraverserà per<br />

un tratto di circa 2.000 metri roccia filladica in posto, mentre sia il tratto iniziale che<br />

quello finale, per complessivi 460 m circa, saranno da realizzarsi in depositi deritici. In<br />

questi tratti sarà necessario provvedere a consolidamenti prima ed in concomitanza<br />

dello scavo. La galleria si innesta quindi direttamente sulla ex SS. 300 a quota 1.430 m<br />

slm circa.<br />

- Per consentire anche una funzione di by-pass idraulico all'opera in progetto, volta allo<br />

smaltimento delle acque eventualmente accumulatesi in caso di ostruzione della valle,<br />

era stata prevista la posa di una tubazione in acciaio rinforzato, diametro 2 m, posta al<br />

di sotto del piano viario sia della galleria stradale che di servizio. La pendenza della<br />

galleria, al fine di poter permettere il raccordo fra la tubazione posta sotto la galleria di<br />

servizio e quella sotto la galleria stradale, varia dall'8,6 % nel primo tratto, per una<br />

lunghezza di circa 1.100 metri, per ridursi al 4,6 % nel secondo tratto di circa 1.200 di<br />

lunghezza. La pendenza media è del 6,5 %.<br />

- Realizzazione di una galleria di servizio (via di fuga), della lunghezza di 500 m circa<br />

scavata in roccia ubicata circa a metà dello sviluppo della galleria stradale. La sezione<br />

di tale galleria dovrà essere definita a seguito delle funzioni finali a cui dovrà essere<br />

destinata<br />

- Eventuale realizzazione di una rete di drenaggio per un tratto di 500 m sotto la frana, al<br />

fine di favorire la raccolta, almeno in parte, delle acque.<br />

- Realizzazione di uno scarico di emergenza costituito da una tubazione in acciaio<br />

rinforzato del diametro di 2 m e della lunghezza 1.700 m. Tale tubazione sarà<br />

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posizionata per un primo tratto di 500 m al di sotto della galleria di servizio e avrà una<br />

pendenza dell'1 %, e per il secondo tratto di 1.200 m al di sotto del piano stradale della<br />

galleria ed avrà una pendenza del 4,6 %.<br />

- Realizzazione di un pozzo posto all'imbocco della galleria di servizio. Tale pozzo, che<br />

ha la lunghezza di 30 m circa e il diametro di 4 m, è necessario in quanto,<br />

nell'eventualità dell'evento catastrofico di frana, la tubazione e la galleria di servizio<br />

risulterebbero quasi sicuramente ostruite quindi il pozzo permetterebbe di trovarsi al di<br />

sopra dell'accumulo di frana con la possibilità di captare l'acqua del lago che si<br />

verrebbe a formare.<br />

L’ipotesi progettuale sulla base <strong>dei</strong> dati sopra considerati, avrebbe un costo complessivo di<br />

circa 45 milioni di euro:<br />

- 38 milioni di euro per galleria stradale di circa 2.300 m;<br />

- 7 milioni di euro per la realizzazione del by-pass e delle necessarie opere idrauliche.<br />

Gli imbocchi di valle e di monte della galleria stradale risultano al di fuori della area instabile<br />

ovvero quella che presenta un'elevata probabilità di coinvolgimento direttamente dal fenomeno<br />

e dall'evoluzione dello stesso come previsto dal "Piano Straordinario per le aree a rischio<br />

idrogeologico molto elevato", il tracciato stradale in galleria si verrebbe trovare mediamente a<br />

circa 200 metri di profondità e a circa 100 metri di profondità rispetto al piano di scivolamento<br />

della frana.<br />

L'opera da realizzare, oltre all'aspetto viabilistico, deve però considerare questioni tecniche di<br />

natura idraulica che si possono venire a creare a seguito dello scivolamento della frana che<br />

può essere stimata in circa 25 milioni di metri cubi infatti in seguito al collasso della frana si<br />

avrebbe un deposito in grado di ostruire il torrente Frodolfo con la formazione di un lago<br />

artificiale che risulterebbe molto pericoloso perché incombente sulla valle sottostante.<br />

Lo studio commissionato all'Università di Milano Dipartimento di Scienze Gelogiche e<br />

Geotecnologie ha ipotizzato l'area di formazione del lago ed in conseguenza è stato quindi<br />

ideato uno scarico di emergenza o scolmatore che garantisca il deflusso dell'accumulo delle<br />

acque nel lago a monte dell’ostruzione creata potenzialmente dalla frana.<br />

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La prima ipotesi formulata considerava come ottimale la realizzazione di una tubazione di<br />

acciaio rinforzato del diametro di 2 metri il cui andamento seguisse il percorso della galleria di<br />

servizio (via di fuga) e di una parte della galleria stradale.<br />

Per determinare in via preliminare le portate del torrente Frodolfo appena a monte delle frana<br />

del Ruinon, è stato utilizzato nel progetto di fattibilità (Marzo 2000) lo studio Italtekna (1990 -<br />

modello afflussi-deflussi), nel quale viene stimato in 159,90 metri cubi al secondo (m 3 /s ) il<br />

valore della portata massima con un tempo di ritorno (T R ) di 100 anni; il valore della portata<br />

media annua nello stesso punto risulterebbe invece pari a 7,23 metri cubi al secondo.<br />

Le aree di esondazione della piena catastrofica sono state analizzate dalla Comunità Montana<br />

Alta <strong>Valtellina</strong> nel documento “Schema preliminare alla predisposizione del piano di<br />

evacuazione in caso di franamento dell’area del Ruinon nel Comune di Valfurva” (1998);<br />

all’interno del medesimo lavoro sono state cartografate le aree investite dalla possibile onda di<br />

piena.<br />

Sulla base della formula di Darcy si è potuto verificare che considerando la portata totale di<br />

piena centenaria (Q=160 m 3 /s), per il bypass si dovrebbe realizzare una tubazione avente<br />

diametro pari a 4,5 metri corrispondente ad una sezione di circa 16 m 2 , misura questa non<br />

compatibile con il posizionamento della tubazione stessa in asse con la galleria stradale.<br />

Considerando la dimensione della tubazione prevista nella prima ipotesi pari ad un diametro di<br />

2 metri (D= 2m), la portata smaltibile risulta di circa 21 m 3 /s, ovvero tre volte la portata media<br />

massima riportata nello studio Italtekna 1990 (La portata di piena annuale è indicata in 7,23<br />

m 3 /s).<br />

Al proposito viene evidenziato dalla Commissione Scientifica nello sviluppo dell’ipotesi<br />

progettuale, che da un punto di vista probabilistico, considerata la più recente letteratura<br />

tecnica in materia, è poco probabile che vi possa essere il franamento totale o parziale della<br />

frana (Scenari D o E) in concomitanza con un evento di piena avente tempo di ritorno<br />

centennale.<br />

La scelta di realizzare comunque un by-pass in asse alla galleria stradale deve sottostare<br />

quindi sia al limite tecnico della dimensione del manufatto (D=2m con Q= 21 l/s) oltre che ad<br />

un contenimento <strong>dei</strong> costi rispetto ad una galleria di by-pass indipendente e della dimensione<br />

desiderata.<br />

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Considerazioni<br />

La scelta progettuale potrebbe essere quelle di disgiungere in fase di ideazione i due temi<br />

contenuti nella prima ipotesi progettuale ovvero la variante in galleria alla ex SS. 300 ed il bypass<br />

idraulico.<br />

In questa ottica l’aumento <strong>dei</strong> costi derivati da questa scelta progettuale potrebbero essere<br />

potenzialmente compensabili integrando nella “Soluzione H - 2010” le opere relative allo<br />

sfruttamento idroelettrico del torrente Frodolfo derivate a monte della zona che verrebbe<br />

direttamente interessata dalla frana (Zona 1 ex Legge 267/98).<br />

In questo caso sarebbero pienamente raggiunti gli obiettivi:<br />

- di evitare la formazione di un lago di qualsivoglia dimensione;<br />

- annullare il rischio di generare ondate di piena improvvise e catastrofiche;<br />

- consentire la funzionalità del bypass con qualsiasi portata in alveo del torrente Frodolfo;<br />

e verrebbe meno la necessità di realizzare:<br />

- la presa in alveo <strong>attraverso</strong> un pozzo a gravità (con formazione quindi di un lago);<br />

- la galleria idraulica (galleria di servizio) della lunghezza di circa 600 m<br />

opere queste ubicate entrambe in zona certamente interessata dalla frana del Ruinon.<br />

Per una prima valutazione di sostenibilità economica di questa ipotesi sono state effettuate<br />

alcune stime non essendo disponibili i dati misurati di portata del torrente Frodolfo.<br />

L’ipotesi progettuale denominata “Soluzione H -2010” è stata fatta tenuto conto:<br />

- della superficie di spandimento del materiale collassato sul fondovalle, avendo<br />

l’accortezza di mantenere l’impianto interamente all’esterno dell’area interessata;<br />

- <strong>dei</strong> settori fluviali potenzialmente più idonei alla realizzazione della traversa di presa<br />

(sotto il profilo meramente idraulico) e delle relative opere di diversione e sghiaio;<br />

- delle condizioni di accessibilità all’area di presa, al fine di individuare soluzioni<br />

ambientalmente compatibili, tecnicamente fattibili ed economicamente sostenibili.<br />

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Il dimensionamento delle opere di by-pass idraulico della frana del Ruinon ha come come<br />

obiettivo la minimizzazione del rischio idraulico anche in condizioni di piena del torrente<br />

Frodolfo.<br />

L’analisi idrologica che dovrà essere redatta, nel prendere atto della scarsità di dati relativi al<br />

bacino del torrente Frodolfo a valle delle derivazioni A2A dell’impianto del Braulio, dovrà<br />

considerare sia le portate idrologiche che quelle idrauliche basate proprio sui dati desumibili<br />

dall’esercizio di tale impianto idroelettrico.<br />

L’impianto idroelettrico qui in ipotesi risulta infatti sotteso dal grande sistema di derivazioni<br />

Alpe-Gavia-Forni-Zebrù, afferenti all’impianto idroelettrico del Braulio e, <strong>attraverso</strong> un’ulteriore<br />

captazione presso lo scarico di quest’ultimo, al sistema Cancano-Premadio.<br />

Il complesso delle derivazioni del Braulio, che sottende complessivamente una superficie di<br />

108,3 km 2 , si caratterizza per una portata media derivata di 2.870 l/s (dato “Programma di<br />

Tutela e Uso delle Acque – PTUA” Regione Lombardia): ne consegue che il contributo<br />

specifico medio <strong>dei</strong> bacini sottesi dalle varie derivazioni è di circa 26,5 l/s km 2 , al netto del<br />

deflusso minimo vitale (DMV), che è deflusso neutro ai fini dello sfruttamento idroelettrico.<br />

Collocazione ipotetica delle opere<br />

Gli imbocchi di monte e valle della variante stradale dovranno essere ubicati al di fuori delle<br />

aree interessate dagli effetti della Frana del Ruinon.<br />

Per le opere di by-pass idraulico la traversa di presa è ipotizzata in corrispondenza di un’opera<br />

di regimazione idraulica esistente a quota 1.545 m s.l.m. circa, 300 m a valle della confluenza<br />

nel torrente Frodolfo (in sx idraulica) del torrente che solca la Valle di Sobretta.<br />

Tale collocazione, oltre che accessibile dalla ex SS. 300 anche <strong>attraverso</strong> le piste a suo tempo<br />

realizzate per la realizzazione delle opere di regimazione idraulica, è caratterizzata da<br />

sufficienti spazi per l’impianto cantiere e risulta esterna alla massima quota di spandimento sul<br />

fondovalle in caso collasso generalizzato della frana del Ruinon, ipotizzata, in corrispondenza<br />

dell’alveo del torrente Frodolfo, a circa 1.530 m s.l.m..<br />

Da qui, è prevedibile la realizzazione di una galleria idraulica di by-pass in destra idraulica<br />

(analogamente a quella stradale, per le ragioni spiegate in altra parte del presente<br />

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documento), sviluppata per circa 2.300 m fino al settore spondale del torrente Frodolfo<br />

prospiciente la confluenza (in sx idraulica) della Valle di Calvarana.<br />

Qui si ipotizza il termine della galleria idraulica, con le opportune opere di scarico della portata<br />

di piena Tr100 (condizioni di sicurezza per il by-pass della frana del Ruinon in caso di<br />

collasso).<br />

La galleria idraulica dovrà essere progettata per lo smaltimento della portata di piena Tr100.<br />

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Costi ed investimenti<br />

Galleria stradale<br />

Variante ex SS. 300 del Gavia<br />

Sezione netta 54 mq Tipo V CNR<br />

manufatto descrizione quantità prezzo unitario importo parziale<br />

tratto galleria in roccia<br />

tratto galleria consolidata<br />

compresi impianti 2.000 metri 15,000 €/m 30.000.000,00 €<br />

compresi impianti 460 metri 18,000 €/m 8.280.000,00 €<br />

pavimentazione galleria<br />

manto stradale 16.100 mq 30 €/mq 483.000,00 €<br />

larghezza=7m<br />

lunghezza=2460m<br />

altezza=48cm<br />

tappeto di<br />

usura=3cm<br />

(5 €/mq)<br />

binder=15cm<br />

(19 €/mq)<br />

sottofondo=30cm<br />

(6 €/mq)<br />

banchine 5.750 mq 25 €/mq 143.750,00 €<br />

larghezza=2,5m<br />

lunghezza=2460m<br />

altezza=45cm<br />

binder=15cm<br />

(19 €/mq)<br />

sottofondo=30cm<br />

(6 €/mq)<br />

Raccordi strada-galleria<br />

Variante ex SS. 300 del Gavia<br />

a) 38.906.750,00 €<br />

manufatto descrizione quantità prezzo unitario importo parziale<br />

pavimentazione<br />

manto stradale<br />

banchine<br />

larghezza=7m 700 mq 25 €/mq 17.500,00 €<br />

lunghezza=100m<br />

larghezza=2,5m 250 mq 17 €/mq 4.250,00 €<br />

lunghezza=100m<br />

b) 21.750,00 €<br />

Totale a+ b 38.928.500,00 €<br />

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By-pass idraulico T. Frodolfo<br />

Sezione netta 20 mq<br />

manufatto descrizione quantità prezzo unitario importo parziale<br />

opere di presa in<br />

alveo 1 650.000,00 € 650.000,00 €<br />

opere di<br />

sbarramento in alveo 1 1.650.000,00 € 1.650.000,00 €<br />

tratto galleria in<br />

roccia<br />

galleria idraulica 2.200 metri 3,200 €/m 7.040.000,00 €<br />

opere di restituzione alveo 1 350.000 € 350.000 €<br />

650 Totale 9.690.000,00 €<br />

Una sintesi <strong>dei</strong> costi necessari per la realizzazione disgiunta delle opere di cui alla “Soluzione<br />

H - 2010” è proposta di seguito:<br />

Descrizione<br />

Realizzazione galleria di variante ex SS. 300 e<br />

raccordi<br />

Realizzazione opere di by-pass idraulico (Q= 160<br />

m 3 /s)<br />

Importo<br />

38.928.500,00 €<br />

9.690.000,00 €<br />

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