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RIFACIMENTI CONSERVATIVI - Index S.p.A.

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• Manti bituminosi protetti con strato<br />

di ghiaia<br />

Il trasporto e lo smaltimento dello strato di ghiaia<br />

è una operazione costosa, si consideri che la<br />

ghiaia oltre a fungere da zavorra dei manti non<br />

incollati li protegge dalla irradiazione solare,<br />

dagli sbalzi termici e dalla grandine e funge da<br />

volano idraulico nel caso di forti piovaschi per<br />

cui è sempre conveniente mantenerla in sito, In<br />

tal caso le operazioni di ripristino del vecchio<br />

manto avverranno per file spostando provvisoriamente<br />

la ghiaia per poi rimetterla al suo posto<br />

non appena è stata rifatta la fascia scoperta.<br />

La protezione con ghiaia è tipica delle coperture<br />

impermeabilizzate con fogli sintetici posati a<br />

secco che si accompagna spesso con il sistema<br />

di isolamento termico a tetto rovescio, in<br />

ogni caso trattandosi di sistemi non incollati si<br />

potrà sempre operare come indicato in precedenza<br />

avendo l’accortezza, nel caso di manto<br />

sintetico, di rimuoverlo dalle parti verticali fino<br />

ad almeno 50 cm sulle parti piane al piede delle<br />

stesse, di tagliarlo ogni 3÷4 m e di interporre<br />

uno strato di ROLLBASE HOLLAND steso a<br />

secco fra foglio sintetico e nuovo manto in<br />

membrane bitume distillato polimero.<br />

Il nuovo manto sarà lasciato libero ed incollato<br />

solo sui rilievi e al piede degli stessi, il vecchio<br />

isolante in polistirolo estruso potrà essere recuperato<br />

e zavorrato nuovamente con la ghiaia già<br />

presente sul tetto.<br />

LE OPERE PRELIMINARI DI RIPRISTINO<br />

DEL VECCHIO MANTO IMPERMEABILE<br />

Prima di procedere con i lavori di ripristino innanzitutto<br />

si deve distinguere fra manto bituminoso<br />

che ha raggiunto il fine vita ma che è<br />

ancora impermeabile, planare e aderente al<br />

supporto con pochi difetti limitati a qualche bolla<br />

e qualche fessura di modesta entità che non<br />

presenta umidità intrappolata fra gli strati che lo<br />

costituiscono, sul quale è possibile incollare il<br />

nuovo manto in totale aderenza e manto poco<br />

aderente sul quale si sono manifestate perdite e<br />

importanti corrugamenti e che si ritiene possa<br />

ritenere dell’umidità fra gli strati.<br />

Nel primo caso dopo aver riparato le fessure<br />

con una fascia di membrana incollata a fiamma<br />

e appianato le bolle tagliandole a croce e<br />

ricoprendole con una pezza di membrana incollata<br />

allo stesso modo, senza trattare il manto<br />

con il primer, si potrà procedere con l’incollaggio<br />

a fiamma in totale aderenza di MINE-<br />

RAL TECTENE RINOVA o con la posa a freddo<br />

con colla Mastipol delle membrane della serie<br />

FLEXTER TEX.<br />

Rimane comunque sempre valido il sistema<br />

tradizionale di incollaggio a fiamma sul vecchio<br />

manto trattato con primer INDEVER delle membrane standard. Nel caso di un manto corrugato<br />

perché incollato male è probabile che sia penetrata dell’acqua fra gli strati attraverso l’apertura<br />

di qualche sormonto attraversato dalle pieghe e che resti intrappolata dell’acqua che poi al sole può<br />

generare delle bolle di vapore se si incolla in totale aderenza il nuovo manto (vedi figura).<br />

Giunta aperta<br />

sulla piega<br />

Acqua<br />

Acqua intrappolata<br />

tra i due strati<br />

del manto<br />

ELIMINAZIONE DELLE BOLLE DEL MANTO ESISTENTE<br />

Velo vetro<br />

Capitolato Tecnico<br />

<strong>RIFACIMENTI</strong> <strong>CONSERVATIVI</strong><br />

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