Sicurezza oculare nella disinfezione delle lenti a contatto morbide ...
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<strong>Sicurezza</strong> <strong>oculare</strong><br />
<strong>nella</strong> <strong>disinfezione</strong><br />
<strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> a<br />
<strong>contatto</strong> <strong>morbide</strong><br />
L'uso della molecola complessa<br />
stabilizzata "OxyChlorite®"<br />
C. Geyer, Oculista - D. Garlipp, Biologo<br />
B. Gates, Scienze <strong>delle</strong> Gestioni Aziendali - A. Arveni, Chimico<br />
Introduzione<br />
Gli attuali metodi per la <strong>disinfezione</strong> <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> a<br />
<strong>contatto</strong> <strong>morbide</strong> sono a base di perossidi al 3% o<br />
soluzioni uniche “tutto in uno”. I sistemi a base di<br />
perossido “one step” hanno il vantaggio di essere<br />
senza conservanti e con un’eccellente capacità disinfettante.<br />
Le soluzioni uniche sono facili da utilizzare<br />
ma con bassa capacità disinfettante e con<br />
rilascio di conservanti residui nell’occhio.<br />
Una nuova soluzione disinfettante basata sulla<br />
“molecola complessa stabilizzata OxyChlorite®”* è<br />
senza conservanti negli occhi, ad alto potere disinfettante<br />
e facile da maneggiare.<br />
Osservazioni con lampada a fessura: Esame della vista Esame <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong>:<br />
- Edemacorneale - Depositi<br />
- Bruciore <strong>oculare</strong> - Colorazione<br />
- Vascolarizzazione corneale - Graffi<br />
- Vascolarizzazione sclerale - Capacità assorbente<br />
- Anomalie tarsali - Posizionamento nell’occhio<br />
- Altre anomalie<br />
- Colorazione con Lissamin e Staining Green Test<br />
La molecola OxyChlorite® è un complesso formato<br />
da Clorito di Sodio (ioni a carica negativa)<br />
e Perossido di Idrogeno a 100ppm. La molecola<br />
OxyChlorite® è attiva contro i microrganismi nel<br />
porta<strong>lenti</strong>, ma è instabile sulle <strong>lenti</strong> fuori della<br />
soluzione e si neutralizza negli occhi grazie all’azione<br />
catalizzante degli enzimi (peroxidase e<br />
dismutase) presenti <strong>nella</strong> congiuntiva e nel film<br />
lacrimale 1 . Considerando che una quantità minima<br />
di molecole va in ogni caso a <strong>contatto</strong> con<br />
l´occhio, è importante verificare che non ci siano<br />
effetti negativi ai tessuti oculari come indicato dai<br />
precedenti studi in vitro sulla citotossicità alle cellule<br />
“Madin-Darby canine Kidney” 2 .<br />
Metodo<br />
A dieci nuovi portatori ed a dieci portatori abituali<br />
sono stati effettuati tre esami oculari esterni,<br />
il primo all’inizio dello studio (T0), gli altri dopo<br />
7 gg (T1) e 30 gg (T2).<br />
I portatori abituali utilizzavano un’altra soluzione.<br />
Tutti i soggetti dello studio sono stati sottoposti<br />
ad una visita iniziale e hanno ricevuto nuove <strong>lenti</strong><br />
a <strong>contatto</strong>. I soggetti sono stati istruiti all’uso <strong>delle</strong><br />
soluzioni test come dalle indicazioni del fabbricante.<br />
Le colorazioni con “Lissamine Staining Green<br />
Test” sono state usate per identificare eventuali<br />
difetti presenti nelle cellule della cornea e dell’epitelio<br />
congiuntivale.<br />
Le colorazioni del “Lissamine Staining Green<br />
Test”, rispetto ad altri metodi facilitano la valutazione<br />
dell’esaminatore e sono meglio tollerate dai<br />
portatori di <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong> 3 .<br />
Gli esami dello studio consistevano di 3 parti<br />
principali:<br />
1. osservazione con lampada a fessura della cornea<br />
e della congiuntiva<br />
2. esame della vista<br />
3. osservazione <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong><br />
A tutte le categorie è stato attribuito un punteggio<br />
da 0-4, eccetto per l’acuità<br />
visiva e per il posizionamento<br />
<strong>delle</strong> <strong>lenti</strong>, che sono state valutate<br />
con sì o no. Tutte le categorie<br />
sono state controllate a<br />
T0, T1 e T2.<br />
I partecipanti sono stati suddivisi<br />
in 2 gruppi: nuovi portatori<br />
e portatori abituali.<br />
Altri commenti sono di seguito<br />
riassunti.<br />
* Regard® prodotto da Vita Research - Pomezia (RM).<br />
CONTATTOLOGIA<br />
31
Tab. 1. Risultati del gruppo dei nuovi portatori.<br />
Risultati<br />
19 partecipanti su 20 (95%) hanno completato lo<br />
studio. L´unico escluso soffriva di un’allergia che<br />
gli procurava un pessimo film lacrimale che lo<br />
rendeva non idoneo ai test dello studio.<br />
Le differenti categorie esaminate tra T0 e T1 e<br />
T2 sono ricapitolate nelle tabelle 1, 2 e 3.<br />
Nel gruppo dei nuovi portatori abbiamo riscontrato<br />
un eccellente profilo di sicurezza. I due casi<br />
di vascolarizzazione non deteriorante osservati all’inizio<br />
dello studio sono correlati a piccoli depositi<br />
presenti sulla superficie <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong>.<br />
Infiltrazioni sclerali (due occhi dello stesso portatore)<br />
sono state causate da un eccessivo tempo<br />
d’uso <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong> (oltre 12 ore).<br />
A questo gruppo, non si sono riscontrati difetti al<br />
“Lissamine Staining Test”.<br />
I casi di depositi sulle <strong>lenti</strong> sono stati risolti rispiegando<br />
la manutenzione <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> e facendo<br />
seguire con attenzione le istruzioni per l’uso della<br />
soluzione. Le <strong>lenti</strong> graffiate, in un caso, erano ovviamente<br />
da attribuire a difetti del materiale.<br />
Le <strong>lenti</strong> sono state sostituite con una nuova coppia.<br />
Il valore principale di 0,07 conferma che la<br />
soluzione è sicura e molto ben tollerata.<br />
Tab. 2. Risultati del gruppo dei portatori abituali.<br />
CONTATTOLOGIA<br />
32
Tab. 3. Tutti i partecipanti<br />
Il gruppo dei portatori abituali non ha presentato<br />
significative differenze rispetto al gruppo dei<br />
nuovi portatori. Sebbene questi portatori avessero<br />
familiarità con le regole base di manutenzione<br />
<strong>delle</strong> <strong>lenti</strong>, in alcuni casi, hanno mostrato livelli di<br />
pulizia <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> peggiori rispetto al gruppo dei<br />
nuovi portatori. Due casi, di “Lissamine Staining”<br />
erano correlati a piccoli depositi sulle <strong>lenti</strong>.<br />
Il valore principale di 0,06 di nuovo conferma<br />
che la soluzione è sicura e molto ben tollerata.<br />
Addirittura meglio in questo gruppo.<br />
Non essendoci differenze tra i due gruppi, abbiamo<br />
combinato le analisi effettuate.<br />
Osservando tutti i soggetti, solo alcuni casi di depositi<br />
sulle <strong>lenti</strong> meritano un commento.<br />
La natura reversibile dei depositi conferma che<br />
questi non sono in relazione alla soluzione, ma<br />
sono stati causati da errori di manutenzione.<br />
Discussione<br />
Il “Lissamine Staining Test” ha dimostrato che la<br />
salute congiuntivale e la crescita fisiologica <strong>delle</strong><br />
cellule corneali non sono stati compromessi dalla<br />
soluzione in esame.<br />
La bassa incidenza di anomalie oculari riscontrate<br />
nei 2 gruppi (0,07 e 0,06) conferma un alto livello<br />
di sicurezza e tollerabilità.<br />
Le complicazioni relative alle <strong>lenti</strong> sono anch’esse<br />
risultate estremamente basse indicando chiaramente<br />
che la soluzione mantiene le condizioni<br />
originali <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong>.<br />
L´unica differenza tra i nuovi e gli abituali portatori<br />
è stata un apparente ridotto livello di pulizia<br />
<strong>delle</strong> <strong>lenti</strong>. Una riduzione del livello di attenzione<br />
nel seguire le istruzioni è spesso notata nei portatori<br />
di <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong> abituali 4 . (Andrè M. 2004).<br />
Lo studio ha inoltre dimostrato una correlazione<br />
tra i depositi <strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> ed i bruciori corneali e<br />
leggere macchie dell’epitelio. Quindi sembra che<br />
i depositi sulle <strong>lenti</strong> provochino reazioni biologiche.<br />
Una ripetizione <strong>delle</strong> istruzioni per la cura<br />
<strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong> è necessaria dopo un po’ di<br />
tempo (3-6 settimane) per mantenere alto il livello<br />
di attenzione <strong>nella</strong> pulizia e di conseguenza<br />
il miglior livello di comfort durante l’uso.<br />
Possiamo concludere che lo studio su questa nuova<br />
soluzione ha riscontrato un’eccellente tolleranza,<br />
sicurezza e facilita d´uso. Nuove ed interessanti<br />
prospettive si aprono grazie alle caratteristiche<br />
uniche di questo prodotto per la manutenzione<br />
<strong>delle</strong> <strong>lenti</strong> a <strong>contatto</strong>.<br />
Bibliografia<br />
1 Karageozian H, Gates B. Novel soft contact lens disinfection with sodium<br />
chlorite and hydrogen peroxide. Poster presentation, British Contact Lens<br />
Association Meeting, June 2003.<br />
2 Park J. Cytotoxicity evaluation of contact lens disinfecting solution. Data on<br />
File, Vita Research.<br />
3 Berke A, Färber R. Lissamingrün: Verträglichkeit und Färbecharakteristika,<br />
die Kontaktlinse 2002; 6:30-32<br />
4 André M. Contact Lens Care Products: Problem or Solution? Contact<br />
Lens Spectrum 2004 July: 37-40<br />
Precedenti pubblicazioni:<br />
Aprile 2005; Pubblicato sul periodico DOZ (Deutschland Optiker Zeitung)<br />
Giugno 2005; Presentato al 29 th Clinical Conference of BCLA (British Contact Lens Association)<br />
CONTATTOLOGIA<br />
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