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“L' approccio positivo” al punto prossimo - PO Professional Optometry

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“L’ <strong>approccio</strong> positivo” <strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong>Estratto da un evento del ciclo formativo ECM dell'Istituto B. Zaccagnini di BolognaS<strong>al</strong>vatore Dattola,optometrista F.C.O.V.D. - Formatore ECM Istituto B. Zaccagnini, BolognaPrima di addentrarci in quello che è l’<strong>approccio</strong>comportament<strong>al</strong>e per la prescrizione di lenti positive<strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong>, consideriamo qu<strong>al</strong>i sono lefasi del problema visivo che un individuo affrontae che lo spingono a presentarsi nei nostri studi.Il problema visivoL’impiego di Patterns <strong>al</strong> Punto Prossimo, portanel tempo a:- Riduzione del Campo Visivo periferico- Riduzione della Visione Stereoscopica- Riduzione di Motricità Gener<strong>al</strong>e ed Oculare- Fissità di Accomodazione e Convergenza- Postura Inadeguata- Continua Concentrazione per la ricerca di significati.Non è la distanza di lavoro la causa del problemavisivo, ma la continua concentrazione in un camporistretto e su di un piano bidimension<strong>al</strong>e (soprattuttooggi con l’avvento del VDT).Secondo l’Optometria Funzion<strong>al</strong>e, i problemihanno come eziologia lo stress sulla struttura biochimicadell’individuo.Eliminando o riducendo la fonte di stress si ottienela soluzione <strong>al</strong> problema. I fattori che portano<strong>al</strong>lo sviluppo di un problema visivo sono lapredisposizione ereditaria, la dieta, l’esposizioneambient<strong>al</strong>e e le richieste soci<strong>al</strong>i e familiari.Lo stress visivoÈ generato d<strong>al</strong>la discrepanza tra la loc<strong>al</strong>izzazione el’identificazione; più discrepanza esiste, più stressè verificabile.Quando interviene uno stress, l’organismo “restringeil proprio ambiente”, deve quindi possedereriserve di libertà di movimento per poter conti-


dossiernuare ad operare con efficacia. L’impegno visivoaumenta l’attenzione, stimola il S. N. Simpatico,dilata la pupilla, <strong>al</strong>lontana l’accomodazione d<strong>al</strong>piano di sguardo ed è tutto ciò che in quel precisomomento non ci serve.L’accomodazione viene richiamata per trascinamentodella convergenza (condizione più Esoforica);tutte le persone che stanno divenendomiopi mostrano un Lag accomodativo ampio.Lo stress è la risposta individu<strong>al</strong>e dell’organismorispetto <strong>al</strong>lo stimolo; può essere positivo, vissutoattivamente (Eustress), oppure può essere negativoe subito passivamente (Distress).Le risposte metaboliche sono simili nelle due tipologiedi stress, nel primo caso avremo però unapprendimento, che nel secondo non avviene.Si ha un aumento del glucosio nel sangue, unamaggior contrazione muscolare e sudorazione.Come già accennato precedentemente, si haun’attivazione del S. N. Simpatico; Il S. N. Parasimpaticodeve riportare l’equilibrio, tende cioè arimediare la situazione.Che cambia è il livello energetico, cioè quantaenergia è indispensabile per riottenere l’equilibrio.Per l’Optometria Funzion<strong>al</strong>e è l’attenzione e l’obbligatoriaricerca di significato a causare lo stresse non la distanza prossim<strong>al</strong>e.Skeffington sottolineava ap<strong>punto</strong> che il problema(stress) non derivava d<strong>al</strong> fatto che l’oggetto osservatoè tenuto vicino, ma è dovuto <strong>al</strong>l’inaccettabilitàbiologica di mantenere l’impegno visivo.Stadi del problema visivoLa necessità di adattamento è minima in un ambientestabile, l’adattabilità necessaria può esseretrasmessa ereditariamente.Quando l’ambiente diviene più complesso o piùmutevole, l’organismo in esso vivente deve possedereuna maggiore adattabilità per sostenere lavita; con l’aumento di t<strong>al</strong>i necessità, il più complessoorganismo non soltanto produce un piùampio e variabile behavior (funzione), ma i suoipiù elaborati sistemi forniscono i mezzi per certiapprendimenti.Più complesse sono le domande dell’ambientepiù deve essere variabile la funzione per poter farfronte a t<strong>al</strong>e ambiente.Più la funzione è variabile e meno è possibiletrasmetterla per ereditarietà e deve essere per lamaggior parte appresa.Noi siamo in primo luogo interessati ai processiadattivi che avvengono nella persona, ma nondobbiamo ignorare la natura delle richieste chel’ambiente esercita sull’individuo.Mutamenti delle funzioni avvengono in rispostaad uno stress sia esterno che interno.Di fronte ad uno stress, l’individuo può evitarlo,evitando la situazione stressante con il risultatodi perdita di rendimento, oppure <strong>al</strong>terare la suafunzione per venire a patti con lo stress, sviluppandodeviazioni oculari misurabili con i testoptometrici.Più sarà intenso lo stress e più rapidamente avverrannoi cambiamenti che sosterranno il mutatobehavior con l’abitudine, l’organizzazioneed <strong>al</strong>la fine anche con la struttura.L’organismo con il tempo si costruirà un adattamentonelle abitudini e nei tessuti rendendoquesto adattamento sempre più difficile da rimuovereo invertire. Darell Boyd Harmon qu<strong>al</strong>ificòtre stadi:1) neur<strong>al</strong>e (funzion<strong>al</strong>e) es. deterioramentiB2-1, B2-2, B2-3.2) neuro-muscolare (funzion<strong>al</strong>e-struttur<strong>al</strong>e)es. B2-4, B2-5.3) muscolare (struttur<strong>al</strong>e) es. B2-6, B2-7.Neur<strong>al</strong>e: il soggetto si comporta “come se” fossemiope (o astigmatico), la postura più ravvicinat<strong>al</strong>o testimonia. Se abbandona l’impegno tuttotorna norm<strong>al</strong>e; avvengono annebbiamenti transitorida lontano, ma le retinoscopie dimostranov<strong>al</strong>ori più positivi sul vicino.Neuro-muscolare: si intravedono modificherefrattive, non basta più interrompere l’attivitàanom<strong>al</strong>a, bisogna trattare il caso.Gli annebbiamenti si manifestano più spessoanche se le strutture non sono ancora intaccate.Muscolare: si hanno distorsioni struttur<strong>al</strong>i refrattive(miopia o astigmatismo), muscolari(astenopia), a carico del sistema nervoso centr<strong>al</strong>e(problemi di rendimento).AdattamentoUno studio effettuato da Blouin nel 1991 rias-OPTOMETRIA14


sume schematicamente le conseguenze dellacompressione visivo-cognitivo-comportament<strong>al</strong>eprotratta nel tempo:- Una persona su cinque non avrà conseguenze- Due persone su cinque mostreranno nel tempoun adattamento sviluppando un problema visivocome miopia o astigmatismo.- Due persone su cinque non mostreranno unadattamento ma risulteranno significativamentemeno efficienti come rendimento visivo,manifestando sintomi astenopici duranteil lavoro cognitivo <strong>al</strong> p.p.Quel che risulta limitata è la parte simbolica,cioè il conseguimento visivo; si ha una perditanella dimensione interpretativa del vedere.Modifica dell’ambiente lavorativo per ridurrelo stress visivo- Eliminazione del contrasto sbagliato (banchi):impiegando colorazioni idonee, in cui la riflessionee l’assorbimento siano simili (es. coloriverdino o azzurro).Inoltre è importante controllare la saturazionedel colore:- tinta viva = saturata- tinta p<strong>al</strong>lida = desaturata.- Illuminazione opportuna (luce esterna ed artifici<strong>al</strong>e):la luce esterna non deve essere diretta,deve cadere fuori d<strong>al</strong>la posizione dei banchi<strong>al</strong>l’interno della classe. È richiesta una presenzamedia di 500 lux, quando la luce natur<strong>al</strong>e scarseggia,importante che la luce artifici<strong>al</strong>e compensila carenza.- Dinamica dei colori: a livello del soffitto, latinteggiatura deve riflettere circa l’85%, manmano si scende la tinta devrebbe diveniremeno riflettente con v<strong>al</strong>ori del 50-55%.- Controllo della postura (leggio + sedia e bancoregolabili per distanza di Harmon): il bancodeve essere regolabile sia in <strong>al</strong>tezza che in inclinazione,un’inclinazione del 20% del piano èin grado di ridurre fino <strong>al</strong> 40% lo stress visivo.Per monitorare l’inclinazione later<strong>al</strong>e della testautile l’impiego dello stecco insegna postura.La sedia deve possedere un poggia piedi e deveessere regolabile sia in <strong>al</strong>tezza che nell’inclinazionedello schien<strong>al</strong>e. In ambiente tradizion<strong>al</strong>e,il 53% rilevava deficienza visiva a distanza;dopo la riorganizzazione, solo il 18% dei casiLo stecco insegna postura.manifestava l’annebbiamento(Harmon 1950).Per quanto concerne ilmodo di sedere, è consigliabileappoggiare a terraentrambi i piedi, sostenendocon le cosce il pesodel corpo; meglio tenerela base della spina dors<strong>al</strong>econtro lo schien<strong>al</strong>e eappoggiare le braccia sulbanco. L’inclinazione ottim<strong>al</strong>edel capo rispetto <strong>al</strong>lascrivania durante la letturao la scrittura è di 10-20°.Durante la lettura è buonanorma tenere il testo par<strong>al</strong>lelo<strong>al</strong> piano del viso, grazieap<strong>punto</strong> ad un leggiomantenendo la distanza diHarmon ed utilizzando l<strong>al</strong>uce in modo uniforme eposta later<strong>al</strong>mente (mai diretta verso gli occhi).Per la scrittura, la mano non dominante solitamenteviene posizionata nella parte <strong>al</strong>ta delfoglio per mantenerlo fermo, con l’angolazionesuperiore del foglio tenuta verso sinistra per idestrorsi e verso destra per i mancini.La penna o la matita è consigliabile siano man-dossierOPTOMETRIA15


dossiertenute con le sole tre dita deputate <strong>al</strong>la scrittura,ovvero pollice indice e medio, ad una distanzad<strong>al</strong>la punta della penna di circa 2 cm per potervedere agevolmente ciò che si sta scrivendo.Visione <strong>al</strong> videotermin<strong>al</strong>e- La parte <strong>al</strong>ta del video va posizionata <strong>al</strong> disotto della linea degli occhi, questo permetteun’escursione visiva oltre lo schermo per spaziarelontano e di mantenere lo sguardo versoil basso durante il lavoro visivo, condizione piùabitu<strong>al</strong>e per il sistema.- Importante impiegare scrivanie che abbianouna certa profondità per permettere di poterinserire computer, tastiera ed eventu<strong>al</strong>e materi<strong>al</strong>ecartaceo tutti in linea, in modo da permetterelo scanning oculare d<strong>al</strong> basso in <strong>al</strong>to eviceversa lungo la linea mediana.- Ogni tre minuti circa, utile fissare un <strong>punto</strong> adistanza per rilassare l’accomodazione e la centratura.- Sbattere le p<strong>al</strong>pebre ogni 3-5 secondi; l’attenzionerivolta <strong>al</strong> monitor spesso inibisce l’ammiccamentoe ciò causa una ridotta produzionedi nuova lacrima, con conseguente maggioresensazione di secchezza oculare.Sviluppo del problema visivoIl problema visivo non dipende d<strong>al</strong>lo sforzo muscolare,perché come abbiamo visto l’occhio è dotatodi una muscolatura estrinseca ben <strong>al</strong> di sopradella richiesta; la ragione risiede nella concentrazioneper la ricerca di significato in un’area ristretta(piani bidimension<strong>al</strong>i) <strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong>.Comunque tutte le attività che riducono il campovisivo, ad esempio guardare la TV a luce spenta,inducono una maggior azione accomodativa conun maggior dispendio di energia.La reazione che avviene come conseguenza dellostress visivo prevede inizi<strong>al</strong>mente una disorganizzazionedel sistema il qu<strong>al</strong>e cerca poi di riorganizzarsifino ad ottenere una stabilizzazione.Nel caso delle Forie esistono due tipi di reazioneda parte del sistema visivo:- Tipica: sotto impegno visivo, si passa prima adortoforia, poi ad esoforia; terminato il compitovisivo l’organismo torna a ripristinare una bassaexoforia di base.- Atipica: il sistema non è in grado di ripristinareun v<strong>al</strong>ore forico corretto e si adatta suv<strong>al</strong>ori esoforici oppure su <strong>al</strong>ti v<strong>al</strong>ori exoforici.In pratica nel primo caso non riesce a contrastarel’eccessiva azione in convergenza creatasi sottoimpegno visivo, mentre nel secondo caso la reazioneavviene ma risulta eccessiva a t<strong>al</strong> <strong>punto</strong> daripristinare v<strong>al</strong>ori consistenti di exoforia.Teorie optometriche:Modello tradizion<strong>al</strong>e (struttur<strong>al</strong>e)È basato sulla scienza medica degli ultimi due secoli,mira <strong>al</strong>la compensazione della m<strong>al</strong>attia (difetto),considerando la singola parte anatomicacolpita; non considera la visione come funzionelegata a tutto l’organismo.Enfatizza il bulbo oculare come organo termin<strong>al</strong>edel processo visivo, misura solo lo stato refrattivodel soggetto.La visione è essenzi<strong>al</strong>mente incapace di modificheambient<strong>al</strong>i, essendo geneticamente predeterminata.La struttura ammette dei cambiamenti nei comportamentivisivi ed anche negli errori refrattivi,ma solo se t<strong>al</strong>i cambi siano “maturazion<strong>al</strong>i”.Attua la rieducazione per il ripristino di grossolaneanom<strong>al</strong>ie della visione quando possibile,attua la chirurgia quando il trattamento non risolve.Misura unicamente l’imput visivo; non ritienel’<strong>al</strong>lenamento visivo possibile a livello accomodativoin quanto reputa l’accomodazione innervatasolo d<strong>al</strong> S. N. Parasimpatico.Propone lo sforzo come la causa dei disturbi diaffaticamento visivo.Considera i 10/10 come condizione ottim<strong>al</strong>e, inpratica considera l’occhio come una macchina fotografica,la norm<strong>al</strong>ità è testimoniata d<strong>al</strong>lo statodi Emmetropia ed Ortoforia.Modello funzion<strong>al</strong>eIl sistema funzion<strong>al</strong>e nacque spontaneamented<strong>al</strong> confronto clinico fra optometrista e pazientequando i sistemi tradizion<strong>al</strong>i risultavano inadeguati.È orientato <strong>al</strong>la diagnosi e prevenzione, piùorientato <strong>al</strong>la causa e meno <strong>al</strong> sintomo. Questomodello si è sviluppato grazie a contributi multidisciplinari(fisiologia, psicologia).L’accomodazione non è mai statica, non coincideOPTOMETRIA16


mai con la distanza di fissazione (Lag); il muscolociliare compie continuamente micromovimenti diaggiustamento.È rilassata <strong>al</strong> Dark Focus Accomodation (misurata<strong>al</strong> buio con optometro ad infrarossi).La risposta Simpatica è più lenta rispetto a quellaParasimpatica, permane però più a lungo: tempodi latenza maggiore.La fisiologia non ha mai dimostrato l’affaticamentodella muscolatura liscia legata <strong>al</strong> sistemanervoso autonomo; la visione comincia nella retina,ma è ben lungi d<strong>al</strong>l’essere finita lì.Sappiamo che l’immagine retinica ipotetica nonè a fuoco, noi non vediamo la nostra immagineretinica, ma vediamo grazie <strong>al</strong>la nostra immagineretinica; l’immagine che vediamo è data d<strong>al</strong> cervellograzie agli impulsi nervosi provenienti d<strong>al</strong>laretina.La prescrizione è indirizzata non solo <strong>al</strong>la compensazione,ma princip<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>la prevenzionee <strong>al</strong> miglioramento del rendimento visivo dellapersona.Non considera i 10/10 come situazione ottim<strong>al</strong>e,lo stato visivo ottim<strong>al</strong>e contempla una leggeraIpermetropia (0.50/0.75) ed una leggera Exoforia(0.5X a distanza, 6X per vicino).Modello comportament<strong>al</strong>eConsidera l’individuo nel suo insieme (scienzaolistica), è diretto <strong>al</strong> miglioramento della performancecomplessiva.La teoria è progettata e strutturata per migliorareil comportamento visivo.L’<strong>approccio</strong> è basato sulla percezione visiva, epoiché il sistema visivo coordina tutte le attivitàcontrollate della risposta visiva, le lenti possonocambiare la coordinazione corporea e gli schemidi ragionamento.Secondo questa branca del modello funzion<strong>al</strong>e,i problemi visivi sono frutto di uno sviluppoinadeguato o insufficiente del sistema o dei sottosistemicoinvolti, oppure sono causati da unarisposta adattiva dell’organismo a condizioni distress, che nel tempo produce somatizzazioni funzion<strong>al</strong>menteed organicamente osservabili.Il modello comportament<strong>al</strong>e misura l’output, ovverola risposta visiva.Non considera l’occhio come organo di senso maunicamente come recettore, influenzabile per<strong>al</strong>trodai Centri Nervosi Superiori.L’origine di problemi visivi dipende d<strong>al</strong> comportamentovisivo erroneo che deriva d<strong>al</strong>lo stress <strong>al</strong><strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong> imposto <strong>al</strong>l’uomo d<strong>al</strong>l’impegnosocio-economico, oppure da interferenze sullosviluppo visuo-motorio nei primi anni di vita.Comportament<strong>al</strong>e: è il termine usato per definirequell’optometrista che, per mezzo di lenti,prismi o visu<strong>al</strong> training, influenza il comportamentodell’essere umano (A.J. Kirschner).Il tradizion<strong>al</strong>ista prescrive sulla base dell’unicascelta di compensare il vizio refrattivo, il comportament<strong>al</strong>eprescrive sulla base “dell’ultimapossibilità”; la correzione del vizio refrattivo avvienesolo se l’adattamento visivo risulta conclamatoed irreversibile.Sintomi associati a richiesta di positivo <strong>al</strong> p.p.- Fotofobia- M<strong>al</strong> di testa soprattutto front<strong>al</strong>e e sopra gliocchi-Astenopia- Annebbiamento <strong>al</strong> p.p.- Parole che si accav<strong>al</strong>lano- Concentrazione ridotta <strong>al</strong> p.p.- Ridotta comprensione- Abbandono dell’impegno visivo <strong>al</strong> p.p.- Lentezza di esecuzione dell’impegno- Bruciore e lacrimazione-Revip cortoM<strong>al</strong> di testa oculareAlcuni m<strong>al</strong> di testa hanno inizio quando la personasi <strong>al</strong>za d<strong>al</strong> letto e scompaiono poche oredopo, e sono poco correlabili <strong>al</strong>la visione; <strong>al</strong>tricompaiono più tardi nella giornata e sono associati<strong>al</strong>l’uso degli occhi.Piccoli errori di refrazione qu<strong>al</strong>i l’ipermetropia,l’astigmatismo, la presbiopia precoce e la miopiaipercorretta portano a m<strong>al</strong> di testa per il tentativoda parte del soggetto di compensare la condizionerefrattiva.L’affaticamento impiegato per ottenere un’acutezzavisiva ottim<strong>al</strong>e, causa crampi ai muscoli facci<strong>al</strong>ie orbicolari con conseguente mi<strong>al</strong>gia (doloremuscolare). Il m<strong>al</strong> di testa può essere legato a situazionicome l’insufficienza di convergenza e aforie consistenti, oppure a duzioni poco compensate.Il sintomo ricorrente è quello di un sensodossierOPTOMETRIA17


dossierdi trazione fra gli occhi, con possibile diplopia eannebbiamento.L’abbagliamento, la luce eccessiva, la luce insufficiente,portano a spasmi ciliari ed hanno comeconseguenza il dolore.Una differenza di difetto marcata fra i due occhipuò condurre <strong>al</strong>la soppressione, mentre una piccoladifferenza può produrre m<strong>al</strong> di testa per difficoltàdi fusione, scarsa stereopsi, fatica oculareecc.Dieta non corretta, insufficienza di riposo, mancanzadi aria fresca, abuso di <strong>al</strong>col, caffè e tabaccotendono ad affaticare il SNC e di conseguenza icentri visivi, tanto da produrre astenopia e m<strong>al</strong> ditesta.Alcuni fattori psicologici come conflitti, frustrazioni,preoccupazioni hanno effetto sul SNC epossono quindi generare il m<strong>al</strong> di testa.Nel caso di errori di refrazione non corretti, ilm<strong>al</strong> di testa è loc<strong>al</strong>izzato front<strong>al</strong>mente, nel casodi astigmatismo può essere loc<strong>al</strong>izzato tempor<strong>al</strong>mente.Il dolore proveniente dai muscoli extraoculari, ilmuscolo ciliare, lo sfintere dell’iride viene riferito<strong>al</strong>le aree front<strong>al</strong>i ed occipit<strong>al</strong>i; la struttura interessatasi suppone sia il 5° nervo cranico.Nel caso di nevrastenia è <strong>al</strong> vertice del capo, nell’insufficienzadi convergenza, forie vertic<strong>al</strong>i od<strong>al</strong>te forie orizzont<strong>al</strong>i è in zona occipit<strong>al</strong>e.I test preliminariAcuità visivaSi esegue come primo test, impiegando la correzioneabitu<strong>al</strong>mente in uso sia per lontano che pervicino.Impiegando un occlusore, si misura il visus perogni occhio, prima a distanza, e poi da vicino tramitela tabella ridotta di Snellen.Se l’acuità visiva a distanza risulta inferiore agli8/10, si impiega il foro stenopeico per verificarese l’abbassamento di visus è dovuto ad un problemarefrattivo, oppure se è imputabile ad unproblema patologico.Se attraverso il foro stenopeico, si nota un incrementodi visus vicino <strong>al</strong>lo standard dei 10/10 significache il problema è refrattivo, se viceversanon si ottengono miglioramenti è consigliabileinviare il soggetto d<strong>al</strong>l’oculista per verificare lacausa del suo ridotto visus.StereopsiIl test indaga sulla percezione della profondità ostereopsi, si impiegano di solito test polarizzaticome quello della Mosca Titmus, o il Random-Dot test. Quello gener<strong>al</strong>mente più impiegato è iltest della Mosca Titmus.Si impiegano degli occhi<strong>al</strong>i polarizzati con orientamentodella polarizzazione differente di 90° traun occhio e l’<strong>al</strong>tro in modo t<strong>al</strong>e da creare un effettotridimension<strong>al</strong>e.Il test è composto d<strong>al</strong>la figura della mosca moltogrande, da tre file di anim<strong>al</strong>i e da nove quadranticontenenti degli anelli (anelli di Wirt).Durante il test è importante che il soggetto inesame percepisca <strong>al</strong>meno tutti gli anelli di Wirt,perché significherebbe che il suo grado di stereopsiè di 40” d’arco.In re<strong>al</strong>tà il test è riduttivo in quanto la stereopsistandard va ben oltre questo v<strong>al</strong>ore; indicativamentelo possiamo accettare, però va v<strong>al</strong>utataanche la velocità di esecuzione.Un v<strong>al</strong>ore medio è di 20” d’arco, ma è possibileottenere una stereoacuità anche di 2-5” d’arco (S.Super).Situazioni di estrema lentezza nella percezionedella profondità delle figure indica certamenteproblemi nella stereopsi.Fissazioni (saccadi)Prima di specificare le fasi del test, ricordiamo <strong>al</strong>cunenozioni relative <strong>al</strong>la fisiologia della saccade.Velocità: 200-400 gradi/secondoDurata: 50-100 millisecondiIl movimento saccadico comincia dopo circa 200millisecondi; il ritardo è così ripartito: 50 millisecondia livello retinico, 150 millisecondi è iltempo di elaborazione del circuito motorio.Durante la saccade abbiamo un’inibizione fove<strong>al</strong>e,e questo fenomeno avviene 200 millisecondiprima di muovere gli occhi, durante tutto il movimento,ed ultimato il movimento, l’inibizionepermane ancora per 50-120 millisecondi.Il test impiegato per v<strong>al</strong>utare in modo grossolanola fissazione oculare, si attua con materi<strong>al</strong>eestremamente facile da reperire; per ottenereun’accuratezza maggiore è preferibile impiegare ilMacular Integrity Tester.Un’<strong>al</strong>tro strumento estremamente più sofisticatoè l’Eye Track, il qu<strong>al</strong>e permette grazie <strong>al</strong>l’ausilioOPTOMETRIA18


di un computer di monitorare il movimento discansione oculare, riconoscendo piccole anom<strong>al</strong>iea carico del sistema.Per il test di base, si impiegano due mire, poste acirca 30° fra loro (circa 15 cm), ad una distanzaprossim<strong>al</strong>e rispetto <strong>al</strong> soggetto.La distanza fra le due mire non deve superarequeste dimensioni, <strong>al</strong>trimenti è norm<strong>al</strong>e per ilsoggetto in esame un coinvolgimento di movimentodella testa quando effettua la fissazione.Nel caso di fissazione prolungata, può manifestarsiuna scomparsa momentanea del <strong>punto</strong> difissazione; questo particolare scotoma intermittenteè fisiologico. La fissazione è il tentativo daparte dell’organismo di mettere la visione centr<strong>al</strong>e“<strong>al</strong> posto” della visione periferica.Se la relazione centr<strong>al</strong>e-periferica del campo è inadeguatae disorganizzata diviene un impegno difficile;spesso incontriamo un’attività di fissazionefrenetica e poco efficiente.Uno dei primi requisiti per delle fissazioni accurateè sapere dov’è la mira nel campo visivo, int<strong>al</strong> senso è determinante la loc<strong>al</strong>izzazione spazi<strong>al</strong>edel soggetto.Se la pattern di errore è consistente, bisogneràconsiderare una carenza nella loc<strong>al</strong>izzazione spazi<strong>al</strong>e,se l’errore non è molto consistente potremoconsiderare solo una carente destrezza oculare.Spendiamo due parole a proposito dei riflessi difissazione REM (rapid eye movement) i qu<strong>al</strong>i accompagnanoil sogno; un soggetto sogna durante1/4 del tempo del suo sonno, di questo quarto, 5sono i periodi di sogno durante la notte, e sonopiù frequenti e lunghi <strong>al</strong>la fine della notte.Per l’implementazione del test, si chiede di fissare<strong>al</strong>ternativamente una mira e poi l’<strong>al</strong>tra a tempo,iniziando con una scansione sul piano orizzont<strong>al</strong>e,poi sul piano vertic<strong>al</strong>e, infine sul piano diagon<strong>al</strong>ea destra ed a sinistra.È un test eseguibile sia monocularmente che binocularmente;nel secondo caso è possibile ancheprovare la precisione nei s<strong>al</strong>ti di fissazione lungoil piano Z (mire poste una vicina e l’<strong>al</strong>tra ad unadistanza intermedia).I target più impiegati sono le sfere di Wolf (sferemet<strong>al</strong>liche di colore cromato o dorato del diametrodi circa 1 cm), oppure i Light Trainer (luci di particolarefrequenza le qu<strong>al</strong>i permettono anche unfeed-back soggettivo di controllo dell’esecuzione).Occhi e lettura: Gli occhi si spostano da sinistraa destra attraverso movimenti progressivi, regressivie di ritorno.Progressivi, sono i più numerosi con una velocitàangolare media di 150° <strong>al</strong> secondo.Regressivi, vanno in direzione opposta, sono piùrari (20%) risultano meno ampi ed aumentano seil testo è più difficoltoso o il lettore è più inesperto.Di ritorno, per passare <strong>al</strong>la riga successiva si impiegacirca 65 millisecondi per una larghezza dipagina standard.Durante le saccadi non è possibile raccogliereinformazioni; durante le pause di fissazione, lequ<strong>al</strong>i hanno una durata media di 0,25 secondi inun lettore esperto si estrapolano le informazionid<strong>al</strong> testo.L’area di fissazione, dipende d<strong>al</strong>le dimensioni macularie copre circa 6-8 caratteri per volta.I bambini che cominciano a leggere compiono dimedia 3 fissazioni <strong>al</strong> secondo contro le 4 fissazionidi uno studente universitario.Il numero di fissazioni è simile, ma il rendimentoè molto diverso, infatti per un brano di 100 paroleun lettore giovane compie di media 183fissazioni mentre uno studente universitario necompie 75.Significativa inoltre la continua diminuzione delnumero di movimenti saccadici regressivi.Inseguimenti (pursuit)Il tempo di elaborazione è di circa 50 millisecondi,la velocità di pochi gradi/secondo. I pursuitsono più automatici delle saccadi e duranteil pursuit non vi è soppressione fove<strong>al</strong>e, ma uncontinuo percettivo sotto il controllo cognitivo.Gli inseguimenti divengono saccadi quando lavelocità del target è eccessiva o vi sono traiettorieimprevedibili.Capacità di immobilità attiva: per essere efficientee produttivo un sistema d’azione deve avereuno stadio di non-azione.Questa specifica abilità contribuisce <strong>al</strong>le azionioculari che osserviamo negli inseguimenti; ognipersona riesce a muovere <strong>al</strong> meglio gli occhi se sacome “tenerli fermi” (fissi sulla mira).La lente Positiva, spesso viene impiegata durantegli inseguimenti visivi in quanto amplia il campovisivo centr<strong>al</strong>e rendendolo più periferico eddossierOPTOMETRIA19


dossierestende il numero di recettori fove<strong>al</strong>i coinvolti.Rotator: permette l’attivazione di tutti e 12 i muscoliextraoculari; secondo l’OEP, prima di eseguireil Visu<strong>al</strong> Training è utile mettere il pazientedi fronte <strong>al</strong> rotator 3 minuti per occhio <strong>al</strong> fine di“pulire i circuiti”.Per lo strumento è più importante riuscire ad impiegarepochi giri <strong>al</strong> minuto, piuttosto che eccessivevelocità di rotazione del disco.I muscoli oculomotori possono produrre una trazioneche va dai 500 ai 1050 grammi; il movimentodegli occhi necessita di circa 10 grammi,pertanto coinvolge solo l’1-2% delle abilità.Inefficienze del sistema visivo vengono compensated<strong>al</strong>le masse muscolari più resistenti (collosp<strong>al</strong>le).Come mira per il test possiamo impiegare sia unasfera di Wolf che un Light Trainer. Mentre il soggettoin esame, mantiene la sua attenzione visivasulla mira, si compiono movimenti della stessasul piano orizzont<strong>al</strong>e, vertic<strong>al</strong>e ed obliquo. Per ultimo,si compiono delle rotazioni in senso orarioed antiorario, partendo da un raggio ampio a sc<strong>al</strong>are,<strong>al</strong> fine di richiedere un’inseguimento ocularesempre più fine.Il test è implementabile sia monocularmente chebinocularmente; praticare la fase monoculareperò, in questo test, come per il test precedentementedescritto, ci informa di eventu<strong>al</strong>i differenzedi rendimento oculare nei due occhi.Punto <strong>prossimo</strong> di convergenzaTest binoculare da eseguire con entrambi gli occhiaperti, possibilmente con lo sguardo non in posizioneprimaria, ma verso il basso come avvienequando si legge.Questo test v<strong>al</strong>uta la contrazione massima inconvergenza, ponendo una mira ad una distanzadi circa 30-40 cm ed avvicinandola progressivamentefino a che essa non venga percepita doppiaoppure che uno dei due occhi abbandoni la fissazione.Come mira si può impiegare la sfera diWolf, oppure un led luminoso (meglio della lucepuntiforme in quanto evita l’abbagliamento), oppurel’N.P.I.I v<strong>al</strong>ori del test sono quello di rottura che avvienequando si ha uno sdoppiamento della miraoppure quando uno dei due occhi devia versol’esterno (gener<strong>al</strong>mente l’occhio non dominante) edi recupero, ottenuto quando entrambi gli occhiriescono ad <strong>al</strong>linearsi nuovamente <strong>al</strong>la mira, cheda doppia che era ritorna singola.Cover test unilater<strong>al</strong>eServe per evidenziare uno stato tropico, scongiurarela presenza di una fissazione anom<strong>al</strong>a di unodei due occhi. Si esegue facendo fissare una mira<strong>al</strong>l’esaminato e coprendo uno dei due occhi, osservandoil movimento di quello scoperto.Se il recupero avviene d<strong>al</strong>la tempia verso il nasovi sarà exotropia, se il recupero avviene d<strong>al</strong> nasoverso la tempia vi sarà esotropia, se non vi è <strong>al</strong>cunrecupero significa che entrambi gli occhi sono fissantisulla mira.Eseguita l’indagine su un occhio si passa <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro,si esegue sia per distanza che <strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong>.Piccoli recuperi dell’occhio sono difficilmentev<strong>al</strong>utabili ad occhio nudo da parte dell’esaminatore.È più facile mettere in ris<strong>al</strong>to il movimento effettuandoil test ad una distanza prossim<strong>al</strong>e, cioèinserendo una richiesta di vergenza positiva.Per misurare l’entità prismatica della deviazione siimpiegano i prismi di Berens, incrementandone ilpotere fino a quando il soggetto ottiene la fusioneo si nota un movimento inverso di recupero.Cover test <strong>al</strong>ternanteUna volta stabilito che non vi siano stati tropicia carico del sistema visivo, si procede con questatecnica che permette di mettere in ris<strong>al</strong>to situazionidi foria non riscontrabili se non attraversouna dissociazione della visione binoculare.Occludiamo un occhio e poi lo scopriamo, verificandoil movimento di recupero eventu<strong>al</strong>edell’occhio appena scoperto: se il movimentodi recupero avviene d<strong>al</strong>la tempia verso il nasosaremo in presenza di exoforia; se viceversa ilrecupero avviene d<strong>al</strong> naso verso la tempia saremoin presenza di esoforia; se l’occhio rimanefissante senza <strong>al</strong>cun movimento apparente si etichettacome ortoforia, anche se di fatto piccolequantità di foria 1/2-1 dt prismatica difficilmentesono visibili.Definiamo <strong>al</strong>tre possibili condizioni foriche:Iperforia = condizione nella qu<strong>al</strong>e dopo la rotturadella fusione uno dei due assi visivi si dirigeOPTOMETRIA20


più in <strong>al</strong>to del piano dell’<strong>al</strong>tro.Ipoforia = condizione nella qu<strong>al</strong>e dopo la rotturadella fusione, uno dei due assi visivi si dirige piùin basso del piano dell’<strong>al</strong>tro.L’iperforia di un occhio corrisponde <strong>al</strong>l’ipoforiadell’<strong>al</strong>tro occhio.Eseguita l’indagine su di un occhio si passa adesaminare l’<strong>al</strong>tro, il test si esegue sia per lontanoche per vicino.Entrambi questi test non permettono un’indaginefacile del movimento di recupero degliocchi, questo problema si potrebbe ovviare inparte ingrandendo l’immagine degli occhi dell’esaminato.Attraverso l’interpupillometro digit<strong>al</strong>e è possibilevedere meglio il movimento di recupero inquanto il sistema ottico dello strumento permetteun ingrandimento maggiore rispetto aduna visione ad occhio nudo.Occludendo un occhio e poi l’<strong>al</strong>tro è subito possibileverificare un recupero di fissazione, e sesi eccettua una leggera componente di convergenzapsichica dovuta <strong>al</strong> fatto che il soggetto ècostretto a guardare attraverso uno strumento, lostrumento stesso può essere impiegato per eseguireil cover test.Unico limite è che di fatto, impiegando unostrumento, si viene a creare una condizionemeno natur<strong>al</strong>e del test.#2 CheratometriaÈ molto utile durante la refrazione per determinarequanta componente astigmatica rispettoa quella riscontrata è imputabile <strong>al</strong>la cornea equanta ai mezzi oculari interni.#5 Retinoscopia dinamica per vicinoDifferisce d<strong>al</strong> test precedente soprattutto per ladistanza operativa, che essendo ridotta, porta aduna azione energetica in convergenza ed accomodazionemaggiore rispetto <strong>al</strong> #4 (retinoscopia adistanza).D<strong>al</strong>la retinoscopia dinamica otteniamo misureche definiscono il modo in cui agisce il sistemavisivo di un individuo quando cambia non soltantola distanza di attenzione, ma anche la richiestavisiva.L’illuminazione è norm<strong>al</strong>e, il test si esegue a 50cm binocularmente, impiegando come target uncartoncino bianco con un foro <strong>al</strong> centro di 2.5cm e con dei caratteri di 5/10 attorno, chiamatotabella di Farmer.Si inseriscono 2-3 dt su entrambi gli occhi e,mentre l’esaminato fissa le lettere si esegue unascansione con fascio vertic<strong>al</strong>e del retinoscopio sulpiano orizzont<strong>al</strong>e corne<strong>al</strong>e.Gener<strong>al</strong>mente avendo inserito un certo v<strong>al</strong>ore positivoè norm<strong>al</strong>e riscontrare un’ombra discorde.Si sc<strong>al</strong>erà il v<strong>al</strong>ore positivo fino a che troveremoil <strong>punto</strong> neutro oppure si manterrà come v<strong>al</strong>ore laprima lente che manifesta un’ombra concorde.Poi in seconda an<strong>al</strong>isi si ispeziona e neutr<strong>al</strong>izz<strong>al</strong>’<strong>al</strong>tro meridiano come per la retinoscopia a distanza.Si affina sia il v<strong>al</strong>ore sferico che quello cilindrico:il fine è di confrontare la retinoscopia <strong>al</strong> p.p. conla retinoscopia a distanza.Esistono molti tipi di retinoscopie dinamiche,questo citato è il test somministrato durantel’an<strong>al</strong>isi visiva OEP.È un test molto attendibile ed è indicativo dellostato refrattivo e/o funzion<strong>al</strong>e oggettivo dell’esaminatodurante un impegno prossim<strong>al</strong>e.Il test porta ad ottenere un v<strong>al</strong>ore gener<strong>al</strong>mentemolto positivo; l’impegno visivo infatti non è eccessivoperché, durante l’esecuzione del test vengonoimpiegati caratteri relativamente grandi peril target, e la luce ambiente è buona, per cui ilsistema accomodativo può funzionare <strong>al</strong> meglio.Esistono <strong>al</strong>tri target per le retinoscopie dinamiche,ad esempio la “T” di Bastien, ma per convenzioneimpiegheremo il #5 dei 21 punti OEP.È importante che lo sguardo dell’esaminato siain linea il più possibile con il target per evitarevariazioni diottriche nel dato rilevato, soprattuttoquando si ha a che fare con pupille grandi;H.T.Pie di Pechino (Cina) esaminando un campionedi 50 soggetti rilevò una differenza mediavicina <strong>al</strong>le 2.00 dt con picchi di anche 4.50 dtnell’ottica centro periferica di pupille dilatate da8 a 9 mm (Streff ).Tipi di riflessi: Sono state codificate 4 categorie,definite in base <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>ità e distribuzione dell<strong>al</strong>uce.Mantenendo fermo sul centro della pupilla il retinoscopio,i quattro tipi di riflessi sono:Tipo 1 - Pupilla tot<strong>al</strong>mente illuminata, resa ancorapiù brillante da un puntino luminoso cen-dossierOPTOMETRIA21


dossiertr<strong>al</strong>e; minima riduzione di luminosità d<strong>al</strong> centro<strong>al</strong> bordo della pupilla.Tipo 2 - Pupilla ancora tot<strong>al</strong>mente illuminata,ma si nota una riduzione d<strong>al</strong> centro <strong>al</strong> bordo cherisultano notevolmente diversi in luminosità conun ben definito gradiente.Tipo 3 - Centro luminoso, ma bordo pupillarescuro con accentuato gradiente di luminosità. Perun clinico esperto, questo tipo di riflesso è spessoassociato ad una ipermetropia abbastanza <strong>al</strong>ta,che tuttavia può anche non presentarsi.Tipo 4 - Il bordo della pupilla è più luminosodella zona centr<strong>al</strong>e. Si tratta di una situazionecontraria ai tipi descritti precedentemente; questotipo di riflesso è spesso associato <strong>al</strong>la miopiaed è più prev<strong>al</strong>ente in caso di pupille di diametrogrande.#14A Cilindri crociati dissociatiQuesto test è stato introdotto in quanto il poteredella lente prescrivibile può essere differentefra il lontano ed il vicino, il che non ha necessariamentenulla a che fare con la presbiopia;la condizione può evidenziarsi a qu<strong>al</strong>siasi età,quando l’impatto cultur<strong>al</strong>e abbia prodotto unarisposta distorta.Si esegue a 40cm, in entrambi la luce ambientedeve essere diminuita per ridurre l’azione accomodativa,nonché il problema dell’interferenzacromatica che in parte può manifestarsi anchecon bassa illuminazione.Quando si interpone il cilindro crociato, si produceun interv<strong>al</strong>lo di Sturm del tutto inabitu<strong>al</strong>eche accentua la cromaticità dell’occhio.Guardando il reticolo del test infatti, molti soggettiriferiscono di vedere dei colori anziché ladifferenza di intensità delle linee.La mira è formata da un reticolo di linee vertic<strong>al</strong>ie orizzont<strong>al</strong>i, che pone una minima richiestadi significato, <strong>al</strong> fine di ridurre <strong>al</strong> minimo “l’effettocostrittivo” indotto d<strong>al</strong>lo stress.Si aggiunge positivo <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore del #7 di circa2.00 dt, si posizionano i cilindri crociati di +/-0.50 su entrambi gli occhi inserendo prismi di4 dt Base UP su 1 occhio e 4 dt Base DOWNsull’<strong>al</strong>tro occhio per fare percepire due reticoli dilinee simultaneamente.Anche l’astigmatismo artifici<strong>al</strong>e indotto ha loscopo di evitare che il soggetto discrimini <strong>al</strong>meglio le linee in quanto sarà costretto a fare iconti con due foc<strong>al</strong>i e non più una e la sua identificazionerisulta meno efficiente.Attraverso il v<strong>al</strong>ore sferico positivo, abbiamomiopizzato il soggetto, e grazie <strong>al</strong> cilindro crociatonegativo con asse a 90°, otteniamo che lafoc<strong>al</strong>e vertic<strong>al</strong>e risulta più vicina <strong>al</strong>la retina, cosìda essere percepita meglio.Si chiede <strong>al</strong> soggetto di riferire guardando un reticoloper volta se percepisce più scure, più marcate,più nere le righe vertic<strong>al</strong>i oppure le righeorizzont<strong>al</strong>i.Si sc<strong>al</strong>a v<strong>al</strong>ore positivo fino <strong>al</strong> raggiungimentodi un’uguaglianza percettiva di entrambe, oppuresi tiene come v<strong>al</strong>ore positivo, l’ultimo chepermette di percepire ancora più nere le righevertic<strong>al</strong>i.Questo test soggettivo <strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong> ci indic<strong>al</strong>a lente che permette la foc<strong>al</strong>izzazione piùvicina <strong>al</strong> piano retinico, i cilindri crociati creanoinfatti un astigmatismo artifici<strong>al</strong>e che sdoppia lafoc<strong>al</strong>e prima puntiforme in due foc<strong>al</strong>i vertic<strong>al</strong>ee orizzont<strong>al</strong>e separate fra loro e posizionate inmodo t<strong>al</strong>e rispetto <strong>al</strong> piano retinico che la piùvicina delle due viene percepita più nera e più afuoco rispetto <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra.Agendo sul v<strong>al</strong>ore sferico, sposteremo avantio indietro entrambe le foc<strong>al</strong>i fino a renderlecirca equidistanti d<strong>al</strong> piano immagine: è quest<strong>al</strong>a condizione in cui il soggetto percepisce entrambele mire simili.Rendendo netti i v<strong>al</strong>ori dei #14A e #14B si verific<strong>al</strong>a presenza o meno di un Lag accomodativoche, se si presenta più <strong>al</strong>to di un v<strong>al</strong>ore di circa+0.50 dt, indica una possibile situazione di stressvisivo; infatti negli stadi inizi<strong>al</strong>i di stress, il Lagaccomodativo tende ad espandersi, quando inveceil sistema visivo comincia ad adattarsi tendea restringersi fino a divenire t<strong>al</strong>volta negativo.#15A Foria dei c.c. dissociatiL’illuminazione va mantenuta bassa, come target silascia il reticolo di righe vertic<strong>al</strong>i ed orizzont<strong>al</strong>i.Si inseriscono 6 dt prismatiche base Alta sull’occhiodestro e 15 dt prismatiche base IN sull’occhiosinistro.Facendo osservare il reticolo in basso dei due, sichiede <strong>al</strong> soggetto di riferirci quando l’<strong>al</strong>tro reticolosi <strong>al</strong>linea in vertic<strong>al</strong>e.OPTOMETRIA22


Il v<strong>al</strong>ore riscontrato se a base interna indica Exoforia,se a base esterna indica Esoforia; un v<strong>al</strong>oreesattamente a zero indica Ortoforia.#14B Cilindri crociati fusiIn luce ambiente sempre ridotta, ed impiegandolo stesso target, si tolgono i prismi, portando entrambigli occhi in fusione; si lasciano inseriti icilindri crociati, e si domanda sempre qu<strong>al</strong>i tra lelinee vertic<strong>al</strong>i od orizzont<strong>al</strong>i il soggetto percepiscepiù marcate, più nere, più scure.Se non è subito ottenibile la fusione, è necessarioindurla impiegando una serie di espedienti:1- Muovendo la mira, spesso si produce il recupero.2- Chiedere <strong>al</strong> soggetto di toccare la mira; èstupefacente vedere quanto spesso l’individuonon abbia idea di dove è situata la mira nellospazio.Attraverso un aiuto tattile viene ripristinatoanche il contatto visivo e quindi la fusione.3- Aumentare l’illuminazione ambiente.4- Togliere i cilindri crociati, ottenere la fusionee poi rinserirli; a volte il v<strong>al</strong>ore astigmatico ela dimensione ridotta della lente disturbanola fusione.5- Far <strong>al</strong>lontanare lo sguardo del soggetto d<strong>al</strong>lostrumento per permettere <strong>al</strong>la persona di ritornarenel mondo spazi<strong>al</strong>e <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e è abituata;ottenuta la fusione si effettua il test.6- Come ultima risorsa è possibile compensare ladiplopia attraverso un prisma, successivamentelo si riduce fino a zero prima di toglierlo.Una volta ottenuta la fusione, se l’esaminato riferisceancora di vedere più scure le linee vertic<strong>al</strong>i,si procede <strong>al</strong>la riduzione del v<strong>al</strong>ore positivo fino<strong>al</strong>la parità o <strong>al</strong>la prima lente nel forottero che permettedi percepire più scure le righe orizzont<strong>al</strong>i.I due test 14A e 14B resi netti, servono a determinarequanto positivo può essere aggiunto <strong>al</strong> <strong>punto</strong><strong>prossimo</strong> prima che si cominci a danneggiare ladiscriminazione visiva.#15B Foria indotta dai c.c. fusiIn luce ambiente norm<strong>al</strong>e, come per la foria a distanza,impiegando questa volta come target unacolonna di lettere, ad una distanza di 40 cm, siinseriscono 6 dt prismatiche Base UP su un occhioe 15 dt prismatiche Base IN sull’<strong>al</strong>tro.Si sc<strong>al</strong>a v<strong>al</strong>ore prismatico Base IN fino a quandoil soggetto riferisce di percepire le due colonne dilettere <strong>al</strong>lineate in vertic<strong>al</strong>e.Il v<strong>al</strong>ore prismatico rimasto sul forottero se risultaa base interna, denota exoforia, se a baseesterna esoforia.#19 Ampiezza an<strong>al</strong>iticaSi esegue binocularmente a 33cm con buonailluminazione ambient<strong>al</strong>e per permettere <strong>al</strong> sistemaaccomodativo di funzionare <strong>al</strong> meglio, siimpiega l’ottotipo di Snellen ridotto a 0.62 pert<strong>al</strong>e distanza.La classica ampiezza di Donders non rispondeva<strong>al</strong>la domanda che ci si pone e cioè che grado esistedi libertà nelle relazioni interne fra identificazionee centraggio.Si fa leggere il soggetto e quando questi riferisceuna visione annebbiata o una fatica eccessivaper mantenere a fuoco le lettere, il dato va registrato.L’annebbiamento deve risultare accentuato manon tot<strong>al</strong>e. In entrambe le situazioni (visioneannebbiata o fastidio visivo) il paziente non saràcomunque in grado di sostenere visivamentel’impegno in maniera accettabile, per cui i v<strong>al</strong>oririscontrabili sono sottoscrivibili.Il test stima il grado di mismatch esistente fraaccomodazione e convergenza che può esseretollerato senza perdita di informazione quandol’accomodazione viene stimolata da lenti negative.Nei bambini ci si aspetta v<strong>al</strong>ori più <strong>al</strong>ti delle5 dt standard, la giovane età dovrebbe permettereun’ampiezza e flessibilità accomodativa piùampia.Secondo le indicazioni OEP la domanda piùcorretta dovrebbe essere la seguente: “avvertimiquando percepirai le parole annebbiate o sentiraifastidio t<strong>al</strong>e da non voler continuare a leggere”;se il soggetto attraverso una visione annebbiatapuò ancora leggere, qu<strong>al</strong>e rendimento e comprensionevisiva otterrà se è troppo concentratoa foc<strong>al</strong>izzare correttamente le lettere?Impiegando così tante energie solo per mantenerela messa a fuoco, avrà meno energie da dedicare<strong>al</strong>la comprensione di ciò che legge.L’ampiezza del #19 è uno studio della capacitàdi continuare a decodificare mentre avviene unospostamento forzato della foc<strong>al</strong>izzazione.dossierOPTOMETRIA23


Forie associate <strong>al</strong> #20 e #21 (#20F e #21F):- #20F: dopo avere effettuato il #20, misurare laforia attraverso le lenti inserite, le qu<strong>al</strong>i permettonoancora l’identificazione della colonna dilettere se pur percepite annebbiate; consiste inpratica nella lente prima <strong>al</strong> tot<strong>al</strong>e annebbiamento.La risposta sarà indirizzata verso l’esoforia.- #21F: stesso procedimento; in questo caso lelenti aggiunte nel forottero saranno positive enon negative come per il #20F e la risposta foricatenderà <strong>al</strong>l’exoforia.si esegue attraverso la sua correzione abitu<strong>al</strong>eed in condizioni di illuminazione norm<strong>al</strong>e.Come target si impiega una chart circolare cheè possibile attaccare <strong>al</strong> retinoscopio e va tenutaa 50 cm d<strong>al</strong> paziente (meglio l’impiego del fasciodi luce a spot).dossierC<strong>al</strong>colo dei nettiIl v<strong>al</strong>ore netto indica quanto v<strong>al</strong>ore positivo è accettabilesenza che il sistema venga <strong>al</strong>terato.È il massimo positivo prescrivibile per vicino.Non si tratta di limiti assoluti, ma essendo ilnostro scopo quello di trovare una lente sicura,cioè quella che non supera le patterns di funzionamentoche l’individuo si è costruito e con lequ<strong>al</strong>i ha imparato a vivere, è necessario sceglierela lente entro questi limiti. I netti per vicino rappresentanoi limiti di flessibilità che l’individuo siè costruito.Al v<strong>al</strong>ore trovato sul forottero va tolto il v<strong>al</strong>oredel Lag, ricavabile incrociando sulla tabella foriain exo relativa <strong>al</strong> test effettuato (colonna vertic<strong>al</strong>e)e il v<strong>al</strong>ore dell’ampiezza an<strong>al</strong>itica della persona(colonna orizzont<strong>al</strong>e).Lag: È la differenza fra lo stimolo accomodativo ela risposta accomodativa; la discrepanza fra pianoaccomodativo e piano di centratura.Più è ampio lo spazio e più stress visivo è riscontrabile.Mem Retinoscopy (Monocular EstimationMethod)È un test molto attendibile per v<strong>al</strong>utare la necessitàdi lenti positive per vicino, oltretuttomisura la risposta visiva in una situazioneabitu<strong>al</strong>e e cioè durante la lettura di un testoscritto. Viene introdotta nel 1960 da Haynes,ed è il metodo più impiegato per le ricerchecliniche.La tecnica è ritenuta attendibile, e può essereparagonabile a misurazioni oggettive effettuatecon refrattometri laser o ad infrarosso.L’esecuzione avviene senza forottero e senz<strong>al</strong>enti; solo nel caso il soggetto porti una RX, laFissando direttamente il target, il soggetto inesame è molto in linea con il fascio di luce delretinoscopio, e questo rende il dato ottenutolibero da eventu<strong>al</strong>i aberrazioni ottiche.Mentre il soggetto guarda con entrambi gliocchi, si osserva il riflesso di uno dei due occhie si cerca di neutr<strong>al</strong>izzare il riflesso con dellelenti attraverso l’impiego di un Flipper.È importante che le lenti permangano davanti<strong>al</strong>l’occhio un periodo di tempo molto breve,perché è provato scientificamente che il tempomedio di reazione ad uno stimolo accomodativoè di circa 0.36 secondi, pertanto misurandoentro un tempo di 0.5 secondi si riescea non interferire con la condizione abitu<strong>al</strong>edell’esaminato.Clinicamente è comunque accettabile impiegaremeno di 2 secondi per la misurazione,senza che questo causi disturbi nella rispostaaccomodativa.Il v<strong>al</strong>ore diottrico che neutr<strong>al</strong>izza il riflesso retinoscopicodetermina l’estensione del Lag accomodativo.Gener<strong>al</strong>mente sono due le lenti che danno ilriflesso neutro; si sceglie quella che mostra ilriflesso più brillante. Un v<strong>al</strong>ore norm<strong>al</strong>e è situatointorno <strong>al</strong>le +0.50/+0.75 dt.Nei bambini il v<strong>al</strong>ore risulta meno positivo dicirca 0.25. Situazioni di v<strong>al</strong>ori eccessivamentepositivi sono riconducibili spesso a situazioniOPTOMETRIA24


di insufficienza accomodativa o ad eccesso diconvergenza.Alcuni fattori indicativi della necessità di prescrizione<strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong>- Tendenza inizi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la miopia- Tendenza inizi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’astigmatismo- Sviluppo inizi<strong>al</strong>e di anisometropia- Soppressione- Ridotta stereopsi- Ampiezza an<strong>al</strong>itica ridotta- Insufficienza di convergenzaTeoria funzion<strong>al</strong>e o ambient<strong>al</strong>e: considera lamiopia come uno dei possibili adattamenti dell’organismoper far fronte <strong>al</strong>lo stress indotto d<strong>al</strong>l’impegnovisivo <strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong> (ambientelavorativo).Secondo Skeffington, la miopia inizia sui 6-7anni quando cioè inizia la scolarità; sembra chel’evento sia collegato con la lettura silente; questamiopia si definisce acquisita o avventizia.Il dato fu confermato da Getman il qu<strong>al</strong>e notòdurante la retinoscopia cognitiva, che mantenendocostante la distanza di lettura, i dati retinoscopicivariavano <strong>al</strong> variare del grado di difficoltà dell’impegnovisivo proposto.L’accomodazione aumenta per “letture difficili”e porta l’organismo ad esplorare una situazionemiopica, uno spostamento verso la miopia, conv<strong>al</strong>ori variabili a seconda dell’età, dell’ereditarietà,delle esperienze ambient<strong>al</strong>i e della postura corporeaecc.Ricerche che confermano la componente ambient<strong>al</strong>edella miopiaHarmon Darell Boyd: tra il 1938 ed il 1948esaminò 160.000 scolari di 4000 classi per evidenziarel’effetto nocivo delle tensioni indotted<strong>al</strong>l’ambiente scolastico sulla visione.Dopo 5 anni il 65% dei bambini misurava undifetto di postura e l’80% difetti oculari, quando<strong>al</strong>l’origine solo il 20% possedeva un difetto divista.Ricerca condotta a Singapore: nella comunitàdi Singapore è stata effettuata una ricerca per stabilireil ruolo dell’ambiente nell’insorgenza dellamiopia. Singapore è una comunità conservatricenella qu<strong>al</strong>e non esistono variabili di razza, esistesolo una razza origin<strong>al</strong>e.La ricerca verteva sulla presenza di miopia:PADRI (nonni) -------10%------ 1° GenerazioneFIGLI (padri) -------25%------ 2° GenerazioneNI<strong>PO</strong>TI -------80%------ 3° GenerazioneQuesti risultati sono stati ottenuti senza modificheconsistenti nel patrimonio genetico (non possonoessere i geni, la causa è ambient<strong>al</strong>e).Lenti Bifoc<strong>al</strong>i e progressione miopica: in unostudio di Oakley e Young intitolato “Bifoc<strong>al</strong> controlof miopia” sono state esaminate 450 personedi razza bianca, suddivise in due gruppi.Un gruppo di controllo a cui furono prescrittelenti monofoc<strong>al</strong>i con leggera sottocorrezione edun gruppo speriment<strong>al</strong>e a cui vennero date lentibifoc<strong>al</strong>i con leggera sottocorrezione per lontanoed un’addizione t<strong>al</strong>e da spostare il miope verso unv<strong>al</strong>ore positivo <strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong>.Al termine dello studio, il gruppo di controlloevidenziò un aumento di tasso di -0.52 dt <strong>al</strong>l’anno,mentre il gruppo speriment<strong>al</strong>e con le bifoc<strong>al</strong>ievidenziò un tasso di aumento pari a 0.03dt <strong>al</strong>l’anno.Il modello dei due autori comprendeva:- Sottocorrezione a distanza di 0.50 dt- Possibilmente un’addizione che ponga il soggettoin positivo da vicino da +0.75 a 1.00 dt,il che può rappresentare anche sino a +2.50sulla correzione per lontano- Segmento bifoc<strong>al</strong>e a metà pupilla.Regole prescrittive gener<strong>al</strong>iSkeffington, Appel e Streff indicarono tre direttiveper quanto concerne la scelta della lente compensatrice:1- Il potere della lente sia il più possibile vicino<strong>al</strong>la condizione sferica.2- Il potere delle lenti nei due occhi sia il più possibilevicino <strong>al</strong>l’uguaglianza.3- Il potere della lente rappresenti il minimoaiuto compensatore con il qu<strong>al</strong>e l’individuopossa funzionare.L’accettazione di un v<strong>al</strong>ore positivo non significache tutto quel v<strong>al</strong>ore deve essere necessariamenteprescritto, non proibisce in <strong>al</strong>cuni casi di impie-dossierOPTOMETRIA25


dossiergarne di più, o in <strong>al</strong>cuni casi di dover ridurre laquantità.Le lenti saranno accettate più facilmente quantopiù precoce sarà la loro prescrizione nella primafase di adattamento. Una risposta caratteristica<strong>al</strong>l’obbligo prossim<strong>al</strong>e sono l’<strong>al</strong>to v<strong>al</strong>ore positivoad annebbiamento e la tendenza a s<strong>al</strong>ire delle vergenzebase out to blur.Nel secondo periodo l’organismo ha raggiuntoun miglior equilibrio e diviene meno facile che lelenti arrechino vantaggio, t<strong>al</strong>volta possono risultareanche svantaggiose per l’individuo.Quanto più un organismo visivamente compromessoavrà raggiunto un equilibrio spazi<strong>al</strong>e senza aiuto dilenti, tanto più l’optometrista dovrà essere prudentenella prescrizione.La prescrizione di lenti costituisce essenzi<strong>al</strong>menteun metodo per reintegrare un equilibrio spazi<strong>al</strong>e.La lente positivaNel 1939 il 67% di tutte le lenti da vista venduteerano positive ed il 33% negative; nel 1968 il 34%delle lenti erano positive ed il 66% negative (lastima del 1968 non considera i soggetti corretticon Lac, per cui il dato delle lenti negative venduterisulterebbe ancora più <strong>al</strong>to).Le teorie dell’OEP hanno sempre sottolineato cheper l’organismo umano vivente, il v<strong>al</strong>ore di un<strong>al</strong>ente consiste nella riloc<strong>al</strong>izzazione spazi<strong>al</strong>e prodottada t<strong>al</strong>e lente.La lente posta davanti <strong>al</strong>l’occhio <strong>al</strong>tera l’INPUT èvero, ma il suo re<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ore per l’organismo sarà lavariazione di OUTPUT.Se l’uso dell’occhi<strong>al</strong>e è stato costante, il mondovisivo spazi<strong>al</strong>e è stato costruito attraverso l’effettodi quelle lenti e l’output sarà sviluppato in conseguenzadella distribuzione luminosa sulla retinaprodotta d<strong>al</strong> suo potere; la decodificazione a suavolta, sarà stata sviluppata partendo da quella distribuzionedella luce.Esiste una relazione funzion<strong>al</strong>e fra attività fisiologicae potere della lente.Attraverso uno studio, Pierce scelse 4 elementi indicatoridi attività fisiologica: tasso cardiaco, rispostaelettromiografica, tasso respiratorio e livello diresistenza bas<strong>al</strong>e della pelle.Il potere con il qu<strong>al</strong>e si produceva minore attivitàfisiologica corrispondeva <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore positivo rilevatoattraverso l’an<strong>al</strong>isi dei 21 punti; secondo Greenspanun particolare tipo di retinoscopia poteva approssimareil potere diottrico critico.Il ritmo legato <strong>al</strong>le onde <strong>al</strong>fa è più marcato nellaregione occipit<strong>al</strong>e del cervello dove si trovano icentri visivi.Quest’onda domina il tracciato dell’EEG (elettroencef<strong>al</strong>ogramma)quando il soggetto è a riposo.L’onda <strong>al</strong>fa persiste quando il soggetto osservauno schermo uniformemente illuminato; se sulloschermo appare un nuovo stimolo, l’onda <strong>al</strong>fascompare (benché possa persistere in <strong>al</strong>cune persone).Anche una lente che fornisce un’immaginefloue, fa riapparire le onde <strong>al</strong>fa.In un lavoro di Harmon, attraverso un filmato effettuatonel laboratorio del Radiologic<strong>al</strong> Group diAustin (Texas) si dimostra come cambi la posturasotto l’effetto delle lenti positive.Nel momento in cui applichiamo le lenti positive,comincia a ridursi la tensione dei muscoli dellaschiena, scompaiono le oscillazioni di testa e collo;la pressione del sangue, il comportamento respiratorioe la reazione g<strong>al</strong>vanica della pelle tendono atornare norm<strong>al</strong>i.Senza lenti, l’attività fisiologica minima si verificaquando l’individuo assume la stessa postura e distanzaprodotte d<strong>al</strong>le lenti ottim<strong>al</strong>i.Gli studi speriment<strong>al</strong>i confermano che le lenti positivefavoriscono la performance <strong>al</strong> p.p. e riduconol’attività fisiologica.È però dimostrato da Harmon e Pierce che esisteun potere diottrico critico per una performance ottim<strong>al</strong>eed uno sforzo fisico minimo.Se l’oggetto viene visto più lontano, il tono dell’organismocambia, si riduce l’attività fisiologica ediminuisce lo stress visivo.La lente positiva aumenta la distribuzione dell<strong>al</strong>uce sulla retina, diminuendone l’intensità, favorendol’attività del SNC perché vengono coinvoltipiù recettori.Fin dagli anni 30 uno degli slogan fu: per ridurrel’exoforia, prescrivere lenti positive; solitamentequando il positivo riduce l’exoforia (se medio-<strong>al</strong>ta)è indice di organizzazione attraverso la nuova correzione.Non prescrivere mai un positivo che aumentil’exo, ed attenzione <strong>al</strong> positivo che aumentaun’eso quando tutti gli <strong>al</strong>tri dati dell’an<strong>al</strong>isi confermanola necessità di precauzione. Lenti e Prismimodificano l’imput luminoso, l’integrazione, l’outputed il feedback.OPTOMETRIA26


Lenti afoc<strong>al</strong>iQuando non è possibile procedere <strong>al</strong>la prescrizionedi lenti positive per vicino, esistono <strong>al</strong>tri sistemiche permettono di aiutare il sistema visivo.Uno di questi sistemi, consiste nella prescrizionedi lenti afoc<strong>al</strong>i, le qu<strong>al</strong>i permettono di diffonderemeglio la luce <strong>al</strong>l’interno dell’occhio, con un effettosimile <strong>al</strong>la lente positiva, con la differenzache queste ultime sono accettate anche da queisoggetti che non presentano dei netti positivi pervicino.Sono lenti neutre, costruite con uno spessoreparticolare, gener<strong>al</strong>mente le lenti afoc<strong>al</strong>i vengonocolorate con tinte leggere, per ottenere anche uncontrasto migliore.Controlli con prescrizione- Lettura- Stereopsi- Mc Don<strong>al</strong>d Card con e senza RX- Feeling ToneV<strong>al</strong>ori che devono migliorare- Stereopsi- Postura: distanza più vicina <strong>al</strong>la distanza diHarmon; se più corta, diffidare dell’efficaciadelle lenti- Rendimento visivo- Percezione periferica attraverso la Mc Don<strong>al</strong>dCard: scopo delle lenti positive è di estendereil campo visivo centr<strong>al</strong>e rendendolo più periferico,aumentare la quantità di informazioneprocessata per unità di tempo.- Feeling Tone: “le lettere appaiono più grandi”,“sento gli occhi più rilassati”, “vedo meglio, èpiù facile” sono tutte sensazioni positive per laprescrizione.Bibliografia- A.J. Kirshner. Il Visu<strong>al</strong> Training Integrativo, SOE 1995- A. Selderman, S. Schneider. The Athletic eye, 1995- A.M. Skeffington. Optometria Clinica 1, SOE 1992- Armand R. Bastien. The behavior<strong>al</strong> Examination visuo e psicomotricity-SOE- Armand R. Bastien. Effetto di Lenti e Movimento sul comportamento,sulle strutture e sul rendimento, SOE 1995- Charles Margach. Behavior<strong>al</strong> <strong>Optometry</strong>, SOE 1985- Charles Margach, Jane Carmichael. Optometric regimens, SOE 1993- Claude V<strong>al</strong>enti. A Modern approach to Visu<strong>al</strong> Training, SOE 1991- Claudio Zanoni. L’an<strong>al</strong>isi Visiva dei 21 punti, 1993- Claudio Zanoni. Un modello di esame per la compensazione diametropie con ridotta ampiezza an<strong>al</strong>itica, 1993- Corso di Montre<strong>al</strong>. Patologia e Neurologia Oculare. Sez. III, SOE- Corso di Montre<strong>al</strong>. Strumenti Optometrici. Sez. IV, SOE- Corso di Montre<strong>al</strong>. Psicologia, Psicopatologia della visione, Optometriapsicosomatica. Sez. V, SOE- Corso di Montre<strong>al</strong>. Optometria Clinica. Sez. VI, SOE- Corso di Montre<strong>al</strong>. Visu<strong>al</strong> Training. Sez. VII, SOE- Corso di Montre<strong>al</strong>. La Visione del Bambino. Sez. VIII, SOE- Corso di Montre<strong>al</strong>. Ottica Fisiologica. Sez. IX, SOE- Corso di Montre<strong>al</strong>. Letteratura. Sez. X, SOE- Daniel Woolf. La funzione visiva, teoria e pratica. SOE 1990- Dinamiche della Visione, SOE 1991- Domenico Intellisano. Training Oculomotorio, AdO-Easv-OEP 1996- Don<strong>al</strong>d J. Getz, Robert M. Wold. Vision Therapy, VTC 1995- Earl P. Schmitt. guidelines for Clinic<strong>al</strong> Testing Lens prescribing andvision care, OEP 1996- Editha Ong, Kenneth J. Ciuffreda. Accomodation nearwork andMyopia,OEP 1997- Elliot B. Forrest. Psicobiologia della funzione visiva, SOE 1993- Elliot B. Forrest. Visione e Stress, AdO-Easv 1993- Francesco Boschetti. Esperienze sull’applicazione dei PrismiGemellati,1994- Function<strong>al</strong> <strong>Optometry</strong>. Emmetropization Process, SOE. ceco 31- Function<strong>al</strong> <strong>Optometry</strong>. Binocularization Process, SOE. ceco 32- George C. Slade. Modern Clinic<strong>al</strong> <strong>Optometry</strong>, OEP 1972- George C. Slade. Optometria Clinica 5, SOE- Ger<strong>al</strong>d N. Getman. A behavior<strong>al</strong> model of Vision, SOE 1989- Germano Manganelli. Anatomia-Fisiologia-Neurologia Oculare, Acofis1980- Gianni Rehak. Optometria pratica, SOE 1986- Greg Gilman. Aspetti comportament<strong>al</strong>i e funzion<strong>al</strong>i della visione, SOE1983- Gregory Kitchener. Enhancing sport performance, SOE- Hans G. Furth, Harry Wachs. Il pensiero va a scuola, Giunti Barbera1977- Harold Wiener, Vision in the Classroom. SOE- Homer H.Hendrickson. Introduction to Development<strong>al</strong> Vision, SOE1990- Introduction to Function<strong>al</strong> <strong>Optometry</strong>, SOE. ceco 30- Introduction to Function<strong>al</strong> <strong>Optometry</strong>, SOE. ceco 33- Jean Paul Blouin, The Black Book of the year 2000, OEP 1991- J. D. Spooner. Anatomia Oculare, SOE 1972- John R. Griffin. Le Anom<strong>al</strong>ie Binoculari, SOE 1979dossierOPTOMETRIA27


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TAVOLA LAG - SALVATORE DATTOLA F.C.O.V.D.5.00 4.75 4.50 4.25 4.00 3.75 3.50 3.25 3.00 2.75 2.50 2.25 2.00 1.75 1.50 1.25 1.00 0.75 0.50 0.25_______________________________________________________________________________________________________________________1X 5 0.12 0.11 0.10 0.10 0.09 0.09 0.08 0.07 0.07 0.06 0.06 0.05 0.04 0.04 0.03 0.03 0.02 0.01 0.01 0.0015A 0.16 0.15 0.14 0.13 0.12 0.12 0.11 0.10 0.09 0.08 0.08 0.07 0.06 0.05 0.04 0.04 0.03 0.02 0.01 0.0015B 0.11 0.10 0.09 0.09 0.08 0.08 0.07 0.07 0.06 0.06 0.05 0.04 0.04 0.03 0.03 0.02 0.02 0.01 0.01 0.00_______________________________________________________________________________________________________________________2X 5 0.25 0.23 0.22 0.21 0.20 0.18 0.17 0.16 0.15 0.13 0.12 0.11 0.10 0.08 0.07 0.06 0.05 0.03 0.02 0.0115A 0.33 0.31 0.29 0.28 0.26 0.24 0.23 0.21 0.19 0.18 0.16 0.14 0.13 0.11 0.09 0.08 0.06 0.04 0.03 0.0115B 0.22 0.20 0.19 0.18 0.17 0.16 0.15 0.14 0.13 0.12 0.11 0.09 0.08 0.07 0.06 0.05 0.04 0.03 0.02 0.01_______________________________________________________________________________________________________________________3X 5 0.37 0.35 0.33 0.31 0.29 0.27 0.25 0.24 0.22 0.20 0.18 0.16 0.14 0.12 0.11 0.09 0.07 0.05 0.03 0.0115A 0.50 0.47 0.45 0.42 0.40 0.37 0.35 0.32 0.30 0.27 0.25 0.22 0.20 0.17 0.15 0.12 0.10 0.07 0.05 0.0215B 0.33 0.31 0.29 0.28 0.26 0.24 0.23 0.21 0.19 0.18 0.16 0.14 0.13 0.11 0.09 0.08 0.06 0.04 0.03 0.01_______________________________________________________________________________________________________________________4X 5 0.50 0.47 0.45 0.42 0.40 0.37 0.35 0.32 0.30 0.27 0.25 0.22 0.20 0.17 0.15 0.12 0.10 0.07 0.05 0.0215A 0.66 0.62 0.59 0.56 0.52 0.49 0.46 0.42 0.39 0.36 0.33 0.29 0.26 0.23 0.19 0.16 0.13 0.09 0.06 0.0315B 0.44 0.41 0.39 0.37 0.35 0.33 0.30 0.28 0.26 0.24 0.22 0.19 0.17 0.15 0.13 0.11 0.08 0.06 0.04 0.02_______________________________________________________________________________________________________________________5X 5 0.62 0.58 0.55 0.52 0.49 0.46 0.43 0.40 0.37 0.34 0.31 0.27 0.24 0.21 0.18 0.15 0.12 0.09 0.06 0.0315A 0.83 0.78 0.74 0.70 0.66 0.62 0.58 0.53 0.49 0.45 0.41 0.37 0.33 0.29 0.24 0.20 0.16 0.12 0.08 0.0415B 0.55 0.52 0.49 0.46 0.44 0.41 0.38 0.35 0.33 0.30 0.27 0.24 0.22 0.19 0.16 0.13 0.11 0.08 0.05 0.02_______________________________________________________________________________________________________________________6X 5 0.75 0.71 0.67 0.63 0.60 0.56 0.52 0.48 0.45 0.41 0.37 0.33 0.30 0.26 0.22 0.18 0.15 0.11 0.07 0.0315A 1.00 0.95 0.90 0.85 0.80 0.75 0.70 0.65 0.60 0.55 0.50 0.45 0.40 0.35 0.30 0.25 0.20 0.15 0.10 0.0515B 0.66 0.62 0.59 0.56 0.52 0.49 0.46 0.42 0.39 0.36 0.33 0.29 0.26 0.23 0.19 0.16 0.13 0.09 0.06 0.03_______________________________________________________________________________________________________________________7X 5 0.87 0.82 .078 0.73 0.69 0.65 0.60 0.56 0.52 0.47 0.43 0.39 0.34 0.30 0.26 0.21 0.17 0.13 0.08 0.0415A 1.16 1.10 1.04 0.98 0.92 0.87 0.81 0.75 0.69 0.63 0.58 0.52 0.46 0.40 0.34 0.29 0.23 0.17 0.11 0.0515B 0.77 0.73 0.69 0.65 0.61 0.57 0.53 0.50 0.46 0.42 0.38 0.34 0.30 0.26 0.23 0.19 0.15 0.11 0.07 0.03_______________________________________________________________________________________________________________________8X 5 1.00 0.95 0.90 0.85 0.80 0.75 0.70 0.65 0.60 0.55 0.50 0.45 0.40 0.35 0.30 0.25 0.20 0.15 0.10 0.0515A 1.33 1.26 1.19 1.13 1.06 0.99 0.93 0.86 0.79 0.73 0.66 0.59 0.53 0.46 0.39 0.33 0.26 0.19 0.13 0.0615B 0.88 0.83 0.79 0.74 0.70 0.66 0.61 0.57 0.52 0.48 0.44 0.39 0.35 0.30 0.26 0.22 0.17 0.13 0.08 0.04_______________________________________________________________________________________________________________________9X 5 1.12 1.06 1.00 0.95 0.89 0.84 0.78 0.72 0.67 0.61 0.56 0.50 0.44 0.39 0.33 0.28 0.22 0.16 0.11 0.0515A 1.50 1.42 1.35 1.27 1.20 1.12 1.05 0.97 0.90 0.82 0.75 0.67 0.60 0.52 0.45 0.37 0.30 0.22 0.15 0.0715B 1.00 0.95 0.90 0.85 0.80 0.75 0.70 0.65 0.60 0.55 0.50 0.45 0.40 0.35 0.30 0.25 0.20 0.15 0.10 0.05_______________________________________________________________________________________________________________________10X 5 1.25 1.18 1.12 1.06 1.00 0.93 0.87 0.81 0.75 0.68 0.62 0.56 0.50 0.43 0.37 0.31 0.25 0.18 0.12 0.0615A 1.66 1.57 1.49 1.41 1.32 1.24 1.16 1.07 0.99 0.91 0.83 0.74 0.66 0.58 0.49 0.41 0.33 0.24 0.16 0.0815B 1.11 1.05 0.99 0.94 0.88 0.83 0.77 0.72 0.66 0.61 0.55 0.49 0.44 0.38 0.33 0.27 0.22 0.16 0.11 0.05_______________________________________________________________________________________________________________________11X 5 1.37 1.30 1.23 1.16 1.09 1.02 0.95 0.89 0.82 0.75 0.68 0.61 0.54 0.47 0.41 0.34 0.27 0.20 0.13 0.0615A 1.83 1.73 1.64 1.55 1.46 1.37 1.28 1.18 1.09 1.00 0.91 0.82 0.73 0.64 0.54 0.45 0.36 0.27 0.18 0.0915B 1.22 1.15 1.09 1.03 0.97 0.91 0.85 0.79 0.73 0.67 0.61 0.54 0.48 0.42 0.36 0.30 0.24 0.18 0.12 0.06_______________________________________________________________________________________________________________________12X 5 1.50 1.42 1.35 1.27 1.20 1.12 1.05 0.97 0.90 0.82 0.75 0.67 0.60 0.52 0.45 0.37 0.30 0.22 0.15 0.0715A 2.00 1.90 1.80 1.70 1.60 1.50 1.40 1.30 1.20 1.10 1.00 0.90 0.80 0.70 0.60 0.50 0.40 0.30 0.20 0.1015B 1.33 1.26 1.19 1.13 1.06 0.99 0.93 0.86 0.79 0.73 0.66 0.59 0.53 0.46 0.39 0.33 0.26 0.19 0.13 0.06_______________________________________________________________________________________________________________________13X 5 1.62 1.53 1.45 1.37 1.29 1.21 1.13 1.05 0.97 0.89 0.81 0.72 0.64 0.56 0.48 0.40 0.32 0.24 0.16 0.0815A 2.16 2.05 1.94 1.83 1.72 1.62 1.51 1.40 1.29 1.18 1.08 0.97 0.86 0.75 0.64 0.54 0.43 0.32 0.21 0.1015B 1.44 1.36 1.29 1.22 1.15 1.08 1.00 0.93 0.86 0.79 0.72 0.64 0.57 0.50 0.43 0.36 0.28 0.21 0.14 0.07_______________________________________________________________________________________________________________________14X 5 1.75 1.66 1.57 1.48 1.40 1.31 1.22 1.13 1.05 0.96 0.87 0.78 0.70 0.61 0.52 0.43 0.35 0.26 0.17 0.0815A 2.33 2.21 2.09 1.98 1.86 1.74 1.63 1.51 1.39 1.28 1.16 1.04 0.93 0.81 0.69 0.58 0.46 0.34 0.23 0.1115B 1.55 1.47 1.39 1.31 1.24 1.16 1.08 1.00 0.93 0.85 0.77 0.69 0.62 0.54 0.46 0.38 0.31 0.23 0.15 0.07_______________________________________________________________________________________________________________________15X 5 1.87 1.77 1.68 1.58 1.49 1.40 1.30 1.21 1.12 1.02 0.93 0.84 0.74 0.65 0.56 0.46 0.37 0.28 0.18 0.0915A 2.50 2.37 2.25 2.12 2.00 1.87 1.75 1.62 1.50 1.37 1.25 1.12 1.00 0.87 0.75 0.62 0.50 0.37 0.25 0.1215B 1.66 1.57 1.49 1.41 1.32 1.24 1.16 1.07 0.99 0.91 0.83 0.74 0.66 0.58 0.49 0.41 0.33 0.24 0.16 0.08_______________________________________________________________________________________________________________________dossierOPTOMETRIA29

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