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“L' approccio positivo” al punto prossimo - PO Professional Optometry

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dossiertenute con le sole tre dita deputate <strong>al</strong>la scrittura,ovvero pollice indice e medio, ad una distanzad<strong>al</strong>la punta della penna di circa 2 cm per potervedere agevolmente ciò che si sta scrivendo.Visione <strong>al</strong> videotermin<strong>al</strong>e- La parte <strong>al</strong>ta del video va posizionata <strong>al</strong> disotto della linea degli occhi, questo permetteun’escursione visiva oltre lo schermo per spaziarelontano e di mantenere lo sguardo versoil basso durante il lavoro visivo, condizione piùabitu<strong>al</strong>e per il sistema.- Importante impiegare scrivanie che abbianouna certa profondità per permettere di poterinserire computer, tastiera ed eventu<strong>al</strong>e materi<strong>al</strong>ecartaceo tutti in linea, in modo da permetterelo scanning oculare d<strong>al</strong> basso in <strong>al</strong>to eviceversa lungo la linea mediana.- Ogni tre minuti circa, utile fissare un <strong>punto</strong> adistanza per rilassare l’accomodazione e la centratura.- Sbattere le p<strong>al</strong>pebre ogni 3-5 secondi; l’attenzionerivolta <strong>al</strong> monitor spesso inibisce l’ammiccamentoe ciò causa una ridotta produzionedi nuova lacrima, con conseguente maggioresensazione di secchezza oculare.Sviluppo del problema visivoIl problema visivo non dipende d<strong>al</strong>lo sforzo muscolare,perché come abbiamo visto l’occhio è dotatodi una muscolatura estrinseca ben <strong>al</strong> di sopradella richiesta; la ragione risiede nella concentrazioneper la ricerca di significato in un’area ristretta(piani bidimension<strong>al</strong>i) <strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong>.Comunque tutte le attività che riducono il campovisivo, ad esempio guardare la TV a luce spenta,inducono una maggior azione accomodativa conun maggior dispendio di energia.La reazione che avviene come conseguenza dellostress visivo prevede inizi<strong>al</strong>mente una disorganizzazionedel sistema il qu<strong>al</strong>e cerca poi di riorganizzarsifino ad ottenere una stabilizzazione.Nel caso delle Forie esistono due tipi di reazioneda parte del sistema visivo:- Tipica: sotto impegno visivo, si passa prima adortoforia, poi ad esoforia; terminato il compitovisivo l’organismo torna a ripristinare una bassaexoforia di base.- Atipica: il sistema non è in grado di ripristinareun v<strong>al</strong>ore forico corretto e si adatta suv<strong>al</strong>ori esoforici oppure su <strong>al</strong>ti v<strong>al</strong>ori exoforici.In pratica nel primo caso non riesce a contrastarel’eccessiva azione in convergenza creatasi sottoimpegno visivo, mentre nel secondo caso la reazioneavviene ma risulta eccessiva a t<strong>al</strong> <strong>punto</strong> daripristinare v<strong>al</strong>ori consistenti di exoforia.Teorie optometriche:Modello tradizion<strong>al</strong>e (struttur<strong>al</strong>e)È basato sulla scienza medica degli ultimi due secoli,mira <strong>al</strong>la compensazione della m<strong>al</strong>attia (difetto),considerando la singola parte anatomicacolpita; non considera la visione come funzionelegata a tutto l’organismo.Enfatizza il bulbo oculare come organo termin<strong>al</strong>edel processo visivo, misura solo lo stato refrattivodel soggetto.La visione è essenzi<strong>al</strong>mente incapace di modificheambient<strong>al</strong>i, essendo geneticamente predeterminata.La struttura ammette dei cambiamenti nei comportamentivisivi ed anche negli errori refrattivi,ma solo se t<strong>al</strong>i cambi siano “maturazion<strong>al</strong>i”.Attua la rieducazione per il ripristino di grossolaneanom<strong>al</strong>ie della visione quando possibile,attua la chirurgia quando il trattamento non risolve.Misura unicamente l’imput visivo; non ritienel’<strong>al</strong>lenamento visivo possibile a livello accomodativoin quanto reputa l’accomodazione innervatasolo d<strong>al</strong> S. N. Parasimpatico.Propone lo sforzo come la causa dei disturbi diaffaticamento visivo.Considera i 10/10 come condizione ottim<strong>al</strong>e, inpratica considera l’occhio come una macchina fotografica,la norm<strong>al</strong>ità è testimoniata d<strong>al</strong>lo statodi Emmetropia ed Ortoforia.Modello funzion<strong>al</strong>eIl sistema funzion<strong>al</strong>e nacque spontaneamented<strong>al</strong> confronto clinico fra optometrista e pazientequando i sistemi tradizion<strong>al</strong>i risultavano inadeguati.È orientato <strong>al</strong>la diagnosi e prevenzione, piùorientato <strong>al</strong>la causa e meno <strong>al</strong> sintomo. Questomodello si è sviluppato grazie a contributi multidisciplinari(fisiologia, psicologia).L’accomodazione non è mai statica, non coincideOPTOMETRIA16

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