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“L' approccio positivo” al punto prossimo - PO Professional Optometry

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dossierestende il numero di recettori fove<strong>al</strong>i coinvolti.Rotator: permette l’attivazione di tutti e 12 i muscoliextraoculari; secondo l’OEP, prima di eseguireil Visu<strong>al</strong> Training è utile mettere il pazientedi fronte <strong>al</strong> rotator 3 minuti per occhio <strong>al</strong> fine di“pulire i circuiti”.Per lo strumento è più importante riuscire ad impiegarepochi giri <strong>al</strong> minuto, piuttosto che eccessivevelocità di rotazione del disco.I muscoli oculomotori possono produrre una trazioneche va dai 500 ai 1050 grammi; il movimentodegli occhi necessita di circa 10 grammi,pertanto coinvolge solo l’1-2% delle abilità.Inefficienze del sistema visivo vengono compensated<strong>al</strong>le masse muscolari più resistenti (collosp<strong>al</strong>le).Come mira per il test possiamo impiegare sia unasfera di Wolf che un Light Trainer. Mentre il soggettoin esame, mantiene la sua attenzione visivasulla mira, si compiono movimenti della stessasul piano orizzont<strong>al</strong>e, vertic<strong>al</strong>e ed obliquo. Per ultimo,si compiono delle rotazioni in senso orarioed antiorario, partendo da un raggio ampio a sc<strong>al</strong>are,<strong>al</strong> fine di richiedere un’inseguimento ocularesempre più fine.Il test è implementabile sia monocularmente chebinocularmente; praticare la fase monoculareperò, in questo test, come per il test precedentementedescritto, ci informa di eventu<strong>al</strong>i differenzedi rendimento oculare nei due occhi.Punto <strong>prossimo</strong> di convergenzaTest binoculare da eseguire con entrambi gli occhiaperti, possibilmente con lo sguardo non in posizioneprimaria, ma verso il basso come avvienequando si legge.Questo test v<strong>al</strong>uta la contrazione massima inconvergenza, ponendo una mira ad una distanzadi circa 30-40 cm ed avvicinandola progressivamentefino a che essa non venga percepita doppiaoppure che uno dei due occhi abbandoni la fissazione.Come mira si può impiegare la sfera diWolf, oppure un led luminoso (meglio della lucepuntiforme in quanto evita l’abbagliamento), oppurel’N.P.I.I v<strong>al</strong>ori del test sono quello di rottura che avvienequando si ha uno sdoppiamento della miraoppure quando uno dei due occhi devia versol’esterno (gener<strong>al</strong>mente l’occhio non dominante) edi recupero, ottenuto quando entrambi gli occhiriescono ad <strong>al</strong>linearsi nuovamente <strong>al</strong>la mira, cheda doppia che era ritorna singola.Cover test unilater<strong>al</strong>eServe per evidenziare uno stato tropico, scongiurarela presenza di una fissazione anom<strong>al</strong>a di unodei due occhi. Si esegue facendo fissare una mira<strong>al</strong>l’esaminato e coprendo uno dei due occhi, osservandoil movimento di quello scoperto.Se il recupero avviene d<strong>al</strong>la tempia verso il nasovi sarà exotropia, se il recupero avviene d<strong>al</strong> nasoverso la tempia vi sarà esotropia, se non vi è <strong>al</strong>cunrecupero significa che entrambi gli occhi sono fissantisulla mira.Eseguita l’indagine su un occhio si passa <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro,si esegue sia per distanza che <strong>al</strong> <strong>punto</strong> <strong>prossimo</strong>.Piccoli recuperi dell’occhio sono difficilmentev<strong>al</strong>utabili ad occhio nudo da parte dell’esaminatore.È più facile mettere in ris<strong>al</strong>to il movimento effettuandoil test ad una distanza prossim<strong>al</strong>e, cioèinserendo una richiesta di vergenza positiva.Per misurare l’entità prismatica della deviazione siimpiegano i prismi di Berens, incrementandone ilpotere fino a quando il soggetto ottiene la fusioneo si nota un movimento inverso di recupero.Cover test <strong>al</strong>ternanteUna volta stabilito che non vi siano stati tropicia carico del sistema visivo, si procede con questatecnica che permette di mettere in ris<strong>al</strong>to situazionidi foria non riscontrabili se non attraversouna dissociazione della visione binoculare.Occludiamo un occhio e poi lo scopriamo, verificandoil movimento di recupero eventu<strong>al</strong>edell’occhio appena scoperto: se il movimentodi recupero avviene d<strong>al</strong>la tempia verso il nasosaremo in presenza di exoforia; se viceversa ilrecupero avviene d<strong>al</strong> naso verso la tempia saremoin presenza di esoforia; se l’occhio rimanefissante senza <strong>al</strong>cun movimento apparente si etichettacome ortoforia, anche se di fatto piccolequantità di foria 1/2-1 dt prismatica difficilmentesono visibili.Definiamo <strong>al</strong>tre possibili condizioni foriche:Iperforia = condizione nella qu<strong>al</strong>e dopo la rotturadella fusione uno dei due assi visivi si dirigeOPTOMETRIA20

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