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Modalità di scelta e valutazione delle LACmorbide - PO Professional ...

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professionalDOSSIERModalità <strong>di</strong> <strong>scelta</strong> e<strong>valutazione</strong> <strong>delle</strong> LaC morbideQuando le proprietà del sistema correttivo vengono contrad<strong>di</strong>stinte dalla <strong>scelta</strong> inadeguata dei parametri<strong>di</strong>mensionali e dalle caratteristiche del polimero aumenta il rischio <strong>di</strong> compromettere l’integrità dellasuperficie oculare, il controllo dell’applicazione e dello stato del segmento anteriore acquisisce per ilprofessionista un momento <strong>di</strong> particolare importanza per giu<strong>di</strong>care se il risultato finale è sod<strong>di</strong>sfacente.<strong>di</strong> Francesco Sala, Docente <strong>di</strong> Optometria e Contattologia Istituto B. Zaccagnini - Bologna; Optometrista S.Opt.I.In<strong>di</strong>cazioni per le lenti a contatto morbideL’applicazione <strong>delle</strong> lenti a contatto (LaC)morbide avviene in seguito ad una serie <strong>di</strong>considerazioni che sono correlate a <strong>di</strong>fferentifattori. Tra questi troviamo: le necessità <strong>di</strong> utilizzodel sistema correttivo, la capacità <strong>di</strong> gestire lalente da parte del portatore o dei suoi familiari,le proprietà anatomiche e fisiologiche del segmentoanteriore.Tra le in<strong>di</strong>cazioni 1 prevalenti che guidano il professionistaverso la <strong>scelta</strong> della lente a contattomorbida rispetto a quelle con struttura rigidatroviamo: il comfort, la velocità <strong>di</strong> adattamento,basse ametropie, la correzione monoculare, l’attivitàsportiva, la percezione <strong>di</strong> luccichii e aloniattorno alle sorgenti luminose durante l’uso <strong>delle</strong>LaC a struttura rigida gaspermeabili (LaC GP),la punteggiatura ore 3 e 9 indotta dalle LaC GP,nell’ambito della pe<strong>di</strong>atria, la necessità <strong>di</strong> unasoluzione cosmetica e una terapeutica.L’impiego della lente morbida in funzione dellastruttura flessibile e in associazione al <strong>di</strong>ametrototale che supera l’area limbare garantisce unottimo comfort iniziale e la sensazione <strong>di</strong> corpoestraneo avvertito me<strong>di</strong>ante la palpebra superiorerisulta estremamente ridotto rispetto a quello<strong>delle</strong> LaC GP.Per questa ragione <strong>di</strong>venta un’ottima soluzionequalora il portatore sia particolarmente sensibileo quando, dopo le prove iniziali con lentia struttura rigida, si verifica una forte sensazione<strong>di</strong> <strong>di</strong>scomfort tanto da sconsigliarne ilproseguimento.Inoltre è importante sottolineare che la con<strong>di</strong>zionedella fotofobia e lo stimolo della lacrimazioneriflessa vengono solitamente associate al periodo<strong>di</strong> adattamento <strong>delle</strong> LaC GP e che raramentepossono interessare quello <strong>delle</strong> lenti morbide.Il raggiungimento in tempi brevi <strong>di</strong> un comfortsod<strong>di</strong>sfacente dopo l’inserimento <strong>delle</strong> lenti acontatto morbide incontra la necessità <strong>di</strong> quellepersone che desiderano l’uso occasionale eanche per questo motivo in<strong>di</strong>spensabili durantelo svolgimento della pratica sportiva, la facilitàal conseguimento dell’adattamento permette alportatore <strong>di</strong> alternare con semplicità questo sistemacorrettivo all’occhiale.In aggiunta quando l’entità del <strong>di</strong>fetto rifrattivoè pari o inferiore a 1.00 <strong>di</strong>ottria la motivazioneall’uso <strong>delle</strong> LaC probabilmente <strong>di</strong>venta menorilevante e il comfort offerto dalle lenti morbideè preferibile durante il periodo <strong>di</strong> adattamentorispetto a quello <strong>delle</strong> rigide. Nel momentoin cui l’ametropia è monoculare generalmente 1<strong>di</strong>venta più semplice applicare una lente morbidatuttavia ci possono essere <strong>delle</strong> con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong>fferenti quali per esempio: una <strong>di</strong>strofia, untrauma corneale dove se la superficie è irregolarenecessita l’applicazione della lente a contatto inun solo occhio ma per sostenere il ripristinoaccettabile della acuità visiva questa deve avereuna struttura rigida. Un’ulteriore aspetto davalutare riguarda la conformazione anatomicadel <strong>di</strong>ametro pupillare infatti quando le LaCGP vengono applicate in persone con un’areasensibilmente grande e in particolare quelle caratterizzateda una forte midriasi spesso accadeche in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ridotta luminanza ambientaleci sia la comparsa <strong>di</strong> aloni e luccichii attornoalle sorgenti luminose, in questo caso l’appli-64 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | APRILE 2010


professionalcazione della lente morbida in funzione <strong>di</strong> una<strong>di</strong>namica minore ha il compito <strong>di</strong> rendere piùstabile la posizione della zona ottica e risolverecosì la situazione.La con<strong>di</strong>zione della punteggiatura dell’epiteliocorneale collocata a ore 3 e 9 (Fig. 1) è riscontrabilenei portatori <strong>di</strong> lenti gaspermeabili ed èdeterminata da un’inadeguata conformazione delfilm lacrimale 2 in prossimità <strong>delle</strong> aree in<strong>di</strong>catee inevitabilmente le zone interessate aumentanola possibilità <strong>di</strong> andare incontro a fenomeni <strong>di</strong>per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> cellule superficiali.Quando la punteggiatura persiste e nel momentoin cui la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>venta più marcata, aumentale probabilità <strong>di</strong> formare la “<strong>delle</strong>n” caratterizzatadall’assottigliamento della struttura epiteliale (Fig.2) e, nei casi <strong>di</strong> maggiore rilievo, la situazionenel tempo può evolvere fino a raggiungere l’insorgenzadell’ulcera.La punteggiatura epiteliale è sovente associataad un incremento della vascolarizzazione dellacongiuntiva bulbare in prossimità <strong>delle</strong> zone cornealiinteressate e, a seconda della situazione, puòessere osservata un’iperemia più o meno marcata.Generalmente i fattori che pre<strong>di</strong>spongono l’epiteliocorneale a questo tipo <strong>di</strong> punteggiaturapossono essere <strong>di</strong>fferenti e tra quelli più importantitroviamo: una minore quantità e qualitàdel film lacrimale, l’ammiccamento incompleto,un’ampia apertura palpebrale, una conformazionedel bordo della LaC caratterizzato da uno spessoreelevato come nel caso <strong>delle</strong> forti potenzenegative e quando l’altezza del film lacrimaleal <strong>di</strong>sotto del bordo (AEC, axial edge clearace)risulta essere inadeguato 3 (Fig. 3).Il miglioramento della con<strong>di</strong>zione passa attraversola mo<strong>di</strong>fica dei parametri <strong>di</strong>mensionali e/ogeometrici della LaC GP, nella gestione del regimed’uso e qualora fosse compromesso nelrecupero della funzionalità dell’ammiccamentoe, quando le azioni profuse per limitare o eliminarela punteggiatura non danno i risultatisperati, l’applicazione <strong>di</strong> una lente a contattomorbida risulta determinante per la risoluzionedel problema 4 .Le LaC morbide <strong>di</strong>ventano la prima <strong>scelta</strong>nell’ambito della contattologia pe<strong>di</strong>atrica poichépermettono <strong>di</strong> ottenere un comfort ed unagestione dell’applicazione migliore rispetto alleGP e, in aggiunta, vengono prevalentemente utilizzateper risolvere le seguenti necessità: rifrattive(ad esempio nell’afachia e nell’anisometropia),funzionali (come nell’ambliopia) e cosmetiche.Fig. 1: Punteggiatura dell’epitelio corneale in un portatore <strong>di</strong> LaC GP visibileme<strong>di</strong>ante il biomicroscopio - lampada a fessura nella zona in<strong>di</strong>cata.Le situazioni che richiedono l’applicazione <strong>di</strong> lenticosmetiche in età pe<strong>di</strong>atrica non si <strong>di</strong>fferenzianomolto da quelle dell’adulto infatti le ragionipeculiari sono la riduzione della fotofobia (incasi <strong>di</strong> albinismo, nell’aniri<strong>di</strong>a e nel colobomadell’iride) e il miglioramento del fattore estetico(nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> microftalmo e nelle opacitàcorneali). Infine tra le in<strong>di</strong>cazioni terapeutiche lelenti morbide sono ideali per svolgere il compito<strong>di</strong> bendaggio oculare in molte patologie del segmentoanteriore (per esempio nella cheratopatiabollosa e nell’entropion), in caso <strong>di</strong> traumi edopo interventi chirurgici.Uno degli obiettivi principali in questi casi è quello<strong>di</strong> alleviare il dolore spesso associato a con<strong>di</strong>zioniche facilitano l’esposizione <strong>delle</strong> terminazioninervose epiteliali a fenomeni <strong>di</strong> traumatismoesterno come per esempio i fattori ambientali(vento, luce, polvere ecc.) e quello <strong>di</strong>pendentedalla palpebra superiore che con l’ammiccamentointeragisce con la superficie oculare.In aggiunta il bendaggio me<strong>di</strong>ante la LaC devesvolgere la funzione <strong>di</strong> protezione meccanica avantaggio dell’epitelio corneale e me<strong>di</strong>ante taleattività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa facilitare un processo stabile<strong>di</strong> riparazione.Occasionalmente possono essere impiegate per ilrilascio graduale <strong>di</strong> farmaci in alternativa a collirio pomate che possono risultare meno efficacinell’ambito della terapia e questo perché possonodeterminare più rapidamente la <strong>di</strong>minuzione delprincipio attivo a contatto con l’occhio.PROFESSIONAL OPTOMETRY | APRILE 2010 | 65


professionalFig. 2: Assottigliamento dell’epitelio corneale in un portatore <strong>di</strong> LaC GPin<strong>di</strong>cato come <strong>delle</strong>n e visibile con il biomicroscopio - lampada a fessurame<strong>di</strong>ante un accumulo <strong>di</strong> fluoresceina nell’area in<strong>di</strong>cata.Fig. 3: Altezza del film lacrimale al <strong>di</strong>sotto del bordo (AEC, axial edge clearace)visibile con il biomicroscopio - lampada a fessura me<strong>di</strong>ante il quadrofluoroscopico.Controin<strong>di</strong>cazioni per le lenti a contatto morbideLa <strong>scelta</strong> <strong>di</strong> adottare le lenti morbide come sistemacorrettivo rispetto alle LaC GP è caratterizzataanche da alcune controin<strong>di</strong>cazioni 1 etra quelle principali troviamo: la possibilità <strong>di</strong>un’acuità visiva meno stabile, la formazione <strong>di</strong>depositi, una maggiore possibilità <strong>di</strong> complicanzenel lungo periodo, una contaminazione chimicapiù elevata, maggiore <strong>di</strong>fficoltà nella verifica deiparametri costruttivi, la <strong>di</strong>sidratazione in caso <strong>di</strong>con<strong>di</strong>zioni microclimatiche sfavorevoli, inadattenel caso <strong>di</strong> irregolarità della superficie anterioredella cornea e infine esse risultano più delicatenella manutenzione.Le lenti morbide possono influenzare la stabilitàdella prestazione visiva in grado maggiore e risentonoparticolarmente dell’interazione <strong>di</strong> alcunifattori come l’ammiccamento, la stabilità del filmlacrimale e la formazione <strong>di</strong> depositi.Nel momento in cui il corretto equilibrio tra questielementi viene meno, la qualità ottica <strong>delle</strong> lentenon supporta più in modo adeguato la performancevisiva e in generale, comunque, quando ilpolimero è soggetto a fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sidratazione,l’acuità spesso risulta fluttuante.La formazione dei depositi (ad esempio <strong>di</strong> proteine,<strong>di</strong> lipi<strong>di</strong> e <strong>di</strong> muco derivati dall’interazionecon il film lacrimale) sulla superficie avviene conmaggiore rapi<strong>di</strong>tà comportando una <strong>di</strong>minuzionedel comfort durante l’uso ed una <strong>di</strong>minuzionedell’acuità visiva, in particolare <strong>di</strong> quella a bassocontrasto 5 .L’impiego <strong>delle</strong> LaC nel lungo periodo può provocaredei cambiamenti a carico della fisiologia delsegmento anteriore e, in particolare 6 , con i polimeriidrogel a bassa gaspermeabilità, aumentano le probabilità<strong>di</strong> complicanze come: la vascolarizzazionee l’edema del tessuto corneale, l’indebolimentoe la per<strong>di</strong>ta <strong>delle</strong> cellule epiteliali con l’aumentodel rischio <strong>di</strong> infezione della congiuntiva e dellacornea e la congiuntivite papillare gigante.A questo proposito 7,8 è necessario ricordare chetra i materiali <strong>delle</strong> LaC morbide quelli in siliconeidrogel svolgono un ruolo importante apportandoun’ossigenazione <strong>di</strong> gran lunga superiore e perquesta ragione offrono l’opportunità <strong>di</strong> risolveremolte <strong>delle</strong> complicanze riconducibili all’ipossiacorneale.Rispetto alle LaC GP possono favorire un assorbimentomaggiore <strong>di</strong> sostanze chimiche come adesempio quella dei vapori <strong>di</strong>spersi nell’ambienteesterno e tale particolarità deriva dalla normalecostituzione del polimero che presenta pori conuna struttura capace <strong>di</strong> trattenere più facilmentele impurità presenti nell’aria, in aggiunta la maggioreritenzione <strong>di</strong> agenti chimici può costituirecon il passare del tempo una possibile fonte <strong>di</strong>irritazione per il segmento anteriore.Riguardo all’impiego dei sostituti lacrimali, ènecessario fare attenzione a quei prodotti chepossono contenere preservanti poiché il maggioreassorbimento del polimero rende più semplicel’insorgenza <strong>delle</strong> risposte allergiche o <strong>di</strong> ipersensibilitàdei tessuti oculari e per questa ragionela <strong>scelta</strong> della soluzione monodose deve sempre66 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | APRILE 2010


professionalessere presa in considerazione.Infine deve essere fatta particolare attenzione aquei portatori che ricorrono all’instillazione <strong>di</strong>colliri particolari come ad esempio quelli prepostiper il controllo della tensione endoculare, se comunquein questi casi si decide <strong>di</strong> proseguire conl’applicazione <strong>delle</strong> LaC morbide è consigliabilerimuovere sempre le lenti prima dell’instillazione eadottare un programma <strong>di</strong> sostituzione frequenteo passare alla soluzione monouso.La verifica dei parametri <strong>di</strong>mensionali risulta più<strong>di</strong>fficoltosa per le lenti a contatto morbide infattiin molte occasioni la misura del potere e deglialtri dati fondamentali può rappresentare un serioostacolo, inoltre bisogna tenere in considerazioneche, durante le rilevazioni, alcuni fattori comela temperatura e la soluzione nella quale è statamantenuta hanno la capacità <strong>di</strong> influenzare ilrisultato finale.In aggiunta non è possibile effettuare una mo<strong>di</strong>fica<strong>di</strong> potere o dei parametri <strong>di</strong>mensionali me<strong>di</strong>anteuna lavorazione <strong>di</strong> ritocco e se ad esempiol’ametropia del portatore si mo<strong>di</strong>fica in tempirapi<strong>di</strong> si rende necessaria la sostituzione dellalente morbida.Questo può rappresentare un problema relativoquando vengono utilizzate lenti a ricambio frequentementre il <strong>di</strong>sagio <strong>di</strong>venta più rilevante sela sostituzione è convenzionale (la sostituzioneavviene in uno spazio <strong>di</strong> tempo compreso tra 6e 12 mesi), comunque molti aspetti che riguardanole controin<strong>di</strong>cazioni 1 all’impiego <strong>delle</strong> lentia contatto morbide vengono superati dalla <strong>scelta</strong><strong>di</strong> LaC a ricambio frequente o monouso.Modalità <strong>di</strong> adattamento <strong>delle</strong> LaC morbideLe modalità <strong>di</strong> adattamento vengono realizzatesostanzialmente me<strong>di</strong>ante due tecniche: il metodo“semisclerale” e quello “limbare” comunquein entrambe le situazioni la <strong>scelta</strong> del <strong>di</strong>ametrototale deve poter garantire la copertura dell’areacorneale in tutte le posizioni <strong>di</strong> sguardo.Il metodo semisclerale in<strong>di</strong>vidua il <strong>di</strong>ametrototale (DT) della lente sommando al <strong>di</strong>ametrodell’iride visibile lungo il piano orizzontale (DIV)un coefficiente <strong>di</strong> 2.00 millimetri e ottenuto uncentraggio sod<strong>di</strong>sfacente della LaC l’obiettivo èquello <strong>di</strong> oltrepassare l’area limbare <strong>di</strong> almeno1.00 millimetro o comunque per un intervallocompreso tra 1-2 millimetri.La centratura deve comprendere l’intera area cornealenella posizione primaria <strong>di</strong> sguardo anche sevengono ritenuti accettabili dei lievi decentramentiinfatti quando la LaC è applicata correttamentespesso è osservabile un leggero spostamento nelsettore inferiore e tempiale della superficie oculare.La modalità limbare è caratterizzata da una posizionedel bordo della lente più vicina alla zonadel limbus corneale e per questa ragione il valoresommato al DIV è inferiore rispetto al casoprecedente dove il coefficiente solitamente ha unor<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza compreso tra 1-1.5 millimetri.In funzione del DIV <strong>di</strong>venta possibile effettuareuna stima della <strong>di</strong>mensione del <strong>di</strong>ametro totaledella lente nel modo seguente: quando il <strong>di</strong>ametroorizzontale dell’iride visibile si attesta attorno avalori inferiori <strong>di</strong> 10.80 mm il DT è compreso tra12.20-13.80 mm, nel caso in cui il dato varia tra10.80-11.80 mm il DT è contenuto tra 13.20-14.50mm e infine se supera il valore <strong>di</strong> 11.80 mm la<strong>di</strong>mensione del DT varia tra 14.00-15.50 mm.La <strong>scelta</strong> del raggio <strong>di</strong> curvatura della zona otticaposteriore (BOZR, Back optic zone ra<strong>di</strong>us) normalmente<strong>di</strong>pende da <strong>di</strong>versi fattori e tra quellipeculiari troviamo: le letture oftalmometriche dellasuperficie corneale centrale, il <strong>di</strong>ametro totaledella LaC, la profon<strong>di</strong>tà sagittale della superficieoculare che si relaziona con la lente, l’idratazionedel materiale, la rigi<strong>di</strong>tà del polimero e la “filosofia”applicativa adottata.Per quanto riguarda la modalità applicativa generalmenteè consigliabile adottare quella semiscleralepoiché in quella limbare il bordo dellalente si avvicina <strong>di</strong> più al limbus e in questo casol’area in questione può essere sottoposta ad unasollecitazione meccanica maggiore.Pren<strong>di</strong>amo in considerazione alcuni dati perun’ipotetica applicazione: il materiale è <strong>di</strong> tipoidrogel dove il contenuto idrico è circa del 50%,il <strong>di</strong>ametro totale della LaC è 14.00 millimetrie la me<strong>di</strong>a <strong>delle</strong> letture oftalmometriche è 7.70mm (dove per esempio la toricità corneale è <strong>di</strong>0.20 mm).Il BOZR è ottenuto tramite la somma del valoreme<strong>di</strong>o <strong>delle</strong> letture oftalmometriche con uncoefficiente <strong>di</strong> appiattimento che in questo casopuò essere considerato <strong>di</strong> circa 0.80 millimetri.Il coefficiente <strong>di</strong> appiattimento non è un numerofisso ma può essere mo<strong>di</strong>ficato in funzione <strong>di</strong><strong>di</strong>versi fattori per esempio: quando la curvaturacorneale risulta più piatta della me<strong>di</strong>a il coefficientesi riduce e viceversa, quando il DT della lente èaumentato o <strong>di</strong>minuito <strong>di</strong> 0.50 mm è possibileritoccare il coefficiente rispettivamente con unincremento o una riduzione <strong>di</strong> 0.20 mm circae per polimeri con elevato contenuto idrico èPROFESSIONAL OPTOMETRY | APRILE 2010 | 68


professionalutile ridurre il coefficiente approssimativamente<strong>di</strong> 0.20 mm. Come si può notare dalla descrizioneprecedente le variabili sono numerose e conoscereanticipatamente come la LaC si relaziona con lasuperficie del segmento anteriore è <strong>di</strong>fficile, perquesta ragione acquisisce un’importanza fondamentaleil controllo dell’applicazione.Il controllo dell’applicazione <strong>delle</strong> LaC morbideLa verifica dell’applicazione deve essere effettuatadopo un periodo <strong>di</strong> tempo sufficiente all’internodel quale il polimero raggiunge un primo punto<strong>di</strong> equilibrio dell’idratazione e questa con<strong>di</strong>zioneè ottenuta me<strong>di</strong>ante la relazione con la superficieoculare e l’ambiente esterno.Dopo aver inserito la lente a contatto 9,10 trascorsii primi 5 minuti è possibile osservare una <strong>di</strong>minuzionedel movimento approssimativamente del20% e il raggiungimento <strong>di</strong> un equilibrio spessosod<strong>di</strong>sfacente per effettuare 11 la prima verifica inlampada a fessura è dopo 20 minuti.La motivazione per la quale il movimento dellaLaC <strong>di</strong>minuisce con il passare del tempo è spiegatanel 1982 da Janoff 12 me<strong>di</strong>ante un fenomeno <strong>di</strong><strong>di</strong>sidratazione del materiale quando è a contattocon il segmento anteriore e questa teoria è con<strong>di</strong>visasuccessivamente da Diefenbach 13 (1988) chesostiene una <strong>di</strong>minuzione della quantità <strong>di</strong> acquaper osmosi verso il film lacrimale.Tuttavia non tutti i ricercatori 14,15 concordano conla motivazione precedentemente in<strong>di</strong>cata e suggerisconouna spiegazione <strong>di</strong>fferente: applicata laFig. 4: Verifica della <strong>di</strong>namica della lente a contatto morbida durante l’ammiccamentodove il limite del bordo inferiore è in<strong>di</strong>cato dalla freccia.lente la quantità del film lacrimale che si interponetra superficie del segmento anteriore e la LaC<strong>di</strong>minuisce gradualmente con l’ammiccamento edopo aver raggiunto un punto <strong>di</strong> equilibrio ilrisultante assottigliamento del film tende a <strong>di</strong>minuireil movimento della lente.Conseguentemente il tempo necessario per effettuarela prima verifica può cambiare a secondadella situazione e quin<strong>di</strong> ripetere il controllo dopoalcune ore dall’inserimento della lente assumeun’importanza maggiore.Il controllo della lente a contatto <strong>di</strong> prova rappresentaun momento importante poiché occorre perla definizione <strong>delle</strong> proprietà <strong>di</strong>mensionali dellaLaC e gli aspetti fondamentali 1 : il movimento o<strong>di</strong>namica, l’allineamento con il segmento anteriore,la copertura dell’area corneale, l’in<strong>di</strong>viduazionedel potere e il comfort del periodo iniziale.Inoltre la programmazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> controlliperio<strong>di</strong>ci rappresenta un contributo essenzialepoiché offre al professionista l’opportunità <strong>di</strong>verificare con il passare del tempo l’interazionetra la lente a contatto e la superficie oculare.Nel proseguo dell’articolo verranno <strong>di</strong>scusse alcunetra le principali meto<strong>di</strong>che preposte per ilcontrollo della LaC <strong>di</strong> prova ed in particolarequelle relative alla <strong>di</strong>namica della lente.Quando la LaC si relaziona con la superficie oculareè necessario che il movimento del sistema correttivosia adeguato poiché me<strong>di</strong>ante la <strong>di</strong>namica avvieneil passaggio del film lacrimale e questa funzioneoccorre per rimuovere i cataboliti prodotti dalmetabolismo corneale, quin<strong>di</strong> la <strong>di</strong>namica aiutaa prevenire quelle risposte avverse riconducibiliall’infiammazione del segmento anteriore quandoi detriti metabolici rimangono a contatto perlunghi perio<strong>di</strong> con i tessuti oculari 16,17 .Considerando 18 il normale movimento <strong>delle</strong> LaCmorbide ad ogni ammiccamento è possibile stimareal <strong>di</strong> sotto della lente un ricambio lacrimale vicinoal 2% e per questa ragione è <strong>di</strong>fficile sostenereche tale passaggio possa contribuire ad un apportosignificativo <strong>di</strong> ossigeno alla cornea.La <strong>di</strong>namica è controllata attraverso l’utilizzo delbiomicroscopio - lampada a fessura e una modalità<strong>di</strong> controllo è caratterizzata dalla <strong>valutazione</strong>dello spostamento durante l’ammiccamento nellaposizione primaria <strong>di</strong> sguardo, in alternativa èpossibile spostare lo sguardo in alto in<strong>di</strong>cativamentecon una variazione <strong>di</strong> 30°.L’ingran<strong>di</strong>mento del biomicroscopio è regolatocon un valore compreso tra 16-25X e la lampadaa fessura proietta un punto luminoso <strong>di</strong> 0.3070 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | APRILE 2010


professionalmillimetri <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro, inoltre la sistemazione dellostrumento deve collocare il punto in prossimità delmargine inferiore della LaC (Fig. 4, immagine a).Tramite l’ammiccamento è osservato il movimentodella LaC che nell’istante successivo (Fig. 4, immagineb) deve posizionarsi più in alto del punto<strong>di</strong> almeno 1/3 del suo <strong>di</strong>ametro complessivo ein questo modo la <strong>di</strong>namica è stimata approssimativamenteper un valore <strong>di</strong> 0.40 millimetri,<strong>di</strong>versamente quando il bordo non lo supera (Fig.4, immagine c) la <strong>di</strong>namica della lente è inferioreal <strong>di</strong>ametro dello spot luminoso.Nel momento in cui la posizione della palpebrainferiore copre la porzione <strong>di</strong> lente che deve essereosservata, nella posizione primaria o in quellaverso l’alto, è consigliabile spostare la posizionedell’occhio verso quella nasale o tempiale ed èutile ricordare che la <strong>di</strong>namica può risultare piùmarcata quando l’ammiccamento viene eseguitocon l’occhio spostato verso l’alto.Normalmente 19,20 la stima del movimento nellaposizione primaria <strong>di</strong> sguardo si attesta attornoa 0.50 millimetri e la possibilità <strong>di</strong> commettereuna <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>namica superiore a quellareale è molto frequente, quin<strong>di</strong> adottare questosistema come unica verifica della lente <strong>di</strong> provaè insufficiente.Consideriamo il dato <strong>di</strong> 0.50 mm come il punto<strong>di</strong> riferimento, ma bisogna tenere presente chel’escursione della LaC all’ammiccamento è influenzatada <strong>di</strong>versi fattori come ad esempio lospessore centrale, infatti: quando è pari o superiorea 0.10 millimetri la <strong>di</strong>namica può aumentare 21 <strong>di</strong>0.20-0.50 mm nei confronti del dato iniziale e alcontrario se è inferiore a 0.10 mm il movimentopuò ridursi anche <strong>di</strong> 0.20 mm rispetto a quello<strong>di</strong> riferimento.Un ulteriore elemento che può mo<strong>di</strong>ficare la <strong>di</strong>namicaè la rigi<strong>di</strong>tà del materiale, ad esempioquella dei polimeri in silicone idrogel è superiorerispetto a quello degli idrogel e tale caratteristicasi ripercuote attraverso un incremento delmovimento 22 .In aggiunta secondo Brennan 23 il potere della lentee la geometria della superficie posteriore influenzanoil movimento, mentre il contenuto idricodel polimero non sembra avere un’importanzasignificativa e in particolare quando il potere dellalente è positivo <strong>di</strong>venta più facile osservare una<strong>di</strong>namica maggiore 24 .Il controllo della relazione tra la LaC e la superficieanteriore dell’occhio me<strong>di</strong>ante l’esame della“spinta” (push-up test) acquisisce un’importanzaparticolare 25 e sempre con l’ausilio del biomicroscopio- lampada a fessura il professionista valutala resistenza allo spostamento della lente quandoviene sollecitata da una determinata forza.L’esecuzione dell’esame prevede <strong>di</strong> appoggiare un<strong>di</strong>to in prossimità del margine palpebrale inferiore(Fig. 5, immagine a) mentre il portatore vieneinvitato a mantenere lo sguardo nella posizioneprimaria.Quando la lente è spinta verso l’alto dalla palpebrainferiore (Fig. 5, immagine b) deve spostarsisenza opporre una particolare resistenza e unavolta terminata la sollecitazione deve tornare facilmentenella posizione <strong>di</strong> partenza senza “scatti”e in questo caso il rapporto della lente con lasuperficie oculare è giu<strong>di</strong>cato corretto.Differentemente se l’applicazione è caratterizzatada una lente piatta dove la curvatura <strong>scelta</strong>del raggio base risulta insufficiente durante laspinta può essere facilmente <strong>di</strong>slocata e dopo lasollecitazione riprendere la posizione iniziale permezzo <strong>di</strong> piccoli spostamenti laterali.Al contrario 26 , quando il raggio base è determinatoda una curvatura eccessiva e l’applicazionerisulta stretta, la lente oppone alla spinta una forteresistenza spostandosi con <strong>di</strong>fficoltà e in seguitotorna rapidamente nella posizione <strong>di</strong> partenzaaccompagnando il movimento con piccoli scatti.Un ulteriore elemento <strong>di</strong> controllo viene definitodal comportamento dalla LaC durante lo spostamentodell’occhio nelle posizioni periferiche <strong>di</strong>sguardo (Fig. 6): iniziando dalla posizione primariaquando lo sguardo è <strong>di</strong>retto in quelle secondarieè atteso un minimo decentramento della lenteFig. 5: Verifica della relazione tra la lente a contatto morbida e la superficieoculare anteriore attraverso l’esame della “spinta”, procedura eseguita me<strong>di</strong>anteil biomicroscopio - lampada a fessura con la tecnica dell’illuminazione <strong>di</strong>ffusa.PROFESSIONAL OPTOMETRY | APRILE 2010 | 72


professionalFig. 6: Verifica della relazione tra la lente a contatto morbida e la superficieoculare anteriore in base allo spostamento dello sguardo1.nella <strong>di</strong>rezione opposta e lo spostamento ottenuto<strong>di</strong>pende da <strong>di</strong>versi fattori, oltre a quelli definitiin precedenza troviamo anche la conformazionee la tonicità <strong>delle</strong> palpebre. Conseguentemente 27se la lente a contatto non effettua alcun movimentodurante lo spostamento dello sguardo,nelle posizioni secondarie l’applicazione può essereconsiderata stretta e, al contrario, quandoil decentramento risulta eccessivo l’applicazioneè piatta e in questo ultimo caso nelle situazionipiù importanti <strong>di</strong>slocandosi può scoprire partedell’area corneale. Prima <strong>di</strong> determinare la prescrizionedella lente a contatto è necessario effettuareuna <strong>valutazione</strong> del comfort e della prestazionevisiva, dopo aver svolto una sovrarifrazione e, inparticolare, quando l’applicazione è caratterizzatada una LaC piatta con una forte possibilità <strong>di</strong>spostamento: durante l’ammiccamento è facileriscontrare una visione instabile e una sensazione<strong>di</strong> fasti<strong>di</strong>o superiore alla me<strong>di</strong>a. Le tecniche<strong>di</strong> controllo profuse per la <strong>scelta</strong> dei parametri<strong>di</strong>mensionali possono essere <strong>di</strong>verse, ma sicuramentequelle più efficaci vengono in<strong>di</strong>viduate conil biomicroscopio - lampada a fessura e inoltre la<strong>valutazione</strong> dell’adattamento necessita <strong>di</strong> controlliperio<strong>di</strong>ci con la finalità <strong>di</strong> verificare lo stato dellasuperficie anteriore dell’occhio.Bibliografia1. Jones LW, Dumbleton K. Soft Contact Lens Fitting. In: PhillipsAJ, Speedwell L, eds. Contact Lenses. 5th ed. Elsevier: Butterworth-Heinemann, 2007;223-2372. Worp van der E, Brabander de J, Swarbrick H, Nuijts R, HendriKseF. Corneal dessication in rigid contact lens wear: 3- and9- o’clock staining. Optom Vis Sci 2003;80:280-2903. Holden BA, Oxnard CA, Bahr K et al. The effect of secondarycurve liftoff on peripherical corneal dessication. Am J PhysiolOptom 1987;64:108P4. Phillips AJ. 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