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rIcette antIcrIsI - Intimo Piu' Mare

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Le ricette anticrisi della<br />

seconda generazione<br />

In molte aziende sta già crescendo una seconda generazione<br />

di imprenditori, che affiancano da un tempo più o meno lungo,<br />

l’amministratore unico, cioè il loro padre o la loro madre.<br />

Alessandro Oddolini - Christies<br />

Il problema non è passare la crisi ma creare i presupposti<br />

per vincerla. Mai come oggi c’è bisogno di<br />

creare una vera coalizione con le aziende del nostro<br />

mercato per cercare di unire le forze. Dobbiamo rafforzare<br />

il concetto di made in Italy o di stile italiano.<br />

Sull’esempio di Altagamma nella moda, dobbiamo<br />

essere recepiti come il meglio dello stile al mondo<br />

da tutto il mondo e iniziare a muoverci tutti insieme.<br />

Purtroppo andremo incontro a una selezione nel<br />

mercato. Le grosse catene serviranno sempre più il<br />

mass market e difficilmente torneremo ai vecchi tempi, saremo sempre<br />

più artigiani e creatori di moda, ma con l’ambizione di diventare sempre<br />

più griffe. Per tradizione e per capacità economiche noi abbiamo sempre<br />

puntato sul prodotto e sull’offerta a scapito del marketing e in questi anni<br />

forse ha pagato più la comunicazione che il prodotto, ma sempre di più<br />

mi accorgo che in questo modo sono rimasti pochi quelli che si distinguono<br />

davvero e che la ricerca della qualità non è finita. Infatti la qualità<br />

e lo stile del prodotto ma anche il rapporto diretto con il consumatore<br />

diventano sempre più essenziali. Penso che un obiettivo sia proprio quello<br />

di coinvolgere sempre di più i nostri consumatori, attraverso canali di<br />

comunicazione diretta o attraverso i nostri negozi. Sinceramente in un<br />

momento di confusione mondiale, penso che non ci sia una strada per<br />

tutti. Ognuno di noi ha una o più peculiarità da valorizzare per distinguersi.<br />

E la parola d ordine per il futuro sarà proprio distinguersi con le proprie<br />

caratteristiche migliori.<br />

Cecilia Bulgarelli - ZetaFashionGroup<br />

Ho iniziato a lavorare in questo settore da un anno e mezzo<br />

e quindi in un periodo che non è dei più felici. Per questo<br />

ho cominciato fin da subito a darmi da fare e a cercare di<br />

migliorare il prodotto, prestando attenzione a ogni dettaglio<br />

e a eliminare costi inutili. Credo di aver messo a fuoco abbastanza<br />

bene il mercato e ho capito che è molto importante<br />

conoscerlo a fondo e coglierne i mutamenti per essere sempre<br />

al passo con i tempi e non venire sopraffatti dai cambiamenti.<br />

È importante invece saperli sfruttare al meglio per rinnovare<br />

la propria immagine e offrire un prodotto nuovo ma con<br />

la qualità che i nostri clienti conosco bene e si aspettano.<br />

Credo di essere fortunata perché mia madre in questo è sempre stata<br />

una rivoluzionaria, una che ha saputo sempre anticipare i tempi, quindi io<br />

cerco di apprendere tutto quello che posso da lei e continuare ad andare<br />

avanti aspettando che ci sia una ripresa.<br />

Andrea Paladini - Paladini Lingerie<br />

Di sicuro c’è una crisi finanziaria, che tocca di conseguenza<br />

l’economia reale, produttiva, non quella di<br />

carta che si legge sui giornali. Questo è il punto di<br />

partenza. Intanto si può dire che da quando è esplosa<br />

questa bolla abbiamo avuto delle difficoltà, la vera<br />

crisi non credo sia ancora arrivata e invece è già<br />

partito il terrorismo mediatico. Il nostro paese per ora<br />

è stato toccato relativamente. Lo shopping natalizio<br />

ha rispettato le attese e alla fine il bilancio 2008 è<br />

ancora positivo. La Rinascente Duomo ha registrato<br />

un record storico di vendite con oltre due milioni di<br />

euro in un giorno. I nostri clienti negli anni hanno razionalizzato gli acquisti<br />

e si aspettano grande attenzione al prodotto e al rapporto qualità-prezzo. Il<br />

sell out della stagione andrà a condizionare le scelte successive. La qualità<br />

comunque tornerà a essere premiata e sicuramente riscoperta.<br />

Sabrina Demichelis - Valery<br />

La scelta strategica di puntare sulla qualità, la ricerca stilistica e l’eccellenza<br />

del prodotto, ci ha naturalmente condotti a diversificare ulteriormente la<br />

proposta, concentrando le risorse creative in creazioni di nicchia, progressivamente<br />

sempre più raffinate. Valery Prestige Boudoir nasce appunto con<br />

questo intento. Dopo alcune stagioni in cui Valery Prestige si confermava il<br />

prodotto ideale per conquistare le fasce di mercato più esigenti, ci siamo<br />

accorti che oltre a giocare con lo stile rétro, caratteristica fondante del<br />

marchio, potevamo diversificare ulteriormente l’offerta realizzando una<br />

serie di proposte di gusto estremamente contemporaneo. Il debutto di<br />

Valery Prestige Boudoir nasce proprio da questa domanda e conferma<br />

ancora una volta che per contrastare la crisi è indispensabile concentrarsi<br />

sul prodotto e offrire soluzioni inimitabili, per qualità e stile.<br />

trovare gli stimoli giusti per progredire e da parte nostra<br />

cercheremo di supportarli perché possano far valere<br />

sul mercato la loro competenza. L’invasione di catene e<br />

monomarca può comunque dare spazio ai multimarca che<br />

sapranno reagire. Il consumatore più esigente, disposto<br />

a spendere per qualcosa di diverso, cerca un negozio<br />

con un’offerta diversificata e vestibilità quasi su misura.<br />

Una bella sfida, ma d’altra parte c’è ancora bisogno di<br />

una relazione umana più diretta”.<br />

Parah ha saputo cogliere l’attimo e la crisi è diventata uno<br />

stimolo. I loro dati di sell-in e di sell-out lo dimostrano.<br />

“Stiamo attuando delle nuove politiche distributive che<br />

ci consentono di avvicinarci maggiormente alla nostra<br />

clientela con operazioni commerciali e di marketing a<br />

loro vantaggiose – spiega Gregori Piazzalunga - Lo dimostra<br />

il fatto che negli ultimi 4 mesi del 2008 abbiamo<br />

concluso diversi contratti con molti punti vendita che sono<br />

diventati nostri partner. Noi continueremo a realizzare le<br />

nostre collezioni raccogliendo anche le idee dalle nostre<br />

consumatrici, che ora sono molto più attente agli acquisti<br />

e sono pronte a spendere per un prodotto dove la qualità<br />

e il prezzo sono vincenti”.<br />

Per Roberto Toppino (Ambra) è fondamentale avere<br />

obiettivi chiari in testa.<br />

“Il made in Italy è un valore aggiunto ancora troppo poco<br />

messo in evidenza e noi ci puntiamo molto – spiega<br />

Toppino – La nostra artigianalità italiana, intesa in senso<br />

positivo e sulla quale noi puntiamo da sempre, è molto<br />

invidiata e considerata, soprattutto all’estero”.<br />

Un’altra soluzione vincente è quella di elevare sempre<br />

più la qualità del prodotto.<br />

“In Italia abbiamo attuato un’ulteriore selezione dei punti<br />

vendita per poter offrire sempre più servizi ai clienti - continua<br />

Toppino - Abbiamo studiato un pacchetto di servizi,<br />

dal supporto pubblicitario alla confezione regalo, fino al<br />

manifesto per l’affissione e quest’anno anche l’appenderia<br />

personalizzata. I negozi da parte loro devono evolversi.<br />

Hanno bisogno di un po’ di formazione. In questo momento<br />

bisogna raddoppiare gli sforzi e investire su aspetti che<br />

invitino i consumatori a entrare in negozio”.<br />

Qualità elevata e made in Italy dunque saranno le chiavi<br />

del successo futuro. Ma un altro aspetto importante che<br />

permetterà di mantenere posizioni di mercato è la funzionalità<br />

del prodotto.<br />

“Regine dieci anni fa ha puntato sulle coppe differenziate<br />

– commenta Luca Dall’Aglio (Regine) – E abbiamo<br />

verificato che il reggiseno funzionale e meno stagionale<br />

viene più facilmente riassortito dal negozio. Chi ha fatto<br />

questa scelta ha avuto già molti risultati. La ricetta anticrisi<br />

quindi è puntare su qualità, made in Italy e servizio,<br />

inteso come maggiore vicinanza al negozio. Per i negozi<br />

invece l’indicazione è di non aspettare e pensare che il<br />

cliente entri comunque. Non c’è più fedeltà e bisogna<br />

domandarsi tutti i giorni cosa fare. Chi sta ad aspettare,<br />

chi non vuole cambiare e investire nell’attività non riuscirà<br />

a superare il periodo nero che comunque porterà grandi<br />

opportunità per i migliori”.<br />

Anche per Alberto Sciatti (Gruppo Alba) una soluzione<br />

per i negozi è la specializzazione in certe nicchie di<br />

mercato.<br />

“Non bisogna cercare di fare concorrenza ai department<br />

store cercando di avere un po’ di tutto, ma piuttosto ininchiesta

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