scale di valutazione dei sintomi e della disabilita' personale ... - Limpe
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SCALE DI VALUTAZIONE DEI SINTOMI<br />
E DELLA DISABILITA' PERSONALE E SOCIALE<br />
Emilia Martignoni<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Clinica e Sperimentale, Università degli Stu<strong>di</strong> del Piemonte Orientale,<br />
Novara e Servizio <strong>di</strong> Neuroriabilitazione e Disor<strong>di</strong>ni del Movimento, Istituto Scientifico <strong>di</strong> Veruno<br />
(NO), Fondazione "Salvatore Maugeri" IRCCS<br />
La malattia <strong>di</strong> Parkinson (MP) determina uno stato <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà, <strong>di</strong>fferente per entità e<br />
tempi <strong>di</strong> insorgenza in relazione alla variabilità clinica e <strong>di</strong> decorso.<br />
Questo fatto giustifica la necessità <strong>di</strong> quantificare le <strong>di</strong>fferenti problematiche che la sintomatologia<br />
determina per far fronte alle esigenze <strong>di</strong> verifica delle risposte ai <strong>di</strong>versi<br />
trattamenti ed alle esigenze <strong>di</strong> tipo organizzativo ed assistenziale che la malattia comporta<br />
in relazione alla qualità <strong>della</strong> vita (1).<br />
La malattia, fin dalla fase precoce, produce, soprattutto nei soggetti giovani, mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
anche <strong>di</strong> tipo psicologico ed emotivo, in relazione all'impatto che la <strong>di</strong>agnosi<br />
produce in termini <strong>di</strong> possibili aspettative, timori <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>di</strong> ruoli in ambito familiare,<br />
sociale e lavorativo, coinvolgendo non solo il paziente ma anche tutto il nucleo<br />
familiare.<br />
In fase avanzata l'alterata mobilità intacca la qualità <strong>di</strong> vita <strong>dei</strong> pazienti in termini<br />
anche fisici, palesandosi in forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>scinesie, fluttuazioni delle prestazioni motorie e<br />
cadute, oltre a dare luogo a problemi emozionali, imbarazzo sociale, isolamento ed<br />
ulteriori mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>dei</strong> ruoli nel nucleo familiare.<br />
Ulteriori <strong>di</strong>fferenze tra pazienti giovani e meno giovani riguardano la percezione dell'impatto<br />
<strong>della</strong> malattia sullo stato funzionale, poiché i pazienti più giovani sembrano<br />
risentire maggiormente <strong>della</strong> <strong>di</strong>sabilità fisica e del ritiro sociale e lavorativo, <strong>della</strong> rottura<br />
degli equilibri familiari (2), mentre le persone <strong>di</strong> una certa età sono più attente alla<br />
situazione familiare, alle capacità <strong>di</strong> svolgere le attività del vivere quoti<strong>di</strong>ano e sono<br />
positivamente influenzate dalla presenza <strong>di</strong> una forte figura <strong>di</strong> caregiver familiare.<br />
Queste osservazioni evidenziando ulteriormente come le limitazioni dello stato fisico<br />
riverberino su quello psicologico e sociale e mo<strong>di</strong>fichino la percezione soggettiva del<br />
benessere, le capacità <strong>di</strong> reazione e recupero e la personalità.<br />
Gli strumenti <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> specifica <strong>della</strong> malattia più usati sono la Scala <strong>di</strong><br />
Hoehn&Yahr (H&Y) e la Unified Parkinson's Disease Rating Scale (UPDRS), strumenti <strong>di</strong><br />
<strong>valutazione</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità e gravità <strong>dei</strong> <strong>sintomi</strong>, che fanno parte del bagaglio corrente <strong>di</strong><br />
ogni neurologo che si occupi <strong>di</strong> malattia <strong>di</strong> Parkinson.<br />
La scala <strong>di</strong> H&Y consente <strong>di</strong> quantificare l'evoluzione <strong>della</strong> gravità <strong>dei</strong> <strong>sintomi</strong> <strong>della</strong><br />
malattia, riferendosi ad un criterio <strong>di</strong>agnostico, la unilateralità, ed ad un criterio legato<br />
all'evoluzione <strong>della</strong> malattia, la per<strong>di</strong>ta <strong>della</strong> stabilità posturale.<br />
Insieme alla scala <strong>di</strong> Schwab & England, che valuta il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza del paziente<br />
dall'ambiente familiare, dà una <strong>valutazione</strong> d'insieme <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità e <strong>di</strong>pendenza correlate<br />
alla malattia.<br />
Entrambi fanno parte <strong>della</strong> UPDRS, scala multi-<strong>di</strong>mensionale per quantificare <strong>sintomi</strong>,<br />
complicanze del trattamento farmacologico, stato mentale, dell'umore e comportamento,<br />
stato globale ed autonomia.<br />
La scala è il risultato <strong>di</strong> un consenso internazionale, ma è in corso un riesame perché,<br />
seppure affidabile in relazione ad omogeneità e variabilità inter-in<strong>di</strong>viduale, richiede<br />
un tempo <strong>di</strong> applicazione abbastanza lungo ed una esperienza clinica specifica e<br />
qualche sezione deve essere rivalutata rispetto a quanto intende quantificare, come<br />
ad esempio eloquio e deglutizione, per cui può essere necessario il ricorso ad ulteriori<br />
<strong>scale</strong> più specifiche.
Altri strumenti <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> specifica <strong>della</strong> malattia sono <strong>scale</strong> che valutano lo stato<br />
funzionale specifico, e che includono spesso anche il concetto <strong>di</strong> qualità <strong>della</strong> vita,<br />
come il PDQ-39 (Parkinson's <strong>di</strong>sease questionnaire), che consta <strong>di</strong> 39 domande, ed il<br />
PDQ-8 (forma breve del PDQ-39), che analizzano il soggetto in 8 <strong>di</strong>mensioni che riguardano:<br />
Mobilità, Vita quoti<strong>di</strong>ana, Benessere emotivo, Stigma, Sostegno sociale, Facoltà<br />
cognitive, Comunicazione, Disagi fisici (3,4,5).<br />
Questi strumenti permettono <strong>di</strong> raccogliere informazioni che, unite ai dati clinici, danno<br />
una visione <strong>della</strong> malattia estesa alle conseguenze psicosociali sulla vita del soggetto,<br />
con implicazioni sulla scelta degli interventi più idonei farmacologici, chirurgici, fisici o<br />
psicologici.<br />
Ma, a parte la <strong>valutazione</strong> <strong>di</strong> aspetti generali riguardanti la qualità <strong>della</strong> vita, può essere<br />
interessante valorizzare la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> <strong>sintomi</strong> <strong>della</strong> malattia, che producono conseguenze<br />
spesso gravi nei vari ambiti funzionali, come i <strong>di</strong>sturbi psico-affettivi o comportamentali<br />
o del sonno o il rischio <strong>di</strong> cadute, (6), che possono avere come conseguenze<br />
traumi più o meno gravi, essere causa <strong>di</strong> ospedalizzazione (7) e determinare<br />
una sensibile limitazione in termini <strong>di</strong> autonomia <strong>personale</strong> ed isolamento sociale.<br />
Sulla quantificazione <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>sturbi non esiste una concordanza che assicuri una sufficiente<br />
confrontabilità delle varie osservazioni.<br />
A questo proposito, la correlazione <strong>della</strong> PDQ-39 con <strong>scale</strong> che valutano variabili,<br />
come l'equilibrio, i passaggi posturali e la paura <strong>di</strong> cadere, ma anche con la UPDRS o la<br />
H & Y, possono forn i re maggiori dettagli sul fenomeno, riportando l'incidenza del <strong>di</strong>sturbo,<br />
ma anche descrivere le prestazioni e le preoccupazioni durante compiti funzionali ed attività.<br />
I pazienti con MP sono particolarmente preoccupati nello svolgere compiti che richiedano<br />
componenti posturali multiple da attuare contestualmente o in sequenza, come<br />
camminare portando un piatto, mentre non sono preoccupati all'idea <strong>di</strong> salire una<br />
scala ben illuminata, a conferma <strong>di</strong> un comportamento <strong>di</strong> cui ciascuno ha esperienza<br />
con questi pazienti e che spesso suscita la perplessità <strong>dei</strong> parenti.<br />
Dal confronto tra le varie <strong>scale</strong> si evince che i pazienti con <strong>di</strong>sturbi posturali e paura <strong>di</strong><br />
cadere, o anche uno soltanto <strong>dei</strong> due, forniscono prestazioni più scadenti alle prove <strong>di</strong><br />
equilibrio, sono meno autonomi nelle funzioni del vivere quoti<strong>di</strong>ano ed hanno <strong>sintomi</strong><br />
parkinsoniani più marcati.<br />
Ma un altro aspetto importante è che la <strong>valutazione</strong> dell'equilibrio può essere effettuata<br />
sulla base non solo <strong>di</strong> prestazioni, ma anche paure o percezioni, e fornire in<strong>di</strong>cazioni<br />
per misure preventive o <strong>di</strong> riabilitazione (8).<br />
é evidente come la scelta degli strumenti <strong>di</strong> quantificazione debba essere accurata e<br />
tenere conto dell'aderenza dello strumento allo scopo, <strong>della</strong> precedente applicazione<br />
<strong>di</strong> misure analoghe, <strong>di</strong> aspetti pratici, che includono lo sforzo e l'accuratezza nella raccolta<br />
<strong>dei</strong> dati e, non ultimo, la scelta delle <strong>scale</strong> deve essere adeguata all'ambito socio<br />
culturale e linguistico (9).<br />
Allo scopo <strong>di</strong> ottimizzare l'uso delle <strong>scale</strong> per la <strong>valutazione</strong> del parkinsonismo la LIMPE<br />
ha costituito un gruppo <strong>di</strong> lavoro su: "Quantificazione <strong>dei</strong> <strong>sintomi</strong>, <strong>della</strong> <strong>di</strong>sabilità e <strong>della</strong><br />
qualità <strong>della</strong> vita nella malattia <strong>di</strong> Parkinson, nei parkinsonismi e nelle sindromi degenerative<br />
neurologiche".
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