Come ci stiamo preparando? - Parrocchia SS. Redentore

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Diamoci la mano Gli amici del Mercoledì Questo gruppo si ritrova fin dal 1987. Non lo si volle banalmente chiamare gruppo della terza età perchè troppo riduttivo rispetto al trascorrere un pomeriggio in allegra compagnia. Chi entra al n. 5 di via Palestrina, su una delle varie porte che si affacciano su quel cortile, può scorgere, il mercoledì pomeriggio, il cartello “Amici del mercoledì”; in contemporanea noterà una partecipazione maggiore di fedeli alla S. Messa pomeridiana delle 16. Se è curioso, varchi quella porta! Ci ritroviamo ormai da molti anni per trascorrere insieme qualche ora di quel pomeriggio. Diamo un diversivo alla nostra settimana: uno stacco al nostro tran-tran. Gli anni non ci mancano, ma un pizzico di brio c’è ancora nelle nostre vene. Non disdegnamo l’amicizia, godiamo ritrovarci con chi avevamo perso di vista a causa delle attività lavorative, di problemi familiari o di altre più varie motivazioni. Ora più tranquilli e con più tempo a disposizione o forse con problemi meno pressanti e soprattutto spinti dalla solitudine, eccoci qui il mercoledì. Lo avete capito, non facciamo grandi cose, ma una parola buona all’amica, giocando a carte, possiamo dirla, prestare i nostri occhi al vicino per vedere meglio i numeri della tombola possiamo farlo, come possiamo volentieri porre attenzione al compagno che lamenta tante patologie da formare una squadra di calcio o dare il braccio alla signora che fa la nostra stessa strada e tentenna nel camminare a causa della vista…presentare al Signore tutte queste piccole e grandi sofferenze e pregare, confidando nella sua misericordia, oh... questo sì possiamo farlo e ci rasserena l’animo. Partecipare insieme alla S. Messa e la catechesi che una volta al mese ascoltiamo, ci aiuta e ci spinge ad essere più consapevoli che anche noi siamo parte viva della Chiesa anche se piccoli, forse poco interessanti, ma non agli occhi di Dio! Ci sono mercoledì particolari, come quello in cui abbiamo visitato la Pinacoteca di Brera, non tutta perché sarebbe stato Un particolare ringraziamento va al Gruppo “Amici del mercoledì” che, tramite il nostro Gruppo missionario, ha “adottato” un bimbo bengalese e un grazie per la loro disponibilità e generosità a tutti coloro che anche quest’anno hanno rinnovato o iniziato a sostenere a distanza chi è meno fortunato di noi! troppo faticoso, fortunati quelli che hanno ancora le gambe buone; altre amiche hanno dovuto restare a casa…ma qualcosa di bello c’è stato anche per loro: proprio questo ultimo mercoledì di marzo abbiamo pranzato insieme! Quante chiacchiere, quanta gioia, quanto sollievo, quanto è diverso mangiare con qualcuno accanto e non in solitudine o con la sola compagnia della televisione! Bene amici, se passate dalle nostre parti il mercoledì pomeriggio, c’è accoglienza anche per voi…forse la timidezza o l’imbarazzo vi frenano?...Sono malesseri che passano presto! Gli Amici del Mercoledì Nella vigna del Signore Attività del Consiglio Pastorale CPCP del 12 aprile 2012 In linea con l’obiettivo di aggiornare costituito da otto laici che già operano rale Giovanile, il Gruppo Giovani é già quanto prima il Progetto Pastorale per la Famiglia, da due Sacerdoti e dal da tempo operativo a livello di Comunità della Comunità, il CPCP del 12 aprile è stato dedicato alla formazione e al completamento dei Gruppi di lavoro dedicati ai quattro temi che stanno alla base del nuovo Progetto Pastorale. Per quanto riguarda il Gruppo Percorso Formativo Adulti sono stati confermati i membri attuali sino alla conclusione del corso di quest’anno; si aggiungeranno poi uno o due elementi per tener conto dell’adesione di S. Francesca Romana al progetto ed eventuali altri membri del CPCP in sostituzione di coloro che desiderassero rinunciare. Per il Gruppo Famiglia non si é ritenuto di dover avviare un gruppo specifico. In preparazione del CPCP del 23 maggio è stato costituito un gruppo provvisorio Parroco. E’ stato poi costituito il Gruppo Presenza della Comunità sul Territorio che si occuperà di elaborare un progetto conforme alle linee guida emerse in Consiglio che verrà presentato durante le riunioni del CPCP del prossimo anno pastorale. Relativamente ai giovani e alla Pasto- coinvolgendo circa una trentina di giovani dai 19 ai 30 anni. Don Alessandro ha stimolato il confronto e la discussione su questo tema particolarmente significativo per la Comunità. Sono emerse domande su cui sarà opportuno meditare e tornare a confrontarsi: a chi si rivolge oggi il Gruppo Giovani? A chi dovrebbe rivolgersi? Chi ne ha oggi la responsabilità e chi dovrebbe averla? Il CPCP ha identificato alcune aree di debolezza, ma non ha risposto a tutti i dubbi né ha tracciato il cammino che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti da parte di Don Alessandro, del Gruppo Giovani e del CPCP. Roberto Maietti
Tempo di Bilanci Attività del Consiglio economico La Parrocchia, quale Ente canonico, è innanzitutto una “comunità di fedeli stabilmente costituita nell’ambito di una Chiesa particolare e la cui cura pastorale è affidata, sotto l’autorità del Vescovo diocesano, ad un Parroco quale suo proprio pastore”. Nel contempo essa si qualifica quale Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto in forza dell’Accordo di revisione del Concordato con lo Stato italiano. In relazione a tale duplice “status” la Parrocchia è tenuta, tra l’altro, a predisporre annualmente un rendiconto in ordine alla gestione delle varie attività di cui è promotrice. Particolare rilevanza assume il rendiconto economico delle Entrate e delle Uscite per le attività istituzionali della Parrocchia, in primis il culto, nonché le attività caritative, missionarie, educative. A tali attività, particolarmente visibili ed apprezzate, vanno doverosamente aggiunte quelle relative alla gestione ordinaria e straordinaria degli immobili e delle attrezzature della Parrocchia, quali la chiesa, l’oratorio, l’edificio che ospita la scuola per l’infanzia, gli alloggi per i Sacerdoti e gli spazi per gli altri operatori. Una serie di dati sintetici consente di valutare l’andamento del bilancio parrocchiale relativo all’anno 2011. In ordine alle entrate istituzionali (offerte per le Sante Messe, per la celebrazione dei Sacramenti, benedizioni natalizie, attività caritative) si registra una contrazione: 558.365,84 € per il 2011 contro 596.378,58 € per il 2010. Per le uscite nel loro complesso si rileva pure una certa contrazione: 493.534,53 € per il 2011 contro 518.032,90 € per il 2010. Doveroso sottolineare che si è registrato un incremento dei costi nella gestione corrente, con particolare riferimento alle utenze (riscaldamento, luce, gas, acqua) e cioè: dai 95.603,83 € nel 2010 ai 124.376,91 € nel 2011. La Parrocchia, per lavori effettuati nei precedenti esercizi, registra al 31 dicembre 2011 un debito di 53.618,17 €; tale importo si prevede possa essere saldato grazie ad atti di liberalità, che si perfezioneranno nel corso del corrente anno. Permane per la Parrocchia un debito verso la Regione Lombardia per un contributo in capitale a rimborso, da quest’ultima erogato per interventi di ristrutturazione e di adeguanento alle norme di sicurezza dell’edificio parrocchiale ospitante la scuola materna. Il debito residuo ammonta attualmente a 118.740,16 €, da estinguersi in rate annuali entro il 2022. I dati sopra esposti evidenziano una situazione in prospettiva difficile, caratterizzata da costi crescenti, legati alle attività correnti, a fronte dei quali non sempre corrispondono entrate altrettanto crescenti. Di qui l’opportunità sempre più incisiva di sensibilzzazione della Comuntà tutta alle problematiche economiche della Parrocchia, accompagnata da un appoggio innanzitutto al Parroco, che è sia guida pastorale sia legale rappresentante e amministratore dei beni ecclesiastici, nonché ai responsabili ed operatori impegnati nelle diverse attività missionarie, caritative ed educative. Le modalità di sostegno possono essere molteplici: da un atto di liberalità ad un impegno, anche a tempo parziale, in attività presenti nell’ambito della Parrocchia, consapevoli tutti comunque che sarebbe un peccato confidare solo ed esclusivamente nelle nostre forze, finendo per dubitare della presenza dello Spirito. Emilio Cuzziol I miei primi Sei mesi dopo 180 giorni... Praticamente sono arrivato ieri. Però, se da una parte ho dato soltanto un’occhiata e nemmeno a tutto, è pur vero che come dice il proverbio: “l’occhio vuole la sua parte”. Dunque la prima impressione del Redentore è senza dubbio quella di una grande e accogliente comunità. I sacerdoti, gli operatori pastorali e la gente, mi hanno manifestato tanta benevolenza e tanta apertura. Mi sono reso conto che ciò che mi viene chiesto è molto chiaro e molto bello: fare il prete. E c’è una cosa che rende contento un prete: quando può fare il prete! Le domande e le attese che gravano su di me sono molte. Ho potuto constatarlo non solo a partire dalla quantità di attività e dalla responsabilità che mi è affidata, Don Alessandro ci racconta la sua esperienza presso il nostro oratorio. ma anche avvertendo la consistenza delle richieste personali di molti. Queste ultime, di fatto, rivelano che questa comunità è cresciuta insieme a preti capaci di interessamento, relazione, dedizione. Tutto ciò rappresenta una grande ricchezza e dal punto di vista del consacrato risponde in pieno alla sua vocazione. Qualcuno mi ha chiesto se queste responsabilità non mi mettano paura. Di fronte a questa domanda, non posso rispondere senza ringraziare profondamente la comunità di San Giovanni Battista alla Bicocca, dove ho vissuto la mia prima esperienza da prete. E’ stato là che la mia scelta vocazionale è passata al vaglio del tempo e ha acquisito la forza necessaria a non venire meno: durante questi undici anni, attraverso la Chiesa che è in Bicocca e il suo parroco don Giuseppe, il Signore mi ha insegnato a non avere paura. Ora che sono qui nella mia nuova comunità, sono certo che attraverso di essa imparerò cose nuove, ma che il punto chiave della mia vita da prete non sono le mie capacità, ma tutto ciò che attraverso di me può realizzare il Signore. don Alessandro
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