15.05.2014 Views

di Comunità aperta - Parrocchia SS. Redentore

di Comunità aperta - Parrocchia SS. Redentore

di Comunità aperta - Parrocchia SS. Redentore

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

progetto<br />

Comunità Pastorale <strong>SS</strong>. <strong>Redentore</strong> e S. Gregorio Magno - <strong>Parrocchia</strong> <strong>SS</strong>. <strong>Redentore</strong><br />

n°9 - Settembre 2012<br />

41°<br />

anno<br />

Lo Sta<strong>di</strong>o<br />

Iniziamo l’anno della fede<br />

Vuoto<br />

Per una squadra <strong>di</strong> calcio è dura sostenere<br />

una partita quando il tifo è tutto<br />

contro. Ma la cosa veramente deprimente<br />

sarebbe <strong>di</strong>sputare una partita con gli spalti<br />

vuoti, senza nessun tifo, nella completa<br />

assenza <strong>di</strong> interesse. Passerebbe la voglia<br />

<strong>di</strong> giocare. Almeno con un tifo contrario<br />

una squadra avrebbe due avversari<br />

contro cui mostrare i muscoli, ma in uno<br />

sta<strong>di</strong>o vuoto c’è da scoraggiarsi. Ai tempi<br />

del nuovo testamento anche San Paolo<br />

usava la metafora agonistica: “corro, ma<br />

non come chi è senza meta; faccio il pu-<br />

In Questo Numero<br />

✔ Lo Sta<strong>di</strong>o Vuoto<br />

Dalla penna <strong>di</strong> don Natale<br />

✔ Il nostro Family 2012<br />

Cinque testimonianze<br />

✔ Calendario parrocchiale<br />

Tutti gli appuntamenti del mese<br />

✔ Progetto Pastorale<br />

E<strong>di</strong>zione 2012<br />

✔ Dall’archivio parrocchiale Chi<br />

arriva, chi si sposa, chi ci lascia<br />

✔ Im vacanza con l’oratorio<br />

Un estate <strong>di</strong> cammino<br />

✔ Le vetrate della nostra chiesa<br />

Impressioni ed emozioni<br />

✔ Diamoci la mano<br />

I Ministri Straor<strong>di</strong>nari dell’Eucarestia<br />

✔ Crest 2012<br />

Dì soltanto una parola<br />

✔ Nella vigna del Signore<br />

Il Consiglio Pastorale<br />

✔ Il percorso formativo<br />

Conclusioni e riflessioni<br />

✔ Dibattito sulla Coppia Imperfetta<br />

Musica e Psicoterapia al Palestrina<br />

✔ Freschi <strong>di</strong> stampa<br />

Libri appena usciti letti per voi<br />

✔ Sintesi da Atlantide<br />

Lasciar fare a Dio<br />

✔ In<strong>di</strong>rizzi utili<br />

gilato, ma non come chi batte<br />

l’aria”. Poteva <strong>di</strong>re non solo <strong>di</strong><br />

avere fede, ma anche <strong>di</strong> avere<br />

qualcuno a cui proporla, che<br />

la accettasse o che la avversasse.<br />

Egli non sta parlando <strong>di</strong><br />

avversari da combattere, ma<br />

<strong>di</strong> interlocutori a cui rivolgersi.<br />

Questo potrebbe valere anche<br />

oggi per la Chiesa nei confronti<br />

del mondo, se ci fosse qualcuno<br />

a cui interessa essere nemico<br />

o interlocutore. Facciamo<br />

un banale esempio: San Paolo<br />

non si sarebbe mai immaginato<br />

<strong>di</strong> dover fare processioni in<br />

strade deserte come spesso<br />

capita a noi. Meglio sarebbe avere chi ci<br />

impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> fare processioni, vorrebbe<br />

<strong>di</strong>re che qualcuno le considera come roba<br />

importante. Naturalmente la Chiesa non<br />

si limita a usare il linguaggio delle processioni.<br />

Perfino i documenti ufficiali non<br />

rimangono in latino ma vengono imme<strong>di</strong>atamente<br />

tradotti. Ma qualcuno li legge, al<br />

<strong>di</strong> fuori degli addetti ai lavori?<br />

Ci si interroga sul linguaggio da utilizzare<br />

per comunicare adeguatamente con il<br />

mondo, ma la situazione in cui ci troviamo<br />

è particolarmente grave perchè si rischia<br />

<strong>di</strong> giocare nello sta<strong>di</strong>o vuoto. Ringraziamo<br />

il cielo che ogni tanto salta fuori qualche<br />

Dan Brown o qualche matematico impertinente<br />

oppure qualche sito internet che<br />

tenta <strong>di</strong> convincere la gente che la Chiesa<br />

è in errore: in questi casi l’interlocutore c’è,<br />

eccome, anzi ci si accorge che è informatissimo<br />

sul linguaggio religioso e si muove<br />

su orizzonti tracciati da una inadeguata<br />

➲ Segue nella seconda pagina<br />

<strong>di</strong> Comunità <strong>aperta</strong><br />

Un Papa a Milano dopo 28 anni per<br />

il Family 2012. Ad accoglierlo una<br />

piazza Duomo gremita, il car<strong>di</strong>nale<br />

Scola e il sindaco Pisapia.<br />

Il ‘nostro’<br />

Family 2012<br />

l’evento del Family 2012, che<br />

ha impegnato per mesi la nostra<br />

Diocesi, ha lasciato certamente<br />

in ciascuno <strong>di</strong> noi ricor<strong>di</strong> indelebili<br />

da conservare gelosamente nel<br />

nostro cuore tra le cose più care<br />

e da me<strong>di</strong>tare profondamente.<br />

Per tenerne viva la memoria<br />

abbiamo pensato <strong>di</strong> raccogliere<br />

5 testimonianze tra i partecipanti<br />

della nostra <strong>Parrocchia</strong>, da<br />

leggere con curiosità e da<br />

confrontare con le proprie<br />

esperienze personali.<br />

IL CONVEGNO DI FIERA<br />

MILANO CITY La splen<strong>di</strong>da<br />

settimana del Family 2012, attesa<br />

e preparata da mesi, è ormai<br />

➲ Segue nella seconda pagina<br />

1


➲ Segue dalla prima pagina<br />

educazione. Questi nemici visibili della<br />

chiesa sono il frutto <strong>di</strong> cattiva testimonianza<br />

che hanno ricevuto anni ad<strong>di</strong>etro e che<br />

ha prodotto astio e reazioni smodate contro<br />

la fede. A questi signori si trova sempre<br />

cosa rispondere: i nemici <strong>di</strong>chiarati non<br />

fanno paura perchè sono interlocutori a<br />

cui ci si può rivolgere. Forse sono in<strong>di</strong>etro<br />

nei tempi e non se ne accorgono. Il vero<br />

nemico da temere oggi è un altro, quello<br />

invisibile, assente, noncurante, che molti<br />

chiamano nichilismo, quell’aria che tutti<br />

respirano, dentro e fuori della Chiesa. Qui<br />

non ci sono valori che si oppongono ai valori<br />

cristiani: che ci siano valori assoluti o<br />

che non ce ne siano affatto, rimane una<br />

questione in<strong>di</strong>fferente per la vita che conduciamo.<br />

Si ha l’impressione <strong>di</strong> “battere<br />

l’aria”, <strong>di</strong>rebbe San Paolo. Questo clima<br />

culturale nebbioso non è frutto <strong>di</strong> cattiva<br />

testimonianza, ma semplicemente <strong>di</strong> assenza<br />

<strong>di</strong> testimonianza. Qui siamo tutti<br />

coinvolti.<br />

Che fare allora nell’anno della fede? Chiarire<br />

la fede, cercare linguaggi, stanare<br />

interlocutori? Certamente dobbiamo preoccuparci<br />

<strong>di</strong> non essere cattivi testimoni<br />

per non produrre nemici <strong>di</strong>chiarati della<br />

fede, né <strong>di</strong> essere assenti nella testimonianza<br />

per non allargare il deserto. Ma<br />

la vera domanda è se sia possibile una<br />

testimonianza che non cada nel nulla! La<br />

Chiesa ci ha appena donato un esempio<br />

splen<strong>di</strong>do <strong>di</strong> testimone presente e <strong>di</strong> ottima<br />

qualità: il Card. Martini. Il mondo laico<br />

ha percepito la sua capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare<br />

con la modernità, proprio quella palude<br />

che contiene sia nemici visibili che vite in<strong>di</strong>fferenti.<br />

Come ha saputo il Card. Martini<br />

in<strong>di</strong>viduare interlocutori nel vuoto? Il segreto<br />

lo si può conoscere all’interno della<br />

Chiesa, laddove la Parola della Bibbia non<br />

è una semplice parola <strong>di</strong> saggezza ma è<br />

la voce <strong>di</strong> Dio ascoltata con fede. Egli è<br />

stato il maestro che ci ha insegnato, con<br />

la scuola della Parola, ad accogliere Gesù<br />

che parla oggi ed è presente oggi. Se lo<br />

abbiamo apprezzato e amato come maestro<br />

è perchè lo abbiamo conosciuto come<br />

testimone, come <strong>di</strong>ceva Paolo VI. La sua<br />

capacità <strong>di</strong> ascoltare con fede la Parola gli<br />

ha permesso <strong>di</strong> farsi ascoltare. Torniamo<br />

quin<strong>di</strong> ad avere fede. Egli ci ha mostrato<br />

che lo sta<strong>di</strong>o in cui giocare la partita non è<br />

mai così vuoto come la nostra rassegnazione<br />

ce lo <strong>di</strong>pinge.<br />

2<br />

don Natale<br />

➲ Segue dalla prima pagina<br />

<strong>di</strong>etro le nostre spalle. Come un<br />

vento impetuoso ha spazzato via<br />

pensieri, preoccupazioni e affanni,<br />

per lasciare il posto alle cose più<br />

vere e profonde, per avvicinarci<br />

nuovamente gli uni agli altri, per<br />

rinsaldare la nostra Fede.<br />

Noi due l’abbiamo presa come una<br />

vacanza dello spirito, seguendo<br />

quanto era possibile, a partire<br />

dalle conferenze del mattino al<br />

Congresso <strong>di</strong> Fiera Milano City, alle<br />

quali abbiamo presenziato con due<br />

straor<strong>di</strong>nari compagni <strong>di</strong> viaggio in<br />

questa nostra esperienza, il nostro<br />

Parroco don Natale e l’amico Paolo<br />

Raffone della Casa d’Accoglienza,<br />

scambiandoci opinioni e commenti<br />

sull’evento che stavamo vivendo.<br />

Ci ha colpito il numero <strong>di</strong><br />

presenze, me<strong>di</strong>amente 6.000<br />

persone, concentrate in gran parte<br />

nell’immensa sala centrale, dotata<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> schermi, altoparlanti,<br />

cuffie per la traduzione simultanea,<br />

così da consentire a tutti una<br />

partecipazione attenta e con<strong>di</strong>visa.<br />

Abbiamo cantato con voce via<br />

via più convinta l’inno ufficiale<br />

della manifestazione con strofe<br />

che si alternavano nelle quattro<br />

lingue ufficiali: italiano, inglese,<br />

francese e spagnolo. Ricor<strong>di</strong>amo<br />

innanzitutto in apertura del<br />

Convegno la bellissima relazione<br />

del Card. Ravasi. Basandosi sul<br />

libro della Genesi ha abbozzato un<br />

gran<strong>di</strong>oso affresco, che potesse<br />

servire da traccia <strong>di</strong> riflessione per<br />

il Congresso, sulle nostre origini,<br />

sulla natura della famiglia come<br />

una casa fatta <strong>di</strong> pietre vive, e cioè<br />

<strong>di</strong> fondamenta (gli sposi), <strong>di</strong> pareti<br />

(i figli che la fanno crescere verso<br />

l’alto, verso il futuro), delle stanze<br />

del dolore, del lavoro e della festa<br />

(ciascuna con i suoi problemi), <strong>di</strong><br />

finestre aperte generosamente sul<br />

mondo. Ci ha rammentato che la<br />

coppia secondo la Bibbia è fatta da<br />

uomo e donna, “uguali nella loro<br />

<strong>di</strong>gnità ra<strong>di</strong>cale, ma <strong>di</strong>fferenti nella<br />

loro identità in<strong>di</strong>viduale”, che vivono<br />

l’unione come “donazione totale, in<br />

piena reciprocità”. L’ amore fecondo<br />

è l’essenza della famiglia, immagine<br />

della stessa Trinità <strong>di</strong>vina. Questa<br />

famiglia è anche il nucleo fondante<br />

<strong>di</strong> ogni società civile, che va pertanto<br />

<strong>di</strong>fesa e valorizzata.<br />

Le relazioni successive del Prof.<br />

Bruni, del Card. Tettamanzi, del cileno<br />

Prof. Morandè Court, e della spagnola<br />

Prof. Castilla, hanno esaminato<br />

attentamente i vari aspetti inerenti<br />

quali il lavoro con le sue opportunità<br />

e precarietà, con la sua invadenza<br />

nella vita familiare, con gli ostacoli<br />

che pone alla celebrazione della festa,<br />

con le implicazioni antropologiche<br />

e sociali. Infine l’appassionata<br />

esposizione dell’americano Card.<br />

O’ Malley, che ha ricordato a tutti la<br />

centralità dell’Eucaristia nella festa dei<br />

Cristiani con la S. Messa domenicale,<br />

come momento <strong>di</strong> riposo in Dio e con<br />

la famiglia, come vigoroso sostegno<br />

per affrontare le <strong>di</strong>fficoltà settimanali<br />

che ci attendono.<br />

Che <strong>di</strong>re? Pensandoci bene ha fatto<br />

immenso piacere ascoltare gente<br />

<strong>di</strong> grande cultura e spessore che<br />

parlava della famiglia tra<strong>di</strong>zionale<br />

come <strong>di</strong> una realtà per nulla superata<br />

o da riformare, ma come una novità<br />

continua capace <strong>di</strong> smussare i nostri<br />

egoismi e <strong>di</strong> irra<strong>di</strong>are amore verso<br />

tutto e tutti.<br />

Feli e Roberto Bosisio<br />

I VOLONTARI Family 2012: una<br />

grande occasione per servire Dio,<br />

la Chiesa e il prossimo. “Unità e<br />

missione sono i due tratti tipici del<br />

volontario: unirsi con i propri doni e le<br />

proprie capacità per metterli a servizio<br />

della grande famiglia che è la Chiesa”,<br />

ha detto l’arcivescovo Scola durante<br />

l’omelia. Il desiderio <strong>di</strong> imitare Gesù,<br />

che si è messo al servizio dell’uomo,<br />

è quin<strong>di</strong> la motivazione che ha spinto<br />

tutti noi.<br />

«Voi sapete che coloro che sono<br />

ritenuti capi delle nazioni le dominano,<br />

e i loro gran<strong>di</strong> esercitano su <strong>di</strong> esse<br />

il potere. Fra voi però non è così; ma<br />

chi vuol essere grande tra voi si farà<br />

vostro servitore…Il Figlio dell’uomo<br />

infatti non è venuto per essere servito,<br />

ma per servire e dare la propria vita in<br />

riscatto per molti» (Mc 10,42-45).<br />

Forse per questa società e per i suoi<br />

canoni è molto <strong>di</strong>fficile comprendere<br />

come essere secon<strong>di</strong> possa<br />

gratificare molto più che essere primi.<br />

L’esperienza del Family 2012 ci ha<br />

permesso <strong>di</strong> sperimentare in prima


persona cosa vuol <strong>di</strong>re tutto questo,<br />

cosa vuol <strong>di</strong>re essere servitori e<br />

cosa se ne giova. Come volontari<br />

della <strong>Parrocchia</strong> ci siamo occupati<br />

dell’accoglienza <strong>di</strong> numerose famiglie,<br />

provenienti da <strong>di</strong>verse parti del mondo<br />

- dalla Guinea Bissau, dal Camerun,<br />

dall’Equador e ancora da Francia<br />

e Spagna, ma anche numerose<br />

famiglie italiane che sono accorse<br />

numerose a Milano per l’evento – che<br />

sono state ospitate da famiglie della<br />

nostra parrocchia. Bisognava fare<br />

incontrare ospiti e ospitanti nelle<br />

<strong>di</strong>versità; orari, abitu<strong>di</strong>ni, lingue, tutto<br />

sembrava <strong>di</strong>fficile ma si è rivelato<br />

più <strong>di</strong>vertente del previsto. Ci siamo<br />

improvvisati interpreti <strong>di</strong> lingue che<br />

non conoscevamo, guide turistiche,<br />

call center, accompagnatori; ogni<br />

piccolo ostacolo delle famiglie era una<br />

missione per noi. Ogni piccolo gesto,<br />

ogni minimo contributo fomentava<br />

in noi un’immensa sod<strong>di</strong>sfazione<br />

che nessuna carica prestigiosa e<br />

nessun ruolo <strong>di</strong> potere avrebbe mai<br />

potuto darci. Donarsi interamente<br />

e gratuitamente è un modo per<br />

toccare con mano la grandezza<br />

dell’amore <strong>di</strong> Dio. Non servivano atti<br />

<strong>di</strong> riconoscenza e gratitu<strong>di</strong>ne, il solo<br />

gesto <strong>di</strong> donarsi era sufficiente ed<br />

appagante, abbastanza per sentirsi<br />

molto più che “potenti”. I sorrisi e<br />

gli abbracci sia dei nostri ospiti che<br />

delle famiglie ospitanti ci hanno però<br />

riempito <strong>di</strong> gioia. Riflettere su quanto<br />

l’esperienza <strong>di</strong> servire possa farci<br />

sentire cristiani è forse un passo<br />

importante per cercare il nostro posto<br />

nel mondo. La corsa al potere e alla<br />

Volontari alla Fiera Family 2012.<br />

La straor<strong>di</strong>naria la macchina<br />

organizzativa messa in atto dalla<br />

<strong>di</strong>ocesi milanese ha funzionato<br />

alla perfezione. Encomiabile e<br />

commuovente il lavoro svolto da<br />

migliaia <strong>di</strong> volontari e religiosi<br />

nelle parrocchie e dai giovani del<br />

servizio d’or<strong>di</strong>ne in occasione<br />

degli eventi.<br />

gloria hanno assunto un ruolo<br />

sbagliato, ma sulle orme <strong>di</strong> Gesù<br />

possiamo rime<strong>di</strong>are.<br />

“Venite, benedetti del Padre mio;<br />

ricevete in ere<strong>di</strong>tà il regno che<br />

vi è stato preparato sin dalla<br />

fondazione del mondo. Poiché<br />

ebbi fame e mi deste da mangiare,<br />

ebbi sete e mi deste da bere; fui<br />

forestiero e mi accoglieste,fui<br />

ignudo e mi rivestiste, fui infermo<br />

e mi visitaste, fui in prigione e<br />

veniste a trovarmi. Allora i giusti<br />

gli risponderanno: Signore,<br />

quando ti abbiamo visto affamato<br />

e ti abbiamo dato da mangiare?<br />

O assetato e ti abbiamo dato da<br />

bere? E quando ti abbiamo visto<br />

forestiero e ti abbiamo ospitato?<br />

O ignudo e ti abbiamo rivestito? E<br />

quando ti abbiamo visto infermo,<br />

o in prigione e siamo venuti a<br />

visitarti?” E il Re, rispondendo,<br />

<strong>di</strong>rà loro: “in verità vi <strong>di</strong>co: tutte<br />

le volte che l’avete fatto ad uno <strong>di</strong><br />

questi miei minimi fratelli, l’avete<br />

fatto a me”(Mt 25, 34-40).<br />

Elisa Gulino<br />

➲ Segue nella quarta pagina<br />

Calendario<br />

parrocchiale<br />

Settembre<br />

Domenica 16 Giornata <strong>di</strong>ocesana per il<br />

Seminario<br />

alle 20.45 CPCP (Red)<br />

Mercoledì 26 alle 18.30 S. Messa<br />

con i gruppi <strong>di</strong> ascolto della Parola e<br />

presentazione del tema dell’anno - a<br />

seguire: primo incontro Animatori del<br />

gruppo <strong>di</strong> ascolto<br />

Domenica 30 alle 11.00 Cinema<br />

Palestrina: Presentazione libro “La<br />

coppia imperfetta”<br />

Ottobre<br />

Venerdì 5 1° venerdì del mese<br />

alle 18.00 presso la Chiesa del S.<br />

Cuore: S. Messa con il Car<strong>di</strong>nale<br />

Domenica 7 Festa dell’Oratorio<br />

Mercoledì 10 alle 20.45 Preghiera SDR<br />

“Per chi ha il cuore ferito”<br />

Govedì 11 Apertura dell’Anno della<br />

Fede<br />

Venerdì 12 Pellegrinaggio Unitalsi a<br />

Lourdes (fino al 18)<br />

Formazione cristiana – 1 (SGM)<br />

Domenica 14 Incontro famiglie adozioni<br />

a <strong>di</strong>stanza (Gr Missionario)<br />

Sabato 20 alle 15.30 Giornata decanale<br />

del malato (al Santuario <strong>di</strong> s. Camillo)<br />

Domenica 21 De<strong>di</strong>cazione del duomo<br />

<strong>di</strong> Milano Chiesa Madre <strong>di</strong> tutti i fedeli<br />

ambrosiani<br />

Mercoledì 24 alle 20.45 CPCP (SGM)<br />

Venerdì 26 Formazione cristiana – 2<br />

(SGM)??<br />

Sabato 20 alle 15.30 Giornata decanale<br />

del malato (al Santuario <strong>di</strong> s. Camillo)<br />

Domenica 28 I Domenica dopo la<br />

De<strong>di</strong>cazione – Giornata Missionaria<br />

Mon<strong>di</strong>ale; Pre<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> un<br />

missionario.<br />

- alle 16.00 in chiesa: concerto del Coro<br />

Gospel Ensemble Vocale Ambrosiano<br />

(nella foto) a favore dell’Associazione<br />

Sindrome <strong>di</strong> Cornelia De Lange<br />

3


➲ Segue dalla terza pagina<br />

LA NOTTE DELLE TESTIMONIANZE<br />

Abbiamo deciso che era importante<br />

esserci come famiglia, anzi<br />

soprattutto come coppia. Così<br />

abbiamo lasciato i figli a casa e<br />

siamo andati. L’aria era quella<br />

della GMG che noi, ex giovani <strong>di</strong><br />

Santiago de Compostela nel 1989,<br />

avevamo respirato proprio 3 mesi<br />

prima <strong>di</strong> sposarci. Le famiglie si<br />

susseguivano al microfono con le<br />

loro storie, storie <strong>di</strong> tutti i giorni.<br />

Poi la serata è entrata nel vivo con<br />

famiglie provenienti da vari paesi<br />

del mondo che hanno interrogato il<br />

Papa: la bimba vietnamita a cui il Papa<br />

racconta della sua infanzia piena <strong>di</strong><br />

musica “fatta in casa” con il padre e il<br />

fratello; i fidanzati con l’interrogativo<br />

del “per sempre” che spaventa un<br />

po’ e il Papa che riporta il brano<br />

della nozze <strong>di</strong> Canaa - il primo vino<br />

“l’innamoramento” è bellissimo, ma<br />

il secondo vino “l’amore definitivo” è<br />

più buono del primo. Poi la solidarietà<br />

spiegata alla famiglia greca in<br />

<strong>di</strong>fficoltà economiche e il progetto <strong>di</strong><br />

gemellaggio tra famiglie, dove ci sia la<br />

responsabilità ad aiutare le famiglie<br />

con gravi problemi.<br />

Il lavoro che, quando per fortuna c’è,<br />

porta via tanto tempo alla vita familiare<br />

e da qui un richiamo alla sacralità della<br />

domenica, il giorno <strong>di</strong> festa, giorno da<br />

vivere insieme. E un forte richiamo a<br />

4<br />

Un momento della magica Notte<br />

delle testimonianze. Più <strong>di</strong> un<br />

milione i pellegrini giunti nel<br />

capoluogo lombardo da città e<br />

interland e da tutto il mondo in<br />

occasione del Family 2012 .<br />

saper superare “le notti, l’oscurità” in<br />

cui qualche volta si sprofonda: saper<br />

dare attenzione, rinunciare qualche<br />

volta alla propria volontà per essere<br />

insieme famiglia. Il Papa ha riba<strong>di</strong>to<br />

che le famiglie spezzate, i separati,<br />

i <strong>di</strong>vorziati devono essere al centro<br />

delle attenzioni delle parrocchie che<br />

non devono allontanare ma mantenere<br />

un <strong>di</strong>alogo con chi ha il cuore ferito,<br />

far sì che si sentano accettate.<br />

Argomento scottante che sicuramente<br />

sarà approfon<strong>di</strong>to in futuro.<br />

Questa grande festa è stata per noi<br />

una vera e propria ventata d’aria<br />

buona e fresca: si parla tanto <strong>di</strong><br />

altre “forme” <strong>di</strong> famiglia quasi che<br />

quella tra un uomo e una donna<br />

che si vogliono bene, si aiutano, si<br />

comprendono, superano le inevitabili<br />

<strong>di</strong>fficoltà e crescono i figli, sia<br />

scontata se non obsoleta. In realtà è<br />

bello sottolineare che questa famiglia,<br />

unita dal sacramento del matrimonio,<br />

sia invece una colonna portante della<br />

società e che siamo in tanti a crederci.<br />

Elena e Giovanni Seno<br />

LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA<br />

A BRE<strong>SS</strong>O La S. Messa Solenne <strong>di</strong><br />

domenica 3 giugno celebrata dal<br />

Santo Padre insieme alla nostra<br />

comunità è stata fonte <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

aspettative, gioia e stupore ed ha<br />

richiamato in noi un forte senso <strong>di</strong><br />

responsabilità. E’ ancora oggi in noi<br />

molto vivo il ricordo<br />

<strong>di</strong> tutti i momenti che<br />

hanno preceduto e<br />

seguito quella Messa<br />

“speciale”.<br />

Siamo partiti al<br />

mattino prestissimo,<br />

incontrandoci<br />

in oratorio, per<br />

poi prendere la<br />

metropolitana<br />

sud<strong>di</strong>visi in gruppetti<br />

<strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong><br />

persone, ognuno con<br />

il proprio zainetto sulle<br />

spalle. Dalla fermata<br />

<strong>di</strong> Sesto S. Giovanni tutti insieme ci<br />

siamo incamminati verso l’areoporto<br />

<strong>di</strong> Bresso. È stato molto bello vedere<br />

lungo il tragitto tanti volontari al<br />

servizio dei pellegrini in arrivo, ai<br />

quali abbiamo manifestato il nostro<br />

ringraziamento con dei brevi cori,<br />

che sottolineavano la nostra gioia e<br />

la nostra riconoscenza per chi aveva<br />

de<strong>di</strong>cato tempo e fatica affinché<br />

noi potessimo vivere un momento<br />

in<strong>di</strong>menticabile. Assonnati come noi,<br />

anzi più <strong>di</strong> noi perché sicuramente<br />

alcuni <strong>di</strong> loro avevano passato la notte<br />

sul posto o nei pressi, erano tutti<br />

pronti ad accoglierci con un sorriso.<br />

Durante il percorso per le strade<br />

della città addormentata o nel verde<br />

del parco abbiamo avuto il tempo <strong>di</strong><br />

preparare il cuore a questo incontro,<br />

emozionati nel camminare insieme<br />

a tanta gente che testimoniava<br />

liberamente il nostro essere cristiani,<br />

colpiti dalla folla che si incontrava e<br />

dal clima <strong>di</strong> festa. Arrivati sul posto, ci<br />

siamo realmente resi conto <strong>di</strong> quanta<br />

gente fosse già arrivata seppure fosse<br />

presto e <strong>di</strong> quanta ne stava ancora<br />

arrivando.<br />

Ci siamo meravigliati che nonostante il<br />

lungo tragitto fatto a pie<strong>di</strong> per arrivare<br />

al nostro settore il tempo passato<br />

sembrava essere stato brevissimo. Il<br />

motivo forse era dovuto al fatto che<br />

lo stare insieme, il sentirsi comunità,<br />

fa <strong>di</strong>menticare tutte le fatiche. Era<br />

fantastico osservare come le persone<br />

si erano organizzate per l’attesa<br />

dell’inizio della Messa: c’era chi si<br />

era portato delle piccole tende da<br />

campeggio per tenere riparati dal sole<br />

i più piccoli, chi aveva portato le carte<br />

per giocare insieme, chi dei teli da<br />

appoggiare per terra a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />

tutti. Eravamo tutti lì con un grande<br />

desiderio: affermare e testimoniare<br />

con forza l’importanza e la bellezza<br />

dell’essere famiglia, magari imperfetta,<br />

con i propri problemi, ma capace <strong>di</strong><br />

superare <strong>di</strong>fficoltà e ostacoli grazie<br />

all’unità fondata sulla fede.<br />

E’ stato bello vedere come sul volto<br />

<strong>di</strong> tutti erano presenti solo sorrisi e<br />

gesti <strong>di</strong> fraternità, nonostante le ore <strong>di</strong><br />

attesa.<br />

Uno dei momenti più emozionanti<br />

è stato quello dell’arrivo del Papa,<br />

quando tutti, gran<strong>di</strong> e piccini, ci<br />

siamo messi ad acclamarlo con gioia,<br />

cercando <strong>di</strong> capire da dove arrivasse<br />

seguendone gli spostamenti sui<br />

megaschermi, mettendoci i più piccoli<br />

sulle spalle o in braccio per fare in<br />

modo che tutti potessero vederlo e<br />

avvicinarsi il più possibile. Tantissime


an<strong>di</strong>ere delle <strong>di</strong>verse nazioni presenti<br />

venivano sventolate in segno <strong>di</strong> gioia,<br />

tanti striscioni venivano innalzati<br />

per testimoniare la propria presenza,<br />

la voglia e la felicità <strong>di</strong> esserci.<br />

Durante la celebrazione abbiamo<br />

gustato il silenzio quasi irreale e il<br />

raccoglimento profondo in alcuni<br />

momenti importanti della S. Messa,<br />

anche da parte dei più piccoli.<br />

E poi finalmente la tanto attesa<br />

omelia <strong>di</strong> Benedetto XVI. Tra le parole<br />

del Papa ricor<strong>di</strong>amo in particolare<br />

il richiamo ai valori della famiglia,<br />

«fondata sul matrimonio tra l’uomo e<br />

la donna» e l’importanza del “tempo”<br />

nel saper equilibrare il lavoro con le<br />

esigenze della famiglia, la professione<br />

e la maternità, il lavoro e la festa.<br />

Un particolare accento l’ha posto<br />

poi sul dover privilegiare sempre la<br />

logica dell’essere rispetto a quella<br />

dell’avere poiché la prima costruisce,<br />

la seconda finisce per <strong>di</strong>struggere. Il<br />

Papa ha riaffermato che la domenica<br />

è il giorno festivo per i cristiani, il<br />

giorno da deicare al riposo, alla<br />

famiglia, alla fede: «È il giorno della<br />

Chiesa, dell’assemblea convocata<br />

dal Signore attorno alla mensa della<br />

Parola e del sacrificio eucaristico. È<br />

il giorno dell’uomo e dei suoi valori:<br />

convivialità, amicizia, solidarietà,<br />

cultura».<br />

La Messa celebrata in più lingue, ci<br />

ha fatto sentire ancora più parte <strong>di</strong> un<br />

unico popolo, tante culture <strong>di</strong>verse<br />

unite insieme nella fede in Cristo- Un<br />

fatto importante soprattutto oggi,<br />

quando vengono messi in forte<br />

<strong>di</strong>scussione i valori fondamentali e più<br />

veri della nostra vita.<br />

La speranza è che anche i nostri<br />

figli, seppure alcuni ancora piccoli,<br />

portino nel loro cuore un ricordo<br />

bello <strong>di</strong> questa giornata, della fatica<br />

fatta, della tanta gente incontrata,<br />

delle emozioni provate, dell’essere<br />

parte <strong>di</strong> una famiglia molto più grande<br />

<strong>di</strong> quella delle nostre quattro mura<br />

domestiche. Far capire loro che la vera<br />

gioia del cuore si alimenta attraverso<br />

semplici gesti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e non<br />

nell’avere o nel comandare ma nel<br />

donare, nell’aiutare e nell’obbe<strong>di</strong>re e<br />

nell’essere consapevoli <strong>di</strong> essere figli<br />

<strong>di</strong> un unico Padre.<br />

Tutto quanto abbiamo vissuto, non<br />

solo durante la Messa ma in tutta la<br />

settimana del Family<br />

2012, possiamo<br />

riassumerlo in<br />

un’unica parola :<br />

“Eccomi!”. Abbiamo<br />

imparato a viverla<br />

ogni mattina, anche<br />

con le nostre sorelle<br />

<strong>di</strong> Fede provenienti<br />

dal Cameroun,<br />

Madeleine e<br />

Bernadette, che<br />

abbiamo avuto la<br />

fortuna <strong>di</strong> ospitare<br />

in casa nostra;<br />

avere cioè la<br />

certezza <strong>di</strong> non<br />

essere soli ad<br />

affrontare le fatiche<br />

e le <strong>di</strong>fficoltà del quoti<strong>di</strong>ano, essendo<br />

quin<strong>di</strong> sempre <strong>di</strong>sponibili per Cristo e<br />

per i fratelli. Questo è quanto ancora<br />

oggi continuiamo a portarci nel cuore.<br />

Meraviglioso e commuovente il bagno <strong>di</strong> folla per<br />

il Papa a Bresso, Domenica 3 giugno 2012. La<br />

Celebrazione Eucaristica al Parco Nord ha chiuso in<br />

Grazia e Gloria, la tre giorni milanese <strong>di</strong> Benedetto XVI.<br />

Anna e Maurizio Belmuso<br />

UNA FAMIGLIA OSPITANTE E’<br />

gia passato un po <strong>di</strong> tempo ma,<br />

l’esperienza <strong>di</strong> aver ospitato Patricia<br />

e João è ben impressa nella nostra<br />

mente e nei nostri cuori.<br />

Ora a ripensare alle nostre mille<br />

paure ci viene quasi da ridere. Già da<br />

febbraio avevamo iniziato a ragionare<br />

insieme ai nostri due figli e motivi per<br />

non accettare la proposta parrocchiale<br />

<strong>di</strong> accogliere in casa nostra una<br />

famiglia sconosciuta ce ne erano: non<br />

abbiamo una stanza da letto in più,<br />

l’incontro avrebbe avuto luogo negli<br />

ultimi giorni <strong>di</strong> scuola, noi adulti siamo<br />

fuori casa quasi tutto il giorno. Alla<br />

fine ci siamo irrazionalmente buttati<br />

nell’avventura e abbiamo consegnato<br />

a Luca il modulo <strong>di</strong> iscrizione.<br />

In realtà pensavamo <strong>di</strong> ospitare una<br />

famiglia europea con figli coetanei ai<br />

nostri ed esercitare il nostro inglese<br />

per comunicare con loro. Abbiamo<br />

comprato due materassini gonfiabili<br />

per far dormire i nostri figli in sala e<br />

il più ci sembrava fatto; in fondo era<br />

solo per qualche giorno.<br />

Invece a maggio abbiamo saputo<br />

che ci era stata affidata una coppia <strong>di</strong><br />

cinquantenni provenienti dalla Guinea<br />

Bissau, che parlava solo portoghese<br />

e sarebbe stata nostra ospite per una<br />

settimana intera.<br />

Lunedì 28 maggio abbiamo<br />

finalmente aperto la nostra casa<br />

a Patricia e João, due sorrisi<br />

travolgenti e una valigia piena <strong>di</strong><br />

manghi da donare a noi e a tutti<br />

quelli che incontravano.<br />

Le <strong>di</strong>fferenze tra le nostre famiglie<br />

erano molte a partire dal numero<br />

dei figli (João e Patricia hanno 9<br />

figli e già 3 nipoti), per proseguire<br />

con i gusti alimentari (i dolci italiani<br />

sono davvero troppo dolci?) e i<br />

vestiti; eppure abbiamo compreso<br />

che entrambe cercavano <strong>di</strong> vivere<br />

la fede cristiana e i valori della<br />

famiglia.<br />

I primi giorni dopo la loro partenza,<br />

ci sembrava che qualcuno <strong>di</strong><br />

famiglia se ne fosse andato e ci<br />

mancava la loro presenza <strong>di</strong>screta,<br />

la loro curiosità per ciò che non<br />

conoscevano e la loro voglia <strong>di</strong><br />

raccontarci del loro mondo.<br />

Nei pochi giorni in cui abbiamo<br />

vissuto insieme abbiamo capito<br />

che il nostro modello <strong>di</strong> vita,<br />

basato essenzialmente su quanto<br />

si possiede, può essere messo in<br />

forse da chi vive in una semplice<br />

casetta senza ascensore ed<br />

affronta le novità <strong>di</strong> un lungo<br />

viaggio sempre sorridendo.<br />

La nostra vita probabilmente non<br />

cambierà, ma da questa esperienza<br />

abbiamo imparato che si può esser<br />

famiglia pienamente cristiana<br />

e felice anche in uno sperduto<br />

villaggio dell’Africa.<br />

Cecilia e Cesare Pozzi<br />

5


Il Progetto pastorale dell’anno<br />

2010 mantiene la sua generale<br />

vali<strong>di</strong>tà, soprattutto nel riferimento<br />

alla Carta <strong>di</strong> Comunione per la<br />

Missione, salvo alcune parti che<br />

necessariamente richiedono<br />

aggiornamento, che in concreto<br />

corrispondono all’allegato A4 e A5<br />

contenuti nel libretto precedente.<br />

Per esse vengono proposte alcune<br />

linee guida da sviluppare nei<br />

prossimi anni del mandato del<br />

CPCP.<br />

Suggerimento per il metodo <strong>di</strong> lavoro<br />

☛ Il Progetto pastorale in<strong>di</strong>ca le linee pastorali<br />

guida tenendo in considerazione il<br />

criterio “comunione e missione”.<br />

☛ Tenendo conto <strong>di</strong> ciò il CPCP assegna<br />

ai Gruppi <strong>di</strong> lavoro il compito <strong>di</strong> svilupparle<br />

per attuarle poi nella realtà concreta.<br />

☛ A tempo debito i Gruppi <strong>di</strong> lavoro presentano<br />

al CPCP i risultati del loro elaborato.<br />

☛ Il CPCP ne verifica la rispondenza al<br />

Progetto e le rende operative.<br />

In<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> quattro ambiti pastorali<br />

Quattro sono gli ambiti privilegiati cui dare<br />

attenzione prioritaria, ai quali se ne potranno<br />

aggiungere altri nel corso del mandato<br />

del CPCP.<br />

FAMIGLIA<br />

“Protagonista della vita pastorale”<br />

La CP riconosce e conferma l’importanza<br />

della Famiglia come perno della vita<br />

pastorale. E’ un bel segnale che questa<br />

rie<strong>di</strong>zione del Progetto avvenga nell’anno<br />

in cui la nostra Comunità partecipa ad un<br />

evento <strong>di</strong> grande importanza, anche simbolica,<br />

come il Family2012.<br />

La famiglia come modello <strong>di</strong> Comunità<br />

Guar<strong>di</strong>amo alla Famiglia anzitutto come<br />

modello <strong>di</strong> Comunità: lo stile comunitario<br />

nella CP deve cioè essere fraterno e spontaneo<br />

come in una vera famiglia. L’obiettivo<br />

è <strong>di</strong> realizzare un’osmosi tra la famiglia,<br />

piccola Chiesa domestica, e la Chiesa, intesa<br />

come “famiglia <strong>di</strong> famiglie”, considerando<br />

la CP al centro <strong>di</strong> questo percorso<br />

aggregativo.<br />

6<br />

Progetto Pastorale<br />

E<strong>di</strong>zione 2012<br />

La famiglia è protagonista<br />

La CP si propone perciò <strong>di</strong> valorizzare la<br />

capacità della Famiglia <strong>di</strong> essere protagonista,<br />

specialmente al servizio <strong>di</strong> altre<br />

Famiglie nei <strong>di</strong>versi percorsi già esistenti<br />

(per esempio: Corso fidanzati, Gruppo<br />

sposi, Gruppo Battesimi, Genitori legati<br />

al percorso iniziazione cristiana, persone<br />

dal “cuore ferito”, etc) e in modo proattivo<br />

nelle nuove iniziative che saranno avviate,<br />

soprattutto <strong>di</strong> carattere missionario. La<br />

CP dovrebbe inoltre attivarsi per generare<br />

occasioni <strong>di</strong> comunicazione e accoglienza<br />

tra i vari gruppi esistenti.<br />

La famiglia è destinataria<br />

La Famiglia rimane anche destinataria<br />

dell’azione pastorale: occorre cioè continuare<br />

a coinvolgere le famiglie, a proporre<br />

cammini <strong>di</strong> formazione e riflessione<br />

(per esempio percorso formazione genitori<br />

della IC, iniziative per la Giornata della<br />

vita, percorsi con il Camen (Centro ambrosiano<br />

Meto<strong>di</strong> naturali), Percorso Affido<br />

Familiare, CAV, …).<br />

MONDO GIOVANILE<br />

“Comunità e Carità”<br />

Il punto <strong>di</strong> partenza è la Comunità Giovani<br />

la cui definizione può rimanere invariata<br />

come da precedente Progetto.<br />

L’obiettivo primario è introdurre un giovane<br />

alla vita spirituale, ovvero a camminare<br />

secondo lo Spirito <strong>di</strong> Dio. Introdurre significa<br />

“condurre dentro”. La vita secondo<br />

lo Spirito si sviluppa lungo tre <strong>di</strong>rettrici:<br />

Fede, Speranza e Carità.<br />

Fede<br />

La Comunità Giovani dovrà far sì che un<br />

giovane approfon<strong>di</strong>sca il proprio rapporto<br />

con Gesù, ovvero la propria adesione a<br />

lui. Lo farà cercando <strong>di</strong> portarlo ad una<br />

verifica del proprio cammino <strong>di</strong> fede, che<br />

verrà arricchito dai contenuti della catechesi<br />

e approfon<strong>di</strong>to dalla vita sacramentale<br />

della Chiesa.<br />

In quest’ultimo ambito si collocano anche<br />

l’educazione alla preghiera e al personale<br />

rapporto con Gesù.<br />

Speranza<br />

La Comunità Giovani cercherà <strong>di</strong> aiutare<br />

il giovane ad ampliare i propri orizzon-<br />

ti, guidandolo ad interrogarsi sul proprio<br />

ruolo nella Chiesa e nel mondo. In tal<br />

senso, se la Comunità è il punto <strong>di</strong> partenza<br />

della vita spirituale <strong>di</strong> ogni giovane,<br />

il traguardo è “oltre” rispetto ad essa e<br />

spalanca <strong>di</strong> fronte al giovane il mondo<br />

intero.<br />

Carità<br />

Ogni cammino secondo lo Spirito Santo<br />

non può non condurre alla <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong><br />

Carità che rappresenta anche la chiave<br />

<strong>di</strong> volta <strong>di</strong> entrambe le precedenti <strong>di</strong>mensioni.<br />

La Comunità Giovani pertanto non si<br />

identifica semplicemente con un gruppo<br />

che vive una <strong>di</strong>mensione comunitaria,<br />

ma soprattutto con un gruppo-che-serve,<br />

fatto <strong>di</strong> gente che si mette al servizio degli<br />

altri.<br />

La strada della relazione<br />

La Comunità Giovani ha il compito <strong>di</strong><br />

definire gli strumenti pedagogici <strong>di</strong> cui<br />

vorrà dotarsi nel far percorrere questo<br />

cammino <strong>di</strong> educazione alla fede. Quelli<br />

messi in evidenza passano tutti attraverso<br />

la strada della relazione e anche,<br />

peculiarmente, attraverso la strada della<br />

relazione <strong>di</strong> accompagnamento spirituale.<br />

Riteniamo infatti che un giovane debba<br />

essere necessariamente dotato <strong>di</strong> un<br />

accompagnamento, per sviluppare, pur<br />

all’interno <strong>di</strong> una Comunità, la singolarità<br />

del proprio cammino che in definitiva lo<br />

porta a realizzare la propria vocazione.<br />

Per questo si cercherà <strong>di</strong> favorire in ciascuno<br />

dei giovani, l’accostamento a figure<br />

educative <strong>di</strong> riferimento, non solo sacerdotali<br />

o religiose, ma semplicemente<br />

adulte nella fede (anche coppie <strong>di</strong> sposi),<br />

che possano garantire questa cura.<br />

Non bisogna poi avere fretta; non attendersi<br />

risultati <strong>di</strong> breve periodo, ma<br />

lasciare tempo perché i giovani maturino<br />

la propria decisione <strong>di</strong> fare “missione”<br />

anche al <strong>di</strong> fuori dell’Oratorio.


tecipazione attiva.<br />

Il percorso formativo non dovrà mai prescindere<br />

dalla Bibbia, dalla Tra<strong>di</strong>zione<br />

cristiana e da testi <strong>di</strong> alto profilo religioso,<br />

principalmente il Magistero del Concilio<br />

Vaticano II.<br />

PRESENZA DELLA CHIESA SUL<br />

TERRITORIO DELLA CP<br />

“Andare con gioia verso gli altri,<br />

riconoscendo il valore della <strong>di</strong>fferenza”<br />

Il territorio della Comunità Pastorale è <strong>di</strong>namico<br />

e <strong>di</strong>versificato. La vicinanza agli<br />

sno<strong>di</strong> <strong>di</strong> traffico pone in evidenza presenze<br />

quali: lavoratori che quoti<strong>di</strong>anamente riempiono<br />

gli uffici, studenti assai numerosi,<br />

migranti che con maggiore o minore stabilità<br />

entrano a far parte del nostro vicinato,<br />

tante solitu<strong>di</strong>ni nelle nostre case, molte<br />

persone ammalate. E’ significativa la presenza<br />

sul territorio del santuario e della<br />

clinica San Camillo, dell’istituto Gonzaga<br />

e della Scuola dell’infanzia <strong>Parrocchia</strong>le<br />

<strong>Redentore</strong>.<br />

La missionarietà or<strong>di</strong>naria<br />

Se per le iniziative rivolte a chi versa in situazioni<br />

<strong>di</strong> bisogno materiale operano nel<br />

territorio varie istituzioni, in primis la Caritas,<br />

la Comunità Pastorale deve sempre<br />

mantenere viva “la straor<strong>di</strong>naria e preziosa<br />

missionarietà or<strong>di</strong>naria”, intercettando<br />

il bisogno spirituale non solo dei residenti,<br />

ma anche <strong>di</strong> coloro che vivono nel territorio<br />

anche solo nelle ore lavorative. Se tale<br />

bisogno non fosse avvertito o fosse assai<br />

fievole ci si dovrà attivare per stimolarlo.<br />

La missionarietà or<strong>di</strong>naria richiede la rimozione<br />

della <strong>di</strong>ffidenza, per accogliere tutti,<br />

anche coloro che non sono parte attiva<br />

della ‘comunità dei praticanti’. Occorre riconoscere<br />

quin<strong>di</strong> l’umanità che ci circonda<br />

con le sue molteplicità e <strong>di</strong>fferenze, non<br />

solo culturali ed etniche, ma anche comportamentali,<br />

come ‘soggetto’ da accogliere,<br />

conoscere e valorizzare e con il quale<br />

sentire la gioia <strong>di</strong> essere cristiani.<br />

La nostra “<strong>di</strong>fferenza” rispetto a un’azione<br />

semplicemente sociale, è il messaggio <strong>di</strong><br />

gioia <strong>di</strong> Gesù che ci fa partire convinti nella<br />

missione sul territorio. In questa missione<br />

che trova terreno nella quoti<strong>di</strong>anità dei gesti<br />

e degli ambienti, la preoccupazione non<br />

deve essere tanto il ‘fare’, ma il ‘suscitare’:<br />

essere lievito cristiano per tutti quelli che ci<br />

sono attorno.<br />

Alcuni ambiti della missionarietà or<strong>di</strong>naria<br />

sono la Caritas, la pastorale sociale, la visita<br />

alle famiglie, la pastorale scolastica.<br />

FORMAZIONE DEI LAICI<br />

“Cristiani non si nasce<br />

ma si <strong>di</strong>venta”<br />

Le due parrocchie della CP offrono molte<br />

occasioni formative per i laici, declinate<br />

in itinerari e gruppi <strong>di</strong> impegno o legati a<br />

ministeri o per categorie definite dall’età o<br />

dall’essere genitori. In particolare rimane<br />

garantito l’itinerario <strong>di</strong> fede liturgico – sacramentale,<br />

per esempio quello centrato<br />

sul giorno del Signore o sui tempi forti.<br />

Questo è il cammino principale <strong>di</strong> educazione<br />

alla fede rivolto a chi è già credente.<br />

Occorre pensare anche alla possibilità <strong>di</strong><br />

cammini per “ricomincianti” e per non credenti.<br />

L’obiettivo è che ciascuno possa <strong>di</strong>ventare<br />

cristiano, facendo sintesi dei molteplici argomenti<br />

o esperienze per formare l’uomo<br />

interiore.<br />

Con la costituzione della CP è nato un<br />

percorso specifico <strong>di</strong> formazione dei laici<br />

rivolto a una fede che cerca l’intelletto, che<br />

si pone come approfon<strong>di</strong>mento culturale e<br />

teologico.<br />

Il metodo consiste nella proposta <strong>di</strong> una<br />

molteplicità <strong>di</strong> ambiti, toccando temi teologici<br />

e antropologici,<br />

presentando un ampio ventaglio <strong>di</strong> temi<br />

cristiani o esplicitando il senso cristiano <strong>di</strong><br />

temi legati alla vita.<br />

La formazione è rivolta a una molteplicità<br />

<strong>di</strong> destinatari: persone impegnate nella CP<br />

e non.<br />

La proposta intercetta l’esigenza <strong>di</strong> formazione<br />

<strong>di</strong> persone responsabili nella CP e<br />

si propone anche <strong>di</strong> suscitare interesse in<br />

persone meno coinvolte ma in ricerca. In<br />

altre parole essa offre un approfon<strong>di</strong>mento<br />

teologico per gli operatori pastorali, così<br />

che nessuno si consideri mai arrivato ma<br />

in cammino. Nello stesso tempo ha un<br />

intento missionario presentandosi come<br />

un’irrigazione a pioggia, un nutrimento<br />

dal quale, nel tempo, può nascere nelle<br />

persone la scoperta del senso cristiano<br />

dell’esistenza e forse l’iniziativa della pardall’archivio<br />

parrocchiale<br />

Sono rinati battezzati in Cristo<br />

Senattha Thanthiri Arachchillage<br />

Yasmine Sara Youre<br />

Stefano Plaza<br />

Miranda Anna Perissinotto<br />

Antonio Ar<strong>di</strong>to<br />

Vittoria Rossetti<br />

Samuel Nicolas Cauntay<br />

Andrea Ventici<br />

Fer<strong>di</strong>nando Bonfanti<br />

Giulia Pescarolo<br />

Cecilia Luisa Prazzoli<br />

Nathan Edgardo Avelar Munoz<br />

Agnese Galfano<br />

Gaia Maria Tortini<br />

Si sono sposati in Cristo<br />

Francesco Berar<strong>di</strong><br />

e Valeria Iannetti<br />

Fabio Nicola Paglialonga<br />

e Elena Uggeri<br />

Giampiero Antonio Sara<br />

e Francesca Pinto<br />

Luca Paolo Martini<br />

e Raffaella Giorgi<br />

Filippo Ratti<br />

e Ilaria Maggiani<br />

Ci hanno preceduto nella casa<br />

del Padre<br />

Maurizio Mutinelli <strong>di</strong> anni 78<br />

Ines Giovanna Luigia Borri 91<br />

Gustavo Boscolo 63<br />

Mariacristina Prandoni 52<br />

Felicita Sette 82<br />

Silvana Grani 76<br />

Maria Teresa Russo 90<br />

Maria Mondani 92<br />

Achille Giuseppe D’Ambrosio 85<br />

Maria Paola Rubino 69<br />

Micaela Raviolo 93<br />

Ettore Morelli 99<br />

Gianfranco Cassinari 91<br />

Noemi Rosa Cacciò 90<br />

Lucia Anna Avallone 73<br />

Caterina Maria Ar<strong>di</strong>ani 85<br />

Antonio Pizza 86<br />

Vittorio Zecca 75<br />

Remo Canani 58<br />

Paola Cavalli 91<br />

Carlo Mendella 88<br />

Brunilde Sambi 101<br />

Olga Michelazzi 85<br />

Antonio Disanto 69<br />

Angela Trapasso 79<br />

Icilio Vida 72<br />

Assunta Boselli 92<br />

Antonio Belcastro 69<br />

7


In Vacanza con l’Oratorio Un’estate<br />

<strong>di</strong> cammino<br />

Dal 2 al 27 Luglio quasi 300 ragazzi hanno partecipato alle vacanze<br />

estive degli Oratori del <strong>Redentore</strong> e <strong>di</strong> San Gregorio.<br />

In una splen<strong>di</strong>da casa al passo del<br />

Tonale si sono avvicendati tre gruppi<br />

piuttosto consistenti, composti rispettivamente<br />

da elementari, me<strong>di</strong>e e superiori.<br />

Sono stati giorni <strong>di</strong> amicizia, gioco, preghiera<br />

e formazione in cui i nostri piccoli<br />

per la prima volta e i più gran<strong>di</strong> una volta<br />

<strong>di</strong> più, hanno potuto sperimentare una<br />

possibilità pressochè unica: stare insieme<br />

in tanti ed essere comunità.<br />

Non siamo gli unici a proporre esperienze<br />

estive! Anche lo sport e le scuole<br />

(specialmente in relazione allo stu<strong>di</strong>o<br />

delle lingue straniere) propongono occasioni<br />

<strong>di</strong> vacanza insieme. Forse però<br />

l’Oratorio è uno dei pochi luoghi che mette<br />

insieme in modo così trasversale tanti<br />

ragazzi, facendo una chiara e contrad<strong>di</strong>stinta<br />

proposta educativa.<br />

Andare in vacanza con l’Oratorio significa<br />

stare insieme tutto il giorno vivendo<br />

ora dopo ora proposte <strong>di</strong>fferenti che uniscono<br />

in sé il gioco, il servizio, la preghiera<br />

e la riflessione. In vacanza c’è chi<br />

cucina per noi (grazie cuochi!!!) ma nessuno<br />

è servito e riverito perché tutti sono<br />

impegnati nell’assistenza a tavola, nelle<br />

pulizie e nel tenere in or<strong>di</strong>ne la casa.<br />

E poi si cammina, perché la montagna<br />

ha in sé una sua pedagogia che si attiva<br />

solo quando la si abbraccia, facendo<br />

attenzione a scegliere la meta giusta,<br />

ovvero alla portata dei ragazzi.<br />

Quest’anno per me è stata tutta una<br />

novità, e quello della vacanza era l’ultimo<br />

piatto sul menù del mio primo anno<br />

nell’Oratorio del <strong>Redentore</strong>! Credo <strong>di</strong><br />

poter <strong>di</strong>re a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un mese dalla<br />

conclusione <strong>di</strong> questa esperienza, che<br />

ne è valsa davvero la pena.<br />

E il miracolo a mio parere è questo:<br />

che ancora in così tanti <strong>di</strong>cano “sì, mi<br />

piace” ad un’esperienza in cui non fai<br />

tutto quello che ti salta in mente senza<br />

curarti <strong>di</strong> nessuno, ma quello che forse<br />

il tuo cuore davvero desidera, prendendoti<br />

cura della responsabilità <strong>di</strong> stare<br />

con tutti.<br />

Ancora una volta: grazie!<br />

8<br />

don Alessandro<br />

I ragazzi dell’oratorio al Passo del Tonale partono per una camminata.<br />

Sotto: le vetrate del transetto della nostra chiesa.<br />

Le vetrate della nostra chiesa<br />

Impressioni ed<br />

emozioni<br />

Sono da poco tornata dalle vacanze<br />

che ho trascorso nel mio solito paese<br />

<strong>di</strong> montagna.<br />

Altre volte ho descritto le bellezze della<br />

natura e della chiesa che mi accoglie<br />

durante il mio soggiorno estivo, ma<br />

quest’anno vorrei raccontarvi l’emozione<br />

che ho provato al mio ritorno, varcando<br />

nuovamente la soglia della “mia”, la “nostra”<br />

chiesa del <strong>SS</strong>. <strong>Redentore</strong>.<br />

Dopo aver inumi<strong>di</strong>to le <strong>di</strong>ta nell’acqua<br />

santa ed essermi fatta il segno della croce<br />

inchinandomi, ho alzato lo sguardo ed<br />

ho visto, nella penombra della chiesa, la<br />

meraviglia dell’abside illuminato e Gesù<br />

<strong>Redentore</strong> con gli apostoli, una teoria <strong>di</strong><br />

angeli ed arcangeli con cherubini e sera-<br />

fini che attorniano l’Eterno Padre e, sopra<br />

tutti, lo Spirito Santo. Allora ho pensato<br />

che, ancora una volta, il Signore mi aveva<br />

accolta alla grande.<br />

E’ un pomeriggio <strong>di</strong> fine agosto, la luce<br />

filtra attraverso le vetrate che, con i loro<br />

vivaci colori, arricchiscono <strong>di</strong> significato<br />

ciò che rappresentano. Ecco alla mia sinistra<br />

quella che rappresenta la natività:<br />

“Verbum caro factum est”, il Verbo si è<br />

fatto carne, <strong>di</strong>ce la scritta in latino ed io<br />

penso con gioia che fra pochi mesi celebreremo<br />

ancora il Santo Natale. La mia<br />

attenzione è poi catturata dalla vetrata<br />

alla mia destra, quella sopra il fonte battesimale.<br />

Rappresenta la violenza della<br />

morte in croce <strong>di</strong> Gesù. “Re<strong>di</strong>misti nos<br />

Deo sanguine tuo” Ci hai redenti, o Dio,<br />

con il tuo sangue, recita la scritta sotto la<br />

vetrata. Allora mi <strong>di</strong>co che il fonte battesimale<br />

non a caso è stato posto proprio lì,<br />

sotto la croce, perché è grazie alla morte<br />

<strong>di</strong> Gesù e al suo battesimo <strong>di</strong> sangue che<br />

possiamo ancora chiamarci figli <strong>di</strong> Dio.<br />

Il sole è ormai tramontato e le vetrate<br />

sono <strong>di</strong>ventate più scure, ma sta per iniziare<br />

la S. Messa e con l’Eucarestia avremo<br />

una luce speciale nel nostro cuore,<br />

avremo Gesù.<br />

Mi riprometto però <strong>di</strong> ritornare quando il<br />

sole sarà nuovamente alto nel cielo, per<br />

osservare con più attenzione tutte le altre<br />

belle vetrate della nostra chiesa, per<br />

poter con<strong>di</strong>videre le mie impressioni ed<br />

emozioni con tutti voi che avete avuto la<br />

pazienza <strong>di</strong> leggermi e allora grazie e…<br />

arrivederci!<br />

Emma Della Valle Mella


I Ministri straor<strong>di</strong>nari<br />

Diamoci la mano<br />

dell’Eucarestia<br />

I volontari <strong>di</strong> questo gruppo affiancano il sacerdote alla S. Messa durante<br />

la comunione dei fedeli e portano l’Eucarestia agli ammalati e agli anziani.<br />

Nel parlare del nostro gruppo, non<br />

inten<strong>di</strong>amo svolgere un trattato<br />

sui contorni giuri<strong>di</strong>ci e liturgici del nostro<br />

ministero, ma semplicemente testimoniare<br />

come agiamo all’interno della<br />

comunità parrocchiale.<br />

Alcuni cenni <strong>di</strong> inquadramento possono,<br />

tuttavia, essere utili.<br />

Anche se già nel II secolo d.C. si ha<br />

notizia <strong>di</strong> laici che <strong>di</strong>stribuivano l’Eucarestia,<br />

è solo <strong>di</strong> recente che nella nostra<br />

<strong>Parrocchia</strong> si è introdotto questo servizio<br />

(2003).<br />

Una definizione del Ministro Straor<strong>di</strong>nario<br />

dell’Eucarestia, la troviamo dal 1973<br />

nella Istruzione “Immensae Caritatis”:<br />

“battezzato, cresimato adulto, uomo o<br />

donna, incaricato della <strong>di</strong>stribuzione del<br />

Pane Eucaristico, sia durante che fuori<br />

la celebrazione della S. Messa”.<br />

Oratorio estivo 2012<br />

Di’ soltanto una parola...<br />

PassParTù” è una parola composta<br />

e ‘inventata’, che richiama esplicitamente<br />

il “passepartout”, la chiave che<br />

apre molte porte. Ma “PassParTù” va<br />

oltre, perché - così come si legge - costruisce<br />

un percorso che dall’”io” passa<br />

al “tu” attraverso il “per”.<br />

Il tema <strong>di</strong> quest’anno dell’oratorio estivo<br />

ci ha aiutato a comprendere che ogni<br />

parola, per <strong>di</strong>ventare qualcosa <strong>di</strong> reale,<br />

deve essere vissuta per essere capita.<br />

Facendone esperienza, noi ragazzi abbiamo<br />

scoperto che le parole fanno sempre<br />

riferimento a qualcosa che spinge ad<br />

agire verso l’altro e che – dentro le parole<br />

– noi costruiamo le nostre priorità, i nostri<br />

interessi, le nostre attenzioni e i nostri<br />

In questo documento si afferma che il<br />

ministro straor<strong>di</strong>nario della Comunione<br />

è un fedele laico il quale, debitamente<br />

preparato,si deve <strong>di</strong>stinguere per la vita<br />

cristiana, la fede e la condotta.<br />

Tutti i ministri operanti nella nostra comunità,<br />

sono stati scelti dal Parroco ed<br />

hanno partecipato al corso <strong>di</strong> formazione<br />

specifico indetto dalla Curia ambrosiana<br />

ed articolato in sette incontri:<br />

desideri, per <strong>di</strong>ventare ciò che vorremmo<br />

essere… non a parole, ma nei fatti.<br />

Oltre 500 gli iscritti per quest’anno; esor<strong>di</strong>o<br />

autorevole <strong>di</strong> don Alessandro come<br />

responsabile, coa<strong>di</strong>uvato maestralmente<br />

dagli animatori, ragazzi dai 14 ai 18 anni<br />

che hanno de<strong>di</strong>cato parte delle loro vacanze<br />

estive, svolgendo servizio <strong>di</strong> volontariato.<br />

Dopo 3 settimane <strong>di</strong> giochi, laboratori,<br />

gite, domeniche, incontri e stanchezza...<br />

si è concluso con la proclamazione dei<br />

RO<strong>SS</strong>I vincitori <strong>di</strong> questa e<strong>di</strong>zione! Onore<br />

e merito ai vincitori, ma anche alle<br />

altre 7 squadre che hanno conteso fino<br />

all’ultimo punto il successo degli amici<br />

rossi.<br />

- Introduzione alla pastorale <strong>di</strong>ocesana<br />

- Il ministero straor<strong>di</strong>nario della Comunione<br />

eucaristica<br />

- Il sacramento dell’Eucarestia e la Comunione<br />

Eucaristica<br />

- L’esercizio del ministero straor<strong>di</strong>nario<br />

della Comunione eucaristica.<br />

- Riflessione teologica sul dolore.<br />

- Il malato e la relazione <strong>di</strong> aiuto.<br />

- La spiritualità del ministro straor<strong>di</strong>nario.<br />

Il mandato viene poi concesso dall’Or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong>ocesano, in base alle esigenze<br />

delle singole parrocchie; per noi<br />

il mandato ha durata <strong>di</strong> cinque anni e<br />

quin<strong>di</strong> non si tratta <strong>di</strong> un incarico a vita<br />

(per questo straor<strong>di</strong>nario ) ed è vincolato<br />

alla frequenza <strong>di</strong> appositi corsi.<br />

Attualmente i corsi per noi sono tenuti<br />

da padre Adriano (priore <strong>di</strong> San Camillo)<br />

.<br />

E’ facoltà <strong>di</strong> don Natale (parroco) chiedere<br />

l’eventuale rinnovo del mandato.<br />

Il primo ambito in cui svolgiamo il nostro<br />

ministero è durante le celebrazioni della<br />

Santa Messa in chiesa quando le Suore<br />

Rosminiane, normalmente de<strong>di</strong>te a<br />

questo servizio, non sono presenti per<br />

aiutare il celebrante per la <strong>di</strong>stribuzione<br />

eucaristica ai fedeli.<br />

Il secondo incarico è quello <strong>di</strong> portare<br />

l’Eucarestia fuori dalla nostra chiesa, ai<br />

malati ed alle persone anziane che non<br />

possono presenziale alla Santa Messa<br />

in parrocchia.<br />

In questo caso occorre richiamare la<br />

celebrazione eucaristica: un momento<br />

introduttivo (anche con una candela accesa,<br />

una tovaglia dove posare la teca,<br />

un fiore ecc..), la liturgia della Parola, il<br />

rito proprio della Comunione, la recita<br />

del Padre Nostro ed il ringraziamento.<br />

Per noi questo è un servizio particolare<br />

in quanto è come se allargassimo i muri<br />

della nostra chiesa fino a comprendervi<br />

tutti i nostri anziani ed ammalati.<br />

Il nostro intervento avviene su mandato<br />

del parroco a nome della comunità;<br />

invitiamo pertanto tutte le famiglie che<br />

fossero interessate a questo servizio,<br />

<strong>di</strong> farne esplicita richiesta in parrocchia.<br />

Siamo a vostra <strong>di</strong>sposizione.<br />

I ministri straor<strong>di</strong>nari<br />

del <strong>SS</strong> <strong>Redentore</strong><br />

9


Nella vigna del Signore Il Consiglio Pastorale<br />

Resoconto delle ultime due sessioni della Comunità Pastorale<br />

23 maggio Dopo un breve<br />

richiamo al Progetto Pastorale,<br />

in possesso <strong>di</strong> tutti i Consiglieri<br />

e <strong>di</strong> cui si dovrà tener conto nella<br />

preparazione dei programmi dei<br />

Nel primo incontro, dal titolo “Vivere la<br />

morte, appunti per un silenzio credente”,<br />

don Francesco Scanziani, docente<br />

<strong>di</strong> Antropologia Teologica, ha parlato dello<br />

sgomento della morte, partendo da quello<br />

provocato in Alessandro Manzoni dalla<br />

scomparsa della giovane moglie Enrichetta<br />

Blondel nella poesia “Natale 1833”, che<br />

inizia col grido angosciato “Sì che Tu sei<br />

terribile!” e si conclude con l’invocazione<br />

sospesa “Onnipotente…”. Poi l’Antico Testamento<br />

con la visione della morte come<br />

fine con la <strong>di</strong>scesa nello Sheol, sino alla<br />

svolta dei Maccabei con l’invito della madre<br />

ai figli a subire il martirio per la vita<br />

futura. Infine il messaggio <strong>di</strong> Speranza<br />

<strong>di</strong> Gesù che è venuto a sconfiggere definitivamente<br />

la morte con la Sua gloriosa<br />

Resurrezione e con la prospettiva della<br />

vita eterna. Interessante l’osservazione<br />

che Dio non ha creato la morte, ma che<br />

essa si è insinuata nel mondo per invi<strong>di</strong>a<br />

del <strong>di</strong>avolo. Dio. come il padrone nella parabola<br />

dei vignaioli omici<strong>di</strong>, non ha inviato<br />

il proprio Figlio per morire ma per amare<br />

sino alla fine; la morte in croce è stata causata<br />

dall’insondabile Mistero del male del<br />

mondo.<br />

Nella seconda serata, “La Speranza oltre<br />

il dolore e la morte.”, don Scanziani, e la<br />

psicoterapeuta Cecilia Pirrone, hanno affrontato<br />

il tema del come porsi <strong>di</strong> fronte<br />

alla morte quando ci tocca da vicino e <strong>di</strong><br />

come introdurre i figli, piccoli o adolescenti,<br />

a questo inelu<strong>di</strong>bile fatto. Il dolore deve<br />

trovare pian piano la giusta <strong>di</strong>mensione,<br />

vari Gruppi della Comunità, si è<br />

parlato del grande evento del Family<br />

2012 ormai imminente, <strong>di</strong> come le<br />

Parrocchie si siano attrezzate con<br />

le famiglie ospitanti, i volontari<br />

Il percorso formativo della nostra Comunità<br />

Retrospettiva<br />

e proposte<br />

senza cadere nell’autocommiserazione o<br />

nella <strong>di</strong>sperazione. E’ impossibile non soffrire<br />

e a nessuno piace farlo; nemmeno a<br />

Gesù nel Getsemani! Delle emozioni primarie:<br />

la paura possiamo <strong>di</strong>chiararla <strong>aperta</strong>mente,<br />

così ci si alleggerisce; la rabbia<br />

razionalizzarla, pensando che non siamo<br />

i soli a subire tali sofferenze; la tristezza<br />

combatterla con la gioia, che sovente si<br />

affaccia assieme al dolore con i ricor<strong>di</strong>,<br />

con un sorriso, con un gesto d’amore. I<br />

figli hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sapere e <strong>di</strong> ricevere<br />

risposte convincenti alle loro domande<br />

sulla morte <strong>di</strong> una persona cara. Spesso<br />

per proteggerli li lasciamo soli coi loro interrogativi;<br />

mentre hanno bisogno <strong>di</strong> un<br />

adulto che li sappia ascoltare e parli loro<br />

col cuore. Così capiranno e sapranno parlare<br />

<strong>di</strong> Dio. Di fronte alla morte la domanda<br />

su Dio nasce anche in chi non crede. Ha<br />

colpito la lettera <strong>di</strong> un giovane che sul letto<br />

<strong>di</strong> morte rimprovera sua madre <strong>di</strong>cendo:<br />

“Mi hai detto tutto, anche come vestirmi,<br />

ma non mi hai fatto conoscere Gesù”.<br />

Nell’ultimo incontro “Un nuovo modo <strong>di</strong><br />

morire? Criteri per orientarsi nell’oggi.”<br />

don Stefano Cucchetti, Docente <strong>di</strong> Teologia<br />

morale, ha esplorato il tema del morire,<br />

dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico<br />

(meglio esubero terapeutico), del testamento<br />

biologico. Non si può legiferare<br />

in proposito sulla spinta della cronaca;<br />

servono formazione e tempo per capire.<br />

Cosa significa oggi morire? La morte è un<br />

tabù, non si può, non se ne deve parlare.<br />

Non abita più le nostre città; è ghettizzata<br />

e i partecipanti a vario titolo alla<br />

manifestazione, in un clima <strong>di</strong> grande<br />

attesa e si spera con una grande<br />

partecipazione mon<strong>di</strong>ale.<br />

Si è poi riferito sui lavori del<br />

Con Venerdì 18 Maggio è terminato il terzo ed ultimo ciclo del percorso formativo adulti della nostra Comunità<br />

“L’uomo, la vita, la morte,” e cioè quello de<strong>di</strong>cato alla morte; un tema che pur interessando i partecipanti, sempre<br />

numerosi, li ha lasciati spesso silenziosi, portandoli a formulare con <strong>di</strong>fficoltà le domande ai relatori e sovente più<br />

come sfogo e racconto personale che non come reale desiderio <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re l’argomento.<br />

10<br />

➤<br />

in piccole aree, cimiteri, ospedali, cronicari,<br />

spesso sospinti ai margini del tessuto<br />

urbano. I figli, non si portano più in questi<br />

posti; oggi non si muore più in casa ma<br />

negli ospedali, sono sempre più rari i cortei<br />

funebri. Si deve tornare ad essere più realisti<br />

ed umani, soprattutto noi cristiani che<br />

cre<strong>di</strong>amo nell’al<strong>di</strong>là. Difficilissimo il tema<br />

della morte in terapia intensiva, spesso<br />

oggetto <strong>di</strong> interesse morboso da parte<br />

dell’opinione pubblica. La vita in <strong>di</strong>fficoltà<br />

va affidata al me<strong>di</strong>co, o meglio alla Me<strong>di</strong>cina,<br />

che deve fare tutto il possibile per sostenerla<br />

con umanità, senza cedere ai due<br />

estremi dell’ esubero terapeutico da un<br />

lato e dall’altro della dolce morte procurata,<br />

come avvenuto recentemente in nome<br />

<strong>di</strong> una presunta <strong>di</strong>gnità dell’in<strong>di</strong>viduo che<br />

si perderebbe al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> una certa soglia.<br />

Il consiglio è quello <strong>di</strong> procedere con<br />

prudenza, valutando caso per caso, in attesa<br />

<strong>di</strong> una buona legge rispettosa della<br />

vita.<br />

Come retrospettiva si può essere sod<strong>di</strong>sfatti<br />

<strong>di</strong> quanto fatto quest’anno per la<br />

formazione, cosa confermata dalla numerosa<br />

e attenta presenza dei partecipanti.<br />

Per il futuro possiamo anticipare che ci<br />

sarà un percorso formativo della Comunità,<br />

che coinvolgerà pure la <strong>Parrocchia</strong> <strong>di</strong><br />

S. Francesca Romana, orientato sul tema<br />

della Fede <strong>di</strong> Gesù, dei <strong>di</strong>scepoli e <strong>di</strong> noi<br />

credenti, in linea quin<strong>di</strong> con l’Anno della<br />

Fede che sarà proclamato il prossimo Ottobre<br />

dal Papa Benedetto XVI.<br />

Roberto Bosisio


Gruppo Famiglia dai quali sono<br />

emerse alcune in<strong>di</strong>cazioni su come<br />

preparare i nuovi progetti comuni<br />

alle due parrocchie, che dovranno<br />

rappresentare una novità ed un<br />

miglioramento rispetto al passato. Si è<br />

deciso anche <strong>di</strong> confermare le attività<br />

valide <strong>di</strong> entrambe le parrocchie,<br />

ormai consolidate positivamente<br />

dall’esperienza.<br />

Si è posto soprattutto l’accento sul<br />

modo <strong>di</strong> accogliere le nuove famiglie,<br />

che si avvicinano alla parrocchia, ad<br />

esempio per un corso fidanzati, per<br />

il matrimonio o per i sacramenti da<br />

impartire ai loro figli. E’ necessario<br />

mostrare sempre un’affabile<br />

<strong>di</strong>sponibilità, senza forzature che<br />

potrebbero sortire l’effetto opposto.<br />

Importante poi è che agli occhi <strong>di</strong><br />

chi ci si accosta si possa apparire<br />

sempre come testimoni cre<strong>di</strong>bili della<br />

vita cristiana con il suo messaggio <strong>di</strong><br />

gioia e <strong>di</strong> salvezza. Si sono <strong>di</strong>scusse<br />

anche alcune iniziative concrete per<br />

trattenere nella Comunità le famiglie<br />

con ragazzi che crescono e che<br />

magari si allontanano dall’Oratorio<br />

e dalla chiesa e <strong>di</strong> come portare<br />

il nostro messaggio a chi non<br />

frequenta la <strong>Parrocchia</strong>. I vari Gruppi<br />

svilupperanno le loro proposte che<br />

sottoporranno poi al CPCP per un<br />

miglior coor<strong>di</strong>namento e per una<br />

verifica della rispondenza alle linee<br />

guida che ci siamo dati. La proposta<br />

che ha convinto tutti è quella <strong>di</strong><br />

un’uscita <strong>di</strong> due giorni in Autunno<br />

delle famiglie complete per affiatarci<br />

e per riflettere insieme sulle nostre<br />

motivazioni <strong>di</strong> fede.<br />

R.B.<br />

13 giugno All’or<strong>di</strong>ne del giorno<br />

la visione <strong>di</strong> un estratto del filmato<br />

della serata delle Testimonianze<br />

<strong>di</strong> sabato 2 giugno con il Papa e la<br />

<strong>di</strong>sanima/valutazione delle attività<br />

svolte nel primo anno del nuovo<br />

CPCP. Il video conteneva tre delle<br />

domande che, in occasione <strong>di</strong><br />

Family 2012, sono state poste al<br />

Santo Padre da parte <strong>di</strong> altrettante<br />

famiglie provenienti da vari<br />

Paesi del mondo.I temi toccati:<br />

le separazioni, quin<strong>di</strong> il dolore in<br />

famiglia, la mancanza <strong>di</strong> lavoro,<br />

quin<strong>di</strong> le <strong>di</strong>fficoltà delle famiglia<br />

e la conciliazione fra impegni<br />

lavorativi e vita familiare, ovvero<br />

il tema della Festa in famiglia.<br />

Le risposte del Papa sono state<br />

<strong>di</strong> stimolo agli interventi e ai<br />

suggerimenti dei Consiglieri. Per<br />

quanto riguarda l’analisi dell’ultimo<br />

anno <strong>di</strong> Comunità Pastorale sono<br />

emersi alcuni spunti <strong>di</strong> riflessione<br />

su cui tornare all’inizio del nuovo<br />

anno pastorale anche alla luce delle<br />

linee guida che l’Arcivescovo ci<br />

comunicherà nei prossimi mesi.<br />

Il CPCP è stato preceduto da un<br />

piccolo spuntino comunitario<br />

che ha permesso ai Consiglieri<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re la reciproca<br />

conoscenza in un clima <strong>di</strong> amicizia e<br />

collaborazione.<br />

Roberto Maietti<br />

E’ per il 30<br />

settembre, alle ore<br />

11.00, il prossimo<br />

appuntamento al<br />

Cinema Teatro<br />

Palestrina con<br />

l’autrice del libro ‘La<br />

Coppia Imperfetta’, Mariolina<br />

Ceriotti Migliarese, neuropsichiatra<br />

infantile e psicoterapeuta,<br />

e<strong>di</strong>to da Ares E<strong>di</strong>tore. Conduce<br />

l’incontro-<strong>di</strong>battito la dott.ssa<br />

Gemma Barbouth psicologa e<br />

psicoterapeuta (con l’autrice nella<br />

foto in alto).<br />

Partendo dall’esperienza<br />

fortemente umana, delle numerose<br />

persone incontrate esercitando<br />

la sua professione, la dott.ssa<br />

Migliarese, affronterà temi che<br />

solo apparentemente possono<br />

sembrare non centrali all’interno <strong>di</strong><br />

un matrimonio: “unire<br />

gli aspetti più pratici e<br />

prosaici della nostra<br />

vita con quelli più<br />

elevati e spirituali...”.<br />

Ad apertura e<br />

chiusura, l’esibizione<br />

del coro <strong>di</strong> voci bianche ‘I Musici<br />

Cantori <strong>di</strong> Milano’, <strong>di</strong>retto da<br />

Mauro Penacca. www.facebook.<br />

com/pages/I-Musici-Cantori-<strong>di</strong>-<br />

Milano/216133658483311.<br />

Freschi <strong>di</strong> stampa<br />

Xavier Lacroix<br />

La Coppia<br />

Attraverso gli anni<br />

Qiqaion e<strong>di</strong>zioni<br />

pp. 89, € 10,00<br />

Si deve acconsentire<br />

a morire a se stessi, al<br />

proprio egoismo<br />

naturale. Il primo<br />

frutto dell’amore<br />

è l’amore stesso,<br />

con tutto ciò che<br />

esso suscita e<br />

rende possibile<br />

tra le persone.<br />

I libri consigliati in questa rubrica sono <strong>di</strong>sponibili<br />

al Banco della Buona Stampa situato in chiesa.<br />

Paolo Padrini<br />

Facebook<br />

internet e i<br />

<strong>di</strong>gital me<strong>di</strong>a<br />

San Paolo E<strong>di</strong>zioni<br />

pp. 160, € 10,00<br />

Una guida per<br />

genitori ed<br />

educatori.<br />

Con un linguaggio chiaro<br />

e concreto, l’autore<br />

conduce il lettore per<br />

mano nella selva oscura<br />

della rete fino a riveder le<br />

stelle.<br />

Maria Rosa<br />

Pizzolitto<br />

a un passo<br />

da te<br />

E<strong>di</strong>zioni Segno<br />

pp. 144, € 12,00<br />

Quando il dolore<br />

<strong>di</strong>venta più lieve<br />

e lascia spazio a<br />

stati d’animo più sereni,<br />

coloro che continuiamo<br />

a pensare e a cercare<br />

possono farci cogliere<br />

la certezza dell’“Altra<br />

Dimensione”.<br />

Tagore<br />

Citra, la scoperta<br />

del Dio della vita<br />

Paoline e<strong>di</strong>zioni<br />

pp. 240, € 13,00<br />

L’intuizione del grande poeta<br />

in<strong>di</strong>ano, premio Nobel per<br />

la letteratura nel 1913, può<br />

aiutare tutti ad approfon<strong>di</strong>re<br />

la conoscenza <strong>di</strong> Dio.<br />

11


Lasciare fare a Dio E’ ancora un<br />

messaggio attuale?<br />

PARROCCHIA <strong>SS</strong>. REDENTORE<br />

Orari S. Messe<br />

Feriali: 7.15 - 9.30 - 16.00 - 18.30<br />

Prefestivi: 18.30<br />

Festivi: 8.30 - 10.00 - 11.00 - 12.15 -<br />

18.30<br />

Segreteria <strong>Parrocchia</strong>le<br />

9.30-12.00 da lunedì a sabato<br />

15.30 - 18.30 solo il mercoledì<br />

Tel 026694498 Fax 026697251<br />

segreteria@parrocchiaredentore.it<br />

Oratorio<br />

16.00-19.00 da lunedì a sabato<br />

11.00-12.00 e 16.00-19.00 domenica<br />

Tel 0297384393<br />

oratorio@parrocchiaredentore.it<br />

Scuola materna<br />

Suore Rosminiane<br />

Tel 026704677 Fax 0266986082<br />

Centro Ascolto Caritas<br />

Martedì e Giovedì: 16.00-18.00<br />

Tel 026705181<br />

12<br />

to che il Signore realizza in lui, attraverso<br />

la sua Grazia. La conservazione e lo<br />

sviluppo della pace del cuore parte dalla<br />

consapevolezza che tutto il bene che<br />

viene compiuto non viene dall’uomo,<br />

ma da Dio. Il punto fondamentale della<br />

vita spirituale è perciò come lasciare<br />

che la Grazia <strong>di</strong> Dio agisca liberamente<br />

in ciascuno.<br />

Il nostro Dio è il Dio della pace e opera<br />

nella pace, non nell’agitazione. L’esperienza<br />

del profeta Elia sul monte Oreb<br />

sottolinea questa caratteristica: Dio non<br />

era uragano, né tempesta, né fuoco, ma<br />

mormorio <strong>di</strong> vento leggero.<br />

Ma oggi siamo ancora capaci <strong>di</strong> tender<br />

l’orecchio ad un mormorio leggero come<br />

una brezza sottile? Spesso ci si angoscia<br />

e ci si agita nel tentativo <strong>di</strong> impostare<br />

tutta la propria vita da soli con i propri<br />

criteri, <strong>di</strong> risolvere tutto da soli mentre<br />

sarebbe molto più efficace volgere lo<br />

SACERDOTI della COMUNITA’<br />

PASTORALE<br />

Don Natale Castelli (Parroco)<br />

026694498 3478517657<br />

Don Gigi Colombo (Vicario<br />

<strong>Parrocchia</strong> <strong>SS</strong>. <strong>Redentore</strong>)<br />

0267384114 3478033042<br />

Don Sergio Tomasello (Vicario<br />

<strong>Parrocchia</strong> S. Gregorio)<br />

0229409888 3392752279<br />

Don Alessandro Noseda (Vicario<br />

Oratorio <strong>SS</strong>. <strong>Redentore</strong>)<br />

0267384112 3288861369<br />

Don Piero Denna (Residente<br />

<strong>Parrocchia</strong> <strong>SS</strong>. <strong>Redentore</strong>)<br />

026705691<br />

Don Luigi Parisi (Residente<br />

<strong>Parrocchia</strong> <strong>SS</strong>. <strong>Redentore</strong>)<br />

0267384113<br />

RIFERIMENTI PARROCCHIA<br />

<strong>SS</strong>. REDENTORE<br />

www.parrocchiaredentore.it<br />

Sul sito gli altri in<strong>di</strong>rizzi mail.<br />

RIFERIMENTI PARROCCHIA<br />

San GREGORIO MAGNO<br />

Consulta il sito<br />

www.sangregoriomilano.it<br />

Giovanni Lanfranco, 1595,<br />

‘Elia sul monte Horeb riceve gli<br />

or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Dio da un angelo’. Stampa.<br />

Amsterdam, Rijksmuseum.<br />

Ospitiamo ogni mese sui nostri fogli,<br />

un estratto dal giornale <strong>di</strong> opinione<br />

che da molti anni viene esposto<br />

all’interno della nostra chiesa e sul<br />

sito web della nostra parrocchia;<br />

temi che affrontano e <strong>di</strong>scutono la<br />

realtà e l’attualità che ci circonda,<br />

perchè talvolta soffermarsi e<br />

approfon<strong>di</strong>re il pensiero aiuta la fede<br />

e la nostra coscienza.<br />

Oggigiorno la frenesia dell’agire e la<br />

velocità nel decidere - al <strong>di</strong> là della<br />

vali<strong>di</strong>tà o della bontà delle scelte fatte -<br />

sembrano il criterio <strong>di</strong> base per giu<strong>di</strong>care<br />

la realtà. Un recente libro scritto da<br />

padre Jacques Philippe propone una<br />

critica a questo orientamento.<br />

Padre Jacques sottolinea con forza nel<br />

libro che il cammino verso Dio e verso il<br />

progetto <strong>di</strong> santità che Dio ha preparato<br />

per ciascuno <strong>di</strong> noi <strong>di</strong>viene più efficace<br />

quando l’uomo si rende docile al progetsguardo<br />

a Dio, e nella calma e relazione<br />

con Lui lasciare agire la Sua saggezza.<br />

L’acquisizione della pace interiore<br />

è quin<strong>di</strong> soprattutto un cammino <strong>di</strong> relazione<br />

con Dio, nel quale la preghiera<br />

svolge un ruolo fondamentale.<br />

Noi viviamo spesso nell’illusione che<br />

quanto ci circonda possa cambiare, che<br />

si trasformino le circostanze esteriori.<br />

Santa Teresa <strong>di</strong> Lisieux scrisse invece<br />

una me<strong>di</strong>tazione illuminante per comprendere<br />

quanto sia importante passare<br />

dalla logica della ricerca affannosa a<br />

quella della <strong>di</strong>sponibilità ad accogliere<br />

un dono: “Se qualcosa ci manca, è soprattutto<br />

il credere che tutto è Grazia”.<br />

La <strong>di</strong>fferenza tra il percepire la mancanza<br />

<strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong>etro cui si corre e<br />

la consapevolezza <strong>di</strong> ricevere già tanto,<br />

è la stessa che passa tra la pretesa <strong>di</strong><br />

dover ottenere qualcosa ad ogni costo e<br />

la gioia per qualcosa <strong>di</strong> bello che ci viene<br />

offerto gratuitamente. Un noto letterato<br />

milanese che tutti conosciamo, Alessandro<br />

Manzoni, chiamava questo “qualcosa<br />

<strong>di</strong> bello” Provvidenza: le de<strong>di</strong>cò la<br />

sua opera più importante, per ricordarci<br />

come la storia <strong>di</strong> ciascun uomo è sorretta<br />

da un aiuto che mai viene meno,<br />

anche nelle peggiori avversità della vita.<br />

La redazione <strong>di</strong> Atlantide<br />

progetto<br />

<strong>di</strong> Comunità Aperta<br />

<strong>Parrocchia</strong> <strong>SS</strong>. <strong>Redentore</strong><br />

via L. Palestrina 5 - Milano<br />

Direttore responsabile<br />

Margherita Faustinelli<br />

Per contatti:<br />

redazione.progetto@parrocchiaredentore.it<br />

Registrato presso il Tribunale<br />

<strong>di</strong> Milano n° 426 del 19-11-1971<br />

Stampa Pixart.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!