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di Comunità aperta - Parrocchia SS. Redentore

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Nella vigna del Signore Il Consiglio Pastorale<br />

Resoconto delle ultime due sessioni della Comunità Pastorale<br />

23 maggio Dopo un breve<br />

richiamo al Progetto Pastorale,<br />

in possesso <strong>di</strong> tutti i Consiglieri<br />

e <strong>di</strong> cui si dovrà tener conto nella<br />

preparazione dei programmi dei<br />

Nel primo incontro, dal titolo “Vivere la<br />

morte, appunti per un silenzio credente”,<br />

don Francesco Scanziani, docente<br />

<strong>di</strong> Antropologia Teologica, ha parlato dello<br />

sgomento della morte, partendo da quello<br />

provocato in Alessandro Manzoni dalla<br />

scomparsa della giovane moglie Enrichetta<br />

Blondel nella poesia “Natale 1833”, che<br />

inizia col grido angosciato “Sì che Tu sei<br />

terribile!” e si conclude con l’invocazione<br />

sospesa “Onnipotente…”. Poi l’Antico Testamento<br />

con la visione della morte come<br />

fine con la <strong>di</strong>scesa nello Sheol, sino alla<br />

svolta dei Maccabei con l’invito della madre<br />

ai figli a subire il martirio per la vita<br />

futura. Infine il messaggio <strong>di</strong> Speranza<br />

<strong>di</strong> Gesù che è venuto a sconfiggere definitivamente<br />

la morte con la Sua gloriosa<br />

Resurrezione e con la prospettiva della<br />

vita eterna. Interessante l’osservazione<br />

che Dio non ha creato la morte, ma che<br />

essa si è insinuata nel mondo per invi<strong>di</strong>a<br />

del <strong>di</strong>avolo. Dio. come il padrone nella parabola<br />

dei vignaioli omici<strong>di</strong>, non ha inviato<br />

il proprio Figlio per morire ma per amare<br />

sino alla fine; la morte in croce è stata causata<br />

dall’insondabile Mistero del male del<br />

mondo.<br />

Nella seconda serata, “La Speranza oltre<br />

il dolore e la morte.”, don Scanziani, e la<br />

psicoterapeuta Cecilia Pirrone, hanno affrontato<br />

il tema del come porsi <strong>di</strong> fronte<br />

alla morte quando ci tocca da vicino e <strong>di</strong><br />

come introdurre i figli, piccoli o adolescenti,<br />

a questo inelu<strong>di</strong>bile fatto. Il dolore deve<br />

trovare pian piano la giusta <strong>di</strong>mensione,<br />

vari Gruppi della Comunità, si è<br />

parlato del grande evento del Family<br />

2012 ormai imminente, <strong>di</strong> come le<br />

Parrocchie si siano attrezzate con<br />

le famiglie ospitanti, i volontari<br />

Il percorso formativo della nostra Comunità<br />

Retrospettiva<br />

e proposte<br />

senza cadere nell’autocommiserazione o<br />

nella <strong>di</strong>sperazione. E’ impossibile non soffrire<br />

e a nessuno piace farlo; nemmeno a<br />

Gesù nel Getsemani! Delle emozioni primarie:<br />

la paura possiamo <strong>di</strong>chiararla <strong>aperta</strong>mente,<br />

così ci si alleggerisce; la rabbia<br />

razionalizzarla, pensando che non siamo<br />

i soli a subire tali sofferenze; la tristezza<br />

combatterla con la gioia, che sovente si<br />

affaccia assieme al dolore con i ricor<strong>di</strong>,<br />

con un sorriso, con un gesto d’amore. I<br />

figli hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sapere e <strong>di</strong> ricevere<br />

risposte convincenti alle loro domande<br />

sulla morte <strong>di</strong> una persona cara. Spesso<br />

per proteggerli li lasciamo soli coi loro interrogativi;<br />

mentre hanno bisogno <strong>di</strong> un<br />

adulto che li sappia ascoltare e parli loro<br />

col cuore. Così capiranno e sapranno parlare<br />

<strong>di</strong> Dio. Di fronte alla morte la domanda<br />

su Dio nasce anche in chi non crede. Ha<br />

colpito la lettera <strong>di</strong> un giovane che sul letto<br />

<strong>di</strong> morte rimprovera sua madre <strong>di</strong>cendo:<br />

“Mi hai detto tutto, anche come vestirmi,<br />

ma non mi hai fatto conoscere Gesù”.<br />

Nell’ultimo incontro “Un nuovo modo <strong>di</strong><br />

morire? Criteri per orientarsi nell’oggi.”<br />

don Stefano Cucchetti, Docente <strong>di</strong> Teologia<br />

morale, ha esplorato il tema del morire,<br />

dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico<br />

(meglio esubero terapeutico), del testamento<br />

biologico. Non si può legiferare<br />

in proposito sulla spinta della cronaca;<br />

servono formazione e tempo per capire.<br />

Cosa significa oggi morire? La morte è un<br />

tabù, non si può, non se ne deve parlare.<br />

Non abita più le nostre città; è ghettizzata<br />

e i partecipanti a vario titolo alla<br />

manifestazione, in un clima <strong>di</strong> grande<br />

attesa e si spera con una grande<br />

partecipazione mon<strong>di</strong>ale.<br />

Si è poi riferito sui lavori del<br />

Con Venerdì 18 Maggio è terminato il terzo ed ultimo ciclo del percorso formativo adulti della nostra Comunità<br />

“L’uomo, la vita, la morte,” e cioè quello de<strong>di</strong>cato alla morte; un tema che pur interessando i partecipanti, sempre<br />

numerosi, li ha lasciati spesso silenziosi, portandoli a formulare con <strong>di</strong>fficoltà le domande ai relatori e sovente più<br />

come sfogo e racconto personale che non come reale desiderio <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re l’argomento.<br />

10<br />

➤<br />

in piccole aree, cimiteri, ospedali, cronicari,<br />

spesso sospinti ai margini del tessuto<br />

urbano. I figli, non si portano più in questi<br />

posti; oggi non si muore più in casa ma<br />

negli ospedali, sono sempre più rari i cortei<br />

funebri. Si deve tornare ad essere più realisti<br />

ed umani, soprattutto noi cristiani che<br />

cre<strong>di</strong>amo nell’al<strong>di</strong>là. Difficilissimo il tema<br />

della morte in terapia intensiva, spesso<br />

oggetto <strong>di</strong> interesse morboso da parte<br />

dell’opinione pubblica. La vita in <strong>di</strong>fficoltà<br />

va affidata al me<strong>di</strong>co, o meglio alla Me<strong>di</strong>cina,<br />

che deve fare tutto il possibile per sostenerla<br />

con umanità, senza cedere ai due<br />

estremi dell’ esubero terapeutico da un<br />

lato e dall’altro della dolce morte procurata,<br />

come avvenuto recentemente in nome<br />

<strong>di</strong> una presunta <strong>di</strong>gnità dell’in<strong>di</strong>viduo che<br />

si perderebbe al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> una certa soglia.<br />

Il consiglio è quello <strong>di</strong> procedere con<br />

prudenza, valutando caso per caso, in attesa<br />

<strong>di</strong> una buona legge rispettosa della<br />

vita.<br />

Come retrospettiva si può essere sod<strong>di</strong>sfatti<br />

<strong>di</strong> quanto fatto quest’anno per la<br />

formazione, cosa confermata dalla numerosa<br />

e attenta presenza dei partecipanti.<br />

Per il futuro possiamo anticipare che ci<br />

sarà un percorso formativo della Comunità,<br />

che coinvolgerà pure la <strong>Parrocchia</strong> <strong>di</strong><br />

S. Francesca Romana, orientato sul tema<br />

della Fede <strong>di</strong> Gesù, dei <strong>di</strong>scepoli e <strong>di</strong> noi<br />

credenti, in linea quin<strong>di</strong> con l’Anno della<br />

Fede che sarà proclamato il prossimo Ottobre<br />

dal Papa Benedetto XVI.<br />

Roberto Bosisio

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