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di Comunità aperta - Parrocchia SS. Redentore

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Il Progetto pastorale dell’anno<br />

2010 mantiene la sua generale<br />

vali<strong>di</strong>tà, soprattutto nel riferimento<br />

alla Carta <strong>di</strong> Comunione per la<br />

Missione, salvo alcune parti che<br />

necessariamente richiedono<br />

aggiornamento, che in concreto<br />

corrispondono all’allegato A4 e A5<br />

contenuti nel libretto precedente.<br />

Per esse vengono proposte alcune<br />

linee guida da sviluppare nei<br />

prossimi anni del mandato del<br />

CPCP.<br />

Suggerimento per il metodo <strong>di</strong> lavoro<br />

☛ Il Progetto pastorale in<strong>di</strong>ca le linee pastorali<br />

guida tenendo in considerazione il<br />

criterio “comunione e missione”.<br />

☛ Tenendo conto <strong>di</strong> ciò il CPCP assegna<br />

ai Gruppi <strong>di</strong> lavoro il compito <strong>di</strong> svilupparle<br />

per attuarle poi nella realtà concreta.<br />

☛ A tempo debito i Gruppi <strong>di</strong> lavoro presentano<br />

al CPCP i risultati del loro elaborato.<br />

☛ Il CPCP ne verifica la rispondenza al<br />

Progetto e le rende operative.<br />

In<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> quattro ambiti pastorali<br />

Quattro sono gli ambiti privilegiati cui dare<br />

attenzione prioritaria, ai quali se ne potranno<br />

aggiungere altri nel corso del mandato<br />

del CPCP.<br />

FAMIGLIA<br />

“Protagonista della vita pastorale”<br />

La CP riconosce e conferma l’importanza<br />

della Famiglia come perno della vita<br />

pastorale. E’ un bel segnale che questa<br />

rie<strong>di</strong>zione del Progetto avvenga nell’anno<br />

in cui la nostra Comunità partecipa ad un<br />

evento <strong>di</strong> grande importanza, anche simbolica,<br />

come il Family2012.<br />

La famiglia come modello <strong>di</strong> Comunità<br />

Guar<strong>di</strong>amo alla Famiglia anzitutto come<br />

modello <strong>di</strong> Comunità: lo stile comunitario<br />

nella CP deve cioè essere fraterno e spontaneo<br />

come in una vera famiglia. L’obiettivo<br />

è <strong>di</strong> realizzare un’osmosi tra la famiglia,<br />

piccola Chiesa domestica, e la Chiesa, intesa<br />

come “famiglia <strong>di</strong> famiglie”, considerando<br />

la CP al centro <strong>di</strong> questo percorso<br />

aggregativo.<br />

6<br />

Progetto Pastorale<br />

E<strong>di</strong>zione 2012<br />

La famiglia è protagonista<br />

La CP si propone perciò <strong>di</strong> valorizzare la<br />

capacità della Famiglia <strong>di</strong> essere protagonista,<br />

specialmente al servizio <strong>di</strong> altre<br />

Famiglie nei <strong>di</strong>versi percorsi già esistenti<br />

(per esempio: Corso fidanzati, Gruppo<br />

sposi, Gruppo Battesimi, Genitori legati<br />

al percorso iniziazione cristiana, persone<br />

dal “cuore ferito”, etc) e in modo proattivo<br />

nelle nuove iniziative che saranno avviate,<br />

soprattutto <strong>di</strong> carattere missionario. La<br />

CP dovrebbe inoltre attivarsi per generare<br />

occasioni <strong>di</strong> comunicazione e accoglienza<br />

tra i vari gruppi esistenti.<br />

La famiglia è destinataria<br />

La Famiglia rimane anche destinataria<br />

dell’azione pastorale: occorre cioè continuare<br />

a coinvolgere le famiglie, a proporre<br />

cammini <strong>di</strong> formazione e riflessione<br />

(per esempio percorso formazione genitori<br />

della IC, iniziative per la Giornata della<br />

vita, percorsi con il Camen (Centro ambrosiano<br />

Meto<strong>di</strong> naturali), Percorso Affido<br />

Familiare, CAV, …).<br />

MONDO GIOVANILE<br />

“Comunità e Carità”<br />

Il punto <strong>di</strong> partenza è la Comunità Giovani<br />

la cui definizione può rimanere invariata<br />

come da precedente Progetto.<br />

L’obiettivo primario è introdurre un giovane<br />

alla vita spirituale, ovvero a camminare<br />

secondo lo Spirito <strong>di</strong> Dio. Introdurre significa<br />

“condurre dentro”. La vita secondo<br />

lo Spirito si sviluppa lungo tre <strong>di</strong>rettrici:<br />

Fede, Speranza e Carità.<br />

Fede<br />

La Comunità Giovani dovrà far sì che un<br />

giovane approfon<strong>di</strong>sca il proprio rapporto<br />

con Gesù, ovvero la propria adesione a<br />

lui. Lo farà cercando <strong>di</strong> portarlo ad una<br />

verifica del proprio cammino <strong>di</strong> fede, che<br />

verrà arricchito dai contenuti della catechesi<br />

e approfon<strong>di</strong>to dalla vita sacramentale<br />

della Chiesa.<br />

In quest’ultimo ambito si collocano anche<br />

l’educazione alla preghiera e al personale<br />

rapporto con Gesù.<br />

Speranza<br />

La Comunità Giovani cercherà <strong>di</strong> aiutare<br />

il giovane ad ampliare i propri orizzon-<br />

ti, guidandolo ad interrogarsi sul proprio<br />

ruolo nella Chiesa e nel mondo. In tal<br />

senso, se la Comunità è il punto <strong>di</strong> partenza<br />

della vita spirituale <strong>di</strong> ogni giovane,<br />

il traguardo è “oltre” rispetto ad essa e<br />

spalanca <strong>di</strong> fronte al giovane il mondo<br />

intero.<br />

Carità<br />

Ogni cammino secondo lo Spirito Santo<br />

non può non condurre alla <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong><br />

Carità che rappresenta anche la chiave<br />

<strong>di</strong> volta <strong>di</strong> entrambe le precedenti <strong>di</strong>mensioni.<br />

La Comunità Giovani pertanto non si<br />

identifica semplicemente con un gruppo<br />

che vive una <strong>di</strong>mensione comunitaria,<br />

ma soprattutto con un gruppo-che-serve,<br />

fatto <strong>di</strong> gente che si mette al servizio degli<br />

altri.<br />

La strada della relazione<br />

La Comunità Giovani ha il compito <strong>di</strong><br />

definire gli strumenti pedagogici <strong>di</strong> cui<br />

vorrà dotarsi nel far percorrere questo<br />

cammino <strong>di</strong> educazione alla fede. Quelli<br />

messi in evidenza passano tutti attraverso<br />

la strada della relazione e anche,<br />

peculiarmente, attraverso la strada della<br />

relazione <strong>di</strong> accompagnamento spirituale.<br />

Riteniamo infatti che un giovane debba<br />

essere necessariamente dotato <strong>di</strong> un<br />

accompagnamento, per sviluppare, pur<br />

all’interno <strong>di</strong> una Comunità, la singolarità<br />

del proprio cammino che in definitiva lo<br />

porta a realizzare la propria vocazione.<br />

Per questo si cercherà <strong>di</strong> favorire in ciascuno<br />

dei giovani, l’accostamento a figure<br />

educative <strong>di</strong> riferimento, non solo sacerdotali<br />

o religiose, ma semplicemente<br />

adulte nella fede (anche coppie <strong>di</strong> sposi),<br />

che possano garantire questa cura.<br />

Non bisogna poi avere fretta; non attendersi<br />

risultati <strong>di</strong> breve periodo, ma<br />

lasciare tempo perché i giovani maturino<br />

la propria decisione <strong>di</strong> fare “missione”<br />

anche al <strong>di</strong> fuori dell’Oratorio.

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