di Comunità aperta - Parrocchia SS. Redentore
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➲ Segue dalla prima pagina<br />
educazione. Questi nemici visibili della<br />
chiesa sono il frutto <strong>di</strong> cattiva testimonianza<br />
che hanno ricevuto anni ad<strong>di</strong>etro e che<br />
ha prodotto astio e reazioni smodate contro<br />
la fede. A questi signori si trova sempre<br />
cosa rispondere: i nemici <strong>di</strong>chiarati non<br />
fanno paura perchè sono interlocutori a<br />
cui ci si può rivolgere. Forse sono in<strong>di</strong>etro<br />
nei tempi e non se ne accorgono. Il vero<br />
nemico da temere oggi è un altro, quello<br />
invisibile, assente, noncurante, che molti<br />
chiamano nichilismo, quell’aria che tutti<br />
respirano, dentro e fuori della Chiesa. Qui<br />
non ci sono valori che si oppongono ai valori<br />
cristiani: che ci siano valori assoluti o<br />
che non ce ne siano affatto, rimane una<br />
questione in<strong>di</strong>fferente per la vita che conduciamo.<br />
Si ha l’impressione <strong>di</strong> “battere<br />
l’aria”, <strong>di</strong>rebbe San Paolo. Questo clima<br />
culturale nebbioso non è frutto <strong>di</strong> cattiva<br />
testimonianza, ma semplicemente <strong>di</strong> assenza<br />
<strong>di</strong> testimonianza. Qui siamo tutti<br />
coinvolti.<br />
Che fare allora nell’anno della fede? Chiarire<br />
la fede, cercare linguaggi, stanare<br />
interlocutori? Certamente dobbiamo preoccuparci<br />
<strong>di</strong> non essere cattivi testimoni<br />
per non produrre nemici <strong>di</strong>chiarati della<br />
fede, né <strong>di</strong> essere assenti nella testimonianza<br />
per non allargare il deserto. Ma<br />
la vera domanda è se sia possibile una<br />
testimonianza che non cada nel nulla! La<br />
Chiesa ci ha appena donato un esempio<br />
splen<strong>di</strong>do <strong>di</strong> testimone presente e <strong>di</strong> ottima<br />
qualità: il Card. Martini. Il mondo laico<br />
ha percepito la sua capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare<br />
con la modernità, proprio quella palude<br />
che contiene sia nemici visibili che vite in<strong>di</strong>fferenti.<br />
Come ha saputo il Card. Martini<br />
in<strong>di</strong>viduare interlocutori nel vuoto? Il segreto<br />
lo si può conoscere all’interno della<br />
Chiesa, laddove la Parola della Bibbia non<br />
è una semplice parola <strong>di</strong> saggezza ma è<br />
la voce <strong>di</strong> Dio ascoltata con fede. Egli è<br />
stato il maestro che ci ha insegnato, con<br />
la scuola della Parola, ad accogliere Gesù<br />
che parla oggi ed è presente oggi. Se lo<br />
abbiamo apprezzato e amato come maestro<br />
è perchè lo abbiamo conosciuto come<br />
testimone, come <strong>di</strong>ceva Paolo VI. La sua<br />
capacità <strong>di</strong> ascoltare con fede la Parola gli<br />
ha permesso <strong>di</strong> farsi ascoltare. Torniamo<br />
quin<strong>di</strong> ad avere fede. Egli ci ha mostrato<br />
che lo sta<strong>di</strong>o in cui giocare la partita non è<br />
mai così vuoto come la nostra rassegnazione<br />
ce lo <strong>di</strong>pinge.<br />
2<br />
don Natale<br />
➲ Segue dalla prima pagina<br />
<strong>di</strong>etro le nostre spalle. Come un<br />
vento impetuoso ha spazzato via<br />
pensieri, preoccupazioni e affanni,<br />
per lasciare il posto alle cose più<br />
vere e profonde, per avvicinarci<br />
nuovamente gli uni agli altri, per<br />
rinsaldare la nostra Fede.<br />
Noi due l’abbiamo presa come una<br />
vacanza dello spirito, seguendo<br />
quanto era possibile, a partire<br />
dalle conferenze del mattino al<br />
Congresso <strong>di</strong> Fiera Milano City, alle<br />
quali abbiamo presenziato con due<br />
straor<strong>di</strong>nari compagni <strong>di</strong> viaggio in<br />
questa nostra esperienza, il nostro<br />
Parroco don Natale e l’amico Paolo<br />
Raffone della Casa d’Accoglienza,<br />
scambiandoci opinioni e commenti<br />
sull’evento che stavamo vivendo.<br />
Ci ha colpito il numero <strong>di</strong><br />
presenze, me<strong>di</strong>amente 6.000<br />
persone, concentrate in gran parte<br />
nell’immensa sala centrale, dotata<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> schermi, altoparlanti,<br />
cuffie per la traduzione simultanea,<br />
così da consentire a tutti una<br />
partecipazione attenta e con<strong>di</strong>visa.<br />
Abbiamo cantato con voce via<br />
via più convinta l’inno ufficiale<br />
della manifestazione con strofe<br />
che si alternavano nelle quattro<br />
lingue ufficiali: italiano, inglese,<br />
francese e spagnolo. Ricor<strong>di</strong>amo<br />
innanzitutto in apertura del<br />
Convegno la bellissima relazione<br />
del Card. Ravasi. Basandosi sul<br />
libro della Genesi ha abbozzato un<br />
gran<strong>di</strong>oso affresco, che potesse<br />
servire da traccia <strong>di</strong> riflessione per<br />
il Congresso, sulle nostre origini,<br />
sulla natura della famiglia come<br />
una casa fatta <strong>di</strong> pietre vive, e cioè<br />
<strong>di</strong> fondamenta (gli sposi), <strong>di</strong> pareti<br />
(i figli che la fanno crescere verso<br />
l’alto, verso il futuro), delle stanze<br />
del dolore, del lavoro e della festa<br />
(ciascuna con i suoi problemi), <strong>di</strong><br />
finestre aperte generosamente sul<br />
mondo. Ci ha rammentato che la<br />
coppia secondo la Bibbia è fatta da<br />
uomo e donna, “uguali nella loro<br />
<strong>di</strong>gnità ra<strong>di</strong>cale, ma <strong>di</strong>fferenti nella<br />
loro identità in<strong>di</strong>viduale”, che vivono<br />
l’unione come “donazione totale, in<br />
piena reciprocità”. L’ amore fecondo<br />
è l’essenza della famiglia, immagine<br />
della stessa Trinità <strong>di</strong>vina. Questa<br />
famiglia è anche il nucleo fondante<br />
<strong>di</strong> ogni società civile, che va pertanto<br />
<strong>di</strong>fesa e valorizzata.<br />
Le relazioni successive del Prof.<br />
Bruni, del Card. Tettamanzi, del cileno<br />
Prof. Morandè Court, e della spagnola<br />
Prof. Castilla, hanno esaminato<br />
attentamente i vari aspetti inerenti<br />
quali il lavoro con le sue opportunità<br />
e precarietà, con la sua invadenza<br />
nella vita familiare, con gli ostacoli<br />
che pone alla celebrazione della festa,<br />
con le implicazioni antropologiche<br />
e sociali. Infine l’appassionata<br />
esposizione dell’americano Card.<br />
O’ Malley, che ha ricordato a tutti la<br />
centralità dell’Eucaristia nella festa dei<br />
Cristiani con la S. Messa domenicale,<br />
come momento <strong>di</strong> riposo in Dio e con<br />
la famiglia, come vigoroso sostegno<br />
per affrontare le <strong>di</strong>fficoltà settimanali<br />
che ci attendono.<br />
Che <strong>di</strong>re? Pensandoci bene ha fatto<br />
immenso piacere ascoltare gente<br />
<strong>di</strong> grande cultura e spessore che<br />
parlava della famiglia tra<strong>di</strong>zionale<br />
come <strong>di</strong> una realtà per nulla superata<br />
o da riformare, ma come una novità<br />
continua capace <strong>di</strong> smussare i nostri<br />
egoismi e <strong>di</strong> irra<strong>di</strong>are amore verso<br />
tutto e tutti.<br />
Feli e Roberto Bosisio<br />
I VOLONTARI Family 2012: una<br />
grande occasione per servire Dio,<br />
la Chiesa e il prossimo. “Unità e<br />
missione sono i due tratti tipici del<br />
volontario: unirsi con i propri doni e le<br />
proprie capacità per metterli a servizio<br />
della grande famiglia che è la Chiesa”,<br />
ha detto l’arcivescovo Scola durante<br />
l’omelia. Il desiderio <strong>di</strong> imitare Gesù,<br />
che si è messo al servizio dell’uomo,<br />
è quin<strong>di</strong> la motivazione che ha spinto<br />
tutti noi.<br />
«Voi sapete che coloro che sono<br />
ritenuti capi delle nazioni le dominano,<br />
e i loro gran<strong>di</strong> esercitano su <strong>di</strong> esse<br />
il potere. Fra voi però non è così; ma<br />
chi vuol essere grande tra voi si farà<br />
vostro servitore…Il Figlio dell’uomo<br />
infatti non è venuto per essere servito,<br />
ma per servire e dare la propria vita in<br />
riscatto per molti» (Mc 10,42-45).<br />
Forse per questa società e per i suoi<br />
canoni è molto <strong>di</strong>fficile comprendere<br />
come essere secon<strong>di</strong> possa<br />
gratificare molto più che essere primi.<br />
L’esperienza del Family 2012 ci ha<br />
permesso <strong>di</strong> sperimentare in prima