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Trama e saggio porcaro 6 - Radio Rai

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FRANCESCO LOMBARDI<br />

Il libretto<br />

Nino Rota trasse il libretto dalla fiaba Il guardiano dei porci 5 di Hans Christian<br />

Andersen. L’unico indizio che abbiamo a proposito del suo modo di procedere ci è<br />

offerto dalla madre nella sua Storia di Nino:<br />

«Si raccontava da sé la favola del Principe <strong>porcaro</strong> di Andersen e faceva insieme<br />

alle parole la musica …».<br />

Purtroppo non abbiamo altre fonti, né sono arrivati a noi i testi sui quali il compositore<br />

potesse avere eventualmente letto la fiaba. Così, non sappiamo neanche se si trattasse<br />

di una versione integrale o di uno di quegli adattamenti in uso nelle antologie di racconti<br />

per l’infanzia, piuttosto che di una versione orale tramandata in ambito familiare.<br />

Questo a dire che tagli e adattamenti rispetto al testo originale, sono da considerare<br />

come elaborazione del compositore, ma non necessariamente come tagli o<br />

manomissioni di un testo preesistente. Per quanto riguarda poi il processo di scrittura<br />

dell’opera, è abbastanza difficile credere che sia frutto unicamente di questa composizione<br />

‘in presa diretta’: parole e musica passo passo, come descritto dalla madre.<br />

I tre atti sono equilibrati e ben caratterizzati, se pure con un finale precipitoso come<br />

d’altronde è nella la fiaba. Possiamo supporre che il testo giunto fino a noi sia il risultato<br />

di un lavoro più complesso e meditato, frutto di revisioni successive che purtroppo<br />

non sono presenti nelle carte dell’archivio.<br />

I caratteri dell’opera sono i medesimi della fiaba, con una sostanziale variante per la<br />

figura del Principe, descritto da Andersen come un «Principe povero che possedeva un<br />

regno piccolissimo», mentre nell’opera viene reiteratamente presentato dai suoi ambasciatori<br />

e sudditi come «potente, ricco, giovane, bello». Non si tratta di una differenza da poco<br />

perché elimina l’ostacolo pregresso allo svolgersi di una relazione fra la Principessa – figlia<br />

di un Imperatore – e un Principe troppo poco importante per aspirare alla sua mano.<br />

D’altro canto, in questo assetto, uno dei motivi forti della fiaba e cioè l’incapacità della<br />

Principessa di vedere ed apprezzare il vero – il vero amore, la vera bellezza, la vera arte –<br />

viene esaltato e direi espresso in termini poeticamente più efficaci. Infatti, il Principe rotiano<br />

chiede di essere amato avendone tutti i titoli. Potente, ricco, giovane e bello ha inviato<br />

doni alla Principessa per poterla conoscere. Ma la Principessa, fors’anche vittima dei capricci<br />

indotti dalla sua condizione e dal suo ambiente, non coglie il valore puro e spirituale dei<br />

regali, rifutandosi – dopo averli distrutti – di ammettere persino di averli ricevuti. Così il<br />

Principe, per avvicinare la sua amata ed esserne riamato, si traveste mutando la sua condizione<br />

in umile <strong>porcaro</strong> e, per attirare l’attenzione della capricciosa Principessa, suona un<br />

organetto. Ed è qui che si presenta la seconda vistosa discrepanza con il testo originale. Nella<br />

fiaba, infatti, entra in gioco la magia. Il Porcaro di Andersen possiede una pentola magica<br />

con poteri divinatori ed una raganella – anch’essa magica – in grado di suonare tutte le melodie<br />

del mondo. Mostrando questi oggetti straordinari attira a sé la Principessa. Niente<br />

magie, invece, per il Principe rotiano, ma solo abilità artistiche: il travestimento, la simulazione,<br />

suonare uno strumento musicale. La Principessa che anche in questo caso non ha riconosciuto<br />

il vero – quello non è un Porcaro è un Principe, oltre tutto innamorato – pur di soddisfare<br />

i suoi capricci immediati si perde definitivamente. Verrà infatti cacciata dal Padre che<br />

l’ha scoperta mentre bacia il Principe Porcaro per avere in cambio il suo misero organetto.<br />

Al Principe non rimane così che di tornare dai suoi amati sudditi, abbandonando la<br />

Principessa al suo destino, ha ottenuto i suoi baci ma non il suo cuore e così la ripudia.<br />

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