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Libretto - Radio Rai

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16154 Genova - Via Merano, 22<br />

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www.carlofelice.it<br />

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- Partecipazione all’Assemblea Annuale prevista dallo Statuto<br />

- Visita guidata alle strutture del Teatro<br />

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Sovrintendente Gennaro Di Benedetto<br />

Direttore Artistico<br />

Paolo Arcà<br />

Consiglio di<br />

Amministrazione<br />

Presidente<br />

Vice Presidente<br />

Giuseppe Pericu<br />

Sindaco di Genova<br />

Sergio Cattozzo<br />

Consiglieri<br />

Nucci Novi Ceppellini<br />

Gianfranco De Ferrari<br />

Alberto Ghio<br />

Vittorio Malacalza<br />

Guido Repetto<br />

Collegio<br />

dei Revisori<br />

dei Conti<br />

Presidente<br />

Giovanni Danieli<br />

Paolo Fasce<br />

Aldo Frecceri


Sponsor stagione 2004/2005<br />

Gefip Holding<br />

So.Ges. Ter. Italiana S.r.l.<br />

G R U P P O A . D . T A V E R N A


Soci Sostenitori, Benemeriti<br />

e Amici della Fondazione<br />

Soci Sostenitori<br />

Associazione Teatro Carlo Felice<br />

Bruno Burger<br />

Caterina Di Martino Fasolini<br />

Elsag<br />

ICAT srl<br />

Benemeriti<br />

Associazione Amici Nuovo Carlo Felice<br />

Maria Bruna Baldo<br />

Guendalina Cattaneo Della Volta<br />

Marcello Ciancetta<br />

Fernando Peluffo<br />

Maria Cristina Rizzi<br />

Karl Heinz Roeser<br />

Pietro Timossi<br />

Amici<br />

Associazione la Barcaccia/<br />

I Giovani del Carlo Felice<br />

Elisa Bonamico<br />

Aldo Coppa<br />

Francesca Derba<br />

Flavia Ferrari Villa<br />

Antonio Lavarello<br />

Giuseppe Longo<br />

Maria Clara Maio<br />

Andrea Ottonello<br />

Paola Persico Dufour<br />

Giovanni Persico<br />

Flora Porsia Gabanizza


S t pa gei or n e s d o ’ Op pr e ar a n e o Be a l l eo t rt o c 2h 0 e0 4 s/ 2t 0r0 5a<br />

Direttore d’orchestra<br />

Regia<br />

Scene e costumi<br />

Coreografie<br />

Giuseppe Grazioli<br />

Giorgio Gallione<br />

Ivan Stefanutti<br />

Giovanni Di Cicco<br />

CANDIDE<br />

Opera comica in due atti dal racconto filosofico di Voltaire<br />

Adattamento del soggetto: Hugh Wheeler<br />

<strong>Libretto</strong>: Richard Wilbur<br />

Testi delle parti cantate: John La Touche, Dorothy Parker,<br />

Lillian Hellman, Leonard Bernstein,<br />

Stephen Sondheim, John Wells<br />

Musica di Leonard Bernstein<br />

Allestimento del Teatro Carlo Felice e I Teatri di Reggio Emilia<br />

Edizione: Boosey and Hawkes, London (rappresentante<br />

per l’Italia Casa Ricordi, Milano)<br />

Assistente alla Regia: Nicola Zorzi<br />

Assistente scene e costumi: Elia Fabris<br />

Lighting designer: Jean-Claude Asquier<br />

Sovratitoli: Prescott Studio S.r.l.<br />

Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice<br />

Maestro del Coro: Ciro Visco<br />

NOVEMBRE: mercoledì 24 ore 20.30 (A), giovedì 25 ore 20.30 (B), venerdì 26 ore 20.30 (L),<br />

sabato 27 ore 15.30 (F), domenica 28 ore 15.30 (C), martedì 30 ore 15.30 (H)<br />

9


S t a g i o n e d ’ O p e r a e B a l l e t t o 2 0 0 4 / 2 0 0 5<br />

Personaggi e Interpreti<br />

Candide<br />

Cunegonde<br />

Maximilian / Capitano<br />

Pangloss / Martin<br />

La vecchia signora<br />

Vanderderdur / Ragotski / Governatore<br />

Paquette<br />

Voltaire<br />

Barone / Anabattista / Grande Inquisitore<br />

Cacambo<br />

Junkman<br />

Alchimista<br />

Ufficiale / Marinaio in guerra / Boia<br />

Don Issachar / Cameriere di Cadice<br />

Aide / Re Eldorado<br />

Ufficiale / Delatore / Arcivescovo<br />

Cameriere di Cadice / Padre Bernardo / Marinaio<br />

Baronessa / Mozzo / Donna di Lisbona<br />

Cameriera di Cadice / Schiavista ruffiana<br />

Regina Eldorado<br />

Mercante di cosmetici / Inquisitore I<br />

Dottore / Inquisitore II<br />

Domatore di orsi / Inquisitore III<br />

Croupier<br />

Giudice I<br />

Giudice II<br />

Giudice III<br />

James Valenti<br />

Eric Shaw (27, 30/11)<br />

Leah Partridge<br />

Elisaveta Martirosyan (27/11)<br />

Fabio Maria Capitanucci<br />

Alfonso Antoniozzi<br />

Tichina Vaughn<br />

Vittorio Grigolo<br />

Daniela Pini<br />

Ugo Dighero<br />

Aldo Ottobrino<br />

Riccardo Barattia<br />

Daniele Maniscalchi<br />

Nicola Alcozer<br />

Salvatore Davide Lorino<br />

Elsa Bossi<br />

Miguel Gomez<br />

Roberto Conti<br />

Francesco Lambertini<br />

Filippo Balestra<br />

Manuel Pierattelli<br />

Gianfranco Cerreto<br />

Giuliano Petouchoff<br />

Mimi<br />

Elisabetta Acella, Manuela Aufieri, Daniela Biava, Antonio Caporilli, Cristiano Fabbri,<br />

Barbara Innocenti, Giancarla Malusardi, Francesco Mascellani, Arturo Morelli, Roberto Pierantoni<br />

L’opera verrà trasmessa da <strong>Rai</strong> <strong>Radio</strong> 3 il 24 novembre 2004<br />

10


Candide: il mondo è 4/3 pi greco erre tre<br />

di Giampiero Cane<br />

Quello che non è facile capire è come mai tanti begli spiriti si siano<br />

stupiti dell’affermazione di Leibniz per cui Dio avrebbe creato il mondo<br />

dotato della maggior perfezione possibile. Cancellato il vezzo creazionista,<br />

piccola umiltà degli esistenti, l’assunto si può tranquillamente condividere.<br />

Ce lo dimostra con una certa ampiezza Allegro ma non troppo,<br />

breve summa critica di Carlo Maria Cipolla. Vi leggiamo quel che ogni<br />

essere umano sa: che essendo il numero degli stupidi infinito (il Cipolla<br />

corregge, facendo osservare che poiché il numero degli uomini è finito,<br />

non potrà essere infinito quello degli uomini stupidi) e che, aggiungiamo,<br />

nemmeno mettendo in campo la deprecabile ipotesi che esso tenda ad<br />

accogliere al limite la totalità (demostrandum che non viene affrontato<br />

soprattutto perché proprio così conclude l’intuito formato da pluridecennale<br />

esperienza e, inoltre, per evitare quel “conflitto d’interessi” quell’illegittima<br />

confusione di oggetti che, nel provarcisi, si rischierebbe – cosa<br />

cui sembrano affatto insensibili gli etnomusicologi o quantomeno quella<br />

parte di costoro che ritiene che per far quel mestiere ci si debba al meglio<br />

travestire, o mettere nei panni di quel che si sta studiando) si riuscirebbe<br />

veramente ad annoverarveli tutti. In tal modo ciascuno potrà ritenersi<br />

estraneo all’insieme o potrà consolarsi dicendosi che “mal comune...”<br />

(summa tanto più ragionevole in quanto non legata alla rima).<br />

Ma torniamo al migliore dei mondi possibili: probabilmente anche<br />

Leibniz, ma di sicuro Voltaire, non pensano al mondo come a un insieme<br />

amorale, da cui sia assente l’essere umano. Anzi il mondo è proprio<br />

quello popolato e l’unico riguardo che nel suo Candide egli ha per<br />

la natura è relativo a un terremoto che, a quanto pare, distrusse mezza<br />

Lisbona o più: all’occasione la natura fece certo torto a molti uomini,<br />

ma si pensasse nei suoi termini, se essa pensa, ci se la potrebbe sbrigare<br />

osservando che “si nasce per morire”, ricavandone che non potremmo che<br />

imputarle un’accelerazione relativa alla vita di un nonnulla di una specie,<br />

un pochettino di più quanto al genere. Comunque, per quanto riguarda<br />

il testo letterario di Voltaire, chiunque lo legga vedrà che quasi non c’è la<br />

natura se non perché c’è l’uomo (e anche la donna e i nonni e i bambini,<br />

11


12<br />

La testa della statua di Voltaire eseguita da Houdon


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

per essere politically correct, cioè per coinvolgerci sempre più nella qualità<br />

di cui sopra).<br />

Ma se è così, se la materia di cui in quest’accezione il mondo è fatto,<br />

chi potrà dire che, faccia anche schifo e nessuno abbia il coraggio di ordinarlo<br />

al barman, quel che ne risulta non è il miglior cocktail possibile?<br />

Provatevici voi, se non siete d’accordo, a farne uno migliore! Finirete al<br />

più col somigliare al vostro politico preferito o a quello che detestate di<br />

più (i quali, del resto, risulteranno essere nature assai similli, presentando<br />

le stesse qualità positive o negative che sia, se solo ci si sposterà dal punto<br />

di vista di un singolo osservatore ed esprimersi dal punto di vista dei così<br />

detti grandi numeri).<br />

L’altra natura, tutto il non umano interessa poco il Voltaire di Candide<br />

e ancor meno il librettista e il musicista di quel Candide alla cui rappresentazione<br />

siete, sarete, siete stati presenti, che è un’assai strana pièce del<br />

teatro musicale, che negli Usa ha convinto un po’ tutti, ma mai del tutto,<br />

costringendo le produzioni a promuovere una serie di revisioni (delle quali<br />

tra un po’ daremo qui conto), che per come s’è evoluta ricorda procedimenti<br />

pre-verdiani, processi anteriori all’assunzione, nel teatro d’opera,<br />

del primato da parte del musicista, dunque quel teatro d’opera italiano la<br />

cui decadenza si realizza in una dissolvenza incrociata con l’affermarsi di<br />

Rossini.<br />

Ma vorremmo ricordare, prima, come anche l’altra natura, quella delle<br />

scienze geologiche, non si esima dal compito di realizzare l’obiettivo individuato<br />

da Leibniz, poiché tutti sanno che, esclusi i milanesi da Milano,<br />

i fiorentini da Firenze e, mi si permetta, i genovesi da Genova e così via,<br />

dette città risultano belle a tutti, dal che si deduce che, in definitiva, tolto<br />

l’uomo da un mondo nel quale le sue opere, piramidi, grattacieli, arene e<br />

ponti sugli stretti potrebbero anche restare ad uso e consumo di quel che,<br />

da essa escluso lui, resta della natura, questa potrebbe ammirarsi e apprezzarle<br />

come crede (e il come ci è detto dai territori dell’archeologia e dalla<br />

lotta continua tra l’una, la forse splendida Brasilia di Niemeyer, e l’altra,<br />

quella di quel territorio che non accetta lo stupro); quest’altra natura può<br />

darsi sia in sé bella, ma certo, come ha dimostrato ad abundantiam il<br />

sempre troppo trascurato Divin marchese, essa è sempre indifferente (il<br />

che ha promosso gravi tormenti, profonda filosofia e poesia d’alto valore<br />

13


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

intellettuale nell’ottimo Leopardi che tutti ben conosciamo).<br />

In The Joy of Music (Weidenfeld & Nicolson 1960, vers. it. Longanesi<br />

1982,) leggiamo due passi interessanti per discutere Candide: quello intitolata,<br />

nella traduzione italiana, “Che ne è della grande sinfonia americana?”<br />

che fa parte delle “Conversazioni immaginarie”, e “La commedia<br />

musicale americana” che è tra i “Sette omnibus, scritti televisivi”. Il primo<br />

scritto è datato novembre 1954, il secondo dell’ottobre 1956 è tratto da<br />

una serie di eccellenti programmi per la televisione. Stanno dunque a<br />

ridosso di Candide, che ebbe la première nel 1956 appunto. In questi due<br />

scritti Leonard Bernstein configura la sua propria teoria sul palcoscenico<br />

musicale.<br />

Nella conversazione immaginaria che c’interessa, la discussione sulla<br />

grande sinfonia americana si finge tra un impresario di Broadway e<br />

Bernstein attraverso lettere e telegrammi. Inizia con il rifiuto del compositore<br />

a collaborare per un musical da trarsi da Anatomia della malinconia<br />

di Robert Burton (che sarebbe una gran bella proposta, visto che<br />

quell’Anathomy è un trattato del massimo rilievo sull’accidia medievale<br />

intesa come malattia d’amore, possessione diabolica e impronta del genio<br />

– uno scritto del 1621 ricco di motivi tematici che inconsapevolmente<br />

sono schietto romanticismo ante litteram).<br />

Bernstein è stato invitato a occuparsi della musica di quest’ipotetica<br />

nuova produzione, ma si nega a ciò perché, come comunica con un telegramma,<br />

“presissimo composizione nuova sinfonia”. Di questa, l’Impresario<br />

mette in dubbio la necessità (“Può lei, con tutta sincerità, farmi il<br />

nome di due o tre persone in America alle quali veramente possa stare a<br />

cuore se lei, o qualcun altro, componga o meno un’altra sinfonia? [...] Nei<br />

tempi in cui viviamo mi sembra che non ci sia alcuna necessità storica<br />

di sinfonie.”), e cerca quindi di attrarlo al proprio progetto (“Perché non<br />

dedicare, invece, il suo talento a quel settore artistico americano che ha<br />

calore, vita, sangue giovane: il teatro? Scoprirebbe che il pubblico l’attende<br />

a braccia aperte, e lei soddisferebbe una esigenza attuale, storica.”).<br />

Da questi spunti, conditi da considerazioni economico utilitaristiche<br />

si sviluppa uno scambio di idee nel quale Bernstein fa mostra di tutti i<br />

dubbi della sua ragion pratica, dice qualcosa di quel che pensa su mo-<br />

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C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

menti di storia della musica, ci fa sapere che il jazz è la musica popolare<br />

degli Stati uniti (per implicito quella della modernità americana e, per<br />

deduzione, di tutta la modernità musicale), che “dal jazz è nata quella<br />

che chiamiamo commedia musicale: musical”, che da questo può nascere<br />

un teatro d’opera con un’evoluzione simile a quella che si ebbe in Europa<br />

e che portò a Mozart (“La nostra musica secolare è qual era in Germania<br />

cinquant’anni prima di Mozart; con la sola differenza che i nostri singspiele<br />

si chiamano Oklahoma! e Can-Can.”). Queste e altre osservazioni<br />

egli mette nelle lettere dell’Impresario che deve convincerlo, facendolo<br />

concludere con questa argomentazione: “Lo so, vi sono compositori americani<br />

che dovranno continuare a scrivere sinfonie, e queste saranno poi<br />

ascoltate un paio di volte con indifferenza; potranno forse anche essere<br />

dei geni e auguro loro tutta la fortuna di questo mondo sperando che la<br />

spuntino, ma ho la vaga sensazione che continueranno a scrivere sinfonie<br />

perché sono incapaci di scrivere musica per il teatro. Non creda che sia<br />

una cosa facile comporre per il teatro! In un certo senso, è più difficile:<br />

occorre ubbidire alla disciplina del palcoscenico e non si è padroni di se<br />

stessi, perché è il risultato complessivo quello che conta. Il compositore di<br />

musica sinfonica ha tutte le note dell’arcobaleno a sua disposizione e ne<br />

sceglie a suo piacimento. Non così il compositore di musica per il teatro.<br />

Questo deve lavorare sul serio. Un grande compositore di musica per il<br />

teatro è raro: deve avere il tempismo di una Duse, deve sapere quando<br />

alleggerire e quando invece calcare la mano, deve saper prevedere le reazioni<br />

del pubblico a ogni istante dello spettacolo. Deve avere il dono della<br />

leggerezza e gravità, arguzia, sentimento, pathos, e deve saper essere brillante.<br />

Deve conoscere il suo mestiere e quello degli altri. Insomma, non è<br />

persona da sottovalutare. Giorni fa ho sentito la Tosca. Che sussulto ne ho<br />

avuto! Quell’uomo se ne intendeva veramente di teatro. E non mi sembra<br />

che giaccia in disonore.” Al che Bernstein si convince, lascia perdere la<br />

sua ipotetica sinfonia e si trasferisce al musical.<br />

Se ora passiamo alla trasmissione televisiva del 7 ottobre 1956 (ma<br />

che anni erano! anche quelli successivi con Luciano Berio sui teleschermi<br />

a parlare di mestiere e d’arte, a far ascoltare musiche analizzandole nel<br />

costrutto e nella qualità; ma che anni erano di fronte a quelli del grande<br />

bordello), in quell’intervento del compositore troviamo la sua divisione<br />

15


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

dei generi del teatro musicale.<br />

A un estremo egli mette lo spettacolo di varietà (music-hall, vaudeville,<br />

ecc.), all’altro il dramma musicale wagneriano (La Walkiria); tra<br />

questi poli, in successione, rivista, operetta, opera comica, opera buffa,<br />

opéra comique e melodramma. Anche se seguirlo nella sua dimostrazione-intrattenimento<br />

(la trasmissione televisiva fu ricca di canzoni, di musiche<br />

che parvero inventate lì per lì, di balletti) l’itinerario concettuale di<br />

Bernstein non è del tutto chiaro. Agli estremi le differenze sono evidenti:<br />

“uno spettacolo di varietà vuole divertire e niente più; l’opera, invece,<br />

ha un’intenzione artistica, quella di arricchire e nobilitare lo spirito degli<br />

spettatori suscitando in essi emozioni elevate” e, ancora, “lo spettacolo<br />

di varietà consiste in un insieme di canzoni, balli, scenette, numeri eseguiti<br />

con cani ammaestrati e altro, che si susseguono senza un filo conduttore;<br />

l’opera invece racconta una storia, ha un intreccio e ambisce a<br />

dare maggior vita a quest’intreccio attraverso la musica”. In conclusione<br />

“quanto più uno spettacolo si allontana dal puro divertimento (ma il testo<br />

inglese dice “divertion” che significa sì divertimento, ma nella qualità<br />

del passatempo), quanto più cerca di impegnare l’interesse e le emozioni<br />

del pubblico tanto più si avvicina all’opera. e quanto più la musica viene<br />

impiegata per dar maggior vita alla vicenda, tanto più lo spettacolo s’avvicina<br />

al polo dell’opera”.<br />

Concorderà, mi auguro, il lettore, se non sia un immusonito per<br />

professione, sulla mia correzione della resa italiana, poiché, se avrà già<br />

ascoltato Candide di Hugh Wheeler e Leonard Bernstein (omettiamo per<br />

brevità gli altri contributi), si sarà reso conto che appunto di un “puro<br />

divertimento” si tratta, nella scia della follia organizzata di Rossini anche<br />

se non necessariamente di quello che riduce i personaggi a marionette,<br />

di Offenbach così come del Richard Strauss di Arianna a Nasso,<br />

di Intermezzo, e, volendo, in definitiva, anche di quel Wagner che non<br />

solo incontriamo in Die Meistersinger von Nürnberg, ma anche nel Ring,<br />

quantomeno ne L’Oro del Reno, testi nei quali la favola resta estranea quel<br />

tanto che basta perché non vi siano possibilità di un ascolto partecipativo,<br />

possibilità di identificazione in questo o quel personaggio, nelle situazioni<br />

e negli stati psicologici. Avesse detto Bernstein che il puro divertimento<br />

non è opera, avrebbe chiuso la porta a L’Italiana in Algeri, a Il viaggio a<br />

16


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

Foto di scena dall’allestimento di Candide del Teatro Carlo Felice<br />

Reims, avesse potuto conoscerla, a L’Elisir d’amore, a Don Pasquale, a Le<br />

Grand Macabre, opere nelle quali, utilizzando sia il sentimentale che il<br />

grottesco e quanto può accostarsi all’uno o all’altro o condividerne un<br />

po’ la natura e confondervisi, il puro divertimento è quel che domina.<br />

Il vaudeville, dunque, pur al gradino più basso del gradus ad operam di<br />

Bernstein, si erge con la sua qualità sublime, e con un po’ di marameo,<br />

a fronte del blasonato “dramma musicale wagneriano” (che, ricordiamolo,<br />

Bernstein pone al vertice dei generi del suo modo di intendere il teatro<br />

musicale), facendo crollare tutto un impianto basato appunto sui generi,<br />

che di per sé non producono nulla, ma che indifferentemente accolgono<br />

qualsiasi cosa abbia una sufficiente dignità d’aspetto (ogni riferimento al<br />

massenetismo, anche di Massenet, e al verismo è puramente voluto).<br />

Ma si trattino pure i casi citati come opere che costituiscono la solita<br />

eccezione che conferma la regola, in questo caso proprio non sapremmo<br />

come poi, seguendo ancora l’argomentazione di Bernstein, si possano dividere<br />

l’operetta e il musical alla sua maniera, chiamando in causa per<br />

17


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

la prima un’ambientazione (supponiamo anche sonora) interpretata come<br />

di “sapore esotico”, e per la seconda l’uso dello slang musicale, che egli<br />

individua in una sorta di jazz flavour. Resto così nel vago, accennando<br />

al jazz, perché proprio superficiale è l’immagine che ce ne viene da quel<br />

che scrive Bernstein, non tanto qui quanto in un altro capitoletto del<br />

libro, “Il mondo del jazz”, compreso nei già citati “Sette omnibus”, che ci<br />

risulta un po’ come una teorizzazione ricavata dalla canzoncina che Bing<br />

Crosby canta in High Society standosene in mezzo a una combination di<br />

quel Louis Armstrong che fu inserito nel film, riscrivendo di tutta fretta<br />

parte della sceneggiatura, perché la troupe cinematografica era, per ragioni<br />

d’ambientazione del soggetto, in quella stessa Newport in cui Satchmo<br />

si trovava per esibirvisi durante il locale festival del jazz (non saprei dire<br />

se l’anno sia stato quello in cui sono state effettuate anche le riprese del<br />

film documentario Jazz in a Summer’s Day, che, essendo stato proiettato<br />

nel circuito della normale distribuzione cinematografica, forse è rimasto<br />

nella memoria di qualcuno tra quanti oggi sono qui in virtù di questo<br />

Candide).<br />

Di quel sentore jazzistico che diversificherebbe il musical dall’operetta,<br />

qui in Candide quasi non c’è traccia, mentre certamente l’itinerario percorso<br />

dal personaggio principale attraversa luoghi affatto esotici. Dovremmo<br />

ricavarne che questo testo di teatro musicale di Bernstein è un’operetta.<br />

Questa questione, però, invece di farsi interessante tende a diventare<br />

piuttosto noiosa; oltretutto non è fruttifera, perché dal primo Novecento<br />

il palcoscenico musicale ci ha abituato a non pensare più per generi, come<br />

avrebbero fatto invece, a quanto pare, i nostri lontani avi.<br />

L’adattamento alla scena musicale del Candide di Voltaire divenne in<br />

primis, nel 1956, una commedia musicale, una commedia leggera, un’operetta<br />

che nel tempo verrà più volte ripresa in forma di concerto, dando a<br />

molti la sensazione che il suo palcoscenico naturale fosse quello del teatro<br />

d’opera. Come musical era stato presentato alla première di Boston;<br />

giunto a New York dopo poco più di un mese, in locandina si leggeva<br />

trattarsi di un’operetta comica. Nel non lungo percorso da Boston a New<br />

York anche qualche trasformazione musicale era intercorsa, non di grande<br />

rilievo. Così com’era stata controversa la valutazione datane dalla stampa<br />

bostoniana, anche quella di New York si divise: un “really spectacular<br />

18


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

disaster” (“uno spettacolo realmente disastroso”) per l’Herald Tribune,<br />

“a triumph of stage arts molded into a symmetrical whole” (“un trionfo<br />

delle arti sceniche impastate in un insieme simmetrico”) per il Times. Il<br />

pubblico nel suo insieme rispose tanto tepidamente che la pièce venne<br />

smontata dopo 73 rappresentazioni, una quantità di recite enorme per<br />

un teatro italiano, quasi un flop a Manhattan. Solo l’ouverture dell’opera<br />

sembrava destinata a salvarsi, dato che cominciò ben presto a essere messa<br />

in programma in concerti un po’ ovunque.<br />

Anche senza che il compositore vi rimettesse le mani, però, Candide<br />

prese a circolare almeno un poco. Quel che è certo è che, dato il carattere<br />

leggero, pur su tematiche di una certa risonanza, aveva (ed ha) l’appeal<br />

delle cose singolari. La sua costituzione aperta, con l’alternanza di parti<br />

recitate e cantate (che si tratti di un opéra comique?) offriva la possibilità<br />

di recuperare un po’ di quel pensiero libero, irrispettoso e libertino che è<br />

nelle pagine di Voltaire. Affidandosi a ciò, dieci anni dopo la prima ne fu<br />

allestita a Los Angeles una messinscena che a quanto pare fu povera, ma<br />

vigorosa e che ottenne un grande successo. Forse da questa realizzazione<br />

del Theater Group of UCLA è da datare l’avvio della navigazione più<br />

fortunata di Candide.<br />

Dopo quest’allestimento, a New York anche Sheldon Patinkin, nel<br />

1968, scelse questo testo per le feste per i cinquant’anni di Bernstein, e,<br />

pur limitandone l’esecuzione alla forma concertistica, dedicò particolare<br />

attenzione al libretto, immettendovi la figura di un Narratore che sarebbe<br />

servita a chiarificare una trama di spostamenti, viaggi, incontri e discussioni<br />

che l’adattamento dall’originale per la musica non era riuscito a rendere<br />

che confusamente. Senza quest’intervento narrante, per capire qualcosa<br />

di quel che accade a Candido, Cunegonda, Paquette e Maximillian<br />

è necessario avere ben fresca memoria della narrazione di Voltaire, uno<br />

scritto certo non difficile, ma al contempo nemmeno popolare.<br />

Dati tutti i cambiamenti che erano intervenuti nel procedere delle riprese<br />

(scivolando via da Candide qualcosa se n’era andato già nel 1957 in<br />

West Side Story) e visto il successo dell’edizione concertistica del 1968, si<br />

cominciò a pensare a una edizione definitiva: si rimaneggiò il libretto,<br />

Bernstein scrisse nuove musiche e si giunse sul palcoscenico nel 1971,<br />

inaugurando il Kennedy Center di Washington, come rodaggio, per così<br />

dire, in provincia. Candide però in scena continuava a non avvincere, a<br />

19


20<br />

In alto a sinistra, Candide cacciato dal<br />

paradiso a calcioni nel sedere, incisione di<br />

Chodowiecky per l’edizione di Candide di<br />

Bouillon del 1778. Sopra, Candide fugge<br />

dagli orrori della guerra, a fianco, Candide<br />

cacciato a calci dal barone, incisioni di<br />

Moreau le jeune per l’edizione di Candide<br />

del 1787


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

non soddisfare né il pubblico, né gli addetti della stampa. Ciò, malgrado<br />

alcuni suoi temi avessero un alto gradimento, malgrado il successo personale<br />

di Mary Costa, la Cunegonda di questa produzione, tutta un brillare<br />

di acuti nell’aria virtuosistica “Glitter and Be Gay”, andando anche più su<br />

di quanto richiesto dalla partitura, malgrado già si fosse instaurato con<br />

il tema iniziale dell’orchestra (che è poi una citazione della canzone di<br />

Cunegonda di cui s’è appena detto) quel meccanismo di riconoscimento<br />

di massa capace di chiamare l’applauso nel cuore dell’esecuzione.<br />

In seguito a quest’ancor tiepida accoglienza, si decise di agire radicalmente<br />

sul testo di questa pièce teatrale. Si cominciò coll’abbandonare il libretto<br />

che era stato scritto da Lillian Hellman e si chiamò Hugh Wheeler<br />

per trarre da Voltaire un libretto nuovo, furono rivedute le canzoni con<br />

il contributo di Stephen Sondheim e si andò in scena a New York, nel<br />

1973, tenendo il cartellone per 740 serate. Questa edizione, col ridurre<br />

l’orchestra a 13 strumentisti, aveva però portato l’accento in maniera<br />

evidente sull’aspetto teatrale dello spettacolo, relegando la musica a una<br />

dimensione di sfondo. Dopo questo allestimento ci si trovava però aperta<br />

dinanzi la via per giungere a una definizione pienamente soddisfacente<br />

di Candide quale testo per il teatro d’opera. Sul palcoscenico, infatti,<br />

a questo punto funzionava bene e, riorchestrato il tessuto musicale, che<br />

si era smagrito eccessivamente per giustificarne la presenza nei cartelloni<br />

d’opera, si sarebbe potuti tornare su queste scene con un prodotto solido,<br />

capace di convincere il pubblico di questo genere di spettacolo.<br />

Fu ciò che avvenne nel 1982 all’Opera City di New York dove venne<br />

presentato, 26 anni dopo quello che possiamo considerare l’urtext dell’opera<br />

quale oggi si ascolta, “Candide – the opera house version”.<br />

Ora, al di là della possibilità di mettere insieme un’edizione critica<br />

capace di accogliere tutti i passaggi e le trasformazioni che hanno accompagnato<br />

il primo quarto di secolo di questa pièce per il teatro musicale,<br />

lavoro che comunque non darebbe mai l’opportunità di mettere in scena<br />

un ipotetico “vero” Candide, ma di riproporne uno di quelli di cui abbiamo<br />

scritto (senza che sia improbabile che ce ne siano degli altri) o di<br />

farne un altro ancora, prendendo da quel che è servito a un allestimento<br />

e da quel che è stato utilizzato in un altro, prendendo da fonti legittime,<br />

ma accostando sequenze che non sono ancora state vicine, legittima confusione<br />

dei segni lasciati dallo stesso macro-Candide, cioè dall’insieme<br />

21


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

dei materiali impiegati nelle varie stesure e revisioni, ogni realizzazione<br />

datane, astraendo da quel che proprio la sua corporeità può mettere in<br />

campo, senza che lo si possa discutere se non si sia stati tra quanti vi<br />

hanno assistito, porrà il problema della contiguità tra l’opera d’arte di<br />

Voltaire e quella di Bernstein (con l’aiuto di Lillian Hellman o di Hugh<br />

Wheeler o di quella e di questo mescolati assieme).<br />

L’opera di Voltaire mi sembra possa essere letta come un itinerario<br />

verso la maturità di Candide, in un insieme nel quale nessun altro dei<br />

personaggi riesce a salvarsi: Candide è il protagonista, Cunegonda ha<br />

luce dall’immagine che lui ne conserva, Pangloss è l’educatore che cerca<br />

di conformare i suoi allievi a un mondo quale lo vorrebbe il signore di<br />

Thunder-ten-tronckh, nobile della Westfalia, padre di Cunegonda e di un<br />

ragazzo che a quanto ricordo, forse erroneamente, nel testo letterario non<br />

ha un nome, e benefattore di Candide che non risulta essere suo figlio.<br />

Benefattore fino a un certo punto, perché non appena scopre l’attrazione<br />

reciproca tra lui e la figliola lo caccia di casa. Lasciando l’amata e il<br />

castello, egli è convinto di vivere nel migliore dei mondi possibili, cioè<br />

ordinato e bucolico come la casa da cui s’allontana. Ne vedrà di cotte e di<br />

crude e questa sua convinzione si farà lentamente meno forte fino a fargli<br />

concludere che quel che uno può fare è coltivare il proprio giardino, cioè,<br />

come a mio parere scrisse giustamente Jean Starobinski, occuparsi del<br />

proprio privato. Cunegonda non ha una gran luce: non è che una bella<br />

ragazzina che potrebbe far suo il repertorio della Philia di A Funny Thing<br />

Happened on the Way to the Forum (Dolci vizi al foro) show tradotto in<br />

film nella metà degli anni Sessanta con canzoni quali Lovely (“Sono bella,<br />

solamente bella” ecc.), guarda caso di S. Sondheim. Bell’oggetto sessuale,<br />

svanisce nel nulla non appena sposata all’ormai svogliato Candide.<br />

Lo scritto, assai elegante, è moderatamente scettico: chi vi cercasse il<br />

bene e il male ve li troverebbe distinti solo a prezzo di funambolismi<br />

intellettuali, mentre apparentemente tutto vi sembra assai chiaramente distinto.<br />

Non è così e Voltaire sembra giungere alla soglia del dirci che se il<br />

mondo non è il migliore dei mondi pensabili è comunque l’unico mondo<br />

possibile, dunque, alla fine senza il teleologismo di Leibniz, il migliore.<br />

Bernstein, pur pensando a una commedia musicale, a tratti sembra<br />

mostrare un più acuto risentimento. Cunegonda è un’incantata che canta<br />

22


C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

come Lakmé, Candide una foglia portata dal vento (sembra Johnny seme<br />

di mela), ma i guerrieri bulgari sono cattivissimi e ancor peggiore è la<br />

stupidità dei cattolici spagnoli che vanno festanti all’auto da fé (“What a<br />

day”). La musica è percorsa da un ritmo impellente che trascina un’umanità<br />

di totale inconsistenza: c’è vagamente qualcosa di rossiniano tra il<br />

cullare e il sospingere (il finalino di “Oh, happy we”, per esempio), ma<br />

nel complesso la fonte lontana di questa musica la diresti più francese<br />

(un po’ di Offenbach, magari) che non italiana, anche se è chiaro che vi<br />

si afferma un carattere statunitense che suggerisce persino una vicinanza<br />

con Treemonisha di Scott Joplin, anche se tutto qui è giocato con una<br />

maestria compositiva che il maestro del ragtime non possedeva.<br />

I testi di Voltaire e di Bernstein, malgrado le violenze narrate non<br />

hanno assolutamente nulla di truculento: gli sguardi dell’uno e dell’altro<br />

autore osservano distaccato, trascurando i dettagli di questa materia che<br />

per un Sade sarebbe stato un fertile terreno di moralistica pervicacia nel<br />

mostrare e nell’argomentare. Nel lavoro teatrale il tono resta quello dell’intrattenimento<br />

più leggero e superficiale, ma non musicalmente. Nel<br />

costruirne la sonorità Bernstein ci rivela il suo scarso interesse per le ricerche<br />

musicali del Novecento, ma anche quei suoi amori reconditi che<br />

lo portano a costruire un coro muto nella barcarola che precede l’Alleluia<br />

e un canto weilliano per la Old Lady, “No doubt”, ambedue nel secondo<br />

atto.<br />

La satira voltairiana qui tende, comunque a trasformarsi in una favola<br />

a lieto fine. Il comico che vi compare, particolarmente evidente nella musica<br />

dell’episodio dell’Eldorado suggerisce che Bernstein non creda proprio<br />

alla possibilità di una comune felicità, anche se ciò non lo porta a tingere<br />

di toni tragici la propria opera. Torniamo a dire: non è il migliore dei<br />

mondo pensabili, ma è l’unico che c’è – e Bernstein lo guarda con sorriso,<br />

ancora meravigliandosi della sua bellezza e solo irridendo a quanti hanno,<br />

dicono di avere, una formula per migliorarlo.<br />

23


24<br />

Un immagine storica: Armstrong, Copland e Bernstein


What a Wondeful World,<br />

ovvero Candido e le ragioni di un furore<br />

di Giuliana Manganelli<br />

What a Wonderful World! Povero Armstrong. Insieme a Mozart, Vivaldi<br />

e Rossini costretto a fare da parafulmine agli improperi di abbonati<br />

messi in attesa da melliflui centralini. Tra un “La preghiamo di attendere<br />

in linea” e l’altro, però, nelle hit parade aziendali a lui è toccata la parte<br />

più ingrata. La sua voce di catrame rotola lungo il filo per consolarci della<br />

seccatura di stare manciate di vita con la cornetta in mano come ebeti<br />

ad ascoltare l’assenza dell’interlocutore. Mentre là fuori il mondo preme,<br />

schiuma, impazzisce e prende fuoco Satchmo ci culla aggrovigliando What<br />

a Wonderful World, un giardino pieno di alberi e rose, arcobaleni, gente<br />

che si stringe la mano e si ama, bambini che piangono sì, ma qualcuno<br />

li consola e li aiuterà a crescere. Ma Armstrong, pace all’anima sua, non<br />

si è mai sognato di dire che il suo “wonderful world” è anche il migliore<br />

dei mondi possibili.<br />

Il Dottor Pangloss, invece, cattivo maestro in buona fede (il peggio<br />

che il mercato pedagogico possa offrire), sì. Promuovendo il “migliore dei<br />

mondi possibili” di Leibniz, la ferrea catena di eventi che tutti ci avvince<br />

e la ragion sufficiente al di là di ogni ragionevole dubbio, stacca il biglietto<br />

per il suo ingenuo allievo Candido, se stesso e un bel po’ di varia<br />

umanità disgraziata, per un apocalittico, comico e surreale tour no limits.<br />

Candido naïf e cuor d’oro, travolto malgré lui da bulimia catastrofista<br />

ma per fortuna intelligente e assistito dal germe del dubbio, attraversa a<br />

scheggia un numero mirabolante di sventure personali e disastri collettivi<br />

del XVIII secolo. Voltaire non gli fa mancare niente: guerre, naufragi,<br />

stupri e saccheggi, tradimenti, sfruttamento e cannibalismo, corruzione e<br />

violenze, auto-da-fé serviti a fuoco lento, rapine e schiavitù, nel migliore<br />

dei mondi possibili governato da impostori, ladri, ingrati, ipocriti, religiosi<br />

avidi e corrotti, nobili sciocchi e prepotenti. E se per puro caso Candido<br />

e il pratico Cacambo riprendono fiato sfiorando la dorata utopia di Eldorado,<br />

ben presto subentra una sorta di noia esistenziale a ributtarli tra le<br />

gioie e i dolori dell’être-au-monde.<br />

Candide, ovvero l’ottimismo, il più celebre dei contes philosophiques di<br />

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C a n d i d o e l e r a g i o n i d i u n f u r o r e<br />

un Voltaire veramente arrabbiato, è una fulminea galoppata tra vecchio<br />

e nuovo mondo e ritorno che si mantiene in equilibrio tra l’apologo, il<br />

bildungsroman, la black comedy, il romanzo picaresco, la distopia e il<br />

feroce pamphlet. Se gli ascendenti letterari sono il Gil Blas di Lesage, Les<br />

aventures de Télémaque di Fénelon, Don Chisciotte, naturalmente, e l’Histoire<br />

des Voyages de Scarmentado di Voltaire stesso, quelli filosofico-teologici<br />

hanno radici nella querelle senza esclusione di colpi tra i sostenitori<br />

di ottimismo e pessimismo, due visioni del mondo codificate nel secolo<br />

del razionalismo.<br />

Tempo fa un prestigioso domenicale invitava i lettori a raccontare un<br />

classico in meno di 100 caratteri. Un signore col dono della sintesi ha<br />

riassunto i trenta capitoli di Candide così: “Coltivare la terra (meglio che<br />

se stessi: in società – questa – non ci si guadagna nulla!”). Saggezza, questa,<br />

conquistata nel finale del romanzo a duro prezzo da Candido, che si<br />

ritrova povero, ammogliato con la sua ex bella madamigella Cunegonda<br />

un po’ frusta per le ripetute iniziazioni sessuali impartite dai più svariati<br />

mascalzoni e ormai francamente racchia. Disilluso, ma infine affrancato<br />

dall’Eden illusorio di Pangloss e dal migliore dei castelli possibili, la<br />

bicocca del barone Thunder-ten-Tronckh, da cui fu cacciato a suon di<br />

calcioni nel sedere per un bacio d’amor all’inizio del romanzo.<br />

Voltaire pubblicò nel 1759 questo romanzo satirico con lo pseudonimo<br />

di un tedesco Docteur Ralph per sfuggire alla censura, e per allontanare<br />

da sé i sospetti si spinse fino a definirlo, impagabile civetteria!, una “connerie”.<br />

Divenne uno strepitoso successo editoriale in tutta Europa: 30.000<br />

copie solo il primo anno, edizioni pirata, traduzioni e scomuniche. Nel<br />

frattempo aveva messo in atto l’esortazione pragmatistica, per niente rassegnata,<br />

del suo Candido “il faut cultiver votre jardin”, si era rimboccato<br />

le maniche e si era messo a coltivare un suo “giardino” immenso.<br />

Si era ritirato a Ferney, amena località nei pressi di Ginevra, di cui divenne<br />

l’illuminato monarca, imprenditore e benefattore. La scelta non fu<br />

casuale in quanto la vasta tenuta con vista sul Jura e sulle Alpi rispondeva<br />

a un requisito strategico. Essendo il suo castello sul confine tra Francia e<br />

Svizzera, e avendo il “Padre della Rivoluzione francese” noie e pendenze<br />

di vario tipo - politiche, religiose, editoriali - con entrambi i governi, gli<br />

era sufficiente allungare la passeggiata nel parco nell’una o nell’altra dire-<br />

26


C a n d i d o e l e r a g i o n i d i u n f u r o r e<br />

zione per sottrarsi agli importuni dei due stati, anticipando genialmente<br />

un film sui guasti dell’ottusa burocrazia in cui Totò faceva lo spallone e<br />

Fernandel la guardia.<br />

A parte queste astuzie dettate da plurime carcerazioni, esili, messe al<br />

bando, roghi pubblici dei suoi scritti, delusioni patite da un re filosofo<br />

e poeta come Federico II di Prussia – scarsino, come poeta, a leggere le<br />

Memorie di Voltaire dopo la rottura dell’idillio – l’esilio di Ferney, durato<br />

fin quasi alla sua morte nel 1778, fu tra i più proficui della sua lunga<br />

vita. Il Patriarca di Ferney vi tenne corte trasformando il villaggio nella<br />

capitale intellettuale d’Europa e in un incubatoio protoindustriale di spin<br />

off. Vi accettava graziosamente l’omaggio degli ammiratori e dei potenti,<br />

riceveva e rispondeva a migliaia di lettere. Ma non smise per un attimo<br />

di osservare e condannare le infamie della politica e della guerra come<br />

quella dei Sette Anni che travolse il cuore dell’Europa tra il 1756 e il<br />

1763, l’ “eroico macello” tra i Bulgari (i Prussiani) e gli Abari (i Francesi)<br />

raccontato con orrore nel III capitolo di Candide, opera a cui aveva messo<br />

mano dal 1757 quando ancora dimorava a Les Délices.<br />

Da Ferney continuò a battersi in nome della libertà di pensiero e delle<br />

ragioni della ragione contro l’imbecillità, le ingiustizie e l’intolleranza. Si<br />

levò per i diritti degli oppressi e per la riabilitazione dei perseguitati, fu<br />

implacabile nel tallonare superstizione e fanatismi religiosi, nell’infilzare<br />

con la penna rovinose perdite di buon senso, sempre saldamente ancorato<br />

al razionalismo di stampo inglese che tanto ammirava in Newton e<br />

Locke. Una frase a lui attribuita recita grossomodo “Chiunque abbia il<br />

potere di farti credere delle assurdità ha il potere di farti commettere delle<br />

atrocità”, una sorta di logo del deista contro il dogmatismo della chiesa<br />

cattolica, l’avversaria da “écraser”, da schiacciare, gesuiti in testa, tra i<br />

bersagli privilegiati del Candide.<br />

Lucido e capace di svolgere una mole di lavoro smodata ancorché tanto<br />

ammaccato da guadagnarsi l’appellativo di “eterno invalido”, Voltaire,<br />

robe de chambre e papalina ricamata su una faccia che sembrava di profilo<br />

anche quando era di fronte, a Ferney scrisse alcune delle sue opere più<br />

celebri, tra cui Il trattato sulla tolleranza (1763), Il dizionario filosofico<br />

(1764) e svariati contributi all’Encyclopédie.<br />

Ma cos’era accaduto perché Voltaire, che pure era partito da un moderato<br />

ottimismo filosofico non molto lontano da quello dell’amico poeta-<br />

27


A sinistra Voltaire a 24 anni, dipinto di<br />

Largillière<br />

A destra, Lillian Hellman, uno dei<br />

principali autori del libretto di Candide<br />

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C a n d i d o e l e r a g i o n i d i u n f u r o r e<br />

filosofo Alexander Pope di cui aveva apprezzato l’Essay on Man affilasse<br />

i suoi micidiali bisturi? Perché decise di demolire scientificamente con la<br />

sulfurea arma dell’ironia le teorie consolatorie del “tout est bien”, le rassicurazioni<br />

ottimistiche che viviamo nel migliore dei mondi possibili, un<br />

mondo in cui i mali dei singoli concorrono al bene comune in un piano<br />

provvidenziale per noi, esseri imperfetti, imperscrutabile?<br />

La guerra, certo, e anche l’assurda esecuzione dell’ammiraglio inglese<br />

Byng colpevole di “non aver fatto morire gente abbastanza” in una battaglia<br />

navale contro i francesi, come apprenderanno con disgusto Candido<br />

e Martino il pessimista in un viaggio lampo nella tollerante Inghilterra.<br />

Ma a far pendere definitivamente Voltaire verso uno scetticismo non lontano<br />

dalla disperazione fu il terremoto di Lisbona, una delle più grandi<br />

catastrofi della storia moderna. Il 1 novembre 1755, giorno di Ognissanti,<br />

sul cattolicissimo Portogallo intento a celebrare la solennità, si abbatté un<br />

sisma di magnitudo 9 della scala Richter che rase al suolo tre quarti della<br />

città di Lisbona, per importanza quarta capitale d’Europa dopo Londra,<br />

Parigi e Napoli. Giganteschi tsunami affondarono le navi e travolsero il<br />

porto con le folle che vi cercavano una via di fuga, un incendio di enormi<br />

proporzioni, innescato da ceri e candele nelle chiese, distrusse quello<br />

che era rimasto in piedi. Si stima che i morti furono oltre trentamila. Seguirono<br />

saccheggi, carestie e sciacallaggi, esecuzioni sommarie e battesimi<br />

forzati. Pochi mesi dopo a Coimbra la Santa Inquisizione diede inizio a<br />

una dinamica caccia alle streghe e allestì un auto-da-fé di presunti eretici<br />

per scongiurare ulteriori ire di Dio di cui Voltaire dà conto, con spietata<br />

ironia, nel capitolo VI.<br />

La terra tremò anche in Marocco, Spagna e altre regioni d’Europa, e<br />

insieme a lei vacillarono le coscienze di intellettuali, filosofi e teologi del<br />

Secolo dei Lumi che si misero a disquisire con rinnovato vigore sul problema<br />

del male nel mondo, della infinità bontà di Dio e della sua stessa<br />

esistenza, un Dio che aveva permesso una devastazione difficilmente conciliabile<br />

con i piani della Provvidenza. La caccia al colpevole infuriò: i<br />

cattolici si appellarono al peccato originale e addossarono la responsabilità<br />

morale sui grandi peccatori di cui notoriamente Lisbona pullulava e sulla<br />

presenza di troppi protestanti in città, i protestanti sostennero che l’ira di<br />

Dio si era riversata su Lisbona perché la maggioranza della popolazione<br />

29


C a n d i d o e l e r a g i o n i d i u n f u r o r e<br />

era cattolica romana.<br />

Voltaire, profondamente turbato, tra il dicembre del 1755 e il febbraio<br />

del 1756 scrisse di getto il Poeme sur le désastre de Lisbonne, una dolente<br />

requisitoria contro i sostenitori del provvidenzialismo e dell’ottimismo leibniziano.<br />

Come si poteva concepire, scrisse, un Dio infinitamente buono<br />

che elargisce i suoi favori sui figli che ama e tuttavia sparge il male nel<br />

mondo? Perché, insieme ai malvagi, a morire erano stati anche bambini<br />

innocenti al seno della madre?<br />

Rousseau, dopo aver letto il poema su Lisbona, scrisse a Voltaire bacchettandolo:<br />

la colpa non era da ricercare in Dio o nella Provvidenza, ma<br />

negli stupidi uomini che avevano ammassato 20 mila case a sette piani<br />

una sull’altra invece di spargersi sul territorio e vivere allo stato naturale.<br />

Per buona misura chiosò che per molti era stata sicuramente una benedizione<br />

morire di colpo piuttosto che trascinare una vita di stenti e di<br />

afflizioni.<br />

La misura fu colma. Voltaire tirò giù solo due righe acide di risposta<br />

alla lettera, dandosi più o meno malato. Poi, anche se sicuramente non<br />

in tre giorni, scrisse la sua vera risposta a Rousseau. Elesse a campione<br />

dell’ottimismo oltranzista e dell’astratta speculazione filosofica il tuttologo<br />

Pangloss, un prodotto di ingegneria filosofica nato dall’assemblaggio malizioso<br />

di Leibniz, Pope e Rousseau. La sua metafisica che tutto giustifica<br />

e tutto spiega – dal naso che serve per tenere su gli occhiali all’utilità<br />

della sifilide per la degustazione della cioccolata in Europa - all’insegna<br />

del “tout est pour le mieux dans le meilleur des mondes” sortisce ancora oggi<br />

vertici di sublime ridicolo. Fu così che Voltaire diede una mano all’Essere<br />

Supremo che non disconobbe mai ufficialmente e al quale, si dice, rivolse<br />

in tutta la vita un’unica, perfida preghiera: “Signore, ti prego, ricopri i<br />

miei nemici di ridicolo”. Si esaudì da solo. Et voilà Candide.<br />

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Due foto di scena dall’allestimento di Candide del Teatro Carlo Felice<br />

31


32<br />

Un’immagine di Leonard Bernstein negli anni Cinquanta


Vita e opere di Leonard Bernstein<br />

di Massimo Pastorelli<br />

Leonard Bernstein nacque a Lawrence, Massachusetts, nel 1918, da<br />

una famiglia di ebrei russi emigrati negli Stati Uniti. Prese le prime lezioni<br />

di pianoforte da bambino, proseguendo lo studio dello strumento all’Università<br />

di Harvard con Helen Coates e Geblard. Qui ricevette anche<br />

una solida formazione compositiva sotto la guida di insegnanti come Walter<br />

Piston, Edward Burlingame-Hill e A. Tillman Merrit. Si diplomò nel<br />

1939, ma già prima di lasciare Harvard ebbe occasione di debuttare sia<br />

come direttore d’orchestra che come compositore, i due aspetti principali<br />

della sua futura vita musicale. Il debutto non ufficiale sul podio avvenne<br />

infatti con la direzione delle proprie musiche di scena per la pièce The<br />

Birds, a cui fece subito seguito un’altra esperienza direttoriale, questa volta<br />

di maggior rilievo: l’opera radiofonica The Cradle Will Rock (1937) di<br />

Marc Blitzestein, compositore statunitense che guardava dichiaratamente<br />

all’Europa (aveva studiato con Nadia Boulanger e Arnold Schönberg).<br />

Uscito da Harvard, Bernstein proseguì i suoi studi al celebre Curtis<br />

Institute of Music di Philadelphia, dove si perfezionò in pianoforte con<br />

Isabella Vengerova e in direzione con Fritz Reiner, approfondendo anche<br />

le tecniche di orchestrazione con Randall Thompson. Appassionatosi alla<br />

direzione, nel 1940 cominciò a frequentare gli appena istituiti corsi estivi<br />

della Boston Symphony Orchestra al Berkshire Music Center di Tanglewood,<br />

dove fu immediatamente notato dal fondatore Serge Kusevitzkij,<br />

il contrabbassista-direttore che lo vorrà come assistente a partire dal 1942<br />

e al quale, dopo la morte nel 1951, succederà nell’incarico di direttore dei<br />

corsi. La strada verso il podio ad altissimo livello è ormai spianata.<br />

Nel 1943 diventa direttore assistente alla New York Philharmonic. Il<br />

14 novembre dello stesso anno sostituisce all’ultimo momento l’indisposto<br />

Bruno Walter in un concerto alla Carnegie Hall che, trasmesso dalla radio<br />

nazionale, otterrà un enorme successo. Dal ’45 al ’48 è direttore della<br />

New York City Orchestra, nel 1947 dirige la Filarmonica di Israele di<br />

cui sarà consigliere musicale fino al ’49. Si alterna con Kusevitzkij in una<br />

torunée che lo porta a Vienna, Milano, Parigi e Londra. Intanto (1951)<br />

si sposa, con l’attrice e pianista cilena Felicia Montealegre. Gli anni ’50<br />

33


V i t a e o p e r a d i L e o n a r d B e r n s t e i<br />

sono gli anni della definitiva consacrazione a livello internazionale, nonché<br />

della celebrità popolare dovuta alle sue grandi capacità di comunicatore e<br />

divulgatore. Parallelamente all’incarico di direttore stabile della New York<br />

Philharmonic (che terrà dal 1956 al 1966, ma dalla quale sarà poi nominato<br />

“direttore a vita”) nascono infatti le famose trasmissioni televisive di<br />

“concerti per i giovani”, all’interno delle quali Bernstein alterna l’interpretazione<br />

alla spiegazione delle musiche eseguite (particolarmente fortunate<br />

le trasmissioni dedicate a Beethoven). La risonanza internazionale è<br />

testimoniata dal suo debutto alla Scala nel 1953 con Medea a fianco di<br />

Maria Callas, primo direttore americano invitato dal teatro milanese (seguiranno,<br />

nel 1955, La Bohème e La sonnambula). Più tardo il debutto al<br />

Metropolitan (1964) e all’Opera di Vienna (1966), con la cui orchestra,<br />

però, a partire dal 1969 comincia un intenso rapporto di collaborazione<br />

testimoniato dall’integrale discografica delle sinfonie beethoveniane.<br />

Grazie alla sua versatilità, le orchestre di tutto il mondo vendono in<br />

Bernstein un direttore in grado di affrontare un repertorio vastissimo;<br />

viene chiamato dall’Orchestra Sinfonica di Londra per dirigere Mahler e<br />

Stravinskij, dall’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam per Schubert,<br />

dall’Orchestra Nazionale di Francia per la musica francese (mentre<br />

Bernstein stesso sceglierà, per le proprie musiche, la Filarmonica di Israele).<br />

Non meno intensa dell’attività direttoriale è quella compositiva, che<br />

Bernestein, dopo le prove da studente, mette a fuoco negli anni ’40 con<br />

la Sonata per clarinetto e i due ironici cicli di liriche Io odio la musica<br />

(I Hate Music, 1943) e La bonne cusine (1949). Fin da queste prove è<br />

evidente la ricerca di uno stile che possa definirsi “americano”, sulla scia<br />

di autori come Ives e soprattutto Copland, delle cui Piano Variations da<br />

giovane pianista fu interprete appassionato e al quel dedicherà un’intera<br />

trasmissione televisiva, oltre che inciderne più volte le opere principali e<br />

tenerne a battesimo Connotations al Lincoln Center nel 1962 (i due resteranno<br />

amici fraterni per tutta la vita).<br />

È una posizione tutto sommato romantica, almeno dal punto di vista<br />

della ricerca di una “musica nazionale”, che però, paradossalmente, lo<br />

porterà a contatto con la nuova musica americana (il jazz e il musical),<br />

conducendo la ricerca sempre con ironia e un certo gusto per la presa in<br />

giro (come in A White House Cantata, una delle ultime opere). Questa<br />

36


V i t a e o p e r a d i L e o n a r d B e r n s t e i<br />

necessità di individuare uno stile americano la si nota anche nell’attività<br />

direttoriale, che affianca al repertorio tradizionale quasi esclusivamente<br />

autori novecenteschi americani: oltre a Copland e Ives (di cui Bernstein<br />

per primo fece conoscere la Sinfonia n° 2), Samuel Barber, Richrad Rodeny<br />

Bennet, Elliot Carter, David Diamone, Howard Hanson, Walter Piston.<br />

Ma anche il teatro, forse il campo nel quale Bernstein ha cercato di<br />

definire meglio la propria personalità di compositore, è segnato dal bisogno<br />

di fondare modelli autonomi rispetto a quelli della pur tanto amata<br />

tradizione europea. Ed ecco dunque i musical On the Town (1944), Wonderful<br />

Town (1952), e soprattutto il celeberrimo West Side Story (1957).<br />

Un genere e un’idea di teatro che influenzano anche quei titoli in cui<br />

Bernstein sembrerebbe tentare la rifondazione di un stile operistico “puro”,<br />

come Trouble in Tahiti (1952) e A Quite Place (1983). Candide (1955) è<br />

un po’ il concentrato dell’ibridismo tipico dello stile di Bernstein, fondendo<br />

insieme l’opera, l’operetta e il musical. Accanto a questo aspetto,<br />

c’è n’è un altro importante, ed è quello dell’ispirazione religiosa dei suoi<br />

lavori sinfonici e sinfonico-corali (Jeremiah, 1943, Sinfonia n° 3, 1960,<br />

Kaddish, 1963, Chichester Psalms, 1965, Mass, 1971), in cui il richiamo a<br />

temi e testi della tradizione ebraica sembra confortare quell’inquietudine<br />

che la musica di Bernstein nasconde sempre (o quasi sempre) sotto la<br />

sgargiante ed esuberante facciata del musical. Se Candide si richiama addirittura<br />

al pessimismo e alla disillusione di Voltaire, eloquente è il titolo<br />

della sua più riuscita pagina strumentale, sorta di poema sinfonico per<br />

pianoforte e orchestra: The Age of Anxiety (1949).<br />

37


Sinossi<br />

Atto I<br />

In Vestfalia, nel castello del barone Thunder-ten-Tronck, vivono i due<br />

figli del barone, Maximilian e Cunegonde, la damigella Paquette e Candide:<br />

i quattro giovani sono allievi del filosofo Pangloss, che ha insegnato<br />

loro che, qualunque cosa accada, vivono nel migliore dei mondi possibili.<br />

Da qui deriva la loro felicità. Sorpreso a baciare Cunegonde, Candide<br />

viene cacciato dal castello e arruolato a forza nell’esercito degli invasori<br />

bulgari. Così incominciano le sue incredibili avventure: sfuggito alla guerra,<br />

ritrova il suo maestro Pangloss, mendicante e sfigurato dalla sifilide;<br />

insieme sopravvivono a un naufragio e a un terremoto sulle coste del<br />

Portogallo. A Lisbona i due vengono arrestati dalla Santa Inquisizione per<br />

eresia: Pangloss è condannato a morte, mentre Candide, dopo essere stato<br />

fustigato, continua le sue peregrinazioni. A Parigi ritrova Cunegonde, che<br />

ora è l’amante di un ricco ebreo e del cardinale arcivescovo della città. Il<br />

giovane uccide i due uomini e fugge con Cunegonde e la sua confidente,<br />

la Old Lady. Giunto a Cadice, un capitano gli propone di imbarcarsi per<br />

Montevideo, dove i gesuiti venivano massacrati dai missionari protestanti.<br />

Candide accetta, felice, e parte con le due donne per il Nuovo Mondo.<br />

Atto II<br />

Al mercato degli schiavi di Buenos Aires si ritrovano Paquette e Maximilian,<br />

travestito in abiti femminili: di lui si innamora il lussurioso<br />

governatore della città, che scopre però il suo vero sesso e lo vende ai gesuiti<br />

di Montevideo. Il governatore rivolge le sue attenzioni a Cunegonde,<br />

mentre Candide deve fuggire nella giungla insieme al fedele Cacambo.<br />

Giunto all’accampamento gesuita, Candide ritrova Maximilian, divenuto<br />

Padre provinciale, e lo ferisce a morte in una lite. Continuando la sua<br />

fuga, Candide arriva alla mitica terra di Eldorado, dove tutto risplende<br />

d’oro e di pietre preziose. Dopo qualche tempo, però, sente la mancanza<br />

dell’amata e decide di riprendere il suo viaggio: raggiunge la costa del<br />

Suriname e manda Cacambo a riscattare Cunegonde, ancora prigioniera<br />

del governatore. Dopo altre disavventure tutti si ritrovano a Venezia,<br />

dove Maximilian è diventato prefetto di polizia, Paquette fa la prostituta<br />

e Cunegonde e la Old Lady lavorano alla sala da gioco del perfido Ra-<br />

38


gotski. Quando riconosce Cunegonde tra le donne che lavorano al casinò,<br />

Candide avverte una profonda delusione e si interroga sul significato della<br />

vita. Cunegonde, la Old Lady, Pangloss, Candide e Maximilian uniscono<br />

i propri beni e acquistano una piccola fattoria fuori Venezia. Cancellata<br />

ogni illusione, Candide guarda in faccia la realtà e propone a Cunegonde<br />

di sposarlo: «Non siamo puri né saggi né buoni/ Faremo quanto di meglio<br />

sappiamo/ Costruiremo la nostra casa, spaccheremo la nostra legna/<br />

E coltiveremo il nostro giardino».<br />

Synopsis<br />

Act I<br />

The play begins in Westphalia, where we meet the characters: the Baron<br />

and Baroness, Cunegonde, their beautiful virgin daughter, Maximilian-<br />

-their handsome son, Candide, their handsome bastard nephew, and<br />

Paquette, the Baroness’ buxom serving maid. Their tutor, Dr. Pangloss,<br />

preaches the philosophy that all is for the best in “The Best of All Possible<br />

Worlds.” Inspired by Pangloss’ private “lessons” to Paquette, Candide<br />

declares his love for Cunegonde. Discovered by the family, Candide, a<br />

social inferior, is expelled from Westpahlia and wanders alone, with only<br />

his optimism to cling to.<br />

Discovered at dawn asleep in a field, Candide is press-ganged into the<br />

Bulgar Army. He tries to desert, but is recaptured and is made to run the<br />

gauntlet. He is just able to walk again when the Bulgars declare war on<br />

Westphalia where everyone is massacred.<br />

Time passes. Alone in the world and starving, Candide gives the few<br />

coins he has to an old man with a tin nose, worse off than himself:<br />

syphilis has rotted away several of his fingers. Candide discovers that it<br />

is Pangloss brought back to life. He philosophizes that this is still the<br />

best of all possible worlds, however, for syphilis is a product of the New<br />

World. Both men are arrested for heresy and dragged off to Lisbon where<br />

Pangloss is sentenced by the Inquisitor and hanged. Candide escapes with<br />

a whipping. After his beating, a kind old lady rescues him and restores<br />

39


him to health. After he has recovered, the Old Lady sneaks him into<br />

Cunegonde’s apartment. Candide is thrilled to find his former lover alive,<br />

but the reunion is cut short by the arrival of her lovers: a Jew and a<br />

Cardinal. Candide inadvertently stabs both the men to death.<br />

With the French police in pursuit for the murders in Paris, Candide<br />

accepts a commission to fight for the Jesuits in South America, with a<br />

free passage for Cunegonde and the Old Lady.<br />

Act II<br />

So they take ship for the New World, but the vessel is attacked by<br />

pirates and the women are carried off for another round of ravishment.<br />

When Candide arrives in the New World, he finds both Paquette and<br />

Maximilian alive and sold into slavery. Candide brings them up-todate<br />

on what has happened and swears that he will rescue Cunegonde<br />

once more and marry her. Maximilian, however, is still furious at the<br />

suggestion that his sister should marry Candide. As luck would have it,<br />

Candide accidentally kills Maximilian.<br />

That night, Candide and Paquette escape into the jungle of South<br />

America and discover the jewel-filled city of El Dorado. After loading two<br />

sheep with gold and jewels, Candide and Paquette return to Cartagena<br />

only to learn that the pirates have taken Cunegonde to Constantinople.<br />

The Governor offers Candide a boat to pursue the pirates, which he<br />

readily accepts! Still, Candide, Paquette and the Old Lady, who has<br />

rejoined them after being rejected by the pirates, finally make their way<br />

to Constantinople where they buy Cunegonde’s freedom with the gold<br />

they have recovered. They use the last of their remaining fortune to buy<br />

the freedom of Maximilian who has somehow wound up in the same<br />

household after being miraculously brought back to life!<br />

Now, reunited but without a penny to their name, they are all unsure<br />

what to do next, so they decide to visit the Wisest Man in the World.<br />

There they find Dr. Pangloss, miraculously alive and having abandoned<br />

his old “best of all possible worlds” philosophy, spouting a new one: the<br />

work ethic. Candide, still quite committed to Pangloss, decides to follow<br />

this new creed, buy a little farm, grow a garden, and milk the cow which<br />

they have managed to acquire. Even as everyone agrees that this is, of<br />

course, a splendid decision, the cow falls dead with the pox.<br />

40


Synopsis<br />

Act I<br />

En Westphalie, au château de Thunder-ten-Tronk, vivent les deux fils<br />

du baron, Maximilien et Cunegonde, la jolie jeune servante Paquette et<br />

Candide. Les quatre sont tous élèves du philosophe Pangloss, lequel a leur<br />

appris que «ceci est le meilleur des mondes possibles». C’est pour ça qu’ils<br />

sont toujours heureux. Découvert pendant qu’il est en trein d’embrasser<br />

Cunegonde, Candide est chassé brutalement du château et enrôlé de force<br />

dans l’armée bulgare. C’est comme ça qui commencent ses encroyables<br />

adventures: échappé à la guerre, il retrouve Pangloss mendiant et défiguré<br />

par la syphilis; les deux survivent à un naufrage et à un tremblement<br />

de terre près de la côte du Portugal. A Lisbonne il sont arrêtés en tant<br />

qu’hèrètiques: après l’autodafé - torture publique et exècution au milieu<br />

de toutes les joies de la foire – Pangloss est pendu, Candide est flagellé.<br />

A Paris Candide retrouve Cunegonde, désormais la maîtresse d’un riche<br />

Juif et du Cardinal - Archevêque de Paris. Candide tue les deux hommes<br />

et s’enfuie avec Cunegonde et sa compagne, la Vieille Dame. A Cadix un<br />

capitain leur propose de s’embarquer pour Montevideo ou Candide ira se<br />

battre pour les Jésuites, et ils partent heureux.<br />

Act II<br />

Au marché des esclaves de Buenos Aires arrivent au même moment<br />

Maximilien et Paquette, tous les deux déguisés en femmes esclaves. Le<br />

gouverneur de la ville tombe amoureux de Maximilien; quand il découvre<br />

son erreur, il déclare sa flamme à Cunegonde. Candide doit s’enfuir dans<br />

la jungle avec son fidèle Cacambo. En fin de compte, ils tombent sur<br />

le campement jésuite, ou Candide retrouve Maximilien dévenu Père<br />

Superieur, le poignarde par inadvertence et le tue, puis s’enfuit à nouveau<br />

dans la jungle avec Cacambo. Les deux arrivent au mythique Eldorado,<br />

mais Candide n’est pas heureux sans Cunegonde et veut partir. Il arrive<br />

à la côte du Surinam et envoie Cacambo à racheter Cunegonde qui est<br />

toujours chèz le gouverneur. Après quelques autres adventures, tout le<br />

monde se rencontre à Venise, ou Maximilien est dévenu Préfet de police,<br />

Paquette est la prostituée regnante, Cunegonde et la Vieille Dame sont<br />

41


42<br />

employées à entraîner les joueurs à jouer. Candide s’interroge sur le sens<br />

de la vie. Cunegonde, la Vieille Dame, Pangloss, Candide et Maximilien<br />

ont juste assez d’argent pour s’acheter une petite farme au dehors de<br />

Venise. Désillusionné, Candide demande à Cunegonde de l’épouser:<br />

«Nous ne sommes ni purs ni sages ni bons / nous ferons du mieux que<br />

nous savons / Nous construirons notre maison et couperons notre bois /<br />

et nous cultiverons notre jardin»


I l l i b r e t t o<br />

Candide<br />

Opera comica in due atti dal racconto filosofico di Voltaire<br />

Adattamento del soggetto di Hugh Wheeler<br />

<strong>Libretto</strong> di Richard Wilbur<br />

Testi delle canzoni di John La Touche, Dorothy Parker,<br />

Lillian Hellman, Leonard Bernstein,<br />

Stephen Sondheim, John Wells<br />

Testo italiano a cura di Giorgio Gallione<br />

Musica di Leonard Bernstein<br />

Personaggi<br />

Candide<br />

Cunegonde<br />

Pangloss / Martin<br />

La vecchia signora<br />

Maximilian / Capitano<br />

Governatore / Vanderdendur / Ragotzky<br />

Voltaire<br />

Barone / Anabattista / Grande Inquisitore / Cacambo<br />

Tenore<br />

Soprano<br />

Baritono<br />

Mezzosoprano<br />

Baritono<br />

Tenore<br />

Attore<br />

Attore<br />

43


A t t o p r i m o<br />

OVERTURE<br />

ATTO PRIMO<br />

(All’alzarsi del sipario è in scena il Coro, in<br />

costumi di Signore, Signori, Servitori e Contadini<br />

di Westfalia. Ad esso si mescolano<br />

i nostri protagonisti, Candide, Cunegonde,<br />

Maximilian e Paquette, come pure il Barone<br />

e la Baronessa. In mezzo a tutti sta<br />

Voltaire. Mentre gli «a parte» degli altri<br />

personaggi sono del tutto occasionali, Voltaire<br />

parla sempre rivolgendosi direttamente<br />

al pubblico.)<br />

1. WESTPHALIA CHORALE<br />

CORO<br />

Fa Re Fa Si La Sol Fa Fa,<br />

Be welcome in Westphalia!<br />

A scene of sweet simplicity,<br />

Teutonical rusticity:<br />

All hail, Westphalia!<br />

[CORALE DI WESTFALIA<br />

Fa Re Fa Si La Sol Fa Fa,<br />

Benvenuti in Westfalia!<br />

Un panorama di dolce semplicità,<br />

Una rustichezza tutta teutonica:<br />

Salute, Westfalia!]<br />

VOLTAIRE<br />

Signore e Signori, ecco a voi: «Candide,<br />

ossia l’Ottimismo„!<br />

CONTADINI<br />

Hurrah!<br />

VOLTAIRE<br />

(entra un castello in miniatura su ruote)<br />

La nostra storia si apre nel castello<br />

dei Thunder-ten-Tronck, considerato<br />

la più imponente dimora di Westfalia<br />

per il fatto di avere non soltanto una<br />

porta, ma anche delle finestre. Qui<br />

vivevano quattro ragazzi felici. Il più<br />

felice di tutti era un baldo giovane<br />

tedesco il cui volto era come un<br />

libro aperto. II candore del suo animo<br />

brillava attraverso quello dei suoi occhi.<br />

44


A t t o p r i m o<br />

E penso fosse per questo che era<br />

chiamato Candide.<br />

Sebbene fosse solo un cugino bastardo,<br />

gli era graziosamente concesso di<br />

indossare i migliori vestiti di seconda<br />

mano, e di far volare<br />

il terzo miglior falco del barone.<br />

BARONE<br />

(fa cenno a Candide di andarsene,<br />

senza rivolgergli lo sguardo)<br />

2. LIFE IS HAPPINESS INDEED<br />

CANDIDE<br />

Life is happiness indeed:<br />

Mares to ride and books to read.<br />

Though of noble birth l’m not,<br />

l’m delighted with my lot.<br />

Though l’ve no distinctive features<br />

And l’ve no official mother,<br />

I love all my fellow creatures<br />

And the creatures love each other!<br />

[LA VITA È UNA VERA PACCHIA<br />

La vita è veramente una pacchia:<br />

cavalchi puledre e leggi libri.<br />

Non sono nato nobile, tuttavia<br />

Sono contento del mio stato.<br />

Non ho tratti distintivi<br />

E ufficialmente non ho madre.<br />

Amo le mie creature,<br />

E le mie creature si amano tra loro!]<br />

CANDIDE<br />

(finge di lanciare un falcone da caccia)<br />

BARONESSA<br />

Che piccolo bastardino intelligente.<br />

VOLTAIRE<br />

La Baronessa madre: centoquaranta<br />

chili di stazza fanno di lei una...<br />

persona di un certo peso<br />

BARONESSA<br />

(al pubblico) Mio marito, Barone<br />

Thunder-ten-Tronck, capo del più<br />

grande e antico tra i nobili casati di<br />

Westfalia, con settantadue quarti di<br />

nobiltà nel blasone.<br />

45


A t t o p r i m o<br />

(Quando Voltaire presenta Maximilian<br />

e Cunegonde, i due fanno un passo in<br />

avanti. Paquette accudisce la Baronessa)<br />

VOLTAIRE<br />

Subito dopo, la più felice dei quattro<br />

era Paquette, una domestica che<br />

godeva dell’onore di spogliare la<br />

Baronessa e, quando gli altri servitori<br />

erano impegnati, anche il Barone. I suoi<br />

modi compiacenti l’avevano resa molto<br />

popolare.<br />

Se mai fosse sopraggiunta una nube<br />

sulla felicità del figlio del Barone,<br />

Maximilian, e della figlia del Barone,<br />

Cunegonde, sarebbe stata solo la<br />

difficoltà di stabilire quale dei due fosse<br />

il più nobile o il più amabile.<br />

MAXIMILIAN<br />

Life is absolute perfection,<br />

As is true of my complexion.<br />

Every time I look and see me,<br />

l’m reminded life is dreamy.<br />

Although I do get tired<br />

Being endlessly admired,<br />

People will go on about me -<br />

How coud they go on without me?<br />

(lf the talk at times is vicious,<br />

That’s the price you pay when you’re<br />

delicious.)<br />

Life is pleasant, life is simple -<br />

Oh my God, is that a pimple?<br />

No, it’s just the odd reflection<br />

Life and I are stili perfection!<br />

I am everything I need!<br />

Life is happiness indeed!<br />

CUNEGONDE<br />

Life is happiness indeed:<br />

I have everything I need.<br />

[La vita è una totale perfezione,<br />

Come si avvince dal mio aspetto.<br />

Tutte le volte che mi guardo,<br />

Mi ricordo che la vita è un sogno.<br />

Anche se mi sono stancato<br />

Di essere infinitamente ammirato,<br />

La gente continuerà a starmi intorno.<br />

Come fanno ad andare avanti senza di me?<br />

(Se mi tiro dietro qualche malignità,<br />

questo è il prezzo da pagare quando si è<br />

tipi squisiti).<br />

La vita è una goduria, la vita è semplice.<br />

Oh mio Dio, è un brufoletto questo qui?<br />

Ma no, è solo un riflesso.<br />

La mia vita è ancora perfetta!<br />

Io mi basto da solo!<br />

La vita è veramente una pacchia!<br />

La vita è veramente una pacchia:<br />

ho tutto quello che mi serve.<br />

46


A t t o p r i m o<br />

I am rich and unattached<br />

And my beauty is unmatched.<br />

With the rose my only rival,<br />

I admit to some frustration;<br />

What a pity its survival<br />

Is of limited duration!<br />

CANDIDE<br />

Life is happiness indeed:<br />

Horses to ride and books to read.<br />

Though of noble birth we’re not,<br />

We’re delighted with our lot.<br />

PAQUETTE<br />

Life is happiness indeed:<br />

Though of noble birth we’re not,<br />

We’re delighted with our lot.<br />

CUNEGONDE<br />

Horses to ride and books to read.<br />

CUNEGONDE, PAQUETTE,<br />

CANDIDE<br />

We’re innocent and unambitious,<br />

That’s why life is so delicious!<br />

We have everything we need.<br />

Life here is happiness indeed!<br />

MAXIMILIAN<br />

Life is absolute perfection, etc.<br />

(If the talk at times is vicious,<br />

That’s the price you pay when you’re<br />

delicious.)<br />

Though it is a heavy duty<br />

To protect my awesome beauty,<br />

I have almost no objection -<br />

Life and I are still perfection!<br />

I am everything I need.<br />

Life is perfection indeed!<br />

Sono libera e indipendente<br />

E la mia bellezza è senza pari.<br />

La mia unica rivale è la rosa,<br />

Che, lo ammetto, mi manda in crisi.<br />

È un vero peccato che il suo primato<br />

Duri così poco!<br />

La vita è veramente una pacchia:<br />

cavalchi puledre e leggi libri.<br />

Non sono nato nobile, tuttavia<br />

Sono contento del mio stato.<br />

La vita è veramente una pacchia:<br />

Non sono nata nobile, tuttavia<br />

Sono contenta del mio stato.<br />

Cavalchi puledri e leggi libri.<br />

Siamo innocenti e senza ambizione,<br />

Il fatto è che la vita è talmente una delizia!<br />

Abbiamo tutto quello che ci serve.<br />

La vita è veramente una pacchia!<br />

La vita è una totale perfezione, ecc.<br />

(Se mi tiro dietro qualche malignità,<br />

questo è il prezzo da pagare quando si è<br />

tipi squisiti).<br />

Anche se è una faticaccia<br />

Custodire la mia bellezza,<br />

Non ho nulla da obiettare:<br />

La mia vita è sempre una perfezione!<br />

Io mi basto da solo.<br />

La vita è davvero una pacchia!]<br />

47


A t t o p r i m o<br />

VOLTAIRE<br />

Per Candide, tutta la felicità consisteva<br />

nel vedere la signorina Cunegonde ogni<br />

giorno, e nel parlarle. E la signorina<br />

Cunegonde era felice di ricambiarne<br />

la passione. Ma, se erano felici, lo<br />

erano solo perché pensavano di essere<br />

felici. E chi mai glielo faceva credere?<br />

Chi poteva essere questo individuo<br />

straordinario? Ma ovvio... il loro<br />

tutore, l’oracolo della casa, maestro<br />

di metafisico-teologicocosmonoloscempiologia...<br />

CANDIDE, CUNEGONDE,<br />

MAXIMILIAN, PAQUETTE<br />

Dottor Pangloss!<br />

PANGLOSS<br />

Ed ora, filosofia!<br />

3. THE BEST OF ALL POSSIBLE<br />

WORLDS<br />

PANGLOSS<br />

Let us review<br />

Lesson eleven:<br />

ALLIEVI<br />

Paragraph two,<br />

Axiom seven.<br />

PANGLOSS<br />

Once one dismisses<br />

The rest of ali possible worlds,<br />

One finds that this is<br />

The best of all possible worlds.<br />

ALLIEVI<br />

Once one dismisses<br />

The rest of ali possible worlds,<br />

[IL MIGLIORE DEI MONDI<br />

POSSIBILI<br />

Ripassiamo, dunque,<br />

L’undicesima lezione.<br />

Paragrafo due,<br />

Settimo assioma.<br />

Se si scartano<br />

Tutti gli altri mondi possibili,<br />

Se ne deduce che questo<br />

È il migliore dei mondi possibili.<br />

Se si scartano<br />

Tutti gli altri mondi possibili,<br />

48


A t t o p r i m o<br />

One finds that this is<br />

The best of ali possible worlds.<br />

PANGLOSS<br />

Pray, classify<br />

Pigeons and camels.<br />

MAXIMILIAN<br />

Pigeons can fly.<br />

PAQUETTE<br />

Camels are mammals.<br />

PANGLOSS<br />

There is a reason<br />

For everything under the sun.<br />

CANDIDE<br />

There is a season<br />

For everything under the sun.<br />

MAXIMILIAN<br />

Objection!<br />

What about snakes?<br />

PANGLOSS<br />

Snakes.<br />

‘Twas Snake that tempted Mother Eve.<br />

Because of Snake we now believe<br />

That though depraved<br />

We can be saved<br />

From hellfire and damnation.<br />

ALLIEVI<br />

Because of Snakes temptation.<br />

PANGLOSS<br />

If Snake had not seduced our lot,<br />

And primed us for salvation,<br />

Jehovah could not pardon all<br />

The sins that we call cardinal,<br />

Involving bed and bottle.<br />

Se ne deduce che questo<br />

È il migliore dei mondi possibili.<br />

Classificare, prego,<br />

piccioni e cammelli.<br />

I piccioni sono volatili.<br />

I cammelli sono mammiferi.<br />

Per ogni cosa sotto il sole,<br />

c’è una ragione.<br />

Per ogni cosa sotto il sole,<br />

c’è una ragione.<br />

Obiezione!<br />

Come la mettiamo coi serpenti?<br />

Serpenti.<br />

Fu il serpente a tentare Eva, nostra Madre.<br />

E grazie al serpente ora noi sappiamo che,<br />

Sebbene corrotti,<br />

Possiamo essere salvati<br />

Da inferno e dannazione.<br />

Grazie al Serpente tentatore.<br />

Se il Serpente non ci avesse tentato,<br />

E spinto verso la salvazione,<br />

Dio non potrebbe perdonare<br />

Tutti quei peccati<br />

Che chiamiamo cardinali.<br />

49


A t t o p r i m o<br />

TUTTI<br />

Now on to Aristotle.<br />

PANGLOSS<br />

Mankind is one.<br />

All men are brothers.<br />

ALLIEVI<br />

As you’d have done,<br />

Do unto others.<br />

PANGLOSS<br />

It’s understood in<br />

This best of all possible worlds:<br />

MAXIMILIAN<br />

All’s for the good in<br />

This best of ali possible worlds.<br />

CANDIDE<br />

Objection!<br />

What about war?<br />

PANGLOSS<br />

War.<br />

Though war may seem a bloody curse<br />

It is a blessing in reverse.<br />

When cannon roar<br />

Both rich and poor<br />

By danger are united.<br />

MAXIMILIAN<br />

‘Til every wrong is righted.<br />

PANGLOSS<br />

Philosophers make evident<br />

The point that I have cited:<br />

‘Tis war makes equal, as it were,<br />

The noble and the commoner;<br />

Thus war improves relations.<br />

Ora passiamo ad Aristotele.<br />

Il genere umano è uno.<br />

Tutti gli uomini sono fratelli.<br />

Fate agli altri<br />

Ciò che vorreste fosse fatto a voi.<br />

Questo è sottinteso<br />

Nel migliore dei mondi possibili.<br />

Tutto va per il meglio<br />

Nel migliore dei mondi possibili.<br />

Obiezione!<br />

Come la mettiamo con la guerra?<br />

Guerra. La guerra può sembrare<br />

una sanguinosa sventura,<br />

Ma al contrario è una benedizione.<br />

Quando il cannone romba<br />

Il ricco e il povero<br />

Sono uniti nel pericolo.<br />

Ogni cosa sbagliata tende al giusto.<br />

I filosofi hanno evidenziato<br />

Il punto che ho citato:<br />

La guerra rende uguali<br />

Il nobile e l’uomo comune.<br />

Perciò la guerra migliora le relazioni.<br />

50


A t t o p r i m o<br />

TUTTI<br />

Now on to conjugations.<br />

E ora passiamo alle coniugazioni.]<br />

PANGLOSS<br />

Amo, amas, amat, amamus.<br />

PUPILS<br />

Amo, amas, amat, amamus.<br />

PANGLOSS<br />

Proving that this is<br />

The best of ali possible worlds.<br />

ALLIEVI<br />

With love and kisses,<br />

The best of all possible worlds.<br />

[E così è dimostrato<br />

Che questo è il migliore dei mondi possibili.<br />

Con baci e con amore,<br />

Il migliore dei mondi possibili.]<br />

TUTTI<br />

Quod erat demonstrandum!<br />

Q. E. D.<br />

Amo, amas, amat, amamus.<br />

Quod erat demonstrandum<br />

In this best of all<br />

Possible, possible, possible worlds!<br />

Quod erat demonstrandum!<br />

Q! E! D!<br />

VOLTAIRE<br />

Bene. In conclusione perciò... Ogni<br />

disgrazia, non è che un armonia mal<br />

compresa. Ogni singolo male accade<br />

per un bene universale.<br />

3a UNIVERSAL GOOD<br />

CUNEGONDE, PAQUETTE,<br />

CANDIDE, MAXIMILIAN<br />

We have learned, and understood,<br />

Everything that is, is good;<br />

Everything that is, is planned,<br />

Is wisely planned, is right<br />

and good.<br />

[IL BENE UNIVERSALE<br />

Abbiamo imparato, abbiamo capito,<br />

Ogni cosa che è, è buona;<br />

Ogni cosa che è, è programmata,<br />

E’ saggiamente programmata, è buona e<br />

giusta.]<br />

51


A t t o p r i m o<br />

PANGLOSS<br />

(allontana Candide, Cunegonde e<br />

Maximilian)<br />

Classe in libertà. E’ l’ora della lezione<br />

privata, per la signorina Paquette.<br />

Fuori, fuori. (a Paquette) Niente pulci?<br />

PAQUETTE<br />

Oh, no signore. Ho consumato la<br />

spazzola, a furia di strofinare.<br />

(Pangloss e Paquette escono rapidamente)<br />

CUNEGONDE<br />

Guarda Candide, il Dottor Pangloss<br />

sta impartendo una lezione di fisica<br />

sperimentale a Paquette, la cameriera<br />

di mia madre.<br />

CANDIDE<br />

Lo vedo, da causa...<br />

CUNEGONDE<br />

Segue effetto, oh! Voglio essere<br />

erudita, Candide... (lei smette di<br />

guardare e si gira verso di lui) Mettete<br />

la vostra mano contro la mia. (lui lo<br />

fa. Lei sospira) E ora le vostre labbra<br />

contro le mie. (lui lo fa. Entrambi<br />

sospirano)<br />

CANDIDE<br />

Ah, se potessimo unirci insieme! Nel<br />

santo matrimonio, Cunegonde!<br />

CUNEGONDE<br />

Mio Candide...<br />

(Il Coro, rimasto nascosto<br />

per guardare, esce in punta di piedi)<br />

52


A t t o p r i m o<br />

4. OH HAPPY WE<br />

CANDIDE<br />

Soon, when we feel we can afford it,<br />

We’ll build a modest little farm.<br />

CUNEGONDE<br />

We’ll buy a yacht and live aboard it,<br />

Rolling in luxury and stylish charm.<br />

CANDIDE<br />

Cows and chickens.<br />

CUNEGONDE<br />

Social whirls.<br />

CANDIDE<br />

Peas and cabbage.<br />

CUNEGONDE<br />

Ropes of pearls.<br />

CANDIDE<br />

Soon there’ll be little ones beside us;<br />

We’ll have a sweet Westphalian home.<br />

CUNEGONDE<br />

Somehow we’ll grow as rich as Midas;<br />

We’ll live in Paris when we’re not in Rome.<br />

CANDIDE<br />

Smiling babies.<br />

CUNEGONDE<br />

Marble halls.<br />

CANDIDE<br />

Sunday picnics.<br />

CUNEGONDE<br />

Costume balls.<br />

Oh, won’t my robes of silk and satin<br />

Be chic! l’ll have all that I desire.<br />

[BEATI NOI<br />

Tra poco, quando ce lo potremo permettere,<br />

Ci costruiremo un piccola, modesta fattoria.<br />

Ci compreremo uno yacht e vivremo a bordo,<br />

ondeggiando tra il piacere e una vita di lusso.<br />

Mucche e polli.<br />

Vita mondana.<br />

Cavoli e piselli.<br />

Fili di perle.<br />

Presto ci gireranno intorno dei pargoletti.<br />

Avremo una dolce dimora in Westfalia.<br />

Diventeremo ricchi come Mida.<br />

Vivremo tra Roma e Parigi.<br />

Bambini sorridenti.<br />

Saloni marmorei.<br />

Pic-nic domenicali.<br />

Balli mascherati.<br />

Oh, avrò abiti da sera di seta e di raso,<br />

molto chic! Avrò tutto quello che vorrò!<br />

53


A t t o p r i m o<br />

CANDIDE<br />

Pangloss will tutor us in Latin<br />

And Greek, while we sit before the fire.<br />

CUNEGONDE<br />

Glowing rubies.<br />

CANDIDE<br />

Glowing logs.<br />

CUNEGONDE<br />

Faithful servants.<br />

CANDIDE<br />

Faithful dogs.<br />

CUNEGONDE<br />

We’I1 round the world enjoying high<br />

life,<br />

All bubbly pink champagne and gold.<br />

CANDIDE<br />

We’ll lead a rustic and a shy life,<br />

Feeding the pigs and sweetly growing<br />

old.<br />

CUNEGONDE<br />

Breast of peacock.<br />

CANDIDE<br />

Apple pie.<br />

CUNEGONDE<br />

I love marriage.<br />

CANDIDE<br />

So do I.<br />

CUNEGONDE, CANDIDE<br />

Oh, happy pair!<br />

Oh, happy we!<br />

It’s very rare<br />

How we agree.<br />

Pangloss ci insegnerà il Latino<br />

E il Greco, seduti davanti al fuoco.<br />

Infuocati rubini.<br />

Ceppi infuocati.<br />

Fedeli domestici.<br />

Cani fedeli.<br />

Gireremo il mondo facendo la bella vita,<br />

sarà tutto un frizzare di bollicine di<br />

champagne, dorato e rosé!<br />

Condurremo una vita rustica e riservata,<br />

allevando maiali e invecchiando<br />

teneramente.<br />

Petti di pavone…<br />

Torte di mele.<br />

Amo il matrimonio.<br />

Pure io.<br />

Oh, che bella coppia!<br />

Oh, beati noi!<br />

È una cosa rara<br />

Andar d’accordo come noi.]<br />

54


A t t o p r i m o<br />

(Incominciano il loro esperimento.<br />

Entra maximilian, accompagnato da alcuni<br />

Altri)<br />

MAXIMILIAN<br />

Salve. Come va? (osserva la posizione<br />

dei due) Che cosa stai facendo a mia<br />

sorella?<br />

BARONESSA<br />

(entra col Barone)<br />

Candide? Oh! (finge di svenire)<br />

BARONE<br />

Candide? Oh! (finge di svenire)<br />

BARONESSA<br />

Ma non ha neanche un quarto di<br />

nobiltà!<br />

CANDIDE<br />

(entusiasta) E’ un esperimento, Signore,<br />

fisica sperimentale.<br />

CUNEGONDE<br />

Uno degli esperimenti del Dottor<br />

Pangloss.<br />

CANDIDE<br />

Abbiamo molta disposizione per le<br />

scienze.<br />

BARONE<br />

Pangloss? Signore, siete voi responsabile<br />

di questo?<br />

PANGLOSS<br />

(entra con Paquette, entrambi finendo di<br />

rivestirsi)<br />

Responsabile? E come potrei essere<br />

io responsabile in un mondo in cui<br />

ogni cosa è così manifestamente<br />

programmata (guarda in basso per<br />

55


A t t o p r i m o<br />

abbottonarsi i pantaloni) da una Potenza<br />

Superiore?<br />

CUNEGONDE<br />

Ma io lo amo, papà.<br />

CANDIDE<br />

Vogliamo sposarci.<br />

BARONE<br />

Sposarvi? Mia figlia?<br />

BARONESSA<br />

Sposata? Con uno che non ha<br />

nemmeno un quarto di nobiltà?<br />

BARONE, BARONESSA,<br />

MAXIMILIAN<br />

Fuori!<br />

(Cacciano via Candide e il Barone gli<br />

sferra un calcio)<br />

VOLTAIRE<br />

(torna di corsa indietro)<br />

E così il Barone cacciò via Candide, a<br />

calci nel sedere’. E tutto fu desolazione<br />

nel più bello dei mondi possibili.<br />

5. IT MUST BE SO<br />

CANDIDE<br />

My world is dust now,<br />

And all I loved is dead.<br />

Oh, let me trust now<br />

In what my master said:<br />

“There is a sweetness in every woe.”<br />

It must be so. It must be so.<br />

The dawn wili find me<br />

Alone in some strange land.<br />

But men are kindly;<br />

They’ll give a helping hand.<br />

So said my master, and he must know.<br />

[SARA COSÌ<br />

Il mio mondo è andato in cenere,<br />

E tutto ciò che ho amato è morto.<br />

Oh, ma lasciatemi confidare<br />

In quello che disse il mio maestro:<br />

“C’è dolcezza in ogni dolore.”<br />

Sarà così. Sarà così.<br />

L’alba mi coglierà<br />

Da solo in qualche terra straniera.<br />

Ma gli uomini sono gentili.<br />

Ti daranno una mano.<br />

Così disse il mio maestro, che è un<br />

56


A t t o p r i m o<br />

It must be so. It must be so.<br />

(Candide si stende a terra e si addormenta)<br />

saggio.<br />

Sarà così. Sarà così.]<br />

VOLTAIRE<br />

Cacciato dal paradiso terrestre,<br />

affamato, Candide camminò per un<br />

pezzo senza sapere dove lo portavano<br />

i piedi. Dormì in mezzo ai campi e il<br />

mattino dopo si svegliò in un villaggio<br />

della Westfalia graziosamente chiamato<br />

WaldberghoffTrarbh-Dickdorff.<br />

(due Ufficiali dell’esercito entrano e<br />

scorgono Candide)<br />

PRIMO UFFICIALE<br />

Guarda guarda<br />

SECONDO UFFICIALE<br />

Guarda guarda<br />

VOLTAIRE<br />

Un bel pezzo di giovanotto, e anche<br />

dell’altezza giusta.<br />

SECONDO UFFICIALE<br />

Buongiorno a voi, Signore (sveglia<br />

Candide).<br />

PRIMO UFFICIALE<br />

Il mio amico ed io ci riterremmo<br />

onorati se voleste unirvi a noi per una<br />

cena all’osteria.<br />

CANDIDE<br />

Troppo gentili, Signori, ma non ho il<br />

becco di un quattrino.<br />

VOLTAIRE<br />

Ecco, prendi questo scellino.<br />

CANDIDE<br />

(lo accetta) Pangloss aveva ragione...<br />

Grazie, Signore!<br />

57


A t t o p r i m o<br />

VOLTAIRE, PRIMO UFFICIALE,<br />

SECONDO UFFICIALE<br />

(mimando un brindisi)<br />

Al nostro primo amore!<br />

CANDIDE.<br />

A Cunegonde!<br />

PRIMO UFFICIALE<br />

Cune… che?<br />

SECONDO UFFICIALE<br />

Cune… co?<br />

VOLTAIRE<br />

Cune... chi? Sto parlando del Re dei<br />

Bulgari, ragazzo.<br />

CANDIDE<br />

Senz’altro. Al Re dei Bulgari.<br />

(Tutti mimano un brindisi)<br />

VOLTAIRE<br />

Bene. Abile e arruolato. Ecco a voi la<br />

forza...<br />

PRIMO UFFICIALE<br />

... Il sostegno...<br />

SECONDO UFFICIALE<br />

... Il puntello...<br />

VOLTAIRE<br />

... L’eroe dei Bulgari<br />

PRIMO UFFICIALE<br />

Fianco sinist! Avanti marsc! Sinist, dest,<br />

sinist, dest...<br />

VOLTAIRE<br />

Gli insegnarono ad usare la baionetta<br />

(fanno marciare Candide fino sul fondo)<br />

58


A t t o p r i m o<br />

PRIMO UFFICIALE<br />

Petto in fuori, recluta, in guardia, in<br />

guardia, colpisci recluta!<br />

SECONDO UFFICIALE<br />

In guardia, colpisci recluta!<br />

VOLTAIRE<br />

Messaggio: il Re dei Bulgari ha<br />

dichiarato guerra al Re degli Abari. (Re<br />

degli Abari in bicicletta) E il campo di<br />

battaglia prescelto è la Westfalia.<br />

VOLTAIRE<br />

(Sull’ingresso di un Coro di Westfaliani)<br />

Non ci può essere nulla di più amabile,<br />

di più elegante, di più brillante o di<br />

meglio disciplinato che due eserciti<br />

quando si danno battaglia.<br />

VOLTAIRE<br />

Dapprima i cannoni eliminano seimila<br />

uomini per parte.<br />

SECONDO UFFICIALE<br />

Poi, la fucileria ripulisce questo migliore<br />

dei mondi possibili da nove o diecimila<br />

straccioni.<br />

VOLTAIRE<br />

Fu un glorioso macello<br />

PRIMO UFFICIALE<br />

Un’eroica strage.<br />

VOLTAIRE<br />

Ben presto l’esercito bulgaro fu<br />

in grado di liberare il Castello di<br />

Thunder-tenTronck.<br />

CORO<br />

Fa Re Fa Si La Sol Fa Fa,<br />

Sieg, Heil to our Westphalia!<br />

[Fa Re Fa Si La Sol Fa Fa,<br />

Vittoriosa è la nostra Westfalia!<br />

59


A t t o p r i m o<br />

What power’s ours to command!<br />

The mightiest in this mighty land!<br />

Sieg, Heil, Westphalia!<br />

Quale forza ci muove!<br />

La più potente in questa potente terra!<br />

Vittoriosa è la nostra Westfalia!]<br />

(La battaglia interrompe il Coro. Alla fine,<br />

il palcoscenico è ricoperto di cadaveri.<br />

Alcuni Uomini, tra cui Candide, appaiono<br />

intenti a cercare qualcuno tra di essi. I<br />

corpi vengono rimossi mentre Voltaire<br />

parla.)<br />

VOLTAIRE<br />

Quando Candide arrivò al castello, lo<br />

trovò già distrutto dai Bulgari, come le<br />

leggi della guerra prescrivono. I vecchi,<br />

massacrati dalle pallottole, guardavano<br />

le donne morire, con le gole tagliate e<br />

i figli sul petto insanguinato.<br />

CANDIDE<br />

(chiamando e cercando) Cunegonde!<br />

VOLTAIRE<br />

Giovani donne stuprate da numerosi<br />

eroi di guerra esalavano l’ultimo<br />

respiro.<br />

CANDIDE<br />

Cunegonde!<br />

VOLTAIRE<br />

Altre, orrendamente mutilate,<br />

imploravano il colpo di grazia.<br />

CANDIDE<br />

Cunegonde!<br />

(Lui trova il corpo di Lei senza vita.<br />

Rimasto solo in mezzo alla scena, si getta<br />

su di Lei tenendola fra le braccia mentre<br />

canta.)<br />

60


A t t o p r i m o<br />

6. CANDIDE’S LAMENT<br />

CANDIDE<br />

Cunegonde!<br />

Cunegonde, is it true?<br />

Is it you so still and cold, love?<br />

Could our young joys, just begun,<br />

Not outlast the dying sun?<br />

When such brightness dies so soon<br />

Can the heart find strength to bear it?<br />

Shall I ever be consoled love? No, I<br />

swear it<br />

By the light of this lovers’ moon.<br />

Though I must see tomorrow’s dawn,<br />

My heart is gone where you are gone.<br />

Shall I ever be consoled, love? No, I<br />

swear it<br />

By the light of this lover’s moon.<br />

Good-bye, my love, my love, good-bye.<br />

Cunegonde!<br />

(Due soldati entrano e portano via il<br />

corpo. Candide è solo in scena.)<br />

[LAMENTO DI CANDIDE<br />

Cunegonde!<br />

Cunegonde, possibile?<br />

Così immobile e fredda, sei tu?<br />

Le nostre gioie giovanili, appena iniziate,<br />

non resistono al tramonto?<br />

Quando un tale splendore muore così presto<br />

Può il cuore trovare la forza di<br />

sopportarlo?<br />

Potrò mai consolarmi, amore? No, lo giuro<br />

Sulla luce di questa luna da amanti.<br />

Anche se domani vedrò l’alba,<br />

il mio cuore se ne è andato con te.<br />

Potrò mai consolarmi, amore? No, lo giuro<br />

Sulla luce di questa luna da amanti.<br />

Addio, amore mio,<br />

amore mio, addio.<br />

Cunegonde!]<br />

VOLTAIRE<br />

Candide decise di andare a riflettere<br />

altrove su cause ed effetti, e dopo<br />

alcuni mesi quando le provviste si<br />

esaurirono...<br />

CANDIDE<br />

Fate la carità!<br />

VOLTAIRE<br />

... Incontrò un gentile anabattista...<br />

CANDIDE<br />

Anabattista?<br />

VOLTAIRE (lo indica)<br />

Si, lui<br />

61


A t t o p r i m o<br />

ANABATTISTA<br />

Dicesi anabattista un appartenente<br />

alla setta del secolo sedicesimo, in<br />

Germania, che sosteneva doversi<br />

rinnovare il battesimo nell’età della<br />

discrezione.<br />

VOLTAIRE<br />

... Che fu colpito dalla sorte crudele<br />

toccata a un suo simile.<br />

ANABATTISTA<br />

Mosso a pietà, se lo portò a casa, lo<br />

ripulì, gli diede da mangiare e da bere<br />

e gli fece dono di due fiorini.<br />

CANDIDE<br />

Grazie signore.<br />

ANABATTISTA<br />

E’ il minimo che possa fare per un<br />

mio fratello bipede, implume e fornito<br />

d’anima.<br />

PANGLOSS<br />

(entra vestito da mendicante e con un<br />

naso di stagno) La carità! Fate la carità!<br />

CANDIDE<br />

(gli porge i due fiorini)<br />

Poveraccio! Tieni.<br />

PANGLOSS<br />

Candide!<br />

CANDIDE<br />

(osservando il naso di Pangloss) Urca!<br />

PANGLOSS<br />

Come, non riconosci il tuo caro<br />

vecchio Pangloss?<br />

62


A t t o p r i m o<br />

CANDIDE<br />

Il mio vecchio e caro maestro<br />

Pangloss? Urca! Ma cosa ci fate qui?<br />

Pensavo che foste rimasto sepolto tra<br />

le rovine della più splendida di tutte le<br />

case possibili.<br />

PANGLOSS<br />

Non è rimasta pietra su pietra. Niente<br />

stalla, niente pecore, niente.oche,<br />

niente alberi.<br />

CANDIDE<br />

E Cunegonde morta.<br />

PANGLOSS<br />

Morta. Sventrata dai soldati bulgari,<br />

dopo essere stata violentata fino<br />

all’impossibile.<br />

CANDIDE<br />

E il Barone suo padre? E Maximilian?<br />

PANGLOSS<br />

Uccisi mentre cercavano di difenderla.<br />

La Baronessa Madre fatta a pezzi.<br />

CANDIDE<br />

Ma voi! Il vostro naso, le vostre dita!<br />

Ma che cosa vi è successo?<br />

PANGLOSS<br />

Ahimè, l’amore. L’Amore, il<br />

Consolatore del genere umano, il<br />

Preservatore dell’universo, l’Anima di<br />

tutti gli essere sensibili... Insomma... è<br />

stata Paquette.<br />

8. DEAR BOY<br />

PANGLOSS<br />

Dear boy, you will not hear me speak<br />

[RAGAZZO MIO<br />

Ragazzo mio, non mi sentirai mai parlare<br />

63


A t t o p r i m o<br />

With sorrow or with rancor<br />

Of what has shrivelled up my cheek<br />

And blasted it with canker;<br />

‘Twas Love, great Love, that did the<br />

deed,<br />

Through Nature’s gentle laws,<br />

And how should il effects proceed<br />

From so divine a cause?<br />

Dear boy:<br />

Sweet honey comes from bees that<br />

sting,<br />

As you are well aware;<br />

To one adept in reasoning,<br />

Whatever pains disease may bring<br />

Ar but the tangy seasoning<br />

To Love’s delicious fare.<br />

Dear boy.<br />

CORO<br />

Sweet honey comes from bees that<br />

sting.<br />

PANGLOSS<br />

Columbus and his men, they say,<br />

Conveyed the virus hither,<br />

Whereby my features rot away<br />

And vital powers wither;<br />

Yet had they not traversed the seas<br />

And come infected back,<br />

Why, think of all the luxuries<br />

That modern life would lack!<br />

Dear boy:<br />

All bitter things conduce to sweet,<br />

As this example shows;<br />

Without the little spirochete,<br />

We’d have no chocolate to eat<br />

Nor would tobacco’s fragrance greet<br />

The European nose.<br />

Dear boy.<br />

CORO<br />

All bitter things conduce to sweet.<br />

Con pena e con rancore<br />

Di ciò che ha raggrinzito la mia guancia<br />

E l’ha devastata con un tumore.<br />

È stato l’Amore, un grande Amore,<br />

che ha fatto il fattaccio,<br />

Grazie alle gentili leggi della natura.<br />

Conseguenze nocive, come possono derivare<br />

Da una causa così divina?<br />

Ragazzo mio: il dolce miele nasce<br />

Dalle api che pungono,<br />

Come tu sai bene.<br />

Per colui che ragiona,<br />

Qualunque sofferenza questo morbo<br />

apporti<br />

È solo il piccante condimento<br />

Al delizioso prezzo dell’Amore.<br />

Ragazzo mio.<br />

Il dolce miele nasce dalle api che<br />

pungono.<br />

Colombo e i suoi uomini, dicono,<br />

Portarono qui da noi la malattia<br />

Che corrompe le mie fattezze<br />

E prosciuga le mie forze vitali.<br />

Eppure loro non hanno attraversato il mare<br />

Tornando indietro infetti<br />

Senza un perché: pensa a tutti i piaceri<br />

Che la vita moderna avrebbe perduto!<br />

Ragazzo mio:<br />

Tutte le cose amare conducono alla<br />

dolcezza,<br />

come dimostra il presente esempio.<br />

Senza la piccola spirocheta,<br />

Non avremmo il cioccolato da mangiare,<br />

Nessuna fragranza di tabacco si offrirebbe<br />

Ai nasi europei.<br />

Tutte le cose amare conducono alla dolcezza.<br />

64


A t t o p r i m o<br />

PANGLOSS<br />

Each natíon guards its native land With<br />

cannon and with sentry, Inspectors<br />

look for contraband<br />

At every point of entry,<br />

Yet nothing can prevent the spread Of<br />

Love’s divine disease;<br />

It rounds the world from bed to bed<br />

As pretty as you please.<br />

Dear boy:<br />

Men worship Venus everywhere,<br />

As may be plainly seen;<br />

Her decorations which I bear<br />

Are nobler than the croix de guerre,<br />

And gained in service of our fair<br />

And universal Queen.<br />

Dear boy.<br />

CORO<br />

Men worship Venus everywhere. Dear<br />

boy!<br />

ANABATTISTA<br />

Ho pagato le cure per il povero<br />

Pangloss, l’ho assunto come mio<br />

bibliotecario e, avendo affari a Lisbona,<br />

ho preso con me sulla nave qúeste due<br />

anime filosofiche.<br />

Ogni nazione difende la propria terra<br />

Con guardie e cannoni.<br />

Ispettori controllano il contrabbando<br />

Al confine,<br />

E tuttavia non possono prevenire il diffondersi<br />

Del divino morbo dell’Amore.<br />

Questo gira il mondo<br />

Passando di letto in letto.<br />

Ragazzo mio:<br />

Ovunque gli uomini adorano Venere,<br />

Come tutti possono vedere.<br />

Le sue decorazioni, che io mi porto addosso,<br />

Sono più nobili della croce di guerra<br />

E guadagnate servendo la nostra giusta<br />

Ed universale Regina.<br />

Ragazzo mio.<br />

Ovunque gli uomini adorano Venere.<br />

Ragazzo mio.]<br />

VOLTAIRE<br />

Pangloss, che nella cura si era<br />

accontentato di perdere un occhio ed<br />

un orecchio, continuava ad esternare la<br />

sua fede nell’ottimismo.<br />

PANGLOSS<br />

(nel mezzo del discorso)<br />

Ed è logico che nulla potrebbe essere<br />

migliore di ciò che esiste.<br />

ANABATTISTA<br />

Non sono d’accordo. Gli uomini hanno<br />

una natura corrotta.<br />

65


A t t o p r i m o<br />

PANGLOSS<br />

Che intendete dire?<br />

ANABATTISTA<br />

Dio non ha creato l’uomo dotandolo<br />

di cannone o di baionetta; è l’uomo<br />

che ha fatto la baionetta e il cannone<br />

per uccidere le creature sue simili.<br />

VOLTAIRE<br />

Mentre i due andavano così filosofando,<br />

il cielo si oscurò e sulla nave si abbatté<br />

la più terribile delle tempeste.<br />

(Tutti vengono sbattuti violentemente<br />

qua e là; un Marinaio cade in mare;<br />

L’Anabattista lo raggiunge, ma il Marinaio,<br />

nell’afferrarsi alla sua mano, lo fa cadere<br />

a sua volta in acqua, mentre riesce per<br />

parte sua a risalire a bordo)<br />

CANDIDE<br />

Dottor Pangloss! E’ l’Anabattista! Sta<br />

affogando!<br />

PANGLOSS<br />

No, no. T u non interferire. Pensa solo<br />

che questo tratto di mare fu creato<br />

dall’eternità perché l’Anabattista vi<br />

potesse affogare.<br />

CANDIDE<br />

Lo vidi per un attimo dibattersi<br />

nell’acqua; poi fu inghiottito per sempre.<br />

VOLTAIRE<br />

Intanto la nave si spezzo a metà e tutti<br />

morirono... (Pangloss e Candide cadono<br />

repentinamente a terra) ... ad eccezione<br />

di Pangloss e di Candide, nuotarono<br />

fino a terra su una tavola. Ed accadde<br />

che, in quel preciso istante, un vulcano<br />

presso Lisbona soddisfò la sua naturale<br />

pulsione ed eruttò.<br />

66


A t t o p r i m o<br />

(Tutti corrono qua e là per la scena. Altri<br />

che entrano fanno lo stesso. Il piccolo<br />

castello su ruote si spacca in due ed<br />

emette fumo. Tutti cadono. La musica<br />

cessa.)<br />

PANGLOSS<br />

Tutto questo dev’essere in qualche<br />

modo a fin di bene.<br />

MARINAIO<br />

Deve esserci qualcosa da saccheggiare<br />

qui.<br />

ANABATTISTA<br />

Fratello! Fratello! Fratello!<br />

VOLTAIRE<br />

Nel frattempo Candide fu colpito da<br />

un masso e intrappolato fra le macerie.<br />

CANDIDE<br />

Aiuto!<br />

PANGLOSS<br />

(con fare filosofico)<br />

Naturalmente questo terremoto non è<br />

una novità. Ce n’è stato uno lo scorso<br />

anno anche a Lima, in Perù. Stesse<br />

cause, stessi effetti. Esiste senza dubbio<br />

un sostrato sulfureo che collega le due<br />

città...<br />

CANDIDE<br />

Aiuto!<br />

DELATORE<br />

Signore, ho davvero sentito il vostro<br />

amico affermare che ogni cosa è per il<br />

meglio in questo mondo?<br />

CANDIDE<br />

Aiuto!<br />

67


A t t o p r i m o<br />

DELATORE<br />

Forse che lui non crede nel Peccato<br />

Originale? Dico, non credete nel libero<br />

arbitrio?<br />

DELATORE<br />

E allora, eresia! Eresia su eresia!<br />

Arrestateli!<br />

VOLTAIRE<br />

Così, dopo un terremoto che aveva<br />

distrutto tre quarti della capitale, i<br />

saggi del paese decisero che il miglior<br />

modo per combattere un tale disastro<br />

era quello di<br />

dare al popolo un bell’auto-da-fè.<br />

ANABATTISTA<br />

Dicesi auto-da-fè o atto di fede<br />

l’esecuzione pubblica da parte<br />

dell’Inquisizione di uno o più eretici<br />

che con solenne cerimonia finivano sul<br />

rogo.<br />

VOLTAIRE<br />

L’università di Lisbona sentenziò quindi<br />

che lo spettacolo di alcune persone<br />

bruciate a fuoco lento in pubblico è un<br />

infallibile metodo per impedire che la<br />

terra tremi.<br />

8. AUTO-DA-FÉ<br />

CORO<br />

What a day, what a day<br />

For an auto-da-fé!<br />

What a sunny summer sky!<br />

What a day, what a day<br />

For an auto-da-fé!<br />

It’s a lovely day for drinking<br />

And for watching people fry!<br />

[AUTO-DA-FÉ<br />

Che giornata, che giornata<br />

Per un auto-da-fé!<br />

Che cielo estivo, pieno di sole!<br />

Che giornata, che giornata<br />

Per un auto-da-fé!<br />

È un giorno perfetto per brindare<br />

E guardare friggere la gente!<br />

68


A t t o p r i m o<br />

Hurry, hurry, hurry,<br />

Watch ‘em die!<br />

Hurry, hurry, hurry,<br />

Hang ‘em high!<br />

DOMATORE DI ORSI<br />

See the great Russian bear!<br />

VENDITORE DI COSMETICI<br />

Buy a comb for your hair!<br />

DONNE<br />

But the price is much too high!<br />

MEDICO<br />

Here be potions and pills<br />

For your fevers and chills!<br />

DONNE<br />

But we haven’t any money<br />

So there’s nothing we can buy!<br />

RIGATTIERE<br />

Any kind of metal<br />

Bought and sold!<br />

ALCHIMISTA<br />

Any kind of metal<br />

Turned to gold!<br />

RIGATTIERE<br />

Pots and pans,<br />

Metal cans,<br />

Bought or traded or sold!<br />

Pans and pots<br />

And what-nots!<br />

Trading new ones for old!<br />

ALCHIMISTA<br />

Pots and pans,<br />

Metal cans,<br />

I can turn them ìnto gold!<br />

Su, su, su,<br />

Guardiamoli morire!<br />

Dài, dài, dài,<br />

Appendeteli in alto!<br />

Guardate il grande Orso Russo!<br />

Comprate un pettine per i vostri capelli!<br />

Ma è troppo caro!<br />

Ecco a voi pozioni e pillole<br />

Per le vostre febbri e i vostri raffreddori!<br />

Ma non abbiamo soldi,<br />

così non c’è niente che possiamo comprare!<br />

Ogni tipo di metallo<br />

Vendo e compro!<br />

Ogni tipo di metallo<br />

Trasmuto in oro!<br />

Vasellame, pentolame,<br />

barattoli,<br />

compro, vendo, baratto!<br />

Pentolame, vasellame<br />

Chincaglieria<br />

Scambio nuovo con vecchio!<br />

Vasellame, pentolame,<br />

Barattoli,<br />

io ve li trasformo in oro!<br />

69


A t t o p r i m o<br />

Pans and pots<br />

And what-nots!<br />

For a tiny fee<br />

My alchemy<br />

Can turn them into gold!<br />

CORO<br />

Hurry, hurry, hurry,<br />

Come and buy!<br />

Hurry, hurry, hurry,<br />

Come and try!<br />

What a fair, what a fair!<br />

Things to buy everywhere,<br />

But the prices are too high!<br />

It’s not fair, it’s not fair,<br />

Things to buy everywhere;<br />

But we haven’t any money<br />

So there’s nothing we can buy!<br />

Pentolame, barattoli,<br />

Chincaglieria<br />

Per un modesto compenso<br />

La mia alchimia<br />

Ve li trasforma in oro!<br />

Su, su, su,<br />

Venite e comprate!<br />

Su, su, su,<br />

Venite e comprate!<br />

Che mercato, che mercato!<br />

Dappertutto cose da vendere e comprare,<br />

Ma i prezzi sono troppo alti!<br />

Non è giusto, non è giusto,<br />

Dappertutto cose da vendere e comprare,<br />

Ma noi non abbiamo soldi<br />

Per cui non c’è niente da comprare!]<br />

PANGLOSS<br />

Voi non potete giustiziarmi, sono<br />

troppo malato per morire<br />

CORO<br />

Malato?<br />

PANGLOSS<br />

Contagioso<br />

CORO<br />

Ah!<br />

VOLTAIRE<br />

Secondo l’antica tradizione una pia<br />

giovine deve interpretare Nostra<br />

Signora di Oporto. Quest’anno è stata<br />

scelta la nostra Paquette.<br />

PANGLOSS<br />

Oh my darling Paquette<br />

She is haunting me yet<br />

With a dear souvenir<br />

[Oh mia cara Paquette,<br />

Lei mi perseguita ancora<br />

Con un dolce souvenir<br />

70


A t t o p r i m o<br />

I shall never forget.<br />

‘Twas a gift that she got<br />

From a seafaring Scot<br />

He received he believed in Shalott!<br />

In Shalott from his dame<br />

Who was certain it came<br />

With a kiss from a Swiss<br />

(She’d forgotten his name),<br />

But he told her that he<br />

Had been given it free<br />

By a sweet little cheat in Paree.<br />

Then a man from Japan,<br />

Then a Moor from Iran,<br />

Though the Moor isn’t sure<br />

How the whole thing began;<br />

But the gift we can see<br />

Had a long pedigree<br />

When at last it was passed on to me!<br />

CORO<br />

Then a man from Japan,<br />

Then a Moor from Iran,<br />

Though the Moor isn’t sure<br />

How the whole thing began;<br />

But the gift we can see<br />

Had a long pedigree<br />

When at last it was passed on to he!<br />

PANGLOSS<br />

Love is sweet, love is sweet,<br />

And the custom is sound,<br />

For it makes the world go ‘round.<br />

CANDIDE, PANGLOSS<br />

I repeat, love is sweet,<br />

And the custom is sound,<br />

For as we/I have shown it’s love alone<br />

That makes the world go ‘round.<br />

PANGLOSS<br />

Well, the Moor in the end<br />

Che non potrò mai dimenticare.<br />

Fu il dono<br />

Di un marinaio scozzese<br />

Che lo aveva ricevuto, in quel di Shallot!<br />

A Shallot dalla sua donna<br />

Che era certa provenisse<br />

Dal bacio di uno svizzero<br />

(di cui non ricordava il nome),<br />

Il quale le aveva detto<br />

Che se l’era beccato<br />

Durante un dolce imbroglio a Parigi.<br />

Poi un giapponese,<br />

Poi un iraniano,<br />

Sebbene l’iraniano non fosse sicuro<br />

Di come tutto fosse cominciato.<br />

Comunque sia, è chiaro, questo dono<br />

Aveva un lungo pedigree<br />

Quando alla fine fu passato a me.<br />

Poi un giapponese,<br />

Poi un iraniano,<br />

Sebbene l’iraniano non fosse sicuro<br />

Di come tutto fosse cominciato.<br />

Comunque sia, è chiaro, questo dono<br />

Aveva un lungo pedigree<br />

Quando alla fine fu passato a lui.<br />

L’amore è dolce, l’amore è dolce,<br />

Il fatto è risaputo,<br />

L’amore fa girare il mondo.<br />

Lo ripeto, l’amore è dolce,<br />

Il fatto è risaputo,<br />

Come abbiamo mostrato è il solo amore<br />

A far girare il mondo.<br />

L’iraniano alla fine<br />

71


A t t o p r i m o<br />

Spent a night with a friend<br />

And the dear souvenir<br />

Just continued the trend<br />

To a young English lord<br />

Who was stung, they record,<br />

By a wasp in a hospital ward!<br />

Well, the wasp on the wing<br />

Had occasion to sting<br />

A Milano soprano<br />

Who brought home the thing<br />

To her young paramour,<br />

Who was rendered impure,<br />

And forsook her to look for the cure.<br />

Thus he happened to pass<br />

Through Westphalia, alas,<br />

Where he met with Paquette,<br />

And she drank from his glass.<br />

I was pleased as could be<br />

When it came back to me;<br />

Makes us ali just a small family!<br />

CORO<br />

Oh, he happened to pass<br />

Through Westphalia, alas,<br />

Where he met with Paquette,<br />

And she drank from his glass.<br />

He is pleased as can be<br />

For it shows him that we<br />

One and all are a small family!<br />

PANGLOSS<br />

I am pleased as can be<br />

For it shows us that we<br />

One and all are a small family!<br />

CORO<br />

What a day, what a day<br />

For an auto-da-fé!<br />

What a lovely day for drinking<br />

And for watching people fry!<br />

Passò la notte con un amico<br />

E il caro souvenir<br />

Si diresse<br />

Verso un giovane lord inglese<br />

Che fu punto, si ricorda,<br />

Da una vespa in una corsia d’ospedale!<br />

Ebbene, la vespa nel suo volo<br />

Ebbe occasione di pungere<br />

Un soprano di Milano<br />

Che portò il regalo a casa<br />

Dal suo giovane amante,<br />

Che divenuto infetto<br />

La abbandonò per cercare una cura.<br />

E così accadde che lui passò<br />

Per le terre di Westfalia,<br />

Dove incontrò Paquette<br />

Che bevve dal suo bicchiere.<br />

Fui contento alla fine<br />

Quando il dono passò a me:<br />

Fa di noi tutti una piccola famiglia!<br />

Oh, così accadde che lui passò<br />

Per le terre di Westfalia,<br />

Dove incontrò Paquette<br />

Che bevve dal suo bicchiere.<br />

Fui contento alla fine<br />

Quando il dono passò a me:<br />

Fa di noi tutti una piccola famiglia!<br />

Sono contento<br />

Perché dimostra che noi,<br />

Uno e tutti, siamo una piccola famiglia!<br />

Che giornata, che giornata,<br />

per un auto-da-fé!<br />

Che giorno perfetto per brindare<br />

E guardare friggere la gente!]<br />

(Candide e Pangloss vengono presi in<br />

72


A t t o p r i m o<br />

consegna dalle guardie. Una Paquette dal<br />

volto impietrito, costumata come Nostra<br />

Signora di Oporto, viene portata in scena<br />

come elemento di questa celebrazione di<br />

parossismo religioso.)<br />

CORO<br />

What a day, what a day,<br />

Oh, what a day,<br />

What a perfect day for hanging!<br />

[Che giornata, che giornata,<br />

Oh, che giornata,<br />

che perfetta giornata per un’impiccagione!]<br />

(Il Grande Inquisitore entra solennemente,<br />

seguito dagli altri Inquisitori. Un Carnefice<br />

trascina avanti un Penitente.)<br />

GRANDE INQUISITORE<br />

(dopo una fanfara)<br />

Silenzio!<br />

(rintocco di campana)<br />

INQUISITORI<br />

Shall we let the sinners go or try them?<br />

CORO<br />

Try them.<br />

INQUISITORI<br />

Are the culprits innocent or guilty?<br />

CORO<br />

Guilty.<br />

INQUISITORI<br />

Shall we pardon them or hang them?<br />

CORO<br />

Hang them.<br />

What a lovely day, what a jolly day,<br />

What a day for a holiday!<br />

He don’t mix meat and daíry,<br />

He don’t eat humble pie,<br />

So sing a miserere<br />

[Vogliamo mettere alla prova i peccatori?<br />

Mettiamoli alla prova!<br />

Gli imputati sono innocenti o colpevoli?<br />

Colpevoli.<br />

Li perdoniamo o li impicchiamo?<br />

Impicchiamoli.<br />

Che bella giornata, che allegra giornata,<br />

Che giornata per una tale vacanza!<br />

Lui non mischia la carne con il burro,<br />

Lui non mangia gli insaccati,<br />

Per cui cantiamo un miserere<br />

73


A t t o p r i m o<br />

And hang the bastard high!<br />

INQUISITORI<br />

Are our methods legal or illegal?<br />

CORO<br />

Legal.<br />

INQUISITORI<br />

Are we judges of the law,<br />

or laymen?<br />

E appendiamo in alto il bastardo!<br />

Sono i nostri metodi legali od illegali?<br />

Legali!<br />

Ci basiamo sulle leggi sacre o su quelle<br />

pagane?<br />

CORO<br />

Amen.<br />

INQUISITORI<br />

Shall we hang them or forget them?<br />

CORO<br />

Get them!<br />

What a perfect day, what a jolly day,<br />

What a day for a holiday!<br />

When foreigners like this come<br />

To criticize and spy,<br />

We chant a pax vobiscum,<br />

And hang the bastard high!<br />

Dobbiamo impiccarli o dimenticarci di loro?<br />

Impicchiamoli!<br />

Che bella giornata, che allegra giornata,<br />

Che giornata per una vacanza!<br />

Quando forestieri come questi<br />

Vengono qui a criticare e spiare<br />

Noi cantiamo un pax vobiscum,<br />

E appendiamo in alto il bastardo!]<br />

DELATORE<br />

Vostra Eminenza, altri due eretici<br />

strappati dalle fiamme dell’inferno.<br />

GRANDE INQUISITORE<br />

(molto annoiato)<br />

Basta così, sbrighiamoci.<br />

DELATORE<br />

Quest’eretico stava parlando in<br />

pubblico...<br />

FOLLA<br />

Eresia!<br />

74


A t t o p r i m o<br />

GRANDE INQUISITORE<br />

(distaccato come sempre)<br />

Impiccatelo.<br />

(Pangloss è condotto al patibolo, rappresentato<br />

dallo schienale di una sedia.)<br />

DELATORE<br />

E quest’altro lo stava ad ascoltare.<br />

FOLLA<br />

Eresia!<br />

GRANDE INQUISITORE<br />

(è talmente ovvio)<br />

Flagellatelo.<br />

(rintocco di campana)<br />

CORO, INQUISITORI<br />

Oh, pray for us, pray for us!<br />

Fons pietatis, pray for us!<br />

Davidis turris, pray for us!<br />

Rex majestatis, pray for us!<br />

[Oh, prega per noi, prega per noi!<br />

Fons pietatis, prega per noi!<br />

Davidis turris, prega per noi!<br />

Rex majestatis, prega per noi!]<br />

PAQUETTE<br />

(urla)<br />

Pangloss!<br />

PANGLOSS<br />

Signore e Signori, un’ultima parola.<br />

Dio nella sua saggezza ha permesso<br />

l’invenzione della corda: e per che<br />

scopo, se non per farne un cappio?<br />

E allora, sia gloria al più grande dei<br />

filosofi, quale fine ha infatti il cappio,<br />

se non quello di... Aaargh!<br />

(1l Coro urla quando egli viene<br />

bruscamente impiccato. Rintocco di<br />

campana.)<br />

CORO<br />

What a lovely day, what a jolly day,<br />

What a day for a holiday!<br />

At last we can be cheery,<br />

[Che bella giornata, che allegra giornata,<br />

Che giornata per una vacanza!<br />

Alla fine possiamo essere soddisfatti.<br />

75


A t t o p r i m o<br />

The danger’s passed us by.<br />

So sing a Dies Irae<br />

And hang the bastard high!<br />

Oh, what a day!!<br />

Il pericolo è passato.<br />

Per cui cantiamo un Dies Irae<br />

E appendiamo in alto il bastardo!<br />

Oh, che giornata!]<br />

(Con riluttanza, e lasciando indugiare gli<br />

sguardi su Candide, la Folla si disperde.<br />

Candide, abbattuto, crolla in ginocchio. E’<br />

solo.)<br />

8a. IT MUST BE ME<br />

CANDIDE<br />

My master told me<br />

That men are loving-kind;<br />

Yet now behold me,<br />

IIIused and sad of mind.<br />

Men must have kindness<br />

I cannot see.<br />

It must be me. It must be me.<br />

My master told me<br />

The word is warm and good;<br />

It deals more coldly<br />

Than I had dreamt it would.<br />

There must be sunlight I cannot see.<br />

It must be me. It must be me.<br />

[È COLPA MIA<br />

Il mio maestro mi disse<br />

Che gli uomini inclinano all’amore.<br />

Eppure ora mi ritrovo<br />

Illuso e triste.<br />

Gli uomini saranno di una bontà che io<br />

non so vedere.<br />

È colpa mia. È colpa mia.<br />

Il mio maestro mi disse<br />

Che il mondo è caldo e buono;<br />

Ti tratta più freddamente<br />

Di quello che avevo sognato.<br />

Deve esserci un sole che io non so vedere.<br />

È colpa mia. È colpa mia.]<br />

VOLTAIRE<br />

Intanto, a Parigi...<br />

9. SCENA DEL VALZER DI PARIGI<br />

VOLTAIRE<br />

... una misteriosa signora teneva in<br />

pugno i cuori di due uomini: Don<br />

Issachar, un ricco ebreo, e il Cardinale<br />

Arcivescovo di Parigi. L’Arcivescovo<br />

aveva ordinato che il suo rivale fosse<br />

bruciato al palo ma, poiché Don<br />

Issachar era banchiere del Vaticano, i<br />

76


A t t o p r i m o<br />

due avevano trovato un accordo su<br />

come spartirsela...<br />

(Pausa)<br />

... L’Ebreo se la godeva il martedì, il<br />

giovedì e nel suo sabbath; il Cardinale<br />

Arcivescovo, invece, il mercoledì, il<br />

venerdì e nel suo sabbath. Il Lunedì,<br />

era giornata di riposo. Ogni tanto,<br />

sorgeva una disputa sulla definizione<br />

di quel benedetto sabbath secondo la<br />

tradizione giudaica e quella cristiana...<br />

Ma intanto Candide, spaventato,<br />

interdetto, smarrito, diceva a se<br />

stesso: se questo è il migliore dei<br />

mondi possibili, cosa mai saranno gli<br />

altri? Così, nonostante si reggesse a<br />

malapena, dopo essere stato frustato,<br />

evangelizzato, assolto e benedetto,<br />

partì, e dopo un orribile viaggio,<br />

sbarcò, guarda caso, proprio a Parigi.<br />

10. RIDERE E BRILLAR<br />

CUNEGONDE<br />

Glitter and be gay,<br />

That’s the part I play:<br />

Here am I in Paris, France,<br />

Forced to bend my soul<br />

To a sordid role,<br />

Victimized by bitter, bitter<br />

circumstance.<br />

Alas for me! Had I remained<br />

Beside my lady mother,<br />

My virtue had remained unstained<br />

Until my maiden hand was gained<br />

By some Grand Duke or other.<br />

Ah, ‘twas not to be;<br />

Harsh necessity<br />

Brought me to this gilded cage.<br />

[GIOIA E GIOIELLI<br />

Gioia e gioielli,<br />

questa è la mia parte.<br />

Sono a Parigi, in Francia,<br />

Costretta a piegare la mia anima<br />

A un ruolo squallido,<br />

Vittima di amare, amare<br />

Circostanze.<br />

Pietà di me! Se fossi rimasta<br />

Presso la mia Signora Madre,<br />

La mia virtù sarebbe rimasta immacolata<br />

Finchè qualche granduca<br />

Non avesse chiesto e ottenuto la mia mano.<br />

Ah, non è andata così.<br />

La dura necessità<br />

Mi ha condotto a questa prigione dorata.<br />

77


A t t o p r i m o<br />

Born to higher things,<br />

Here I droop my wings,<br />

Ah! Singing of a sorrow nothing can<br />

assuage.<br />

And yet of course I rather like to<br />

revel, ha ha!<br />

I have no strong objection to<br />

champagne, ha ha!<br />

My wardrobe is expensive as the devil,<br />

ha ha!<br />

Perhaps it is ignoble to complain...<br />

Enough, enough<br />

Of being basely tearful!<br />

I’ll show my noble stuff<br />

By being bright and cheerful!<br />

Ha ha ha ha ha! Ha!<br />

Pearls and ruby rings…<br />

Ah, how can worldly things<br />

Take the place of honor lost?<br />

Can they compensate<br />

For my fallen state,<br />

Purchased as they were at such an<br />

awful cost?<br />

Bracelets…lavalieres…<br />

Can they dry my tears?<br />

Can they blind my eyes to shame?<br />

Can the brightest brooch<br />

Shield me from reproach?<br />

Can the purest diamond purify my<br />

name?<br />

And yet of course these trinkets are<br />

endearing, ha ha!<br />

l’m oh, so glad my sapphire is a star, ha ha!<br />

I rather like a twenty-carat earring, ha ha!<br />

If l’m not pure, at least my jewels are!<br />

Enough! Enough!<br />

I’ll take their diamond necklace<br />

And show my noble stuff<br />

By being gay and reckless!<br />

Ha ha ha ha ha! Ha!<br />

Nata per grandi cosi,<br />

Qui tarpo le mie ali.<br />

Ah! Cantare le proprie pene<br />

Non serve a smorzarle.<br />

E ora naturalmente preferisco,<br />

Fare baldoria, ah ah!<br />

Non ho nulla in contrario<br />

Allo champagne, ah ah!<br />

Il mio guardaroba costa un occhio,<br />

ah ah!<br />

Forse è ignobile che io mi lamenti…<br />

Basta, basta<br />

Con l’essere così piagnucolosa.<br />

Mostrerò di che nobile stoffa sono fatta<br />

Essendo allegra e brillante!<br />

Ah ah ah ah ah! Ah!<br />

Perle ed anelli tempestati di rubini…<br />

Ah, come possono i beni mondani<br />

Prendere il posto dell’onore perduto?<br />

Come possono compensare<br />

La mia decadenza,<br />

costo tremendo per quello che ho<br />

acquistato?<br />

Braccialetti…colliers…<br />

Possono asciugare le mie lacrime?<br />

Possono coprire la mia vergogna?<br />

La spilla più brillante<br />

Può farmi da scudo al biasimo?<br />

Il diamante più puro, può purificare il<br />

mio nome?<br />

E tuttavia questi ninnoli<br />

Sono teneri, ah ah!<br />

Io sono, oh, molto contenta del mio<br />

zaffiro gigante, ah ah!<br />

Se io non sono pura, i miei gioielli sì!<br />

Basta! Basta!<br />

Prenderò il collare di diamanti<br />

E mostrerò la mia nobile stoffa<br />

Essendo allegra e sfrontata!<br />

Ah ah ah ah ah! Ah!<br />

78


A t t o p r i m o<br />

Observe how bravely I conceal<br />

The dreadful, dreadful shame I feel.<br />

Ha ha ha ha!<br />

Mirate come abilmente nascondo<br />

L’atroce, l’atroce vergogna che provo.<br />

Ah ah ah ah!]<br />

CANDIDE<br />

(entra)<br />

Cunegonde!<br />

CUNEGONDE<br />

(riconosce la voce, ma non osa guardare)<br />

Candide!<br />

11. YOU WERE DEAD, YOU KNOW<br />

CANDIDE<br />

Oh.<br />

Is it true?<br />

Cunegonde! Cunegonde! Cunegonde!<br />

CUNEGONDE<br />

Oh.<br />

Is it you?<br />

Candide! Candide! Can...<br />

CANDIDE<br />

Oh.<br />

Is it true?<br />

Cunegonde!<br />

Oh my love, dear love!<br />

CUNEGONDE<br />

Oh.<br />

Is it you?<br />

Candide!<br />

Dear, my love!<br />

(Si abbracciano)<br />

CANDIDE<br />

Dearest, how can this be so?<br />

You were dead, you know.<br />

You were shot and bayoneted, too.<br />

[ERI MORTA, SAI?<br />

Oh.<br />

Possibile?<br />

Cunegonde! Cunegonde! Cunegonde!<br />

Oh.<br />

Sei tu?<br />

Candide! Candide! Can…<br />

Oh.<br />

Possibile?<br />

Cunegonde!<br />

Oh amore mio, tesoro!<br />

Oh.<br />

Sei tu?<br />

Candide!<br />

Tesoro, amore mio!<br />

Tesoro, come può essere?<br />

Eri morta, sai?<br />

Ti hanno sparato, trafitto il cuore.<br />

79


A t t o p r i m o<br />

CUNEGONDE<br />

That is very true.<br />

Ah, but love will find a way.<br />

CANDIDE<br />

Then what did you do?<br />

CUNEGONDE<br />

We’I1 go into that another day.<br />

Now let’s talk of you.<br />

You are looking very well.<br />

Weren’t you clever, dear, to survive?<br />

CANDIDE<br />

l’ve a sorry tale to tell;<br />

I escaped more dead than alive.<br />

CUNEGONDE<br />

Love of mine, where did you go?<br />

CANDIDE<br />

Oh, I wandered to and fro...<br />

CUNEGONDE<br />

Oh, what torture, oh, what pain...<br />

CANDIDE<br />

Holland, Portugal and Spain...<br />

CUNEGONDE<br />

Ah, what torture...<br />

CANDIDE<br />

Holland, Portu...<br />

CUNEGONDE<br />

Ah, what torture...<br />

CANDIDE<br />

I would do it all again<br />

To find you at last!<br />

È vero.<br />

Ah, ma l’amore troverà la sua strada.<br />

Dunque come è andata?<br />

Ne parleremo un’altra volta.<br />

Ora parliamo di te.<br />

Hai una bella cera.<br />

Come hai fatto a cavartela?<br />

Ho una triste storia da raccontare.<br />

Sono scappato più morto che vivo.<br />

Mio amore, dove sei andato?<br />

Oh, ho vagato di qua e di là…<br />

Oh, che tortura, che pena…<br />

Olanda, Portogallo, Spagna…<br />

Ah, che tortura…<br />

Olanda, Porto…<br />

Ah, che tortura…<br />

Rifarei tutto<br />

Per trovarti alla fine!<br />

80


A t t o p r i m o<br />

CANDIDE, CUNEGONDE<br />

Reunited after so much pain;<br />

But the pain is past.<br />

We are one again!<br />

We are one at last!<br />

One again, one at last!<br />

(Danzano il valzer con abbandono)<br />

One, at last!<br />

Riuniti dopo così tanta pena.<br />

Ma la pena è passata.<br />

Siamo di nuovo una cosa sola!<br />

Siamo una cosa sola alla fine!<br />

Di nuovo una cosa sola, finalmente una<br />

cosa sola!<br />

Una cosa sola, finalmente!]<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

(rientrando)<br />

Presto, Madame, l’Ebreo!<br />

CUNEGONDE<br />

L’Ebreo?<br />

CANDIDE<br />

L’Ebreo?<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Don Issachar! Fuggite, Madame, se vi<br />

sta a cuore la vita.<br />

(e corre fuori)<br />

CANDIDE<br />

Perdonatemi, Mademoiselle Cunegonde,<br />

ma chi sarebbe questo Ebreo?<br />

CUNEGONDE<br />

Caro Candide, sono successe tante<br />

cose da quando ci siamo separati.<br />

DON ISSACHAR<br />

(entra e scorge Candide)<br />

Cosa? Tu, cagna di Galilea, Sua<br />

Eminenza non ti basta, vero? Ti ho<br />

anche da spartire con questa canaglia?<br />

CANDIDE<br />

Canaglia?<br />

(Don Issachar si scaglia contro Candide,<br />

che finge di estrarre una spada e di<br />

trapassarlo. Don Issachar muore in modo<br />

rapido e tranquillo)<br />

81


A t t o p r i m o<br />

CUNEGONDE<br />

Oddio! Un uomo ucciso in casa mia.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Madame, il Cardinale Arcivescovo!<br />

CANDIDE<br />

Un Cardinale?<br />

CUNEGONDE<br />

L’Arcivescovo di Parigi.<br />

ARCIVESCOVO<br />

(entrando)<br />

Bene, amoruccio mio, di sei<br />

dimenticata che è il nostro sabato?<br />

CUNEGONDE<br />

E’ di una gelosia incredibile!<br />

CANDIDE<br />

Gelosia?<br />

(la bacia)<br />

ARCIVESCOVO<br />

(cogliendo la situazione)<br />

Finirete tutti e due sul rogo!<br />

CUNEGONDE<br />

Hai visto?<br />

CANDIDE<br />

Sorge un dilemma. E’ nostro dovere<br />

cristiano sottostare a questo<br />

Sant’Uomo...<br />

CUNEGONDE<br />

L’ho fatto, numerose volte...<br />

CANDIDE<br />

Oppure, visto che ormai sono un<br />

assassino. (Si volta verso l’Arcivescovo)<br />

Mi scusi, Vostra Eminenza. Vi prego di<br />

perdonarmi...<br />

82


A t t o p r i m o<br />

(Candide mima di pugnalare un sorpreso<br />

Arcivescovo, che muore quietamente)<br />

ARCIVESCOVO<br />

Ohhh.<br />

CUNEGONDE<br />

Oddio! Un altro! Saremo scomunicati!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Ma ragazzi... non si può lasciarvi soli<br />

cinque minuti.<br />

CUNEGONDE<br />

Cara e nobile Vecchia Signora, salvaci!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

(prontamente)<br />

Cadice!<br />

CANDIDE, CUNEGONDE<br />

Cadice?<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Ci sono due cavalli nelle stalle... In<br />

sella! Piena di acciacchi come sono,<br />

cavalcherò dietro alla mia padroncina,<br />

visto che ho soltanto una natica.<br />

Madame, l’oro e i diamanti! (Cunegonde<br />

corre fuori. Candide rimane indietro per<br />

infoderare la sua spada immaginaria)<br />

CANDIDE<br />

Perdonatemi, Madame, ma avete detto<br />

«una sola natica»?<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Presto verrà il momento, giovanotto, di<br />

farti raggelare le orecchie col racconto<br />

delle mie numerose vicissitudini. Ma<br />

quel momento non è ora. Ai cavalli!<br />

(Entra Voltaire, che si rivolge a1 pubblico.)<br />

83


A t t o p r i m o<br />

VOLTAIRE<br />

Il Cardinale fornicatore fu sepolto in<br />

una grande cattedrale. Don Issachar,<br />

per via della sua fede, fu gettato in<br />

una fogna... La fuga oltre confine ebbe<br />

luogo senza incidenti. E così, la sera<br />

seguente, in una landa fuori Cadice...<br />

CUNEGONDE<br />

Oh, Dio! Come sono sventurata!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Cosa dovrei dire io allora?<br />

CUNEGONDE<br />

Beh, a meno che tu non sia stata<br />

stuprata da due Bulgari, pugnalata due<br />

volte alla pancia, demolite due case,<br />

due genitori trucidati, non vedo come<br />

puoi competere.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Sono la figlia di un papa. Un papa<br />

polacco, Urbano “Decimo.<br />

VOLTAIRE<br />

Vi prego di notare la grande sensibilità<br />

dell’Autore. Non era ancora esistito, a<br />

quell’epoca, un papa polacco con tale<br />

nome.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Fui promessa in matrimonio al Principe<br />

di Massa Carrara. Un uomo di marmo.<br />

Lo adoravo. Tutta l’Italia già scriveva<br />

sonetti per celebrare le nostre nozze,<br />

(declama uno scioglilingua) quando una<br />

sua vecchia amante lo invitò a bere<br />

una cioccolata da lei. Lui morì dopo<br />

due giorni di tremenda agonia.<br />

VOLTAIRE<br />

Per consolarla del lutto, sua madre<br />

84


A t t o p r i m o<br />

decise di condurla al mare, in una<br />

residenza che la famiglia possedeva nel<br />

Meridione.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Fummo abbordati da pirati Berberi che<br />

ci spogliarono di tutto.<br />

VOLTAIRE<br />

Potete immaginarvi le pene che dovette<br />

subire. Questa povera giovane ragazza,<br />

principessa e vergine.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Quanto a vergine non durai per molto.<br />

Il perfetto fiore della mia illibatezza mi<br />

fu strappato via dal Capitano dei pirati.<br />

Più, e più (con ricordo compiaciuto) e<br />

più volte, (ricomponendosi) Che negro<br />

abominevole. Ma fu quando mi trovavo<br />

in schiavitù nella Turchia Settentrionale<br />

che dovetti subire la più umiliante<br />

afflizione.<br />

CUNEGONDE, CANDIDE<br />

(incapaci di trattenersi)<br />

La perdita della natica?<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Si! Eravamo assediati dai Russi.<br />

Si moriva di fame. Gli uomini si<br />

consultarono.<br />

VOLTAIRE<br />

E decisero di mangiare le donne. Ma in<br />

modo caritatevole: una natica per volta.<br />

CAMERIERE<br />

Tagliate una natica ad ogni donna e<br />

mettetela alla griglia, sarà deliziosa e<br />

facilmente digeribile.<br />

85


A t t o p r i m o<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Così sono invecchiata nella miseria,<br />

disprezzata e con solo mezzo didietro.<br />

(Candide e Cunegonde sono rimasti a bocca<br />

aperta. D’improvviso, Cunegonde avverte)<br />

VOLTAIRE<br />

Ci hanno derubati!<br />

CUNEGONDE<br />

Candide, siamo stati derubati...<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Dev’essere stato il Reverendo Padre,<br />

un Francescano con cui ho diviso il<br />

mio letto alla locanda, la scorsa notte.<br />

CANDIDE<br />

Madame, con un francescano?<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Per qualcuno, caro giovanotto, le<br />

sofferenze non hanno fatto che<br />

aumentare il mio charme... Ma capisco<br />

che ora tocca a me di risollevare le<br />

nostre sorti.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Siate paziente, e vedrete.<br />

(Un Coro di Uomini e Donne Spagnoli<br />

entra come evocato, ed assume pose<br />

esagerate di danza spagnola dietro La<br />

Vecchia Signora)<br />

12. I AM EASILY ASSIMILATED<br />

[MI SONO SUBITO INTEGRATA<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

I was not born in sunny Hispania,<br />

My father came from Rovno Gubernya.<br />

But now l’m here, l’m dancing a tango:<br />

Di dee di! Dee di dee di!<br />

Non sono nata sotto il sole di Spagna,<br />

Mio padre era di Rovno Gubernya.<br />

Ma ora sono qui a ballare un tango:<br />

Ta ta ta! Ta ta ta ta !<br />

86


A t t o p r i m o<br />

I am easily assimilated.<br />

I am so easily assimilated.<br />

I never learned a human language.<br />

My father spoke a High Middle Polish.<br />

In one half-hour l’m talking in Spanish:<br />

Por favor! Toreador!<br />

I am easily assimilated.<br />

I am so easily assimilated.<br />

It’s easy, it’s ever so easy!<br />

l’m Spanish, l’m suddenly Spanish!<br />

And you must be Spanish, too.<br />

Do like the natives do.<br />

These days you have to be<br />

In the majority.<br />

Mi sono subito integrata!<br />

Davvero, mi sono subito integrata!<br />

Non ho mai avuto una lingua madre.<br />

Mio padre parlava un dialetto polacco.<br />

In un’ora e mezza ho imparato lo spagnolo:<br />

Por favor! Toreador!<br />

Mi sono subito integrata!<br />

Davvero, mi sono subito integrata!<br />

È facile, è davvero così facile!<br />

Sono spagnola, sono spagnola all’istante!<br />

E anche voi dovete diventare spagnoli.<br />

Fate quello che fa chi è nato qui.<br />

In questi giorni voi dovete diventare<br />

Parte della maggioranza.]<br />

SEÑORES<br />

Tus labios rubi<br />

Dos rosas que se abren a mí,<br />

Conquistan mi corazón,<br />

Y sólo con<br />

Una canción.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Mis labios rubi,<br />

Dreiviertel Takt,<br />

mon très cher ami,<br />

Oui oui, sí si, ja ja ja, yes yes, da da.<br />

Je ne sais quoi!<br />

SEÑORES<br />

Me muero, me sale una hernia!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

A long way from Rovno Gubernya!<br />

[Ne ho fatta di strada da Rovno Gubernya!]<br />

LA VECCHIA SIGNORA, CORO<br />

Mis/Tus labios rubí<br />

Dos rosas que se abren a mí,<br />

Conquistan mi corazón,<br />

Y sólo con<br />

Una divina canción<br />

De tus labios rubí!<br />

87


A t t o p r i m o<br />

Rubí! Rubí!<br />

Hey!<br />

CORO<br />

Me muero, me sale una hernia,<br />

A long way from Rovno Gubernya!<br />

TUTTI<br />

Mis/Tus labios rubí<br />

Dos rosas que se abren a mi, etc.<br />

VOLTAIRE<br />

(Mentre Candide finge di praticare un po’<br />

di scherma)<br />

Intanto Candide era stato notato da<br />

un gentile meticcio sudamericano, di<br />

nome Cacambo. Colpito dall’abilità di<br />

Candide come spadaccino, egli chiese<br />

al capitano di un vascello se fosse<br />

disposto a far vela verso il Nuovo<br />

Mondo.<br />

CACAMBO<br />

(Chiamando qualcuno fuori scena)<br />

Mira, mira, Senor capitan! Guerrero!<br />

CAPITANO<br />

Signore, voi siete uno spadaccino!<br />

CANDIDE<br />

Ho avuto l’onore di militare<br />

nell’esercito bulgaro.<br />

CAPITANO<br />

(usa il mappamondo per illustrare<br />

quanto dice)<br />

I Gesuiti di Montevideo stanno per<br />

essere massacrati dai missionari<br />

protestanti. Noi stiamo allestendo una<br />

spedizione per abbatterli come cani. Il<br />

che significa ristabilire l’autorità della<br />

legge. Che ne direste del rango di<br />

capitano a piena paga, con il nostro<br />

88


A t t o p r i m o<br />

Cacambo come attendente e una<br />

traversata gratuita per voi e i vostri<br />

amici fino al Nuovo Mondo?<br />

CACAMBO<br />

Il Nuovo Mondo...<br />

CUNEGONDE, LA VECCHIA<br />

SIGNORA<br />

Il Nuovo Mondo!<br />

VOLTAIRE<br />

Come se un emisfero potesse mai<br />

essere migliore dell’altro...<br />

13. QUARTET FINALE<br />

CANDIDE<br />

Once again we must be gone,<br />

Moving onward to the New World!<br />

Shall our hopes be answered there? Is<br />

that land so good and fair?<br />

CUNEGONDE<br />

In that land across the sea,<br />

When our quest at last is ended,<br />

Then all our fortunes shall be mended:<br />

We shall dwell there, free of every<br />

care, happy we!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Stripped though we are<br />

Of our possessions, my dear,<br />

We shall go far<br />

Through our professions, my dear.<br />

If this New World<br />

Has plenty of gallants,<br />

We’ll right our balance<br />

Using our talents, my dear.<br />

CAPITANO<br />

Go now and save<br />

[QUARTETTO FINALE<br />

Ancora una volta bisogna andare,<br />

dirigersi verso il Nuovo Mondo!<br />

Le nostre speranze si realizzeranno laggiù?<br />

Quella terrà sarà buona e giusta?<br />

In quella terra in mezzo al mare,<br />

quando la nostra ricerca sarà finita,<br />

tutte le nostre disgrazie saranno riparate.<br />

La ci sosterremo liberi<br />

Da ogni preoccupazione, beati noi!<br />

Ci siamo spogliati<br />

Dei nostri averi, caro,<br />

Ci allontaneremo<br />

Dal nostro lavoro, mio caro.<br />

Se questo Nuovo Mondo<br />

È pieno di galantuomini,<br />

troveremo il nostro equilibrio<br />

Usando il nostro talento, mio caro.<br />

Ora andiamo e salviamo<br />

89


A t t o p r i m o<br />

Montevideo, Candide!<br />

Faithful and brave,<br />

Go on your way, O Candide!<br />

You must deter<br />

The heathen invader,<br />

Drive out the raider,<br />

Like a crusader, Candide.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

I was in a funk,<br />

My confidence was failing,<br />

I was feeling sunk,<br />

But once again l’m sailing!<br />

CAPITANO<br />

Yes, go, Candide.<br />

Do as I say: On your way,<br />

O Candide!<br />

Ah!<br />

CUNEGONDE<br />

Farewell, Old World!<br />

Ah!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

I was depressed and my spirits were<br />

failing,<br />

All’s for the best now because we are<br />

sailing!<br />

Ah!<br />

CANDIDE<br />

Shall my hopes for the first time<br />

Be answered in that New Worid?<br />

Oh, farewell, Old Worid, farewell! Ah!<br />

In that land across the sea,<br />

When our quest at last is ended,<br />

All our fortunes shall be mended.<br />

CUNEGONDE<br />

Though we’re deprived<br />

of our possessions, my dear.<br />

We have survived<br />

Montevideo, Candide!<br />

Bravo e fedele,<br />

Vai per la tua strada, o Candide!<br />

Tu devi fermare<br />

L’invasore pagano,<br />

come un crociato, Candide.<br />

Avevo paura,<br />

Mi veniva meno la fiducia,<br />

Mi sentivo a terra,<br />

Ma ora sorrido di nuovo!<br />

Sì, vai, Candide.<br />

Dai retta a me: vai per la tua strada,<br />

o Candide!<br />

Ah!<br />

Addio, Vecchio Mondo!<br />

Ah!<br />

Ero depressa e il mio animo<br />

era terra,<br />

Ma adesso tutto va a meraviglia<br />

Perché stiamo salpando!<br />

Ah!<br />

Le mie speranze saranno realizzate,<br />

Finalmente, nel Nuovo Mondo?<br />

Oh, addio, addio Vecchio Mondo! Ah!<br />

In quella terra in mezzo al mare,<br />

quando la nostra ricerca sarà finita,<br />

tutte le nostre disgrazie saranno riparate.<br />

Ci siamo spogliati,<br />

Dei nostri averi, caro.<br />

Abbiamo vissuto<br />

90


A t t o p r i m o<br />

through our professions, my dear.<br />

If the New World<br />

Has plenty of gallants...<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

I was in a funk,<br />

My confidence was failing,<br />

I was feeling sunk,<br />

But once again l’m sailing!<br />

CAPITANO<br />

Go now and save Montevideo,<br />

Candide!<br />

Faithful and brave,<br />

Go on your way, O Candide!<br />

You must deter<br />

The heathen invader!<br />

CUNEGONDE, DONNE<br />

Farewell to the Old!<br />

We’re bound for the realms of Gold!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

My heart’s full of hope,<br />

l’m su re we can cope, my dear!<br />

CANDIDE, UOMINI<br />

Farewell to distress!<br />

All hail to our happiness!<br />

CAPITANO<br />

With many a deed, Candide!<br />

Del nostro lavoro, mio caro.<br />

Se il Nuovo Mondo<br />

È pieno di galantuomini…<br />

Avevo paura<br />

Non avevo fiducia<br />

MI sentivo a terra<br />

Ma adesso sto di nuovo salpando!<br />

Vai e salva Montevideo,<br />

Candide!<br />

Bravo e fedele<br />

Vai per la tua strada Candide!<br />

Devi debellare<br />

L’invasore pagano!<br />

Addio al passato!<br />

Ci stiamo dirigendo verso l’Eldorado!<br />

Il mi cuore è pieno di speranza,<br />

Sono sicura che possiamo farcela, mio caro!<br />

Addio all’angoscia!<br />

Salutiamo la nostra felicità!<br />

Sarai un eroe, Candide!]<br />

91


A t t o s e c o n d o<br />

ATTO SECONDO<br />

(Il sipario si alza su un ballo a Buenos Aires)<br />

AIUTANTE<br />

Gobernador! Le nuove schiave sono<br />

arrivate.<br />

GOVERNATORE<br />

Schiave!... Bianche o come?<br />

AIUTANTE<br />

Schiave bianche, Señor Gobernador!<br />

GOVERNATORE<br />

Ottimo. Carne bianca...<br />

VOLTAIRE<br />

Il Governatore di Buenos Aires,<br />

Don Fernando d’Ibaraa y Figueroa y<br />

Mascerenes y Lampourdos...<br />

GOVERNATORE<br />

... y Souza...<br />

VOLTAIRE<br />

... uomo di tale valore e naturale<br />

dignità che tutti coloro che loconoscevano<br />

sentivano un irrefrenabile<br />

bisogno di rompergli il muso. Era<br />

anche un appassionato amatore di<br />

femmine.<br />

(Le Schiave vengono portate in scena.<br />

tutte donne. O almeno sembra)<br />

MAXIMILIAN<br />

(in gonna, gli sembra di riconoscere<br />

un’altra Schiava) No, non può essere!<br />

Paquette!<br />

PAQUETTE<br />

(sorpresa per più ragioni)<br />

Mastro Maximilian!<br />

92


A t t o s e c o n d o<br />

MAXIMILIAN<br />

Ma che cosa ci fai qui?<br />

PAQUETTE<br />

Sono schiava! E voi?<br />

MAXIMILIAN<br />

E’ una lunga storia. Se solo sapessi...<br />

Prima quasi macellato, poi dato per<br />

morto, poi...<br />

PAQUETTE<br />

Poi?<br />

MAXIMILIAN<br />

Poi? Quello che vedi<br />

GUARDIANO DEGLI SCHIAVI<br />

Silenzio! Señor Gobernador, alla<br />

vostra approvazione. (Mentre il<br />

Governatore esamina Paquette, che civetta<br />

senza ritegno). Un solo precedente<br />

proprietario.<br />

GOVERNATORE<br />

No.<br />

GUARDIANO DEGLI SCHIAVI<br />

Muoviti!<br />

PAQUETTE<br />

(a Maximilian, mentre viene portata via)<br />

Addio, chéri.<br />

GOVERNATORE<br />

(avvicinatosi a Maximilian)<br />

Che squisita bellezza! Raramente ho<br />

veduto donna che mi piacesse di più...<br />

MAXIMILIAN<br />

Ma, Signore...<br />

93


A t t o s e c o n d o<br />

GOVERNATORE<br />

Debbo averla! La prenderò.<br />

VOLTAIRE<br />

Per puro caso, giungevano nel Nuovo<br />

Mondo proprio in quell’istante Candide,<br />

Cunegonde e la Vecchia Signora...<br />

insieme al nuovo servitore, Cacambo.<br />

La signorina Cunegonde fu subito<br />

attratta dalla fama di Don Fernando<br />

dIbaraa y Figueroa y Mascerenes y<br />

Lampourdos...<br />

GOVERNATORE<br />

.. y Souza...<br />

CACAMBO<br />

... y Souza... il Governatore. (a Candide)<br />

Capitan Candide, el Gobemador!<br />

GOVERNATORE<br />

Capitan Candide, Señora Cunegonde.<br />

Siete sposati?<br />

CANDIDE<br />

Ad esser sincero, Signore, la signorina<br />

Cunegonde è mia promessa sposa, ed<br />

io spero che voi vogliate dare la vostra<br />

benedizione.<br />

GOVERNATORE<br />

Le darò molto di più. Andate,<br />

Capitano... andate pure a ispezionare<br />

la vostra nuova compagnia. Mentre io<br />

ispeziono la mia...<br />

CACAMBO<br />

Ma... Señora! Señora!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Tu sei soltanto un servo. Non<br />

interrompere!<br />

94


A t t o s e c o n d o<br />

GOVERNATORE<br />

Vi amo... 1 love you... Je t’aime... Te<br />

quiero...<br />

CUNEGONDE<br />

E’ tutto così improvviso, Señor... (lo<br />

prega di ripetere il nome)<br />

GOVERNATORE<br />

Don Fernando d’Ibaraa y Figueroa y<br />

Mascerenes y Lampourdos...<br />

CUNEGONDE<br />

... y Souza.<br />

GOVERNATORE<br />

.. y Souza.<br />

CACAMBO<br />

... y Souza! Señora! Señora!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Sparisci!<br />

GOVERNATORE<br />

Sposami!<br />

CUNEGONDE<br />

(prendendo tempo)<br />

Ho bisogno di tempo.<br />

(Si accosta alla Vecchia Signora)<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Moglie del più gran nobiluomo di tutto<br />

il Sudamerica? E perché no? Ha il baffo<br />

attraente. E anche se a te non occorre<br />

denaro, pensa al povero Candide!<br />

GOVERNATORE<br />

Devi assolutamente sposare. Anche me,<br />

se proprio vuoi.<br />

95


A t t o s e c o n d o<br />

15. MY LOVE<br />

GOVERNATORE<br />

Poets have said<br />

Love is undying, my love;<br />

Don’t be misled;<br />

They were all lying, my love.<br />

Love’s on the wing,<br />

But now while he hovers,<br />

Let us be lovers.<br />

One soon recovers, my love.<br />

Soon the fever’s fled,<br />

For love’s a transient blessing.<br />

Just a week in bed,<br />

And we’ll be convalescing.<br />

Why talk of morals<br />

When springtime is flying?<br />

Why end in quarrels,<br />

Reproaches and sighing,<br />

Crying for love, my love?<br />

CUNEGONDE<br />

I cannot entertain<br />

Your shocking proposition.<br />

How could I regain<br />

My virginal condition?<br />

I am so pure that<br />

Before you may bed me,<br />

You must assure me<br />

That first you will wed me.<br />

GOVERNATORE<br />

Well then,<br />

Since you’re so pure,<br />

I shall betroth you, my love,<br />

Though I feel sure<br />

l’ll come to loathe you, my love.<br />

Still for the thrill<br />

l’m perfectly willing.<br />

For ìf we must wed<br />

[AMORE MIO<br />

I poeti hanno detto,<br />

Che l’Amore è immortale, amore mio.<br />

Non ci cascare:<br />

mentivano, amore mio.<br />

L’Amore si invola,<br />

Ma per ora, mentre si libra,<br />

Amiamoci.<br />

Si guarisce rapidamente, amore mio.<br />

La febbre svanisce in fretta,<br />

Perché l’Amore è una benedizione passeggera.<br />

Basta una settimana a letto,<br />

per rimettersi in salute.<br />

Perché fare moralismi<br />

Per una primavera effimera?<br />

Perché finire a litigare,<br />

Rimproverarsi, singhiozzare,<br />

Piangere per amore, amore mio?<br />

Non posso accettare<br />

La tua scioccante proposta.<br />

Come posso riguadagnare<br />

La mia verginità?<br />

Sono così pura che<br />

Prima di portarmi a letto<br />

Avresti dovuto assicurarmi<br />

Che mi avresti sposato.<br />

Bene, dunque,<br />

Dal momento che sei così pura,<br />

Mi fidanzerò con te, amore mio,<br />

Anche se sono sicuro<br />

Che presto ti detesterò, amore mio.<br />

La cosa non mi scuote,<br />

Sono assolutamente ben disposto.<br />

Se dobbiamo sposarci<br />

96


A t t o s e c o n d o<br />

Before we may bed,<br />

Then come let us wed,<br />

My love!<br />

Prima di andare a letto,<br />

Allora sposiamoci,<br />

amore mio.]<br />

(Cunegonde corre dall’altra parte e<br />

trascina indietro Maximilian per farsi<br />

sostituire da lui mentre il Governatore si<br />

bea dell’applauso. Poi Cunegonde esce.)<br />

(Il Governatore conclude balzando fra le<br />

braccia di Maximilian)<br />

GOVERNATORE<br />

(la sua mano si ferma su qualcosa nella<br />

zona del cavallo dei pantaloni)<br />

Madre de Dios, un hombre!<br />

MAXIMILIAN<br />

Uffa. Nessuno è perfetto!<br />

GOVERNATORE<br />

Impiccatelo!<br />

MAXIMILIAN<br />

Oh no, Signore, vi prego. E’ stato il<br />

guardiano degli schiavi, un uomo di<br />

molto buon gusto. Colpito dalla mia<br />

avvenenza, ha voluto a tutti i costi<br />

farmi indossare gli abiti della defunta<br />

moglie, Signore, per poi molestarmi...<br />

GOVERNATORE<br />

(incuriosito a dispetto di se stesso)<br />

Interessante... ma non mi riguarda.<br />

Impiccatelo!<br />

PADRE BERNARDO<br />

Scusatemi, Vostro Onore...<br />

GOVERNATORE<br />

Chi sei tu?<br />

97


A t t o s e c o n d o<br />

PADRE BERNARDO<br />

... ma se non sapete che altro fare di<br />

questo giovane innocente, mi sembra<br />

che si tratti proprio del tipo che<br />

farebbe comodo alla nostra Santa<br />

Confraternita Gesuita. Sarei anche in<br />

grado di offrire una piccola somma.<br />

GOVERNATORE<br />

Concesso. Ora basta con la prova<br />

generale. Azione!<br />

(Il Governatore, Padre Bernardo e<br />

Maximilian escono)<br />

CACAMBO<br />

Señor Capitan...<br />

CANDIDE<br />

Che c’è?<br />

CACAMBO<br />

E’ appena sbarcato un Magistrato<br />

Spagnolo con una condanna a morte<br />

sul vostro capo. Il Francescano che<br />

vi ha derubato, ha riconosciuto i<br />

gioielli di Don Issachar e del Cardinale<br />

arcivescovo!<br />

CANDIDE<br />

Cosa?!<br />

CACAMBO<br />

Si! Prima di morire impiccato, el<br />

francescano maldido, vi ha denunciato.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Fuggi, Candide!<br />

CANDIDE<br />

Ma dov’è Cunegonde?<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

98


A t t o s e c o n d o<br />

Sana e salva, sotto la protezione del<br />

Governatore!<br />

CACAMBO<br />

Ma, Señora...<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Scappa Candide, o sarai messo al rogo<br />

in mezz’ora!<br />

CANDIDE, CACAMBO<br />

Scappiamo!<br />

VOLTAIRE<br />

Fu così che Cunegonde e la Vecchia<br />

Signora dovettero assoggettarsi al,<br />

tedio di una vita nel lusso. I mesi<br />

passavano uno dopo l’altro, e il<br />

Governatore continuava a rifiutarsi di<br />

sposare Cunegonde. (con rassegnazione)<br />

Mah...<br />

(Il Governatore e Cunegonde entrano<br />

assieme. Cunegonde siede, mentre<br />

il Governatore e La Vecchia Signora<br />

passeggiano.)<br />

(La Vecchia Signora ammazza una<br />

zanzara. Cunegonde sbadiglia.)<br />

LA VECCHIA SIGNORA!<br />

Hoy-oy-oy-oy!<br />

16. QUIET<br />

[CALMA<br />

GOVERNATORE<br />

Calma<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

No doubt you’ll think l’m giving in<br />

To petulance and malice,<br />

But in candor I am forced to say<br />

Senza dubbio state pensando che stia diventando<br />

Petulante e maliziosa.<br />

Ma francamente sono costretta a dire<br />

99


A t t o s e c o n d o<br />

That l’m sick of gracious living in<br />

This stuffy little palace<br />

And I wish that I could leave today.<br />

I have suffered a lot<br />

And l’m certainly not<br />

Unaware that this life has its black side.<br />

I have starved in a ditch,<br />

l’ve been burned for a witch,<br />

And l’m missing the half of my backside.<br />

l’ve been beaten and whipped<br />

And repeatedly stripped,<br />

l’ve been forced into all kinds of whoredom;<br />

But l’m finding of late<br />

That the very worst fate<br />

Is to perish of comfort and<br />

BOREDOM.<br />

GOVERNATORE<br />

Quiet.<br />

CUNEGONDE<br />

It was three years ago,<br />

As you very well know,<br />

That you said we would soon have a wedding;<br />

Every day you forget<br />

What you promised, and yet<br />

You continue to rumple my bedding.<br />

l’ll no longer bring shame<br />

On my family name,<br />

I had rather lie down and be buried;<br />

No, I’ll not lead the life<br />

Of an unwedded wife:<br />

Tell me, when are we going to be<br />

MARRIED?<br />

GOVERNATORE<br />

Quiet.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

I was once, what is more,<br />

Nearly sawed in four<br />

Che sono stufa della vita deliziosa<br />

Di questo palazzo soffocante<br />

E vorrei andarmene oggi.<br />

Ho sofferto molto<br />

E non sono certo<br />

Inconsapevole che questa vita ha un lato oscuro.<br />

Sono morta di fame in un fossato,<br />

Sono stata messa al rogo come strega,<br />

E sto perdendo metà del mio didietro.<br />

Sono stata picchiata, frustata,<br />

Ripetutamente spogliata,<br />

Sono stata spinta ad ogni genere<br />

Di prostituzione.<br />

Ma in ritardo mi accorgo<br />

Che il destino peggiore<br />

È morire di comodità e di NOIA.<br />

Calma.<br />

Tre anni fa,<br />

come sai bene,<br />

dicesti che presto mi avresti sposato.<br />

Ogni giorno ti sei dimenticato<br />

Della tua promessa, eppure<br />

Continui a infilarti nelle mie lenzuola.<br />

Non coprirò più di vergogna<br />

Il nome della mia famiglia,<br />

Preferisco finire sottoterra.<br />

No, non condurrò la vita<br />

Di una moglie non sposata.<br />

Dimmi, quando ci<br />

SPOSEREMO?<br />

Calma.<br />

Una volta sono stata vicina<br />

A farmi segare in quattro<br />

100


A t t o s e c o n d o<br />

By a specially clumsy magician;<br />

And you’d think I would feel<br />

After such an ordeal<br />

That there’s charm in my present position.<br />

But I’d far rather be<br />

In a tempest at sea,<br />

Or a bloody North African riot,<br />

Than to sit in this dump<br />

On what’s left of my rump<br />

And put up with this terrible QUIET.<br />

Comfort and boredom and QUIET<br />

CUNEGONDE<br />

When are we going to be MARRIED?<br />

When are we going to be...<br />

GOVERNOR<br />

Quiet!<br />

Da un mago particolarmente imbranato.<br />

Paragonata a quella sofferenza,<br />

c’è del fascino nella mia attuale<br />

posizione.<br />

Ma piuttosto,<br />

Una tempesta,<br />

O una rivolta sanguinaria nel Nord Africa,<br />

Che sedere in questa topaia,<br />

Dove ho lasciato metà del mio didietro,<br />

Eretta all’insegna di questa terribile QUIETE,<br />

Comodità, noia e QUIETE.<br />

Quando ci SPOSEREMO?<br />

Quando ci…<br />

Calma.]<br />

(Cunegonde e La Vecchia Signora escono<br />

stizzite. Il Governatore salta giù dalla<br />

sedia.)<br />

VOLTAIRE<br />

Frattanto, Candide e il suo fedele<br />

meticcio Cacambo soffrivano nella<br />

giungla alla volta di Montevideo.<br />

(Il Governatore esce mentre entrano<br />

Candide e Cacambo)<br />

CANDIDE<br />

Ma dove mi stai portando?<br />

CACAMBO<br />

Señor Capitan, siete venuto in<br />

Sudamerica a combattere per i Gesuiti.<br />

E a fare un sacco di soldi.<br />

CANDIDE<br />

Sei mai stato a Montevideo?<br />

101


A t t o s e c o n d o<br />

CACAMBO<br />

Sì, señor Capitano. I Gesuiti hanno<br />

tutto. Gli indios nada: un trionfo della<br />

giustizia.<br />

17. ALLELUIA<br />

MAXIMILIAN<br />

Come, heathen of America!<br />

Come, see the new domains of God!<br />

CORO<br />

Come, heathen of America!<br />

Come, see the new domains of God!<br />

PAQUETTE<br />

Ye who in darkness plod,<br />

Come and dwell where Satan’s hoof<br />

has never trod!<br />

CORO<br />

Come, heathen of America!<br />

Where Satan’s hoof has never trod!<br />

Alleluia!<br />

MAXIMILIAN<br />

We seek to find God’s pardon<br />

Here innocence shall be restored<br />

In this new Eden Garden<br />

Where man has not defied his Lord.<br />

PAQUETTE<br />

Here shall ye find reward.<br />

Come before your hearts in error<br />

harden.<br />

CORO<br />

Come, heathen of America!<br />

Where innocente shall be restored!<br />

[ALLELUIA<br />

Venite, barbari d’America,<br />

Venite e ammirate i nuovi domini di Dio!<br />

Venite, barbari d’America!<br />

Venite e ammirate i nuovi domini di Dio!<br />

Voi che camminate nelle tenebre,<br />

Venite e stabilitevi in un luogo<br />

Mai calpestato dallo zampino di Satana!<br />

Venite, barbari d’America,<br />

Dove Satana non ha mai messo piede!<br />

Alleluia!<br />

Cerchiamo il perdono di Dio,<br />

Qui si può ritrovare l’innocenza,<br />

In questo nuovo Giardino dell’Eden<br />

Quando l’uomo non aveva ancora sfidato Dio.<br />

Qui troveremo la nostra ricompensa.<br />

Tornate a quando i vostri cuori non erano<br />

ancora caduti in errore.<br />

Venite, barbari d’America,<br />

Dove l’innocenza verrà restaurata!]<br />

102


A t t o s e c o n d o<br />

PAQUETTE, CANDIDE,<br />

MAXIMILLIAN<br />

Alleluia!<br />

TUTTI<br />

Alleluia!<br />

PRIMO GESUITA<br />

(a Candide e Cacambo, trattenendoli<br />

mentre la musica continua in sottofondo)<br />

Fermi!<br />

CACAMBO<br />

Ma, Señor Padre...<br />

(un altro Gesuita entra e corre verso<br />

Candide, abbracciandolo con calore)<br />

PAQUETTE<br />

Ma sei vivo?<br />

CANDIDE<br />

Perdonatemi, Padre. (si scioglie<br />

dall’abbraccio) Capitano Candide, già<br />

dell’Esercito Bulgaro. Non mi aspettavo<br />

un così caloroso benvenuto. Io...<br />

PAQUETTE<br />

(giacché si tratta di lei...) Oh, mastro<br />

Candide! Davvero non mi riconoscete?<br />

CANDIDE<br />

Paquette?<br />

PAQUETTE<br />

In persona. Vi starete di certo<br />

domandando perché mai sono<br />

vestita così. Ma c’è ancora qualche<br />

confratello che preferisce il sesso<br />

debole... A differenza del nostro Padre<br />

Provinciale...<br />

(Indica un altro Gesuita che viene avanti.<br />

Cacambo bacia il suo anello e l’orlo<br />

103


A t t o s e c o n d o<br />

della sua veste. Candide gli si genuflette<br />

davanti.)<br />

MAXIMILIAN<br />

(perché l’altro Gesuita è lui...)<br />

Candide, mio amato fratello!<br />

CANDIDE<br />

Maximilian! Ma ti avevano fatto fuori!<br />

MAXIMILIAN<br />

È stato un caso incredibile, sai?<br />

Un vero miracolo.<br />

(Tutti si inginocchiano, mentre il Coro<br />

canta)<br />

MAXIMILIAN<br />

(gli Alleluia. continuano sotto il dialogo)<br />

Ah, se un miracolo simile fosse<br />

accaduto anche alla mia amata sorella!<br />

CANDIDE<br />

Ma, è accaduto!<br />

MAXIMILIAN<br />

Miracolo! Come è potuto accadere?<br />

CANDIDE<br />

Cunegonde è viva.<br />

CACAMBO<br />

Si, sotto la protezione del Gobernador<br />

de Buenos Aires.<br />

CANDIDE<br />

Diciamo pure sotto sequestro. Ma<br />

non disperare. Voglio fare tanti soldi,<br />

pagarne il riscatto e sposarla (accordo).<br />

MAXIMILIAN<br />

Sposarla? Tu? (accordo) Mia sorella<br />

sposare un bastardo, senza un solo<br />

quarto di nobiltà nel blasone?! (accordo)<br />

104


A t t o s e c o n d o<br />

CACAMBO<br />

Ma, Señor!<br />

CANDIDE<br />

Stanne fuori, Cacambo... Il blasone<br />

non è tutto! Ho liberato Cunegonde<br />

dagli abbracci dell’ebreo, dal letto<br />

dell’Arcivescovo e Pangloss mi ha<br />

sempre detto che tutti gli uomini sono<br />

uguali!<br />

MAXIMILIAN<br />

Come osi?<br />

(Schiaffeggia Candide)<br />

CANDIDE<br />

(non ne può più)<br />

Aaaah!<br />

(Candide finge di estrarre la spada<br />

e di trapassare Maximilian, cosa che<br />

interrompe bruscamente l’ultimo Alleluia<br />

del Coro.)<br />

CACAMBO<br />

L’avete ucciso!<br />

CANDIDE<br />

Guardatemi! L’uomo più virtuoso della<br />

terra e ho ucciso già tre uomini.<br />

CACAMBO<br />

Due dei quali preti!<br />

(toglie la veste a Maximilian e la getta a<br />

Candide)<br />

Presto, mettetevi questa. Tutti vi<br />

prenderanno per un Padre Gesuita e<br />

vi ubbidiranno. Saremo oltre confine<br />

prima che riescano ad organizzare un<br />

inseguimento. Abre un paso para el<br />

Padre Colonel<br />

105


A t t o s e c o n d o<br />

CACAMBO<br />

Vagammo in quella foresta per mesi,<br />

senza cibo, solamente qualche frutto<br />

selvatico. Finché giungemmo ad un<br />

grande fiume...<br />

CANDIDE<br />

Guarda... una barca abbandonata!<br />

CACAMBO<br />

... la riempimmo di noci di cocco e ci<br />

facemmo trasportare dalla corrente.<br />

Un fiume porta sempre a un luogo<br />

abitato. Ma il fiume si gettava sotto<br />

la volta di un’immensa caverna. Per<br />

ventiquattr’ore, solo buio e fragore di<br />

acque. E alla fine, eccoci fuori, alla luce<br />

del giorno, in una terra interamente<br />

circondata da montagne invalicabili.<br />

(La musica aumenta insieme alla luce su<br />

Eldorado)<br />

CANDIDE<br />

E’ persino più bella della Westfalia<br />

CACAMBO<br />

Señor Capitan! I sassi, per terra. Sono<br />

pietre preziose!<br />

CANDIDE<br />

Terra? Ma è polvere d’oro!<br />

CACAMBO<br />

Oro! (entrano alcuni Indigeni) Capitano!<br />

Parlano peruviano. Traduco io.<br />

(Grammelot di Cacambo per chiedere cibo<br />

e acqua. Gli Indigeni fingono di offrire da<br />

bere. Candide accetta.)<br />

CANDIDE<br />

Delizioso.<br />

106


A t t o s e c o n d o<br />

CANDIDE<br />

Ma che terra è mai questa? Non può<br />

che essere il posto di cui parlava<br />

sempre Pangloss...<br />

CACAMBO<br />

Fontane di acqua di rose, le piazze<br />

della città lastricate d’oro e da pietre<br />

preziose e profumate di cannella e<br />

chiodi di garofano. Niente prigioni,<br />

niente palazzi di giustizia, ma solo<br />

palazzi di scienza. Era d’uso, in quel<br />

paese, rendere omaggio al re con un<br />

bacio su ognuna delle guance. (Candide<br />

lo fa, mentre altri Indigeni entrano.)<br />

Señor Capitan, questo vecchio saggio<br />

vi racconterà la storia di questa terra.<br />

Lui ha centosettantadue anni, e dice<br />

che questa è l’antica patria degli Incas.<br />

Gli Spagnoli ne hanno sentito parlare, e<br />

l’hanno chiamata El Dorado.<br />

CANDIDE<br />

Domandagli se hanno una religione...<br />

(Grammelot di Cacambo che pone la<br />

domanda al vecchio saggio)<br />

CACAMBO<br />

Dice che sarebbero degli ingrati se non<br />

ne avessero una. Adorano un solo dio,<br />

non tre in uno come in Europa.<br />

CANDIDE<br />

Cacambo! Se tornassimo a casa con<br />

qualcuna di quelle strane pecore<br />

che hanno qui, carica d’oro e di<br />

pietre preziose, potremmo riscattare<br />

Cunegonde!<br />

CACAMBO<br />

Gli domanderò qualcosa sulle pecore...<br />

(Grammelot di Cacambo che pone la<br />

domanda al re)<br />

... Il Re dice che siamo completamente<br />

pazzi, ma che questo è un paese<br />

107


A t t o s e c o n d o<br />

libero. Ha dato ordine ai suoi ingegneri<br />

di costruire una macchina che ci sollevi<br />

fin sopra le montagne.<br />

18. BALLATA DI ELDORADO<br />

CANDIDE<br />

Up a seashell mountain,<br />

Across a primrose sea,<br />

To a jungle fountain<br />

High up in a tree;<br />

Then down a primrose mountain<br />

Across a seashell sea<br />

To a land of happy people,<br />

Just and kind and bold and free.<br />

CORO<br />

... to Eldorado, to Eldorado.<br />

CANDIDE<br />

They bathe each dawn in a golden lake,<br />

Emeralds hang upon the vine.<br />

All is there for all to take,<br />

Food and god and books and wine.<br />

They have no words for fear and greed,<br />

For lies and war, revenge and rage.<br />

They sing and dance and think and read.<br />

They live in peace and die of age.<br />

CORO<br />

... in Eldorado, in Eldorado.<br />

CANDIDE<br />

They gave me home, they called me<br />

friend,<br />

They taught me how to live in grace,<br />

Seasons passed without an end<br />

In that sweet and blessed place.<br />

But I grew sad and could not stay;<br />

Without my love my heart grew cold.<br />

So they sadly sent me on my way<br />

With gracious gifts of gems and gold.<br />

[BALLATA DI ELDORADO<br />

Su una montagna di conchiglie,<br />

Attraverso un mare di primule,<br />

Fino a una cascata di liane<br />

In cima a un albero;<br />

Poi giù da una montagna di primule,<br />

Attraverso un mare di conchiglie<br />

Fino a una terra di gente felice,<br />

Giusta, gentile e libera<br />

…verso l’Eldorado, verso l’Eldorado.<br />

Si immergono in un lago dorato,<br />

Gli smeraldi pendono dalle viti.<br />

Là tutto si può afferrare,<br />

cibo, libri e vino.<br />

Non esistono parole come paura e avidità,<br />

bugie e guerra, vendetta e rabbia.<br />

Loro cantano danzano pensano e leggono.<br />

Vivono in pace e muoiono di vecchiaia.<br />

…nell’Eldorado, nell’Eldorado.<br />

Mi hanno dato una casa, mi chiamano<br />

Amico,<br />

Mi hanno insegnato come vivere in grazia,<br />

Stagioni passate senza una fine<br />

In quel dolce e benedetto luogo.<br />

Ma invecchiavo triste e non potevo restare.<br />

Senza il mio amore il mio cuore era freddo.<br />

Così loro tristemente mi hanno mandato<br />

per la mia strada con doni di gemme e oro.<br />

108


A t t o s e c o n d o<br />

CORO<br />

... from Eldorado, from Eldorado.<br />

CANDIDE<br />

“Good-bye,” they said, “We pray you<br />

May safely cross the sea.”<br />

“Go,” they said, “And may you<br />

Find your bride to be.”<br />

Then past the jungle fountain,<br />

Along a silver shore,<br />

l’ve come by sea and mountain<br />

To be with my love once more.<br />

CORO<br />

... from Eldorado, from Eldorado.<br />

…dall’Eldorado, dall’Eldorado.<br />

“Addio”, dicevano, “Pregheremo affinché tu<br />

possa attraversare indenne il mare.”<br />

“Vai”, dicevano, “E possa tu trovare<br />

la tua compagna.”<br />

Così passata la giungla delle sorgenti,<br />

Lungo una spiaggia d’argento,<br />

Sono venuto dal mare e dalle montagne<br />

Per stare di nuovo con il mio amore.<br />

…dall’Eldorado, dall’Eldorado.]<br />

CACAMBO<br />

Viaggiando per le più alte montagne,<br />

perdemmo una dopo l’altra le nostre<br />

pecore... alla fine ce ne rimasero<br />

solo due de `sti cavrones. Candide,<br />

comunque, rimase filosofico e incise<br />

il nome di Cunegonde su ogni albero<br />

che incontrava... Macchinisti! E’ possibile<br />

scendere? Raggiungemmo, così, la<br />

colonia olandese del Surinam. Fu li che<br />

incontrammo Mynheer Vanderdendur,<br />

appena giunto da Buenos Aires.<br />

VANDERDENDUR<br />

Voi? Andare a Buenos Aires? Voi,<br />

Capitan Candide? Con quella taglia sulla<br />

testa? Vi impiccheranno non appena ci<br />

metterete piede.<br />

CANDIDE<br />

Un istante, Signore. (Si avvicina<br />

a Cacambo) Cacambo, tu sei più<br />

intelligente di me.<br />

CACAMBO<br />

Ho già capito! Prendo questa pecora.<br />

109


A t t o s e c o n d o<br />

Vado a Buenos Aires e riscatto<br />

Cunegonde, la conduco a Venezia, uno<br />

stato libero, dove non avrete nulla<br />

da temere da Bulgari, Abari, Ebrei o<br />

Inquisizione. Vi aspetterò là.<br />

(Esce, sospingendo la pecora davanti a sé)<br />

Adios.<br />

VOLTAIRE<br />

Fu in quel luogo che Candide si unì<br />

a un nuovo compagno. Un vecchio<br />

olandese, di nome Martin. Il più<br />

sventurato degli uomini: abbandonato<br />

da tutta la sua famiglia, conduceva una<br />

miserabile vita da spazzino.<br />

VANDERDENDUR<br />

(al pubblico, mentre Martin comincia a<br />

spazzare)<br />

Mentre conversavamo, scorgemmo sul<br />

ciglio della strada un povero schiavo di<br />

miniera.<br />

CANDIDE<br />

Pover’uomo, che gli è successo.<br />

VANDERDENDUR<br />

Lavorava al mulino dello zucchero.<br />

Se perdono un dito nella macchina,<br />

gli taglio via una mano; se cercano di<br />

scappare, gli taglio via una gamba.<br />

MARTIN<br />

A questo prezzo mangiate zucchero, in<br />

Europa.<br />

CANDIDE<br />

Ma gli uomini si sono sempre<br />

massacrati gli uni con gli altri come<br />

fanno oggi?<br />

VANDERDENDUR<br />

Sono sempre stati bugiardi, imbroglioni,<br />

110


A t t o s e c o n d o<br />

perfidi, ingrati, ladroni, deboli, mutevoli,<br />

vili, invidiosi, golosi, ubriaconi, avari,<br />

ambiziosi, sanguinari, calunniatori,<br />

crapuloni, fanatici, ipocriti e sciocchi?<br />

MARTIN<br />

I falchi non hanno sempre mangiato le<br />

colombe?<br />

CANDIDE<br />

Credo di sì.<br />

MARTIN<br />

Beh, se i falchi si sono sempre<br />

comportati da falchi, che cosa vi fa<br />

credere che gli uomini siano mai<br />

cambiati?<br />

CANDIDE<br />

Perché gli uomini posseggono il Libero<br />

Arbitrio!<br />

MARTIN<br />

Parole!<br />

19. WORDS, WORDS, WORDS<br />

[PAROLE, PAROLE, PAROLE<br />

(Martin spazza a tempo di 7/8, dando un<br />

colpo di scopa ad ogni fine battuta)<br />

MARTIN<br />

Free will. Humanity. Love. Huh! Hah! Ha,<br />

ha!<br />

Words, words, words, words<br />

I have no words<br />

To describe the vanity of lìfe<br />

The insane inanity of life<br />

I have no words, but ha!<br />

‘Mid grime and slime<br />

Why waste our time<br />

Spouting some Spinoza monograph<br />

Even one short Shakespeare epitaph.<br />

Libertà. Umanità. Amore. Uh! Ah! Ah,<br />

Ah!<br />

Parole, parole, parole, parole,<br />

Non ho parole<br />

Per descrivere la vanità della vita<br />

L’insana vacuità della vita<br />

Non ho parole, ma ah!<br />

In mezzo alla sporcizia e al sudiciume,<br />

Perché sprechiamo il nostro tempo<br />

Declamando qualche monografia di Spinoza<br />

O un piccolo epitaffio di Shakespeare?<br />

111


A t t o s e c o n d o<br />

They make me laugh, but wait!<br />

It just occurred to me,<br />

A word that may just possibly<br />

Apply to all of us<br />

Trapped on this ball of dust.<br />

Two tiny syllables but spiny syllables;<br />

One single word - absurd.<br />

Ha! Absurd.<br />

Don’t make me laugh<br />

It hurts to laugh.<br />

Oho!<br />

Don’t make me laugh!<br />

Don’t make me titter!<br />

All wheat is chaff,<br />

All pills are bitter.<br />

Nothing to trust in<br />

This worst of all possible worlds.<br />

All ends in dust in<br />

This worst of all possible worlds.<br />

Any questions?<br />

Don’t ask me now<br />

They’re useless anyhow.<br />

Were you in my position, friend,<br />

Were you a humble sweeper,<br />

Your thoughts on man’s condition,<br />

friend,<br />

Would be a little deeper.<br />

If every blessed day, my friend,<br />

Brought dung and bone and spittle<br />

For you to clear away, my friend,<br />

T’would change your mind a little.<br />

Yes, dung and bone and spittle<br />

And mud and trash<br />

And blood and ash<br />

And souvenirs of lust<br />

And every sort of residue<br />

In process of reduction<br />

To the final state of dust.<br />

You’d laugh along with me, my friend,<br />

Sono cose che mi fanno ridere, ma un attimo!<br />

Mi è appena venuta in mente<br />

Una parola che si potrebbe giusto applicare<br />

A tutti noi intrappolati in questa palla di<br />

polvere.<br />

Due piccole, ma pungenti sillabe;<br />

una sola parola: assurdo.<br />

Ah! Assurdo.<br />

Non fatemi ridere.<br />

Fa male ridere.<br />

Oh!<br />

Non fatemi ridere!<br />

Non fatemi ridacchiare!<br />

Tutto il grano è pula,<br />

Tutte le pillole sono amare.<br />

Nulla in cui avere fiducia<br />

In questo peggiore di tutti i mondi possibili.<br />

Tutto finisce in polvere<br />

In questo peggiore di tutti i mondi possibili.<br />

Domande?<br />

Non chiedetemi adesso<br />

Se sono inutili.<br />

Se voi foste, amici, nella mia posizione,<br />

Se foste degli umili spazzini,<br />

La vostra idea della condizione umana,<br />

amici,<br />

sarebbe un tantino più profonda.<br />

Se ogni benedetto giorno, amici miei,<br />

Vi portasse letame, ossa, sputi<br />

Da spazzar via, amici miei,<br />

Cambiereste un tantino la vostra testa.<br />

Sì, letame, ossa e sputi,<br />

E fango e spazzatura,<br />

E sangue e cenere,<br />

E ricordini di lussuria,<br />

E ogni sorta di residuo<br />

Ormai prossimo<br />

Al finale stato di polvere.<br />

Ridereste a lungo con me, amici miei,<br />

112


A t t o s e c o n d o<br />

You’d laugh until you’d bust!<br />

Ha!<br />

Ridereste fino a scoppiare!<br />

Ah!]<br />

VANDERDENDUR<br />

(a Candide)<br />

A proposito della vostra<br />

interessantissima pecora...<br />

MARTIN<br />

Attento a quell’uomo, Candide.<br />

(il Coro comincia a entrare, a due o tre<br />

per volta)<br />

CANDIDE<br />

(A Martin) Pessimista! (a Vanderdendur)<br />

Signore, ho bisogno di un passaggio per<br />

me e la mia pecora. Fino a Venezia.<br />

VANDERDENDUR<br />

A Venezia! Ma siete proprio fortunato!<br />

Mi trovo per l’appunto ad essere<br />

proprietario di una splendida fregata, la<br />

Santa Rosalia, diretta a Venezia. Si fa<br />

vela fra tre ore. Con la pecora, sono<br />

diecimila fiorini.<br />

CANDIDE<br />

Molto bene.<br />

VANDERDENDUR<br />

(a parte)<br />

Diecimila, senza batter ciglio! (a<br />

Candide) Ventimila.<br />

CANDIDE<br />

Se questo è il vostro prezzo...<br />

VANDERDENDUR<br />

(a pane) Neppure una mossa!<br />

(a Candide) Trenta.<br />

113


A t t o s e c o n d o<br />

CANDIDE<br />

D’accordo<br />

VANDERDENDUR<br />

E non vi preoccupate per la pecora,<br />

Signore. Buona giornata, Capitano<br />

Candide! Appuntamento qui per<br />

condurvi alla fregata, il mio battello<br />

personale. E’ un dono d’addio.<br />

CANDIDE<br />

Grazie, Signore. (a Martin) Vedi? Una<br />

gentilezza simile non ti ridà fede nella<br />

natura umana?<br />

(Martin, piuttosto scettico, esce con<br />

Candide)<br />

20. BON VOYAGE<br />

CORO<br />

Bon voyage, dear fellow,<br />

Dear benefactor of your fellow man!<br />

May good luck attend you.<br />

Do come again and see us when you can.<br />

VANDERDENDUR<br />

Oh, but l’m bad. Oh, but l’m bad,<br />

Playing such a very dirty trick on such<br />

a fine lad!<br />

l’m a low cad, l’m a low cad,<br />

Always when I do this sort of thing it<br />

makes me so sad,<br />

Ever so sad! Oh, but l’m bad!<br />

Ever so bad! Bon voyage!<br />

CORO<br />

Bon voyage!<br />

Bon voyage, we’ll see ya.<br />

Do have a jolly trip across the foam!<br />

Santa Rosalia,<br />

Do have a safe and pleasant journey home.<br />

Bon voyage, bon voyage.<br />

[BUON VIAGGIO<br />

Buon viaggio, caro compagno,<br />

Caro benefattore dei tuoi simili.<br />

La fortuna ti possa assistere.<br />

Torna a trovarci quando puoi.<br />

Oh, sono cattivo. Oh, come sono cattivo,<br />

A fare questi sporchi trucchi<br />

In un terra così pulita!<br />

Sono un mascalzone, un mascalzone,<br />

Ogni volta che faccio questo tipo di cose<br />

Mi rattristo.<br />

Ogni volta così triste! Oh, ma sono cattivo!<br />

Ogni volta così cattivo. Buon viaggio!<br />

Buon viaggio.<br />

Buon viaggio, ci rivedremo.<br />

Che tu abbia una felice traversata.<br />

Santa Rosalia,<br />

Proteggi il suo viaggio verso casa.<br />

Buon viaggio, buon viaggio.<br />

114


A t t o s e c o n d o<br />

VANDERDENDUR<br />

l’m so rich that my life is an utter bore;<br />

There is just not a thing that I need.<br />

My desires are as dry as an applecore,<br />

And my only emotion is greed.<br />

Which is why, though l’ve nothing to<br />

spend it for,<br />

I have swindled this gold from Candide,<br />

Poor Candide!<br />

But I never would swindle the humble poor,<br />

For you can’t get a turnip to bleed.<br />

When you swindle the rich you get so<br />

much more,<br />

Which is why I have swindled Candide.<br />

Oh dear, I fear,<br />

He’s going down, he’s going to doown!<br />

Ah, poor Candide!<br />

CORO<br />

Bon voyage, dear stranger,<br />

Hope that the crossing will not prove<br />

too grim.<br />

You seem to be in danger,<br />

But we expect that you know how to swim.<br />

VANDERDENDUR<br />

What a dumb goat, what a dumb goat,<br />

Handing me a fortune for a perfect<br />

wreck of a boat.<br />

Never did float, never did float.<br />

This is going to make a most amusing<br />

anecdote.<br />

Never did float, wreck of a boat.<br />

What a dumb goat!<br />

TUTTI<br />

Bon voyage!<br />

Bon voyage, best wishes!<br />

Seems to have been a bit of sabotage.<br />

Things don’t look propitious,<br />

Still from the heart we wish you<br />

Bon voyage, dear fellow, bon voyage!!<br />

Sono così ricco che la mia vita è una noia totale.<br />

Non c’è nulla di cui abbia bisogno.<br />

I miei desideri sono avvizziti come il<br />

torsolo di una mela,<br />

E la mia unica emozione è l’avidità.<br />

È per questo, anche se non ho bisogno di nulla,<br />

Che ho fregato l’oro di Candide.<br />

Povero Candide!<br />

Ma non frego mai i poveri,<br />

Perché non si cava un ragno dal buco.<br />

Quando rubi a un ricco<br />

Tu intaschi molto di più.<br />

Per questo ho fregato Candide.<br />

Oh, ho paura<br />

Che lui stia andando a fondo!<br />

Ah, povero Candide!<br />

Buon viaggio, caro straniero,<br />

Speriamo che la tua traversata<br />

Non sia troppo spiacevole.<br />

Hai l’aria di essere in pericolo,<br />

Speriamo che tu sappia nuotare.<br />

Che bolide silenzioso, che bolide silenzioso,<br />

datemi una fortuna per una perfetta<br />

nave da naufragio.<br />

Non è mai stata a galla, non è mai stata a galla.<br />

Sarà un aneddoto divertente.<br />

Non è mai stata a galla,<br />

nave da naufragio.<br />

Che bolide silenzioso!<br />

Buon viaggio!<br />

Buon viaggio!<br />

Sembra che ci sia stato un sabotaggio.<br />

Le cose non si annunciano propizie.<br />

Ti auguriamo col cuore<br />

Buon viaggio, caro compagno, buon viaggio!]<br />

115


A t t o s e c o n d o<br />

(Una serie di onde viene tesa attraverso<br />

il palcoscenico. Davanti ad esse stanno<br />

Candide e un Marinaio)<br />

VOLTAIRE<br />

Nel viaggio Martin annegò, ma Candide<br />

fu salvato da una nave mercantile, in<br />

rotta verso Costantinopoli. Dal ponte,<br />

egli assistette a una furiosa battaglia<br />

in mare tra due navi, che affondarono<br />

entrambe. Tra i relitti rimasti a galla,<br />

c’era la sua pecora...<br />

CANDIDE<br />

Ecco il mio oro! Se non sapessi che è<br />

morto, potrebbe essere il mio vecchio<br />

maestro, Pangloss!<br />

VOLTAIRE<br />

Guarda quello schiavo, che rema più<br />

di tutti gli altri. Ma è il tuo vecchio<br />

maestro Pangloss!<br />

CANDIDE<br />

Ma era stato impiccato, l’ho visto io!<br />

VOLTAIRE<br />

È una lunga storia. Il cappio era<br />

bagnato. La corda non scivolava bene.<br />

PANGLOSS<br />

Così non morì strozzato, ma<br />

solamente svenne.<br />

VOLTAIRE<br />

Un medico comperò il suo corpo per<br />

sezionarlo. Lo aprì con un taglio, da<br />

qui a qui. Il dolore gli restituì i sensi,<br />

perché si mise ad urlare.<br />

PANGLOSS<br />

Aaargh!<br />

116


A t t o s e c o n d o<br />

VOLTAIRE<br />

E fu salvo. Tutto è bene, urlò<br />

Candide. Pangloss è vivo Cacambo<br />

avrà riscattato certo la mia amata<br />

Cunegonde. E io sarò di nuovo ricco<br />

(Cinque Teste Coronate appaiono sopra le<br />

onde, «galleggiando» nell’acqua)<br />

CANDIDE<br />

E allora, Venezia!<br />

22. SOLDI, SOLDI, SOLDI<br />

VOLTAIRE<br />

Fate il vostro gioco, Signori e Signore.<br />

CROUPIER<br />

Faites vos jeux, Messieurs, Dames!<br />

CORO<br />

Money, money, money...<br />

Lira, lira, tura-lira.<br />

VOLTAIRE<br />

Un messaggio! Lettera da Cunegonde.<br />

«Mio carissimo amore, sono a secco,<br />

disarmata in un bacino...»<br />

Vuole dire che è malata.<br />

Malata? Ma come? «Fidati di chi ti<br />

recapita questa lettera: è un onesto<br />

marinaio».<br />

L’onesto marinaio condusse Candide<br />

alla casa in cui la Signorina Cunegonde<br />

giaceva, dentro una camera in<br />

penombra.<br />

CANDIDE<br />

(a una figura stesa su un giaciglio)<br />

Oh, mia carissima, mia purissima,<br />

Cunegonde, parlami!<br />

117


A t t o s e c o n d o<br />

VOLTAIRE<br />

Non può parlare. Non è in grado di<br />

pagarsi un dottore, sai, è questo il<br />

male che la affligge.<br />

CANDIDE<br />

Ecco, prendi quest’oro.<br />

PAQUETTE<br />

(perché di lei si tratta...)<br />

Wow! Soldi!!!<br />

CANDIDE<br />

Aspetta! Luce! (e la ottiene) Tu non<br />

sei Cunegonde!<br />

PAQUETTE<br />

Oh, Mastro Candide!<br />

CANDIDE<br />

Paquette, ma cosa ci fai qui?<br />

PAQUETTE<br />

Solo quello chemi hanno costretto a<br />

fare.<br />

CANDIDE<br />

Ma non eri suora in Sudamerica?<br />

VOLTAIRE<br />

Beh, è una lunga storia...<br />

PAQUETTE<br />

Faccio io... Il mio confessore, dopo<br />

avermi sedotta a Montevideo, perdette<br />

la fede e mi condusse qui a Venezia,<br />

per farmi lavorare come prostituta...<br />

CANDIDE<br />

Ecco, prendi questo e cerca di vivere<br />

onestamente.<br />

118


A t t o s e c o n d o<br />

MAXIMILIAN<br />

Adescatore! Arrestatelo!<br />

CANDIDE<br />

Ma non può essere... Io ti ho ucciso.<br />

MAXIMILIAN<br />

Bontà divina. Candide? Paquette!<br />

Ma questo rasenta la coincidenza!<br />

CANDIDE<br />

Ma come può essere?<br />

VOLTAIRE<br />

Beh, è una lunga storia...<br />

MAXIMILIAN<br />

Faccio io... Un mio confratello<br />

farmacista mi curò la ferita. Fui<br />

richiamato a Roma, dove strinsi<br />

amicizia con un anziano Massone.<br />

Affascinato dalla mia avvenenza, mi<br />

offrì il posto di Prefetto di Polizia, qui<br />

a Venezia...<br />

CANDIDE<br />

Perdonami, Maximilian, ti ho<br />

trapassato da parte a parte.<br />

MAXIMILIAN<br />

Non preoccuparti...<br />

CANDIDE<br />

Sono stato un po’ esuberante.<br />

MAXIMILIAN<br />

No... Comunque, qui è d’uso, quando<br />

si viene arrestati, offrire... un piccolo<br />

obolo<br />

CACAMBO<br />

(entrando di corsa)<br />

Señor Candide! (si abbracciano)<br />

119


A t t o s e c o n d o<br />

CANDIDE<br />

Cacambo! Caro, fedele Cacambo!<br />

CACAMBO<br />

Vi ho cercato su e giù per tutti i<br />

canali!<br />

CANDIDE<br />

Ma dov’è la mia dolce innocente<br />

Cunegonde?<br />

VOLTAIRE<br />

Beh, è una lunga storia...<br />

CACAMBO<br />

Faccio io... El Senor Gobernador<br />

aveva messo una taglia sulla Signorina<br />

Cunegonde e sulla Vecchia Signora.<br />

Due milioni in oro.<br />

CANDIDE, PAQUETTE,<br />

MAXIMILIAN<br />

Due milioni in oro!<br />

CACAMBO<br />

Sì, me li ha dati per portargliele via.<br />

Purtroppo, lungo la strada siamo stati<br />

derubati, attaccati dai pirati, eccetera<br />

eccetera. Adesso è schiava del malvagio<br />

principe Ragotski... proprietario della<br />

più famosa casa da gioco di tutta<br />

Venezia. La senorita lava i piatti nel<br />

Canal Grande.<br />

(Escono per andarla a salvare. Entrano<br />

La Vecchia Signora e Cunegonde,<br />

riccamente abbigliate e imparruccate)<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Siete desiderata nel Salone Grande.<br />

CUNEGONDE<br />

E perché mai?<br />

120


A t t o s e c o n d o<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Il Principe vorrebbe che i giocatori<br />

giocassero.<br />

CUNEGONDE<br />

Che umiliazione per il nostro sesso.<br />

Possiamo solo far giocare i giocatori.<br />

23. WE ARE WOMEN<br />

CUNEGONDE, LA VECCHIA<br />

SIGNORA<br />

We are women! We are women!<br />

We are women, little women,<br />

Little, little women are we!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Not a man ever born ever could resist<br />

A well-turned calf, a slender wrist,<br />

A silhouette as airy as the morning mist,<br />

And a dainty dimpled knee.<br />

CUNEGONDE<br />

Every male I may meet must acclaim<br />

for weeks<br />

My twinkling thighs, my flaxen cheeks,<br />

My memorable mammaries like Alpine<br />

Peaks,<br />

High above a wine-dark sea.<br />

[SIAMO DONNE<br />

Siamo donne! Siamo donne!<br />

Siamo donne, piccole donne,<br />

piccole, piccole donne siamo noi!<br />

Nessun un uomo del mondo può resistere<br />

A un polpaccio ben tornito, a un polso sottile,<br />

A una figura ariosa come la nebbiolina mattutina,<br />

A un ginocchio raffinatamente piegato.<br />

Ogni uomo che ho incontrato potrebbe decantare<br />

Per settimane<br />

Le mie cosce ammiccanti, le mie guance di lino,<br />

I miei memorabili seni che sembrano<br />

vette alpine<br />

Alte sopra un mare color del vino.<br />

LA VECCHIA SIGNORA,<br />

CUNEGONDE<br />

We’ve necks like swans, and oh, such<br />

sexly legs,<br />

We’re so tight-footed we could dance<br />

on eggs.<br />

A pair of nymphs from fairyland<br />

And every day in every way our<br />

charms expand!<br />

You may add, if you wish, to that<br />

growing list<br />

Abbiamo colli di cigno, e oh, che gambe sexy.<br />

Abbiamo piedi così sottili che potremmo<br />

danzare<br />

Sulle uova.<br />

Una coppia di ninfe dal paese delle fate,<br />

E ogni giorno dappertutto<br />

Il nostro fascino si espande!<br />

Potete aggiungere, se volete,<br />

A questa lista infinita,<br />

121


A t t o s e c o n d o<br />

A mouth so fair it must be kissed<br />

And parts we cannot mention but we<br />

know exist<br />

In a rich abundancy.<br />

Not a man ever born ever could resist<br />

A pretty little thing like me!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Not a man ever born ever could resist<br />

A well-turned calf, a stender wrist, etc.<br />

CUNEGONDE<br />

Every male I may meet must acclaim<br />

for weeks<br />

My twinkling thighs,<br />

my flaxen cheeks, etc.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

We’ve Giotto hands, da Vinci smiles,<br />

We are brava divina to balletophiles.<br />

CUNEGONDE<br />

We’ve Giotto hands, and Mona Lisa<br />

smiles,<br />

Me are brava divina to balletophiles.<br />

LA VECCHIA SIGNORA,<br />

CUNEGONDE<br />

A pair of nymphs from fairyland, etc.<br />

We are women! We are women!<br />

We are little, little women,<br />

Little, little, little women are we!<br />

Una bocca amabile da baciare<br />

E parti che non possiamo nominare ma<br />

Che esistono, si sa,<br />

in abbondanza.<br />

Nessun uomo del mondo può resistere<br />

A una cosa piccola graziosa come me!<br />

Nessun uomo del mondo può resistere<br />

A un polpaccio ben tornito, a un polso sottile, ecc.<br />

Ogni uomo che ho incontrato potrebbe decantare<br />

Per settimane<br />

Le mie cosce ammiccanti, le mie guance<br />

di lino, ecc.<br />

Abbiamo mani giottesche, sorrisi leonardeschi,<br />

Noi siamo le brave e le divine dei ballettofili.<br />

Abbiamo mani grottesche, e il sorriso<br />

Di Mona Lisa,<br />

Noi siamo le brave e le divine dei ballettofili.<br />

Una coppia di ninfe dal paese delle fate, ecc.<br />

Siamo donne! Siamo donne!<br />

Siamo piccole, piccole donne,<br />

Piccole, piccole, piccole donne siamo noi!]<br />

(Cunegonde esce. Ragotski entra e si<br />

rivolge alla Vecchia Signora)<br />

RAGOTSKI<br />

Ah, eccoti qua, mia cara. Ricordati<br />

che il tuo preciso compito è di creare<br />

ricchezza, così da aiutare i meno<br />

favoriti nella vita sociale, come me.<br />

Ora va al lavoro e ricordati: se smetti<br />

122


A t t o s e c o n d o<br />

un solo istante di sorridere io ti spello<br />

viva a pizzicotti.<br />

24. WHAT’S THE USE?<br />

[A CHE SERVE?<br />

Un Coro Mascherato entra mentre La<br />

Vecchia Signora si rivolge al pubblico<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

I have always been wily and clever<br />

At deceiving and swindlìng and such,<br />

And I feel just as clever as ever,<br />

But I seem to be losing my touch.<br />

Yes, l’m clever, but where does it<br />

get me?<br />

My employer gets ali of my take;<br />

Ali I cjet is my daily spaghetti,<br />

While he gorges<br />

on truffles and cake.<br />

What’s the use? What’s the use?<br />

There’s no profit in cheating,<br />

It’s ali so defeating<br />

And wrong, oh, so wrong,<br />

That I just have to pass it along!<br />

RAGOTSKI<br />

That old hag is no use in this gyp joint,<br />

Not a sou have I made on her yet,<br />

And the one thing that pays in this<br />

clip joint<br />

Is my fraudulent game of roulette.<br />

But I have to pay so much protection<br />

To the chief of police and his men,<br />

That each day when he makes his<br />

collection<br />

l’m a poor man ali over again.<br />

RAGOTSKI, LA VECCHIA<br />

SIGNORA<br />

What’s the use? What’s the use<br />

Sono sempre stata intelligente e astuta<br />

A imbrogliare e fregare e cose così,<br />

E sebbene mi senta furba come sempre,<br />

Sembra che abbia perduto il mio tocco.<br />

Sì, sono furba, ma a cosa mi è servito?<br />

Il mio padrone si prende tutto quello che<br />

guadagno.<br />

Tutto quello che mi resta sono i miei<br />

spaghetti quotidiani,<br />

mentre lui si rimpinza di pasticci e tartufi.<br />

A che serve? A che serve?<br />

Non c’è guadagno nell’imbrogliare, è<br />

Così fallimentare<br />

E sconveniente, oh, così sconveniente,<br />

Che mi resta appena da tirare avanti!<br />

Quella vecchia megera non è portata per<br />

la truffa,<br />

Non mi ha procurato neanche un centesimo,<br />

E l’unica cosa che paga in questo locale<br />

È il mio gioco fraudolento alla roulette.<br />

Ma devo pagare il pizzo<br />

Al capo della polizia<br />

e ai suoi uomini.<br />

Quando vengono per la riscossione,<br />

Ritorno un poveraccio.<br />

A che serve? A che serve<br />

123


A t t o s e c o n d o<br />

Of dishonest endeavor and being so<br />

clever?<br />

It’s wrong, oh, so wrong,<br />

If you just have to pass it along!<br />

MAXIMILIAN<br />

It’s a very fine thing to be prefect<br />

Shaking down ali the gamblers in town.<br />

My position has only one defect:<br />

That there’s someone who’s shaking<br />

me down.<br />

For this fellow unhappily knows me;<br />

And he’s on to the game that I play,<br />

And he threatens to shame and<br />

expose me<br />

If I do not incessantly pay.<br />

MAXIMILIAN, RAGOTSKI, LA<br />

VECCHIA SIGNORA<br />

What’s the use? What’s the use<br />

Of this sneaky conniving and slimy<br />

contriving?<br />

It’s wrong, oh, so wrong,<br />

If you just have to pass it along!<br />

CROOK<br />

I could live very well by extortion,<br />

But I simply can’t keep what I earn,<br />

For I haven’t a sense of proportion,<br />

And roulette is my only concern.<br />

l’ve a system that’s fiendishly clever,<br />

Which I learned from a croupier friend,<br />

And I should go on winning forever<br />

But I do seem to lose in the end.<br />

MAXIMILIAN, RAGOTSKI,<br />

CROOK<br />

What’s the use? What’s the use?<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

What’s the use? What’s the use<br />

Of this cheating and plotting,<br />

You end up with notting.<br />

Tanta disonesta fatica,<br />

tanta astuzia?<br />

È sconveniente, oh, così sconveniente,<br />

Che mi resta appena da tirare avanti.<br />

È perfetto<br />

Spillare denaro agli scommettitori della<br />

città.<br />

La mia posizione ha un solo difetto:<br />

C’è qualcuno che spilla a me.<br />

Perché questo tizio<br />

purtroppo sa di me<br />

E del gioco che conduco.<br />

Minaccia di svergognarmi<br />

Se mi rifiuto di pagare.<br />

A che serve? A che servono<br />

Questa bassa connivenza e queste viscide<br />

macchinazioni?<br />

È sconveniente, oh, così sconveniente,<br />

Che mi resta appena da tirare avanti.<br />

Potrei vivere bene delle mie estorsioni,<br />

Ma non trattengo quello che guadagno,<br />

Perché non ho senso della misura,<br />

E la roulette è la mia unica occupazione.<br />

Ho un sistema maledettamente astuto,<br />

Che imparai da un amico croupier,<br />

E potrei vincere sempre,<br />

Ma alla fine sembra sempre che ho perso.<br />

A che serve? A che serve?<br />

A che serve? A che serve<br />

Imbrogliare e tramare<br />

Se alla fine non ti resta niente.<br />

124


A t t o s e c o n d o<br />

LA VECCHIA SIGNORA,<br />

MAXIMILIAN, RAGOTSKI,<br />

CROOK<br />

It’s wrong, oh, so wrong<br />

If you just have to pats it along!<br />

CORO<br />

Pass it along, oh, pass it along.<br />

TUTTI<br />

Oh, what’s the use? What’s the use?<br />

There’s no use in cheating,<br />

It’s ali so defeating<br />

And wrong, oh, so wrong,<br />

If you just have to pass it along!<br />

È sconveniente, oh, è così sconveniente<br />

Se ti resta appena da tirare avanti.<br />

Tirare avanti, oh, tirare avanti.<br />

Oh, a che serve? A che serve?<br />

Non c’è profitto a imbrogliare, è<br />

Fallimentare,<br />

E sconveniente, oh, così sconveniente<br />

Se ti resta appena da tirare avanti!]<br />

RAGOTSKI<br />

(mentre un mascherato Candide entra<br />

sospingendo innanzi a sé una pecora)<br />

Benvenuto al nostro ricco ospite<br />

e al suo benestante amico! (Alla<br />

Vecchia Signora, che si è frattanto<br />

mascherata) Un cliente grasso, mia<br />

cara. Raccontagli una delle tue storie<br />

di vita...<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

(impettita)<br />

Quella della natica?<br />

RAGOTSKI<br />

Meglio una un po’ più eccitante...<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

(si accosta a Candide) Signore...<br />

CANDIDE<br />

Non sono venuto per giocare. Sono<br />

venuto qui con un solo proposito:<br />

trovare una donna.<br />

125


A t t o s e c o n d o<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

E perché altro? Ma prima fate la<br />

carità, ho avuto molti guai.<br />

CANDIDE<br />

Guai?<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Di famiglia<br />

25. THE VENICE GAVOTTE<br />

[GAVOTTA VENEZIANA<br />

VOLTAIRE<br />

Rien ne va plus... Le treize.<br />

PANGLOSS<br />

(visibile sul fondo al tavolo del Croupier)<br />

Banco!<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

l’ve got troubles, as l’ve said:<br />

Mother’s dying, Father’s dead.<br />

Ali my uncles are in jail.<br />

CANDIDE<br />

It’s a very moving tale.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

Though our name, I say again, is<br />

Quite the proudest name in Venice,<br />

Our afflictions are so many,<br />

And we haven’t got a penny.<br />

CANDIDE<br />

Madam, I am desolate<br />

At your family’s tragic state.<br />

Any help that I can give ...<br />

Please do teli me where they live.<br />

I shall look them up tomorrow<br />

And alleviate their sorrow<br />

With a check made out to bearer. In<br />

the meantime, buona sera.<br />

Ho passato dei guai, come ho detto:<br />

Mia madre è moribonda, mio padre morto.<br />

I miei zii sono in galera.<br />

È una storia commovente.<br />

Sebbene il nostro nome, ripeto, sia<br />

Uno dei più prestigiosi di Venezia,<br />

I nostri problemi sono tanti,<br />

E non abbiamo un centesimo.<br />

Signora, sono desolato<br />

Della tragica condizione della sua famiglia.<br />

Qualsiasi cosa possa fare…<br />

Prego, ditemi dove vivono.<br />

Li andrò a trovare domani<br />

E allevierò le loro pene<br />

Con un assegno al portatore.<br />

Intanto, buonasera.<br />

126


A t t o s e c o n d o<br />

CUNEGONDE<br />

We’ve got troubles, as she said:<br />

Mother is dying, Father’s dead.<br />

All our uncles are in jail.<br />

CANDIDE<br />

It’s a very moving tale.<br />

CUNEGONDE, LA VECCHIA<br />

SIGNORA<br />

Although our name, I say again, is<br />

Quite the proudest name in Venice,<br />

All our uncles are in jail.<br />

It is a very moving tale.<br />

CANDIDE<br />

Ah, what a tale!<br />

Ah, what a moving tale.<br />

PANGLOSS<br />

Millions of rubles and lire and francs,<br />

Broke the bank, broke the bank,<br />

Broke the best of ali possible banks.<br />

Pieces of gold to the ladies I throw;<br />

Easy come, easy go.<br />

Shining gold to the ladies I throw.<br />

See them on their knees before me.<br />

If they love me, can you blame them?<br />

Little wonder they adore me.<br />

Watch me woo them as I name them:<br />

Lady Frilly, Lady Silly,<br />

Pretty Lady Willy-Nilly,<br />

Lady Lightly, Lady Brightly,<br />

Charming Lady Fly-by-Nightly.<br />

My Lady Fortune found me.<br />

What a joy to have around me<br />

Lovely ladies, six or seven;<br />

This is my idea of Heaven.<br />

Fortune, keep the wheel a-spinning,<br />

They adore me while l’m winning!<br />

Lady Frilly, Lady Silly,<br />

Abbiamo avuto guai, come ha detto:<br />

Madre moribonda, padre morto.<br />

Tutti i nostri zii sono in galera.<br />

È una storia molto commovente.<br />

Sebbene il nostro nome, ripeto, sia<br />

Uno dei più prestigiosi di Venezia,<br />

Tutti i nostri zii sono in galera.<br />

È una storia commovente.<br />

Ah, che storia!<br />

Ah, che storia commovente!<br />

Milioni di rubli e di lire e di franchi,<br />

Abolite le banche, abolite le banche,<br />

Abolita la migliore delle banche possibili.<br />

Lingotti d’oro getto alle donne.<br />

Tutto diventa facile.<br />

Oro brillante getto alle donne.<br />

Guardatele sulle mie ginocchia.<br />

Se mi amano, potete biasimarle?<br />

Mi adorano.<br />

Guardate come le corteggio al solo<br />

nominarle:<br />

Signora Leziosa, Signora Sciocchina,<br />

Signora Luminosa, Signora Brillante,<br />

Affascinante Signora Inaffidabile.<br />

Signora Fortuna, signora mia, trovami.<br />

Che gioia avere intorno<br />

Donne amabili, sei o sette.<br />

Questa è la mia idea del Paradiso.<br />

Fortuna, gira la ruota,<br />

Loro mi adorano quando sono vincente!<br />

Signora Leziosa, Signora Sciocchina,<br />

127


A t t o s e c o n d o<br />

Pretty Lady Willy-Nilly,<br />

Lady Lightly, Lady Brightly,<br />

Charming Lady Fly-by-Nightly.<br />

Fools love only one or two.<br />

Ladies, I love ali of you.<br />

CUNEGONDE<br />

She’s got troubles, as she said:<br />

Mother is dying, Father’s dead.<br />

All her uncles are in jail.<br />

It’s a very moving tale.<br />

Although her name, she says again, is<br />

Quite the proudest name in Venice,<br />

Ali her uncles are in jail.<br />

It’s a very moving tale.<br />

LA VECCHIA SIGNORA<br />

l’ve got troubles, as I said:<br />

Mother is dying, Father’s dead.<br />

Ali my uncles are in jail.<br />

It’s a very moving tale.<br />

Although our name, I say again, is<br />

Quite the proudest name in Venice,<br />

Ali my uncles are in jail.<br />

It’s a very moving tale.<br />

CANDIDE<br />

It’s a very moving tale.<br />

Ah, what a moving tale!<br />

PANGLOSS<br />

Lady Frilly, Lady Silly, etc.<br />

Signora Luminosa, Signora Brillante,<br />

Affascinante Signora Innaffidabile.<br />

Pazzo chi ne ama una o due.<br />

Donne, io vi amo<br />

tutte quante.<br />

Abbiamo avuto guai, come ha detto:<br />

Madre moribonda, padre morto.<br />

Tutti i nostri zii sono in prigione.<br />

È una storia commovente.<br />

Sebbene il suo nome, lei ripete, sia<br />

Uno dei più prestigiosi di Venezia,<br />

Tutti i suoi zii sono in galera.<br />

È una storia commovente.<br />

Ho avuto guai, come ho detto:<br />

Madre moribonda, padre morto.<br />

Tutti i miei zii sono in prigione.<br />

È una storia commovente.<br />

Sebbene il suo nome, lei ripete, sia<br />

Uno dei più prestigiosi di Venezia,<br />

Tutti i suoi zii sono in galera.<br />

È una storia commovente.<br />

È una storia molto commovente.<br />

Ah, che storia commovente.<br />

Signora Leziosa, Signora Sciocchina, ecc.]<br />

CUNEGONDE<br />

Candide!<br />

CANDIDE<br />

Cunegonde!<br />

128


A t t o s e c o n d o<br />

26. NOTHING MORE THAN THIS<br />

CANDIDE<br />

Is it this, the meaning of my life,<br />

The sacred trust I treasured,<br />

Nothing more than this?<br />

Ali of my hope and pleasure,<br />

No more than this?<br />

The love I dreamed and cried for,<br />

Nothing more than this?<br />

Ali that I killed and died for,<br />

No more than this?<br />

That smile, that face, that halo<br />

around it,<br />

That youth, that charm, that grace,<br />

Behold I have found it,<br />

Nothing more than this,<br />

No more than this.<br />

What did you dream,<br />

Angel face and flaxen hair,<br />

Soul as dead as face was fair?<br />

Did you ever care?<br />

Yes, you cared for what these<br />

purses hold,<br />

You cared for gold, you cared for gold.<br />

Take it for my kiss, my bitter kiss,<br />

Since it was this you wanted,<br />

No more than this.<br />

[TUTTO QUI?<br />

Questo è il senso delle mia vita?<br />

La fiducia che ho investito<br />

È tutta qui?<br />

Tutta la mia speranza e la mia gioia,<br />

niente più di questo?<br />

L’amore che ho sognato e per cui ho pianto,<br />

niente più di questo?<br />

Tutti ciò per cui ho ucciso e sono morto,<br />

Tutto qui?<br />

Quel sorriso,<br />

quel volto, quell’aureola,<br />

Quella giovinezza, quel fascino,<br />

Quella grazia,<br />

Niente più di questo?<br />

Tutto qui?<br />

Che cosa hai sognato<br />

Faccia d’angelo e capelli biondi,<br />

La tua anima era vuota come il tuo viso<br />

era pulito?<br />

Ti interessava solo l’oro, solo l’oro.<br />

Prendilo al posto dei miei baci, dei miei<br />

amari baci.<br />

Dato che era questo<br />

che volevi,<br />

Niente più di questo.<br />

VOLTAIRE<br />

(entra e si rivolge al pubblico)<br />

Per molti giorni, Candide non parlò.<br />

Tutti insieme, possedevano giusto<br />

la somma necessaria per acquistare<br />

una piccola fattoria fuori Venezia.<br />

Ma Cunegonde brontolava sempre di<br />

più e l’umore della Vecchia Signora<br />

era anche più cattivo di quello di<br />

Cunegonde. Cacambo, che coltivava<br />

ortaggi imprecava per la sua sorte.<br />

129


A t t o s e c o n d o<br />

Pangloss si struggeva nel desiderio<br />

di un’università tedesca. Di tanto<br />

in tanto, trovavano impalata sulle<br />

punte del cancello dell’orto la testa<br />

di qualche politico in disgrazia. (la<br />

musica aumenta mentre il Coro entra<br />

come evocato da Voltaire) Paquette<br />

continuava nella sua vocazione<br />

prediletta, ma non guadagnava più<br />

neanche un soldo. E pensare a lei<br />

costò a Pangloss la fine del suo naso.<br />

Non è strana la vita?<br />

CORO<br />

Life is neither good nor bad.<br />

Life is life, and ali ave know.<br />

Good and bad and joy and woe<br />

Are woven fine, are woven fine.<br />

Ali the travels ave have made,<br />

Ali the evils ave have known,<br />

Even paradise itself,<br />

Are nothing now, are nothing now.<br />

[La vita non è buona né cattiva.<br />

La vita è la vita.<br />

Bene e male, gioia e dolore,<br />

Sono finemente intrecciati.<br />

Tutti i viaggi che abbiamo fatto,<br />

Tutti i mali che abbiamo conosciuto,<br />

Lo stesso Paradiso,<br />

Sono niente ora, niente.]<br />

VOLTAIRE<br />

In fondo al cuore Candide non aveva<br />

alcun desiderio di sposare Cunegonde.<br />

La noia era tale che un giorno la<br />

vecchia signora osò dire: vorrei sapere<br />

cos’è peggio: essere violentata cento<br />

volte da pirati negri, avere una natica<br />

tagliata, essere passato per le guerre<br />

Bulgare, essere frustato e impiccato<br />

in un auto-da-fé, essere vivisezionato,<br />

insomma provare le miserie che tutti<br />

noi abbiamo passato, oppure star<br />

qui senza far niente? E’ una grande<br />

domanda, rispose Candide. Noi non<br />

siamo quelli che eravamo, e neppure<br />

quelli che vorremmo essere. Ciò che<br />

volevamo non lo avremo. Nel modo<br />

in cui abbiamo amato, non ameremo<br />

più. Possiamo darci solo l’amore che ci<br />

resta: sposami Cunegonde.<br />

130


A t t o s e c o n d o<br />

27. MAKE OUR GARDEN GROW<br />

[COLTIVIAMO IL NOSTRO GIARDINO<br />

(Candide offre a CunegondE la sua<br />

mano. Lei la prende. Il Coro si allontana.<br />

Voltaire osserva.)<br />

CANDIDE<br />

You’ve been a fool and so have I,<br />

But come and be my wife,<br />

And let us try before ave die<br />

To make some sense of life.<br />

We’re neither pure nor wise nor good;<br />

We’ll do the best ave know.<br />

We’ll build our house, and chop our<br />

wood,<br />

And make our garden grow.<br />

CUNEGONDE<br />

I thought the world was sugarcake,<br />

For so our master said;<br />

But now l’ll teach my hands to bake<br />

Our loaf of daily bread.<br />

CUNEGONDE, CANDIDE<br />

We’re neither pure nor wise nor good;<br />

We’ll do the best ave know.<br />

We’ll build our house, and chop our<br />

wood,<br />

And make our garden grow.<br />

CUNEGONDE, LA VECCHIA<br />

SIGNORA, PAQUETTE,<br />

CANDIDE, GOVERNATORE,<br />

MAXIMILIAN, PANGLOSS<br />

Let dreamers dream what worlds<br />

they please;<br />

Those Edens can’t be found.<br />

The sweetest flowers, the fairest trees<br />

Are grown in solid ground.<br />

Siamo stati due pazzi,<br />

Ma ora vieni e sposami,<br />

E proviamo, prima di morire,<br />

A dare un senso alla vita.<br />

Non siamo puri, né saggi, né buoni.<br />

Faremo del nostro meglio.<br />

Costruiremo la nostra casa, taglieremo il<br />

nostro bosco,<br />

E coltiveremo il nostro giardino.<br />

Pensavo che il mondo fosse uno zuccherino<br />

Come diceva il nostro maestro.<br />

Ma ora dovrò insegnare alle mie mani a cuocere<br />

Il nostro pane quotidiano.<br />

Non siamo puri, né saggi, né buoni.<br />

Faremo del nostro meglio.<br />

Costruiremo la nostra casa, taglieremo il<br />

nostro bosco,<br />

E coltiveremo il nostro giardino.<br />

Che i sognatori sognino pure i mondi che<br />

preferiscono;<br />

L’Eden non si può trovare.<br />

I fiori più dolci, gli alberi più sani<br />

Hanno radici nel terreno solido.<br />

131


A t t o s e c o n d o<br />

CUNEGONDE, LA<br />

VECCHIA SIGNORA,<br />

PAQUETTE, CANDIDE,<br />

GOVERNATORE, MAXIMILIAN,<br />

PANGLOSS,CHORUS<br />

We’re neither pure nor wise nor good;<br />

We’ll do the best ave know.<br />

We’ll build our house, and chop our<br />

wood,<br />

And make our garden grow.<br />

Non siamo puri, né saggi, né buoni.<br />

Faremo del nostro meglio.<br />

Costruiremo la nostra casa, taglieremo il<br />

nostro bosco,<br />

E coltiveremo il nostro giardino.]*<br />

VOLTAIRE<br />

(mette fuori la mano come per benedire<br />

Candide e Cunegonde mentre cala il<br />

sipario)<br />

Domande?<br />

* La traduzione delle parti cantate è a cura di Massimo Pastorelli<br />

132


B i o g r a f i e<br />

Giuseppe Grazioli<br />

Si é diplomato in pianoforte con Paolo Bordoni,<br />

in composizione con Niccolò Castiglioni ed<br />

ha studiato direzione d’orchestra con Gianluigi<br />

Gelmetti, Leopold Hager, Franco Ferrara, Peter<br />

Maag e Leonard Bernstein. Ha diretto le principali<br />

orchestre italiane fra le quali: Accademia di<br />

Santa Cecilia di Roma, Orchestra RAI di Roma<br />

e Napoli, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,<br />

Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma,<br />

Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra Toscanini<br />

di Parma, Orchestra del Teatro Comunale<br />

di Trieste, Orchestra dell’Ente Arena di Verona,<br />

Orchestra del Carlo Felice di Genova, Orchestra<br />

Haydn di Bolzano, Pomeriggi Musicali e Orchestra<br />

Verdi di Milano. Nel 1995 ha debuttato in<br />

Francia, all’opera di St.Etienne, con Madama<br />

Butterfly. Grazie al grande successo ottenuto<br />

é stato immediatamente invitato a dirigere lo<br />

stesso titolo a Bordeaux a cui sono seguiti<br />

Rigoletto, Petrouchka, Uccello di fuoco, El Retablo<br />

de Maese Pedro, Le Roi d’Ys, Don Carlo,<br />

L’Italiana in Algeri, Il barbiere di Siviglia, Le<br />

Comte Ory, Jackie O, Cyrano, Bohème a Metz,<br />

Traviata, L’heure Espagnole, Les mamelles de<br />

Tirésias, Don Giovanni, Don Pasquale, L’Etoile,<br />

La voix humaine, Un ballo in maschera, Candide<br />

a Rennes, La vedova allegra, Pelléas et<br />

Mélisande, Le nozze di Figaro, Cenerentola a<br />

St.Etienne, Lucia di Lammermoor a Avignone,<br />

Don Pasquale a Lille e a Lione, Requiem di<br />

Mozart a Marsiglia. E’ stato inoltre invitato al<br />

prestigioso “Festival Massenet” per Le carillon.<br />

Molto apprezzata per la particolarità delle<br />

proposte é anche la sua produzione discografica.<br />

Dopo una serie di 3 CD con il gruppo<br />

Harmonia Ensemble dedicati a rarità del ‘900<br />

(De Falla, Auric, Martinu, Casella, Malipiero,<br />

Rieti, Lambert, Bax, Bartok) ha registrato diverse<br />

composizioni di Nino Rota: l’opera La<br />

visita meravigliosa, entusiasticamente accolta<br />

e premiata dalla critica di tutto il mondo, un<br />

CD dedicato alla musica per orchestra (Choc<br />

du Monde de la Musique) e infine alcuni lavori<br />

per il teatro (Lo scoiattolo in gamba, Cristallo<br />

di rocca) con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe<br />

Verdi di Milano. E’ imminente inoltre l’uscita<br />

della prima registrazione assoluta del brano<br />

“Quadri di Segantini” di Zandonai, realizzato<br />

con l’Orchestra Haydn di Bolzano.<br />

Il 31 dicembre 2001 ha diretto alla Scala il<br />

concerto sinfonico che ha chiuso le attività in<br />

Teatro prima dei lavori di restauro. Nel giugno<br />

2002 ha diretto, al Teatro Châtelet di Parigi, il<br />

concerto finale del concorso di canto Operalia<br />

in seguito al quale Placido Domingo lo ha invitato<br />

a dirigere Lucia di Lammermoor all’opera<br />

di Washington. Nel maggio 2003 ha diretto per<br />

il Teatro alla Scala la prima mondiale di Vita<br />

di Marco Tutino. Nella stagione 2003/2004 è<br />

stato presente nel cartellone del Teatro Regio<br />

di Torino (Orfeo agli Inferi), dell’Opera di Roma<br />

(Il Gatto con gli Stivali) e all’Università di Yale<br />

(Il Trittico). Fra i prossimi impegni: Veronique,<br />

Idomeneo, Il Flauto Magico in Francia, A Midsummer<br />

Night’s Dream e Il Viaggio a Reims<br />

negli USA, concerti sinfonici con l’Orchestra<br />

Lamoureux a Parigi e con l’Orchestra Sinfonica<br />

Giuseppe Verdi a Milano.<br />

133


B i o g r a f i e<br />

Giorgio Gallione<br />

Regista e drammaturgo, dal 1986 è il direttore<br />

artistico del Teatro dell’Archivolto di Genova.<br />

Ha insegnato recitazione alla scuola del Teatro<br />

Stabile di Genova e ha collaborato, tra gli altri,<br />

con Otomar Krejca, Terry Hands, Elio Petri.<br />

La sua prima regia è Il matrimonio da Brecht<br />

e Valentin (1981); con Angeli e soli, ispirato<br />

all’opera di Italo Calvino, ha vinto il Biglietto<br />

d’oro AGIS 1990. Collabora con scrittori<br />

e drammaturghi come Stefano Benni, Daniel<br />

Pennac, Francesco Tullio Altan e Michele Serra.<br />

Ha diretto attori come Angela Finocchiaro,<br />

Claudio Bisio, Sabina Guzzanti, Alessandro Haber,<br />

Eugenio Allegri, Giuseppe Cederna, Gioele<br />

Dix, Milva, Lina Sastri, Elisabetta Pozzi, David<br />

Riondino, i Broncoviz (Maurizio Crozza, Carla<br />

Signoris, Ugo Dighero, Marcello Cesena e Mauro<br />

Pirovano).<br />

Tra le sue regie più recenti si segnalano La<br />

Buona Novella di Fabrizio De André (2000), La<br />

storia di Onehand Jack di Stefano Benni coprodotto<br />

dall’Archivolto con La Biennale Teatro di<br />

Venezia (2001), Cirano di Marco Tutino (2002)<br />

per il Teatro dell’Opera di Metz, L’Inventore di<br />

sogni e L’uomo dell’armadio, entrambi da Ian<br />

McEwan (2002); nel novembre 2002 ha debuttato<br />

Corto Maltese, opera balletto con Gioele<br />

Dix e le musiche originali di Paolo Conte. Nel<br />

2003 ha diretto Alessandro Haber in Bukowski,<br />

e I bambini sono di sinistra con Claudio Bisio;<br />

in ambito lirico Un tram che si chiama desiderio<br />

di Andre Previn per il Teatro Regio di Torino<br />

e Vita, una partitura inedita di Marco Tutino<br />

per il Teatro della Scala. Nel 2004 ha messo in<br />

scena Ognuno è libero con Maurizio Crozza e<br />

Reperto RAIOT con Sabina Guzzanti.<br />

In campo lirico, particolarmente attento alla<br />

musica del Novecento ha firmato spettacoli<br />

per il Regio di Torino, l’Arena di Verona, il<br />

Regio di Parma, il Teatro del’Opera di Roma,<br />

il Teatro alla Scala e molti altri. Ha curato la<br />

regia de I quattro rusteghi di Wolf – Ferrari,<br />

L’amico Fritz di Mascagni, La visita meravigliosa<br />

di Nino Rota, Candide di Leonard Bernstein,<br />

Don Procopio di Bizet, La rondine di Puccini,<br />

Street scene di Kurt Weill, Il gatto con gli stivali<br />

di Marco Tutino, Nella colonia penale di<br />

Philip Glass, il Barbiere di Siviglia di Rossini,<br />

Tamerlano di Handel, Dinorah di Meyerbeer,<br />

l’opera balletto Dylan Dog di Marco Tutino all’Arena<br />

di Verona.<br />

134


B i o g r a f i e<br />

Ivan Stefanutti<br />

La sua attività è molto intensa nell’opera lirica,<br />

dove spazia dal grande repertorio (Rigoletto,<br />

La traviata, Il trovatore, Aida, Nabucco di<br />

Verdi, Norma di Bellini, La Bohéme di Puccini,<br />

Andrea Chenièr di Giordano, Lohengrin di<br />

Wagner, Adriana Lecouvreur di Cilea, L’elisir<br />

d’amore di Donizetti) ai titoli meno frequentati<br />

(La damnation de Faust di Berlioz, Manon di<br />

Massenet, Eugene Onegin di Čajkovskij, La<br />

battaglia di Legnano di Verdi, Les contes<br />

d’Hoffmann di Offenbach, Orfeo ed Euridice<br />

di Gluck, L’amico Fritz, I Rantzau, Lodoletta<br />

di Mascagni, Le convenienze ed inconvenienze<br />

teatrali di Donizetti, I quattro rusteghi di<br />

Wolf-Ferrari), all’opera contemporanea (Bach<br />

Haus di Michele Dall’Ongaro, Lontano dagli<br />

occhi di Lorenzo Ferrero, Il gatto con gli stivali<br />

di Marco Tutino). Mette in scena sia spettacoli<br />

di matrice tradizionale come Andrea Chenièr<br />

per il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro<br />

Regio di Torino e la Fenice di Venezia, sia<br />

personali allestimenti come Aida in versione<br />

intergalattica apprezzata sia da spettatori<br />

giovanissimi sia da quelli più tradizionalisti.<br />

Ha curato la regia, le scene ed i costumi per<br />

i maggiori teatri lirici italiani (Teatro G.Verdi di<br />

Trieste, Teatro dell’Opera di Roma, C.E.L.-Teatro<br />

di Livorno, Teatro Massimo di Palermo, Teatro<br />

Romolo Valli di Reggio Emilia, Gran Teatro La<br />

Fenice, Teatro Massimo Bellini di Catania, Teatro<br />

Regio di Torino, Teatro Comunale di Treviso,<br />

Arena di Verona) e stranieri (Teatro dell’Opera<br />

di Montecarlo, Teatro Campoamor di Oviedo E,<br />

Teatro Municipale di Losanna CH, Anhaltisches<br />

Theater di Dessau, WienerKammerOper di<br />

Vienna, Opèra Comique di Parigi, Festival<br />

Massenet di Saint-Etienne, Kansai opera di<br />

Osaka Giappone, A.C.O. di Las Palmas de Gran<br />

Canaria). Parallelamente si avvicina al teatro<br />

leggero, al musical ed all’operetta. Lo vediamo<br />

a Trieste al Festival dell’Operetta con Il conte<br />

di Lussemburgo e La vedova allegra di Lehar,<br />

Rose-Marie di Friml e Stothart, al Teatro<br />

Massimo di Palermo con Orfeo all’inferno di<br />

Offenbach (presentato in una nuova edizione<br />

nel 2003 Trieste) ed al Teatro Romolo Valli<br />

di Reggio Emilia con il musical Candide di<br />

Bernstein. Con G. Cannavacciuolo protagonista,<br />

nel 2000, è la volta di L’uomo è fumator…<br />

Stasera Milly , rievocazione affettuosa di vita<br />

e musiche della celebre soubrette. Nell’estate<br />

2001 mette in scena l’opera rock Metropolis<br />

con L.Ruocco e A.Angiolillo, L.Poli. Nel 2003<br />

Metropolis ha una nuova versione in due atti,<br />

ampliata e completata. Segue la commediaconcerto<br />

Verdi al Tettuccio con E.Beruschi.<br />

Nel 2003 è la volta di Melologo comico su<br />

testi di Stefano Benni al Teatro dell’Opera di<br />

Roma. Per il balletto ha curato l’allestimento<br />

di Petrouchka di I.Stravinsky, e La creazione<br />

del bue blu, con musiche di Milhaud al Teatro<br />

Regio di Torino entrambi con la coreografia di<br />

R.Castello e Il pranzo di C.Pedini e Pinocchio<br />

burattino senza fili di E.Bennato, I.Stefanutti,<br />

C.Ronda con le coreografie di C.Ronda per<br />

il Teatro Sociale di Rovigo (tournèe estiva<br />

2003, invernale 2003/2004, estiva 2004). Per<br />

il cinema ha firmato le scene ed i costumi<br />

del film Maggio musicale di Gregoretti. Nel<br />

Maggio 2004 dirige un attore d’eccezione,<br />

Placido Domingo ne Le donne di Puccini al<br />

Festival Puccini di Torre del Lago.<br />

135


B i o g r a f i e<br />

Giovanni Di Cicco<br />

Danzatore, coreografo e insegnante, studia in<br />

Italia, Francia e Germania. Danza con le compagnie<br />

“Astrakan” di Daniel Larrieu (Parigi),<br />

“Sosta Palmizi” (Torino), “Luisa Casiraghi” (Milano),<br />

“Susanna Beltrami” (Milano), “Compagnia<br />

Virgilio Sieni Danza” (Firenze), “Company<br />

Blu” (Firenze), “Sutki” (Torino), “Plank” (Bruxelles),<br />

“Axas Dance Company” (Winterthur), “Postretroguardia”<br />

di Paco Decina (Parigi), “Teatro<br />

dell’Archivolto” (Genova), “Catherine Diverrei”<br />

(Rennes). Nel 1988/89 è ospite dellaFolkwang<br />

Hochschule di Essene (diretta da Pina Bausch),<br />

dove coreografa, per alcuni allievi, Occasione<br />

per uno schizzo.<br />

Ha collaborato come coreografo con registi<br />

come Denis Krief, Lorenzo Mariani, Giorgio<br />

Gallione, Jonathan Miller, Pierre Constant,<br />

Daniele Abbado, per produzioni al Teatro Comunale<br />

di Ferrara, Wexford Festival Opera,<br />

Teatro comunale di Bologna, Teatro Regio di<br />

Torino (dove, inoltre, nel 2003 cura la regia<br />

e la coreografia del Pifferaio Magico), Teatro<br />

La Fenice, Teatro Carlo Felice, Teatro Lirici di<br />

Cagliari, Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto,<br />

Teatro Valli di Reggio Emilia, Teatro Massimo di<br />

Palermo, Festival di Granada, Teatro alla Scala,<br />

Rossini Opera Festival.<br />

Guà docente presso il corso di formazione per<br />

mimi promosso dalla Fondazione Teatro Carlo<br />

Felice e dalla Provincia di Genova, per la Regione<br />

Veneto e per la Regione Marche, inoltre<br />

per la Tanzfabrik di Berlino, per il Ducan Center<br />

di Praga, e per molti altri centri in Italia e<br />

in Europa.<br />

Attualmente collabora a Genova con il DIST<br />

– Laboratorio di Informatica Musica della Facolta<br />

di Ingegneria. È membro del Galavata<br />

Mevlevi Music and Sema Ensemble di Istanbul.<br />

È coreografo ospite della Compagnia Dansa<br />

Contemporanea de Cuba. Responsabile, con il<br />

permesso diretto del Maestro Masamichi Noro<br />

(Centre International Noro di Parigi) all’avviamento<br />

negli atelier di danza e di teatro al<br />

Metodo Kinomichi. Lavora con la Compagnia<br />

Arbalete di Genova dal 1983, dal 1987 ne cura,<br />

insieme a Claudia Monti, la direzione artistica.<br />

136


B i o g r a f i e<br />

James Valenti<br />

Il ventiseienne tenore americano James Valenti<br />

ha cantato recentemente il ruolo del titolo nell’Edgar<br />

di Puccini con l’AVA di Philadelphia. La<br />

scorsa primavera ha debuttato Rodolfo nella<br />

Bohème all’Opera di Roma per la regia di Zeffirelli.<br />

In precedenza era stato Alfredo in Traviata<br />

alla Minnesota Opera e Faust nell’opera<br />

omonima di Gounod con l’AVA di Philadelphia.<br />

Recentemente ha vinto il primo premio al concorso<br />

Mario Lanza e ha trionfato sia alle National<br />

Council Adutions del Metropolitan Opera<br />

sia al prestigioso concorso Lucia Albanese<br />

della Fondazione Puccini, risultati che l’anno<br />

scorso gli hanno permesso di debuttare con<br />

successo a New York in un concerto alla Alice<br />

Tully Hall. Recentemente ha debuttato come<br />

Edgardo nella Lucia di Lammermoor prodotta<br />

dalla Academy of Vocal Arts di Philadelphia. È<br />

stato ospite della televisione nazionale tedesca<br />

all’interno del programma Klassich, dove<br />

si è esibito insieme alla Filarmonica di Monaco,<br />

ed apparso nella popolare trasmissione<br />

televisiva americana A&E’s Breakfast with the<br />

Arts. L’anno scorso ha cantato al gala annuale<br />

della National Italian American Foundation<br />

di Washington D.C. ed ha vinto una borsa di<br />

studio biennale presso la Sergio Franchi Music<br />

Foundation. Si è inoltre esibito al gala commemorativo<br />

del 45° anniversario del debutto<br />

di Carlo Bergonzi al Metropolitan. Da studente<br />

James Valenti ha cantato con la Glimmerglass<br />

Opera e con la Minnesota Opera. Si è diplomato<br />

alla West Virginia Unevirsity, dove ha<br />

studiato con Augusto Paglialunga avendo l’opportunità<br />

di cantare il ruolo del titolo in Candide<br />

e la parte del tenore solista nella Nona<br />

di Beethoven.<br />

Nella primavera del 2004 è stato Nemorino<br />

nell’Elisir d’amore alla Academy of Vocal Arts<br />

di Philadelphia e ha aperto la nuova stagione<br />

del New National Theater di Tokyo come<br />

Rodolfo in Bohème. Nella primavera del 2005<br />

sarà di nuovo Faust a Trieste. Ha in preparazione<br />

i ruoli del Duca nel Rigoletto e di Nadir<br />

ne Les Pêcheurs de Perles. Attualmente James<br />

Valenti studia con Bill Schuman.<br />

137


B i o g r a f i e<br />

Eric Shaw<br />

Eric Shaw, canadese, ha debuttato in Europa<br />

al Festival di Wexford nell’ottobre 2003 in Die<br />

drei Pintos dove è stato anche fra i solisti dello<br />

Stabat Mater di Dvoràk. Ha debuttato quindi in<br />

Italia al Teatro Comunale di Bologna nel maggio<br />

2004 nel ruolo di Diego in Die Freunde von<br />

Salamanka, di Franz Schubert. Nel 2003 è stato<br />

inoltre Lysander nel Midsummer Night’s Dream<br />

di Benjamin Britten al Festival di Aldeburgh.<br />

La sua attività svolta in Nordamerica lo ha<br />

visto prendere parte a numerose produzioni<br />

d’opera e concertistiche, fra le quali: Lincoln<br />

Center New York, Der Nuschi-Nuschi di Paul<br />

Hindemith, Bard Festival New York, nel ruolo<br />

di Gaston in Die drei Pintos di Mahler/Weber,<br />

collaborazioni con l’American Symphony<br />

Orchestra di New York, inviti a Tanglewood<br />

per i concerti di repertorio contemporaneo.<br />

Nell’ottobre 2004 è stato nuovamente invitato<br />

al Wexford Opera Festival per interpretare<br />

il ruolo di Claudio in Prinzessin Brambilla di<br />

Walter Braunfels. Eric Shaw tornerà in Italia per<br />

la prossima produzione al Teatro Carlo Felice di<br />

Genova per Candide di Leonard Bernstein nel<br />

novembre 2004.<br />

138


B i o g r a f i e<br />

Leah Partridge<br />

Leah Partridge si sta rapidamente affermando<br />

come uno dei soprani di punta dei palcoscenici<br />

americani. Ha iniziato la stagione 2004/2005<br />

interpretando il ruolo di Gilda in Rigoletto per<br />

l’Opera Roanoke. Il Candide al Teatro Carlo<br />

Felice di Genova, in cui interpreta il ruolo di<br />

Cunegonda, segna il suo debutto europeo.<br />

Subito dopo sarà impegnata ne La Traviata<br />

(Violetta) all’Opera di Hong-Kong. Nella prossima<br />

primavera interpreterà il ruolo del titolo<br />

di Lucia di Lammermoor con la Florida Grand<br />

Opera. L’Opera Omaha l’ha già invitata per<br />

altre interpretazioni di Violetta, oltre che per<br />

concerti d’arie d’opera. Il debutto in Violetta<br />

è avvenuto nel 2003-2004 alla Florida Grand<br />

Opera, ed è stato salutato come “un’interpretazione<br />

da star” (Sun-Sentinel). Grande successo<br />

ha avuto anche il suo debutto come Contessa<br />

de Folleville ne Il viaggio a Reims di Rossini<br />

al Chicago Opera Theater. Nell’estate del 2004<br />

ha interpretato il ruolo del titolo in Roméo et<br />

Juliette con la New Hampshire’s Opera North,<br />

e debuttato con la Atlanta Symphony nel ruolo<br />

di Susanna ne Le nozze di Figaro in versione<br />

di concerto dirette da Robert Spano. Altri<br />

suoi impegni operistici includono Lucia con la<br />

Palm Beach Opera, e vari ruoli con la Florida<br />

Grand Opera: Serpetta ne La finta giardinera,<br />

Barbarina ne Le nozze di Figaro, Madame Herz<br />

ne L’Impresario. La sua carriera come solista di<br />

conerto l’ha portata a cantare sia in America<br />

che in Europa. Negli U.S.A. ha cantato in In<br />

terra pax di Finzi con Las Cruces Symphony,<br />

arie con la Boston Landmarks Orchestra, e<br />

un Concerto di Natale con la Bloomington<br />

Pops. Ha cantato un’aria da concerto con la<br />

South London Philharmonic Orchestra e, in<br />

Germania, un programma di arie spagnole con<br />

la Norddeutsche Philharmonie. Le sue esperienze<br />

nel campo della musica sacra includono la<br />

Messa in do minore all’Indiana University e il<br />

Messiah di Händel alla Mercer University. Nata<br />

in Georgia, Leah Partridge ha ottenuto la laurea<br />

in Musica alla Mercer University e un master,<br />

sempre in musica, alla Indiana University,<br />

dove ha ricevuto la prestigiosa borsa di studio<br />

intitolata a Wilfred C. Bain. Recentemente ha<br />

vinto il primo premio al concorso della Palm<br />

Beach Opera e dell’Opera di Birmingham, ed<br />

è stata finalista nei concorsi George London,<br />

Heinz Rehfuss e Houston Grand Opera. È stata<br />

inoltre nominata per una borsa di studio dalla<br />

Richard Tucker Foundation.<br />

139


B i o g r a f i e<br />

Elisaveta Martirosyan<br />

Nata in Georgia nel 1977, dopo il diploma della<br />

scuola secondaria superiore si è diplomata in<br />

canto nel 1999 al Conservatorio “V.Sarajishvili”<br />

di Tblisi. Ha esordito nel suo paese cantando<br />

Gilda in Rigoletto all’Opera di Bitumi, Violetta<br />

in Traviata e Adina nell’Elisir d’amore all’Opera<br />

di Tiblisi. Dal 2000 è allieva dell’Accademia<br />

Chigiana di Siena, nei corsi tenuti da <strong>Rai</strong>na Kabaivanska,<br />

Shirlie Verrett e Bernadette Manca<br />

di Nissa. Si è esibita in Italia ed Europa, in numerose<br />

sale da concerto, Teatri e Associazioni<br />

tra cui di recente anche per l’Associazione “Conoscere<br />

la Musica” di Bologna, presso la Sala<br />

Bossi, Auditorium del Conservatorio. Nel 2003<br />

ha partecipato al Concerto di Beneficenza con<br />

Luciano Pavarotti al Teatro A.Bonci di Cesena<br />

e ha cantato al Rossini Opera Festival Giovane<br />

ne Il Viaggio a Reims (Corinna). Numerosi<br />

i premi e i riconoscimenti: Premio “Speranza”<br />

del Concorso Čaikovskij (Mosca, 1998), Primo<br />

Premio del Concorso Musicale della Repubblica<br />

Georgiana (Tbilisi, 1999), Premio Straordinario<br />

del Concorso Vignas (Barcellona, 2000),<br />

Premio Straordinario e borsa di studio Velluti<br />

(Venezia, 2000), Premio Pubblico dell’Operalia<br />

Placido Domingo (Washington, 2000), Primo<br />

premio del Concorso Intemazionale di Umberto<br />

Sacchetti (Bologna, 2000), Primo premio<br />

del Concorso Intemazionale “Citta di Minerbio”<br />

(Minerbio, Italia, 2003).<br />

140


B i o g r a f i e<br />

Fabio Maria Capitanucci<br />

Nato a Sabaudia, nel 1995 ha vinto il Concorso Internazionale<br />

“Giacomo Lauri Volpi” di Latina nella<br />

sezione Giovani Promesse e nel 1998 il Concorso<br />

“Belli” di Spoleto, frequentando in seguito l’Accademia<br />

di perfezionamento del Teatro alla Scala.<br />

Giovanissimo, ha debuttato nel 1996 con il ruolo<br />

di Malatesta nel Don Pasquale al Teatro Argentina<br />

di Roma.<br />

Da questo momento egli ha interpretato numerosi<br />

ruoli del repertorio baritonale: Enea in<br />

Didone ed Enea di Purcell, Figaro in Le nozze<br />

di Figaro e Masetto in Don Giovanni, Albert in<br />

Werther a Spoleto, Schaunard in La Bohème allo<br />

Sferisterio di Macerata e il Maestro nel Maestro<br />

di cappella di Cimarosa in America latina.<br />

Ha iniziato una continua e proficua collaborazione<br />

con il Teatro alla Scala dove ha cantato<br />

l’Ufficiale in Les Dialogues des Carmélites, il<br />

Barone nella Traviata, Marullo in Rigoletto e<br />

Silvano in Un ballo in maschera, sotto la direzione<br />

di Riccardo Muti. Sempre alla Scala è stato<br />

Quinault in Adriana Lecouvreur, Marcello nella<br />

Bohème, con la direzione di Bruno Bartoletti, e<br />

il Cavalier Belfiore in Un giorno di regno con la<br />

celebre regia di Pizzi.<br />

Ha cantato inoltre con grande successo Uberto<br />

nella Gina di Cilea al Teatro Rendano di Cosenza;<br />

il Conte Gil nel Segreto di Susanna di Wolf-<br />

Ferrari a Spoleto, Figaro in Le nozze di Figaro e<br />

Masetto in Don Giovanni al Teatro Massimo di<br />

Palermo con la direzione di Gabriele Ferro.<br />

Recentissimo è stato il suo debutto negli Stati<br />

Uniti, alla Miami Grand Opera, come Dottor Malatesta<br />

in Don Pasquale.<br />

Nell’ambito della musica sinfonica, Capitanucci<br />

ha cantato La Cena del Signore di Lorenzo Perosi<br />

e Carmina Burana di Orff.<br />

141


B i o g r a f i e<br />

Alfonso Antoniozzi<br />

Allievo del celebre baritono Sesto Bruscantini,<br />

è nato a Viterbo e ha debuttato nel ruolo di<br />

Don Bartolo nel Barbiere di Siviglia a Genova<br />

nel 1986. Questa interpretazione ha segnato<br />

l’inizio di una intensa collaborazione con i<br />

maggiori teatri italiani e stranieri in titoli quali<br />

La Cenerentola (Dallas, Torino, Trieste, Parma,<br />

Montecralo, Verona), L’italiana in Algeri (San<br />

Francisco, Montecarlo), La forza del destinoi<br />

(Amsterdam, San Francisco, Torino, Accademia<br />

Nazionale di Santa Cecilia), La Bohème (Milano,<br />

Bologna), Il turco in Italia (Milano, Montecarlo),<br />

Il barbiere di Siviglia (Roma, San Francisco,<br />

Dallas, Venezia, Arena di Verona, Tokyo),<br />

Fedora (Bregenz Festival), L’elisir d’amore (Torino,<br />

Dallas, Genova, Trieste), Turandot (Arena<br />

di Verona, Sydney), Falstaff (Madrid, Treviso),<br />

Gianni Schiacci, Don Giovanni (San Francisco,<br />

Dallas).<br />

Nel 1998 ha debuttato con successo alla<br />

Wiener Stattsoper interpretando Dulcamara<br />

nell’Elisir d’amore, ruolo che ha in seguito<br />

riproposto alla Scala. Nello stesso anno ha<br />

avuto luogo il suo debutto nei ruoli baritonali<br />

in Death in Venice di Britten a San Francisco,<br />

del Barone di Kelbar nella nuova produzione di<br />

Pizzi di Un giorno di regno a Parma, di Emilio<br />

e di Beaupertuis nel Cappello di paglia di Firenze<br />

di Nino Rota al Teatro Regio di Parma<br />

nella stagione successiva. Al Teatro alla Scala,<br />

nel 1999, ha interpretato con unanime successo<br />

di critica e di pubblico Don Bartolo nel<br />

Barbiere di Siviglia diretto da Riccardo Chailly<br />

e Fra Melitone nella Forza del destino sotto la<br />

guida di Riccardo Muti.<br />

All’Accademia Santa Cecilia di Roma ha cantato<br />

Candide di Bernstein con la direzione<br />

di Jeffrey Tate, curandone anche la versione<br />

italiana dei dialoghi, ed i Cramina Burana di<br />

Orff diretti da Yuri Temirkanoff. Ha inoltre<br />

inaugurato la stagione del Teatro Carlo felice<br />

di Genova con la nuova produzione di Death<br />

in Venice con la direzione di Bruno Bartoletti<br />

e la regia di Pizzi, vincitrice del “Premio Abbiati”,<br />

ed ha debuttato alla Staatsoper unter<br />

der Linden di Berlino nel Barbiere di Siviglia.<br />

Ha recentemente debuttato all’Opéra National<br />

de Paris nell’Italiana in Algeri (Taddeo), opera<br />

riproposta successivamente al Teatro Massimo<br />

di Palermo. Tra gli ultimi impegni si segnalano<br />

inoltre Don Giovanni alla San Francisco Opera,<br />

La scala di seta al Rossini Opera Festival,<br />

Il barbiere di Siviglia alla Wiener Staatsoper<br />

e a Parigi, Così fan tutte alla Houston Grand<br />

Opera, seguiti da Falstaff a Seattle e dall’Elisir<br />

d’amore al Théatre du Capitole de Toulouse<br />

ed al Teatro Regio di Parma. Di rilievo le sue<br />

recenti interpretazioni del barone di Kelbar in<br />

Un giorno di regno al Teatro Comunale di Bologna,<br />

al Teatro alla Scala (per la direzione di<br />

Corrado Rovaris e la regia di Pieri Luigi Pizzi) e<br />

a La Coruña e la ripresa della produzione genovese<br />

di Death in Venice a Firenze. Ha inoltre<br />

da poco preso parte all’acclamata produzione<br />

dei Racconti di Hoffmann al Teatro Massimo<br />

di Palermo ed al Teatro dell’Opera di Roma, di<br />

Don Pasquale a Roma e della Forza del destino<br />

a Lima ed al Comunale di Bologna (Diretto da<br />

Paolo Arrivabeni).<br />

La sua discografia comprende La Bohème<br />

(EMI), Il signor Bruschino e Mare Nostro (Ricordi/Fonit<br />

Cetra), I tre amanti e Don Procopio<br />

(Bongiovanni), Il matrimonio segreto, Nina o<br />

sia la pazza per amore e Linda di Chamounix<br />

(Arts Records) e Le nozze di Figaro (Telarc). Di<br />

prossima pubblicazione, per Opera Rara, La romanzesca<br />

e L’uomo nero di Donizetti.<br />

142


B i o g r a f i e<br />

Tichina Vaughn<br />

Il mezzosoprano Americano Tichina Vaughn e’<br />

ormai acclamata come artista internazionale<br />

di consumata bellezza, drammaticità e versalità<br />

vocale.<br />

Nata nel North Carolina, si laurea in musica<br />

presso l’Università della Georgia ed entra subito<br />

dopo al Metropolitan nel programma giovani<br />

artisti lirici. Fa il suo debutto al Metropolitan<br />

in Porgy and Bess di Gershwin e canta piccoli<br />

ruoli nella Suor Angelica di Puccini, La Traviata<br />

Verdi e The Ghost of Versailles. Nella stagione<br />

2001-02 debutta il ruolo di Erda in Das<br />

Rheingold e Siegfried di Wagner. Da questo<br />

momento inizia una importantissima carriera<br />

in Europa e viene invitata nei più importanti<br />

teatri. Inizia a cantare sia il repertorio tedesco<br />

sia quello italiano. Ottiene un enorme successo<br />

alla Staatsoper di Amburgo cantando il<br />

ruolo di Ulrica nel Ballo in maschera di Verdi.<br />

Subito dopo interpreta il ruolo di Azucena nel<br />

Trovatore di Verdi a Stoccarda dove ottiene un<br />

enorme successo personale sia di pubblico che<br />

di critica. Interpreta questo ruolo anche in Italia<br />

prima a Trieste e successivamente a Busseto. A<br />

Stoccarda canta anche i ruoli della Principessa<br />

Eboli nel Don Carlo di Verdi e Giulietta nei<br />

Racconti di Hoffmann di Offenbach. Nella<br />

stagione ha debuttato i ruoli di Fricka in Die<br />

Walkure di Wagner, Cornelia nel Giulio Cesare<br />

di Haendel, Herodiade nella Salomè di Strauss,<br />

Waltraute in Gotterdammerung di Wagner, e<br />

ancora ha cantato Azucena nel Trovatore ed<br />

Eboli nel Don Carlo, nel Ballo in Maschera al<br />

Filarmonico di Verona. Parallelamente è impegnata<br />

anche nel versante dei concerti sinfonici.<br />

E si esibisce nelle più prestigiose sale<br />

da concerto del mondo e con le più importanti<br />

orchestre: Chicago Symphony, Detroit<br />

Symphony, Philadelphia Orchestra.<br />

Ottiene un enorme grande successo di pubblico<br />

e critica interpretando il ruolo di Amneris<br />

al Teatro Lirico di Cagliari diretta dal Maestro<br />

Lorin Maazel. In seguito debutta a Verona in<br />

Arena con l’Aida.<br />

Ha cantato con grande successo il Requiem di<br />

Verdi a Parma,in cattedrale, diretta dal Maestro<br />

Rostropovich. Ancora ha fatto il suo ritorno<br />

per la seconda stagione in Arena a Verona con<br />

i ruoli di Azucena e Amneris.<br />

I suoi prossimi impegni prevedono: Herodiade<br />

e Azucena a Stoccarda, una nuova produzione<br />

di Ballo in Maschera a Trieste e a Tel Aviv,<br />

parteciperà alla tournè che l’ Arena di Verona<br />

farà a Tokyo con il ruolo di Amneris e tornerà<br />

nella prossima stagione estiva con Aida.<br />

Canterà nel 2005 una nuova produzione di<br />

Ballo in maschera a San Francisco.<br />

143


B i o g r a f i e<br />

Vittorio Grigolo<br />

Nato ad Arezzo nel 1977, si trasferisce a Roma<br />

dove fin da piccolo si esibisce nel Coro della<br />

Cappella Sistina come solista. All’eta’ di tredici<br />

debutta nel ruolo del Pastorello nella Tosca al<br />

Teatro dell’Opera di Roma, sotto la direzione di<br />

Daniel Oren. Inizia poi gi studi perfezionandosi<br />

con il Basso Danilo Rigosa tuttora suo<br />

maestro. Nel 1996 vince una borsa di studio<br />

al 12° Concorso Internazionale di Canto R. e<br />

F. Mecenati” che lo fa debuttare a soli 19 anni<br />

nella Petite Messe Solennelle di Rossini. Nello<br />

stesso anno è chiamato a Vienna ed a Spalato<br />

per una produzione del Turco in Italia nelle<br />

vesti di Don Narciso. Successivamente, in Italia,<br />

interpreta il Conte d’Almaviva ne il Barbiere di<br />

Siviglia al Maggio Musicale Fiorentino ed al<br />

Filarmonico di Verona. Al teatro dell’ Opera<br />

di Roma ed al Filarmonico di Verona di nuovo<br />

presente nel ruolo di Nemorino ne l’Elisir<br />

d’Amore, dove riscuote un grande successo<br />

di pubblico e di critica. A 22 anni debutta,<br />

al Teatro Lirico di Cagliari, nel ruolo di Don<br />

Ottavio nel Don Giovanni, ottenendo un<br />

lusinghiero successo.<br />

Nel 2000, a 23 anni, debutta al Teatro alla<br />

Scala di Milano nel concerto di inaugurazione<br />

dell’Anno Verdiano diretto da Riccardo Muti<br />

(CD - Edizioni La Scala). Al Ravenna Festival,<br />

interpreta Tebaldo ne I Capuleti e i Montecchi<br />

con la regia di Cristina Mazzavillani Muti. E’<br />

presente al Festival Mozartiano di Rovereto<br />

con l’Orchesta del Maggio Musicale Fiorentino.<br />

Debutta al Teatro Comunale di Bologna nel<br />

L’Olandese volante come Steuerman e nella<br />

stagione successiva nel Falstaff è Fenton<br />

sotto la direzione di Daniele Gatti.Partecipa<br />

a numerosi concerti trasmessi in diretta<br />

televisiva tra cui il Concerto di Capodanno, alla<br />

presenza del Capo dello Stato. Da ricordare la<br />

sua interpretazione come protagonista nella<br />

prima esecuzione mondiale al Teatro dell’Opera<br />

di Roma in Romanza di Sergio Rendine.<br />

In pochi anni canta per i maggiori enti lirici<br />

sotto la direzione di Riccardo Muti, Daniel Oren,<br />

Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Gianluigi<br />

Gelmetti e Daniele Gatti. Tra le opere del suo<br />

repertorio non possiamo tralasciare: Elisir<br />

d’amore, Bohème, Traviata, Falstaff, Rigoletto,<br />

Lucia di Mammermoor, Don Giovanni, Così fan<br />

tutte, Lakmé, Werther, Faust. Ha interpretato<br />

i principai capolavori del repertorio sacro tra<br />

cui: Petite Messe Solennelle e Stabat Mater di<br />

Rossigni, Requiem, Vesprae Solemnes e Litaniae<br />

Lauretane di Mozart, Messa da Requiem di<br />

Verdi. Nella stagione 2003 interpreta il ruolo<br />

di Tony in West Side Story, al Teatro alla Scala<br />

di Milano, proseguendo la tournée in Libano e<br />

in Giappone (Tokyo, Kyoto Nagoya e Osaka).<br />

144


B i o g r a f i e<br />

Daniela Pini<br />

Laureata in lettere presso l’Università di Bologna<br />

con tesi di laurea in storia della musica.<br />

Studia con Angelo Bertacchi a Modena. Ha debuttato<br />

nel 1997 il ruolo di Isabella ne L’Italiana<br />

in Algeri di Rossini al teatro Comunale di Imola.<br />

Ha poi rivestito i ruoli di Dorabella in Così fan<br />

tutte di Mozart e di Maddalena ne Il Rigoletto<br />

di Verdi in vari teatri nazionali e al teatro Coliseum<br />

di Lisbona. Nel 1999 ha cantato al Teatro<br />

Massimo di Palermo nella produzione Alahor<br />

in Granata di Donizetti, Rosette in Manon di<br />

Massenet allo Stadttheater di Klagenfurt, Flora<br />

ne La Traviata all’Oper am Rhein di Dusseldorf<br />

e nuovamente in Austria. E’ stata impegnata<br />

in vari teatri nazionali in prime assolute quali<br />

Ser Marcantonio di Pavesi, La cabrera di Dupont<br />

e Une educatione manquée di Chabrier.<br />

E’ stata Zulma ne L’Italiana in Algeri sotto la<br />

direzione di Claudio Scimone per il Palafenice<br />

di Venezia e ha debuttato con grande successo<br />

il ruolo di Angelina ne La cenerentola di Rossini.<br />

E’ stata Rosina ne Il barbiere di Siviglia<br />

al Teatro Filarmonico di Verona. Ha ottenuto<br />

un enorme successo in Giappone con il teatro<br />

Verdi di Trieste con il Tancredi di Rossini nel<br />

ruolo di Roggiero. Del repertorio sacro ha già<br />

cantato lo Stabat Mater di Pergolesi e la Petite<br />

Messe Solemnelle e lo Stabat mater di Rossini,<br />

il Requiem di Mozart. In dicembre ha cantato<br />

al Teatro Comunale di Bologna La Cenerentola<br />

di Rossini, riscuotendo un grandissimo successo.<br />

I suoi prossimi impegni prevedono: Faust a<br />

Trieste, Cenerentola a Trieste, Viaggio a Reims<br />

a Bruxelles, Madame Butterfly a Tokyo.<br />

145


B i o g r a f i e<br />

Ugo Dighero<br />

A partire dal 1979 frequenta i corsi della Scuola<br />

di recitazione del Teatro Stabile di Genova<br />

lavorando con Egisto Marcucci, Marcello Bartoli,<br />

Giorgio Albertazzi, Eros Pagni, Gian Maria<br />

Volontè ed altri. Si diploma nel 1982.<br />

Lavora con il Teatro Stabile di Genova (4 spettacoli<br />

dall’81 all’83), con il Gruppo della Rocca,<br />

e con la Compagnia Oltre L’Immagine da lui<br />

fondata con il regista Mario Jorio (6 spettacoli<br />

dall’80 all’85).<br />

Dal 1986 fino al 97 ha lavorato con il Teatro<br />

dell’Archivolto (12 gli spettacoli realizzati)<br />

Dal 99 ad oggi presenta due monologhi: Non<br />

ve lo do per mille con testi di Benni, Fo, Dighero,<br />

e C’era una volta un re, ma morì di Dighero,<br />

Melloni, per la regia di C. Silvestrelli.<br />

Attualmente in tournèe con L’apparenza inganna<br />

di F. Weber insieme a Neri Marcorè.<br />

Regia N. Venturini.<br />

Tra le sue numerose apparizioni nelle fiction<br />

televisive si ricordano Un medico in famiglia,<br />

Sarò il tuo giudice, Padri. Ha partecipato ai<br />

programmi Avanzi, Tunnel, Mai dire gol. Al<br />

cinema è stato autore e interprete di Peggio<br />

di così si muore (1994), recitando anche in<br />

Tutti gli uomini del deficente (1999), regia di<br />

P. Costella e Gialappas Band, 500, regia di G.<br />

Robiano, L. Vignolo, M. Zingirian. Quore, regia<br />

di F. Pontremoli.<br />

146


B i o g r a f i e<br />

Aldo Ottobrino<br />

Si diploma alla scuola del Teatro Stabile di Genova<br />

nel 1966. Recita con il Teatro della Tosse<br />

di Genova nei seguenti spettacoli: Nel campo<br />

dei miracoli o il sogno di Pinocchio, Ubu incatenato<br />

e re, I Persiani alla Fiumara, Ulisse<br />

Odisseo o Nessuno, La leggenda aurea, La<br />

Gerusalemme liberata e in numerosi altri per<br />

la regia di Tonino Conte. Sempre per il teatro<br />

della Tosse, con la regia di Sergio Maifredi, recita<br />

in Road, Amarsi a morsi (ancora Giulietta,<br />

ancora Romeo), e Io sono il Maestro. Lavora al<br />

Teatro stabile di Genova nello Storpio di Inishmaan<br />

con la regia di Marco Sciaccaluga, ne La<br />

seconda guerra mondiale per la regia di Jurij<br />

Ferrini. Sempre con Ferrini recita in Misura<br />

per misura. Nel 2001 porta in scena Fotofinish<br />

(scritto a quattro mani con Marco Giorcelli) al<br />

Teatro della Tosse con la sua regia. Sempre con<br />

Giorcelli realizza Reduci e U.N.O., da lui diretto<br />

e interpretato.<br />

Per il Teatro dell’Archivolto lavora in Pimpa sogni<br />

d’oro con la regia di Giorgio Scaramuzzino.<br />

Recita in Main Strema per la regia di Fausto<br />

Parvidino.Per il Carlo Felice lavora nelle operine<br />

Zazie nel metrò e Pinocchio, musicate e<br />

dirette da Andrea Basevi e Andrea Nicolini.<br />

147


B i o g r a f i e<br />

Riccardo Barattia<br />

Nato a Torino nel 1971, studia canto a Milano<br />

con Jolanda Torriani e si perfeziona con Emilio<br />

Suvini e con Roberto Hazon. E’ stato finalista<br />

al Concorso As.Li.Co di Milano nel 1998 e ha<br />

vinto il Concorso “Toti Dal Monte” nel 2001. Ha<br />

seguito corsi di perfezionamento con Rockwell<br />

Blake, Edoardo Müller, Robert Kettelson.<br />

Numerose le esecuzioni concertistiche e<br />

d’opera a cui ha preso parte dal 1994. Nel<br />

1999 ha debuttato nel ruolo di Sarastro<br />

nell’opera Il piccolo flauto magico, inserita nel<br />

progetto “Opera Domani” dell’As.Li.Co., da Die<br />

Zauberflöte di W.A. Mozart. Ha preso parte in<br />

seguito anche alla produzione dell’integrale<br />

del titolo mozartiano nell’ambito di “Opera<br />

Estate” nel Cortile Del Seminario Arcivescovile<br />

di Milano, poi a Como, Brescia, Bergamo,<br />

Cremona e Pavia. Nel 2001 è stato Pistola<br />

nella produzione As.Li.Co di Falstaff di Verdi<br />

del progetto Opera Domani, ruolo che ha in<br />

seguito interpretato anche per una produzione<br />

del Teatro Sociale di Rovigo, messa in scena<br />

a Bolzano, Trento (2002) e Fiume (2003). Tra<br />

le incisioni discografiche, la prima incisione<br />

della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo<br />

secondo Marco e secondo Matteo di Johann<br />

Simon Mayr. Il suo repertorio comprende i ruoli<br />

di Belcore e Dottor Malatesta (L’elisir d’amore<br />

e Don Pasquale di Donizetti), Don Giovanni,<br />

Guglielmo, Figaro/Bartolo (Don Giovanni, Così<br />

fan tutte e Le nozze di Figaro di Mozart),<br />

Riccardo (I puritani di Bellini), Méphistophèles<br />

(La damnation de Faust di Berlioz).<br />

148


B i o g r a f i e<br />

Daniele Maniscalchi<br />

Tenore, nato nel 1972, dopo la formazione<br />

musicale come pianista (attività che tuttora<br />

svolge ) si è dedicato allo studio del canto con<br />

la maestra Debolini a Firenze, partecipando in<br />

seguito ai corsi di perfezionamento con Claudio<br />

Desderi presso il teatro di Cento (Ferrara).<br />

Dopo una prima esperienza concertistica basata<br />

soprattutto su un repertorio che spazia dal<br />

primo seicento al barocco (Jephte di Carissimi,<br />

Orfeo e Combattimento di Tancredi e Clorinda<br />

di Monteverdi, Te deum di Charpentier, Cantate<br />

di Bach, Oratori di Haendel), numerose sono<br />

state le sue presenze nei teatri di Pisa, Lucca,<br />

Livorno, Modena, Bologna, Genova, Mantova,<br />

Bergamo, Firenze, Novara e Ravenna a fronte<br />

di un repertorio lirico (L’occasione fa il ladro<br />

e L’equivoco stravagante di Rossini, La belle<br />

Helene di Offenbach e La Rita di Donizetti, Il<br />

cappello di paglia di Firenze di Rota, Il finanziere<br />

e il ciabattino, L’enfant et les sortilèges di<br />

Ravel, Il Tabarro di Puccini, Il viaggio a Reims<br />

di Rossini).<br />

Ha inoltre partecipato a numerosi concerti di<br />

musica sacra tra i quali la Messa di Gloria di<br />

Donizetti, la Messa di Mercadante, Ave Maris<br />

Stella di Zingarelli. Ha interpretato il ruolo del<br />

Cigno nei Carmina Burana di Orff (esecuzione<br />

in forma scenica) e ha eseguito il ciclo di<br />

songs Zàpisnik zmizelého di Janáček presso il<br />

teatro Verdi di Pisa.<br />

149


B i o g r a f i e<br />

Nicola Alcozer<br />

Nasce a Genova nel 1955. Si accosta giovanissimo<br />

ai nuovi modi di fare teatro che arrivano<br />

in Italia con le compagnie del Living Teather<br />

e dll’Odin Teatret. Dapprima interessato agli<br />

aspetti mimici del mestiere dell’attore, completamente<br />

autodidatta si appassiona al canto,<br />

all’uso della voce ed inizia a studiare chitarra..<br />

Nel 1975 entra a far parte del gruppo “L’assemblea<br />

musicale e teatrale” fondato da Giampiero<br />

Alloisio, come attore e cantante. Con quel<br />

nucleo di artisti si sposta nel ’79 al Milano<br />

per stringere un legame di forte amicizia e di<br />

collaborazione artistica con Giorgio Gaber. Dal<br />

’79 all’82 rimane nella compagnia del Teatro<br />

Carcano. Dall’83 fino ai primi anni ’90 , insieme<br />

ai musicisti Andrea Ceccon ed Enrico Spigno,<br />

forma uno dei gruppi più inconsueti del<br />

panorama musicale italiano: “L’italian estro”.<br />

Il trio unisce molta musica a una teatralità ai<br />

limiti del grottesco partecipando anche a varie<br />

trasmissioni televisive come “D.O.C.” di Renzo<br />

Arbore e “Uno mattina”. Nel ’92, un altro incontro<br />

fortunato con Walter Saxer, produttore<br />

di tutti i film di Werner Herzog, lo porta<br />

a lavorare nel mondo del cinema straniero,<br />

accanto ad attori come Mario Adorf, Donald<br />

Sutherland, Edmund Purdom. In Italia solo<br />

due lungometraggi: L’aria serena dell’Ovest di<br />

Soldini e Come si fa un Martini di C. Stella,<br />

quest’ultimo con un cast nutrito di nomi quali<br />

Giulio Brogi, Flavio Bucci, Adriana Asti, Ivana<br />

Monti. Si dedica nuovamente al teatro a tempo<br />

pieno dal ’95 fino ad oggi partecipando a<br />

tantissimi spettacoli del Teatro dell’Archivolto,<br />

della Tosse, del Teatro 2 di Parma, dello Stabile<br />

dell’Umbria. È anche autore e regista teatrale<br />

con le due edizioni fortunatissime del “Teatro<br />

Storico” nel ’95 e nel ’97 insieme ad Arnaldo<br />

Basgnaco, che già nell’89 gli offre l’ideazione e<br />

la realizzazione di programmi a <strong>Radio</strong> 3 Liguria.<br />

La sua collaborazione con il Teatro Carlo Felice<br />

inizia nell’85 come mimo solista dopo un’audizione<br />

con Angelo Corti. Montaldo, Faggioni,<br />

De Hana, lo utilizzano come attore nelle opere<br />

che prevedono, come Candide, parti recitate.<br />

Collabora da due anni circa con l’Ensebmble<br />

Tangoseis in spettacoli dedicati al tango e alla<br />

sua storia. Nell’ultima estate ha portato un suo<br />

spettacolo sui poeti liguri (Campana, Sbarbaro,<br />

Caproni, Montale) a Roubaix, invitato dall’Università<br />

di Lille nell’ambito del gemellaggio tra<br />

la città francese e Genova.. Nell’immediato<br />

futuro uno spettacolo co-prodotto dal Teatro<br />

della Tosse insieme al Carlo Felice e al Teatro<br />

dell’Opera di Treviso da una favola di Montanari<br />

e Luzzati.<br />

150


B i o g r a f i e<br />

Salvatore Davide Lorino<br />

Si è diplomato nel 1998 presso la Scuola di<br />

Recitazione del Teatro Stabile di Genova.<br />

Tra i numerosi spettacoli teatrali ai quali ha<br />

partecipato si ricordano: La fine del Titanic<br />

di Henzensberger (1995, regia di A. D’Amico),<br />

Racconto d’inverno di Shakespeare (1999, regia<br />

di J. Ferrini), Il libro Cuore di De Amicis (2004,<br />

regia di Tonino Conte).<br />

Attivo anche al cinema e alla televisione, ha<br />

partecipato ai film Mirco di C. Bortone (nella<br />

parte di Sassone) e Il partigiano Johnny di G.<br />

Chiesa (Pinco) e alle serie televisive Cuore contro<br />

cuore (2004), Sono stati loro 24 ore a Novi<br />

Ligure, Distretto di polizia 3.<br />

151


B i o g r a f i e<br />

Elsa Bossi<br />

Nata a Lodi nel 1968, si è diplomata alla Scuola<br />

di Recitazione del Teatro Stabile di Genova.<br />

Ha partecipato, tra gli altri, agli spettacoli<br />

Ritratto di un pianeta di Durrenmatt, regia di<br />

Marco Sciaccaluga, Tito Andronico di Shakespeare,<br />

regia di Peter Stein, Tamburi nella notte<br />

di Brecht, regia di G. Solari, Lapin Lapin di<br />

C. Serrau, regia di Marco Sciaccaluga, Blu cielo<br />

di D. Pennac, regia di Giorgio Gallione, Moby<br />

Dick da Melville, regia di F. Filipazzi.<br />

152


ORCHESTRA<br />

Violini Primi<br />

* Elisabetta Garetti (di spalla)<br />

* Stefano Pagliani (di spalla)<br />

* Giulio Plotino (di spalla)<br />

* Mario Vassilev<br />

Angelo Loris Cosso<br />

Manrico Cosso<br />

Eliano Calamaro<br />

Costantin Ciobanu<br />

Gelu Delarascruci<br />

Gheorghe Licà<br />

Silvio Bove<br />

Giuseppe Mari<br />

Andrea Franzetti<br />

Roberto Sechi<br />

Federica Barbali<br />

Marco Ferrari<br />

Mitko Eugeniev Dimitrov<br />

Violini Secondi<br />

* Mauro Luciani<br />

* Pier Domenico Sommati<br />

Elisabetta Franchi<br />

Anselmo Cerriana<br />

Rita Maglia<br />

Giacomo Peratti<br />

Marino Lagomarsino<br />

Luca Salin<br />

Cristiano Puccini<br />

Danilo Porfidio<br />

Claudia Conti<br />

Zygmunt Kolosowsky<br />

Teresa Szydlowska<br />

Joseph Levin<br />

Roberto Izzo<br />

Viole<br />

* Ernest Braucher<br />

* Giuseppe Ambrosini<br />

Angelo Matteucci<br />

Marco Melini<br />

Marco Diatto<br />

Cristina Cassiani Ingoni<br />

Riccardo Memore<br />

Violoncelli<br />

* Mario Monaci<br />

* Riccardo Agosti<br />

Giovanni Porcile<br />

Paola Perotti<br />

Giuseppe Bignami<br />

Antonio Gambula<br />

Luciana Lamberti<br />

Alberto Pisani<br />

Paolo Rivaroli<br />

Giulio Glavina<br />

Stefano Cabrera<br />

Contrabbassi<br />

* Elio Veniali<br />

* Andrea Lumachi<br />

Alessandro Salvadori<br />

Pierluigi Bargnesi<br />

Nicola Lo Gerfo<br />

Paolo Zaccarini<br />

Maria Silvia Groppo<br />

Andrea Gabriele De Venuto<br />

Flauti<br />

* Francesco Loi<br />

* Flavio Alziati<br />

Domenico Alfano<br />

Ottavino<br />

Alberto Boschi<br />

153


Oboi<br />

* Paolo Bottini<br />

* Guido Ghetti<br />

Francesco Biraga<br />

Mirko Foschi<br />

Corno Inglese<br />

Claudio Binetti<br />

Clarinetti<br />

* Corrado Orlando<br />

* Valeria Serangeli<br />

Massimo Ferraris<br />

Danilo Zauli<br />

Fagotti<br />

* Luigi Tedone<br />

Mauro Caligaris<br />

Davide Ceravolo<br />

Corni<br />

* Vladimiro Cainero<br />

* Carlo Durando<br />

Gianpaolo Rota<br />

Daniele Sala<br />

Fabio Uscidda<br />

Adriano Orlandi<br />

Trombe<br />

* Giuseppe Blengino<br />

Franco Pirondini<br />

Flavio Bergamasco<br />

Oscar Giuffredi<br />

Tromboni<br />

* Adriano Strangis<br />

* Davide Masenga<br />

Luciano Famiglietti<br />

Marco Borrelli<br />

Basso Tuba<br />

Stefano Ammannati<br />

Arpa<br />

* Marcella Lamberti<br />

Timpani<br />

* Bruno Frumento<br />

* Lorenzo Malacrida<br />

Percussioni<br />

Alessandro Salandrini<br />

Marcello Ursi<br />

* PRIME PARTI<br />

Ispettore dell’orchestra<br />

Davide Pagliarusco<br />

154


CORO<br />

Soprani Primi<br />

Daniela Aimale<br />

Domenica Berardo<br />

Annarita Cecchini<br />

Annalisa Cerretti<br />

Irene Fantozzi<br />

Ileana Guidarini<br />

Adriana Novello<br />

Iole Pacini<br />

Dania Palma<br />

Daniela Piccini<br />

Paola Porcile<br />

Elena Rozo<br />

Rita Scilipoti<br />

Soprani Secondi<br />

Anna Maria Bigazzi<br />

Piera Buccarello<br />

Ivana Fastame<br />

Irene Leuci<br />

Maria Romano<br />

Mezzosoprani<br />

Margherita Colangelo<br />

Marina Frandi<br />

Simona Pasino<br />

Liliana Romano<br />

Laura Valle<br />

Anna Venturi<br />

Daniela Aloisi<br />

Luana Spinola<br />

Contralti<br />

Clelia Atzei<br />

Patrizia Battaglia<br />

Roberta Cotrozzi<br />

Margherita Karaghiosova<br />

Rossella Puggioni<br />

Iside Tomasello<br />

Elisabetta Valerio<br />

Marilena Squillari<br />

Tenori Primi<br />

Giampiero De Paoli<br />

Miguel Gomez<br />

Giovanni Manfrin<br />

Mario Nuvoli<br />

Manuel Pierattelli<br />

Maurizio Raffa<br />

Enrico Salsi<br />

Alfredo Viaggi<br />

Tenori Secondi<br />

Loris Bertolo<br />

Gianfranco Cerreto<br />

Giuseppe Gheri<br />

Pasquale Graziano<br />

Giuliano Petouchoff<br />

Marco Raffo<br />

Massimo Saccoman<br />

Baritoni<br />

Gian Piero Barattero<br />

Alfredo Borroni<br />

Roberto Conti<br />

Loris Purpura<br />

Pierluigi Rosso<br />

Bassi<br />

Filippo Balestra<br />

Mauro Cirona<br />

Tebaldo Di Sabatino<br />

Gabriele Grimaldi<br />

Francesco Lambertini<br />

Ispettore<br />

Paolo Tixi<br />

155


Indice<br />

Candide: il mondo è 4/3 pi greco erre tre<br />

Giampiero Cane ....................................................................................................................... 11<br />

Wath a wonderful world, ovvero Candido e le ragioni di un furore<br />

Giuliana Manganelli ................................................................................................................. 25<br />

Vita e opere di Leonard Bernstein<br />

Massimo Pastorelli ................................................................................................................... 33<br />

Sinossi ....................................................................................................................................... 38<br />

Synopsis (inglese) ................................................................................................................... 39<br />

Synopsis (francese) ................................................................................................................ 41<br />

Il libretto .................................................................................................................................. 43<br />

Biografie ................................................................................................................................... 133<br />

Orchestra . 153<br />

Coro .......... 155


Sovrintendente<br />

Gennaro Di Benedetto<br />

Direttore Artistico<br />

Paolo Arcà<br />

Direttore del Personale<br />

Luigi Molari<br />

Direttore Amministrativo<br />

Virginio Sasso<br />

Direttore Allestimenti Scenici<br />

Luca Gandini<br />

Direttore del coro<br />

Ciro Visco<br />

Sovrintendenza:<br />

Ufficio Stampa<br />

Michele Mannucci<br />

Servizio Relazioni Esterne<br />

e Biglietteria<br />

Graziella Rapallo Sincich<br />

Sponsorizzazioni<br />

e Marketing Aziende<br />

Natascia Bravi<br />

Ufficio Servizi Generali e Trasporti<br />

Massimo D’Amato<br />

Ufficio Tecnico<br />

Francesco Grillo<br />

Direzione Artistica:<br />

Segretario Artistico<br />

Alberto Triola<br />

Coordinamento<br />

organizzativo<br />

gestione auditorium<br />

e centro di formazione<br />

professionale<br />

Rita Castello<br />

Segreteria -<br />

Ufficio Scritture<br />

Concetta Gaia<br />

Coordinatore complessi artistici<br />

Gabriele Ribetti<br />

Direttore di Produzione<br />

Paolo Bibolini<br />

Direttori di Scena<br />

Fausto Cosentino<br />

Giulio Luzi<br />

Direttore musicale<br />

di palcoscenico<br />

Giorgio Bruzzone


Maestri di Sala<br />

Sirio Restani<br />

Vincenzo Taramelli<br />

Capo Reparto Macchinisti,<br />

Movimentazione e Consolle<br />

Rocco Rocca<br />

Maestro rammentatore<br />

Corrado De Sessa<br />

Maestri di palcoscenico<br />

Fabrizio Altamura<br />

Andrea Gastaldo<br />

Assistente Maestro del Coro<br />

Patrizia Priarone<br />

Maestro alle Luci<br />

Anna Maria Pascarella<br />

Archivio Musicale<br />

Giulio Odero<br />

Direzione Allestimenti Scenici:<br />

Responsabile Reparto Elettricisti<br />

e Cabina Luci<br />

Gaetano Consalvo<br />

Capo Reparto Attrezzisti<br />

Paolo Giacchero<br />

Coordinatore Servizi Complementari:<br />

Settore Vestizione, Sartoria,<br />

Parruccheria, Trucco e Calzature<br />

Isabella Rizza<br />

Direzione del Personale:<br />

Ufficio Contabilità del Personale<br />

Fernanda Facciolo<br />

Direzione Amministrativa:<br />

Ufficio Ragioneria<br />

Stefania Monzeglio<br />

Ufficio Acquisti<br />

Vincenzo Rossi


S t pa gei or n e s d o ’ Op pr e ar a n e o Be a l l eo t rt o c 2h 0 e0 4 s/ 2t 0r0 5a<br />

Prossimo appuntamento:<br />

LA TRAVIATA<br />

di Giuseppe Verdi<br />

Direttore: Nicola Luisotti<br />

Regia: Marco Gandini<br />

Scene: Italo Grassi<br />

Costumi: Elena Cicorella<br />

Coreografie: Marc Berriell<br />

DICEMBRE: venerdì 10 ore 20.30 (A), sabato 11 ore 15.30 (F), domenica 12 ore 15.30 (C),<br />

martedì 14 ore 15.30 (G), mercoledì 15 ore 20.30 (B), venerdì 17 ore 20.30 (L),<br />

sabato 18 ore 20.30 (FA), domenica 19 ore 15.30 (R).<br />

159


Pubblicazione a cura di:<br />

Ufficio Stampa della Fondazione Teatro Carlo Felice<br />

con la collaborazione di Massimo Pastorelli<br />

Stampato da:<br />

erredi grafiche editoriali - genova

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