Libretto - Radio Rai
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16154 Genova - Via Merano, 22<br />
Tel. +39 01065451 - Fax +39 0106545422<br />
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- Inserimento del nome sul programma della Stagione, sui programmi di sala e sul sito<br />
www.carlofelice.it<br />
- Diritto di prelazione sull’acquisto di biglietti per spettacoli straordinari della Stagione<br />
- Invito alla presentazione della Stagione<br />
- Invito alle prove generali (se aperte)<br />
- Invio Newsletter del Teatro Carlo Felice<br />
- Prezzi speciali sui prodotti in vendita al bookshop<br />
- Partecipazione all’Assemblea Annuale prevista dallo Statuto<br />
- Visita guidata alle strutture del Teatro<br />
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Sovrintendente Gennaro Di Benedetto<br />
Direttore Artistico<br />
Paolo Arcà<br />
Consiglio di<br />
Amministrazione<br />
Presidente<br />
Vice Presidente<br />
Giuseppe Pericu<br />
Sindaco di Genova<br />
Sergio Cattozzo<br />
Consiglieri<br />
Nucci Novi Ceppellini<br />
Gianfranco De Ferrari<br />
Alberto Ghio<br />
Vittorio Malacalza<br />
Guido Repetto<br />
Collegio<br />
dei Revisori<br />
dei Conti<br />
Presidente<br />
Giovanni Danieli<br />
Paolo Fasce<br />
Aldo Frecceri
Sponsor stagione 2004/2005<br />
Gefip Holding<br />
So.Ges. Ter. Italiana S.r.l.<br />
G R U P P O A . D . T A V E R N A
Soci Sostenitori, Benemeriti<br />
e Amici della Fondazione<br />
Soci Sostenitori<br />
Associazione Teatro Carlo Felice<br />
Bruno Burger<br />
Caterina Di Martino Fasolini<br />
Elsag<br />
ICAT srl<br />
Benemeriti<br />
Associazione Amici Nuovo Carlo Felice<br />
Maria Bruna Baldo<br />
Guendalina Cattaneo Della Volta<br />
Marcello Ciancetta<br />
Fernando Peluffo<br />
Maria Cristina Rizzi<br />
Karl Heinz Roeser<br />
Pietro Timossi<br />
Amici<br />
Associazione la Barcaccia/<br />
I Giovani del Carlo Felice<br />
Elisa Bonamico<br />
Aldo Coppa<br />
Francesca Derba<br />
Flavia Ferrari Villa<br />
Antonio Lavarello<br />
Giuseppe Longo<br />
Maria Clara Maio<br />
Andrea Ottonello<br />
Paola Persico Dufour<br />
Giovanni Persico<br />
Flora Porsia Gabanizza
S t pa gei or n e s d o ’ Op pr e ar a n e o Be a l l eo t rt o c 2h 0 e0 4 s/ 2t 0r0 5a<br />
Direttore d’orchestra<br />
Regia<br />
Scene e costumi<br />
Coreografie<br />
Giuseppe Grazioli<br />
Giorgio Gallione<br />
Ivan Stefanutti<br />
Giovanni Di Cicco<br />
CANDIDE<br />
Opera comica in due atti dal racconto filosofico di Voltaire<br />
Adattamento del soggetto: Hugh Wheeler<br />
<strong>Libretto</strong>: Richard Wilbur<br />
Testi delle parti cantate: John La Touche, Dorothy Parker,<br />
Lillian Hellman, Leonard Bernstein,<br />
Stephen Sondheim, John Wells<br />
Musica di Leonard Bernstein<br />
Allestimento del Teatro Carlo Felice e I Teatri di Reggio Emilia<br />
Edizione: Boosey and Hawkes, London (rappresentante<br />
per l’Italia Casa Ricordi, Milano)<br />
Assistente alla Regia: Nicola Zorzi<br />
Assistente scene e costumi: Elia Fabris<br />
Lighting designer: Jean-Claude Asquier<br />
Sovratitoli: Prescott Studio S.r.l.<br />
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice<br />
Maestro del Coro: Ciro Visco<br />
NOVEMBRE: mercoledì 24 ore 20.30 (A), giovedì 25 ore 20.30 (B), venerdì 26 ore 20.30 (L),<br />
sabato 27 ore 15.30 (F), domenica 28 ore 15.30 (C), martedì 30 ore 15.30 (H)<br />
9
S t a g i o n e d ’ O p e r a e B a l l e t t o 2 0 0 4 / 2 0 0 5<br />
Personaggi e Interpreti<br />
Candide<br />
Cunegonde<br />
Maximilian / Capitano<br />
Pangloss / Martin<br />
La vecchia signora<br />
Vanderderdur / Ragotski / Governatore<br />
Paquette<br />
Voltaire<br />
Barone / Anabattista / Grande Inquisitore<br />
Cacambo<br />
Junkman<br />
Alchimista<br />
Ufficiale / Marinaio in guerra / Boia<br />
Don Issachar / Cameriere di Cadice<br />
Aide / Re Eldorado<br />
Ufficiale / Delatore / Arcivescovo<br />
Cameriere di Cadice / Padre Bernardo / Marinaio<br />
Baronessa / Mozzo / Donna di Lisbona<br />
Cameriera di Cadice / Schiavista ruffiana<br />
Regina Eldorado<br />
Mercante di cosmetici / Inquisitore I<br />
Dottore / Inquisitore II<br />
Domatore di orsi / Inquisitore III<br />
Croupier<br />
Giudice I<br />
Giudice II<br />
Giudice III<br />
James Valenti<br />
Eric Shaw (27, 30/11)<br />
Leah Partridge<br />
Elisaveta Martirosyan (27/11)<br />
Fabio Maria Capitanucci<br />
Alfonso Antoniozzi<br />
Tichina Vaughn<br />
Vittorio Grigolo<br />
Daniela Pini<br />
Ugo Dighero<br />
Aldo Ottobrino<br />
Riccardo Barattia<br />
Daniele Maniscalchi<br />
Nicola Alcozer<br />
Salvatore Davide Lorino<br />
Elsa Bossi<br />
Miguel Gomez<br />
Roberto Conti<br />
Francesco Lambertini<br />
Filippo Balestra<br />
Manuel Pierattelli<br />
Gianfranco Cerreto<br />
Giuliano Petouchoff<br />
Mimi<br />
Elisabetta Acella, Manuela Aufieri, Daniela Biava, Antonio Caporilli, Cristiano Fabbri,<br />
Barbara Innocenti, Giancarla Malusardi, Francesco Mascellani, Arturo Morelli, Roberto Pierantoni<br />
L’opera verrà trasmessa da <strong>Rai</strong> <strong>Radio</strong> 3 il 24 novembre 2004<br />
10
Candide: il mondo è 4/3 pi greco erre tre<br />
di Giampiero Cane<br />
Quello che non è facile capire è come mai tanti begli spiriti si siano<br />
stupiti dell’affermazione di Leibniz per cui Dio avrebbe creato il mondo<br />
dotato della maggior perfezione possibile. Cancellato il vezzo creazionista,<br />
piccola umiltà degli esistenti, l’assunto si può tranquillamente condividere.<br />
Ce lo dimostra con una certa ampiezza Allegro ma non troppo,<br />
breve summa critica di Carlo Maria Cipolla. Vi leggiamo quel che ogni<br />
essere umano sa: che essendo il numero degli stupidi infinito (il Cipolla<br />
corregge, facendo osservare che poiché il numero degli uomini è finito,<br />
non potrà essere infinito quello degli uomini stupidi) e che, aggiungiamo,<br />
nemmeno mettendo in campo la deprecabile ipotesi che esso tenda ad<br />
accogliere al limite la totalità (demostrandum che non viene affrontato<br />
soprattutto perché proprio così conclude l’intuito formato da pluridecennale<br />
esperienza e, inoltre, per evitare quel “conflitto d’interessi” quell’illegittima<br />
confusione di oggetti che, nel provarcisi, si rischierebbe – cosa<br />
cui sembrano affatto insensibili gli etnomusicologi o quantomeno quella<br />
parte di costoro che ritiene che per far quel mestiere ci si debba al meglio<br />
travestire, o mettere nei panni di quel che si sta studiando) si riuscirebbe<br />
veramente ad annoverarveli tutti. In tal modo ciascuno potrà ritenersi<br />
estraneo all’insieme o potrà consolarsi dicendosi che “mal comune...”<br />
(summa tanto più ragionevole in quanto non legata alla rima).<br />
Ma torniamo al migliore dei mondi possibili: probabilmente anche<br />
Leibniz, ma di sicuro Voltaire, non pensano al mondo come a un insieme<br />
amorale, da cui sia assente l’essere umano. Anzi il mondo è proprio<br />
quello popolato e l’unico riguardo che nel suo Candide egli ha per<br />
la natura è relativo a un terremoto che, a quanto pare, distrusse mezza<br />
Lisbona o più: all’occasione la natura fece certo torto a molti uomini,<br />
ma si pensasse nei suoi termini, se essa pensa, ci se la potrebbe sbrigare<br />
osservando che “si nasce per morire”, ricavandone che non potremmo che<br />
imputarle un’accelerazione relativa alla vita di un nonnulla di una specie,<br />
un pochettino di più quanto al genere. Comunque, per quanto riguarda<br />
il testo letterario di Voltaire, chiunque lo legga vedrà che quasi non c’è la<br />
natura se non perché c’è l’uomo (e anche la donna e i nonni e i bambini,<br />
11
12<br />
La testa della statua di Voltaire eseguita da Houdon
C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />
per essere politically correct, cioè per coinvolgerci sempre più nella qualità<br />
di cui sopra).<br />
Ma se è così, se la materia di cui in quest’accezione il mondo è fatto,<br />
chi potrà dire che, faccia anche schifo e nessuno abbia il coraggio di ordinarlo<br />
al barman, quel che ne risulta non è il miglior cocktail possibile?<br />
Provatevici voi, se non siete d’accordo, a farne uno migliore! Finirete al<br />
più col somigliare al vostro politico preferito o a quello che detestate di<br />
più (i quali, del resto, risulteranno essere nature assai similli, presentando<br />
le stesse qualità positive o negative che sia, se solo ci si sposterà dal punto<br />
di vista di un singolo osservatore ed esprimersi dal punto di vista dei così<br />
detti grandi numeri).<br />
L’altra natura, tutto il non umano interessa poco il Voltaire di Candide<br />
e ancor meno il librettista e il musicista di quel Candide alla cui rappresentazione<br />
siete, sarete, siete stati presenti, che è un’assai strana pièce del<br />
teatro musicale, che negli Usa ha convinto un po’ tutti, ma mai del tutto,<br />
costringendo le produzioni a promuovere una serie di revisioni (delle quali<br />
tra un po’ daremo qui conto), che per come s’è evoluta ricorda procedimenti<br />
pre-verdiani, processi anteriori all’assunzione, nel teatro d’opera,<br />
del primato da parte del musicista, dunque quel teatro d’opera italiano la<br />
cui decadenza si realizza in una dissolvenza incrociata con l’affermarsi di<br />
Rossini.<br />
Ma vorremmo ricordare, prima, come anche l’altra natura, quella delle<br />
scienze geologiche, non si esima dal compito di realizzare l’obiettivo individuato<br />
da Leibniz, poiché tutti sanno che, esclusi i milanesi da Milano,<br />
i fiorentini da Firenze e, mi si permetta, i genovesi da Genova e così via,<br />
dette città risultano belle a tutti, dal che si deduce che, in definitiva, tolto<br />
l’uomo da un mondo nel quale le sue opere, piramidi, grattacieli, arene e<br />
ponti sugli stretti potrebbero anche restare ad uso e consumo di quel che,<br />
da essa escluso lui, resta della natura, questa potrebbe ammirarsi e apprezzarle<br />
come crede (e il come ci è detto dai territori dell’archeologia e dalla<br />
lotta continua tra l’una, la forse splendida Brasilia di Niemeyer, e l’altra,<br />
quella di quel territorio che non accetta lo stupro); quest’altra natura può<br />
darsi sia in sé bella, ma certo, come ha dimostrato ad abundantiam il<br />
sempre troppo trascurato Divin marchese, essa è sempre indifferente (il<br />
che ha promosso gravi tormenti, profonda filosofia e poesia d’alto valore<br />
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C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />
intellettuale nell’ottimo Leopardi che tutti ben conosciamo).<br />
In The Joy of Music (Weidenfeld & Nicolson 1960, vers. it. Longanesi<br />
1982,) leggiamo due passi interessanti per discutere Candide: quello intitolata,<br />
nella traduzione italiana, “Che ne è della grande sinfonia americana?”<br />
che fa parte delle “Conversazioni immaginarie”, e “La commedia<br />
musicale americana” che è tra i “Sette omnibus, scritti televisivi”. Il primo<br />
scritto è datato novembre 1954, il secondo dell’ottobre 1956 è tratto da<br />
una serie di eccellenti programmi per la televisione. Stanno dunque a<br />
ridosso di Candide, che ebbe la première nel 1956 appunto. In questi due<br />
scritti Leonard Bernstein configura la sua propria teoria sul palcoscenico<br />
musicale.<br />
Nella conversazione immaginaria che c’interessa, la discussione sulla<br />
grande sinfonia americana si finge tra un impresario di Broadway e<br />
Bernstein attraverso lettere e telegrammi. Inizia con il rifiuto del compositore<br />
a collaborare per un musical da trarsi da Anatomia della malinconia<br />
di Robert Burton (che sarebbe una gran bella proposta, visto che<br />
quell’Anathomy è un trattato del massimo rilievo sull’accidia medievale<br />
intesa come malattia d’amore, possessione diabolica e impronta del genio<br />
– uno scritto del 1621 ricco di motivi tematici che inconsapevolmente<br />
sono schietto romanticismo ante litteram).<br />
Bernstein è stato invitato a occuparsi della musica di quest’ipotetica<br />
nuova produzione, ma si nega a ciò perché, come comunica con un telegramma,<br />
“presissimo composizione nuova sinfonia”. Di questa, l’Impresario<br />
mette in dubbio la necessità (“Può lei, con tutta sincerità, farmi il<br />
nome di due o tre persone in America alle quali veramente possa stare a<br />
cuore se lei, o qualcun altro, componga o meno un’altra sinfonia? [...] Nei<br />
tempi in cui viviamo mi sembra che non ci sia alcuna necessità storica<br />
di sinfonie.”), e cerca quindi di attrarlo al proprio progetto (“Perché non<br />
dedicare, invece, il suo talento a quel settore artistico americano che ha<br />
calore, vita, sangue giovane: il teatro? Scoprirebbe che il pubblico l’attende<br />
a braccia aperte, e lei soddisferebbe una esigenza attuale, storica.”).<br />
Da questi spunti, conditi da considerazioni economico utilitaristiche<br />
si sviluppa uno scambio di idee nel quale Bernstein fa mostra di tutti i<br />
dubbi della sua ragion pratica, dice qualcosa di quel che pensa su mo-<br />
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C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />
menti di storia della musica, ci fa sapere che il jazz è la musica popolare<br />
degli Stati uniti (per implicito quella della modernità americana e, per<br />
deduzione, di tutta la modernità musicale), che “dal jazz è nata quella<br />
che chiamiamo commedia musicale: musical”, che da questo può nascere<br />
un teatro d’opera con un’evoluzione simile a quella che si ebbe in Europa<br />
e che portò a Mozart (“La nostra musica secolare è qual era in Germania<br />
cinquant’anni prima di Mozart; con la sola differenza che i nostri singspiele<br />
si chiamano Oklahoma! e Can-Can.”). Queste e altre osservazioni<br />
egli mette nelle lettere dell’Impresario che deve convincerlo, facendolo<br />
concludere con questa argomentazione: “Lo so, vi sono compositori americani<br />
che dovranno continuare a scrivere sinfonie, e queste saranno poi<br />
ascoltate un paio di volte con indifferenza; potranno forse anche essere<br />
dei geni e auguro loro tutta la fortuna di questo mondo sperando che la<br />
spuntino, ma ho la vaga sensazione che continueranno a scrivere sinfonie<br />
perché sono incapaci di scrivere musica per il teatro. Non creda che sia<br />
una cosa facile comporre per il teatro! In un certo senso, è più difficile:<br />
occorre ubbidire alla disciplina del palcoscenico e non si è padroni di se<br />
stessi, perché è il risultato complessivo quello che conta. Il compositore di<br />
musica sinfonica ha tutte le note dell’arcobaleno a sua disposizione e ne<br />
sceglie a suo piacimento. Non così il compositore di musica per il teatro.<br />
Questo deve lavorare sul serio. Un grande compositore di musica per il<br />
teatro è raro: deve avere il tempismo di una Duse, deve sapere quando<br />
alleggerire e quando invece calcare la mano, deve saper prevedere le reazioni<br />
del pubblico a ogni istante dello spettacolo. Deve avere il dono della<br />
leggerezza e gravità, arguzia, sentimento, pathos, e deve saper essere brillante.<br />
Deve conoscere il suo mestiere e quello degli altri. Insomma, non è<br />
persona da sottovalutare. Giorni fa ho sentito la Tosca. Che sussulto ne ho<br />
avuto! Quell’uomo se ne intendeva veramente di teatro. E non mi sembra<br />
che giaccia in disonore.” Al che Bernstein si convince, lascia perdere la<br />
sua ipotetica sinfonia e si trasferisce al musical.<br />
Se ora passiamo alla trasmissione televisiva del 7 ottobre 1956 (ma<br />
che anni erano! anche quelli successivi con Luciano Berio sui teleschermi<br />
a parlare di mestiere e d’arte, a far ascoltare musiche analizzandole nel<br />
costrutto e nella qualità; ma che anni erano di fronte a quelli del grande<br />
bordello), in quell’intervento del compositore troviamo la sua divisione<br />
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C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />
dei generi del teatro musicale.<br />
A un estremo egli mette lo spettacolo di varietà (music-hall, vaudeville,<br />
ecc.), all’altro il dramma musicale wagneriano (La Walkiria); tra<br />
questi poli, in successione, rivista, operetta, opera comica, opera buffa,<br />
opéra comique e melodramma. Anche se seguirlo nella sua dimostrazione-intrattenimento<br />
(la trasmissione televisiva fu ricca di canzoni, di musiche<br />
che parvero inventate lì per lì, di balletti) l’itinerario concettuale di<br />
Bernstein non è del tutto chiaro. Agli estremi le differenze sono evidenti:<br />
“uno spettacolo di varietà vuole divertire e niente più; l’opera, invece,<br />
ha un’intenzione artistica, quella di arricchire e nobilitare lo spirito degli<br />
spettatori suscitando in essi emozioni elevate” e, ancora, “lo spettacolo<br />
di varietà consiste in un insieme di canzoni, balli, scenette, numeri eseguiti<br />
con cani ammaestrati e altro, che si susseguono senza un filo conduttore;<br />
l’opera invece racconta una storia, ha un intreccio e ambisce a<br />
dare maggior vita a quest’intreccio attraverso la musica”. In conclusione<br />
“quanto più uno spettacolo si allontana dal puro divertimento (ma il testo<br />
inglese dice “divertion” che significa sì divertimento, ma nella qualità<br />
del passatempo), quanto più cerca di impegnare l’interesse e le emozioni<br />
del pubblico tanto più si avvicina all’opera. e quanto più la musica viene<br />
impiegata per dar maggior vita alla vicenda, tanto più lo spettacolo s’avvicina<br />
al polo dell’opera”.<br />
Concorderà, mi auguro, il lettore, se non sia un immusonito per<br />
professione, sulla mia correzione della resa italiana, poiché, se avrà già<br />
ascoltato Candide di Hugh Wheeler e Leonard Bernstein (omettiamo per<br />
brevità gli altri contributi), si sarà reso conto che appunto di un “puro<br />
divertimento” si tratta, nella scia della follia organizzata di Rossini anche<br />
se non necessariamente di quello che riduce i personaggi a marionette,<br />
di Offenbach così come del Richard Strauss di Arianna a Nasso,<br />
di Intermezzo, e, volendo, in definitiva, anche di quel Wagner che non<br />
solo incontriamo in Die Meistersinger von Nürnberg, ma anche nel Ring,<br />
quantomeno ne L’Oro del Reno, testi nei quali la favola resta estranea quel<br />
tanto che basta perché non vi siano possibilità di un ascolto partecipativo,<br />
possibilità di identificazione in questo o quel personaggio, nelle situazioni<br />
e negli stati psicologici. Avesse detto Bernstein che il puro divertimento<br />
non è opera, avrebbe chiuso la porta a L’Italiana in Algeri, a Il viaggio a<br />
16
C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />
Foto di scena dall’allestimento di Candide del Teatro Carlo Felice<br />
Reims, avesse potuto conoscerla, a L’Elisir d’amore, a Don Pasquale, a Le<br />
Grand Macabre, opere nelle quali, utilizzando sia il sentimentale che il<br />
grottesco e quanto può accostarsi all’uno o all’altro o condividerne un<br />
po’ la natura e confondervisi, il puro divertimento è quel che domina.<br />
Il vaudeville, dunque, pur al gradino più basso del gradus ad operam di<br />
Bernstein, si erge con la sua qualità sublime, e con un po’ di marameo,<br />
a fronte del blasonato “dramma musicale wagneriano” (che, ricordiamolo,<br />
Bernstein pone al vertice dei generi del suo modo di intendere il teatro<br />
musicale), facendo crollare tutto un impianto basato appunto sui generi,<br />
che di per sé non producono nulla, ma che indifferentemente accolgono<br />
qualsiasi cosa abbia una sufficiente dignità d’aspetto (ogni riferimento al<br />
massenetismo, anche di Massenet, e al verismo è puramente voluto).<br />
Ma si trattino pure i casi citati come opere che costituiscono la solita<br />
eccezione che conferma la regola, in questo caso proprio non sapremmo<br />
come poi, seguendo ancora l’argomentazione di Bernstein, si possano dividere<br />
l’operetta e il musical alla sua maniera, chiamando in causa per<br />
17
C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />
la prima un’ambientazione (supponiamo anche sonora) interpretata come<br />
di “sapore esotico”, e per la seconda l’uso dello slang musicale, che egli<br />
individua in una sorta di jazz flavour. Resto così nel vago, accennando<br />
al jazz, perché proprio superficiale è l’immagine che ce ne viene da quel<br />
che scrive Bernstein, non tanto qui quanto in un altro capitoletto del<br />
libro, “Il mondo del jazz”, compreso nei già citati “Sette omnibus”, che ci<br />
risulta un po’ come una teorizzazione ricavata dalla canzoncina che Bing<br />
Crosby canta in High Society standosene in mezzo a una combination di<br />
quel Louis Armstrong che fu inserito nel film, riscrivendo di tutta fretta<br />
parte della sceneggiatura, perché la troupe cinematografica era, per ragioni<br />
d’ambientazione del soggetto, in quella stessa Newport in cui Satchmo<br />
si trovava per esibirvisi durante il locale festival del jazz (non saprei dire<br />
se l’anno sia stato quello in cui sono state effettuate anche le riprese del<br />
film documentario Jazz in a Summer’s Day, che, essendo stato proiettato<br />
nel circuito della normale distribuzione cinematografica, forse è rimasto<br />
nella memoria di qualcuno tra quanti oggi sono qui in virtù di questo<br />
Candide).<br />
Di quel sentore jazzistico che diversificherebbe il musical dall’operetta,<br />
qui in Candide quasi non c’è traccia, mentre certamente l’itinerario percorso<br />
dal personaggio principale attraversa luoghi affatto esotici. Dovremmo<br />
ricavarne che questo testo di teatro musicale di Bernstein è un’operetta.<br />
Questa questione, però, invece di farsi interessante tende a diventare<br />
piuttosto noiosa; oltretutto non è fruttifera, perché dal primo Novecento<br />
il palcoscenico musicale ci ha abituato a non pensare più per generi, come<br />
avrebbero fatto invece, a quanto pare, i nostri lontani avi.<br />
L’adattamento alla scena musicale del Candide di Voltaire divenne in<br />
primis, nel 1956, una commedia musicale, una commedia leggera, un’operetta<br />
che nel tempo verrà più volte ripresa in forma di concerto, dando a<br />
molti la sensazione che il suo palcoscenico naturale fosse quello del teatro<br />
d’opera. Come musical era stato presentato alla première di Boston;<br />
giunto a New York dopo poco più di un mese, in locandina si leggeva<br />
trattarsi di un’operetta comica. Nel non lungo percorso da Boston a New<br />
York anche qualche trasformazione musicale era intercorsa, non di grande<br />
rilievo. Così com’era stata controversa la valutazione datane dalla stampa<br />
bostoniana, anche quella di New York si divise: un “really spectacular<br />
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C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />
disaster” (“uno spettacolo realmente disastroso”) per l’Herald Tribune,<br />
“a triumph of stage arts molded into a symmetrical whole” (“un trionfo<br />
delle arti sceniche impastate in un insieme simmetrico”) per il Times. Il<br />
pubblico nel suo insieme rispose tanto tepidamente che la pièce venne<br />
smontata dopo 73 rappresentazioni, una quantità di recite enorme per<br />
un teatro italiano, quasi un flop a Manhattan. Solo l’ouverture dell’opera<br />
sembrava destinata a salvarsi, dato che cominciò ben presto a essere messa<br />
in programma in concerti un po’ ovunque.<br />
Anche senza che il compositore vi rimettesse le mani, però, Candide<br />
prese a circolare almeno un poco. Quel che è certo è che, dato il carattere<br />
leggero, pur su tematiche di una certa risonanza, aveva (ed ha) l’appeal<br />
delle cose singolari. La sua costituzione aperta, con l’alternanza di parti<br />
recitate e cantate (che si tratti di un opéra comique?) offriva la possibilità<br />
di recuperare un po’ di quel pensiero libero, irrispettoso e libertino che è<br />
nelle pagine di Voltaire. Affidandosi a ciò, dieci anni dopo la prima ne fu<br />
allestita a Los Angeles una messinscena che a quanto pare fu povera, ma<br />
vigorosa e che ottenne un grande successo. Forse da questa realizzazione<br />
del Theater Group of UCLA è da datare l’avvio della navigazione più<br />
fortunata di Candide.<br />
Dopo quest’allestimento, a New York anche Sheldon Patinkin, nel<br />
1968, scelse questo testo per le feste per i cinquant’anni di Bernstein, e,<br />
pur limitandone l’esecuzione alla forma concertistica, dedicò particolare<br />
attenzione al libretto, immettendovi la figura di un Narratore che sarebbe<br />
servita a chiarificare una trama di spostamenti, viaggi, incontri e discussioni<br />
che l’adattamento dall’originale per la musica non era riuscito a rendere<br />
che confusamente. Senza quest’intervento narrante, per capire qualcosa<br />
di quel che accade a Candido, Cunegonda, Paquette e Maximillian<br />
è necessario avere ben fresca memoria della narrazione di Voltaire, uno<br />
scritto certo non difficile, ma al contempo nemmeno popolare.<br />
Dati tutti i cambiamenti che erano intervenuti nel procedere delle riprese<br />
(scivolando via da Candide qualcosa se n’era andato già nel 1957 in<br />
West Side Story) e visto il successo dell’edizione concertistica del 1968, si<br />
cominciò a pensare a una edizione definitiva: si rimaneggiò il libretto,<br />
Bernstein scrisse nuove musiche e si giunse sul palcoscenico nel 1971,<br />
inaugurando il Kennedy Center di Washington, come rodaggio, per così<br />
dire, in provincia. Candide però in scena continuava a non avvincere, a<br />
19
20<br />
In alto a sinistra, Candide cacciato dal<br />
paradiso a calcioni nel sedere, incisione di<br />
Chodowiecky per l’edizione di Candide di<br />
Bouillon del 1778. Sopra, Candide fugge<br />
dagli orrori della guerra, a fianco, Candide<br />
cacciato a calci dal barone, incisioni di<br />
Moreau le jeune per l’edizione di Candide<br />
del 1787
C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />
non soddisfare né il pubblico, né gli addetti della stampa. Ciò, malgrado<br />
alcuni suoi temi avessero un alto gradimento, malgrado il successo personale<br />
di Mary Costa, la Cunegonda di questa produzione, tutta un brillare<br />
di acuti nell’aria virtuosistica “Glitter and Be Gay”, andando anche più su<br />
di quanto richiesto dalla partitura, malgrado già si fosse instaurato con<br />
il tema iniziale dell’orchestra (che è poi una citazione della canzone di<br />
Cunegonda di cui s’è appena detto) quel meccanismo di riconoscimento<br />
di massa capace di chiamare l’applauso nel cuore dell’esecuzione.<br />
In seguito a quest’ancor tiepida accoglienza, si decise di agire radicalmente<br />
sul testo di questa pièce teatrale. Si cominciò coll’abbandonare il libretto<br />
che era stato scritto da Lillian Hellman e si chiamò Hugh Wheeler<br />
per trarre da Voltaire un libretto nuovo, furono rivedute le canzoni con<br />
il contributo di Stephen Sondheim e si andò in scena a New York, nel<br />
1973, tenendo il cartellone per 740 serate. Questa edizione, col ridurre<br />
l’orchestra a 13 strumentisti, aveva però portato l’accento in maniera<br />
evidente sull’aspetto teatrale dello spettacolo, relegando la musica a una<br />
dimensione di sfondo. Dopo questo allestimento ci si trovava però aperta<br />
dinanzi la via per giungere a una definizione pienamente soddisfacente<br />
di Candide quale testo per il teatro d’opera. Sul palcoscenico, infatti,<br />
a questo punto funzionava bene e, riorchestrato il tessuto musicale, che<br />
si era smagrito eccessivamente per giustificarne la presenza nei cartelloni<br />
d’opera, si sarebbe potuti tornare su queste scene con un prodotto solido,<br />
capace di convincere il pubblico di questo genere di spettacolo.<br />
Fu ciò che avvenne nel 1982 all’Opera City di New York dove venne<br />
presentato, 26 anni dopo quello che possiamo considerare l’urtext dell’opera<br />
quale oggi si ascolta, “Candide – the opera house version”.<br />
Ora, al di là della possibilità di mettere insieme un’edizione critica<br />
capace di accogliere tutti i passaggi e le trasformazioni che hanno accompagnato<br />
il primo quarto di secolo di questa pièce per il teatro musicale,<br />
lavoro che comunque non darebbe mai l’opportunità di mettere in scena<br />
un ipotetico “vero” Candide, ma di riproporne uno di quelli di cui abbiamo<br />
scritto (senza che sia improbabile che ce ne siano degli altri) o di<br />
farne un altro ancora, prendendo da quel che è servito a un allestimento<br />
e da quel che è stato utilizzato in un altro, prendendo da fonti legittime,<br />
ma accostando sequenze che non sono ancora state vicine, legittima confusione<br />
dei segni lasciati dallo stesso macro-Candide, cioè dall’insieme<br />
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dei materiali impiegati nelle varie stesure e revisioni, ogni realizzazione<br />
datane, astraendo da quel che proprio la sua corporeità può mettere in<br />
campo, senza che lo si possa discutere se non si sia stati tra quanti vi<br />
hanno assistito, porrà il problema della contiguità tra l’opera d’arte di<br />
Voltaire e quella di Bernstein (con l’aiuto di Lillian Hellman o di Hugh<br />
Wheeler o di quella e di questo mescolati assieme).<br />
L’opera di Voltaire mi sembra possa essere letta come un itinerario<br />
verso la maturità di Candide, in un insieme nel quale nessun altro dei<br />
personaggi riesce a salvarsi: Candide è il protagonista, Cunegonda ha<br />
luce dall’immagine che lui ne conserva, Pangloss è l’educatore che cerca<br />
di conformare i suoi allievi a un mondo quale lo vorrebbe il signore di<br />
Thunder-ten-tronckh, nobile della Westfalia, padre di Cunegonda e di un<br />
ragazzo che a quanto ricordo, forse erroneamente, nel testo letterario non<br />
ha un nome, e benefattore di Candide che non risulta essere suo figlio.<br />
Benefattore fino a un certo punto, perché non appena scopre l’attrazione<br />
reciproca tra lui e la figliola lo caccia di casa. Lasciando l’amata e il<br />
castello, egli è convinto di vivere nel migliore dei mondi possibili, cioè<br />
ordinato e bucolico come la casa da cui s’allontana. Ne vedrà di cotte e di<br />
crude e questa sua convinzione si farà lentamente meno forte fino a fargli<br />
concludere che quel che uno può fare è coltivare il proprio giardino, cioè,<br />
come a mio parere scrisse giustamente Jean Starobinski, occuparsi del<br />
proprio privato. Cunegonda non ha una gran luce: non è che una bella<br />
ragazzina che potrebbe far suo il repertorio della Philia di A Funny Thing<br />
Happened on the Way to the Forum (Dolci vizi al foro) show tradotto in<br />
film nella metà degli anni Sessanta con canzoni quali Lovely (“Sono bella,<br />
solamente bella” ecc.), guarda caso di S. Sondheim. Bell’oggetto sessuale,<br />
svanisce nel nulla non appena sposata all’ormai svogliato Candide.<br />
Lo scritto, assai elegante, è moderatamente scettico: chi vi cercasse il<br />
bene e il male ve li troverebbe distinti solo a prezzo di funambolismi<br />
intellettuali, mentre apparentemente tutto vi sembra assai chiaramente distinto.<br />
Non è così e Voltaire sembra giungere alla soglia del dirci che se il<br />
mondo non è il migliore dei mondi pensabili è comunque l’unico mondo<br />
possibile, dunque, alla fine senza il teleologismo di Leibniz, il migliore.<br />
Bernstein, pur pensando a una commedia musicale, a tratti sembra<br />
mostrare un più acuto risentimento. Cunegonda è un’incantata che canta<br />
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come Lakmé, Candide una foglia portata dal vento (sembra Johnny seme<br />
di mela), ma i guerrieri bulgari sono cattivissimi e ancor peggiore è la<br />
stupidità dei cattolici spagnoli che vanno festanti all’auto da fé (“What a<br />
day”). La musica è percorsa da un ritmo impellente che trascina un’umanità<br />
di totale inconsistenza: c’è vagamente qualcosa di rossiniano tra il<br />
cullare e il sospingere (il finalino di “Oh, happy we”, per esempio), ma<br />
nel complesso la fonte lontana di questa musica la diresti più francese<br />
(un po’ di Offenbach, magari) che non italiana, anche se è chiaro che vi<br />
si afferma un carattere statunitense che suggerisce persino una vicinanza<br />
con Treemonisha di Scott Joplin, anche se tutto qui è giocato con una<br />
maestria compositiva che il maestro del ragtime non possedeva.<br />
I testi di Voltaire e di Bernstein, malgrado le violenze narrate non<br />
hanno assolutamente nulla di truculento: gli sguardi dell’uno e dell’altro<br />
autore osservano distaccato, trascurando i dettagli di questa materia che<br />
per un Sade sarebbe stato un fertile terreno di moralistica pervicacia nel<br />
mostrare e nell’argomentare. Nel lavoro teatrale il tono resta quello dell’intrattenimento<br />
più leggero e superficiale, ma non musicalmente. Nel<br />
costruirne la sonorità Bernstein ci rivela il suo scarso interesse per le ricerche<br />
musicali del Novecento, ma anche quei suoi amori reconditi che<br />
lo portano a costruire un coro muto nella barcarola che precede l’Alleluia<br />
e un canto weilliano per la Old Lady, “No doubt”, ambedue nel secondo<br />
atto.<br />
La satira voltairiana qui tende, comunque a trasformarsi in una favola<br />
a lieto fine. Il comico che vi compare, particolarmente evidente nella musica<br />
dell’episodio dell’Eldorado suggerisce che Bernstein non creda proprio<br />
alla possibilità di una comune felicità, anche se ciò non lo porta a tingere<br />
di toni tragici la propria opera. Torniamo a dire: non è il migliore dei<br />
mondo pensabili, ma è l’unico che c’è – e Bernstein lo guarda con sorriso,<br />
ancora meravigliandosi della sua bellezza e solo irridendo a quanti hanno,<br />
dicono di avere, una formula per migliorarlo.<br />
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24<br />
Un immagine storica: Armstrong, Copland e Bernstein
What a Wondeful World,<br />
ovvero Candido e le ragioni di un furore<br />
di Giuliana Manganelli<br />
What a Wonderful World! Povero Armstrong. Insieme a Mozart, Vivaldi<br />
e Rossini costretto a fare da parafulmine agli improperi di abbonati<br />
messi in attesa da melliflui centralini. Tra un “La preghiamo di attendere<br />
in linea” e l’altro, però, nelle hit parade aziendali a lui è toccata la parte<br />
più ingrata. La sua voce di catrame rotola lungo il filo per consolarci della<br />
seccatura di stare manciate di vita con la cornetta in mano come ebeti<br />
ad ascoltare l’assenza dell’interlocutore. Mentre là fuori il mondo preme,<br />
schiuma, impazzisce e prende fuoco Satchmo ci culla aggrovigliando What<br />
a Wonderful World, un giardino pieno di alberi e rose, arcobaleni, gente<br />
che si stringe la mano e si ama, bambini che piangono sì, ma qualcuno<br />
li consola e li aiuterà a crescere. Ma Armstrong, pace all’anima sua, non<br />
si è mai sognato di dire che il suo “wonderful world” è anche il migliore<br />
dei mondi possibili.<br />
Il Dottor Pangloss, invece, cattivo maestro in buona fede (il peggio<br />
che il mercato pedagogico possa offrire), sì. Promuovendo il “migliore dei<br />
mondi possibili” di Leibniz, la ferrea catena di eventi che tutti ci avvince<br />
e la ragion sufficiente al di là di ogni ragionevole dubbio, stacca il biglietto<br />
per il suo ingenuo allievo Candido, se stesso e un bel po’ di varia<br />
umanità disgraziata, per un apocalittico, comico e surreale tour no limits.<br />
Candido naïf e cuor d’oro, travolto malgré lui da bulimia catastrofista<br />
ma per fortuna intelligente e assistito dal germe del dubbio, attraversa a<br />
scheggia un numero mirabolante di sventure personali e disastri collettivi<br />
del XVIII secolo. Voltaire non gli fa mancare niente: guerre, naufragi,<br />
stupri e saccheggi, tradimenti, sfruttamento e cannibalismo, corruzione e<br />
violenze, auto-da-fé serviti a fuoco lento, rapine e schiavitù, nel migliore<br />
dei mondi possibili governato da impostori, ladri, ingrati, ipocriti, religiosi<br />
avidi e corrotti, nobili sciocchi e prepotenti. E se per puro caso Candido<br />
e il pratico Cacambo riprendono fiato sfiorando la dorata utopia di Eldorado,<br />
ben presto subentra una sorta di noia esistenziale a ributtarli tra le<br />
gioie e i dolori dell’être-au-monde.<br />
Candide, ovvero l’ottimismo, il più celebre dei contes philosophiques di<br />
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C a n d i d o e l e r a g i o n i d i u n f u r o r e<br />
un Voltaire veramente arrabbiato, è una fulminea galoppata tra vecchio<br />
e nuovo mondo e ritorno che si mantiene in equilibrio tra l’apologo, il<br />
bildungsroman, la black comedy, il romanzo picaresco, la distopia e il<br />
feroce pamphlet. Se gli ascendenti letterari sono il Gil Blas di Lesage, Les<br />
aventures de Télémaque di Fénelon, Don Chisciotte, naturalmente, e l’Histoire<br />
des Voyages de Scarmentado di Voltaire stesso, quelli filosofico-teologici<br />
hanno radici nella querelle senza esclusione di colpi tra i sostenitori<br />
di ottimismo e pessimismo, due visioni del mondo codificate nel secolo<br />
del razionalismo.<br />
Tempo fa un prestigioso domenicale invitava i lettori a raccontare un<br />
classico in meno di 100 caratteri. Un signore col dono della sintesi ha<br />
riassunto i trenta capitoli di Candide così: “Coltivare la terra (meglio che<br />
se stessi: in società – questa – non ci si guadagna nulla!”). Saggezza, questa,<br />
conquistata nel finale del romanzo a duro prezzo da Candido, che si<br />
ritrova povero, ammogliato con la sua ex bella madamigella Cunegonda<br />
un po’ frusta per le ripetute iniziazioni sessuali impartite dai più svariati<br />
mascalzoni e ormai francamente racchia. Disilluso, ma infine affrancato<br />
dall’Eden illusorio di Pangloss e dal migliore dei castelli possibili, la<br />
bicocca del barone Thunder-ten-Tronckh, da cui fu cacciato a suon di<br />
calcioni nel sedere per un bacio d’amor all’inizio del romanzo.<br />
Voltaire pubblicò nel 1759 questo romanzo satirico con lo pseudonimo<br />
di un tedesco Docteur Ralph per sfuggire alla censura, e per allontanare<br />
da sé i sospetti si spinse fino a definirlo, impagabile civetteria!, una “connerie”.<br />
Divenne uno strepitoso successo editoriale in tutta Europa: 30.000<br />
copie solo il primo anno, edizioni pirata, traduzioni e scomuniche. Nel<br />
frattempo aveva messo in atto l’esortazione pragmatistica, per niente rassegnata,<br />
del suo Candido “il faut cultiver votre jardin”, si era rimboccato<br />
le maniche e si era messo a coltivare un suo “giardino” immenso.<br />
Si era ritirato a Ferney, amena località nei pressi di Ginevra, di cui divenne<br />
l’illuminato monarca, imprenditore e benefattore. La scelta non fu<br />
casuale in quanto la vasta tenuta con vista sul Jura e sulle Alpi rispondeva<br />
a un requisito strategico. Essendo il suo castello sul confine tra Francia e<br />
Svizzera, e avendo il “Padre della Rivoluzione francese” noie e pendenze<br />
di vario tipo - politiche, religiose, editoriali - con entrambi i governi, gli<br />
era sufficiente allungare la passeggiata nel parco nell’una o nell’altra dire-<br />
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C a n d i d o e l e r a g i o n i d i u n f u r o r e<br />
zione per sottrarsi agli importuni dei due stati, anticipando genialmente<br />
un film sui guasti dell’ottusa burocrazia in cui Totò faceva lo spallone e<br />
Fernandel la guardia.<br />
A parte queste astuzie dettate da plurime carcerazioni, esili, messe al<br />
bando, roghi pubblici dei suoi scritti, delusioni patite da un re filosofo<br />
e poeta come Federico II di Prussia – scarsino, come poeta, a leggere le<br />
Memorie di Voltaire dopo la rottura dell’idillio – l’esilio di Ferney, durato<br />
fin quasi alla sua morte nel 1778, fu tra i più proficui della sua lunga<br />
vita. Il Patriarca di Ferney vi tenne corte trasformando il villaggio nella<br />
capitale intellettuale d’Europa e in un incubatoio protoindustriale di spin<br />
off. Vi accettava graziosamente l’omaggio degli ammiratori e dei potenti,<br />
riceveva e rispondeva a migliaia di lettere. Ma non smise per un attimo<br />
di osservare e condannare le infamie della politica e della guerra come<br />
quella dei Sette Anni che travolse il cuore dell’Europa tra il 1756 e il<br />
1763, l’ “eroico macello” tra i Bulgari (i Prussiani) e gli Abari (i Francesi)<br />
raccontato con orrore nel III capitolo di Candide, opera a cui aveva messo<br />
mano dal 1757 quando ancora dimorava a Les Délices.<br />
Da Ferney continuò a battersi in nome della libertà di pensiero e delle<br />
ragioni della ragione contro l’imbecillità, le ingiustizie e l’intolleranza. Si<br />
levò per i diritti degli oppressi e per la riabilitazione dei perseguitati, fu<br />
implacabile nel tallonare superstizione e fanatismi religiosi, nell’infilzare<br />
con la penna rovinose perdite di buon senso, sempre saldamente ancorato<br />
al razionalismo di stampo inglese che tanto ammirava in Newton e<br />
Locke. Una frase a lui attribuita recita grossomodo “Chiunque abbia il<br />
potere di farti credere delle assurdità ha il potere di farti commettere delle<br />
atrocità”, una sorta di logo del deista contro il dogmatismo della chiesa<br />
cattolica, l’avversaria da “écraser”, da schiacciare, gesuiti in testa, tra i<br />
bersagli privilegiati del Candide.<br />
Lucido e capace di svolgere una mole di lavoro smodata ancorché tanto<br />
ammaccato da guadagnarsi l’appellativo di “eterno invalido”, Voltaire,<br />
robe de chambre e papalina ricamata su una faccia che sembrava di profilo<br />
anche quando era di fronte, a Ferney scrisse alcune delle sue opere più<br />
celebri, tra cui Il trattato sulla tolleranza (1763), Il dizionario filosofico<br />
(1764) e svariati contributi all’Encyclopédie.<br />
Ma cos’era accaduto perché Voltaire, che pure era partito da un moderato<br />
ottimismo filosofico non molto lontano da quello dell’amico poeta-<br />
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A sinistra Voltaire a 24 anni, dipinto di<br />
Largillière<br />
A destra, Lillian Hellman, uno dei<br />
principali autori del libretto di Candide<br />
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C a n d i d o e l e r a g i o n i d i u n f u r o r e<br />
filosofo Alexander Pope di cui aveva apprezzato l’Essay on Man affilasse<br />
i suoi micidiali bisturi? Perché decise di demolire scientificamente con la<br />
sulfurea arma dell’ironia le teorie consolatorie del “tout est bien”, le rassicurazioni<br />
ottimistiche che viviamo nel migliore dei mondi possibili, un<br />
mondo in cui i mali dei singoli concorrono al bene comune in un piano<br />
provvidenziale per noi, esseri imperfetti, imperscrutabile?<br />
La guerra, certo, e anche l’assurda esecuzione dell’ammiraglio inglese<br />
Byng colpevole di “non aver fatto morire gente abbastanza” in una battaglia<br />
navale contro i francesi, come apprenderanno con disgusto Candido<br />
e Martino il pessimista in un viaggio lampo nella tollerante Inghilterra.<br />
Ma a far pendere definitivamente Voltaire verso uno scetticismo non lontano<br />
dalla disperazione fu il terremoto di Lisbona, una delle più grandi<br />
catastrofi della storia moderna. Il 1 novembre 1755, giorno di Ognissanti,<br />
sul cattolicissimo Portogallo intento a celebrare la solennità, si abbatté un<br />
sisma di magnitudo 9 della scala Richter che rase al suolo tre quarti della<br />
città di Lisbona, per importanza quarta capitale d’Europa dopo Londra,<br />
Parigi e Napoli. Giganteschi tsunami affondarono le navi e travolsero il<br />
porto con le folle che vi cercavano una via di fuga, un incendio di enormi<br />
proporzioni, innescato da ceri e candele nelle chiese, distrusse quello<br />
che era rimasto in piedi. Si stima che i morti furono oltre trentamila. Seguirono<br />
saccheggi, carestie e sciacallaggi, esecuzioni sommarie e battesimi<br />
forzati. Pochi mesi dopo a Coimbra la Santa Inquisizione diede inizio a<br />
una dinamica caccia alle streghe e allestì un auto-da-fé di presunti eretici<br />
per scongiurare ulteriori ire di Dio di cui Voltaire dà conto, con spietata<br />
ironia, nel capitolo VI.<br />
La terra tremò anche in Marocco, Spagna e altre regioni d’Europa, e<br />
insieme a lei vacillarono le coscienze di intellettuali, filosofi e teologi del<br />
Secolo dei Lumi che si misero a disquisire con rinnovato vigore sul problema<br />
del male nel mondo, della infinità bontà di Dio e della sua stessa<br />
esistenza, un Dio che aveva permesso una devastazione difficilmente conciliabile<br />
con i piani della Provvidenza. La caccia al colpevole infuriò: i<br />
cattolici si appellarono al peccato originale e addossarono la responsabilità<br />
morale sui grandi peccatori di cui notoriamente Lisbona pullulava e sulla<br />
presenza di troppi protestanti in città, i protestanti sostennero che l’ira di<br />
Dio si era riversata su Lisbona perché la maggioranza della popolazione<br />
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C a n d i d o e l e r a g i o n i d i u n f u r o r e<br />
era cattolica romana.<br />
Voltaire, profondamente turbato, tra il dicembre del 1755 e il febbraio<br />
del 1756 scrisse di getto il Poeme sur le désastre de Lisbonne, una dolente<br />
requisitoria contro i sostenitori del provvidenzialismo e dell’ottimismo leibniziano.<br />
Come si poteva concepire, scrisse, un Dio infinitamente buono<br />
che elargisce i suoi favori sui figli che ama e tuttavia sparge il male nel<br />
mondo? Perché, insieme ai malvagi, a morire erano stati anche bambini<br />
innocenti al seno della madre?<br />
Rousseau, dopo aver letto il poema su Lisbona, scrisse a Voltaire bacchettandolo:<br />
la colpa non era da ricercare in Dio o nella Provvidenza, ma<br />
negli stupidi uomini che avevano ammassato 20 mila case a sette piani<br />
una sull’altra invece di spargersi sul territorio e vivere allo stato naturale.<br />
Per buona misura chiosò che per molti era stata sicuramente una benedizione<br />
morire di colpo piuttosto che trascinare una vita di stenti e di<br />
afflizioni.<br />
La misura fu colma. Voltaire tirò giù solo due righe acide di risposta<br />
alla lettera, dandosi più o meno malato. Poi, anche se sicuramente non<br />
in tre giorni, scrisse la sua vera risposta a Rousseau. Elesse a campione<br />
dell’ottimismo oltranzista e dell’astratta speculazione filosofica il tuttologo<br />
Pangloss, un prodotto di ingegneria filosofica nato dall’assemblaggio malizioso<br />
di Leibniz, Pope e Rousseau. La sua metafisica che tutto giustifica<br />
e tutto spiega – dal naso che serve per tenere su gli occhiali all’utilità<br />
della sifilide per la degustazione della cioccolata in Europa - all’insegna<br />
del “tout est pour le mieux dans le meilleur des mondes” sortisce ancora oggi<br />
vertici di sublime ridicolo. Fu così che Voltaire diede una mano all’Essere<br />
Supremo che non disconobbe mai ufficialmente e al quale, si dice, rivolse<br />
in tutta la vita un’unica, perfida preghiera: “Signore, ti prego, ricopri i<br />
miei nemici di ridicolo”. Si esaudì da solo. Et voilà Candide.<br />
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Due foto di scena dall’allestimento di Candide del Teatro Carlo Felice<br />
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32<br />
Un’immagine di Leonard Bernstein negli anni Cinquanta
Vita e opere di Leonard Bernstein<br />
di Massimo Pastorelli<br />
Leonard Bernstein nacque a Lawrence, Massachusetts, nel 1918, da<br />
una famiglia di ebrei russi emigrati negli Stati Uniti. Prese le prime lezioni<br />
di pianoforte da bambino, proseguendo lo studio dello strumento all’Università<br />
di Harvard con Helen Coates e Geblard. Qui ricevette anche<br />
una solida formazione compositiva sotto la guida di insegnanti come Walter<br />
Piston, Edward Burlingame-Hill e A. Tillman Merrit. Si diplomò nel<br />
1939, ma già prima di lasciare Harvard ebbe occasione di debuttare sia<br />
come direttore d’orchestra che come compositore, i due aspetti principali<br />
della sua futura vita musicale. Il debutto non ufficiale sul podio avvenne<br />
infatti con la direzione delle proprie musiche di scena per la pièce The<br />
Birds, a cui fece subito seguito un’altra esperienza direttoriale, questa volta<br />
di maggior rilievo: l’opera radiofonica The Cradle Will Rock (1937) di<br />
Marc Blitzestein, compositore statunitense che guardava dichiaratamente<br />
all’Europa (aveva studiato con Nadia Boulanger e Arnold Schönberg).<br />
Uscito da Harvard, Bernstein proseguì i suoi studi al celebre Curtis<br />
Institute of Music di Philadelphia, dove si perfezionò in pianoforte con<br />
Isabella Vengerova e in direzione con Fritz Reiner, approfondendo anche<br />
le tecniche di orchestrazione con Randall Thompson. Appassionatosi alla<br />
direzione, nel 1940 cominciò a frequentare gli appena istituiti corsi estivi<br />
della Boston Symphony Orchestra al Berkshire Music Center di Tanglewood,<br />
dove fu immediatamente notato dal fondatore Serge Kusevitzkij,<br />
il contrabbassista-direttore che lo vorrà come assistente a partire dal 1942<br />
e al quale, dopo la morte nel 1951, succederà nell’incarico di direttore dei<br />
corsi. La strada verso il podio ad altissimo livello è ormai spianata.<br />
Nel 1943 diventa direttore assistente alla New York Philharmonic. Il<br />
14 novembre dello stesso anno sostituisce all’ultimo momento l’indisposto<br />
Bruno Walter in un concerto alla Carnegie Hall che, trasmesso dalla radio<br />
nazionale, otterrà un enorme successo. Dal ’45 al ’48 è direttore della<br />
New York City Orchestra, nel 1947 dirige la Filarmonica di Israele di<br />
cui sarà consigliere musicale fino al ’49. Si alterna con Kusevitzkij in una<br />
torunée che lo porta a Vienna, Milano, Parigi e Londra. Intanto (1951)<br />
si sposa, con l’attrice e pianista cilena Felicia Montealegre. Gli anni ’50<br />
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V i t a e o p e r a d i L e o n a r d B e r n s t e i<br />
sono gli anni della definitiva consacrazione a livello internazionale, nonché<br />
della celebrità popolare dovuta alle sue grandi capacità di comunicatore e<br />
divulgatore. Parallelamente all’incarico di direttore stabile della New York<br />
Philharmonic (che terrà dal 1956 al 1966, ma dalla quale sarà poi nominato<br />
“direttore a vita”) nascono infatti le famose trasmissioni televisive di<br />
“concerti per i giovani”, all’interno delle quali Bernstein alterna l’interpretazione<br />
alla spiegazione delle musiche eseguite (particolarmente fortunate<br />
le trasmissioni dedicate a Beethoven). La risonanza internazionale è<br />
testimoniata dal suo debutto alla Scala nel 1953 con Medea a fianco di<br />
Maria Callas, primo direttore americano invitato dal teatro milanese (seguiranno,<br />
nel 1955, La Bohème e La sonnambula). Più tardo il debutto al<br />
Metropolitan (1964) e all’Opera di Vienna (1966), con la cui orchestra,<br />
però, a partire dal 1969 comincia un intenso rapporto di collaborazione<br />
testimoniato dall’integrale discografica delle sinfonie beethoveniane.<br />
Grazie alla sua versatilità, le orchestre di tutto il mondo vendono in<br />
Bernstein un direttore in grado di affrontare un repertorio vastissimo;<br />
viene chiamato dall’Orchestra Sinfonica di Londra per dirigere Mahler e<br />
Stravinskij, dall’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam per Schubert,<br />
dall’Orchestra Nazionale di Francia per la musica francese (mentre<br />
Bernstein stesso sceglierà, per le proprie musiche, la Filarmonica di Israele).<br />
Non meno intensa dell’attività direttoriale è quella compositiva, che<br />
Bernestein, dopo le prove da studente, mette a fuoco negli anni ’40 con<br />
la Sonata per clarinetto e i due ironici cicli di liriche Io odio la musica<br />
(I Hate Music, 1943) e La bonne cusine (1949). Fin da queste prove è<br />
evidente la ricerca di uno stile che possa definirsi “americano”, sulla scia<br />
di autori come Ives e soprattutto Copland, delle cui Piano Variations da<br />
giovane pianista fu interprete appassionato e al quel dedicherà un’intera<br />
trasmissione televisiva, oltre che inciderne più volte le opere principali e<br />
tenerne a battesimo Connotations al Lincoln Center nel 1962 (i due resteranno<br />
amici fraterni per tutta la vita).<br />
È una posizione tutto sommato romantica, almeno dal punto di vista<br />
della ricerca di una “musica nazionale”, che però, paradossalmente, lo<br />
porterà a contatto con la nuova musica americana (il jazz e il musical),<br />
conducendo la ricerca sempre con ironia e un certo gusto per la presa in<br />
giro (come in A White House Cantata, una delle ultime opere). Questa<br />
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V i t a e o p e r a d i L e o n a r d B e r n s t e i<br />
necessità di individuare uno stile americano la si nota anche nell’attività<br />
direttoriale, che affianca al repertorio tradizionale quasi esclusivamente<br />
autori novecenteschi americani: oltre a Copland e Ives (di cui Bernstein<br />
per primo fece conoscere la Sinfonia n° 2), Samuel Barber, Richrad Rodeny<br />
Bennet, Elliot Carter, David Diamone, Howard Hanson, Walter Piston.<br />
Ma anche il teatro, forse il campo nel quale Bernstein ha cercato di<br />
definire meglio la propria personalità di compositore, è segnato dal bisogno<br />
di fondare modelli autonomi rispetto a quelli della pur tanto amata<br />
tradizione europea. Ed ecco dunque i musical On the Town (1944), Wonderful<br />
Town (1952), e soprattutto il celeberrimo West Side Story (1957).<br />
Un genere e un’idea di teatro che influenzano anche quei titoli in cui<br />
Bernstein sembrerebbe tentare la rifondazione di un stile operistico “puro”,<br />
come Trouble in Tahiti (1952) e A Quite Place (1983). Candide (1955) è<br />
un po’ il concentrato dell’ibridismo tipico dello stile di Bernstein, fondendo<br />
insieme l’opera, l’operetta e il musical. Accanto a questo aspetto,<br />
c’è n’è un altro importante, ed è quello dell’ispirazione religiosa dei suoi<br />
lavori sinfonici e sinfonico-corali (Jeremiah, 1943, Sinfonia n° 3, 1960,<br />
Kaddish, 1963, Chichester Psalms, 1965, Mass, 1971), in cui il richiamo a<br />
temi e testi della tradizione ebraica sembra confortare quell’inquietudine<br />
che la musica di Bernstein nasconde sempre (o quasi sempre) sotto la<br />
sgargiante ed esuberante facciata del musical. Se Candide si richiama addirittura<br />
al pessimismo e alla disillusione di Voltaire, eloquente è il titolo<br />
della sua più riuscita pagina strumentale, sorta di poema sinfonico per<br />
pianoforte e orchestra: The Age of Anxiety (1949).<br />
37
Sinossi<br />
Atto I<br />
In Vestfalia, nel castello del barone Thunder-ten-Tronck, vivono i due<br />
figli del barone, Maximilian e Cunegonde, la damigella Paquette e Candide:<br />
i quattro giovani sono allievi del filosofo Pangloss, che ha insegnato<br />
loro che, qualunque cosa accada, vivono nel migliore dei mondi possibili.<br />
Da qui deriva la loro felicità. Sorpreso a baciare Cunegonde, Candide<br />
viene cacciato dal castello e arruolato a forza nell’esercito degli invasori<br />
bulgari. Così incominciano le sue incredibili avventure: sfuggito alla guerra,<br />
ritrova il suo maestro Pangloss, mendicante e sfigurato dalla sifilide;<br />
insieme sopravvivono a un naufragio e a un terremoto sulle coste del<br />
Portogallo. A Lisbona i due vengono arrestati dalla Santa Inquisizione per<br />
eresia: Pangloss è condannato a morte, mentre Candide, dopo essere stato<br />
fustigato, continua le sue peregrinazioni. A Parigi ritrova Cunegonde, che<br />
ora è l’amante di un ricco ebreo e del cardinale arcivescovo della città. Il<br />
giovane uccide i due uomini e fugge con Cunegonde e la sua confidente,<br />
la Old Lady. Giunto a Cadice, un capitano gli propone di imbarcarsi per<br />
Montevideo, dove i gesuiti venivano massacrati dai missionari protestanti.<br />
Candide accetta, felice, e parte con le due donne per il Nuovo Mondo.<br />
Atto II<br />
Al mercato degli schiavi di Buenos Aires si ritrovano Paquette e Maximilian,<br />
travestito in abiti femminili: di lui si innamora il lussurioso<br />
governatore della città, che scopre però il suo vero sesso e lo vende ai gesuiti<br />
di Montevideo. Il governatore rivolge le sue attenzioni a Cunegonde,<br />
mentre Candide deve fuggire nella giungla insieme al fedele Cacambo.<br />
Giunto all’accampamento gesuita, Candide ritrova Maximilian, divenuto<br />
Padre provinciale, e lo ferisce a morte in una lite. Continuando la sua<br />
fuga, Candide arriva alla mitica terra di Eldorado, dove tutto risplende<br />
d’oro e di pietre preziose. Dopo qualche tempo, però, sente la mancanza<br />
dell’amata e decide di riprendere il suo viaggio: raggiunge la costa del<br />
Suriname e manda Cacambo a riscattare Cunegonde, ancora prigioniera<br />
del governatore. Dopo altre disavventure tutti si ritrovano a Venezia,<br />
dove Maximilian è diventato prefetto di polizia, Paquette fa la prostituta<br />
e Cunegonde e la Old Lady lavorano alla sala da gioco del perfido Ra-<br />
38
gotski. Quando riconosce Cunegonde tra le donne che lavorano al casinò,<br />
Candide avverte una profonda delusione e si interroga sul significato della<br />
vita. Cunegonde, la Old Lady, Pangloss, Candide e Maximilian uniscono<br />
i propri beni e acquistano una piccola fattoria fuori Venezia. Cancellata<br />
ogni illusione, Candide guarda in faccia la realtà e propone a Cunegonde<br />
di sposarlo: «Non siamo puri né saggi né buoni/ Faremo quanto di meglio<br />
sappiamo/ Costruiremo la nostra casa, spaccheremo la nostra legna/<br />
E coltiveremo il nostro giardino».<br />
Synopsis<br />
Act I<br />
The play begins in Westphalia, where we meet the characters: the Baron<br />
and Baroness, Cunegonde, their beautiful virgin daughter, Maximilian-<br />
-their handsome son, Candide, their handsome bastard nephew, and<br />
Paquette, the Baroness’ buxom serving maid. Their tutor, Dr. Pangloss,<br />
preaches the philosophy that all is for the best in “The Best of All Possible<br />
Worlds.” Inspired by Pangloss’ private “lessons” to Paquette, Candide<br />
declares his love for Cunegonde. Discovered by the family, Candide, a<br />
social inferior, is expelled from Westpahlia and wanders alone, with only<br />
his optimism to cling to.<br />
Discovered at dawn asleep in a field, Candide is press-ganged into the<br />
Bulgar Army. He tries to desert, but is recaptured and is made to run the<br />
gauntlet. He is just able to walk again when the Bulgars declare war on<br />
Westphalia where everyone is massacred.<br />
Time passes. Alone in the world and starving, Candide gives the few<br />
coins he has to an old man with a tin nose, worse off than himself:<br />
syphilis has rotted away several of his fingers. Candide discovers that it<br />
is Pangloss brought back to life. He philosophizes that this is still the<br />
best of all possible worlds, however, for syphilis is a product of the New<br />
World. Both men are arrested for heresy and dragged off to Lisbon where<br />
Pangloss is sentenced by the Inquisitor and hanged. Candide escapes with<br />
a whipping. After his beating, a kind old lady rescues him and restores<br />
39
him to health. After he has recovered, the Old Lady sneaks him into<br />
Cunegonde’s apartment. Candide is thrilled to find his former lover alive,<br />
but the reunion is cut short by the arrival of her lovers: a Jew and a<br />
Cardinal. Candide inadvertently stabs both the men to death.<br />
With the French police in pursuit for the murders in Paris, Candide<br />
accepts a commission to fight for the Jesuits in South America, with a<br />
free passage for Cunegonde and the Old Lady.<br />
Act II<br />
So they take ship for the New World, but the vessel is attacked by<br />
pirates and the women are carried off for another round of ravishment.<br />
When Candide arrives in the New World, he finds both Paquette and<br />
Maximilian alive and sold into slavery. Candide brings them up-todate<br />
on what has happened and swears that he will rescue Cunegonde<br />
once more and marry her. Maximilian, however, is still furious at the<br />
suggestion that his sister should marry Candide. As luck would have it,<br />
Candide accidentally kills Maximilian.<br />
That night, Candide and Paquette escape into the jungle of South<br />
America and discover the jewel-filled city of El Dorado. After loading two<br />
sheep with gold and jewels, Candide and Paquette return to Cartagena<br />
only to learn that the pirates have taken Cunegonde to Constantinople.<br />
The Governor offers Candide a boat to pursue the pirates, which he<br />
readily accepts! Still, Candide, Paquette and the Old Lady, who has<br />
rejoined them after being rejected by the pirates, finally make their way<br />
to Constantinople where they buy Cunegonde’s freedom with the gold<br />
they have recovered. They use the last of their remaining fortune to buy<br />
the freedom of Maximilian who has somehow wound up in the same<br />
household after being miraculously brought back to life!<br />
Now, reunited but without a penny to their name, they are all unsure<br />
what to do next, so they decide to visit the Wisest Man in the World.<br />
There they find Dr. Pangloss, miraculously alive and having abandoned<br />
his old “best of all possible worlds” philosophy, spouting a new one: the<br />
work ethic. Candide, still quite committed to Pangloss, decides to follow<br />
this new creed, buy a little farm, grow a garden, and milk the cow which<br />
they have managed to acquire. Even as everyone agrees that this is, of<br />
course, a splendid decision, the cow falls dead with the pox.<br />
40
Synopsis<br />
Act I<br />
En Westphalie, au château de Thunder-ten-Tronk, vivent les deux fils<br />
du baron, Maximilien et Cunegonde, la jolie jeune servante Paquette et<br />
Candide. Les quatre sont tous élèves du philosophe Pangloss, lequel a leur<br />
appris que «ceci est le meilleur des mondes possibles». C’est pour ça qu’ils<br />
sont toujours heureux. Découvert pendant qu’il est en trein d’embrasser<br />
Cunegonde, Candide est chassé brutalement du château et enrôlé de force<br />
dans l’armée bulgare. C’est comme ça qui commencent ses encroyables<br />
adventures: échappé à la guerre, il retrouve Pangloss mendiant et défiguré<br />
par la syphilis; les deux survivent à un naufrage et à un tremblement<br />
de terre près de la côte du Portugal. A Lisbonne il sont arrêtés en tant<br />
qu’hèrètiques: après l’autodafé - torture publique et exècution au milieu<br />
de toutes les joies de la foire – Pangloss est pendu, Candide est flagellé.<br />
A Paris Candide retrouve Cunegonde, désormais la maîtresse d’un riche<br />
Juif et du Cardinal - Archevêque de Paris. Candide tue les deux hommes<br />
et s’enfuie avec Cunegonde et sa compagne, la Vieille Dame. A Cadix un<br />
capitain leur propose de s’embarquer pour Montevideo ou Candide ira se<br />
battre pour les Jésuites, et ils partent heureux.<br />
Act II<br />
Au marché des esclaves de Buenos Aires arrivent au même moment<br />
Maximilien et Paquette, tous les deux déguisés en femmes esclaves. Le<br />
gouverneur de la ville tombe amoureux de Maximilien; quand il découvre<br />
son erreur, il déclare sa flamme à Cunegonde. Candide doit s’enfuir dans<br />
la jungle avec son fidèle Cacambo. En fin de compte, ils tombent sur<br />
le campement jésuite, ou Candide retrouve Maximilien dévenu Père<br />
Superieur, le poignarde par inadvertence et le tue, puis s’enfuit à nouveau<br />
dans la jungle avec Cacambo. Les deux arrivent au mythique Eldorado,<br />
mais Candide n’est pas heureux sans Cunegonde et veut partir. Il arrive<br />
à la côte du Surinam et envoie Cacambo à racheter Cunegonde qui est<br />
toujours chèz le gouverneur. Après quelques autres adventures, tout le<br />
monde se rencontre à Venise, ou Maximilien est dévenu Préfet de police,<br />
Paquette est la prostituée regnante, Cunegonde et la Vieille Dame sont<br />
41
42<br />
employées à entraîner les joueurs à jouer. Candide s’interroge sur le sens<br />
de la vie. Cunegonde, la Vieille Dame, Pangloss, Candide et Maximilien<br />
ont juste assez d’argent pour s’acheter une petite farme au dehors de<br />
Venise. Désillusionné, Candide demande à Cunegonde de l’épouser:<br />
«Nous ne sommes ni purs ni sages ni bons / nous ferons du mieux que<br />
nous savons / Nous construirons notre maison et couperons notre bois /<br />
et nous cultiverons notre jardin»
I l l i b r e t t o<br />
Candide<br />
Opera comica in due atti dal racconto filosofico di Voltaire<br />
Adattamento del soggetto di Hugh Wheeler<br />
<strong>Libretto</strong> di Richard Wilbur<br />
Testi delle canzoni di John La Touche, Dorothy Parker,<br />
Lillian Hellman, Leonard Bernstein,<br />
Stephen Sondheim, John Wells<br />
Testo italiano a cura di Giorgio Gallione<br />
Musica di Leonard Bernstein<br />
Personaggi<br />
Candide<br />
Cunegonde<br />
Pangloss / Martin<br />
La vecchia signora<br />
Maximilian / Capitano<br />
Governatore / Vanderdendur / Ragotzky<br />
Voltaire<br />
Barone / Anabattista / Grande Inquisitore / Cacambo<br />
Tenore<br />
Soprano<br />
Baritono<br />
Mezzosoprano<br />
Baritono<br />
Tenore<br />
Attore<br />
Attore<br />
43
A t t o p r i m o<br />
OVERTURE<br />
ATTO PRIMO<br />
(All’alzarsi del sipario è in scena il Coro, in<br />
costumi di Signore, Signori, Servitori e Contadini<br />
di Westfalia. Ad esso si mescolano<br />
i nostri protagonisti, Candide, Cunegonde,<br />
Maximilian e Paquette, come pure il Barone<br />
e la Baronessa. In mezzo a tutti sta<br />
Voltaire. Mentre gli «a parte» degli altri<br />
personaggi sono del tutto occasionali, Voltaire<br />
parla sempre rivolgendosi direttamente<br />
al pubblico.)<br />
1. WESTPHALIA CHORALE<br />
CORO<br />
Fa Re Fa Si La Sol Fa Fa,<br />
Be welcome in Westphalia!<br />
A scene of sweet simplicity,<br />
Teutonical rusticity:<br />
All hail, Westphalia!<br />
[CORALE DI WESTFALIA<br />
Fa Re Fa Si La Sol Fa Fa,<br />
Benvenuti in Westfalia!<br />
Un panorama di dolce semplicità,<br />
Una rustichezza tutta teutonica:<br />
Salute, Westfalia!]<br />
VOLTAIRE<br />
Signore e Signori, ecco a voi: «Candide,<br />
ossia l’Ottimismo„!<br />
CONTADINI<br />
Hurrah!<br />
VOLTAIRE<br />
(entra un castello in miniatura su ruote)<br />
La nostra storia si apre nel castello<br />
dei Thunder-ten-Tronck, considerato<br />
la più imponente dimora di Westfalia<br />
per il fatto di avere non soltanto una<br />
porta, ma anche delle finestre. Qui<br />
vivevano quattro ragazzi felici. Il più<br />
felice di tutti era un baldo giovane<br />
tedesco il cui volto era come un<br />
libro aperto. II candore del suo animo<br />
brillava attraverso quello dei suoi occhi.<br />
44
A t t o p r i m o<br />
E penso fosse per questo che era<br />
chiamato Candide.<br />
Sebbene fosse solo un cugino bastardo,<br />
gli era graziosamente concesso di<br />
indossare i migliori vestiti di seconda<br />
mano, e di far volare<br />
il terzo miglior falco del barone.<br />
BARONE<br />
(fa cenno a Candide di andarsene,<br />
senza rivolgergli lo sguardo)<br />
2. LIFE IS HAPPINESS INDEED<br />
CANDIDE<br />
Life is happiness indeed:<br />
Mares to ride and books to read.<br />
Though of noble birth l’m not,<br />
l’m delighted with my lot.<br />
Though l’ve no distinctive features<br />
And l’ve no official mother,<br />
I love all my fellow creatures<br />
And the creatures love each other!<br />
[LA VITA È UNA VERA PACCHIA<br />
La vita è veramente una pacchia:<br />
cavalchi puledre e leggi libri.<br />
Non sono nato nobile, tuttavia<br />
Sono contento del mio stato.<br />
Non ho tratti distintivi<br />
E ufficialmente non ho madre.<br />
Amo le mie creature,<br />
E le mie creature si amano tra loro!]<br />
CANDIDE<br />
(finge di lanciare un falcone da caccia)<br />
BARONESSA<br />
Che piccolo bastardino intelligente.<br />
VOLTAIRE<br />
La Baronessa madre: centoquaranta<br />
chili di stazza fanno di lei una...<br />
persona di un certo peso<br />
BARONESSA<br />
(al pubblico) Mio marito, Barone<br />
Thunder-ten-Tronck, capo del più<br />
grande e antico tra i nobili casati di<br />
Westfalia, con settantadue quarti di<br />
nobiltà nel blasone.<br />
45
A t t o p r i m o<br />
(Quando Voltaire presenta Maximilian<br />
e Cunegonde, i due fanno un passo in<br />
avanti. Paquette accudisce la Baronessa)<br />
VOLTAIRE<br />
Subito dopo, la più felice dei quattro<br />
era Paquette, una domestica che<br />
godeva dell’onore di spogliare la<br />
Baronessa e, quando gli altri servitori<br />
erano impegnati, anche il Barone. I suoi<br />
modi compiacenti l’avevano resa molto<br />
popolare.<br />
Se mai fosse sopraggiunta una nube<br />
sulla felicità del figlio del Barone,<br />
Maximilian, e della figlia del Barone,<br />
Cunegonde, sarebbe stata solo la<br />
difficoltà di stabilire quale dei due fosse<br />
il più nobile o il più amabile.<br />
MAXIMILIAN<br />
Life is absolute perfection,<br />
As is true of my complexion.<br />
Every time I look and see me,<br />
l’m reminded life is dreamy.<br />
Although I do get tired<br />
Being endlessly admired,<br />
People will go on about me -<br />
How coud they go on without me?<br />
(lf the talk at times is vicious,<br />
That’s the price you pay when you’re<br />
delicious.)<br />
Life is pleasant, life is simple -<br />
Oh my God, is that a pimple?<br />
No, it’s just the odd reflection<br />
Life and I are stili perfection!<br />
I am everything I need!<br />
Life is happiness indeed!<br />
CUNEGONDE<br />
Life is happiness indeed:<br />
I have everything I need.<br />
[La vita è una totale perfezione,<br />
Come si avvince dal mio aspetto.<br />
Tutte le volte che mi guardo,<br />
Mi ricordo che la vita è un sogno.<br />
Anche se mi sono stancato<br />
Di essere infinitamente ammirato,<br />
La gente continuerà a starmi intorno.<br />
Come fanno ad andare avanti senza di me?<br />
(Se mi tiro dietro qualche malignità,<br />
questo è il prezzo da pagare quando si è<br />
tipi squisiti).<br />
La vita è una goduria, la vita è semplice.<br />
Oh mio Dio, è un brufoletto questo qui?<br />
Ma no, è solo un riflesso.<br />
La mia vita è ancora perfetta!<br />
Io mi basto da solo!<br />
La vita è veramente una pacchia!<br />
La vita è veramente una pacchia:<br />
ho tutto quello che mi serve.<br />
46
A t t o p r i m o<br />
I am rich and unattached<br />
And my beauty is unmatched.<br />
With the rose my only rival,<br />
I admit to some frustration;<br />
What a pity its survival<br />
Is of limited duration!<br />
CANDIDE<br />
Life is happiness indeed:<br />
Horses to ride and books to read.<br />
Though of noble birth we’re not,<br />
We’re delighted with our lot.<br />
PAQUETTE<br />
Life is happiness indeed:<br />
Though of noble birth we’re not,<br />
We’re delighted with our lot.<br />
CUNEGONDE<br />
Horses to ride and books to read.<br />
CUNEGONDE, PAQUETTE,<br />
CANDIDE<br />
We’re innocent and unambitious,<br />
That’s why life is so delicious!<br />
We have everything we need.<br />
Life here is happiness indeed!<br />
MAXIMILIAN<br />
Life is absolute perfection, etc.<br />
(If the talk at times is vicious,<br />
That’s the price you pay when you’re<br />
delicious.)<br />
Though it is a heavy duty<br />
To protect my awesome beauty,<br />
I have almost no objection -<br />
Life and I are still perfection!<br />
I am everything I need.<br />
Life is perfection indeed!<br />
Sono libera e indipendente<br />
E la mia bellezza è senza pari.<br />
La mia unica rivale è la rosa,<br />
Che, lo ammetto, mi manda in crisi.<br />
È un vero peccato che il suo primato<br />
Duri così poco!<br />
La vita è veramente una pacchia:<br />
cavalchi puledre e leggi libri.<br />
Non sono nato nobile, tuttavia<br />
Sono contento del mio stato.<br />
La vita è veramente una pacchia:<br />
Non sono nata nobile, tuttavia<br />
Sono contenta del mio stato.<br />
Cavalchi puledri e leggi libri.<br />
Siamo innocenti e senza ambizione,<br />
Il fatto è che la vita è talmente una delizia!<br />
Abbiamo tutto quello che ci serve.<br />
La vita è veramente una pacchia!<br />
La vita è una totale perfezione, ecc.<br />
(Se mi tiro dietro qualche malignità,<br />
questo è il prezzo da pagare quando si è<br />
tipi squisiti).<br />
Anche se è una faticaccia<br />
Custodire la mia bellezza,<br />
Non ho nulla da obiettare:<br />
La mia vita è sempre una perfezione!<br />
Io mi basto da solo.<br />
La vita è davvero una pacchia!]<br />
47
A t t o p r i m o<br />
VOLTAIRE<br />
Per Candide, tutta la felicità consisteva<br />
nel vedere la signorina Cunegonde ogni<br />
giorno, e nel parlarle. E la signorina<br />
Cunegonde era felice di ricambiarne<br />
la passione. Ma, se erano felici, lo<br />
erano solo perché pensavano di essere<br />
felici. E chi mai glielo faceva credere?<br />
Chi poteva essere questo individuo<br />
straordinario? Ma ovvio... il loro<br />
tutore, l’oracolo della casa, maestro<br />
di metafisico-teologicocosmonoloscempiologia...<br />
CANDIDE, CUNEGONDE,<br />
MAXIMILIAN, PAQUETTE<br />
Dottor Pangloss!<br />
PANGLOSS<br />
Ed ora, filosofia!<br />
3. THE BEST OF ALL POSSIBLE<br />
WORLDS<br />
PANGLOSS<br />
Let us review<br />
Lesson eleven:<br />
ALLIEVI<br />
Paragraph two,<br />
Axiom seven.<br />
PANGLOSS<br />
Once one dismisses<br />
The rest of ali possible worlds,<br />
One finds that this is<br />
The best of all possible worlds.<br />
ALLIEVI<br />
Once one dismisses<br />
The rest of ali possible worlds,<br />
[IL MIGLIORE DEI MONDI<br />
POSSIBILI<br />
Ripassiamo, dunque,<br />
L’undicesima lezione.<br />
Paragrafo due,<br />
Settimo assioma.<br />
Se si scartano<br />
Tutti gli altri mondi possibili,<br />
Se ne deduce che questo<br />
È il migliore dei mondi possibili.<br />
Se si scartano<br />
Tutti gli altri mondi possibili,<br />
48
A t t o p r i m o<br />
One finds that this is<br />
The best of ali possible worlds.<br />
PANGLOSS<br />
Pray, classify<br />
Pigeons and camels.<br />
MAXIMILIAN<br />
Pigeons can fly.<br />
PAQUETTE<br />
Camels are mammals.<br />
PANGLOSS<br />
There is a reason<br />
For everything under the sun.<br />
CANDIDE<br />
There is a season<br />
For everything under the sun.<br />
MAXIMILIAN<br />
Objection!<br />
What about snakes?<br />
PANGLOSS<br />
Snakes.<br />
‘Twas Snake that tempted Mother Eve.<br />
Because of Snake we now believe<br />
That though depraved<br />
We can be saved<br />
From hellfire and damnation.<br />
ALLIEVI<br />
Because of Snakes temptation.<br />
PANGLOSS<br />
If Snake had not seduced our lot,<br />
And primed us for salvation,<br />
Jehovah could not pardon all<br />
The sins that we call cardinal,<br />
Involving bed and bottle.<br />
Se ne deduce che questo<br />
È il migliore dei mondi possibili.<br />
Classificare, prego,<br />
piccioni e cammelli.<br />
I piccioni sono volatili.<br />
I cammelli sono mammiferi.<br />
Per ogni cosa sotto il sole,<br />
c’è una ragione.<br />
Per ogni cosa sotto il sole,<br />
c’è una ragione.<br />
Obiezione!<br />
Come la mettiamo coi serpenti?<br />
Serpenti.<br />
Fu il serpente a tentare Eva, nostra Madre.<br />
E grazie al serpente ora noi sappiamo che,<br />
Sebbene corrotti,<br />
Possiamo essere salvati<br />
Da inferno e dannazione.<br />
Grazie al Serpente tentatore.<br />
Se il Serpente non ci avesse tentato,<br />
E spinto verso la salvazione,<br />
Dio non potrebbe perdonare<br />
Tutti quei peccati<br />
Che chiamiamo cardinali.<br />
49
A t t o p r i m o<br />
TUTTI<br />
Now on to Aristotle.<br />
PANGLOSS<br />
Mankind is one.<br />
All men are brothers.<br />
ALLIEVI<br />
As you’d have done,<br />
Do unto others.<br />
PANGLOSS<br />
It’s understood in<br />
This best of all possible worlds:<br />
MAXIMILIAN<br />
All’s for the good in<br />
This best of ali possible worlds.<br />
CANDIDE<br />
Objection!<br />
What about war?<br />
PANGLOSS<br />
War.<br />
Though war may seem a bloody curse<br />
It is a blessing in reverse.<br />
When cannon roar<br />
Both rich and poor<br />
By danger are united.<br />
MAXIMILIAN<br />
‘Til every wrong is righted.<br />
PANGLOSS<br />
Philosophers make evident<br />
The point that I have cited:<br />
‘Tis war makes equal, as it were,<br />
The noble and the commoner;<br />
Thus war improves relations.<br />
Ora passiamo ad Aristotele.<br />
Il genere umano è uno.<br />
Tutti gli uomini sono fratelli.<br />
Fate agli altri<br />
Ciò che vorreste fosse fatto a voi.<br />
Questo è sottinteso<br />
Nel migliore dei mondi possibili.<br />
Tutto va per il meglio<br />
Nel migliore dei mondi possibili.<br />
Obiezione!<br />
Come la mettiamo con la guerra?<br />
Guerra. La guerra può sembrare<br />
una sanguinosa sventura,<br />
Ma al contrario è una benedizione.<br />
Quando il cannone romba<br />
Il ricco e il povero<br />
Sono uniti nel pericolo.<br />
Ogni cosa sbagliata tende al giusto.<br />
I filosofi hanno evidenziato<br />
Il punto che ho citato:<br />
La guerra rende uguali<br />
Il nobile e l’uomo comune.<br />
Perciò la guerra migliora le relazioni.<br />
50
A t t o p r i m o<br />
TUTTI<br />
Now on to conjugations.<br />
E ora passiamo alle coniugazioni.]<br />
PANGLOSS<br />
Amo, amas, amat, amamus.<br />
PUPILS<br />
Amo, amas, amat, amamus.<br />
PANGLOSS<br />
Proving that this is<br />
The best of ali possible worlds.<br />
ALLIEVI<br />
With love and kisses,<br />
The best of all possible worlds.<br />
[E così è dimostrato<br />
Che questo è il migliore dei mondi possibili.<br />
Con baci e con amore,<br />
Il migliore dei mondi possibili.]<br />
TUTTI<br />
Quod erat demonstrandum!<br />
Q. E. D.<br />
Amo, amas, amat, amamus.<br />
Quod erat demonstrandum<br />
In this best of all<br />
Possible, possible, possible worlds!<br />
Quod erat demonstrandum!<br />
Q! E! D!<br />
VOLTAIRE<br />
Bene. In conclusione perciò... Ogni<br />
disgrazia, non è che un armonia mal<br />
compresa. Ogni singolo male accade<br />
per un bene universale.<br />
3a UNIVERSAL GOOD<br />
CUNEGONDE, PAQUETTE,<br />
CANDIDE, MAXIMILIAN<br />
We have learned, and understood,<br />
Everything that is, is good;<br />
Everything that is, is planned,<br />
Is wisely planned, is right<br />
and good.<br />
[IL BENE UNIVERSALE<br />
Abbiamo imparato, abbiamo capito,<br />
Ogni cosa che è, è buona;<br />
Ogni cosa che è, è programmata,<br />
E’ saggiamente programmata, è buona e<br />
giusta.]<br />
51
A t t o p r i m o<br />
PANGLOSS<br />
(allontana Candide, Cunegonde e<br />
Maximilian)<br />
Classe in libertà. E’ l’ora della lezione<br />
privata, per la signorina Paquette.<br />
Fuori, fuori. (a Paquette) Niente pulci?<br />
PAQUETTE<br />
Oh, no signore. Ho consumato la<br />
spazzola, a furia di strofinare.<br />
(Pangloss e Paquette escono rapidamente)<br />
CUNEGONDE<br />
Guarda Candide, il Dottor Pangloss<br />
sta impartendo una lezione di fisica<br />
sperimentale a Paquette, la cameriera<br />
di mia madre.<br />
CANDIDE<br />
Lo vedo, da causa...<br />
CUNEGONDE<br />
Segue effetto, oh! Voglio essere<br />
erudita, Candide... (lei smette di<br />
guardare e si gira verso di lui) Mettete<br />
la vostra mano contro la mia. (lui lo<br />
fa. Lei sospira) E ora le vostre labbra<br />
contro le mie. (lui lo fa. Entrambi<br />
sospirano)<br />
CANDIDE<br />
Ah, se potessimo unirci insieme! Nel<br />
santo matrimonio, Cunegonde!<br />
CUNEGONDE<br />
Mio Candide...<br />
(Il Coro, rimasto nascosto<br />
per guardare, esce in punta di piedi)<br />
52
A t t o p r i m o<br />
4. OH HAPPY WE<br />
CANDIDE<br />
Soon, when we feel we can afford it,<br />
We’ll build a modest little farm.<br />
CUNEGONDE<br />
We’ll buy a yacht and live aboard it,<br />
Rolling in luxury and stylish charm.<br />
CANDIDE<br />
Cows and chickens.<br />
CUNEGONDE<br />
Social whirls.<br />
CANDIDE<br />
Peas and cabbage.<br />
CUNEGONDE<br />
Ropes of pearls.<br />
CANDIDE<br />
Soon there’ll be little ones beside us;<br />
We’ll have a sweet Westphalian home.<br />
CUNEGONDE<br />
Somehow we’ll grow as rich as Midas;<br />
We’ll live in Paris when we’re not in Rome.<br />
CANDIDE<br />
Smiling babies.<br />
CUNEGONDE<br />
Marble halls.<br />
CANDIDE<br />
Sunday picnics.<br />
CUNEGONDE<br />
Costume balls.<br />
Oh, won’t my robes of silk and satin<br />
Be chic! l’ll have all that I desire.<br />
[BEATI NOI<br />
Tra poco, quando ce lo potremo permettere,<br />
Ci costruiremo un piccola, modesta fattoria.<br />
Ci compreremo uno yacht e vivremo a bordo,<br />
ondeggiando tra il piacere e una vita di lusso.<br />
Mucche e polli.<br />
Vita mondana.<br />
Cavoli e piselli.<br />
Fili di perle.<br />
Presto ci gireranno intorno dei pargoletti.<br />
Avremo una dolce dimora in Westfalia.<br />
Diventeremo ricchi come Mida.<br />
Vivremo tra Roma e Parigi.<br />
Bambini sorridenti.<br />
Saloni marmorei.<br />
Pic-nic domenicali.<br />
Balli mascherati.<br />
Oh, avrò abiti da sera di seta e di raso,<br />
molto chic! Avrò tutto quello che vorrò!<br />
53
A t t o p r i m o<br />
CANDIDE<br />
Pangloss will tutor us in Latin<br />
And Greek, while we sit before the fire.<br />
CUNEGONDE<br />
Glowing rubies.<br />
CANDIDE<br />
Glowing logs.<br />
CUNEGONDE<br />
Faithful servants.<br />
CANDIDE<br />
Faithful dogs.<br />
CUNEGONDE<br />
We’I1 round the world enjoying high<br />
life,<br />
All bubbly pink champagne and gold.<br />
CANDIDE<br />
We’ll lead a rustic and a shy life,<br />
Feeding the pigs and sweetly growing<br />
old.<br />
CUNEGONDE<br />
Breast of peacock.<br />
CANDIDE<br />
Apple pie.<br />
CUNEGONDE<br />
I love marriage.<br />
CANDIDE<br />
So do I.<br />
CUNEGONDE, CANDIDE<br />
Oh, happy pair!<br />
Oh, happy we!<br />
It’s very rare<br />
How we agree.<br />
Pangloss ci insegnerà il Latino<br />
E il Greco, seduti davanti al fuoco.<br />
Infuocati rubini.<br />
Ceppi infuocati.<br />
Fedeli domestici.<br />
Cani fedeli.<br />
Gireremo il mondo facendo la bella vita,<br />
sarà tutto un frizzare di bollicine di<br />
champagne, dorato e rosé!<br />
Condurremo una vita rustica e riservata,<br />
allevando maiali e invecchiando<br />
teneramente.<br />
Petti di pavone…<br />
Torte di mele.<br />
Amo il matrimonio.<br />
Pure io.<br />
Oh, che bella coppia!<br />
Oh, beati noi!<br />
È una cosa rara<br />
Andar d’accordo come noi.]<br />
54
A t t o p r i m o<br />
(Incominciano il loro esperimento.<br />
Entra maximilian, accompagnato da alcuni<br />
Altri)<br />
MAXIMILIAN<br />
Salve. Come va? (osserva la posizione<br />
dei due) Che cosa stai facendo a mia<br />
sorella?<br />
BARONESSA<br />
(entra col Barone)<br />
Candide? Oh! (finge di svenire)<br />
BARONE<br />
Candide? Oh! (finge di svenire)<br />
BARONESSA<br />
Ma non ha neanche un quarto di<br />
nobiltà!<br />
CANDIDE<br />
(entusiasta) E’ un esperimento, Signore,<br />
fisica sperimentale.<br />
CUNEGONDE<br />
Uno degli esperimenti del Dottor<br />
Pangloss.<br />
CANDIDE<br />
Abbiamo molta disposizione per le<br />
scienze.<br />
BARONE<br />
Pangloss? Signore, siete voi responsabile<br />
di questo?<br />
PANGLOSS<br />
(entra con Paquette, entrambi finendo di<br />
rivestirsi)<br />
Responsabile? E come potrei essere<br />
io responsabile in un mondo in cui<br />
ogni cosa è così manifestamente<br />
programmata (guarda in basso per<br />
55
A t t o p r i m o<br />
abbottonarsi i pantaloni) da una Potenza<br />
Superiore?<br />
CUNEGONDE<br />
Ma io lo amo, papà.<br />
CANDIDE<br />
Vogliamo sposarci.<br />
BARONE<br />
Sposarvi? Mia figlia?<br />
BARONESSA<br />
Sposata? Con uno che non ha<br />
nemmeno un quarto di nobiltà?<br />
BARONE, BARONESSA,<br />
MAXIMILIAN<br />
Fuori!<br />
(Cacciano via Candide e il Barone gli<br />
sferra un calcio)<br />
VOLTAIRE<br />
(torna di corsa indietro)<br />
E così il Barone cacciò via Candide, a<br />
calci nel sedere’. E tutto fu desolazione<br />
nel più bello dei mondi possibili.<br />
5. IT MUST BE SO<br />
CANDIDE<br />
My world is dust now,<br />
And all I loved is dead.<br />
Oh, let me trust now<br />
In what my master said:<br />
“There is a sweetness in every woe.”<br />
It must be so. It must be so.<br />
The dawn wili find me<br />
Alone in some strange land.<br />
But men are kindly;<br />
They’ll give a helping hand.<br />
So said my master, and he must know.<br />
[SARA COSÌ<br />
Il mio mondo è andato in cenere,<br />
E tutto ciò che ho amato è morto.<br />
Oh, ma lasciatemi confidare<br />
In quello che disse il mio maestro:<br />
“C’è dolcezza in ogni dolore.”<br />
Sarà così. Sarà così.<br />
L’alba mi coglierà<br />
Da solo in qualche terra straniera.<br />
Ma gli uomini sono gentili.<br />
Ti daranno una mano.<br />
Così disse il mio maestro, che è un<br />
56
A t t o p r i m o<br />
It must be so. It must be so.<br />
(Candide si stende a terra e si addormenta)<br />
saggio.<br />
Sarà così. Sarà così.]<br />
VOLTAIRE<br />
Cacciato dal paradiso terrestre,<br />
affamato, Candide camminò per un<br />
pezzo senza sapere dove lo portavano<br />
i piedi. Dormì in mezzo ai campi e il<br />
mattino dopo si svegliò in un villaggio<br />
della Westfalia graziosamente chiamato<br />
WaldberghoffTrarbh-Dickdorff.<br />
(due Ufficiali dell’esercito entrano e<br />
scorgono Candide)<br />
PRIMO UFFICIALE<br />
Guarda guarda<br />
SECONDO UFFICIALE<br />
Guarda guarda<br />
VOLTAIRE<br />
Un bel pezzo di giovanotto, e anche<br />
dell’altezza giusta.<br />
SECONDO UFFICIALE<br />
Buongiorno a voi, Signore (sveglia<br />
Candide).<br />
PRIMO UFFICIALE<br />
Il mio amico ed io ci riterremmo<br />
onorati se voleste unirvi a noi per una<br />
cena all’osteria.<br />
CANDIDE<br />
Troppo gentili, Signori, ma non ho il<br />
becco di un quattrino.<br />
VOLTAIRE<br />
Ecco, prendi questo scellino.<br />
CANDIDE<br />
(lo accetta) Pangloss aveva ragione...<br />
Grazie, Signore!<br />
57
A t t o p r i m o<br />
VOLTAIRE, PRIMO UFFICIALE,<br />
SECONDO UFFICIALE<br />
(mimando un brindisi)<br />
Al nostro primo amore!<br />
CANDIDE.<br />
A Cunegonde!<br />
PRIMO UFFICIALE<br />
Cune… che?<br />
SECONDO UFFICIALE<br />
Cune… co?<br />
VOLTAIRE<br />
Cune... chi? Sto parlando del Re dei<br />
Bulgari, ragazzo.<br />
CANDIDE<br />
Senz’altro. Al Re dei Bulgari.<br />
(Tutti mimano un brindisi)<br />
VOLTAIRE<br />
Bene. Abile e arruolato. Ecco a voi la<br />
forza...<br />
PRIMO UFFICIALE<br />
... Il sostegno...<br />
SECONDO UFFICIALE<br />
... Il puntello...<br />
VOLTAIRE<br />
... L’eroe dei Bulgari<br />
PRIMO UFFICIALE<br />
Fianco sinist! Avanti marsc! Sinist, dest,<br />
sinist, dest...<br />
VOLTAIRE<br />
Gli insegnarono ad usare la baionetta<br />
(fanno marciare Candide fino sul fondo)<br />
58
A t t o p r i m o<br />
PRIMO UFFICIALE<br />
Petto in fuori, recluta, in guardia, in<br />
guardia, colpisci recluta!<br />
SECONDO UFFICIALE<br />
In guardia, colpisci recluta!<br />
VOLTAIRE<br />
Messaggio: il Re dei Bulgari ha<br />
dichiarato guerra al Re degli Abari. (Re<br />
degli Abari in bicicletta) E il campo di<br />
battaglia prescelto è la Westfalia.<br />
VOLTAIRE<br />
(Sull’ingresso di un Coro di Westfaliani)<br />
Non ci può essere nulla di più amabile,<br />
di più elegante, di più brillante o di<br />
meglio disciplinato che due eserciti<br />
quando si danno battaglia.<br />
VOLTAIRE<br />
Dapprima i cannoni eliminano seimila<br />
uomini per parte.<br />
SECONDO UFFICIALE<br />
Poi, la fucileria ripulisce questo migliore<br />
dei mondi possibili da nove o diecimila<br />
straccioni.<br />
VOLTAIRE<br />
Fu un glorioso macello<br />
PRIMO UFFICIALE<br />
Un’eroica strage.<br />
VOLTAIRE<br />
Ben presto l’esercito bulgaro fu<br />
in grado di liberare il Castello di<br />
Thunder-tenTronck.<br />
CORO<br />
Fa Re Fa Si La Sol Fa Fa,<br />
Sieg, Heil to our Westphalia!<br />
[Fa Re Fa Si La Sol Fa Fa,<br />
Vittoriosa è la nostra Westfalia!<br />
59
A t t o p r i m o<br />
What power’s ours to command!<br />
The mightiest in this mighty land!<br />
Sieg, Heil, Westphalia!<br />
Quale forza ci muove!<br />
La più potente in questa potente terra!<br />
Vittoriosa è la nostra Westfalia!]<br />
(La battaglia interrompe il Coro. Alla fine,<br />
il palcoscenico è ricoperto di cadaveri.<br />
Alcuni Uomini, tra cui Candide, appaiono<br />
intenti a cercare qualcuno tra di essi. I<br />
corpi vengono rimossi mentre Voltaire<br />
parla.)<br />
VOLTAIRE<br />
Quando Candide arrivò al castello, lo<br />
trovò già distrutto dai Bulgari, come le<br />
leggi della guerra prescrivono. I vecchi,<br />
massacrati dalle pallottole, guardavano<br />
le donne morire, con le gole tagliate e<br />
i figli sul petto insanguinato.<br />
CANDIDE<br />
(chiamando e cercando) Cunegonde!<br />
VOLTAIRE<br />
Giovani donne stuprate da numerosi<br />
eroi di guerra esalavano l’ultimo<br />
respiro.<br />
CANDIDE<br />
Cunegonde!<br />
VOLTAIRE<br />
Altre, orrendamente mutilate,<br />
imploravano il colpo di grazia.<br />
CANDIDE<br />
Cunegonde!<br />
(Lui trova il corpo di Lei senza vita.<br />
Rimasto solo in mezzo alla scena, si getta<br />
su di Lei tenendola fra le braccia mentre<br />
canta.)<br />
60
A t t o p r i m o<br />
6. CANDIDE’S LAMENT<br />
CANDIDE<br />
Cunegonde!<br />
Cunegonde, is it true?<br />
Is it you so still and cold, love?<br />
Could our young joys, just begun,<br />
Not outlast the dying sun?<br />
When such brightness dies so soon<br />
Can the heart find strength to bear it?<br />
Shall I ever be consoled love? No, I<br />
swear it<br />
By the light of this lovers’ moon.<br />
Though I must see tomorrow’s dawn,<br />
My heart is gone where you are gone.<br />
Shall I ever be consoled, love? No, I<br />
swear it<br />
By the light of this lover’s moon.<br />
Good-bye, my love, my love, good-bye.<br />
Cunegonde!<br />
(Due soldati entrano e portano via il<br />
corpo. Candide è solo in scena.)<br />
[LAMENTO DI CANDIDE<br />
Cunegonde!<br />
Cunegonde, possibile?<br />
Così immobile e fredda, sei tu?<br />
Le nostre gioie giovanili, appena iniziate,<br />
non resistono al tramonto?<br />
Quando un tale splendore muore così presto<br />
Può il cuore trovare la forza di<br />
sopportarlo?<br />
Potrò mai consolarmi, amore? No, lo giuro<br />
Sulla luce di questa luna da amanti.<br />
Anche se domani vedrò l’alba,<br />
il mio cuore se ne è andato con te.<br />
Potrò mai consolarmi, amore? No, lo giuro<br />
Sulla luce di questa luna da amanti.<br />
Addio, amore mio,<br />
amore mio, addio.<br />
Cunegonde!]<br />
VOLTAIRE<br />
Candide decise di andare a riflettere<br />
altrove su cause ed effetti, e dopo<br />
alcuni mesi quando le provviste si<br />
esaurirono...<br />
CANDIDE<br />
Fate la carità!<br />
VOLTAIRE<br />
... Incontrò un gentile anabattista...<br />
CANDIDE<br />
Anabattista?<br />
VOLTAIRE (lo indica)<br />
Si, lui<br />
61
A t t o p r i m o<br />
ANABATTISTA<br />
Dicesi anabattista un appartenente<br />
alla setta del secolo sedicesimo, in<br />
Germania, che sosteneva doversi<br />
rinnovare il battesimo nell’età della<br />
discrezione.<br />
VOLTAIRE<br />
... Che fu colpito dalla sorte crudele<br />
toccata a un suo simile.<br />
ANABATTISTA<br />
Mosso a pietà, se lo portò a casa, lo<br />
ripulì, gli diede da mangiare e da bere<br />
e gli fece dono di due fiorini.<br />
CANDIDE<br />
Grazie signore.<br />
ANABATTISTA<br />
E’ il minimo che possa fare per un<br />
mio fratello bipede, implume e fornito<br />
d’anima.<br />
PANGLOSS<br />
(entra vestito da mendicante e con un<br />
naso di stagno) La carità! Fate la carità!<br />
CANDIDE<br />
(gli porge i due fiorini)<br />
Poveraccio! Tieni.<br />
PANGLOSS<br />
Candide!<br />
CANDIDE<br />
(osservando il naso di Pangloss) Urca!<br />
PANGLOSS<br />
Come, non riconosci il tuo caro<br />
vecchio Pangloss?<br />
62
A t t o p r i m o<br />
CANDIDE<br />
Il mio vecchio e caro maestro<br />
Pangloss? Urca! Ma cosa ci fate qui?<br />
Pensavo che foste rimasto sepolto tra<br />
le rovine della più splendida di tutte le<br />
case possibili.<br />
PANGLOSS<br />
Non è rimasta pietra su pietra. Niente<br />
stalla, niente pecore, niente.oche,<br />
niente alberi.<br />
CANDIDE<br />
E Cunegonde morta.<br />
PANGLOSS<br />
Morta. Sventrata dai soldati bulgari,<br />
dopo essere stata violentata fino<br />
all’impossibile.<br />
CANDIDE<br />
E il Barone suo padre? E Maximilian?<br />
PANGLOSS<br />
Uccisi mentre cercavano di difenderla.<br />
La Baronessa Madre fatta a pezzi.<br />
CANDIDE<br />
Ma voi! Il vostro naso, le vostre dita!<br />
Ma che cosa vi è successo?<br />
PANGLOSS<br />
Ahimè, l’amore. L’Amore, il<br />
Consolatore del genere umano, il<br />
Preservatore dell’universo, l’Anima di<br />
tutti gli essere sensibili... Insomma... è<br />
stata Paquette.<br />
8. DEAR BOY<br />
PANGLOSS<br />
Dear boy, you will not hear me speak<br />
[RAGAZZO MIO<br />
Ragazzo mio, non mi sentirai mai parlare<br />
63
A t t o p r i m o<br />
With sorrow or with rancor<br />
Of what has shrivelled up my cheek<br />
And blasted it with canker;<br />
‘Twas Love, great Love, that did the<br />
deed,<br />
Through Nature’s gentle laws,<br />
And how should il effects proceed<br />
From so divine a cause?<br />
Dear boy:<br />
Sweet honey comes from bees that<br />
sting,<br />
As you are well aware;<br />
To one adept in reasoning,<br />
Whatever pains disease may bring<br />
Ar but the tangy seasoning<br />
To Love’s delicious fare.<br />
Dear boy.<br />
CORO<br />
Sweet honey comes from bees that<br />
sting.<br />
PANGLOSS<br />
Columbus and his men, they say,<br />
Conveyed the virus hither,<br />
Whereby my features rot away<br />
And vital powers wither;<br />
Yet had they not traversed the seas<br />
And come infected back,<br />
Why, think of all the luxuries<br />
That modern life would lack!<br />
Dear boy:<br />
All bitter things conduce to sweet,<br />
As this example shows;<br />
Without the little spirochete,<br />
We’d have no chocolate to eat<br />
Nor would tobacco’s fragrance greet<br />
The European nose.<br />
Dear boy.<br />
CORO<br />
All bitter things conduce to sweet.<br />
Con pena e con rancore<br />
Di ciò che ha raggrinzito la mia guancia<br />
E l’ha devastata con un tumore.<br />
È stato l’Amore, un grande Amore,<br />
che ha fatto il fattaccio,<br />
Grazie alle gentili leggi della natura.<br />
Conseguenze nocive, come possono derivare<br />
Da una causa così divina?<br />
Ragazzo mio: il dolce miele nasce<br />
Dalle api che pungono,<br />
Come tu sai bene.<br />
Per colui che ragiona,<br />
Qualunque sofferenza questo morbo<br />
apporti<br />
È solo il piccante condimento<br />
Al delizioso prezzo dell’Amore.<br />
Ragazzo mio.<br />
Il dolce miele nasce dalle api che<br />
pungono.<br />
Colombo e i suoi uomini, dicono,<br />
Portarono qui da noi la malattia<br />
Che corrompe le mie fattezze<br />
E prosciuga le mie forze vitali.<br />
Eppure loro non hanno attraversato il mare<br />
Tornando indietro infetti<br />
Senza un perché: pensa a tutti i piaceri<br />
Che la vita moderna avrebbe perduto!<br />
Ragazzo mio:<br />
Tutte le cose amare conducono alla<br />
dolcezza,<br />
come dimostra il presente esempio.<br />
Senza la piccola spirocheta,<br />
Non avremmo il cioccolato da mangiare,<br />
Nessuna fragranza di tabacco si offrirebbe<br />
Ai nasi europei.<br />
Tutte le cose amare conducono alla dolcezza.<br />
64
A t t o p r i m o<br />
PANGLOSS<br />
Each natíon guards its native land With<br />
cannon and with sentry, Inspectors<br />
look for contraband<br />
At every point of entry,<br />
Yet nothing can prevent the spread Of<br />
Love’s divine disease;<br />
It rounds the world from bed to bed<br />
As pretty as you please.<br />
Dear boy:<br />
Men worship Venus everywhere,<br />
As may be plainly seen;<br />
Her decorations which I bear<br />
Are nobler than the croix de guerre,<br />
And gained in service of our fair<br />
And universal Queen.<br />
Dear boy.<br />
CORO<br />
Men worship Venus everywhere. Dear<br />
boy!<br />
ANABATTISTA<br />
Ho pagato le cure per il povero<br />
Pangloss, l’ho assunto come mio<br />
bibliotecario e, avendo affari a Lisbona,<br />
ho preso con me sulla nave qúeste due<br />
anime filosofiche.<br />
Ogni nazione difende la propria terra<br />
Con guardie e cannoni.<br />
Ispettori controllano il contrabbando<br />
Al confine,<br />
E tuttavia non possono prevenire il diffondersi<br />
Del divino morbo dell’Amore.<br />
Questo gira il mondo<br />
Passando di letto in letto.<br />
Ragazzo mio:<br />
Ovunque gli uomini adorano Venere,<br />
Come tutti possono vedere.<br />
Le sue decorazioni, che io mi porto addosso,<br />
Sono più nobili della croce di guerra<br />
E guadagnate servendo la nostra giusta<br />
Ed universale Regina.<br />
Ragazzo mio.<br />
Ovunque gli uomini adorano Venere.<br />
Ragazzo mio.]<br />
VOLTAIRE<br />
Pangloss, che nella cura si era<br />
accontentato di perdere un occhio ed<br />
un orecchio, continuava ad esternare la<br />
sua fede nell’ottimismo.<br />
PANGLOSS<br />
(nel mezzo del discorso)<br />
Ed è logico che nulla potrebbe essere<br />
migliore di ciò che esiste.<br />
ANABATTISTA<br />
Non sono d’accordo. Gli uomini hanno<br />
una natura corrotta.<br />
65
A t t o p r i m o<br />
PANGLOSS<br />
Che intendete dire?<br />
ANABATTISTA<br />
Dio non ha creato l’uomo dotandolo<br />
di cannone o di baionetta; è l’uomo<br />
che ha fatto la baionetta e il cannone<br />
per uccidere le creature sue simili.<br />
VOLTAIRE<br />
Mentre i due andavano così filosofando,<br />
il cielo si oscurò e sulla nave si abbatté<br />
la più terribile delle tempeste.<br />
(Tutti vengono sbattuti violentemente<br />
qua e là; un Marinaio cade in mare;<br />
L’Anabattista lo raggiunge, ma il Marinaio,<br />
nell’afferrarsi alla sua mano, lo fa cadere<br />
a sua volta in acqua, mentre riesce per<br />
parte sua a risalire a bordo)<br />
CANDIDE<br />
Dottor Pangloss! E’ l’Anabattista! Sta<br />
affogando!<br />
PANGLOSS<br />
No, no. T u non interferire. Pensa solo<br />
che questo tratto di mare fu creato<br />
dall’eternità perché l’Anabattista vi<br />
potesse affogare.<br />
CANDIDE<br />
Lo vidi per un attimo dibattersi<br />
nell’acqua; poi fu inghiottito per sempre.<br />
VOLTAIRE<br />
Intanto la nave si spezzo a metà e tutti<br />
morirono... (Pangloss e Candide cadono<br />
repentinamente a terra) ... ad eccezione<br />
di Pangloss e di Candide, nuotarono<br />
fino a terra su una tavola. Ed accadde<br />
che, in quel preciso istante, un vulcano<br />
presso Lisbona soddisfò la sua naturale<br />
pulsione ed eruttò.<br />
66
A t t o p r i m o<br />
(Tutti corrono qua e là per la scena. Altri<br />
che entrano fanno lo stesso. Il piccolo<br />
castello su ruote si spacca in due ed<br />
emette fumo. Tutti cadono. La musica<br />
cessa.)<br />
PANGLOSS<br />
Tutto questo dev’essere in qualche<br />
modo a fin di bene.<br />
MARINAIO<br />
Deve esserci qualcosa da saccheggiare<br />
qui.<br />
ANABATTISTA<br />
Fratello! Fratello! Fratello!<br />
VOLTAIRE<br />
Nel frattempo Candide fu colpito da<br />
un masso e intrappolato fra le macerie.<br />
CANDIDE<br />
Aiuto!<br />
PANGLOSS<br />
(con fare filosofico)<br />
Naturalmente questo terremoto non è<br />
una novità. Ce n’è stato uno lo scorso<br />
anno anche a Lima, in Perù. Stesse<br />
cause, stessi effetti. Esiste senza dubbio<br />
un sostrato sulfureo che collega le due<br />
città...<br />
CANDIDE<br />
Aiuto!<br />
DELATORE<br />
Signore, ho davvero sentito il vostro<br />
amico affermare che ogni cosa è per il<br />
meglio in questo mondo?<br />
CANDIDE<br />
Aiuto!<br />
67
A t t o p r i m o<br />
DELATORE<br />
Forse che lui non crede nel Peccato<br />
Originale? Dico, non credete nel libero<br />
arbitrio?<br />
DELATORE<br />
E allora, eresia! Eresia su eresia!<br />
Arrestateli!<br />
VOLTAIRE<br />
Così, dopo un terremoto che aveva<br />
distrutto tre quarti della capitale, i<br />
saggi del paese decisero che il miglior<br />
modo per combattere un tale disastro<br />
era quello di<br />
dare al popolo un bell’auto-da-fè.<br />
ANABATTISTA<br />
Dicesi auto-da-fè o atto di fede<br />
l’esecuzione pubblica da parte<br />
dell’Inquisizione di uno o più eretici<br />
che con solenne cerimonia finivano sul<br />
rogo.<br />
VOLTAIRE<br />
L’università di Lisbona sentenziò quindi<br />
che lo spettacolo di alcune persone<br />
bruciate a fuoco lento in pubblico è un<br />
infallibile metodo per impedire che la<br />
terra tremi.<br />
8. AUTO-DA-FÉ<br />
CORO<br />
What a day, what a day<br />
For an auto-da-fé!<br />
What a sunny summer sky!<br />
What a day, what a day<br />
For an auto-da-fé!<br />
It’s a lovely day for drinking<br />
And for watching people fry!<br />
[AUTO-DA-FÉ<br />
Che giornata, che giornata<br />
Per un auto-da-fé!<br />
Che cielo estivo, pieno di sole!<br />
Che giornata, che giornata<br />
Per un auto-da-fé!<br />
È un giorno perfetto per brindare<br />
E guardare friggere la gente!<br />
68
A t t o p r i m o<br />
Hurry, hurry, hurry,<br />
Watch ‘em die!<br />
Hurry, hurry, hurry,<br />
Hang ‘em high!<br />
DOMATORE DI ORSI<br />
See the great Russian bear!<br />
VENDITORE DI COSMETICI<br />
Buy a comb for your hair!<br />
DONNE<br />
But the price is much too high!<br />
MEDICO<br />
Here be potions and pills<br />
For your fevers and chills!<br />
DONNE<br />
But we haven’t any money<br />
So there’s nothing we can buy!<br />
RIGATTIERE<br />
Any kind of metal<br />
Bought and sold!<br />
ALCHIMISTA<br />
Any kind of metal<br />
Turned to gold!<br />
RIGATTIERE<br />
Pots and pans,<br />
Metal cans,<br />
Bought or traded or sold!<br />
Pans and pots<br />
And what-nots!<br />
Trading new ones for old!<br />
ALCHIMISTA<br />
Pots and pans,<br />
Metal cans,<br />
I can turn them ìnto gold!<br />
Su, su, su,<br />
Guardiamoli morire!<br />
Dài, dài, dài,<br />
Appendeteli in alto!<br />
Guardate il grande Orso Russo!<br />
Comprate un pettine per i vostri capelli!<br />
Ma è troppo caro!<br />
Ecco a voi pozioni e pillole<br />
Per le vostre febbri e i vostri raffreddori!<br />
Ma non abbiamo soldi,<br />
così non c’è niente che possiamo comprare!<br />
Ogni tipo di metallo<br />
Vendo e compro!<br />
Ogni tipo di metallo<br />
Trasmuto in oro!<br />
Vasellame, pentolame,<br />
barattoli,<br />
compro, vendo, baratto!<br />
Pentolame, vasellame<br />
Chincaglieria<br />
Scambio nuovo con vecchio!<br />
Vasellame, pentolame,<br />
Barattoli,<br />
io ve li trasformo in oro!<br />
69
A t t o p r i m o<br />
Pans and pots<br />
And what-nots!<br />
For a tiny fee<br />
My alchemy<br />
Can turn them into gold!<br />
CORO<br />
Hurry, hurry, hurry,<br />
Come and buy!<br />
Hurry, hurry, hurry,<br />
Come and try!<br />
What a fair, what a fair!<br />
Things to buy everywhere,<br />
But the prices are too high!<br />
It’s not fair, it’s not fair,<br />
Things to buy everywhere;<br />
But we haven’t any money<br />
So there’s nothing we can buy!<br />
Pentolame, barattoli,<br />
Chincaglieria<br />
Per un modesto compenso<br />
La mia alchimia<br />
Ve li trasforma in oro!<br />
Su, su, su,<br />
Venite e comprate!<br />
Su, su, su,<br />
Venite e comprate!<br />
Che mercato, che mercato!<br />
Dappertutto cose da vendere e comprare,<br />
Ma i prezzi sono troppo alti!<br />
Non è giusto, non è giusto,<br />
Dappertutto cose da vendere e comprare,<br />
Ma noi non abbiamo soldi<br />
Per cui non c’è niente da comprare!]<br />
PANGLOSS<br />
Voi non potete giustiziarmi, sono<br />
troppo malato per morire<br />
CORO<br />
Malato?<br />
PANGLOSS<br />
Contagioso<br />
CORO<br />
Ah!<br />
VOLTAIRE<br />
Secondo l’antica tradizione una pia<br />
giovine deve interpretare Nostra<br />
Signora di Oporto. Quest’anno è stata<br />
scelta la nostra Paquette.<br />
PANGLOSS<br />
Oh my darling Paquette<br />
She is haunting me yet<br />
With a dear souvenir<br />
[Oh mia cara Paquette,<br />
Lei mi perseguita ancora<br />
Con un dolce souvenir<br />
70
A t t o p r i m o<br />
I shall never forget.<br />
‘Twas a gift that she got<br />
From a seafaring Scot<br />
He received he believed in Shalott!<br />
In Shalott from his dame<br />
Who was certain it came<br />
With a kiss from a Swiss<br />
(She’d forgotten his name),<br />
But he told her that he<br />
Had been given it free<br />
By a sweet little cheat in Paree.<br />
Then a man from Japan,<br />
Then a Moor from Iran,<br />
Though the Moor isn’t sure<br />
How the whole thing began;<br />
But the gift we can see<br />
Had a long pedigree<br />
When at last it was passed on to me!<br />
CORO<br />
Then a man from Japan,<br />
Then a Moor from Iran,<br />
Though the Moor isn’t sure<br />
How the whole thing began;<br />
But the gift we can see<br />
Had a long pedigree<br />
When at last it was passed on to he!<br />
PANGLOSS<br />
Love is sweet, love is sweet,<br />
And the custom is sound,<br />
For it makes the world go ‘round.<br />
CANDIDE, PANGLOSS<br />
I repeat, love is sweet,<br />
And the custom is sound,<br />
For as we/I have shown it’s love alone<br />
That makes the world go ‘round.<br />
PANGLOSS<br />
Well, the Moor in the end<br />
Che non potrò mai dimenticare.<br />
Fu il dono<br />
Di un marinaio scozzese<br />
Che lo aveva ricevuto, in quel di Shallot!<br />
A Shallot dalla sua donna<br />
Che era certa provenisse<br />
Dal bacio di uno svizzero<br />
(di cui non ricordava il nome),<br />
Il quale le aveva detto<br />
Che se l’era beccato<br />
Durante un dolce imbroglio a Parigi.<br />
Poi un giapponese,<br />
Poi un iraniano,<br />
Sebbene l’iraniano non fosse sicuro<br />
Di come tutto fosse cominciato.<br />
Comunque sia, è chiaro, questo dono<br />
Aveva un lungo pedigree<br />
Quando alla fine fu passato a me.<br />
Poi un giapponese,<br />
Poi un iraniano,<br />
Sebbene l’iraniano non fosse sicuro<br />
Di come tutto fosse cominciato.<br />
Comunque sia, è chiaro, questo dono<br />
Aveva un lungo pedigree<br />
Quando alla fine fu passato a lui.<br />
L’amore è dolce, l’amore è dolce,<br />
Il fatto è risaputo,<br />
L’amore fa girare il mondo.<br />
Lo ripeto, l’amore è dolce,<br />
Il fatto è risaputo,<br />
Come abbiamo mostrato è il solo amore<br />
A far girare il mondo.<br />
L’iraniano alla fine<br />
71
A t t o p r i m o<br />
Spent a night with a friend<br />
And the dear souvenir<br />
Just continued the trend<br />
To a young English lord<br />
Who was stung, they record,<br />
By a wasp in a hospital ward!<br />
Well, the wasp on the wing<br />
Had occasion to sting<br />
A Milano soprano<br />
Who brought home the thing<br />
To her young paramour,<br />
Who was rendered impure,<br />
And forsook her to look for the cure.<br />
Thus he happened to pass<br />
Through Westphalia, alas,<br />
Where he met with Paquette,<br />
And she drank from his glass.<br />
I was pleased as could be<br />
When it came back to me;<br />
Makes us ali just a small family!<br />
CORO<br />
Oh, he happened to pass<br />
Through Westphalia, alas,<br />
Where he met with Paquette,<br />
And she drank from his glass.<br />
He is pleased as can be<br />
For it shows him that we<br />
One and all are a small family!<br />
PANGLOSS<br />
I am pleased as can be<br />
For it shows us that we<br />
One and all are a small family!<br />
CORO<br />
What a day, what a day<br />
For an auto-da-fé!<br />
What a lovely day for drinking<br />
And for watching people fry!<br />
Passò la notte con un amico<br />
E il caro souvenir<br />
Si diresse<br />
Verso un giovane lord inglese<br />
Che fu punto, si ricorda,<br />
Da una vespa in una corsia d’ospedale!<br />
Ebbene, la vespa nel suo volo<br />
Ebbe occasione di pungere<br />
Un soprano di Milano<br />
Che portò il regalo a casa<br />
Dal suo giovane amante,<br />
Che divenuto infetto<br />
La abbandonò per cercare una cura.<br />
E così accadde che lui passò<br />
Per le terre di Westfalia,<br />
Dove incontrò Paquette<br />
Che bevve dal suo bicchiere.<br />
Fui contento alla fine<br />
Quando il dono passò a me:<br />
Fa di noi tutti una piccola famiglia!<br />
Oh, così accadde che lui passò<br />
Per le terre di Westfalia,<br />
Dove incontrò Paquette<br />
Che bevve dal suo bicchiere.<br />
Fui contento alla fine<br />
Quando il dono passò a me:<br />
Fa di noi tutti una piccola famiglia!<br />
Sono contento<br />
Perché dimostra che noi,<br />
Uno e tutti, siamo una piccola famiglia!<br />
Che giornata, che giornata,<br />
per un auto-da-fé!<br />
Che giorno perfetto per brindare<br />
E guardare friggere la gente!]<br />
(Candide e Pangloss vengono presi in<br />
72
A t t o p r i m o<br />
consegna dalle guardie. Una Paquette dal<br />
volto impietrito, costumata come Nostra<br />
Signora di Oporto, viene portata in scena<br />
come elemento di questa celebrazione di<br />
parossismo religioso.)<br />
CORO<br />
What a day, what a day,<br />
Oh, what a day,<br />
What a perfect day for hanging!<br />
[Che giornata, che giornata,<br />
Oh, che giornata,<br />
che perfetta giornata per un’impiccagione!]<br />
(Il Grande Inquisitore entra solennemente,<br />
seguito dagli altri Inquisitori. Un Carnefice<br />
trascina avanti un Penitente.)<br />
GRANDE INQUISITORE<br />
(dopo una fanfara)<br />
Silenzio!<br />
(rintocco di campana)<br />
INQUISITORI<br />
Shall we let the sinners go or try them?<br />
CORO<br />
Try them.<br />
INQUISITORI<br />
Are the culprits innocent or guilty?<br />
CORO<br />
Guilty.<br />
INQUISITORI<br />
Shall we pardon them or hang them?<br />
CORO<br />
Hang them.<br />
What a lovely day, what a jolly day,<br />
What a day for a holiday!<br />
He don’t mix meat and daíry,<br />
He don’t eat humble pie,<br />
So sing a miserere<br />
[Vogliamo mettere alla prova i peccatori?<br />
Mettiamoli alla prova!<br />
Gli imputati sono innocenti o colpevoli?<br />
Colpevoli.<br />
Li perdoniamo o li impicchiamo?<br />
Impicchiamoli.<br />
Che bella giornata, che allegra giornata,<br />
Che giornata per una tale vacanza!<br />
Lui non mischia la carne con il burro,<br />
Lui non mangia gli insaccati,<br />
Per cui cantiamo un miserere<br />
73
A t t o p r i m o<br />
And hang the bastard high!<br />
INQUISITORI<br />
Are our methods legal or illegal?<br />
CORO<br />
Legal.<br />
INQUISITORI<br />
Are we judges of the law,<br />
or laymen?<br />
E appendiamo in alto il bastardo!<br />
Sono i nostri metodi legali od illegali?<br />
Legali!<br />
Ci basiamo sulle leggi sacre o su quelle<br />
pagane?<br />
CORO<br />
Amen.<br />
INQUISITORI<br />
Shall we hang them or forget them?<br />
CORO<br />
Get them!<br />
What a perfect day, what a jolly day,<br />
What a day for a holiday!<br />
When foreigners like this come<br />
To criticize and spy,<br />
We chant a pax vobiscum,<br />
And hang the bastard high!<br />
Dobbiamo impiccarli o dimenticarci di loro?<br />
Impicchiamoli!<br />
Che bella giornata, che allegra giornata,<br />
Che giornata per una vacanza!<br />
Quando forestieri come questi<br />
Vengono qui a criticare e spiare<br />
Noi cantiamo un pax vobiscum,<br />
E appendiamo in alto il bastardo!]<br />
DELATORE<br />
Vostra Eminenza, altri due eretici<br />
strappati dalle fiamme dell’inferno.<br />
GRANDE INQUISITORE<br />
(molto annoiato)<br />
Basta così, sbrighiamoci.<br />
DELATORE<br />
Quest’eretico stava parlando in<br />
pubblico...<br />
FOLLA<br />
Eresia!<br />
74
A t t o p r i m o<br />
GRANDE INQUISITORE<br />
(distaccato come sempre)<br />
Impiccatelo.<br />
(Pangloss è condotto al patibolo, rappresentato<br />
dallo schienale di una sedia.)<br />
DELATORE<br />
E quest’altro lo stava ad ascoltare.<br />
FOLLA<br />
Eresia!<br />
GRANDE INQUISITORE<br />
(è talmente ovvio)<br />
Flagellatelo.<br />
(rintocco di campana)<br />
CORO, INQUISITORI<br />
Oh, pray for us, pray for us!<br />
Fons pietatis, pray for us!<br />
Davidis turris, pray for us!<br />
Rex majestatis, pray for us!<br />
[Oh, prega per noi, prega per noi!<br />
Fons pietatis, prega per noi!<br />
Davidis turris, prega per noi!<br />
Rex majestatis, prega per noi!]<br />
PAQUETTE<br />
(urla)<br />
Pangloss!<br />
PANGLOSS<br />
Signore e Signori, un’ultima parola.<br />
Dio nella sua saggezza ha permesso<br />
l’invenzione della corda: e per che<br />
scopo, se non per farne un cappio?<br />
E allora, sia gloria al più grande dei<br />
filosofi, quale fine ha infatti il cappio,<br />
se non quello di... Aaargh!<br />
(1l Coro urla quando egli viene<br />
bruscamente impiccato. Rintocco di<br />
campana.)<br />
CORO<br />
What a lovely day, what a jolly day,<br />
What a day for a holiday!<br />
At last we can be cheery,<br />
[Che bella giornata, che allegra giornata,<br />
Che giornata per una vacanza!<br />
Alla fine possiamo essere soddisfatti.<br />
75
A t t o p r i m o<br />
The danger’s passed us by.<br />
So sing a Dies Irae<br />
And hang the bastard high!<br />
Oh, what a day!!<br />
Il pericolo è passato.<br />
Per cui cantiamo un Dies Irae<br />
E appendiamo in alto il bastardo!<br />
Oh, che giornata!]<br />
(Con riluttanza, e lasciando indugiare gli<br />
sguardi su Candide, la Folla si disperde.<br />
Candide, abbattuto, crolla in ginocchio. E’<br />
solo.)<br />
8a. IT MUST BE ME<br />
CANDIDE<br />
My master told me<br />
That men are loving-kind;<br />
Yet now behold me,<br />
IIIused and sad of mind.<br />
Men must have kindness<br />
I cannot see.<br />
It must be me. It must be me.<br />
My master told me<br />
The word is warm and good;<br />
It deals more coldly<br />
Than I had dreamt it would.<br />
There must be sunlight I cannot see.<br />
It must be me. It must be me.<br />
[È COLPA MIA<br />
Il mio maestro mi disse<br />
Che gli uomini inclinano all’amore.<br />
Eppure ora mi ritrovo<br />
Illuso e triste.<br />
Gli uomini saranno di una bontà che io<br />
non so vedere.<br />
È colpa mia. È colpa mia.<br />
Il mio maestro mi disse<br />
Che il mondo è caldo e buono;<br />
Ti tratta più freddamente<br />
Di quello che avevo sognato.<br />
Deve esserci un sole che io non so vedere.<br />
È colpa mia. È colpa mia.]<br />
VOLTAIRE<br />
Intanto, a Parigi...<br />
9. SCENA DEL VALZER DI PARIGI<br />
VOLTAIRE<br />
... una misteriosa signora teneva in<br />
pugno i cuori di due uomini: Don<br />
Issachar, un ricco ebreo, e il Cardinale<br />
Arcivescovo di Parigi. L’Arcivescovo<br />
aveva ordinato che il suo rivale fosse<br />
bruciato al palo ma, poiché Don<br />
Issachar era banchiere del Vaticano, i<br />
76
A t t o p r i m o<br />
due avevano trovato un accordo su<br />
come spartirsela...<br />
(Pausa)<br />
... L’Ebreo se la godeva il martedì, il<br />
giovedì e nel suo sabbath; il Cardinale<br />
Arcivescovo, invece, il mercoledì, il<br />
venerdì e nel suo sabbath. Il Lunedì,<br />
era giornata di riposo. Ogni tanto,<br />
sorgeva una disputa sulla definizione<br />
di quel benedetto sabbath secondo la<br />
tradizione giudaica e quella cristiana...<br />
Ma intanto Candide, spaventato,<br />
interdetto, smarrito, diceva a se<br />
stesso: se questo è il migliore dei<br />
mondi possibili, cosa mai saranno gli<br />
altri? Così, nonostante si reggesse a<br />
malapena, dopo essere stato frustato,<br />
evangelizzato, assolto e benedetto,<br />
partì, e dopo un orribile viaggio,<br />
sbarcò, guarda caso, proprio a Parigi.<br />
10. RIDERE E BRILLAR<br />
CUNEGONDE<br />
Glitter and be gay,<br />
That’s the part I play:<br />
Here am I in Paris, France,<br />
Forced to bend my soul<br />
To a sordid role,<br />
Victimized by bitter, bitter<br />
circumstance.<br />
Alas for me! Had I remained<br />
Beside my lady mother,<br />
My virtue had remained unstained<br />
Until my maiden hand was gained<br />
By some Grand Duke or other.<br />
Ah, ‘twas not to be;<br />
Harsh necessity<br />
Brought me to this gilded cage.<br />
[GIOIA E GIOIELLI<br />
Gioia e gioielli,<br />
questa è la mia parte.<br />
Sono a Parigi, in Francia,<br />
Costretta a piegare la mia anima<br />
A un ruolo squallido,<br />
Vittima di amare, amare<br />
Circostanze.<br />
Pietà di me! Se fossi rimasta<br />
Presso la mia Signora Madre,<br />
La mia virtù sarebbe rimasta immacolata<br />
Finchè qualche granduca<br />
Non avesse chiesto e ottenuto la mia mano.<br />
Ah, non è andata così.<br />
La dura necessità<br />
Mi ha condotto a questa prigione dorata.<br />
77
A t t o p r i m o<br />
Born to higher things,<br />
Here I droop my wings,<br />
Ah! Singing of a sorrow nothing can<br />
assuage.<br />
And yet of course I rather like to<br />
revel, ha ha!<br />
I have no strong objection to<br />
champagne, ha ha!<br />
My wardrobe is expensive as the devil,<br />
ha ha!<br />
Perhaps it is ignoble to complain...<br />
Enough, enough<br />
Of being basely tearful!<br />
I’ll show my noble stuff<br />
By being bright and cheerful!<br />
Ha ha ha ha ha! Ha!<br />
Pearls and ruby rings…<br />
Ah, how can worldly things<br />
Take the place of honor lost?<br />
Can they compensate<br />
For my fallen state,<br />
Purchased as they were at such an<br />
awful cost?<br />
Bracelets…lavalieres…<br />
Can they dry my tears?<br />
Can they blind my eyes to shame?<br />
Can the brightest brooch<br />
Shield me from reproach?<br />
Can the purest diamond purify my<br />
name?<br />
And yet of course these trinkets are<br />
endearing, ha ha!<br />
l’m oh, so glad my sapphire is a star, ha ha!<br />
I rather like a twenty-carat earring, ha ha!<br />
If l’m not pure, at least my jewels are!<br />
Enough! Enough!<br />
I’ll take their diamond necklace<br />
And show my noble stuff<br />
By being gay and reckless!<br />
Ha ha ha ha ha! Ha!<br />
Nata per grandi cosi,<br />
Qui tarpo le mie ali.<br />
Ah! Cantare le proprie pene<br />
Non serve a smorzarle.<br />
E ora naturalmente preferisco,<br />
Fare baldoria, ah ah!<br />
Non ho nulla in contrario<br />
Allo champagne, ah ah!<br />
Il mio guardaroba costa un occhio,<br />
ah ah!<br />
Forse è ignobile che io mi lamenti…<br />
Basta, basta<br />
Con l’essere così piagnucolosa.<br />
Mostrerò di che nobile stoffa sono fatta<br />
Essendo allegra e brillante!<br />
Ah ah ah ah ah! Ah!<br />
Perle ed anelli tempestati di rubini…<br />
Ah, come possono i beni mondani<br />
Prendere il posto dell’onore perduto?<br />
Come possono compensare<br />
La mia decadenza,<br />
costo tremendo per quello che ho<br />
acquistato?<br />
Braccialetti…colliers…<br />
Possono asciugare le mie lacrime?<br />
Possono coprire la mia vergogna?<br />
La spilla più brillante<br />
Può farmi da scudo al biasimo?<br />
Il diamante più puro, può purificare il<br />
mio nome?<br />
E tuttavia questi ninnoli<br />
Sono teneri, ah ah!<br />
Io sono, oh, molto contenta del mio<br />
zaffiro gigante, ah ah!<br />
Se io non sono pura, i miei gioielli sì!<br />
Basta! Basta!<br />
Prenderò il collare di diamanti<br />
E mostrerò la mia nobile stoffa<br />
Essendo allegra e sfrontata!<br />
Ah ah ah ah ah! Ah!<br />
78
A t t o p r i m o<br />
Observe how bravely I conceal<br />
The dreadful, dreadful shame I feel.<br />
Ha ha ha ha!<br />
Mirate come abilmente nascondo<br />
L’atroce, l’atroce vergogna che provo.<br />
Ah ah ah ah!]<br />
CANDIDE<br />
(entra)<br />
Cunegonde!<br />
CUNEGONDE<br />
(riconosce la voce, ma non osa guardare)<br />
Candide!<br />
11. YOU WERE DEAD, YOU KNOW<br />
CANDIDE<br />
Oh.<br />
Is it true?<br />
Cunegonde! Cunegonde! Cunegonde!<br />
CUNEGONDE<br />
Oh.<br />
Is it you?<br />
Candide! Candide! Can...<br />
CANDIDE<br />
Oh.<br />
Is it true?<br />
Cunegonde!<br />
Oh my love, dear love!<br />
CUNEGONDE<br />
Oh.<br />
Is it you?<br />
Candide!<br />
Dear, my love!<br />
(Si abbracciano)<br />
CANDIDE<br />
Dearest, how can this be so?<br />
You were dead, you know.<br />
You were shot and bayoneted, too.<br />
[ERI MORTA, SAI?<br />
Oh.<br />
Possibile?<br />
Cunegonde! Cunegonde! Cunegonde!<br />
Oh.<br />
Sei tu?<br />
Candide! Candide! Can…<br />
Oh.<br />
Possibile?<br />
Cunegonde!<br />
Oh amore mio, tesoro!<br />
Oh.<br />
Sei tu?<br />
Candide!<br />
Tesoro, amore mio!<br />
Tesoro, come può essere?<br />
Eri morta, sai?<br />
Ti hanno sparato, trafitto il cuore.<br />
79
A t t o p r i m o<br />
CUNEGONDE<br />
That is very true.<br />
Ah, but love will find a way.<br />
CANDIDE<br />
Then what did you do?<br />
CUNEGONDE<br />
We’I1 go into that another day.<br />
Now let’s talk of you.<br />
You are looking very well.<br />
Weren’t you clever, dear, to survive?<br />
CANDIDE<br />
l’ve a sorry tale to tell;<br />
I escaped more dead than alive.<br />
CUNEGONDE<br />
Love of mine, where did you go?<br />
CANDIDE<br />
Oh, I wandered to and fro...<br />
CUNEGONDE<br />
Oh, what torture, oh, what pain...<br />
CANDIDE<br />
Holland, Portugal and Spain...<br />
CUNEGONDE<br />
Ah, what torture...<br />
CANDIDE<br />
Holland, Portu...<br />
CUNEGONDE<br />
Ah, what torture...<br />
CANDIDE<br />
I would do it all again<br />
To find you at last!<br />
È vero.<br />
Ah, ma l’amore troverà la sua strada.<br />
Dunque come è andata?<br />
Ne parleremo un’altra volta.<br />
Ora parliamo di te.<br />
Hai una bella cera.<br />
Come hai fatto a cavartela?<br />
Ho una triste storia da raccontare.<br />
Sono scappato più morto che vivo.<br />
Mio amore, dove sei andato?<br />
Oh, ho vagato di qua e di là…<br />
Oh, che tortura, che pena…<br />
Olanda, Portogallo, Spagna…<br />
Ah, che tortura…<br />
Olanda, Porto…<br />
Ah, che tortura…<br />
Rifarei tutto<br />
Per trovarti alla fine!<br />
80
A t t o p r i m o<br />
CANDIDE, CUNEGONDE<br />
Reunited after so much pain;<br />
But the pain is past.<br />
We are one again!<br />
We are one at last!<br />
One again, one at last!<br />
(Danzano il valzer con abbandono)<br />
One, at last!<br />
Riuniti dopo così tanta pena.<br />
Ma la pena è passata.<br />
Siamo di nuovo una cosa sola!<br />
Siamo una cosa sola alla fine!<br />
Di nuovo una cosa sola, finalmente una<br />
cosa sola!<br />
Una cosa sola, finalmente!]<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
(rientrando)<br />
Presto, Madame, l’Ebreo!<br />
CUNEGONDE<br />
L’Ebreo?<br />
CANDIDE<br />
L’Ebreo?<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Don Issachar! Fuggite, Madame, se vi<br />
sta a cuore la vita.<br />
(e corre fuori)<br />
CANDIDE<br />
Perdonatemi, Mademoiselle Cunegonde,<br />
ma chi sarebbe questo Ebreo?<br />
CUNEGONDE<br />
Caro Candide, sono successe tante<br />
cose da quando ci siamo separati.<br />
DON ISSACHAR<br />
(entra e scorge Candide)<br />
Cosa? Tu, cagna di Galilea, Sua<br />
Eminenza non ti basta, vero? Ti ho<br />
anche da spartire con questa canaglia?<br />
CANDIDE<br />
Canaglia?<br />
(Don Issachar si scaglia contro Candide,<br />
che finge di estrarre una spada e di<br />
trapassarlo. Don Issachar muore in modo<br />
rapido e tranquillo)<br />
81
A t t o p r i m o<br />
CUNEGONDE<br />
Oddio! Un uomo ucciso in casa mia.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Madame, il Cardinale Arcivescovo!<br />
CANDIDE<br />
Un Cardinale?<br />
CUNEGONDE<br />
L’Arcivescovo di Parigi.<br />
ARCIVESCOVO<br />
(entrando)<br />
Bene, amoruccio mio, di sei<br />
dimenticata che è il nostro sabato?<br />
CUNEGONDE<br />
E’ di una gelosia incredibile!<br />
CANDIDE<br />
Gelosia?<br />
(la bacia)<br />
ARCIVESCOVO<br />
(cogliendo la situazione)<br />
Finirete tutti e due sul rogo!<br />
CUNEGONDE<br />
Hai visto?<br />
CANDIDE<br />
Sorge un dilemma. E’ nostro dovere<br />
cristiano sottostare a questo<br />
Sant’Uomo...<br />
CUNEGONDE<br />
L’ho fatto, numerose volte...<br />
CANDIDE<br />
Oppure, visto che ormai sono un<br />
assassino. (Si volta verso l’Arcivescovo)<br />
Mi scusi, Vostra Eminenza. Vi prego di<br />
perdonarmi...<br />
82
A t t o p r i m o<br />
(Candide mima di pugnalare un sorpreso<br />
Arcivescovo, che muore quietamente)<br />
ARCIVESCOVO<br />
Ohhh.<br />
CUNEGONDE<br />
Oddio! Un altro! Saremo scomunicati!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Ma ragazzi... non si può lasciarvi soli<br />
cinque minuti.<br />
CUNEGONDE<br />
Cara e nobile Vecchia Signora, salvaci!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
(prontamente)<br />
Cadice!<br />
CANDIDE, CUNEGONDE<br />
Cadice?<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Ci sono due cavalli nelle stalle... In<br />
sella! Piena di acciacchi come sono,<br />
cavalcherò dietro alla mia padroncina,<br />
visto che ho soltanto una natica.<br />
Madame, l’oro e i diamanti! (Cunegonde<br />
corre fuori. Candide rimane indietro per<br />
infoderare la sua spada immaginaria)<br />
CANDIDE<br />
Perdonatemi, Madame, ma avete detto<br />
«una sola natica»?<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Presto verrà il momento, giovanotto, di<br />
farti raggelare le orecchie col racconto<br />
delle mie numerose vicissitudini. Ma<br />
quel momento non è ora. Ai cavalli!<br />
(Entra Voltaire, che si rivolge a1 pubblico.)<br />
83
A t t o p r i m o<br />
VOLTAIRE<br />
Il Cardinale fornicatore fu sepolto in<br />
una grande cattedrale. Don Issachar,<br />
per via della sua fede, fu gettato in<br />
una fogna... La fuga oltre confine ebbe<br />
luogo senza incidenti. E così, la sera<br />
seguente, in una landa fuori Cadice...<br />
CUNEGONDE<br />
Oh, Dio! Come sono sventurata!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Cosa dovrei dire io allora?<br />
CUNEGONDE<br />
Beh, a meno che tu non sia stata<br />
stuprata da due Bulgari, pugnalata due<br />
volte alla pancia, demolite due case,<br />
due genitori trucidati, non vedo come<br />
puoi competere.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Sono la figlia di un papa. Un papa<br />
polacco, Urbano “Decimo.<br />
VOLTAIRE<br />
Vi prego di notare la grande sensibilità<br />
dell’Autore. Non era ancora esistito, a<br />
quell’epoca, un papa polacco con tale<br />
nome.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Fui promessa in matrimonio al Principe<br />
di Massa Carrara. Un uomo di marmo.<br />
Lo adoravo. Tutta l’Italia già scriveva<br />
sonetti per celebrare le nostre nozze,<br />
(declama uno scioglilingua) quando una<br />
sua vecchia amante lo invitò a bere<br />
una cioccolata da lei. Lui morì dopo<br />
due giorni di tremenda agonia.<br />
VOLTAIRE<br />
Per consolarla del lutto, sua madre<br />
84
A t t o p r i m o<br />
decise di condurla al mare, in una<br />
residenza che la famiglia possedeva nel<br />
Meridione.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Fummo abbordati da pirati Berberi che<br />
ci spogliarono di tutto.<br />
VOLTAIRE<br />
Potete immaginarvi le pene che dovette<br />
subire. Questa povera giovane ragazza,<br />
principessa e vergine.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Quanto a vergine non durai per molto.<br />
Il perfetto fiore della mia illibatezza mi<br />
fu strappato via dal Capitano dei pirati.<br />
Più, e più (con ricordo compiaciuto) e<br />
più volte, (ricomponendosi) Che negro<br />
abominevole. Ma fu quando mi trovavo<br />
in schiavitù nella Turchia Settentrionale<br />
che dovetti subire la più umiliante<br />
afflizione.<br />
CUNEGONDE, CANDIDE<br />
(incapaci di trattenersi)<br />
La perdita della natica?<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Si! Eravamo assediati dai Russi.<br />
Si moriva di fame. Gli uomini si<br />
consultarono.<br />
VOLTAIRE<br />
E decisero di mangiare le donne. Ma in<br />
modo caritatevole: una natica per volta.<br />
CAMERIERE<br />
Tagliate una natica ad ogni donna e<br />
mettetela alla griglia, sarà deliziosa e<br />
facilmente digeribile.<br />
85
A t t o p r i m o<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Così sono invecchiata nella miseria,<br />
disprezzata e con solo mezzo didietro.<br />
(Candide e Cunegonde sono rimasti a bocca<br />
aperta. D’improvviso, Cunegonde avverte)<br />
VOLTAIRE<br />
Ci hanno derubati!<br />
CUNEGONDE<br />
Candide, siamo stati derubati...<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Dev’essere stato il Reverendo Padre,<br />
un Francescano con cui ho diviso il<br />
mio letto alla locanda, la scorsa notte.<br />
CANDIDE<br />
Madame, con un francescano?<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Per qualcuno, caro giovanotto, le<br />
sofferenze non hanno fatto che<br />
aumentare il mio charme... Ma capisco<br />
che ora tocca a me di risollevare le<br />
nostre sorti.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Siate paziente, e vedrete.<br />
(Un Coro di Uomini e Donne Spagnoli<br />
entra come evocato, ed assume pose<br />
esagerate di danza spagnola dietro La<br />
Vecchia Signora)<br />
12. I AM EASILY ASSIMILATED<br />
[MI SONO SUBITO INTEGRATA<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
I was not born in sunny Hispania,<br />
My father came from Rovno Gubernya.<br />
But now l’m here, l’m dancing a tango:<br />
Di dee di! Dee di dee di!<br />
Non sono nata sotto il sole di Spagna,<br />
Mio padre era di Rovno Gubernya.<br />
Ma ora sono qui a ballare un tango:<br />
Ta ta ta! Ta ta ta ta !<br />
86
A t t o p r i m o<br />
I am easily assimilated.<br />
I am so easily assimilated.<br />
I never learned a human language.<br />
My father spoke a High Middle Polish.<br />
In one half-hour l’m talking in Spanish:<br />
Por favor! Toreador!<br />
I am easily assimilated.<br />
I am so easily assimilated.<br />
It’s easy, it’s ever so easy!<br />
l’m Spanish, l’m suddenly Spanish!<br />
And you must be Spanish, too.<br />
Do like the natives do.<br />
These days you have to be<br />
In the majority.<br />
Mi sono subito integrata!<br />
Davvero, mi sono subito integrata!<br />
Non ho mai avuto una lingua madre.<br />
Mio padre parlava un dialetto polacco.<br />
In un’ora e mezza ho imparato lo spagnolo:<br />
Por favor! Toreador!<br />
Mi sono subito integrata!<br />
Davvero, mi sono subito integrata!<br />
È facile, è davvero così facile!<br />
Sono spagnola, sono spagnola all’istante!<br />
E anche voi dovete diventare spagnoli.<br />
Fate quello che fa chi è nato qui.<br />
In questi giorni voi dovete diventare<br />
Parte della maggioranza.]<br />
SEÑORES<br />
Tus labios rubi<br />
Dos rosas que se abren a mí,<br />
Conquistan mi corazón,<br />
Y sólo con<br />
Una canción.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Mis labios rubi,<br />
Dreiviertel Takt,<br />
mon très cher ami,<br />
Oui oui, sí si, ja ja ja, yes yes, da da.<br />
Je ne sais quoi!<br />
SEÑORES<br />
Me muero, me sale una hernia!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
A long way from Rovno Gubernya!<br />
[Ne ho fatta di strada da Rovno Gubernya!]<br />
LA VECCHIA SIGNORA, CORO<br />
Mis/Tus labios rubí<br />
Dos rosas que se abren a mí,<br />
Conquistan mi corazón,<br />
Y sólo con<br />
Una divina canción<br />
De tus labios rubí!<br />
87
A t t o p r i m o<br />
Rubí! Rubí!<br />
Hey!<br />
CORO<br />
Me muero, me sale una hernia,<br />
A long way from Rovno Gubernya!<br />
TUTTI<br />
Mis/Tus labios rubí<br />
Dos rosas que se abren a mi, etc.<br />
VOLTAIRE<br />
(Mentre Candide finge di praticare un po’<br />
di scherma)<br />
Intanto Candide era stato notato da<br />
un gentile meticcio sudamericano, di<br />
nome Cacambo. Colpito dall’abilità di<br />
Candide come spadaccino, egli chiese<br />
al capitano di un vascello se fosse<br />
disposto a far vela verso il Nuovo<br />
Mondo.<br />
CACAMBO<br />
(Chiamando qualcuno fuori scena)<br />
Mira, mira, Senor capitan! Guerrero!<br />
CAPITANO<br />
Signore, voi siete uno spadaccino!<br />
CANDIDE<br />
Ho avuto l’onore di militare<br />
nell’esercito bulgaro.<br />
CAPITANO<br />
(usa il mappamondo per illustrare<br />
quanto dice)<br />
I Gesuiti di Montevideo stanno per<br />
essere massacrati dai missionari<br />
protestanti. Noi stiamo allestendo una<br />
spedizione per abbatterli come cani. Il<br />
che significa ristabilire l’autorità della<br />
legge. Che ne direste del rango di<br />
capitano a piena paga, con il nostro<br />
88
A t t o p r i m o<br />
Cacambo come attendente e una<br />
traversata gratuita per voi e i vostri<br />
amici fino al Nuovo Mondo?<br />
CACAMBO<br />
Il Nuovo Mondo...<br />
CUNEGONDE, LA VECCHIA<br />
SIGNORA<br />
Il Nuovo Mondo!<br />
VOLTAIRE<br />
Come se un emisfero potesse mai<br />
essere migliore dell’altro...<br />
13. QUARTET FINALE<br />
CANDIDE<br />
Once again we must be gone,<br />
Moving onward to the New World!<br />
Shall our hopes be answered there? Is<br />
that land so good and fair?<br />
CUNEGONDE<br />
In that land across the sea,<br />
When our quest at last is ended,<br />
Then all our fortunes shall be mended:<br />
We shall dwell there, free of every<br />
care, happy we!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Stripped though we are<br />
Of our possessions, my dear,<br />
We shall go far<br />
Through our professions, my dear.<br />
If this New World<br />
Has plenty of gallants,<br />
We’ll right our balance<br />
Using our talents, my dear.<br />
CAPITANO<br />
Go now and save<br />
[QUARTETTO FINALE<br />
Ancora una volta bisogna andare,<br />
dirigersi verso il Nuovo Mondo!<br />
Le nostre speranze si realizzeranno laggiù?<br />
Quella terrà sarà buona e giusta?<br />
In quella terra in mezzo al mare,<br />
quando la nostra ricerca sarà finita,<br />
tutte le nostre disgrazie saranno riparate.<br />
La ci sosterremo liberi<br />
Da ogni preoccupazione, beati noi!<br />
Ci siamo spogliati<br />
Dei nostri averi, caro,<br />
Ci allontaneremo<br />
Dal nostro lavoro, mio caro.<br />
Se questo Nuovo Mondo<br />
È pieno di galantuomini,<br />
troveremo il nostro equilibrio<br />
Usando il nostro talento, mio caro.<br />
Ora andiamo e salviamo<br />
89
A t t o p r i m o<br />
Montevideo, Candide!<br />
Faithful and brave,<br />
Go on your way, O Candide!<br />
You must deter<br />
The heathen invader,<br />
Drive out the raider,<br />
Like a crusader, Candide.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
I was in a funk,<br />
My confidence was failing,<br />
I was feeling sunk,<br />
But once again l’m sailing!<br />
CAPITANO<br />
Yes, go, Candide.<br />
Do as I say: On your way,<br />
O Candide!<br />
Ah!<br />
CUNEGONDE<br />
Farewell, Old World!<br />
Ah!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
I was depressed and my spirits were<br />
failing,<br />
All’s for the best now because we are<br />
sailing!<br />
Ah!<br />
CANDIDE<br />
Shall my hopes for the first time<br />
Be answered in that New Worid?<br />
Oh, farewell, Old Worid, farewell! Ah!<br />
In that land across the sea,<br />
When our quest at last is ended,<br />
All our fortunes shall be mended.<br />
CUNEGONDE<br />
Though we’re deprived<br />
of our possessions, my dear.<br />
We have survived<br />
Montevideo, Candide!<br />
Bravo e fedele,<br />
Vai per la tua strada, o Candide!<br />
Tu devi fermare<br />
L’invasore pagano,<br />
come un crociato, Candide.<br />
Avevo paura,<br />
Mi veniva meno la fiducia,<br />
Mi sentivo a terra,<br />
Ma ora sorrido di nuovo!<br />
Sì, vai, Candide.<br />
Dai retta a me: vai per la tua strada,<br />
o Candide!<br />
Ah!<br />
Addio, Vecchio Mondo!<br />
Ah!<br />
Ero depressa e il mio animo<br />
era terra,<br />
Ma adesso tutto va a meraviglia<br />
Perché stiamo salpando!<br />
Ah!<br />
Le mie speranze saranno realizzate,<br />
Finalmente, nel Nuovo Mondo?<br />
Oh, addio, addio Vecchio Mondo! Ah!<br />
In quella terra in mezzo al mare,<br />
quando la nostra ricerca sarà finita,<br />
tutte le nostre disgrazie saranno riparate.<br />
Ci siamo spogliati,<br />
Dei nostri averi, caro.<br />
Abbiamo vissuto<br />
90
A t t o p r i m o<br />
through our professions, my dear.<br />
If the New World<br />
Has plenty of gallants...<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
I was in a funk,<br />
My confidence was failing,<br />
I was feeling sunk,<br />
But once again l’m sailing!<br />
CAPITANO<br />
Go now and save Montevideo,<br />
Candide!<br />
Faithful and brave,<br />
Go on your way, O Candide!<br />
You must deter<br />
The heathen invader!<br />
CUNEGONDE, DONNE<br />
Farewell to the Old!<br />
We’re bound for the realms of Gold!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
My heart’s full of hope,<br />
l’m su re we can cope, my dear!<br />
CANDIDE, UOMINI<br />
Farewell to distress!<br />
All hail to our happiness!<br />
CAPITANO<br />
With many a deed, Candide!<br />
Del nostro lavoro, mio caro.<br />
Se il Nuovo Mondo<br />
È pieno di galantuomini…<br />
Avevo paura<br />
Non avevo fiducia<br />
MI sentivo a terra<br />
Ma adesso sto di nuovo salpando!<br />
Vai e salva Montevideo,<br />
Candide!<br />
Bravo e fedele<br />
Vai per la tua strada Candide!<br />
Devi debellare<br />
L’invasore pagano!<br />
Addio al passato!<br />
Ci stiamo dirigendo verso l’Eldorado!<br />
Il mi cuore è pieno di speranza,<br />
Sono sicura che possiamo farcela, mio caro!<br />
Addio all’angoscia!<br />
Salutiamo la nostra felicità!<br />
Sarai un eroe, Candide!]<br />
91
A t t o s e c o n d o<br />
ATTO SECONDO<br />
(Il sipario si alza su un ballo a Buenos Aires)<br />
AIUTANTE<br />
Gobernador! Le nuove schiave sono<br />
arrivate.<br />
GOVERNATORE<br />
Schiave!... Bianche o come?<br />
AIUTANTE<br />
Schiave bianche, Señor Gobernador!<br />
GOVERNATORE<br />
Ottimo. Carne bianca...<br />
VOLTAIRE<br />
Il Governatore di Buenos Aires,<br />
Don Fernando d’Ibaraa y Figueroa y<br />
Mascerenes y Lampourdos...<br />
GOVERNATORE<br />
... y Souza...<br />
VOLTAIRE<br />
... uomo di tale valore e naturale<br />
dignità che tutti coloro che loconoscevano<br />
sentivano un irrefrenabile<br />
bisogno di rompergli il muso. Era<br />
anche un appassionato amatore di<br />
femmine.<br />
(Le Schiave vengono portate in scena.<br />
tutte donne. O almeno sembra)<br />
MAXIMILIAN<br />
(in gonna, gli sembra di riconoscere<br />
un’altra Schiava) No, non può essere!<br />
Paquette!<br />
PAQUETTE<br />
(sorpresa per più ragioni)<br />
Mastro Maximilian!<br />
92
A t t o s e c o n d o<br />
MAXIMILIAN<br />
Ma che cosa ci fai qui?<br />
PAQUETTE<br />
Sono schiava! E voi?<br />
MAXIMILIAN<br />
E’ una lunga storia. Se solo sapessi...<br />
Prima quasi macellato, poi dato per<br />
morto, poi...<br />
PAQUETTE<br />
Poi?<br />
MAXIMILIAN<br />
Poi? Quello che vedi<br />
GUARDIANO DEGLI SCHIAVI<br />
Silenzio! Señor Gobernador, alla<br />
vostra approvazione. (Mentre il<br />
Governatore esamina Paquette, che civetta<br />
senza ritegno). Un solo precedente<br />
proprietario.<br />
GOVERNATORE<br />
No.<br />
GUARDIANO DEGLI SCHIAVI<br />
Muoviti!<br />
PAQUETTE<br />
(a Maximilian, mentre viene portata via)<br />
Addio, chéri.<br />
GOVERNATORE<br />
(avvicinatosi a Maximilian)<br />
Che squisita bellezza! Raramente ho<br />
veduto donna che mi piacesse di più...<br />
MAXIMILIAN<br />
Ma, Signore...<br />
93
A t t o s e c o n d o<br />
GOVERNATORE<br />
Debbo averla! La prenderò.<br />
VOLTAIRE<br />
Per puro caso, giungevano nel Nuovo<br />
Mondo proprio in quell’istante Candide,<br />
Cunegonde e la Vecchia Signora...<br />
insieme al nuovo servitore, Cacambo.<br />
La signorina Cunegonde fu subito<br />
attratta dalla fama di Don Fernando<br />
dIbaraa y Figueroa y Mascerenes y<br />
Lampourdos...<br />
GOVERNATORE<br />
.. y Souza...<br />
CACAMBO<br />
... y Souza... il Governatore. (a Candide)<br />
Capitan Candide, el Gobemador!<br />
GOVERNATORE<br />
Capitan Candide, Señora Cunegonde.<br />
Siete sposati?<br />
CANDIDE<br />
Ad esser sincero, Signore, la signorina<br />
Cunegonde è mia promessa sposa, ed<br />
io spero che voi vogliate dare la vostra<br />
benedizione.<br />
GOVERNATORE<br />
Le darò molto di più. Andate,<br />
Capitano... andate pure a ispezionare<br />
la vostra nuova compagnia. Mentre io<br />
ispeziono la mia...<br />
CACAMBO<br />
Ma... Señora! Señora!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Tu sei soltanto un servo. Non<br />
interrompere!<br />
94
A t t o s e c o n d o<br />
GOVERNATORE<br />
Vi amo... 1 love you... Je t’aime... Te<br />
quiero...<br />
CUNEGONDE<br />
E’ tutto così improvviso, Señor... (lo<br />
prega di ripetere il nome)<br />
GOVERNATORE<br />
Don Fernando d’Ibaraa y Figueroa y<br />
Mascerenes y Lampourdos...<br />
CUNEGONDE<br />
... y Souza.<br />
GOVERNATORE<br />
.. y Souza.<br />
CACAMBO<br />
... y Souza! Señora! Señora!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Sparisci!<br />
GOVERNATORE<br />
Sposami!<br />
CUNEGONDE<br />
(prendendo tempo)<br />
Ho bisogno di tempo.<br />
(Si accosta alla Vecchia Signora)<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Moglie del più gran nobiluomo di tutto<br />
il Sudamerica? E perché no? Ha il baffo<br />
attraente. E anche se a te non occorre<br />
denaro, pensa al povero Candide!<br />
GOVERNATORE<br />
Devi assolutamente sposare. Anche me,<br />
se proprio vuoi.<br />
95
A t t o s e c o n d o<br />
15. MY LOVE<br />
GOVERNATORE<br />
Poets have said<br />
Love is undying, my love;<br />
Don’t be misled;<br />
They were all lying, my love.<br />
Love’s on the wing,<br />
But now while he hovers,<br />
Let us be lovers.<br />
One soon recovers, my love.<br />
Soon the fever’s fled,<br />
For love’s a transient blessing.<br />
Just a week in bed,<br />
And we’ll be convalescing.<br />
Why talk of morals<br />
When springtime is flying?<br />
Why end in quarrels,<br />
Reproaches and sighing,<br />
Crying for love, my love?<br />
CUNEGONDE<br />
I cannot entertain<br />
Your shocking proposition.<br />
How could I regain<br />
My virginal condition?<br />
I am so pure that<br />
Before you may bed me,<br />
You must assure me<br />
That first you will wed me.<br />
GOVERNATORE<br />
Well then,<br />
Since you’re so pure,<br />
I shall betroth you, my love,<br />
Though I feel sure<br />
l’ll come to loathe you, my love.<br />
Still for the thrill<br />
l’m perfectly willing.<br />
For ìf we must wed<br />
[AMORE MIO<br />
I poeti hanno detto,<br />
Che l’Amore è immortale, amore mio.<br />
Non ci cascare:<br />
mentivano, amore mio.<br />
L’Amore si invola,<br />
Ma per ora, mentre si libra,<br />
Amiamoci.<br />
Si guarisce rapidamente, amore mio.<br />
La febbre svanisce in fretta,<br />
Perché l’Amore è una benedizione passeggera.<br />
Basta una settimana a letto,<br />
per rimettersi in salute.<br />
Perché fare moralismi<br />
Per una primavera effimera?<br />
Perché finire a litigare,<br />
Rimproverarsi, singhiozzare,<br />
Piangere per amore, amore mio?<br />
Non posso accettare<br />
La tua scioccante proposta.<br />
Come posso riguadagnare<br />
La mia verginità?<br />
Sono così pura che<br />
Prima di portarmi a letto<br />
Avresti dovuto assicurarmi<br />
Che mi avresti sposato.<br />
Bene, dunque,<br />
Dal momento che sei così pura,<br />
Mi fidanzerò con te, amore mio,<br />
Anche se sono sicuro<br />
Che presto ti detesterò, amore mio.<br />
La cosa non mi scuote,<br />
Sono assolutamente ben disposto.<br />
Se dobbiamo sposarci<br />
96
A t t o s e c o n d o<br />
Before we may bed,<br />
Then come let us wed,<br />
My love!<br />
Prima di andare a letto,<br />
Allora sposiamoci,<br />
amore mio.]<br />
(Cunegonde corre dall’altra parte e<br />
trascina indietro Maximilian per farsi<br />
sostituire da lui mentre il Governatore si<br />
bea dell’applauso. Poi Cunegonde esce.)<br />
(Il Governatore conclude balzando fra le<br />
braccia di Maximilian)<br />
GOVERNATORE<br />
(la sua mano si ferma su qualcosa nella<br />
zona del cavallo dei pantaloni)<br />
Madre de Dios, un hombre!<br />
MAXIMILIAN<br />
Uffa. Nessuno è perfetto!<br />
GOVERNATORE<br />
Impiccatelo!<br />
MAXIMILIAN<br />
Oh no, Signore, vi prego. E’ stato il<br />
guardiano degli schiavi, un uomo di<br />
molto buon gusto. Colpito dalla mia<br />
avvenenza, ha voluto a tutti i costi<br />
farmi indossare gli abiti della defunta<br />
moglie, Signore, per poi molestarmi...<br />
GOVERNATORE<br />
(incuriosito a dispetto di se stesso)<br />
Interessante... ma non mi riguarda.<br />
Impiccatelo!<br />
PADRE BERNARDO<br />
Scusatemi, Vostro Onore...<br />
GOVERNATORE<br />
Chi sei tu?<br />
97
A t t o s e c o n d o<br />
PADRE BERNARDO<br />
... ma se non sapete che altro fare di<br />
questo giovane innocente, mi sembra<br />
che si tratti proprio del tipo che<br />
farebbe comodo alla nostra Santa<br />
Confraternita Gesuita. Sarei anche in<br />
grado di offrire una piccola somma.<br />
GOVERNATORE<br />
Concesso. Ora basta con la prova<br />
generale. Azione!<br />
(Il Governatore, Padre Bernardo e<br />
Maximilian escono)<br />
CACAMBO<br />
Señor Capitan...<br />
CANDIDE<br />
Che c’è?<br />
CACAMBO<br />
E’ appena sbarcato un Magistrato<br />
Spagnolo con una condanna a morte<br />
sul vostro capo. Il Francescano che<br />
vi ha derubato, ha riconosciuto i<br />
gioielli di Don Issachar e del Cardinale<br />
arcivescovo!<br />
CANDIDE<br />
Cosa?!<br />
CACAMBO<br />
Si! Prima di morire impiccato, el<br />
francescano maldido, vi ha denunciato.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Fuggi, Candide!<br />
CANDIDE<br />
Ma dov’è Cunegonde?<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
98
A t t o s e c o n d o<br />
Sana e salva, sotto la protezione del<br />
Governatore!<br />
CACAMBO<br />
Ma, Señora...<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Scappa Candide, o sarai messo al rogo<br />
in mezz’ora!<br />
CANDIDE, CACAMBO<br />
Scappiamo!<br />
VOLTAIRE<br />
Fu così che Cunegonde e la Vecchia<br />
Signora dovettero assoggettarsi al,<br />
tedio di una vita nel lusso. I mesi<br />
passavano uno dopo l’altro, e il<br />
Governatore continuava a rifiutarsi di<br />
sposare Cunegonde. (con rassegnazione)<br />
Mah...<br />
(Il Governatore e Cunegonde entrano<br />
assieme. Cunegonde siede, mentre<br />
il Governatore e La Vecchia Signora<br />
passeggiano.)<br />
(La Vecchia Signora ammazza una<br />
zanzara. Cunegonde sbadiglia.)<br />
LA VECCHIA SIGNORA!<br />
Hoy-oy-oy-oy!<br />
16. QUIET<br />
[CALMA<br />
GOVERNATORE<br />
Calma<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
No doubt you’ll think l’m giving in<br />
To petulance and malice,<br />
But in candor I am forced to say<br />
Senza dubbio state pensando che stia diventando<br />
Petulante e maliziosa.<br />
Ma francamente sono costretta a dire<br />
99
A t t o s e c o n d o<br />
That l’m sick of gracious living in<br />
This stuffy little palace<br />
And I wish that I could leave today.<br />
I have suffered a lot<br />
And l’m certainly not<br />
Unaware that this life has its black side.<br />
I have starved in a ditch,<br />
l’ve been burned for a witch,<br />
And l’m missing the half of my backside.<br />
l’ve been beaten and whipped<br />
And repeatedly stripped,<br />
l’ve been forced into all kinds of whoredom;<br />
But l’m finding of late<br />
That the very worst fate<br />
Is to perish of comfort and<br />
BOREDOM.<br />
GOVERNATORE<br />
Quiet.<br />
CUNEGONDE<br />
It was three years ago,<br />
As you very well know,<br />
That you said we would soon have a wedding;<br />
Every day you forget<br />
What you promised, and yet<br />
You continue to rumple my bedding.<br />
l’ll no longer bring shame<br />
On my family name,<br />
I had rather lie down and be buried;<br />
No, I’ll not lead the life<br />
Of an unwedded wife:<br />
Tell me, when are we going to be<br />
MARRIED?<br />
GOVERNATORE<br />
Quiet.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
I was once, what is more,<br />
Nearly sawed in four<br />
Che sono stufa della vita deliziosa<br />
Di questo palazzo soffocante<br />
E vorrei andarmene oggi.<br />
Ho sofferto molto<br />
E non sono certo<br />
Inconsapevole che questa vita ha un lato oscuro.<br />
Sono morta di fame in un fossato,<br />
Sono stata messa al rogo come strega,<br />
E sto perdendo metà del mio didietro.<br />
Sono stata picchiata, frustata,<br />
Ripetutamente spogliata,<br />
Sono stata spinta ad ogni genere<br />
Di prostituzione.<br />
Ma in ritardo mi accorgo<br />
Che il destino peggiore<br />
È morire di comodità e di NOIA.<br />
Calma.<br />
Tre anni fa,<br />
come sai bene,<br />
dicesti che presto mi avresti sposato.<br />
Ogni giorno ti sei dimenticato<br />
Della tua promessa, eppure<br />
Continui a infilarti nelle mie lenzuola.<br />
Non coprirò più di vergogna<br />
Il nome della mia famiglia,<br />
Preferisco finire sottoterra.<br />
No, non condurrò la vita<br />
Di una moglie non sposata.<br />
Dimmi, quando ci<br />
SPOSEREMO?<br />
Calma.<br />
Una volta sono stata vicina<br />
A farmi segare in quattro<br />
100
A t t o s e c o n d o<br />
By a specially clumsy magician;<br />
And you’d think I would feel<br />
After such an ordeal<br />
That there’s charm in my present position.<br />
But I’d far rather be<br />
In a tempest at sea,<br />
Or a bloody North African riot,<br />
Than to sit in this dump<br />
On what’s left of my rump<br />
And put up with this terrible QUIET.<br />
Comfort and boredom and QUIET<br />
CUNEGONDE<br />
When are we going to be MARRIED?<br />
When are we going to be...<br />
GOVERNOR<br />
Quiet!<br />
Da un mago particolarmente imbranato.<br />
Paragonata a quella sofferenza,<br />
c’è del fascino nella mia attuale<br />
posizione.<br />
Ma piuttosto,<br />
Una tempesta,<br />
O una rivolta sanguinaria nel Nord Africa,<br />
Che sedere in questa topaia,<br />
Dove ho lasciato metà del mio didietro,<br />
Eretta all’insegna di questa terribile QUIETE,<br />
Comodità, noia e QUIETE.<br />
Quando ci SPOSEREMO?<br />
Quando ci…<br />
Calma.]<br />
(Cunegonde e La Vecchia Signora escono<br />
stizzite. Il Governatore salta giù dalla<br />
sedia.)<br />
VOLTAIRE<br />
Frattanto, Candide e il suo fedele<br />
meticcio Cacambo soffrivano nella<br />
giungla alla volta di Montevideo.<br />
(Il Governatore esce mentre entrano<br />
Candide e Cacambo)<br />
CANDIDE<br />
Ma dove mi stai portando?<br />
CACAMBO<br />
Señor Capitan, siete venuto in<br />
Sudamerica a combattere per i Gesuiti.<br />
E a fare un sacco di soldi.<br />
CANDIDE<br />
Sei mai stato a Montevideo?<br />
101
A t t o s e c o n d o<br />
CACAMBO<br />
Sì, señor Capitano. I Gesuiti hanno<br />
tutto. Gli indios nada: un trionfo della<br />
giustizia.<br />
17. ALLELUIA<br />
MAXIMILIAN<br />
Come, heathen of America!<br />
Come, see the new domains of God!<br />
CORO<br />
Come, heathen of America!<br />
Come, see the new domains of God!<br />
PAQUETTE<br />
Ye who in darkness plod,<br />
Come and dwell where Satan’s hoof<br />
has never trod!<br />
CORO<br />
Come, heathen of America!<br />
Where Satan’s hoof has never trod!<br />
Alleluia!<br />
MAXIMILIAN<br />
We seek to find God’s pardon<br />
Here innocence shall be restored<br />
In this new Eden Garden<br />
Where man has not defied his Lord.<br />
PAQUETTE<br />
Here shall ye find reward.<br />
Come before your hearts in error<br />
harden.<br />
CORO<br />
Come, heathen of America!<br />
Where innocente shall be restored!<br />
[ALLELUIA<br />
Venite, barbari d’America,<br />
Venite e ammirate i nuovi domini di Dio!<br />
Venite, barbari d’America!<br />
Venite e ammirate i nuovi domini di Dio!<br />
Voi che camminate nelle tenebre,<br />
Venite e stabilitevi in un luogo<br />
Mai calpestato dallo zampino di Satana!<br />
Venite, barbari d’America,<br />
Dove Satana non ha mai messo piede!<br />
Alleluia!<br />
Cerchiamo il perdono di Dio,<br />
Qui si può ritrovare l’innocenza,<br />
In questo nuovo Giardino dell’Eden<br />
Quando l’uomo non aveva ancora sfidato Dio.<br />
Qui troveremo la nostra ricompensa.<br />
Tornate a quando i vostri cuori non erano<br />
ancora caduti in errore.<br />
Venite, barbari d’America,<br />
Dove l’innocenza verrà restaurata!]<br />
102
A t t o s e c o n d o<br />
PAQUETTE, CANDIDE,<br />
MAXIMILLIAN<br />
Alleluia!<br />
TUTTI<br />
Alleluia!<br />
PRIMO GESUITA<br />
(a Candide e Cacambo, trattenendoli<br />
mentre la musica continua in sottofondo)<br />
Fermi!<br />
CACAMBO<br />
Ma, Señor Padre...<br />
(un altro Gesuita entra e corre verso<br />
Candide, abbracciandolo con calore)<br />
PAQUETTE<br />
Ma sei vivo?<br />
CANDIDE<br />
Perdonatemi, Padre. (si scioglie<br />
dall’abbraccio) Capitano Candide, già<br />
dell’Esercito Bulgaro. Non mi aspettavo<br />
un così caloroso benvenuto. Io...<br />
PAQUETTE<br />
(giacché si tratta di lei...) Oh, mastro<br />
Candide! Davvero non mi riconoscete?<br />
CANDIDE<br />
Paquette?<br />
PAQUETTE<br />
In persona. Vi starete di certo<br />
domandando perché mai sono<br />
vestita così. Ma c’è ancora qualche<br />
confratello che preferisce il sesso<br />
debole... A differenza del nostro Padre<br />
Provinciale...<br />
(Indica un altro Gesuita che viene avanti.<br />
Cacambo bacia il suo anello e l’orlo<br />
103
A t t o s e c o n d o<br />
della sua veste. Candide gli si genuflette<br />
davanti.)<br />
MAXIMILIAN<br />
(perché l’altro Gesuita è lui...)<br />
Candide, mio amato fratello!<br />
CANDIDE<br />
Maximilian! Ma ti avevano fatto fuori!<br />
MAXIMILIAN<br />
È stato un caso incredibile, sai?<br />
Un vero miracolo.<br />
(Tutti si inginocchiano, mentre il Coro<br />
canta)<br />
MAXIMILIAN<br />
(gli Alleluia. continuano sotto il dialogo)<br />
Ah, se un miracolo simile fosse<br />
accaduto anche alla mia amata sorella!<br />
CANDIDE<br />
Ma, è accaduto!<br />
MAXIMILIAN<br />
Miracolo! Come è potuto accadere?<br />
CANDIDE<br />
Cunegonde è viva.<br />
CACAMBO<br />
Si, sotto la protezione del Gobernador<br />
de Buenos Aires.<br />
CANDIDE<br />
Diciamo pure sotto sequestro. Ma<br />
non disperare. Voglio fare tanti soldi,<br />
pagarne il riscatto e sposarla (accordo).<br />
MAXIMILIAN<br />
Sposarla? Tu? (accordo) Mia sorella<br />
sposare un bastardo, senza un solo<br />
quarto di nobiltà nel blasone?! (accordo)<br />
104
A t t o s e c o n d o<br />
CACAMBO<br />
Ma, Señor!<br />
CANDIDE<br />
Stanne fuori, Cacambo... Il blasone<br />
non è tutto! Ho liberato Cunegonde<br />
dagli abbracci dell’ebreo, dal letto<br />
dell’Arcivescovo e Pangloss mi ha<br />
sempre detto che tutti gli uomini sono<br />
uguali!<br />
MAXIMILIAN<br />
Come osi?<br />
(Schiaffeggia Candide)<br />
CANDIDE<br />
(non ne può più)<br />
Aaaah!<br />
(Candide finge di estrarre la spada<br />
e di trapassare Maximilian, cosa che<br />
interrompe bruscamente l’ultimo Alleluia<br />
del Coro.)<br />
CACAMBO<br />
L’avete ucciso!<br />
CANDIDE<br />
Guardatemi! L’uomo più virtuoso della<br />
terra e ho ucciso già tre uomini.<br />
CACAMBO<br />
Due dei quali preti!<br />
(toglie la veste a Maximilian e la getta a<br />
Candide)<br />
Presto, mettetevi questa. Tutti vi<br />
prenderanno per un Padre Gesuita e<br />
vi ubbidiranno. Saremo oltre confine<br />
prima che riescano ad organizzare un<br />
inseguimento. Abre un paso para el<br />
Padre Colonel<br />
105
A t t o s e c o n d o<br />
CACAMBO<br />
Vagammo in quella foresta per mesi,<br />
senza cibo, solamente qualche frutto<br />
selvatico. Finché giungemmo ad un<br />
grande fiume...<br />
CANDIDE<br />
Guarda... una barca abbandonata!<br />
CACAMBO<br />
... la riempimmo di noci di cocco e ci<br />
facemmo trasportare dalla corrente.<br />
Un fiume porta sempre a un luogo<br />
abitato. Ma il fiume si gettava sotto<br />
la volta di un’immensa caverna. Per<br />
ventiquattr’ore, solo buio e fragore di<br />
acque. E alla fine, eccoci fuori, alla luce<br />
del giorno, in una terra interamente<br />
circondata da montagne invalicabili.<br />
(La musica aumenta insieme alla luce su<br />
Eldorado)<br />
CANDIDE<br />
E’ persino più bella della Westfalia<br />
CACAMBO<br />
Señor Capitan! I sassi, per terra. Sono<br />
pietre preziose!<br />
CANDIDE<br />
Terra? Ma è polvere d’oro!<br />
CACAMBO<br />
Oro! (entrano alcuni Indigeni) Capitano!<br />
Parlano peruviano. Traduco io.<br />
(Grammelot di Cacambo per chiedere cibo<br />
e acqua. Gli Indigeni fingono di offrire da<br />
bere. Candide accetta.)<br />
CANDIDE<br />
Delizioso.<br />
106
A t t o s e c o n d o<br />
CANDIDE<br />
Ma che terra è mai questa? Non può<br />
che essere il posto di cui parlava<br />
sempre Pangloss...<br />
CACAMBO<br />
Fontane di acqua di rose, le piazze<br />
della città lastricate d’oro e da pietre<br />
preziose e profumate di cannella e<br />
chiodi di garofano. Niente prigioni,<br />
niente palazzi di giustizia, ma solo<br />
palazzi di scienza. Era d’uso, in quel<br />
paese, rendere omaggio al re con un<br />
bacio su ognuna delle guance. (Candide<br />
lo fa, mentre altri Indigeni entrano.)<br />
Señor Capitan, questo vecchio saggio<br />
vi racconterà la storia di questa terra.<br />
Lui ha centosettantadue anni, e dice<br />
che questa è l’antica patria degli Incas.<br />
Gli Spagnoli ne hanno sentito parlare, e<br />
l’hanno chiamata El Dorado.<br />
CANDIDE<br />
Domandagli se hanno una religione...<br />
(Grammelot di Cacambo che pone la<br />
domanda al vecchio saggio)<br />
CACAMBO<br />
Dice che sarebbero degli ingrati se non<br />
ne avessero una. Adorano un solo dio,<br />
non tre in uno come in Europa.<br />
CANDIDE<br />
Cacambo! Se tornassimo a casa con<br />
qualcuna di quelle strane pecore<br />
che hanno qui, carica d’oro e di<br />
pietre preziose, potremmo riscattare<br />
Cunegonde!<br />
CACAMBO<br />
Gli domanderò qualcosa sulle pecore...<br />
(Grammelot di Cacambo che pone la<br />
domanda al re)<br />
... Il Re dice che siamo completamente<br />
pazzi, ma che questo è un paese<br />
107
A t t o s e c o n d o<br />
libero. Ha dato ordine ai suoi ingegneri<br />
di costruire una macchina che ci sollevi<br />
fin sopra le montagne.<br />
18. BALLATA DI ELDORADO<br />
CANDIDE<br />
Up a seashell mountain,<br />
Across a primrose sea,<br />
To a jungle fountain<br />
High up in a tree;<br />
Then down a primrose mountain<br />
Across a seashell sea<br />
To a land of happy people,<br />
Just and kind and bold and free.<br />
CORO<br />
... to Eldorado, to Eldorado.<br />
CANDIDE<br />
They bathe each dawn in a golden lake,<br />
Emeralds hang upon the vine.<br />
All is there for all to take,<br />
Food and god and books and wine.<br />
They have no words for fear and greed,<br />
For lies and war, revenge and rage.<br />
They sing and dance and think and read.<br />
They live in peace and die of age.<br />
CORO<br />
... in Eldorado, in Eldorado.<br />
CANDIDE<br />
They gave me home, they called me<br />
friend,<br />
They taught me how to live in grace,<br />
Seasons passed without an end<br />
In that sweet and blessed place.<br />
But I grew sad and could not stay;<br />
Without my love my heart grew cold.<br />
So they sadly sent me on my way<br />
With gracious gifts of gems and gold.<br />
[BALLATA DI ELDORADO<br />
Su una montagna di conchiglie,<br />
Attraverso un mare di primule,<br />
Fino a una cascata di liane<br />
In cima a un albero;<br />
Poi giù da una montagna di primule,<br />
Attraverso un mare di conchiglie<br />
Fino a una terra di gente felice,<br />
Giusta, gentile e libera<br />
…verso l’Eldorado, verso l’Eldorado.<br />
Si immergono in un lago dorato,<br />
Gli smeraldi pendono dalle viti.<br />
Là tutto si può afferrare,<br />
cibo, libri e vino.<br />
Non esistono parole come paura e avidità,<br />
bugie e guerra, vendetta e rabbia.<br />
Loro cantano danzano pensano e leggono.<br />
Vivono in pace e muoiono di vecchiaia.<br />
…nell’Eldorado, nell’Eldorado.<br />
Mi hanno dato una casa, mi chiamano<br />
Amico,<br />
Mi hanno insegnato come vivere in grazia,<br />
Stagioni passate senza una fine<br />
In quel dolce e benedetto luogo.<br />
Ma invecchiavo triste e non potevo restare.<br />
Senza il mio amore il mio cuore era freddo.<br />
Così loro tristemente mi hanno mandato<br />
per la mia strada con doni di gemme e oro.<br />
108
A t t o s e c o n d o<br />
CORO<br />
... from Eldorado, from Eldorado.<br />
CANDIDE<br />
“Good-bye,” they said, “We pray you<br />
May safely cross the sea.”<br />
“Go,” they said, “And may you<br />
Find your bride to be.”<br />
Then past the jungle fountain,<br />
Along a silver shore,<br />
l’ve come by sea and mountain<br />
To be with my love once more.<br />
CORO<br />
... from Eldorado, from Eldorado.<br />
…dall’Eldorado, dall’Eldorado.<br />
“Addio”, dicevano, “Pregheremo affinché tu<br />
possa attraversare indenne il mare.”<br />
“Vai”, dicevano, “E possa tu trovare<br />
la tua compagna.”<br />
Così passata la giungla delle sorgenti,<br />
Lungo una spiaggia d’argento,<br />
Sono venuto dal mare e dalle montagne<br />
Per stare di nuovo con il mio amore.<br />
…dall’Eldorado, dall’Eldorado.]<br />
CACAMBO<br />
Viaggiando per le più alte montagne,<br />
perdemmo una dopo l’altra le nostre<br />
pecore... alla fine ce ne rimasero<br />
solo due de `sti cavrones. Candide,<br />
comunque, rimase filosofico e incise<br />
il nome di Cunegonde su ogni albero<br />
che incontrava... Macchinisti! E’ possibile<br />
scendere? Raggiungemmo, così, la<br />
colonia olandese del Surinam. Fu li che<br />
incontrammo Mynheer Vanderdendur,<br />
appena giunto da Buenos Aires.<br />
VANDERDENDUR<br />
Voi? Andare a Buenos Aires? Voi,<br />
Capitan Candide? Con quella taglia sulla<br />
testa? Vi impiccheranno non appena ci<br />
metterete piede.<br />
CANDIDE<br />
Un istante, Signore. (Si avvicina<br />
a Cacambo) Cacambo, tu sei più<br />
intelligente di me.<br />
CACAMBO<br />
Ho già capito! Prendo questa pecora.<br />
109
A t t o s e c o n d o<br />
Vado a Buenos Aires e riscatto<br />
Cunegonde, la conduco a Venezia, uno<br />
stato libero, dove non avrete nulla<br />
da temere da Bulgari, Abari, Ebrei o<br />
Inquisizione. Vi aspetterò là.<br />
(Esce, sospingendo la pecora davanti a sé)<br />
Adios.<br />
VOLTAIRE<br />
Fu in quel luogo che Candide si unì<br />
a un nuovo compagno. Un vecchio<br />
olandese, di nome Martin. Il più<br />
sventurato degli uomini: abbandonato<br />
da tutta la sua famiglia, conduceva una<br />
miserabile vita da spazzino.<br />
VANDERDENDUR<br />
(al pubblico, mentre Martin comincia a<br />
spazzare)<br />
Mentre conversavamo, scorgemmo sul<br />
ciglio della strada un povero schiavo di<br />
miniera.<br />
CANDIDE<br />
Pover’uomo, che gli è successo.<br />
VANDERDENDUR<br />
Lavorava al mulino dello zucchero.<br />
Se perdono un dito nella macchina,<br />
gli taglio via una mano; se cercano di<br />
scappare, gli taglio via una gamba.<br />
MARTIN<br />
A questo prezzo mangiate zucchero, in<br />
Europa.<br />
CANDIDE<br />
Ma gli uomini si sono sempre<br />
massacrati gli uni con gli altri come<br />
fanno oggi?<br />
VANDERDENDUR<br />
Sono sempre stati bugiardi, imbroglioni,<br />
110
A t t o s e c o n d o<br />
perfidi, ingrati, ladroni, deboli, mutevoli,<br />
vili, invidiosi, golosi, ubriaconi, avari,<br />
ambiziosi, sanguinari, calunniatori,<br />
crapuloni, fanatici, ipocriti e sciocchi?<br />
MARTIN<br />
I falchi non hanno sempre mangiato le<br />
colombe?<br />
CANDIDE<br />
Credo di sì.<br />
MARTIN<br />
Beh, se i falchi si sono sempre<br />
comportati da falchi, che cosa vi fa<br />
credere che gli uomini siano mai<br />
cambiati?<br />
CANDIDE<br />
Perché gli uomini posseggono il Libero<br />
Arbitrio!<br />
MARTIN<br />
Parole!<br />
19. WORDS, WORDS, WORDS<br />
[PAROLE, PAROLE, PAROLE<br />
(Martin spazza a tempo di 7/8, dando un<br />
colpo di scopa ad ogni fine battuta)<br />
MARTIN<br />
Free will. Humanity. Love. Huh! Hah! Ha,<br />
ha!<br />
Words, words, words, words<br />
I have no words<br />
To describe the vanity of lìfe<br />
The insane inanity of life<br />
I have no words, but ha!<br />
‘Mid grime and slime<br />
Why waste our time<br />
Spouting some Spinoza monograph<br />
Even one short Shakespeare epitaph.<br />
Libertà. Umanità. Amore. Uh! Ah! Ah,<br />
Ah!<br />
Parole, parole, parole, parole,<br />
Non ho parole<br />
Per descrivere la vanità della vita<br />
L’insana vacuità della vita<br />
Non ho parole, ma ah!<br />
In mezzo alla sporcizia e al sudiciume,<br />
Perché sprechiamo il nostro tempo<br />
Declamando qualche monografia di Spinoza<br />
O un piccolo epitaffio di Shakespeare?<br />
111
A t t o s e c o n d o<br />
They make me laugh, but wait!<br />
It just occurred to me,<br />
A word that may just possibly<br />
Apply to all of us<br />
Trapped on this ball of dust.<br />
Two tiny syllables but spiny syllables;<br />
One single word - absurd.<br />
Ha! Absurd.<br />
Don’t make me laugh<br />
It hurts to laugh.<br />
Oho!<br />
Don’t make me laugh!<br />
Don’t make me titter!<br />
All wheat is chaff,<br />
All pills are bitter.<br />
Nothing to trust in<br />
This worst of all possible worlds.<br />
All ends in dust in<br />
This worst of all possible worlds.<br />
Any questions?<br />
Don’t ask me now<br />
They’re useless anyhow.<br />
Were you in my position, friend,<br />
Were you a humble sweeper,<br />
Your thoughts on man’s condition,<br />
friend,<br />
Would be a little deeper.<br />
If every blessed day, my friend,<br />
Brought dung and bone and spittle<br />
For you to clear away, my friend,<br />
T’would change your mind a little.<br />
Yes, dung and bone and spittle<br />
And mud and trash<br />
And blood and ash<br />
And souvenirs of lust<br />
And every sort of residue<br />
In process of reduction<br />
To the final state of dust.<br />
You’d laugh along with me, my friend,<br />
Sono cose che mi fanno ridere, ma un attimo!<br />
Mi è appena venuta in mente<br />
Una parola che si potrebbe giusto applicare<br />
A tutti noi intrappolati in questa palla di<br />
polvere.<br />
Due piccole, ma pungenti sillabe;<br />
una sola parola: assurdo.<br />
Ah! Assurdo.<br />
Non fatemi ridere.<br />
Fa male ridere.<br />
Oh!<br />
Non fatemi ridere!<br />
Non fatemi ridacchiare!<br />
Tutto il grano è pula,<br />
Tutte le pillole sono amare.<br />
Nulla in cui avere fiducia<br />
In questo peggiore di tutti i mondi possibili.<br />
Tutto finisce in polvere<br />
In questo peggiore di tutti i mondi possibili.<br />
Domande?<br />
Non chiedetemi adesso<br />
Se sono inutili.<br />
Se voi foste, amici, nella mia posizione,<br />
Se foste degli umili spazzini,<br />
La vostra idea della condizione umana,<br />
amici,<br />
sarebbe un tantino più profonda.<br />
Se ogni benedetto giorno, amici miei,<br />
Vi portasse letame, ossa, sputi<br />
Da spazzar via, amici miei,<br />
Cambiereste un tantino la vostra testa.<br />
Sì, letame, ossa e sputi,<br />
E fango e spazzatura,<br />
E sangue e cenere,<br />
E ricordini di lussuria,<br />
E ogni sorta di residuo<br />
Ormai prossimo<br />
Al finale stato di polvere.<br />
Ridereste a lungo con me, amici miei,<br />
112
A t t o s e c o n d o<br />
You’d laugh until you’d bust!<br />
Ha!<br />
Ridereste fino a scoppiare!<br />
Ah!]<br />
VANDERDENDUR<br />
(a Candide)<br />
A proposito della vostra<br />
interessantissima pecora...<br />
MARTIN<br />
Attento a quell’uomo, Candide.<br />
(il Coro comincia a entrare, a due o tre<br />
per volta)<br />
CANDIDE<br />
(A Martin) Pessimista! (a Vanderdendur)<br />
Signore, ho bisogno di un passaggio per<br />
me e la mia pecora. Fino a Venezia.<br />
VANDERDENDUR<br />
A Venezia! Ma siete proprio fortunato!<br />
Mi trovo per l’appunto ad essere<br />
proprietario di una splendida fregata, la<br />
Santa Rosalia, diretta a Venezia. Si fa<br />
vela fra tre ore. Con la pecora, sono<br />
diecimila fiorini.<br />
CANDIDE<br />
Molto bene.<br />
VANDERDENDUR<br />
(a parte)<br />
Diecimila, senza batter ciglio! (a<br />
Candide) Ventimila.<br />
CANDIDE<br />
Se questo è il vostro prezzo...<br />
VANDERDENDUR<br />
(a pane) Neppure una mossa!<br />
(a Candide) Trenta.<br />
113
A t t o s e c o n d o<br />
CANDIDE<br />
D’accordo<br />
VANDERDENDUR<br />
E non vi preoccupate per la pecora,<br />
Signore. Buona giornata, Capitano<br />
Candide! Appuntamento qui per<br />
condurvi alla fregata, il mio battello<br />
personale. E’ un dono d’addio.<br />
CANDIDE<br />
Grazie, Signore. (a Martin) Vedi? Una<br />
gentilezza simile non ti ridà fede nella<br />
natura umana?<br />
(Martin, piuttosto scettico, esce con<br />
Candide)<br />
20. BON VOYAGE<br />
CORO<br />
Bon voyage, dear fellow,<br />
Dear benefactor of your fellow man!<br />
May good luck attend you.<br />
Do come again and see us when you can.<br />
VANDERDENDUR<br />
Oh, but l’m bad. Oh, but l’m bad,<br />
Playing such a very dirty trick on such<br />
a fine lad!<br />
l’m a low cad, l’m a low cad,<br />
Always when I do this sort of thing it<br />
makes me so sad,<br />
Ever so sad! Oh, but l’m bad!<br />
Ever so bad! Bon voyage!<br />
CORO<br />
Bon voyage!<br />
Bon voyage, we’ll see ya.<br />
Do have a jolly trip across the foam!<br />
Santa Rosalia,<br />
Do have a safe and pleasant journey home.<br />
Bon voyage, bon voyage.<br />
[BUON VIAGGIO<br />
Buon viaggio, caro compagno,<br />
Caro benefattore dei tuoi simili.<br />
La fortuna ti possa assistere.<br />
Torna a trovarci quando puoi.<br />
Oh, sono cattivo. Oh, come sono cattivo,<br />
A fare questi sporchi trucchi<br />
In un terra così pulita!<br />
Sono un mascalzone, un mascalzone,<br />
Ogni volta che faccio questo tipo di cose<br />
Mi rattristo.<br />
Ogni volta così triste! Oh, ma sono cattivo!<br />
Ogni volta così cattivo. Buon viaggio!<br />
Buon viaggio.<br />
Buon viaggio, ci rivedremo.<br />
Che tu abbia una felice traversata.<br />
Santa Rosalia,<br />
Proteggi il suo viaggio verso casa.<br />
Buon viaggio, buon viaggio.<br />
114
A t t o s e c o n d o<br />
VANDERDENDUR<br />
l’m so rich that my life is an utter bore;<br />
There is just not a thing that I need.<br />
My desires are as dry as an applecore,<br />
And my only emotion is greed.<br />
Which is why, though l’ve nothing to<br />
spend it for,<br />
I have swindled this gold from Candide,<br />
Poor Candide!<br />
But I never would swindle the humble poor,<br />
For you can’t get a turnip to bleed.<br />
When you swindle the rich you get so<br />
much more,<br />
Which is why I have swindled Candide.<br />
Oh dear, I fear,<br />
He’s going down, he’s going to doown!<br />
Ah, poor Candide!<br />
CORO<br />
Bon voyage, dear stranger,<br />
Hope that the crossing will not prove<br />
too grim.<br />
You seem to be in danger,<br />
But we expect that you know how to swim.<br />
VANDERDENDUR<br />
What a dumb goat, what a dumb goat,<br />
Handing me a fortune for a perfect<br />
wreck of a boat.<br />
Never did float, never did float.<br />
This is going to make a most amusing<br />
anecdote.<br />
Never did float, wreck of a boat.<br />
What a dumb goat!<br />
TUTTI<br />
Bon voyage!<br />
Bon voyage, best wishes!<br />
Seems to have been a bit of sabotage.<br />
Things don’t look propitious,<br />
Still from the heart we wish you<br />
Bon voyage, dear fellow, bon voyage!!<br />
Sono così ricco che la mia vita è una noia totale.<br />
Non c’è nulla di cui abbia bisogno.<br />
I miei desideri sono avvizziti come il<br />
torsolo di una mela,<br />
E la mia unica emozione è l’avidità.<br />
È per questo, anche se non ho bisogno di nulla,<br />
Che ho fregato l’oro di Candide.<br />
Povero Candide!<br />
Ma non frego mai i poveri,<br />
Perché non si cava un ragno dal buco.<br />
Quando rubi a un ricco<br />
Tu intaschi molto di più.<br />
Per questo ho fregato Candide.<br />
Oh, ho paura<br />
Che lui stia andando a fondo!<br />
Ah, povero Candide!<br />
Buon viaggio, caro straniero,<br />
Speriamo che la tua traversata<br />
Non sia troppo spiacevole.<br />
Hai l’aria di essere in pericolo,<br />
Speriamo che tu sappia nuotare.<br />
Che bolide silenzioso, che bolide silenzioso,<br />
datemi una fortuna per una perfetta<br />
nave da naufragio.<br />
Non è mai stata a galla, non è mai stata a galla.<br />
Sarà un aneddoto divertente.<br />
Non è mai stata a galla,<br />
nave da naufragio.<br />
Che bolide silenzioso!<br />
Buon viaggio!<br />
Buon viaggio!<br />
Sembra che ci sia stato un sabotaggio.<br />
Le cose non si annunciano propizie.<br />
Ti auguriamo col cuore<br />
Buon viaggio, caro compagno, buon viaggio!]<br />
115
A t t o s e c o n d o<br />
(Una serie di onde viene tesa attraverso<br />
il palcoscenico. Davanti ad esse stanno<br />
Candide e un Marinaio)<br />
VOLTAIRE<br />
Nel viaggio Martin annegò, ma Candide<br />
fu salvato da una nave mercantile, in<br />
rotta verso Costantinopoli. Dal ponte,<br />
egli assistette a una furiosa battaglia<br />
in mare tra due navi, che affondarono<br />
entrambe. Tra i relitti rimasti a galla,<br />
c’era la sua pecora...<br />
CANDIDE<br />
Ecco il mio oro! Se non sapessi che è<br />
morto, potrebbe essere il mio vecchio<br />
maestro, Pangloss!<br />
VOLTAIRE<br />
Guarda quello schiavo, che rema più<br />
di tutti gli altri. Ma è il tuo vecchio<br />
maestro Pangloss!<br />
CANDIDE<br />
Ma era stato impiccato, l’ho visto io!<br />
VOLTAIRE<br />
È una lunga storia. Il cappio era<br />
bagnato. La corda non scivolava bene.<br />
PANGLOSS<br />
Così non morì strozzato, ma<br />
solamente svenne.<br />
VOLTAIRE<br />
Un medico comperò il suo corpo per<br />
sezionarlo. Lo aprì con un taglio, da<br />
qui a qui. Il dolore gli restituì i sensi,<br />
perché si mise ad urlare.<br />
PANGLOSS<br />
Aaargh!<br />
116
A t t o s e c o n d o<br />
VOLTAIRE<br />
E fu salvo. Tutto è bene, urlò<br />
Candide. Pangloss è vivo Cacambo<br />
avrà riscattato certo la mia amata<br />
Cunegonde. E io sarò di nuovo ricco<br />
(Cinque Teste Coronate appaiono sopra le<br />
onde, «galleggiando» nell’acqua)<br />
CANDIDE<br />
E allora, Venezia!<br />
22. SOLDI, SOLDI, SOLDI<br />
VOLTAIRE<br />
Fate il vostro gioco, Signori e Signore.<br />
CROUPIER<br />
Faites vos jeux, Messieurs, Dames!<br />
CORO<br />
Money, money, money...<br />
Lira, lira, tura-lira.<br />
VOLTAIRE<br />
Un messaggio! Lettera da Cunegonde.<br />
«Mio carissimo amore, sono a secco,<br />
disarmata in un bacino...»<br />
Vuole dire che è malata.<br />
Malata? Ma come? «Fidati di chi ti<br />
recapita questa lettera: è un onesto<br />
marinaio».<br />
L’onesto marinaio condusse Candide<br />
alla casa in cui la Signorina Cunegonde<br />
giaceva, dentro una camera in<br />
penombra.<br />
CANDIDE<br />
(a una figura stesa su un giaciglio)<br />
Oh, mia carissima, mia purissima,<br />
Cunegonde, parlami!<br />
117
A t t o s e c o n d o<br />
VOLTAIRE<br />
Non può parlare. Non è in grado di<br />
pagarsi un dottore, sai, è questo il<br />
male che la affligge.<br />
CANDIDE<br />
Ecco, prendi quest’oro.<br />
PAQUETTE<br />
(perché di lei si tratta...)<br />
Wow! Soldi!!!<br />
CANDIDE<br />
Aspetta! Luce! (e la ottiene) Tu non<br />
sei Cunegonde!<br />
PAQUETTE<br />
Oh, Mastro Candide!<br />
CANDIDE<br />
Paquette, ma cosa ci fai qui?<br />
PAQUETTE<br />
Solo quello chemi hanno costretto a<br />
fare.<br />
CANDIDE<br />
Ma non eri suora in Sudamerica?<br />
VOLTAIRE<br />
Beh, è una lunga storia...<br />
PAQUETTE<br />
Faccio io... Il mio confessore, dopo<br />
avermi sedotta a Montevideo, perdette<br />
la fede e mi condusse qui a Venezia,<br />
per farmi lavorare come prostituta...<br />
CANDIDE<br />
Ecco, prendi questo e cerca di vivere<br />
onestamente.<br />
118
A t t o s e c o n d o<br />
MAXIMILIAN<br />
Adescatore! Arrestatelo!<br />
CANDIDE<br />
Ma non può essere... Io ti ho ucciso.<br />
MAXIMILIAN<br />
Bontà divina. Candide? Paquette!<br />
Ma questo rasenta la coincidenza!<br />
CANDIDE<br />
Ma come può essere?<br />
VOLTAIRE<br />
Beh, è una lunga storia...<br />
MAXIMILIAN<br />
Faccio io... Un mio confratello<br />
farmacista mi curò la ferita. Fui<br />
richiamato a Roma, dove strinsi<br />
amicizia con un anziano Massone.<br />
Affascinato dalla mia avvenenza, mi<br />
offrì il posto di Prefetto di Polizia, qui<br />
a Venezia...<br />
CANDIDE<br />
Perdonami, Maximilian, ti ho<br />
trapassato da parte a parte.<br />
MAXIMILIAN<br />
Non preoccuparti...<br />
CANDIDE<br />
Sono stato un po’ esuberante.<br />
MAXIMILIAN<br />
No... Comunque, qui è d’uso, quando<br />
si viene arrestati, offrire... un piccolo<br />
obolo<br />
CACAMBO<br />
(entrando di corsa)<br />
Señor Candide! (si abbracciano)<br />
119
A t t o s e c o n d o<br />
CANDIDE<br />
Cacambo! Caro, fedele Cacambo!<br />
CACAMBO<br />
Vi ho cercato su e giù per tutti i<br />
canali!<br />
CANDIDE<br />
Ma dov’è la mia dolce innocente<br />
Cunegonde?<br />
VOLTAIRE<br />
Beh, è una lunga storia...<br />
CACAMBO<br />
Faccio io... El Senor Gobernador<br />
aveva messo una taglia sulla Signorina<br />
Cunegonde e sulla Vecchia Signora.<br />
Due milioni in oro.<br />
CANDIDE, PAQUETTE,<br />
MAXIMILIAN<br />
Due milioni in oro!<br />
CACAMBO<br />
Sì, me li ha dati per portargliele via.<br />
Purtroppo, lungo la strada siamo stati<br />
derubati, attaccati dai pirati, eccetera<br />
eccetera. Adesso è schiava del malvagio<br />
principe Ragotski... proprietario della<br />
più famosa casa da gioco di tutta<br />
Venezia. La senorita lava i piatti nel<br />
Canal Grande.<br />
(Escono per andarla a salvare. Entrano<br />
La Vecchia Signora e Cunegonde,<br />
riccamente abbigliate e imparruccate)<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Siete desiderata nel Salone Grande.<br />
CUNEGONDE<br />
E perché mai?<br />
120
A t t o s e c o n d o<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Il Principe vorrebbe che i giocatori<br />
giocassero.<br />
CUNEGONDE<br />
Che umiliazione per il nostro sesso.<br />
Possiamo solo far giocare i giocatori.<br />
23. WE ARE WOMEN<br />
CUNEGONDE, LA VECCHIA<br />
SIGNORA<br />
We are women! We are women!<br />
We are women, little women,<br />
Little, little women are we!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Not a man ever born ever could resist<br />
A well-turned calf, a slender wrist,<br />
A silhouette as airy as the morning mist,<br />
And a dainty dimpled knee.<br />
CUNEGONDE<br />
Every male I may meet must acclaim<br />
for weeks<br />
My twinkling thighs, my flaxen cheeks,<br />
My memorable mammaries like Alpine<br />
Peaks,<br />
High above a wine-dark sea.<br />
[SIAMO DONNE<br />
Siamo donne! Siamo donne!<br />
Siamo donne, piccole donne,<br />
piccole, piccole donne siamo noi!<br />
Nessun un uomo del mondo può resistere<br />
A un polpaccio ben tornito, a un polso sottile,<br />
A una figura ariosa come la nebbiolina mattutina,<br />
A un ginocchio raffinatamente piegato.<br />
Ogni uomo che ho incontrato potrebbe decantare<br />
Per settimane<br />
Le mie cosce ammiccanti, le mie guance di lino,<br />
I miei memorabili seni che sembrano<br />
vette alpine<br />
Alte sopra un mare color del vino.<br />
LA VECCHIA SIGNORA,<br />
CUNEGONDE<br />
We’ve necks like swans, and oh, such<br />
sexly legs,<br />
We’re so tight-footed we could dance<br />
on eggs.<br />
A pair of nymphs from fairyland<br />
And every day in every way our<br />
charms expand!<br />
You may add, if you wish, to that<br />
growing list<br />
Abbiamo colli di cigno, e oh, che gambe sexy.<br />
Abbiamo piedi così sottili che potremmo<br />
danzare<br />
Sulle uova.<br />
Una coppia di ninfe dal paese delle fate,<br />
E ogni giorno dappertutto<br />
Il nostro fascino si espande!<br />
Potete aggiungere, se volete,<br />
A questa lista infinita,<br />
121
A t t o s e c o n d o<br />
A mouth so fair it must be kissed<br />
And parts we cannot mention but we<br />
know exist<br />
In a rich abundancy.<br />
Not a man ever born ever could resist<br />
A pretty little thing like me!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Not a man ever born ever could resist<br />
A well-turned calf, a stender wrist, etc.<br />
CUNEGONDE<br />
Every male I may meet must acclaim<br />
for weeks<br />
My twinkling thighs,<br />
my flaxen cheeks, etc.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
We’ve Giotto hands, da Vinci smiles,<br />
We are brava divina to balletophiles.<br />
CUNEGONDE<br />
We’ve Giotto hands, and Mona Lisa<br />
smiles,<br />
Me are brava divina to balletophiles.<br />
LA VECCHIA SIGNORA,<br />
CUNEGONDE<br />
A pair of nymphs from fairyland, etc.<br />
We are women! We are women!<br />
We are little, little women,<br />
Little, little, little women are we!<br />
Una bocca amabile da baciare<br />
E parti che non possiamo nominare ma<br />
Che esistono, si sa,<br />
in abbondanza.<br />
Nessun uomo del mondo può resistere<br />
A una cosa piccola graziosa come me!<br />
Nessun uomo del mondo può resistere<br />
A un polpaccio ben tornito, a un polso sottile, ecc.<br />
Ogni uomo che ho incontrato potrebbe decantare<br />
Per settimane<br />
Le mie cosce ammiccanti, le mie guance<br />
di lino, ecc.<br />
Abbiamo mani giottesche, sorrisi leonardeschi,<br />
Noi siamo le brave e le divine dei ballettofili.<br />
Abbiamo mani grottesche, e il sorriso<br />
Di Mona Lisa,<br />
Noi siamo le brave e le divine dei ballettofili.<br />
Una coppia di ninfe dal paese delle fate, ecc.<br />
Siamo donne! Siamo donne!<br />
Siamo piccole, piccole donne,<br />
Piccole, piccole, piccole donne siamo noi!]<br />
(Cunegonde esce. Ragotski entra e si<br />
rivolge alla Vecchia Signora)<br />
RAGOTSKI<br />
Ah, eccoti qua, mia cara. Ricordati<br />
che il tuo preciso compito è di creare<br />
ricchezza, così da aiutare i meno<br />
favoriti nella vita sociale, come me.<br />
Ora va al lavoro e ricordati: se smetti<br />
122
A t t o s e c o n d o<br />
un solo istante di sorridere io ti spello<br />
viva a pizzicotti.<br />
24. WHAT’S THE USE?<br />
[A CHE SERVE?<br />
Un Coro Mascherato entra mentre La<br />
Vecchia Signora si rivolge al pubblico<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
I have always been wily and clever<br />
At deceiving and swindlìng and such,<br />
And I feel just as clever as ever,<br />
But I seem to be losing my touch.<br />
Yes, l’m clever, but where does it<br />
get me?<br />
My employer gets ali of my take;<br />
Ali I cjet is my daily spaghetti,<br />
While he gorges<br />
on truffles and cake.<br />
What’s the use? What’s the use?<br />
There’s no profit in cheating,<br />
It’s ali so defeating<br />
And wrong, oh, so wrong,<br />
That I just have to pass it along!<br />
RAGOTSKI<br />
That old hag is no use in this gyp joint,<br />
Not a sou have I made on her yet,<br />
And the one thing that pays in this<br />
clip joint<br />
Is my fraudulent game of roulette.<br />
But I have to pay so much protection<br />
To the chief of police and his men,<br />
That each day when he makes his<br />
collection<br />
l’m a poor man ali over again.<br />
RAGOTSKI, LA VECCHIA<br />
SIGNORA<br />
What’s the use? What’s the use<br />
Sono sempre stata intelligente e astuta<br />
A imbrogliare e fregare e cose così,<br />
E sebbene mi senta furba come sempre,<br />
Sembra che abbia perduto il mio tocco.<br />
Sì, sono furba, ma a cosa mi è servito?<br />
Il mio padrone si prende tutto quello che<br />
guadagno.<br />
Tutto quello che mi resta sono i miei<br />
spaghetti quotidiani,<br />
mentre lui si rimpinza di pasticci e tartufi.<br />
A che serve? A che serve?<br />
Non c’è guadagno nell’imbrogliare, è<br />
Così fallimentare<br />
E sconveniente, oh, così sconveniente,<br />
Che mi resta appena da tirare avanti!<br />
Quella vecchia megera non è portata per<br />
la truffa,<br />
Non mi ha procurato neanche un centesimo,<br />
E l’unica cosa che paga in questo locale<br />
È il mio gioco fraudolento alla roulette.<br />
Ma devo pagare il pizzo<br />
Al capo della polizia<br />
e ai suoi uomini.<br />
Quando vengono per la riscossione,<br />
Ritorno un poveraccio.<br />
A che serve? A che serve<br />
123
A t t o s e c o n d o<br />
Of dishonest endeavor and being so<br />
clever?<br />
It’s wrong, oh, so wrong,<br />
If you just have to pass it along!<br />
MAXIMILIAN<br />
It’s a very fine thing to be prefect<br />
Shaking down ali the gamblers in town.<br />
My position has only one defect:<br />
That there’s someone who’s shaking<br />
me down.<br />
For this fellow unhappily knows me;<br />
And he’s on to the game that I play,<br />
And he threatens to shame and<br />
expose me<br />
If I do not incessantly pay.<br />
MAXIMILIAN, RAGOTSKI, LA<br />
VECCHIA SIGNORA<br />
What’s the use? What’s the use<br />
Of this sneaky conniving and slimy<br />
contriving?<br />
It’s wrong, oh, so wrong,<br />
If you just have to pass it along!<br />
CROOK<br />
I could live very well by extortion,<br />
But I simply can’t keep what I earn,<br />
For I haven’t a sense of proportion,<br />
And roulette is my only concern.<br />
l’ve a system that’s fiendishly clever,<br />
Which I learned from a croupier friend,<br />
And I should go on winning forever<br />
But I do seem to lose in the end.<br />
MAXIMILIAN, RAGOTSKI,<br />
CROOK<br />
What’s the use? What’s the use?<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
What’s the use? What’s the use<br />
Of this cheating and plotting,<br />
You end up with notting.<br />
Tanta disonesta fatica,<br />
tanta astuzia?<br />
È sconveniente, oh, così sconveniente,<br />
Che mi resta appena da tirare avanti.<br />
È perfetto<br />
Spillare denaro agli scommettitori della<br />
città.<br />
La mia posizione ha un solo difetto:<br />
C’è qualcuno che spilla a me.<br />
Perché questo tizio<br />
purtroppo sa di me<br />
E del gioco che conduco.<br />
Minaccia di svergognarmi<br />
Se mi rifiuto di pagare.<br />
A che serve? A che servono<br />
Questa bassa connivenza e queste viscide<br />
macchinazioni?<br />
È sconveniente, oh, così sconveniente,<br />
Che mi resta appena da tirare avanti.<br />
Potrei vivere bene delle mie estorsioni,<br />
Ma non trattengo quello che guadagno,<br />
Perché non ho senso della misura,<br />
E la roulette è la mia unica occupazione.<br />
Ho un sistema maledettamente astuto,<br />
Che imparai da un amico croupier,<br />
E potrei vincere sempre,<br />
Ma alla fine sembra sempre che ho perso.<br />
A che serve? A che serve?<br />
A che serve? A che serve<br />
Imbrogliare e tramare<br />
Se alla fine non ti resta niente.<br />
124
A t t o s e c o n d o<br />
LA VECCHIA SIGNORA,<br />
MAXIMILIAN, RAGOTSKI,<br />
CROOK<br />
It’s wrong, oh, so wrong<br />
If you just have to pats it along!<br />
CORO<br />
Pass it along, oh, pass it along.<br />
TUTTI<br />
Oh, what’s the use? What’s the use?<br />
There’s no use in cheating,<br />
It’s ali so defeating<br />
And wrong, oh, so wrong,<br />
If you just have to pass it along!<br />
È sconveniente, oh, è così sconveniente<br />
Se ti resta appena da tirare avanti.<br />
Tirare avanti, oh, tirare avanti.<br />
Oh, a che serve? A che serve?<br />
Non c’è profitto a imbrogliare, è<br />
Fallimentare,<br />
E sconveniente, oh, così sconveniente<br />
Se ti resta appena da tirare avanti!]<br />
RAGOTSKI<br />
(mentre un mascherato Candide entra<br />
sospingendo innanzi a sé una pecora)<br />
Benvenuto al nostro ricco ospite<br />
e al suo benestante amico! (Alla<br />
Vecchia Signora, che si è frattanto<br />
mascherata) Un cliente grasso, mia<br />
cara. Raccontagli una delle tue storie<br />
di vita...<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
(impettita)<br />
Quella della natica?<br />
RAGOTSKI<br />
Meglio una un po’ più eccitante...<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
(si accosta a Candide) Signore...<br />
CANDIDE<br />
Non sono venuto per giocare. Sono<br />
venuto qui con un solo proposito:<br />
trovare una donna.<br />
125
A t t o s e c o n d o<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
E perché altro? Ma prima fate la<br />
carità, ho avuto molti guai.<br />
CANDIDE<br />
Guai?<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Di famiglia<br />
25. THE VENICE GAVOTTE<br />
[GAVOTTA VENEZIANA<br />
VOLTAIRE<br />
Rien ne va plus... Le treize.<br />
PANGLOSS<br />
(visibile sul fondo al tavolo del Croupier)<br />
Banco!<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
l’ve got troubles, as l’ve said:<br />
Mother’s dying, Father’s dead.<br />
Ali my uncles are in jail.<br />
CANDIDE<br />
It’s a very moving tale.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
Though our name, I say again, is<br />
Quite the proudest name in Venice,<br />
Our afflictions are so many,<br />
And we haven’t got a penny.<br />
CANDIDE<br />
Madam, I am desolate<br />
At your family’s tragic state.<br />
Any help that I can give ...<br />
Please do teli me where they live.<br />
I shall look them up tomorrow<br />
And alleviate their sorrow<br />
With a check made out to bearer. In<br />
the meantime, buona sera.<br />
Ho passato dei guai, come ho detto:<br />
Mia madre è moribonda, mio padre morto.<br />
I miei zii sono in galera.<br />
È una storia commovente.<br />
Sebbene il nostro nome, ripeto, sia<br />
Uno dei più prestigiosi di Venezia,<br />
I nostri problemi sono tanti,<br />
E non abbiamo un centesimo.<br />
Signora, sono desolato<br />
Della tragica condizione della sua famiglia.<br />
Qualsiasi cosa possa fare…<br />
Prego, ditemi dove vivono.<br />
Li andrò a trovare domani<br />
E allevierò le loro pene<br />
Con un assegno al portatore.<br />
Intanto, buonasera.<br />
126
A t t o s e c o n d o<br />
CUNEGONDE<br />
We’ve got troubles, as she said:<br />
Mother is dying, Father’s dead.<br />
All our uncles are in jail.<br />
CANDIDE<br />
It’s a very moving tale.<br />
CUNEGONDE, LA VECCHIA<br />
SIGNORA<br />
Although our name, I say again, is<br />
Quite the proudest name in Venice,<br />
All our uncles are in jail.<br />
It is a very moving tale.<br />
CANDIDE<br />
Ah, what a tale!<br />
Ah, what a moving tale.<br />
PANGLOSS<br />
Millions of rubles and lire and francs,<br />
Broke the bank, broke the bank,<br />
Broke the best of ali possible banks.<br />
Pieces of gold to the ladies I throw;<br />
Easy come, easy go.<br />
Shining gold to the ladies I throw.<br />
See them on their knees before me.<br />
If they love me, can you blame them?<br />
Little wonder they adore me.<br />
Watch me woo them as I name them:<br />
Lady Frilly, Lady Silly,<br />
Pretty Lady Willy-Nilly,<br />
Lady Lightly, Lady Brightly,<br />
Charming Lady Fly-by-Nightly.<br />
My Lady Fortune found me.<br />
What a joy to have around me<br />
Lovely ladies, six or seven;<br />
This is my idea of Heaven.<br />
Fortune, keep the wheel a-spinning,<br />
They adore me while l’m winning!<br />
Lady Frilly, Lady Silly,<br />
Abbiamo avuto guai, come ha detto:<br />
Madre moribonda, padre morto.<br />
Tutti i nostri zii sono in galera.<br />
È una storia molto commovente.<br />
Sebbene il nostro nome, ripeto, sia<br />
Uno dei più prestigiosi di Venezia,<br />
Tutti i nostri zii sono in galera.<br />
È una storia commovente.<br />
Ah, che storia!<br />
Ah, che storia commovente!<br />
Milioni di rubli e di lire e di franchi,<br />
Abolite le banche, abolite le banche,<br />
Abolita la migliore delle banche possibili.<br />
Lingotti d’oro getto alle donne.<br />
Tutto diventa facile.<br />
Oro brillante getto alle donne.<br />
Guardatele sulle mie ginocchia.<br />
Se mi amano, potete biasimarle?<br />
Mi adorano.<br />
Guardate come le corteggio al solo<br />
nominarle:<br />
Signora Leziosa, Signora Sciocchina,<br />
Signora Luminosa, Signora Brillante,<br />
Affascinante Signora Inaffidabile.<br />
Signora Fortuna, signora mia, trovami.<br />
Che gioia avere intorno<br />
Donne amabili, sei o sette.<br />
Questa è la mia idea del Paradiso.<br />
Fortuna, gira la ruota,<br />
Loro mi adorano quando sono vincente!<br />
Signora Leziosa, Signora Sciocchina,<br />
127
A t t o s e c o n d o<br />
Pretty Lady Willy-Nilly,<br />
Lady Lightly, Lady Brightly,<br />
Charming Lady Fly-by-Nightly.<br />
Fools love only one or two.<br />
Ladies, I love ali of you.<br />
CUNEGONDE<br />
She’s got troubles, as she said:<br />
Mother is dying, Father’s dead.<br />
All her uncles are in jail.<br />
It’s a very moving tale.<br />
Although her name, she says again, is<br />
Quite the proudest name in Venice,<br />
Ali her uncles are in jail.<br />
It’s a very moving tale.<br />
LA VECCHIA SIGNORA<br />
l’ve got troubles, as I said:<br />
Mother is dying, Father’s dead.<br />
Ali my uncles are in jail.<br />
It’s a very moving tale.<br />
Although our name, I say again, is<br />
Quite the proudest name in Venice,<br />
Ali my uncles are in jail.<br />
It’s a very moving tale.<br />
CANDIDE<br />
It’s a very moving tale.<br />
Ah, what a moving tale!<br />
PANGLOSS<br />
Lady Frilly, Lady Silly, etc.<br />
Signora Luminosa, Signora Brillante,<br />
Affascinante Signora Innaffidabile.<br />
Pazzo chi ne ama una o due.<br />
Donne, io vi amo<br />
tutte quante.<br />
Abbiamo avuto guai, come ha detto:<br />
Madre moribonda, padre morto.<br />
Tutti i nostri zii sono in prigione.<br />
È una storia commovente.<br />
Sebbene il suo nome, lei ripete, sia<br />
Uno dei più prestigiosi di Venezia,<br />
Tutti i suoi zii sono in galera.<br />
È una storia commovente.<br />
Ho avuto guai, come ho detto:<br />
Madre moribonda, padre morto.<br />
Tutti i miei zii sono in prigione.<br />
È una storia commovente.<br />
Sebbene il suo nome, lei ripete, sia<br />
Uno dei più prestigiosi di Venezia,<br />
Tutti i suoi zii sono in galera.<br />
È una storia commovente.<br />
È una storia molto commovente.<br />
Ah, che storia commovente.<br />
Signora Leziosa, Signora Sciocchina, ecc.]<br />
CUNEGONDE<br />
Candide!<br />
CANDIDE<br />
Cunegonde!<br />
128
A t t o s e c o n d o<br />
26. NOTHING MORE THAN THIS<br />
CANDIDE<br />
Is it this, the meaning of my life,<br />
The sacred trust I treasured,<br />
Nothing more than this?<br />
Ali of my hope and pleasure,<br />
No more than this?<br />
The love I dreamed and cried for,<br />
Nothing more than this?<br />
Ali that I killed and died for,<br />
No more than this?<br />
That smile, that face, that halo<br />
around it,<br />
That youth, that charm, that grace,<br />
Behold I have found it,<br />
Nothing more than this,<br />
No more than this.<br />
What did you dream,<br />
Angel face and flaxen hair,<br />
Soul as dead as face was fair?<br />
Did you ever care?<br />
Yes, you cared for what these<br />
purses hold,<br />
You cared for gold, you cared for gold.<br />
Take it for my kiss, my bitter kiss,<br />
Since it was this you wanted,<br />
No more than this.<br />
[TUTTO QUI?<br />
Questo è il senso delle mia vita?<br />
La fiducia che ho investito<br />
È tutta qui?<br />
Tutta la mia speranza e la mia gioia,<br />
niente più di questo?<br />
L’amore che ho sognato e per cui ho pianto,<br />
niente più di questo?<br />
Tutti ciò per cui ho ucciso e sono morto,<br />
Tutto qui?<br />
Quel sorriso,<br />
quel volto, quell’aureola,<br />
Quella giovinezza, quel fascino,<br />
Quella grazia,<br />
Niente più di questo?<br />
Tutto qui?<br />
Che cosa hai sognato<br />
Faccia d’angelo e capelli biondi,<br />
La tua anima era vuota come il tuo viso<br />
era pulito?<br />
Ti interessava solo l’oro, solo l’oro.<br />
Prendilo al posto dei miei baci, dei miei<br />
amari baci.<br />
Dato che era questo<br />
che volevi,<br />
Niente più di questo.<br />
VOLTAIRE<br />
(entra e si rivolge al pubblico)<br />
Per molti giorni, Candide non parlò.<br />
Tutti insieme, possedevano giusto<br />
la somma necessaria per acquistare<br />
una piccola fattoria fuori Venezia.<br />
Ma Cunegonde brontolava sempre di<br />
più e l’umore della Vecchia Signora<br />
era anche più cattivo di quello di<br />
Cunegonde. Cacambo, che coltivava<br />
ortaggi imprecava per la sua sorte.<br />
129
A t t o s e c o n d o<br />
Pangloss si struggeva nel desiderio<br />
di un’università tedesca. Di tanto<br />
in tanto, trovavano impalata sulle<br />
punte del cancello dell’orto la testa<br />
di qualche politico in disgrazia. (la<br />
musica aumenta mentre il Coro entra<br />
come evocato da Voltaire) Paquette<br />
continuava nella sua vocazione<br />
prediletta, ma non guadagnava più<br />
neanche un soldo. E pensare a lei<br />
costò a Pangloss la fine del suo naso.<br />
Non è strana la vita?<br />
CORO<br />
Life is neither good nor bad.<br />
Life is life, and ali ave know.<br />
Good and bad and joy and woe<br />
Are woven fine, are woven fine.<br />
Ali the travels ave have made,<br />
Ali the evils ave have known,<br />
Even paradise itself,<br />
Are nothing now, are nothing now.<br />
[La vita non è buona né cattiva.<br />
La vita è la vita.<br />
Bene e male, gioia e dolore,<br />
Sono finemente intrecciati.<br />
Tutti i viaggi che abbiamo fatto,<br />
Tutti i mali che abbiamo conosciuto,<br />
Lo stesso Paradiso,<br />
Sono niente ora, niente.]<br />
VOLTAIRE<br />
In fondo al cuore Candide non aveva<br />
alcun desiderio di sposare Cunegonde.<br />
La noia era tale che un giorno la<br />
vecchia signora osò dire: vorrei sapere<br />
cos’è peggio: essere violentata cento<br />
volte da pirati negri, avere una natica<br />
tagliata, essere passato per le guerre<br />
Bulgare, essere frustato e impiccato<br />
in un auto-da-fé, essere vivisezionato,<br />
insomma provare le miserie che tutti<br />
noi abbiamo passato, oppure star<br />
qui senza far niente? E’ una grande<br />
domanda, rispose Candide. Noi non<br />
siamo quelli che eravamo, e neppure<br />
quelli che vorremmo essere. Ciò che<br />
volevamo non lo avremo. Nel modo<br />
in cui abbiamo amato, non ameremo<br />
più. Possiamo darci solo l’amore che ci<br />
resta: sposami Cunegonde.<br />
130
A t t o s e c o n d o<br />
27. MAKE OUR GARDEN GROW<br />
[COLTIVIAMO IL NOSTRO GIARDINO<br />
(Candide offre a CunegondE la sua<br />
mano. Lei la prende. Il Coro si allontana.<br />
Voltaire osserva.)<br />
CANDIDE<br />
You’ve been a fool and so have I,<br />
But come and be my wife,<br />
And let us try before ave die<br />
To make some sense of life.<br />
We’re neither pure nor wise nor good;<br />
We’ll do the best ave know.<br />
We’ll build our house, and chop our<br />
wood,<br />
And make our garden grow.<br />
CUNEGONDE<br />
I thought the world was sugarcake,<br />
For so our master said;<br />
But now l’ll teach my hands to bake<br />
Our loaf of daily bread.<br />
CUNEGONDE, CANDIDE<br />
We’re neither pure nor wise nor good;<br />
We’ll do the best ave know.<br />
We’ll build our house, and chop our<br />
wood,<br />
And make our garden grow.<br />
CUNEGONDE, LA VECCHIA<br />
SIGNORA, PAQUETTE,<br />
CANDIDE, GOVERNATORE,<br />
MAXIMILIAN, PANGLOSS<br />
Let dreamers dream what worlds<br />
they please;<br />
Those Edens can’t be found.<br />
The sweetest flowers, the fairest trees<br />
Are grown in solid ground.<br />
Siamo stati due pazzi,<br />
Ma ora vieni e sposami,<br />
E proviamo, prima di morire,<br />
A dare un senso alla vita.<br />
Non siamo puri, né saggi, né buoni.<br />
Faremo del nostro meglio.<br />
Costruiremo la nostra casa, taglieremo il<br />
nostro bosco,<br />
E coltiveremo il nostro giardino.<br />
Pensavo che il mondo fosse uno zuccherino<br />
Come diceva il nostro maestro.<br />
Ma ora dovrò insegnare alle mie mani a cuocere<br />
Il nostro pane quotidiano.<br />
Non siamo puri, né saggi, né buoni.<br />
Faremo del nostro meglio.<br />
Costruiremo la nostra casa, taglieremo il<br />
nostro bosco,<br />
E coltiveremo il nostro giardino.<br />
Che i sognatori sognino pure i mondi che<br />
preferiscono;<br />
L’Eden non si può trovare.<br />
I fiori più dolci, gli alberi più sani<br />
Hanno radici nel terreno solido.<br />
131
A t t o s e c o n d o<br />
CUNEGONDE, LA<br />
VECCHIA SIGNORA,<br />
PAQUETTE, CANDIDE,<br />
GOVERNATORE, MAXIMILIAN,<br />
PANGLOSS,CHORUS<br />
We’re neither pure nor wise nor good;<br />
We’ll do the best ave know.<br />
We’ll build our house, and chop our<br />
wood,<br />
And make our garden grow.<br />
Non siamo puri, né saggi, né buoni.<br />
Faremo del nostro meglio.<br />
Costruiremo la nostra casa, taglieremo il<br />
nostro bosco,<br />
E coltiveremo il nostro giardino.]*<br />
VOLTAIRE<br />
(mette fuori la mano come per benedire<br />
Candide e Cunegonde mentre cala il<br />
sipario)<br />
Domande?<br />
* La traduzione delle parti cantate è a cura di Massimo Pastorelli<br />
132
B i o g r a f i e<br />
Giuseppe Grazioli<br />
Si é diplomato in pianoforte con Paolo Bordoni,<br />
in composizione con Niccolò Castiglioni ed<br />
ha studiato direzione d’orchestra con Gianluigi<br />
Gelmetti, Leopold Hager, Franco Ferrara, Peter<br />
Maag e Leonard Bernstein. Ha diretto le principali<br />
orchestre italiane fra le quali: Accademia di<br />
Santa Cecilia di Roma, Orchestra RAI di Roma<br />
e Napoli, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,<br />
Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma,<br />
Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra Toscanini<br />
di Parma, Orchestra del Teatro Comunale<br />
di Trieste, Orchestra dell’Ente Arena di Verona,<br />
Orchestra del Carlo Felice di Genova, Orchestra<br />
Haydn di Bolzano, Pomeriggi Musicali e Orchestra<br />
Verdi di Milano. Nel 1995 ha debuttato in<br />
Francia, all’opera di St.Etienne, con Madama<br />
Butterfly. Grazie al grande successo ottenuto<br />
é stato immediatamente invitato a dirigere lo<br />
stesso titolo a Bordeaux a cui sono seguiti<br />
Rigoletto, Petrouchka, Uccello di fuoco, El Retablo<br />
de Maese Pedro, Le Roi d’Ys, Don Carlo,<br />
L’Italiana in Algeri, Il barbiere di Siviglia, Le<br />
Comte Ory, Jackie O, Cyrano, Bohème a Metz,<br />
Traviata, L’heure Espagnole, Les mamelles de<br />
Tirésias, Don Giovanni, Don Pasquale, L’Etoile,<br />
La voix humaine, Un ballo in maschera, Candide<br />
a Rennes, La vedova allegra, Pelléas et<br />
Mélisande, Le nozze di Figaro, Cenerentola a<br />
St.Etienne, Lucia di Lammermoor a Avignone,<br />
Don Pasquale a Lille e a Lione, Requiem di<br />
Mozart a Marsiglia. E’ stato inoltre invitato al<br />
prestigioso “Festival Massenet” per Le carillon.<br />
Molto apprezzata per la particolarità delle<br />
proposte é anche la sua produzione discografica.<br />
Dopo una serie di 3 CD con il gruppo<br />
Harmonia Ensemble dedicati a rarità del ‘900<br />
(De Falla, Auric, Martinu, Casella, Malipiero,<br />
Rieti, Lambert, Bax, Bartok) ha registrato diverse<br />
composizioni di Nino Rota: l’opera La<br />
visita meravigliosa, entusiasticamente accolta<br />
e premiata dalla critica di tutto il mondo, un<br />
CD dedicato alla musica per orchestra (Choc<br />
du Monde de la Musique) e infine alcuni lavori<br />
per il teatro (Lo scoiattolo in gamba, Cristallo<br />
di rocca) con l’Orchestra Sinfonica Giuseppe<br />
Verdi di Milano. E’ imminente inoltre l’uscita<br />
della prima registrazione assoluta del brano<br />
“Quadri di Segantini” di Zandonai, realizzato<br />
con l’Orchestra Haydn di Bolzano.<br />
Il 31 dicembre 2001 ha diretto alla Scala il<br />
concerto sinfonico che ha chiuso le attività in<br />
Teatro prima dei lavori di restauro. Nel giugno<br />
2002 ha diretto, al Teatro Châtelet di Parigi, il<br />
concerto finale del concorso di canto Operalia<br />
in seguito al quale Placido Domingo lo ha invitato<br />
a dirigere Lucia di Lammermoor all’opera<br />
di Washington. Nel maggio 2003 ha diretto per<br />
il Teatro alla Scala la prima mondiale di Vita<br />
di Marco Tutino. Nella stagione 2003/2004 è<br />
stato presente nel cartellone del Teatro Regio<br />
di Torino (Orfeo agli Inferi), dell’Opera di Roma<br />
(Il Gatto con gli Stivali) e all’Università di Yale<br />
(Il Trittico). Fra i prossimi impegni: Veronique,<br />
Idomeneo, Il Flauto Magico in Francia, A Midsummer<br />
Night’s Dream e Il Viaggio a Reims<br />
negli USA, concerti sinfonici con l’Orchestra<br />
Lamoureux a Parigi e con l’Orchestra Sinfonica<br />
Giuseppe Verdi a Milano.<br />
133
B i o g r a f i e<br />
Giorgio Gallione<br />
Regista e drammaturgo, dal 1986 è il direttore<br />
artistico del Teatro dell’Archivolto di Genova.<br />
Ha insegnato recitazione alla scuola del Teatro<br />
Stabile di Genova e ha collaborato, tra gli altri,<br />
con Otomar Krejca, Terry Hands, Elio Petri.<br />
La sua prima regia è Il matrimonio da Brecht<br />
e Valentin (1981); con Angeli e soli, ispirato<br />
all’opera di Italo Calvino, ha vinto il Biglietto<br />
d’oro AGIS 1990. Collabora con scrittori<br />
e drammaturghi come Stefano Benni, Daniel<br />
Pennac, Francesco Tullio Altan e Michele Serra.<br />
Ha diretto attori come Angela Finocchiaro,<br />
Claudio Bisio, Sabina Guzzanti, Alessandro Haber,<br />
Eugenio Allegri, Giuseppe Cederna, Gioele<br />
Dix, Milva, Lina Sastri, Elisabetta Pozzi, David<br />
Riondino, i Broncoviz (Maurizio Crozza, Carla<br />
Signoris, Ugo Dighero, Marcello Cesena e Mauro<br />
Pirovano).<br />
Tra le sue regie più recenti si segnalano La<br />
Buona Novella di Fabrizio De André (2000), La<br />
storia di Onehand Jack di Stefano Benni coprodotto<br />
dall’Archivolto con La Biennale Teatro di<br />
Venezia (2001), Cirano di Marco Tutino (2002)<br />
per il Teatro dell’Opera di Metz, L’Inventore di<br />
sogni e L’uomo dell’armadio, entrambi da Ian<br />
McEwan (2002); nel novembre 2002 ha debuttato<br />
Corto Maltese, opera balletto con Gioele<br />
Dix e le musiche originali di Paolo Conte. Nel<br />
2003 ha diretto Alessandro Haber in Bukowski,<br />
e I bambini sono di sinistra con Claudio Bisio;<br />
in ambito lirico Un tram che si chiama desiderio<br />
di Andre Previn per il Teatro Regio di Torino<br />
e Vita, una partitura inedita di Marco Tutino<br />
per il Teatro della Scala. Nel 2004 ha messo in<br />
scena Ognuno è libero con Maurizio Crozza e<br />
Reperto RAIOT con Sabina Guzzanti.<br />
In campo lirico, particolarmente attento alla<br />
musica del Novecento ha firmato spettacoli<br />
per il Regio di Torino, l’Arena di Verona, il<br />
Regio di Parma, il Teatro del’Opera di Roma,<br />
il Teatro alla Scala e molti altri. Ha curato la<br />
regia de I quattro rusteghi di Wolf – Ferrari,<br />
L’amico Fritz di Mascagni, La visita meravigliosa<br />
di Nino Rota, Candide di Leonard Bernstein,<br />
Don Procopio di Bizet, La rondine di Puccini,<br />
Street scene di Kurt Weill, Il gatto con gli stivali<br />
di Marco Tutino, Nella colonia penale di<br />
Philip Glass, il Barbiere di Siviglia di Rossini,<br />
Tamerlano di Handel, Dinorah di Meyerbeer,<br />
l’opera balletto Dylan Dog di Marco Tutino all’Arena<br />
di Verona.<br />
134
B i o g r a f i e<br />
Ivan Stefanutti<br />
La sua attività è molto intensa nell’opera lirica,<br />
dove spazia dal grande repertorio (Rigoletto,<br />
La traviata, Il trovatore, Aida, Nabucco di<br />
Verdi, Norma di Bellini, La Bohéme di Puccini,<br />
Andrea Chenièr di Giordano, Lohengrin di<br />
Wagner, Adriana Lecouvreur di Cilea, L’elisir<br />
d’amore di Donizetti) ai titoli meno frequentati<br />
(La damnation de Faust di Berlioz, Manon di<br />
Massenet, Eugene Onegin di Čajkovskij, La<br />
battaglia di Legnano di Verdi, Les contes<br />
d’Hoffmann di Offenbach, Orfeo ed Euridice<br />
di Gluck, L’amico Fritz, I Rantzau, Lodoletta<br />
di Mascagni, Le convenienze ed inconvenienze<br />
teatrali di Donizetti, I quattro rusteghi di<br />
Wolf-Ferrari), all’opera contemporanea (Bach<br />
Haus di Michele Dall’Ongaro, Lontano dagli<br />
occhi di Lorenzo Ferrero, Il gatto con gli stivali<br />
di Marco Tutino). Mette in scena sia spettacoli<br />
di matrice tradizionale come Andrea Chenièr<br />
per il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro<br />
Regio di Torino e la Fenice di Venezia, sia<br />
personali allestimenti come Aida in versione<br />
intergalattica apprezzata sia da spettatori<br />
giovanissimi sia da quelli più tradizionalisti.<br />
Ha curato la regia, le scene ed i costumi per<br />
i maggiori teatri lirici italiani (Teatro G.Verdi di<br />
Trieste, Teatro dell’Opera di Roma, C.E.L.-Teatro<br />
di Livorno, Teatro Massimo di Palermo, Teatro<br />
Romolo Valli di Reggio Emilia, Gran Teatro La<br />
Fenice, Teatro Massimo Bellini di Catania, Teatro<br />
Regio di Torino, Teatro Comunale di Treviso,<br />
Arena di Verona) e stranieri (Teatro dell’Opera<br />
di Montecarlo, Teatro Campoamor di Oviedo E,<br />
Teatro Municipale di Losanna CH, Anhaltisches<br />
Theater di Dessau, WienerKammerOper di<br />
Vienna, Opèra Comique di Parigi, Festival<br />
Massenet di Saint-Etienne, Kansai opera di<br />
Osaka Giappone, A.C.O. di Las Palmas de Gran<br />
Canaria). Parallelamente si avvicina al teatro<br />
leggero, al musical ed all’operetta. Lo vediamo<br />
a Trieste al Festival dell’Operetta con Il conte<br />
di Lussemburgo e La vedova allegra di Lehar,<br />
Rose-Marie di Friml e Stothart, al Teatro<br />
Massimo di Palermo con Orfeo all’inferno di<br />
Offenbach (presentato in una nuova edizione<br />
nel 2003 Trieste) ed al Teatro Romolo Valli<br />
di Reggio Emilia con il musical Candide di<br />
Bernstein. Con G. Cannavacciuolo protagonista,<br />
nel 2000, è la volta di L’uomo è fumator…<br />
Stasera Milly , rievocazione affettuosa di vita<br />
e musiche della celebre soubrette. Nell’estate<br />
2001 mette in scena l’opera rock Metropolis<br />
con L.Ruocco e A.Angiolillo, L.Poli. Nel 2003<br />
Metropolis ha una nuova versione in due atti,<br />
ampliata e completata. Segue la commediaconcerto<br />
Verdi al Tettuccio con E.Beruschi.<br />
Nel 2003 è la volta di Melologo comico su<br />
testi di Stefano Benni al Teatro dell’Opera di<br />
Roma. Per il balletto ha curato l’allestimento<br />
di Petrouchka di I.Stravinsky, e La creazione<br />
del bue blu, con musiche di Milhaud al Teatro<br />
Regio di Torino entrambi con la coreografia di<br />
R.Castello e Il pranzo di C.Pedini e Pinocchio<br />
burattino senza fili di E.Bennato, I.Stefanutti,<br />
C.Ronda con le coreografie di C.Ronda per<br />
il Teatro Sociale di Rovigo (tournèe estiva<br />
2003, invernale 2003/2004, estiva 2004). Per<br />
il cinema ha firmato le scene ed i costumi<br />
del film Maggio musicale di Gregoretti. Nel<br />
Maggio 2004 dirige un attore d’eccezione,<br />
Placido Domingo ne Le donne di Puccini al<br />
Festival Puccini di Torre del Lago.<br />
135
B i o g r a f i e<br />
Giovanni Di Cicco<br />
Danzatore, coreografo e insegnante, studia in<br />
Italia, Francia e Germania. Danza con le compagnie<br />
“Astrakan” di Daniel Larrieu (Parigi),<br />
“Sosta Palmizi” (Torino), “Luisa Casiraghi” (Milano),<br />
“Susanna Beltrami” (Milano), “Compagnia<br />
Virgilio Sieni Danza” (Firenze), “Company<br />
Blu” (Firenze), “Sutki” (Torino), “Plank” (Bruxelles),<br />
“Axas Dance Company” (Winterthur), “Postretroguardia”<br />
di Paco Decina (Parigi), “Teatro<br />
dell’Archivolto” (Genova), “Catherine Diverrei”<br />
(Rennes). Nel 1988/89 è ospite dellaFolkwang<br />
Hochschule di Essene (diretta da Pina Bausch),<br />
dove coreografa, per alcuni allievi, Occasione<br />
per uno schizzo.<br />
Ha collaborato come coreografo con registi<br />
come Denis Krief, Lorenzo Mariani, Giorgio<br />
Gallione, Jonathan Miller, Pierre Constant,<br />
Daniele Abbado, per produzioni al Teatro Comunale<br />
di Ferrara, Wexford Festival Opera,<br />
Teatro comunale di Bologna, Teatro Regio di<br />
Torino (dove, inoltre, nel 2003 cura la regia<br />
e la coreografia del Pifferaio Magico), Teatro<br />
La Fenice, Teatro Carlo Felice, Teatro Lirici di<br />
Cagliari, Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto,<br />
Teatro Valli di Reggio Emilia, Teatro Massimo di<br />
Palermo, Festival di Granada, Teatro alla Scala,<br />
Rossini Opera Festival.<br />
Guà docente presso il corso di formazione per<br />
mimi promosso dalla Fondazione Teatro Carlo<br />
Felice e dalla Provincia di Genova, per la Regione<br />
Veneto e per la Regione Marche, inoltre<br />
per la Tanzfabrik di Berlino, per il Ducan Center<br />
di Praga, e per molti altri centri in Italia e<br />
in Europa.<br />
Attualmente collabora a Genova con il DIST<br />
– Laboratorio di Informatica Musica della Facolta<br />
di Ingegneria. È membro del Galavata<br />
Mevlevi Music and Sema Ensemble di Istanbul.<br />
È coreografo ospite della Compagnia Dansa<br />
Contemporanea de Cuba. Responsabile, con il<br />
permesso diretto del Maestro Masamichi Noro<br />
(Centre International Noro di Parigi) all’avviamento<br />
negli atelier di danza e di teatro al<br />
Metodo Kinomichi. Lavora con la Compagnia<br />
Arbalete di Genova dal 1983, dal 1987 ne cura,<br />
insieme a Claudia Monti, la direzione artistica.<br />
136
B i o g r a f i e<br />
James Valenti<br />
Il ventiseienne tenore americano James Valenti<br />
ha cantato recentemente il ruolo del titolo nell’Edgar<br />
di Puccini con l’AVA di Philadelphia. La<br />
scorsa primavera ha debuttato Rodolfo nella<br />
Bohème all’Opera di Roma per la regia di Zeffirelli.<br />
In precedenza era stato Alfredo in Traviata<br />
alla Minnesota Opera e Faust nell’opera<br />
omonima di Gounod con l’AVA di Philadelphia.<br />
Recentemente ha vinto il primo premio al concorso<br />
Mario Lanza e ha trionfato sia alle National<br />
Council Adutions del Metropolitan Opera<br />
sia al prestigioso concorso Lucia Albanese<br />
della Fondazione Puccini, risultati che l’anno<br />
scorso gli hanno permesso di debuttare con<br />
successo a New York in un concerto alla Alice<br />
Tully Hall. Recentemente ha debuttato come<br />
Edgardo nella Lucia di Lammermoor prodotta<br />
dalla Academy of Vocal Arts di Philadelphia. È<br />
stato ospite della televisione nazionale tedesca<br />
all’interno del programma Klassich, dove<br />
si è esibito insieme alla Filarmonica di Monaco,<br />
ed apparso nella popolare trasmissione<br />
televisiva americana A&E’s Breakfast with the<br />
Arts. L’anno scorso ha cantato al gala annuale<br />
della National Italian American Foundation<br />
di Washington D.C. ed ha vinto una borsa di<br />
studio biennale presso la Sergio Franchi Music<br />
Foundation. Si è inoltre esibito al gala commemorativo<br />
del 45° anniversario del debutto<br />
di Carlo Bergonzi al Metropolitan. Da studente<br />
James Valenti ha cantato con la Glimmerglass<br />
Opera e con la Minnesota Opera. Si è diplomato<br />
alla West Virginia Unevirsity, dove ha<br />
studiato con Augusto Paglialunga avendo l’opportunità<br />
di cantare il ruolo del titolo in Candide<br />
e la parte del tenore solista nella Nona<br />
di Beethoven.<br />
Nella primavera del 2004 è stato Nemorino<br />
nell’Elisir d’amore alla Academy of Vocal Arts<br />
di Philadelphia e ha aperto la nuova stagione<br />
del New National Theater di Tokyo come<br />
Rodolfo in Bohème. Nella primavera del 2005<br />
sarà di nuovo Faust a Trieste. Ha in preparazione<br />
i ruoli del Duca nel Rigoletto e di Nadir<br />
ne Les Pêcheurs de Perles. Attualmente James<br />
Valenti studia con Bill Schuman.<br />
137
B i o g r a f i e<br />
Eric Shaw<br />
Eric Shaw, canadese, ha debuttato in Europa<br />
al Festival di Wexford nell’ottobre 2003 in Die<br />
drei Pintos dove è stato anche fra i solisti dello<br />
Stabat Mater di Dvoràk. Ha debuttato quindi in<br />
Italia al Teatro Comunale di Bologna nel maggio<br />
2004 nel ruolo di Diego in Die Freunde von<br />
Salamanka, di Franz Schubert. Nel 2003 è stato<br />
inoltre Lysander nel Midsummer Night’s Dream<br />
di Benjamin Britten al Festival di Aldeburgh.<br />
La sua attività svolta in Nordamerica lo ha<br />
visto prendere parte a numerose produzioni<br />
d’opera e concertistiche, fra le quali: Lincoln<br />
Center New York, Der Nuschi-Nuschi di Paul<br />
Hindemith, Bard Festival New York, nel ruolo<br />
di Gaston in Die drei Pintos di Mahler/Weber,<br />
collaborazioni con l’American Symphony<br />
Orchestra di New York, inviti a Tanglewood<br />
per i concerti di repertorio contemporaneo.<br />
Nell’ottobre 2004 è stato nuovamente invitato<br />
al Wexford Opera Festival per interpretare<br />
il ruolo di Claudio in Prinzessin Brambilla di<br />
Walter Braunfels. Eric Shaw tornerà in Italia per<br />
la prossima produzione al Teatro Carlo Felice di<br />
Genova per Candide di Leonard Bernstein nel<br />
novembre 2004.<br />
138
B i o g r a f i e<br />
Leah Partridge<br />
Leah Partridge si sta rapidamente affermando<br />
come uno dei soprani di punta dei palcoscenici<br />
americani. Ha iniziato la stagione 2004/2005<br />
interpretando il ruolo di Gilda in Rigoletto per<br />
l’Opera Roanoke. Il Candide al Teatro Carlo<br />
Felice di Genova, in cui interpreta il ruolo di<br />
Cunegonda, segna il suo debutto europeo.<br />
Subito dopo sarà impegnata ne La Traviata<br />
(Violetta) all’Opera di Hong-Kong. Nella prossima<br />
primavera interpreterà il ruolo del titolo<br />
di Lucia di Lammermoor con la Florida Grand<br />
Opera. L’Opera Omaha l’ha già invitata per<br />
altre interpretazioni di Violetta, oltre che per<br />
concerti d’arie d’opera. Il debutto in Violetta<br />
è avvenuto nel 2003-2004 alla Florida Grand<br />
Opera, ed è stato salutato come “un’interpretazione<br />
da star” (Sun-Sentinel). Grande successo<br />
ha avuto anche il suo debutto come Contessa<br />
de Folleville ne Il viaggio a Reims di Rossini<br />
al Chicago Opera Theater. Nell’estate del 2004<br />
ha interpretato il ruolo del titolo in Roméo et<br />
Juliette con la New Hampshire’s Opera North,<br />
e debuttato con la Atlanta Symphony nel ruolo<br />
di Susanna ne Le nozze di Figaro in versione<br />
di concerto dirette da Robert Spano. Altri<br />
suoi impegni operistici includono Lucia con la<br />
Palm Beach Opera, e vari ruoli con la Florida<br />
Grand Opera: Serpetta ne La finta giardinera,<br />
Barbarina ne Le nozze di Figaro, Madame Herz<br />
ne L’Impresario. La sua carriera come solista di<br />
conerto l’ha portata a cantare sia in America<br />
che in Europa. Negli U.S.A. ha cantato in In<br />
terra pax di Finzi con Las Cruces Symphony,<br />
arie con la Boston Landmarks Orchestra, e<br />
un Concerto di Natale con la Bloomington<br />
Pops. Ha cantato un’aria da concerto con la<br />
South London Philharmonic Orchestra e, in<br />
Germania, un programma di arie spagnole con<br />
la Norddeutsche Philharmonie. Le sue esperienze<br />
nel campo della musica sacra includono la<br />
Messa in do minore all’Indiana University e il<br />
Messiah di Händel alla Mercer University. Nata<br />
in Georgia, Leah Partridge ha ottenuto la laurea<br />
in Musica alla Mercer University e un master,<br />
sempre in musica, alla Indiana University,<br />
dove ha ricevuto la prestigiosa borsa di studio<br />
intitolata a Wilfred C. Bain. Recentemente ha<br />
vinto il primo premio al concorso della Palm<br />
Beach Opera e dell’Opera di Birmingham, ed<br />
è stata finalista nei concorsi George London,<br />
Heinz Rehfuss e Houston Grand Opera. È stata<br />
inoltre nominata per una borsa di studio dalla<br />
Richard Tucker Foundation.<br />
139
B i o g r a f i e<br />
Elisaveta Martirosyan<br />
Nata in Georgia nel 1977, dopo il diploma della<br />
scuola secondaria superiore si è diplomata in<br />
canto nel 1999 al Conservatorio “V.Sarajishvili”<br />
di Tblisi. Ha esordito nel suo paese cantando<br />
Gilda in Rigoletto all’Opera di Bitumi, Violetta<br />
in Traviata e Adina nell’Elisir d’amore all’Opera<br />
di Tiblisi. Dal 2000 è allieva dell’Accademia<br />
Chigiana di Siena, nei corsi tenuti da <strong>Rai</strong>na Kabaivanska,<br />
Shirlie Verrett e Bernadette Manca<br />
di Nissa. Si è esibita in Italia ed Europa, in numerose<br />
sale da concerto, Teatri e Associazioni<br />
tra cui di recente anche per l’Associazione “Conoscere<br />
la Musica” di Bologna, presso la Sala<br />
Bossi, Auditorium del Conservatorio. Nel 2003<br />
ha partecipato al Concerto di Beneficenza con<br />
Luciano Pavarotti al Teatro A.Bonci di Cesena<br />
e ha cantato al Rossini Opera Festival Giovane<br />
ne Il Viaggio a Reims (Corinna). Numerosi<br />
i premi e i riconoscimenti: Premio “Speranza”<br />
del Concorso Čaikovskij (Mosca, 1998), Primo<br />
Premio del Concorso Musicale della Repubblica<br />
Georgiana (Tbilisi, 1999), Premio Straordinario<br />
del Concorso Vignas (Barcellona, 2000),<br />
Premio Straordinario e borsa di studio Velluti<br />
(Venezia, 2000), Premio Pubblico dell’Operalia<br />
Placido Domingo (Washington, 2000), Primo<br />
premio del Concorso Intemazionale di Umberto<br />
Sacchetti (Bologna, 2000), Primo premio<br />
del Concorso Intemazionale “Citta di Minerbio”<br />
(Minerbio, Italia, 2003).<br />
140
B i o g r a f i e<br />
Fabio Maria Capitanucci<br />
Nato a Sabaudia, nel 1995 ha vinto il Concorso Internazionale<br />
“Giacomo Lauri Volpi” di Latina nella<br />
sezione Giovani Promesse e nel 1998 il Concorso<br />
“Belli” di Spoleto, frequentando in seguito l’Accademia<br />
di perfezionamento del Teatro alla Scala.<br />
Giovanissimo, ha debuttato nel 1996 con il ruolo<br />
di Malatesta nel Don Pasquale al Teatro Argentina<br />
di Roma.<br />
Da questo momento egli ha interpretato numerosi<br />
ruoli del repertorio baritonale: Enea in<br />
Didone ed Enea di Purcell, Figaro in Le nozze<br />
di Figaro e Masetto in Don Giovanni, Albert in<br />
Werther a Spoleto, Schaunard in La Bohème allo<br />
Sferisterio di Macerata e il Maestro nel Maestro<br />
di cappella di Cimarosa in America latina.<br />
Ha iniziato una continua e proficua collaborazione<br />
con il Teatro alla Scala dove ha cantato<br />
l’Ufficiale in Les Dialogues des Carmélites, il<br />
Barone nella Traviata, Marullo in Rigoletto e<br />
Silvano in Un ballo in maschera, sotto la direzione<br />
di Riccardo Muti. Sempre alla Scala è stato<br />
Quinault in Adriana Lecouvreur, Marcello nella<br />
Bohème, con la direzione di Bruno Bartoletti, e<br />
il Cavalier Belfiore in Un giorno di regno con la<br />
celebre regia di Pizzi.<br />
Ha cantato inoltre con grande successo Uberto<br />
nella Gina di Cilea al Teatro Rendano di Cosenza;<br />
il Conte Gil nel Segreto di Susanna di Wolf-<br />
Ferrari a Spoleto, Figaro in Le nozze di Figaro e<br />
Masetto in Don Giovanni al Teatro Massimo di<br />
Palermo con la direzione di Gabriele Ferro.<br />
Recentissimo è stato il suo debutto negli Stati<br />
Uniti, alla Miami Grand Opera, come Dottor Malatesta<br />
in Don Pasquale.<br />
Nell’ambito della musica sinfonica, Capitanucci<br />
ha cantato La Cena del Signore di Lorenzo Perosi<br />
e Carmina Burana di Orff.<br />
141
B i o g r a f i e<br />
Alfonso Antoniozzi<br />
Allievo del celebre baritono Sesto Bruscantini,<br />
è nato a Viterbo e ha debuttato nel ruolo di<br />
Don Bartolo nel Barbiere di Siviglia a Genova<br />
nel 1986. Questa interpretazione ha segnato<br />
l’inizio di una intensa collaborazione con i<br />
maggiori teatri italiani e stranieri in titoli quali<br />
La Cenerentola (Dallas, Torino, Trieste, Parma,<br />
Montecralo, Verona), L’italiana in Algeri (San<br />
Francisco, Montecarlo), La forza del destinoi<br />
(Amsterdam, San Francisco, Torino, Accademia<br />
Nazionale di Santa Cecilia), La Bohème (Milano,<br />
Bologna), Il turco in Italia (Milano, Montecarlo),<br />
Il barbiere di Siviglia (Roma, San Francisco,<br />
Dallas, Venezia, Arena di Verona, Tokyo),<br />
Fedora (Bregenz Festival), L’elisir d’amore (Torino,<br />
Dallas, Genova, Trieste), Turandot (Arena<br />
di Verona, Sydney), Falstaff (Madrid, Treviso),<br />
Gianni Schiacci, Don Giovanni (San Francisco,<br />
Dallas).<br />
Nel 1998 ha debuttato con successo alla<br />
Wiener Stattsoper interpretando Dulcamara<br />
nell’Elisir d’amore, ruolo che ha in seguito<br />
riproposto alla Scala. Nello stesso anno ha<br />
avuto luogo il suo debutto nei ruoli baritonali<br />
in Death in Venice di Britten a San Francisco,<br />
del Barone di Kelbar nella nuova produzione di<br />
Pizzi di Un giorno di regno a Parma, di Emilio<br />
e di Beaupertuis nel Cappello di paglia di Firenze<br />
di Nino Rota al Teatro Regio di Parma<br />
nella stagione successiva. Al Teatro alla Scala,<br />
nel 1999, ha interpretato con unanime successo<br />
di critica e di pubblico Don Bartolo nel<br />
Barbiere di Siviglia diretto da Riccardo Chailly<br />
e Fra Melitone nella Forza del destino sotto la<br />
guida di Riccardo Muti.<br />
All’Accademia Santa Cecilia di Roma ha cantato<br />
Candide di Bernstein con la direzione<br />
di Jeffrey Tate, curandone anche la versione<br />
italiana dei dialoghi, ed i Cramina Burana di<br />
Orff diretti da Yuri Temirkanoff. Ha inoltre<br />
inaugurato la stagione del Teatro Carlo felice<br />
di Genova con la nuova produzione di Death<br />
in Venice con la direzione di Bruno Bartoletti<br />
e la regia di Pizzi, vincitrice del “Premio Abbiati”,<br />
ed ha debuttato alla Staatsoper unter<br />
der Linden di Berlino nel Barbiere di Siviglia.<br />
Ha recentemente debuttato all’Opéra National<br />
de Paris nell’Italiana in Algeri (Taddeo), opera<br />
riproposta successivamente al Teatro Massimo<br />
di Palermo. Tra gli ultimi impegni si segnalano<br />
inoltre Don Giovanni alla San Francisco Opera,<br />
La scala di seta al Rossini Opera Festival,<br />
Il barbiere di Siviglia alla Wiener Staatsoper<br />
e a Parigi, Così fan tutte alla Houston Grand<br />
Opera, seguiti da Falstaff a Seattle e dall’Elisir<br />
d’amore al Théatre du Capitole de Toulouse<br />
ed al Teatro Regio di Parma. Di rilievo le sue<br />
recenti interpretazioni del barone di Kelbar in<br />
Un giorno di regno al Teatro Comunale di Bologna,<br />
al Teatro alla Scala (per la direzione di<br />
Corrado Rovaris e la regia di Pieri Luigi Pizzi) e<br />
a La Coruña e la ripresa della produzione genovese<br />
di Death in Venice a Firenze. Ha inoltre<br />
da poco preso parte all’acclamata produzione<br />
dei Racconti di Hoffmann al Teatro Massimo<br />
di Palermo ed al Teatro dell’Opera di Roma, di<br />
Don Pasquale a Roma e della Forza del destino<br />
a Lima ed al Comunale di Bologna (Diretto da<br />
Paolo Arrivabeni).<br />
La sua discografia comprende La Bohème<br />
(EMI), Il signor Bruschino e Mare Nostro (Ricordi/Fonit<br />
Cetra), I tre amanti e Don Procopio<br />
(Bongiovanni), Il matrimonio segreto, Nina o<br />
sia la pazza per amore e Linda di Chamounix<br />
(Arts Records) e Le nozze di Figaro (Telarc). Di<br />
prossima pubblicazione, per Opera Rara, La romanzesca<br />
e L’uomo nero di Donizetti.<br />
142
B i o g r a f i e<br />
Tichina Vaughn<br />
Il mezzosoprano Americano Tichina Vaughn e’<br />
ormai acclamata come artista internazionale<br />
di consumata bellezza, drammaticità e versalità<br />
vocale.<br />
Nata nel North Carolina, si laurea in musica<br />
presso l’Università della Georgia ed entra subito<br />
dopo al Metropolitan nel programma giovani<br />
artisti lirici. Fa il suo debutto al Metropolitan<br />
in Porgy and Bess di Gershwin e canta piccoli<br />
ruoli nella Suor Angelica di Puccini, La Traviata<br />
Verdi e The Ghost of Versailles. Nella stagione<br />
2001-02 debutta il ruolo di Erda in Das<br />
Rheingold e Siegfried di Wagner. Da questo<br />
momento inizia una importantissima carriera<br />
in Europa e viene invitata nei più importanti<br />
teatri. Inizia a cantare sia il repertorio tedesco<br />
sia quello italiano. Ottiene un enorme successo<br />
alla Staatsoper di Amburgo cantando il<br />
ruolo di Ulrica nel Ballo in maschera di Verdi.<br />
Subito dopo interpreta il ruolo di Azucena nel<br />
Trovatore di Verdi a Stoccarda dove ottiene un<br />
enorme successo personale sia di pubblico che<br />
di critica. Interpreta questo ruolo anche in Italia<br />
prima a Trieste e successivamente a Busseto. A<br />
Stoccarda canta anche i ruoli della Principessa<br />
Eboli nel Don Carlo di Verdi e Giulietta nei<br />
Racconti di Hoffmann di Offenbach. Nella<br />
stagione ha debuttato i ruoli di Fricka in Die<br />
Walkure di Wagner, Cornelia nel Giulio Cesare<br />
di Haendel, Herodiade nella Salomè di Strauss,<br />
Waltraute in Gotterdammerung di Wagner, e<br />
ancora ha cantato Azucena nel Trovatore ed<br />
Eboli nel Don Carlo, nel Ballo in Maschera al<br />
Filarmonico di Verona. Parallelamente è impegnata<br />
anche nel versante dei concerti sinfonici.<br />
E si esibisce nelle più prestigiose sale<br />
da concerto del mondo e con le più importanti<br />
orchestre: Chicago Symphony, Detroit<br />
Symphony, Philadelphia Orchestra.<br />
Ottiene un enorme grande successo di pubblico<br />
e critica interpretando il ruolo di Amneris<br />
al Teatro Lirico di Cagliari diretta dal Maestro<br />
Lorin Maazel. In seguito debutta a Verona in<br />
Arena con l’Aida.<br />
Ha cantato con grande successo il Requiem di<br />
Verdi a Parma,in cattedrale, diretta dal Maestro<br />
Rostropovich. Ancora ha fatto il suo ritorno<br />
per la seconda stagione in Arena a Verona con<br />
i ruoli di Azucena e Amneris.<br />
I suoi prossimi impegni prevedono: Herodiade<br />
e Azucena a Stoccarda, una nuova produzione<br />
di Ballo in Maschera a Trieste e a Tel Aviv,<br />
parteciperà alla tournè che l’ Arena di Verona<br />
farà a Tokyo con il ruolo di Amneris e tornerà<br />
nella prossima stagione estiva con Aida.<br />
Canterà nel 2005 una nuova produzione di<br />
Ballo in maschera a San Francisco.<br />
143
B i o g r a f i e<br />
Vittorio Grigolo<br />
Nato ad Arezzo nel 1977, si trasferisce a Roma<br />
dove fin da piccolo si esibisce nel Coro della<br />
Cappella Sistina come solista. All’eta’ di tredici<br />
debutta nel ruolo del Pastorello nella Tosca al<br />
Teatro dell’Opera di Roma, sotto la direzione di<br />
Daniel Oren. Inizia poi gi studi perfezionandosi<br />
con il Basso Danilo Rigosa tuttora suo<br />
maestro. Nel 1996 vince una borsa di studio<br />
al 12° Concorso Internazionale di Canto R. e<br />
F. Mecenati” che lo fa debuttare a soli 19 anni<br />
nella Petite Messe Solennelle di Rossini. Nello<br />
stesso anno è chiamato a Vienna ed a Spalato<br />
per una produzione del Turco in Italia nelle<br />
vesti di Don Narciso. Successivamente, in Italia,<br />
interpreta il Conte d’Almaviva ne il Barbiere di<br />
Siviglia al Maggio Musicale Fiorentino ed al<br />
Filarmonico di Verona. Al teatro dell’ Opera<br />
di Roma ed al Filarmonico di Verona di nuovo<br />
presente nel ruolo di Nemorino ne l’Elisir<br />
d’Amore, dove riscuote un grande successo<br />
di pubblico e di critica. A 22 anni debutta,<br />
al Teatro Lirico di Cagliari, nel ruolo di Don<br />
Ottavio nel Don Giovanni, ottenendo un<br />
lusinghiero successo.<br />
Nel 2000, a 23 anni, debutta al Teatro alla<br />
Scala di Milano nel concerto di inaugurazione<br />
dell’Anno Verdiano diretto da Riccardo Muti<br />
(CD - Edizioni La Scala). Al Ravenna Festival,<br />
interpreta Tebaldo ne I Capuleti e i Montecchi<br />
con la regia di Cristina Mazzavillani Muti. E’<br />
presente al Festival Mozartiano di Rovereto<br />
con l’Orchesta del Maggio Musicale Fiorentino.<br />
Debutta al Teatro Comunale di Bologna nel<br />
L’Olandese volante come Steuerman e nella<br />
stagione successiva nel Falstaff è Fenton<br />
sotto la direzione di Daniele Gatti.Partecipa<br />
a numerosi concerti trasmessi in diretta<br />
televisiva tra cui il Concerto di Capodanno, alla<br />
presenza del Capo dello Stato. Da ricordare la<br />
sua interpretazione come protagonista nella<br />
prima esecuzione mondiale al Teatro dell’Opera<br />
di Roma in Romanza di Sergio Rendine.<br />
In pochi anni canta per i maggiori enti lirici<br />
sotto la direzione di Riccardo Muti, Daniel Oren,<br />
Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Gianluigi<br />
Gelmetti e Daniele Gatti. Tra le opere del suo<br />
repertorio non possiamo tralasciare: Elisir<br />
d’amore, Bohème, Traviata, Falstaff, Rigoletto,<br />
Lucia di Mammermoor, Don Giovanni, Così fan<br />
tutte, Lakmé, Werther, Faust. Ha interpretato<br />
i principai capolavori del repertorio sacro tra<br />
cui: Petite Messe Solennelle e Stabat Mater di<br />
Rossigni, Requiem, Vesprae Solemnes e Litaniae<br />
Lauretane di Mozart, Messa da Requiem di<br />
Verdi. Nella stagione 2003 interpreta il ruolo<br />
di Tony in West Side Story, al Teatro alla Scala<br />
di Milano, proseguendo la tournée in Libano e<br />
in Giappone (Tokyo, Kyoto Nagoya e Osaka).<br />
144
B i o g r a f i e<br />
Daniela Pini<br />
Laureata in lettere presso l’Università di Bologna<br />
con tesi di laurea in storia della musica.<br />
Studia con Angelo Bertacchi a Modena. Ha debuttato<br />
nel 1997 il ruolo di Isabella ne L’Italiana<br />
in Algeri di Rossini al teatro Comunale di Imola.<br />
Ha poi rivestito i ruoli di Dorabella in Così fan<br />
tutte di Mozart e di Maddalena ne Il Rigoletto<br />
di Verdi in vari teatri nazionali e al teatro Coliseum<br />
di Lisbona. Nel 1999 ha cantato al Teatro<br />
Massimo di Palermo nella produzione Alahor<br />
in Granata di Donizetti, Rosette in Manon di<br />
Massenet allo Stadttheater di Klagenfurt, Flora<br />
ne La Traviata all’Oper am Rhein di Dusseldorf<br />
e nuovamente in Austria. E’ stata impegnata<br />
in vari teatri nazionali in prime assolute quali<br />
Ser Marcantonio di Pavesi, La cabrera di Dupont<br />
e Une educatione manquée di Chabrier.<br />
E’ stata Zulma ne L’Italiana in Algeri sotto la<br />
direzione di Claudio Scimone per il Palafenice<br />
di Venezia e ha debuttato con grande successo<br />
il ruolo di Angelina ne La cenerentola di Rossini.<br />
E’ stata Rosina ne Il barbiere di Siviglia<br />
al Teatro Filarmonico di Verona. Ha ottenuto<br />
un enorme successo in Giappone con il teatro<br />
Verdi di Trieste con il Tancredi di Rossini nel<br />
ruolo di Roggiero. Del repertorio sacro ha già<br />
cantato lo Stabat Mater di Pergolesi e la Petite<br />
Messe Solemnelle e lo Stabat mater di Rossini,<br />
il Requiem di Mozart. In dicembre ha cantato<br />
al Teatro Comunale di Bologna La Cenerentola<br />
di Rossini, riscuotendo un grandissimo successo.<br />
I suoi prossimi impegni prevedono: Faust a<br />
Trieste, Cenerentola a Trieste, Viaggio a Reims<br />
a Bruxelles, Madame Butterfly a Tokyo.<br />
145
B i o g r a f i e<br />
Ugo Dighero<br />
A partire dal 1979 frequenta i corsi della Scuola<br />
di recitazione del Teatro Stabile di Genova<br />
lavorando con Egisto Marcucci, Marcello Bartoli,<br />
Giorgio Albertazzi, Eros Pagni, Gian Maria<br />
Volontè ed altri. Si diploma nel 1982.<br />
Lavora con il Teatro Stabile di Genova (4 spettacoli<br />
dall’81 all’83), con il Gruppo della Rocca,<br />
e con la Compagnia Oltre L’Immagine da lui<br />
fondata con il regista Mario Jorio (6 spettacoli<br />
dall’80 all’85).<br />
Dal 1986 fino al 97 ha lavorato con il Teatro<br />
dell’Archivolto (12 gli spettacoli realizzati)<br />
Dal 99 ad oggi presenta due monologhi: Non<br />
ve lo do per mille con testi di Benni, Fo, Dighero,<br />
e C’era una volta un re, ma morì di Dighero,<br />
Melloni, per la regia di C. Silvestrelli.<br />
Attualmente in tournèe con L’apparenza inganna<br />
di F. Weber insieme a Neri Marcorè.<br />
Regia N. Venturini.<br />
Tra le sue numerose apparizioni nelle fiction<br />
televisive si ricordano Un medico in famiglia,<br />
Sarò il tuo giudice, Padri. Ha partecipato ai<br />
programmi Avanzi, Tunnel, Mai dire gol. Al<br />
cinema è stato autore e interprete di Peggio<br />
di così si muore (1994), recitando anche in<br />
Tutti gli uomini del deficente (1999), regia di<br />
P. Costella e Gialappas Band, 500, regia di G.<br />
Robiano, L. Vignolo, M. Zingirian. Quore, regia<br />
di F. Pontremoli.<br />
146
B i o g r a f i e<br />
Aldo Ottobrino<br />
Si diploma alla scuola del Teatro Stabile di Genova<br />
nel 1966. Recita con il Teatro della Tosse<br />
di Genova nei seguenti spettacoli: Nel campo<br />
dei miracoli o il sogno di Pinocchio, Ubu incatenato<br />
e re, I Persiani alla Fiumara, Ulisse<br />
Odisseo o Nessuno, La leggenda aurea, La<br />
Gerusalemme liberata e in numerosi altri per<br />
la regia di Tonino Conte. Sempre per il teatro<br />
della Tosse, con la regia di Sergio Maifredi, recita<br />
in Road, Amarsi a morsi (ancora Giulietta,<br />
ancora Romeo), e Io sono il Maestro. Lavora al<br />
Teatro stabile di Genova nello Storpio di Inishmaan<br />
con la regia di Marco Sciaccaluga, ne La<br />
seconda guerra mondiale per la regia di Jurij<br />
Ferrini. Sempre con Ferrini recita in Misura<br />
per misura. Nel 2001 porta in scena Fotofinish<br />
(scritto a quattro mani con Marco Giorcelli) al<br />
Teatro della Tosse con la sua regia. Sempre con<br />
Giorcelli realizza Reduci e U.N.O., da lui diretto<br />
e interpretato.<br />
Per il Teatro dell’Archivolto lavora in Pimpa sogni<br />
d’oro con la regia di Giorgio Scaramuzzino.<br />
Recita in Main Strema per la regia di Fausto<br />
Parvidino.Per il Carlo Felice lavora nelle operine<br />
Zazie nel metrò e Pinocchio, musicate e<br />
dirette da Andrea Basevi e Andrea Nicolini.<br />
147
B i o g r a f i e<br />
Riccardo Barattia<br />
Nato a Torino nel 1971, studia canto a Milano<br />
con Jolanda Torriani e si perfeziona con Emilio<br />
Suvini e con Roberto Hazon. E’ stato finalista<br />
al Concorso As.Li.Co di Milano nel 1998 e ha<br />
vinto il Concorso “Toti Dal Monte” nel 2001. Ha<br />
seguito corsi di perfezionamento con Rockwell<br />
Blake, Edoardo Müller, Robert Kettelson.<br />
Numerose le esecuzioni concertistiche e<br />
d’opera a cui ha preso parte dal 1994. Nel<br />
1999 ha debuttato nel ruolo di Sarastro<br />
nell’opera Il piccolo flauto magico, inserita nel<br />
progetto “Opera Domani” dell’As.Li.Co., da Die<br />
Zauberflöte di W.A. Mozart. Ha preso parte in<br />
seguito anche alla produzione dell’integrale<br />
del titolo mozartiano nell’ambito di “Opera<br />
Estate” nel Cortile Del Seminario Arcivescovile<br />
di Milano, poi a Como, Brescia, Bergamo,<br />
Cremona e Pavia. Nel 2001 è stato Pistola<br />
nella produzione As.Li.Co di Falstaff di Verdi<br />
del progetto Opera Domani, ruolo che ha in<br />
seguito interpretato anche per una produzione<br />
del Teatro Sociale di Rovigo, messa in scena<br />
a Bolzano, Trento (2002) e Fiume (2003). Tra<br />
le incisioni discografiche, la prima incisione<br />
della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo<br />
secondo Marco e secondo Matteo di Johann<br />
Simon Mayr. Il suo repertorio comprende i ruoli<br />
di Belcore e Dottor Malatesta (L’elisir d’amore<br />
e Don Pasquale di Donizetti), Don Giovanni,<br />
Guglielmo, Figaro/Bartolo (Don Giovanni, Così<br />
fan tutte e Le nozze di Figaro di Mozart),<br />
Riccardo (I puritani di Bellini), Méphistophèles<br />
(La damnation de Faust di Berlioz).<br />
148
B i o g r a f i e<br />
Daniele Maniscalchi<br />
Tenore, nato nel 1972, dopo la formazione<br />
musicale come pianista (attività che tuttora<br />
svolge ) si è dedicato allo studio del canto con<br />
la maestra Debolini a Firenze, partecipando in<br />
seguito ai corsi di perfezionamento con Claudio<br />
Desderi presso il teatro di Cento (Ferrara).<br />
Dopo una prima esperienza concertistica basata<br />
soprattutto su un repertorio che spazia dal<br />
primo seicento al barocco (Jephte di Carissimi,<br />
Orfeo e Combattimento di Tancredi e Clorinda<br />
di Monteverdi, Te deum di Charpentier, Cantate<br />
di Bach, Oratori di Haendel), numerose sono<br />
state le sue presenze nei teatri di Pisa, Lucca,<br />
Livorno, Modena, Bologna, Genova, Mantova,<br />
Bergamo, Firenze, Novara e Ravenna a fronte<br />
di un repertorio lirico (L’occasione fa il ladro<br />
e L’equivoco stravagante di Rossini, La belle<br />
Helene di Offenbach e La Rita di Donizetti, Il<br />
cappello di paglia di Firenze di Rota, Il finanziere<br />
e il ciabattino, L’enfant et les sortilèges di<br />
Ravel, Il Tabarro di Puccini, Il viaggio a Reims<br />
di Rossini).<br />
Ha inoltre partecipato a numerosi concerti di<br />
musica sacra tra i quali la Messa di Gloria di<br />
Donizetti, la Messa di Mercadante, Ave Maris<br />
Stella di Zingarelli. Ha interpretato il ruolo del<br />
Cigno nei Carmina Burana di Orff (esecuzione<br />
in forma scenica) e ha eseguito il ciclo di<br />
songs Zàpisnik zmizelého di Janáček presso il<br />
teatro Verdi di Pisa.<br />
149
B i o g r a f i e<br />
Nicola Alcozer<br />
Nasce a Genova nel 1955. Si accosta giovanissimo<br />
ai nuovi modi di fare teatro che arrivano<br />
in Italia con le compagnie del Living Teather<br />
e dll’Odin Teatret. Dapprima interessato agli<br />
aspetti mimici del mestiere dell’attore, completamente<br />
autodidatta si appassiona al canto,<br />
all’uso della voce ed inizia a studiare chitarra..<br />
Nel 1975 entra a far parte del gruppo “L’assemblea<br />
musicale e teatrale” fondato da Giampiero<br />
Alloisio, come attore e cantante. Con quel<br />
nucleo di artisti si sposta nel ’79 al Milano<br />
per stringere un legame di forte amicizia e di<br />
collaborazione artistica con Giorgio Gaber. Dal<br />
’79 all’82 rimane nella compagnia del Teatro<br />
Carcano. Dall’83 fino ai primi anni ’90 , insieme<br />
ai musicisti Andrea Ceccon ed Enrico Spigno,<br />
forma uno dei gruppi più inconsueti del<br />
panorama musicale italiano: “L’italian estro”.<br />
Il trio unisce molta musica a una teatralità ai<br />
limiti del grottesco partecipando anche a varie<br />
trasmissioni televisive come “D.O.C.” di Renzo<br />
Arbore e “Uno mattina”. Nel ’92, un altro incontro<br />
fortunato con Walter Saxer, produttore<br />
di tutti i film di Werner Herzog, lo porta<br />
a lavorare nel mondo del cinema straniero,<br />
accanto ad attori come Mario Adorf, Donald<br />
Sutherland, Edmund Purdom. In Italia solo<br />
due lungometraggi: L’aria serena dell’Ovest di<br />
Soldini e Come si fa un Martini di C. Stella,<br />
quest’ultimo con un cast nutrito di nomi quali<br />
Giulio Brogi, Flavio Bucci, Adriana Asti, Ivana<br />
Monti. Si dedica nuovamente al teatro a tempo<br />
pieno dal ’95 fino ad oggi partecipando a<br />
tantissimi spettacoli del Teatro dell’Archivolto,<br />
della Tosse, del Teatro 2 di Parma, dello Stabile<br />
dell’Umbria. È anche autore e regista teatrale<br />
con le due edizioni fortunatissime del “Teatro<br />
Storico” nel ’95 e nel ’97 insieme ad Arnaldo<br />
Basgnaco, che già nell’89 gli offre l’ideazione e<br />
la realizzazione di programmi a <strong>Radio</strong> 3 Liguria.<br />
La sua collaborazione con il Teatro Carlo Felice<br />
inizia nell’85 come mimo solista dopo un’audizione<br />
con Angelo Corti. Montaldo, Faggioni,<br />
De Hana, lo utilizzano come attore nelle opere<br />
che prevedono, come Candide, parti recitate.<br />
Collabora da due anni circa con l’Ensebmble<br />
Tangoseis in spettacoli dedicati al tango e alla<br />
sua storia. Nell’ultima estate ha portato un suo<br />
spettacolo sui poeti liguri (Campana, Sbarbaro,<br />
Caproni, Montale) a Roubaix, invitato dall’Università<br />
di Lille nell’ambito del gemellaggio tra<br />
la città francese e Genova.. Nell’immediato<br />
futuro uno spettacolo co-prodotto dal Teatro<br />
della Tosse insieme al Carlo Felice e al Teatro<br />
dell’Opera di Treviso da una favola di Montanari<br />
e Luzzati.<br />
150
B i o g r a f i e<br />
Salvatore Davide Lorino<br />
Si è diplomato nel 1998 presso la Scuola di<br />
Recitazione del Teatro Stabile di Genova.<br />
Tra i numerosi spettacoli teatrali ai quali ha<br />
partecipato si ricordano: La fine del Titanic<br />
di Henzensberger (1995, regia di A. D’Amico),<br />
Racconto d’inverno di Shakespeare (1999, regia<br />
di J. Ferrini), Il libro Cuore di De Amicis (2004,<br />
regia di Tonino Conte).<br />
Attivo anche al cinema e alla televisione, ha<br />
partecipato ai film Mirco di C. Bortone (nella<br />
parte di Sassone) e Il partigiano Johnny di G.<br />
Chiesa (Pinco) e alle serie televisive Cuore contro<br />
cuore (2004), Sono stati loro 24 ore a Novi<br />
Ligure, Distretto di polizia 3.<br />
151
B i o g r a f i e<br />
Elsa Bossi<br />
Nata a Lodi nel 1968, si è diplomata alla Scuola<br />
di Recitazione del Teatro Stabile di Genova.<br />
Ha partecipato, tra gli altri, agli spettacoli<br />
Ritratto di un pianeta di Durrenmatt, regia di<br />
Marco Sciaccaluga, Tito Andronico di Shakespeare,<br />
regia di Peter Stein, Tamburi nella notte<br />
di Brecht, regia di G. Solari, Lapin Lapin di<br />
C. Serrau, regia di Marco Sciaccaluga, Blu cielo<br />
di D. Pennac, regia di Giorgio Gallione, Moby<br />
Dick da Melville, regia di F. Filipazzi.<br />
152
ORCHESTRA<br />
Violini Primi<br />
* Elisabetta Garetti (di spalla)<br />
* Stefano Pagliani (di spalla)<br />
* Giulio Plotino (di spalla)<br />
* Mario Vassilev<br />
Angelo Loris Cosso<br />
Manrico Cosso<br />
Eliano Calamaro<br />
Costantin Ciobanu<br />
Gelu Delarascruci<br />
Gheorghe Licà<br />
Silvio Bove<br />
Giuseppe Mari<br />
Andrea Franzetti<br />
Roberto Sechi<br />
Federica Barbali<br />
Marco Ferrari<br />
Mitko Eugeniev Dimitrov<br />
Violini Secondi<br />
* Mauro Luciani<br />
* Pier Domenico Sommati<br />
Elisabetta Franchi<br />
Anselmo Cerriana<br />
Rita Maglia<br />
Giacomo Peratti<br />
Marino Lagomarsino<br />
Luca Salin<br />
Cristiano Puccini<br />
Danilo Porfidio<br />
Claudia Conti<br />
Zygmunt Kolosowsky<br />
Teresa Szydlowska<br />
Joseph Levin<br />
Roberto Izzo<br />
Viole<br />
* Ernest Braucher<br />
* Giuseppe Ambrosini<br />
Angelo Matteucci<br />
Marco Melini<br />
Marco Diatto<br />
Cristina Cassiani Ingoni<br />
Riccardo Memore<br />
Violoncelli<br />
* Mario Monaci<br />
* Riccardo Agosti<br />
Giovanni Porcile<br />
Paola Perotti<br />
Giuseppe Bignami<br />
Antonio Gambula<br />
Luciana Lamberti<br />
Alberto Pisani<br />
Paolo Rivaroli<br />
Giulio Glavina<br />
Stefano Cabrera<br />
Contrabbassi<br />
* Elio Veniali<br />
* Andrea Lumachi<br />
Alessandro Salvadori<br />
Pierluigi Bargnesi<br />
Nicola Lo Gerfo<br />
Paolo Zaccarini<br />
Maria Silvia Groppo<br />
Andrea Gabriele De Venuto<br />
Flauti<br />
* Francesco Loi<br />
* Flavio Alziati<br />
Domenico Alfano<br />
Ottavino<br />
Alberto Boschi<br />
153
Oboi<br />
* Paolo Bottini<br />
* Guido Ghetti<br />
Francesco Biraga<br />
Mirko Foschi<br />
Corno Inglese<br />
Claudio Binetti<br />
Clarinetti<br />
* Corrado Orlando<br />
* Valeria Serangeli<br />
Massimo Ferraris<br />
Danilo Zauli<br />
Fagotti<br />
* Luigi Tedone<br />
Mauro Caligaris<br />
Davide Ceravolo<br />
Corni<br />
* Vladimiro Cainero<br />
* Carlo Durando<br />
Gianpaolo Rota<br />
Daniele Sala<br />
Fabio Uscidda<br />
Adriano Orlandi<br />
Trombe<br />
* Giuseppe Blengino<br />
Franco Pirondini<br />
Flavio Bergamasco<br />
Oscar Giuffredi<br />
Tromboni<br />
* Adriano Strangis<br />
* Davide Masenga<br />
Luciano Famiglietti<br />
Marco Borrelli<br />
Basso Tuba<br />
Stefano Ammannati<br />
Arpa<br />
* Marcella Lamberti<br />
Timpani<br />
* Bruno Frumento<br />
* Lorenzo Malacrida<br />
Percussioni<br />
Alessandro Salandrini<br />
Marcello Ursi<br />
* PRIME PARTI<br />
Ispettore dell’orchestra<br />
Davide Pagliarusco<br />
154
CORO<br />
Soprani Primi<br />
Daniela Aimale<br />
Domenica Berardo<br />
Annarita Cecchini<br />
Annalisa Cerretti<br />
Irene Fantozzi<br />
Ileana Guidarini<br />
Adriana Novello<br />
Iole Pacini<br />
Dania Palma<br />
Daniela Piccini<br />
Paola Porcile<br />
Elena Rozo<br />
Rita Scilipoti<br />
Soprani Secondi<br />
Anna Maria Bigazzi<br />
Piera Buccarello<br />
Ivana Fastame<br />
Irene Leuci<br />
Maria Romano<br />
Mezzosoprani<br />
Margherita Colangelo<br />
Marina Frandi<br />
Simona Pasino<br />
Liliana Romano<br />
Laura Valle<br />
Anna Venturi<br />
Daniela Aloisi<br />
Luana Spinola<br />
Contralti<br />
Clelia Atzei<br />
Patrizia Battaglia<br />
Roberta Cotrozzi<br />
Margherita Karaghiosova<br />
Rossella Puggioni<br />
Iside Tomasello<br />
Elisabetta Valerio<br />
Marilena Squillari<br />
Tenori Primi<br />
Giampiero De Paoli<br />
Miguel Gomez<br />
Giovanni Manfrin<br />
Mario Nuvoli<br />
Manuel Pierattelli<br />
Maurizio Raffa<br />
Enrico Salsi<br />
Alfredo Viaggi<br />
Tenori Secondi<br />
Loris Bertolo<br />
Gianfranco Cerreto<br />
Giuseppe Gheri<br />
Pasquale Graziano<br />
Giuliano Petouchoff<br />
Marco Raffo<br />
Massimo Saccoman<br />
Baritoni<br />
Gian Piero Barattero<br />
Alfredo Borroni<br />
Roberto Conti<br />
Loris Purpura<br />
Pierluigi Rosso<br />
Bassi<br />
Filippo Balestra<br />
Mauro Cirona<br />
Tebaldo Di Sabatino<br />
Gabriele Grimaldi<br />
Francesco Lambertini<br />
Ispettore<br />
Paolo Tixi<br />
155
Indice<br />
Candide: il mondo è 4/3 pi greco erre tre<br />
Giampiero Cane ....................................................................................................................... 11<br />
Wath a wonderful world, ovvero Candido e le ragioni di un furore<br />
Giuliana Manganelli ................................................................................................................. 25<br />
Vita e opere di Leonard Bernstein<br />
Massimo Pastorelli ................................................................................................................... 33<br />
Sinossi ....................................................................................................................................... 38<br />
Synopsis (inglese) ................................................................................................................... 39<br />
Synopsis (francese) ................................................................................................................ 41<br />
Il libretto .................................................................................................................................. 43<br />
Biografie ................................................................................................................................... 133<br />
Orchestra . 153<br />
Coro .......... 155
Sovrintendente<br />
Gennaro Di Benedetto<br />
Direttore Artistico<br />
Paolo Arcà<br />
Direttore del Personale<br />
Luigi Molari<br />
Direttore Amministrativo<br />
Virginio Sasso<br />
Direttore Allestimenti Scenici<br />
Luca Gandini<br />
Direttore del coro<br />
Ciro Visco<br />
Sovrintendenza:<br />
Ufficio Stampa<br />
Michele Mannucci<br />
Servizio Relazioni Esterne<br />
e Biglietteria<br />
Graziella Rapallo Sincich<br />
Sponsorizzazioni<br />
e Marketing Aziende<br />
Natascia Bravi<br />
Ufficio Servizi Generali e Trasporti<br />
Massimo D’Amato<br />
Ufficio Tecnico<br />
Francesco Grillo<br />
Direzione Artistica:<br />
Segretario Artistico<br />
Alberto Triola<br />
Coordinamento<br />
organizzativo<br />
gestione auditorium<br />
e centro di formazione<br />
professionale<br />
Rita Castello<br />
Segreteria -<br />
Ufficio Scritture<br />
Concetta Gaia<br />
Coordinatore complessi artistici<br />
Gabriele Ribetti<br />
Direttore di Produzione<br />
Paolo Bibolini<br />
Direttori di Scena<br />
Fausto Cosentino<br />
Giulio Luzi<br />
Direttore musicale<br />
di palcoscenico<br />
Giorgio Bruzzone
Maestri di Sala<br />
Sirio Restani<br />
Vincenzo Taramelli<br />
Capo Reparto Macchinisti,<br />
Movimentazione e Consolle<br />
Rocco Rocca<br />
Maestro rammentatore<br />
Corrado De Sessa<br />
Maestri di palcoscenico<br />
Fabrizio Altamura<br />
Andrea Gastaldo<br />
Assistente Maestro del Coro<br />
Patrizia Priarone<br />
Maestro alle Luci<br />
Anna Maria Pascarella<br />
Archivio Musicale<br />
Giulio Odero<br />
Direzione Allestimenti Scenici:<br />
Responsabile Reparto Elettricisti<br />
e Cabina Luci<br />
Gaetano Consalvo<br />
Capo Reparto Attrezzisti<br />
Paolo Giacchero<br />
Coordinatore Servizi Complementari:<br />
Settore Vestizione, Sartoria,<br />
Parruccheria, Trucco e Calzature<br />
Isabella Rizza<br />
Direzione del Personale:<br />
Ufficio Contabilità del Personale<br />
Fernanda Facciolo<br />
Direzione Amministrativa:<br />
Ufficio Ragioneria<br />
Stefania Monzeglio<br />
Ufficio Acquisti<br />
Vincenzo Rossi
S t pa gei or n e s d o ’ Op pr e ar a n e o Be a l l eo t rt o c 2h 0 e0 4 s/ 2t 0r0 5a<br />
Prossimo appuntamento:<br />
LA TRAVIATA<br />
di Giuseppe Verdi<br />
Direttore: Nicola Luisotti<br />
Regia: Marco Gandini<br />
Scene: Italo Grassi<br />
Costumi: Elena Cicorella<br />
Coreografie: Marc Berriell<br />
DICEMBRE: venerdì 10 ore 20.30 (A), sabato 11 ore 15.30 (F), domenica 12 ore 15.30 (C),<br />
martedì 14 ore 15.30 (G), mercoledì 15 ore 20.30 (B), venerdì 17 ore 20.30 (L),<br />
sabato 18 ore 20.30 (FA), domenica 19 ore 15.30 (R).<br />
159
Pubblicazione a cura di:<br />
Ufficio Stampa della Fondazione Teatro Carlo Felice<br />
con la collaborazione di Massimo Pastorelli<br />
Stampato da:<br />
erredi grafiche editoriali - genova