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Qu a n d o il r e g a l o
è u n “pa c c o”
Natale è alle porte e come sempre
accade il dilemma è la scelta dei
regali. Finché si tratta di amici e
parenti bene o male ce la si cava,
ma quando si parla del regalo di
“Lei” cominciano i sudori freddi.
Soprattutto se è una che vuole
essere stupita. Partiamo dal presupposto
che la donna in generale
semina il percorso di bricioline di
pane per condurre l’uomo all’oggetto
del suo desiderio. Il fatto è
che a volte con quelle bricioline si
potrebbe sfamare un intero stato
dell’Africa, tante sono le pretese.
Ma il problema è che l’uomo è totalmente
incapace di cogliere certi
messaggi. A noi maschi, se non ci
vengono scritte a lettere cubitali le
cose, non le cogliamo proprio, anzi
quando crediamo di avere capito
prendiamo una direzione che poi
risulta essere totalmente sbagliata.
E allora sono ...azzi. Perché la donna
difficilmente poi te le manda a
dire. Se hai culo te lo fa notare con
una sarabanda di crotalate subdole
che ti mandano totalmente in
bambola facendoti sentire, per
usare un eufemismo, “una m...
da”. Se poi preso dal panico provi
a chiederle prima, cosa le piacerebbe
ricevere come regalo, la risposta
sarà: “Quello che vuoi amore” che
tradotto in linguaggio femminile
significa “ma vai a fan…., invornito
che non sei altro a non capire i
miei chiarissimi messaggi”. Analizziamo
comunque una situazione
tipo: tu ti gongoli per avere carpito
i suoi desideri. Siete lì a fianco
dell’albero di Natale illuminato
con luci ad intermittenza. Un leggero
odore di incenso pervade la
stanza buia. Sul tavolino accanto
a voi c’è la bottiglia di spumante
pronta ad essere stappata. Un leggero
sottofondo di Ludovico Einaudi
amalgama un’atmosfera già
densa d’amore e attesa. Tu uomo
la osservi mentre di tanto in tanto
sfugge il tuo sguardo alla ricerca
di quello che potrebbe essere il
suo dono fra i tanti che giacciono
sotto l’albero. Provi una strana
sensazione di disagio e soprattutto
cominci a dubitare della tua scelta
quando lei ti dice: “E’ uno di questi
il mio regalo?”. “S..S..Sì” rispondi.
“Ah ok”, afferma facendolo seguire
da un bel sospirone. Quel “ok” è
terrificante; è come la risacca del
mare prima dello tsunami. Il sospirone
è il latrare dei cani prima
del terremoto. Prendi il suo regalo
con entrambe le mani. Lo hai
confezionato con carta riciclata
per far vedere che sei uno attento
anche all’ecologia. Ma sudi talmente
tanto che gli lasci impresse
sopra inesorabilmente le impronte
delle tue dieci dita, per la gioia dei
RIS di Parma qualora lei dovesse
colpirti a morte e sfigurarti dopo
averlo aperto. Lei prende il pacco
e senza neppure guardarti in faccia
ti dice “Grazie mille”. Neppure
nel film The day after tomorrow
s’è visto tanto gelo. E’ ovvio che è
sarcastica perché dalla dimensione
del pacco ha già capito che non è
quello che si aspettava. Con i bonus
per il sesso sei già andato a debito
per almeno un mese. Qui hai
due scelte: o le rispondi con un
“non c’è di che” il che significherebbe
castità ad oltranza, oppure non
dici nulla e assumi l’espressione di
quando ti compiaci del prodotto
dei tuoi gas intestinali emessi sotto
le coperte. Lei lo scarta e in un
nanosecondo, tira fuori una cosa
che al momento dell’acquisto ti
piaceva un casino e di cui andavi
orgoglioso e che ora ti sembra orrenda.
Guai a te se a quel punto ti
azzardi a chiederle se le piace. Al
limite puoi tentare con un “Se non
ti piace puoi andarlo a cambiare”.
Prega che la risposta si limiti ad un
“Bene”, che significherebbe una
dichiarazione di guerra in piena
regola. Se tutto ciò accade l’unica
cosa che mi sento di consigliarti è
quella di far virare la serata sullo
spumante e Tanti Auguri (non
solo di Buon Natale).
LS
40 LA MAISON LS