27/11/2006 Campionato 12a Giornata: Girone C - serie d news

IV
LUNEDI’
27 novembre 2006
la tribuna
SERIE D
BIANCOCELESTI IN
STRISCIA POSITIVA
SACILESE
MONTEBELLUNA
Un’azione di gioco del Montebelluna (archivio)
I ragazzi di Fonti vincono in trasferta lottando su ogni palla e sfruttando al massimo una disattenzione difensiva
Monte, uno Cvetkovic in più
Superata la Sacilese grazie a un gol del nuovo acquisto
TAMAI. Il Montebelluna vola grazie al neoacquisto Vuk
Cvektovic. La squadra di Gianfranco Fonti castiga la Sacilese,
costretta a leccarsi le ferite per la terza sconfitta consecutiva.
Per portare a casa i sospirati 3 punti in palio, il
Montebelluna ha lottato su ogni pallone. Ha sfruttato al
massimo un’ingenuità difensiva avversaria, ha chiuso i
varchi quando serviva. In più, dal cilindro del presidente
Maurizio Michielin è uscito Vuk Cvetkovic, proveniente
dalla serie B di Belgrado, che ha appena ottenuto il tesseramento
dopo parecchio tempo d’attesa per il transfert e
tutta la documentanzione necessaria.
Per andare a segno al Montebelluna
è bastato sfruttare
uno schema su piazzato. La
palla è arrivata alla neo stella
Cvetkovic che ha mandato in
panne Calligaro con un tiro sicuramente
non irrestibile e
un pallone che più che insaccarsi
è ruzzolato piano piano
oltre la fatidica linea bianca.
Il portiere di casa era, effettivamente,
fuori posizione e
non ha potuto far altro che osservarlo
nel suo solitario percorso.
Correva il 16’ del primo
tempo. Partita noiosa, come
grigio era il cielo. Ospiti
sicuramente più affamati di
punti (condividevano il terzultimo
posto con la Sambonifacese).
In apertura di gara, al 4’, sono
i biancorossi di Borgato a
farsi vedere per primi dalle
parti di Zattin: 4’ cross dalla
destra di Llullaku, colpo di testa
di Zanette a centroarea.
Palla fuori. Al 14’ Nardi (un
pilastro a centrocampo), apre
sulla destra per Tessaro. Conlcusione
debole e a lato. Minuto
16: piazzato di Nicoletti alla
sinistra, tocca a centroarea
Nardi che serve l’esordiente
Cvetkovic. La conclusione
non è di certo irresistibile,
ma si trasforma nel gol partita.
Al 34’ Cvetkovic bissa, ma
non vale: riprende la corta respinta
dell’estremo avversario
su palla spizzicata di testa
da Zolla, la rete è annullata
per gioco falloso. Al 35’ in
avanti la Sacilese: Tormen,
su conclusione di Cristofoli e
SACILESE: Calligaro 6; Zanette 6, Ziliotto 6 (1’
st Da Dalt 6.5), Moretti 6, Faloppa 6; Vecchiato
6, Llullaku 6, Rossitto 6 (23’ st Albanese 6), Tormen
6; Buonocunto 6, Cristofoli 6. A disposizione:
Posdarie, Reartes, Gaiarin, Franceschina,
Capalbo. All. Borgato.
MONTEBELLUNA: Zattin 6; Masiero 6, Furlanetto
6, Marconato 6.5, Nicoletti 6; Simeoni 6.5,
Tessaro 6.5 (38’ st Biasuzzi ng), Garbini 6.5,
Cvetkovic 6.5; Nardi 6.5 (37’ st Squizzato ng),
Zalla 6 (23’ st Fabrin 6). A disposizione: Cavarzan,
Mason, Schiavon, Bellio. All. Fonti.
ARBITRO: Giannotta di Brindisi 6.
RETE: 16’ pt Cvetkovic.
NOTE: ammoniti Zanette, Marconato, Nicoletti,
Cvetkovic, Nardi. Angoli 3-2 per la Sacilese.
Recupero 1’ pt, 4’ st.
0
1
palla non bloccata dal portiere,
s’avventa ma manda fuori
misura da due passi. Al 41’ altro
brivido per la retroguardia
liventina: ci pensa Zalla,
con un pallonetto, a mettere
l’adrenalina addosso a Calligaro
che alza in angolo. Il primo
tempo si chiude con il
Montebelluna ancora in avanti:
43’ Gardini dal fondo di sinistra,
lascia sul posto un
paio di avversari, e costringe
Calligaro a bloccare a terra.
Nella ripresa al 1’ Tormen,
su piazzato, da sinistra chiama
in causa l’accorrente Buonocunto
che conclude alto.
Non ha miglior sorte il piazzato
centrale di Cristofoli al 12’,
da posizione centrale: la sfera
va a sbattere sulla folta barriera
schiera a difesa di Zattin.
Al 22’, sempre su punizione
- stavolta dalla destra - Rossitto
serve Moretti la cui conclusione
è fuori misura d’un
soffio. Al 25’ Buonocunto prova
da fuori area: mira da rivedere.
La retroguardia del
«Monte» non si fa sorprendere.
Al 32’ altra sortita individuale.
Dal Dalt si cimenta in
un traversone da sinistra: la
palla attraversa tutta l’area e
finisce sul lato opposto senza
che Tormen riesca nella deviazione.
Al 46’ ultimo brivido:
Cvetkovic colpisce la base
del palo alla destra di Calligaro.
Per il Monte una domenica
da ricordare - probabilmente
- come tappa fondamentale
la scalata verso posizioni più
tranquille di classica.
Gianfranco Fonti, più in alto Vuk Cvetkovic
SPOGLIATOI
Fonti gongola
«Con il coltello
tra i denti»
TAMAI. Nel dopo partita
Gianfranco Fonti, mister del
Montebelluna, se ne sta fuori
dagli spogliatoi. Ha varcato il
cancello quasi a dire che ha
ripreso la sua libertà da una
classica alquanto scomoda.
Fonti incita il suo Montebelluna
a «giocare sempre così,
con il coltello tra i denti, convinti
delle nostre possibilità.
E’ stato difficile — prosegue
il mister biancoceleste — ma
alla fine ci siamo riusciti. Abbiamo
portato a casa tre punti
importanti, contro una Sacilese
che non è stata di certo a
guardare. I biancorossi hanno
messo l’anima, ma non è
bastato. I miei ragazzi — prosegue
Fonti — hanno saputo
sacrificarsi e lottare, hanno
voluto e conquistato una vittoria
importante e adesso stiamo
ricominciando a correre.
Ci prendiamo questo risultato
che porta sicuramente
maggior ottimismo. Attenzione,
però: piedi ben ancorati a
terra, per non gettare al vento
quanto di buono abbiamo
fatto». Intanto sorride felice
anche Maurizio Michielin, il
presidente biancoceleste: «Oggi
i ragazzi hanno davvero dato
l’anima e non posso che esserne
orgoglioso oltre che
contento per i punti incamerati».
Contento anche perché,
proprio contro la Sacilese, ha
esordito Vuk Cvetkovic: un
attaccante formato spina nel
fianco. Lui, studente di Archittettura,
in campo bada alla
concretezza chiamata gol.
Rigore sbagliato, gol preso, sconfitta
A San Bonifacio
l’Union Quinto
deve inghiottire
un calice di amarone
SAMBONIFACESE
UNION QUINTO
SAMBONIFACESE: Milan 8, Ruffini 6, Sarzi P.
6.5, Donzella 6, Pimazzoni 6, Fattori 7, Bellomi
6.5, Confetti 6.5, Correzzola 7 (42’ st Meda sv),
Sarzi C. 6 (15’ st Lavagnoli 6), Caobelli 5.5 (26’
st Bregolin sv). A disposizione: Mazzon, Nicolussi,
Milani, Arma. Allenatore: Ottoni.
UNION QUINTO: Marcato 6, Zago 6, Pivetta
6.5, Martignon 6, Micheletto 6.5, Wagner Bolzan
6.5, Lorenzetto 6 (12’ st Paiaro 6), Niero
6.5, Bandiera 6.5, De Silvestro 6.5, Bacchin 5.5
(1’ st Taguor Bolzan 6.5). A disposizione: Tamai,
Stefanet, Forti, Badin, Agenziano. Allenatore:
Castellan (Pisani squalificato).
ARBITRO: Altavilla di Saronno 6.
RETE: 18’ st Correzzola.
NOTE: terreno in perfette condizioni. Spettatori
450 circa. Ammoniti: Wagner Bolzan, Bellomi,
Sarzi P., Confetti. Calci d’angolo 4 a 2 per
la Sambonifacese. Recupero 1’ e 6’.
SAN BONIFACIO. L’Union Quinto cade
in quel di San Bonifacio, contro una Sambonifacese
più che mai affamata e vogliosa
di punti e di vittoria. La squadra di Pisani,
costretto in tribuna per squalifica, sostituito
da Castellan, cade così dopo una lunga
serie di risultati positivi, dando addio, almeno
per il momento, all’assalto al primato
in classifica. Quinto che deve fare i conti
comunque sia con la sfortuna che con qualche
disattenzione, e soprattutto con quel
calcio di rigore che De Silvestro si è fatto
parare dal numero uno di casa Milan, che
magari avrebbe potuto regalare ben di più
a questa trasferta amara veronese. Altra
pecca le numerose assenze, che hanno costretto
la squadra trevigiana a non esprimersi
come ha sempre fatto in questo ottimo
avvio di campionato.
Quindici minuti di cronometro che scorrono,
poi è proprio l’Union Quinto a farsi
vedere con Lorenzetto, la cui conclusione è
pero troppo debole e velleitaria e si spegne
direttamente a fondo campo. Al 21’ Ruffini
con un cross errato costringe Marcato ad
una deviazione in extremis: alza la palla sopra
la traversa. Pochi minuti e ci riprovano
ancora gli ospiti trevigiani. Dopo una serie
di batti e ribatti in area rossoblù di casa,
De Silvestro prova la conclusione. Milan
si distende e blocca a terra. Al 33’ l’episodio
clou. Confetti, in piena area di rigore
di casa, tocca alle spalle Niero pronto a battere
a rete. Per il direttore di gara è calcio
di rigore. Dagli undici metri calcia il capitano
trevigiano De Silvestro, Milan intuisce
e respinge in corner in grande stile. Da lì
la svolta sambonifacese. Al 39’ Donzella
prova la conclusione dalla distanza, tiro potente
ma centrale, facile per la presa di
Marcato. Al 46’ il colpo di testa di Pimazzoni,
su calcio di punizione di Donzella, con
la palla che si impenna sopra la traversa
della porta difesa Marcato.
Si va alla ripresa. Cambio nelle file trevigiane,
ma è sempre la Sambonifacese a beneficiare.
Al 14’ ci prova Correzzola, conclusione
al volo dalla distanza, palla però
che si spegne direttamente a fondo campo.
Al 15’ il cambio di Ottoni per la Sambonifacese.
Dentro Lavagnoli, fuori Claudio Sarzi.
Tre minuti e arriva il vantaggio dei padroni
di casa. Lancio millimetrico in profondità
del neo entrato Lavagnoli, Correzzola
scatta sul filo del fuorigioco, botta secca
rasente e palla che si insacca alle spalle
del portiere ospite Marcato. Al 29’ leggero
brivido per la squadra di casa: De Silvestro
dopo una bella giocata scarica il sinistro
dal limite dell’area, la palla esce di poco a
lato. Alla mezz’ora di gioco sono ancora i
padroni di casa a farsi pericolosi. Lavagnoli
tocca verticalmente per Correzzola, la
punta rossoblù prova la conclusione, Marcato
mette in angolo. Dal seguente calcio
dalla bandierina, palla-gol anche per Fattori,
fuori di un niente. In pieno recupero l’ultima
occasione per l’Union di trovare la rete
del possibile pareggio. Niero va via sulla
sinistra, cross al centro, colpo di testa di Pivetta,
Milan blocca.
Pisani: «Caduti sì
ma a testa alta»
1
0
EUROCALCIO
JESOLO
EUROCALCIO CASSOLA: Frison, Zenere, Canacci,
Peruzzo, Bianchini, Siciliano, Carlotto,
Ciscato (23’ st Gazzola), Zanatta, Bellan, Zane
(15’ st Scalco). A disp.: Urban, Tagliapietra,
Santaniello, Stradiotto, Braceschi. All.: Dal
Bianco.
CITTA’ DI JESOLO: Visentin, Trolese (19’ pt
Giacomazzi), Salviato, Salvi, Scomparin, Artusi,
Luppi (28’ st Rossi), Palumbo, Gambino,
Baiana (41’ st D’Eletto), Bertagno. A disp.: Lucchetta,
Colombani, Santillo, Ubertini. All.: Giacomin.
ARBITRO: Papaiz di Maniago.
RETI: 8’ pt Zanatta su rigore, 40’ pt Gambino,
5’ st Zane, 39’ st Baiana.
2
2
BELLUNO
TAMAI
BELLUNO: Ramon, Moroni, Tosato, Ballardin,
Brustolon, De Mattia (24’ st Solagna), De Villa
(13’ st Zoldan), D’Incà (31’ st Peterle), Trinchieri,
Bez, Andriollo. A disp.: Corcetto, Pasquotti,
Sitran, Pisacane. All.: Pasa.
TAMAI: Zaghetto, Sandrin, Tonon, Orlando, De
Marchi, Paolini, Petris, Roveretto, Andreolla
(45’ st Calzavara), Visentin, Restiotto. A disp.:
Finotto, Gonano, Pedol, Ervigi, Benetton, Rizzioli.
All.: Tomei.
ARBITRO: Provesi di Treviglio.
RETI: 5’ st Bez, 19’ st Andreolla.
1
1
RIVIGNANO
PORDENONE
RIVIGNANO: Blasinutto, Valusso, Maggi, Trangoni,
Pontisso, Visalli (19’ st Cabassi), Roviglio,
Lenarduzzi, Piccoli (15’ st Monti), Ravalico,
Peron. A disp.: Tessarin, Boldarin, Pigniatello,
Collimassi. All.: Flaborea.
PORDENONE: Moro, Zanello, Franzin, Rupert,
Battiston, Venerus, De Nardi, Cursio, Fabbro
(21’ st Zorzut), Giordani (36’ st Gordini), Roman
Del Prete. A disp.: Sandrigo, Campaner,
Muiesan, Marangone, Tragante. All.: Tortolo.
ARBITRO: Caso di Verona.
RETI: 5’ pt Fabbro, 29’ pt Piccoli, 32’ pt Giordani,
6’ st Ravalico su rigore, 13’ st Franzin.
2
3
SAN BONIFACIO. Mastica amaro mister
Alberto Pisani. «Il Quinto — commenta a fine
gara — è caduto, ma a testa alta. Alla luce
di quanto visto in campo, il pareggio era
forse il risultato più logico. Abbiamo avuto
l’opportunità di andare in vantaggio con il
rigore, ma non abbiamo sfruttato a dovere
questa occasione. Poi la squadra non ha
giocato come è nelle sue potenzialità e alla
fine abbiamo pagato più del dovuto. Questa
sconfitta — continua il tecnico — non
cambia certo i nostri programmi. Siamo sereni,
ma quello che non mi è piaciuto oggi
è stata la poca brillantezza, come io invece
voglio. Purtroppo è andata così, anche il rigore
fallito ci ha un po’ tagliato le gambe, e
non si può mai dire come sarebbe andata finire
se invece lo avessimo realizzato. Diciamo
che abbiamo fatto un bel regalo alla
Sambonifacese».

VI
SERIE D
Messaggerodellunedi
2 NOVEMBRE 2006
LA DODICESIMA DI ANDATA
SORPASSO
DEI RAMARRI
Al 5’ Fabbro
è già in gol
Piccoli firma il pari
Avversari di nuovo
avanti con Giordani
Ravalico trova il 2-2
dal dischetto
e Franzin decide
Al termine di una gara spettacolare, gli ospiti trovano il primo successo esterno della stagione, mentre la squadra della Bassa non vince in casa da quasi due mesi
Il derby delle emozioni va al Pordenone
Altalena di gol nel big match di Rivignano:
neroverdi in crescendo, nerazzurri a digiuno
RIVIGNANO. Il Pordenone di mister Tortolo fa suo il derby
regionale e supera, così, in classifica il Rivignano con una
vittoria giunta al termine di una partita chenon ha lesinatogol
ed emozioni al numeroso pubblico presente al Comunale. I
padronidi casa di Flaborea si presentanoal via privi dell’infortunato
Varutti (leggera distorsione alla caviglia rimediata in
allenamento),mentretornanoadisposizioneidifensoriPontisso
e Collinassi, reduci dalle rispettive squalifiche. Il Rivignano
non vince in casa da quasi due mesi (3 a 1 al Belluno a inizio
ottobre), mentre i ramarri sono ancora alla ricerca della prima
vittoria esterna stagionale. Il Pordenone scende in campo con
lal’identicaformazionechenelprecedenteturnodi campionato
ha sconfitto l’Itala San Marco: il reparto offensivo prevede
Fabbro punta centrale, con il giovane Giordani a fungergli da
supporto, mentre il rientrante Campaner si accomoda in panchina.
La partita si apre subito con la rete del
vantaggio pordenonese che coglie di sorpresa
i padroni di casa: al 5’ Venerus scende
sulla corsia di sinistra e serve a centroarea il
compagnoFabbro,controllodelpalloneedestro
preciso sul secondo palo che fulmina
Biasinutto. Il Rivignano fatica a ritrovarsi e
provaaportarsidallepartidiMoroconPiccoli,
il quale raccoglie la punizione di Trangoni,
ma il suo colpo di testa viene controllato
dall’estremo difensore neroverde. Al 10’ ci
prova Lenarduzzi sugli sviluppi di un calcio
d’angolo: la sua acrobazia non trova lo specchio
della porta. Alla mezz’ora i padroni di
casa trovano la rete del pareggio grazie all’evidente
incertezza di Moro: rinvia malamente
un pallone che termina sui piedi di
Piccoli; l’attaccante controlla palla e beffa il
portiere con un preciso pallonetto.
Il gioco del Pordenone, però, appare più
fluido e ai ramarri bastano 2’ per riportarsi
in vantaggio. Al 30’ ci prova Fabbro con una
spettacolare rovesciata fuori non di molto,
mentre 2’ più tardi il tiro di Fabbro viene
paratodaBiasinutto:sullaribattutasiavventa
Giordani, che trafigge il portiere.
Il primo tempo si chiude con i padroni di
casa in avanti alla
ricerca del nuovo
Roman Del Prete
se la prende
con l’arbitro
e lascia i suoi
in inferiorità numerica
per quasi mezz’ora
pareggio, ma Piccoliprima
eVisalli
poi non riescono
a superare Moro.Nell’intervallo
Flaborea inserisceMonti
perl’acciaccato
Piccoli e
il veloce attaccante
diventa subito
decisivo producendosi
in un’ottima
incursione in area avversaria, dove trova
Battiston che lo atterra: sul dischetto si presenta
Ravalico, che con un forte sinistro non
lasciascampoaMoro.IlRivignanosiripropone
subito in attacco con Roviglio che ci prova
dalla lunga distanza: il suo destro si perde
sul fondo. Il Pordenone ricomincia il pressing:
al 12’ la conclusione di prima dello scatenato
Fabbro su assist di Curio manca il
bersaglio, ma sugli sviluppi dell’angolo successivo
è Franzin a pescare il jolly con una
bottadalladistanza chebucadifesaeportiere
e finisce in rete. Al 20’ Roman Del Prete
viene ammonito, Tortolo lo toglie, ma mentre
si appresta a uscire il giocatore si fa sfuggire
una parola di troppo nei confronti dell’arbitro,checosìglimostrailcartellinogiallo
per la seconda volta e, quindi, quello rosso.
Tortolo corre ai ripari inserendo il centrocampista
Zorzut per Fabbro, mentre poco
più tardi tocca a Giordani lasciare spazio
aGordini.IlRivignano avrebbeadisposizione
il tempo sufficiente per cercare di rimettersi
in partita, però alla mezz’ora Peron, a
pochipassidallaporta,nontrovaladeviazionevincente.Siarrivacosìaiminuticonclusivi,
con i nerazzurri che provano il forcing,
ma senza lucidità.
BELLUNO
TAMAI
1
1
BELLUNO (4-4-2) Ramon
6 Moroni 6 5 Tosato
Ballardin Brustolon 6
De Mattia 6 5 (dal 24’ della
ripresaSolagna 6 5) De Vil
la 6 5 (dal 13’ della ripresa
Zoldan 6) D’Inc 6 (dal 31’
della ripresa Peterle 6)
Trinchieri 6 5 Bez An
driollo 6 Allenatore Pasa
TAMAI (4-4-2) Zaghetto
Sandrin 6 5 Tonon 5 5 Or
lando 6 De Marchi Paoli
ni 6 Petris Roveretto
5 5 Andreolla (dal 45’ del
la ripresa Calzavara sv) Vi
sentin6 5 Restiotto 6 5 Allenatore
Tomei
ARBITRO Provesi di Trevi
glio 5 5
MARCATORI Nella ripresa
al 4’ Bez e al 30’ Andreolla
Biasinutto non è al meglio
Venerus come un veterano
RIVIGNANO
BIASINUTTO 5.5 Incolpevole sulla fulminea
rete di Fabbro, ha invece qualche
responsabilità sulle altre due.
Non manca di esibirsi in buon intervento
sulla girata dello stesso Fabbro
a inizio ripresa.
VALUSSO 5.5 Partitadifficileperilgiovane
terzino, che fatica non poco a contenere
i veloci De Nardi e Zorzut.
MAGGI 6 Fisicamente non è al meglio.
Laprestazionerimanecomunquepositiva.
TRANGONI 6 Ilregistanerazzurroèmeno
ispirato del solito e nella ripresa si
prende anche il cartellino giallo che
gli farà saltare la trasferta di Verona.
PONTISSO 6 Ha vita dura a contenere gli
ispirati attaccanti pordenonesi. Nella
ripresa rischia il secondo cartellino
giallo.
VISALLI 5.5 Dopo l’ottima prestazione di
Montebelluna viene schierato sull’esternoe
ilsuoapporto diminuisce.
Appare affaticato e nel secondo tempo
lascia il posto al compagno Cabassi.
ROVIGLIO 6.5 Un buon primo tempo ricco
di spunti. A inizio ripresa cerca la
rete con un destro insidioso dalla distanza.
LENARDUZZI 6.5 Lotta in mezzo al campo
e recupera palloni. Al 10’ cerca il gol
in rovesciata ma manca di poco l’appuntamento
con il pallone.
PICCOLI 7 Scendeincampononostante i
solitiproblemiallaschienaesidimostra
il più pericoloso dei suoi. Alla
mezz’ora è bravo ad infilare dalla distanza
Moro.
RAVALICO 6 Prestazione non particolarmente
ispirata del giovane mancino,
che tuttavia trova la rete su rigore e
sfiora due volte la doppietta in pieno
recupero.
PERON 5.5 Ritorna titolare e funge da
punta centrale, ma la giornata non è
delle migliori.
MONTI 6.5 Dopo pochiminutisiprocura
il calcio di rigore che riapre la partita.
Nel finale non viene servito a dovere.
CABASSI 6 Al rientro dall’infortunio
prende il posto di Visalli nell’ultima
parte del match. Per Flaborea un recupero
importante.
PORDENONE
MORO 5.5 Compie un lampante errore
sul rinvio con i piedi che regala
a Piccoli la palla per il momentaneo1-1.Perilrestoèattento
e non si fa sorprendere dalla
conclusioni degli avversari.
ZANELLO 6 Prestazione senza sbavature
sulla corsia di destra.
FRANZIN 6.5 Una prova convincente
per il giovane mancino di Tortolo,
che con un missile da fuori
area trova anche la rete dei tre
punti per la sua squadra.
RUPERT 6 Il capitano staziona in
mezzo alla difesa e duella di testa
con Peron avendo spesso la
meglio.
BATTISTON 6 Provocailfalloda rigore
su Monti rischiando il fallo da
ultimo uomo.
VENERUS 6.5 Gioca in mezzo al campo
con sicurezza nonostante la
giovane età, disputando un’ottima
partita e fornendo a Fabbro
l’assist dell’1-0.
DE NARDI 6 Gioca sull’out di sinistra
dove prova rendersi pericoloso
con alcune avanzate.
CURSIO 6 Fa sentire la propria prestanza
fisica a centrocampo. Al
12’ della ripresa pesca con preciso
cross il compagno Fabbro. Il
suo apporto diminuisce negli ultimi
minuti dell’incontro.
FABBRO 7 Una rete condita da tanto
movimento e da alcune pregevoli
giocate che strappano gli applausi
del pubblico.
GIORDANI 7 Spesso si posiziona alle
spalle del compagno di reparto
Fabbro, diventando difficile da
controllaredallaretroguardiarivignanese.
Sulla ribattuta di Biasinutto
è il più lesto ad arrivare
sulpallone peril tap-in vincente.
ROMAN DEL PRETE 6 Disputaunabuona
partita, macchiata dalla ingenuità
che gli costa due cartellini
gialli nel giro di pochisecondi lasciando
così per quasi mezz’ora
il Pordenone in dieci.
ZORZUT 6 Entra e prova a colpire in
contropiede.
GORDINI SV Soltanto dieci minuti
per lui nel finale.
Capitan Rupert è una sicurezza per la difesa
pordenonese. Sopra, da sinistra, il neroverde
Giordani, autore del secondo gol, il regista
nerazzurro Trangoni e il possente
centrocampista dei ramarri Cursio
RIVIGNANO
PORDENONE
2
3
RIVIGNANO Biasinutto Va
lusso Maggi Trangoni
Pontisso Visalli (dal 1 ’ del
la ripresa Cabassi) Rovi
glio Lenarduzzi Piccoli (dal
1’ della ripresa Monti) Rava
lico Peron Allenatore Fla
borea
PORDENONE Moro Zanel
lo Franzin Rupert Batti
ston Venerus De Nardi
Cursio Fabbro (dal 21’ della
ripresa Zorzut) Giordani
(dal 36’ della ripresa Gordi
ni) Roman Del Prete Allenatore
Tortolo
ARBITRO Caso di Verona
MARCATORI Al 5’ Fabbro al
2 ’ Piccoli; al 32’ Giordani;
nella ripresa al 6’ Ravalico
su rigore al 13’ Franzin
NOTE Spettatori: 00 circa
Espulso: Roman Del Prete
per proteste Ammoniti:
Pontisso Valusso Trango
ni Battiston e Curio
Il match finisce 1-1, ma Roveretto a un quarto d’ora dalla fine fallisce l’occasionissima che avrebbe dato i tre punti ai friulani
Un Tamai sprecone a Belluno perde il primato
Restiotto del Tamai
BELLUNO. Andreolla ha in mano
la briscola, Roveretto spreca il
carico. Il Tamai pareggia a Belluno
grazie a un sinistro feroce sotto l’incrociodelsuoattaccante.Nonlavince,
perché il compagno di squadra
non prende la porta da un metro o
giù di lì, a un quarto d’ora dalla fine.
Ecosìaddioprimoposto,perchésia
il Mezzocorona sia la Virtus Vecomp
hanno vinto.
Le furie rosse si erano trovate in
svantaggio in maniera abbastanza
casuale, all’inizio del secondo tempo,
per un traversone da destra di
Bez, che si era infilato dopo un velo
involontario di Trinchieri. Ma hanno
saputo rimediare, alla fine, e sono
costretti ad accontentarsi.
I segnali di Quinto di Treviso non
erano sbagliati: il Belluno è vivo e
lotta contro una delle capoclasse.
Mai vista una partenza così dei
gialloblù: otto minuti e Trinchieri
vaaconoscereilbellunesemancato
Zaghettosparandogliperò suiparastinchi.
Subito dopo, punizione dalla
sinistra di De Mattia e colpo di
testa fuori di poco di Tosato. Passata
la paura, il Tamai guadagna campo
e anche qualche calcio d’angolo.
Uno di questi con un tiro da destra
diOrlando,cheRamontogliedasotto
la traversa, mentre è direttamente
fuori il tiraccio di De Marchi. Il
4-3-3bellunesefunzionaeinpiazzaledellaResistenzasivedefinalmente
una squadra in grado di vincere,
prima o poi la prima partita interna.
Verso la mezz’ora cross di Bez
dalla destra e sulla capocciata di
Trinchieri, il colpo di reni del portiereèdarichiestaimmediataditrapianto,
poi il rimbalzo di De Villa
finiscefuori.Nonsinotanoleassenze
del capitano Tardivo, uno che ha
più o meno lo stesso accento delle
furie rosse e di Corbanese. Quanto
alTamai,spingesì,masenzafabbricarechissàchepericoliperlarinnovata
difesa veneta.
IlBelluno riprende dadov’era rimasto.
Anche l’approccio al secondo
è molto promettente stavolta il
golèquestione diquattro giri dilancetta:quellodiBezdalladestrasembra
più un traversone che un tiro,
Trinchierinonciarrivainspaccata,
tanto meno De Marchi, Zaghetto rimanedisorientatoeilpallonesiinfila
nell’angolo alla sua destra. Per
l’ex Longarone è il quarto gol della
stagione. Ma il Tamai non è primo
permerito dell’oroscopo e lasuareazione
si concretizza una volta passata
la mezz’ora, quando il calcio di
punizione sulla trequarti battuto a
sorpresa si trasforma in un assist
per il sinistro cattivo di Andreolla:
la palla si conficca sotto l’incrocio
alla destra di Ramon. Già che c’è, il
Tamaiprova avincerla , mastavolta
Ramonvolasottolasbarrasultentativo
di Visentin. Il Belluno riparte
in contropiede e il pallone più pericoloso
è quello che Solagna riceve
daTrinchieriescaricasulprimopalo,
dove Zaghetto fa la guardia.
RIVIGNANO. L’esito di un
avvincente derby ha premiato i
ramarri di mister Tortolo, che
trovano la seconda vittoria
consecutiva, nonché la prima
affermazione in trasferta. Sul
fronte rivignanese, invece, la
sconfitta di ieri rappresenta il
terzo stop casalingo
consecutivo. Mister Flaborea,
ovviamente, non
può essere
soddisfatto e
analizza così
quello che è
stato
l’andamento
dell’incontro:
«Purtroppo
quando si
commettono
certi errori, in
difesa e non solo,
è inevitabile
pagarne le
conseguenze.
Nella parte
finale
del match,
tuttavia,
abbiamo avuto
LO SPOGLIATOIO
Flaborea: «Gli errori si pagano
ma nel finale abbiamo sprecato»
un paio di buone
occasioni per
pareggiare
che però non
abbiamo saputo
finalizzare;
comunque, non
ho nulla da
rimproverare
ai miei ragazzi
sul piano
dell’impegno, a
mancarci è stata
un po’ di
tranquillità».
Il trainer di Fossalta prova a
spiegare il perché delle
difficoltà incontrate dai suoi
ragazzi nelle partite interne:
«In casa, probabilmente,
perdiamo gli equilibri giusti per
la voglia di strafare, mentre in
trasferta siamo più attenti sul
piano tattico e mentale e,
Il bomber nerazzurro Piccoli
La soddisfazione
di mister Tortolo:
«Ho sempre avuto
fiducia in questi ragazzi
e ora arrivano
anche i risultati»
infatti, riusciamo a cogliere
buoni risultati».
Dallo spogliatoio del
Pordenone, invece, esce un
Tortolo molto soddisfatto
dell’importante risultato
conquistato: «La vittoria mi
sembra meritata perché
arrivata al cospetto di un
avversario molto forte e tenace
contro il quale ci
siamo espressi
su buoni livelli.
Voglio fare i
complimenti ai
miei ragazzi
perché hanno
lottato fino alla
fine dimostrando
impegno ed
attenzione
durante la
partita».
Le ultime
riflessioni vanno
alla classifica ed
agli obiettivi del
Pordenone: «Ho
sempre avuto
fiducia in questo
gruppo; ora i
risultati stanno
arrivando e
credo che
dobbiamo
cercare di
raggiungere la
salvezza il prima
possibile».
Domenica
prossima il
Rivignano farà
visita alla
lanciatissima
Virtus Vecomp,
rivelazione del torneo. Per
quella data mister Flaborea
spera di recuperare l’esterno
Varutti, mentre il Pordenone
riceverà sul proprio
campo la Sacilese per un nuovo
derby tra regionali che saprà
certamente regalare nuove
emozioni.

Messaggerodellunedi
SERIE D
2 NOVEMBRE 2006 VII
Sebastiano Blasina
CASSOLA - JESOLO 2-2
EUROCALCIO CASSOLA (4-4-2) Frison
6 5 Zenere 6 5 Canacci 6 Peruzzo 6 5
Bianchini 6 5 Siciliano 6 Carlotto 6 Cisca
to 6 (dal 23’ della ripresa Gazzola sv) Zanat
ta Bellan 6 5 Zane (dal 15’ della ripresa
Scalco 6) Allenatore Dal Bianco
JESOLO (4-4-2) Visentin 6 Trolese 5 5 (dal
1 ’ Giacomazzi 6) Salviato 6 5 Salvi 6 5
Scomparin 6 Artusi 6 Luppi 6 (dal 2 ’ della
ripresa Rossi 6) Palumbo 5 5 Gambino
6 5; Baiana 6 5 (dal 41’ della ripresa D’Elet
to sv) Bertagno 6 5 Allenatore Giacomin
ARBITRO Papaiz di Maniago 5
MARCATORI All’ ’ Zanatta su rigore al 40’
Gambino; nella ripresa al 5’ Zane al 3 ’
Baiana
MONTECCHIO - ALBIANO 1-0
MONTECCHIO (4-4-2) Posocco Vallarsa
6 5 Ferrari 6 5 Noro 6 5 Vanzo 6 Dei Rossi
6 Ofori 6 (dal 1 ’ della ripresa Menegon )
Cegalin 6 L Fortunato 6 Fossalovara 5 5
(dal 10’ della ripresa Sarrapochiello 6) Gallo
5 (dal 45’ della ripresa Carraro sv) Allenatore
Clementi
PORFIDOALBIANO (4-4-2) D Ferrari 5 5 Pe
ruzzi 6 Barbacovi 6 Sega 6 D’Andretta 6
Della Sega 5 (dal 1’ della ripresa Michelon 6)
Sceffer 6 Manzatti 6 5 (dal 1 ’ della ripresa
Mulchande 6) Decarli 5 5 (dal 24’ Fanti 5 5);
Bertolucci 6 5 Ferrari 5 Allenatore Ceraso
ARBITRO Cornero di Genova 5
MARCATORE Nella ripresa al 42’ Menegon
SAMBONIFACESE - U. QUINTO 1-0
SAMBONIFACESE (4-4-2) Milan Ruffini
6 5 P Sarzi 6 Donzella 6 Pimazzoni 6 5
Fattori Bellomi 6 5 Confetti 6 Correzzola 6
(dal 42’ della ripresa Meda 6) C Sarzi 6 (dal
15’ della ripresa Lavagnoli 6 5) Caobelli 6 (dal
26’ della ripresa Bregolin 6) Allenatore Otto
ni
UNION QUINTO (4-4-2) Marcato 6 Zago 6
Pivetta 6 Martigno 6 Micheletto 6 5 Wagner
6 Lorenzetto 6 (dal 12’ della ripresa Paiaro 6)
Niero 6 Bandiera 6 De Silvestro 6 5 Bacchin
6 (dal 1’ della ripresa Bolzan 6) Allenatore
Castellan
ARBITRO Altavilla di Saronno 6
MARCATORE Nella ripresa al 1 ’ Correzzola
TRENTINO - BOLZANO 2-0
TRENTINO(4-3-3) Sellan 6 5 Bazzanella 6 Fili
zola 6 Masini 6 Rossi 6 5 Sacchi Zuccon
6 5 (dal 33’ della ripresa Escalante sv) Vitaglia
no 6 Vettoretto 6 Guerra 6 (dal 23’ della ripre
sa Torresani sv) Sessolo 5 (dal 35’ della
ripresa Tranquillini sv) Allenatore Gaburro
BOLZANO (4-1-4-1) Paoletti 5 5 Armah 5 (dal
130’ della ripresa Capisani 6) Garbero 5 Fran
zoso 6 Dalla Bona 5 5 Celia 5 5 Amofah 6
Brustolin 6 Mariotti 5 (dal 13’ della ripresa
Scaratti 6 5) Roman Del Prete 5 5 (dal 1 ’
della ripresa Andreson 6) Carbone 5 Allenatore
Gazzetta
ARBITRO Liberti di Pisa 5 5
MARCATORE Al 2 e nella ripresa all’11’ Ses
solo
Il Trentino supera
il Bolzano e lascia
l’ultimo posto
all’Albiano che cade
in casa del Montecchio
La Sambonifacese
ferma la corsa
del Quinto
I padroni di casa hanno annichilito per un’ora abbondante i veneti salvo mettere in scena il suicidio perfetto con la disattenzione difensiva a metà ripresa
Il gioco all’Itala i tre punti a Verona
Visintin e Blasina litigano con la palla:
Congalves non si fa pregara e fredda Striatto
Da quella fascia al 10’ serve un invitantepalloneinmezzodeviatoafaticain
cornere,suglisviluppideltirodallabandierina,
è sempre lui a pennellare per
Carli che appostato nell’area piccola
manca di un niente l’impatto con la sfera.Al16’lapunizione
tesadiMarinodalla
sinistra crea una mischia davanti a
Chesini, la zampata di Arcaba sembra
vincente ma l’estremo si salva d’istinto e
lasuccessivarovesciatadiNetoaccarezza
il palo. La Virtus Vecomp appare sorpresa
dalla veemenza isontina. E l’undici
di Zoratti non si tira indietro innescato
dallo scatenato Marino che al 20’ serve
in profondità Sebastiano Blasina abile
a prendere il tempo a Dal Corso, a
mettere a sedere Saorin salvo poi trovare
nel miracoloso Chesini un baluardo
insuperabile. Della capolista ancora
nessuna traccia. Al 24’ Peroni apre sulla
destra per Marino che approfitta del buco
di un difensore per cercare Neto la
cui girata in prossimità del dischetto
non è però precisa. Al 26’ tocca a Bernecich,
servito innavertitamente da Saorin,impegnare
Chesini con un rasoterra
dallimitementre al28’lazuccata diCarli
esce di pochi centimetri. La Virtus Vecomp?
Primo labile segnale di presenza
al 31’ con un piazzato di Goncalves parato
a terra da Striatto. Un preziosimo di
Marino,colposotto,nonsfruttatoadovere
da Bernecich fa da prologo al primo
seriotentativoscaligero:bottadiGoncalves
non trattenuta dal portiere e Gironi
da ottima posizione spara alto. Lo scampatopericoloridàlinfaall’azioneitalina
con l’ennesima iniziativa di Marino che
al 38’ smarca Seba Blasina: diagonale
fuori dalla portata di Chesini ma appena
largo sul palo lontano. La prima frazione
letteralmente dominata dall’Itala
San Marco si chiude con l’ennesima opportunità
non concretizzata dagli uomini
di Zoratti: è il 44’ quando Marino, immarcabile,
recapita un altro "bacio" da
destra per l’incornata a colpo sicuro di
Arcaba che manda la palla a colpire lo
spigolo della trasversale.
Anche dopo la pausa l’Itala riparte a
tavoletta, ma senza fortuna e così tra il 9’
ed il 13’ arrivano le occasioni in contropiede
targate Gironi e Goncalves, mentrel’Italarispondeal19’conun’invenzione
di Neto (giravolta su se stesso e colpo
di tacco) e successivo cross per il colpo
ditestadiMarinoneutralizzatodaChesini.
A metà ripresa però il risultato prende
la strada di Verona. Un lancio dalle
retrovie senza particolari velleità non è
controllato da Visintin e Simone Blasina,
Goncalves ringrazia e fredda Striatto.
Passano un paio di minuti e Peroni si
fa espellere per un fallo su Lechthaler
(graziato). La Virtus spreca il raddoppio
conGoncalves,maal44’èChesiniavolareall’incrociopersmanacciarelazuccata
di Pizzutti. La beffa è servita.
GRADISCA. Gioca e domina l’Itala San Marco, vince la
Virtus Vecomp che rimane imbattuta e capolista. Certe stagioni
nascono sotto una buona stella ed i veronesi possono
davvero rappresentare la variante incomoda al tavolo della
promozione. Poco da imputare ai ragazzi di Zoratti che sono
andati in doppia cifra quanto ad occasioni create, hanno
annichilitoperun’oraabbondantegliavversarisalvomettere
in scena il suicidio perfetto con la disattenzione difensiva,
seguita a stretto giro di posta dall’espulsione del rientrante
Peroni, che a metà ripresa ha permesso a Goncalves
di presentarsi solo soletto al cospetto di Striatto e batterlo.
L’Itala San Marco ci mette poco ad intuire che di fronte, a
dispetto dei numeri impressionanti snocciolati dagli scaligeri,nonhail“babau”
eprendedipettolagara.Ilpiù vivace
ed intraprendente è sicuramente Marino che si muove alle
spalle di Neto cercando spazio soprattutto a destra.
Zoratti scagiona la sua squadra:
la miglior partita della stagione
SANVITESE
MEZZOCORONA
0
3
SANVITESE Venuto 5 5
Francescato6 Franceschi
nis 5 5 Perenzin 6 Leonar
duzzi 6 Beacco 6 (2 ’ st
Pagura 6) Maiero 6 (24’ st
Marzin 6) Marta 5 5 Rossi
6 5 Nonis 6 Fantin 5 5 (12’
st Nadarevic 6 5) Allenatore
Zanin
MEZZOCORONA Macchi
Lordi 6 Ceravolo 6 Gio
ia 6 Berardo 6 5 Pelizzari
6 Campagnolo 6 Squa
drani 5 Simoni 6 (2 ’ st Bai
do 6 5) Di Benedetto
(36’ st Allegrini 6) Panizza
6 (13’ st Mele 6 5) Allenatore
Rastelli
ARBITROAureliano di Bolo
gna 5 5
MARCATORI Nella ripresa
al 4’ Panizza al 16’ Berar
do al 4 ’ Mele
NOTE Espulso: Squadrani
per gioco violento Ammo
niti: Nonis e Panizza
LO SPOGLIATOIO
GRADISCA. Pomeriggio maledetto
per l’Itala San Marco, ma il
tecnico Giuliano Zoratti scagiona
ugualmente i suoi. Il secondo stop
stagionale è figlio dell’unica imperfezione
nell’arco dei novanta
minuti,maanchesenon soprattutto
della fiera dello spreco
biancoblù al momento di concretizzare
una superiorità a tratti
schiacciante.
«Ci consoliamo con un fatto: impossibile
perdere in futuro simili
gare giocate su livelli assoluti. Ai
miei ragazzi non posso che fare i
complimenti per come hanno intrepretatoecondottolagara.E’stata
la prestazione più brillante e
convincente della stagione. E di
fronteavevamolacapolistaarrivata
a Gradisca ancora imbattuta. Se
ha lasciato la città candida deve
ringraziare davvero la buona sorte.BravalaVirtusVecompacolpir-
cied affondarci nell’unica vera occasione
creata. Anzi, nemmeno
creata perché siamo stati noi a regalargliela.
Purtroppo nel calcio
ci stanno anche queste autentiche
doccie scozzesi».
Dopo il ko di Pordenone e la settimana
contraddistinta dalla dolorosa
rinuncia a Mirco Vosca dovevate
mandare un segnale. «E l’abbiamo
fatto. Il risultato conta, ci
mancherebbe, ed è stato negativo.
Peròcomeallenatoreèmiocompito
guardare oltre e l’Itala San Marco
contro la Virtus Vecomp ha fatto
la partita anche quando è rimasta
in dieci. Non a caso il loro portierehacompiutol’ennesimagrandeparatasuPizzuttiinpienorecupero.
Il pareggio sarebbe stato se
non altro un premio di consolazioneperquantoespresso
dallasquadra.
L’arbitro? Non all’altezza per
una gara di cartello».
Il Mezzocorona spinge sempre più giù i biancorossi. Ora è a rischio la panchina di Zanin
Sanvitese vittima della regina
Marino, praticamente immarcabile, è stato il migliore in campo
SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Reducedaduepesantirovesciconsecutivi
contro Union Quinto e Tamai, nei quali
aveva subito ben nove reti segnandone
solamente una, la Sanvitese ospitava la
capolista Mezzocorona con la consapevolezzadinonpoterpermettersiulteriori
passi falsi. Doveva essere la partita
della vita, da giocare col coltello tra i
denti. Ma soprattutto era una partita
che non andava assolutamente persa e,
invece, è arrivata la terza sconfitta e ancora
con un risultato pesante: 3-0.
Difficile ora scommettere sul permanenza
di Zanin sulla panchina biancorossa.
Per carità, le tre sconfitte contro
le tre squadri più forti del torneo possono
anche starci, ma a preoccupare sono
soprattuttole dimensioni diqueste, con
le ovvie ripercussioni negative sull’umoredeigiocatoriedituttol’ambiente.Eppure
ierilaSanvitesenonerapartita
male, anzi. Orfano dello squalificato
Giordano, Zanin arretra Perenzin in
difesa, schierando una linea mediana
molto fisica con Marta, Beacco e Maiero.
Davanti Fantin e Nonis insieme al
rientrante Rossi. I padroni di casa sembrano
giocare con la giusta determinazione
e pian piano prendono in mano la
partita, oscurando completamente il
Mezzocorona, tanto da chiedersi se
quellavenutaaSanVitoèlastessasquadrache
qualche settimana aveva incantato
per oltre un’ora a Tamai. Al 20’ su
invito di Fantin, Rossi trova il tempo
per battere a rete, ma il diagonale esce
di poco a lato.
Ancora Rossi protagonista alla mezzora:Nonisbatterapidouncalciodipunizione,mettendoilbombersolodavantialportiere.Ottimol’aggancio,incredibilmente
fuori la conclusione. Ci prova
poi Franceschinis da fuori, ma Macchi,
attento, blocca a terra. Sul finire della
primafrazioneancoraRossi calciaa retesuglisviluppidiuncorner,mal’estremo
trentino è bravo a mettere fuori. In
avviodi ripresa lasvolta del match.Al 4’
scontro di gioco sulla fascia sinistra tra
Gioia e Beacco che resta a terra. L’arbitro
non fischia e l’azione prosegue, ci si
aspetta che i giocatori del Mezzocorona
mettano fuori, ma così non è. Di Benedetto
crossa, arriva Panizza che di piatto
segna. La Sanvitese accusa il colpo.
Così al 16’ giunge il raddoppio ospite.
Azione d’angolo, palla per Di Benedetto
che mette in mezzo, indecisione tra
Venuto e Franceschinis, ne approfitta
Berardo che più con la spalla che con la
testa insacca. La Sanvitese prova a rialzarelatesta,maNadarevicprimaeRossi
poi si vedono negare da Macchi il gol.
Al 48’, in contropiede, la terza rete ospite
ad opera di Mele.
ITALA S.M.
VIRTUS VECOMP
0
1
ITALA SAN MARCO Striatto
6 5 Cantarutti 6 Simone
Blasina 5 5 (2 st Moras
6 5) Visintin 5 5 Peroni 5
Arcaba 6 5 Seba Blasina
Carli 6 5 Marino 5 Neto
6 5 Bernecich 6 5 (40 st
Pizzutti 6) All. Zoratti
VIRTUS Chesini 5 G De
Rossi6 Dal Corso 5 Angeli
co Saorin 5 5 Lechthaler
6 Pavan 5 5 F De Rossi 6
(10 st Arsie 6) Goncalves
(45 st Lallo) Gironi 6 5 Ma
setti 6 5 (30 st Galliazzo 6)
All. Fresco
ARBITRO Giallanza di Cata
nia 5
MARCATORE Nella ripresa
al 24 Goncalves
NOTE Ammoniti Carli Angeli
co peroni Simone Blasina
Arsie Espulso al2 st Pero
ni
COL MONTEBELLUNA
TAMAI. La solita disat
tenzione difensiva un pizzi
co di sfortuna una spinta ge
nerosa ma sterile nel tentati
vo di recuperare lo svantag
gio La terza sconfitta conse
cutiva della Sacilese un
mix di tutto questo Conti
nua dunque il tab casalin
go dei biancorossi (che nel
la circostanza hanno gioca
to a Tamai per
l’indisponibilit dell’impian
to di Fontanafredda) si inter
rompe quello esterno del
Montebelluna Eppure le pri
me battute avevamo illuso il
pubblico biancorosso:
cross di Llullaku testa di Za
nette palla a lato di non mol
to Un lampo senza seguito
Il Montebelluna infatti
cresce con il passare dei mi
nuti Nardi detta i tempi go
dendo di ampia libert in
mezzo al campo E al 14’
proprio una sua verticalizza
zione libera pericolosamen
te al tiro Tessaro Il vantag
gio scaturisce 2 minuto do
po da uno schema su puni
zione: Nicoletti batte Nardi
fa da sponda il neoacquisto
Cvetkovic gira a rete sor
prendendo Calligaro Il pri
mo segnale di reazione si re
gistra al 34’ quando Crsito
foli nel frattempo spostato
da sinistra a destra del tri
dente offensivo calcia ver
so Zattin Il portiere non trat
tiene si avventa Tormen
ma l’impatto infelice Sfu
SACILESE
MONTEBELLUNA
0
1
SACILESE Calligaro 5 5 Za
nette 6 Ziliotto 6 (Da Dalt
6 5) Moretti 5 5 Faloppa
5 5 Vecchiato 6 Llullaku
6 5 Rossitto 5 5 (Albanese
sv) Tormen 6 Buonocun
to 5 5 Cristofoli 6 5 All.
Borgato
MONTEBELLUNA Zattin 6
Masiero 6 5 Furlanetto
6 5 Marconato 6 Nicoletti
6 5 Simeoni 6 Tessaro 6
(Biasuzzi sv) Garbini 6
Cvetkovic 6 5 Nardi
(Squizzato sv) Zalla 6 (Fa
brin sv) All. Fonti
ARBITRO Giannotia di Brin
disi 6
MARCATORE Al 16’
Cvetkovic
NOTE Ammoniti: Zanette
Nicoletti Cvetkovic e Nar
di
Sacilese: è la terza
sconfitta consecutiva
ma il pareggio mentre sul
versante opposto il Monte
belluna (che in precedenza
aveva protestato per un gol
annullato a Cvetkovic) va vi
cinaal raddoppio con un pal
lonetto di Zalla deviato in
angolo da Calligaro Tutt’al
tra partita a inizio ripresa La
Sacilese spinge sin dall’av
vio alla ricerca del pari E do
po nemmeno un giro d’oro
logio con una potente puni
zione di Tormen costringe
Zattin alla deviazione con i
pugni La successiva con
clusione d Buonocunto ter
mina alta Ancora pi perico
losa la formazione bianco
rossa al ’ con un colpo di
testa di Tormen su cross
dalla sinistra di Cristofoli Il
forcing liventino continua e
al 22’ Moretti raccogliendo
un piazzato da destra diRos
sitto da fuori area mette i
brividi alla porta veneta
Lo imita poco dopo Buo
nocunto La Sacilese si affi
da anche alle conclusioni
dalla distanza Un’alternati
va alle incursioni degli ester
ni Su una di queste Da Dalt
al 32’ mette in mezzo un pal
lone invitante su cui Tormen
giunge con un pizzico di ri
tardo Sulla sinistra si incu
nea pure Llullaku: una ser
pentina che si spegne den
tro l’area Il Montebelluna
agisce di rimessa E prima
dello scadere coglie un palo
esterno con Cvetkovic Per
lui un esordio d’applausi
Serie A2: il Chiasiellis
resta a un punto dalla vetta
Marinig e Berardo ko
C A L C I O
F E M M I N I L E
Cester fa il colpo a Bari
Serie C: Trasaghis e San Gottardo comandano
nonostante qualche brivido di troppo
BARI. Un gol di rapina della
specialista Cester basta e
avanza al Chiasiellis per rientrare
anche da pari con l’intero
bottino. Una vittoria, voluta
con tutte le forze dalle ragazze
udinesi per dedicarla al loro
capitano, che permette alla
squadrafriulanadirestareagganciata
alla capolista Trento
mentre la classifica comincia
ad assumere un aspetto sempre
più chiaro. Sull’insidiosa
terreno sintetico dell’impiantopugliese(afarnelespesesono
state Marinig e Berardo
messekodainfortunialginocchioeallacaviglia),ilChiasiellis
ha costruito il successo con
un primo tempo giocato a
buon ritmo e coronato dal gol
di Cester. Un tocco ravvicinatoal
termine di un’azione insistita
nell’area barese dopo
Cristina
Magnani
è stata
decsiva
anche
nel prezioso
successo
di Bari
che Degrassi si era vista neutralizzare
una botta a colpo sicuro
dall’ottima Lamparelli.
UnvantaggiocheilChiasiellis
ha facilmente portato negli
spogliatoi all’intervallo. Ma
nellaripresalasquadradiGrigolo
ha dovuto stringere i denti
davanti alla reazione delle
pugliesi anche a causa dell’incidente
che ha messo fuori
causa Marinig al 26’. A corto di
difensori vista l’assenza di capitan
Dazzan, Urbani e Di
Giorgio(rimasteinFriuli),Grigolo
ha dovuto rimescolare le
cartearretrandoGressanieinserendo
a centro campo la slovena
Malesevic. Nel momento
più difficile comunque ci ha
pensato Magnani, come la domenicaprimacontroilRavenna,
a tenere chiusa la porta
friulanacondueinterventicapolavoro
in sequenza su Ceci
e Di Turi. Nel rovente finale
c’è stato anche spazio per l’esordiente
Eva Scomparin,
dentroalpostodellaiellattissima
Berardo. E la sedicenne,
prodotto del settore giovanile
rossoblù, ci ha messo poco a
superare l’emozione per poi
tenereilcampocomeunaveterana.
NUOVA BARI
CHIASIELLIS
0
1
NUOVA BARI Lamparelli
Biallo Lavopa Patimo
(Buonamico) Trotta Ra
na Pinto Anaclerio Papa
picco Di Turi Ceci (Da
gnello) Allenatore Pappa
gallo
CHIASIELLIS Magnani
Canciani Marinig (Malese
vic) Giovannini Migotto
Miani Gressani Spilotti
Bortolus (Berardo Scom
parin) Degrassi Cester Allenatore
Grigolo
ARBITRO Roca di Foggia
MARCATRICE Al 36’ Ce
ster
NOTE Spettatori: 200 circa
Ammonita Marinig Recu
pero: 1’ e 3’
SERIE B
Campagna sempre
più sù, Rivignano giù.
Lasestadiandatanelgirone
B di serie B ha visto
la vittoria di forza
del Campagna (2-1) a
spese della ex capolista
Exto Scledum e la netta
sconfitta (4-0) delle udinesi
sul campo del
Brixen che ricaccia le
granata all’ultimo posto
della classifica.
Per il Campagna, sottodiungoleconunagiocatrice
in meno (espulso
il portiere Miani) sono
andate a segno Pizzin
e Sedonati su rigore.
San Gottardo e Trasaghis marciano
a punteggio pieno verso lo scontro diretto
e per il momento i due tecnici devono
più fare attenzione a mantenere
a mille l’attenzione e la concentrazione
delle loro squadre che preparare
alchimie per sorprendere gli avversari.
Lo si è capito dalle gare di ieri che
hanno visto le due capoliste prima
prendere il largo, poi mollare la presa
e rischiare qualcosa.
Avanti per 3-0 sul campo del Montebello
(doppietta di Bredariol e rete di
El Atrafi) il San Gottardo alla fine si è
ritrovato con una vittoria di stretta misura
(3-2), mentre il Trasaghis - a sua
voltainvantaggioditregol(firmatidalla
scatenata Macuglia autrice di una
cinquina)- primadi dilagare conl’Udine
si è fatto avvicinare fino al 3-2.
Nella scontata vittoria della Libertas
Pasiano (7-0) sul Sant’Andrea merita
una segnalazione il poker della giovaneDeVal,mentreaUdinesièconsumata
l’unica sorpresa della giornata,
ovvero la larghissima vittoria (6-0) del
Royal Cordovado a spese dei Fortissimi.
Uno stop inatteso che costringe le
giallorosse di Genna a mollare al Pro
Farra(quattrogolalRoianofirmatiCabas,Scarel,
PiazzaeAntoniol) ilquarto
posto. Fa tre passi avanti anche il Tre
Stelle, ma che fatica per battere il Gemona!
Cerratoe Stoccorimediano nella
ripresa dopo un primo tempo nel segno
delle baby gemonesi in vantaggio
con Pontarini. L’unico pareggio esce
sullaruotadiPorciadovelaLibertassi
vede acciuffare al 92’ dal Faedis.
Primavera. I risultati della 9ª giornata:
Mestre-Vittorio Veneto 1-3; Campagna-Tavagnacco
0-2; Belluno-Padova
2-6, Pro Farra-Vicenza 2-1, Venezia-
LibertasPasiano.RiposavailChiasiellis.Classifica:Tavagnaccopunti24;VeneziaJesolo
21; Chiasiellis 15; Campagna
e Vittorio Veneto 13; Mestre 12; Libertas
Pasiano e Padova 4; Belluno 3;
Pro Farra e Vicenza/B 0. Il Vicenza/B è
fuori classifica.

12 SPORT GORIZIA
Calcio. I rossoneri infilano la settima vittoria di fila e sorpassano la Fincantieri, costretta al pareggio dal Santamaria
La Pro Gorizia sa ancora vincere
Esposito piega lo Staranzano, il Capriva balza da solo in testa alla classifica
Arcaba dell’Itala in azione
GORIZIA.Nientegolecontenuti
tecnici mediocri nell’atteso
derby del “Fratelli Calligaris”,dovea
fare la differenzasono
state soprattutto le assenze.
Senza il suo uomo più in forma
(Citossi, squalificato) e con Coccolo
in panchina per scelta tecnica,
la Pro Romans riesce nell'
impresa di non concludere verso
la porta azzurra per un'ora
mailMonfalcone(privodiGodeas,
Beltrame, Birtig, con Pinos a
mezzoservizioeLardieriinpanchina),
decisamente più intraprendente
nella prima frazione,
chiusasi con l'occasionissima
sprecata da Spetic, si spegne
progressivamente nella ripresa
dopo l'espulsione di Mainardis.
Golespattacolo,invece,aTolmezzo
dove la Juventina porta a
casa gli applausi ma anche la
quinta sconfitta nelle ultime 7
giornate.
Biancorossi ancora dentro il
tunnel, infatti, dopo essersi illusi
nella prima frazione grazie al
provvisorio vantaggio firmato
daNegro.Inavviodiripresa,però,
la solita amnesia dell'undici
di mister Dorino Furlan, riuscito
nell'impresa di subire gol dopo
nemmeno 1' di gioco.
Una doccia fredda diventata
gelata nel giro di un quarto
d'ora,con dueclamorosi"regali"
della difesa goriziana raccolti
dal bomber carnico Damiani.
Sconfitta stavolta pesante anche
in classifica, con la Juventina
che ha visto dimezzarsi (da 6
a 3 punti) il suo vantaggio sulla
zona-retrocessione.
Scendendo in Promozione
continua la favola del Capriva
di mister Coceani che, contro i
triestini del San Giovanni (battuti2-0),calail"settebello".Settima
vittoria consecutiva e 10˚ risultatoutiledifilaperirossoneri,
con il "record" firmato tutto
nella ripresa dalle reti di Zienna
(su rigore concesso per fallo
su Buso) e Concion.
Un filotto, quello del Capriva,
premiato per l'occasione anche
dal primato in solitaria vistoil
concomitantemezzo passo
falso casalingo della Fincantieri,
fermata sul 2-2 al "Cosulich"
dal Santamaria. Un punto, comunque,
capace di confermare
lospessoreeilcaratteredell'undici
di mister Albanese che, nonostante
le assenze di Favero,
Bozic e Baciga e con Novati a
minutaggio ridotto, riesce nell'
impresa di recuperare negli ultimi
10' il doppio svantaggio. Di
MilansurigoreediGuidainpieno
recupero le reti biancocelesti.
Dopo 4 sconfitte di fila, invece,esce
finalmentedallacrisila
Pro Gorizia che, grazie ad una
retediEspositonelfinalediprimo
tempo, si aggiudica il derby
del "Campagnuzza" contro lo
Staranzano dell'ex Luxich. Un
puntoinpienorecupero, infine,
anche quello ottenuto dal Mariano,
per due volte costretto a
inseguire contro il San Luigi.
Buon avvio dei rossoblu che
sprecano con Giolo mentre non
perdona il bomber triestino Degrassi.
Furlan trova il guizzo
per firmare l'1-1 ma i rossoblu
protestanopocodopoperungol
inspiegabilmente annullato a
Cirkovic(perpresunto fallodello
stesso giocatore). Ancora Degrassi
castiga il Mariano prima
dell'intervallo ma nella ripresa,
proprio al 90', è Giolo a salvare i
suoirealizzandoil5˚centropersonale
in campionato.
Un’immagine del derby tra Pro Gorizia e Staranzano
Calcio serie D. Il tecnico Zoratti non si dà pace per il ko con la capolista Virtus Vecomp che è stata dominata
Rabbia Itala: «Sconfitta assurda»
GRADISCA. Pomeriggio gonfio
di rimpianti per l’Itala San
Marco, che ruba la scena al cospetto
della capolista Virtus Vecomp
dominandola per oltre
un’ora senza riuscire a colpirla.
Sei le occasioni nitide più una
traversa all’attivo dei biancoblù
che,complicel’unicaimperfezionenell’arcodei90’,allafinesono
finiti gambe all’aria. Secondo
stop di fila, primo al “Colaussi”,
dunque, per l’undici gradiscano
cheoraèstaccatodiseipuntidalla
vetta. Ma non è tanto questo il
problema, poiché la stagione è
ancora lunga. Il fatto è che non
puoi permetterti il lusso di chiudere
in un angolo la battistrada,
costringerlaametteredaparteil
suo rinomato “calcio champagne”
per attrezzarsi a salvare la
pelle e, dopo averla graziata più
e più volte, concederle pure la
palla giusta per lasciare Gradisca
con le tasche piene.
«Ci consoliamo – spiega Giuliano
Zoratti – con una cosa: impossibile
perdere in futuro simili
gare giocate su livelli assoluti.
Ai ragazzi non posso che fare i
complimenti.Èstatalaprestazione
più brillante e convincente
della stagione. Non vorrei essere
lapalissiano, ma devo dirlo: è
mancatosoloesoltantoilgol.Poi
è arrivata la beffa con quella disattenzione
difensiva. Purtropponelcalciocistannoanchequeste
autentiche docce scozzesi. Il
risultato conta, ci mancherebbe.
Peròcome allenatoreèmiocompito
guardare oltre esso e a mio
avviso l’Itala contro la Virtus ha
fatto la partita anche quando è
rimasta in dieci. Non a caso il loroportierehacompiutol’ennesima
grande parata su Pizzutti in
pieno recupero. Il pareggio sarebbe
stato se non altro un premio
di consolazione per quanto
espresso dalla squadra. L’arbitro?
Non all’altezza di una gara
di cartello. Non ho capito la ge-
stionedeicartellini:noiammoni-
tipersciocchezze, loromai puniti
per il fallo tattico sistematico
su Neto e Marino».
Appena passati in svantaggio,
capitan Peroni, al rientro dopo
un mese, è stato espulso per un
contatto a centrocampo a palla
lontana. «Ho sbagliato – ammette
il giocatore –, sono il primo a
dirloperchénondovevocomportarmi
in maniera istintiva. Comunque
è stato il mio avversario
avenirmi addosso,io hoalzato la
gamba per difendermi e lui si è
gettato a terra come fulminato.
Abbiamo perso una partita pazzesca
dominata sin dall’inizio».
A parziale consolazione l’Itala
San Marco si gode l’en plein di
vittorieconilsuosettoregiovanile(daglijunioresnazionaliaigiovanissimisperimentali)el’odiernoprimo
passoufficialedellafutura
collaborazione con il Milan.
Oggi pomeriggio, alle 15, infatti,
si svolgerà una selezione di giocatori
nati nel ’93 e nel ’94 alla
presenzadelresponsabilerossonero
per il Triveneto, Groppi, e
di quello regionale, Bruno Rocco.
Da una parte la formazione
scelta dagli osservatori del Milan,
dall’altra quella di elementi
biancoblù.
Villesse da sballo
Il Pro Farra sale
sul treno-salvezza
GORIZIA. Dopo una sola
settimana di convivenza
con il Gallery (triestini
fermatiierisull'1-1dalMedeuzza)
il Villesse conquista
il primato in solitaria
delgironeCdiPrimacategoria.
Una "promozione"
arrivatagrazieal successo
dimisuraottenutodall'undici
di Cossaro (per l'occasione
orfano di Goriup,
Dindo, Visintin e Fort) nel
derby casalingo contro il
Turriaco.
Gara intensa e sempre
apertamadecisaal42'della
prima frazione da Puntin,
bravo a depositare in
rete l'assist dalla sinistra
di Bon. Nuova coppia, e
tuttagoriziana,all'inseguimento
della nuova capolista.
AformarlailSanLorenzo
(che nell'anticipo di sabatoèandatoaprendersii
tre punti nel derby di Moraro)
e il San Canzian di
misterGrillo,tornatosabato
alla vittoria nell'atteso
derby con il Pieris.
Perde terreno, invece,
l'Isonzo San Pier di mister
Veneziano,inchiodatosullo
0-0 nella "polveriera" di
Ruda.
Colpo grosso per la Gradese
di mister Pinatti che
si conferma squadra da
trasferta andando a sbancare
il campo dei triestini
del primorje. Partita decisa
dopo appena un quarto
d'ora da Meneghel e biancorossi
che si tolgono per
il momento dalle sabbie
mobilidellazona-retrocessione.Continua
il momento
no, al contrario, per il
Medea di mister Terpin,
tornato senza punti e con
la sesta sconfitta stagionale
dalla trasferta in casa
del Primorec.
Primi segni di ripresa,
invece, per il Ronchi del
nuovotecnicoCaiffa(sedutosi
due settimane fa sulla
panchina verdeamaranto
CALCIO
Messaggerodellunedi
2 NOVEMBRE 2006
dopo l'esonero di Flavio
Anzolin. Contro il Costalunga
solo un punto ma ottenuto
in rimonta e grazie
alla prima rete in maglia
verdeamaranto dell'attaccante
Portelli, in gol al 24'
della ripresa su assist di
Donda.
Nel girone D di Seconda
categoria continua la
dittatura del Ponziana (9
vittoriee duepareggiin11
partite, con 33 gol fatti)
che, strapazzando 4-0 il
Terzo, consente però a
ProfarraeMossadiabbandonare
il penultimo posto
in classifica.
Un passetto avanti per
il Mossa, che sabato aveva
chiuso sul 2-2 il derby con
l'Azzurra, un salto per la
Pro Farra, capace di conquistare
(1-0) la seconda
vittoria della stagione nella
sfida della disperazioneincasadellacenerentola
Torre. Vittoria che consente
di salutare la zona
"calda" della classifica, invece,
quella ottenuta dal
Sovodnje contro il Villa.
Gara nel complesso sempreinmanoaibiancocelesti
che, dopo i troppi errori
del primo tempo, trovano
nella ripresa il vantaggio
grazie a Ferletic.
A chiudere il discorso,
allamezz'ora,ilsolitobomber
Valentinuzzi, che firma
il definitivo 2-0 e sale a
quota 8 nellaclassifica dei
cannonieri.
Vittoriascaccia-guaiancheperilFogliano,chedavanti
al suo pubblico ha
piegato 2-1 i triestini dello
Zarja/Gaja grazie alle reti
in avvio della punta Brandoline
del centrocampista
Commentale.
Lucinico e Begliano, invece,sisonodovuteaccontentaredelparirispettivamente
contro il Chiarbola
seconda forza del campionato
82-2) e in casa dell'
Opicina (1-1).
Atletica leggera. Sala storica gremita per le tradizionali premiazioni di fine stagione. Nuovo staff tecnico
Ugg, campioncini in passerella
GORIZIA. Nella sala storica
dell’Unione ginnastica goriziana,
gremita da oltre 150 persone
– sotto i riflettori di Raitre –, si
sono svolte le premiazioni di 70
giovanidellasezioneatleticaleggera.
Sono state festeggiate con
grande soddisfazione le tre nuove
istruttrici Laura Biagi, Tjasa
Nanut(migliorpunteggiodelcorso26/30)eGiuliaTrevisan(secondo
miglior punteggio 24/30) che a
fineottobresisonodistinteapieni
voti tra le migliori del corso
per istruttori regionali indetto
dalla Fidal regionale nel 2006.
È stato nominato anche un
nuovo capo sezione, Silvia Paoletti,
che si occuperà di tutte le
funzioni amministrative burocratiche
e sociali.
La struttura tecnica è invece
così composta: il settore giovanile
e le categorie Pulcini, Esordienti
saranno seguiti da Tjasa
Nanut e Giulia Trevisan, la categoriaRagazze/ieCadettedaltecnico
Elena Andretti, per il settore
lanci Laura Biagi per tutte le
categorie; categorie Allieve junior
e assoluto settore ostacoli e
saltitecnicoElisaAndretti;settore
velocità e mezzofondo tecnico
Elena Andretti.
La manifestazione s’è iniziata
allietata dai Piccoli danzerini di
Lucinico che sotto la guida della
responsabile, Daniela Tuzzi, si
sono esibiti in tre danze: “Furlana
della Contea di Gorizia”,
“Cjant e bal furlan” e per terminare
“Vinca”.
Le premiazioni si sono iniziate
con i piccolissimi nati nel
2001, categoria Pulcini, e sono
state premiateCinzia Guerriero,
Beatrice Piciulin e Serena Tescari.
Ecco gli alri premiati suddivisi
per categorie.
Esordienti C (anni 1999/2000):
Alessandra Doria, Anna Chiara
Scaini, Emanuel De Caro, NicolaMarea,FrancescoResen,MattiaSamotti,Carmen
CaranoeAlberto
Brancati.
Esordienti B (anni 1997/1998):
Anna Postorino, Margherita Pettarin,AdrianaPizzuti,AlessiaVisintin,MatildeBonello,ElenFio-
rella,SamanthaGaio, GiuliaMarega,
Clarissa Mocchiutti, Alice
Paci, Carolina Ricci, Valentino
Cappella, Julian De Caro, Filippo
Majo, Riccardo Marchesan,
Lorenzo Scaini, Matteo Agnelli
Merogno, Andrea Rutar e Francesco
Vittor.
Esordienti A (anni 1995/1996):
Alice Musina, Christina Pahor,
SabrinaAverna,ElenaBergamasco,
Caterina Ricci, Carlotta Samotti
e Martin Novak Martin.
Ragazzi/e(anni1993/1994):CaterinaLo
Presti, FrancescaSfiligoi,
Alice Turus, Adriana Romano,
Giulia Brancatelli, Diletta
De Marchi, Dalila Paci, Serena
Peric, Mateja Zavadlav e Tadej
Pahor.
Cadette (anni 1991/1992): LauraCodermaz,ManuelaDean,MariaLauraOstunieFedericaQuaglia.
Successivamente si è passati
alle premiazioni delle ragazze
dell’Uggallievejunioredellacategoria
assoluta che attualmente
militano in società collegate
per le collaborazioni con l’Ugg
(Atletica giuliana e Cus Trieste)
e in atto sempre più a livello regionale
per la necessaria tutela
dei talenti e la salvaguardia degli
atleti al fine che non migrino
in altre regioni d’Italia.
Allieve (anni 1989/1990): Chiara
Ballarini, Alessia De Grassi,
Cristina Ostuni, Alice Quaglia,
Giulia Caccin, Cristina Losito,
Ivana Nanut e Giulia Sponza.
Junior (anni 1987/1988): Laura
Biagi, Elisa Capotorto, Jenny
Capotorto, Martina Quaggiato
ed Elen Tomadin.
Promesse
(anni
1984/1985/1986): Eleonora Puntin.
In circa dieci anni i tecnici
(nellamaggiorpartegiovani)che
hanno voluto lanciarsi in questa
difficile avventura, sono comunque
e nonostante tutto riusciti a
fare miracoli. Hanno ricostruito
la Sezione con un bel gruppo di
ragazze(aoggicircaunasettantina),
affiatate e molto amiche tra
dilorochefrequentanocostantementeilcamposportivoelepalestre
(dalle tre alle quattro volte
la settimana).

Lunedì 27 Novembre 2006
Solita Virtus, solito Dimas: Itala ko
Il brasiliano decide la sfida di Gradisca e tiene i rossoblù in vetta. Strepitoso Chesini
Gradisca. La Virtus vestita da protagonista non stupisce più. Vince per 1-0 anche sul campo di Gradisca contro l’Itala
San Marco, mantiene stabilmente la testa della classifica e la sua lunga imbattibilità che dura, ormai, da dodici
giornate di campionato.
E ringrazia, ancora una volta, soprattutto il suo brasiliano Dimas che, sui pochi errori della squadra friulana, dà il la
alla più importante vittoria di questo torneo.
Strappa applausi pure al pubblico di fede biancoceleste, il brasiliano, ma aumenta l’indice dei consensi anche Gigi
Fresco che, con una formazione rabberciata e nuovamente rivoluzionata (alla vigilia sono costretti a dare forfait anche
Cipriani, recuperato dalla squalifica ma non dall’influenza, e Lallo, che va in panchina e poi in campo, qualche minuto,
per onor di firma) gestisce l’incontro nel migliore dei modi.
L’allenatore rafforza la difesa con l’inserimento a sorpresa di Daniele Dal Corso (nelle prime undici partite di
campionato uno dei bomber di riferimento della squadra di Borgo Venezia), rimodella Gi ulio De Rossi, difensore
esterno di fascia sinistra (nelle gare precedenti aveva agito da centrale di difesa), responsabilizza Pavan e Saorin
centrali, fa debuttare a centrocampo, dal primo minuto Masetti (con Lechthaler e Angelico a centrocampo). È una
Virtus che deve soffrire per sopperire alle croniche assenze dei vari Bortignon, Pia, Romeo, Spezia e Fresolone e che
deve tentare di ottenere risultato senza il suo undici migliore. Ma la strategia di Fresco e la bontà dell’organico
permettono un altro miracolo. Perché ha dell’incredibile il primo tempo dei veronesi che devono resistere agli assalti
dei giocatori di casa, pericolosi in più di una circostanza. Lì esce tutta la bravura del diciannovenne Chesini che al 18’
salva di piede su colpo di testa di Carli. Ma il portierone virtussino si esalta in altre due circostanze: al 21’ quando
Sebastiano Blasina lo obbliga a un’altra respinta di piede e al 29’ quando si distende in tuffo per deviare, in angolo, un
insidioso tiro di Bernecich. L’Itala San Marco attacca a testa bassa e al 42’ sfiora il gol con un colpo di testa di Carli,
splendidamente imbeccato da Marino. La sfera, nella circostanza, si stampa sulla parte esterna dell’incrocio dei pali. Gli
ospiti, nei primi 45’, possono opporre solo opportunità da calci piazzati: al 22’ con un calcio d'angolo di Dimas ed una
deviazione di Angelico (a lato); al 38’, sempre con il brasiliano che, su punizione, mette in crisi Striatto che respinge di
petto. La ripresa ripresenta una Virtus più sicura. Gigi Fresco abbandona il 4-4-2 per un 5-3-2. Sarà per una maggiore
copertura difensiva, sarà per un calo fisico degli avversari ma la squadra veronese prende possesso del centrocampo e
inizia a far girare palla da par suo. All’8’ è ancora Chesini a respingere una punizione centrale ma forte di Sebastiano
Blasina. L’occasione gol della Virtus capita a Dimas, che al 17’ fugge via ma anzichè concludere serve Gironi che perde
il momento propizio per battere a rete. Al 27’ però il brasiliano della Virtus fa tutto da solo e non perdona. Su un
rimando della difesa si invola verso la porta avversaria e batte Striatto in uscita. Trascorre solo 1’ e l’Itala rimane in
dieci per un plateale fallo di Peroni ai danni di Lechthaler. Ancora il brasiliano in vetrina al 41’: in slalom supera anche
il portiere locale ma non riesce a concludere. Un minuto dopo è ancora lui a portare panico tra i friulani ed il suo tiro
attraversa tutta l’area di rigore avversaria. Ma il sigillo alla vittoria lo mette sempre Chesini, al 45’, con una deviazione
decisiva in angolo, s u testa del solito Carli.
Flavio Pasetto
-SPOGLIATOI
Fresco: «Tre punti
nonostante le assenze»
Gradisca. C’è soddisfazione negli spogliatoi della Virtus. «Nuovi obiettivi? In effetti ritengo questa vittoria
importantissima e decisiva», confessa mister Fresco. «Credo che la Virtus possa competere per le prime tre posizioni:
almeno fino al termine del girone di andata. Poi si vedrà».
Una partita che, comunque, si è rivelata piuttosto difficile...
«Sapevamo che non era facile affrontare l’Itala. Hanno un ottimo attacco. E noi, per di più, avevamo una formazione
incerottata, vista le dieci assenze. Non erano disponibili i vari Spezia, Fresolone, Scardina, Bortignon, Cipriani, Pia ed
in panchina avevamo Montagnoli, Lallo e Romeo a mezzo servizio. Loro, intendo l’Itala, hanno giocato un ottimo primo
tempo, ma poi nella ripresa abbiamo migliorato il nostro gioco e la nostra aggressività. Siamo riusciti a creare più palle
gol».
La Virtus è una squadra che vola...
«Siamo in testa alla classifica e mi rincuora il fatto che stiamo conquistando tre quarti dei punti che servono per
salvarsi 87;.
Uno dei protagonisti della partita è stato senz’altro Luca Pavan. «Buon rientro? Sono contento della mia prestazione
ma soprattutto della vittoria della squadra. Per quanto mi riguarda dopo la partita con la Sambonifacese avevo bisogno
di un turno di riposo. E con l’Itala, al rientro per gli interi novanta minuti, è andata bene. La partita è stata
combattuta. Nella ripresa il gol di Dimas e poi l’espulsione di Peroni ci hanno spianato la strada del successo».
Il Campionato nazionale dilettanti si sta rivelando facile o difficile?
«C’è un abisso rispetto all’Eccellenza. I giocatori sono molto più tecnici e non ci sono formazioni deboli. Tutte quante
vanno in campo con una preparazione perfetta e con la voglia di vincere le partite. L’incontro con l’Itala ha dimostrato
il valore dei giocatori in campo». (fl.pas.)

Lunedì 27 Novembre 2006
La Sambo riveste i panni della grande
Bomber Correzzola stende l’ambiziosa Union Quinto: il periodo nero è alle spalle
San Bonifacio. La Sambonifacese torna finalmente a sorridere: niente salti di gioia, per carità, ma un sorriso largo
che torna a farsi notare sui volti dei rossoblù. Che dovevano e volevano vincere a tutti i costi.
E hanno centrato in pieno l’obiettivo.
È chiaro che i tre punti di ieri rappresentano soltanto un traguardo parziale ma sembrano confermare che la strada
giusta è stata imboccata. Quello che più conta, al momento, è l’aver messo alle spalle il periodo nero, avendo tra
l’altro vinto contro una squadra di alta classifica come l’Union Quinto, e l’aver ritrovato quelle caratteristiche - come la
determinazione e l’impegno - che si erano un po’ smarrite in passato. E il quadro è incorniciato dal grande appoggio
dei tifosi rossoblù del Campa, sempre presenti, anche nei momenti più difficili.
La svolta di ieri si accompagna anche alle qualità di Stefano Fattori.
Al suo debutto in Serie D con la maglia della Sambonifacese, l’ex difensore dell’Hellas Verona ha dato subito il suo
appo rto morale e tecnico, irrobustendo sensibilmente il reparto arretrato. Mister Ottoni per questo delicato impegno
torna al 4-5-1 che aveva offerto buoni segnali con la Virtus, ritrovando tra l’altro Milan tra i pali (protagonista nel
parare il rigore di De Silvestro) e il gol decisivo di Correzzola. Quindici minuti di cronometro ed è l’Union Quinto a farsi
vedere con Lorenzetto, la cui conclusione però è troppo debole e velleitaria e si spegne direttamente a fondo campo. Al
21’ Ruffini sbaglia il cross costringendo però Marcato ad una deviazione in extremis sopra la traversa. Pochi minuti e i
trevigiani ci riprovano. Dopo una serie di batti e ribatti in area rossoblù, De Silvestro prova la conclusione: Milan si
distende e blocca a terra. Al 33’ Confetti, nella sua area di rigore, tocca alle spalle Niero pronto a battere a rete: per il
direttore di gara è calcio di rigore. Dagli undici metri va il capitano trevigiano De Silvestro e Milan intuisce e respinge
in corner in grande stile. Probabilmente è la svolta. Al 39’ Donzella prova la conclusione dalla distanza: tiro potente ma
centrale, facile per la presa di Marcato. E al 46’ c’è il colpo di testa di Pimazzoni - su calcio di punizione di Donzella -
con la palla che si impenna sopra la traversa della porta difesa Marcato. Si va nella ripresa con due cambi nel primo
quarto d’ora nelle file trevigiane, ma è sempre la Sambonifacese a condurre il gioco. Al 14’ ci prova Correzzola con una
conclusione al volo dalla distanza ma la palla si spegne direttamente a fondo campo. Quindi Ottoni inserisce Lavagnoli
al posto di Claudio Sarzi e dopo 3’ arriva il gol partita. Il lancio millimetrico in profondità è proprio di Lavagnoli:
Correzzola scatta sul filo del fuorigioco, scarica una botta secca e manda la palla ad insaccarsi alle spalle del portiere
ospite. Al 29’ leggero brivido per la squadra di casa. De Silvestro, dopo una bella giocata, scarica il sinistro dal limite
dell’area ma la palla esce di poco a lato. E alla mezz’ora sono ancora i padroni di casa a farsi pericolosi. Ancora
Lavagnoli tocca verticalmente per Correzzola: la punta rossoblù prova la conclusione ma Marcato mette in angolo. Il
calcio dalla bandierina offre una palla gol anche a Fattori: palla fuori di un niente. In pieno recupero l’ultima occasione
per l’Union Quinto: Niero va via sulla sinistra e crossa al centro ma Milan blocca il colpo di testa di Pivetta.
Lorenzo Morandini
-SPOGLIATOI
E il debutto di Fattori
fa felice mister Ottoni
San Bonifacio. Mister Claudio Ottoni può tornare finalmente a sorridere e fine gara commenta: «Sorridiamo, certo,
ma dobbiamo essere nello stesso tempo pensare di non aver fatto niente. resta che abbiamo vinto contro una squadra
come l’Union Quinto, squadra di alta classifica, rognosa e composta di giocatori bravi anche sotto l’aspetto tecnico».
Comunque la Sambonifacese non ha sbagliato nulla.
«Qualche errorino in verità l’abbiamo fatto. Le cose belle? Direi che è stato importante l’appoggio di Fattori: ha dato
tranquillità dietro e anche nei momenti più delicati ha saputo gestire bene le cose. Si vede che è uno cha ha giocato a
certi livelli».
La Sambonifacese è sulla strada giusta?
«Me lo auguro, come lo auguro a tutti i ragazzi. Siamo partiti attenti, poi il rigore parato da Milan ci ha dato la svolta e
un pizzico di fortuna ci ha aiutato a portare a casa questa vittoria. Tre punti importanti, anche per darci più
tranquillità».
Tre punti importanti anche in prevision e delle prossime gare.
«Sapevamo cosa ci aspettava e non ce lo siamo dimenticati. Tutte le partite sono importanti, dobbiamo ottenere il più
possibile. Quello che conta di più è che stavolta si è visto lo spirito giusto, la determinazione e la voglia di vincere».
Pare che la Sambonifacese abbia trovato anche un certo equilibrio.
«In mente ogni allenatore ha la sua formazione tipo, poi per una serie di circostanze certe cose saltano, e bisogna
attenersi anche ai giocatori che si hanno. Spiace per chi sta fuori, ma purtroppo l’allenatore, qualche volta anche a
malincuore, deve fare le sue scelte».
Insomma mister, è contento?
«Si, sono contento, come lo sono anche per i ragazzi stessi. Dopo tante sofferenze si torna a sorridere ma dobbiamo
comunque continuare a lavorare cercando di crescere domenica dopo domenica». (l.mor.)

Lunedì 27 Novembre 2006
Menegon, gioia all’ultimo respiro
Una rete del baby all’87’ permette al Montecchio di battere il Porfido Albiano
Mont. Maggiore1
Porfido Albiano0
MONTECCHIO MAGGIORE (4-2-3-1): Posocco; Vallarsa, Ferrari, Noro, Vanzo; Dei Rossi, Luca Fortunato; Gallo (45'
st Carraro), Ofori (19' st Menegon), Cegalin; Fossalovara (10' st Sarrapochiello). All.: Clementi.
PORFIDO ALBIANO (4-4-2): Davide Ferrari; Peruzzi, Barbacovi, Sega, D'Andretta; Della Sega (1' st Michelon),
Sceffer, Manzatti (19' st Mulchande), Decarli (24' pt Fanti); Bertolucci, Ivano Ferrari. All.: Ceraso.
Arbitro: Cornero di Genova.
Reti. Secondo tempo: 42' Menegon (M).
Note. Cielo coperto e terreno in ottime condizioni; spettatori: 450 circa; ammoniti: al 16' st Ferrari (M), al 31' st
Cegalin (M) e al 33' st Sceffer (A); calci d'angolo: 7-6 (2-4) per il Porfido Albiano; recupero: 3' e 4'.
di Andrea Scanavin
Montecchio Maggiore. I castellani volano, ancora grazie ai giovani. Dopo Sarrapochiello, Fossalovara e Fortunato,
tocca stavolta a Luca Menegon - punta del vivaio biancorosso, classe '88 - firmare i l successo contro l'Albiano, il
secondo consecutivo dopo quello clamoroso di Mezzocorona della settimana scorsa. Ma quanta fatica per i ragazzi di
Clementi, che schiacciano i trentini nella loro metà campo nei primi quarantacinque minuti di gara, ma riescono a
passare solo nel finale, dopo una mezz’oretta buona di netta flessione, forse anche fisica, come ammetterà Clementi
nel dopo partita.
Nella prima frazione del match contro il Porfido Albiano la squadra di Claudio Clementi preme sull'acceleratore alla
ricerca del vantaggio, con gli ospiti che si difendono come possono. Al primo vero affondo i padroni di casa vanno in
gol con Dei Rossi, che sul cross dalla destra di Cegalin si fa trovare libero sul secondo palo, ma la assistente Cappellin
(prima collaboratrice dell'arbitro ligure Cornero) annulla per un presunto fuorigioco dello stesso capitano biancorosso
(15'). Al 29' un'avanzata di Vanzo crea scompiglio tra le maglie larghe del Porfido Albiano: l'ex esterno mancino del
Cologna mette dentro un cross teso dalla sinistra che Gallo spizza di testa verso Ferrari, che però blocca sicuro. Gli
ospiti mettono fuori il naso dalla propria metà campo e, sugli sviluppi di un corner, la palla arriva sui piedi di Sega che
impegna Posocco da distanza ravvicinata (31'). È ancora il Porfido Albiano a rendersi pericoloso, sempre su calcio
piazzato, con il bel destro liftato dai venti metri di Bertolucci che lambisce il palo alla destra di Posocco (43'). Il
Montecchio risponde con veemenza: doppia conclusione a botta sicura di Gallo e Vallarsa sul finire del primo tempo,
ma la difesa trentina respinge entrambi gli assalti castellani.
Nella ripresa il primo tiro verso lo specchio della porta arriva al 17' quando il nuovo entrato Sarrapochiello scaglia un
destro dalla distanza, potente ma fuori misura. Le due squadre combattono ad armi pari, con il Montecchio che non
riesce più a spingere come nella prima frazione e il Porfido Albiano che, pur pensando più a difendersi, non disdegna di
farsi vedere in avanti, soprattutto in contropiede. Clementi prova anche a inserire forze fresche, come Sarrapochiello e
Menegon al posto degli stanchissimi Fossalovara e Ofori, ma la musica purtroppo stenta a cambiare. A tre minuti dalla
fine, però, la squadra biancorossa agguanta la rete - al quel punto insperata - che decide il match, grazie
all'opportunismo del baby Menegon, che ribatte in rete una conclusione di Gallo, parata inizialmente da Ferrari.
L'assalto finale dell'Albiano viene respinto con ardore dalla retroguardia castellana e soprattutto da uno strepitoso
Posocco, che vola plasticamente sull'acrobazia volante di Bertolucci allo scadere.
Il portiere è stato decisivo nel finale
Clementi esulta
e ringrazia Posocco
Montecchio Maggiore. (and. sca.) Sorrisi e pacche sulle spalle al 90’ nello spogliatoio castellano. Dopo due sconfitte
filate (Quinto e Tamai), la seconda vittoria consecutiva (Mezzocorona e Albiano) fa punti e morale. In più ci sono da
festeggiare i super giovani biancorossi: Menegon, al primo gol in D, e Sarrapochiello, fresco di convocazione nella
nazionale under 18.
La soddisfazione è confermata anche dal tecnico del Montecchio, Claudio Clementi. «Siamo partiti molto bene nel
primo tempo - attacca - poi nella ripresa siamo calati vistosamente, forse anche dal punto di vista fisico. Per quanto
abbiamo fatto all'inizio i tre punti sono giustissimi, ma se guardiamo ai secondi 45’ l'Albiano avrebbe meritato senza
dubbio un pareggio. Sono comunque molto contento sia dell'atteggiamento mentale che di quello tattico: oltre a non
mollare proprio mai, questa squadra sa adattarsi ottimamente a tutte le soluzioni proposte. Infine, penso che un
plauso particolare vada dato all'autore del gol, il giovanissimo Luca Menegon, ma anche ad Andrea Posocco, ancora
una volta decisivo, soprattutto nell 'occasione finale».
Dall’altra parte, inevitabilmente con il muso lungo, parla il tecnico trentino Stefano Manfioletti, che ha assistito al
match dalla tribuna perché squalificato. «Dobbiamo recitare il mea culpa - spiega l’allenatore dell’Albiano - abbiamo
preso un gol nel finale che con maggiore attenzione poteva essere benissimo evitato. Gol pesante, comunque, che
decide il risultato quando ormai il pareggio pareva meritatamente conquistato. Quel che è certo è che torniamo a casa
immeritatamente sconfitti e con le ossa rotte: Decarli, Sega e Dalla Sega sono stati costretti a uscire per infortuni e
per una squadra come la nostra questo è peggio di una sconfitta».

Lunedì 27 Novembre 2006
Pari interno con lo Jesolo, recriminazioni per la seconda rete veneziana. Zanatta e Zane avevano illuso il
Cassola, in superiorità numerica per buona parte della ripresa
Il gol è dubbio, l’ira dell’Eurocalcio è certa
Eurocalcio Cassola2
Jesolo2
EUROCALCIO CASSOLA (4-4-2): Frison; Zenere, Bianchini, Siciliano, Canacci; Carlotto, Bellan, Peruzzo, Ciscato (23'
st Gazzola); Zanatta, Zane (15' st Scalco). All.: Dal Bianco.
JESOLO (4-4-2): Visentin; Trolese (20' pt Giacomazzi), Scomparin, Artusi, Salviato; Baiana 41' st D'Eletto), Palombo,
Salvi; Bertagno; Luppi (28' st Rossi), Gambino. All.: Giacomin.
Arbitro: Papaiz di Maniago.
Reti: pt: 9' Zanatta (E), 40' Gambino (J); st: 5' Zane (E), 39' D'Eletto (J).
Note: cielo nuvoloso; terreno in discrete condizioni; espulso al 12' st Palombo (J) per fallo da ultimo uomo; ammoniti
Scomparin (J), Baiana (J), Bellan (E), Zane (E), Bianchini (E), Canacci (E); calci d'angolo 3-3; recupero 3'-4';
spettatori 350 circa.
di Nicola Negrin
Cassola. Le leggi del calcio sono chiare. Alla poca concretezza fa fronte il pegno. Ed è così che è arrivato il secondo
pareggio consecutivo per l'Eurocalcio. Un punto che lascia l'amaro in bocca ai sostenitori rossoblu per le occasioni
sprecate, un punto conquistato dagli ospiti grazie ad una svista della guardalinee Comisso. Da una parte si può
recriminare per l'errore arbitrale, che pesa sul risultato come un macigno, dall'altra bisogna ammettere che l'Eurocalcio
ha avuto dalla sua due nitide occasioni, mal sfruttate, per aumentare il bottino.
Dal Bianco, in panchina per sostituire lo squalificato Cunico, deve fare a meno di Simonato. Partono in quinta i padroni
che vanno in vantaggio al 9' grazie ad un rigore conquistato e trasformato da Zanatta. L'attaccante, nei pressi dell'area
di rigore, si libera con un pallonetto di Trolese, che nel tentativo di fermarlo commette fallo. L'arbitro non ha dubbi e
assegna il rigore. Sul dischetto lo stesso numero 9 con freddezza realizza la rete del vantaggio.
Dopo alcune azioni insistite i locali agguantano il pareggio. A dire la verità sono più i padroni di casa a regalare la rete:
Siciliano in area decide di stoppare il pallone di petto piuttosto che respingere. L'esecuzione è imperfetta, il pallone
finisce così sui piedi di Luppi che mette al centro per l'indisturbato Gambino, che insacca (40'). La fine del primo tempo
è tutta per i padroni di casa, ma prima Ciscato e poi Zane non riescono a deviare la palla in rete su mischia in area.
Nella ripresa l'Eurocalcio scende combattivo, e come nel primo tempo il gol arriva dopo pochi minuti. È la coppia
Zanatta - Zane a lasciare il segno. Il primo conquista un bel pallone al limite dell'area, protegge bene e serve per Zane
che è abile ad insaccare con un tocco delizioso. Al 12' i locali si trovano in superiorità numerica, per un fallo da ultimo
uomo di Palumbo su Zanatta ai limiti dell'area di rigore.
I rossoblu avrebbero l'occasione per chiudere la partita dopo pochi minuti, con una bella azione orchestrata da Gazzola
che termina sui piedi di Carlotto. L'esterno però alza la mira e spedisce alto da pochi passi. Successivamente ancora il
giovane rossoblu avrebbe l'occasione per rifarsi, ma non è la sua giornata, e Visentin lo strega. Purtroppo siamo alle
solite: gol sbagliato - gol subito. Artusi mette al centro un pallone dalla trequarti e Baiana, in evidente posizione di
fuorigioco non segnalata dal guardalinee, sigla il pareggio (39').
Cassola (ni. ne.) Si mastica amaro in casa Eurocalcio dopo i due punti persi sul campo di casa. La vittoria, che
sembrava ormai una cosa fatta, è sfumata nel finale del secondo tempo, a causa di un fuorigioco non ravvisato. I volti
e gli umori sono assai cupi, poich& #233; non è la prima volta, in questo campionato, che i rossoblu vengono
danneggiati da errori arbitrali. Tuttavia si recrimina per alcune occasioni non concretizzate che avrebbero potuto
chiudere qualsiasi discorso. I motivi per essere insoddisfatti, insomma, non mancano. I due punti persi, infatti,
avrebbero permesso a Zanatta e compagni di muovere un significativo passo in avanti.
«Potevamo chiudere la partita - commenta Giuliano Dal Bianco, sostituto dello squalificato Enrico Cunico -, ma non
abbiamo approfittato della situazione. Abbiamo sicuramente pagato un po' di inesperienza, ma in ogni modo siamo
stati danneggiati da un errore arbitrale».
- Dispiace, perché tre punti conquistati nello scontro diretto contro lo Jesolo avrebbero potuto significare
qualcosa di importante...
«Attendevamo da settimane questa partita per capire effettivamente a che livello potessimo competere. Abbiamo
giocato alla grande, peccato per i due punti persi. Sul campo abbiamo dimostrato quello che valiamo».
- Il punto vi fa comunque rimanere a contatto con la zona playoff...
«La classifica è lusinghiera, ma dobbiamo stare attenti a quel che accade alle nostre spalle. La sestultima è solamente
a cinque punti di distanza, dobbiamo evitare di distrarci e continuare a lavorare con il massimo impegno in vista degli
impegni che ci attendono».

Sessolo, due squilli e il Trento si rialza
Battuto il Bolzano nel derby L'Albiano torna cenerentola
di LUCIO GERLIN
Lunedì 27 Novembre 2006
TRENTO - Altre due botte di Sessolo e il Trento gode. Prima vittoria casalinga per gli aquilotti che trovano
il momento migliore (forse l'ultimo!) per fare bottino pieno tra le mura amiche. Battuto il Bolzano, il
peggiore visto da queste parti negli ultimi anni, per 2-0 grazie ad una doppietta del super bomber
gialloblù arrivato giusto in tempo per risollevare l'anemico attacco aquilotto. Vittoria che vale doppio per il
Trento in quello che la tifoseria considera "il" derby, quello che conta veramente; non sarà sufficiente per
dare da sola una senso alla stagione, ma almeno serve per cancellare l'umiliazione della sconfitta di
Albiano, un semplice "confronto regionale" (no chiamatelo derby!), dicono i supporter aquilotti. Contenti
loro, contenti tutti: perchè il match di ieri è di quelli che rischi di definire perfetti: rete che sblocca un pari
annunciato (dalla qualità del match per almeno 20 minuti) al momento giusto, controllo dell'avversario,
praticamente innocuo per più di un'ora, raddoppio che taglia le gambe; perfino un po' di accademia (della
quale Gaburro non sarà proprio felice) quando ci si accorge che per gli altoatesini è buio pesto. Certo,
Gazzetta ci mette del suo a presentare una formazione così rinunciataria: solo Carbone davanti, con Celia
libero davanti alla difesa nella quale mancano Pascale e Salviato; assenze che si noteranno. Così come
l'esordio di Sellan e Sacchi nel Trento, nel quale c'è anche Guerra. Gaburro rimette il cappello e per il
Bolzano è una minaccia che rimane tra le righe per un quarto di gara: nel taccuino solo un buon impatto
con la gara di Sacchi (al 9' alto, poi dal vertice sinistro dell'area, destro sibiliante sotto la traversa;
Paoletti si salva in angolo), una punizione di Zuccon che non finisce come a Fontanafredda e il primo tiro
ospite, al 22', di Brustoilin che dai 25 metri chiama Sellan alla deviazione in angolo. A metà tempo la
svolta: prima Rossi saggia la tenuta dei centrali bolzanini (Garbero anticipa Guerra), ma al 27' Vitagliano
inventa una coltellata che trafigge Garbero e Dalla Bona per servire Sessolo: quattro passi e destro
vincente. Con un peso in meno nella testa e sulle gambe il trento comincia anche a giocare. Al 30'
telefonata urbana di Vettoretto per Paoletti che risponde "pronto". Più impegnativa la punizione di Zuccon
a girare al 32': Paoletti di pugno respinge. Ma è sempre Sessolo l'ossessione della difesa biancorossa: al
35' il bomber manda in confusione Garbero che si salva in angolo: dalla bandierina Vitagliano per Guerra
che sposta palla sul palo lontano dove Sessolo sciupa calciando alto. Ancora dialogo Vitagliano-Vettoretto
al 41' con potente "ipotenusa" dell'argentino fuori di un metro, prima del bis solo annunciato da Sessolo
che calcia a lato il suggerimento in profondità di Zuccon. Prima del riposo timidi affondo del Bolzano:
destro di Brustolin con Sellan che blocca a terra; poi Amofah manda fuori dal limite. Ripresa
sonnecchiosa: anche troppo per Filizola e Zuccon che al 6' regalano il tiro ad Amofah: alto. Il Bolzano ne
ha davvero poca e il Trento al primo tiro, anzi al secondo, della ripresa mette in frigo i tre punti. Sono
ancora affari di Sessolo: sventola di Vitagliano dal limite, Paoletti respinge corto e Sessolo fa tap in da
sotto. Derby finito sul pallonetto di Vitagliano al quarto d'ora (Paoletti si salva in uscita) anche se
l'ingresso di Scaratti (che però si limita ad incrementare il conto dei corner esterni) accende almeno un
lumino nel gioco degli altotesini. Un rete di Roman Del Prete viene annullata per fuorigioco, poi Sellan
risolve su Garbero innescato di testa da Celia che prima del triplice fischio salva salva riga una punizione
di Zuccon. Nel frattempo passa innoservato (anche dalla "sud") l'ingresso in campo di Escalante: di fronte
ad un 2-0 al Bolzano, anche l'affronto di Albiano può andare nel dimenticatoio.

Gaburro: ora ci serve continuità
Gazzetta elogia i gialloblù Murano convoca i giocatori
di LUCIO GERLIN e SERGIO TRABALZA
Lunedì 27 Novembre 2006
TRENTO - Agli aquilotti sono state necessarie dodici giornate di sofferenza e un derby praticamente perfetto per
centrare la prima vittoria casalinga della stagione. Marco Gaburro , 99esima panchina regionale in serie D, è il primo
ad uscire dagli spogliatoi. «La vittoria è frutto della buona prestazione e di una partita giocata con molta attenzione».
Contro un Bolzano che all'inizio si difendeva anche con nove uomini. «Se perdiamo ad Albiano si dice che i meriti sono
stati loro; se vinciamo così allora è per demerito degli altri?». No; voleva solo essere un complimento in più, perché
segnare contro un avversario così rinunciatario non ci è mai riuscito facile, quest'anno. «C'è voluta la giusta
determinazione in campo». Come quella fatta vedere da baby Sacchi, uno che bada al sodo. «Sì, mi piace perché ha
capito subito cosa c'era da fare». Tra le cose "da fare" anche imparare a gestire un risultato. «Pure contro la Sacilese
non avevamo gestito male la gara sull'1-0; stavolta è andata anche meglio». Vittoria limpida; dopo la sconfitta di
Albiano era proprio quello che ci voleva. «Adesso bisogna dare continuità al nostro lavoro; va allungato il filo comune
avviato già contro il Rivignano e che si comincia a vedere; il derby dell'altra domenica è stato un momento di
sospensione». La continuità... discontinua del Trento di Gaburro. Che uno come Massimiliano Sessolo - in gol a raffica
- potrebbe guarire in fretta. Il bomber è felice come un bambino. «Era da quando giocavo "pulcino" che non segnavo
cinque reti in tre partite. Ad Albiano avevo fatto un gol che non era servito ad un cavolo. Quindi stavolta la
soddisfazione è doppia». Bis di Fontanafredda, nella forma e nella sostanza. «Infatti anche contro il Bolzano il gol che
mi è piaciuto di più è stato il secondo, da vero rapinatore d'area». Noi invece preferiamo il primo: botta dal limite,
anche perché ci permette di fare i titoli. Ne potevi segnare un altro così. «Vero; ma non capivo dov'ero, o meglio,
quanto ero distante dalla porta. Mettici pure che nel primo tempo ne ho sbagliato un altro facile, facile, sotto porta...».
Meglio non esagerare e conservarsi il resto per Montebelluna. Serve chi segna, ma anche chi non fa segnare gli altri:
esordio in gialloblù per il portiere Massimiliano Sellan . «Ho recuperato il lavoro che mi mancava quando sono arrivato
a Trento ed ho anche superato il problema ad un dito che mi aveva condizionato sino alla scorsa settimana. È la prima
volta che non prendiamo gol? È un caso, o meglio il risultato del lavoro molto buono di un intero reparto. Quello che
più conta però è la soddisfazione per la prestazione della squadra che credo sia stata molto positiva». Sei arrivato da
poco; ti pare un ambiente da ultimi in classifica? «Credo proprio di no; ma i compagni mi hanno raccontato cos'era
successo. Adesso dobbiamo pensare a recuperare». Sulla sponda della squadra bolzanina, seguita da un centinaio di
tifosi, il clima è diverso. In tribuna a Trento anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli , che afferma: «Trento-Bolzano
è sempre un derby interessante. Purtroppo per noi, il Trento ha giocato meglio ed ha vinto meritatamente. Se i
biancorossi giocano come sanno sono molto competitivi. Oggi invece, siamo partiti con il freno a mano, così il Trento
ne ha approfittato e ci ha messi sotto. Se ce n'è bisogno, questa è la dimostrazione che il Trento non merita il posto in
classifica che ha. Il Bolzano è una buona squadra, sicuramente non una formazione straordinaria, però può fare di
meglio. Personalmente, credo che il fare meglio sia soprattutto un fatto di convinzione. Forse, venire a giocare contro
l'ultima in classifica, ha montato la testa ai nostri calciatori. Comunque, bisogna sempre affrontare le partite con lo
spirito giusto. In questo caso, contro il Trento, il Bolzano non ha giocato con lo spirito giusto. Così, certi cali di tensione
si pagano». Mogio e pensoso il presidente bolzanino, Franco Murano , che con un lungo sospiro mette subito il dito
nella piaga: «La mia squadra ha regalato al Trento tutti quegli spazi che gli sono serviti per vincere. Della squadra del
primo tempo posso salvare solo Paoletti, Brustolin, Celia e Dalla Bona. Il resto, credo che non sia assolutamente
esistito. Questa gara mi dà l'impressione che non sia andata nel verso giusto di come doveva andare. Martedì
pomeriggio mi vedrò con i ragazzi, perché io certamente non mi faccio prendere in giro dai giocatori. Loro pensano che
noi dirigenti siamo in sede solo per pagare gli stipendi al dieci di ogni mese. Io invece, vedo le cose differentemente:
perché perdere contro una squadra come il Trento, con tutto il rispetto che ho per i trentini, la vedo dura. Nel corso dei
due tempi non siamo proprio esistiti: gli avversari hanno fatto solo qualcosa più di noi. Certo, più che certo, che in
settimana prenderò duri provvedimenti». Anche l'allenatore bolzanino, Ennio Gazzetta se ne sta pensierosamente
mogio mogio in disparte: «Nessun commento - riconosce - ha vinto la squadra che più ha meritato in campo. Ha vinto
il Trento, perché ha giocato da Bolzano. I trentini poi sono formazione con grandi capacità, determinati, cattivi e
grintosi. Che non meritano la penultima posizione. Punto e bast».
Se la lettera «S» porta bene
TRENTO - Nel Trento di Marco Gaburro, come per certi giornali, pare che a fare "vendita" siano davvero le famose tre
"esse": in casa gialloblù si parla di Sellan, Sacchi e Sessolo, uomini giusti (uno per reparto) al momento giusto, che
sembrano aver messo a posto i problemi di disequilibrio del quale ha sofferto il primo Trento di Possente. E nel
florilegio d "esse" aquilotte va doverosamente segnalato anche il lavoro del s ilenzioso Patrizio Salviato che ha se ha
sbagliato prima (lo dicono i risultati), ha imparato in fretta. E i rimedi s ibilanti potrebbero non essere finiti qui se
rimane ancora aperta la pista che porta a Massimo S pagnolli, punta roveretana, otto gol in undici gare a Piove di
Sacco. Chissà che il s ogno che prima del derby gli ultrà gialloblù dicono di aver perso non possa ri-materializzarsi.

Lunedì 27 Novembre 2006
Funziona il «Mezzo» da esportazione
Vittoria autorevole sulla Sanvitese I rotaliani si confermano in vetta
di CRISTIANO CARACRISTI
SAN VITO AL TAGLIAMENTO (Pordenone) - Continua il «trend» positivo il Mezzocorona formato
esportazione. Quarta vittoria in trasferta, più due pareggi, ed ancora tabellino delle sconfitte inviolato
fuori casa. La formazione di Rastelli si conferma al primo posto assieme alla Virtus Vecomp. Primo tempo
un po' così del Mezzocorona in terra friulana, dove rischia più di una volta la capitolazione. La Sanvitese
aggredisce gli esterni ed il team di Rastelli si allunga in campo, diventando vulnerabile. Rossi non ha il
piede fortunato, rispetto alla gara d'andata dello scorso campionato dove firmò una doppietta alla vigilia
di Natale in casa del «Mezzo», e sciupa parecchio. Insomma nel primo tempo non è certo il miglior
Mezzocorona visto quest'anno, ma nella ripresa il piglio è diverso ed il gol in avvio di ripresa spalanca le
porte ad un altro successo in trasferta contro una formazione che si scioglie improvvisamente. Segno
tangibile che comunque in questa stagione c'è anche quel pizzico di fortuna in più che, nei momenti
peggiori, può sempre dare una mano a migliorarsi. Il Mezzocorona cambia poco con Simoni in campo
mentre Mele e Baido rimangono in panchina ed il centrocampo è lo stesso d'avvio partita casalinga col
Montecchio. La Sanvitese aggredisce gli esterni e dà pochi punti di riferimento all'attacco trentino con Di
Benedetto e Panizza che non sembrano ispirati come al solito. Dall'altra parte è invece Rossi (già incubo
prima del Natale 2005 a Mezzocorona) a tenere sotto pressione la difesa del «Mezzo». Già al 4'
l'attaccante va via sulla sinistra e centra, ma Ceravolo chiude la diagonale e mette in angolo. Passano
quattro minuti e Rossi va via a Berardo sulla sinistra, doppio dribbling vincente, ma ancora Ceravolo
mette il piede giusto al momento giusto. Il Mezzocorona mette fuori la testa al 15' con Simoni che prova
il tiro cross dalla sinistra con Venuto che ci mette i pugni per evitare guai ulteriori. Poi di nuovo
Sanvitese: al 19' Fantin evita un difensore e mette in mezzo, Rossi prova il diagonale ma è largo di poco.
Al 22' Pelizzari da sinistra trova la testa di Simoni, alta, ma forse Panizza era posizionato meglio alle sue
spalle. Rischio grosso per il Mezzocorona al 24' su punizione a sorpresa di Nonis che pesca Rossi in mezzo
all'area, il gol sembra fatto, ma la potenza non va in coppia con la precisione e la palla esce sul fondo. Il
pericolo scampato rivitalizza il Mezzocorona che comincia a far rivedere un po' di gioco ed al 38' in un
azione confusa nell'area friulana la palla giusta capiterebbe a Di Benedetto che, clamorosamente, «cicca»
la conclusione dal limite. Al 42' sale in cattedra Macchi, abile a dire no ad una fucilata di Rossi, servito da
un corner di Marta. Inizia la ripresa ed il «Mezzo» si vede che ha tutt'altro piglio. Al 1' su cross di Lordi,
Di Benedetto prova di testa, ma la mira è larga. Quattro minuti ed arriva la rete con Di Benedetto che
sradica dai piedi di Beacco la palla e s'invola sulla fascia sinistra, cross sul secondo palo dove Panizza
tocca in modo beffardo e preciso per infilare il palo più lontano. Ed al 16' il team di Rastelli chiude
praticamente i conti con una bella azione nata da angolo con con Di Benedetto che mette in mezzo dove
si catapulta Berardo che non colpisce in modo preciso, ma riesce (anche grazie ad una deviazione) a
mettere alle spalle di Venuto. Lo stesso portiere evita la terza capitolazione poco dopo su colpo di testa di
Simoni, mentre Macchi è pronto su una conclusione ravvicinata di Nadarevic. Nel finale protagonista
Squadrani che si vede negare da un volo di Venuto il terzo gol mentre poi subisce una esagerata
espulsione dopo uno scontro con Perenzin. Ma il «Mezzo» non si ferma nemmeno in dieci ed allo scadere
Baido va in fuga sulla sinistra e mette, con un cross, Mele in condizione di colpire per il roboante tre a
zero.

Lunedì 27 Novembre 2006
Mezzocorona. Le interviste
S.VITO AL TAGLIAMENTO - Può anche giocare non bene per un tempo il Mezzo, ma alla fine porta a casa
altri tre punti dal viaggio friulano e si conferma come prima forza di questo campionato. Un altro segno
che questa stagione sarà ricordata a lungo dalla società e dai tifosi gialloverdi. «Nel primo tempo siamo
stati anche fortunati - conferma Claudio Rastelli - a non subire qualche gol al passivo. La Sanvitese ci ha
creato problemi mettendosi bene in campo e costringendoci un po' ad allungarci. Se perdiamo
compattezza diventiamo vulnerabili. Nella ripresa ci siamo messi meglio in campo con qualche
accorgimento ed abbiamo cambiato subito l'inerzia della gara». Non riesce invece il tecnico a digerire
l'espulsione di Squadrani nel finale di gara: «Una cosa fuori dal mondo» il suo sintetico giudizio. Marco
Berardo soffre un po' con Rossi, ma poi prende le misure e va pure in rete: «Il gol è mio - dice il
difensore - ne faccio così pochi. Ho colpito più con la spalla che la testa, ma l'importante era metterla
dentro. Rossi? Lo conosciamo, ma trova sempre il modo di metterci in difficoltà». Felice per la vittoria,
ma soprattutto per il rientro in campo dopo 231 giorni, Alessio Allegrini , dall'infortunio patito contro il
Tamai lo scorso anno. «Un quarto d'ora importante per ritrovare il campo dopo tanto tempo, poi condito
dalla vittoria. Sto recuperando anche la condizione e cercherò di farmi trovare pronto ad ogni chiamata
del mister». Buona la prova di Andrea Campagnolo: «Nel primo tempo abbiamo trovato qualche problema
anche dal fondo del campo che ci portava a cercare poco il fraseggio e più i lanci lunghi. Sono contento
delle mie prestazioni e spero che possa continuare così per me e per la squadra». Chiude il tecnico della
formazione di casa Diego Zanin: «È un momentaccio dove tutto ci gira contro. Nel primo tempo penso
che ci siamo espressi meglio del Mezzocorona, ma abbiamo fallito tutte le occasioni, pi siamo stati puniti
con un gol abbastanza discutibile e ci siamo un po' arenati. Speriamo solo che questo periodo passi in
fretta». C.C.
Il giorno del pullman
Venne il giorno anche del pullman organizzato dai tifosi del Mezzocorona, sempre più appassionati da
questo cammino importante della propria formazione, ancora in vetta al girone C della serie D. Una
trentina di «fans» ha seguito la non troppo vicina trasferta in terra friulana con un pullman. Pieno in casa
e tifosi che cominciano a muoversi anche nelle trasferte più lontane. A Mezzocorona si comincia a
sognare, o meglio si continua con una formazione sempre pronta a dare soddisfazioni. C.C.
Il turbo in trasferta
Quattro vittorie in trasferta più due pareggi, subiti entrambi nel finale di gara. Dodici gol fatti, tre solo
quelli subiti. Il «Mezzo» in trasferta viaggia a mille, proprio come la compagna di fuga della Virtus
Vecomp che tiene lo stesso ritmo lontano da Borgo Venezia. Per i colleghi di Rastelli che indicano nel
campo in «sintetico» di casa, l'arma in più del Mezzocorona, la risposta di Rastelli è alquanto eloquente:
«Penso che il fondo del campo conti poco, probabilmente si cerca solo una scusa plausibile». C.C.

Finale fatale per l'Albiano
Lunedì 27 Novembre 2006
di ANDREA LAGANA'
MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza) - Nella migliore prestazione esterna stagionale il Porfido Albiano è
costretto a racimolare l'ennesimo ko (è il nono dall'inizio della stagione). A beneficiarne fortunosamente,
in questa occasione, è il Montecchio Maggiore che a due minuti dal termine riesce ad infilare la zampata
vincente con Menegon. Zampata che rimanda il Porfido all'ultimo posto in graduatoria vista anche la
sorprendente vittoria in contemporanea del Trento in casa contro il Bolzano. Montecchio scende in campo
all'arrembaggio con Cegalin, Gallo e Fossalovara che compongo il trio d'attacco; viene relegato in panca
Sarapochiello; spazio a Vanzo dal primo minuto sulla corsia sinistra difensiva. Il Porfido, dall'altra parte,
schiera De Carli unica punta e Ferrari Ivano e Bertolucci attaccanti aggiunti quando la manovra giostra
nella metà campo avversaria; in panca Portal e beneficio di Ferrari Davide. I primi dieci minuti della gara
sono dedicati ad uno studio reciproco stagnante soprattutto a centrocampo. Al decimo, poi, si inizia a fare
sul serio con il Montecchio che sblocca il risultato con Dei Rossi se non fosse che il primo assistente in
"rosa" Cappellin Cristiana ha la bandierina alzata e quindi il numero quattro locale è pescato in fuorigioco.
Nulla di fatta. Prova a premere il Montecchio con Gallo che al diciassettesimo prova un diagonale dalla
distanza che per poco non beffa Ferrari proteso in tuffo: palla fuori di un niente. Oltre ad un gioco non
certamente spumeggiante, ci si mette anche la sfortuna contro il Porfido: al ventiquattresimo De Carli è
costretto ad abbandonare il campo per un problema muscolare, al suo posto Ceraso manda nel campo
Fanti. Il Montecchio cerca di affondare il colpo decisivo ma l'iniziale bunker trentino regge: cross di Vanzo
dalla corsia di sinistra, dopo un veloce scambio palla a terra con Ofori, e palla che piove in area dove ben
appostato c'è Gallo la cui zuccata è debole e quindi facile preda Ferrari. Fatti sfuriare i padroni di casa, il
Porfido comincia a racimolare metri di terreno non disdegnando qualche grattacapo all'estremo difensore
locale. Ci prova Sega dalla distanza, vedendo impossibile imbucarsi per vie centrali, il cui tiro è splendido
e diretto all'incrocio dei pali se non fosse che Posocco inventa un tuffo strepitoso levando la sfera dal
sette. Non può nulla il numero uno del Montecchio su un'altra conclusione di Bertolucci dalla distanza,
peccato solamente che la sfera non inquadra la porta uscendo di un niente. La ripresa è leggermente più
soporifera della prima frazione di gioco con il Montecchio che prova a sfondare il vero e proprio bunker
innalzato dal Porfido dinanzi alla propria area di rigore. Al tredicesimo c'è un'incursione per le vie centrali
di Ivano Ferrari ma l'intervento all'ultimo istante di un difensore locale devia in calcio d'angolo. Entra
Sarapochiello e il panchinaro di lusso si fa subito notare con una conclusione al sedicesimo che termina
sopra la traversa. Girandola di cambi con Menegon che prende il posto di Ofori e Malchiande quello di
Manzetti. La prima mossa di Clementi avrà i suoi frutti al quarantaduesimo minuto. Minuto del fattaccio.
Minuto del vantaggio del Montecchio. Gallo fa una grande cosa sull'out sinistro superando in dribbling due
avversari, giunto in una buona posizione prova la conclusione a rete ma è bravissimo e nello stesso
tempo sfortunato Davide Ferrari perché la sua respinta in tuffo carambola sui piedi dell'ultimo entrato,
appunto, Menegon per il quale è un gioco da ragazzi appoggiare la sfera in rete. Esulta incredulo il
calciatore del Montecchio mentre si disperano gli ospiti. Ma l'occasione del pareggio viene servita su un
piatto d'argento al Porfido allo scoccare del quarantacinquesimo: Bertolucci, nella disperazione generale
dei suoi compagni e nel contemporaneo giubilo sugli spalti, appena giunto al limite dell'area di rigore
prova una conclusione velleitaria in un primo momento ma insidiosa in seguito: c'è bisogno del miglior
Posocco per deviare la sfera in calcio d'angolo. Il forcing finale, nei quattro minuti di recupero, si renderà
vano.

Lunedì 27 Novembre 2006
Interviste / Manfioletti è però soddisfatto della buona prova offerta dalla sua formazione
«C'è l'amaro in bocca per la sconfitta»
MONTECCHIO (Vicenza) - È amareggiato per il risultato finale ma comunque soddisfatto della prestazione
offerta dalla propria squadra. Al cospetto del Montecchio, infatti, si è visto probabilmente uno dei migliori
Porfidio Albiano della stagione lontano dalle mura amiche. Mister Stefano Manfioletti analizza il match
perso contro i veneti dicendo: «Resta l'amaro in bocca per come è maturata questa sconfitta. Dispiace,
infatti, subire il gol allo scadere dopo una buona partita, interpretata adeguatamente dai ragazzi e giocata
con agonismo ed intensità». Non è servita, tuttavia, una discreta prestazione ai rossoneri per conquistare
i primi punti in trasferta. In sei incontri disputati lontano da casa, infatti, il Porfidio ha incassato
altrettante sconfitte. Quella col Montecchio non rende, però, merito alla prova degli uomini di Stefano
Manfioletti che sottolinea: «La prova offerta oggi deve darci forza e morale per il prosieguo della
stagione. Abbiamo, infatti, tenuto bene il campo, abbiamo creato anche un paio di occasioni ed avremmo
meritato senz'altro di portare a casa un risultato positivo. Siamo quindi soddisfatti per la prestazione,
mentre ahì noi non possiamo esserlo per il risultato finale». «Dobbiamo ancora limare qualcosa -
aggiunge l'allenatore - ad esempio dobbiamo essere più cinici e sfruttare le palle-gol che costruiamo».
Sul mal di trasferta della propria squadra, il trainer spiega: «Sicuramente in trasferta non riusciamo ad
esprimerci come facciamo quando giochiamo in casa ma in questo stiamo gradualmente migliorando.
Sappiamo che ci sono delle difficoltà ma stiamo lavorando per superarle il prima possibile. C'è l'impegno
di tutti quindi le possibilità per farcela esistono e non possiamo farcele scappare». Manfioletti, infine, non
fa drammi per l'ultimo posto in classifica e dice: «Dobbiamo vivere alla giornata, giocare sempre con
impegno e grinta per fare quanti più punti è possibile». Sul prossimo impegno di campionato, che vedrà il
Porfiodio impegnato nel derby col Bolzano, l'allenatore dichiara: «Al di là del fatto che è un derby, per noi
è una delle tante partita da giocare "col coltello tra i denti" e sono convinto che anche col sostegno del
nostro pubblico riusciremo ad ottenere un risultato positivo». An. La.

Lunedì 27 Novembre 2006
Belluno - Tamai 1 - 1
Neppure l'aria "diversa" di Tamai, ha fatto bene alla malata Sacilese che soffre di sindrome di casa e - soprattutto - di amnesie
fatali in difesa. Stavolta è bastata una disattenzione (la sola) su un piazzato, perchè il Montebelluna sfruttasse a dovere lo
schema. Correva il 16' del primo tempo. Partita noiosa, come grigio era il cielo. Ospiti sicuramente più affamati di punti
(condividevano il terzultimo posto con la Sambonifacese), biancorossi costretti a perigrinare di campo in campo in attesa che il
XXV Aprile torni ad essere la loro sede. Ma desta sicuramente preoccupazione - a mister Gianfranco Borgato e soci - la
mancanza di un finalizzatore che inquadri almeno la porta. Cuore e anima si son visti su entrambi i fronti, non bastano - però -
almeno alla Sacilese per rompere il digiuno di punti. Anzi, con lo stop fatto registrare di fronte agli uomini di Gianfranco Fonti il
computo dei rovesci consecutivi sale a 3.
In apertura di gara, al 4', sono i biancorossi di Borgato a farsi vedere per primi dalle parti di Zattin: 4' cross dalla destra di
Llullaku, colpo di testa di Zanette a centroarea. Palla fuori. Al 14' Nardi (un pilastro a centrocampo), apre sulla destra per
Tessaro. Conlcusione debole e a lato. 16': piazzato di Nicoletti alla sinistra, tocca a centroarea Nardi che serve l'esordiente
Cvetkovic. La conclusione non è di certo irresistibile, nè tantomeno potente. La sfera, però, rotola lemme, lemme alle spalle di
un Calligaro fuori posizione. Al 34' il "Monte" torna in gol con il solito Cvetkovic che riprende la corta respinta dell'estremo
avversario su palla spizzicata di testa da Zolla. Rete annullata per un presunto fallo del centravanti biancoceleste su Faloppa.
Per annotare un'incursione degna di questo nome da parte della Sacilese si deve attendere il minuto successivo (35') quando,
Tormen, su conclusione di Cristofoli e palla non bloccata dal portiere, s'avventa sul pallone ma lo manda pure fuori misura da
due passi. Al 41' altro brivido per la retroguardia liventina. Ci pensa Zolla, con un pallonetto, a mettere l'adrenalina addosso a
Calligaro che alza in angolo facendosi perdonare l'errore in occasione del gol. Il primo tempo si chiude con il Montebelluna
ancora in avanti: 43' Gardini dal fondo di sinistra, lascia sul posto un paio di avversari, e costringe Calligaro a bloccare a terra.
Intanto sugli spalti l'umore dei tifosi biancorossi si fa sempre più nero. Pausa the conclusa: si rientra in campo e al 1' Tormen,
su piazzato, da sinistra chiama in causa l'accorrente Buonocunto che conclude alto. Al 9', cross di Cristofoli, Tormen inzucca: la
mira non è delle migliori e il pallone finisce sul fondo. Non ha miglior sorte il piazzato centrale di Cristofoli al 12', da posizione
centrale. La sfera va a sbattere sulla folta barriera schiera a difesa di Zattin. Al 22', sempre su punizione - stavolta dalla destra
- Rossitto serve Moretti la cui conclusione è fuori misura d'un soffio. Se con il gioco manovrato si arriva più o meno alla
trequarti, ecco che Buonocunto (25') prova la conclusione da fuori area: anche in questo caso mira sicuramente da rivedere e
correggere. Il tempo scorre, la Sacilese tenta di scardinare la difesa ospite che fa, però, buona guardia e poco concede. Al 32'
altra sortita individuale. Dal Dalt si cimenta in un traversone da sinistra: il cuoio attraversa tutta l'area e finisce sul lato
opposto senza che Tormen riesca almeno a deviarla verso il sacco. Non è giornata per i biancorossi e al 46', per un soffio, non
capitolano di nuovo. Stavolta a salvare Calligaro, su conclusione di Cvetkovic - l'asso proveniente dalla serie B di Belgrado e
appena tesserato - c'è la base del palo. Per la Sacilese, dunque, un'altra giornata dalle tinte fosche, per il Montebelluna una
domenica da ricordare - molto probabilmente - come tappa fondamentale per una pronta risalita verso acque più tranquille.
Cristina Turchet
Belluno
Non vince ed è sempre penultimo, il Belluno, ma giocando così risalirà presto la china. Non vince e non è più primo, il Tamai,
ma giocando così avrà molto da dire nella corsa alla promozione in C2. La morale della partita di ieri è questa, semplice e
istruttiva. I gialloblu di Pasa sono in netta crescita: la difesa (incertezze di Ramon a parte) finalmente convince, De Mattia
(sostituito per sbaglio: Pasa ha chiamato il cambio di Ivo, cioè Bez, e l'accompagnatore ha capito Igor, il nome del
centrocampista) può diventare il leader, l'attacco è buono. Finché non si inizia a vincere in casa (l'unico successo è stato
conquistato a Trento), però, sarà sempre difficile emergere dalle paludi della zona playout.
Si parte e subito la gara è senza respiro. 30 secondi e Ramon rischia il patatrac con un'uscita sconsiderata. Il primo tiro del
Belluno, al 4', è di De Villa. I padroni di casa sono decisi come mai quest'anno. 8': De Villa recupera sulla trequarti, De Mattia
serve Bez, l'assist è per Trinchieri, peccato che Martin sciupi tutto calciando su Zaghetto. I 10' di gloria dei gialloblu si
concludono con il colpo di testa di Tosato (cross di De Mattia), a un niente dal palo alla sinistra del portiere dei friulani. Il
Tamai capisce che non può lasciare fare. 12': tiro-cross di Petris, Ramon alza sopra la traversa. Al 30' però il Belluno costringe
al miracolo Zaghetto: l'estremo difensore del Tamai si inerpica per impedire alla palla, deviata di testa con un pallonetto dolce
da Trinchieri, di accomodarsi nell'angolino lungo. Sul tap-in De Villa non centra lo specchio. Restiotto, dall'altra parte, non si fa
trovare pronto su due ottimi suggerimenti (36' e 40'). De Villa chiude il suo ottimo primo tempo colpendo la barriera su
punizione da eccellente posizione, ma è un'iniziativa di Roveretto - doppio dribbling e tiro sbilenco - a concludere le note dei
45' iniziali. Come nel primo tempo, anche nel secondo l'approccio migliore è del Belluno. 3': calcio d'angolo, testa di Trinchieri,
traiettoria lenta e troppo esterna. Il risultato si sblocca al 5': da destra, Bez centra di sinistro un pallone che sarebbe perfetto
per Trinchieri. Martin lo manca, però, e Zaghetto rimane di sasso mentre la sfera rotola sull'angolo alla sua destra. La reazione
del Tamai non è scomposta, anzi è lucida. Al 9' Ramon respinge in bello stile una bordata di Petris, ma 10' dopo il portiere del
Belluno nulla può sul grandissimo diagonale di Andreolla, agevolato dalla disattenzione dei gialloblu che consentono di battere
una punizione dai trenta metri senza opporsi. Ancora Tamai, al 21': Ramon non si fa sorprendere dalla conclusione di Visentin
dall'interno dell'area. La partita resta aperta, la migliore della stagione al polisportivo. 31': gran contropiede di Trinchieri, tocca
a Solagna entrare in area e scaricare verso la porta, Zaghetto para. Il Tamai si mangia le mani 1' dopo: Ramon non trattiene
un tiro di Restiotto, Roveretto fallisce il tap-in a porta vuota. Anche al 39' il portiere è incerto, e ancora una volta il Tamai
difetta di cattiveria sulla respinta, con la palla che rimbalza nell'area piccola. Gli ospiti hanno speso meno e il forcing finale è
deciso. Comunque è il Belluno a farsi vedere ancora, al 48', quando Trinchieri non sfrutta a dovere il bellissimo traversone
dalla trequarti destra di Andriollo.
Maurizio Ferin

Lunedì 27 Novembre 2006
CALCIO Serie D Eccellente prestazione dei gialloblu che costringono la capolista (ex, ormai)
Tamai a faticare per agguantare l’uno a uno
Tosato: «Questo Belluno può fare paura a
tutti»
Brustolon capitano a sorpresa: «Conta solo la squadra». Esultanza polemica di Bez
che abbraccia Pasa: «Troppe critiche»
(m.fe.) Quante volte quest'anno abbiamo avvertito, alle partite interne del Belluno, una cappa quasi di tristezza e di
rassegnazione? Più d'una. Ieri, una rivoluzione copernicana. Applausi a scena aperta, finalmente una squadra determinata, a
volte anche dura. Fin dal primo minuto i gialloblu hanno lanciato un messaggio al Tamai capoclassifica: se volete vincere qui,
dovrete meritarvelo. La partita è stata molto bella perché i friulani non solo hanno recepito il messaggio, ma hanno risposto
per le rime.
Il pareggio alla fine è giusto e anche nella sala interviste tutti sono unanimi. A cominciare da Manuel Tosato, alla seconda
partita - la prima in casa - della sua seconda avventura al Belluno. «Sì, il risultato è giusto - ammette il difensore - peccato
solo per avere preso gol a causa di una disattenzione. È stata un'ingenuità. Quando il Tamai doveva battere la punizione,
eravamo là a impedirne l'esecuzione, poi ci siamo tirati indietro. L'arbitro poteva ammonire...». L'ex Venezia e Portogruaro ha
la sua teoria sulle ultime due eccellenti prestazioni del Belluno. «Come il Quinto, anche il Tamai ci ha sottovalutato. Meglio per
noi. Comunque, giocando così tutti avranno difficoltà a batterci». Forse però vi esprimete meglio con le squadre di alta
classifica. «Continuando così, non faremo differenze». Tosato è stato fondamentale nel dare solidità alla difesa e grinta al
collettivo. «L'intesa con Ballardin funziona, come quella con Moroni. Ma è in generale che le cose vanno meglio». «Abbiamo
giocato alla pari con una buona squadra», spiega Brustolon, seduto al suo fianco. Simone, a sorpresa, è stato il capitano, al
posto dello squalificato Tardivo. Eppure non sembra dare importanza alla fascia. «La cosa importante è come andiamo in
campo - generalizza Brustolon, che poi insiste - l'importante è giocare sempre come nelle ultime due partite. Comunque ho
saputo solo in spogliatoio che sarei stato io il capitano». Infine tocca a Bez. Che sembra essersi preso una rivincita. Nel suo
mirino, par di capire, soprattutto qualche valutazione nelle pagelle, e le chiacchiere che ne seguono. «Io dico sempre di venire
a vedere le partite e di non fidarsi solo di quello che scrivono i giornali», spiega Ivo, che dopo il gol, sotto la tribuna, ha
mimato il gesto di chi parla, parla, parla... Un po' rivolto a noi giornalisti, un po' a chi fischia a buon mercato. «Sono tutti bravi
a criticare quando le cose vanno male - sottolinea l'attaccante, alla sua quarta marcatura in campionato - invece di capire
quanti sacrifici facciamo anche solo per allenarci». Sembra rientrare nello stesso tipo di reazione (e rivincita) anche l'abbraccio
a Pasa. «Certo, è giusto così. Lui rischia come rischiamo noi», conferma Bez. È l'eterna storia della contrapposizione tra chi
scrive e chi gioca. Un voto negativo, una valutazione considerata superficiale, la rabbia del giocatore. Tutto legittimo, in fondo,
anche perché il gesto di Bez è stato sì molto diretto, ma non volgare. E poi Ivo è uno di quelli generosi. «È vero, ho fatto molti
km in questa partita. Speravo nella vittoria, ed ero sicuro che come minimo avremmo pareggiato». Ma perché non abbiamo
visto sempre questo Belluno? «A inizio stagione giocavamo con paura. La squadra è giovane, aveva bisogno di tempo». E
adesso è arrivato il tempo delle rivincite. Personali e della squadra.

Lunedì 27 Novembre 2006
IL CASO: PASA NON VOLEVA SOSTITUIRLO
De Mattia fuori per sbaglio
Episodio curioso poco oltre la metà della ripresa. Daniele Pasa decide di operare la seconda sostituzione. Zoldan aveva già
rilevato De Villa, ora tocca a Solagna entrare. Il dirigente accompagnatore, Vittorio Fratta, si avvicina all'assistente sotto la
tribuna e alza il numero quattro. Come al solito - pensano tutti - l'allenatore non fa giocare tutti i novanta minuti a Igor De
Mattia (nella foto a sinistra stupito mentre l'arbitro Provesi lo ammonisce). Anche se il centrocampista del Comelico sta
giocando molto bene. L'ex Vicenza comunque non fa una piega e si accomoda in panchina.
C'è un particolare: Pasa aveva detto di fare uscire Ivo, cioè Bez, e non Igor. L'equivoco ci può stare, anche per l'abitudine a
richiamare De Mattia a inizio ripresa. Appare incredibile invece che nessuno si sia accorto dell'errore mentre Igor stava
uscendo. Evidentemente anche in panchina la partita coinvolge talmente staff tecnico e riserve, che può passare inosservato
un errore simile.
IL PROTAGONISTA
Gli «scherzi» di Zaghetto
Il Belluno non deve essere molto simpatico a Zaghetto, portiere del Tamai. In estate il direttore sportivo Padrin aveva cercato
il giovane (classe 1987) estremo difensore del Treviso, e anzi il club di piazzale Resistenza era convinto di avere concluso
l'affare. «È vero che misi una firma, ma pensavo fosse solo lo svincolo dal Treviso, non l'accordo con il Belluno - si giustifica il
portiere - poi una serie di valutazioni (le mie esigenze di studio, i viaggi) mi hanno fatto scegliere il Tamai, un'opzione che
comunque non avevo quando il Belluno mi aveva cercato». Mentre Zaghetto dà queste spiegazioni, arriva il presidente Balzan
che scherzosamente (e metaforicamente) gli tira le orecchie. Nessun astio, comunque. In fondo le vie delle trattative sono
infinite e ognuno ha la propria verità.
Al di là dell'episodio di mercato, il numero uno del Tamai ha reso la vita difficile al Belluno anche ieri, sul campo. In particolare
con un intervento miracoloso (nella foto a sinistra) al 30' del primo tempo, per impedire a un pallonetto di testa di Trinchieri di
entrare nella porta degli ospiti. Ma anche nel finale, Zaghetto ha risposto alla grande a un destro potente di Solagna, servito
da Trinchieri dopo un bellissimo contropiede di Martin.

Lunedì 27 Novembre 2006
Cassola – Città DI Jesolo 2 - 2
Giornata da dimenticare per l'Eurocalcio Cassola che impatta contro lo Jesolo del nuovo tecnico Giacomin, dopo essere andato
per due volte in vantaggio e addirittura in superiorità numerica dal 12' della ripresa. Un risultato dai toni amari per i padroni di
casa perché lo Jesolo ha raggiunto il pari sognando con il veterano Baiana molto probabilmente in posizione di fuorigioco non
rilevata dall'arbitro. Ma andiamo con ordine perché tantissime sono state le occasioni create dalle due squadre che si sono
affrontate comunque senza difensivismi e con la vogli di fare risultato. All'8' la squadra di casa va subito in vantaggio, Zanatta
va via in velocità con un pallonetto a superare Trolese il quale non può fare altro che atterrarlo in piena area. Per il direttore di
gara è calcio di rigore e dal dischetto Zanatta si incarica della battuta e della trasformazione.La reazione ospite arriva al 16' su
calcio di punizione battuto da Artusi che Frison ribatte di pugno per non correre rischi, ma è sempre l'Eurocalcio a condurre la
partita e a mettere pressione all'undici di mister Giacomin il quale, dopo una ventina di minuti, toglie Trolese in evidente
difficoltà a contenere le sortite di Zanatta e inserisce Giacomazzi, arretrando Artusi. Lo Jesolo può rimettere in parità la gara al
28' con un pericoloso colpo di testa di Gambino, ma la traiettoria della palla è alta sulla trasversa e comunque ben controllata
da Frison. Il momento è favorevole ai neroazzurri che premono sull'acceleratore e alla mezz'ora vanno ancora vicini alla
segnatura su azione di calcio d'angolo, battuto da Baiana per la testa di Gambino, la palla finisce sul destro di Artusi che carica
il tiro ma Frison si fa trovare pronto. Ma il pareggio è nell'aria e infatti al 40' la difesa di casa commette un'ingenuità, Siciliano
sbaglia il rinvio in area piccola e invece di spazzare via il più lontano possibile spizzica la palla che finisce sui piedi di Gambino
il quale, da distanza ravvicinata, mette in rete.A quel punto è l'Eurocalcio ad andare in affanno e con lo Jesolo che tenta il
colpaccio i rossoblu iniziano a commettere troppi falli da ammonizione tant'è che prima del fischio di fine primo tempo
finiscono sul taccuino dell'arbitro Bellan, Zane e Bianchini. Sul finale ancora un brivido con Bellan che scaglia un destro
pericoloso che si perde sul fondo sfiorando il palo. Squadre a riposo sul risultato di parità ma con lo Jesolo decisamente più
reattivo e concreto nell'ultimo quarto d'ora. Nella ripresa l'Eurocalcio rientra in campo con molta più determinazione e al 5'
Zanatta arpiona una palla davanti all'area, la difende a denti stretti, serve Zane in verticale che controlla di fino e batte di
destro Visentin in uscita. La gara si infiamma e al 7' Frison dice no alla punizione di Palumbo deviando in angolo. Al 12' la
svolta della partita: combinazione micidiale fra Zanatta e Zane che crea una chiara azione da gol. Palumbo interviene da
ultimo uomo per interrompere l'azione e l'arbitro lo manda anzitempo negli spogliatoi con il rosso diretto. Inutili le proteste
dello Jesolo che si scompone e rischia in due occasioni di andare pesantemente sotto con Carlotto che nel giro di due minuti si
divora due occasioni sotto porta, la prima svirgolando alto e la seconda centrando prima il portiere e ribattendo poi a lato. E
come sempre accade, gol sbagliato e gol subito: al 39' palla messa al centro da Artusi e difesa di casa che rimane alta, con
Gambino e Baiana in chiara posizione di fuorigioco e con quest'ultimo che, indisturbato e graziato dal guardialinee, batte
Frison.
Michele Zarpellon
QUI JESOLO
Per Pavanetto è dubbia l'espulsione di
Palumbo: «Arbitro frettoloso»
Cassola
Tira un bel sospiro di sollievo il presidente dello Jesolo, Enzo Pavanetto, al termine della gara pareggiata in casa dell'Eurocalcio
Cassola, un po' perché la partita si era messa in salita a causa di quella espulsione ai danni di Palumbo (classe '88), un po'
perché per due volte lo Jesolo era andato in svantaggio grazie ai gol di Zanatta e Zane. Insomma, la giornata non prometteva
nulla di buono per come si era messa e un punto in più in classifica, col senno di poi, non fa assolutamente male.
Presidente, soddisfatto di questo pareggio? «Diciamo che il risultato mi sembra più che giusto. L'arbitro ha usato purtroppo il
metodo della compensazione e se da un verso ci ha aiutati concedendoci un certo spazio sul secondo gol, dove non ci ha
fischiato il fuorigioco, dall'altro ci ha anche privato di un paio di nitide occasioni, soprattutto con Gambino che è stato fermato
ingiustamente. Dalla tribuna comunque è difficile valutare se c'è il fuorigioco e quindi confermo che va bene la spartizione della
posta». Anche perché la gara si era messa in salita. «Mi dispiace per il ragazzo che è stato espulso, l'ho visto negli spogliatoi e
non era per nulla tranquillo. A mio parere il direttore di gara è stato piuttosto frettoloso su quella decisione e avrebbe potuto
solo ammonire invece che espellere». Poi invece siete stati bravi a crederci fino alla fine, esatto? «Questa è un po' la nostra
caratteristica, non molliamo mai e prima o poi la palla riusciamo a metterla nel sacco. Gambino è stato fermato in quel colpo di
testa dove ha centrato la traversa e dove avevamo trovato il gol, mentre nel finale ci è andata bene con Baiana». Dove avete
peccato questa volta? «In difesa non abbiamo giocato bene, abbiamo concesso troppo e i due gol che loro ci hanno segnato
sono scaturiti da dei nostri errori. Bisogna stare più attenti perché queste squadre non perdonano. L'Eurocalcio ha giocato una
gran partita e noi abbiamo dovuto mettere in campo tutta la nostra esperienza per non soccombere». Dall'altra parte infatti
pensano di aver gettato via un'occasione d'oro. «Lo immagino, in vantaggio per due volte e con un uomo in più Poi hanno
anche fallito due occasioni ghiotte che se fossero andate a segno avrebbero chiuso l'incontro». La classifica a questo putno vi
soddisfa? «Non del tutto, ci mancano due o tre punti lasciati per strada, anche oggi (ieri, ndr) potevamo fare meglio e portare
a casa qualcosina in più. D'altra parte arriviamo da un periodo un po' burrascoso, con il cambio dell'allenatore e con delle
vicende poco simpatiche da rimestare». Michele Zarpellon

Lunedì 27 Novembre 2006
Sambonifacese – U.Quinto 1 - 0
Per la Sambonifacese targata Ottoni è finalmente ritornata la gioia di assaporare il gusto della vittoria. Una vittoria su misura
ai danni di un Union Quinto sotto tono e che ha pagato a caro prezzo alcune proprie indecisioni. La Sambo invece, reduce dalla
brutta sconfitta del turno precedente rimediata a Jesolo, pur non giocando alla grande ha saputo sfruttare al meglio l'unica
vera indecisione della retroguardia trevigiana; difesa punita dal solito Corezzola.La partita ha visto da subito in avanti la
formazione di mister Pisani (ieri in tribuna causa squalifica). Già al terzo minuto Zago e compagni si rendonoi pericolosi in
avanti con un gran bel tiro di Pivetta parato a terra da Milan (ieri il migliore dei suoi). Al 5' è sempre l'Union che si fa vedere
con un tiro dal limite dell'area di Niero, parato senza difficoltà. Passano i minuti ma la partita stenta a crescere, soprattutto la
Sambo, impacciata in difesa e a centro campo e con Corezzola praticamente isolato in avanti. Di questa situazione non
approfitta l'Union Quinto che al 29' ha la grande occasione di passare in vantaggio. L'arbitro Altavilla per un fallo di Confetti ai
danni di Niero decreta un penalty a favore degli ospiti. Dagli 11 metri Desilvestro si fa respingere il tiro da un Milan super.
Da questo momento la partita cresce notevolmente e anche la Sambo incomincia a macinare gioco. Al 36' è proprio la
formazione di casa a farsi vedere pericolosa in avanti con un bel tiro di Donzella terminato fuori dallo specchio della porta
trevigiana. Al 45', ancora la Sambo in avanti con Pimazzoni con un bel tiro ma la palla di poco a sorvolato la traversa della
porta trevigiana. Nella ripresa l'incontro è più equilibrato. Le ostilità, anche in questo secondo tempo, sono accese dagli ospiti:
al 4' bella conclusione di Lorenzetto parata da Milan. Nel frattempo però la Sambo comincia a premere sull'acceleratore dando
meno sicurezza alla retroguardia dell'Union la quale al 18' capitola ad opera dell'onnipresente Corezzola che infila Marcato. Il
vantaggio ottenuto dà morale ai ragazzi di mister Ottoni e con esso grinta e volontà di combattere; volontà che ha permesso
di difendere con ordine la prima vittoria interna della stagione e il primo successo di mister Ottoni seduto nella panchina
veronese. Per l'Union (troppo dipendente dal sinistro di Desilvestro) i tentativi di Niero, Wagner e dello stesso Disilvestro non
hanno prodotto quanto sperato e alla fine, se pur con rammarico non è stato altro che accettare una sconfitta che si poteva
benissimo evitare. Archiviata anche questa partita (12. del girone di andata), il campionato propone per domenica prossima
due partite non facili per le protagoniste di ieri al "Tizian". Infatti la formazione di casa farà visita al Tamai, mentre l'Union se
la vedrà in casa contro la formazione vicentina del Cassola.
Andrea Malaman
SANBONIFACESE - UNION QUINTO 1-0
Pisani: «Sbagliato l'approccio»
«Sia il nostro capitano che i giovani che avevamo avanti hanno giocato sotto tono»
San Bonifacio
Ritorno in terra trevigiana mesto per i ragazzi di mister Pisani quello di ieri sera al termine dell'incontro che ha visto
Desilvestro e compagni battuto da una non iresistibile Sanbonifacese. Un ritorno che certamente mister Pisani pensava di fare
con un altro stato d'animo e che invece se pur senza drammatizzare l'ha accettato, anche se non ha negato che la prestazione
dei suoi ragazzi è stata ieri sotto tono. "Abbiamo giocato non bene, ma soprattutto sotto i nostri standard abituali". Sono state
queste le prime parole di mister Pisani al termine dell'incontro. «Nel primo tempo abbiamo fatto noi la partita continua Pisani
abbiamo avuto le occasioni per passare in vantaggio ma non le abbiamo sfruttate. Una partita nella quale abbiamo sbagliato
l'approccio e ne abbiamo alla fine pagato le conseguenze anche se sottolinea un pareggio sarebbe stato senza nulla togliere
alla Sambonifacese il risultato più giusto».
Un Union Quinto mister che sembra però troppo dipendente da Desilvestro? «Disilvestro per noi è fondamentale, ma perché la
squadra funzioni bene continua Pisani risulta necessario che chi è proposto a assistere e coprire Desilvestro deve giocare
altrettanto bene. Oggi sia il nostro capitano che i giovani che avevamo in avanti hanno offerto una prestazione sottotono. Se
poi aggiungiamo il rigore fallito, il gol subito nella medesima situazione dell'altra domenica si capisce ha concluso mister Pisani
che più fattori non hanno funzionato». Se mister Pisani ha accettato la sconfitta senza particolari drammi, dall'altra sponda
mister Ottoni ha accolto la vittoria con pacata soddisfazione. «Una vittoria importante per il morale dei ragazzi, per la società e
tifosi in pratica per tutto l'ambiente ha esordito Ottoni. Daltronde la situazione che ho preso in mano tre turni orsono al mio
arrivo era quella di una assenza di voglia di lottare, di risultati che non arrivavano. Per ora accettiamo quello che oggi il campo
ci ha dato: una vittoria forse non del tutto meritata, ma che in parte ripaga le ingiusta sconfitta patita la domenica prima
contro lo Jesolo. Sono tre punti importanti che fanno classifica e son convinto ha concluso Ottoni daranno energia a tutti noi».
Andrea Malaman

Lunedì 27 Novembre 2006
Ottoni: «Ci mancava la scossa, poi il nostro
portiere ha parato il rigore»
NUMERI. Insistono Mezzocorona e Virtus Vecomp, entrambe alla quarta vittoria esterna (prima volta senza subire gol per i
veronesi). Un bel po' di prime volte: le vittorie interne di Sambonifacese e Trento (anche per i ragazzi di Gaburro, prima volta
senza subire gol); quelle esterne di Pordenone (ieri tre gol fuoricasa, sinora ne aveva fatti in tutto quattro) e Montebelluna;
prima sconfitta interna dell'Itala; primo pari esterno dello Jesolo. La miglior difesa interna è del Montecchio (2 subiti) mentre
l'Albiano è la squadra che meno ha segnato in trasferta (4). Terza sconfitta filata per Sacilese e Sanvitese e sempre a
proposito di gol, prima volta senza segnarne per l'Union Quinto.
CON OTTONI (Sambonifacese). "Siamo partiti contratti, timorosi. Per forza, erano dieci partite che mancava la vittoria. C'era
paura di sbagliare, di proporsi e i primi 20' li abbiamo insomma fatti male. La scossa in fondo è stato il rigore che il nostro
portiere ha parato, da lì abbiamo cominciato a cambiare atteggiamento, per me alla fine è una vittoria meritata la nostra. Ieri
con noi ha esordito Fattori, era un po' che si allenava qui, aspettava una chiamata dai prof e siamo riusciti a convincerlo: ha
dato lì dietro quella tranquillità che ci serviva. Dei miei m'è piaciuta la generosità e l'abnegazione che ho visto in campo ma
l'ho subito detto ai ragazzi che è una vittoria questa che non deve essere altro che il nostro punto di partenza". A fine gara,
dopo la vittoria sull'Union Quinto, parole di Claudio Ottoni che nelle scorse settimane ha sostituito sulla panca della Sambo,
Roberto Maschi (un saluto). Tre punti quelli di ieri che possono essere in fondo considerati un punto di partenza anche per lo
stesso Ottoni. "Sì, proprio non mi aspettavo di star fermo dopo che avevo fatto bene a Cologna Veneta, con una salvezza - e
senza passare per i playout - che alla stessa società pareva un sogno. Ma va un po' così questo nostro mestiere, non sempre
c'entra la meritocrazia, i risultati che si ottengono. Quel che qui mi hanno chiesto è di tirarci fuori dalla situazione in cui siamo,
nient'altro di particolare. E' un ambiente che mi ricorda proprio Cologna, c'è parecchio attaccamento alla squadra che è seguita
parecchio anche in trasferta. La vera novità per me è quest'anno l'orario in cui ci alleniamo, alle 17.30. Sinora il freddo non s'è
fatto sentire ma in prospettiva un po' preoccupato lo sono e alla società ho chiesto di vedere se è possibile anticipare l'inizio,
sono due i ragazzi qui che lavorano. Ora come ora solo al giovedì ci alleniamo in orario-gara; intanto ho tolto l'allenamento del
sabato mattina e il quarto lo facciamo adesso di venerdì. Di richieste ne avevo avute altre, anche Trentino e Piovese, così il
campionato l'avevo sempre seguito, anche il girone D. Oltre al solito equilibrio, la mia impressione è che il livello tecnico si sia
un po' abbassato. Il motivo sta nella solita regola dei giovani, con in più un'annata, quella degli '87, che sembra essere
particolarmente avara di ragazzi all'altezza".

Lunedì 27 Novembre 2006
Montecchio Maggiore – Porfido 1 - 0
Il diciottenne Menegon, subentrato nella ripresa ad Ofori, regala negli ultimi minuti al Montecchio la seconda vittoria
consecutiva dopo quella col botto centrata sette giorni fa a Mezzocorona.
Tre punti meritati per i biancorossi di Clementi soprattutto per quanto fatto vedere nel corso del primo tempo mentre la
ripresa non è stata altrettanto convincente. Onore delle armi al Porfido Albiano che è riuscito a reggere l'urto dei castellani
crollando quando ormai i giochi sembravano fatti.
Ancor prima del fischio d'avvio si capisce che Clementi questa partita vuole vincerla a tutti i costi schierando Fossalovara
davanti con subito a supporto Gallo, Fortunato e Cegalin. Sin dal primo minuto i castellani premono sull'acceleratore
costringendo gli ospiti sulla difensiva. Al 15' sul cross di Cegalin il colpo di testa di dei Rossi gonfia la rete ma l'arbitro annulla
per fuorigioco segnalato dall'assistente. La spinta dei locali è costante ma i meccanismi difensivi predisposti da Ceraso
chiudono ogni varco. Al 29' Vanzo cerca la testa di Gallo ma l'estremo Ferrari si fa trovare piazzato. Alla mezzora si fa vivo il
Porfido Albiano con Sega che tira da sotto misura con Posocco che neutalizza, e con una punizione a fil di palo di palo (43') di
Bertolucci. La frazione si chiude con i tentativi di gallo e Vallarsa. Al ritorno dallo spogliatoio il Montecchio sembra aver
consumato troppe energie e la gara va in stallo. Quando la partita sembra destinata allo zero a zero, ecco il tiro di Gallo non
trattenuto da Ferrari, il più lesto ad avventarsi sulla palla è Menegon che regala ai suoi una vittoria ormai insperata.
Giorgio Zordan
Rivignano – Pordenone 2 - 3
Il Pordenone di mister Tortolo fa suo il derby regionale e supera così in classifica il Rivignano con una vittoria giunta al termine
di una partita che non ha lesinato gol ed emozioni al numeroso pubblico presente al Comunale. I padroni di casa di mister
Flaborea si presentano al via privi dell´infortunato Varutti (leggera distorsione alla caviglia rimediata in allenamento) mentre
tornano a disposizione i difensori Pontisso e Collinassi, reduci dalle rispettive squalifiche. Il Pordenone scende in campo con la
l´identica formazione che nel precedente turno di campionato ha sconfitto l´Itala San Marco: il reparto offensivo prevede
Fabbro punta centrale con il giovane Giordani a fungergli da supporto, mentre il rientrante Campaner si accomoda in panchina.
La partita si apre subito con la rete del vantaggio pordenonese che coglie di sorpresa i padroni di casa: al 5´ Venerus scende
sulla corsia di sinistra e serve a centro area il compagno Fabbro, controllo del pallone e destro preciso sul secondo palo che
fulmina Biasinutto. Alla mezz´ora i nerazzurri padroni di casa trovano la rete del pareggio grazie a un´incertezza di Moro: il
portiere rinvia malamente un pallone che termina sui piedi di Piccoli; l´attaccante di Flaborea controlla palla e beffa il portiere
avversario con un pallonetto. Il gioco del Pordenone, però, appare più fluido e ai ramarri bastano due minuti per riportarsi in
vantaggio. Al 30´ ci prova Fabbro con una spettacolare rovesciata fuori non di molto mentre due minuti più tardi il tiro di
Fabbro viene parato da Biasinutto: sulla ribattuta si avventa per primo il giovane Giordani che trafigge il portiere.
Nell´intervallo mister Flaborea inserisce Monti al posto di un acciaccato Piccoli e il veloce attaccante ex Cordignano diventa
subito decisivo producendosi in un´ottima incursione in area avversaria dove trova Battiston che lo atterra. Sul dischetto del
rigore si presenta Ravalico che con un forte sinistro non lascia scampo a Moro. Sull´onda dell´entusiasmo per il nuovo
pareggio il Rivignano si ripropone subito in attacco grazie a Roviglio che ci prova dalla lunga distanza ma il suo destro si perde
a fondo campo.
Il Pordenone, dal canto suo, non perde la concentrazione e ricomincia il proprio pressing nella metà campo nerazzurra: al 12´
la conclusione di prima intenzione dello scatenato Fabbro su assist di Curio manca il bersaglio ma sugli sviluppi del calcio
d´angolo successivo è il giovane esterno Franzin a pescare il jolly con una botta dalla distanza che buca difesa e portiere del
Rivignano e finisce in rete. Al 20´ Roman Del Prete viene ammonito, mister Tortolo lo richiama in panchina ma mentre si
appresta a lasciare il campo si fa sfuggire una parola di troppo nei confronti del direttore di gara che così gli mostra il cartellino
giallo per la seconda volta e, quindi, quello rosso. A questo punto Tortolo corre ai ripari togliendo Fabbro per il centrocampista
Zorzut mentre poco più tardi tocca a Giordani lasciare il campo per Gordini.
Il Rivignano avrebbe a disposizione il tempo sufficiente per cercare di rimettersi in partita ma alla mezz´ora l´ariete Peron, a
pochi passi dalla porta, non trova la deviazione vincente. Si arriva così ai minuti conclusivi di gioco con i nerazzurri che
provano il forcing finale ma ai ragazzi di Flaborea manca la lucidità necessaria e così nei minuti di recupero le due conclusioni
di Ravalico non trovano lo specchio della porta seppur di poco.
Stefano Pighin

Lunedì 27 Novembre 2006
Itala S.M. – V.V.Verona 0 - 1
L'Itala raccoglie gli applausi, ma i tre punti prendono la strada di Verona. Incredibile, ma vero. I padroni di casa giocano la
miglior partita stagionale (almeno di quelle casalinghe), ma non riescono a bucare la porta difesa dall'attento Chesini. E, così,
agli ospiti guardinghi, ma sovente in difficoltà causa le folate offensive di Marino, Neto e Seba Blasina, basta una sortita in
area gradiscana per gonfiare la rete e vincere il match. Un incontro che si decide in soli due minuti; al 24' del secondo tempo
grave indecisione difensiva della coppia Visintin-Blasina (il fratello Simone) e il pallone va sui piedi del guizzante brasiliano
Goncalves, che supera il portiere con un delizioso pallonetto. L'Itala cerca di riordinarsi, ma due minuti più tardi a Peroni
saltano i nervi e rifila una scomposta (e forse involontaria) ginocchiata a Lechthaler; espulsione e Itala in ginocchio.
Eppure per oltre un'ora c'è stata solo l'Itala in campo con gioco spumeggiate e gran velocità. Si inizia al 10' con un perfetto
cross di Peroni che trova la deviazione di testa di Carli, leggermente imprecisa. Al 17' Marino pennella su punizione dalla
sinistra un pallone invitante per Neto che spizzica e serve Arcaba, il suo piattone viene deviato con i piedi da Chesini; il pallone
finisce nuovamente sui piedi di Neto Pereira, che cerca il gol con una splendida bicicletta, ma la mira è imprecisa. Al 21' ancora
grandissima Itala: lo scatenato Marino apre sulla destra per Sebastiano Blasina, che entra in area e impegna il portiere ospiti
in un difficile deviazione. Un minuto più tardi Marino sempre dalla destra mette in mezzo per Neto, che però non trova il
pallone. Al 28' splendida botta dal limite di Bernecich con il portiere che si allunga e mette in angolo. Il pressing offensivo dei
padroni di casa non cala e al 30' è Carli che di testa sfiora il palo su assist perfetto di Peroni. Al 33' primo timido tentativo degli
ospiti con una punizione di Goncalves parata da Striatto. Al 35' il brasiliano ci riprova e stavolta Striatto respinge di petto con il
pallone che capita sui piedi di Masetti, il suo tiro, però, è da dimenticare. Al 36' torna in cattedra l'Itala e il suo estroso
maestro Marino, che libera sulla destra Seba Blasina, il suo diagonale è bello, ma sfiora il palo alla destra di Chesini. Al 43' c'è
l'occasione più nitida per l'Itala: un splendida combinazione Peroni/Marino trova smarcatissimo in area piccola Arcaba che di
testa indirizza il pallone nell'angolino alla sinistra dell'immobile portiere ospite, salvato però dalla traversa.Nella ripresa l'Itala
non demorde e continua sulla strada intrapresa nella prima frazione di gioco. Al 3' una punizione di Neto Pereira viene respinta
dalla difesa, ma Carli raccoglie la sfera e impegna Chesini in un salvataggio miracoloso con i piedi. Poi si vede un pò la Virtus
Verona con un tiro di Francesco De Rossi respinto da Striatto con i pugni e una sortita di Masetti sempre vanificata dall'attento
portiere gradiscano. Al 22' è Neto a servire dal fondo Marino, ma il pallone colpito di testa termina mestamente a lato. Poi c'è il
gol già descritto del brasiliano Goncalves e l'espulsione di Peroni. Nonostante l'inferiorità numerica l'Itala cerca il pareggio. E
dopo l'uscita tempestiva di Striatto (al 40') sui piedi dell'inarrestabile Goncalves l'Itala sfiora il gol, al 43', con un'incornata
sottoporta del neo-entrato Pizzutti salvata sulla linea di porta dal reattivo Chesini. Per l'Itala la giornata di quelle storte, ma il
gioco espresso da fiducia.
Ascanio Cosma
BOLZANO SCONFITTO
Una doppietta di Sessolo restituisce il sorriso al
Trento
Trentino – Bolzano 2 - 0
Prende l'ultimo tram il Trento di Marco Gaburro che dopo l'umiliante sconfitta nel derby di Albiano si rifà con gli interessi ai
danni di un Bolzano modesto e mai in partita. A decidere la storica sfida regionale ancora una volta Massimiliano Sessolo,
bomber arrivato ad inizio novembre e già autore di cinque reti in tre gare. La doppietta di ieri consente agli aquilotti trentini di
raccogliere i primi punti casalinghi dopo cinque sconfitte consecutive tra le mura amiche. Il derby si sblocca al 27' grazie ad
un'invenzione di Vitagliano che "pesca" nello spazio Sessolo; la disattenzione della difesa ospite, sino a quel punto impeccabile,
costa cara perchè la punta di casa fa secco Paoletti con una "parallela" che si infila sul primo palo. Una volta in vantaggio il
Trento gioca meglio, mentre la reazione del Bolzano è solo accennata. Così all'11 della ripresa arriva il raddoppio: è ancora
Vitagliano a dare la spallata alla difesa altoatesina obbligando Paoletti alla respinta corta con una bolide da lontano. Sin troppo
facile per Sessolo infilare da sotto il raddoppio.
Lucio Gerlin

Lunedì 27 Novembre 2006
Sanvitese – Mezzocorona 0 - 3
Il Mezzocorona mantiene il comando del girone grazie ad un secondo tempo maggiormente virtuoso, talentuoso e pure
fortunoso, che male non fa. Tre elementi imprescindibili per spiegare il largo successo ottenuto su una Sanvitese che paga
dazio per la terza volta consecutiva in maniera pesante. I silenzi societari che intenderebbero spargere tranquillità sulle sorti di
Diego Zanin, in realtà non diradano le nebbie sul futuro (del) tecnico sanvitese.Il primo tempo scivola via in maniera piacevole.
Ben manovrato dalle contendenti - fin qui alla pari - lascia solo un pizzico di nervosismo qua e là a togliere l'insipido degli
errori sotto rete. Già al 2' Nonis viene ammonito per fallo. Venuto al quarto d'ora comincia ad operare. Respinge di pugno su
Simoni, nell'occasione non centrale ma largo a sinistra. Rossi dall'altra parte (19') riprende la palla su cui era incespicato
Fantin e manda rasoterra fuori di poco sul secondo palo. Simoni e Panizza in area piccola si ostacolano a vicenda al 22',
facendo sfumare tutto a fondo campo. Lo spartito della Sanvitese mette le note solo su lancio lungo alla ricerca di Rossi.
Manca la canzoncina "Massimiliano salvaci tu" però il concetto è quello. La lucidità non può essere sempre al massimo e, al 24'
davanti alla porta Rossi riceve l'assist, lo controlla e sparacchia alto. Ancora Sanvitese. Franceschinis prende l'iniziativa sulla
tre quarti campo, Macchi però non ha difficoltà a terra. Da corner di Marta (43') sugli sviluppi Rossi impegna ancora il portiere
ospite. Quanto non visto nel primo tempo da parte del Mezzocorona arriva concretamente nella ripresa. Al 6' Di Benedetto si
scontra con Beacco sulla tre quarti sinistra e ha la meglio sul rimpallo, mentre il centrocampista di casa rimane a terra. I
biancorossi si fermano, qualche trentino dice di buttar la palla fuori, ma l'azione continua. Il cross è ricevuto da Panizza che
taglia l'area incrociando da destra e trovando il sacco aperto vicino al palo più lontano. Proteste sanvitesi inutili e vane. I
cambi tattici del Mezzocorona fanno perdere l'orientamento agli avversari e la squadra di Rastelli si prende il meglio. Dopo un
quarto d'ora dall'intervallo si giunge al raddoppio. Capitan Berardo di testa infila sugli sviluppi di un corner dalla destra,
battuto da Di Benedetto. Venuto sbaglia i tempi, Franceschinis la tocca pure con il petto, di fatto il Mezzocorona ha potuto
anche fare una triangolazione in area senza intercettazioni. Insistono gli ospiti. Simoni di testa (21') impegna ancora Venuto
vicino al palo. La Sanvitese reagisce con quel che mette di fresco. Nadarevic quasi alla mezzora si fa parare il tiro. Dopo
Maiero, anche Beacco esce per crampi. Al posto di Simoni è inserito Baido, volendo un tridente più veloce. Rossi al 33' e
Nadarevic subito dopo hanno palle buone solo all'apparenza. Marta e Leonarduzzi perdono un pallone che torna utile a
Squadroni (39'): di potenza, Venuto si salva in corner. Espulso Squadroni al 1' di recupero, il Mezzocorona arrotonda al 48' in
contropiede. Baido è lanciato, da destra confeziona il servizio per Mele che insacca e apre i festeggiamenti finali.
Roberto Vicenzotto
SACILESE - MONTEBELLUNA 0-1
Fonti: «Risultato che dà ottimismo»
«Ma dobbiamo ancora fare qualcosa di importante e definitivo. Il campionato è
lungo»
Sacile
Un punto con il Rivignano domenica scorsa, 3 tutti d'un colpo con la Sacilese. Il Montebelluna del nocchiero Gianfranco Fonti
comincia a far quadrare il cerchio. Soprattutto con le squadre che, in classifica, stanno meglio. Se Gianfranco Borgato non ha
«niente da rimproverare ai ragazzi, perchè hanno comunque lottato fino in fondo e sono stati puniti da una disattenzione in
difesa», l'omonimo Fonti incita il suo Montebelluna a «giocare sempre così, con il coltello tra i denti, convinti delle nostre
possibilità». «E' stato difficile - prosegue il mister biancoceleste - ma alla fine ci siamo riusciti. Abbiamo portato a casa 3 punti
importanti, contro una Sacilese che non è stata di certo a guardare». Tempo per riavvolgere il film di una partita che ha
lasciato pochi spazi alla fantasia e alle belle giocate. «I ragazzi - prosegue Gianfranco Fonti - hanno saputo sacrificarsi e lottare
e adesso stiamo ricominciando a correre». In buona sostanza: «Stiamo riprendendo quota, è molto più facile lavorare in
settimana se hai vinto. Questo è innegabile. C'è maggiore sicurezza dei propri mezzi, una maggior consapevolezza anche se
non siamo di certo al top». «Ci prendiamo questo risultato - chiosa il tecnico dei veneti - che porta sicuramente maggior
ottimismo. Attenzione, però! Dobbiamo ancora fare qualcosa di importante e definitivo. Il campionato è lunghissimo e le
insidie sono dietro l'angolo». Piedi ben ancorati a terra se non proprio "cementati". Prossimo impegno in trasferta in terra
trentina: «una partita difficile, effettivamente - spiega Fonti - è più facile fare punti con le squadre che sono tranquille in
classica, rispetto a quelle che hanno assolutamente bisogno di far punti per non trovarsi nei bassifondi». Il Trento è una di
queste. Parole che il mister non aggiunge, ma sicuramente la testa è già là. Intanto sorride felice anche Maurizio Michielin, il
presidente biancoceleste: «Oggi (ieri, ndr), i ragazzi hanno davvero dato l'anima e non posso che esserne orgoglioso oltre che
contento per i punti incamerati». Contento anche perchè, proprio contro la Sacilese, ha esordito Vuk Cvetkovic: attaccante
formato spina nel fianco. Lui studente di archittettura, in campo bada alla concretezza chiamata gol.
Cristina Turchet