Gol di Scarfò condanna il Canelli all'Eccellenza - serie d news

T1 T2
74 Piemonte Sport
LA STAMPA
LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007
SERIE D RIBALTATO IL RISULTATO DELL’ANDATA
Gol di Scarfò condanna
il Canelli all’Eccellenza
Vado salvo per il miglior piazzamento nella prima fase
Vado 1
Canelli 0
VADO: Ghizzardi, Delucis, Aretuso,
Bonvini, Minuti, Cammaroto (22’ st
Bresci), Scarfò (38’ st. Militano) , Lombardo,
Baudi, D’Amico, Brema (32’ st
Spartera).
CANELLI: Mogni, Rizzo, Modica (29’ st
Cori), Lovisolo, Moretti, Cocito, Mirone,
Lentini, Nuccio, Fuser, Costanzo.
ARBITRO: Cisaria di Trento.
RETE:15’ st Scarfò.
NOTE: giornata coperta, spettatori
1000 di cui oltre 200 astigiani. Ammoniti
Cammaroto (Vado); Mogni, Modica,
Mirone (Canelli). Espulsione diretta
di Cocito del Canelli al 40’ del secondo
tempo per frasi ingiuriose contro
l’arbitro.
ENNIO FORNASIERI
VADO LIGURE
Il ds azzurro
«Liguri salvi
con merito»
IGrande amarezza tra
i canellesi a fine partita.
Ma anche fair play. Il ds azzurro
Claudio Rosso fa autocritica:
«Siamo venuti
qui con l’intenzione di difendere
lo 0-0. Una tattica
rinunciataria che alla fine
non ha pagato. Il Vado
non ha rubato nulla ed alla
fine si è salvato con merito».
Il difensore canellese
Cocito, ligure di Bergeggi,
espulso nella ripresa,
ammette: «Ho mandato a
stendere l’arbitro, ma stavamo
per retrocedere e
non ero d’accordo su certe
sue decisioni». [E. A.]
Gol salvezza
Larete
decisivadi
Scarfòal 14’
delsecondo
tempoconcui
ilVadoha
ribaltatoil
risultato
dell’andata
(retedi
Costanzo)
1
Punta
Il Canelli è
sceso in
campo con un
solo
attaccante,
Gigi Lentini, ex
di Milan e Toro
Chi stappa lo spumante è il
Vado, chi piange è il Canelli,
retrocesso dopo una sconfitta
amara per il peggior piazzamento
in regular season.
Il destino a volte è beffardo e
si diverte.
Lo fa anche allo stadio
«Chittolina», sotto forma di
un colpo di testa non messo
in preventivo. Da nessuno,
nemmeno dal forte portiere
del Canelli. Quel Luca Mogni
che, dopo aver salvato
più volte la porta nel doppio
confronto, capitola per un
errore in uscita. Il Canelli
deve recitare però un altro
«mea culpa», per essere sceso
in Riviera con un atteggiamento
troppo difensivista.
Una sola punta, per di
più Lentini, che proprio uno
scattista non è.
Davanti ad una cornice di
pubblico valutata oltre le mille
unità, è stata spettacolare
anche la coreografia. Da una
parte la tribuna scoperta tutta
in biancazzurro. il colore
sociale del Canelli. Dall’altra
la tribuna stipata di rossoblù
ed un tifo con cori e tamburi.
Mai visto prima e per il quale
va rivolto un ringraziamento
speciale ai supporter
del Riviera basket.
Vado aggressivo sin dall’inizio.
Tanto fumo poco arrosto,
perchè Montali schiera
un tridente di attacco formato
da due trequarsisti (Baudi e
D’Amico), più un centrocampista
di ruolo quale Brema.
Non ci sono punti di riferimento
ma qualcosa si vede, anche
se in fase di costruzioni ci si affida
a lunghi lanci.
Due occasioni per i rossoblù
ma la più straordinaria finisce
sui piedi di Fuser. Costanzo
punta e salta Aretuso e
serve su un poatto d’argento
la più facile delle occasioni. Solo
da spingere in rete. Fuser
invece calcia fuori e poi si mette
la mani tra i capelli. Il primo
tempo si chiude con la traversa
colpita da D’Amico con
una giocata personale.
Secondo tempo: Cammaroto
prova a segnare il primo gol
(su quattro scontri diretti) al
Canelli. Colpo di testa violento
su corner di D’Amico. Mogni
si salva con l’istinto e alza sopra
la traversa. Ma al 15’ ecco
il gol che vale la serie D. Sempre
D’Amico si conquista un
fallo dal limite. Sulla parabola
di Lombardo si inserisce Scarfò
che coglie il portiere in controtempo
e di testa lo beffa.
Sugli spalti esplode la gioia
del pubblico di fede rivierasca,
chi esulta come l’indimenticato
ex Cesar Grabinski (con
tanto di maglia del Vado al collo
nonostante il suo presente
al Savona) e chi piange. Come
la mamma di Scarfò. La reazione
del Canelli è tutta in un
rigore non concesso, ma apparso
evidente ai più.
L’espulsione di Cocito chiude
definitivamente i conti. Il
Vado può così brindare assieme
al Sestri Levante che nell’altro
spareggio ha battuto il
Saluzzo (2-1) e resta in serie D.
Liguri in paradiso, piemontesi
in Eccellenza. Un finale crudele,
ma è la legge del calcio.
Non è bastato al Saluzzo il gol realizzato da Di Cosmo
A SESTRI LEVANTE AMARO KO
Piange anche Saluzzo
I disperati tentativi
s’infrangono sul legno
Sestri Levante 2
Saluzzo 1
SESTRI LEVANTE: Cancellara; Cella, Mariani
(27’ Curabba); Cavati, Ustulin,
Lanati; Zunino, Guida, Soncini, Silvestri,
Marotta (65’ Dell’Orzo).
SALUZZO: Basano; Bessone, Rufrano
(71’ D’Errico); Staffolarini, Tortone,
Ricca (16’ Longoni); Sismonda, Licciardello
(65’ Collaro), Paschetta, Tallone,
Di Cosmo.
ARBITRO: Barbeno di Brescia.
RETI: 7’ Marotta; 24’ Di Cosmo; 49’
Curabba.
NOTE: ammoniti Staffolarini, Tortone,
Silvestri, Zunino, Dell’Orzo. Espulsi
Dell’Orzo per somma di ammonizioni;
85’ Catalano e il dirigente accompagnatore
Roncone.
DANILO SANGUINETI
SESTRILEVANTE
La permanenza in serie D corre
sul filo di un solo gol: dopo
90’ di sofferenza piange il Saluzzo
che, dopo il 2-1 dell’andata,
cade a Sestri con identico
punteggio e retrocede per la
peggior classifica in regular season.
I piani del Sestri funzionano,
anche perché questa volta
c'è Soncini, anche se a mezzo
servizio dopo l’operazione
al menisco: al 7' il centravanti
agisce da pivot smistando alla
perfezione un pallone per la
corsa di Guida; il regista arriva
sul fondo e mezzo in mezzo dove
Marotta brucia l'intera difesa
granata, con un guizzo da
anguilla più che da carrarmato:
1-0 e strada che sembra spianarsi
davanti ai padroni di casa.
Il Saluzzo barcolla ma non cade:
al 10' fendente di Rufrano dalla
lunetta, di poco a lato. Al 12' buco
di Staffolarini che mette in moto
ancora Guida, ancora lanciato
in area da Soncini, il tiro del centrocampista
centra Basano in
uscita. Nei minuti seguenti entrambi
i team chiedono il penalty:
al 15' per un tocco galeotto di Staffolarini
su Soncini lanciato a rete,
al 18' per uno sgambetto di Mariani
sull'appena entrato Longoni.
Per l'arbitro tutto regolare.
Al 24' il Saluzzo pareggia.
Corner da destra, la palla sfila
sul palo più lontana, dove Staffolarini,
solissimo tenta il diagonale,
Cella respinge sulla linea, ma
Di Cosmo riprende e con un tocco
sotto misura realizza. E' il momento
migliore del Saluzzo che
però non ha il coraggio o la forza
per affondare il colpo.
Al 4' della ripresa, un traversone
senza pretese di Zunino non
viene intercettato dal portiere,
Curabba stacca imperioso su Licciardello
e piazza la palla tra palo
e portiere. Il Sestri potrebbe chiudere
il conto due minuti più tardi:
corner, Lanati batte a rete, Basano
è fuori causa, sbroglia la matasse
Tallone. Al 35' una uscita sconsiderata
di Cancellara deposita la
palla sui piedi di Paschetta che
non ci pensa due volte e da 25 metri
tenta il pallonetto. La sfera colpisce
la parte superiore della traversa.
E' l'ultima vera emozione,
poi la disperazione del Saluzzo.
PLAYOFF MERCOLEDI’ AL PALLI IL DEBUTTO NEL TRIANGOLARE
Casale si prepara al Fano
ROBERTO SARACCO
CASALE
Sarà il Fano il primo avversario
del Casale nel triangolare
nazionale che può valere l'accesso
alle semifinali dei
playoff di serie D. I marchigiani
nella gara inaugurale
del torneo hanno impattato
davanti alle telecamere di
RaSatSport per 1-1 fra le mure
amiche con il Forcoli e
mercoledì alle 16 sull'erba
del «Palli» si giocheranno le
ultime speranze di poter vincere
il girone.
Domenica alle 16 il triangolare
si chiuderà con la sfida
fra Forcoli e Casale, in terra
pisana. «Sono due squadre
molto quadrate che hanno
dimostrato di avere le carte
in regola per puntare alla
vittoria finale - analizza gli avversari
mister Franco Lerda,
che con il direttore sportivo
Giulio Dionisi ha seguito la sfida
dalle gradinate dello stadio
di Fano -. Un pari sicuramente
giusto con i toscani più incisivi
nel primo tempo, poi nella ripresa
è venuta fuori la squadra
di casa che ha trovato il
vantaggio con un gran gol di
Marolda e poi si è vista acciuffare
con un bel tiro da fuori di
Pardossi».
Sui primi avversari mister
Lerda ha già le idee ben chiare:
«Hanno davanti due attaccanti
che hanno nella rapidità
l’arma migliore, credo che se
messi in condizione di giocare
a campo aperto possano far
Nel primo match
Marchigiani
costretti all’1-1
dal Forcoli
ILa partita inaugurale del
gironcino che riguarda il Casale
si è risolta in un botta e risposta
tra Fano e Forcoli. Tutto è
accaduto in 6’, a cavallo fra il
33’ e il 39’ della ripresa. I marchigiani
si sono portati in vantaggio
con una prodezza di Marolda,
che ha saltato in dribbling
mezza difesa e ha insaccato.
Per il Forcoli pari di Pardossi
con un bel tiro da fuori. [R. SA.]
Il coloured
Lesperanze
delCasale
diproseguire
neiplayoff
sonoaffidate
soprattuttoa
bomberEbagua
molto male, soprattutto Marolda
mi ha impressionato per
l'accelerazione e poi davanti
alla difesa possono contare su
un giocatore di grande esperienza
come Ripa che sa dettare
i tempi alla squadra, una
sorta di Latartara, con piedi
buoni e grande esperienza.
Noi faremo il nostro gioco cercando
di vincere la partita, tenendo
anche conto che in prospettiva
della terza sfida sarà
fondamentale non perdere».
«Dalle immagini televisive
sono rimasto più impressionato
dal gioco di squadra del
Forcoli - afferma il laterale
Piero Panzanaro -, anche se
entrambe hanno confermato
di avere reparti difensivi solidissimi».
Per la gara di mercoledì
al Palli il direttore generale
Giulio Dionisi ha disposto
l'ingresso gratuito a tutte le tifose
nerostellate. «Avremo bisogno
dell'apporto del nostro
pubblico per superare questo
difficile ostacolo" dice il dirigente
del Casale.

SV IM SR
LASTAMPA
LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007 75
SERIE D FELICE CONCLUSIONE DI PLAYOUT PER LA SQUADRA DI MONTALI
Gol di Scarfò: per il Vado è salvezza
Pareggiato lo 0-1 dell’andata, Canelli giù per il peggior piazzamento in campionato
Vado 1
Canelli 0
SPORT LIGURIA
VADO: Ghizzardi, Delucis, Aretuso,
Bonvini, Minuti, Cammaroto (22’ st
Bresci), Scarfò (38’ st. Militano) , Lombardo,
Baudi, D’Amico, Brema (32’ st
Spartera). All: Montali.
CANELLI: Mogni, Rizzo, Modica (29’ st
Cori), Lovisolo, Moretti, Cocito, Mirone,
Lentini, Nuccio, Fuser, Costanzo.
All: Pallavicini.
ARBITRO: Cisaria di Trento
RETI: 15’ st Scarfò
NOTE: giornata coperta, spettatori circa
1.000 di cui oltre 200 della tifoseria
astigiana. Ammoniti Cammaroto (Vado);
Mogni, Modica, Mirone (Canelli).
Espulsione diretta di Cocito del Canelli
al 40’ del secondo tempo per frasi
ingiuriose contro l’arbitro.
ENNIO FORNASIERI
VADO LIGURE
Grande sofferenza
ed esultanza finale
Ce la fa anche il Sestri
con un 2-1 al Saluzzo
Chi stappa lo spumante è il Vado.
Si salva e resta in serie D
grazie al gol segnato da un ragazzo
del settore giovanile:
Luca Scarfò, 18 anni. Più giovane
di lui in campo c’era solo
un altro giocatore. Sempre
del Vado, si chiama Matteo
Militano. Altro talento da coltivare,
custodire gelosamente.
Possibilmente non in panchina...
Perchè Scarfò, dopo le dimissioni
di Vincenzo Eretta,
di minuti in campo ne aveva
ragranellato pochini, rispetto
ad altri suoi compagni di squadra.
E’ facile dirlo adesso, ma
La Stampa lo ha fatto notare
anche prima. Quando Seghezza
e Montali avevano messo il
ragazzo fuori squadra. Spesso
anche in tribuna.
Ma il destino a volte è beffardo
e si diverte. Lo ha fatto
anche questa volta, sotto forma
di un colpo di testa non
messo in preventivo. Da nessuno,
nemmeno dal forte portiere
del Canelli. Quel Luca
Mogni che dopo aver salvato
più volte la porta nel doppio
confronto, è capitolato per un
errore in uscita. Appunto non
preventivato, come ha raccontato
Scarfò a fine gara.
«Non dovevo nemmeno entrare
in area e spingermi così
avanti - racconta l’autore del
gol che vale la permanenza in
D - è stato Bonvini a dirmi di
buttarmi dentro...». Un consiglio
d’oro zecchino. Piange il
Canelli, sceso in Riviera con
un atteggiamento troppo difensivista.
Una sola punta, per
di più Lentini, che proprio uno
scattista non è.
Davanti ad una cornice di
pubblico valutata oltre le mille
unità, è stata spettacolare anche
la coreografia. Da una parte
la tribuna scoperta tutta in
biancazzurro. il colore sociale
del Canelli. Dall’altra la tribuna
stipata di rossoblù ed un tifo
con cori e tamburi. Mai visto
prima e per il quale va rivolto
un ringraziamento speciale
ai supporter del Riviera
basket.
Vado aggressivo sin dall’inizio.
Tanto fumo poco arrosto,
perchè Montali schiera un tridente
di attacco formato da due
trequarsisti (Baudi e D’Amico),
più un centrocampista di ruolo
quale Brema. Non ci sono punti
di riferimento ma qualcosa si
vede, anche se in fase di costruzioni
ci si affida a lunghi lanci.
Due occasioni per i rossoblù
ma la più straordinaria finisce
sui piedi di Fuser. Costanzo
punta e salta Aretuso e serve su
un poatto d’argento la più facile
delle occasioni. Solo da spingere
in rete. Fuser invece calcia
fuori e poi si mette la mani tra i
capelli. Il primo tempo si chiude
con la traversa colpita da
D’Amico con una giocata personale.
Secondo tempo: Cammaroto
prova a segnare il primo gol
(su quattro scontri diretti) al
Canelli. Colpo di testa violento
su corner di D’Amico. Mogni si
salva con l’istinto e alza sopra la
traversa. Ma al 15’ ecco il gol
che vale la serie D. Sempre
D’Amico si conquista un fallo
dal limite. Sulla parabola di
Lombardo si inserisce Scarfò
che coglie il portiere in controtempo
e di testa lo beffa.
Sugli spalti esplode la goia,
chi esulta come l’ex Cesar Grabinski
(con tanto di maglia del
Vado al collo) e chi piange. Come
la mamma di Scarfò. La reazione
del Canelli è tutta in un rigore
non concesso, ma apparso
evidente ai più. L’espulsione di
Cocito chiude definitivamente i
conti. Il Vado brinda assieme al
Sestri Levante che nell’altro
spareggio ha battuto il Saluzzo
(2-1) e resta in serie D. Liguri in
paradiso, piemontesi... in Eccellenza.
La grande festa
Adestrala felicitàdellasquadraafinepartitadopoaverlottato
econseguitolasalvezza,sopraScarfòconDelucisdopoilgol
Interviste
VADO LIGURE
Il «ragazzino»
match-winner
pazzo di gioia
“Ce l’abbiamo fatta
e lo meritavamo”
Tifosi rossoblù in delirio dopo il match finale che vale la salvezza
Il protagonista
della salvezza
del Vado ha un
nome. Si chiama
Luca Scarfò.
Quando si presenta in sala
stampa è in chiaro stato confusionale.
La sua sarebbe una
lunga storia da raccontare
ma ci sarà spazio e tempo più
avanti. Scarfò ha la maglia
completamente bagnata ed è
stravolto dalla gioia.
«Che devo dire, sono contento,
l’unica cosa che mi viene
per la testa in questo momento.
Ci siamo salvati e lo meritavamo»,
dice il giovane. Se lo
sarebbe mai immaginato di
segnare il gol decisivo? «Per
carità, è stato un caso se sono
entrato in area. E’ stato Bonvini
a dirmi di provarci. Potete
immaginare come sto adesso.
Questo è il mio primo gol
in serie D».
Una dedica di rito: «Alla squadra
ed al presidente Ciarlo.
Fosse stato qui con noi a fare
festa... e poi a mia madre che
piangeva in tribuna e a tutta
la mia famiglia». Da un protagonista
all’altro. Alessandro
Delucis, prestazione maiuscola
in difesa. Ha preso il posto
dell’infortunato Eretta. Lui
che è un centrocampista:
«Fuori ruolo? Beh, a Savona
ho iniziato a giocare da difensore».
Sul Canelli: «Troppo rinunciatari,
si sono presentati
con una sola punta, potevano
fare di più. Adesso sono contento
ma anche stanco. E’ stata
una lunga corsa. Posso dirlo?
Forse è un mezzo miracolo per
come si erano messe le cose ad
un certo punto. Ma è bello che
a segnare sia un giovane come
Luca Scarfò. Una gioia, mi spiace
solo non condividerla con il
presidente Ciarlo». La sua presenza
è nella foto appesa in segreteria.
«Quando la guardo
mi fa un certo effetto - dice il vice
presidente Mauro Mazzucchelli
- e mi vengono i brividi al
pensiero che potrebbe essere
ancora quI con noi. Chi lo
avrebbe mai detto che saremmo
arrivati a questo? Sono stato
per 30 anni distante dal Vado
ed oggi mi trovo in questa dirigenza
con altre persone». E
mentre lo dice abbraccia Tonino
Grippo. Altro cuore rossoblù.
Perchè il tempo dei festeggiamenti
dura il giusto. Si guarda
subito avanti.
«Adesso si possono fare tutti i
discorsi che si vogliono - dice
Grippo - a partire da martedì,
quando si riunirà il consiglio direttivo
per le cariche societarie.
Siamo in ritardo sui tempi
perchè le altre squadre si stanno
già muovendo. Avevamo fatto
due programmi: uno in caso
di retrocessione, l’altro per la
serie D».
Martedì pomeriggio dopo la
riunione, si toccherà anche il
nome del prossimo allenatore.
In pole position resta Flavio
Ferraro. Sui giocatori: sempre
martedì alle 18 il primo giro di
consultazioni da parte del nuovo
direttore sportivo. La chiusura
è tutta per Mazzucchelli:
«Voglio sottolineare il grande
pubblico accorso al campo, in
risposta a quello visto sette
giorni prima a Canelli. Uno
spettacolo vedere così tanta
gente, cori e coreografie. E poi
che gioa, quando segna il gol
della salvezza un ragazzo del
settore giovanile...». [EN.FOR.]

LUNEDÌ
32 28MAGGIO seriec2/d
2007
GRANDEFESTAAL“SIVORI”
SestriLevantepesca
unasoffertasalvezza
conigoldeipeones
MarottaeCurabbafirmanol’impresacontroilSaluzzo
EspulsinelfinaleDell’Orzoe(dallapanchina)Catalano
SESTRILEVANTE 2
Marotta 7’ pt; Curabba 4’ st
SALUZZO 1
Di Cosmo 24’ pt
SESTRILEVANTE(4­4­2):Cancellara
5,5,Cella6,5,Marianisv(27’ptCurabba
7),Cavati6,Ustulin6,5,Lanati7,Zuninon
7,Guida7,Soncini6,5,Silvestrin 7,
Marotta7(20’stDell’Orzon 5,5).Adisp.
G.MCasaretto,Catalanon,Migliaccio,
Costantini,Costa.all.Gio.Casaretto.
SALUZZO(5­3­2):Basano5,5,Bessone5,5,Rufrano6(25’stD’Erricosv),
Staffolarinin 6,5,Tortonen 6,Riccasv
(17’ptLongoni6,5),Sismonda7,Licciardello6(20’stCollarosv),Paschetta6,5,
Tallone6,DiCosmo6,5.all.DelVecchio.
SESTRI LEVANTE. Il Sestri Levante
restainserieDsoffrendo,aggrappandosi
al cuore, all’orgoglio, nel giorno
dellarivincitadei“peones”,deidimenticatichetimbranoafuocolasalvezza
dei corsari. I due “peones” al secolo
sonoAntonioMarottaeMorenoCurabba:
il primo, che a dicembre era
l’unico giocatore in odore di taglio e
che a Sestri non volevano più, ha segnato
due delle tre reti decisive nei
play­out;ilsecondohasiglatoilgolsalvezzaalterminediunastagionenella
qualehagiocatodavveroconilcontagocce.
Al triplice fischio finale il “Sivori”,
coloratissimoeribollenteditifocome
unavera“bombonera”,èesplosoinun
urloliberatoriochehascacciatomesie
mesi di sofferenza. Prima però c’è
statalasolitadosemassicciaditribolazioni,
le stesse che hanno accompa­
Un“corsaro”festeggiaCasaretto
gnatotrapolemicheecambidiallena­
tori il Sestri nel corso di tutta la stagione.Allafineèiltrionfodiunatifoseria
che non ha mai abbandonato la
squadra,maanchediGiovanninoCasaretto,chehacondottoirossoblùal
portosalvezzarifugiandosinellavoro
sul campo e senza chiacchiere, il suo
credo.
IltecnicodelSestriierihasorpreso
tuttimandandoincampounMariani
nonalmeglioeformandolacoppiaoffensivaSoncini­Marottafindalprimo
minuto.Casarettoharivoltatolasquadra
escludendo Catalano in mezzo
campo,preferendogliCavati,hadirottatoSilvestriacentrocampoehaconfermato
Cella in difesa. Il suo dirimpettaio
Del Vecchio ha riproposto il
suo Saluzzo formato bunker, disegnandounasquadramoltodifensiva.
IprogettidiDelVecchio,però,sono
naufragati al primo vero affondo del
Sestri al 7’, quando Soncini ha fatto
sponda per Guida che dal fondo ha
fattopartireuncrossconilcontagiri
perMarottachedaduepassihamesso
inrete.Ilvantaggiohamessolealial
Sestri, che ha sfiorato il raddoppio al
12’conundestrodiGuidarespintoda
Basanoesièresopericolosoal15’con
Soncinicinturatoinmododubbioda
Staffolarinialmomentodeltiro.IlSestriaggressivoèfinitolì.
Il Saluzzo ha cominciato ad assestarsielaprimavoltachehamessola
testafuoridalgusciohapescatoilpari
(24’) con Di Cosmo che ha trovato il
tap­invincentedopountirodiStaffolarinirespintoacorpomortodaCella.
Sulparièstatalapauraafarladaprotagonista
e il primo tempo è scivolato
via,ancheseilSestrihatrattoindubbiogiovamentodalcambioforzatotra
MarianieCurabba.Uncambiocheal
4’ della ripresa si è rivelato decisivo
perchéproprioladeviazioneditestadi
CurabbasuuncrossacandeladiZunino
ha regalato al Sestri il gol salvezza.
UnaretecheilSestrihacercatodi
gestiresenzarinunciareafarsivedere
inavanti,comeal6’quandoMarotta
haalzatoditestasopralatraversa.Una
gestionebuonaaparteunrischiomortalecorsoal36’:uscitaavventurosadi
Cancellara,pallacheplanasuipiedidi
Paschetta il cui pallonetto millimetrico
bacia la traversa. Il finale è uno
stillicidio: le espulsioni di Catalano
(dallapanchina)ediDell’Orzoaumentanoilpathos,madopoquarantanove
minutipuòiniziarelafestarossoblù.
DOMENICOMARCHIGIANI
L’attaccanterossoblùMarottadeviainreteilcrossdiGuida:èilgolcheportainvantaggioilSestriLevante
•••SESTRILEVANTE.Canti,cori,
gavettoni.NellafestadelSestric’è
tutto.Ec’èchihaanchequalchesassolinodallescarpedatogliersicome
ildirettoresportivoSandroRoncone.«Scriveteacarattericubitali–
attaccarabbiosamente–chequesta
èlavittoriadeisestrini,diquelliche
hannoacuorequesticolori.IlSestri
lohannoportatoinserieDisestrini
elohannosalvatoisestrini,allafacciadichièvenutoquiaimpartirelezionidicalcio».Unosfogoinpiena
regola.C’èdituttonellafesta,anche
lagioia,stranamentemisurata,del
presidenteMarioArioni:«Sonocontentissimodellasalvezza–èlapremessadelpatronrossoblù–manon
possodimenticarequellicheeranoi
>>NEGLISPOGLIATOI
CASARETTOSIVENDICA
DELKODI24ANNIFA
programmidiiniziostagione,che
eranobendiversidaquesti.Suquestodovremoriflettere,emolto,a
cominciaredalsottoscritto.Ilfuturo?Oramiprendounabella
pausa.Versoil10digiugno,con
tuttatranquillità,comunicheròle
mieintenzioniperilfuturo».
Nellagrandefestac’èanchechiha
losguardostranitocomeildirettore
generaleSergioRossi,chehala
forzasolodidireduefrasismozzicate:«Nonhomaisoffertocosìin
vitamai,maerocertochedopotre
sconfitteintrepartiteconilSaluzzo
avremmovintolapartitadecisiva».
Ultimo,manonultimo,Giovannino
Casaretto,l’allenatoredelbasso
profilochehaportatoilSestrialla
salvezza:«Misonotoltounpeso
dentrochemiportavodaventiquattroanni(ilSestriretrocessedallaD
aicampionatiliguriconCasarettoin
panchinaelacategorial’hariconquistatasolodueannifa,ndr)–
sonolesueprimeparoleacaldo–e
finalmentequeldebitoèstatosaldato.E’statadura,macisiamoriuscitigrazieaigiocatorichesono
statigrandiprofessionisti,allasocietàeallagentechecihadatouna
mano.E’unabellasoddisfazione
chemivogliogoderefinoinfondo
senzapensarealfuturo».
SERIEC2
Sanremese,trapocheorelasceltadiPianese
Ilpresidentebiancazzurro
staraccogliendoleidee
dopolaretrocessione:
ancoramoltidubbisu
sponsoreripescaggio
SANREMO. Ancora pochi giorni e
poi, con l’inizio di giugno, ossia venerdì,
i tifosi della Sanremese sapranno
se Pianese vestirà i panni di
presidenteperlaterzastagionedifila.
«Per ora non mi pronuncio sulla
miapresadiposizionedefinitiva­ha
detto ieri pomeriggio il patron biancazzurro,cheinquestigiornisitrovaa
Napoli­quellocheècertoèchenon
homaiparlatoconnessunointenzionato
ad acquistare la società. Nei
prossimi giorni comunicherò le mie
intenzioniinviaufficiale,inmodotale
che se c’è davvero qualcuno interessato
a comprare la Sanremese possa
fareunpassoavanti.Almomentonon
esistenessunatrattativa.Leriunioni
conisocidicuisièparlatosonoinrealtà
incontri con i miei consulenti,
dato che sono il proprietario unico
dellaSanremese»,diceilpresidente.
Pianese focalizza poi la sua attenzionesulpossibileripescaggioinC2:
«Abbiamo sentito pareri discordi su
questafaccenda.Secondoalcuninon
possiamo chiederlo, perchè già nel
2004laSanremeseèstatapromossaa
tavolinoinC2;secondoaltriquelprecedentenoncontaperchèsiètrattato
di una promozione dalla serie D e
dunque non era stata una decisione
cheavevacoinvoltolaLegadiC.Per
farechiarezza,abbiamoavanzatouna
domanda,alivelloverbale,agliorgani
competentidellaLega.Attendiamodi
avereunarisposta,seilcasocirivolgeremoallaCorteFederale».
Tornandoalfuturosocietario,Pianese
sostiene che ogni possibilità è
aperta,maèchiarochevistalaristrettezza
del contributo del Comune di
quest’anno(circa90milaeuro),lavoglia
di continuare sia indebolita. Da
quandoèarrivatonellacittàdeifiori,
19 mesi fa, Pianese non è mai stato
aiutatodalleistituzionilocali,adifferenzadiquantocapitavaalsuopredecessoreRuggieri,cheinDpotevacontaresuunaiutodi300milaeuro.
Anchenel2006,peroltreunmese
(dal 7 maggio al 10 giugno), Pianese
nonsciolseleriservesullasuapermanenza,poiallafinedecisedirestare.
Ora, deluso dal mancato appoggio
economicodi CasinòeComune,potrebbeanchedecideredilasciareiltimonedellasocietà.
Senza l’aiuto economico del Casinò,laSanremeseèmoltomenoappetibilerispettoalpassato,perquesto
all’orizzonte non si vedono compratorireali.Dunquec’èilrischiochela
societàrestisenzapadroneechePianese
consegni le chiavi al sindaco.
L’indifferenza delle istituzioni va di
paripassoconquelladegliimprenditorilocali,chedaanninonsisonomai
interessatialclubcittadino.L’ultima
Sanremesecondirigentilocalirisalea
ben5annifa(Ventimigliapresidente,
DolzanamministratoredelegatoeCichero
tecnico). Le ultime due dirigenzesonoarrivatedafuoriregione:
prima dall’Emilia con Ruggieri,
quindidallaCampaniaconPianese.
Lasquadraintantohafinitodiallenarsieigiocatorisonostatilasciatiliberi.
Laner, Figos e Niedda, tutti in
prestito,sarannoiprimiadaccasarsi
altrove.Chièsottocontratto,dal30
giugno sarà svincolato. In biancazzurrorimarràsolochihauncontratto
da“giovanediserie”.
Latifoseriaorganizzata,infine,siè
schieratacompattadallapartediPianese:«Ilpresidente,purtramilledifficoltà­diconogliultras­hagestitola
societàperduetorneidiC2senzadebitieconun’adeguatavalorizzazione
deigiovani.E’unagaranziadistabilità
economica e capacità organizzativa.
Nonvogliamochesiripetaquantoaccaduto20annifa:laSanremese,dopo
laretrocessionedallaC2,fallìtraildisinteressegenerale».
MARIOGUGLIELMI
L’altoatesinoSimonLanerèunodeibiancazzurriconpiùmercato
PLAY­OFF&PLAY­OUT
LaBielleseinguaiailLumezzane
BASSANO 0
NUORESE 1
OLIVEIRA18’PT
BIELLESE 1
FODERARO4’PT
MONTICHIARI 0
Ibianconerisisonoimposti
ingara1al“Lamarmora”.
PariperilPortogruaroa
Montichiari.Leccoe
PergocremasognanolaC1
FANNOUNPASSOavantiversola
finaledeiplay­offdiserieC2ilLeccoe
ilPergocrema,mentreBielleseePortogruaroipotecanoilprimospicchio
disalvezzaneiplay­out.
IlLeccoesceimbattutodaBassano
enelmatchdiritornoal“Rigamonti
Ceppi”potràpermettersianchesolo
dipareggiare(graziealmigliorpiazzamentoinregularseason)peraccedere
aglispareggichevalgonolaC1.Medesimo
discorso per il Pergocrema,
molto abile nel rimontare un gol di
svantaggioaNuoro:inLombardiabasteràunpareggiopereliminareisardi
e guadagnare la qualificazione al
turnodecisivoperlapromozione.
NelgironeinfernaleinvecelaBielleseconfermaancoraunavoltadiessere
una squadra ben diversa da
quellavistaainiziocampionato.Ilgol
diFoderarocontroilLumezzanevale
oro e tra sei giorni i bianconeri potrebberocoronareconunparilaloro
clamorosarincorsaversolasalvezza.
Finisceconlo0­0volutolatrasferta
del Portogruaro a Montichiari: i venetisiaccontentanodelrisultatoeal
ritornopotrannofarvalere­oltrealla
possibilitàdisfornareunaltropareggio­laloromaggiorforzainattacco.
PerlaSanremese,inattesadidefinireomenolepraticheperilripescaggio,sonocomunqueduerisultatinegativipoichècosìsisalverebberodue
squadre che negli ultimi anni hanno
giàusufruitodeljolly.
LECCO 0
BASSANO(4­2­1­3):Peresson6,5;
Basso6,Minardi6,Pavesi6,5,Beccian
6(11’stRondon6);Mateos6,5,Mazzoleni6,5;Pirri7(43’stScarpang);Dalle
Nogare6(34’ptNichele6,5),Cesca6,
Berrettoni6.AdisposizioneTommei,
Staiti,Abate,Pupita.all.Glerean.
LECCO(4­4­2):Mazzoni7;Carnesalini6,Villagattin
6,Narducci6,Mussoni6;Bonacinan
6,5,Lomi6,5,Corti
6,5(6’stCortese6,44’stChianese
ng),Galli6;Barbieri6(32’stSavoldi
6),LaCagnina6.AdisposizioneVaraldi,Fusco,D’Ainzara,Maccoppi.all.
Sannino.
ARBITRO:PalazzinodiCiampino6.
NOTE:spettatori1.600circa.Angoli
8­7perilBassano.
PERGOCREMA 1
PIOVESAN42’ST
NUORESE(4­4­2):Manis6;Meddan
6,Festa6,5,Panetton 5,5,
Espositon 6;Troianiello6,Sanna6
(27’stIezzi6);Emerson6,5,Gennari
5,5,Marini6,5(15’stChigou6),Oliveira7.Adisp.Capello,Masia,Rubino,Nuvoli,Guaita.all.Petrone.
PERGOCREMA(4­2­3­1):Coser6;
Zangirolami6,Belotti6,Ragnoli6,
Bombardierin 5(37’ptMuchetti
6)Tacchinardi6,Piovesan6,5;Marconi6,Bonomi5(39’stFloreanng),
Salvi6(3’stFacchetti6,5);Longobardin
4.Adisp.Belussi,Cresta,Sambugaro,Gusmini.all.Braghin.
ARBITRO:DidatodiAgrigento6.
NOTE:spettatori2.500circa.Angoli
4­2perilPergocrema.
LUMEZZANE 0
BIELLESE(4­4­2):Barberis7;
Rocca6,5,Baccin 7,Turin 6,Guglieri6,5;Scarnaton
5,5,Perini6,Antonioni6,5(25’stBortolottong),Colurcio6(22’stLonzi6);Foderaro7
(38’stKoffing),Malatestan 6,5.A
disp.Mordenti,Tacconelli,Garghentini,Arrigoni.all.Caccia.
LUMEZZANE(4­4­2):Zaina6;
Quintavalla6,5,Bruini6,Botti6,Pini
6,5;Franchi6,5,Guerra6,Rebecchi
6,5,Scaglian 6(41’stDattomang);
Pedruzzin 5,5(25’stBongiovanni
ng),Maccan6,5(20’stPinamonte6).
Adisp.Brignoli,Ghidini,Boscaroli,
Caco.all.D’Astoli.
ARBITRO:MannelladiAvezzano6.
NOTE:angoli8­1perilLumezzane.
PORTOGRUARO 0
MONTICHIARI(4­4­2):DeLa
Fuente6,5;Zaccagnini6,Valente6,
Ramundon 6,Bersin 6;Baresin 5,5,
Cigardi5,5(30’stSardelling),Sbaccanti5(20’stSignori5,5),Scapini5;
Daldosso5(8’stMuranten 5,5),Masi
5,5.Adisp.Rosin,Pacciarini,Semenzato,Fusari.all.Montorfano.
PORTOGRUARO(4­4­2):Minet6;
Barin 6,Voria6,5,Nicodemo6,Di
Sauro6;Madaschi6,5,Favret6,5(41’
stFurlanng),Agazzone6,5,Pietranera6,Cunico6,5(38’stMazzeong);
Mortellitin 6(20’stChioprisGori6).
Adisp.Benzo,Anania,Gardin,Volpato.all.Sorbi.
ARBITRO:CavarrettadiTrapani6.
NOTE:angoli5­2perilMontichiari.

seried
LUNEDÌ
28MAGGIO
2007
33
CANELLIBATTUTOAL“CHITTOLINA”
IlVadosiaggrappaallaD
nonbastalaclassediFuser
Scarfò,zampatavincente.PoicipensaGhizzardiachiuderelaporta
VADO 1
Scarfò 15’ st
CANELLI 0
VADO(4­3­1­2):Ghizzardi6.5,Delucis
6.5,Aretuso7,Bonvini6.5,Minuti6.5,Cammaroton
7(21’stBresci6.5),Scarfò7(39’
stMilitano),Lombardo6.5,Baudi6.5,
D’Amico7,Brema7(33’stSpartera).Adisp.
Fontana,Pusceddu,Bonforte,Gasperini.All.
Montali.
CANELLI(4­4­2):Mognin 6,Rizzo6,
Modican 5.5(29’stCori),Lovisolo6,Moretti6,Cociton
5,Mironen6.5,Lentini5.5,
Nuccio6,Fuser6.5,Costanzo6.5.Adisp.
Oddo,Marchisio,DiMaria,Busolin,Carozzo,
Dimitrov.All.Pallavicini.
ARBITRO:CisariadiTrento6.
NOTE:spettatoricirca500.Angoli7­1peril
Vado.Recupero:pt1’,st5’.
VADO.Scarfòchecorreversolapanchinadopoaveresegnatoilgoldecisivo,
sollevando la casacca per mostrareunamagliettadedicataalpresidenteGiovanniCiarlo.
Poi,mezzora
abbondante dopo, tutta la squadra
chealfischiofinalefesteggiasottola
tribuna intonando un coro dedicato
proprioall’uomocheperuntrentennioharettolesortidellaVadocalcistica.Sonoquesteleimmaginidiun
Vadochechiudeconunasalvezzasofferta
e fortemente voluta una stagione
tutta appesa tra un passato finitotroppobruscamenteeunfuturo
chec’èstatoappenailtempoditratteggiare.
IlVadodevevincerepersalvarsie
pervedervincereilVadosonoarrivati
intanti.Sportivi,exgiocatorirossoblù
comeGrabinski,Cattardico,Moisoe
Ranieri, tanto per citare alcuni tra
quellichevannoadaggiungersiai“soliti”SaltarellieGamberucci.
Davantiaunpezzodellasuastoriail
Vadosiaffidaall’azionemanovratae
LagioiadeigiocatorirossoblùalterminedellasfidasalvezzaconilCanelli
ai suoi uomini più rapidi, a partire
dall’argentinoD’Amico,cheal4’ègià
spinanelfiancodelladifesaastigiana:
superaMironeemettealcentro,dove
Brema non arriva alla deviazione.
All’8’replicaFuserchesaltaMinutie
cercaLovisolo,anticipato.Ilsecondo
affondo vadese porta la firma di
Scarfò, che al 10’ è ben servito da
Baudi ma viene contrato da Mirone
nelcuoredell’area.
Ma l’occasione più nitida è quella
checapitaaFuseral15’aconclusione
diunabellasgroppatasulladestradi
Costanzo che manda fuori tempo
Aretuso,calibrauncrosschel’exazzurrodovrebbesolospingereinretee
cheinvecesprecamalamente.
IlVadononhaattaccantidiruolo,
perchèFerrettièinfortunatoeSparteraèinpanchina.IlCanelliaffidale
suecarteoffensiveaFusereaunLentini
appesantito. I rossoblù, sospinti
anchedaltifodeisostenitoridellaCarisabasket(oltrechedall’infortunato
GabrieleEretta,inversionecapo­ultras),mostranoletramemigliorieal
23’ D’Amico colpisce la traversa con
un gran diagonale dopo una travolgenteazionesullasinistra.PoiMogni
devesbrogliarepertrevoltesualtrettantiangoliconsecutivi,quindiBaudi
ciprovaduevolte,dipiedeeditesta,
ma troppo debolmente. Il Canelli
chiamaincausaGhizzardisoloverso
lafinedeltempo,mailportierevadese
èbravoaanticipareLentinisuassist
diFuserepocodopoaneutralizzare
unapunizionedellostessoFuser.
LaripresasiapreconunbottaerispostatraCammarotoeFuser.IlcapitanovadesecostringeMogniauna
difficile deviazione a fil di traversa,
quello piemontese tenta un pallonettochesidepositasull’esternodella
rete.
Così si arriva al quarto d’ora,
quando D’Amico trova un altro affondo,
questa volta sulla destra, e
viene abbattuto senza tanti complimenti.
Lombardo mette in mezzo
all’area la conseguente punizione su
cuiScarfòsiavventaconpiùdecisione
del portiere Mogni, lo anticipa e insacca.Al“Chittolina”scoppialafesta,
mabisognaresisteremezzoraabbondante.
IlCanellireagisce conungrantiro
diModicaal19’neutralizzatodaGhizzardi,
ma pochi istanti dopo le cose
per il Vado sembrano complicarsi
perché Cammaroto rimedia una
bottaedeveuscire.Montalinonvuole
togliere centimetri preziosi alla difesa,
così arretra Bonvini in mezzo
all’area e inserisce Bresci a centrocampo.
La cerniera sembra continuareafunzionare.Al31’Fusercerca
ancoraModica,checalciaalato.Al36’
Lentini va giù al limite dell’area più
per effetto della forza di gravità che
perilcontattoconAretuso.FusercalciaeGhizzardiblocca.
C’è ancora un tentativo di testa di
Cocito,poilostessodifensoretrovail
modo di guadagnare anzitempo la
doccia:al41’stendeilneo­entratoMilitano,poimandaaquelpaesel’arbitrocheavevafischiatoilfalloechegli
mostrailcartellinorosso.IlVadocontrollae
aspettailtriplicefischioliberatorio
che arriva dopo 97 minuti e
mezzoasanciresuccessoesalvezza.
LUCAREBAGLIATI
IlgoleadorLucaScarfòportatointrionfodaBremaeDelucis
>>ILMATCHWINNER
«SALVEZZADEDICATAALL’INGEGNERCIARLO»
•••VADO.«Nondovevonemmenoentrareinarea,poiBonvini
mihadettodiandaredentroeio
misonobuttatocontuttalaconvinzionepossibile».
LucaScarfò,classe1989,racconta
cosìlasuaprimareteinserieD,
quellachehadatolasalvezzaal
Vado.«Sonofelice,felicissimoripeteilgiovanecentrocampistaperchévolevamotantoquesta
salvezzaeperchécelasiamomeritata.ACanellieraandatamale,
manonostantelasconfittaavevamogiocatobeneeoggisiamo
andatiincampoconvintidipoter
portareacasalavittoriaelasalvezza,chevogliamodedicareal
presidenteCiarlo».
«Credocheoggisarebbeorgogliosodinoi­faecol’allenatore
ManuelMontali­.Questasalvezza
èprimadituttosua,poiditutti
quellichehannolavoratoper
conquistarla,ivecchidirigenti,
quellinuovi,deinostrisostenitori
esoprattuttodeiragazzi,chenei
momentidifficilihannodimostratodisaperstareunitielottare
peruntraguardocuituttinoitenmevamomoltissimo».
Neglispogliatoiilclimaèquello
diunafesta,maMontalisisoffermaacommentarelaprestazionedeisuoiuomini.
«Eraunapartitachepresentava
molteinsidie,perchélorosisono
chiusiedhannoaffidatoleloro
possibilitàoffensiveallegiocate
individualididuegrandigiocatori
comeFusereLentini.Noisiamo
statibravianonconcederemolte
occasionieacostruircilenostre.
Sapevamochegiocandocosì
primaopoisarebbearrivata
quellagiusta,ecosìèstato.Il
fattocheilgoldecisivosiaarrivatopropriodalpiùgiovanedel
gruppodimostraunavoltadipiù
chequestaèunasalvezzameritata,volutaefruttodellavoroe
dell’impegnodituttiquanti.La
missioneècompiuta».
L.REB.
GIRONEA
ArchiviataladelusioneilSavona
situffanellafestadelcentenario
Cancellatalarabbiaperla
mancatapromozione,via
allecelebrazioni.Domani
pomeriggioprimo
appuntamentosulPriamàr
SAVONA. Archiviata la stagione
2006/7, quella della rinascita, l’attenzione
dei tifosi e degli appassionati
biancoblù è ora tutta concentratasuifesteggiamentidelcentenario
difondazionedelSavona.
Sarannocelebrazionisobriesenza
proclami trionfalistici ma un modo
perricordarelegestasportiveeleimpresediatletiedirigentichehanno
legatoilloronomeaicoloribiancoblù.Perl’occasioneladirigenzabiancoblùguidatadalpresidenteRoberto
Romani ha organizzato una serie di
eventi per festeggiare la prestigiosa
ricorrenza. Sono soprattutto due le
iniziative principali che terranno
banconeiprossimigiorni.
Domanialleore17nellasaladella
Sibillanelcomplessomonumentale
delPriamar,dopoilsalutodelleautorità,siinizieràaparlaredelSavona.
Attraverso la proiezione di un interessantefilmatoverrannoricostruiti
imomentipiùimportantiesignificatividellastoriadeglistriscioni.L’appuntamento
sarà completato dagli
interventi degli esperti Franco
AstengoeFeliceRossello.
Giovedì invece lo stadio Bacigalupo
di Legino ospiterà la seconda
giornata dei festeggiamenti. Ad
aprireledanzesarannogliatletidella
Fratellanza, società che nel 1907 ha
dato vita alla sezione calcistica, che
sfileranno,apartiredalleore16,davantialpubblicoeagliappassionati.
Poi toccherà alle giovani promesse
delvivaiobiancoblùguidatodaVittorioPanuccifarepasserella.
Cisaràspazioancheperle“vecchie
glorie”: giocatori e dirigenti che
hanno scritto pagine importanti
della storia centenaria del club saranno
presenti al Bacigalupo. Enzo
Grenno, il presidente della Coppa
Italia90­91,eBettinoPiro,ilpatron
ai tempi dell’ultima C2, non potranno
mancare. Ma non saranno i
soli.
Aseguireitifosipotrannoassistere
allagaraamichevoletrailSavonaela
Sampdoria. I biancoblù, reduci dal
buoncampionatochelihavistichiuderelaregularseasoninsecondaposizione
e sfiorare la promozione in
C2, daranno l’arrivederci al proprio
pubblico.
MARTINCERVELLI
>>IMPERIA
MONTALISNOBBATO
NESSUNCOMPRATORE
•••IMPERIA.E’calmapiattanel
capoluogodell’estremoponente
intornoallesortidell’Imperia.
Dopol’espressionedellavolontà
dapartedellafamigliaMontalidi
farsidaparte,anchesenonsi
escludonotrattativecongruppi
difuoriprovincia,ilmondoimprenditorialeimperieseinparte
impegnatonellagestionedella
Riviera­Pontedassio,altrarealtà
calcisticacittadina,epesantementepresodimiradallostesso
GianfrancoMontaliilgiornodelle
suedimissioni,sembraavervoltatolespallealsodalizionerazzurro.Ainiziosettimanatornerà
ariunirsiilgruppopromotore
dellacostituendaImperia2007,
chenelleintenzionideifondatori
dovrebbeoccuparsidiprima
squadra(Secondacategoria)edi
settoregiovanile.
COMPAGNONISULMERCATO
Maselli,i“senatori”e4rinforzi
perfaregrandelaLavagnese
LAVAGNA.LaLavagnesecominciaa
guardarealfuturo,chenelleintenzionidellasocietàdovràesseredi
buoneambizioni.Eproprioinquesta
otticavannovistelemossedellasocietàche,dopoaverbloccatoClaudioMaselli,chehadeclinatol’ottima
offertadelSavona,orasiconcentra
sulcapitologiocatori.
L’ideadellasocietàedeltecnicoè
quelladiproporreainastridipartenzadellaprossimastagioneuna
Lavagnesenontroppodiversada
quellachesièsalvatasenzatroppi
affanniqualchesettimanafa.Siva,
insomma,versolaconfermadell’ossaturabase,allaqualeverrannoaggiuntealcunepedineingradodimigliorareilpotenzialedellasquadra.
Siparladiunportieregiovanein
quotaJuniores,diundifensore,diun
centrocampistadiqualitàediunattaccante.Treoquattroinnestie
massimaattenzioneapotenziareil
repartodegliJuniores,settorenel
qualelaLavagnesepartegiàdauna
discretabase.
DopoaverbloccatocapitanMatteazzi,l’attaccanteitalo­argentino
Lencina(5retiinappena9presenze)
eilgiovaneAlbrieux,insettimanail
presidenteStefanoCompagnonie
glialtridirigentihannotrovatol’accordoancheconMasitto,ilgiocatore
dimaggiortalentodell’organico
bianconero.
Acascatadovrebberoarrivareanche
altreconferme,comequellediDi
Carlo,Pattuglia,MarettieNicolini,
quattrogiocatorichefannopraticamentepartedelnucleostoricoeperi
qualinondovrebberosussistere
moltiproblemi.
Sulfrontearrivitrapelapocoonulla.
Sultaccuinodelladirigenzac’èil
nomedelportieredellaSarzanese
Babbinienelleultimeoresiparla
anchedeldifensoredellaCaperaneseMontalcini.
D.M.
GIRONEE
Sarzaneseacacciadiaiutieconomiciperpuntareallapromozione
Proseguonoletrattative
conNardieBertellaecon
lagiuntacomunale.Intanto
ildsPonzanelliabbozzala
squadradelfuturo
SARZANA.Tempodifebbriliconsultazioneinsenoallastanzadeibottoni
della Sarzanese, dove il presidente
Marco Castagna sta continuando a
sensibilizzare l’amministrazione comunaleperlaricercaurgentedinuove
sinergieeconomicheperaffiancaregli
attuali dirigenti nella avventura del
difficile secondo anno di serie D. I
nomisultappettosonosemprequelli
di Bruno Nardi e di Bruno Bertella,
notoimprenditoredellaValdiMagra,
giàimpegnatoattivamenteconilColli
diLuni,chesedecidesserodientrare
nel consiglio rossonero sicuramente
porterebberounaventatadiossigeno
economico, determinante per accrescereimmediatamentelepotenzialità
dellasquadraaffidataalgiovaneLuca
Ravecca, che nelle ultime settimane
deicampionatohadimostratodiripagaredaunpuntodivistaqualitativola
fiduciadellasocietà.IntantoildsGiuseppe
Ponzanelli, spettatore interessato(sulsuotaccuinoparecisiauno
deimotoridelcentrocampodei“corsari”)
ieri al “Sivori” allo spareggio
play­out tra il Sestri Levante e il Saluzzo,
sta iniziando le consultazioni
contuttiicomponentidell’ultimoorganico
per saggiarne le disponibilità
economiche.Inomiperfareungruppo
che possa puntare decisamente ai
play­off ci sono, ma tutto dipenderà
dalledecisionicheuscirannodaiverticisocietaridelleprossimesettimane.
FABRIZIOVACCARINI
>>FO.CE.VARA
BUDGETRIDOTTO,L’ANNOPROSSIMOLARGOAIGIOVANI
•••CEPARANA.Dopoaverdefinito
consollecitudinesiaallenatoreche
direttoresportivo,ilFo.Ce.Vara
continuanellapreparazionedella
prossimastagione.Lasocietàhafissatoilbudgeteconomicoadisposizione.«E’unbudgetabbastanzaridottorispettoall’annatasportiva
appenaconclusa–precisailneods
GiorgioEritreo–percuilecifreper
l’ingaggiodigiocatorinonlocali
sonominime.Noisiamoorientatia
confermarequalcunodellaattuale
rosaeadaffiancareachiresteràun
belnucleodigiovanidavalorizzare.
Mozzachiodirientreràdall’Entella,
ArianidalLuneziaepotrebbetornareconnoiilportiereIppolito,
questoperòseilGenoanonfaràvalerel’opzionechehasulragazzo.
PerquantoriguardaFurfori–continuaEritreo–nonc’èstataunarichiestaufficialemaèungiocatore
chemerita,percuipotrebbeinseguitoarrivareunacongruaofferta,
magarianchenelmercatonovembrino.Peroramifermereiqui:peril
restopossoconfermarecheilprossimopassopernoisaràladefinizionecompletadellostafftecnico».
InteresseperRubini,exportiere
delloSpezia,reducedaun’amara
stagionealFortedeiMarmi».
ROBERTOTORRINI
PLAY­OUT
Sansepolcroconilbatticuore
allaFortisJuventusbastailpari
SANSEPOLCRO 4
CALDERINI34’PT;GANJE27’ST,MORVIDONI
40’ST,PAZZAGLIA46’ST
SESTESE 3
MORVIDONI20’PT(AUT),FABBRI32’PTE5’ST
SANSEPOLCRO(4­4­1­1):Pellegrini
6;Ibojo7,Iozzia6,Pazzaglia8,Volpin
6,5;Venturini8,Bruni6(7’stGanje7),
Morvidoni8,Calderini7,5;Ceccagnoli7,
Essoussi7,5.all.Schenardin.
ARBITRO:CorradinidiMacerata6.
NOTE:spettatori700circa.Angoli3­1
perilSansepolcro.
FORTISJUVENTUS 1
DELBONO11’PT(RIGORE)
AGLIANESE 1
CAPECCHI7’PT
SESTESE(4­4­2):Bellucci6,5;Di
Giusto6,5,Sanni5,5,Caponen 5,5,S.
Rossi5;Pinzani6(18’stGattulling,34’
stM.Rossing),Meaccin 6,5,Fattori
5,5,DeCristofano6;Minieri7(11’stFantacci5,5),Fabbri7.all.Malotti.
FORTISJUVENTUS(4­4­2):Polzellan
6;Caputi6,5(40’stZuffanelling),
Bigalli5,5,Pagliai7,Marcuccetti7;Ferrin
6,Cicalan 6,Nardonin7,Giannonin
6,5;DelBono6(30’stFracconeng),Gentili5,5(18’stCaso6).Adisp.Roncaletti,
Ghiandi,Giannelli,Loasses.all.Galbiati.
AGLIANESE(4­4­2):Licciardin 6;
Sorbera7,Spampani5,5,Mela5,5,Capecchi6,5;Cappelli5,Gallianon
6(7’stRabatti5,5),Galardini6,Bartoloni6;Genova6,5(30’stBarbining),Calonaci5,5
(20’stCerretini).all.Ermini.
ARBITRO:DiFrancescodiTeramo4.
NOTE:Spettatori1000circa.Angoli6­6.

VI
SERIE D
Messaggerodellunedi
2 MAGGIO 200
LA VOLATA FINALE
I PLAY-OFF
L’Aversa Normanna ne prende tre a Siracusa, l’Itala andrà in Campania già mercoledì
Francesco Marino avrà sulle sue spalle gran parte del peso dell’attacco dell’Itala contro l’Aversa
GRADISCA D’ISONZO. Trasferta in
Campania anticipata a mercoledì 30 maggio,
dunque, per l’Itala San Marco in virtù
delnettosuccessodelSiracusaaidannidell’Aversa
Normanna nella prima gara del
triangolare nazionale.
Il 3-1 ottenuto dai siciliani in uno stadio
stracolmo e traboccante di ben 5 mila spettatori
(non è un caso che per la sfida al “Colaussi”
il Siracusa abbia chiesto la bellezza
di 500 biglietti) ha, infatti, avuto come principale
conseguenza l’impegno infrasettimanaledell’ItalainqueldiAversadovetroverà
un avversario costretto a vincere con
un punteggio molto largo per conservare
quella speranza di salire in C2. Poi i
biancoblù riceveranno domenica 3 giugno
il Siracusa che, sulle ali dell’entusiasmo, si
sente già con più di un piede in semifinale.
«Fanno bene a pensarla così – spiega un
seraficoGiulianoZoratti–perchéneitriangolarivincerelaprimapartitaèsicuramente
fondamentale. E del resto il Siracusa
puntavaepuntasenzamezzialsaltodicategoria
sospinto da un pubblico veramente
impressionante». Affrontare la lunga trasferta
di Aversa di mercoledì a metà settimana
non scompone il tecnico biancoblù.
«Parliamoci chiaro. Per noi aver vinto i
play-off del nostro girone è stato di per sé
un grande traguardo. – afferma –. L’urna ci
ha riservato avversari che hanno, l’abbiamo
visto anche con la cornice di tifosi della
loro sfida, potenzialità e speranze di ben
altro livello. Vogliamo fare bella figura nonostante
le condizioni in cui li affronteremo.
Certo, fossimo stati al completo, o meno
falcidiati, il discorso per molti aspetti
cambiava».
Nessuna buona notizia, purtroppo, è arrivata
dall’infermeria che rimane piuttosto
affollata. «L’unico che ha una seppur
minimasperanzadifarcelaèVisintin–continua
Zoratti –, ma ragionevolmente più
per la gara con il Siracusa che per quella di
Aversa. Per il resto non ci saranno Neto
Pereira, Peroni, Moras, Sebastiano Blasina
e Cantarutti. Ma giocando con lo spirito
di San Bonifacio state sicuri che non faremo
solo una gita. Tireremo fuori le unghie
per farci rispettare anche ad Aversa».
Il presidente Bonanno carica la squadra
e rivolge un pensiero a Sanvitese e
Rivignano. «Sappiamo tutti che ci mancheranno
uomini importanti e che la C2
probabilmentedovremoinseguirlailprossimoanno–spiega–,marestiamocompetitivi
e ci faremo rispettare. Faccio i miei
complimentiallaSanvitesechesièconfermata
in questa categoria e mando un arrivedercialRivignanodiParonicheaTrento
ha sfiorato il miracolo e, sono convinto,
torneràpresto inserie D»L'Itala San Marco
partirà martedì mattina in aereo alla
volta di Napoli. Dal capoluogo partenopeo,
poi, raggiungerà Aversa con il pullmann
della società messosi in viaggio già
lunedì notte.
Piero Aita
SIRACUSA
AVERSA
3
1
SIRACUSA Casadei Lieti Chiariello De
Pascale Perrelli Iodice Di Maio (2 ’ st
Tomacelli) Dima (35’ st Bontempo) Pa
lumbo Bonarrigo (41’ st Marcosano) Co
stanzo All. Lombardo
AVERSA Del Giudice Balestrieri Ciotola
Avolio Di Girolamo Caruso Bucciarelli
(1’ st Rosi) Romaniello Ingenito De Pal
ma (32’ st Ferraro) Longo (1’ st Prisco)
All. Boccolini
ARBITRO Chericoni di Pisa
MARCATORI Al 6’ Palumbo al 21’ Perrelli
al 34’ Ingenito; nella ripresa al 5’ Bonarri
go
NOTE Stadio De Simone tutto esaurito con
quasi 6 mila spettatori presenti tra cui una
buonarappresentanza della tifoseria ospi
te
Max Rossi da urlo: quattro gol e Sanvitese salva
Impresa dei biancorossi che ribaltano
il 3-0 dell’andata e superano il Bolzano
SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Un autentico miracolo. Non ci sono altre parole
perdescrivere lo spettacolo cui hanno assistitoieri gli spettatori presenti alcomunaledi
SanVitoalTagliamento. Unapartita incredibile,con un copioneinimmaginabile
anche per lo scrittore di thriller più scavato. La Sanvitese vince per quattro a uno
(dopo aver perso l’andata per 3 a 0) e conquista una salvezza mai così tanto sospirata,
condannando il Bolzano alla retrocessione in Eccellenza senza possibilità di appello
o di ripescaggi già utilizzati qualche stagione fa.
Allucinanti le emozioni che si sono
susseguite. Bisognava recuperare 3 gol,
un’impresadisperatavistaanchela“fortuna”
che, in questa stagione, ha accompagnato
i biancorossi. La tabella di marcia
prevedeva un gol nei primi 20 minuti
e, puntuale, al 20’
l’occasione si presenta
alla Sanvitese.
Rossi lanciato lungo
viene atterrato dal
portiere in uscita in
piena area: rigore.
S’incarica della trasformazioneilgiocatore
e allenatore
Martacheperòspreca
calciando a lato.
La lancetta dei secondi
compie solo
un giro completo e il
Bolzano passa in
vantaggio. PunizionediRomanDelPrete
e deviazione di
Franceschinis nella
propria porta. Un
colpo che rischia
davvero di tagliare
le gambe ai biancorossi
perchè la salvezza,
che già prima
della gara sembrava
unmiraggio,pare allontanarsi
definitivamente.Invecepassa
un altro minuto e
Nonis pennella un
cross per la testa di
Rossi che non sbaglia.
Tutto come prima, alla Sanvitese
servonoancoratregolperrestareincategoria
e condannare il Bolzano.
Inizia la ripresa. I padroni di casa attaccano
a testa bassa andando vicino alla
rete con Cecco al 3’ e al 14’. Al 16’ tocca
aNonischeprovadafuori,mailportiere
mette in angolo. Nemmeno il tifoso più
accanito ormai osa sperarci ancora, ma
nel calcio mai dare nulla per scontato,
specie se tra le proprie fila puoi contare
su un certo Massimiliano Rossi. Al 23’
Nonis pesca Fantin,
torre di questo per
Rossi appostato fuori
area e rasoiata
che s’infila all’angolino.
Due a uno. Servono
ancora 2 gol.
Muzzatti ci va vicino
al26’,Rossi al27’eal
30’ quando un difensore
salva sulla linea
a portiere ormai
battuto.
Passa un minuto,
lanciolungodalleretrovie,
dietro le maglie
dei difensori del
Bolzano spunta ancora
Rossi che davanti
a Paoletti non
sbaglia e segna con
un pallonetto da brivido.
Ora manca soltanto
una rete, e
adesso ci credono
tutti. Al 38’ Maiero si
libera bene di un difensore,
entra in
area e mette in mezzo,
dopo un rimpallo
la sfera arriva sui
piedi di Rossi che
controlla. Il pubblicotrattieneilfiato.Il
bomber calcia e mette dentro. Lo stadio
esplode e tutta la panchina biancorossa
si riversa in campo. È il gol che significa
salvezza. Quattro gol di Rossi e la Sanvitese
resta in serie D.
Carlo Candido
Paroni: i ragazzi devono essere orgogliosi
Il presidente
Claudio Paroni
è deluso per
la conclusione
dei play-out
ma non sa
ancora se farà
domanda di
ripescaggio
Marta fallisce un penalty
sullo 0-0 e neanche un minuto
dopo il Bolzano va in vantaggio
con un’autorete di Franceschinis
Ma poi si scatena il cannoniere
che trascina al successo i sanvitesi
SANVITESE
BOLZANO
IL PRESIDENTE
TRENTO.C’ègrandedelusione,comeèovvio
che sia, nel gruppo nerazzurro dopo una retrocessione
maturata ai play-out senza mai perdere,
ma soltanto in virtù di un doppio pareggio
chepremiaigialloblùperlaloromigliorposizioneinclassifica.Ma
allostessotempo,nelleparole
del presidente Paroni, c’è la consapevolezza
del merito che va riconosciuto ai suoi ragazzi
per lagrande rimonta effettuatache ha portato i
nerazzurri a giocarsi la salvezza con il Trento.
«Abbiamo fatto il nostro dovere fino in fondo
— ha detto il patron nerazzurro –. Purtroppo il
calcio è fatto di episodi e a noi, in queste due
gare, non ci ha certo girato bene. All’andata la
traversa di Monti e il gol subito dopo 50 secondi,
alritorno,poi, unaltrolegnoconLenarduzzi ela
paratonadi Sellansu Piccoli.Andare giù in questa
maniera fa male, ma ai ragazzi che adesso sono disperati dico
di alzare la testa: hanno fatto qualcosa di unico, lottando tutto
l’anno anche a fronte di infortuni, squalifiche e assenze a catena
e compiendo una rimonta per molti versi storica».
Inmolti, adesso,spingonosulpresidente Paroniperchèfaccia
domanda di ripescaggio in serie D. Un’idea, già d’attualità, che
potrebbe tramutarsi in realtà soprattutto perchè l’altra retrocesso
agli spareggi, il Bolzano, non può essere ripescata perchè ne
ha già usufruito nel 2003/2004. Paroni, però, è cauto. «Non nego
che in molti premano per questa soluzione – spiega –, ma io non
sono deltutto convinto. Certoun’eventuale ripescaggio servirebbe
non solo a noi, ma anche ad altre regionali, come il Corno, che
sarebbero promosse. In settimana valuteremo il da farsi e poi
prenderò una decisione».
4
1
SANVITESE Venuto Franceschinis 5
Francescato (Muzzatti 6 5) Maiero
Leonarduzzi Perenzin Nonis Mar
ta 6 5 (Nadarevic 6 5) Rossi 10 Cecco
Fantin (Giordano 6 5) All. Marta
BOLZANO Paoletti 6 Capisani 6 (Scaratti
6) Armah 6 Garbero 5 5 Morassutti 6
Salviato 5 5 (Marchetto 6) Soldani 5 5
(Amofah 5 5) Tad 6 Maniero 6 Brusto
lin 6 Roman Del Prete 6 5 All. Gazzetta
ARBITRO Penno di Nichelino 6 5
MARCATORI Al 20’ autorete di France
schinis al 21’ Rossi; nella ripresa al 23’
al 31’e al 3 ’ Rossi
NOTE Espulso Amofah Ammoniti Maie
ro Franceschinis Rossi Paletti Salvia
to Brustolin
La gioia di Rossi, qui abbracciato dalla bandiera biancorossa Giordano, dopo il gol del 4-1 (foto Missinato)
La retrocessione. Al Briamasco i friulani ci provano, ma la traversa ferma Lenarduzzi e Sellan, nel finale, si supera su Piccoli
Il Rivignano non segna, addio alla serie D
I nerazzurri non vanno oltre il pari a Trento e sono condannati a tornare in Eccellenza
TRENTO. Il doppio pareggio
controil Treno di Marco Gaburro
condanna il Rivignano alla
retrocessione in Eccellenza. La
squadradiFlaboreacihaprovato
sino in fondo e, nonostante il
rush finale in campionato, culminato
con la vittoria nello spareggio
interno contro il Pordenone
dopo aver recuperato 12
lunghezzeaineroverdi,devesalutare
la serie D dopo due anni
di presenza.
Dopo l’1-1 in terra friulana
della domenica precedente, ieri
la squadra nerazzurra le ha
provateveramentetutte,masulla
sua strada ha trovato un Sellan
in stato di grazia che ha più
volte detto no agli avanti della
formazione friulana. Il Trento,
dalcanto suo,ha badato piùche
altroacontrollareilrisultato,affidandosi
a contropiedi e calci
piazzatipercercared’impensierire
un non perfetto Biasinutto.
Al 12’ Vitagliano ci prova su
punizione dai venticinque metri,
ma l’estremo difensore del
Rivignano riesce a deviare in
qualche maniera. Al 16’ calcio
d’angolo dalla destra battuto da
Zuccon e Bazzanella non trova
la deviazione vincente dal limite
dell’area piccola. Al 30’ è ancora
Vitagliano a provarci su
palla inattiva, ma il suo esterno
destro a giro si perde a lato di
pochissimo. Passano due minuti
e si vede finalmente anche il
Rivignano, ma il colpo di testa
del giovane Peron, autore di 11
reti in questo campionato, è impreciso
e la sfera sorvola la traversa.
Nella ripresa, ovviamente, la
musica cambia con il Rivignanochefalapartita.Al53’Lenarduzzi
ci prova da fuori area:
TRENTO
RIVIGNANO
0
0
TRENTO Sellan Bazzanella 6 5
(46’ st Mariotti sv) Rossi 6 Masini
Volani Filizola 6 Sacchi 6 5
Vitagliano 6 5 Carbone 6 (36’ st
Guerra sv) Zuccon 6 Vettoretto
6 All. Gaburro
RIVIGNANO Biasinutto 6 Verona
6 (15’ st Varrutti sv) Visalli 6 Tran
goni 6 5 Pontisso 6 Collinassi
6 5 Monti 6 (32’ st Fredholm sv)
Lenarduzzi 6 5 Peron 6 Roviglio
6 Boldarin 6 (15’ st Piccoli 6) All.
Flaborea
ARBITRO Lo Castro di Catania 6
NOTE Pomeriggio fresco e umido
Campo in ottime condizioni Am
moniti Vitagliano Pontisso Tran
goni e Piccoli Angoli 3 per il
Trenyo Spettatori 1200 circa Re
cupero 2’ e 5’ Incasso 3200 Euro
L’avventura di Pontisso e compagni
nel campionato di serie D si è
fermata ieri al Briamasco di Trento
gran destro e palla che colpisce
in pieno la traversa, la seconda
clamorosa dopo quella dell’andata
di Monti, con Sellan che
guarda immobile la sfera. Poi,
al72’,èancoraVitaglianoadimpensierire
Biasinutto con un
calcio di punizione dalla lunga
distanza, prima che il portiere
ospite si complichi la vita su un
innocuocrossdalladestradiVolani:
la palla gli sfugge, colpisce
la parte alta della traversa e,
buon per la squadra di Flaborea,
che l’arbitro interrompa
l'azioneperunacaricadiCarbone
ai danni del portiere friulano.
Nel finale Zuccon conclude
a lato da dentro l’area, prima
del rush finale del Rivignano
che sfiora due volte il gol: all’87’
Piccoli,splendidamenteimbeccato
da Roviglio, calcia dall’altezza
del dischetto del rigore a
Il bomber: una giornata come questa
l’avevo sognata durante la settimana
SANVITOALTAGLIAMENTO.«Èlapartitachehosognato
tutta la settimana – racconta Massimiliano Rossi, protagonista
indiscusso della vittoria che è valsa la salvezza della Sanvitese
–. L’ho sognata proprio così, che vincevamo 4-1 con quattro gol
miei. Dopo l’andata mi sentivo un po’ in colpa per i gol che
avevo sbagliato e che rischiavano di costarci veramente caro.
Ma il calcio è fatto così, là ho sbagliato occasioni ben più facili,
oggi invece è le cose sono andate bene. Ce lo meritavamo e
siamo veramente contenti per noi, per i tifosi e soprattutto per
il presidente».
Rossi potrebbe aver segnato ieri gli ultimi gol con la maglia
biancorossa viste le voci che parlano di un pressing insistente
dell’Itala San Marco nei suoi confronti. «Non so ancora cosa
farò il prossimo anno. Obiettivamente credo che qui sia finito
un ciclo – continua il bomber biancorosso – In ogni caso è bello
averlo concluso in questo modo. Se dovessi andare via, sono
contento di andarmene lasciando la Sanvitese in serie D».
Euforico, ovviamente, anche il presidente Isidoro Nosella.
«Per noi questa vittoria vale quanto una coppa dei Campioni –
spiega il presidente –. Una salvezza importantissima di cui
dobbiamogioiretuttinoidellasocietàetuttaSanVitoalTagliamento.
Il futuro ora è senz’altro più roseo di quanto sarebbe
stato se fossimo retrocessi, ma per programmarlo ci penseremo
da domani».
Chiusura per l’allenatore giocatore, Roberto Marta. «Io non
ho mai smesso di crederci, anche perché in carriera mi era già
capitata una situazione simile. In ogni caso credo che sia una
salvezza meritata. Nel doppio confronto ci siamo dimostrati
superiori al Bolzano. All’andata eravamo stati condannati oltremisura.Il
futuro?Intanto ringraziolasocietàperl’opportunità
che mi ha dato, ma non penso che continuerò a fare l’allenatore.
Resterò nel calcio, ma in altri ruoli. Vorrei giocare un
altro anno, ma non credo in serie D». (c.c.)
botta sicura, ma Sellan si supera
e con una granissima parata
a mano aperta gli nega la gioia
del gol. Non è però finita, perchè
al 93’, a pochi istanti dalla
fine, Filizola incoccia di testa
un pallone vagante in mezzo all’areae
lasfera sembra destinatainfondoalsacco,mailportiere
gialloblùriesce a recuperare
la posizione con rapidità e abbranca
il pallone in presa un attimo
prima che questo varchi la
linea di porta.
Al triplice fischio esultano i
trentini, mentre i friulani escono
dal campo e dalla serie D comunque
a testa alta, salutati dagliapplausi
degli oltre 200 tifosi
chehannoraggiuntoilTrentino
persostenere la squadra di Flaboera
nell’ultima, sfortunata,
trasferta della stagione allo stadio
Briamasco.

SPORT PORDENONE
LUNED 2
MAGGIO 200 C e mail: pordenone@messaggeroveneto it
Impresa nei play-out di serie D. Il tecnico-giocatore Marta (che sullo 0-0 fallisce un rigore) si congeda con la salvezza: «E’ stato bello, ma non farò più l’allenatore»
Rossi eroe di una Sanvitese da leggenda
I biancorossi compiono il “miracolo” ribaltando lo 0-3 del match di andata grazie a quattro gol del bomber
Grande festa in campo e sugli spalti. Nosella: «Vinta la nostra Coppa campioni». E il Polcenigo sale in Prima
SAN VITO. Epica Sanvitese.Stratosferico
Max Rossi. Il
bomber e i suoi compagni
hanno scritto ieri una pagina
forse indelebile nella storia
della società biancorossa.
Hanno compiuto l’impresa, il
miracolo calcistico che si era
reso necessario per centrare
l’ennesima salvezza in serie
D. C’era il fardello dell’andata
(0-3) a Bolzano. Bisognava
quantomeno capovolgere
quel risultato. E’ finita 4-1,
missione riuscita. E grazie allasalvezzadellaSanvitese,festeggia
pure il Polcenigo/Budoia,promossoinPrimacategoria.
Poker da sogno. Per il sedicesimo
anno consecutivo,
invece, la Sanvitese parteciperà
alla massima vetrina dilettantisticanazionale.Unrecord
con una firma speciale.
Quelladell’attaccantepiùforte
dell’Interregionale, Max
Rossi. Ha dipinto uno storico
poker. Quattro gol in una partita:
un simile exploit non gli
riusciva dai tempi in cui il
suotalentoancorainerbacresceva
negli allievi del Bearzi.
Eppureseloaspettava.L’aveva
pure sognato, anche ad occhi
aperti, nei giorni antecedentilapartita.«Volevotanto
riscattare gli errori commes-
Capitan Perenzin e gli altri sanvitesi festeggiano l’eroe Max Rossi dopo il quarto gol. A destra, il pubblico in festa e l’esultanza in campo (Foto Missinato)
sinellagarad’andata»,rivele-
rà a fine partita. Si è fatto perdonare,
eccome. Probabilmentesifaràpurerimpiangere,dato
chenonostante la salvezza,quelle
di ieri potrebbero
essere le sue ultime prodezze
con la maglia biancorossa.
«Non lo so, vedremo –
risponde il bomber sul futuro
–.Comunquesia,nonsarebbe
stato piacevole lasciare la
Sanvitese dopo una retrocessione».
La Coppa di Nosella. Per
il presidente Isidoro Nosella,
la sostituzione di Rossi è un
problema che se del caso si
presenterà nelle prossime
settimane. In questo momento
si gode la sua «Coppa Campioni»,
così come aveva chiamato,
in vena di metafora,
l’auspicatasalvezzainrimonta.
L’ha vinta, dopo che per 90
minuti ha rivisto la squadra
dei sogni: «Questa è la vera
Sanvitese, questa la forza del
nostro organico».
Come la pioggia. Si è materializzata
in una giornata di
pioggia incessante. Ma più
crescevad’intensitàl’acquazzone,piùsalivaancheilritmo
della Sanvitese. Nella ripresa
sembrava che i due “fenomeni”procedesseroall’unisono.
E guarda caso soltanto alla
quarta prodezza di Rossi il
cielohaconcessounpo'diclemenza.UnsegnodellaProvvidenza?
Antipatico scomodarla
per questioni calcistiche.
Ma di “miracolo” si è parlato
e tale rimane, anche considerando
che dopo un quarto
d’ora Marta, per l’ultima volta
allenatore-giocatore della
Sanvitese («L’anno prossimo
giocheròancora,manoninserie
D. E comunque non farò
più l’allenatore»), aveva sbagliatounrigore.Erroreseguito
dal provvisorio vantaggio
del Bolzano. Sembrava di rivedere
il film della stagione:
ogni sbaglio pagato a caro
prezzo.
Il tifo. E invece stavolta si è
ammirato qualcosa di diverso.AnchesuglispaltidiunComunale
finalmente gremito.
Dopo aver udito i sostenitori
altoatesiniincitareconincredibilecostanzailorobeniamini,
il terzo gol di Rossi ha svegliatopure
iltradizionalmente“timido”
popolobiancorosso.
«San Vito, San Vito»: tutti
in coro sino al tripudio.
Pierantonio Stella
GRAPHISTUDIO
VINTL
1
0
GRAPHISTUDIO CAMPAGNA
Miani Colle Marchi Marcon
(Piccinin) Pizzin Del Fabbro (Di
Bernardo) Salvestrin Sedonati
Delli Zotti Jos Paoletti (Fab
bro) All. Fonzari
VINTL Krautgartner Schwin
yshackl Girardelli Leoni Stei
ner Steinhauser Warger Fra
snelli (Amplatz) Tonelli Stein
mayr Lechner All. Ernandes
ARBITRO Piccoli di Verona
MARCATRICE Nella ripresa al
20’ Jos
SAN BONIFACIO. Ci sono
giornateche nonsidimenticano:
il 27 maggio 2007 è una data
che rimarrà per sempre negli
annali della Graphistudio
Campagna, che ieri è riuscita
nella storica impresa di conquistare
la promozione in serie
A2, grazie alla vittoria sul
Vintl per 1 a 0 nello spareggio
decisivo.
All'inizio della stagione,
ben pochi avrebbero scommesso
su un simile risultato.
Ieri però, in uno stadio gremitodi
gente, lemaniaghesihanno
lottato e sofferto, ma alla fine
hanno gioito per una vittoria
che non ha precedenti nellastoriadellasocietàfriulana.
La gioia della squadra e dello staff Graphistudio per la straordinaria vittoria ottenuta nello spareggio-promozione
Calcio femminile. Straordinario e storico successo per il Campagna a San Bonifacio
La Graphistudio è in A2
Un gol di José vale la vittoria nello spareggio col Vintl
Quella conquistata a San
Bonifacio è stata la partita di
Josè, autrice del gol che ha regalato
la vittoria alle maniaghesi
in una giornata in cui ha
vinto la forza del gruppo, vero
punto di forza di questa squadra.Maèstatoancheilsuccesso
di Chiara Fonzari, l’allenatrice
che l'anno scorso ha preso
per mano una squadra dalle
mille lacune e l'ha plasmata
sino a trascinarla a traguardi
insperati. Ma, soprattutto, è
stata la giornata dei sogni trasformatisi
in realtà.
L'avvio di partita è sotto il
segnodellaGraphistudioCampagna,cheal3'regalagiàilprimo
brivido agli spettatori sulle
gradinate di San Bonifacio
conunaconclusionedadistanza
ravvicinata di Paoletti, paratadallanumerounoaltoatesina
Krautgartner. Cambio di
fronte e, al 16', è Leoni a cercareilvantaggio,
maMianinonè
d'accordo e respinge in tuffo.
Dopoventiminutidisostanziale
equilibrio, il Vintl a guadagna
metri preziosi e insidia
spessol'areadiMiani, nonriuscendoperòacentrarelospec-
chio della porta. Nella ripresa
il Campagna scende in campo
ancora più determinato ad agguantare
la vittoria e, al 12',
Delli Zotti sfiora il vantaggio
con un tiro dal limite, che si
stampa sulla traversa. Il gol
del successo maniaghese arriva
al 20': cross di Di Bernardo
che serve Josè, la quale, complice
un'uscita sbagliata di
Krautgartner, devia il pallone
in rete.
Come da aspettative, i restanti
minuti sono un assalto
altoatesino in area maniaghese.Minutiditensioneindescrivibile
per le “furie rosse”, gestiti
però con grande concentrazioneematurità.
Altriplice
fischiodell'arbitrotuttelepauresi
dissolvono e la gioia della
Graphistudio Campagna fa finalmente
esplodere l’indimenticabile
festa.
Laura De Franceschi
LA GIOIA DEL CAPITANO
Silvestrin: annata memorabile
SAN BONIFACIO. La Graphistudio Campagna
conquista la serie A2: è tempo di festa
e ringraziamenti per il gruppo maniaghese.
«Questa vittoria non è solo delle giocatrici
cheabitualmentescendonoincampo,maanche
di coloro che giocano un po' meno e dell'
intero staff che ruota attorno alla squadra –
ha tenuto a precisare Daniela Salvestrin, da
tre anni capitano del gruppo friulano –. E’
soprattutto merito loro, infatti, se il gruppo è
così unito e ha avuto la forza di lottare sino
alla fine per questo grande risultato. E’ stata
un'annata memorabile, sia a livello di squadra
sia da un punto di vista personale. Non
mi posso scordare dei tanti sacrifici che noi
tuttegiocatriciabbiamocompiutoperarrivare
fino a questo traguardo. Ora però, la gioia
e la soddisfazione sono ancora più grandi».
Oltre alla compattezza del gruppo, quali
altri punti di forza ha avuto la squadra per
arrivare a vincere il campionato di serie B?
«Loscorsoanno,comeall'iniziodiquestastagione,cimancavaancoraunpo'ditranquillitàe
fiducianeinostrimezzi.Unavoltaacquisite
queste caratteristiche, abbiamo dato il
meglio di noi stesse». Per parlare della prossima
stagione in A2, però, è ancora troppo
presto: «Ora meritiamo di goderci questo
successo,questomomentotantoatteso–concludeilcapitano–.Avremotempoperpensare
al prossimo campionato». E allora, che
festa sia. (l.d.f.)
JUDO
Deli Maman
d’argento
in Polonia
SZCZYRK. Un altro passo
è stato fatto da parte della
pordenonese Deli Maman
(Villanova), che gareggiando
con la maglia azzurra della
nazionale ha conquistato la
medaglia d’argento nei 52 kg,
in occasione del 12º International
judo tournament per
cadetti, disputato in Polonia.
Ilpassocompiutorappresenta
un’altra tappa di avvicinamentoaicampionatieuropei
cadetti in programma a La
Valletta (dal 6 all’8 luglio) e
agli Eyof che si disputeranno
a Belgrado (23-27 luglio). La
medaglia della Maman a
Szczyrk ha fugato ogni eventuale
perplessità, se mai ci
fosse ancora stata, per il postodititolaredella
categoria.
È stata una gara strepitosa la
sua, arrivata alla finale con
una serie di vittorie ottenute
conprove digrande maturità
sulla slovacca Viktoria Majorosova,l’ucrainaMarynaMurashko,
la russa Rehina Shatrauskaya
e la polacca Pia
Karbowiak. A negarle la gioia
del successo finale, peraltro
già assaporato nei precedenti
appuntamenti di ZagabriaeFuengirola,èstatal’austriaca
Tina Zelner, al termine
di una finale molto impegnativa.
(e.d.d.)
VOLLEY
Futura e Chions alle finali tricolori
Eccezionale risultato per le due formazioni provinciali under 18
Altre due formazioni della
Destra Tagliamento hanno
guadagnato la qualificazione
alle finali nazionali: al
Fiume Veneto under 14 e al
Chions under 16 (entrambe
in campo femminile) si aggiungono,
in un trionfo senza
precedenti per il settore
giovanile provinciale, il Futura
in under 18 maschile e
le ragazze della Viteria 2000
Chions, sempre under 18.
Qui Cordenons. Nel quadrangolare
disputato proprio
a Cordenons, il Futura
havinto tutte le partite, compresa
la finale “virtuale”,
cioè la gara decisiva contro
laFamilaSchio.Aldebuttoè
stata battutala Uisp Bolzano
3-0: 25-8, 25-11, 25-11. Ieri
mattina il Futura ha superatolaMartignonTrento,ancora
per 3-0: 25-16, 25-16, 25-15.
In serata la sfida decisiva
con lo Schio che affiancava
al primo posto a pari punti il
Cordenons. Schio aveva superato
sempre per 3-0 le stese
rivali piegate dal Futura.
Ipadronidicasasonoandati
Dall’alto, le formazioni under 18 di Chions e Futura Cordenons
sotto due volte (0-1 e 1-2), rimediando
però alla grande.
Sul 2-2 il tie-break ha visto il
trionfo dei ragazzi di Danila
Turchet. Che si sono imposti
per 15-11. Ora il Futura giocherà
le finali nazionali a 12
a Cervia e Cesenatico, in Romagna,
dal 14 al 17 giugno.
QuiNoventadi Piave.La
Comparin chiama, la Viteria
2000 risponde. Dopo l’under
16 va alle finali nazionali anche
l’under 18 dell’Apdc
Chions. Comparin a Lignano,
Viteria 2000 a Monterotondo.
Nessuno restituisce
alleragazzediChionslefinali
nazionali del 2006 a Caorle,
ma ieri a Noventa di Piave
la Viteria 2000, la stessa
squadra che l’anno scorso
giunse seconda agli interregionaliin
casa a Villotta, battutasolodallaNovelloVicenza
che ha poi vinto lo scudetto,
si è presa una grande rivincita,
battendo nelle finali
triveneteMarzolaPovoTrento
e le padrone di casa della
Susanna Ags San Donà. Nellaprimagara
Corazzae compagne
hanno battuto agevolmenteper3-0ilPovo,parziali25-9,25-11,25-13.Nelpomeriggio,
sempre al Fontebasso
di Noventa, vittoria netta
e indiscutibile della Viteria
2000 contro la Susanna San
Donà, spazzata via per 3-1.
Parziali: 25-18, 25-19, 25-20,
25-18. Ora la Viteria 2000
Chionsdisputeràlefinalinazionali
a 8 a Monterotondo
(Roma) dal 14 al 17 giugno
prossimi.
Rosario Padovano
Basket, l’Aviano espugna Udine
ed è a una vittoria dalla serie C2
Per la promozione basterà battere il Breg mercoledì
UDINE. C'è soltanto il Breg
tra la C2 e l'Aviano. Grazie alla
vittoria sul parquet del Cus
Udine nella quarta giornata
della poule promozione del
campionato di serie D e alla
contemporaneasconfittadella
Goriziana, alla formazione
di coach Turricchia, balzata
in testa alla classifica da sola,
basterà superare i giuliani
nel match in programma ad
Aviano mercoledì per ottenere
la matematica promozione,
con un turno di anticipo.
A Brecciaroli è riuscito lo
stesso “scherzetto” della stagione
regolare nei confronti
degliudinesi,vincendosulloro
terreno dopo aver perso in
casa, con l'aggiunta di averlo
fatto anche di 7 punti, trasformando
a proprio favore, dunque,
la differenza canestri rispetto
al meno 6 della partita
delgironedi andata diquesta
poule finale. Una Phone Center
diventata camaleontica,
ha saputo cioè cambiare pelle,
trasformandosi da formazione
che pensa soltanto all'
attacco,aunacapacedidifendere
con grande intensità. E
divinceresulparquetdelCus
proprio grazie alla difesa, tenendogliuniversitarialminimo
stagionale.
CUS UDINE
AVIANO
62
69
CUS UDINE Salvio Bonin
1 Dimitrjevic 2 Mucignat
Savino Pasquariello 4 Ge
nero 2 Biasizzo 6 Ongaro
Battistutta Boaro All. Buz
zolo
PHONECENTERAVIANO An
derson Rizzo 2 Marchi 1
Pez Saccavino Moed 10
Taylor 25 Minatel Di Franco
11 Brecciaroli 12 Dassi All.
Turricchia
ARBITRI Romano di Ronchi e
Bean di Gorizia
NOTE Quarti: 1 14 2 35
50 46 Tiri liberi: Cus 14 su
22 Aviano 2 su 43 Tiri da
tre: Cus 5 su 22 Aviano 6 su
23
«La zona-press – precisa il
coachTurricchia–èstatal’armachiave,
chehasicuramente
sorpreso il Cus. Una difesa
che tra l'altro ci ha dato entusiasmo,
e ci ha permesso di
recuperare tanti palloni (30
alla fine, ndr). Piano ora con
gli entusiasmi – ammonisce il
coach –, ci siamo messi nelle
condizioni di gestire il nostro
destino, ma non abbiamo ancora
ottenuto nulla».
La partita di Udine si è decisa
nel quarto tempo, dopo
che per i primi 30' c'era stato
un continuo rincorrersi tra le
due formazioni, senza che
nessuna fosse mai riuscita a
crearebreakimportanti.L'ultimo
quarto si è aperto con il
Cus avanti di 4 lunghezze,
50-46, ci hanno pensato Brecciaroli
e l'americano Taylor
conunabombaatesta,acapovolgere
il punteggio, 52-50
per la Phone Center, e da
quel momento gli avianesi
non sono più stati raggiunti,
ottenendo anzi il massimo
vantaggio sul 65-53. Grande
protagonista della vittoria è
stato l'Usa Red Taylor, che ha
chiusocon4su9da 2,1su1da
3 e 14 su 18 ai liberi, un vero
incubo per la difesa del Cus,
cheha alternatosudiluitanti
marcatori senza riuscire mai
a limitarlo. Non hanno avuto
grandi medie di tiro Brecciaroli,4su14e2
su2dallalinea,
DiFranco,1su3da3,2su5da
2 e 4 su 7 ai personali,e Moed,
3 su 9 e 3 su 8 ai liberi, ma
oltre al gran lavoro difensivo
hannosaputorealizzarecanestri
importanti in momenti
chiave. E ora appuntamento
con la storia mercoledì sera
ad Aviano. (d.d.)

PLAYOUT SI SALVA IL CALANGIANUS. RIPESCAGGIO?
Un Renate garibaldino
vince 3-1 ma lascia la D
— RENATE (Milano) —
INEROAZZURRI
GIOCA-
NO una delle migliori partite
della stagione, vincono 3-1,
ma devono comunque salutare la
D (salvo un eventuale ripescaggio
per cui la società è già pronta a
candidarsi). L'esito più che positivo
del match di ritorno dei
playout, infatti, non è bastato ai
brianzoli per garantirsi la permanenza
nella massima serie dei dilettanti.
A festeggiare la salvezza
al comunale "Mario Riboldi" sono
stati i ragazzi del Calangianus,
vittoriosi all'andata per 3-0.
I PADRONI DI CASA, però,
brillano fin dai primi minuti. Al
4' la prima occasione di Borghi. Il
tiro dell'attaccante viene respinto,
recupera Curioni, ma Secchi interviene
e manda in angolo. All’11’ i
locali passano in vantaggio: corner
di Serio e testa di Commisso.
Al 13' Mamia prova dalla distanza
Al 25' Marini dribbla Fossati, ma
non trova la conclusione. Tre minuti
più tardi Raneri vola verso
un probabilissimo raddoppio, Secchi
esce dai pali e si avventa sulla
punta neroazzurra. L'iniziativa
blocca l'azione, ma gli costa
l'espulsione e Castorina cede il posto
al secondo portiere, Cintura.
La pressione offusca la mente degli
ospiti, come evidenzia l'autorete
di Pischedda su cross di Bisceglia
al 33'. La prima fase di gioco
si chiude sul 2-0 per il Renate.
AL 1' DELLA RIPRESA, tuttavia,
gli ospiti accorciano le distanze:
Marini imbecca Gori, ma Tusino
respinge, il pallone viene però
intercettato da Mura che insacca.
Ma al 17' un ottimo Bisceglia,
su assist di Serio, mette a segno il
3-1. Concitatissimi gli ultimi minuti
di gioco. Al 30' viene annullata
la rete di Borghi per fuorigioco.
Al 38' Chessa spreca un pallone
d'oro a porta vuota. Mentre al 40'
Raneri centra la traversa. Al 42'
Bazzo rimedia un'espulsione, alla
quale segue anche quella di Massimo
Crippa per proteste.
RENATE-CALANGIANUS
3-1 (2-0). RETI: pt 11' Commisso,
33' Pischedda (aut); st 1' Mura,
17' Bisceglia.
RENATE: Tusino 7, Fossati 6.5,
Crippa 6 (30' st Rinaldi 6), Curioni
7.5, Commisso 8, Palumbieri
6.5, Boyokino 6 (8'st Staffiero sv,
38' st Bazzo sv), Bisceglia 8, Borghi
7, Serio 7, Raneri 6.5. All. Gatti
7. CALANGIANUS: Secchi 5,
Fiore 6, Pischedda 5, Ciafrei 7,
Soggia 6.5, Mura 7 (41' st Sala sv),
Mamia 7, Bianchi 6, Castorina 6
(29' pt Cintura 5), Marini 6.5 (28'
st Chessa 5), Gori 6. All. Graziani
6.5. ARBITRO: Aureliano 6.
Emilia Juliano
L’allenatore Gandini abbracciato dai
suoi giocatori dopo il successo (Borella)
PLAYOUT PREVALE IL PIAZZAMENTO IN CAMPIONATO
Il Fanfulla perde in casa
e il Palazzolo retrocede
—LODI—
FA SOFFRIRE PRO-
PRIO fino all'ultimo i
suoi tifosi, accorsi in
1.200 a riempire le tribune dello
stadio comunale della Dossenina,
il Fanfulla, che si salva
per il rotto della cuffia (tradotto:
grazie al miglior piazzamento
in campionato) dopo la doppia
sfida dei playout. Il Palazzolo,
nettamente svantaggiato dallo
0-1 della partita casalinga all'
andata, ci ha messo l'anima, è
riuscito a "restituire" lo stesso
punteggio ai bianconeri, non a
compiere un'impresa che ad un
certo punto non sembrava impossibile.
LA PARTITA È RICCA di
colpi di scena, con tante occasioni
da gol e due espulsioni, una
per parte: Fulcini verso la fine
del primo tempo per un calcione
a Russo a gioco fermo, Nicolussi
al 10' della ripresa per un'
entrata a scivolone, sul terreno
ridotto in quel punto a pantano
da un acquazzone breve, ma intenso.
Partono bene gli ospiti,
con un tiro di Arrigoni parato
da Rosano e un colpo di testa di
Tolotti fuori di poco. Poi si vede
il Guerriero prima con una
punizione di Maspero, poi due
volte con il duetto Cangelosi-
Zenga che non ha fortuna nel
momento cruciale.
DOPO IL RIPOSO i due portieri
subito al lavoro: Merelli
per respingere la palla in uscita
disperata sull'incursione di
Guarnieri, Rosano per neutralizzare
il tentativo di Bonalumi.
Quindi il gol, con deviazione
vincente di Bernardi che risolve
una situazione confusa in
area in seguito ad un corner. Il
Palazzolo gioca il tutto per tutto,
per segnare la seconda rete,
ma il fischio finale lo condanna
alla retrocessione.
FANFULLA-PALAZZOLO
0-1 (0-0). RETE: st 22' Bernardi.
FANFULLA: Rosano 7, Russo
6, Oggioni 6, Bertolini 6.5, Casapulla
6, Nicolussi 6, Fettolini 6,
Maspero 6, Zenga 6 (15' st Ferrari
6), Guarnieri 6.5 (27' st Dellagiovanna
6.5), Cangelosi 6 (34'
st Labadini). All. Gandini 6.
PALAZZOLO: Merelli 7, Melussi
6, Brembilla 6 (6' st Bosio
6.5), Fulcini 6, Tolotti 6.5, Lancini
6, Bernardi 7, Bignotti 6
(15' st Bonalumi 6.5), Rocca 6,
Gambuto 7, Arrigonbi 6 (1' st
Zucchinali 6). All. Casari 6.5.
ARBITRO: Bolano 6.5.
Gaetano Ecobi

Lunedì 28 Maggio 2007
Trento 0 Rivignano 0
TRENTO (3-4-3) : Sellan 8; Volani 6, Masini 6,5, Filizola 6; Bazzanella 6 (47' s.t. Mariotti s.v.), Sacchi
5,5, Vitagliano 6,5, Rossi 6; Zuccon 5, Carbone 5,5 (37' s.t. Guerra s.v.), Vettoretto 5. All.: Marco
Gaburro. A disp.: Marrucci, Blasco, Pontalti, Tessaro, Torresani. RIVIGNANO (4-1-4-1) : Biasinutto 5;
Verona 6, Collinassi 6, Pontisso 6, Visalli 6 (19' s.t. Piccoli 6); Trangoni 6,5; Boldarin 6 (18' s.t. Varutti
5,5), Monti 6,5 (32' s.t. Fredholm s.v.), Lenarduzzi 6,5, Roviglio 5; Peron 5. All.: Agostino Flaborea. A
disp.: Tessarin, Maggi, Valusso, Msafti. ARBITRO : Lo Castro (6) di Catania, con De Bortoli e Pierpaolo di
Conselve. NOTE : cielo coperto temperatura fresca (15°), terreno in ottime condizioni. Riflettori accesi
nella ripresa. Spettatori 1.000 circa. Angoli: 8-3 per il Trento; recupero: 3' + 5'. Ammoniti: Vitagliano,
Trangoni, Piccoli, Pontisso.
Il Trento si salva con il brivido
Il pari col Rivignano significa «D» Sellan para tutto, anche la paura
di LUCIO GERLIN
TRENTO - I titoli di coda del campionato scorrono sugli spalti del Briamasco che esulta ed applaude gli
aquilotti. Non facciamoci ingannare: non è l'effetto sugli ultras della retrocessione del Bolzano che a San
Vito è ancora in campo, ma è vera e propria liberazione. Il Trento si salva all'ultimo minuto, con due
interventi "mega" di Sellan che sbarra la strada a Piccoli ed evita la beffa dell'autogol di Filizola, ma solo
al triplice fischio di Lo Castro finiscono le fibrillazioni sugli spalti. Fino ad allora, 98esimo inoltrato in molti
temevano ancora che il calcistically correct del lieto fine dopo tanta sofferenza fosse solo un'ipotesi
nemmeno tanto probabile. Fifa blu un po' ovunque, la fifa di prendere un gol dai friulani che fa novanta...
minuti di passione in una partita stiracchiata col motore sempre ingolfato e gli avversari con
l'incontenibile leggerezza dell'essere liberi da impegni. Tra mille applausi però alla fine è il trento a
salvarsi, centrando il minimo obiettivo stagionale; il Rivignano fa la sua parte sino in fondo, sfiora il
colpaccio in pieno recupero e comunque il massimo l'aveva già fatto rimontando e buttando fuori il
Pordenone; fare il bis con il Trento era troppo. Ma ci è voluto l'uomo forte in campo gialloblù per
rimandare a casa i friulani a bocca asciutta: Massimiliano Sellan ancora una volta il migliore in campo,
ancora una volta il migliore fuori. Quando arriva la «zona braccino» per il Trento ci pensa quasi da solo a
dare l'ultima impennata di orgoglio di una match di grande patimento. Gaburro e la varicella di Agosti
spiazzano tutti: Vettoretto copre l'esigenza '88 e così va in campo Volani per il passo d'addio dopo dieci
anni in gialloblù; ma visto che in squadra abbondano i centrali di valore ecco la pensata: si parte con tre
stretti dietro, Bazzanella e Rossi per la corsa sulle fasce, Vitagliano in mediana con Sacchi a rimorchio,
Zuccon esterno a destra di Carbone. Flaborea per scelta o abitudine punta sugli stessi undici dell'andata
tenendo Piccoli in panchina: forse si sta ancora mordendo le dita. Tocca allo "Zar" aprire la campagna
orientale all'8' con uno stacco di testa al quale si oppone col fisico Biasinutto; poi un quarto d'ora di
velleità senza frutti: al 10' rovesciata di Peron fuori, al 12' Vitagliano da lontano con Biasinutto che blocca
a terra, al 17' Bazzanella conquista un angolo ma di testa poi non trova palla e tempi giusti, al 20'
stilettata non lontana dai pali di Vitagliano. Al 24' va fuori di poco l'anticipo di testa di Monti sul cross di
Boldarin e visto che le fasce tengono poco ecco il cambio tattico che allarga Volani in banda e avanza ad
anticipare l'interdizione Bazzanella; ma sono ancora brividi al 35' quando Peron non trova la palla di
Lenarduzzi da destra. Al ritorno in campo il Rivignano prova il colpaccio e non perde tempo: servono 14
secondi a Lenarduzzi per scheggiare la traversa e sino al 5' si balla: Monti fa tutto bene ma perde l'attimo
arrivato in area, Trangoni da posizione defilata mette in preallarme Sellan. Sono le ultime cartucce di
lucidità dei friulani che calano vistosamente e concedono a Volani l'incrocio dei pali su palla crossata in
mezzo, due botte di Vitagliano e Vettoretto sulle quali Biasinutto barcolla, e il match-ball a Zuccon che in
piena area getta alle ortiche la palla facile. Perchè sarebbe troppo comodo così: invece serve un super
Sellan su Piccoli che dal dischetto si fa parare un rigore in movimento e tanta freschezza mentale e fisica
del portiere aquilotto che rende inoffensiva la deviazione di Filizola a tempo scaduto. Applausi dalle
tribune; sinceri ma anche un filino isterici. Scampato pericolo. Giù il sipario e tanti saluti a molti che il
prossimo anno vivranno altro calcio, con molta meno pressione addosso.

Lunedì 28 Maggio 2007
«Raggiunto un obiettivo non scontato»
Mister Gaburro felice Di Benedetto soddisfatto
Marco Gaburro fa "tredici": tante sono le "X" raccolte dai gialloblù dal
suo arrivo a Trento
TRENTO - Marco Gaburro fa "tredici": tante sono le "X" raccolte dai gialloblù dal suo arrivo a Trento. Due
"pareggini" erano sufficienti per salvarsi e ogni tanto non bisogna andar tanto per il sottile; soprattutto se
l'obiettivo, come in questo caso, era tutt'altro che scontato. «Abbiamo fatto bene il primo tempo, mentre
all'inizio della ripresa quando il Rivignano avrebbe dovuto spingere di più abbiamo avuto paura. Poi siamo
tornati in partita e abbiamo sciupato la possibilità di chiuderla: ma il tema dei gol stentati non è tema di
oggi. Alla fine, grandi giocate di Sellan che ha confermato di aver fatto una stagione importante come
tutta la squadra». Stagione difficile in archivio. «Abbiamo raggiunto un obiettivo importantissimo che dal
di fuori è stato dato tante volte per scontato ma che scontato non era. Penso sia un punto di partenza
poter rifare la categoria anche il prossimo anno. Per poter far bene serve programmare molto prima e
molto meglio le cose». Il prossimo anno potrebbe toccare a lei farlo. «In questo momento la società è in
una fase delicata e non mi sbilancio: ci troveremo e cercheremo di capire se possiamo di lavorare
insieme. Chiaro che quando sono venuto qui sono arrivato con l'obiettivo di salvare la squadra e fare
meglio l'anno dopo. Ma questo dipende sempre dalla società». La società a fine partita è il viso pacioso e
felice di Mario Di Benedetto. Il presidente non vuole parlare di sofferenza («ci sono abituato in questo
campionato, anche se non era preventivata in questo modo») ma di soddisfazione. «Abbiamo affrontato
la partita col giusto spirito e la squadra ha espresso un buon gioco - dice il presidente - Sicuro? Sono
stato tranquillo solo al 98' quando l'arbitro ha fischiato». Della stagione, il presidente salva molte cose
(«l'esperienza in una città che, nonostante quel che si dica, ci ha dato molto; ho trovato soddisfazioni
anche nei momenti difficili») ma non l'avvio lentissimo. «Questa stagione ci serva da lezione: dobbiamo
partire meglio l'anno prossimo», suggerisce il numero uno che non vuole parlare di conferme o di
mercato. Marco Gaburro? «Nessuna decisione in alcun senso, ci troveremo più avanti per discutere:
questa settimana ho impegni di lavoro a Torino e non ci sarò». E Salviato, il ds, rimarrà o no? Anche su
questo, Di Benedetto spiega che non ci sono decisioni in merito. A questo punto pesano in maniera
decisiva le parole del direttore sportivo aquilotto che fissa in tempi strettissimi il momento del confronto
finale. «Con la società ci confronteremo a breve, entro i prossimi giorni». Nessuno gli deve aver detto che
il "pres" per una settimana sarà via. Ma i pensieri sfilano tristi nella testa. «Ringrazio tutti quanti per la
stagione passata a Trento. Il prossimo anno? Non si sa nemmeno se ci sarà un ds». Poi in tivù una cruda
valutazione sul campionato. «Abbiamo fatto un punto nelle prime sette gare, altri 38 nelle successive 27
quando a disposizione ne avevamo 81». In sintesi, per Salviato i numeri dicono che non è stata una
grande annata ed è chiaro che una nuova convivenza con Gaburro sembra allo stato delle cose molto
difficile. Il presidente Di Benedetto giustamente non si sbilancia e prende tempo ma a rischiare una
previsione, fatti i conti, rischiamo poco. Abbiamo il cinquanta per cento di probabilità di "imbroccarla": va
avanti Gaburro, Salviato resta in Laguna. Fine della storia. A. Con. e L.G.
Gli insulti rovinano la festa
Si può capire tutto, dalla critica aspra alla contestazione, ma gli insulti, espressi a fine partita da alcuni
ultras del Trento al collega del quotidiano Trentino Alberto Frioli, davvero hanno stonato come il fatto che
nessuno degli almeno otto-otto rappresentanti delle forze dell'ordine presenti abbia almeno chiesto di non
esagerare. Al termine dei 98' minuti di gioco (considerati anche i due recuperi), alla cancellata che divide
l'area spogliatoi dalle scale per accedere alla tribuna principale dello stadio Briamasco, alcuni tifosi non
proprio in stile inglese, hanno apostrofato con parolacce e insulti (le più delicate sono state «deficiente» e
«cretino») il giornalista Frioli accusandolo di chiamare la loro squadra del cuore con un nome (Trentino e
non Trento) che a loro non va giù. Non vogliamo entrare nel merito di chi abbia ragione, certo è che gli
insulti, in pubblico, e con cinque poliziotti, due carabinieri e un vigile urbano a meno di cinque metri
dall'autore del fatto, non dovrebbero entrare in una festa come quella di ieri per una salvezza
sicuramente anche dai tifosi che hanno avuto il merito, indiscusso, di rimanere vicino alla squadra
sempre.

Lunedì 28 Maggio 2007
Trento. Le interviste
TRENTO - Fine gara con gente sollevata nel morale, ma con negli occhi anche un pizzico di malinconia.
Boris Volani , capitano coraggioso al passo d'addio? Intanto, ben ritrovato in campo. «Non me lo
aspettavo nemmeno io». Poi la varicella di Agosti e lo "Zar" che risponde ovviamente "presente". «Penso
senza falsa modestia di aver dimostrato di poterci restare ancora in questa categoria». Anche a Trento,
per l'undicesimo anno di fila? «Anche quest'anno mi sono allenato con impegno e intensità e penso di
aver fatto il mio dovere sino in fondo, ma ci sono state delle cose che non mi sono piaciute. Ho ancora
piacere di giocare: se posso utilizzare le mie chance, va bene, ma deve cambiare qualcosa. Altrimenti
posso andare da un'altra parte». Tanti tuoi ex allenatori in tribuna: Gigi Capuzzo (grandi pacche sulle
spalle e tanti inviti a tornare al Briamasco) e Christian Maraner. Bei tempi. «Ciccio (Maraner, ndr) l'ho
sentito in mattinata e non sapeva che giocavo; mi ha detto solo in bocca al lupo». Ti potrebbe portare
con sè il prossimo anno a Salò, accettasse la proposta dei bresciani. «No, sono troppo vecchio; a 37 anni
fare un'ora e mezzo di macchina sarebbe troppo anche per me». Soprattutto se sul campo sotto casa (nel
senso letterale delle parole) ci giocherà l'Alta Vallagarina in serie D. Meriterebbe almeno una categoria in
più Massimiliano Sellan , al record mondiale dei "grazie" da parte dei tifosi. «Io ti voglio», gli grida un
ultras. Ma resterà? «Se il Trento mi dovesse confermare resterei volentieri, ma è chiaro che sono anche
lontano da casa. Io però sarei contento di restare qui se il Trento mi vorrà ancora». Perbacco: tutti lo
vorrebbero al Briamasco, ma dipende da lei e dalle richieste che stanno piovendo addosso dopo un'altra
gara super. «Penso di aver fatto una bella partita come tutta la difesa. Sono particolarmente contento per
il nostro grande capitano. Boris Volani che è sceso in campo e ha fatto molto bene». Qualche brivido di
troppo nel finale, ma è ormai un'abitudine per lei. «Sono venuti a Trento a fare la partita della vita. Noi
comunque le nostre occasioni le abbiamo create. Chiaro che dovremo fare meglio più avanti; se
continueremo». Questo è il vero dilemma, per molti aquilotti, da oggi. L.G.
Grigolli thrilling
«Mai sofferto così tanto. Ai miei tempi, vincevo». Parole di Giorgio Grigolli che, alla fine della partita
vissuta con il cuore in gola dalla gradinata più alta della tribuna principale, parte dalla salvezza stentata
in serie D per parlare di un futuro che auspica migliore. «Può essere tempo del Trento che risorge. Ho
parlato con l'assessore (in tribuna c'era Pegoretti, ndr) per chiedere che il Comune si impegni il prossimo
anno a garantire delle basi diverse per un Trento che possa aspirare a un risultato migliore».
Parterre de roi
A vedere il Trento in una partita che, in qualche modo, poteva risultare storica (mai retrocessi in
Eccellenza), ieri c'era un parterre de roi, in proporzione all'evento. Molti allenatori locali come Franco
Pistolato dell'Alta Vallagarina, dal 2007-2008 in D, Marco Melone, tecnico della Vallagarina. Ma anche gli
ex aquilotti Gigi Capuzzo e Christian Maraner, o Rolly Maran quest'anno al Bari in B. Tutti a non
sbilanciarsi sul pronostico ma a sperare nella salvezza. Che, alla fine, è arrivata.
Trento. Le pagelle
SELLAN 8 Non esageriamo: salva la categoria e i grazie di cuore dei tifosi davanti al Briamasco sono più che meritati.
Siccome è anche persona onesta cerca di "calarsi" il numero di parate decisive che rimangono però almeno tre: su
Trangoni, Piccoli e... Filizola. Poi il retropassaggio di Volani, qualche uscita in sicurezza e una traversa da baciare.
Senza di lui non si parlerebbe di serie D a Trento. E da lui si dovrebbe ripartire, ma non sarà facile visto le richieste:
anzi, quasi impossibile. VOLANI 6 Potrebbe essere il passo d'addio di un giocatore esemplare. Si è fatto trovare pronto
anche all'ultimo minuto, quando lui stesso pensava di non giocare; e per poco non ci metteva la firma: "Zar". Ma va
bene così lo stesso. MASINI 6,5 Impeccabile nel gestire la difesa, gli si perdona qualche apertura fuori misura;: ieri, o
mettevi palla sul piede, oppure era persa. FILIZOLA 6 Neutralizza Peron e - diciamo così - calibra per il male minore
l'ultima palla buttata dentro dai friulani. BAZZANELLA 6 Parte per fare il cursore, poi con Volani alle spalle avanza e la
fascia diventa più sicura. Finale con MARIOTTI (47' s.t., s.v. ) in campo. SACCHI 5,5 Compitino da guarda-spalle di
Vitagliano; semplice, senza rischi, ma anche parecchio contenuto. VITAGLIANO 6,5 Lotta, corre e sbaglia in quantità
direttamente proporzionale; ma ieri era importante ci fosse almeno uno a centrocampo con quelle due qualità. ROSSI
6 Garantisce robustezza e continuità in chiusura; il resto non serviva. ZUCCON 5 Nella ridistribuzione tattica di
Gaburro gli tocca il compito di esterno offensivo e la posizione non gli si confà. Ci aggiunge troppo nel tocco di fino -
che dovrebbe essere la sua qualità migliore - e dilapida il credito guadagnato a Rivignano (con un gol spettacolare e
fondamentale) con un errore macroscopico sulla palla match-ball. CARBONE 5,5 Fa reparto da solo, si dice: ma ieri è
stato un reparto davvero miserello. Saluti di fine corsa anche a GUERRA (37' s.t., s.v. ) VETTORETTO 5 Trova con
difficoltà posizione efficace in campo e quindi spesso corre a vuoto: le qualità che ha gli restano ancora una volta in
canna. L.G. e A. Con

Lunedì 28 Maggio 2007
sanvitese 4 bolzano 1
RETI: 20'p.t. Franceschini (autorete), 24'p.t., 25's.t. 32's.t. e 40's.t. Rossi SANVITESE (4-4-2): Venuto 6,5,
Franceschinis 6, Francescato 5,5 (dal 25's.t. Mussatti 6), Maiero6, Leonarduzzi 6,5, Perenzin 6,5, Nonis 6,5, Marta 6
(dal 1's.t. Nadarevic 5,5), Rossi 9, Cecco 5,5, Fantini 6 (dal 45's.t. Giordano s.v.). A disposizione: Piccolo, Giacobini,
Bianco, Marzin. Allenatore: Marta Roberto BOLZANO (4-4-2): Paoletti 4,5, Capisani 5, Armah 5,5 (dal 25's.t. Amosah
5), Garbero 5, Morassutti 5, Franzoso Denis 6, Soldani 5 (dal 37's.t. Marchetto s.v.), Tadè 5, Maniero 5,5, Brustolin 6,
Roman del Prete 6. A disposizione: Iardino, Marostica, Kaptina, Scaratti, Salviato. Allenatore: Gazzetta Ennio
ARBITRO: Penno Davide di Nichelino NOTE: Ammoniti: Maiero, Garbero, Franzoso Denis, Brustolin. Espulsioni:
nessuno. Recuperi: 1'p.t. e 4's.t. Spettatori: 1.000 circa con una sparuta rappresentanza ospite.
Clamoroso harakiri Bolzano
di ANDREA LAGANA'
SAN VITO AL TAGLIAMENTO (Pordenone) - Clamoroso harakiri Bolzano. Nonostante le tre reti di vantaggio maturate
sette giorni fa tra le mura amiche, gli altoatesini si sono fatti rimontare a San Vito del Tagliamento da una Sanvitese
tutta muscoli e cuore perdendo di fatto la categoria e retrocedendo mestamente in Eccellenza. Nulla da fare, quindi,
per gli uomini di Ennio Gazzetta che erano comunque passati in vantaggio al ventesimo del primo tempo prima, però,
che si scatenasse la furia cieca scatenatasi dai piedi di Rossi, autore di un poker di reti che ha salvato la barca della
Sanvitese che lentamente stava affondando. Dispiacere, musi lunghi e qualche pianto al triplice fischio del direttore di
gara in casa Bolzano ma è palese come i bianco rossi abbiano letteralmente buttato al vento una salvezza che
solamente sette giorni fa sembrava conquistata a tutti gli effetti fino al black out di ieri pomeriggio e alla conseguente
retrocessione. Chiave di lettura, o semplice motivazione, dello scivolone va ritrovato sicuramente nella mancanza di
condizione, di uomini e di grinta per tutti i novanta minuti nelle gambe e nella testa di Franzoso e soci. Marta ha un
solo indisponibile e si tratta di Mattiuzzo, espulso nella gara di andata e indi per cui squalificato ieri pomeriggio, e ha
dato fiducia dal primo minuto a Venuto tra i pali con Rossi e Cecco in coppia d'attacco. Anche mister Ennio Gazzetta ha
uno squalificato, trattasi del centrocampista Dalla Bona ma ha anche Salviato tra gli indisponibili, ma ciò non scalfisce
il posto di bomber Roman Del Prete dall'attacco e il posizionamento al centro della difesa di Denis Franzoso. In un
"Comunale" stracolmo fino all'inverosimile (più di mille gli appassionati di casa presenti, miglior affluenza nella storia
della Sanvitese), le due compagini si studiano con attenzione per i primi venti minuti dopo di che, al primo tiro in
porta, il Bolzano sblocca il risultato. Calcio di punizione di Maniero dal limite dell'area di rigore, conclusione che
colpisce in pieno Franceschini e spiazza l'incolpevole Venuto. A questo punto le gambe della Sanvitese sembrano
spezzarsi visti i quattro gol da recuperare ma Rossi mette subito in chiaro le cose dopo appena quattro minuti: lancio
lungo dalle retrovie, l'attaccante friulano salta di testa e piazza il pallone nell'angolino basso. Prima della fine del primo
tempo è ancora la Sanvitese pericolosa: al 34' conclusione di Nonis da fuori area che termina alta; al 42' Rossi non
aggancia un buon pallone da sotto misura. Il Bolzano è praticamente nullo. Al rientro dagli spogliatoi è sempre e solo
Sanvitese mentre il Bolzano perde Salviato e quindi il cervello della squadra. Al 25' è Rossi a raccogliere il cross basso
di Perenzin dalla destra e il suo tap in è facile ma soprattutto imparabile per Paoletti. Passano sette minuti e il numero
9 locale segna di nuovo sempre nella stessa maniera causata da troppa libertà in area di rigore da parte del pacchetto
arretrato altoatesino. A cinque dal termine, poi, giunge il suo personalissimo poker con un facile colpo di testa da due
passi su bel cross di Leonarduzzi. Al triplice fischio del direttore di gara scoppia la gioia tra i calciatori e il pubblico di
casa che invade il terreno di gioco alla ricerca di un souvenir di ricordo mentre il Bolzano mastica amaro.
Gazzetta senza parole
SAN VITO AL TAGLIAMENTO (Pordenone) - C'è tantissima amarezza nella voce e nel volto di Ennio
Gazzetta al termine della gara che ha sancito la matematica retrocessione in Eccellenza del suo Bolzano
dopo aver perso 4 a 1 in Friuli contro la Sanvitese. Non trova scusanti l'esperto trainer altoatesino ma
fare commenti in questo momento è davvero difficile: «E' davvero difficile - ammette schietto Gazzetta -
riuscire a fare commenti dopo questa partita perché oggi (ieri per chi legge n.d.r.) abbiamo perso la
partita quando è uscito Salviato dal campo visto che lui è l'uomo di maggiore personalità al centro della
difesa e poi è quello che detta in tempi e i ritmi al gioco della mia squadra. Senza Franzoso e senza
Salviato abbiamo perso davvero tantissimo del nostro gioco. Nella prima frazione di gioco, infatti,
abbiamo contenuto abbastanza bene gli attacchi della Sanvitese ma dopo la sua uscita abbiamo finito con
l'essere penalizzati». Gazzetta prende fiato e poi aggiunge: «Sinceramente mi è difficile riuscire a trovare
delle risposte a tutte queste domande». E' stordito e molto dispiaciuto per la retrocessione del suo
Bolzano ma Gazzetta riesce comunque a fare un sunto della stagione: «E' terminato questo campionato
ma la verità è che noi abbiamo sofferto praticamente sempre, ogni giornata. Ci siamo arrampicati ma alla
fine siamo caduti sul più bello. Nonostante il 3 a 0 dell'andata sapevamo già alla vigilia che comunque
non sarebbe stata una gara facile e infatti così si è rilevata visti anche gli infortuni e l'uscita di Franzoso
che non ci ha penalizzato solamente una partita ma una stagione intera». A. La.

Lunedì 28 Maggio 2007
Nei play out i biancazzurri falliscono l’impresa miracolo e sono condannati all’Eccellenza malgrado la vittoria a
Lodi
Palazzolo al capolinea: è retrocessione
di Luca Perolo
Lodi. Il Palazzolo precipita in Eccellenza con una vittoria che è in realtà una sconfitta. Ai biancazzurri servivano due gol
di scarto per garantirsi la salvezza, ma l’acuto di Bernardi rimane isolato e a fine partita festeggia solo la squadra di
casa. All’andata, infatti, i bianconeri si erano imposti con identico punteggio ma il miglior piazzamento in campionato
gli vale la permanenza in serie D.
Per il Palazzolo, invece, si tratta della seconda retrocessione in tre anni: nella stagione 2004-2005 la doppia sfida
contro la Pro Vercelli decretò il passaggio dalla C2 ai dilettanti. Il balzo all’indietro compiuto ieri, però, desta qualche
preoccupazione in più perchè conferma un ridimensionamento iniziato a settembre con la partenza di parecchi
giocatori importanti. L’inesperienza della rosa e i continui cambi d’allenatore - prima Turrini, poi Zambelli e infine la
coppia Casari-Sanfratello - sono le concause di questa retrocessione.
Peccato perch& #232; il Palazzolo era sceso in campo congrande determinazione, magliette e pantaloncini
completamente neri, come a invocare uno spirito da «all backs» per riuscire nell’impresa.
Inizio all’arrembaggio per Fulcini e compagni, che sfiorano il vantaggio prima con un colpo di testa di Rocca su calcio
d’angolo e un minuto più tardi con un diagonale di Arrigoni che Rosano respinge. Il momento buono non finisce qui e
al sesto un calcio piazzato di Fulcini pesca la testa di Tolotti il quale eccede di precisone. Il portiere Ë colto in
contropiede ma il pallone non ne vuole sapere di entrare e termina sul fondo. La risposta dei padroni di casa arriva
all’11’ grazie a Maspero che su punizione costringe Merelli alla deviazione in tuffo.
Il Palazzolo non si lascia intimidire, ci mette grinta e si propone con inedita verve nella metacampo avversaria. L’unico
che fatica a inserirsi nella manovra è Rocca mentre gli altri, da Bernardi ad Arrigoni, si dannano l’anima per aumentare
le opzioni di passaggio di capitan Fulcini. Al trentunesimo Cangelosi scambia con Zenga ed entra in area dalla destra: il
rasoterra è neutralizzato in due tempi da Merelli.
La gara comincia a incattivirsi ma l’arbitro attende troppo prima di estrarre i cartellini. Quando si decide, a farne le
spese sono soprattutto i biancoazzurri con le a mmonizioni di Arrigoni e Bignotti e al 42’ con l’episodio che potrebbe
decidere il match. Fulcini - gesto in completa antitesi con la sua esperienza - interviene da dietro su Russo, e l’arbitro
Bolano di Livorno estrae il cartellino rosso.
La decisone gela la coppia Casari-Sanfratello, che prima dell’intervallo hanno un altro sussulto con Tolotti che svetta
più in alto di tutti e spedisce sopra la traversa. I giocatori rientrano negli spogliatoi e una pesante grandinata si
abbatte su Lodi.
Alla ripresa delle ostilità c’è di nuovo il sole. Casari prova a cambiare le carte in tavola inserendo subito Zucchinali al
posto di Arrigoni e all’ottavo Bosio al posto di Brembilla. Al 14’ il neoentrato Bosio si lancia sulla sinistra anticipando di
punta Nicolussi, che lo trancia in pieno. Dal taschino dell’arbitro esce nuovamente il cartellino rosso e la parità -
almeno quella numerica - è ristabilita.
Saltano gli schemi, i biancoazzurri vogliono almeno un gol che li autorizzi a sperare e al ventiquattresimo arriva
puntuale: su un calcio d’angolo dalla sinistra Tolotti disturba sul primo palo l’uscita del portiere, la sfera sfila e Bernardi
in acrobazia mette in rete.
Il Fanfulla è pervaso dagli incubi, ma la forza della disperazione lo aiuta: al 29’ Maspero riceve dalla sinistra e gira in
por ta trovando la pronta respinta di un ottimo Merelli.
L’estremo difensore bresciano è ancora attento nel respingere al trentaseiesimo una conclusione di Della Giovanna. Nel
giro di poco altre due occasioni clamorose per i bianconeri: sulla prima ha buon gioco l’anticipo della coppia Lancini-
Tolotti, sulla seconda Russo spedisce alle stelle.
Il Palazzolo è sulle gambe e finisce in riserva, affidando le ultime speranze a una serie di spioventi dalla tre quarti.
Bonalumi tenta da quaranta metri ma il miracolo non arriva e il campionato finisce qui. Nel peggiore dei modi: giù in
Eccellenza.
Fanfulla0
Palazzolo 1
FANFULLA: Rosano 6,5, Russo 6,5, Oggioni 5,5, Bertolini 5,5, Casapulla 6,5, Nicolussi 5, Fettolini 6, Maspero 5,5,
Zenga 5,5 (17’ st Ferrari 6), Guarnieri 6,5 (28 ‘ st Della Giovanna 6), Cangelosi 7 (35’ st Labbadini sv). (A disp. De
Vecchi, Dragoni, Colombi, Cospito). Allenatore: Gandini.
PALAZZOLO: Merelli 7,5, Belussi 6,5, Brembilla 6 (8’ st Bosio 6,5), Fulcini 5, Tolotti 6,5, Lancini 6, Bernardi 7,
Bignotti 6 (17’ st Bonalumi 6,5), Rocca 5, Gambuto 6, Arrigoni 6 (1’ st Zucchinali 6). (A disp. Bertoli, Guidetti, Appiani,
Bardini). Allenatore: Casari e Sanfratello.
ARBITRO: Bolano di Livorno 5.
RETE: Bernardi al 24’ st,
NOTE: Ammoniti Arrigoni, Bignotti, Cangelosi, Fettolini; espulsi Fulcini al 42’ pt e Nicolussi al 14’ st; angoli 7 a 4 per
Fanfulla; recupero 2’ e 5’.

Alla fine cala il silenzio:
«Preferiamo non parlare»
«Preferisco non commentare» mormorano uno dopo l’altro i giocatori uscendo dallo spogliatoio, nessuno che dica una
parola. Nessuno dei due allenatori parla, anzi, sembrano proprio spariti: dopo la partita non si vedono più ed è inutile
chiedere. Avete visto Casari o Sanfratello? «No, non li abbiamo visto, non sappiamo dove sono», tagliano corto i
biancazzurri. Non è il giorno delle interviste: è soplo il giorno della catastrofe. Fine della per un società che sognava il
professionsimo, che aveva visusuto questo mondo in C2 solo un paio di stagioni fa, e ora è precipitato in Eccellenza.
tutto da rifare.
L’impresa era di quelle disperate. Dopo il rigore allo scadere di Della Giovanna che aveva deciso la partita di andata,
bisognava vincere con due gol di scarto. Solo una volta il Palazzolo «edizione 2006-2007» era riuscito ad imporsi in
trasferta e lo aveva fatto per di più con l’ultima in classifica. Con le speranza ridotte al lumicino, ecco arrivare a metà
della ripresa il gol della speranza. È Bernardi a rimettere tutto in discussione con un’acrobazia degna del Parola delle
figurine Panini.
Il pubblico di fede bianco -azzurra prende coraggio, mancano ancora venti minuti e chissà che almeno per questa volta
la ruota della fortuna giri a favore del Palazzolo. Al 42’ un tiro di Bonalumi fa trattenere il respiro ma Ë l’ennesima
illusione di un’annata da dimenticare. Rosano blocca sicuro. Qualche altro traversone ma l’occasione giusta tarda a
venire e l’impresa rimane incompleta.
Al fischio finale la delusione è tutta sul volto dei giocatori bresciani che assistono tristi ai festeggiamenti avversari.
Lo staff dirigenziale - della presidentessa Betty Piantoni non c’è traccia - rimane sul campo mentre i bianconeri
lanciano di continuo cori di giubilo.
Capitan Fulcini li ascolta tutti e sembra ripensare a quel cartellino rosso che lo ha tolto dalla gara che valeva una
stagione ancor prima dell’intervallo. «Non ho voglia di parlare», dice, e almeno da lui lo si puà capire. Poi Fulcini trova
il coraggio di entrare nello spogliatoio di casa per complimentarsi con chi la salvezza se l’è conquistata sul campo, e
non solo al termine di questi play out. Un gesto di sportività che riscatta una giornata di follia per il capitano
biancazzurro.
Il Palazzolo, del resto, non può rimproverarsi nulla per l’impegno e la dedizione con cui ha affrontato il Fanfulla sia
all’andata che la ritorno. Certo, n on si può negare che l’ingenuità di Bardini su Fettolini della settimana scorsa, quel
rigoere fatale all’andata, abbia inciso in maniera rilevante, ma la verità è un’altra.
I biancazzurri pagano in un colpo solo gli errori di una stagione iniziata male e finita peggio. Dopo i play off per tornare
in C2 disputati l’anno scorso e persi per 3-2 contro il Tritium, i tifosi si aspettavano un progetto importante. Ma il
destino ha invertito la rotta.
l.p.

Lunedì 28 Maggio 2007
Sanvitese4
Bolzano1
GOL: pt 21' Leonarduzzi (autorete), 22' Rossi; st 24', 31' e 38' Rossi.
SANVITESE: Venuto 7, Franceschinins 6.5, Francescato 6 (st 23' Muzzatti 6), Maiero 7, Leonarduzzi 7, Perenzin 7, Nonis 7.5,
Marta 6 (st 10' Nadarevic 6), Rossi 9, Cecco 6.5, Fantin 6.5, (st 42' Giordano sv). All. Marta. BOLZANO: Paoletti 6.5, Capisani
6 (st 43' Scaratti sv), Armah 6.5, Garbero 6, Morassutti 6, Salviato 6 (st 25' Amofah 5), Soldani 6 (st 25' Marchetto 5.5), Tadè
5.5, Maniero 5.5, Brustolin 6, Roman Del Prete 6.5. All. Gazzetta. ARBITRO: Penno di Nichelino 8. NOTE: spettatori 600 circa.
Ammoniti Maiero, Leonarduzzi, Rossi, Paoletti, Salviato, Brustolin e Roman Del Prete. Espulsi (st 51') Scaratti e Amofah per
gioco falloso.
SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Con un'impresa epica la Sanvitese si salva e potrà disputare il suo sedicesimo anno consecutivo
in serie D. A fianco del collettivo va posta l'etichetta con un numero 9 ben impresso. Quel Rossi (Massimiliano) che non è il
Verdi (Giuseppe) citato dal Quartetto Cetra, ma per la sua quaterna di reti è definibile parimenti al loro Titano. Gli applausi per
lui e per la squadra è come scendessero dal vecchio palco della Scala. Piove nel primo quarto d'ora, la Sanvitese in giallo per
dovere di ospitalità nota subito il Bolzano sostituire pochi istanti prima della gara capitan Franzoso con Salviato. Dopo 10'
Rossi serve Nonis, ma il tiro in porta è ribattuto da Fantin che aiuta la difesa avversaria. In contropiede, il lancio verticale di
Leonarduzzi per il mancino che diventerà l'eroe di giornata gli consente un controllo prima del contatto ruvido con Paoletti.
Rigore e ammonizione del portiere, dal dischetto l'allenatore-giocatore Marta calcia a lato. Ricapita all'ultima partita, come alla
prima in quel di Gradisca. Bolzano ringrazia e si porta in vantaggio al 18' con Roman Del Prete, la cui punizione è deviata da
Leonarduzzi quanto basta a mettere fuori causa Venuto. Rossi pareggia subito il conto, invertendo il passaggio con Nonis.
Rigore fallito e due reti, ma è tutto come non fosse accaduto nulla: la Sanvitese deve fare tre gol di scarto. Su un piazzato di
Perenzin al 25' Fantin evita la deviazione in area. Un'altra punizione di Roman Del Prete sfiora l'incrocio alla destra di Venuto
quando Gazzetta è almeno alla terza sigaretta in panchina. La partenza del secondo tempo è senza acqua cadente, ma con
tanta adrenalina sanvitese. Assist di Nonis (3') per il tentativo di Cecco, fuori. Dopo 10' Marta si sostituisce con Nadarevic e
torna a piovere. Nonis scala centrale sulla mediana, facendo posto all'uomo teoricamente fresco largo a destra. Cecco riprova
al 14', nuovamente a lato. Nonis dopo 2' tenta la soluzione di potenza dai venticinque metri e trova un corner. La Sanvitese
insiste, come la pioggia. La vittoria comincia a profilarsi al 24', quando Rossi mette nel sacco rasoterra su servizio spalle alla
porta di Fantin. Armah alla mezz'ora ribatte il colpo di testa dello stesso mancino su testa sempre dello spilungone centravanti.
1' dopo "il signor Rossi" ha il tocco giusto, sotto, per la tripletta su lancio lungo dalle retrovie. La Sanvitese ci crede, il pubblico
la incita, il Bolzano è fagocitato. L'apoteosi arriva al 38' quando l'assist di Maiero è un vassoio argentato per Rossi che cala il
poker e serve la salvezza. Il Bolzano rilancia, i sanvitesi rintuzzano, Venuto si fa trovare presente (39', 45' e 48') ed è una
sicurezza che conferma la certezza. Rossi al 50' esce in barella dopo lo scontro duro con Armah. Scaratti e Amofah si fanno
espellere per gioco falloso, il triplice fischio accende la festa asciutta. Ammucchiata sulla pista di atletica dove il numero 9 è
soffocato dall'abbraccio e stordito dalle grida dei sanvitesi salvi.
Roberto Vicenzotto
SERIE D - SPOGLIATOI
Nosella: «È la nostra Champions League»
San Vito al Tagliamento «Per noi la salvezza della Sanvitese è come per il Milan aver vinto la Champions League» si esalta
Isidoro Nosella. Il presidente piange, il direttore sportivo Francesco Canella si asciuga le lacrime, i giocatori gridano, molti fra
dirigenti e collaboratori finiscono sotto la doccia e le bottiglie di Prosecco innaffiano un po' tutti. Non si doveva arrivare fin qui,
ma la Sanvitese mantiene il ruolo interregionale e l'obiettivo è centrato.
«Abbiamo fatto un campionato di alti e bassi - analizza Nosella - ma questa è la vera Sanvitese, questo il valore dell'organico.
Perdere 3-0 a Bolzano, sbagliare un rigore e poi vincere così è da grande squadra. Oltre alle società regionali che salgono
grazie alla nostra salvezza, penso che i nostri tifosi siano contenti per potersi godere il sedicesimo anno in serie D». - Al quarto
gol non l'abbiamo vista esultare. «Mancavano ancora tanti minuti E' stato bravo Venuto a chiudere le loro occasioni». Suona il
cellulare, è la moglie. Non sentiamo cosa gli dice, ma lui l'avverte: «Non so a che ora torno». La notte sarà piccola, troppo
piccolina. E Rossi? «È un grande giocatore - afferma Nosella - ma ha anche trovato una squadra che ha giocato per lui». - Il
futuro sanvitese? «Di sicuro se avessimo perso sarebbe stato molto meno roseo di quello che può esserlo ora». Sibillino e
beneaugurante. L'uomo del giorno è lui, Massimiliano Rossi. «Quattro gol sì, ma due erano per oggi e altrettanti per quelli
sbagliati domenica scorsa» professa modestia l'attaccante. «Sinceramente - racconta - si è realizzata la partita che avevo
sognato in settimana. Volevo fare 3-0 o 4-1 ma con tutti gol miei». Rigore fallito, gol subìto: sembrava ancora più ardua. «Ci
abbiamo creduto, è una vittoria voluta. È anche la prima volta che faccio tanti gol assieme. Era dai tempi degli Allievi al Bearzi
che non facevo poker». - Che ne sarà di te? «Voglio godermi questi momenti con la squadra, poi si vedrà. Andare via con una
retrocessione sarebbe stato molto più brutto». Altra sibilla. Roberto Marta, allenatore-giocatore, confessa: «Nell'intervallo
avevo detto ai ragazzi di continuare come stavamo facendo. Avevo già deciso di cambiare per osare, a quel punto anche
rischiando. Mi sono tolto, siamo stati premiati». Ro.Vi.

Lunedì 28 Maggio 2007
Si stanno avviando alla conclusione le gare dei play out e play off dei campionati dilettanti e ieri hanno conquistato la
promozione al campionato di Eccellenza il Giorgione di Castelfranco (2-0 al Somma) e il Dolo Riviera Brenta ai rigori (7-6) sulla
trevigiana Ardita Moriago. La padovana Este ha conquistato la salvezza e rimane in serie D (1-1 nel ritorno con la Reno
Centese dopo aver vinto in trasferta 1-0), ieri hanno preso il via i play off per salire in serie D: l'Asolo Fonte a Chiavari con
l'Entella ha chiuso 0-0, il Noventa Padovana ha giocato a Corsico (Milano); domenica le gare di ritorno e chi vince dovrà
disputare un'ulteriore partita per conquistare la serie D.
Il comitato regionale Veneto della Federcalcio, presieduto da Giovanni Guardini, ha diramato le classifiche della "Coppa
Disciplina" con le vittorie di Asolo Fonte in Eccellenza, Villafranca Veronese in Promozione, Legnarese in Prima categoria,
Amatori Nogara in Seconda e Castelnuovo Sandrà negli Juniores regionali.
RIPESCAGGIO INUTILE -La Sanvitese non lo avrebbe potuto fare e non sarebbe tornato utile come salvagente. Il ripescaggio
può essere percorso invece dal Rivignano, sperando si liberino posti con le promozioni dalla D alla C2, come per fusioni o
fallimenti.EFFETTI COLLATERALI -Con il salvataggio della Sanvitese viene promosso il Polcenigo Budoia dalla Seconda alla
Prima categoria. Si salva sicuramente anche l'Union 91, quartultima in Eccellenza, che era comunque legata al meccanismo
delle cadute dalla serie D.
CARICA SALVA - Isidoro Nosella, con la permanenza interregionale della sua Sanvitese, mantiene anche la carica di consigliere
federale di Lega serie D. Altrimenti sarebbe decaduto dall'incarico.

Lunedì 28 Maggio 2007
Trento0
Rivignano0
TRENTO: Sellan 6.5, Bazzanella 6, Rossi 6, Masini 7, Volani 6.5, Filizola 6, Sacchi 6, Vitaliano 6.5, Carbone 6, Zuccon 6.5,
Vettoretto 6. All. Gaburro.
RIVIGNANO: Biasinutto 6.5, Verona 6.5, Visalli 6 (st 25' Piccoli 6.5), Trangoni 6.5, Pontisso 6.5, Collinassi 6, Monti 6 (st 37'
Fredholm sv), Lenarduzzi 7, Peron 6, Roviglio 6.5 (st 25' Varutti 6.5), Boldarin 6.5. All. Flaborea.
ARBITRO: Locastro di Catania 7.
NOTE: ammoniti Trangoni e Pontisso.
TRENTO - Trasferta amara per i nerazzurri di mister Agostino Flaborea che non riescono nel secondo miracolo consecutivo e
salutano, almeno momentaneamente, la serie D conquistata due stagioni orsono. Almeno momentaneamente, si diceva,
perchè il presidente Claudio Paroni tenterà la carta ripescaggio con buone possibilità di riuscita.
Il Trento partiva con il favore di due risultati utili. Il Rivignano, in virtù del peggior piazzamento in campionato, aveva solo la
vittoria a disposizione. Ci sono andati vicino i nerazzurri nei primi minuti della ripresa (3') quando la sfera, su precisa
conclusione di Lenarduzzi, si è stampata sulla traversa per poi uscire. E ancora, allo scoccare del 90' quando il neoentrato
Fredholm, da destra, ha pescato in mischia Roberto Piccoli: bravo Sellan a neutralizzare togliendo il pallone da sotto il sette.
Poche sono state le emozioni nel primo tempo. La posta in palio era troppo pesante e il Trento che, all'andata aveva concluso
sull'1-1, ha eretto un muro a proteggere il proprio numero uno. I nerazzurri hanno portato un solo brivido, al 15', su
deviazione di testa di Monti fuori misura. La replica subito dopo di Vitaliano, dapprima su azione e successivamente con un
piazzato, ha smorzato i ritmi. Resta dunque l'amaro in bocca per una squadra che ha acciuffato i play out quando tutti la
davano per spacciata e, anche nell'estenuante appendice, è uscita senza essere sconfitta in campo.

L’INFORMAZIONE .SPORT. LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007 27
CALCIO
SERIE D
■ La sfida di ritorno dei playout
è lo specchio degli ultimi due mesi:
tra assenze, recriminazioni arbitrali,
sfortuna ed errori marchiani
■ Quello che doveva essere un giorno di
festa si è trasformato in una delle pagine
più nere della recente storia fidentina
Una mischia in area santarcangiolese
Esulta il Santarcangelo
I borghigiani non sfruttano il 2-2 dell’andata: il Santarcangelo passa al Ballotta e castiga i bianconeri
Condanna amara: Fidenza in Eccellenza
L’avventura in D dura solo un anno, finale incandescente con 4 espulsi
FIDENZA
Marco Bernardini
isperazione,lacrime,rabbia:in un cal-
pomeriggio di fine maggio si con-
Ddo
suma allo stadio Ballotta il funerale del Fidenza.Doveva
essere un giorno di festa,
quello della conquista di un’agognata salvezza,si
è trasformato in una delle pagine
più nere della recente storia calcistica della
città.Una retrocessione assurda,per alcuni
versi inspiegabile,di una squadra che nel
momento migliore della stagione sognava
addirittura i playoff ma si è scoperta
terribilmente debole di fronte alle undici
gare senza vittorie:chi pensava di poter
restare a lungo in serie D,è stato clamorosamente
smentito dai fatti.Ad un solo anno
dall’ultima promozione,il Fidenza precipita
in Eccellenza e lo fa nella maniera peggiore.In
un certo senso,la sfida di ritorno
dei playout con il Santarcangelo è lo specchio
fedele degli ultimi due mesi di campionato
della truppa di Franzini:tra assenze,recriminazioni
arbitrali,sfortuna ed errori
marchiani il menù è stato assai ricco
e,nello stesso tempo,indigesto.Il 2-2 in terra
riminese si è rivelato un’arma a doppio
taglio,tant’è che i padroni di casa partono
contratti e subiscono ripetutamente l’iniziativa
degli ospiti.Nei primissimi minuti,
la sofferenza è immensa,l’inizio ricalca perfettamente
quello dell’andata con Della
L’immagine di Matteo Michi deluso a fine partita è l’emblema della delusione in casa Fidenza
Rocca e Patregnani che sfiorano il gol dalla
distanza.Scampato il pericolo,i borghigiani
escono dal guscio e provano a colpire:all’11’,il
diagonale di Morsia sibila il palo,poi
sale in cattedra Nardi,il quale al 20’
devia in corner una velenosa conclusione
di Bellesia e tre minuti più tardi,sventa un
tentativo dal limite di capitan Petrelli.Soltanto
i più pessimisti potevano immaginare
ciò che sarebbe accaduto da lì a poco.
L’avvio di ripresa,infatti,è da incubo e sancisce
la condanna degli “asinelli”:al 7’,su
punizione di Della Rocca,Valle anticipa Vincenzi
e di testa infila un Rizzolini non privo
di colpe.Per la prima volta,il Fidenza conosce
la paura di retrocedere e prova a ribellarsi
ad un destino crudele.Le azioni create
non sono tante,ma in una di queste il pareggio
sfuma veramente di poco:al 15’,
Nardi sbaglia l’uscita su un corner dalla sinistra
di Russo,ma Vincenzi spedisce alto
da pochi passi.Subito dopo,Bucchi respinge
con le mani un tiro di Batti in area,l’arbitro
Natali non ravvisa il penalty,scatenando
le proteste dei fidentini.Il dramma sportivo
si completa 33’,quando in contropiede
Valle serve Della Rocca,che alla seconda
occasione non fallisce il bersaglio,firmando
la rete della sicurezza.Sull’altro
fronte,l’ultimo ruggito dei bianconeri è
un’incornata del neoentrato Manfredi ribattuta
splendidamente da super Nardi.
Per il resto,tanto,troppo nervosismo ed un
finale incandescente con ben quattro
espulsi:Franzini e Binchi si “beccano”il rosso
dalla panchina per proteste,Russo e
Cavoli li seguono allo scadere per reciproche
scorrettezze.E’il segnale della resa.Santarcangelo
in festa,Fidenza agli inferi.
..........
FIDENZA - SANTARCANGELO
0 - 2
Marcatori: 7’st Valle, 33’st
Della Rocca.
Fidenza (4-3-1-2): A.Rizzolini;
Binchi (16’st Pè), Damonte,Vincenzi,
Bellesia;
Petrelli, Russo, Batti; Lacerra
(29’st Mazzacani); Michi,
Morsia (24’st Manfredi).All.
Franzini.
Santarcangelo (4-4-1-1):
Nardi; Nucci, Bucchi, Nanni,
Siciliano (1’st Chiaravalloti);
Baldinini, Patregnani,
Troiano, Cavoli; Della Rocca
(38’st Merenda); Valle (42’st
Trimarco).All. Marin.
Arbitro: Natali di Firenze
Note: Spettatori 450 circa.
Espulsi al 34’st Binchi (dalla
panchina) e l’allenatore
Franzini per proteste, al
45’st Russo (F) e Cavoli (S)
per doppia ammonizione.
Ammoniti Morsia, Pè (F),
Bucchi e Valle (S).Recupero
2’pt, 5’st.
IL DOPO PARTITA Il dg Giorgio Mariani mostra rabbia e nervosismo per l’epilogo
«Mai visto le cose successe quest’anno»
Prima delusione per Franzini: «E’ il materializzarsi di un incubo»
Arnaldo Franzini
Al Corniglio 04 Danilo
Pioli svolgerà il ruolo
di allenatore e giocatore
FIDENZA
Facce scure e poca voglia di parlare.Il
dopo partita di Fidenza -
Santarcangelo è un mix esplosivo
di rabbia e nervosismo per un finale
amarissimo che pochissimi
avrebbero pronosticato fino ad
un paio di mesi fa.Il Fidenza retrocede
in Eccellenza e il dg Mariani
decide di togliersi qualche sassolino
dalla scarpa:«Nella mia lunga
carriera non avevo mai visto
le cose che sono successe quest’anno;se
avessimo ottenuto la
salvezza,sarebbe stato un mezzo
miracolo.Sono quattro mesi che
non parlo con il presidente Faroldi
e dopo la trasferta di Cervia
Alessandro Barbarini
ero anche disposto a farmi da parte.Fin
dal primo giorno,mi sono
sentito una vittima predestinata,
tutti se la prendevano con me ma
io non ho mai reagito.Ho ricevuto
addirittura delle minacce,se sono
ancora qui lo devo soltanto al
patron Parizzi,una persona squisita
e che merita maggiori soddisfazioni.Quanto
ai giocatori,in
molte altre società si sarebbe
presi dei provvedimenti,invece io
li ho sempre difesi a spada tratta.
Non so quale sarà il mio futuro,ho
altri due anni di contratto,ma
molto dipenderà da ciò che mi
chiederà il patron.La retrocessione
è un duro colpo,ma in realtà
sono dispiaciuto soprattutto
Quasi definita la griglia degli allenatori delle società parmensi, poche le compagini al momento ancora senza guida
Conferme in maggioranza, ma non mancano le novità
Restano libere le panchine di San Secondo (Promozione), Borgotaro e Palanzano (Prima categoria)
In attesa di conoscere le decisioni
del Fidenza per la prossima
stagione ed i nuovi sviluppi
dei Crociati Noceto,che ripartono
dalla conferma di
Osio,è quasi definita la griglia
degli allenatori delle società
dilettantistiche parmensi.In Eccellenza,come
detto,il Real Val
Baganza ha puntato su Salvatore
Corinto e il ds Giorgio Calestani,la
coppia che tanto bene
ha fatto l'anno scorso a San
Secondo,per il dopo-Bizzi,andato
a guidare la Meletolese.
Sempre in Eccellenza,il Bibbiano
ha scelto come mister Gigi
Bertolini,il noto ex portiere
della Reggiana.In Promozione
restano due le panchine vacanti.O
meglio una e mezzo,visto
che Cassiani guiderà ancora
la Valtarese.La panchina libera
in questione è quella del
già citato San Secondo,del cui
futuro si sa ancora poco o nulla.Sono,come
detto,rimasti al
loro posto.Stefano Pompini a
Colorno,Montanini alla Fidentina,Neri
al Monticelli,Boni
a Salsomaggiore e Ferrarini
al Traversetolo.Hanno,come
noto,cambiato il Fornovo Riccò,che
con il nuovo ds Tito Cavalieri
ha scelto Vittorio Bazzarini,il
Pallavicino,che ha nominato
l'ex allenatore Roberto
.....MERCATO DILETTANTI.....
Uno stacco aereo di Simone Vincenzi
per lui e quei pochi tifosi che
tengono veramente al Fidenza.Rispetto
alla mia prima esperienza
di dieci anni fa,sono cambiate tante,troppe
cose».Nessuna parola
sul tecnico Arnaldo Franzini,alla
sua prima cocente delusione da
allenatore:«E’il materializzarsi di
un incubo:sapevamo di non avere
una condizione fisica esplosiva,ma
dopo la gara d’andata credevamo
fortemente nella salvezza.Peccato,oggi
(ieri,ndr) eravamo
partiti contratti,poi abbiamo
dominato gran parte del primo
tempo ed il loro portiere ha compiuto
due-tre interventi decisivi.
Nella ripresa,abbiamo commesso
un grave errore sul gol,ci è stato
negato l’ennesimo rigore e
poi siamo crollati.Chiaramente è
ancora presto per parlare del futuro,prima
dovremo smaltire
questa grandissima amarezza».
Laconico il commento del difensore
Simone Vincenzi,uno
Scarinzi direttore sportivo,e
scelto per la panchina Gian Luca
Baratta,il quale porterà con
se buona parte del Fidenza che
vinse il campionato di Eccellenza
due stagioni orsono (oltre
al vice Tassi e il preparatore
dei portieri Ceri).Si attende il ripescaggio,ma
sembra scontata
anche la conferma di Setti a
Berceto.In Prima categoria sono
tre le parmensi a cambiare.
La Felegarese ha già scelto l'ex
Gattatico Dall'Asta,devono ancora
farlo il Borgotaro,ed il Palanzano.Alla
società della Valcedra
piacciono Alessandro Barbarini
e Claudio Tarasconi,vice
di Carlo Ferrarini,da due
anni a Traversetolo.Confermati
Savi a Marzolara,Martinelli a
Sivizzano,Maia a Fontanellato,Germini
al Basilica 2000,i
neopromossi Zambrelli a Carignano
e Mora al Biancazzurra,il
sicuro ripescato Baldi a
Fontevivo,e Rossi a Soragna,
dopo la retrocessione.In Seconda
categoria ha cambiato la
retrocessa Aurora,affidata a
dei leader del gruppo:«Non l’abbiamo
persa oggi,ma negli ultimi
mesi di campionato.Mi dispiace
soprattutto per Franzini,che oltre
ad essere un grande allenatore
è una bravissima persona».
(ma. be.)
Marco Musi,rilevato a Lesignano
da Mezzadri.Cambi anche
al Corniglio 04,dove Danilo
Pioli svolgerà il ruolo di allenatore
e giocatore.Il Solignano
ha messo gli occhi sull’ex
Fontevivo Renato Schiaretti,
mentre al Selva 2000 è stato
confermato Felice Fornetti.Altri
nuovi Ghidini,promosso
dalle giovanili alla prima squadra
de Il Cervo,Miodini,al Real
Santa Maria,Grisenti,alla
Golese,e Fausto Barilli al Torrile
San Polo. (g. m. g.)

XX CALCIO D Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007
Il Santarcangelo c’è
e brinda alla salvezza
Fidenza freddato da Valle, tafferugli nel finale
0-2
Marin raggiante: «Un’impresa
per noi, mai corsari prima»
— FIDENZA —
L’ALLENATORE DEL SANTARCANGELO Maurizio Marin
è logicamente raggiante per il compimento di un’impresa in
cui pochi avrebbero creduto: «Sono molto emozionato per quel
che hanno fatto i miei ragazzi. Io ho sempre saputo qual è il loro
valore, e oggi l’hanno dimostrato. Ho cercato di costruire un
grande gruppo, perché credo molto nell’importanza del collettivo,
e l’ho fatto lavorando sotto l’aspetto psicologico, dando loro
grandi responsabilità. Noi dopo la partita d’andata eravamo feriti,
per questo volevamo un’impresa. Non avevamo mai vinto
fuori casa, ma sapevo che qui potevamo fare qualcosa di grande.
Ho avuto a che fare con delle persone straordinarie: questo successo
è per loro e lo dedico anche all’ex ds Marino Baldazzi».
Ovviamente felicissimo anche Luca Valle, autore del primo
gol: «E’ una bellissima emozione, volevamo riscattarci dopo il
pari dell’andata. Ci siamo salvati perché siamo un grande gruppo,
sono contentissimo di aver segnato».
FIDENZA: A. Rizzolini 5,5, Binchi
5,5 (dal 14’ st Pè 6), Bellesia 5,5, Batti
5, Damonte 6, Vincenzi 5,5, Lacerra 5
(dal 28’ st Mazzacani sv) , Petrelli 6,5,
Michi 5, Russo 5, Morsia 5,5 (dal 23’
st Manfredi sv), All. Franzini
SANTARCANGELO: Nardi 6,5, Nucci
6, Siciliano 6 (dal 1’ st Chiaravalloti
6), Patregnani 7, Bucchi 7, Nanni 6,
Baldinini 6, Troiano 6,5, Valle 7 (dal
41 st Trimarco sv), Della Rocca 7,5
(dal 41 st Merenda sv), Cavoli 5,5. All.
Marin
Marcatori: Valle al 7’st, Della Rocca
al 32’st.
Note: espulsi Franzini e Binchi (F) dalla
panchina al 34’ st per proteste, Russo
(F) e Cavoli (S) al 45 del s.t. per doppia
ammonizione dovuta a reciproche
scorrettezze. Ammoniti: Russo, Cavoli,
Pè, Morsia, Valle e Bucchi. Spettatori
450 circa.
— FIDENZA —
QUELLA REALIZZATA
dal Santarcangelo sul campo
del Fidenza è un’impresa
che i tifosi clementini non dimenticheranno.
Perché ai bianconeri
parmensi sarebbe bastato un
pareggio, con qualsiasi punteggio,
per restare in serie D e condannare
gli avversari all’Eccellenza.
Ma i gialloblù ieri hanno mostrato
fin dal primo minuto di
non voler fare la parte della vittima
designata, partendo con il piede
sull’acceleratore.
AL SECONDO MINUTO una
velenosa punizione di Della Rocca
si perde di pochissimo sul fondo,
e quattro minuti dopo ancora
il piccolo numero 10 gialloblù si
rende protagonista di un’insistita
azione in area fidentina che però
non trova fortuna. Il Fidenza batte
un colpo all’undicesimo, ma il
ORGOGLIOSO Maurizio Marin, artefice della salvezza del Santarcangelo
rasoterra di Morsia da ottima posizione
è impreciso. I padroni di casa
salgono in cattedra per un quarto
d’ora, ma le conclusioni di Bellesia
e Petrelli (il migliore dei
suoi) dal limite dell’area non trovano
lo specchio della porta. Maurizio
Marin nell’interavallo tocca
le corde giuste, perché dopo sette
giri di lancetta Della Rocca batte
una punizione dalla trequarti cercando
(e trovando) Valle, che sale
in paradiso colpendo di testa e segnando
il gol che vale una stagione.
Il Fidenza reagisce, ma i suoi
attacchi non sono mai lucidi (pesante
era l’assenza del bomber Rastelli,
in tribuna per un infortunio
rimediato nella gara d’andata).
A cavallo del quarto d’ora i padroni
di casa creano tre buone occasioni
che non trovano la porta,
poi reclamano un rigore per un
mani in area di Bucchi, ma l’arbitro
lascia correre. Ma al 32’ il Santarcangelo
raddoppia con un piatto
sinistro di Della Rocca, servito
da Valle, che s’infila nella rete. Il
resto è solo nervosismo, con quattro
espulsi per proteste e reciproche
scorrettezze: l’allenatore fidentino
Franzini e Binchi dalla
panchina, Russo e Cavoli per doppio
giallo. Alla fine, davanti agli
spogliatoi, volano parole grosse,
spintoni e qualche calcio, con l’intervento
dei carabinieri che mette
la parola fine ad un pomeriggio intenso
come pochi.
Verucchio da applausi
e la D non scappa
A Pergola decidono i gol di Ferrani e Damato
2-3
PERGOLESE: Falcioni, Teodorani, Damiani
(26’ st Nemo), Iannitti (34’ Galdo
ng), Mannelli, Morbiducci, Franchini,
Marcolini, Bellucci, Marchegiani (42’ st
Tamenghi), Rondina. A disp.: Di Tomaso,
Capotondi, Conti, Pinazza. All. Baldi
VERUCCHIO: Pozzi, Ferrani, Baschetti,
Carelli, Antonelli, Salvigni, Narducci,
Cipriani (1’ st Roccati), Damato (31’ st
Mencio), Salafrica, Orlandi (42’ st Zattini).
A disp.: Casadei, Grassi, Cavalli, Migliaccio.
All. Papini
Arbitro: Citro di Battipaglia
Reti: 8’ Ferrani, 13’ Marcolini, 32’ Bellucci,
2’ st e 25’ st (rigore) Damato.
Note: Spettatori 600 circa. Angoli 5-4.
Espulsi: 28’ Papini allenatore del Verucchio
per proteste, al 50’ st Falcioni per
fallo da ultimo uomo. Ammoniti: Teodorani,
Morbiducci, Rondina, Antonelli,
Cipriani, Zattini. Recupero: 2’ + 5’.
— PERGOLA —
CON UNA prestazione tutta
grinta il Verucchio esce vittorioso
dallo Stefanelli di
Pergola conquistando la permanenza
in serie D. Indubbiamente
buona la prestazione dei romagnoli,
comunque facilitata dalle tante
amnesie difensive dei padroni di
casa. Rispetto all’andata Mister
Baldi disegna un 4-4-2 con Bellucci,
al posto di Piazza, in avanti a
Mister Papini: «Dedico la vittoria
al grande presidente Bellavista»
— PERGOLA —
NEL COMMENTO del dopo partita c’è tutta la gioia di mister
Papini per un aver centrato un traguardo fino a poche settimane
fa insperato: «Una vittoria meritata, soprattutto all’andata
avevamo sprecato sette palle gol dentro l’area piccola. Ero convinto
che la fortuna potesse girare a nostro favore e così è stato.
Oggi abbiamo cercato la vittoria in tutti i modi, anche quando
eravamo sotto di un gol. Una salvezza meritata se si guardano le
ultime prestazioni anche perché, durante la stagione, questi giocatori
hanno avuto solo sfortuna. Devo ringraziare tutti, la società
che mi ha dato questa opportunità, i ragazzi che sono stati
fantastici. Dedico questa vittoria al presidente Nicolini e soprattutto
a Bellavista, il mio presidente con cui ho lavorato per anni,
che questa settimana ci ha lasciato». Solo amarezza nelle parole
di mister Baldi: «Dopo i primi quarantacinque minuti in cui
avevamo fatto benissimo, nella ripresa abbiamo commesso due
gravi errori, specie nella terza rete, che paghiamo molto caro».
far coppia con Rondina. Formazione
speculare per i romagnoli
con il duo d’attacco formato da
bomber D’Amato e Orlandi. La
cronaca del primo tempo è tutta
nei tre goal. Partenza sprint del
Verucchio che all’8’ passa in vantaggio
grazie all’incornata di Ferrani,
inspiegabilmente solo in
mezzo all’area su punizione dalla
sinistra di Salafrica.
AL 13’ MARCOLINI ripristina
la situazione di parità deviando di
testa alle spalle di Pozzi, dopo che
il pallone era stato spizzato in
GIOIA I giocatori del Verucchio in festa davanti ai propri tifosi
area da Bellucci. Al 32’ i pesaresi
passano addirittura in vantaggio
con Bellucci che sfrutta al meglio
il traversone di Iannitti. In avvio
di ripresa Papini inserisce Zattini
al posto di un Cipriani molto nervoso
ed a rischio di espulsione.
Gli emiliani entrano in campo subito
aggressivi e già al 2’ agguantano
il pareggio grazie a Damato. Il
bomber romagnolo beffa l’intero
pacchetto difensivo rossoblù e sotto
porta batte Falcioni su cross
dalla sinistra di Salafrica. Pur
stentando a produrre gioco, la Pergolese
crea più di un’apprensione
sulle palle inattive. All’11’ sugli
sviluppi di un calcio d’angolo la
conclusione di Teodorani finisce
sul fondo con il portiere fuori dai
pali, mentre al 18’ il colpo di testa
di Mannelli su punizione di Morbiducci
è deviato in corner dalla
difesa. Al 24’ il momento decisivo
della partita. Damiani in piena
area trascina a terra Ferrani e per
l’arbitro è rigore. Dal dischetto
Damato non sbaglia.
DALLA GIRANDOLA dei cambi
ne esce una Pergolese con tre
punte mentre Papini pensa a difendere
il vantaggio togliendo prima
Damato e poi Orlandi. Al 37’
Marchegiani è atterrato in area da
Ferrani ma l’arbitro fa proseguire
fra qualche protesta dei locali.
L’ultimo brivido in pieno recupero
su conclusione di Nemo di poco
a lato, poi per gli ospiti il via ai
festeggiamenti.
Federico Temperini

XIV SERIE D Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007
PLAYOUT
Centobuchi, l’ora della festa
Basta un pari senza gol per conquistare la salvezza
0-0
CENTOBUCHI: Ameltonis 7, Porcu
6,5 Cucco 7, Corradetti 6,5, Cameli 6,5,
Cipolloni 7, Cesani 6,5, Simoni 7,5, Rosa
7, De Angelis 7,5, Adamoli 6,5. A disp.:
Spina, Alessandrini, Del Moro,
Pierleoni, Mozzoni, Cardinali, Capriotti.
All.: Marocchi.
PENNE: Palena 6,5, D’Ercole 6, Safon
6,5 (11’ st Ricci 6), Cognata 6, Ciarrocca
6, Antic 5 (11’ st Nunziato 4,5), Del
Gallo 6, Palmarini 6, Pasta 6, Contini
7, Sfamurri 6 (1’ st Gamboni 6). A disp.:
Soccio, Fulco, Francia, Carota.
All: Di Teodoro.
Arbitro: De Benedictis di Bari.
Note: ammoniti Corradetti, Rosa, Ciarrocca,
Palmarini, Contini, Ricci, Gamboni;
espulso 25’ st Nunziato per fallo
su Porcu; recupero 2’ pt e 4’ st; angoli 4
a 1 per il Centobuchi.
di FRANCESCA PIUNTI
— CENTOBUCHI —
L’
OBIETTIVO è raggiunto.
Il Centobuchi con un
pareggio si garantisce la
permanenza in Serie D e spedisce
il Penne in Eccellenza. Grande a
fine partita la gioia dei tifosi, della
famiglia Marocchi e di tutta la società.
«Ringrazio tutti i miei ragazzi
e i miei collaboratori perché abbiamo
passato dei momenti difficili,
ma mi hanno sempre seguito
e il merito maggiore va a loro», afferma
festante l’allenatore biancoceleste,
Sestilio Marocchi, che dopo
aver portato il Centobuchi fino
in Eccellenza, ha riprovato
una grande gioia ieri al Comunale.
«Su questa panchina ho fatto le
cose migliori e sono orgoglioso di
allenare questa splendida squadra»,
continua il tecnico.
LA PARTITA è stata all’altezza
delle aspettative dei tifosi che hanno
sostenuto la squadra per tutti i
90 minuti. Nel primo tempo si è
visto un Centobuchi più deciso
del Penne. La prima azione, infatti,
era di Rosa che dalla fascia sinistra
metteva in mezzo per De Angelis.
L’attaccante passava poi la
sfera a Cesani che sprecava una
ghiotta occasione mandando sul
fondo. Al 10’ la risposta del Penne
con Contini che dal limite
dell’area scagliava un gran tiro
senza però inquadrare la porta. Al
13’ Cipolloni con un bel tiro dalla
tre quarti impensieriva Palena, il
pallone sfiorava il palo. Al 44’ una
— CENTOBUCHI —
TRIONFO della famiglia Marocchi che ha finalmente
raggiunto l’obiettivo. «E’ stata una salvezza
sofferta ma meritata, soprattutto per come l’abbiamo
raggiunta — dichiara l’allenatore Sestilio Marocchi
—, sono molto soddisfatto della risposta dei
ragazzi e sono felice perché il nostro pubblico merita
queste soddisfazione. La salvezza è dedicata a
loro». Anche il presidente Claudio Marocchi, non
ha saputo trattenere tutta la sua felicità: «Per noi
conclusione pericolosa di Contini
dal limite impegnava Ameltonis
che non riusciva ad evitare l’angolo.
Un minuto dopo Adamoli sprecava
un’occasione da gol facendosi
rubare il pallone da un avversario
davanti al portiere.
MAROCCHI, TRIONFO DI FAMIGLIA
«Ci meritiamo questo traguardo»
era un campionato nuovo, nel quale abbiamo fatto
una buona esperienza, ma l’importante è aver centrato
l’obiettivo di restare in serie D. Sono convinto
che l’anno prossimo ci sarà meno da soffrire. Ringrazio
ancora tutti i tifosi che ci hanno sempre seguito,
stavolta sono stati veramente straordinari e
voglio dire loro di continuare a seguire questa squadra».
In ultimo il presidente onorario Giovanni
Marocchi: «Dobbiamo godere di questi momenti
anche se è stata dura arrivarci».
f. p.
Simoni tra i migliori
NEL SECONDO tempo il Penne
si mostrava più nervoso, soprattutto
dopo l’espulsione
dell’esperto attaccante Nunziato
il quale, a neppure un quarto
d’ora dal suo ingresso in campo,
si faceva cacciare per un brutto fallo
su Porcu al 25’ della ripresa. Il
Centobuchi comunque non rispondeva
alle provocazione degli
avversari e si portava nella metà
campo avversaria con facilità. Le
azioni più pericolose del secondo
tempo sono infatti dei padroni di
casa. Al 1’ De Angelis riceveva
dalla diagonale e scagliava il pallone
in porta ma il tiro veniva deviato
da Palena. Al 10’ Adamoli si liberava
di due avversari con una serie
di dribbling e cercava la porta
ma non la trovava. Alla mezz’ora
Rosa sfiorava il vantaggio con un
gran tiro che si stampava sulla traversa.
FINISCE così il campionato del
Centobuchi che, nonostante i momenti
difficili, non ha mai mollato
dimostrando di meritare ampiamente
questa salvezza. Per il
Penne un’amara retrocessione.
Decisiva per gli abruzzesi la sconfitta
casalinga dell’andata.
PLAYOUT IL VERUCCHIO RIBALTA LA SITUAZIONE CON DAMATO (DOPPIETTA)
Pergolese, incredibile harakiri e retrocessione
Primo tempo in vantaggio, ripresa da incubo
2-3
PERGOLESE: Falcioni 6, Teodorani
5, Damiani 5 (26’ st Nemo 6,5), Iannitti
6 (34’ Galdo ng), Mannelli 5,5, Morbiducci
5,5, Franchini 6, Marcolini 6,5,
Bellucci 7, Marchegiani 6,5 (42’ st Tamenghi
ng), Rondina 5,5. A disp.: Di
Tomaso, Capotondi, Conti, Pinazza.
All. Baldi.
VERUCCHIO: Pozzi 5,5, Ferrani 7, Baschetti
5,5, Carelli 6 Antonelli 6, Salvigni
6, Narducci, Cipriani 6 (1’ st Roccati),
Damato 7 (31’ st Mencio ng), Salafrica
6,5, Orlandi 5,5 (42’ st Zattini ng).
A disp.: Casadei, Grassi, Cavalli, Migliaccio.
All. Papini.
Arbitro: Citro di Battipaglia 6.
Reti: 8’ pt Ferrani, 13’ pt Marcolini, 32’
pt Bellucci, 2’ st e 25’ st (rig.) Damato.
Note: spettatori circa 600; angoli 5-4;
espulsi al 28’ Papini (allenatore del Verucchio)
per proteste e al 50’ st Falcioni
per fallo da ultimo uomo; ammoniti
Teodorani, Morbiducci, Rondina, Antonelli,
Cipriani, Zattini; recupero 2’ +
5’.
— PERGOLA —
UNA PERGOLESE in formato
harakiri regala al Verucchio
la permanenza in
serie D e dopo tre stagioni torna
mestamente in Eccellenza. L’1-1
dell’andata offriva ai rossoblù il
vantaggio di due risultati utili su
tre, ma gravi errori in fase difensiva
ed un centrocampo, specie nel
secondo tempo, spesso in difficoltà,
hanno permesso ad un Verucchio
non trascendentale ma più
grintoso, di conquistare l’unico risultato
utile per la salvezza. Pergolese
che a questo punto può solo
recriminare per l’ennesima opportunità
sciupata, ultima di una lunga
serie. Mister Baldi rispetto
all’andata ripropone un 4-4-2 con
il rientro di Bellucci in avanti a
far coppia con Rondina.
Formazione
speculare per i romagnoli
con il duo d’attacco
D’Amato-Orlandi.
LA CRONACA
del primo tempo è tutta nei tre
gol. Partenza sprint degli ospiti
che al primo tentativo passano
grazie all’incornata di Ferrani, inspiegabilmente
solo in mezzo
all’area su punizione di Salafrica.
Al 13’ Marcolini ripristina la parità
deviando di testa alle spalle di
Pozzi, dopo che il pallone era stato
spizzato in area da Bellucci. Al
32’ i pesaresi passano addirittura
in vantaggio con Bellucci che
sfrutta al meglio il traversone di
Iannitti.
UN RISULTATO prezioso che
DOTE BRUCIATA
Dilapidato il pari
dell’andata. Mesto
ritorno in Eccellenza
dopo tre stagioni
già al 2’ della ripresa viene bruciato
quando Damiani, solo in mezzo
all’intero pacchetto difensivo
rossoblù, sotto porta sigla il pareggio
deviando un cross di Salafrica.
Pur stentando a produrre gioco,
la Pergolese crea più di un’apprensione
sulle palle inattive.
All’11’ sugli sviluppi di un angolo
la conclusione di Teodorani finisce
sul fondo con il portiere fuori
dai pali; al 18’ il
colpo di testa di
Mannelli su punizione
di Morbiducci
è deviato in corner
dalla difesa.
AL 24’ IL MO-
MENTO decisivo della partita.
Damiani in piena area trascina a
terra Ferrani e per l’arbitro è rigore.
Dal dischetto Damato non sbaglia.
Dalla girandola dei cambi
esce una Pergolese con tre punte
mentre Papini pensa a difendere
il vantaggio togliendo prima Damato
e poi Orlandi. Al 37’ Marchegiani
è atterrato in area da Ferrani
ma l’arbitro fa proseguire fra
le proteste dei locali. L’ultima speranza
si spegne in pieno recupero
con la conclusione di Nemo di poco
a lato.
Federico Temperini
L’attaccante Rondina
a fine gara con le
mani nei capelli
Tensione e contestazioni nel dopo partita
Baldi: «Datemi dell’asino ma non del venduto»
— PERGOLA —
COME logico c’è molta tensione nel dopo partita nell’ambiente
rossoblù. La retrocessione, frutto di una stagione sfortunata ma
anche di scelte sbagliate, lascia più di una contestazione. Mister
Baldi commenta: «Nei primi 45 minuti abbiamo giocato bene,
abbiamo reagito al loro gol, venuto su una nostra distrazione difensiva,
riuscendo a ribaltare il risultato. Nel secondo tempo non
siamo stati aggressivi ed il gol dopo appena 2’ ci ha un po’ tagliato
le gambe. Il pareggio è venuto da un uomo solo in area in mezzo
a quattro nostri difensori. Poi abbiamo ripreso di nuovo gol su
palla inattiva, commettendo lo stesso errore da cui era scaturita la
loro rete nel primo tempo. Posso concedere il gol di Damato in
movimento, però su palla inattiva no, sapendo già che le mettevano
in quella zona. Dovevamo tarpare sul nascere quella che poteva
essere la loro reazione. Quello che non accetto è che mi si dia
del venduto. Datemi dell’asino ma non accetto questo tipo di accusa,
io le partite sono sempre stato abituato a giocarmele». Per
mister Papini solo gioia: «Una vittoria meritata, venuta dopo la
grande prestazione dell’andata dove avevamo sprecato sette palle
gol».
f.t.

XXII FERRARA SPORT Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007
PLAY OUT SERIE D
Reno non va oltre il pari e retrocede
Sul campo di Este finiscono i sogni di rimonta della formazione centese
1-1
ESTE: Ongarato, Zoncapè, Severi, Girlanda,
Cipriani; Costantini (45’ st Beghin),
Comoli, Negri, Perdon (31’ st Dal
Monte); Cornale (36’ st Vigna), Taddeo.
A disposizione: Colombo, Missaglia,
Agostini, Alban. Allenatore: Anali.
RENO CENTESE: Accialini, Buttignon,
Smerilli, Zanca, Bufo (21’
st Matteuzzi); Vicenzi
(27’ st Simoni), Superbi,
Papa (1’ st D’Angelo),
Cacciari; Bertevello,
Ingardi. A disposizione:
Carretta,
Siena, Mauro, Piccolo.
Allenatore: Rambaldi.
Arbitro: Fiamingo di
Pisa.
Reti: 15’ pt Cornale, 23’ st Smerilli.
Note: al 49’ st Ongarato para un rigore
a Ingardi. Spettatori: 600 circa. Espulso
Bertevello al 42’ st per doppia ammonizione
(fallo di gioco e proteste). Ammoniti:
Zanca, Cacciari, Girlanda, Bufo, Cornale,
Zoncapè.
di MATTEO BRUSCHETTA
— ESTE —
LA FINE DI UN SOGNO.
Este ancora in D, “bye
bye” Reno Centese. Un epilogo
giusto per quanto visto
nell’arco dell’intero campionato,
concluso dall’Este con ben 14
punti rispetto a Superbi & soci.
Già in handicap dopo l’1-0 rimediato
sette giorni prima, il Reno
vede stoppati i sogni di rimonta
dal sinistro da fuori di Cornale
che, dopo tre anni (e le salvezze ai
playout) rispedisce in Eccellenza
i ferraresi.
Generosi quanto confusi i tentativi
di resurrezione degli ospiti,
bloccati dal muro di gomma
estense. Il Reno Centese riesce solo
a pareggiare con Smerilli a metà
ripresa, fallendo con Ingardi (rigore
parato da Ongarato al 94’)
una vittoria inutile quanto amara.
Per rimanere in D, all’undici di
Rambaldi sarebbero infatti serviti
CONDANNATI
Tanta generosità
ma poca fortuna
per gli ospiti che
sbagliano un penalty
tre gol. Decisamente troppi.
La rete della condanna arriva già
al 15’: Cornale riceve palla spalle
alla porta e senza pensarci lascia
partire un rasoterra dai 25 metri.
Non particolarmente potente, il tiro
è però di precisione chirurgica
e sorprende nell’angolino destro
Accialini, parso in ritardo nell’occasione.
A questo
punto il margine di
svantaggio è tre
gol, un Mortirolo
da scalare per un
Reno Centese partito
bene (occasione
d’oro per Ingardi
all’11’) ma visibilmente
demoralizzato dal vantaggio
locale.
NELLA RIPRESA, l’Este continua
a gestire il risultato mentre il
Reno, sempre più a corto di idee
dopo l’uscita del regista Papa, riesce
comunque a dare un segno di
vita al 23’. L’insidioso calcio d’angolo
di Bertevello inganna l’uscita
di Ongarato, trovando pronta
l’inzuccata di Smerilli. Al 36’ un
altro sussulto: la punizione di Bertevello
attraversa tutta l’area, pescando
Ingardi che in spaccata
manda fuori di un soffio.
Dopo l’espulsione per proteste di
Bentevello (già ammonito) al 42’,
finisce la corsa in D del Reno Centese,
che all’ultimo di recupero
prova comunque a brandire l’orgoglio
con Ingardi. L’arbitro vede
una trattenuta in area di Girlanda
sul bomber ospite, decretando
un generoso rigore. Dal dischetto,
va lo stesso Ingardi, che
però calcia debolmente tra le braccia
di Ongarato.
Il penalty che chiude la gara, è la
più nitida fotografia dei playout:
Este sempre vivo nonostante i
mille imprevisti, Reno generoso
ma a corto di idee.
Il gol di Smerilli non serve ad evitare la retrocessione in Eccellenza
Rambaldi: «Giusto
il verdetto, speriamo
di essere ripescati»
— ESTE –
«E’ LA FINE di un ciclo vincente».
Emblematiche a fine
gara le parole di un mister
Rambaldi amareggiato, che
però continua a «sperare nel
ripescaggio. La società farà
domanda». Nell’arco dei 180
minuti, Rambaldi non ha comunque
nulla da rimproverare
ai suoi: «Ce la siamo giocata
alla pari con l’Este. Ovviamente
la peggiore posizione
di classifica ci ha penalizzati.
Peccato, perché eravamo riusciti
in una rimonta incredibile,
culminata con il successo
nello spareggio con la Piovese.
Bravi comunque a tutti».
Autore del gol della speranza,
la bandiera Smerilli reagisce
al verdetto con grande fairplay,
nonostante la delusione:
«Il gol a freddo ci ha tagliato
le gambe: era francamente
difficile segnare tre gol
a questo Este. Abbiamo trovato
di fronte un avversario onestamente
più forte, che aveva
chiuso il campionato con 14
punti più di noi. Nelle due
partite non si era vista una così
grande differenza ma se
c’era una squadra che meritava
di salvarsi erano i nostri avversari».
Deluso anche il bomber Ingardi:
«Più che il rigore, rimpiango
le due occasioni in
area, specie quella del primo
tempo. Poteva cambiare la
partita. Penso comunque che
la salvezza ce la siamo giocata
all’andata, perdendo in casa».
MEMORIAL TAVOLINI LA SFIDA PER UN POSTO IN SECONDA CATEGORIA SABATO A COPPARO
Gallo e Codifiume conquistano il pass per la finale
Massese U. 2
Codifiume 3
MASSESE U.: Tirapelle, Ori, Vecchiantini,
Garbin, Maccanti, Mangolini, Tassara, Bergamini,
Azzi, Bruni, Zerbini (70' Delaiti). A disposizione:
Visentini, Bighi G., Vacchi N.,
Trasforini, Muzzarelli. All.: Ferraresi.
CODIFIUME: Zanetti, Baravelli, Cesari, Orlandini
(50' Taddia), Bosio, Campagnoni, Bortolazzi
(80' Faccini F.), Bucchi (55' Corazza),
L. Mantovani, D. Butera (92' Paone), S. Butera
(60' Levi). A disposizione: Faccini F., Benea
M.. All.: Beccari.
Arbitro: Bertelli di Ferrara.
Marcatori: Azzi (M) al 15', Maccanti (M) al
25', 2 Mantovani (C) al 35' e al 50', Corazza (C)
al 80'.
Note: espulsi Vecchiantini N. (M), Mangolini
(M) al 87', Azzi (M) al 85'.
Acli SLS.Giorgio 2
Gallo 2
ACLI SLS.GIORGIO: Pirazzoli, Tralli, Carella
(60' Cosentino), Bolzonaro, S. Manfredini,
Oghittu, Pinna (46' Chieregatti), F. Manfredini,
Bellini, A. Battaglia, Poltronieri (46'
Natali). A disposizione: Masi, Lomurno, Celeghini,
Chiozzi. All.: Morelli.
GALLO: Grisetti, Pedrini, A. Cavicchi, Mongiorgi
(90' Lupo), Brunelli, . Battaglia, Matteucci,
Burnelli (85' Scavone), Roda (91' Casiraghi),
Gamberini, Di Matteo (70' Succi). A
disposizione: Lodi, Ardizzoni, Bartolini.
All.: Battaglia.
Arbitro: Pollastri di Ferrara.
Marcatori: 2 Roda (G) al 35' e al 65' rig., 2 Bellini
(A) al 46' e al 80'.
Note: ammoniti Grisetti (G), Pedrini (G),
Brunelli (G), Battaglia (G), Di Matteo (G),
Succi (G), Carella (A), Manfredini (A), Manfredini
(A).
SARANNO Codifiume e Gallo
a disputare la finale del XIX
Memorial Tavolini. In palio, un
posto nel campionato di Seconda
categoria della prossima stagione.
Alla sfida finale arrivano
così il sorprendente Codifiume,
nono classificato nella stagione
regolare, che sul campo di Massafiscaglia
ha sconfitto la Massese
con un gol di Corazza a dieci
minuti dal fischio finale, e il
Gallo al quale è bastato pareggiare
sul terreno dell’Acli San
Luca S. Giorgio per garantirsi il
pass per la finale.
L’ultimo atto del Memorial Tavolini
si giocherà sabato prossimo,
alle 17, allo stadio di Copparo.
Istituto Aleotti: gli studenti
incontrano l’arbitro Rizzoli
SI TERRÀ DOMANI alle 11
l’incontro tra le classi terze
dell’Istituto Tecnico Statale per
Geometri Aleotti di Ferrara e
Nicola Rizzoli, arbitro di calcio in
serie A e nell’ambito internazionale.
L’incontro è stato organizzato per
scoprire il lato autentico e
formativo dello sport, la dedizione,
l’allenamento, l’importanza
dell’etica e del rispetto
dell’avversario, l’educazione al tifo
sano e sportivo per la squadra del
cuore.

SE
LUNEDÌ
SPORT 49
28 maggio 2007
I PLAY OUT DI SERIE D
Il Penne ci prova ma retrocede
Per la salvezza non basta il pareggio con il Centobuchi
CENTOBUCHI
PENNE
0
0
CENTOBUCHI: Ameltonis, Porcu,
Cucco, Corradetti, Cameli,
Cipolloni, Cesani, Simoni, Rosa,
De Angelis, Adamoli. A disposizione:
Spina, Alessandrini, Del
Moro, Pierleoni, Mozzoni, Cardinali,
Capriotti. All. Marocchi.
PENNE: Palena, D’Ercole, Safon
(12’ st Ricci), Cognata, Ciarrocca,
Antic (12’ st Nunziato), Del
Gallo, Palmarini, Pasta, Contini,
Sfamurri (1’ st Gamboni). A disposizione:
Soccio, Fulco, Francia,
Carota. All. Di Teodoro.
ARBITRO: De Benedictis (Bari).
NOTE: espulso Nunziato al 26’
st per aver dato un calcio a gioco
fermo a Cipolloni. Ammoniti:
Corradetti, Rosa, Ciarrocca, Palmarini,
Gamboni e Ricci.
CENTOBUCHI. Il Penne di
mister Di Teodoro non riesce
nell’impresa di recuperare
l’1-0 della gara d’andata con il
Centobuchi e retrocede in Eccellenza.
Gara non esaltante
quella di ieri per gli amanti
del bel gioco, del resto con
una posta così in palio non si
poteva pretendere dalle due
squadre una partita spregiudicata
e spettacolare, ma il match
è stato accorto e tecnicamente
ben giocato. Il pallino è
stato per lunghi tratti in mano
ai padroni di casa, ma il Penne
ha risposto colpo su colpo
senza arrendersi mai.
La prima occasione è per il
Centobuchi, con un’incursione
di De Angelis e Adamoli in
area, ma la mira è imprecisa.
Risposta degli ospiti con Pasta,
ma la retroguardia locale
è attenta a liberare. Il Penne
ci crede, sembra avere dentro
la forza di recuperare il risultato.
Ci prova Contini con un
La formazione
delle Vecchie
glorie
del Chieti
ha vinto
il triangolare
all’Angelini
di Corrado, genio e sregolatezza
di un Chieti forse irripetibile.
Per una singolare coincidenza,
la rete con cui le Vecchie
glorie si sono aggiudicate
il triangolare è stata salutata
da un arcobaleno che ha
cinto la collina teatina.
Ecco i nomi degli ex neroverdi
che hanno aderito all’invito
della società: Gianluca
Cherubini, Angelo Colazilli,
Peppe De Amicis, Gabriele
Consorti, Mimmo Presicci,
Mattia D’Ercole
Vincenzo Feola, Alessandro
Battisti (attuale ds del Chieti
Asd), Corrado Baglieri, Stefano
Sgherri, Biagio Lombardi,
Emidio Sabatelli, ai quali si
sono aggregati l’ex giocatore
di calcio a 5 Marcuccitti, l’ex
magazziniere Del Grosso e
l’attuale preparatore dei portieri,
Galli. A margine dell’evento
sportivo la serata di
musica e gastronomia organizzata
alla Villa Comunale.
Angeloni ha precisato che «in
merito al futuro assetto tecnico
della squadra non è stata
presa alcuna decisione». Nelle
prossime ore è previsto un
vertice che promette novità.
Giovedì incontro tra dirigenza
e una delegazione di tifosi
per ricomporre lo strappo sul
caso Ortolano.
Oscar D’Angelo
La nuova
ECCELLENZA
Alba Adriatica
Atessa
Canistro
Chieti Asd**
Francavilla
Guardiagrele
Hatria
ASD L’Aquila
Miglianico
Montesilvano
Montorio 88
Notaresco?
Penne*
Pro Castel di Sangro**
Ripa Teatina
San Nicolò
Spal Lanciano
???
N.B.: ** retrocessa dalla serie D
** provenienti dalla Promozione
tiro forte e preciso, ma Corradetti
di testa allontana la sfera.
Cesani e Porcu non s’intendono
su un pallone: ne approfitta
Sfamurri per affondare
nella difesa locale, ma Simoni
è implacabile. Alla mezz’ora
numero di De Angelis nell’area
abruzzese e servizio per
Rosa, che cade controllato da
Antic. L’arbitro decide per
l’ammonizione per simulazione.
Sul finire del primo tempo
Penne ancora in avanti con
Contini, che approfitta di un
errore del Centobuchi e calcia
dai 30 metri in porta: un difensore
devia in angolo. Sulla ripartenza
padroni di casa pericolosi
con Adamoli in contropiede,
che serve De Angelis
sulla sua destra, ma perde palla
al limite area.
Nella ripresa il Penne schiera
sul corridoio sinistro Gamboni,
ex Viterbese. Il Centobuchi
subito in avanti con Corradetti
sulla destra a crossare in
area per Adamoli, che solo davanti
alla porta di Palena stacca
bene, ma la palla è troppo
angolata e va fuori. A questo
punto Nunziato, ben servito
da Contini, intimorisce la difesa
locale con una bella giocata,
ma nulla più. I padroni di
casa rispondono con un’azione
sulla sinistra di Cucco, che
scende e serve sulla sponda
opposta Rosa, ma Palmarini
PLAY OFF
Resta l’incognita
Notaresco
A meno di una clamorosa
rimonta del Notaresco, sconfitto
ieri in casa nel match di
andata della fase interregionale
dei play off per la serie
D, il prossimo campionato di
Eccellenza è praticamente
pronto. All’appello manca
una iscritta, che verrà fuori il
10 giugno dalla finale play off
tra le seconde classificate dei
due gironi di Promozione.
Qualora il Notaresco, andando
avanti nella competizione,
riuscisse a conquistare sul
campo la promozione, cederebbe
il proprio posto alla finalista
sconfitta. Posto che
spetterà invece al Lauretum
(retrocesso da terz’ultimo), in
caso di ripescaggio a tavolino
dei rossoblù di Cifaldi.
salva in angolo. Rovesciamento
e bel triangolo Contini-Gamboni
in area locale, ma il portiere
di casa non si fa sorprendere.
L’occasione più ghiotta
ad Adamoli al 24’: riceve la sfera
da un cross dalla destra e
solo davanti alla porta mira
l’angolo basso, ma il pallone
termina di poco fuori. Al 29’
Rosa si ricorda di essere un
bomber e dal limite lascia partire
un diagonale che sbatte all’incrocio
dei pali sulla sinistra
di Palena. Il match finisce
con il Centobuchi in avanti e
in superiorità numerica e con
Rosa che, su servizio di De Angelis,
calcia forte: la sfera fa la
barba al palo e termina fuori.
Omaggio in campo all’Eccellenza
Alle Vecchie glorie il triangolare che festeggia la promozione
TERZA CATEGORIA
Bene Giuliano e M. Marino
CHIETI. Si sono svolte ieri
le seconde gare dei triangolari
tra le squadre vincitrici
dei tre gironi A, B, e C di
Terza categoria.
Come da calendario il Giuliano
affronta il San Buono
e supera con un successo di
2-1 la sua prima prova, attendendo
ora il prossimo
match contro il Borrello,
che ieri ha rispettato il turno
di riposo. Seconda sconfitta
consecutiva invece per
il Civitaluparella, che subisce
il 4-1 a opera del Messer
Marino, perdendo così le potenzialità
di proseguire e diventare
squadra campione
di Terza Categoria. Il Messer
Marino dunque si aggiudica
positivamente la sua
prima gara e disputerà la seconda
domenica prossima,
ospitato dal Montupoli che
ha già capitalizzato una vittoria.
Domenica 3 giugno alle
ore 17 dunque si affronteranno:
Montupoli-Messer
Marino per il Triangolare A
e Borrello-Giulianio per il
Triangolare B in vista della
fase finale.
bruzzesi
lo la Renato Curi
reti di Placido e Tuca. A questo
punto diventa ininfluente
la trasferta di domenica prossima
in casa del Cassino. Mastica
amaro la Renato Curi
Angolana nei giovanissimi dilettanti.
I ragazzi di Bottarini
sono stati superati al Poggio
degli Ulivi dal San Pietro e
Paolo Termoli con il punteggio
di 0-1. Il gol molisano è
giunto nel primo tempo e a
nulla sono valsi gli attacchi a
testa bassa dei padroni di casa
nella ripresa.
L’altra partita del girone
ha visto il successo della Pro
Inter Bari sul Mariano Keller
Napoli per 1-0. Passerà il turno
solo la prima classificata.
Pertanto la Renato Curi Angolana
dovrà vincere in casa
del Mariano Keller Napoli
con un buon margine di gol e
sperare che la Pro Inter Bari
faccia altrettanto con il San
Pietro e Paolo Termoli.
Marco Ratta
CALCIO A 5
Unicentro, D’Annibale
in testa nei play off
PESCARA. La seconda fase del campionato
Unicentro di calcio a 5 è giunta alla settima
giornata.
Risultati play off: Giacinto Facchetti-D’Annibale
0-4, Itrofer-Venezuela 4-6, Sabatini-Dukla
Pescara 4-5, Guantificio Abruzzese-Renzetti
3-3, Picciano-Magma 6-6.
Classifica: D’Annibale 19, Magma 17, Guantificio
Abruzzese 14, Renzetti e Venezuela 13,
Picciano 10, Giacinto Facchetti 6, Itrofer e Dukla
Pescara 4, Sabatini 0.
Risultati play out: Di Rosario-Df Alluminio
12-6, Ximage-Sedima 0-3, Holy Kart-Tecnosald
5-4, Crema e Cioccolato-Sambuceto 7-7,
Arco-Elecom 3-7.
Classifica: Sambuceto e Holy Kart 17, Crema
e Cioccolato 15, Elecom 12, Tecnosald 10,
Sedima 9, Arco 7, Di Rosario e Ximage 5, DF
Alluminio 0.
Marcatori: 77 reti Cafarelli (Magma), 55 reti
Toro (Di Rosario), 52 reti Di Silverio (Picciano),
50 reti Colelli (Itrofer), 46 reti Mincione
(Facchetti) e Nobilio (Picciano), 45 Fragassi A.
(Magma), 44 Ferrone L. (Sambuceto C5), 43
Spinat (Sabatini), 42 Odoardi L. (Sedima), 42
Decesaris P (Sambuceto C5), 39 Il Grande N.
(Guantificio), 37 Dezio F. (Facchetti), 32 Di Pasquale
D. (X image) (m.r.)
MEMORIAL DI GIALLUCA
Il Mosciano rimonta
e batte l’As Roseto
MOSCIANO
AS ROSETO
MOSCIANO: De Simone, Bellagamba, D’Antonio,
Di Remigio (36’ st Marrancone), Cardinale, Di Sabatino,
Fragnito (27’ st Spina), Di Pietro, Marini,
Bara, Rastelli. Allenatore: G. Pica.
AS ROSETO: Di Sante (3’ st Cerasi), Elker, Volieri,
Angelini, Ciriolo, Campanella (5’ st Pelusi), Di Carlo
(23’ st Regi), Monticelli, Costantino, Ricciutelli,
Ruggieri (36’ st Casaccia). Allenatore: P. Di Sante.
ARBITRO: Conoscitore di Teramo.
RETI: 3’ pt, 11’ st (rig.) e 30’ st Costantino; 9’ pt e
39’ st Bara, 20’ pt Marini, 43’ st Di Pietro.
NOTE: espulso al 23’ st Di Sabatino (dop. amm.)
COLOGNA SPIAGGIA. Al Mosciano il 5º memorial
Fernando Di Gialluca, torneo Allievi
che si disputa nel ricordo del vicepresidente
del Cologna Spiaggia. In una finale bella e ricca
di colpi di scena, i giallorossi hanno superato
in volata l’As Roseto, che partiva con i favori
del pronostico. I rosetani con l’uomo in più
e in vantaggio sino a 6’ dal termine (3 reti del
talentuoso Costantino), hanno subito l’incredibile
rimonta del Mosciano, trascinato dall’ivoriano
Bara. In zona Cesarini poi Di Pietro su
punizione ha inventato la rete della vittoria.
4
3

Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007 CALCIO SERIE D XXI
L’ARBITRO
6
VOTO
LEONARDO
CORRADINI
Dirige con autorità,
tiene in pugno la
partita aiutato dal
comportamento in
campo dei giocatori.
Alcune sbavature, che
potevano però essere
decisive, fanno
abbassare un po’ la
valutazione.
LA CRONACA
GOL Non
ne sono
bastati
tre alla
Sestese
20˚ primo tempo
Gol della Sestese. Primo angolo della
partita, lo batte Minieri rasoterra, Morvidoni
nel tentativo di rinviare insacca
nella propria porta.
30˚ primo tempo
Volpi mette in mezzo un bel pallone,
ma Essoussì manda sopra la traversa.
32˚ primo tempo
Raddoppio della Sestese. Colpo di testa
di Minieri, corridoio libero per
Fabbri che entra in area e batte Pellegrini
in uscita.
34˚ primo tempo
Accorcia il Sansepolcro. Calderini di
testa batte Bellucci.
5˚ secondo tempo
Terzo gol della Sestese. Fabbri vince
di forza un contrasto con Iozzia, batte
a rete, respinge Pellegrini, riprende
ancora Fabbri che sigla il 3-1.
15˚ secondo tempo
Ibojo serve Essoussì, colpo di testa
che Bellucci neutralizza.
26˚ secondo tempo
Il Sansepolcro si porta sul 2-3. Cross
di Essoussì sul quale è pronto Ganjè.
36˚ secondo tempo
Espulso il tecnico del Sansepolcro,
Schenardi, per proteste.
40˚ secondo tempo
Cross di Venturini per Morvidoni che
sigla il pari di testa.
45˚ secondo tempo
Dubbio fallo in area sestese su Calderini
che è ammonito per simulazione.
47˚ secondo tempo
Gol del 4-3 per il Sansepolcro. Angolo
di Ceccagnoli, arriva Pazzaglia e insacca.
SANSEPOLCRO-SESTESE IL DOPPIO SVANTAGGIO NON FERMA I BIANCONERI CHE CONDANNANO I FIORENTINI
Salvezza decisa da un gol nel recupero
di FABIO PATTI
— SANSEPOLCRO —
SANSEPOLCRO 4
SESTESE 3
◆ Sansepolcro: Pellegrini,
Ibojo, Volpi, Bruni (dal 52’
Ganjè), Iozzia, Pazzaglia, Venturini,
Morvidoni, Essoussì,
Ceccagnoli, Calderini.
All.: Schenardi.
◆ Sestese: Bellucci, Di Giusto,
Rossi S., Meacci, Capone, Fattori,
Pinzani (62’ Gattulli e dal
79’ Rossi M.), Fabbri, Minieri
(66’ Fantacci), De Cristofano.
All.: Malotti.
◆ Arbitro: Corradini di Macerata
◆ Marcatori: 20’ autorete di Morvidoni,
32’ Fabbri, 34’ Calderini,
50’ Fabbri, 71’ Ganjè, 85’
Morvidoni, 92’ Pazzaglia.
◆ Note: circa mille spettatori, angoli
3-1 per il Sansepolcro,
espulso il tecnico bianconero
Schenardi, ammoniti Volpi,
Calderini, Meacci, Fattori. Recupero
1’ e 4’.
MATCH da infarto
con il Sansepolcro
che vincendo resta
in serie D condannando,
allo stesso tempo, la
Sestese.
La rete che vale una stagione:
il cronometro sta per giungere
al secondo minuto di recupero,
dalla bandierina Ceccagnoli
batte l’ultimo angolo, la
parabola è di quelle giuste, sulla
palla si avventa come un falco
Pazzaglia che di sinistro insacca
alle spalle di Bellucci.
Sansepolcro 4 Sestese 3. Il
«Buitoni» esplode.
E’ sì, è proprio il caso di dirlo,
il pubblico bianconero, ritornato
sugli spalti è stato il dodicesimo
uomo in campo: ha
creduto nella salvezza anche
quando Fabbri insaccava il
gol del 3-1 per la Sestese.
I rossoblu fiorentini avevano
la partita in pugno, dopo aver
vinto all’andata per 1-0, conducevano
per 3-1, poi la paura
di vincere e un calo fisico hanno
fatto il resto.
La Sestese lascia la serie D,
ma a testa alta, gioca meglio il
team di Malotti sino al 3-1,
ma poi è il cuore del Sansepolcro,
la voglia di cancellare
una stagione sotto tanti aspetti
da dimenticare che spinge i
bianconeri a compiere l’impresa
ribaltando un risultato
che sembrava impossibile.
La cronaca vede un quarto
d’ora di studio e al 20˚, dopo
fasi soprattutto a centrocampo,
arriva il gol ospite: Minieri,
uno dei migliori, dalla bandierina
manda una palla velenosa
sulla quale tutti stanno a
guardare, Morvidoni nel tentativo
di sbrogliare, batte invece
Pellegrini. Ancora Minieri
al 25˚ per Fabbri che sfiora il
palo. Al 32˚ è il solito Minieri
che di testa trova il corridoio
giusto per Fabbri che, stile
«Super Pippo» si incunea nella
difesa bianconera e batte
Pellegrini in uscita. Sansepolcro
tramortito? No, sospinto
dal pubblico, riparte e dimezza
immediatamente le distanze
con Calderini che di testa
sfrutta al meglio un cross pennellato
di Venturini. Ancora
Calderini vicino al gal allo scadere,
la sfera va alta.
Che Sansepolcro si vedrà nella
ripresa? Neanche il tempo
di pensarlo che Fabbri, vincendo
un duello con Iozzia,
forse con una spinta di troppo,
spara a rete, respinge Pellegrini,
riprende ancora Fabbri
che sigla la sua doppietta ed il
terzo gol sestese.
Partita chiusa? Così parrebbe,
ma il pubblico del Buitoni ancora
crede nella squadra e la
spinge verso l’impresa. Da
questo momento è un monologo
con i tentativi di Ceccagnoli,
Venturini ed Essoussì,
ma è quest’ultimo che al 26˚
mette in mezzo un invitante
pallone che Ganjè spedisce in
rete. Al 40˚ l’onnipresente
Venturini, dominatore di fascia,
piazza un cross d’oro per
Morvidoni che a volo d’angelo
pareggia.
Arrembaggio finale con una
Sestese frastornata e, dopo un
fallo dubbio in area ospite al
45˚ su Calderini, arriva il goal
di Pazzaglia che vale una stagione.
RIMONTA
Calderini contrasta
un avversario
(sopra) e uno dei
gol bianconeri
SANSEPOLCRO
PELLEGRINI 6, sostituisce lo squalificato
Niosi e per lui una prova positiva.
IBOJO 7: sulla fascia, nella ripresa, spinge.
VOLPI 6,5: cresce quando non te lo aspetti.
BRUNI 6: gioco oscuro, ma redditizio.
IOZZIA 6: soffre le sfuriate di Fabbri, a volte
perde il confronto, ma lotta sempre.
PAZZAGLIA 8: un signore in tutti i sensi. Un
gol che rimarrà nella storia bianconera.
VENTURINI 8: viene fuori alla grande, disputa
un match da incorniciare, la fascia destra,
ad un certo punto, è unicamente sua.
MORVIDONI 8: è dal suo carattere che viene
fuori questo Sansepolcro.
ESSOUSSÌ 7,5: a volte è imprendibile.
CECCAGNOLI 7: sembra spento, ma ha bisogno
della carica giusta, poi detta le regole.
CALDERINI 7,5: un rigore subito? Ora come
ora lasciamo stare, ma ai più è sembrato esserci.
Gran combattente.
GANJÈ 7: dà la svolta in positivo.
SESTESE
BELLUCCI 6,5: poche colpe, bravo in alcune
circostanze.
DI GIUSTO 7: cerca di coordinare i suoi, ce
la fa sino ad un certo punto.
ROSSI S. 6: benino, poi si perde.
SANNI 6: fa il suo dovere sino ai 15’ finali.
MEACCI 6: anche per lui giudizio positivo sino
a quando la squadra poi si smarrisce.
CAPONE 6: perno in difesa, crolla alla fine.
FATTORI 6: non è come all’andata.
PINZANI 6: ci prova ma non nel modo giusto.
FABBRI 7: un «avvoltoio», ma a nulla valgono
le sue due reti, comunque bravo.
MINIERI 7: dai suoi piedi tanti palloni importanti.
Peccato per l’uscita. Come mai? De
CRISTOFANO 6: un altro rispetto a sette
giorni fa a Sesto Fiorentino.
FANTACCI, GATTULLI e ROSSI M. NG.
Fabio Patti
91˚ MINUTO IL PRESIDENTE CIMINO ELOGIA SQUADRA E PUBBLICO. GIUSTI: «ERA MEGLIO PERDERE 3-0»
Schenardi: «Grande impresa»
Malotti: «Mi sembra impossibile»
— SANSEPOLCRO —
«ANCORA non riesco a capacitarmi di questa
sconfitta». A parlare è Malotti, tecnico sestese
che prosegue nella disamina della partita:
«Avevamo il match in pugno, sul 3-1 ho
chiesto la massima calma e concentrazione,
ma invece i ragazzi si son fatti prendere dalla
paura, non mi ascoltavano più, subivano
il Sansepolcro che, sospinto da un gran bel
pubblico, arrivava alla vittoria». Grande delusione.
« Che dire, prosegue Malotti, mi
sembra impossibile, eravamo salvi e ora siamo
qui a recriminare. Comunque onore a
questo Sansepolcro che ci ha creduto anche
quando era sotto per 3-1 continuando a giocare
con grande cuore».
«Sto provando una gioia immensa», dice invece
Schenardi. Ci credevi sul 3-1 per la Sestese?
« Dopo aver preso il gol, francamente
no, ma poi ho visto i ragazzi che spingevano
con tutto il loro cuore aiutati da un gran
pubblico, ci provavano da ogni parte, allora
sì, ho creduto nell’impresa. Sono stati, inoltre,
la qualità, la personalità di alcuni giocatori
a fare quello che sembrava impossibile».
PAZZAGLIA autore del gol partita: « Una
gioia incredibile quella che provo, ho pianto
dopo la rete, ho pensato a quanto abbiamo
sofferto quest’anno, ai tanti problemi societari
che abbiamo avuto e, quando ho visto la
palla in rete al 92˚, mi sembrava di impazzire.
Un grazie al nostro pubblico, il mio goal
è anche merito dei sostenitori bianconeri
che ci credevano come noi. Complimenti,
doverosi, alla Sestese, e non è questa una frase
di circostanza, ha onorato il gioco del calcio».
Il presidente fiorentino Giusti è amareggiato,
ma da gran signore esordisce: «Bravo
Sansepolcro, ha meritato il successo e la
ESULTANZA
Schenardi festeggia la
salvezza conquistata
all’ultimo tuffo
salvezza, sul nostro atteggiamento c’è poco
da dire, abbiamo avuto paura di vincere dopo
aver giocato un ottimo primo tempo. Sarebbe
stato meglio aver perso 3-0».
IL PRESIDENTE bianconero Cimino è al
settimo cielo: «Partita fantastica, grazie ai ragazzi
per il loro cuore, grazie al pubblico che
è venuto allo stadio e ci ha creduto come
non mai.» Un gran bel gol per Morvidoni:
«Diciamo che le reti sono due, ci dice sorridendo,
ma la prima sulla porta sbagliata.
Quella giusta la dedico alla società che ha dovuto
soffrire, come noi tantissimo quest’anno,
e ad un pubblico fantastico».
Fabio Patti

XXXIV SPORT AREZZO Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007
ESULTANZA I giocatori della Sansovino
fanno festa dopo uno dei tre gol
Sansovino spinta dal pubblico: passo decisivo verso la salvezza
di GABRIELE MALVESTITI
DAVANTI AD UN GRANDE pubblico
(800 spettatori) che non ha mai smeso
di incitarla, la Sansovino è riuscita a
compiere una importante impresa rifilando
tre reti al Boca San Lazzaro che
quindi fa ritorno a casa con un passivo
piuttosto pesante.
I savinesi hanno dato la dimostrazione
di avere voglia di ottenere un grande risultato
per presentarsi all’appuntamento
decisivo con maggiore tranquillità.
Tutta la squadra si è comportata in maniera
ottimale rimanendo compatta anche
nel momento in cui il Boca sembrava
avere preso il sopravvento subito dopo
il pareggio.
L’arma letale in più è stato sicuramente
un Garba che ha seminato il panico nella
difesa ospite con folate offensive degne
del miglior Zalayeta. Importante, in
questo contesto, il supporto fornitogli
da Zacchei sempre pronto ad innescarlo
con assist molto precisi.
I savinesi hano dimostrato di meritere
la categoria e se giocheranno nel ritorno
con la stessa grinta e determinazione potranno
raccogliere i frutti positivi di
una travagliata stagione culminata con
l’infortunio a Scotti.
SU TELETRURIA
Arezzo al centro
di Block Notes
Il magnifico Arezzo di
Conte sarà protagonista
di «Block Notes», la
trasmissione di Teletruria
diretta da Luigi Alberti
che va in onda alle
21,20. Spazio sia alla vittoria
di Rimini con filmati,
commenti e interviste
che allo scontro diretto
con il Modena di
domenica. Inoltre terranno
banco «Calcio
d’angolo» e «Filo diretto»,
ovvero le rubriche
di Mario D’Ascoli e Aldo
Agroppi.
di GIORGIO GRASSI
COME
IN
CAMPIONA-
TO, un pari
1-1 meritato, ma soprattutto
utilissimo
ed importante per la
gara di ritorno. Diciamo
che la Sangio sul
campo del Pizzighettone
ha ipotecato la salvezza al 50
per cento e se ovviamente resterà
concentrata e determinata, con la
ritrovata voglia di ottenere quel
che insegue da tempo, pur tra un
mare di guai. Una bella Sangio,
da sostenere e confortare. Il pari
è stato firmato da Porro, che sale
così a nove gol in campionato, trasformandosi
nel nuovo bomber.
Azzurri ritrovati e rilanciati nel
momento più importante del
campionato. Sono entrati in campo
confortati dalle buone notizie
sulla società, ed hanno mostrato
il loro vero volto. Ed ecco i nuovi
sviluppi della trattativa per l’acquisto
della Sangio. Le ore ormai
PORRO Il centrocampista, qui in un acrobatico intervento, ha siglato il gol della Sangio a Pizzighettone
A PIZZIGHETTONE
Sangio, che bel pari
e la C1 è più vicina
Ed è in arrivo la svolta societaria
si contano. Ci sono tutte le condizioni
per il passaggio della maggioranza
delle azioni della Sangiovannese,
da Ricardo Ciancilla
a Learco Lazzerini. Come ci ha
spiegato lo stesso Lazzerini,
sembrerebbe
(il condizionale è
sempre d’obbligo per
esperienza, ed anche
per motivi scaramantici)
che le due parti
siamo decise ad apporre nero su
bianco.
ENTRAMBE sono stanche.
«Credo che vi siano tutte le condizioni,
a meno di colpi di scena,
LAZZERINI
«Credo che
stavolta sia
quella buona»
certo da noi non dipendenti. Ma
a questo punto, spererei di no. E’
certo che così non potremmo più
continuare nella snervante attesa.
La firma potrebbe avvenire in
settimana. Oggi o domani
tra noi ci incontreremo
per recare le
ultime limature, onde
passare poi alla
conclusione della lunga
vicenda. Io intendo
ridare alla città la sua Sangio e
per questo abbiamo fatto grandi
sacrifici. Credo che la gente finalmente
comprenda». Quindi, è
tornata una buona dose d’ottimismo.
Ma ci sarebbe di più: pare
sia già pronto anche un approccio
del nuovo consiglio,
con tanto di cariche e
d’incarichi. Ma per questo
aspettiamo a fare nomi,
com’è giusto ed ovvio». E
questo evento, che passerà
alla storia della Sangio, per
il periodo con le maggiori
traversie ed incertezze, è seguito
con grande interesse
ed attenzione dall’intera città di
S. Giovanni, da gente del calcio e
non, perché tutti vogliono rivedere
la loro città tranquilla e serena,
anche nell’aspetto sportivo, che
tuttavia costituisce un bel veicolo
d’immagine per la città del Marzocco
e di Masaccio, e per rendere
omaggio al presidentissimo Arduino
Casprini, che aveva portato
il nome della Sangio e della
sua amata città con dignità ed ammirazione,
a grandi livelli di organizzazione
al punto d’essere ammirata,
rispettata e portata come
esempio da tutto il mondo calcistico
italiano.
PLAY-OUT
Sulpizia, Cesa
e Mercatale
gioiscono
Ambra che impresa
RITORNO dei play-out in
prima e seconda categoria.
In prima il Cesa pareggia
1-1 il derbissimo col
Montagnano e resta in
categoria. Retrocedono i
cugini. I gol di Perlini per i
locali, e pareggio di
Brandini. All’andata il
Cesa aveva vinto 2-0.
Retrocede invece il
Castiglion Fibocchi
battuto in casa 1-0 dal
Torrita dopo aver perso 2-1
il primo round. Peccato per
il grave infortunio a
Vannozzi del Torrita.
Sembra che purtroppo si
sia fratturato tibia e
perone. In seconda
categoria ok la Sulpizia che
regola lo Strada 3-1 e si
salva. Doppietta di
Gennaioli, acuto di
Pellegrini. Per lo Strada il
pari momentaneo di Gelli.
Bene pure il Ceciliano che
passa 2-1 a Rassina e
rimane in categoria. Il
Ceciliano si era imposto di
misura anche all’andata.
Clamorosa la rimonta
dell’Ambra che supera 5-1
il Pergine recuperando lo
0-4 dell’andata. Per il
miglior piazzamento in
campionato si salva
l’Ambra in gol con Baldi,
Calosci (doppietta), Maffei
e Finocchi. Per il Pergine
rete di Rossi. Si salva il
Mercatale a cui basta l’1-0
contro la Fratta. Decide
Cusato nel finale. Sette
giorni prima i chianini si
erano imposti di misura
ma alla fine pagano il
peggior piazzamento nella
stagione regolare.
LA SOCIETA’ lo aveva
chiesto, una specie di
appello durante la settimana
al pubblico del
Buitoni, quel pubblico che anni addietro,
quando la pay per view non imperava,
era il dodicesimo uomo in campo.
La squadra, i sostenitori, ieri al Buitoni
hanno fatto quello che sembrava, ad
un certo punto, inimmaginabile facendo
rimanere il Sansepolcro in serie D e
condannando la Sestese.
SERIE D GRAN PUBBLICO E SESTESE BATTUTA DOPO UNA RIMONTA INCREDIBILE
Sansepolcro, salvezza mozzafiato
C’era sempre una specie di timore reverenziale,
una volta, da parte di chi veniva
al Buitoni: le squadre subivano quella
soggezione che uno stadio come
quello biturgense può incutere. Tipico
impianto per il calcio, pubblico vicino
al terreno di gioco che fa sentire il proprio
calore, un incitamento corretto,
che però riusciva a fare la differenza.
Quest’anno la squadra, con poche persone
sugli spalti, a causa anche dei tanti
problemi societari, aveva perso ben
sette partite tra quelle mura che amiche
proprio non lo erano più. Ma questa
volta un pubblico tutto cuore ha creduto
nell’impresa del Sansepolcro sospingendo
i ragazzi di Schenardi verso
la salvezza.
xxxxxxxxxxxx
SCHENARDI. Che dire? Anche oggi è
stato espulso, l’ennesimo allontanamento.
« Forse questa è stata l’unica
volta in cui me la sono
meritata.» Ancora a
Sansepolcro il prossimo
anno? «No, mi dispiace,
ma lascio questa squadra. Lascio
un gran bel gruppo, una società seria
che ha sempre creduto in questa
che è una vera e propria impresa. Ora
mi voglio godere il successo e ringraziare
tutti perché qui a Sansepolcro sono
cresciuto veramente anche sotto
l’aspetto umano, ma le strade si dividono».
Fabio Patti

Lunedì 28 Maggio 2007
PLAY OUT SERIE D Nonostante le molte e importanti assenze, i giallorossi pareggiano in casa
con il Reno Centese, dopo avere vinto all’andata
Este, una salvezza conquistata con merito
Cornale porta in vantaggio i padroni di casa al 17’, pareggiano gli ospiti a metà
ripresa, e nel recupero Ongarato para un rigore
GOL: pt 17' Cornale; st 23' Smerilli.
ESTE: Ongarato 6.5, Zoncapé 6.5, Cipriani 6, Severi 6.5, Girlanda 6, Costantini 6.5 (st 45' Beghin sv), Comoli 7, Perdon 6.5
(st 31' Dal Monte 6), Negri 6.5, Taddeo 6.5, Cornale 7 (st 36' Vigna sv). All. Anali. RENO CENTESE: Accialini 5.5, Buttignon 6,
Smerilli 6.5, Zanca 6, Bufo 6.5 (st 23' Matteuzzi 6), Vicenzi 6 (st 27' Simoni 6), Superbi 6.5, Papa 6 (st 1' D'Angelo 6),
Cacciari 6, Bertevello 6, Ingardi 5. All. Rambaldi. Arbitro: Fiamingo di Pisa 6.
Note: pioggia a tratti, campo scivoloso. Spettatori 600 circa. Ammoniti: Zoncapé, Girlanda, Cornale, Cacciari, Bufo, Zanca.
Espulso Bertevello al 44' st per somma di ammonizioni. Play out, missione compiuta: l'undici giallorosso si presenta puntuale
all'ultima chiamata per la permanenza in serie D e condanna il Reno Centese alla retrocessione. Ai padovani basta un pareggio
per chiudere la faccenda, grazie alla vittoria maturata in terra romagnola con una rete di Cipriani. Una volta di più l'Este arriva
all'appuntamento con il destino in condizioni disastrose, con almeno cinque uomini fondamentali fuori per infortuni e
squalifiche, tanto che il tecnico è costretto a schierare un esordiente come Perdon a centrocampo e sfruttare altri due juniores,
Dal Monte e Vigna, nel corso della gara. Dopo un campionato di luci ed ombre, però, finalmente i veneti decidono di mostrare
di che pasta sono fatti e affrontano le difficoltà a muso duro, mettendo sul terreno di gioco chilometri, grinta, classe e tanta
voglia di riscatto. Partono subito forte gli ospiti, che devono segnare due reti in più dei padroni di casa per agguantare la
salvezza, e al 14' Cacciari approfitta di un un'indecisione di Zoncapé: saltato il difensore, va sul fondo e mette in mezzo un
pallone facile facile, ma Ingardi spara alle stelle da due passi con la porta spalancata. Poco dopo si fanno vivi i padovani, cui
basta un colpo per archiviare la pratica e impostare poi una partita relativamente tranquilla. Al 17' Cornale stoppa la palla sulla
trequarti avversaria, si libera della marcatura con un guizzo e lascia partire un sinistro che sorprende Accialini, non esente da
colpo, sul suo palo. I ferraresi accusano il colpo e tornano dalle parti di Ongarato solo un quarto d'ora più tardi, quando
Superbi tenta la sorte dalla lunghissima distanza ed il portiere para in due tempi. Sono invece sempre gli atestini a far paura,
con una cannonata di Cornale dal limite, che disegna una parabola insidiosa e costringe l'estremo ospite a un colpo di reni per
mettere in corner con qualche difficoltà. Allo scadere, sull'invenzione di Zoncapé dalla destra, il portiere è battuto e solo la
traversa toglie la gioia del gol al difensore. Nella ripresa i ragazzi di Rambaldi decidono di giocarsi il tutto per tutto e tornano in
campo estremamente carichi. Qualche scambio di cortesie di troppo a metà campo, dove si combatte su ogni pallone,
costringe l'arbitro a estrarre parecchi gialli e a espellere allo scadere Bertevello per somma di ammonizioni. Al 23', il Reno
pareggia in mischia, nata in seguito a un corner dalla destra: Ongarato non ci arriva, tutti scalciano la sfera e solo Smerilli
riesce a piazzare la zampata vincente. L'Este si spegne lentamente e le forze iniziano a mancare, mentre l'undici centese
rinnova gli assalti all'area casalinga. A tempo abbondantemente scaduto Girlanda strattona Ingardi in piena area e il direttore
di gara concede il penalty, ma lo stesso Ingardi è troppo nervoso e spreca calciando fra le braccia di Ongarato.
Ferdinando Garavello
«Siamo stati davvero bravi»
(f.g.) Quando esce dagli spogliatoi, canottiera fradicia d'acqua per i festeggiamenti con la squadra e pantaloncini corti
d'ordinanza, Dorino Anali ha un'espressione diversa dal solito: nelle ultime gare prima dei play out il tecnico si presentava in
sala stampa sempre più corrucciato dall'inarrestabile caduta dei suoi, ora invece cammina a un metro da terra e sfoggia il
sorriso delle grandi occasioni. «È finita urla, mentre decine di mani gli danno pacche sulle spalle finalmente è finita, siamo stati
davvero bravi e siamo riusciti a fare qualcosa di buono nonostante le pessime condizioni in cui ci siamo presentati a questo
appuntamento».
«Ora nessuno potrà dire che abbiamo rubato qualcosa avverte l'allenatore Devo fare davvero i complimenti alla squadra e
soprattutto ai giovani che sono andati in campo oggi. Tutti hanno dato quel che si poteva dare, la partita l'avevamo preparata
così e pur soffrendo è andata bene». Rimorsi e rimpianti non fanno parte del carattere del tecnico giallorosso, che taglia corto:
«Siamo partiti con una squadra che poi non abbiamo mai potuto utilizzare dice la colpa è nostra, se ci siamo ridotti all'ultima
giornata, perché siamo stati degli sprovveduti a pensare di poter far bene con la rosa che avevamo impostato a inizio anno».
Al domani nessuno ci pensa, almeno fino a quando la festa sarà finita. «Ora godiamoci questo risultato ammette Anali, al suo
terzo anno alla guida dell'Este poi ci penseremo. Parlerò nei prossimi giorni con la società, qui sto bene, ma ci sono molti
fattori da valutare prima di decidere se proseguire questa avventura». Di opposti umori invece è Rambaldi, tecnico della
formazione ferrarese. «Abbiamo fatto il possibile spiega a mezza voce e non abbiamo demeritato certo, con una squadra che
in campionato ha fatto 14 punti più di noi. Usciamo a testa alta dalla competizione».

Lunedì 28 Maggio 2007
Serie D. Niente da fare sul campo del Centobuchi, prova caparbia ma l’impresa si è rivelata
impossibile. Servivano due gol, è finita 0-0
Penne, il pareggio porta alla retrocessione
Triste epilogo di una stagione nata male e finita peggio, alla fine contestazione dei tifosi
di MASSIMO LUPACCHINI
CENTOBUCHI - Ci voleva un altro Penne per salvarsi. Un Penne che ha toppato anche l'appuntamento di
ritorno dei playout, pur facendosi trovare migliorato rispetto alla prova scialba e grigia sul proprio campo. E'
finita dunque con la matricola Centobuchi in festa e il Penne a schiumare rabbia. I tifosi, almeno 250, hanno
sostenuto con un calore encomiabile, e sotto l'acqua, la squadra affidata a Filippo Di Teodoro e alla
consulenza di Guido Colangelo. Lo 0-0 di partenza non s'è mai schiodato. Il Penne in effetti non ha quasi
mai impensierito Ameltonis pur mostrandosi compatto ed attento, oltre che con qualche schema d'attacco in
più. Il resto è stato agonismo, guerra di nervi, colpi proibiti. I vestini hanno finito per chiudere in dieci perché
Nunziato, partito dalla panchina (gli è stato preferito l'esordiente Paride Pasta, classe '90, bravino ma troppo
limitato per una gara da nervi d'acciaio), ha commesso un'entrata spacca gambe su Cameli. Nel parapiglia,
l'arbitro De Benedictis, già noto alle cronache pennesi per la sua gestione singolare dei falli, ha espulso
l'attaccante biancorosso (ma non Cucco). Per il Penne le speranze di poter segnare due gol senza subirne
dal Centobuchi si sono definitivamente spente. Un Penne partito con Pasta al centro dell'attacco e due
esterni come Sfamurri e Del Gallo. Sotto la pioggia, la rinuncia a Nunziato è parsa una mossa azzardata e
assai discutibile, ma comunque è stato un segnale ben preciso. Il Penne ha provato a far gioco con Contini,
meglio disposto, ma ha esibito una scarsa capacità di penetrazione al cospetto di un avversario chiuso ed
abile nelle ripartenze, ma piuttosto impreciso, anche se assai compatto. Alla fine ciò che ha veramente
influito è la sconfitta casalinga dell'andata. Ha pesato come una montagna sull'economia del match. Con i
biancorossi in dieci, la squadra di casa ha nel finale colpito un gran palo con botta di Rosa e ha avuto un
paio di clamorose palle gol fallite di un soffio. Insomma, il Centobuchi ha meritato di salvarsi contro un
Penne giunto a corto di ossigeno e di risorse, ma anche con troppo nervosismo addosso e nell'ambiente. Le
scene di contestazione che sono seguite all'epilogo negativo la dicono lunga sul momento del calcio vestino.
Centobuchi: Ameltonis 6, Porcu 6, Cucco 6,5, Corradetti 6, Cameli 6, Cipolloni 7, Cesani 6, Simoni 6,5, Rosa 7, De
Angelis 6, Adamoli 6; allenatore: Marocchi.Penne: Palena 6, D'Ercole 6,5, Safon 5,5 (11'st.Ricci 6), Cognata 6,5,
Ciarrocca 7, Antic 6 (11'st. Nunziato 4), Del Gallo 6, Palmarini 6,5, Pasta 6, Contini 6, Sfamurri 5,5 (1'st. Gamboni 5,5);
allenatore: Di Teodoro.Arbitro: De Benedictis di Bari 5,5note: espulso al 26'st. Nunziato; ammoniti: Corradetti,
Palmarini, Ciarrocca, Contini, Ricci, Gamboni. 700 spettatori di cui 250 pennesi.
Lacrime, rabbia, delusione Non rimane che il ripescaggio
CENTOBUCHI - Le lacrime di Filippo Di Teodoro, che da pennese doc ne ha viste di battaglie con la maglia
del Penne, si accompagnano a quelle del concittadino, il sedicenne Paride Pasta, attaccante di razza. Il
ragazzino all'esordio nella gara più delicata della stagione è consolato da un agente di polizia, uno dei tanti
che con i carabinieri in assetto antisommossa controllano che la contestazione dei tifosi non superi i limiti.
Urlano infatti la propria rabbia i tifosi della Neuro che non hanno saltato neppure una trasferta. Delusi da un
Penne arrivato ai playout senza gas, con i nervi a fior di pelle e le gambe molli. Riassume la situazione
Rinaldo Rietti, co-presidente insieme con Pasquale Almonti: "La colpa è solo della società, i giocatori non
c'entrano nulla. Abbiamo commesso errori piuttosto evidenti, ma sempre in buona fede ma con la spada di
Damocle delle risorse che rischiavano di mancare. Ecco: il Penne deve ripartire allargando necessariamente
la società, altrimenti a questi livelli non possiamo più competere". Piangono alcuni tifosi, mentre gli spogliatoi
sono inaccessibili a chiunque per ordine del commissario di campo. Guido Colangelo ne ha viste così tante
che alla fine esplode: "Sono arrabbiato nero per come il Penne abbia vissuto questa stagione. Però mi sento
di dire che da questa caduta deve esserci la forza di risalire la china". Non resta che aggrapparsi all'ipotesi
del ripescaggio. La notizia di ieri sera è che il Penne è almeno fra le prime tredici nella graduatoria che
l'Interregionale andrà a compilare fra le perdenti dei play out che hanno precedenza assoluta nella
riammissione alla D. La retrocessione della Pergolese (seconda di fila) e del Bolzano, cioè due fra i clubs
che hanno già beneficiato del ripescaggio nell'ultimo triennio, e dunque non ripescabili, insieme al fatto che
Licata e Sporting Genzano (i cui campi per aggressioni agli arbitri sono sospesi per un anno
pregiudicandone le speranze di ripescaggio), alimentano le ambizioni biancorosse. Quindi l'Aglianese,
retrocessa, ha delle pendenze economiche con suoi tesserati che deve sistemare entro giovedì. "Faremo
domanda di ripescaggio, certo, entro metà luglio, poi aspetteremo", osserva sull'argomento Rietti. Pasquale
Almonti rilancia la sfida:"Un'annata assurda, ma io non mi arrendo". (M.Lup.)

Lunedì 28 Maggio 2007
Play out serie D. Amaro ritorno dopo il promettente 2-2 nel primo scontro in Romagna, la
squadra si spegne e lascia la salvezza agli ospiti
Harakiri Pergolese, retrocessione senza alibi
In vantaggio a fine primo tempo, la “Volante” si lascia raggiungere e superare dal
Verucchio
di GIUSEPPE BINOTTI
PERGOLA - Verucchio in paradiso, Pergolese all'Inferno insieme a Penne, Riccione e Cattolica.
Pergolese che da l'addio definitivo alla D (non può sperare più in un ripescaggio) al termine d'una
gara senza nerbo, costellata di errori tecnici e tattici che confermano peraltro tutti i limiti d'una
squadra mal costruita da D'Anzi, non rafforzata adeguatamente strada facendo (dopo la partenza
di Tresoldi e l'infortunio di Bellucci anziché una punta che assicurasse una decina di gol ed un
centrocampista di qualità arrivarono i Galdo, Bazurli, Ticchi, Iannitti etc) e che con il cambio di
manico (Baldi per Fenucci) non c'ha certo guadagnato.Infatti Baldi, anche oggi, c'ha messo del
suo. Dopo aver sbagliato in gara-1 rinunciando inizialmente a Bellucci per schierare una Pergolese
ad una sola punta (Rondina), nel match odierno ha tenuto in campo per gli interi 90' Teodorani
dimostratosi inadatto a presidiare la corsia destra, addirittura non togliendolo nemmeno dopo
l'ingresso di Roccati che già a Verucchio era risultato l'arma che aveva modificato gli equilibri in
campo imbeccando addirittura Salafrica in occasione del gol.Eppoi nei secondi 45' sul 2-1 e poi sul
2-2 col centrocampo in sofferenza Baldi non ha immesso un centrocampista (Pinazza) per
sostituire Franchini che si andava spegnendo dopo aver speso molto in prima frazione.
Ovviamente a differenza di Verucchio la difesa, anche perché mal protetta, ha molte colpe sui gol.
Il Verucchio, in tutta onestà, non ha rubato nulla, nel doppio confronto si è dimostrata più squadra
oltre ad aver giocatori di grande esperienza e personalità come Damato, Salvigni, Carelli ed
Orlandi che hanno finito col fare la differenza.Già all'andata la squadra di Papini avrebbe potuto
chiudere i giochi senza i miracoli di Falcioni o gli errori di mira di Damato e Carelli. Stavolta il
Verucchio ha sfruttato al meglio le occasioni che la Pergolese ha concesso. Cronaca in pillole.
All'8' Verucchio va in vantaggio con Ferrani che di testa finalizza una punizione-cross di Salafrica.
La Pergolese reagisce e trova l'1-1 con Marcolini su un pallone "spizzato" da Bellucci su punizione
dalla trequarti di Morbiducci. Volante in vantaggio al 32' con Bellucci su una deliziosa
combinazione Franchini-Iannitti. Per la Pergolese sembra fatta. Ed invece in avvio di ripresa arriva
il gol di Damato lasciato indisturbato colpire di testa su cross dal fondo di Orlandi imbeccato
dall'appena entrato Roccati. Il Verucchio sfrutta il calo atletico della Pergolese per insistere in
avanti alla ricerca del 3-2 che arriva al 68' su rigore trasformato da Damato per un fallo di Damiani
su Ferrani. Ci sarebbero ancora 25' per rimediare ma la Pergolese non ha più la forza né la lucidità
per agguantare il pareggio che le sarebbe bastato per salvarsi.
FALCIONI 5,5 Dopo i miracoli di gara -1 non si ripete. Sul gol del 2-2 di Damato non è esente da
colpe.TEODORANI 4,5 In difficoltà per gli interi 90', anche se le colpe maggiori sono di chi l'ha tento in
campo.DAMIANI 5 Provoca il rigore che costa alla Pergolese la retrocessione.IANNITTI 6 Corre, s'impegna
allo spasimo, serve Bellucci per il 2-1. Uno dei pochi a salvarsi.MANNELLI 6 Bravo nel gioco aereo, non
sempre chiude sugli incroci di Damato e Orlandi, si fa sorprendere in occasione del gol del 2-
2.MORBIDUCCI 6 Vedi Mannelli. Meno autoritario del solito.FRANCHINI 5,5 Sufficiente nei primi 45', si
spegne alla distanza.MARCOLINI 6 Segna il gol che riapre la partita, lotta anche se pecca di precisione nei
passaggi.BELLUCCI 6,5 Mette il... becco sul gol di Marcolini, firma la rete dell'illusorio
vantaggio.MARCHEGIANI 5,5 L'ombra del Marchegiani visto a Verucchio. Non riesce mai a
pungere.RONDINA 5,5 Corre, si agita ma senza mai rendersi pericoloso.Gi.Bin.

Lunedì 28 Maggio 2007
Il presidente Chiarucci: «Colpa di Baldi e D’Anzi»
PERGOLA - Alla gioia sfrenata di dirigenti, tecnici giocatori e tifosi del Verucchio si
contrappone la disperazione, la rabbia ed il pianto dei ragazzi di Baldi mentre il popolo
rossoblu sfolla in silenzio amareggiato per un epilogo inatteso dopo l'1-1 dell'andata. Baldi
si fa attendere a lungo, si volatilizza il diesse D'Anzi che insieme a Baldi finisce sul banco
degli imputati ad opera d'uno scatenato Chiarucci che senza peli sulla lingua, come già
nella gara d'andata a Verucchio, lancia accuse pesanti.
Il "je accuse" del presidente Chiarucci pur ripulito di qualche termine da querela è d'una
durezza inaudita: «Se la Pergolese è retrocessa la colpa è di D'Anzi e Baldi che hanno...
regalato la partita con le loro scelte sbagliate. Sono degli incompetenti, non possono fare il
direttore sportivo e l'allenatore due signori che hanno riproposto Teodorani e Franchini
nonostante a Verucchio avessero giocato malissimo. Sul 2-1 per la Pergolese non si può
ignorare che la squadra è sfilacciata e non apportare i dovuti correttivi. Si è continuato a
far giocare Franchini nonostante da venti partite non convinca. Gente come loro non deve
più allenare né farsi chiamare direttore sportivo».
Ovviamente non affondiamo il coltello nella piaga, anche perché quando Chiarucci va in...
ebollizione è difficile contenerlo. Di poche parole Baldi: «Condannati dai troppi errori
difensivi, dopo un primo tempo più che sufficiente. In occasione del gol del 2-2 nonostante
l'intera difesa schierata abbiamo lasciato Damato indisturbato colpire di testa».
Grande soddisfazione in casa-Verucchio con Papini che si complimenta con la squadra:
«Abbiamo meritato di salvarci, in ambedue le partite abbiamo dimostrato d'avere qualcosa
più della Pergolese. Forse il Verucchio non è squadra abituata a lottare per salvarsi,
nonostante ciò oggi abbiamo lottato, sofferto, siamo andati sotto ed abbiamo avuto la forza
per rimontare e vincere».
Gi.Bin.

Lunedì 28 Maggio 2007
Centobuchi, basta il pari per festeggiare
di SERENA CARMINUCCI
CENTOBUCHI Via ai festeggiamenti: il Centobuchi resta in serie D. Dopo tanta fatica,
tanto sudore e tanti sacrifici i biancocelesti hanno raggiunto il loro obiettivo. È terminata a
reti inviolate la partita al Comunale, ma il risultato di parità ha favorito i padroni di casa,
che all'andata avevano vinto 0-1 a Penne. La partita non ha regalato grandi emozioni
anche se era molto sentita da entrambe le squadre e dai rispettivi tifosi. Numerosissimi
quelli del Centobuchi che hanno fatto sentire tutto il loro calore, incitando i ragazzi per tutti
i novanta minuti. Determinazione, grinta e concentrazione sono stati i punti di forza dei
biancocelesti, che non hanno mollato mai, anche se stanchi.
Il tecnico Marocchi, infatti, ha deciso di lasciare in campo fino al triplo fischio dell'arbitro
l'undici schierato nel primo minuto. I padroni di casa avrebbero potuto fare qualcosa in più,
sfruttando anche la superiorità numerica, arrivata al 25' del secondo tempo grazie
all'espulsione dell'attaccante Nunziato per un fallo su Porcu. Di contro un Penne che ha
avuto un buon possesso palla nella prima fase di gioco, ma che non è riuscito mai a
rendersi pericoloso, anche se ha creduto nella salvezza fino alla fine. La cronaca.
Occasione per il Penne al 10' con Contini, ma il suo tiro rasoterra viene controllato
facilmente da Ameltonis. Tre minuti dopo sul fronte opposto ci prova Cipolloni con un tiro
diagonale da fuori area, troppo alto. De Angelis al 30', servito sulla destra scavalca due
avversari, si accentra in area, ma non trova lo spazio per tirare. Sul finale del primo tempo
è il Penne a sciupare due occasioni: la prima al 40' con Del Gallo che, lasciato solo,
crossa per Safon , ma il suo lancio è troppo lungo; la seconda al 44' con Contini che ci
prova da fuori area, Ameltonis manda in angolo. La seconda parte della gara vede un
Centobuchi diverso, più offensivo. Partenza tutta per i padroni di casa con De Angelis
prima, il suo tiro costringe Palema a mandare in angolo, e Adamoli poi, che solo davanti al
portiere biancorosso colpisce male di testa un perfetto cross di Corradetti. Al 10' è ancora
Adamoli a provarci, ma la palla finisce fuori. Bella azione dei biancocelesti al 17' con
Cucco che dalla sinistra centra dalla parte opposta per Rosa, ma il suo tiro viene deviato
in angolo. Dopo cinque minuti è Adamoli a sciupare la palla del vantaggio, che a pochi
metri dalla porta manda a lato. Qualche secondo dopo tutta la tifoseria biancoceleste in
piedi recrimina una gomitata di Palena ai danni di De Angelis a gioco fermo, nonostante il
giocatore resti a terra, il direttore di gara giudica tutto regolare. Un minuto dopo arriva
l'espulsione di Nunziato, ma la tifoseria abruzzese non ci sta. Si accendono gli animi in
campo e sugli spalti, soprattutto c'è grande nervosismo tra i giocatori abruzzesi. Al 33'
Rosa, servito da Cucco, fa gridare al gol: il tiro si scaglia sulla traversa. Infine al 45'
sempre Rosa, solo davanti al portiere, lascia partire un tiro rasoterra che accarezza il palo.
Triplice fischio dell'arbitro e iniziano i festeggiamenti di giocatori e tifosi del Centobuchi che
hanno conquistato la salvezza in serie D. Una salvezza che vale come una vittoria del
campionato.
CENTOBUCHI: Ameltonis, Porcu, Cucco, Corradetti, Cameli, Cipolloni, Cesani, Simoni, Rosa, De Angelis,
Adamoli. A disp. Spina, Alessandrini, Del Moro, Pierleoni, Mozzoni, Cardinali, Capriotti. All.
Marocchi.PENNE: Palena, D'Ercole, Safon (11'st Ricci), Cognata, Ciarrocca, Antic (11'st Nunziato), Del
Gallo, Palmarini, Pasta, Contini, Sfamurri (1'st Gamboni). All. Di Teodoro.Arbitro: De Benedictis di Bari. Note:
ammoniti Corradetti, Rosa, Palmarini, Contini, Ricci, Gamboni. Espulso Nunziato.

Lunedì 28 Maggio 2007
Cori e gavettoni nello spogliatoio, esultano i fratelli Marocchi
«Una salvezza meritata sul campo»
CENTOBUCHI Grandi festeggiamenti negli spogliatoi, con il canonico susseguirsi di
gavettoni. Il primo ad arrivare in sala stampa, in accappatoio, è il tecnico Sestilio Marocchi:
«Una salvezza tutta meritata per come l'abbiamo raggiunta, con delle vittorie importanti.
Sono molto soddisfatto delle risposte che hanno dato i ragazzi. Sono molto felice per i
ragazzi e soprattutto per i tifosi, che meritano questa soddisfazione. È a loro che voglio
dedicare il risultato, che oggi sono stati numerosi e che ci hanno incitato fino alla fine.
Voglio ringraziare i miei collaboratori: il professor Lattanzi e il mio assistente Terrani. Il
grazie più grande, però, va ai ragazzi, che mi hanno sempre seguito e che hanno
dimostrato di meritare la serie D». Subito dopo è il fratello, il presidente Claudio Marocchi
ha dichiarare tutta la sua soddisfazione: «La cosa più bella è che questa salvezza
l'abbiamo meritata e conquistata sul campo. Per noi è come vincere un campionato.
Ringrazio tutti i ragazzi, che hanno dimostrato che il Centobuchi è una squadra matura».
Infine il terzo fratello, il presidente onorario Giovanni Marocchi, che spesso rimane
nell'ombra ha dichiarato: «Ora dobbiamo godere di questi momenti, anche se si potevano
evitare i play-out. Siamo riusciti a rimettere in carreggiata la "baracca", sono soddisfatto,
ma è stato un periodo difficile».
Se. Car.
Le pagelle. Cipolloni si butta su tutti i palloni senza mollare
Rosa, Simoni e De Angelis i migliori
AMELTONIS (7) - Sicuro fra i pali. Controlla con facilità ogni pallone.
PORCU (6,5) - Difende a destra con buona tranquillità. Un po’ discontinuo.
CUCCO (7) - Bravo a servire buoni cross e a salire lungo la fascia.
CORRADETTI (7) - Insuperabile. Si conferma un "muro" in difesa.
CAMELI (7) - Concentrato, non perde mai d'occhio la palla e dalla sua parte non si passa.
CIPOLLONI (7) - Determinato, si "butta" con grinta su tutti i palloni che gli capitano senza
mollare mai.
CESANI (6) - Si vede poco in campo, soprattutto nel secondo tempo.
SIMONI (7) - Grintoso, è la carica della squadra. Non sbaglia un passaggio.
ROSA (7,5) - Nei momenti più delicati della gara lui c'è sempre. È sua la traversa colpita
nella ripresa.
DE ANGELIS (7,5) - Una spina nel fianco della difesa del Penne. Instancabile.
ADAMOLI (7) - Sciupa alcune occasioni, ma è bravo nel pressare gli avversari.
Se. Car.

Lunedì 28 Maggio 2007
Penne, avventura al capolinea
Il risultato a reti bianche a Centobuchi hai il suono della condanna
0-0 CENTOBUCHI: Ameltonis 7, Porcu 7, Cucco 7, Corradetti 7, Cameli 7, Cipolloni 7, Cesani 7, Simoni 7, Rosa 7, De
Angelis 7, Adamoli 7. A disp.: Spina, Alessandrini, Del Moro, Pierleoni, Mozzoni, Cardinali, Capriotti. All.: Marocchi.
PENNE: Palena 7, D'Ercole 7, Safon 6 (57 Riccio 6,5), Cognata 6,5, Antic 6 (57 Nunziato 4), Del Gallo 7, Palmarini 7,
Pasta 7, Contini 7, Sfamurri 6,5 (46 Gamboni 7). A disp.: Soccio, Fulco, Francia, Carota. All.: Di Teodoro. Arbitro: De
Benedictis di Bari. Note: Espulso Nunziato (P) al 71, per aver dato un calcio a gioco fermo a Cipolloni Ammoniti:
Corradetti e Rosa (C), Ciarrocca, Palmarini, Gamboni e Ricci ( P). Corner 4 a 1 per il Centobuchi. Recuperati 2'+ 4'.
CENTOBUCHI - L’avventura in serie D del Penne si conclude a Centobuchi, nella gara di ritorno dei play out. La squadra
di casa aveva vinto la gara d'andata per 1 a 0 in terra abruzzese domenica scorsa, al team di Marocchi bastava non
perdere con due reti di scarto. Quindi non si poteva pretendere una gara spregiudicata e spettacolare, ma è stata una
gara accorta e tecnicamente ben giocata dai ragazzi scesi in campo pur avendo nella mente il rischio di retrocessione.
Subito da segnalare un'incursione di De Angelis ed Adamoli in area, ma la mira è imprecisa. Risposta immediata degli
ospiti con Pasta con la difesa locale attenta a liberare, poi su palla piazzata dal limite area prova con un tiro forte e
preciso Contini, Corradetti di testa allontana la sfera. Al tredicesimo è Cipolloni a sferrare il tiro in porta che termina di
pochissimo a lato. Due minuti più tardi su malinteso Cesani - Porcu ne approfitta Sfamurri per affondare nella difesa
locale, ma Simoni è implacabile a togliergli la sfera. La gara piuttosto nervosa , ma tecnicamente valida offre belle
giocate con fraseggi e cambi di ritmi. Alla mezz'ora numero di De Angelis dentro l'area abruzzese e servizio per Rosa
che cade controllato da Antic, ammonizione per simulazione. Sul finire della prima frazione di gioco Contini approfitta su
errore locale e calcia dai trenta metri in porta, un difensore devia il cuoio in angolo. Su ripartenza locale Adamoli in
contropiede si ostina a servire De Angelis sulla sua destra e perde palla al limite area. Nella ripresa il gioco non cambia.
Il Penne ha dimostrato di non meritare la retrocessione giocando con grande determinazione uscendo dal comunale di
Centobuchi con l'onore delle armi.

LUNEDI’ 28 MAGGIO 2007 ANNO X - N. 145
REDAZIONE: 86100 CAMPOBASSO VIA SAN GIOVANNI IN GOLFO - TEL 0874/484623 - FAX 0874/484625
Serie D. I supporter hanno tributato un commosso ricordo a Salvatore Di Lauro e Vincenzo Spada
Venafro, missione compiuta
Nel segno di Keytà e Marotta la vittoria che ha dato la salvezza ai bianconeri
di Marco Fusco
Festa doveva essere, e festa
è stata nel ricordo di Salvatore
Di Lauro e Vincenzo Spada. I
loro nomi i ragazzi di Urbano
li avevano nel cuore e sotto le
magliette. E’ stata la festa del
pubblico venafrano accorso in
massa al “Marchese del Prete”
per l’ultima fatica stagionale
della compagine bianconera.
Quarta sfida dell’anno con il
Danilo
Macari
Mister
Corrado Urbano
Pisoniano, sceso in campo
molto aggressivo e determinato
tanto da fare paura a capitan
Keytà e company almeno nei
primi venti minuti di gioco. Ma
dopo il fuoco di paglia iniziale,
i ragazzi del Presidente Patriciello
hanno preso le misure
agli avversari, cominciando a
giocare un calcio incisivo e
bello anche a vedersi. Ma andiamo
per ordine. Corrado Urbano
si affida alla stessa
formazione che
sbancò Guidonia, con
un modulo di gioco
duttile, poco schematico
e ricco di sovrapposizioni
tra giocatori in
diverse zone del campo.
Prima dell’inizio
del match, capitan
Keytà e Roberto Patriciello
hanno deposto
dei fiori al posto lasciato
vuoto in tribuna da
Vincenzo Spada. Applausi
scroscianti per il
gesto e sia in campo
che fuori attimi di vera
commozione. E ora il
film della partita.
Keytà al minuto 5 da
posizione favorevole
manca l’impatto con la
Il Venafro
Venafro 2
Di Menna
Avino
Mattiello
Lepore
Marotta
Mele
Macari
Taglialatela (80’ Minauda)
Passalacqua
Keytà (85’ Sgambati)
Patriciello (88’ Di Petrantonio)
Urbano
Alla fine è scoppiata
una bella festa che
ha scacciato la paura
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
All
Pisoniano 1
Biasi
Molle
Tersigni (46’ Ansini)
Saporetti (70’ Cecchini)
Stirpe
Mancone
Camilli (59’ Petrella)
Barni
Amassoka
Giannini
Muzzacchi
Mariotti
ARBITRO: Todaro di Palermo
MARCATORI: 9’ Camilli, 29’ Keytà, 33’ Marotta
NOTE: Espulso al 44’ Barni per un brutto fallo da dietro su
Keytà. Ammoniti: Lepore (V), Mattiello (V), Molle(V), Stirpe
(P) e Mancone (P).
palla. Il Pisoniano non sta a
guardare e al minuto 9 trova
fortunosamente il gol del vantaggio
con Camilli che sfrutta
un infortunio di Di Menna che
nel tentativo di rinviare manda
la palla addosso al numero
sette ospite che ringrazia. Subentra
un po’ di paura nel Venafro.
Le gambe di Marotta e
Festa bagnata nello spogliatoio venafrano. Nessuno si è salvato
dalle furie bianconere. Nemmeno chi scrive. Una grande festa meritatissima
dai ragazzi di mister Urbano. Ed è proprio Urbano a rilasciare
una dichiarazione che è veramente piaciuta a tutti.” Il Venafro
poteva salvarsi prima ma episodi sfortunati hanno condannato questa
squadra ai play out. I ragazzi hanno meritato la salvezza. Sia io
che Pirone abbiamo dato il nostro contributo. “
Mister Urbano, il futuro che cosa le riserva? C’è ancora il Venafro
nei suoi piani?
“La priorità è sicuramente il Venafro. Ho anche altre possibilità.
Ma ora è troppo presto per parlare di queste cose. Godiamoci questa
salvezza.”
Il presidente Patriciello dedica questa salvezza a tutti:” E’ un girono
improntate per il calcio venafrano. Ed è un momento improntate
d condividere con tutti quelli che vogliono bene al Venafro. Una
dedica tutta speciale è per Vincenzo Spada e Salvatore Di Lauro.”
La festa bianconera è proseguita per diverse ore allo stadio. Scatenati
come non mai Marotta, Mele, Minauda. Significative anche le
presenze di ex giocatori di lusso come Izzillo, Verde, Mancone. E
ora si può ripartire. Come prima, più di prima….
soci cominciano a tremare ma
a riportare la calma è sempre
lui, Bubù Keytà che al minuto
29 capitalizza alla grande l’assist
su calcio piazzato di Lepore
e di testa stacca perentoriamente
nell’area piccola castigando
Biasi. Osannato
Keytà dal pubblico che impazzisce
e sulle ali dell’entusiasmo
Macari subito dopo dalla
distanza costringe il portiere
laziale agli straordinari. A centrocampo
si sente l’esperienza
di Passalacqua e l’azione di
Lepore. Quest’ultimo al minuto
33 ancora un assist d’oro per
Marotta che sale in cielo e di
testa gonfia la rete del Pisoniano.
Tutto veramente molto, ma
molto bello. Ovazione sotto la
tribuna del Venafro per Francesco
e tuta la squadra. E’ il gol
della liberazione. E prima dello
scadere dei primi 45 minuti
di gioco Barni viene espulso
per fallo da tergo su Keytà.
Manna dal cielo per i bianconeri.
Ripresa e succede veramente
poco. Il Venafro gestisce
con ordine il vantaggio e
porta a casa la salvezza senza
rischiare nulla. Taglialatela,
Lepore, Patriciello si vedono
respingere le conclusioni in
modo fortunoso dai difensori
ospiti. E Keità si vede annullare
un gol per presunto fuorigioco.
Il match si chiude praticamente
qui. La stagione del
Venafro si chiude qui in una
bolgia festante al “Marchese
del Prete” . I giocatori liberano
tutta la loro rabbia “innaffiando”
un po’ tutti, a cominciare
dal presidente Patriciello.
Il traguardo raggiunto rende
giustizia a una squadra che,
di certo, meritava di salvarsi
molto tempo prima. Una salvezza
che ha diversi nomi: i
giocatori tutti, il presidente e
tutti i suoi collaboratori e due
allenatori, Corrado Urbano e
Claudio Pirone. Alla fine tutto
è bene quel che finisce bene.
E il Venafro è in serie D, nel
calcio che conta. E ora si può
cominciare a pensare anche al
futuro.
Il cuore di tutti
ha confermato la ‘D’
Di Menna: 6. Sfortunato il portierone venafrano che sbagli il
rinvio favorendo il gol di Camilli. E poi non ha la possibilità di
riscattarsi perché nella sua porta non è arrivato nessun tiro. Antonio
è un punto di forza
di questa squadra e lo ha
dimostrato a più riprese.
Peccato per alcune sviste
ma ttuto sommato anche
per lui è stata un’annata
positiva.
Avino: 7. Un vero e proprio
cane da guardia quest’oggi.
Ha sbagliato pochissimo
e ha saputo chiudere
i varchi agli avversari,
senza pietà.
Mattiello: 7,5. Grande
partita la sua. Perfetto fino
alla fine. Cattivo al punto
giusto con gli avversari
che inutilmente hanno
tentato di superarlo nella
sua zona di pertinenza.
Non molla mai la presa.
Con Marotta si trova a
sguardo.
Lepore: 8. Assistman
d’eccezione anche ieri. Sue le parabole che hanno consentito a
Keytà e Marotta di firmare il sorpasso sul Pisoniano. Straordinario
nel gioco di raccordo tra i reparti. Piedi buoni i suoi. Un
giocatore da tenere stretto caro Presidente.
Marotta: 8,5. Abbiamo esaurito tutti gli aggettivi. Un giocatore
universale, un autentico trascinatore e dallo stile inconfondibile.
Sublime il suo gesto in occasione del gol con uno
stacco da terra da far venire i brividi e le vertigini. Come si fa a
pensare al Venafro senza Marotta?
Mele: 7. Ha arrancato da par suo. Sempre attento in linea e
capace di far scattare con precisione i giusti sincronismi in difesa.
Annata favolosa anche per lui.
Macari: 8. ha agito su tutti i fronti. Mister urbano quasi si
divertiva a spostarlo da una parte all’altra del campo. Inesauribile
nella corsa e nella costruzione della manovra. Un gigante.
Taglialatela: 7. E’ giunto stremato all’atto della sostituzione.
Ha dato il suo contributo soprattutto nella prima parte della
gara. Dal 80 Minauda ng.
Passalacqua: 7.5 Ha messo la sua esperienza a disposizione
della squadra. Ha garantito geometrie scolastiche ma efficaci
al Venafro. Ha ripagato la fiducia datagli da Urbano. Conclude
positivamente la sua esperienza
qui a Venafro.
Keytà: 9. Non solo per
il gol odierno. Ma anche
per tutto ciò che ha fatto
in questa stagione. I suoi
gol erano l’unica speranza
per i bianconeri in tante
circostanze. L’uomo più
rappresentativo del Venafro.
Una vera forza della
natura. Come non pensare
a lui per il futuro? Dal
85’ Sgambati ng.
Patriciello: 7. Non si è
fermato un attimo. Ha lavorato
per gli altri ed è stato
anche sfortunato su due
conclusioni. Può crescere
Bubù
Keytà
Francesco
Marotta
molto questo ragazzo.
Deve solo continuare così.
Dal 88’ Di Pietrantonio
ng.
7

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SPORT
PAGINA 25
LUNEDÌ
28 maggio 2007
SERIE D - RITORNO PLAYOUT
Il gol
annullato
all’Ebolitana
che ha
provocato la
reazione dei
giocatori (a
destra)
Foto Sg
Press
La formazione biancazzurra pareggia 0-0 con il Lavello e torna in Eccellenza. Fischi per i giocatori di casa, le lacrime del presidente Cicalese
Ebolitana, retrocessione e contestazione
I tifosi se la prendono con l’arbitro per un gol annullato nelle battute finali
EBOLI. L’Ebolitana retrocede in Eccellenza.
A fine gara contestazione per i giocatori
biancazzurri mentre il Lavello è stato
accompagnato all’uscita del Dirceu tra gli
applausi dai tifosi ebolitani. La terna arbitrale
ha lasciato il Dirceu alle 19.30, scortata
dai carabinieri, tra le proteste degli ultras.
In lacrime il patron Armando Cicalese
e il dirigente dell’area tecnica Vittorio
Strianese. Poco prima delle venti, il patron
Cicalese ha parlato con i tifosi, ma la delusione
è cocente e la ferita per la retrocessione
“insanabile”. Al primo ci prova Silva:
cross dalla destra e Ferrari di testa mette a
lato. Al settimo ancora Ebolitana:
Sekkoum botta dai 30 metri con palla che
scheggia l’incrocio dei pali e termina a lato.
Dopo otto minuti punizione per l’Ebolitna.
Ancora Sekkoum con palla insidiosa controllata
da De Blasio in due tempi. La risposte
del Lavello al 19 esimo: Sansonetti colpisce
bene di testa con palla di poco alla destra
di Robustelli,. Bell’azione dell’Ebolitana
che fa gridare al gol gli oltre tremila del
Dirceu, dopo 22’ di gioco: Gilfone cross per
Ferrari che di testa manda alto sulla traversa.
Il Lavello prova a pungere al 29’: Corgilano
da tre metri spara sulle mani di Robustelli
in uscita, sulla respinta ancora Corigliano
colpisce male e spara altissimo sulla
traversa. Al 41’ Pessia commette fallo a centrocampo
e si accende un parapiglia. Entrano
in campo i calciatori delle due panchine.
L’arbitro decide di ammonire Pessia e di
sanzionare con il rosso i due giocatori della
panchina ebolitana, Santangelo e De Leo.
Occasione d’oro a due dalla fine per l’Ebolitana.
Coppola di testa per Esposito che da
due metri, sempre di testa mette alto.
La ripresa si apre, dopo solo due minuti,
con un tiro dai trenta metri di D’Avanzo
che non inquadra la porta. Ancora falli a
centrocampo e proteste dalla panchina:
espulso Ciccarone dell’Ebolitna. Tre minuti
dopo Lavello in dieci. Il gioco è fermo
quando Pessia rifila un colpo proibito a
Cannetiello.
L’arbitro vede tutto e caccia il rosso. Ma
al 17’ la più nitida palla gol per i padroni di
casa: percussione di Gilfone che serve Silva,
il suo tiro cross basso e centrale, non
trova la deviazione sotto porta da parte di
nessun compagno. Al 37’, Sekkoum su punizione
manda altissimo. Un minuto dopo
il gol annullato a D’Avanzo. Se ne va sulla
destra Gilfone che serve Silva: diagonale
rasoterra su cui D’Avanzo in mezza girata
mette in rete. L’arbitro indica il centro del
campo, poi vede il collaboratore con la bandierina
alzata e annulla. Scoppia la protesta
del pubblico di casa. Ma ormai è finita.
L’Ebolitana retrocede.
Antonio Elia
L’arbitro Coccia scortato dai carabinieri a fine partita
EBOLITANA 0
LAVELLO 0
EBOLITANA: Robustelli, Silva, Fioraso, Angerosa,
Coppola, Cannetiello, Gilfone, Esposito
(26’ st Rossi), Ferrari, Sekkoum, D’Avanzo (45’
st Santimone). A disp. Carotenuto, Perna, Santangelo,
Ciccarone, De Leo. All. Lanza.
LAVELLO: De Blasio, Graziano, Caccavale,
Stasi, Pessia, Cantone, Carlà, Chiaramente
(33’ st Di Senso), Sansonetti (41’ st Zanfardino),
Memoli, Corigliano (13’ st Levato). A disp.
Volonnino, Di Marino, Lo Grieco, Carretta. All.
Alberti.
ARBITRO: Coccia di San Benedetto del Tronto.
NOTE: spettatori 3000 circa. Angoli: 4-0 per
l’Ebolitana. Ammoniti: Sekkoum, D’Avanzo,
Pessia, Chiaramonte Levato, Caccavale.
Espulsi: 41 pt Santangelo e De Leo (E), 9 st
Ciccarone (E), 12 st Pessia (L), 47 st D’Avanzo
(E).
L’Italia vince il titolo europeo
L’Under 18 travolge (4-0) all’Arechi la Slovenia
L’Italia dilettanti batte 4-0 la
Slovenia e sale sul tetto d’Europa.
Il trionfo della nazionale under
18 si consuma sotto i riflettori
dell’Arechi, nello stesso stadio
dove due anni fa ragazzi diversi
allenati dallo stesso cittì,
Polverelli, avevano conquistato
l’ambito titolo continentale.
Sciaudone, Campanelli, Areni e
Melandri firmano il sesto successo
italiano in otto edizioni.
Slovenia ridimensionata dal ciclone
azzurro, forse punita oltre
i propri demeriti. Polverelli non
cambia copione:s’affida in apertura
al gioco essenziale che l’ha
portato in finale con tre vittorie,
un pareggio e la porta immacolata.
Tra l’Italia e la gloria,
però, c’è una Slovenia che non
molla, infarcita di calciatori già
ingaggiati oppure opzionati da
club professionistici. Il vantaggio
è averla già incontrata – e
sconfitta di misura - nel girone
eliminatorio. Però di questa vittoria
di tappa non c’è traccia
nell’albo d’oro del torneo che la
Figc organizza e il comitato
campano presieduto da Salvatore
Colonna si fregia di ospitare.
La vittoria che fa testo è, invece,
quella conseguita proprio
dagli sloveni sulla truppa azzurra
in una agguerrita finale
disputata nel 2003. L’Italia,
quattro anni dopo, si prende la
rivincita sfoderando una partita
sontuosa, equilibrata in fase
di contenimento e scoppiettante
dalla trequarti in su. Salerno
la esalta, lo stadio Arechi le ha
già portato fortuna nel 2004, teatro
dell’ultimo trionfo nostrano
ai rigori contro l’Inghilterra.
Stavolta non c’è bisogno della
lotteria. L’Italia parte lanciata,
vince prima, ipoteca nei tempi
regolamentari, sospinta dalle
giocate dei suoi calciatori migliori.
Non può nulla il talento
del portiere Belec (l’Inter lo ha
già bloccato affidandogli i guanti
della formazione allievi)
quando Sciaudone, al 45’, estrae
dal cilindro una magistrale
traiettoria di sinistro a giro che
s’insacca vicinissima al palo sinistro
dell’estremo avversario.
Un vantaggio meritato, cercato,
sfiorato in almeno due precedenti
occasioni con Marino e
Campanelli. La ripresa regala il
raddoppio di Campanelli, la superiorità
numerica per espulsione
dello sloveno Rapnik, il
gol di rapina di Areni (88’) e il
poker finale (92’) di Melandri.
IL SINDACO
«La rete di D’Avanzo
era regolare»
EBOLI. Molti anche i politici, amministratori
ed ex mister presenti allo stadio Josè Dirceu
di Eboli ieri pomeriggio. Fra questi spiccavano
il sindaco di Eboli, Martino Melchionda,
l’assessore provinciale Massimo Cariello,
i capigruppo Giuseppe Bisogno, Vincenzo Rotondo,
Pasquale Cariello e Roberto Palladino,
i consiglieri, Gaetano Cuomo, Remo Mastorlia,
Alfonso Cillo, Salvatore Di Dio e il presidente
del consiglio Mario Conte e gli assessori
Bello e Consalvo, i mister Gargiulo e Nastri
i calciatori Incitti e Panico. Il primo cittadino
Melchionda ha detto: «Dispiace per il gol annullato,
ma questo è lo sport. Adesso si deve
programmare il prossimo anno. Occorre rimboccarsi
le maniche e guardare avanti. Un
plauso alle forze dell’ordine. Svolto un servizio
d’ordine impeccabile».
LE INTERVISTE
Lanza: “Un arbitraggio assurdo”
La rabbia del patron
«E’ stato un complotto»
A destra il
presidente
Cicalese
protesta con
il direttore
di gara dopo
il gol
annullato
all’Ebolitana
EBOLI. Esplode la rabbia negli spogliatoi dell’ebolitana.
I dirigenti urlano indignati contro la
terna arbitrale: «E’ un complotto». Il patron Armando
Cicalese, con le lacrime agli occhi ha affermato:
«E’ successo qualcosa di molto strano. E’
un complotto. Come si può annullare un gol dopo
che l’arbitro lo aveva convalidato. Il guardalinee
ha alzato dopo la bandiera. Non capiamo come si
possa fischiare un fuorigioco in area su cross rasoterra
proveniente da due centimetri dalla linea
bianca. E’ assurdo. Un errore che ci ha fatto retrocedere».
Cicalese ha aggiunto: «Non ho parole, solo
rabbia e delusione». Poi però con un sussulto
di orgoglio ha detto: «A questo punto chiederò la
prova televisiva. Il gol era valido, lo hanno visto
tutti e anche le tv lo hanno ripreso». Vittorio
Strianese: «A prescindere dalle decisioni assurde
dell’arbitro, che ha espulso mezza panchina, anche
i nostri calciatori non hanno lottato». Una retrocessione
che lascia l’amaro in bocca non solo
alla dirigenza biancoazzurra ma anche al tecnico
dell’Ebolitana, Carlo Lanza, che sconsolato a fine
gara ha commentato: «In tanti anni di carriera
non ho mai visto annullare un gol del genere. La
palla va a rientrare non ad uscire. Poi ci hanno
espulso un’intera panchina. Noi non potevamo
stare alzati e loro sì. E’ davvero un incubo, ancora
non ci credo». (a. e.)

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CALCIO
Lunedì 28 Maggio 2007
11
SERIE D | Rispettato il pronostico nel ritorno dei playout con la squadra di Alberti che supera indenne la trasferta in Campania
Si salvano Bitonto e Lavello
Retrocede lo S. Genzano, inutile la rete di Pignatta che aveva pareggiato quella di Laviano
BITONTO -S.GENZANO 1-1 E B O L I TA N A- L AV E L LO 0-0
BITONTO: Montagna, Cantatore, Pellegrino, Dentamaro,
Camasta, Zaccaro; Ronzullo, Pascalicchio, Laviano (45' st
Pedalino), Cimadomo, Buttazzoni. All. La Cava. A disp.:
Licchello, Novembrino, Raimondi, Suriano, Fumai.
GENZANO: Villa, Santibanez, Morgigno; Menicozzo, Belfiore
(39' st Bearzotti), Marquez; Cirigliano, Di Cecca (1' st
Moscato), Infantino, Pignatta, Bottiglieri. All. Ruisi. A
disp.: Vitucci, Chimenti, Raimondi, Mendivil, Saracino.
ARBITRO: Di Paolo di Avezzano.
RETE: 16' st Laviano; 50' st Pignatta.
NOTE: Spettatori 1.200 circa di cui 100 ospiti. Giornata
calda. Terreno in buone condizioni. Ammoniti Bottiglieri,
Infantino, Di Cecca, Pellegrino, Laviano, Dentamaro, Cimadomo.
Espulsi al 22' st il tecnico La Cava e Santibanez
per proteste. Angoli: 3-5. Recupero +2, +6.
EBOLITANA: Robustelli, Silva, Fioraso, Angerosa, Coppola,
Cannetiello, Gilfone, Esposito (26’ st Rossi),
Ferrari, Sekkoum, D’Avanzo (45’ st Santimone). A
disp.: Carotenuto, Perna, Santangelo, Ciccarone, De
Leo. All.: Lanza.
LAVELLO: De Blasio, Graziano, Caccavale, Stasi, Pessia,
Cantone, Carlà, Chiaramonte (32’ st Di Senso), Sansonetti
(40’ st Zanfardino), Memoli, Cirigliano (13’ st
Levato). A disp.: Volognino, Di Maria, Logrieco, Carretta.
All.: Alberti.
ARBITRO: Coccia di San Benedetto del Tronto.
NOTE: espulsi Santangelo, De Leo, Ciccarone (dalla
panchina) Pessia, D’Avanzo (dopo sostituzione). Ammoniti
Sekkoum, Caccavale, Pessia, D’Avanzo, Chiaramonte,
Levato. Spettatori mille circa.
RAFFAELE CAPALDI
l B I TO N TO. Basta il pareggio
al Bitonto per festeggiare la salvezza,
traguardo minimo stagionale.
Ma c'è poco da essere
orgogliosi se anche nella doppia
sfida dei play-out non si è riusciti
a battere il Genzano, superato
solo grazie al miglior
piazzamento (+13 nella classifica).
Ci si conforta comunque
col sollievo per la paura passata
e con il record del quinto anno in
serie D. Che sarà però senza mister
La Cava, al quale va riconosciuto
il merito di aver azzeccato
un paio di scelte tecniche
(Zaccaro in difesa e Buttazzoni
seconda punta) e infuso sicurezza.
Il tecnico avellinese nel
ringraziare l’ambiente annuncia
infatti che la distanza gli impedirà
di rinnovare il contratt
o.
La gara non è da ricordare, se
si eccettuano l’ottima direzione
di gara e la cornice del pubblico
(incomprensibili i fischi all’ex
Ruisi). Il Bitonto parte contratto
come al solito e si limita ad agire
di rimessa, mentre i lucani, pur
privi di Formica, sono più ariosi
nella manovra, anche se poco
efficaci in avanti, dove Pignatta
è poco spalleggiato (Saracino va
in panchina per problemi fisici).
Proprio la punta lucana al 4'
mette i brividi a Montagna che
però esce coi tempi giusti. Quindi
il Bitonto si fa vedere con un
tiro alto e una punizione telefonata
di Laviano e al 16' con una
punizione di Cimadomo che
crea scompiglio nell’area ospite.
La gara cala di tono ma è il Genzano
a farsi pericoloso prima
con una deviazione di testa di
Pignatta sulla quale Montagna è
attento, poi con una conclusione
al volo in area di Cirigliano,
sventata da Pellegrino.
Nella ripresa, a favore di vento,
il Bitonto comincia subito
meglio, denotando finalmente
anche maggiore aggressività.
Ed infatti, dopo un colpo di testa
a lato di Cirigliano al 4', al 15'
Cimadomo chiama su punizione
alla respinta di pugni Villa. E
sull'angolo conseguente è Laviano
a impattare per primo di testa
sulla palla arcuata del mediano
bitontino e a segnare il
gol-salvezza. Il Genzano si disunisce
e resta poi in dieci per
l’espulsione di Santibanez. Il Bitonto
ha ampi spazi in avanti e
potrebbe raddoppiare prima
con Pascalicchio che al 20' sbaglia
il pallonetto davanti al portiere,
poi con Buttazzoni che al
30' si fa rimpallare il tiro a botta
sicura, quindi con Tenzone che
al 35' non trova la misura della
palombella, e infine con Ronzullo
che al 44' sbaglia mira. È invece
Pignatta, servito in profondità
da Cirigliano, a prendere il
tempo a portiere e difensore e
beffa al 50' i bitontini. Ci sarebbe
u n’ultima opportunità, ma Tenzone
al 51', ancora solo davanti a
Villa, manda ancora fuori.
Anche ieri, in
una partita che
valeva l’intera
stagione,
Laviano ha
siglato una rete
pesantissima
ANTONIO GALLUCCIO
l EBOLI. L’impresa del Lavello
vale la serie D. In dieci
uomini per trentasette minuti
della ripresa, la formazione lucana
resiste ad Eboli nel ritorno
dei play out, capitalizza
la vittoria dell’andata e ottiene
la permanenza nell’olimpo dei
dilettanti. Retrocede invece
l’Ebolitana, inviperita contro
il guardalinee operante sotto
la tribuna che, al 37’ del secondo
tempo, fa annullare per
fuorigioco il gol di D’Ava n z o
che avrebbe significato la salvezza
della squadra campana,
le cui speranze sono ora affidate
al ripescaggio. Al triplice
fischio la delusione dei salernitani
e, poco distante, la
gioia dei potentini, sotto la
curva dei tifosi arrivati dalla
Basilicata, per un traguardo
d’inestimabile valore raggiunto
gettando il cuore oltre l’osta -
c o l o.
Il risultato premia l’at t e n t a
e saggia condotta di gara del
tecnico Giuseppe Alberti. Non
si fa intimorire, il Lavello, dalla
tensione per l’impor tanza
della posta in una sfida con
cinque espulsi: tre dalla panchina
dell’Ebolitana per la rissa
verificatasi sul finire del
primo tempo, uno del Lavello,
Pessia, sempre su segnalazione
del guardalinee, e un altro
dei cilentani, D’Avanzo, appena
sostituito. Il modulo del Lavello
con capitan Sansonetti in
avanscoperta dà i suoi frutti
dopo l’avvio dell’Ebolitana
che sfiora il gol al 7’ con un tiro
di Sekkoum fuori di poco e al
22’ con un colpo di testa di
Ferrari a lato. La migliore occasione,
comunque, è del Lavello,
al 29’, con Cirigliano, che
impegna Robustelli e, sulla ribattuta,
manda fuori. Imprecisa,
invece, al 39’, la mira di
Memoli dalla distanza. Costretta
a fare la partita, l’Ebo -
litana insiste e, al 44’, manca il
vantaggio con Esposito che, su
assist di Coppola, non inquadra
lo specchio della porta.
Al rientro dagli spogliatoi il
tema tattico non cambia. Al
12’, però, il Lavello si ritrova
inferiorità numerica: Cannetiello
finisce a terra e il guardalinee
richiama l’at t e n z i o n e
dell’arbitro che mostra il rosso
a Pessia. Immediata la contromossa
di Alberti che richiama
Cirigliano per Levato inserendolo
al centro della difesa.
L’Ebolitana ci crede: al 17’ Fer -
rari e D’Avanzo non impattano
sotto misura sul cross dalla
destra di Silva, al 29’ Cantone
salva su tiro di Gilfone e al 37’
D’Avanzo segna facendo esplodere
lo stadio ma il guardalinee
alza la bandierina e l’ar -
bitro annulla tra le proteste
locali. Il Lavello non si scompone,
serra le fila e non corre
più rischi. E, alla fine, festeggia
un’altra stagione in D.
Memoli, tra i
perni del
centrocampo
sceso sul
terreno di gioco
ad Eboli
Molte squadre di serie D pensano già alla prossima stagione
Barletta e Brindisi
pronti a rilanciare la sfida
PASQUALE D'ARCANGELO
Beffati dal Noicattaro, che con autorità
ha conquistato la C2, e messi
in fila dal sorprendente Grottaglie,
che si è fermato ai rigori nei play-off,
Barletta e Brindisi sono pronti a far
ripartire la sfida. Ma dovranno fare i
conti, oltre che con i tarantini del
presidente Vito Settanni, che ha
confermato Dino Orlando, anche
con le ambizioni della neopromossa
Fasano del presidente Franco D'Amico,
che Vito Sgobba ha portato in
serie D per prendere il posto della
retrocessa Leonessa Altamura. La
pattuglia lucana, accanto al Matera e
al Francavilla sul Sinni, si è irrobustita
con la promozione del Venosa,
guidata da Pedro Pablo Pasculli, ex
pupillo del Lecce e campione del
mondo con l'Argentina prima di essere
prescelto dal presidente Nicola
Ferrara. Prenderà il posto dello
Sporting Genzano, piegato nei
play-out dal Bitonto. Ma a proposito
di spareggi, la serie D tiene d'occhio
anche il play-out di C2 tra Melfi-Nocerina,
per non rischiare di dover fare
i conti, anche con la squadra potentina,
nonchè gli spareggi tra le
seconde dei tornei di Eccellenza che
possono irrobustire la pattuglia appulo-lucana,
con Cerignola e Avigliano,
ancora in corsa per i sette
posti disponibili, dopo che i play-out
hanno sancito la salvezza del Lavello
e una retrocessione per ognuna delle
quattro regioni: Ebolitana (Campania),
Genzano (Basilicata), L. Altamura
(Puglia) e Petacciato (Molise).
BRINDISI RIPARTE DA PIE-
TROFORTE -La rifondazione del
Brindisi riparte dal ds Simone Pietroforte,
che l'anno scorso fece il
Barletta, prima di scendere di categoria
al Francavilla Fontana per il
mercato di riparazione e al quale i
Baretta vogliono affidare la rinascita.
Un ritorno dopo tre anni, ma la novità
vera è l'ingresso in società di
Antonio Benarrivo, che oltre a risorse
finanziarie può garantire una significativa
esperienza. Intanto, se n'è
andato l'allenatore Pino Giusto, chiamato
a guidare la prima avventura
tra i professionisti del Noicattaro,
che il presidente Tatò ha affidato al
ds del Grottaglie, Antonio Faggiano,
che ha affiancato Sgrona per affacciarsi
ai professionisti dopo le esperienze
a Manduria, Brindisi e Grottaglie,
da dove si porterà dietro il
difensore centrale Lollini e i centrocampisti
Lentini e Greco. Il nuovo
allenatore, invece, è ancora in una
rosa, legata all'ambizioso progetto
da andare a realizzare, ripartendo
dai giovani che hanno saputo arrivare
ai play-off e da una serie di professionisti
motivati da ingaggiare.
BARLETTA RICOMINCIA DA
CHIRICALLO - L'entusiasmo dei tifosi
che hanno accettato sportivamente
l'uscita dai play-off, ad opera
dell'Aversa dopo averli agganciati in
extremis, fa bene al presidente Francesco
Sfrecola, che sostenuto dal
presidente onorario Giuseppe Cioce,
sembra deciso a ripartire da Marcello
Chiricallo, che dopo la promozione
e l'onta di una sospensione ha
saputo rimettere insieme la squadra
riportandola a buoni livelli. Primo
obiettivo è l'ex brindisino Mitri.
GROTTAGLIE NON VUOL
PERDERE CHIESA -Svanito il sogno
della C2, dopo un campionato
sempre in ascesa che Dino Orlando
ha saputo garantire facendo ruotare
buona parte della rosa, il presidente
Settanni si coccola i principali gioielli
di famiglia, a cominciare dal fantasista
argentino Chiesa, ma anche dai
numerosi giovani emersi. Partito il
ds Faggiano, il Grottaglie si prepara
ad un nuovo progetto, pur non volendo
cambiare molto la squadra.
Da definire la posizione di Dino Orlando,
che dopo due buone stagioni
è ora nel mirino di molte società.
FASANO RINGRAZIA SGOB-
BA - Dopo il trionfale successo con
Vito Sgobba, il presidente Franco
D'Amico sta sondando per un allenatore
che viene dalla categoria, in
attesa di verificare quali saranno le
disponibilità finanziarie dopo il ritorno
in D. L'allenatore di Castellana
sembra ormai destinato a trasferirsi
a Nardò per tentare di vincere un
altro torneo, mentre Fasano guarda
con attenzione verso Ragno, Pettinicchio
e Orlando.
MATERA, RESTA RAIMONDI -
La salvezza conquistata senza passare
dai play-out consente al Matera
di riconfermare Aldo Raimondi, che
assieme al ds Nicola Taratufolo si è
messo a cercare subito gli juniores.
In D sono obbligatori e fondamentali
per allestire la squadra.
FRANCAVILLA, LAZIC
ASPETTA - L'esplosione di Del Prete,
capocannoniere del torneo, e la
salvezza senza soffrire è motivo di
soddisfazione per Ranko Lazic, che
aspetta la conferma dal Francavilla.
La squadra di DiCorato torna davanti al suo pubblico e rimedia una sofferta vittoria
Al Cerignola la prima
Battuto il Carini con reti di Greco, Carosella e un rigore di Carlucci
CERIGNOLA- CARINI 3-2
CERIGNOLA: Marinacci, Borrelli, Modesto, Morra,
Colangione, Porro, Piscopo, Pezzulli (33 st Catalano),
Carosella, Carlucci, Greco (18’ st D’Am -
brosio). A disp.: Russo, Antonacci, Lasalandra,
Pinnelli, Vannolli. All. Di Corato
CARINI: Foggia, Chiumento (37’ st Nasca), Randazzo,
Ippiccichè, Termine, Guarnirei, Buscaino,
Butticè (12’ st Rappa), Corona, Di Somma, Norfo
(37’ st Galati). A disp.: Ilardi, Cacciafeda, Lombardo,
Italia. All. Noceri
ARBITRO: Villa di Rimini
RETI: 8’ pt Greco, 14’ pt di Somma, 1’ st Carosella,
19’ st Rappa, 26’ st (rig.) Carlucci.
l CERIGNOLA. Vince il Cerignola, la gara di andata
delle semifinali play-off che portano in serie D. I foggiani
ci hanno sempre creduto nonostante gli ospiti siano stati
capaci, per ben due volte, di raggiungere il pari. Un ottimo
Carini, quello visto al «Monterisi»: la squadra di Noceri
ha ribattuto colpo su colpo e non si è data mai per vinta.
Giornata caldissima, stadio stracolmo: per accontentare
le tante richieste la società ha riaperto al pubblico anche
la gradinata. Alla fine saranno più di 2500 a riempire le
tribune. Il Cerignola torna sul suo campo dopo due mesi
di squalifica e vuole vincere. Di Corato, come al solito, si
deve inventare la formazione: tra squalifiche ed infortuni
ci sono quattro assenti nelle file dei gialloblu. L’a l l e n at o re
è costretto a schierare quattro under, nonostante per la
competizione ne servono solo due. Il Cerignola schiera
Carosella come punta più avanzata, con Piscopo e Greco
sulle corsie esterne e con Carlucci in cabina di regia. In
porta c’è Marinacci, poi Modesto e Colangione a creare il
muro difensivo. Gli ospiti non cercano di fare barricate: il
tecnico Noceri schiera Corona e Norfo in attacco con Di
Somma a spaziare in mezzo al campo e con Ippiccichè e
TRIS
LA TRIS IERI - N. 268
Milano galoppo - Tris 8-11-14, vincente 8, accoppiata 8-11. Arrivo: 8
Liber Mann, 11 Abri, 14 Seiforte. Ritirati: 1-7-8-17. Quote E: tris
1.673,10, vincente 5,85, accoppiata 180,61, coppia 111,12.
LA TRIS OGGI - N. 269 (ORE 13,55)
Ravenna trotto - Premio Memorial G. Gambi - E. 7.480 - Invito - al
via 17 trotters - mt. 1.660.
I cavalli da podio: 17 Grumman, 3 Giada Dj, 14 Gianca Gv, 5
Grecavis, 6 Greg Regal, 4 Gellifer.
Occhio al meteo: pioggia; temperatura 18°; vento debole (9 km/h)
sud ovest; buona visibilità; umidità 84%. Pista morbida/pesante.
LA TRIS OGGI N. 270 (ORE 19)
Roma trotto - Premio Tap Hanover - E. 22.660 - Invito - al via 18
trotters - mt. 1.600.
I cavalli da podio: 10 Garland, 7 Gator Kronos, 16 Gill Di Jesolo,
17 Gardena Om, 18 Gregory Aas, 4 Green Moon Di No.
Occhio al meteo: pioggia; temperatura 17°; vento moderato (30
km/h) ovest sud-ovest; buona visibilità; umidità 87%. Pista pesante.
[m.l.]
Butticè a creare superiorità numerica a centrocampo.
Pronti via e il Cerignola cerca la rete con Carosella, ma il
portiere siciliano fa buona guardia. Ma il Cerignola vuole
il vantaggio e lo trova all’8 con Carlucci che serve in
profondità il giovanissimo Greco che supera Foggia. Sembra
tutto in discesa, ma non è così. Il Carini non sta a
guardare e si spinge in avanti. Al 14’ è Di Somma a mettere
in rete la palla del pari. I padroni di casa vanno in apnea e
i biancoazzurri ospiti cercano il raddoppio. Al 17’ C o ro n a
sbaglia il colpo del ko a due passi da Marinacci. Poi
ancora i siciliani al 28’ e al 29’ con Norfo e Corona. I
foggiani rispondono con Carosella e un colpo di testa di
Colangione, ma Foggia non si fa sorprendere. Nel finire
della prima frazione è ancora Norfo a sbagliare di poco.
Nella ripresa è tutta un’altra musica e si vede dopo
appena un minuto: Carosella non persona dopo un affondo
di Piscopo. I padroni di casa continuano a creare
azioni da gol, poi Butticè e costretto a lasciare il campo
per infortunio: entra Rappa e dopo pochi secondi mette a
segno il gol del pareggio. Ma il Cerignola non si arrende e
trova il vantaggio su calcio di rigore per atterramento di
Carosella con Carlucci.
[Antonio Villani]
I TECNICI PUGLIESI OGGI A OSTUNI
Nell’ambito della quarta edizione del «Torneo Città
di Ostuni» il gruppo regionale degli allenatori pugliesi
(Aiac), presieduto da Mimmo Ranieri, ha organizzato
una riunione tecnica con gli allenatori
pugliesi.
Relatori saranno il tecnico della Primavera della
Roma, De Rossi, e quello della Juventus, Chiarenza.
L’incontro si svolgerà oggi pomeriggio (15,30) al
Grand Hotel Santa Lucia di Ostuni.
Il risultato fissato nel primo tempo
Doppietta di Destratis
e il Montalbano
batte il Ferrandina
Retrocede anche il Marconia, inutile la vittoria di ieri sul Pisticci
MONTALBANO -FERRANDINA 2-0
SP. MONTALBANO: D’Arienzo, Sergi R.,
Digno, Grieco, Tortora, Adduci, Paladino,
Miraglia, Destratis (66’ Manolio),
Faillace (69’ Aurelio), Vitale (86’ Mal -
vasi). All. Armento
FERRANDINA: Ciccimarra, Noviello, Lepore,
Mastrangelo F., Bisogno, Gomez,
D’Onofrio, Ponzio, Pennuzza, Mastrangelo
D. (Grieco), Loponte. All. Quarto
ARBITRO: Petruzzelli di Potenza
RETI: al 30’ e al 40’ Destratis
l MONTALBANO JONICO. Una partita dal
sapore amichevole, quella disputata al «Dellorusso».
La determinazione di fare risultato,
i padroni di casa, in arancio per l’occasione, la
manifestano subito. Dopo una percussione di
Destratis, si registra un’azione corale di Faillace,
Destratis e Paladino, Ciccimarra pero’
riesce a neutralizzare. Al 29’ Mastrangelo F.,
su punizione, fallisce la rete dell’1-0. Ci pensa
Rocco Sergi, a quel punto che, recuperata la
palla, serve l’ottimo Destratis, che mette dentro.
Passano una manciata di minuti e Loponte,
che cerca il pari, viene fermato da
D’Arienzo. Al 40’ è ancora Destratis a far
parlare di sé. Prima il dribbling preciso su due
avversari, poi centra lo specchio della porta,
quindi sigla la sua doppieta.
Nella ripresa Digno, da fuori area, calcia
con forza la sfera, che sfiora l’incrocio dei pali.
Al 70’ Paladino sulla fascia destra, calcia al
centro. La palla viene intercettata da Aurelio
che la indirizza in porta. La traversa, pero’,
ostacola e vanifica il tiro. [Francesca Rodolfo]
l PISTICCI. Uno spareggio inutile, quello
disputato allo stadio «Michetti» di Pisticci,
tra la squadra di casa e il Marconia.
Sul campo ha vinto il Marconia che si è
imposto per 3-2, risultato che purtroppo
non è stato sufficiente per salvare almeno
una delle due squadre pisticcesi.
Le notizie dai campi della serie D, dove
le due squadre lucane Lavello e Genzano
erano impegnate a disputare i playout
rispettivamente con Ebolitana e Bitonto,
hanno purtroppo significato l’a u t o m at i c a
retrocessione in Promozione oltre che del
Pisticci, battuto sul campo, anche del Marconia
squadra vittoriosa nello spareggio,
che ora vanno a tenere compagnia al
Moliterno e al Basilicata, precedentemente
approdate nella categoria inferiore.
Per quel che concerne la gara di sabato,
occorre sottolineare che il successo del
Marconia, peraltro meritatissimo, è venuto
quando mancavano solo pochi minuti
al fischio di chiusura dell’ottimo sig. Lapenta
di Moliterno, grazie ad un bel gol
messo a segno dall’ex punta di colore Joan
Homba. Leggera prevalenza del Pisticci
nella prima parte della gara che chiudeva
il tempo in vantaggio per 2-1, con gol messi
a segno da Fumarola al 7' per i rosso blu e
da Rapolla (20') e Buono ( 35') per il la
squadra di Gino Mattei.
Gli altri gol tutti nella ripresa con la
firma di Bruno Agneta che ottiene il pareggio
al 65' e di Homba all’88' quando tutti
ormai pensavano ai tempi supplementari.
Delusione per i tifosi del Pisticci che vedono
la propria squadra retrocedere dopo
sei anni di eccellenza, ma anche per quelli
del Marconia che avevano sperato fino
all’ultimo nel miracolo delle due potentine
di serie D.
[Michele Selvaggi]

Lunedì 28 Maggio 2007
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Sport
POTENZA E PROVINCIA
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PLAY-OFF DI C2 | A Gela finisce in parità, ma i rossoblù sfiorano il colpaccio
Campionato di calcio
Potenza, buona la prima
Il presidente Postiglione: «Potevamo fare meglio»
l GELA. In campo, ma anche sugli spalti,
c'è stato grande fair play. Gela e Potenza
hanno dato vita ad una partita di grande
correttezza. In curva il settore viene coperto
da un maxi striscione con la scritta
«vincere». E poi gli applausi commossi,
sentiti, di tutto lo stadio, quando in campo
entra la moglie di Salvatore Brugnano, l’ex
portiere della Juveterranova scomparso la
settimana scorsa per un male incurabile. Il
festival del tifo lo completano i tifosi del
Potenza, che arrivano in 400 allo stadio
Presti. Si sistemano in gradinata. Non si
fermano un attimo. Sventolano bandieroni
rossazzurri e nei minuti finali cantano a
squarciagola. Sentono la finale sempre più
vicina. Negli spogliatoi i sorrisi si sprecano.
Il presidente Postiglione si mantiene
cauto. «Non sono contento perchè con un
pò di furbizia staremmo qui a commentare
una vittoria dice il massimo dirigente rossoblu
abbiamo giocato contro una buona
squadra, limitando le loro azioni offensive,
ma sulle ripartenze abbiamo avuto la possibilità
di vincere la partita». Postiglione
dice che è meglio non parlare di finale
acquisita virtualmente. «Assolutamente
Seconda in Promozione
Il Banzi
grazie al Lavello
compie il balzo
in Eccellenza
OPPIDO LUCANO. Il Banzi
è in Eccellenza. La compagine
bradanica, seconda classificata
in Promozione e vincitrice
dei play-off, può festeggiare:
la salvezza del Lavello in serie
D ha regalato all’undici di mister
Fanelli il grande balzo.
Domenica triste invece per
Atl. Marconia e Pisticci, entrambe
retrocesse in Promozione.
Vittorioso 3-2 sabato
nella finale per il terzo posto
dei play-out, l’Atletico confidava
anche nella permanenza
in D nello Sporting Genzano,
tornato deluso da Bitonto.
Dalla Promozione alla Prima
categoria scende il San Nicola.
In «Seconda» torna il Castell
Potenza, mentre la Serafica
resta in «Prima».
Atletico Albano, Calcio Rivello
e Real Montemilone si
giocheranno in un triangolare
la salvezza in Seconda categoria.
[a.pal.]
Nolè ripreso al tiro nella gara di ieri a Gela [foto Tony Vece]
no conclude è vero che abbiamo fatto un
bel passo avanti, ma c'è un’altra gara da
giocare e servirà la massima attenzione
per passare il turno». Arriva Spartaco Memè,
autore di una prestazione di grande
livello. «Sono contento per la mia partita,
ma soprattutto per quella della squadra.
Sono stato sfortunato, quando nel finale ho
colpito la traversa interna. Il Gela doveva
giocare per vincere ed è normale che abbia
spinto molto di più nel primo tempo. Ma
noi siamo rimasti sempre concentrati e
con le ripartente avremmo potuto segnare
il gol che avrebbe cambiato il volto alla
partita». Il centrocampista Francesco Dettori
resta molto cauto. «Si è vero, abbiamo
fatto un bel passo in avanti verso la finale,
ma non è finita dice con serenità oggi
abbiamo disputato una buona prestazione,
ma forse ci è mancata un pò di cattiveria.
Sotto porta potevamo fare qualcosa in più,
soprattutto quando il Gela è calato nel
finale e si sono aperti degli spazi. Onestamente
il loro gioco ci ha anche favorito,
perchè i lanci lunghi alla fine diventano
prevedibili. D’altra parte dovevano essere
loro a fare la partita, non noi. Siamo moderatamente
soddisfatti, anche se ci attende
un’altra battaglia». Arriviamo vicini
al pullman e troviamo Nolè, che ha
messo spesso in difficoltà con la sua velocità
la difesa di casa. «Siamo contenti per
la prestazione e tutto sommato anche per il
risultato dice l’attaccante rossoblu giocare
qui non è mai facile perchè davanti c' era
un buon avversario. Forse quando sono
calati e gli spazi sono aumentati avremmo
potuto sfruttarli meglio, ma ritengo che il
pareggio sia giusto. Adesso ci giocheremo
davanti al nostro pubblico l’accesso alla
finale. Siamo convinti di potercela fare».
PLAYOUT | La grande soddisfazione del presidente Bitetto
Lavello, sul campo dell’Ebolitana
arriva «la salvezza più bella»
Festeggiamenti a Lavello dopo la salvezza [foto Massari]
FRANCESCO RUSSO
l L AV E L LO. La salvezza più bella.
La salvezza più sofferta. Raggiunta
al termine di una gara infuocata,
combattutta dal primo minuto a denti
stretti, su un campo difficile come
quello dell’Ebolitana. Lo zero a zero
conquistato ieri dal Lavello di mister
Alberti, regala al collettivo gialloverde
la permanenza nel campionato
di serie D. Grande festa ieri sera
nella cittadina lucana, al ritorno
dell’autobus che trasportava i giocatori.
Ma grande festa anche sugli
spalti dello stadio «Dirceu», tra i
circa duecento supporters gialloverdi
che hanno potuto assistere di
prima persona all’impresa del Lavello.
Il presidente onorario Mauro
Antonio Robbe, a fine gara, si è
lasciato andare ad uno sfogo di commozione.
Ha voglia di parlare invece
il presidente nicola Bitetto. «E' la
salvezza più bella da quando siamo
ritornati in serie D», dice Bitetto.
«Grazie all’impegno della società,
di tutti i dirigenti e dei giocatori -
aggiunge - abbiamo regalato un sogno
a tutta la cittadinanza. Questa
partita è stata veramente sofferta. I
ragazzi erano rimasti in dieci già dal
15' st, per l’espulsione di Pessia, ma
sono riusciti a mantenere la necessaria
lucidità e a non prendere
gol. Dedichiamo questa salvezza -
ribadisce - all’intero paese, che ci è
stato sempre vicino». Decisivo, per il
Lavello, è stato il ritiro di Cingoli, in
cui la comitiva gialloverde è riuscita
a raggiungere la necessaria tranquillità,
e soprattutto le giuste motivazioni.
Ma è un momento di gloria
anche per il giovane mister Giuseppe
Alberti, che ha avuto il coraggio
di prendere in consegna la
squadra proprio in occasione della
doppia finale playout. Non siamo
riusciti a contattare il tecnico lavellese,
che aveva il cellulare spento.
Ma è chiaro che anche il suo, è stato
un contributo decisivo ai fini di una
tormentata quanto meritatissima
salve zza.
I giocatori del Melfi in azione
PLAYOUT DI C2 | Gialloverdi imbattuti
Melfi, ottimo il pareggio
in casa della Nocerina
Mister Pugliese: «È solo il primo passo»
BIAGIO ESPOSITO
l NOCERA INFERIORE. Il
tecnico del Melfi Pugliese,a fine
gara negli spogliatoi analizza
la partita con estrema
chiarezza e grande precision
e.
« Va bene il pari- commenta
l’allenatore dei gialloverdi lucani
- ma non abbiamo ancora
fatto nulla di importante.
Siamo solo ai primi novanta
minuti. E’ stata dura oggi, sarà
più duro domenica prossima
quando la Nocerina si giocherà
il tutto per tutto per
evitare la retrocessione. La Nocerina
deve vincere, noi potremo
giocare invece per due
risultati .
La partita l’avevamo preparata
comunque bene in settimana
e i ragazzi hanno fatto
per intero quello che avevo
predicato alla vigilia, ovvero
niente difesa ad oltranza e
replica ad ogni attacco della
Nocerina».
«Qualche l’occasione l’ab -
biamo creata- continua la sua
disamina mister Pugliese - ma
anche la Nocerina ha impegnato
il nostro portiere. Va
bene cosi, ma non abbiamo
ancora conquistato nulla di
importante. Siamo ancora alla
metà strada, ma la via è in
discesa».
Sullo stesso tono del tecnico
Pugliese è il tornate Brutto,
ancora oggi uno dei migliori
della formazione lucana vista
in campo a Nocera Inferiore.
«E’ senza dubbio un passo
importante sulla via della salvezza
il pareggio di Nocera -
sottolinea il giocatore della formazione
gialloverde - ma dobbiamo
faticare e soffrire ancora
novanta lunghi minuti.
Abbiamo fatto una partita molto
saggia sul piano tattico e poi
abbiamo dato tutto in campo.
Peccato, potevamo anche vincere
nel finale con Lauria e
sarebbe stato qualcosa di favo
l o s o » .
Sul fronte rossonero Pasquale
Casale, tecnico della Nocerina,
cerca qualche scusante
per giustificare il pari.
« Abbiamo risentito troppo
dell’importanza della posta in
palio - dice l’allenatore dei
rossoneri - Sono venuti meno
proprio i calciatori con maggiore
esperienza. Il Melfi ha
fatto la sua gara, si è difesa, ha
difeso il pari. Ma in tutti i casi
nulla è perduto per noi.
A Melfi ci giocheremo la
salvezza in novanta drammatici
minuti. Abbiamo perso
una battaglia, la guerra no».
E’ un chiaro segnale che la
gara di domenica prossima sarà
una guerra nel rettangolo di
g i o c o.
È evidente che nessuma delle
due contendenti può stare
tranquilla, per il giudizio definitivo
c’è da attendere la gara
di domenica prossima.
SERIE D | Sulla gestione dell’impianto interviene il difensore Gioia
«Francavilla senza stadio
una perdita per l’area Sud»
PLAY-OUT | L’uno a uno di Bitonto non evita la retrocessione
Genzano, un pari amaro
Biancorossi penalizzati anche dall’inferiorità numerica
ROCCO SOLE
l F R A N C AV I L L A . Nella cittadina
sinnica c'è grande fermento, per le
note questioni che riguardano la gestione
e i lavori di adeguamento previsti
allo stadio «Nunzio Fittipaldi».
Dopo la decisone della società rossoblù,
di smontare dall’impianto
sportivo, la propria attrezzatura di
arredo, i tifosi hanno cominciato ad
esprimere tutta la loro rabbia, per la
mancata intesa che tarda ad arrivare
tra l’amministrazione comunale
e la società dell’F.C. Francavilla,
che a questo punto, rischia
seriamente di vedere sfumare la
possibilità di partecipare al prossimo
campionato di serie D
2007/2008.
Sarebbe una grave perdita, non
solo per l’intera area del senisese,
ma per tutto il circuito del calcio
regionale. A dire la sua, sulla delicata
vicenda che sta imperversando
in questi giorni nella cittadina
della valle del sinni è stato una bandiera
della squadra rossoblù, vale a
dire, l’arcigno difensore centrale
Giancarlo Gioia, senisese doc, ma
cresciuto calcisticamente tra le fila
della squadra del Francavilla. Classe
1974, Gioia, milita nella squadra
allenata da mister Ranko Lazic da
ben quindici anni. «E' una cosa
inaudita - dice il difensore rossoblù-,
non si può leggere sui giornali una
vicenda del genere, si dovrebbe parlare
di calcio. Il presidente Franco
Cupparo, da molto tempo, alla guida
di questa società e per una squadra
che milita in un campionato di serie
D, andare incontro a questo tipo di
problemi è un guaio serio. Rischiamo
di andare a giocare un intero
campionato in trasferta, perché non
si riesce a trovare una soluzione
consona per entrambi. Spero di cuore
che la vicenda, si risolva nel migliore
dei modi e che le due parti,
riescano a risolvere questo problema.
Si sta rischiando - continua
Gioia - anche di non allestire una
buona squadra per il prossimo anno.
Il presidente insieme ai dirigenti,
sta facendo di tutto, ma arrivato
ad un certo punto, potrebbe anche
perdere la pazienza e dire basta. Cerchiamo
- conclude il difensore della
squadra sinnica- di non arrivare a
Il difensore Gioia
tutto questo, perché sarebbe davvero
un grosso peccato, rovinare una
grossa realtà calcistica come il
Francavilla, che sta facendo bene da
molti anni». Parole molto significative,
dichiarate dal difensore Giancarlo
Gioia che, forse più di tutti,
conosce l’ambiente francavillese e
sa cosa vuol dire, non fare calcio, a
quali riscontri negativi, si potrebbe
andare incontro, staremo a vedere.
DOMENICO TETO
l GENZANO DILUCANIA. Lo Sporitng
Genzano non c'è la fa, retrocede in
Eccellenza. Il pareggio ottenuto sul
campo del Bitonto non è servito per
restare in serie D, serviva una vittoria
che dopo 90 minuti combattuti non è
arrivata. Tanta delusione in volto dei
tanti tifosi biancorossi che hanno gremito
la tribuna ospite dello stadio «Degli
Ulivi», delusione in volto a tutta la
dirigenza altobradanica ed al presidente
Donato Nei che non ha voluto assolutamente
fare ogni tipo di commento.«
In questo momento non è facile trovare
le giuste parole - dice Nei - nei
prossimi giorni, a mente serena, farò le
mie dichiarazioni». Sono momenti difficili
e delicati, dopo una stagione così
travagliata diventa poi un arduo compito
poter commentare una retrocessione
balorda. Resta indelebile il rammarico,
due pareggi che hanno portato il
Bitonto in paradiso e lo Sporting nell’in -
ferno. E' stato l’ex Laviano che al quarto
d’ora della ripresa segnando di testa il
gol del vantaggio aveva spento già in
gran parte le speranze della piccola matricola
lucana. Poi l’espulsione del sanguigno
Santibanez ha notevolmente appesantito
il compito degli uomini di Ruisi
che si sono esposti al contropiede
neroverde. Se la gara rimane ancora in
bilico è per merito di Villa, che si oppone
con bravura agli attaccanti locali, e a
Pignatta che continua imperterrito a
lottare su ogni palla. Mai mollare e al
quarto dei sei minuti di recupero Pignatta
segna il pareggio che riaccende
seppur al minimo gli animi genzanesi.
Nella foto
d’a rch iv i o
Luciano
P i g n at t a
ripreso in
una plastica
rove s c i at a
Sullo stadio cala il gelo, negli ultimi
secondi di gioco al limite dell’area Cirigliano
non è fortunato nel rimpallo ed
arriva la liberazione dei tanti supporter
bitontini. I calciatori genzanesi stremati
ricevono il giusto applausi dei loro
tifosi, invece quelli neroverdi invadono
il campo non per festeggiare i propri
eroi ma per dirigersi verso la tribuna
ospite dove inerpicandosi sulle recinzioni
lanciano sputi ed insulti.

30.
LA SICILIA
LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007
Calcio ~ Serie D
Il Siracusa comincia alla grande
SIRACUSA 3
AVERSA NORMANNA 1
SIRACUSA: Casadei 7,5, Lieti 7, Chiariello 7; De Pascale 7, Perrelli 7, Iodice 7, Di Maio 7 (74’ Tomacelli
s.v.), Dima 7 (81’ Bontempo s.v.), Palumbo 7,5, Bonarrigo 8 (86’ Marcosano s.v.), Costanzo
7,5. A DISPOSIZIONE: Rimi, Nuvoli, Giurdanella e Romano. ALL.: Paolo Lombardo.
AVERSA NORMANNA: Del Giudice 6; Balestrieri 6, Ciotola 6; Avolio 6, Di Girolamo 6, Caruso
6; Bucciarelli 7 (Rosi 6), Romaniello 7,5, Ingenito 7, De Palma 6,5 (77’ Ferraro s.v.), Longo 6 (46’
Prisco 6). A DISPOSIZIONE: Granata, Maddaloni, Gallo e Esposito. ALL.: Gigi Boccalini.
ARBITRO: Chericoni di Pisa (Raparelli di Albano Laziale e Felici di Ciampino).
RETI: 5’ Palumbo, 21’ Perrelli, 35’ Ingenito, 50’ Bonarrigo.
NOTE: Giornata di caldo afoso, presenti oltre 5.000 spettatori, che hanno riempito all’inverosimile
il «De Simone». Una cinquantina i tifosi campani. Ammoniti Bonarrigo, Iodice e Chiariello
del Siracusa e Caruso della formazione ospite. Calci d’angolo 3-5 (pt 0-3). Recupero 3’, 5.’
Travolta (3-1) l’Aversa Normanna
nel primo match del triangolare
FRANCO ANASTASI
SIRACUSA. Un Siracusa superlativo si impone senza alcun problema
all’Aversa Normanna, a termine di un confronto letteralmente
dominato per gran parte della gara. Avvio, quindi,
straordinario degli aretusei nel primo dei due confronti tra tre
delle squadre vincitrici i play off dei rispettivi gironi, che
compongono uno dei tre triangolari a livello nazionale. Ora la
squadra di mister Paolo Lombardo mercoledì riposerà, mentre
la formazione dell’Aversa Normanna affronterà in casa l’Itala
S. Marco di Gadasco d’Isonzo, cioè la terza componente,
che domenica prossima ospiterà in casa, il Siracusa.
Sostenuta da un tifo incessante per tutto l’incontro, la squadra
aretusea è partita sparata, mettendo subito in difficoltà la
formazione avversaria che non si aspettava un undici così determinato.
Fin dalle prime battute, infatti, gli azzurri hanno
preso in mano le redini del gioco, comandando a proprio piacimento,
non solo nella zona nevralgica del centrocampo, ma
anche lungo le due fasce, dove Lieti e soprattutto Costanzo, a
destra, e Chiariello e, a turno,
Di Palumbo,
Perrelli
e Bonarrigo i gol
del successo.
Stadio stracolmo
di tifosi. Domenica
match decisivo per
gli azzurri contro
l’Itala San Marco di
Gadasco d’Isonzo
Di Maio e Perrelli, sulla sinistra,
hanno creato scompiglio
con le loro impostazioni.
Tant’è che dopo un tiro di De
Pascale, di poco fuori, dopo
appena 2’ di gioco, il Siracusa
è passato in vantaggio al 5’
con Palombo, il quale impossessatosi
della sfera a centrocampo,
ha avanzato fin sulla
trequarti e ha lasciato partire
un tiro che ha sorpreso il portiere
Del Giudice.
La reazione dei giocatori
ospiti, orchestratati da Bucciarelli
e Romaniello, tra i migliori
in campo, non s’è fatta
attendere e al 17’ l’esperto
centravanti Ingenito colpisce
il palo e sulla ribattuta è stato
De Pascale, con il corpo, a salvare la porta. Sospinto dai tifosi,
il Siracusa torna a farsi sotto e al 21’ raddoppia. L’azione parte
da Di Maio, palla a Bonarrigo che, con un delizioso pallonetto
serve in area avversaria Perrelli, il quale non ha alcuna difficoltà
ad insaccare il gol del 2-0. Sull’immediata reazione ancora
Ingenito, al 22’ sfiora il palo, mentre al 28’ è la volta di Di
Maio a impegnare a terra il portiere Del Giudice. I leoncelli allentano
la morsa e gli ospiti ne approfittano per accorciare le
distanze con Ingenito, che segna da un passo. In un veloce contropiede
condotto da Carmelo Bonarrigo, l’estroso fantasista
è atterrato in area con una spinta ma l’arbitro, tra la disapprovazione
generale, non concede la massima punizione, e poco
prima del riposo il centrocampista ospite Caruso ci prova dalla
distanza, ma la sua conclusione viene deviata in angolo.
Nella ripresa, il tecnico ospite Gigi Boccalini immette forze
fresche, sostituendo Bucciarelli, che era stato tra i migliori. Al
5’ Bonarrigo chiede triangolo a Palumbo che gli restituisce la
sfera e per il fantasista azzurro è un gioco da ragazzi realizzare
il gol del 3-1. Il risultato non muterà più anche se i tentativi,
da una parte e dall’altra, si susseguono a ripetizione. Ci riprova
Ingenito ma Casadei si esalta, poi c’è un tiro forte e teso
di Rosi, ma ancora Casadei si oppone da par suo. Triangolo
Dima-Costanzo-Bonarrigo con conclusione di quest’ultimo
parata a terra. Al 91’ Casadei pasticcia un tantino, ma poi rimedia
e proprio al 94’ Palumbo, su azione Bontempo-Perrelli,
sfiora il 4-1.
PROTESTANO I GIOCATORI DEL GIARRE PER IL GOL ANNULLATO [FOTO GIANNI D’AGATA]
Nelle foto
di Luca Signorelli
il secondo e il terzo
gol del Siracusa:
in alto quello
segnato
da Perrelli,
in basso la rete
di Bonarrigo
La classe di Bonarrigo, l’astuzia di Palumbo
Casadei: 7,5. Non bisogna dimenticare che il giovane numero
uno aretuseo è dell’88 e che quindi gli si deve perdonare
qualche incertezza. A volte, specie nelle uscite, è un po’ avventuroso,
ma ha colpo d’occhio, scatto e colpo di reni straordinari,
quanto efficaci.
Lieti: 7. Sotto il profilo tattico non concede mai tregua al suo
diretto avversario e quando si spinge sulla fascia diventa penetrante.
Nel secondo tempo ha giocato con una vistosa fascia
sul capo, colpendo, nonostante tutto, più volte la sfera, stoicamente,
con la testa.
Chiariello: 7 Davvero bravo, sia in fase difensiva sia propositiva.
Senza dubbio è un giocatore sul quale, come Lieti, entrambi
classe ’87, si può sempre contare.
De Pascale: 7. Preciso e tempestivo in ogni circostanza. Si è
venuto a trovare, da difensore centrale, a dipanare in qualche
occasione matasse complicate.
Perrelli: 7. Il capitano sul quale si può contare sempre per
temperamento, classe e attaccamento. A centrocampo la sua
I GIALLOBLÙ DOVEVANO VINCERE 2-0 CONTRO IL CAMPOBELLO E INVECE HANNO PAREGGIATO
Il Giarre retrocede in Eccellenza
GIARRE 1
CAMPOBELLO 1
Picone: «Epilogo di una stagione disgraziata
anche se si può sperare in un ripescaggio»
GIARRE: Silvestri, Russo (83’ Indelicato), Grimaldi,
Oliveti, Cacciola, Vezzosi, Marzà (60’ Nuccio), Bruno,
Domicoli (70’ Cortese), Puglisi, Di Prima. IN PAN-
CHINA: Canale, Cilio, Intagliata, Crimi. ALL: Rosario
Picone
CAMPOBELLO: Tarantino, Ferdilo, Ulma, Sanseverino
(62’ Trovato), Perricone, Colletto, Vasile, Taormina,
Panatteri (51’ Lauricella), Mossa, Licata. A DI-
SPSOZIONE: Giorni, Orlando, Bellavia, Geraci, Crollo.
ALL: Giovanni Bucaro.
ARBITRO: Peretti di Verona coadiuvato da Oliboni di
Verona e Eminente di Legnaco.
RETI: 18’ Marzà, 92’ Mossa.
NOTE: cielo uggioso, spettatori non oltre 400 (una
quarantina gli ospiti). Al 93’ espulso Trovato per
gioco violento. Ammoniti: Colletto, Taormina, Cacciola,
Marzà, Grimaldi, Vezzosi, Tarantino, Mossa,
Cortese. Angoli 8-2 (pt 4-1) per il Giarre. Recuperi
2’, 7’. SEGNA NUCCIO IL 2-0 PER IL GIARRE MA IL GOL SARÀ ANNULLATO [FOTO GIANNI D’AGATA]
Una voce: «Questa squadra
può andare molto lontano»
SIRACUSA. Tutti entusiastici i commenti
del dopopartita. Continua a battere all’impazzata,
il cuore del tifo azzurro, che
ha sostenuto il Siracusa di Paolo Lombardo
dal primo all’ultimo minuto contro
l’irriducibile Aversa Normanna di Luigi
Boccolini. Ma proprio per questo acquista
maggior valore la prestazione sfoderata
dalla squadra aretusea. «E’ stato uno
spettacolo meraviglioso anche se si poteva
ottenere qualcosa di più, potendo
vincere con un punteggio più rotondo -
commenta il tifoso Vittorio Lauretta -
perché il Siracusa che noi vogliamo deve
essere sempre così vibrante». «Prestazione
fantastica - afferma Geremia Cancellieri,
ex giocatore - soprattutto per la
predisposizione alla lotta che ha saputo
esprimere questo Siracusa. Una prestazione
sorretta dal "cuore", dalla determinazione,
dalla voglia di vincere come
non se ne vedeva da tantissimo tempo.
Con lo spirito straordinario che anima
GIARRE. E’ scuro in volto e molto amareggiato,
Rosario Picone, tecnico del
Giarre, al termine della partita col
Campobello, che ha sancito la retrocessione
dei gialloblù in Eccellenza. E
non potrebbe essere altrimenti, il
Giarre ha creato diverse occasioni,
ma non ha concretato e alla fine recrimina
pure per un gol annullato a
Nuccio, che significava 2-0, e quindi
salvezza. «Sono molto dispiaciuto per
il triste epilogo di questa disgraziata
stagione - ha dichiarato a fine gara
l’allenatore della squadra ionica -. E’
un vero peccato, non meritavamo di
certo questa retrocessione, purtroppo
abbiamo compromesso buona
parte delle nostre chance di salvezza
nella partita di andata. Non posso
rimproverare nulla ai ragazzi, hanno
giocato con determinazione, abbiamo
fatto un buonissimo primo tempo,
nel quale avremmo sicuramente
potuto raddoppiare. Nella ripresa c’è
stato un po’ di appannamento, la
stanchezza s’è fatta sentire, ma ciò
nonostante abbiamo ugualmente
creato diverse situazioni per fare il 2-
0, soprattutto con i calci piazzati.
«La rabbia aumenta - ha proseguito
Picone - se penso a quel gol regolare
annullato a Nuccio, che è sbucato
nettamente da dietro la linea dei
difensori del Campobello, il guardalinee
ha sbandierato e ci ha negato
un rete che ci avrebbe probabilmente
portato alla salvezza. La gente c’è
rimasta molto male, lo so benissimo
e la comprendo, perché retrocedere è
sempre doloroso, mi dispiace soprattutto
per loro e per un città che non
merita assolutamente di tornare in
Eccellenza. Ripescaggio? E’ più che
lecito sperarci, anche se adesso prevale
logicamente l’amarezza e il dispiacere
per non essere riusciti a
compiere l’impresa».
Alla delusione giarrese, fa ovviamente
da l’esultanza campobellese
per un salvezza che ha del miracoloso,
firmata dal tecnico Bucaro. «Sono
davvero molto contento per questo
traguardo - ha detto - impensabile fino
a qualche mese fa e che ora invece
abbiamo trasformato in realtà.
Merito dei ragazzi che non si sono
mai disuniti, di un gruppo che, nonostante
le tante avversità delle ultime
settimane, ci ha sempre creduto.
La partita? Non abbiamo giocato benissimo,
loro sono stati bravi a non
farci ragionare nel primo tempo, ma
nel complesso, cioè considerando
anche il match di andata, credo che
abbiamo meritato questa salvezza».
FABIO BONANNO
questa squadra, potrà senz’altro arrivare
molto avanti in questa lotteria dei play
off».
Quella di Saro Acquaviva, uno dei sempre
presenti in tribuna coperta è un parere
più ragionato e proiettato nel futuro.
«Riguardando quanto ci aspetta nell’immediato
futuro, siamo costretti a
continuare a vincere. L’Aversa Normanna
batte, ne sono convinto, l’Itala San
Marco e ci scavalca nella graduatoria dei
ripescaggi. Siamo praticamente costretti
a giungere in semifinale, per evitare
eventuali trappole».
«Con questo risultato abbiamo compiuto
il 70-80% del percorso dei play off
- dice il presidente Salvoldi - quindi domenica
andiamo a Gorizia potendo disporre
di due risultati utili. La squadra sta
bene e per questa prestazione mi sento
di volgere un plauso a tutto il complesso
e naturalmente a Paolo Lombardo».
GIUSEPPE BENANTI
presenza s’è fatta sentire sempre, anche quando, nella ripresa,
non ce la faceva più ed è stato preso dai crampi. Bellissima
la sua realizzazione ma in particolare la sua intuizione nel seguire
l’assist di Bonarrigo.
Iodice: 7. In coppia con De Pascale al centro della difesa ha
concesso pochissimo agli attaccanti avversari.
Di Maio: 7. Gennaro è un giocatore straordinario, molto difficile
da controllare, sia giocando nel mezzo del campo sia sugli
esterni. Davvero buone alcune sue giocate.
Dima: 7. Classe, potenza, temperamento, visione di gioco.
Tutto quello di cui il centrocampista, dal quale partono spesso
le azioni offensive o dove vengono bloccate le giocate avversarie,
dispone in quantità. Un vero punto di riferimento, sia
per i compagni della difesa sia per quelli dello stesso reparto.
Palumbo: 7,5. L’astuzia, la potenza e il controllo di palla, non
gli fanno di certo difetto. Se a questo si aggiunge anche quel
pizzico di egoismo solito degli attaccanti si può sostenere, a
ragione, che si tratta di un goleador completo. Infatti, nell’occasione
del gol che ha aperto le marcature, gli avversari si
aspettavano forse un passaggio, un traversone o qualcosa del
genere. Lui, invece, s’è defilato e ha lasciato partire un bolide
imprendibile.
Bonarrigo: 8. Il migliore in campo in assoluto. Classe innata,
giocate sempre fantasiose che deliziano la platea. La vera
anima del Siracusa e il beniamino dei tifosi. I suoi assist sono
sempre illuminanti (da uno di questi è scaturito il gol di Perrelli)
e i suoi “affondo” risultano spesso terrificanti per gli avversari.
A pochi minuti dal termine, giustamente, l’allenatore
Paolo Lombardo l’ha sostituito per fargli tributare da tutto
lo stadio una lunga standing ovation.
Costanzo: 7,5. Sulla fascia di sua competenza è stato devastante.
Spesso ha messo in croce l’avversario diretto con le sue
finte e i suoi doppi passi. Un giocatore completo, senza dubbio
da categoria superiore.
Tomacelli, Contempo e Marcosano: sv. Hanno contribuito a
condurre in porto l’importante risultato.
GIARRE. Il Giarre non riesce a capovolgere il risultato della gara
di andata dei play-out, permette al Campobello di conservare
il posto in serie D e retrocede in Eccellenza dopo appena
tre stagioni di permanenza in serie D. I ragazzi di Rosario Picone
hanno fatto di tutto per battere gli avversari disputando una
gara ammirevole sul piano della volontà, del sacrificio, dell’abnegazione
e dell’impegno, ma tutto ciò non è stato sufficiente
a far compiere quel “miracolo” nel quale il tecnico, i dirigenti
e gli stessi giocatori credevano.
Per come erano andate le cose nel corso dell’intero Campionato
(alla guida tecnica si sono avvicendati Zingherino-Foti-
Zingherino e infine Picone), essere riusciti a disputare queste
due gare di play-out costituisce già un vero e proprio miracolo.
Che, molto probabilmente, si sarebbe avverato, se, al 42’ della
ripresa, con il Giarre già in vantaggio per 1-0 non ci avesse
messo lo zampino (leggi la bandierina…) il sig. Oliboni Federico
da Verona, primo assistente dell’arbitro Peretti, il quale ha
segnalato una posizione di fuori gioco del giocatore Nuccio superbamente
imbeccato da un cross perfetto di Bruno, convincendo
il direttore di gara ad annullare il 2-0, che poteva significare
la salvezza. Episodio contestato a lungo e che andrebbe
visto e rivisto alla moviola, anche se, a gara conclusa, non sposterebbe
d’una sola virgola la retrocessione del Giarre.
La gara sembrava essersi era messa bene per i gialloblù locali
costretti a dover vincere con due gol di scarto: Picone poteva
finalmente schierare Carmelo Puglisi alle spalle di Domicoli
e Di Prima e nelle retrovie né Grimaldi né Oliveri hanno fatto
rimpiangere l’infortunato Filistad.
Dopo un paio di affondi di Puglisi e un tentativo di Domicoli
su calcio di punizione (Tarantino risponde alla grande), il
Giarre passa in vantaggio con Marzà che, di prima intenzione,
scaraventa in rete, dai 18 metri, un pallone pervenutogli da una
«sponda» di Domicoli. Il Giarre cerca il raddoppio con una bella
azione impostata da Puglisi, sovrapposizione di Cacciola,
cross pulito per la testa di Domicoli che da due passi colpisce
male e spedisce la sfera alta.
E il Campobello? Riesce a respingere con ordine la folate offensive
del Giarre, in avanti lascia soltanto Panatteri, alle sue
spalle Vasile e Licata che agiscono, però, sempre con molta prudenza.
Ed è questo trio a creare al 30’ il primo vero pericolo, fortuna
che Silvestri esce con sicurezza e blocca tutto.
La ripresa vede il Giarre alla ricerca del raddoppio: ma né Di
Prima (4’) né Puglisi (7’) riescono nell’impresa. Anzi sono gli
ospiti ad imbastire l’azione più ficcante con Mossa-Panatteri
e Licata e ci vuole un gagliardo Oliveri a vanificare il tutto. Poi
Tarantino fa finta di essere colpito da un raccattapalle e fa un
po’ di teatrino, cadendo a terra per… morto. Nel Giarre entrano
Nuccio per Marzà e Cortese per Domicoli, ed al 42’ si verifica
l’azione del gol annullato. Nei minuti di recupero Mossa,
con un’azione solitaria, fa fuori tutta la difesa locale e insacca
dai sedici metri: la festa per il Giarre finisce e si inizia quella del
Campobello.
PAOLO LICCIARDELLO

LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007
LA SICILIA
Calcio ~ Serie D
.31
Acicatena salvo, retrocede il Licata
ACICATENA 3
LICATA 0
ACICATENA: Caruso; Giacobbe, Celso; Cocuzza, Privitera, Melino; Napoli (56’ Pipitò), Benedettino,
Assenzio, Aleo (58’ Ambrosio), Costa (71’ Sené). A DISPOSIZIONE: Torrisi, Ventura,
Cataldi e Ardizzone. ALLENATORE: Angelo Stoppa.
LICATA: Lo Galbo; Chiarello, Gnoffo; Semprevivo, Desideri, Irace (17’ Brunetto); Lo Bue (62’
Santangelo), Grillo, Lasmé, Concialdi, Marino (64’ Nave). A DISPOSIZIONE: Mendez, Accetta,
Rolla e Cangiano. IN PANCHINA: Alberto Licata (squalificato il tecnico Angelo Consagra).
ARBITRO: Michele Affinito, di Frattamaggiore, assistito daVincenzo Cozzolino di Torre del
Greco e Marco Cozzolino di Ercolano.
RETI: al 36’ Celso (su rigore), 67’ Pipitò e al 90’ Benedettino.
NOTE: cielo offuscato; espulsi Grillo al 52’ e Gnoffo all’87’ per gioco scorretto e Ambrosio
al 66’ per proteste; ammoniti Assenzio, Ambrosio, Semprevivo, Desideri e Gnoffo.
Il campo ha promosso ampiamente i
padroni di casa, più lucidi degli ospiti
FRANCO SICLARI
ACICATENA. I biancorossi del patron Sebastiano Strano hanno dimostrato
sul campo il proprio diritto a rimanere in Serie D. E’
la prova più esaustiva e solare che si potesse fornire a tutti coloro
che ne avessero messo in dubbio meriti e capacità, soprattutto
per fugare con estrema nonchalance il velo di pericolosità
con il quale era stato adombrato questo incontro decisivo
per il destino di entrambe le antagoniste, salvare la D,
cioé, o retrocedere in Eccellenza.
Dispiace che si sia trattato di lotta fratricida, che a retrocedere
sia un club di nobile lignaggio, ma il calcio e lo sport in
genere cedono alla prova sul campo il giudizio spesso credibile
per condannare o assolvere. E, purtroppo per i gialloblù
di Angelo Consagra, la loro prestazione ha lasciato trasparire
delle grosse lacune, evidenziato mancanza di ordine e di
gioco, a prescindere dalla personalità di qualche elemento,
per una partita che avrebbe dovuto essere affrontata su un
piano lineare, senza creare presupposti negativi che avrebbero
danneggiato ancor più la
E’ stata una lotta
fratricida,
conclusa con una
sentenza che
rimanda indietro
un club di alto
lignaggio. Gioco
spigoloso: tre
espulsi e cinque
ammoniti
credibilità del complesso.
Tant’è che l’arbitro ha avuto il
suo lavoraccio, pur limitandosi
nelle espulsioni e nelle
ammonizioni. Ovvio che il
confronto non avrebbe potuto
rispettare i dettami ortodossi
del calcio inteso nell’ottica
della migliore tecnica e della
tattica sopraffina: troppo
grossa, la posta in palio, per
pretendere del bel gioco e, in
effetti, ad avere la prevalenza
sono stati l’agonismo e la determinazione.
Acicatena con una disposizione
di maggior copertura,
con una ragnatela di uomini
dalle retrovie al centrocampo,
ma senza abbandonare
iniziative per andare a rete, incaricando della bisogna Costa e
Aleo, che avrebbero dovuto sfruttare gli allunghi della difesa.
Licata con intenzioni più marcatamente offensive, con un trequattro-tre,
disponendo che fossero Lasmè, Concialdi e Marino
a concretare i suggerimenti di Irace e Semprevivo al centro
e di Grillo e Lo Bue sugli esterni. Un dispositivo niente male,
che avrebbe dovuto avere la supremazia sul piano della velocità
e del possesso di palla, ma, in realtà, ha avuto la meglio
la forza agonistica dei vari Giacobbe, Celso, Benedettino e di
Assenzio e Napoli sulle fasce, i quali rubavano palla all’avversario
per allunghi a Costa e ad Aleo. Un modus operandi che
ha avuto la meglio, tanto è vero che le occasioni più pericolose
sono state di marca biancorossa, appunto con i due giocatori
di punta, i quali, però, non hanno saputo sfruttare appieno
occasioni irripetibili. Al 36’, però, una progressione di
Aleo è stata fermata da Desideri, che ha caricato l’attaccante
da fuori fin dentro l’area di rigore, costringendo l’arbitro a decretare
il calcio di rigore, che è stato trasformato da Celso.
La ripresa ha ripetuto gli schemi dell’avvio, ma con il Licata
più determinato nella manovra, così concedendo, però, più
possibilità all’Acicatena di contrare sugli spazi forzatamente
lasciati dai gialloblù. Ed è stato così che, alle occasioni mancate
da Lasmè e compagni, hanno fatto da contr’altare le fughe
di Ambrosio (fallo di Chiarello, punizione di Assenzio e gol
di Pipitò) e di Senè sulla destra, con appoggio a Pipitò, respinta,
ripresa di Benedettino e tre a zero finale.
Celso calcia per
l’1 a 0 (sopra) e
(a lato) Pipitò
sigla la seconda
rete, lasciando a
guardare il
portiere
avversario
(foto Zappalà)
Festa grande e Strano rilancia: «Ora grandi traguardi»
ACICATENA. Al triplice fischio del direttore di gara,
è tempo dei festeggiamenti. L’Acicatena
difende la serie D, assicurandosi la vittoria
per 3-0, contro il Licata.
Sul campo i giocatori si abbracciano, i pochi
tifosi ballano, e il patron, il prof. Sebastiano
Strano vola, sospinto in aria dalle braccia dei
giocatori, “ridotti in mutande”. Poi tocca pure
al primo cittadino, il sindaco Ascenzio Maesano,
essere portato in trionfo dai giocatori. Negli
spogliatoi, tra gavettoni d’acqua, cori, e
dolcini, c’è pure spazio per le prime dichiarazioni
dei protagonisti, di questa salvezza. Inizia
il prof. Sebastiano Strano, primo tifoso
della squadra : «Questa si è dimostrata, ancora
una volta, essere una squadra miracolo; i
giocatori hanno mostrato forza, volontà, attaccamento
alla maglia, spirito di sacrificio. Nelle
occasioni importanti, questi ragazzi hanno
LE PORTE CHIUSE AD ACICATENA
«Lezione» dai tifosi biancorossi
Il Siracusa continua la sua favolosa corsa
verso un traguardo da tanto tempo
sognato, mentre trovano conclusione i
play out di questa edizione della Serie D,
fatalmente amari per le due retrocesse
in Eccellenza - Licata e Giarre - e festosi
per Acicatena e Campobello di Mazara,
che hanno salvato la categoria.
Per il clan aretuseo è doveroso un
plauso della stessa portata dell’afflato
con il quale la tifoseria ha paludato e sorretto
e supportato i giocatori di Paolo
Lombardo. Non era di facile portata, la
gara con i campani di Aversa Normanna,
accreditati di una Coppa Italia, di un
campionato alle spalle della squadra
promossa (un solo punto di distacco), di
un organico e di un responsabile tecnico
da comparto professionistico. Eppure,
la vittoria è più luminosa dello stesso
punteggio: un tre a uno che la dice lunga
sulle capacità e sulla determinazione
sempre risposto alla grande, superando qualsiasi
ostacolo, e a loro va un grazie speciale.
Hanno dato il massimo; e questa è la giusta risposta
a tutti coloro che non credevano in
questa squadra. E’ stata premiata la volontà
dei giocatori, ma anche il lavoro svolto, e gli
sforzi profusi della società. Siamo stati più
forti di tutto e di tutti. In questo momento di
gioia collettiva - prosegue il patron - il mio
pensiero va a Lucio Tosto; è stato drammatico
esonerarlo, per la stima reciproca che ci lega,
e per l’affetto che i giocatori nutrivano e nutrono
tuttora nei suoi confronti». Poi una battuta
sul nuovo tecnico: «Abbiamo trovato un allenatore
in casa nostra - confida sorridendo, riferendosi
a Michele Cataldi - e, dunque, onore
a chi ha vinto. Il più grande rammarico è
quello che i nostri tifosi non abbiano potuto
assistere a questo giorno di festa; comunque
con cui i giocatori hanno affrontato e
superato l’esame. Mercoledì, in terra
campana, si misureranno l’Aversa e l’Itala
San Marco e domenica prossima, in
quel di Gorizia, dopo la partita con i veneti,
gli aretusei conosceranno il proprio
destino, nelle semifinali.
Al Polivalente di Acicatena, il pubblico
biancorosso - appollaiato fra gli alberi
della collina a sud della struttura, per la
strana decisione delle porte chiuse, che
ha loro impedito di supportare i propri
beniamini - ha risposto con un esempio
di civiltà e di obbedienza alle disposizioni
della questura. Superflua, quindi, ma
con grande merito egualmente, l’opera
del comandante dei vigili, maggiore Saretto
Maugeri, del sindaco Ascenzio
Maesano e del vice e assessore allo
Sport, dott. ssa Elisa Guarrera, in coordinamento
con le Forze dell’ordine. Ma
sono stati il punteggio e la partita a dare
Un momento della festa inscenata al termine della partita: giocatori, dirigenti della società
biancorossa, autorità e i pochi tifosi presenti posano per la foto ricordo (foto Zappalà)
credo che sia stata la vittoria di tutta la città.
L’Acicatena risorge sempre. Poi un ultimo intervento
sul futuro: «Acicatena ha bisogno e si
merita di più; dunque, per il futuro, cercheremo
di allestire un grande progetto».
Poi è l’allenatore in seconda del Licata, Alberto
Licata, a parlare: «Gran parte delle possibilità
di rimanere in serie D, le abbiamo gettate
al vento nella gara di andata; oggi hanno
meritato loro, ed è giusto così». Poi prosegue:
«Mi dispiace tanto per la nostra squadra, ma
soprattutto per la città di Licata, che non meritava
questa “sconfitta”, e per i nostri tifosi,
che ci hanno sempre sostenuto».
Poi, si presentano in sala stampa i tre realizzatori
Celso, Pipitò e Benedettino. Inizia Giovanni
Celso, autore del primo gol, il 16° stagionale:
«In occasione del calcio di rigore, sono
andato sul dischetto, deciso, poiché sentivo la
maggiore spessore al comportamento
della cittadina etnea, che ha festeggiato
i propri beniamini fuori del Polivalente.
Dispiace per il Licata e il Giarre, costretti
a rivedere quanto programmato e
amministrato nel corso della stagione,
evidenziare errori commessi, ma è sulle
esperienze patite che occorrerà lavorare
e ripartire con più rigore logico e maggiore
impegno, per un ritorno nella categoria
che - dato il rispettivo passato
sportivo - è pur sempre riduttiva. Che il
Campobello fosse ostacolo troppo arduo
da superare e che fosse necessario
uno sforzo immane per averne ragione
era stato abbondantemente previsto.
Senza esagerare, i canarini di Bucaro
erano, forse, i migliori del quartetto dei
play out: non soltanto per quanto concretato,
soprattutto per le condizioni
psicologiche nelle quali hanno operato.
F. S.
fiducia di tutti;ho molte dediche da fare, al
presidente Strano, a Lucio Tosto, un tecnico
che mi ha dato tantissimo, e poi a me stesso».
Pipitò, autore della seconda rete: «Non ci posso
credere, non dovevo neanche giocare, per i
problemi avuti in settimana; poi, invece, anche
il gol; è splendido, è la ciliegina sulla torta,
mi ripaga di tutte le sofferenze. Tra 10 giorni
mi sposerò, è il massimo che potessi sperare.
Dedico questo gol alla mia ragazza Giuny».
Benedettino, autore di una prestazione strepitosa
all’andata e autore del terzo gol al Polivalente,
dichiara: «Sono contento per la salvezza,
è il giusto regalo per una squadra che fa sacrifici
dal 26 luglio, dedico il gol alla mia famiglia
e ai tifosi». Conclude l’attaccante Leotta: «Il
mio pensiero e la mia dedica sono per il presidente
Strano, una persona meravigliosa».
ANDREA CATALDO
SI ABBRACCIANO IL PRESIDENTE STRANO E L’ALLENATORE STOPPA
PLAY OFF DI SERIE D. Il Cerignola si aggiudica il primo round sull’undici di Noceri che ha mostrato una grande vitalità
UNA FORMAZIONE DEL CARINI CHE HA BEN FIGURATO A CERIGNOLA. DOMENICA IL RITORNO
Il Carini cede di misura ma spera nel ritorno
CERIGNOLA 3
CARINI 2
CERIGNOLA: Marinacci, Borrelli, Modesto,
Morra, Colangione, Porro, Piscopo, Pezzulli
(33’ st Catalano), Carosella, Carlucci, Greco
(18’ st D’Ambrosio). A DISP.: Russo, Antonacci,
Lasalandra, Pinnelli, Vannolli. ALL.: Di Corato.
CARINI: Foggia, Chiumento (37’ st. Nasca),
Randazzo, Ippiccichè, Termine, Guarnirei, Buscaino,
Butticè (12’ st. Rappa), Corona, Di
Somma, Norfo (37’ st. Galati). A DISP.: Ilardi,
Cacciafeda, Lombardo, Italia. ALL.: Noceri.
ARBITRO: Villa di Rimini.
RETI: 8’ pt Greco (Ce), 14’ pt Di Somma (Ca);
1’ st Carosella (Ce), 19’ st. Rappa (Ca), 26’ st
Carlucci (Ce) rig..
CERIGNOLA. La squadra del tecnico Di Corato
si aggiudica con merito la partita di
andata delle semifinali play off che portano
in serie D. Dall’altra parte, però, c’è
da dire che il Carini ha giocato bene: la
squadra del tecnico Noceri ha, infatti, ribattuto
colpo su colpo senza mai darsi
per vinta. E’ stata, in pratica, una gran
bella partita, molto combattuta, tra due
squadre che volevano fortemente la vittoria.
Bravi i padroni di casa che ci hanno
sempre creduto nonostante gli ospiti siano
stati capaci, per ben due volte, di raggiungere
il pareggio dopo il loro vantaggio
prima con Greco, poi con Carosella.
La cronaca. Subito i padroni di casa
cercano la rete del vantaggio con Carosella
(uno tra i migliori in campo), ma il
portiere siciliano Foggia fa buona guardia.
Il Cerignola, però, vuole a tutti i costi
vincere e la rete la trova all’8’: Carlucci
serve in profondità il giovanissimo Greco,
il quale supera il portiere Foggia. Il Carini
non vuole certo stare a guardare e si
spinge in avanti alla ricerca del pareggio.
Al 14’ è Di Somma a superare Marinacci
e a ristabilire il punteggio. Il Cerignola accusa
il colpo e i biancoazzurri ospiti cercano
il raddoppio. Al 17’ Corona sbaglia a
porta vuota. I siciliani iniziano a crederci
e, prima al 28’, poi subito al 29’, prima
Norfo e poi Corona sbagliano due buonissime
occasioni. I foggiani rispondono
con Carosella e con un colpo di testa di
Colangione. Sul finire della prima frazione
di gioco è ancora Norfo a sbagliare
di poco.
Nel secondo tempo il Cerignola preme
sull’acceleratore: dopo un solo minuto di
gioco Carosella non perdona. I padroni di
casa continuano a creare azioni da gol,
poi Butticè è costretto a lasciare il campo
per infortunio. Al suo posto entra Rappa
che, dopo pochi secondi, mette a segno il
gol del pareggio. Ma il Cerignola non si
arrende e trova il vantaggio con Carlucci
su calcio di rigore per atterramento di
Carosella. Nel finale, ancora una grande
occasione con Carosella, mentre il tecnico
Noceri che chiude tutti i varchi con i
nuovi entrati Nasca e Galanti.
E a fine gara i padroni di casa pensano
subito alla partita di ritorno, con il vantaggio
del gol che tiene apertissima la sfida.
Poche le parole di mister Di Corato,
che archivia gara uno e da oggi lavorerà
anima e corpo per preparare al meglio la
sfida di ritorno. «E’ stata una gara dura,
difficile, impegnativa. Abbiamo trovato
un grande avversario, ben preparato e
molto pericoloso nelle situazione offensive.
Anche noi comunque siamo stati
bravi in avanti cercando con il ritmo e la
corsa di tenere in costante allarme la difesa
siciliana».

42.
LA SICILIA
LUNEDÌ 28 MAGGIO 2007
Agrigento
sport
CAMPIONATO
DI SERIE D
Dopo appena un anno,
i gialloblù tornano in
Eccellenza. Contro l’Acicatena
è finita zero a tre. Grillo
e Gnoffo sono stati espulsi
Il Licata nel dramma
e il futuro è nebuloso
Consagra sincero: «Puniti dalle solite amnesie»
UN MOMENTO DELLA GARA D’ANDATA CONCLUSOSI 1 A 1
AZIONE DELL’AKRAGAS
Espulsi
Agozzino
e Campione
per doppia
ammonizione
LICATA. Il cielo era grigio ieri sopra Licata,
quasi a voler sottolineare il mesto ritorno
della formazione gialloblù in Eccellenza
dopo appena un anno di permanenza
in serie D. Il miracolo della
prima vittoria esterna della stagione
non è riuscito, l’Acicatena, a cui bastava
pareggiare, è riuscita addirittura a
vincere grazie a un rigore per fallo di
Desideri nel primo tempo e a due reti
nella ripresa propiziate dalla solite amnesie
difensive.
In mezzo, a chiudere una domenica
terribile, le espulsioni di Grillo e Gnoffo,
con la squadra che ha chiuso la gara in
nove uomini. I catenoti si sono rivelati
la bestia nera dei gialloblù per tutta la
stagione; in quattro gare ufficiali disputate,
il Licata non ha mai vinto, conquistando
la miseria di due pareggi e di
due sconfitte. Il futuro è quanto mai
incerto adesso: società dimissionaria,
ritorno in Eccellenza e campo chiuso
per dieci mesi. Nei prossimi giorni capiremo
quale sarà la sorte futura del
maggiore sodalizio calcistico della provincia.
La dirigenza si è trincerata dietro
il silenzio stampa, annunciato dal Ds
Costa a fine gara: «Non abbiamo voglia
di dire nulla adesso, dateci due settimane
di tempo poi parleremo del futuro».
Il tecnico dei gialloblù, Angelo Consagra,
giunto a gennaio per traghettare
la squadra verso la salvezza, è avvilito
ma, dimostrando grande professionalità,
accetta di parlare:
«Adesso è veramente finita - dice - ci
avevamo sperato fino all’ultimo, ma
purtroppo non abbiamo compiuto il
miracolo».
Consagra, che in settimana analizzerà
in maniera più lucida la sua parte
di stagione alla guida del Licata, sottolinea
il trattamento ricevuto dalla squadra
ad Acicatena: «Hanno intimorito i
miei ragazzi, che sono rimasti mentalmente
in gara solo per 15 minuti - dice
- doveva essere una gara a porte chiuse
Agrigentina battuta dal dischetto dopo un incontro ben giocato da entrambe le squadre
Akragas, la vittoria è di rigore
Dinanzi a un’affollatissima tribuna di spettatori,
Akragas e Agrigentina allievi, hanno dato vita
a una gara gagliarda, combattuta e anche piacevole.
Alla fine sono stati i ragazzi di Enzo Di Rosa
a gioire, ma un plauso va anche ai ragazzini di
Elio Caltagirone che hanno avuto il merito di
avere tenuto testa agli avversari sino alla fine. E’
sarà proprio l’Agrigentina al 33’, a passare per
prima in vantaggio grazie a una prodezza balistica
di Arcuri, che scattando quasi sul filo del fuorigioco,
lasciava partire un tiro potente che si insaccava
imparabilmente alle spalle dell’attento
Modica. L’Akragas accusava il colpo, ma il gol del
pari arrivava al 5’ della ripresa per merito di
Agozzino che perforava l’incerta barriera rosanero
su calcio piazzato dal limite. Ristabilite le distanze,
l’Akragas cercava il gol vittoria nuovamente
con Agozzino al 58’, ma al 59’ rimaneva in
10 per l’espulsione di quest’ultimo. Però proprio
all’80’ (la gara è stata di 40 minuti per tempo),
Campione ha raggiunto prematuramente gli
Non
è bastato
l’impegno
ai gialloblù
per
compiere
il miracolo
ed evitare
una
punizione
così pesante
Ad Acicatena, i
gialloblù hanno
dato vita a una
prova opaca. La
sconfitta è stata
ampiamente
meritata
e invece negli spogliatoi abbiamo trovato
decine di persone, che a fine gara
ci hanno trattato malissimo, per non dire
altro».
Sulla gara, il tecnico dice poco:
«Abbiamo commesso le solite ingenuità
in occasione del primo gol, il rigore
ci ha tagliato le gambe, non siamo
stati più capaci di reagire».
Una volta passata la grande delusione,
la società dovrà rendere conto su
cosa vuole fare. In agenda ci sono, sin
da subito, il ricorso alla lunga squalifica
del Dino Liotta e la possibile richiesta
di un ripescaggio.
GIUSEPPE PATTI
spogliatoi per doppio giallo. Nei tempi supplementari
non succedeva nulla, e ai calci di rigore,
l’Akragas si aggiudicava il titolo provinciale allievi.
Questo il tabellino della stracittadina:
Akragas: Modica, Costanza, Caramanno, Cipolla,
Palumbo (1’ sts Gurreri), Li Verso, Chirulli (3’ sts
Di Nolfo), Marchetta (65’ Alfano e dall’8’ sts Ciulla),
Segretario, Milioto (43’ Agozzino), Miccichè
(83’ Celauro). All. Enzo Di Rosa.
Agrigentina: Arrigo, Campione, Orsolino, Bruccoleri,
Falzone, Capraro (50’ Grillo), Lombardo,
Agrò, Arcuri (41’ Bellavia), Montagna, Battaglia.
All. Elio Caltagirone.
Arbitro: Giovanni Balletti.
Reti: 33’ Arcuri, 45’ Agozzino. Ai calci di rigore
vince l’Akragas grazie alle trasformazioni
di:Ciulla, Celauro, Costanza, e Bruccoleri.
Note: Espulsi Agozzino e Campione per doppia
ammonizione.
CARMELO LENTINI
Tricomi fa il vuoto sul circuito di Racalmuto
Debutto storico del campionato regionale di motovelocità sul nuovo autodromo. Un migliaio i presenti in tribuna
I PILOTI PRIMA DELLA PARTENZA
PIÙ DI UN MIGLIAIO LE PERSONE PRESENTI
RACALMUTO. Migliaia di appassionati nella
giornata di ieri hanno assistito alle gare
valide come prova d’apertura del
«Trofeo del Mediterraneo», che si è svolto
all’Autodromo «Valle dei templi» di
Racalmuto. La gara era riservata ai motociclisti
del Centro-Sud e del rinato
«Campionato Regionale Motovelocità»,
che mancava in Sicilia dal 2002. Cinquantadue
i piloti che vi hanno preso
parte, provenienti anche dal Centro-
Nord, suddivisi nelle cinque gare disputate.
Protagonista della giornata è stato
il 25enne siracusano Alfio Tricomi, che
ha vinto in due diverse categorie, 600
Stock (su Yamaha) e Supertstock 1000
(sempre su Yamaha). Vincitori nelle altre
categorie sono risultati il romano
Alessio Capuano (125 Sport Production,
su Aprilia), il pugliese Cosimo Di Viccaro
(600 Open, su Yamaha), il palermitano
Antonino Mancuso (1000 Open, su
Suzuki), e il salernitano Giuseppe De
Vita (Vintage). La giornata di gara si è
svolta regolarmente, con buone condizioni
atmosferiche, ed è stata organizzata
dal Motoclub Autodromo dei Templi.
Il circuito di Racalmuto - unico attualmente
funzionante in Sicilia - ha in calendario
per il 2007 altre quattro gare;
la prossima si disputerà il 24 giugno e
sarà valida per il Trofeo Centro-Sud e
per il campionato regionale.
ANTONINO RAVANÀ
Terza categoria
N.VILLASETA 1
S. C. RACALMUTO 1
NUOVA VILLASETA: Bennardo, Pacilli, Fanara, Principato F,
Sferlazza, Rotulo, Lumia, Alletto, Bongiorno, Sanzo, Di Gloria.
S. C. RACALMUTO: Munisteri, Sanfilippo, Ferlisi, Filicicchia,
Turco, Ferrara, Giuliano, Sardo, Gagliardo, Paraldo, Nalbone.
ARBITRO: Antonio La Lomia.
RETI: 85’ Gagliardo, 87’ Di Gloria.
Il Racalmuto accede alla fase finale dei play off per
il migliore piazzamento nella classifica finale. La gara
si è giocata sul campo neutro di Palma Montechiaro
e ha registrato una buona presenza di pubblico
sugli spalti. La gara è stata molto combattuta.
Le due squadre, malgrado il forte caldo, hanno dato
tutto. La Nuova Villaseta, ci ha provato fino alla fine
a vincere il match, ma la difesa del Racalmuto è
riuscita a tenere. Il portiere Munisteri quando è stato
chiamato all’opera, ha sempre risposto «presente».
Il Racalmuto, a questo punto, sogna la promozione
in Seconda categoria, ma non sarà facile contro
l’Heraclea, che dopo lo Sciacca 04, ha sempre
messo in mostra un ottimo calcio.
HERACLEA 2
FAIR PLAY 1
HERACLEA: Gulisano, Termine, Miceli, Gambino, Catania G,
Catania A, Stagno, Contino, Gurreri A, Gentile (46’ Vizzi).
FAIR PLAY: Mulè, Fidanza, Rizzo, Vella, Tabone, Ferrante,
Di Mora, Cortese, Presti, Giaretti, Di Leo.
ARBITRO: Salvatore Cordaro.
RETI: 57’ Gurreri A, 62’ Contino, 80’ Presti.
La gara si è disputata sul neutro di Porto Empedocle.
Grazie a questa vittoria, l’Heraclea disputerà
la finalissima dei play off con il Racalmuto. Chi
vince andrà direttamente in Seconda categoria e si
giocherà domenica prossima 3 giugno in campo
neutro da designare. Anche questa partita è stata
molto seguita sugli spalti e la tribuna empedoclina
era piena di tifosi venuti da Ribera e Cattolica Eraclea.
ALFONSO LENTINI
PROMOZIONE
Gattopardo ancora super
l’Eccellenza è vicina
PALMA DI MONTECHIARO. Una Gattopardo devastante approda
alla finale play off. Con una conduzione di gara
perfetta, la formazione di Giovanni Falsone ha battuto
con un sonante 4 a 1 il Valderice e, si candida con autorità
al salto di categoria. Sul neutro di Brolo, i ragazzi
del presidente Totò Catania hanno rifilato, una dopo
l’altra, quattro reti tutte di ottima fattura. «I ragazzi hanno
interpretato la partita in maniera perfetta. - dice raggiante
il tecnico Giovani Falsone - Al gol al freddo, subito
al 3’, abbiamo risposto con veemenza, colpendo
per ben due volte i legni della porta avversaria prima di
pervenire al pareggio. Poi riequilibrato il risultato, la gara
è stata in discesa». In finale, domenica prossima, la
Gattopardo affronterà la Panormus. Il big-mach potrebbe
giocarsi sul neutro del Pian del lago di Caltanissetta.
E. A.
TENNIS
Lo Sciacca sbanca San Siro
e vede la massima serie
SCIACCA. Ormai non sono più una sorpresa. Anzi, per
i veri sportivi possono essere considerati dei veri
eroi. Sono gli atleti dell’associazione sportiva Tennis
Sciacca, oggi con un piede e mezzo in serie A1 dopo
la vittoria a San Siro di Milano contro il
ciroclo Harbour per 5 a 1. Un successo
netto, che non ammette discussioni,
che conferma la superiorità tecnica
del gruppo di giocatori messi in campo
dal capitano e direttore tecnico Franco
Sclafani, una volta il «braccio» del tennis
saccense quando giocava e si divertiva,
oggi la «mente» di una squadra
schiacciasassi che in serie A2 ha battuto avversari di
ogni parte d’Italia, da Reggio Emilia a Palermo, da
Forlì a Milano. Si presentano sui campi del circoli più
prestigiosi d’Italia, dove hanno fatto la loro apparizione
i campioni più forti del tennis nazionale, dove
si chiedono dove si trova Sciacca e come sia possibile
che un club sconosciuto si trovi in serie A, e
vanno via portandosi a casa la vittoria ed i punti che
ormai valgono la serie A1, lasciando sul posto per ricordo
degli oggetti in ceramica. Anche contro il prestigioso
Club Harbour di Milano, i tennisti saccensi
hanno giocato alla grande e conquistato con autorità
la vittoria nella partita di andata della finale nazionale
di A2. Aveva cominciato male la squadra di
Sciacca, perdendo il primo match con Valerio Carrese,
costretto ad arrendersi all’ex Davisman Brando in
due set, poi ha rimesso le cose a posto Fantoni Torres,
affidando le sorti del match a Rehnquist e Grilli,
i due giocatori più rappresentantivi dello Sciacca.
Entrambi, pur soffrendo, hanno vinto e dato ai saccensi
i punti del 3 a 1. Nel doppio, tra l’entusiasmo
generale del clan saccense fornato tra le altre cose
anche da un nutrito gruppo di tifosi saccensi che abitano
a MIlano, Grilli-Torres e Renhquist-Carrese non
hanno concesso nulla, salutando tutti e dando appuntamenti
ai tifosi di Sciacca per domenica 3 giugno,
quando basterà vincere due partite per conquistare
la matematica certezza della promozione in serie
A1.
GIUSEPPE RECCA

Lunedì 28 Maggio 2007
Calcio play out serie D/Mister Di Franco difende i suoi uomini: «Abbiamo lottato fino alla
fine. Colpa dell’arbitraggio»
Tivoli condannata all’Eccellenza
I tiburtini sconfitti 4-1 a Morolo nella partita di ritorno. Inutile il gol di Cesari
di SACHA SIROLLI
MOROLO – La Tivoli retrocede in Eccellenza: non riesce l’impresa ciociara agli uomini di
Di Franco. Al Marocco finisce 4-1 per il Morolo. Tiburtini puniti dalla forza dell’avversario e da un
arbitraggio a loro avverso che vanifica la vittoria per 1-0 all’andata. Tanta l’amarezza a fine gara.
«Abbiamo onorato il campo fino alla fine – dice il tecnico della Tivoli Di Franco – i miei ragazzi
sono stati bravi pure a Morolo. Ma siamo stati condannati dalle decisioni dell’arbitro. L’1-0 ciociaro
era viziato da fuorigioco. Il rigore del 3-0 non c’era. Scotto, il nostro capitano non ha neanche
sfiorato Facci. Retrocediamo a testa alta». Decide una doppietta del morolano Pistolesi. Di Facci e
Mandarelli le atre reti ciociare. Cesari a inizio del secondo tempo segna il gol della bandiera
tiburtino. La cronaca del match: prima occasione per la Tivoli con un diagonale di Spinetti all’11’
neutralizzato in due tempi da De Angelis, portiere del Morolo. Poi arriva il micidiale uno-due
ciociaro firmato Pistolesi. L’1-0 al 21’: cross di Cirelli e perfetta inzuccata a palombella del terzino
morolano. Al 27’ il raddoppio: Mandarelli conclude a botta sicura dall’arietta piccola, miracolo di
Dubec e tap-in vincente di un’ispiratissimo Pistolesi. La Tivoli sbanda, Di Franco gioca la carta
Basili, la terza punta per recuperare il doppio svantaggio. Ma sono i padroni di casa a sfiorare il tris
con Facci e Mandarelli. Il 3-0 del Morolo arriva al 45’ per un rigore contestatissimo dai tiburtini,
causato da un contatto tra Facci e Scotto. Sul dischetto va capitan Facci che trasforma e fa
esplodere il Marocco. Nella ripresa inizio sprint dei tiburtini: Basili colpisce la traversa. Poi al 5’st
Cesari di testa segna il gol della bandiera. C’è il tempo per vedere il 4-1 di Mandarelli, bellissima
punizione sul primo palo che buca la barriera.
MOROLO: De Angelis 7, Cirelli 8, Pistolesi D. 9 (12’st Iori 6), Nardo 7,5, Mozzini 7, Fasani 7,5, Matteo 7 (9’st
Pisapia 6,5), Facci 8,5, Mandarelli 8, Verrecchia 7,5, Di Girolamo 7 (32’st Empoli 6,5) All. GaetaTIVOLI:
Dubec 6,5, Dominici 6 (30’ Nardi 6), Mechelli 6, Scotto 6, Di Giosa 6, Pieri 6 (31’pt Basili 6), De Cenzo 6,
Minelli 6, Cesari 6, Apicerni 6 (20’st Ranuncolo 6), Spinetti 6,5. All. Di FrancoReti: 21’pt e 27’st Pistolesi D.,
45’pt Facci rig., 5’st Cesari (T), 30’st MandarelliArbitro: Bindoni di Venezia 5
Retrocessione anche per il Pisoniano ko a Venafro
VENAFRO - Nulla da fare. Il Pisoniano cede al "Marchese del Prete" al cospetto del Venafro e
retrocede in Eccellenza. Troppo difficile sovvertire il risultato dell'andata (1-0) per gli uomini di
Mariotti che nonostante una prova di grande passione devono arrendersi. Un vero peccato per la
squadra laziale che parte con le marce forti riuscendo a sbloccare il risultato a suo vantaggio
grazie a Camilli al 9'. Il Pisoniano, sceso in campo molto aggressivo e determinato tanto da fare
paura a capitan Keytà, nei primi venti minuti mette a ferro e fuoco la difesa molisana trovando il gol
al 9' con Camilli che sfrutta al meglio un disastroso disimpegno della difesa locale firmando la rete
del vantaggio. I laziali trovano il pari con Bubù Keytà che al 29' minuto capitalizza alla meglio
l'assist su calcio piazzato di Lepore e di testa stacca nell'area piccola castigando Biasi. Il Pisoniano
accusa il colpo e proprio nel momento migliore finisce per subire il raddoppio al 33': ancora un
assist in piena area e ancora uno stacco di testa, stavolta di Marotta, a beffare l'incolpevole Biasi.
A complicare le cose, l'espulsione di Barni per fallo da tergo su Keytà. Nella ripresa niente o poco
più. la squadra locale si limita a difendere il minimo vantaggio fino allo scadere, mentre il
Pisoniano, in dieci uomini, non riesce a recuperare.
US VENAFRO: Di Menna; Avino; Mattiello; Lepore; Marotta; Mele; Macari; Taglialatela (80' Minauda); Passalacqua;
Keytà (85' Sgambati); Patriciello (88' Di Pietrantonio). All. Urbano.PISONIANO: Biasi; Molle; Tersigni( dal 46' Ansini);
Saporetti( dal 70' Cecchini); Stirpe; Mancone; Camilli(dal 59' Petrella); Barni; Amassoka; Giannini; Muzzachi. All. Mariotti.
Reti: 9' Camilli; 29' Keytà; 33' MarottaArbitro: Todaro di Palermo.

Lunedì 28 Maggio 2007
Morolo salvo a colpi di Pistolesi
Doppietta-show di Diego: i ciociari superano 4-1 la Tivoli e restano in D
di SACHA SIROLLI
MOROLO - Sì, sì, sì, sì! Il Morolo resta in serie D! La squadra di Antonio Gaeta supera 4-1 in casa di fronte a
800 ultras ciociari la Tivoli nel return match dei play out, vanificando la vittoria per 1-0 dei tiburtini all’andata.
Un altro miracolo confezionato dalla ditta Costantini-Gaeta. Ancora una volta decisivo nella storia impresa
biancorossa un Pistolesi. Se un anno fa era stato il bomber Francesco a dare la prima promozione in D il
successo salvezza del Nando Marocco porta la firma di Diego Pistolesi, suo fratello minore. Il 19enne
morolano doc è stato autore di una pregevolissima doppietta che ha spianato la strada del trionfo ciociaro. Il
penalty di capitan Facci a fine prima frazione e il 5° gol stagionale del bomber Mandarelli nella ripresa hanno
completato la festa. «Per me che sono di Morolo è un sogno - afferma a fine gara Diego Pistolesi - dedico
questa vittoria a mia nonna Eugenia che a 86 anni ieri era allo stadio a tifare per me e alla mia famiglia».
«Questa salvezza vale più dei campionati vinti negli ultimi anni - aggiunge mister Gaeta mentre abbraccia
Pistolesi - è il risultato più bello della mia carriera. Merito della famiglia Costantini». Il patron biancorosso
Angelo Costantini conclude in lacrime: «Il pubblico di Morolo ci ha guidato al successo. È come vincere un
altro campionato, i nostri tifosi sono stati stupendi».La cronaca del match: primo tempo equilibrato e squadre
in campo che si annullavano con uno speculare 4-4-2. Prima occasione per la Tivoli con un diagonale di
Spinetti all’11’ neutralizzato in due tempi da De Angelis, portiere del Morolo. Poi arriva il micidiale uno-due
ciociaro firmato Pistolesi. L’1-0 al 21’: cross di Cirelli e perfetta inzuccata a palombella del terzino morolano.
Al 27’ il raddoppio: Mandarelli conclude a botta sicura dall’arietta piccola, miracolo di Dubec e tap-in vincente
di un ispiratissimo Pistolesi al 4° sigillo stagionale, sempre più l’uomo del destino. E pensare che Pistolesi è
stato in dubbio fino alla fine perché reduce da una distrazione al legamento calcaneare. Merito dello staff
medico biancorosso e del dottor Ceccarelli che lo hanno rimesso in piedi. La Tivoli sbanda, Di Franco gioca
la carta Basili, la terza punta per recuperare il doppio svantaggio. Ma sono i padroni di casa a sfiorare il tris
con Facci e Mandarelli. Il 3-0 del Morolo arriva al 45’ per un rigore contestatissimo dai tiburtini, causato da
un contatto tra Facci e Scotto. Sul dischetto va proprio capitan Facci che trasforma e fa esplodere il
Marocco. Nella ripresa inizio sprint dei tiburtini. Poi al 5’ Cesari di testa segna il gol della bandiera. Poco
prima del quarto d’ora esce tra gli applausi Diego Pistolesi: ”Uno di noi” cantano gli ultras morolani della
Curva Nord. C’è il tempo per vedere il 4-1 di Mandarelli, bellissima punizione sul primo palo che buca la
barriera. La gara si chiude con gli ospiti che si mangiano qualche occasione di troppo. Il finale è tutto per il
Morolo che esce tra gli applausi di 800 tifosi ciociari in festa.
Palazzi: «Faremo tremare tutti, siamo la squadrarivelazione»
MOROLO - All’interno degli spogliatoi la festa biancorossa sale alle stelle. Franco Palazzi, dg del Morolo,
dichiara entusiasta: «Salvezza senza dubbio meritata. Senza creare alibi alla squadra, noi giocando
fuoricasa abbiamo perso 25 punti nei match casalinghi. Col Marocco sempre a disposizione saremmo stati
salvi da un pezzo. Il prossimo anno saremo la squadra rivelazione. Faremo tremare tutti». Il capitano Fabio
Facci, 34 anni, a segno su rigore: «Dopo questa salvezza continuo fino a quarant’anni, Morolo è nel mio
cuore». Il baby emergente Federico Fasani, difensore 20enne di proprietà del Frosinone. «Al primo anno di
calcio vero ho conquistato qui a Morolo un prestigioso traguardo. La stagione per me è stata positiva, ho
avuto un buon rapporto con il mister Gaeta e i compagni, in particolare con Nando Verrecchia, Matteo Iori e
Francesco Ambrifi con cui ho giocato nelle giovanili del Frosinone. Ringrazio anche il prof. Tonino Ceccarelli
perché ci ha preparato bene per questo finale nei play out. Il futuro? Per adesso mi godo questa salvezza
conquistata sul campo. Poi si vedrà». Riccardo Mandarelli, navigato centravanti biancorosso, ha segnato il
gol del 4-1: «Oggi è stata una giornata stupenda. Voglio restare a Morolo perché i tifosi mi vogliono bene. Se
il presidente mi riconferma prometto di fare il doppio dei gol nel 2006/07. Dedico la salvezza ai compagni di
squadra, allo staff e ai tifosi». Allo stadio 800 tifosi del Morolo. Durante la festa biancorossa il capoultras
Stefano Bauco afferma: «Il prossimo anno giocando a Morolo con questo presidente e Gaeta in panchina,
invincibile da quattro anni, ci salviamo subito, anzi miriamo alla serie C. La nostra ricetta vincente? Umiltà e
cuore!».Sa. Sir.

Lunedì 28 Maggio 2007
2 VENAFRO Di Menna 6, Avino 6, Mattiello 6, Lepore 6, Marotta 6,5, Mele 7, Macari 6, Tagliatatela 6(82'
Minauda), Passalacqua 6.5, Keita 7(86' Sgambati ng), Patriciello 6.5 (90' Di Pietrantonio). All. Urbano. 1 PISONIANO
Biasi 6, Molle 5.5, Tersigni 6 (46' Ansini), Saporetti 6(71' Cecchini), Stirpe 6, Mancone 6, Camilli (60' Petrella 6), Barni
6.5, Amassouka 6, Giannini 6.5, Muzzachi 6. All. Mariotti. Arbitro: Todaro di Palermo. Reti: 9' Camilli (P), 28' Keita (V),
30' Marotta (V). Note: Ammoniti Molle, Stirpe, Mancone, Barni, Lepore, Mattiello. Espulso Barni al 46 pt' per gioco
violento.
Al Pisoniano non basta il cuore per salvarsi
VENAFRO - Qualcuno aveva definito il Pisoniano il Chievo della D: un piccolo centro di nemmeno mille anime che si è
fatto rispettare per qualche anno nel torneo che ha raccolto l’eredità della vecchia quarta serie. E non sarà un caso se,
nello stesso giorno in cui i veronesi hanno salutato la A, anche i laziali hanno abbandonato con dignità il campionato
nazionale dilettanti. Atmosfera surreale quella del «Marchese del Prete»: il Venafro ha mezza salvezza in tasca ma
nessuno ha voglia di festeggiare. Il successo, infatti, di 7 giorni prima sul Pisoniano è stato funestato dalla morte di un
tifoso subito dopo il match. Un giovane di 35 anni, Vincenzo Spada, è infatti deceduto per un infarto accusato dopo aver
preso posto sul pullman che avrebbe riportato i supporter bianconeri a Venafro. Il Venafro è sceso in campo confuso. Al
9’ il Pisoniano ne ha approfittato con un clamoroso errore del portiere Di Menna: rinvio sbagliato e pallone che rimbalza
su Camilli e termina nel sacco. La rete riesce a scuotere i padroni di casa e inizia il monologo della squadra di Urbano. Al
28’ il colore di Keita salta più in alto di tutti su un cross di Lepore e infila Biasi. Il Pisoniano è stordito. Servirebbero due
gol per raggiungere la permanenza in categoria. Ma il Venafro può giocare sulle ali dell’entusiasmo e due minuti dopo
arriva la marcatura che chiude di fatto i conti. Calcio d’angolo di Tagliatatela, Marotta svetta e Biasi capitola di nuovo.
Per il Pisoniano la strada si fa ancora più in salita quando Barni si fa espellere nel recupero del primo tempo per un
brutto quanto inutile fallo. Nel secondo tempo è ancora il Venafro a spadroneggiare. Il Pisoniano non riesce a rialzare la
testa e non si riaffaccerà più dalle parti di Di Menna. Il verdetto dei playout rispecchia in pieno quello della regular
season: Venafro salvo, Pisoniano ai playout.
VENAFRO — Il Venafro vince, convince, resta in serie D, fa festa e dedica il successo a Vincenzo
Spada ...
... e Salvatore Di Lauri, due giovani venafrani che il bianconero ce l'avevano nel cuore. «La salvezza la dedichiamo a
loro due, abbiamo giocato con il cuore mettendoci il massimo impegno - dice quasi con le lacrime agli ma felice il
centrocampista Carmine Minauda - abbiamo interpretato alla perfezione la gara, giocando con attenzione e
determinazione. Vorrei dedicare la salvezza pure al presidente Nicandro Patriciello che ha sofferto in silenzio».
Raggiante, oltre che bagnato da capo a piede per una serie di secchi d'acqua che lo hanno travolto, il tecnico del
Venafro Corrado Urbano, tornato sulla panchina dei bianconeri dopo la partenti Pisone. «Vittoria meritata e salvezza
meritata per quanto fatto nelle gare con il Pisoniano. Se con noi hanno sempre perso ci sarà un motivo. I ragazzi -
aggiunge l'allenatore di Piedimonte San Germano - sono stati bravissimi perché nonostante l'infortunio di Di Menna non
hanno perso la testa e hanno giocato con voglia, dimostrando di avere carattere e personalità. Se credevo nella
salvezza? Certo, altrimenti non sarei tornato a guidare questa squadra. Sono molto felice per aver raggiunto l'obiettivo
che la società ci aveva chiesto ad inizio stagione, sono felice per il presidente Nicandro Patriciello, una brava persona
che fa molti sacrifici per portare avanti il calcio a Venafro». Inevitabile non parlare di futuro. Urbano dice che con
Patriciello «il rapporto è ottimo e dunque non bisogna escludere nulla». Ma adesso è tempo di festeggiare. Mister
Urbano ci lascia e va ad abbracciare uno ad uno i suoi giocatori, che l'hanno accolto a braccia aperte seguendo i suoi
dettami, le sue idee tattiche che a bocce ferme sono risultate vincenti. Pie.Bor.

Lunedì 28 Maggio 2007
4 MOROLO De Angelis 6; Cirelli 6,5, Fasani 6, Mozzini 6, Pistolesi 8 (12' st. Iori 6); Di Girolamo 6,5 (32' st.
Empoli sv) Facci 8, Nardo 7; Verrecchia 6,5, Matteo 6 (8' st. Pisapia 6; Mandarelli 6,5. A disp: Catracchia, Rossi, Ambrifi,
Laviola. All: Gaeta 1 TIVOLI Dubec 5; Dominici 5,5 (30' st. Nardi sv), Scotto di Clemente 5,5, Di Giosia 5, Mechelli 6; De
Cenzo 6,5, Pieri 5 (30' pt. Basili 6), Minelli 6,5, Apicerni 5 (21' st. Ranungolo 5,5), Cesari 5,5, Spinetti 5,5. A disp: D'
Addio, Ciarlora, Riva, Salvati. All:Di Franco Arbitro: Bindoni di Venezia Reti: 21' pt. e 27' pt. Pistolesi (M), 47' pt. Facci
(M), rig., 4' st. Cesari (T), 29' st. Mandarelli (M). Note: spettatori 1200 circa. Ammoniti: De Angelis, Scotto di Clemente e
Matteo. Angoli 10-3 per il Tivoli Minuti di recupero: pt. 2', st. 5'. Al 47' del st.
Brutto finale per la favola del Tivoli
Play out serie D Il Morolo segna 4 reti ai tiburtini che retrocedono in Eccellenza
di GENNARO MEMOLI
MOROLO — Per una domenica Diego Pistolesi, fratello del centravanti che con le sue reti fu tra gli artefici della
promozione in serie D del Morolo, decide di emulare le gesta del suo consanguineo. Con la sua doppietta lancia i lepini
verso la salvezza e nel contempo spalanca sotto i piedi del Tivoli il baratro della retrocessione in Eccellenza.La squadra
di Gaeta ha interpretato al meglio il match raccogliendo il meritato premio, grazie anche all' incessante sostegno del
pubblico amico, che è stato davvero il dodicesimo uomo in campo. Per contro gli ospiti hanno forse sbagliato nell'
impostare la loro gara sul successo di misura ottenuto nel match di andata e tale condotta guardinga ha senz' altro
rincuorato ulteriormente il Morolo.La cronaca. All' 8' un pallonetto di Mandarelli successivo a una respinta di Dubec su
tiro di Matteo finisce fuori misura. Al 9' il Tivoli risponde con un tiro di Spinetti che non sorprende De Angelis. Al 21' il
Morolo sblocca il punteggio. Il cross dalla tre quarti di Di Girolamo pesca Pistolesi che con una deviazione aerea
sorprende Dubec. Due minuti dopo il portiere tiburtivo deve deviare in corner una staffilata di Facci, ma nulla può al 28',
quando deve inchinarsi per la seconda volta. Cirelli mette al centro per Mandarelli che conclude a rete. Dubec respinge,
ma più lesto di tutti è Pistolesi, pronto ad insaccare sottomisura. Il Tivoli cerca di reagire facendosi pericoloso con il
nuovo entrato Basili e con Minelli, ma in pieno recupero il Morolo chiude la gara con Facci che costringe al fallo in area di
rigore Scotto di Clemente e poi trasforma impeccabilmente la massima punizione. La ripresa si apre con una fiammata
degli ospiti. Al 3' Basili centra la traversa facendo da preludio alla rete che Cesari realizza un minuto dopo. Non
impeccabile la difesa locale nell' occasione.La squadra di Di Franco cerca di rientrare in partita ma guadagna solo una
serie di calci d' angolo, lasciando spazi al contropiede avversario. Al 29' il Morolo fa poker con Mandarelli che insacca su
una punizione toccatagli da Facci. Sugli spalti è festa grande e prima dell' apoteosi c'è da registrare un calcio di rigore
concesso al Tivoli. Dal dischetto Cesari manda abbondantemente alto tra i motteggi del pubblico ciociaro e la
disperazione dei circa duecento tifosi amarantoblu che hanno visto la loro squadra retrocedere malinconicamente in
Eccellenza.
«Una salvezza meritata»
OS@%@di GENNARO MEMOLI
MOROLO — Al triplice fischio del direttore di gara si scatena la gioia irrefrenabile dei tifosi del Morolo, a caccia degli
indumenti di gioco dei loro beniamini, protagonisti di una salvezza che vale quanto una promozione. Sarà ancora per un
anno serie D al «Nando Marocco», il cui boato rimarrà a lungo nelle orecchie dei giocatori del Tivoli, che dopo anni di
milizia in categorie superiori ripiomba nei campionati dilettantistici regionali. «Noblesse oblige», il primo a parlare nel
Morolo è il presidente Angelo Costantini, che dopo aver percorso chilometri a bordo campo, può finalmente rilassarsi. «Il
fattore campo è stato decisivo e credo che se ne avessimo potuto sempre disporre non avremmo avuto bisogno dei play
out per salvarci. Un plauso al nostro pubblico che è eccezionale ma che oggi si è superato. Questa salvezza,
considerando il fatto che abbiamo giocato in trasferta per gran parte della stagione, vale la vittoria di un campionato. L'
abbiamo voluta e meritata fino in fondo». È d'accordo con il suo presidente l' allenatore Antonio Gaeta, che dopo due
promozioni consecutive ha centrato l' obiettivo salvezza. «In settimana abbiamo lavorato bene ed avevamo fiducia nei
nostri mezzi. Tutto è andato nel migliore dei modi e abbiamo ottenuto meritatamente la salvezza. Ora intendo godermi
questa grande giornata assieme alla mia famiglia e staccare la spina per qualche giorno. Del futuro mio e del Morolo
parleremo a tempo debito». A dare il «là» alla grande giornata del Morolo è stato il diciannovenne Diego Pistolesi. Lui,
che è terzino di ruolo, ha emulato il fratello maggiore Francesco, che è stato tra i protagonisti della promozione del
Morolo in serie D prima di emigrare verso altri lidi nel corso della stagione. «In settimana mi sono allenato poco perchè
avevo problemi fisici, ma quando il mister mi ha chiesto di giocare ho stretto di denti perchè era troppo importante la
posta in palio. Dedico questa bellissima giornata alla mia famiglia e in particolare a mia nonna, che era in tribuna.
Quando viene a vedermi porta fortuna e ancora una volta lo ha fatto». Musi lunghi in casa del Tivoli ma l' allenatore
Giuseppe Di Franco non si sottrae alle domande dei giornalisti. «Considerando quello che abbiamo passato penso che
sia stato importante tenere viva la speranza fino in fondo. Il nostro schieramento iniziale non è stato volutamente
rinunciatario, ma dovuto al fatto che Basili in settimana si era allenato poco per problemi muscolari. Le due reti nella
prima mezz' ora hanno purtroppo segnato la gara. Il Morolo ha meritato la salvezza, ma applaudo i miei ragazzi perchè
hanno dato tutto. Non so quale sarà il futuro del Tivoli. Sono l' allenatore della squadra, non il presidente».