Gara decisa soltanto ai rigori - serie d news

Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007 CALCIO SERIE D XXXI 

L’ARBITRO 

7 

VOTO 

PIERO 

GIACOMELLI 

Preciso e puntuale, 

sempre presente nelle 

fasi di gioco. Ha 

lasciato correre 

qualche fallo di troppo 

ma ha saputo farsi 

valere perché la partita 

non degenerasse 

LA CRONACA 

AZIONI 

Un contrasto a 

centrocampo 

24’ primo tempo: 

Marcato recupera palla sulla propria 

trequarti di campo la passa indietro 

ad un difensore, ma sbaglia il passaggio 

e sul pallone piomba rapido 

Lacheheb che batte Montagnani. 


Nuova leggerezza difensiva amaranto, 

quasi una fotocopia della precedente, 

e ancora Lacheheb non perdona 

segnando lo 0-2. 


Balleri compie un incredibile fallaccio 

a centrocampo su Marcato e l’arbitro 

senza esitazione lo espelle. 

16’ secondo tempo: 

Bella azione sulla sinistra di Bonsignori 

che mette a centro area dove 

Conti è lesto a mettere in rete. 


Punizione dal limite di Moriani che 

anziché tirare passa a Pardossi che 

sferra un gran tiro. 

6’ p.t. supplementare: 

Pistoleri dalla distanza trova un eurogol 

imparabile per Montagnani. 


Da Menchini per Moriani che non fallisce 

pareggiando. 

3’ s.t. supplementare: 

Tiro di Menchini ribattuto con palla 

che giunge a Piazzi che sferra una 

gran conclusione portando il Forcoli 

in vantaggio. 


Ultimo lungo lancio in area forcolese, 

se ne impossessa Pistolesi che 

trova un gran diagonale che manda 

tutti ai calci di rigore. 

P.M. 

FORCOLI-CECINA I PADRONI DI CASA RIESCONO A BATTERE GLI OSPITI SOLTANTO DOPO I SUPPLEMENTARI 

Gara decisa soltanto ai rigori 

di PIETRO MATTONAI 

— FORCOLI — 

UNA BELLISSIMA e avvincente partita, 

ricca di bel gioco e di spunti interessanti 

anche se poi decisa ai rigori. 

Il protagonista della fase finale è stato 

il portierone amaranto Montagnani che para 

le conclusioni di Bacci, Pistolesi e Vanni e porta 

il Forcoli alla sfida finale del girone contro 

il Figline. La gara nel bene e nel male ha avuto 

come protagonisti i giocatori amaranto che 

nel primo tempo in otto minuti di pazzia hanno 

permesso al Cecina di portarsi in vantaggio. 

E’ stato un uno-due che poteva chiudere 

definitivamente la partita consentendo agli 

ospiti di passare il turno. Sicuramente alla fine 

del primo tempo con i rossoblù in vantaggio 

di due gol nessuno sarebbe stato disposto 

a scommettere sul recupero forcolese. Ma gli 

amaranto hanno sette vite e, nella seconda parte 

della gara, operando un paio di sostituzioni 

e cambiando gioco la squadra di Lazzerini, come 

ci ha già abituato in passato, 

ha saputo recuperare e addirittura 

portarsi in vantaggio. Gli ospiti 

però non sono stati certo a 

guardare e anche se in inferiorità 

numerica dal 35’ del primo tempo, 

hanno lottato e dato il meglio. 

Non hanno mai mollato trovando 

uno strepitoso eurogol 

con Pistolesi il quale poi ha saputo 

ripetersi proprio allo scadere 

del secondo tempo supplementare 

per pareggiare le sorti e andare 

ai rigori. La gara è stata lo 

specchio fedele del ruolo e del 

gioco che entrambe le compagini 

oggi in campo hanno svolto 

nel campionato appena concluso. 

IMPEGNO 

Le due 

squadre 

hanno 

giocato una 

bellissima 

gara 

IL FORCOLI con le sue leggerezze difensive 

spesso si è visto costretto a inseguire recuperi 

quasi impossibili. Poi la capacità offensiva 

FORCOLI 7 

CECINA 4 

(dopo i calci di rigore) 

◆ Forcoli: Montagnani, Pardossi, 

Rossi, Niccolai, Baraldi 

(3’ pts Piazzi), Bonsignori, 

Verdiani, Moriani, Menchini, 

Corsinelli (1’ st. Galluzzi), 

Marcato (1’ st. Conti). 

All.: Lazzerini. 

◆ Cecina: Mengoni, Casali, 

Papagno, Pistolesi, Tempesta, 

Benvenuti, Lacheheb 

(18’ st. Spinelli), Balleri, Capitani 

(28’ st. Vanni), Pulina, 

Ventura (18’ st. Bacci). 

All.: Maddaloni. 

◆ Arbitro: Giacomelli di Trieste. 

◆ Marcatori: 24’ e 32’ pt Lacheheb, 

16’ st. Conti, 33’ st. 

Pardossi, 6’ pts. Pistolesi, 

10’ pts. Moriani, 3’ sts. Piazzi, 

15’ sts. Pistolesi. Ai rigori 

per il Forcoli segnano: Moriani, 

Menchini e Niccolai, mentre 

Montagnani para i primi 

tre calci di rigore del Cecina. 

◆ Note: angoli 4 a 3; ammoniti: 

Baraldi, Galluzzi, Casali, 

Benvenuti; espulso al 

35’ pt. Balleri; spett. 800 circa. 

amaranto, la migliore del campionato, 

i recuperi li ha veramente 

fatti segnando una pioggia di 

gol. Per il Cecina la prestazione 

odierna, come giustamente sottolineava 

il mister Maddaloni a fine 

gara, ha rappresentato il meglio 

che poteva dare. I tirrenici 

hanno giocato un finale di campionato 

strepitoso, recuperando 

posizioni su posizioni e guadagnandosi 

l’accesso ai play-off. E’ 

un ottimo gruppo che lotta senza 

mai darsi per vinto e che anche 

oggi fino all’ultimo minuto 

ha cercato il gol che gli permettesse 

di andare almeno ai rigori. 

La serie finale dei rigori non ha 

avuto storia con gli amaranto 

che con freddezza vanno a segno, 

ma soprattutto con il portiere 

Montagnani che riusciva a parare 

le prime due conclusioni degli 

ospiti costringendo anche il 

terzo tiratore all’errore che consentiva 

al Forcoli di superare il 

turno. Festa finale in campo e sugli spalti con 

i tifosi che anche oggi non hanno fatto mancare 

il loro entusiastico supporto. 

FORCOLI 

MONTAGNANI 7: decisivo nella lotteria 

dei rigori. 

PARDOSSI 7: gran bel gol, ma soprattutto 

ha movimentato il gioco amaranto. 

ROSSI 6,5: seconda parte di gara all’altezza 

della situazione. 

NICCOLAI 6,5: determinante al centro. 

BARALDI 6,5: sempre presente. 

BONSIGNORI 6,5: le sue scorrerie sulla sinistra 

hanno messo in crisi gli avversari. 

VERDIANI 6,5: gran lavoro di copertura. 

MORIANI 7: segna solo un gol nella sua 

partita con il portiere ospite. 

MENCHINI 7: cresce quando il gioco si fa 

sulle fasce. 

CORSINELLI 6: risente di un primo tempo 

sottotono di tutti. 

MARCATO 6: buon impegno. 

GALLUZZI 6,5: molto dinamismo da migliorare. 

CONTI 7: entra e fa gol. 

PIAZZI 7: segna una bella rete. 

CECINA 

MENGONI 7: parate strepitose. 

CASALI 6,5: tenace nel suo compito. 

PAPAGNO 6,5: buona prestazione. 

PISTOLESI 7: trova un gran gol e replica 

nel finale. 

TEMPESTA 6,5: bravo nel controllo. 

BENVENUTI 6,5: buona prestazione. 

LACHEHEB 7: due gol da opportunista. 

BALLERI 5: si fa espellere mettendo in crisi 

la sua squadra. 

CAPITANI 6: da rivedere. 

PULINA 6,5: molto abile. 

VENTURA 6: poco presente nel gioco offensivo. 

SPINELLI 6: corre ma fa poco gioco. 

BACCI 6: non migliora la situazione. 

VANNI 6: troppo solo in avanti. 

Pietro Mattonai 

91˚ MINUTO IL TECNICO SOTTOLINEA LA GRANDE PROVA DI CARATTERE DEI SUOI RAGAZZI 

Lazzerini entusiasta della vittoria 

«La squadra non ha mai mollato» 

IL MISTER rossoblu Maddaloni, 

espulso al 34’ del secondo tempo, si dice 

divertito dalla partita:«E’ stata una 

gara bellissima e, al di là del risultato, abbiamo 

offerto al pubblico una prestazione 

eccezionale. L’arbitro ha un pochettino 

condizionato il gioco, ma oggi ho visto un 

bel Cecina. Questo è un gruppo di ragazzi 

che sa lottare e la gara odierna è stata il coronamento 

di un girone giocato alla grande. 

Merito al Forcoli che ha saputo reagire, 

conclude Maddaloni, mettendoci nel 

secondo tempo in difficoltà». Interviene 

anche il ds del Cecina Olmi che si dice orgoglioso 

per l’impegno e la tenacia messa 

in campo da tutti i ragazzi rossoblù. Da 

parte amaranto grande soddisfazione 

espressa dal presidente Marco Consoloni:«Oggi 

abbiamo assistito ad una partita 

giocata da due squadre vive che volevano 

vincere. Noi abbiamo commesso qualche 

errore di troppo, ma i ragazzi sono stati 

bravi a recuperare anche se recuperare con 

il Cecina non è facile. Dopo aver giocato 

un grande campionato, vissuto da protagonisti, 

oggi un risultato negativo non avrebbe 

rovinato i nostri meriti. Ma i ragazzi sono 

stati bravi e hanno voluto vincere. 

Complimenti anche al Cecina che è una 

bella realtà. In questa stagione esaltante 

per noi andremo a Figline convinti di andare 

a giocare per vincere e per proseguire 

nel cammino dei play-off». 

L’ALLENATORE Gabriele Lazzerini 

torna a sottolineare il grande cuore di questo 

Forcoli: «Sullo 0-2 la squadra non ha 

mollato e i cambiamenti fatti all’inizio del 

secondo tempo hanno dato una scossa al 

ATTENTO 

Lazzerini ha approvato 

la forza di carattere dei 

suoi giocatori 

gioco. Abbiamo reagito, recuperato e con 

un pizzico di fortuna potevamo anche 

chiuderla senza andare ai rigori. Devo segnalare 

oltre all’impegno di tutti, in particolare 

l’impegno di chi è entrato nel corso 

della gara. La prontezza di Conti, Galluzzi 

e Piazzi che hanno dato veramente una 

grossa mano a tutta la squadra». Stefano 

Menchini, bomber amaranto con il gemello 

del gol Moriani, si dice soddisfatto per 

il risultato: «Dedico questo successo agli 

sportivi forcolesi. Io sono qui da un anno, 

ma la realtà di Forcoli, benché piccola ha 

saputo starci vicina, sia gli sportivi giovani 

che quelli meno giovani». 

Pietro Mattonai

XXX CALCIO SERIE D Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007 

L’ARBITRO 

6 

VOTO 

DI PAOLO 

Fischia molto, ma 

usa troppo poco i 

cartellini gialli e 

sembra sbagliare 

diverse decisioni. In 

generale comunque 

la conduzione di gara 

gli permette di 

guadagnarsi la 

sufficienza 

LA CRONACA 


Brutto fallo di Deoma su Fanucchi 

senza cartellino giallo. 


Mori tira da sinistra e Mazzei manda 

in angolo. 


Frediani da fuori area: alto. 


Nohman da sinistra: gran tiro 

sull’esterno della rete. 

OK 

Fanucchi 

durante 

un 

contrasto 


Rossetti da destra crossa al centro: 

Nohman «pizzica» e Di Fiore para. 


Punizione di Giglioli: parata alta. 


Vignola da fuori: tiro alto. 


Cascione di testa da pochi passi: a 

lato. 


Gran tiro di Mori da centro area: Meozzi 

si salva di piede. 


Niccolini anticipa d’un soffio Frediani. 


Cacelli prova il tiro da molto lontano: 

alto. 


Di Fiore si salva su iniziativa di Di 

Rita, poi allontana Rosi. 


Gol. Frediani al volo da centro area 

insacca alla sinistra di Meozzi. 


Gol. Mori in contropiede salta un difensore 

sulla sinistra e insacca rasoterra 

sull’angolo opposto. 

R.P. 

FIGLINE-PONTEDERA I PADRONI DI CASA VINCONO SEGNANDO DUE GOL NEI TEMPI SUPPLEMENTARI 

Gialloblù, continua il sogno play-off 

di ROBERTO PERUGINI 

— FIGLINE VALDARNO — 

ADISTANZA di tre 

settimane le due formazioni 

si ritrovano 

sullo stesso terreno di gioco 

per contendersi in gara unica 

l’accesso alla finale dei 

play-off, dopo un campionato 

lungo, risoltosi per la squadra 

ospite con l’ammissione 

agli spareggi solo all’ultima 

giornata. Questa volta perciò 

non erano in palio i tre punti, 

ma la continuazione di un 

bel sogno, oppure il termine 

della stagione, comunque positiva, 

considerati i risultati 

ottenuti. Non sono bastati i 

90 minuti canonici per sapere 

quale delle due contendenti 

dovesse proseguire il cammino, 

con la squadra di Cei 

che affrontava l’incontro in 

campo esterno, grazie al più 

dodici che Figline era riuscita 

ad accumulare durante la 

stagione regolare nei confronti 

della formazione pisana. 

E’ pensabile che il clima 

caldissimo abbia condizionato 

la gara insieme all’importanza 

della posta in palio, 

perché è sembrato evidente 

come le due formazioni cercassero 

di non spremere 

energie in attacchi veementi, 

preferendo giocare abbastanza 

guardinghe, attente a 

non scoprirsi per non correre 

pericoli, cercando con il 

fraseggio lento di avvivinarsi 

alla porta avversaria, con 

gli uomini di Cei che sono 

sembrati più pronti a raddoppiare 

sul portatore di palla 

e contemporanemente coprire 

bene le due punte figlinesi, 

molto temute. 

FIGLINE 2 

PONTEDERA 0 

(dts) 

◆ Figline: Di Fiore, Alderighi, 

Pancetti, Rosi D., Cascione, 

Bogi (77’ Robbiati), Pasquini 

(76’ Chiuchiolo), Giglioli, Mori, 

Fanucchi (112’ Mugnaini), Frediani. 

All.: Semplici. 

◆ Pontedera: Mazzei, Checcucci, 

Cacelli, Deoma (57’ De Fraia), 

Niccolini, Cinicola, Vignola 

(80’ Martella), Susini, Nohman, 

Di Rita, Rossetti (50’ Righi). 

All.: Cei. 

◆ Arbitro: Di Paolo di Avezzano. 

◆ Marcatori: 97’ Frediani, 119’ 

Mori. 

◆ Note: angoli 3 a 4; ammoniti: 

Bogi, Susini, Frediani e Nohman; 

recupero 0’ + 3’ + 0’ + 1; 

spett. 1200 circa. 

ALLA FINE sono state proprio 

loro a decretare la vittoria 

della squadra di casa, comunque 

meritata, in virtù 

del fatto che la formazione 

di Semplici ha concesso solo 

un’occasione agli avversari 

in tutti i 126 minuti di gioco. 

Al 28’ la prima vera occasione 

è per Mori dal limite, 

ma Mazzei devia in angolo. 

Al 31’ Frediani da fuori area 

tira alto. Al 32’ che sfugge alla 

difesa e da sinistra scarica 

un tiro che finisce sull’esterno 

della rete. Al 39’ Rossetti 

va via sulla destra e il suo traversone 

viene «pizzicato» da 

Nohman che tuttavia non 

sorprende Di Fiore. Nella ripresa 

da segnalare solo un 

bel tiro di Mori che Mazzei 

riesce a deviare in angolo coi 

piedi. Si va a supplementari 

con le squadre stanche, ma 

Figline dimostra di avere ancora 

qualcosa in riserva e al 

97’ un’iniziativa di Robbiati 

termina con un traversone 

in area, dove un rinvio corto 

mette il pallone dalle parti di 

Frediani che infila di prima 

intenzione. Inutile la reazione 

degli ospiti che non riescono 

più a creare pericoli 

per i figlinesi che, galvanizzati 

dal vantaggio riescono a 

colpire ancora proprio in 

chiusura con una bella corsa 

di Mori che infila da sinistra 

l’angolo opposto. 

PROTAGONISTI 

In alto Frediani in 

azione. A sinistra 

Mori e Niccolini 

FIGLINE 

DI FIORE 6,5: un bel salvataggio, poi ordinaria 

amministrazione. 

ALDERIGHI 6,5: abbastanza disinvolto. 

PANCETTI 7: molto positivo. 

ROSI D. 7,5: un leone: bene sui palloni alti, 

meglio su quelli bassi. 

CASCIONE 6,5: molti falli fischiati contro, 

senza sue colpe specifiche. 

BOGI 6,5: discreto, ma non chiude sempre 

bene. (77’ ROBBIATI 6,5: si mette in regia 

ed inventa l’iniziativa del primo gol). 

PASQUINI 6,5: si destreggia bene anche in 

aiuto alla difesa, fino all’infortunio. (76’ 

CHIUCHIOLO 6: bene al centro al posto di 

Bogi). 

GIGLIOLI 7: il solito capitano indomito. 

MORI 7: trova il gol della sicurezza. 

FANUCCHI 6,5: non corre molto, ma «vede» 

bene il gioco. (112’ MUGNAINI s.v.). 

FREDIANI 7: che dire ? La prima volta che 

non è «ingabbiato». 

PONTEDERA 

MAZZEI 6,5: un bel salvataggio su Mori. 

CHECCUCCI 7: qualche fallo di troppo. 

CACELLI 6,5: chiude bene e si spinge in 

avanti con successo. 

DEOMA 6: spazza l’area senza tanti complimenti. 

(57’ DE FRAIA 6,5: è un’altra cosa, 

anche se alla fine non incide). 

NICCOLINI 6,5: difende con precisione. 

CINICOLA 7: tutti i palloni alti sono suoi. 

VIGNOLA 6: svaria molto senza però creare 

problemi al centrocampo avversario. (80’ 

MARTELLA 6: diverse incursioni sulla destra). 

SUSINI 6: molto lavoro a centrocampo con 

molta aggressività. 

NOHMAN 7: è sempre presente. 

DI RITA 6,5: aiuta i compagni in avanti. 

ROSSETTI 6,5: molto vivace e sgusciante: 

perché sostituirlo? (50’ RIGHI 6: molto determinato 

ma poco produttivo). 

91˚ MINUTO IL TECNICO FIGLINESE ENTUSIASTA DEL SUCCESSO PENSA ALLA GARA CONTRO IL FORCOLI 

Semplici: «Vittoria che corona 

una stagione straordinaria» 

L’ 

ALLENATORE figlinese Leonardo 

Semplici, accaldato 

non solo per la temperatura 

esterna, così commenta la gara appena 

conclusa: «Dobbiamo dare grande merito 

ai ragazzi che hanno ottenuto una 

grande vittoria, coronamento di una stagione 

veramente straordinaria. Anche 

oggi hanno lottato contro una signora 

squadra che certamente ha dimostrato 

tutto il proprio valore, riuscendo ad 

averne ragione solo nel finale, quando 

le forze fisiche sono venute a diminuire 

per il gran caldo. Adesso ci aspetta 

un’altra partita importantissima contro 

Forcoli, che era una della pretendenti 

alla promozione diretta. Questo ci fa capire 

appunto l’estrema difficoltà che ci 

aspetta per fronteggiare una formazione 

che ha un attacco fortissimo, anche 

se qualche volta si lascia sorprendere in 

difesa. Intanto riprendiamoci dalle fatiche 

di oggi e poi ci prepareremo per fare 

comunque bella figura». 

IL DG VITTORIO Casucci sottolinea 

il traguardo raggiunto: «E’ veramente 

una gioia immensa aver raggiunto questo 

traguardo, contro una società che ha 

grandi tradizioni, ma ancora non siamo 

SODDISFATTO 

Il tecnico figlinese 

Semplici è già 

concentrato sulla 

prossima partita 

alla fine: proprio per questo speriamo 

di andare avanti il più possibile, senza 

porsi traguardi, ma anche senza timori». 

Dallo spogliatoio ospite piena disponibilità 

ed anche serenità nelle parole 

dell’allenatore Cei: «Dispiace perdere 

una gara per un solo errore durante una 

partita ben giocata da ambedue le formazioni. 

Dopo tutto quello che ci è capitato 

durante la stagione eravamo riusciti 

ad agguantare i play-off e perciò dispiace 

uscire subito. Abbiamo lasciato 

che Robbiati facesse il traversone in 

area e un rinvio non perfetto ha trovato 

Frediani solo, forse per la prima volta 

in tutta la partita. Il resto è venuto da 

solo: un po’ di stanchezza e la voglia di 

recuperare ha creato spazio per il secondo 

gol. Comunque Figline è una ottima 

squadra, che merita di essere al secondo 

posto e le faccio i miei complimenti sinceri». 

Ro.Pe.

XL SPORT LIVORNO Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007 

BASKET A2 La Solidago si arrende all’Umbertide e chiude con onore la stagione 

SI INFRANGONO al PalaMorandi di 

Umbertide i sogni del Villaggio Solidago 

Livorno. Dopo una stagione meravigliosa 

le ragazze di coach Pandolfi si sono 

dovute arrendere alla prima della 

classe che in casa non aveva mai fallito. 

E lo fa ancora una volta tenendo in mano 

il pallino della gara per tutti i quaranta 

minuti. Finisce 66-59 per le umbre 

della Liomatic che proseguono il loro 

cammino verso la serie A1 attendendo 

la sfidante che uscirà fuori da gara tre 

tra Pozzuoli e Siena. Per Livorno soltanto 

applausi per un campionato da ricordare 

e da raccontare. Il Villaggio Solidago 

si può fregiare senza ombra di dubbio 

della palma di squadra rivelazione 

del campionato, capace di stupire e convincere. 

Sul parquet in gara due Giorgi 

e compagne si trovano davanti una squadra 

rilassata e molto motivata con in mano 

le chiavi del successo nei nomi di 

Battain e Granturchelli, capace di mandare 

in doppia cifra quattro ben giocatrici. 

PARTE BENE Umbertide che subito 

nel primo quarto si porta avanti per 

24-15. Le locali tengono in mano il gioco 

per tutti i minuti restanti fissando il 

risultato sul 34-29 all’intervallo lungo e 

50-46 al terzo quarto. Livorno si riavvicina 

notevolmente ma alla sirena le labroniche 

devono arrendersi. Ancora 

una volta a testa alta. Ancora una volta 

tra gli applausi. 

Questo il tabellino del Villaggio Solidago: 

Buccianti 9, Azzellini 6, Belfiore, 

Giorgi 12, Mariani 8, Carlesi 7, Balestra 

17, Filoni ne, Creati ne, Conti ne. All: 

Pandolfi 

Giacomo Niccolini 

IL TABELLINO 

TdShop 83 

Cantù 90 

TDSHOP.IT: Porzingis 

15, Rowe 19, Fantoni 10, Kickert 

9, Daniels 5, Hunter 

21, Cantagalli, Cessel, Sambugaro 

4. Ne: Ingles, Giannone. 

All.: Dell'Agnello. 

TISETTANTA: Smith 4, 

Jordan 12, Shaw 14, Mazzarino 

15, Williams 15, Wilson 

23, Jones 5, Mc Grath, 

Squarcina, Conti 2. Ne: Della 

Felba, Brienza. All. Sacripanti. 

Arbitri: Sabetta, Corrias, Reatto. 

Parziali: 27-18, 53-44, 

73-55. 

di LORENZO 

GREMIGNI 

—LIVORNO— 

ULTIMO 

atto 

del campionato 

ed ultima 

esibizione della 

TDShop.it in serie A. 

Poco pubblico sugli 

spalti, clima di smobilitazione, 

ma partita vera. Anche 

perchè Cantù aveva ancora velleità 

di play-off, che ha raggiunto 

meritatamente, e ha giocato da 

squadra vera con i livornesi che 

si sono adattati malgrado le assenze 

pesanti di Mc Pherson ed Ingles. 

NON È RIUSCITO il miracolo 

compiuto contro Biella, ma non 

importa. Fantoni e compagni 

hanno lasciato dignitosamente il 

piano superiore. In attesa di programmarsi, 

se ci sarà, per il campionato 

di Legadue. Cantù ha 

giocato col cuore e col sano agonismo 

che occorre ad una squadra 

ULTIMO ATTO Il coach Dell’Agnello e a fianco Daniels che ieri è stato in ombra 

BASKET A 

TdShop, partita vera 

ma niente miracolo 

Dignitoso addio alla serie A 

che punta a qualcosa di sostanzioso 

per nobilitare la sua stagione 

ed ha vinto, ma ha giocato a 

sprazzi soffrendo molto la difesa 

aggressiva dei livornesi, sopratutto 

la zona-press e non 

ha mai dato l'impressione 

di poter chiudere 

anzitempo l'incontro. 

E questo va a merito 

della squadra di 

Dell’Agnello che ha 

voluto offrire una prova 

di orgoglio e di carattere ai propri 

tifosi nel giorno dell'addio 

malgrado i guai delle ultime settimane 

e la retrocessione ormai 

sancita da tempo che non poteva 

aiutare la concentrazione e far 

DELL’AGNELLO 

Hanno pesato 

le sconfitte 

di Roma e Cantù 

trovare motivazioni alte ai giocatori. 

Che poi non tutti siano riusciti 

a dare il meglio e giocare 

una buona partita è un discorso 

diverso, ma la squadra ha dimostrato 

che con un po' 

di fortuna in più e magari 

un giocatore di 

esperienza in aiuto ad 

una squadra giovane 

avrebbe potuto vincere 

qualche altra partita 

e forse salvarsi come 

ha detto Dell'Agnello a fine 

gara affermando che "le due sconfitte 

con Roma e Cantù in trasferta 

che erano ormai vinte sono state 

determinanti. Avessimo vinte 

quelle son sicuro che ci saremmo 

salvati e mi resta il rammarico 

di non esserci riuscito anche 

se da questa esperienza 

ho imparato tanto". Tornando 

alla partita Cantù con 

Wilson, Mazzarino, Williams 

e Shaw in buona evidenza 

ha sempre condotto, 

ma non è mai riuscita a 

scappare. I livornesi hanno 

giocato meglio dei canturini 

nel secondo e nel quarto periodo, 

ma gli è mancato completamente 

Daniels e stante l'impossibilità 

di rotazioni efficaci per l'assenza 

di Mc Pherson e Ingles 

l'handicap è stato notevole. 

L'ALTRA NOTA dolente, che 

comunque si è ripetuta per tutta 

la stagione, è quella dei tiri liberi 

da dove gli amaranto hanno realizzato 

col 53%, una percentuale 

da minibasket o peggio. Per il resto 

tiri e rimbalzi sono finiti più 

o meno in parità, ma in una partita 

perduta di sette punti i tiri liberi 

sono e devono essere fondamentali. 

LE PAGELLE 

Bene Hunter 

e Porzings 

Daniels: 

un naufragio 

HUNTER 7. Sotto le due 

plance detta legge,la sua 

percentuale di tiro è 

ottima, i rimbalzi lo 

portano alla doppia-doppia 

e ci sono anche due 

stoppatissime e 3 assist per 

una valutazione di + 27. 

PORZINGIS 6,5. Nei 

primi due periodi latita poi 

segna e prende fiducia. 

Chiude col 60% al tiro e 

buoni rimbalzi. 

SAMBUGARO 5. Sbaglia 

dei passaggi che 

dovrebbero essere pane 

per uno della sua 

esperienza e riesce a 

mettere sul ferro anche 

due liberi. 

ROWE 6. Gioca a 

intermiitenza come in tutta 

la sua stagione. Buoni 

sprazzi, tanti assist, ma 

anche palle perse 

banalmente. 

CANTAGALLI sv. Sta in 

campo 5' senza sfigurare, 

ma anche senza iniziative. 

KICKERT 5,5. Il tiro da 

tre non gli entra e il 

combattimento non è il 

suo forte. 

CESSEL sv. 3' tanto per far 

rifiatare i «lunghi». 

DANIELS 4. Forse la 

peggior partita della sua 

stagione in chiaroscuro. 

Fuori tiro, fuori partita, si 

fa vedere solo ai rimbalzi. 

FANTONI 6. Lotta e fa 

sentire i gomiti in difesa, in 

attacco si fa sentire sotto il 

canestro e cattura buoni 

rimbalzi. 

Lorenzo Gremigni 

GRANDE CECINA. Solo 

i rigori decretano la fine 

dell’avventura rossoblù 

nei play off. La sfida 

col Forcoli era iniziata bene: 2-0 dopo 

mezz’ora di gioco. Un bel Cecina padrone 

del campo con Samir Lacheeb in gran 

spolvero. Poi c’è stata l’espulsione con rosso 

diretto di matteo balleri per un fallo da 

dietro. Una decisione che ha penalizzato 

fortemente la squadra costretta a giocare 

il resto della gara in dieci uomini. «Abbiamo 

fatto una grande partita — commenta 

CALCIO D PLAY OFF: SCONFITTA SOLO AI RIGORI COL FORCOLI. PARLA MADDALONI 

Cecina sfiora l’impresa in dieci uomini 

alla fine l’allenatore Massimiliano Maddaloni 

— ed è amaro uscire così dalla corsa 

alla promozione. I ragazzi per come hanno 

giocato si sarebbero meritati di andare 

avanti. Chi è venuto allo stadio ha visto 

una bella gara. Non siamo delusi perché 

abbiamo dimostrato tutto il nostro valore. 

Certo, se la parttita fosse continuata 11 

contro 11, probabilmente avremmo portato 

in fondo la vittoria. Il fallo che ha decretato 

l’espulsione c’era, però poco prima 

c’era stata una gomitata di Menchini non 

sanzionata allo stesso modo. Comunque 

al di là di questo il Forcoli ha fatto la sua 

parte e ai rigori sono stati più bravi di noi. 

Voglio solo sottolineare la grande prestazione 

dei miei ragazzi da elogiare in blocco». 

ANCHE IL PRESIDENTE Francesco 

Manno è soddisfatto della squadra: «Una 

delle più belle partite del Cecina, una prestazione 

straordinaria. 

Dispiace che alla fine ha 

pesato molto l’espulsione 

ed una serie di decisioni 

arbitrali che ci hanno oggettivamente 

penalizzato. Sul campo comunque non abbiamo 

perso, siamo usciti fuori ai rigori, 

quando la squadra era stanchissima per 

aver dovuto giocare tanto tempo in inferiorità 

numerica». E la società presto si 

riunirà per fare il punto della situazione. 

la stagione è stata molto buona e una buona 

parte del gruppo , allenatore compreso, 

sarà confermata. 

Luca Filippi

Lunedì 

30 14 Maggio 2007 IL TIRRENO 

Forcoli premiato dai rigori 

Serie D. Cecina in 10 dal 35’ compie un mezzo miracolo 

FORCOLI. I calci di rigore 

premiano la formazione amaranto 

portandola per il secondo 

anno consecutivo alla finale 

dei play off del girone. Un 

incontro infinito, con il Cecina 

in 10 uomini dal 35’ sul risultato 

di 2-0 per i ragazzi di 

Maddaloni e con il Forcoli 

avanti 4-3 fino a un minuto 

dal temine del secondo tempo 

supplementare, prima della 

FORCOLI 

CECINA 

7 

4 d.c.r. 

FORCOLI: Montagnani 8, 

Pardossi 8, Rossi 6.5, Niccolai 

7, Baraldi 7, Bonsignori 7 

(3’pts Piazzi 7), Verdiani 6.5, 

Moriani 7.5, Menchini 7.5, 

Corsinelli 6 (1’st Galluzzi 

6.5), Marcato 5.5 (1’st Conti 

7). All. Lazzerini. 

CECINA: Mengoni 7, Casali 

6.5, Papagno 6.5, Pistolesi 

8, Tempesta 6.5, Benvenuti 

6.5, Lacheheb 7.5 (18’st 

Bacci 6.5), Balleri 4, Capitano 

6.5 (28’st Vanni 6), Pulina 

6.5, Ventura 5.5 (18’st Spinelli 

6). All. Maddaloni. 

ARBITRO: Giacomelli di 

Trieste. 

RETI: 24’ e 32’ Lacheheb, 

16’st Conti, 33’st Pardossi, 

6’pts e 15’sts Pistolesi, 

10’pts Moriani, 3’sts Piazzi. 

Susini del 

Pontedera 

è stato 

costretto 

ad uscire 

prima 

della fine 

della 

partita 

per crampi 

rete conclusiva di Pistolesi. 

Al Cecina resta la sensazione 

di aver compiuto un mezzo 

miracolo. Per il Forcoli, invece, 

si presenta l’occasione 

della sfida contro il Figline 

domenica prossima. Al termine 

dell’incontro i tifosi del Cecina 

si sono trattenuti davanti 

alla porta degli spogliatoi 

insultando giocatori e allenatore 

del Forcoli, comunque 

FRANCO SILVI 

ben controllati dai carabinieri 

presenti. 

Una maratona cominciata 

con il doppio vantaggio segnato 

da Lacheheb, con altrettanti 

errori difensivi del Forcoli. 

Al 24’ Marcato appoggia indietro 

con la difesa amaranto 

«in uscita» e per il numero 

sette cecinese è molto semplice 

controllare il pallone e segnare. 

Pasticcio fotocopia al 

Lazzerini: grande squadra 

Maddaloni orgoglioso dei suoi ragazzi 

FORCOLI. Orgoglio è la parola più gettonata per il commento 

finale di quella che più che una partita di calcio è stata una 

battaglia. Orgoglioso dei suoi ragazzi il tecnico cecinese Massimiliano 

Maddaloni, così come il direttore sportivo Valerio Olmi. 

Orgoglioso della reazione avuta dalla squadra l’allenatore 

del Forcoli Gabriele Lazzerini, che insieme al presidente Marco 

Consoloni punta l’obiettivo verso la finale con il Figline. 

«Con la Fortis Juventus l’anno scorso - ha detto Lazzerini - 

perdemmo a tempo scaduto. Questa volta vogliamo fare meglio. 

Ma la vittoria contro il Cecina ha un sapore speciale, perché 

abbiamo avuto una reazione da grande squadra, con ogni 

singolo giocatore che ha dato il 100%». 

«Sono emozionato - ha esordito Maddaloni - perché riuscire 

ad arrivare ai calci di rigore in dieci e contro un’avversario come 

il Forcoli dimostra i motivi per i quali siamo arrivati quarti 

in campionato». (a.q.) 

Potevamo andare avanti 

Cei: «Favoriti da un nostro errore» 

FIGLINE VALDARNO. Partita secca da giocare 

nell’arco di 90’ o più minuti: un playoff 

strano e bizzarro, che ha permesso al Figline, 

dopo i supplementari di centrare la finale 

con il Forcoli. 

Nel dopopartita copertina per Cei allenatore 

del Pontedera il quale ammette che «si è 

trattato di una buona partita, equilibrata e 

che si è decisa nei supplementari, dove abbiamo 

dimostrato di stare meglio rispetto al 

nostro avversario, considerato che la palla 

girava con una certa precisione. Purtroppo 

32’, questa volta con Bonsignori 

che tocca orizzontalmente 

a Baraldi al limite dell’area 

trovando invece il destro 

al volo di Lacheheb su 

cui Montagnani non può arrivare. 

Passano 3’ e questa volta 

il patatrac lo combina Balleri, 

entrando duro su Menchini 

e facendosi espellere. 

Il ritmo è infernale come il 

caldo asfissiante del Brunner. 

La ripresa è torrida, anche 

perché Lazzerini opera 

cambi fondamentali per l’esito 

dell’incontro. Dentro un 

centrocampista di sostanza e 

una punta, con Pardossi avanzato 

in mediana e Bonsignori 

sulla fascia sinistra. Al 16’ arriva 

il gol di Conti su imbeccata 

di Bonsignori. Le occasioni 

per il Forcoli non si contano 

più. Il Cecina è stremato, ma 

regge. Ogni pallone fa infiammare 

la partita, ma al 33’ 

giunge la bordata di Pardossi 

che fulmina Mengoni e stabilisce 

la parità. 

Si va ai supplementari, ma 

al 6’ Pistolesi gela il Brunner 

con un gol incredibile: tiro al 

volo su campanile, parabola 

a scendere e Montagnani è 

battuto. Quattro minuti dopo 

Menchini scodella in area per 

Moriani che tocca in rete superando 

Mengoni. Di nuovo 

in parità, fino al 3’ del secondo 

tempo supplementare 

Moriani e Pardossi del Forcoli 

quando Piazzi, da poco entrato, 

tira con forza dal versante 

sinistro trovando la deviazione 

di un difensore e mettendo 

la palla sotto l’incrocio dei pali. 

Schemi e posizioni sono saltati 

da molti minuti ormai e 

quando sembra che il Forcoli 

abbia vinto la battaglia, ecco 

di nuovo l’orgoglio del Cecina 

e del suo capitano Pistolesi, 

bravo a raccogliere in area e 

a freddare di nuovo il portiere 

locale. Di tempo per altri 

stravolgimenti non ce n’è 

più. Si va ai rigori e Montagnani 

diventa l’eroe: para i 

penalty di Bacci e dello stesso 

Pistolesi e guarda Vanni colpire 

la parte superiore della 

traversa. Il Forcoli segna con 

Moriani, Menchini e Niccolai 

e va in finale. 

Andreas Quirici 

Pontedera cede al Figline e saluta 

La gara si sblocca al primo tempo supplementare, vana la ricerca del pari 

FIGLINE VALDARNO. Il Pontedera 

cede per 2-0 al Figline 

nella semifinale dei playoff e 

saluta la manifestazione con 

un pizzico di rimpianto. Al 13’ 

primo sussulto della partita: 

Deoma commette un grave errore 

difensivo e si fa portare 

via la palla da Fanucchi. Lo 

stesso Deoma commette fallo 

un nostro errore ha favorito il loro vantaggio. 

Poi, ho perso Susini per crampi, non avevo 

più cambi a disposizione e nel finale, al 

120’, abbiamo subito il 2-0, ma a quel punto 

la gara era chiusa». 

«Torniamo a casa con un pizzico di rammarico 

- prosegue - si poteva andare avanti. 

Non ho nulla da rimproverare alla squadra, 

che ha centrato gli obbiettivi di una stagione, 

che doveva essere di transizione. Il mio 

futuro? Con programmi precisi, rimarrei volentieri». 

da dietro e i giocatori di casa 

chiedono il fallo da ultimo uomo, 

ma l’arbitro non ammonisce 

neanche il difensore ospite. 

Sugli sviluppi della punizione 

da circa 20 metri Giglioli calcia 

sul fondo sfiorando il palo. Poi 

improvvisamente al 28’ la palla 

arriva a Mori in area che si 

libera dell’uomo e lascia parti- 

FIGLINE 

PONTEDERA 

2 dts 

0 

FIGLINE: Di Fiore, Alderighi, 

Pancetti, Rosi David, Cascione, 

Bogi (31’ st Robbiati), 

Pasquini (30’ st Chiuchiolo), Giglioli, 

Mori, Fanucchi (5’ Mugnaini), 

Frediani. A disp.: Lovari, 

Cerilli, Dati. All.: Semplici. 

PONTEDERA: Mazzei, 

Checchucci, Cacelli, Deoma, 

(12’ st De Fraia), Niccolini, Cinicola, 

Vignola (34’ st Martella), 

Susini, Nohman, Di Rita, Rossetti 

(6’ st Righi). A disp.: Giannoni, 

Sangregorio, Gavarini, 

Morgagni. All. Cei. 

ARBITRO: Di Paolo. 

RETI: 7’ pts Frediani, 13’ sts 

Mori. 

Lunigiana crolla, il Calenzano vola nella finale playoff 

Eccellenza. Partita vibrante, ma i locali si aggiudicano la posta con una ripresa perfetta 

CALENZANO. Apoteosi Calenzano. 

Un secondo tempo perfetto porta il 

Calenzano alla finale regionale contro 

lo Scandicci. La Lunigiana, partita 

col pronostico a favore, ù arrivata 

al Magnolfi col chiaro intento di rischiare 

il meno possibile e strappare 

CALENZANO 

LUNIGIANA 

3 

0 

CALENZANO: Ricciotti, 

Meoni, Ferrucci, Veracini, Rossi, 

Mazzei, Ballario (dal 91’ 

Perna), Cazzarotto, Tarli, Cardillo 

(dal 74’ Mazzeo). A disp.: 

Signorini, Traversi, Ciucci, 

Centoni, Marchesini. All.: Maneschi. 

LUNIGIANA: Franchi, Coppola 

(dal 22’ Antonelli, dal 

68’Monticelli), Tolaini, Benedetti, 

Capecchi, Cavalcante, Faggiani 

(dal 68’ Fofò), Magnani, 

Martelloni, Antoniotti, Rossi. A 

disp: Santini, Coluccini, Pinzuti, 

Bambini. All: Bresciani. 

ARBITRO: Guerrazzi di Pontedera. 

MARCATORI: al 59’ Cardillo, 

all’80’ Mazzei, al 90’ Cazzarotto. 

NOTE: esp. Magnani (L) e 

Ciucci (C). 

un pareggio: non c’ù riuscita. La 

partita ù subito vibrante, con gli spalti 

gremiti, le bandiere, i fumogeni e i 

cori da grande occasione. Sono i padroni 

di casa a farsi vedere per primi. 

Tarli raccoglie in area un pallone 

e gira in rete: alto sopra la traversa. 

Gli ospiti però dimostrano 

ad ogni occasione tutta la loro 

pericolosità: sul corner conseguente, 

una deviazione sotto 

misura sfiora la traversa. Al 

29’ si vede per la prima volta 

Cardillo: punizione da 35 metri 

che costringe Franchi alla 

deviazione in tuffo. Al 40’ 

Cardillo, servito sul dischetto 

da Breccia, viene anticipato al 

momento del tiro. Al 46’ invece 

Cazzarotto salta il diretto 

avversario sulla linea di fondo 

e mette in mezzo: Ballario, 

al volo, insacca. Il Magnolfi 

esplode ma l’arbitro annulla e 

manda tutti negli spogliatoi. 

La ripresa sembra quindi incanalarsi 

sul binario del primo 

tempo quando il Calenzano 

trova il gol del vantaggio. 

È il 59’, Cazzarotto tocca per 

Cardillo una punizione dai 

trenta metri e il numero 11 

rossoblù lascia partire un bolide 

ad uscire su cui Franchi 

non ci arriva. La Lunigiana 

crolla di colpo, con il solo Martelloni 

a crederci ancora. Al 

67’ Tarli è bravo a rubare palla 

a Capecchi e s’invola da solo 

verso Franchi: ottimo l’intervento 

in uscita del trentasettenne 

portiere ospite. Al 

70’ la sacrosanta espulsione di 

Magnani per l’ennesimo fallo 

da dietro su un incontenibile 

Francesco Tarli. Dieci minuti 

e il Calenzano chiude il conto. 

Cazzarotto mette un corner 

basso su si avventa il solito 

Mazzei che anticipando la 

difesa schierata della Lunigiana, 

tocca in rete il gol della sicurezza. 

E poi al 91’ Tarli 

scende sulla destra e mette un 

cross perfetto per Cazzarotto, 

che non si fa scappare l’occasione. 

Nei minuti di recupero 

debutto in Eccellenza per il 

giovane classe 1989 Perna e 

traversa di Cazzarotto dopo 

una bellissima azione personale. 

Alessandro Pattume 

Il Calenzano s’ù messo subito a cercare 

di gran lena il gol del vantaggio, e 

la Lunigiana deve aspettare il 20’ per 

tirare per la prima volta in porta: protagonista 

ù Rossi, in una delle sue rare 

apparizioni, e il tiro velenoso costringe 

Ricciotti in angolo. 

LE INTERVISTE 

Noi superiori 

CALENZANO. Al termine della partita 

esplode la gioia di squadra e tifosi rossoblù. 

Negli spogliatoi, il tecnico del Calenzano Maneschi 

esulta: «Una vittoria e un passaggio 

del turno strameritati. Davanti ad una squadra 

fortissima, il Calenzano di oggi ha giocato 

una partita eccezionale». «Guardiamo al futuro 

con fiducia - conclude - questo gruppo eccellente 

sa dare tutto ogni volta che serve». 

Grande la soddisfazione anche del ds Giuliano 

Bulleri, che usa fare pronostici e solitamente 

prenderci pure. Anche questa volta 

non ha sbagliato. «Ho sempre creduto in questa 

squadra. Oggi, nella ripresa, abbiamo dimostrato 

la nostra superiorità tecnica e atletica, 

e questo è merito dei giocatori e di tutto lo 

staff tecnico: il massaggiatore Cipelli, il preparatore 

Cavallaro e il prepatore dei portieri 

Conti». «Andiamo a giocarcela con lo Scandicci 

con determinazione - conclude - vinca il migliore». 

A.P. 

re un siluro respinto in angolo 

da Mazzei. Al 31’ è ancora il Figline 

a farsi pericoloso: palla 

da Alderighi a Mori che appoggia 

a Frediani; tiro di quest’ultimo 

che si perde alto sopra la 

traversa. Risponde un minuto 

dopo il Pontedera con un pallone 

servito in profondità a Noham; 

quest’ultimo calcia prontamente 

rasoterra, ma la palla 

si perde sull’esterno della rete. 

Al 38’ il Figline usufruisce di 

una punizione dai 25 metri calciata 

da Frediani. Il tiro centrale 

non crea difficoltà al portiere 

ospite Mazzei. Al 39’ risponde 

il Pontedera con Rossetti 

che sull’esterno di destra fa 

partire un cross rasoterra pericoloso 

su cui si avventa Nohman 

il quale calcia debolmente 

tra le braccia di Di Fiore. 

Sul rilancio del portiere la 

palla giunge a Frediani che 

crossa verso Mori, l’attaccante 

calcia al volo mandando la sfera 

alta sopra la traversa. Nella 

ripresa la gara si sviluppa 

con lo stesso ritmo dei primi 

45’. Al 5’ però si assiste a una 

grande occasione per il Figline, 

cross dal fondo di Pasquini 

rasoterra con palla che arriva 

a Mori, il quale tira a colpo sicuro, 

ma Mazzei con i piedi riesce 

a respingere in angolo. Al 

41’ buona occasione per il Pontedera: 

palla verso Di Rita che 

punta l’uomo si accentra in 

area e tira impegnando a terra 

Di Fiore, sulla respinta si avventa 

Righi anticipato in extremis 

da Rosi. Si va ai supplementari. 

Si riparte con maggiore determinazione 

da parte della 

squadra gialloblù e al 7’ del primo 

tempo supplementare la gara 

si sblocca: palla da Frediani 

a Robbiati che supera l’uomo 

mette la palla in area che viene 

resinta dalla difesa; sulla 

sfera si avventa Frediani che 

lascia partire un tiro che si infila 

alla destra del portiere. Il 

Pontedera si getta in avanti alla 

ricerca del pareggio, effettua 

alcuni traversoni verso la difesa 

locale, tutti preda dell’attento 

Di Fiore. Il Pontedera cerca 

ancora di attaccare ma la retroguardia 

controlla la gara. E al 

13’ della ripresa palla in profondità 

verso Mori che supera l’avversario, 

entra in area e batte 

con un preciso rasoterra l’incolpevole 

Mazzei. 

BATAVIA 

Cazzarotto 

(a destra) 

superstar 

contro 

il Lunigiana 

GIRONE B 

Passa lo Scandicci 

SCANDICCI 

MONTERIGGIONI 

3 

0 

SCANDICCI: Frassinetti, Trinci, Gabrielli (32’ 

s.t. Parentini), Giornali, Sabia, Gutili, Leo, Serrotti 

(27’ s.t. Cintolo), Latini, Nerattini (al 23’ del 

secondo tempo Scarzanella), Zompi. Allenatore: 

D’Annibale. 

MONTERIGGIONI: Sardella, Giacopelli, Capuano, 

Corbucci, Picchi, Titone (18’ s.t. Mariani), 

Viccaro (27’ p.t. Guerrini), De Rosa, Gaziano, 

Sani, Gori (10’ s.t. Mucciarelli). All.: Bellucci. 

ARBITRO: Giovani di Grosseto. 

RETI: su rigore Serrotti, 40’ p.t. Leo, 30’ s.t. 

Latini. 

NOTE: Spettatori 300 circa. Espulso al 26’ p.t. 

Sardella per fallo da ultimo uomo. Scandicci 

che, grazie al 3-0 del ritorno, passa il turno guadagnando 

la prima sfida a carattere extraregionale 

dei play-off di Eccellenza. 

FRANCO SILVI

XIV SERIE D Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007 

1-0 

REAL MONTECCHIO: Giustolisi 

6,5, Conti 8, Bianchi 6,5, Bolzan 7, Madocci 

6,5, Giorgini 6,5, Vaierani 6, Panisson 

6, Campese 6, Berdini 6,5, Biondini 

6,5. A disp. Ponzoni, Guerra E., Lapi, 

Rexhepi, Teodori, Guerra F., Casoli. 

All. Gaudenzi. 

AVEZZANO: Ianni 6,5, Curcio 6, Antonelli 

6, Coppola 6,5, Paolacci 5,5, Ianni 

M. 6, Albertazzi 5,5 (30’ st Gamba 

ng), Zahoud 6 (25’ st Di Fabio ng), 

Fuakuputu 6, Bosco 5,5, Maniscalco 6 

(41’ st Mancini ng). A disp. Di Donato, 

Rotondi, Fuoco, Campobasso. All. Perri. 

Arbitro: D’Iasio di Bari 5,5. 

Reti: 41’ st Conti. 

Note: giornata afosa, terreno perfetto, 

spettatori 800. Ammoniti: Panizzon, 

Bianchi, Coppola, Bosco, Giorgini. Angoli 

4-4. Recupero 1’+3’. 

di SILVANO CLAPPIS 

—MONTECCHIO — 

È UN CONTI nel Real 

che festeggia il passaggio 

C’ 

al turno successivo dei 

playoff. Un’incornata del difensore 

quando mancava una manciata 

di minuti dalla fine, liquida un generoso 

Avezzano e manda in paradiso 

un Real che 

ha, però, faticato 

molto per avere ragione 

degli avversari. 

Per conquistare 

la finale tutta marchigiana 

col Fano, 

il Real ha dovuto 

sudare a lungo: l’Avezzano con 

un elastico 4-2-4, ha tenuto assai 

corta la squadra e in pratica ha impedito 

ai biancorossi di effettuare 

il solito gioco fatto di lunghi lanci 

dalle retrovie. L’assenza di Fraternali 

all’ultimo minuto (peraltro 

sostituito da un positivo Bianchi) 

ha limitato le incursioni sulle fasce. 

I vari Panisson, Giorgini, Bolzan 

e Madocci si sono trovati con 

pochi sbocchi davanti: il solo Berdini 

ha provato qualche allungo, 

«A 

GRAN FINALE 

La rete decisiva 

a quattro minuti 

dal termine: già 

si pensava ai rigori 

PLAYOFF 

Tornano i Conti del Real 

Il Montecchio supera l’Avezzano e continua la sua corsa 

— MONTECCHIO — 

senza esiti soddisfacenti. Solo a 

metà della ripresa, quando l’Avezzano 

ha arretrato il suo raggio 

d’azione finendo per allungarsi, il 

Real ha potuto trovare quegli spazi 

per infilare le incursioni dei 

suoi uomini. Su 

BBIAMO uno spirito 

forte, che non si dà mai 

per vinto, per questo 

credo che la nostra vittoria sia meritata». 

Lazzaro Gaudenzi è al centro 

del campo che riceve i complimenti 

dei suoi estimatori, mentre 

tutto intorno si festeggia a birra e 

porchetta. E’ soddisfatto il tecnico 

biancorosso per questo ennesimo 

successo, avvenuto proprio 

nel momento più delicato della 

partita. «Già stavo con la testa ai 

supplementari e in panchina ragionavo 

sui cambi, perchè dovevo 

anche pensare che se si arrivava ai 

rigori avevo bisogno di gente in 

grado di tirarli — dice il tecnico 

— quando Conti ha risolto la partita. 

Nel primo tempo abbiamo 

giocato coscientemente, senza sbilanciarci 

troppo. Il pericolo poteva 

essere solo sulle palle statiche. 

Nella ripresa invece abbiamo 

spinto di più , anche se avevo qualche 

giocatore come Berdini e 

Campese piuttosto affaticato. Ma, 

ripeto, dovevo tenere presente 

che la gara sarebbe potuta diventare 

piuttosto lunga e quindi ho 

aspettato, sperando che succedesse 

qualcosa». Quel qualcosa è successo 

a 4’ dalla fine, con Conti che 

ha chiuso i ... conti. Adesso arriva 

il Fano. «Sappiamo di essere percentualmente 

inferiori al Fano — 

dice Gaudenzi — però ce la giocheremo. 

Abbiamo un gruppo 

unito, che ha voglia di fare e che 

penso ci potrà dare ancora delle 

una di queste è arrivato 

il gol che, se 

non premia la quantità 

(l’Avezzano nel 

corso del match ha 

premuto di più), 

rende merito alla 

qualità messa in 

mostra dai padroni di casa. Gara 

tattica, giocata con attenzione da 

entrambe le squadre che hanno 

badato soprattutto a non subire. 

Questo atteggiamento difensivo 

ha mortificato i rispettivi attacchi 

— più arioso quello abruzzese 

con Zahoud e Albertazzi sulle fasce 

e Maniscalco spalla di 

Fuakuputu, meno quello del Real 

con Vaierani e Biondini larghi fino 

ad escludersi dal gioco, con 

Campese poco propenso ad assistere 

Berdini — che hanno trovato 

visibilità solo su calci piazzati. 

Venendo alla cronaca, l’inizio è di 

marca ospite. Già al 1’ Fuakuputu 

in area sbaglia la mira, poi al 14’ 

Albertazzi è fermato dal fuorigioco 

quando arriva davanti a Giustolisi, 

il quale, un minuto dopo, neutralizza 

una conclusione di Maniscalco. 

SUCCEDE davvero poco, con il 

Real che si vede alla mezzora con 

una punizione di Panisson sulla 

quale in area nessuno svetta. Ben 

più vivace il secondo tempo, aperto 

subito con una grossa occasione 

per il Real. Siamo al 4’ quando 

Berdini serve Biondini che allunga 

a Viaerani il quale si incunea 

in area e solo davanti al portiere 

batte debolmente. Al 6’ si accende 

un mischia paurosa in area Real: 

ci provano in diversi, prima Albertazzi, 

poi Maniscalco ed infine 

Zahoud, ma c’è sempre un difensore 

pronto a respingere con un 

pizzico di fortuna. Maniscalco al 

GLI SPOGLIATOI 

Il presidente Mazzoli: «Ora c’è il Fano 

Ma intanto godiamoci questa impresa» 

ABBRACCI 

Il portiere del 

Real Claudio 

Giustolisi sfoga 

la sua gioia al 

fischio finale 

dell’arbitro. 

Una sicurezza 

per i compagni 

L’AVVENTURA 

CONTINUA 

Il difensore Conti 

sommerso dai 

compagni dopo il 

gol che è valso la 

vittoria. Qui sotto 

Lazzaro Gaudenzi 

saluta a fine partita. 

Il suo Real non 

finisce di stupire 

9’ sciupa una punizione di Antonelli 

calciando fuori da due passi, 

ma l’Avezzano sembra aver finito 

la ... birra, mentre il Real ora può 

salire con maggiore facilità. Al 31’ 

bella azione Conti-Vaierani conclusa 

col traversone sul quale Ianni 

sotto porta anticipa d’un soffio 

Berdini. Al 39’ angolo di Panisson 

e colpo di testa a botta sicura 

di Berdini, ma il portiere ospite alza 

d’intuito. Si vede ora che è il 

Real a voler cercare l’affondo decisivo, 

mentre l’Avezzano serra le fila, 

forse pensando di rimandare 

tutto ai supplementari. Che non 

ci saranno perchè al 41’ arriva il 

vantaggio dei biancorossi. L’azione 

parte dalla trequarti con Giorgini 

che apre per Biondini, largo 

a sinistra, il quale pur pressato da 

Curcio arriva fino a fondo campo 

e trova lo spazio millimetrico per 

il traversone che salta tutta la porta 

fino al palo opposto dove, come 

un falco, si avventa Conti che di 

testa spedisce in rete. Missione 

compiuta. 

sorprese. I giocatori, magari, in 

campo si arrabbiano, ma è un segno 

che vogliono migliorarsi». 

Il presidente Mazzoli è raggiante:«Pur 

senza Fraternali e Chiarabini 

siamo riusciti a battere una 

squadra di tutto rispetto. Questa 

per noi è una grande soddisfazione». 

Sull’altro fronte gli oltre 200 

tifosi biancoverdi accettano sportivamente 

il risultato, senza provocare 

incidenti di sorta. Mister 

Perri lo sintetizza così: «Partita 

equilibrata, tra due squadre che si 

temevano. A decidere è stato un 

episodio. Penso che entrambe meritavano 

di passare il turno perchè 

Avezzano e Real sono state le 

due squadre ad esprimere il miglior 

gioco in questo campionato». 

Chapeau! 

Silvano Clappis 

LE PAGELLE 

Il difensorse 

goleador 

protagonista 

Giustolisi 6,5. C’è sempre 

sui pochi palloni che gli arrivano 

in porta. Una sicurezza. 

Conti 8. Si prende il voto più 

alto perchè ha segnato. Non 

basta? 

Bianchi 6,5. Gettato in mischia 

in extremis, si comporta 

da veterano. 

Bolzan 7. Il capitano sofferente 

stringe i denti, cancella 

Fuakuputu e non disdegna 

le incursioni 

in area ospite. 

Madocci: 6,5. Tiene 

la posizione, incrociando 

Maniscalco al 

quale lascia poco spazio. 

Giorgini 6,5. Davanti 

alla difesa è il solito 

metronomo con licenza 

di spaziare. 

Vaierani 6. Stenta ad entrare 

in partita, forse risente del clima 

playoff; le cose migliori 

nella ripresa. 

Panisson 6. Non trova subito 

la misura dei lanci, per 

questo si innervosisce, anche 

per il trattamento che gli riservano 

gli avversari. Si riprende 

alla distanza. 

Campese 6. Dovrebbe assistere 

Berdini, ma non ci riesce 

perchè non trova la posizione 

e finisce per sprecare 

energie inutilmente. 

Berdini 6,5. L’Avezzano tiene 

difesa e due centrocampisti 

attaccati, lasciando pochi 

spazi di manovra. Lui prova 

a svariare senza costrutto. 

Poi nella ripresa a maglie più 

larghe, un paio di accelerazioni 

mandano in bambola Paolacci 

e seminano terrore. 

Biondini 6,5. Gran parte del 

suo voto lo merita per l’ultima 

azione da manuale. 

s. c. 

3ª CATEGORIA 

Atl. Tavullia 

ai playoff 

2-1 (dts) 

ATL. TAVULLIA: Carloni, Saluci, Pierpaoli, 

Mariotti, Tontini, Marcantoni, Codevilla 

( 40’ st Godenzoni), Cristaldi, 

Bartolucci (35’ st Dini), Zavoli, Balducci. 

All. Filippini. 

ATL. FOGLIENSE: Aureli, Pieri, Marcolini, 

Sanchini ( 10’ pts De Santi), Dieghi 

(30’ pt Marini), Balestrieri F., Porcu, 

Rossi, Del Prete, Pievani, Balestrieri 

E. (35’ st Zazzaroni). All. Piermattei. 

Arbitro: Italiani di Pesaro. 

Reti: 2’ pts e 5’ sts Balducci, 13’ pts Del 

Prete. 

— MONTELABBATE — 

TEMPI regolamentare a reti inviolate, 

nei supplementari passa il 

Tavullia, che va ai playoff dove incrocerà 

l’Arzilla. L’Atletico Fogliense 

va in vacanza.

Quotidiano Nazionale LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007 SERIE D XV 

2-1 

FANO: Vescovi 6.5, Gentili 6.5, Amaranti 6, Puglia 

5.5, Santini 6.5, Mucciarelli 6.5, Braccioni 

5.5 (32’ st Coppari 5), Sabbatini 7.5, Marinelli 6, 

(42’ st Cacioli 6.5), Mariotti 6.5, Marolda 6 (27’ st 

Cremaschini 6.5). A disp.: Novembre, Cinotti, 

Florio, Marcucci. All. Magrini. 

R.C. ANGOLANA: Fanti 6.5, Pirozzi 6.5 (46’st 

Miani sv), Zanetti 6, Costa 6.5, Mucciante 6.5, 

Fuschi 6, Manfrè 6 (38’ st Lezcano ng), Baldi 

6.5, Parmigiani 5, Chiaiese 6.5 (38’ st Aloe ng), 

De Filippis 7. A disp.: Bifulco, Cogliandro, 

D’Alonzo, Pasqualone. All. Gentilini. 

Arbitro: Cervellara di Taranto 5. 

Reti: 7’ pt Mariotti, 38’ pt Costa, 34’ st Sabbatini. 

Note: caldo estivo, terreno in buone condizioni; 

spettatori 1.300; ammoniti: Puglia, Santini, 

Mucciarelli; espulso Puglia al 40’ st per doppia 

ammonizione; angoli 3-7; recupero: 1’ + 5’. 

di ROBERTO FARABINI 

— FANO — 

PASSA il Fano, che accede alla 

seconda fase playoff. E domenica 

sempre al Mancini 

va in scena Fano-Montecchio 

(ore 16). Più difficile del previsto 

questo primo spareggio playoff 

per i ragazzi di mister Magrini, generosi 

all’inverosimile e per questo 

alla fine vincenti, dopo 90 minuti 

roventi per il gran caldo, in 

un Mancini già incandescente 

dentro il rettangolo verde. Si sapeva 

della forza atletica dell’Angolana, 

capace altresì di mettere in 

mostra ottime giocate, puntualmente 

arginate dalla difesa granata, 

anche per la pochezza del reparto 

avanzato abruzzese. Addirittura 

certi segnali 

prima della gara lasciavano 

presagire 

sviluppi negativi in 

casa fanese, per via 

dell’infortunio occorso 

nella fase di 

riscaldamento al 

portiere Allegrini, sostituito dal 

terzo portiere Vescovi (19 anni), 

al debutto ufficiale in un contesto 

così delicato (mentre Novembre 

non al meglio veniva prontamente 

richiamato in panchina). Meglio 

così (forse) se è vero che è dalle 

emergenze che il Fano riesce a 

trovare le energie migliori. 

FANO orgoglioso, combattivo, 

IL MOTIVO 

Abruzzesi più tonici 

a centrocampo, 

i granata gettano il 

cuore oltre l’ostacolo 

PLAYOFF 

quantunque affaticato in qualche 

elemento, ma bramoso di vincere 

e di accontentare una bella cornice 

di appassionati. I ragazzi di mister 

Magrini alla fine ci sono riusciti 

a fare e sono stati omaggiati 

con una standing 

ovation dopo il fischio 

finale. Prima 

però che fatica nel 

contrastare un Angolana 

notevole nel 

fare girare palla, 

quasi perfetta sino 

agli ultimi 16 metri. 

SPECIE a metà campo i nerazzurri 

si trovano a meraviglia, là dove 

il Fano non può disporre di Ripa 

e Omiccioli, Puglia non è in giornata 

(sarà pure espulso sul finire), 

Braccioni non decolla, con l’ottimo 

Sabbatini costretto a correre 

su tutti i fronti. Anche per questo 

non arrivano palle giocabili per 

gli attaccanti Marolda e Marinelli. 

Eppure è da una manovra 

estemporanea del bomber granata 

che arriva il primo gol fanese. 

Siamo al 7’: Marolda spara sotto 

porta e dopo un batti e ribatti il baby 

Mariotti è lesto ad anticipare 

tutti sulla linea di porta per l’l-0. 

A dire il vero al 33’ c’è un fallo da 

rigore su Marolda appena dentro 

l’area su cui l’arbitro sorvola; 

quindi ci pensa Sabbatini a fare le 

prove generali con un bolide smanacciato 

sulla traversa da Fanti. 

Al 38’ pecca d’ingenuità la metà 

campo fanese che lascia libero Costa 

il quale dai 30 metri ha il tempo 

di sparare in porta a fil di palo 

per l’l-1. Si gela l’infuocato Mancini. 

TUTTO da rifare. E problemi in 

avvio di ripresa per i fanesi, che 

cominciano a calare (fisicamente). 

Sino ala mezzora si registrano 

Vescovi 6.5. Debutta a 

freddo in un playoff secco. 

GOL 

Il baby di Genga non lo dà 

GIOVANE a vedere. 

La rete di Gentili 6.5. Non è al meglio, 

preferisce non affonda- 

Mariotti che 

ha portato il 

Fano sull’1-0. re, ma come sempre fa la 

Sotto, 

sua onesta partita. 

l’esultanza Amaranti 6. Attento e deciso 

in fase difensiva. Stona 

finale di 

Magrini 

nel suo pezzo forte: il cross. 

Puglia 5.5. Non è quello 

che conosciamo, stenta 

nell’interdizione e nella fase 

di costruzione. 

Santini 6.5. Concentrato e 

preciso nei disimpegni. 

Mette a tacere Parmigiani. 

Mucciarelli 6.5. Grintoso, 

giganteggia nelle palle alte. 

Purtroppo s’intestardisce 

in lanci lunghi. 

Braccioni 5.5. Si perde nel 

mezzo di un super centrocampo 

avversario. Alti e 

bassi per il fermignanese. 

Sabbatini 7.5. E’ l’unico 

centrocampista che si danna 

l’anima. E chiude con 

solo tre finalizzazioni deboli da un colpo di qualità: il gol 

parte abruzzese: al 14’ un diagonale 

di De Filippis è deviato da San- 

Marinelli 6. Si getta su tut- 

partita. 

tini, al 17’ testa di Parmigiani e ti i corridoi, spesso a vuoto. 

Vescovi smanaccia, al 30’ tiro di Poche palle giocabili, ma è 

Manfrè a lato. Il Fano 

sempre uno 

è in chiara difficoltà. 

spauracchio. 

Marolda viene sostituito 

per crampi, ma il 

Come trequarti- 

Mariotti 6.5. 

tecnico indovina tutto. 

Spazio al muscolare, 

è l’unico che 

sta fa il suo dovere 

Cremaschini a dar 

riesce a punzecchiare 

i giganti. 

man forte alla mediana. 

Granata che si riaffacciano 

costantemen- 

gol dell’1-0. 

Premiato dal 

te dalle parti di Fanti, tant’è che Marolda 6. Poche palle giocabili, 

una la sfrutta con 

al 34’ arriva l’eurogol di Sabbatini 

su punizione dal limite: palla dirtta 

nel sette. 

l’assist per Mariotti. 

Cremaschini 6.5. Entra e 

UN BOATO subito dopo, e partita 

che s’incanala nel verso giusto Cacioli 6.5. Nel finale vuo- 

dà forza alla mediana. 

per il Fano, tra qualche comprensibile 

brivido sino al 95’ quando è 

le esserci e fa legna. 

tempo di gioire per la prima vittoria 

nei playoff. r. f. 

Coppari 5. Mai in partita. 

Roberto Farabini 

Fano conquista il derby 

con le unghie e coi denti 

Angolana osso duro, decide un colpo di Sabbatini 

LE PAGELLE 

Sabbatini 

si danna 

l’anima 

IL SABBA 

Il rituale di 

Sabbatini 

dopo il gol. 

Questo è 

davvero 

pesante 

SPOGLIATOI IL PRESIDENTE CAVERNI: «GRANDE FANO DAVANTI A UNA GRANDE ANGOLANA» 

Magrini: «Mai vista tanta compattezza» 

— FANO — 

FANO vincente sotto un sole cocente. 

Angolana eliminata, passa 

il Fano grazie ad un cuore grande 

così. E domenica c’è Fano-Montecchio 

per la finale playoff del girone. 

Occhi lucidi alla fine per la gioia ed un 

pizzico d’emozione dopo 95’ al cardiopalma. 

Il presidente Alberto Caverni 

non può che rimarcare questo concetto: 

«Grande Fano davanti ad una grande 

Angolana — dice — mi complimento 

con tutte e due le formazioni, che in modi 

diversi hanno esaltato questo primo 

spareggio. Il cuore del Fano, immenso, 

e la validità atletica e tecnica degli avversari: 

un bel pomeriggio calcistico. Ma 

non c’è neppure il tempo di gioire che 

domenica sarà come ripartire da zero: 

stesse difficoltà, stessa situazione, chi 

perde esce, e spero ovviamente che la 

squadra riesca a ripetersi, magari migliorandosi 

un poco, visto che oggi in certi 

momenti si è visto un calo atletico, anche 

se comprensibile. Finché c’è questo 

atteggiamento positivo e concreto vale 

la pena crederci». 

ARRIVA mister Magrini che condivide 

il pensiero del presidente e semmai 

aggiunge qualcosa: «Dico che mai come 

in questa circostanza ho visto tanta compattezza. 

Ed è quello che ha fatto la vera 

differenza davanti a questa ottima Angolana, 

la migliore squadra vista finora». 

Tanti problemi alla vigilia e prima della 

gara, ma Fano concreto e volitivo: «Si 

vede benissimo che quando stiamo bene 

riusciamo ad essere anche molto pericolosi, 

poi se arriva un calo o qualche 

problema fisico facciamo fatica, ma fortunatamente 

tutti stringono i denti. 

Questo successo ci dovrà dare la forza 

per ricaricarci al meglio». 

DOMENICA arriva il Montecchio: 

«Sarà un’altra partita difficile, ma il Fano 

avrà tutto il tempo per recuperare; e 

poi con un pubblico come questo troveremo 

una spinta fondamentale». 

Ecco Sabbatini, l’attaccante di scorta: 

«Sì, sono a 6 gol, una sorta di terzo attaccante, 

e questo lo devo a tutti i compagni 

e alla spinta che arriva dal nostro favoloso 

pubblico». 

Quindi Mariotti: «Finalmente l’ho messa 

dentro — spiega felice l’under — è 

un gol che dedico al nostro presidente». 

Rob. Far.

30 LUNEDÌ 

14 maggio 2007 

SPORT 

SE 

IL CENTRO 

CALCIO SERIE D/ SEMIFINALI PLAY OFF 

Sfumano i sogni di Angolana e Avezzano 

Le due abruzzesi cadono in trasferta contro il Fano e il Real Montecchio 

FANO. Finisce a Fano la stagione della Renato Curi Angolana. 

Con un grosso rimpianto legato all’esito di questo 

turno di play off e un altro forse ancora più profondo per 

l’andamento di un campionato in cui sarebbe bastato poco 

di più per volare alto. Al “Mancini” la squadra abruzzese 

comanda il gioco per buoni tratti, riesce anche a riequilibrare 

il punteggio dopo aver preso gol quasi subito, ma 

non riesce ad essere abbastanza incisiva in fase conclusiva. 

E si deve alla fine inchinare 

al calcio di punizione di Sabbatini, 

che la condanna oltre i 

propri demeriti. Tra le recriminazioni 

possibili, anche 

quella di non aver sfruttato fino 

in fondo le difficoltè del Fano, 

che non poteva disporre di 

Ripa e Omiccioli, aveva Cacioli 

a mezzo servizio. Tra i pali 

l’esordio del terzo portiere Vescovi, 

che però il Fano metabolizza 

con una partenza convinta. 

Finisce alto il colpo di testa 

di Mucciarelli su punizione di 

Puglia al 4’, mentre tre minuti 

dopo conclude in porta il suo 

tragitto il pallone che Mariotti 

tocca un paio di volte dopo essersi 

fiondato sul pallonetto di 

Marolda, bravo ad eludere l’uscita 

di Fanti che era stato preferito 

a Bifulco per avere modo 

schierare Chiaiese a supporto 

di Parmigiani. Priva dello 

squalificato Trotta e dell’infortunato 

D’Addazio, la RC 

Angolana si riprende velocemente, 

ma il suo gioco palla a 

terra non produce occasioni e 

Vescovi deve intervenire solo 

al 27’ sul colpo di testa centrale 

di Parmigiani. Cosi’ il Fano 

puo’ rifarsi sotto e colpire anche 

una traversa con Sabbatini, 

complice il colpo di reni decisivo 

di Fanti. Dal possibile 

2-0 all’1-1, con Costa che raccoglie 

fuori area la respinta della 

difesa granata e scarica un 

diagonale radente sul quale 

Vescovi non riesce ad arrivare. 

Per il portiere granata altro 

spavento nel recupero, 

quando un retropassaggio di 

Santini lo coglie fuori dai pali. 

Il Fano ricomincia meglio, ma 

l’Angolana lo contiene senza 

troppi patemi e quando riguadagna 

il controllo del centrocampo, 

produce anche un 

paio di situazioni importanti. 

Decisiva la deviazione del muro 

granata sulla conclusione 

ravvicinata di De Filippis, 

smarcato da un colpo di tacco 

di Parmigiani al 59’, mentre al 

62’ é Vescovi a sventare l’incornata 

del centravanti. Il Fano 

sembra sempre più a disagio 

quando Marinelli si procura 

una punizione dal limite e 

Sabbatini trova l’incrocio alla 

destra di Fanti. Gentilini passa 

al setaccio la panchina ma 

oltre un altro colpo di testa di 

Parmigiani la sua squadra 

non va, nonostante i padroni 

di casa finiscano in dieci. 

FANO 

RC ANGOLANA 

2 

1 

FANO: Vescovi, Gentili, Amaranti, 

Puglia, Santini, Mucciarelli, 

Braccioni (33’st Coppari), 

Sabbatini, Marinelli 

(42’st Cacioli), Mariotti, Marolda 

(28’st Cremaschini). In 

panchina: Novembre, Cinotti, 

Florio, Marcucci. Allenatore: 

Magrini. 

RC ANGOLANA. Fanti, Pirozzi 

(46’st Miani), Zanetti, Costa, 

Mucciante, Fuschi, Manfre’ 

(39’st Lezcano), Baldi, 

Parmigiani, Chiaiese (38’st 

Aloe), De Filippis. In panchina: 

Bifulco, Cogliandro, D’Alonzo, 

Pasqualone. Allenatore: 

Gentilini. 

ARBITRO: Cervellera di Taranto. 

RETI: 7’pt Mariotti, 38’ pt Costa, 

34’ st Sabbatini. 

NOTE: Espulso Puglia. Ammoniti: 

Puglia, Santini, Mucciarelli. 

Angoli: 7-3 per la Renato 

Curi. 

Di Cristofaro: peccato per i tifosi 

Gentilini: siamo stati bravi 

FANO. Molto rammarico a fine gara negli spogliatoi dell’Angolana 

per la immeritata sconfitta subita che sa tanto di beffa. 

Il presidente dell’Angolana Gabriele Di Cristofaro: «Abbiamo 

disputato una delle migliori gare della stagione per impegno e 

spirito di sacrificio ma non é bastato. Mi dispiace molto per i tifosi 

che ringrazio per la loro partecipazione in massa promettendo 

loro che ci riproveremo l’anno prossimo senza mezzi termini. 

Peraltro voglio approfittare per fare i complimenti al Notaresco 

per la vittoria sull’Atri e in particolare a mio fratello 

Gaetano». Molta amarezza sul viso di Augusto Gentilini: «Sono 

molto soddisfatto dell’operato della mia squadra che ha giocato 

un ottimo calcio ma come al solito non abbiamo concretizzato 

le numerose occasioni avute, vuoi per sfortuna vuoi per 

troppa leziositè ma non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi. 

Usciamo a testa alta dal confronto consci di essere una 

grande squadra. Il calcio é questo e va accettato. Una bella avventura 

che ci dè la spinta per il prossimo anno». 

MONTECCHIO. Nuova Avezzano cade in casa del Real Montecchio 

con il più classico dei risultati, 1-0, in una partita 

in cui la squadra di mister Perri ha assistito al raggiungimento 

della finale play-off da parte Real Montecchio. Mattatore 

dell’incontro il giovane terzino biancorosso Conti 

che, all’87’ minuto di gioco, smesse le vesti di difensore 

ha trovato il colpo di testa vincente su cross di Biondini 

che ha regalato ai pesaresi la vittoria e un biglietto di sola 

andata per la sfida di domenica prossima a Fano. 

La partita si apre con una 

novitè non gradita a mister 

Gaudenzi: Stefano Fraternali, 

terzino destro titolare, a causa 

di un risentimento muscolare, 

patito nell’allenamento del 

sabato pomeriggio, ha dovuto 

dare forfait cedendo il posto al 

giovane Bianchi (classe 86). 

Gli ospiti si presentano invece 

al completo con Fuakuputu e 

Bosco pronti a scaldare i guanti 

di Giustolisi. In particolare 

sul numero nove ospite si piazza 

in marcatura il capitano pesarese 

Ruben Dario Bolzan. 

Le ostilitè si aprono all’insegna 

degli ospiti. Sono passati 

appena sessanta secondi quando 

Coppola, con una punizione 

a sorpresa dalla trequarti, 

serve in area Fuakuputu che a 

due passi da Giustolisi strozza 

il destro calciando debolmente 

tra le braccia dell’estremo 

di casa. Al 26’ Maniscalco prova 

la conclusione di collo destro 

del vertice dell’area, ma 

la sua conclusione viene bloccata 

centralmente da Giustolisi. 

Appena un minuto dopo é 

Paolacci che su cross di Albertazzi, 

prova la deviazione di testa 

a pochi passi dalla linea di 

porta ma la sfera si perde abbondantemente 

sul fondo. Nei 

secondi 45’ l’Avezzano prova 

a cercare con insistenza le proprie 

punte, mentre Berdini 

nel Real rimane troppo isolato 

in attacco. Al 3’ della ripresa 

contropiede fulminante di 

Campese che dopo una cavalcata 

sulla sinistra lascia partire 

un cross basso per Vaierani 

che solo all’altezza del dischetto 

del rigore, calcia debolmente 

tra le braccia di Ianni. Al 52’ 

l’occasione migliore per gli 

ospiti: Coppola entra in area 

dalla destra e prova la conclusione 

da posizione defilata, 

sulla corta ribattuta della difesa 

si avventa il marocchino Zahoud 

che viene stregato da 

Giustolisi, che in uscita bassa 

annulla la minaccia respingendo 

in angolo. Ma proprio 

quando ci si attende il fischio 

finale, gli uomini di Gaudenzi 

decidono di regalare l’ennesima 

magia. Corre l’87’ quando 

Biondini, prova la percussione 

sulla sinistra e raggiunto il 

limite dell’area lascia partire 

un traversone sul secondo palo 

che trova pronto all’appuntamento 

con il gol Conti che di 

testa schiaccia in rete. 

R. MONTECCHIO 

N. AVEZZANO 

1 

0 

REAL MONTECCHIO: Giustolisi; 

Conti, Bianchi, Bolzan, 

Madocci, Giorgini, Vaierani, 

Panisson, Campese, 

Berdini, Biondini. A disposizione: 

Ponzoni, Guerra E., 

Lapi, Rexepi, Teodori, Guerra 

F., Casoli. Allenatore Gaudenzi. 

NUOVA AVEZZANO: 

Ianni D.; Curcio, Antonelli, 

Coppola, Paolacci, Ianni M., 

Albertazzi (74’ Gamba), Zahoud 

(70’ Di Fabio), Fuakuputu, 

Bosco, Maniscalco (87’ 

Mancini). A disposizione: Di 

Donato, Rotondi, Fuoco, 

Campobasso. Allenatore: 

Perri. 

ARBITRO: D’Iasio di Bari. 

RETI: 87’ Conti. 

NOTE: spettatori: 600. Giornata 

soleggiata, nutrita rappresentanza 

ospite. Angoli: 

4-4. Ammoniti: Panisson, 

Bianchi, Coppola, Bosco, 

Giorgini. Recuperi: 1’pt; 3’st. 

De Nicola: usciamo a testa alta 

Perri: fuori per un gol fortuito 

AVEZZANO. L’Avezzano ha chiuso la bella stagione con tanto 

amaro in bocca. «Abbiamo fatto quello che dovevamo», ha 

commentato il d.s. Bruno De Nicola. «L’infortunio ad Albertazzi 

ci ha condizionato nei cambi, ma, nonostante ciò, c’é il rammarico 

di non aver sfruttato le occasioni da gol create. Quattro 

tiri ribattuti da loro in maniera fortuita mi hanno fatto vivere 

la gara con una brutta sensazione addosso. A quattro minuti 

dal termine, poi, hanno trovato il gol della domenica ad 

opera di un giocatore che non segnava da mesi. Cosà ci siamo 

ritrovati immeritatamente fuori dai play-off. E’ stato un vero 

peccato, perchì la partita l’abbiamo fatta sempre noi». 

È arrabbiato l’allenatore Perri: «Non gli abbiamo consesso 

niente», ha dichiarato, «e siamo stati eliminati da un gol fortuito. 

Siamo dispiaciuti ma usciamo a testa alta per aver interpretato 

la gara come dovevamo. La gara é stata sempre sotto il nostro 

controllo e prima del fischio finale abbiamo sbagliato anche 

una buona occasione per pareggiare».

Lunedì 14 Maggio 2007 

Serie D. Niente da fare per le due squadre abruzzesi impegnate nel primo turno dei play off 

per la promozione in serie C 

Per Avezzano e Angolana fine della corsa 

A Montecchio i marsicani cedono allo scadere (1-0) dopo aver sprecato buone 

occasioni 

di DANIELE SACCHI 

MONTECCHIO – Il Real approda al secondo turno dei playoff battendo all’ultimo assalto 

una signora squadra come l’Avezzano dopo una partita complicatissima. Non è stato un 

incontro spettacolare, ma molto apprezzabile dal punto di vista agonistico con due 

squadre che si sono equivalse battagliando senza risparmiarsi sotto un sole cocente. Alla 

fine saranno applausi per tutti, vincitori e vinti e, più in generale, per due squadre 

protagoniste di un campionato eccezionale, guidate magistralmente da ottimi allenatori e 

da società molto ben gestite. Pronti via e, dopo un fallo Coppola batte velocemente la 

punizione pescando in area Fuakuputu, spauracchio della vigilia. La difesa recupera e il 

centravanti tira fiaccamente tra le braccia di Giustolisi. Il Real prova a far la partita, ma 

Berdini davanti è troppo solo e Campese e Biondini non sono propriamente a loro agio di 

fronte ad una retroguardia avezzanese molto ben disposta. Su calcio d’angolo prima 

Fuakuputu, poi Antonelli si rendono nuovamente pericolosi, ma il Montecchio rischia 

grosso soprattutto sul finire di frazione con Madocci che sbaglia un disimpegno avviando il 

pericoloso contropiede biancoverde, neutralizzato soltanto da un fuorigioco di Fuakuputu. 

Nella ripresa il Real parte più convinto e ha subito una grossa occasione con una bella 

sgroppata di Berdini, il quale serve Biondini sulla sinistra, ma il suo passaggio in area è 

leggermente lungo per l’accorrente Vaierani. Al 52’ rischia invece di andare in scena la 

beffa delle beffe: Panisson non riesce a chiudere una pericolosa triangolazione perché tra 

la palla e Giorgini si frappone l’arbitro con la palla che carambola sui piedi degli avversari. 

Quando l’Avezzano parte in contropiede sono dolori e così Maniscalco riesce ad arrivare 

sul fondo e a servire all’indietro Coppola il cui tiro è respinto dalla difesa. La palla arriva sui 

piedi di Zahoud, che leggermente defilato dentro l’area trova la grande opposizione di 

Giustolisi. La sensazione è che occorra sfruttare calci piazzati e corner, ma anche queste 

soluzioni portano a ben poco. All’80’ Conti si rende protagonista con una gran percussione 

sulla destra, palla a Vaierani che crossa e Ianni esce evitando il peggio. Real che finisce in 

crescendo trovando all’84’ la gran risposta di Ianni su una bella zuccata di Berdini. Poi si 

arriva al minuto 87 quando Biondini sulla sinistra riesce ad entrare in area, a saltare un 

uomo e a piazzare una magica traiettoria sulla quale irrompe Conti con il colpo di testa 

vincente che tiene il Montecchio ancora lontano dall’andare in vacanza. 

REAL MONTECCHIO: Giustolisi, Conti, Bianchi, Bolzan, madocci, Giorgini, Vaterani, 

Panisson, Campese, Berdini, Biondini. All. Gaudenzi. 

AVEZZANO: Ianni D., Curcio, Antonelli, Coppola, Paolacci, Ianni M., Albertazzi (31’ st 

Gamba), Zahoud (25’ st Di Fabio), Fuakuputu, Bosco, Maniscalco (42’ st Mancini). All. 

Perri. 

Arbitro: D’Iasio di Bari. 

Rete: Conti al 42’ st. 

Note: ammoniti Panisson, Bianchi, Giorgini, Coppola e Bosco. Calci d’angolo 5-4 per il 

Real Montecchio. Recupero 1’ pt, 3’ st. Spettatori 700 circa.


Play off serie D. Sarà un derby la finale del girone F: domenica prossima al “Mancini” 

biancorossi e granata si sfidano per continuare ad inseguire la serie C 

Fano e Montecchio, una poltrona per due 

I ragazzi di Magrini più forti della sfortuna: la zampata di Sabbatini piega l’Angolana 

di ANDREA AMADUZZI 

FANO – I portieri sono quasi finiti, i centrocampisti anche, ma non è ancora finito il Fano, 

che si ciba dell’affetto del "Mancini" e lo ricambia con una vittoria che vale la finale play off 

e una medaglia al carattere. Quello trionfa sul gioco della Renato Curi, di specchiata 

fattura ma scarsamente produttivo. Fatale, in fondo, con un’unica punta patentata 

(Parmigiani) e i compagni che l’area avversaria la bazzicano poco e con poca convinzione. 

Il Fano le punte le ha, invece, e ci spalma sopra un Mariotti punto nel vivo, ma a 

centrocampo deve arrangiarsi, senza Ripa e Omiccioli, e dietro serrare i ranghi davanti ad 

Alessandro Vescovi, terzo portiere classe ’88 che debutta quando meno se l’aspetta e in 

un giorno mica male. Lo sventurato Allegrini si piega nel riscaldamento ed esce sorretto a 

braccia (polpaccio stirato?), Novembre, che ha un ginocchio dolente e avrebbe dovuto 

vederla dalla tribuna, scala in panchina perché altro non c’è. 

Quand’è così, meglio cominciare attaccando. Mucciarelli di testa non trova la porta, 

Mariotti invece sì, con quel paio di tocchi sporchi dopo che Marolda, evitando con un 

pallonetto Fanti in uscita, gli aveva sgomberato la porta. Qui però inizia l’altra partita. Il 

palleggio della Renato Curi slabbra il centrocampo del Fano, già poco equilibrato di suo, e 

non succede niente solo perché gli abruzzesi si arenano sistematicamente sulla tre quarti. 

Solo un colpo di testa di Parmigiani prima che i granata rimettano il naso fuori dal guscio. 

E non per nulla. Il 2-0 potrebbe arrivare per un’entrata imprudente di Mucciante su 

Marolda un metro entro l’area, che lascia Cervellera indifferente, oppure sul tiro a spiovere 

di Sabbatini, che Fanti riesce a correggere e che la traversa ricaccia indietro. Arriva invece 

l’1-1 e non stupisce che Costa, bravo ad avventarsi sul pallone respinto da Amaranti e ad 

approfittare della libertà d’azione per scagliare un diagonale radente, lo centri da fuori 

area. Finale di tempo col Fano disorientato e un retropassaggio di Santini, trovando 

Vescovi avanzato, rischia di lasciare il segno. 

L’intervallo è però galantuomo e dai blocchi sono di nuovo i granata a farsi trovare più 

pronti. Solo le premesse e nessuna conclusione, però, e quando si esaurisce la spinta, la 

qualità della Renato Curi riemerge. E stavolta non sarebbe fine a sé stessa se Puglia non 

si immolasse su De Filippis, omaggiato dal tacco di Parmigiani che poco dopo troverà 

Vescovi sulla sua incornata. Deve uscire anche Marolda azzannato dai crampi e sarebbe 

una mezza sciagura se non ci fosse Sabbatini, nel secondo tempo praticamente 

dappertutto e anche sulla punizione dal limite che inchioda all’incrocio. Il finale di passione 

passa anche per l’espulsione fiscale di Puglia (fuori un altro) ma l’assalto dell’Angolana è 

tutto in un’altra inzuccata di Parmigiani. Vescovi c’è, il Fano anche. E si continua.


FANO – Magrini è contento tre volte: «Per aver ottenuto questo risultato, per averlo fatto 

con giocatori che hanno dato tutto e che hanno saputo soffrire e per aver battuto un 

avversario che, per come gioca e per l’assortimento che ha, forse è il migliore di tutti». Poi, 

si sa, una partita è fatta anche di episodi. «Siamo stati bravi ad andare in vantaggio e 

soprattutto a trovare il gol nel finale. Una prestazione secondo le nostre caratteristiche. 

Facciamo fatica quando la palla l’hanno gli altri, ma quando ce l’abbiamo noi possiamo far 

male in qualsiasi momento». Fuori Allegrini, fuori Puglia. I giocatori sono sempre meno 

«ma quelli che ci sono danno il massimo, anche perché sono stati sempre coinvolti tutti. 

Oggi siamo andati a pranzo in venticinque. Doveva essere la vittoria del gruppo». Mariotti 

ammette: «Sul gol ho avuto anche un po’ di fortuna, quella palla sembrava non voler 

entrare». Per lui è il primo, per Sabbatini il sesto. Ma il più bello di tutti: «Su punizione 

avevo già segnato ad Avezzano, stavolta però ho scelto di tirare sopra la barriera. Vittoria 

di squadra, perché chiunque giochi tira fuori qualcosa». Grazie anche al fattore campo: 

«Un pubblico così in questo campionato non ce l’ha nessuno. Ripeto, per me è un onore 

giocare a Fano».A.A. 

VESCOVI 6.5: da terzo portiere a primo della lista, venti minuti prima della partita. Se non 

altro, non ha avuto il tempo per rendersene conto. Sempre abbastanza pronto e tutto 

sommato incolpevole sul gol.GENTILI 6.5: non in grande spolvero e si vede da come 

rinuncia ad aggredire la corsia. Sopravvive senza dover arrancare. 

AMARANTI 6.5: un po’ troppo rinunciatario nel primo tempo, scioglie le briglie nella 

ripresa. Gli manca la precisione nella rifiniture, non la determinazione quando si tratta di 

affondare il tackle. 

PUGLIA 6.5: lavoro oscuro, quando altre volte l’assenza di Ripa ne aveva solleticato lo 

spirito d’iniziativa. Due ammonizioni per altrettanti falli tattici, ma ci potrebbe anche stare 

se Cervellera usasse sempre la stessa severità. E invece alla contabilità del Fano manca 

un rigore. 

SANTINI 6.5: sempre a tentare l’anticipo, anche se comporta qualche rischio. Quando c’è 

da respingere gli ultimi tentativi della Renato Curi, la sua fisicità è preziosa. 

MUCCIARELLI 6.5: domenica disseminata di spigoli, in area sua e in quella avversaria. 

Bada alla sostanza. 

BRACCIONI 6.5: al servizio della squadra, il più del tempo a rincorrere palla e avversari 

fino a quando ne ha. 

SABBATINI 8: qualche volta non trova le misure, nel primo tempo, ma la sua capacità di 

inserimento potrebbe valere il raddoppio. Ripresa alla Gattuso con in più la punizione nel 

sette che risolve. Animale da play off. 

MARINELLI 6.5: non ha molto spazio e cerca di crearne per i compagni, anche lui 

lottando senza risparmio. 

MARIOTTI 7.5: magari è troppo insistente col pallone tra i piedi ma di rado le sue sono 

giocate banali. Subito intraprendente e così arriva anche, in qualche modo, il primo gol in 

granata. Poi continua a sbattersi. 

MAROLDA 7: la rete di Mariotti è soprattutto merito suo. E si procurerebbe d’astuzia un 

rigore, se non gli venisse negato. Non tanti palloni giocabili, ma lui prova ugualmente a 

cacciare tutti quelli che gli orbitano attorno.A.A.


Il Real piega l’Avezzano all’ultimo assalto 

di DANIELE SACCHI 

MONTECCHIO – È finale di girone. Tra sei giorni allo stadio “Mancini” andrà in scena la 

sfida più affascinante: quella tra Fano e Real Montecchio. Real che approda al secondo 

turno dei playoff battendo all’ultimo assalto una signora squadra come l’Avezzano dopo 

una partita complicatissima. Non è stato un incontro spettacolare, ma molto apprezzabile 

dal punto di vista agonistico con due squadre che si sono equivalse battagliando senza 

risparmiarsi sotto un sole cocente. Alla fine saranno applausi per tutti, vincitori e vinti e, più 

in generale, per due squadre protagoniste di un campionato eccezionale, guidate 

magistralmente da ottimi allenatori e da società molto ben gestite. La partita si apre subito 

con uno spavento per i padroni di casa. Pronti via e, dopo un fallo Coppola batte 

velocemente la punizione pescando in area Fuakuputu, spauracchio della vigilia. La difesa 

recupera e il centravanti tira fiaccamente tra le braccia di Giustolisi con il cronometro che 

segna appena un minuto scarso. Un sussulto iniziale che precede una lunga fase di studio 

tra due squadre che si temono e cercano di rischiare meno possibile. Da segnalare solo 

un tiro senza pretese di Maniscalco, un colpo di testa a lato di Paolacci e una punizione di 

Panisson che da due passi tutti sfiorano, ma nessuno riesce a deviare efficacemente. Il 

Real prova a far la partita, ma Berdini davanti è troppo solo e Campese e Biondini non 

sono propriamente a loro agio di fronte ad una retroguardia avezzanese molto ben 

disposta. Su calcio d’angolo prima Fuakuputu, poi Antonelli si rendono nuovamente 

pericolosi, ma il Montecchio rischia grosso soprattutto sul finire di frazione con Madocci 

che sbaglia un disimpegno avviando il pericoloso contropiede biancoverde, neutralizzato 

soltanto da un fuorigioco di Fuakuputu. Nella ripresa il Real parte più convinto e ha subito 

una grossa occasione con una bella sgroppata di Berdini, il quale serve Biondini sulla 

sinistra, ma il suo passaggio in area è leggermente lungo per l’accorrente Vaierani. Al 52’ 

rischia invece di andare in scena la beffa delle beffe: Panisson non riesce a chiudere una 

pericolosa triangolazione perché tra la palla e Giorgini si frappone l’arbitro con la palla che 

carambola sui piedi degli avversari. Quando l’Avezzano parte in contropiede sono dolori e 

così Maniscalco riesce ad arrivare sul fondo e a servire all’indietro Coppola il cui tiro è 

respinto dalla difesa. La palla arriva sui piedi di Zahoud, che leggermente defilato dentro 

l’area trova la grande opposizione di Giustolisi. Dopodichè la partita si trascina a 

centrocampo con un po’ di stanchezza e poche azioni offensive degne di nota. La 

sensazione è che occorra sfruttare calci piazzati e corner, ma anche queste soluzioni 

portano a ben poco. All’80’ Conti si rende protagonista con una gran percussione sulla 

destra, palla a Vaierani che crossa e Ianni esce evitando il peggio. Real che finisce in 

crescendo trovando all’84’ la gran risposta di Ianni su una bella zuccata di Berdini. Poi si 

arriva al minuto 87 quando Biondini sulla sinistra riesce ad entrare in area, a saltare un 

uomo e a piazzare una magica traiettoria sulla quale irrompe Conti con il colpo di testa 

vincente che tiene il Montecchio ancora lontano dall’andare in vacanza. 

REAL MONTECCHIO: Giustolisi, Conti, Bianchi, Bolzan, madocci, Giorgini, Vaterani, Panisson, Campese, Berdini, 

Biondini. All. Gaudenzi.AVEZZANO: Ianni D., Curcio, Antonelli, Coppola, Paolacci, Ianni M., Albertazzi (31’ st Gamba), 

Zahoud (25’ st Di Fabio), Fuakuputu, Bosco, Maniscalco (42’ st Mancini). All. Perri.Arbitro: D’Iasio di Bari.Rete: Conti al 

42’ st.Note: ammoniti Panisson, Bianchi, Giorgini, Coppola e Bosco. Calci d’angolo 5-4 per il Real Montecchio. Recupero 

1’ pt, 3’ st. Spettatori 700 circa.


Gaudenzi esulta ma guarda già alla sfida di domenica prossima 

«E adesso vogliamo un’altra sorpresa» 

MONTECCHIO - Tra Avezzano e Montecchio una favola che si interrompe e un’altra che 

continua, ma tutti promossi a pieni voti. A fine partita Gaudenzi assapora la consueta 

sigaretta della vittoria e dice: «È stata una partita tonica tra due squadre che volevano 

vincere. È andata bene a noi e ora andiamo a giocarci questa finale col Fano. Sappiamo 

che non sarà facile, che partiamo sfavoriti, ma ce la giocheremo come abbiamo sempre 

fatto. I ragazzi in campo lottano, non si danno mai per vinti e spesso si arrabbiano perché 

vogliono sempre far bene. Questo è lo spirito che ci ha portato fin qui e che spero possa 

regalare altre sorprese». Venendo alla partita Gaudenzi analizza dicendo: «Nel primo 

tempo abbiamo cercato di non sbilanciarci accompagnando sempre le nostre ripartenze. 

Nella ripresa ci abbiamo provato un po’ di più anche se in attacco eravamo stanchi vista 

anche la maggior prestanza fisica degli avversari che ci ha procurato pure qualche 

problema sulle palle statiche». Perri esce dal campo accompagnato dai sinceri applausi 

dei tanti tifosi avezzanesi per la splendida stagione: «È inevitabile che ci sia rammarico 

per il gol subito allo scadere. È stata una partita equilibrata, tra due squadre che si 

temevano e che a mio parere quest’anno hanno espresso il miglior gioco del girone. 

Poteva essere un episodio a decidere e così è stato». 

D.S. 

Pagelle. Giustolisi è una sicurezza, Bolzan il solito guerriero 

Conti è l’uomo della Provvidenza 

GIUSTOLISI 6,5: Un paio di interventi importanti. Sicuro nelle uscite. 

CONTI 7.5: L’uomo-partita: un gol pesante come un macigno abbinato ad una bella 

prestazione sia in fase difensiva che propositiva 

BIANCHI 6.5: Chiamato a sostituire Fraternali, fa in pieno il suo dovere. 

BOLZAN 7: Gioca al 50% della condizione, ma riesce comunque a contenere un brutto 

cliente come Fuakuputu. 

MADOCCI 6: Solo un errore in una partita altrimenti senza sbavature. 

GIORGINI 6,5: Solito prezioso “taglia e cuci” a centrocampo. 

VAIERANI 6: Buoni cross e buon apporto difensivo. 

PANISSON 6: Solo qualche errore d’appoggio. 

CAMPESE 5.5: Fatica a crearsi degli spazi in avanti. 

BERDINI 6: Si danna l’anima, ma è veramente troppo solo in avanti. 

BIONDINI 6: Assente dal gioco per 85 minuti, si guadagna la sufficienza con l’assist 

vincente per Conti. 

D.S.

I nerazzurri si battono bene 

ma non evitano la sconfitta 


di ANDREA AMADUZZI 

FANO – I portieri sono quasi finiti, i centrocampisti anche, ma non è ancora finito il Fano, 

che si ciba dell’affetto del "Mancini" e lo ricambia con una vittoria che vale la finale play off 

e una medaglia al carattere. Quello trionfa sul gioco della Renato Curi, di specchiata 

fattura ma scarsamente produttivo. Fatale, in fondo, con un’unica punta patentata 

(Parmigiani) e i compagni che l’area avversaria la bazzicano poco e con poca convinzione. 

Il Fano le punte le ha, invece, e ci spalma sopra un Mariotti punto nel vivo, ma a 

centrocampo deve arrangiarsi, senza Ripa e Omiccioli, e dietro serrare i ranghi davanti ad 

Alessandro Vescovi, terzo portiere classe ’88 che debutta quando meno se l’aspetta e in 

un giorno mica male. Quand’è così, meglio cominciare attaccando. Mucciarelli di testa non 

trova la porta, Mariotti invece sì, con quel paio di tocchi sporchi dopo che Marolda, 

evitando con un pallonetto Fanti in uscita, gli aveva sgomberato la porta. Qui però inizia 

l’altra partita. Il palleggio della Renato Curi slabbra il centrocampo del Fano, già poco 

equilibrato di suo, e non succede niente solo perché gli abruzzesi si arenano 

sistematicamente sulla tre quarti. Solo un colpo di testa di Parmigiani prima che i granata 

rimettano il naso fuori dal guscio. E non per nulla. Il 2-0 potrebbe arrivare per un’entrata 

imprudente di Mucciante su Marolda un metro entro l’area, che lascia Cervellera 

indifferente, oppure sul tiro a spiovere di Sabbatini, che Fanti riesce a correggere e che la 

traversa ricaccia indietro. Arriva invece l’1-1 e non stupisce che Costa, bravo ad avventarsi 

sul pallone respinto da Amaranti e ad approfittare della libertà d’azione per scagliare un 

diagonale radente, lo centri da fuori area. Finale di tempo col Fano disorientato e un 

retropassaggio di Santini, trovando Vescovi avanzato, rischia di lasciare il segno. 

L’intervallo è però galantuomo e dai blocchi sono di nuovo i granata a farsi trovare più 

pronti. Solo le premesse e nessuna conclusione, però, e quando si esaurisce la spinta, la 

qualità della Renato Curi riemerge. E stavolta non sarebbe fine a sé stessa se Puglia non 

si immolasse su De Filippis, omaggiato dal tacco di Parmigiani che poco dopo troverà 

Vescovi sulla sua incornata. Deve uscire anche Marolda azzannato dai crampi e sarebbe 

una mezza sciagura se non ci fosse Sabbatini, nel secondo tempo praticamente 

dappertutto e anche sulla punizione dal limite che inchioda all’incrocio. Il finale di passione 

passa anche per l’espulsione fiscale di Puglia (fuori un altro) ma l’assalto dell’Angolana è 

tutto in un’altra inzuccata di Parmigiani. Vescovi c’è, il Fano anche. E si continua. 

FANO: Vescovi, Gentili, Amaranti, Puglia, Santini, Mucciarelli, Braccioni (33’ st Coppari), 

Sabbatini, Marinelli (42’ st Cacioli), Mariotti, Marolda (27’ st Cremaschini). All.: Magrini. 

ANGOLANA: Fanti, Pirozzi (46’ st Miani), Zanetti, Costa, Mucciante, Fuschi, Manfrè (39’ st 

Lezcano), Baldi, Parmigiani, Chiaiese (38’ st Aloe), De Filippis. All.: Gentilini. 

Arbitro: Cervellera di Taranto. 

Reti: 7’ pt Mariotti, 38’ pt Costa, 34' st Sabbatini. 

Note: espulso Puglia al 40’ st. Amm. Puglia, Santini, Mucciarelli.

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SPORT 

PAGINA 25 

LUNEDÌ 

14 maggio 2007 

PLAYOFF DI D - GUERRIGLIA AD ANGRI 

A sinistra 

i tifosi 

dell’Angri 

Numerosi 

hanno 

affollato 

le tribune 

dello stadio 

Novi 

A destra 

il presidente 

Gerardo 

Tortora 

Violenze dopo il ko col Savoia. Soltanto dopo un’ora le forze dell’ordine ristabiliscono la calma 

Follie allo stadio Novi, cinque tifosi arrestati 

Un gruppo di ultrà locali cerca il contatto con gli ospiti: sassaiole e resistenze 

ANGRI. Scontri nel dopo partita, finiscono 

in manette 5 tifosi dell’Angri. Quella di 

ieri è stata un’altra giornata all’insegna 

della violenza negli stadi, con tanto di rivolta 

anche nei confronti delle forze dell’ordine. 

Eppure lo schieramento non era indifferente, 

visto che c’erano i carabinieri della 

locale stazione, quelli della Compagnia di 

Nocera Inferiore, quelli del Battaglione 

proveniente da Bari e diverse pattuglie della 

polizia. In 

Teppisti scatenati 

nella sfida col Savoia 

Oltre cento gli agenti 

impegnati nell’azione 

di contrasto 

Un finale assurdo 

tutto oltre un 

centinaio di uomini 

in tenuta 

antisommossa. 

I braccialetti ai 

polsi sono così 

scattati per cinque. 

Tutto ha avuto 

inizio pochi minuti 

prima della 

conclusione 

del match tra 

l’Angri ed il Savoia. Quest’ultima è riuscita 

a guadagnare la vittoria per 1-0, scatenando 

l’ira dei tantissimi tifosi locali. Al fischio 

che ha determinato la fine dell’incontro, è 

cominciata la ribellione. Sono da poco passate 

le 17 quando un manipolo di scalmanati, 

diventato rapidamente molto più consistente, 

riesce a tirare giù una delle reti di 

contenimento che delimita gli spazi riservati 

alle due tifoserie. Il tempestivo intervento 

delle forze dell’ordine, riesce ad evitare 

il contatto fisico con gli oplontini ma non 

c’è nulla da fare contro la sassaiola. Per fortuna, 

gli elmetti protettivi hanno fatto il loro 

dovere, dando il tempo ai militari di alzare 

gli scudi. Poco a poco la tifoseria viene ricacciata 

verso il proprio settore. In questo 

frangente, un nutrito gruppo di militari 

raggiunge e presidia il settore ospite, allo 

scopo di evitare ulteriori problemi. Trascorre 

circa un’ora, perché questo è il tempo 

che ci è voluto per riuscire ad allontanare 

i facinorosi dell’Angri dall’interno del 

campo sportivo. Adesso non resta che disperderli, 

per consentire alla carovana di 

pullman del Savoia di allontanarsi. Ed è 

proprio durante l’ennesima azione di contrasto 

che vengono messi a segno gli arresti: 

uno dopo l’altro, fino a 5. Quando gli 

scalmanati si sono resi conto che le forze 

dell’ordine non avevano intenzione di continuare 

ad usare la linea morbida è scattato 

il fuggi fuggi. Questo ha consentito di riorganizzare 

le forze in campo, attivando il 

servizio di scorta per i 5 pullman con i tifosi 

del Savoia. Imboccato il casello dell’A3, carabinieri 

e polizia hanno garantito un viaggio 

tranquillo fino a Torre Annunziata. 

Gianpaolo Bisogno 

Incidenti a fine gara 

ANGRI 0 

SAVOIA 1 

ANGRI: Valiante, Cacace (44’ st Di Ruocco), 

Iovane, Coppola, Grillo, Manzo, Vezzoli (37’ st 

Falcone), Amarante, Piemonte, Ferraioli, 

Majella. A disp.: Fontanella, Baio, Loreto, Prodomo, 

Marrazzo. All. Di Nola. 

SAVOIA: Romagnini, Abate, Sessa, Costantino, 

Scognamiglio, Porzio, Serino, Buono, Ruggiero, 

Pinto (34’ st Carlino), De Rosa (45’ st 

Cesarano). A disp.: Ingenito, Manzi, Leone, Talamo, 

Riccardi. All. Agovino. 

ARBITRO: Chericoni di Pisa 

RETE: 39’ st De Rosa. 

NOTE: spettatori 3500 circa, di cui 500 circa 

provenienti da Torre Annunziata. Ammoniti Costantino 

e Scognamiglio (S). Angoli 5-1 per 

l’Angri. Recupero pt 3’ e st 5’. 

LA PARTITA 

Beffa a 6’ dalla fine 

Majella, gol annullato 

I grigiorossi a testa alta 

ANGRI. La corsa dell’Angri verso la C2 si 

infrange sul muro del Savoia, che gioisce per 

un gol di De Rosa a 6’ dal 90’, quando le squadre 

iniziavano a pensare ai supplementari. E’ 

eccezionale il colpo d’occhio sugli spalti gremiti 

come non mai, in una festa di colori e di 

cori. L’Angri parte contratto, e così è il Savoia 

ad affacciarsi per primo dalle parti di Valiante 

con una punizione defilata al 3’ di Prisco 

parata a terra dal numero uno di casa, che 2’ 

più tardi respinge il fendente di Ruggiero. Al 

6’ palombella su punizione di Vezzoli, blocca 

Romagnini. All’8’ l’arbitro annulla il gol segnato 

da Ruggiero, che riprende una sfera deviata 

da Valiante su conclusione dalla distanza 

di De Rosa, per sospetto fuorigioco. Al 12’ 

Ferraioli è anticipato in uscita da Romagnini, 

che al 16’ blocca a terra il rasoterra dello stesso 

attaccante angrese. Al 19’ Amarante riceve 

palla da Piemonte, ma scarica sull’esterno. Al 

25’ bordata di Porzio, Valiante si distende e 

para. La gara, seppur piacevole, non decolla, e 

ci si affida soprattutto ai falli tattici a centrocampo 

ed alle conclusioni da calcio piazzato. 

Il gol l’Angri lo sfiora al 36’ con Vezzoli, che fa 

partire un siluro sul quale Romagnini compie 

un miracolo. Al 40’ Pinto mette a lato su calcio 

da fermo. Allo scadere all’Angri viene annullato 

un gol, Ferraioli pesca Majella che mette 

alle spalle di Romagnini, ma per l’arbitro è in 

posizione irregolare. 

La ripresa si apre con un corner al bacio di 

Piemonte per Manzo, che gira a lato. Un minuto 

dopo, Romagnini si rifugia in angolo sul 

fendente di Majella. Il Savoia offende in contropiede, 

ma dopo una bordata di Ferraioli deviata 

con bravura da Romagnini, le squadre 

sembrano tirare i remi in barca, e tutto sembra 

far presagire all’accesso ai supplementari. 

Ma, quando meno te l’aspetti, il Savoia 

mette a segno il gol della qualificazione con 

De Rosa. Mancano 6’ al termine quando De 

Rosa riceve palla ai limiti dell’area ed approfittando 

di un momento di rilassamento della 

difesa locale lascia partire un rasoterra che 

s’insacca nell’angolino. Il gol taglia le gambe 

all’Angri. Il Savoia avanza e si prepara alla finale 

playoff di Siracusa (3-1 al Cosenza). 

L’Angri esce tra gli applausi, un contentino 

che sta molto stretto a Piemonte e compagni. 

Daniele Selvino 

LE INTERVISTE 

Di Nola felice a metà 

«Annata eccezionale» 

Il tecnico conteso da molti club 

ANGRI. Difficile digerire un boccone amaro come 

questo. Perdere a 6’ dalla fine la possibilità di 

continuare a coltivare il sogno C2 non è cosa semplice 

per la comitiva grigiorossa, che ci teneva ad 

andare avanti per festeggiare gli 80 anni di storia. 

Eppure Mario Di Nola, il tecnico angrese, spende 

ugualmente parole di elogio per i suoi ragazzi: 

«Se c’era una squadra che avrebbe meritato ai 

punti la vittoria, questa era la nostra. L’approccio 

alla partita non è stato dei migliori. Siamo partiti 

contratti, consapevoli della posta in palio. Ma 

non posso rimproverare più di tanto i ragazzi, se 

non del fatto che sono stati meno brillanti del solito. 

Abbiamo creato almeno cinque occasioni da 

rete, ma abbiamo pagato la tensione accumulata 

per questo match. Avremmo voluto andare più 

lontano, ma purtroppo è andata così. La sconfitta 

non rovina però l’ottima stagione dell’Angri, che 

ha disputato un campionato sopra le righe, meritando 

soltanto applausi a scena aperta. Dalla panchina 

non si vedeva bene se il nostro gol era da 

annullare, mentre sul loro gol Valiante si è fatto 

tradire con un movimento brusco che lo ha messo 

fuori gioco. Peccato davvero, ma è stato già un 

grosso risultato l’aver centrato i play-off, con il 

contributo determinante di un pubblico caloroso 

e competente come pochi». 

Ovviamente di tutt’altro avviso la sponda del 

Savoia. E’ infatti raggiante Agovino, che è subentrato 

a Paolo Anastasio a marzo e che è riuscito a 

centrare i playoff ed ad aggiudicarsi la semifinale 

di Angri: «E’ la vittoria del gruppo, che è riuscito 

a fare un sol corpo pur sapendo che c’erano tre 

compagni che non erano disponibili perché erano 

squalificati. Abbiamo sofferto in alcuni momenti 

la pressione dell’Angri, che si è dimostrata 

una squadra di assoluto valore, ma posso dire che 

nel calcio si vince e si perde per un tiro. Noi abbiamo 

fatto la nostra partita e ci è andata bene, 

abbiamo speso molte energie nel primo tempo e 

nella ripresa siamo un po’ calati, anche perché il 

caldo inizia a farsi sentire. Ora, ci prepareremo 

alla partita di Siracusa con maggior fiducia. In 

Sicilia ci attende un’altra gara tattica ed equilibrata 

come questa e speriamo di tornare con la 

vittoria». Intanto, smaltita la delusione per l’eliminazione 

dai play off, si inizierà a pensare in casa 

Angri ad organizzare la prossima stagione. 

L’obiettivo è quello di allargare il nocciolo societario 

e di trattenere molti calciatori, che dopo una 

stagione ad alti livelli hanno un buon mercato. 

Idem per Mario Di Nola. (da. se.) 

INCAMPANIA 

NAPOLI 

NAPOLI 26 

SALERNO 27 

AVELLINO 24 

BENEVENTO 24 

CASERTA 25 

CASERTA 

BENEVENTO 

SALERNO 

AVELLINO 

SERENO POCO NUVOLOSO NUVOLOSO PIOGGIA TEMPORALI NEBBIA 

PREVISIONIDELTEMPO 

Nord: nubi in aumento da ovest verso est 

su gran parte delle regioni, più intense dal 

pomeriggio-sera su regioni nord-occidentali, 

Lombardia e arco alpino. 

Centro e Sardegna: soleggiato su tutte 

le regioni. 

Sud e Sicilia: soleggiato su tutte le regioni. 

Temperature: stazionarie o in lieve aumento. 

Venti: moderati. 

Mari: poco mossi. 

TEMPERATURE INITALIA 

TRENTO 27 L’AQUILA 26 

AOSTA 28 PESCARA 25 

TRIESTE 26 

VENEZIA 23 

ROMA 26 

MILANO 28 

CAMPOBASSO 24 

TORINO 29 BARI 28 

GENOVA 24 REGGIO C 25 

BOLOGNA 29 

POTENZA 23 

FIRENZE 26 

LIVORNO 23 

PALERMO 24 

ANCONA 29 CAGLIARI 27 

PERUGIA 27 SASSARI 27 

LOTTO 

ESTRAZIONI DEL 12 MAGGIO 2007 

NAZIONALE 6 36 31 72 60 

BARI 48 70 1 80 74 

CAGLIARI 24 11 73 1 36 

FIRENZE 57 46 44 47 62 

GENOVA 56 75 11 4 72 

MILANO 25 1 67 9 62 

NAPOLI 52 31 27 71 75 

PALERMO 81 86 72 71 32 

ROMA 46 42 2 45 28 

TORINO 23 87 70 19 84 

VENEZIA 3 9 63 75 27 

SUPERENALOTTO 

COLONNA VINCENTE 

25 - 46 - 48 - 52 - 57 - 81 - jolly 3 

superStar 6 

Nessun vincitore con “6” punti 

Nessun vincitore con “5+1” punti 

Ai 15 vincitori con “5” punti € 67.409,96 

Ai 2.656 vincitori con “4” punti € 380,70 

Ai 90.316 vincitori con “3” punti € 11,19


Isola Liri, vittoria al cardiopalma 

Matrisciano sigla il 2-1 alla fine del secondo supplementare 

di GIANPIERO PIZZUTI 

FROSINONE - Correva l'ultimo giro di lancette del secondo tempo supplementare al 

Nazareth, dopo 120 minuti tirati e giocati allo spasimo. Si attendeva solo il fischio finale del 

direttore di gara per decidere ai rigori chi avesse continuato l'avventura nei play-off e chi 

fosse da domenica sera in vacanza. Con la forza della disperazione La Cava scodella 

dalla sinistra un pallone nel cuore dell'area di rigore ospite, sul secondo palo il difensore 

Matrisciano si elevava di testa e schiacciava in porta. Costantini smanacciava il pallone sul 

palo, ma la carambola finiva dritta in rete, era l'apoteosi per i tifosi isolani. Esplodeva lo 

stadio. 

Era l'epilogo di una partita vissuta su un perfetto equilibrio tattico e che nemmeno i minuti 

regolamentari(1 a 1) erano stati in grado di fornire il nome della finalista. La paura di 

perdere e il gran caldo avevano condizionato gran parte della contesa, poi, le cervellotiche 

e molto discutibili decisioni dell'arbitro nei supplementari erano andate a incattivire una 

contesa, decisamente, corretta. Nella prima frazione l'Albalonga diventata protagonista 

indiscussa, fallendo tre occasioni da rete a tu per tu con Fiorini e regalando la rete del 

vantaggio ai locali, grazie a un madornale svarione difensivo. Al 4' Fiorini in disperata 

uscita toglieva il pallone sotto i piedi di Trinca, presentatosi solo in area. In due minuti le 

due contendenti gettavano alle ortiche la rete del possibile vantaggio. Al 30' Pitrucci di 

testa solo davanti alla porta di Fiorini mandava incredibilmente fuori e al 31' Molinaro 

presentatosi solo davanti a Costantini, anziché piazzare il pallone sul palo più lontano, 

cercava la conclusione di forza, che finiva fuori. Al 39' era la volta di Polverino a fallire la 

ghiotta occasione, calciando sul portiere in uscita. Al 43' un pasticcio difensivo ospite 

regalava il vantaggio agli isolani. Giacomini toccava all'indietro per Costantini, che colto in 

controtempo cercava di recuperare il pallone indirizzato verso la porta, lo scatto fulmineo 

di La Cava bruciava entrambi sul tempo e lo piazzava in rete. 

In avvio di ripresa Carlini al 7' su punizione andava vicino al raddoppio e, neanche a dirlo, 

l'Albalonga pareggiava. Un traversone dalla sinistra di Bucri pescava il liberissimo 

Polverino sul secondo palo, che al volo impallinava Fiorini. Gli assedi isolani non 

portavano a nulla di concreto e si andava ai supplementari. Nel primo solo una 

conclusione di Tedesco su punizione a fil di palo e la doppia espulsione sulla panchina 

isolana animavano lo spettacolo. Nei secondo al 3' Cimino nell'anticipare un avversario 

rischiava l'autogol colpendo il palo alla destra di Fiorini. Al 4' La Cava veniva atterrato in 

area l'arbitro lasciava correre, ammonendolo, tra le proteste di un pubblico inferocito. Al 9' 

il generoso Bucri veniva espulso per fallo su Pesce. Al 12' Mollo di prima intenzione da 

fuori area mirava l'angolino, ma la palla usciva di un soffio. Quando, ormai, si profilava lo 

spettro dei rigori, Matrisciano regalava all'Isola Liri il gol e la qualificazione.


Calcio serie D. I castellani devono cedere all’ultimo secondo di gara all’Isola Liri (2-1) nelle 

semifinali per i play-off 

Albalonga: batosta nei supplementari 

Svanisce il sogno. Mister Carboni: «Faccio comunque un applauso ai ragazzi» 

di GIANPIERO PIZZUTI 

ISOLA LIRI - Svanisce a un secondo dalla fine del secondo tempo supplementare 

l’avventura dell’Albalonga nei play-off battuta Isola Liri per 2 ad 1. «Un plauso a tutti – il 

commento del tecnico Mauro Carboni – alla mia squadra, ma a tutto lo staff, che ha 

lavorato quest’anno. Abbiamo disputato un ottimo campionato e quest’oggi resta il 

rammarico di aver perso all’ultimo secondo dei tempi supplementari, quando qualche 

minuto prima avevamo fallito il gol della possibile qualificazione quando un difensore 

dell’Isola Liri nell’anticipare Bucri aveva colpito il palo della propria porta. Non siamo stati 

molto fortunati sotto porta le nostre tre o quattro occasioni da rete le avevamo create». 

Una partita vissuta su un perfetto equilibrio tattico e che nemmeno i minuti regolamentari(1 

ad 1) erano stati in grado di fornire il nome della finalista. Nella prima frazione Albalonga 

protagonista indiscussa, dove falliva tre occasioni da rete e regalava il gol del vantaggio ai 

locali, grazia ad un madornale svarione difensivo. Al 4’ Fiorini in disperata uscita toglieva il 

pallone sotto i piedi di Trinca, presentatosi solo in area. Al 30’ Pitrucci di testa solo davanti 

alla porta di Fiorini mandava incredibilmente fuori. Al 39’ era la volta di Polverino a fallire la 

ghiotta occasione, calciando sul portiere in uscita. Al 43’ un pasticcio difensivo ospite 

regalava il vantaggio agli isolani. Giacomini toccava all’indietro per Costantini, che colto in 

controtempo cercava di recuperare il pallone indirizzato verso la porta, lo scatto fulmineo 

di La Cava bruciava entrambi sul tempo e lo piazzava in rete. In avvio di ripresa 

l’Albalonga pareggiava. Un traversone dalla sinistra di Bucri pescava il liberissimo 

Polverino sul secondo palo, che al volo impallinava Fiorini, non succedeva più nulla sino 

alla fine dei tempi regolamentri. Nel primo solo una conclusione di Tedesco su punizione a 

fil di palo e la doppia espulsione sulla panchina isolana animavano lo spettacolo. Nei 

secondo al 3’ Cimino nell’anticipare un avversario rischiava l’autogol colpendo il palo alla 

destra di Fiorini. Al 4’ La Cava veniva atterrato in area l’arbitro lasciava correre, ammonendolo, 

tra le proteste di un pubblico inferocito. Al 9’ il generoso Bucri veniva espulso per 

fallo su Pesce. Quando, ormai, si profilava lo spettro dei rigori, i locali gelavano tutti. Il 

difensore Matrisciano di testa indovinava l’angolino un gol che valeva la qualificazione. 

ISOLA LIRI: Fiorini 7, Marzocchella 6,5, Cimino 6,5, Molinaro 6,5 Pesce 6,5 Matrisciano 7, 

Mollo 7, Renna 7(5’ p.t.s. Marziale), Casoli 6,5(10’p.t.s. Mastrantoni), La Cava 7, Carlini 

6,5 (27’s.t. Tedesco 6,5). All. Buccilli. 

ALBALONGA: Costantini 6,5, Sacchi 6, Carracoi 7, Caggioli 6, Giacomini 6(9’p.t.s. 

Rossi), Bettoni 6,5, Trinca 6,5, Pitrucci 6, Bucri 6,5, Polverino 7(45’s.t. Merondi), Servizi 

6(8’s.t. Montepaone) All. Carboni 

Arbitro: Calzolari di Forlì 4 (Surano-Fiorito). 

Reti: 43’p.t. La Cava, 12’ s.t. Polverino, 17’ s.t.s. Matrisciano


«Abbiamo disputato un ottimo campionato 

Resta il rammarico di aver perso all’ultimo» 

FROSINONE - Volti tirati e musi lunghi per l'Albalonga, che ad un secondo dal fischio 

finale si è vista negare almeno la soddisfazione di giocarsi la qualificazione ai rigori. «Un 

plauso a tutti - il commento del tecnico Mauro Carboni restato in giacca e cravatta sino alla 

fine dei 120' nonostante il gran caldo - alla mia squadra, ma a tutto lo staff, che ha lavorato 

quest'anno. Abbiamo disputato un ottimo campionato e quest'oggi per noi era la ciliegina 

sulla torta di una stagione vissuta intensamente e che ci ha riservato molte soddisfazioni. 

Resta il rammarico di aver perso all'ultimo secondo dei tempi supplementari, quando 

qualche minuto prima avevamo fallito il gol della possibile qualificazione con un difensore 

dell'Isola Liri, che nell'anticipare Bucri aveva colpito il palo della propria porta. Non siamo 

stati molto fortunati sotto porta quest'oggi, le nostre tre o quattro occasioni da rete le 

avevamo create, ma, in verità, bisogna riconoscere che di fronte avevamo una degna 

avversaria. Sui tifosi non posso che spendere parole lodevoli, visto che per tutto l'anno ci 

hanno seguito dentro e fuori compresa questa domenica. Il nostro campionato si ferma 

qui, ma il rompete le righe lo avremo solo alla fine di maggio. Continueremo ad allenarci, 

soprattutto con molti giovani, per creare le basi per la prossima stagione. Alla fine del 

mese ci siederemo intorno a un tavolo e disegneremo l'Albalonga del prossimo 

campionato. Oggi è andata così, abbiamo giocato alla pari, il risultato ha premiato l'Isola 

Liri». 

FROSINONE - La tragedia dell'A1 dove quattro sorani hanno perso la vita a inizio 

settimana è riecheggiata anche negli spogliatoi del Nazareth al termine della contesa. 

«Dedico questa vittoria - le parole del tecnico sorano Mario Buccilli - alle famiglie delle 

quattro vittime della strada, perché sono stato colpito da vicino da questa triste vicenda 

perdendo dei veri amici. Nel nostro piccolo una testimonianza sincera per queste famiglie 

duramente colpite da una tragedia così grande». 

Sulla gara Buccilli ha le idee chiare: «La squadra ha giocato contro due avversari, il gran 

caldo e un'ottima Albalonga, che spesso ci ha messo in difficoltà. Siamo stati fortunati in 

due occasioni nel secondo tempo supplementare. Quando in contropiede abbiamo 

rischiato l'autogol con Cimino, che nell'anticipare un avversario ha colpito il palo e poi 

nell'occasione della rete della vittoria arrivata, veramente, all'ultimo secondo, quando 

ormai si prospettavano i calci di rigore». L'eroe della giornata è un difensore Antonio 

Matrisciano, sua la zuccata di testa vincente, che ha fatto esplodere lo stadio. «La dedica 

per la vittoria e il gol è per mia madre - ha sottolineato il ragazzo campano - primo perché 

oggi è la festa della mamma e poi perché ero riuscito addirittura a farla venire quest'oggi 

da Napoli allo stadio».

LUNEDI’ 14 MAGGIO 2007 ANNO X - N. 131 

REDAZIONE: 86100 CAMPOBASSO VIA SAN GIOVANNI IN GOLFO - TEL 0874/484623 - FAX 0874/484625 

Serie D. Espulso Picariello, autore del gol della bandiera. I campani dilagano nella ripresa 

Campobasso, addio ai playoff 

Pesante ko (4 a 1) in casa della Sibilla Cuma: Manzo suona tre volte 

di Franco de Santis 

BACOLI (NA). Lupo subito 

fuori dai playoff: quattro pappine 

sul groppone e buonanotte 

ai suonatori. Pesante il passivo 

accusato dai rossoblù a casa di 

Tommaso Manzo, ma l’espulsione 

di Riccardo Picariello è la 

chiave di volta di una partita che 

nella prima parte era sembrata 

abbastanza equilibrata. Splendido 

il messaggio dei tifosi campobassani 

inviato alla società: i 

circa 400 giunti dal capoluogo 

hanno continuato ad incitare la 

squadra anche sul 4 a 1, dimostrando 

una maturità di categoria 

assolutamente superiore 

(nessuno aveva dubbi). 

Nel piccolo impianto sportivo 

del ‘Chiovato’ ci sono circa 

1500 spettatori, il caldo è veramente 

tanto. Il presidente Capone 

ha seguito il match dalla panchina, 

così come aveva fatto a 

Venafro. Ma questa volta la 

mossa, purtroppo, non porta fortuna. 

Mister Paolucci manda in 

campo una formazione abbastanza 

annunciata alla vigilia, 

con solita difesa a quattro (Bartoli, 

Curione, Ciarlariello e Cirilli), 

centrocampo composto da 

Paolo Chiavaroli e Diego Acoglanis 

al centro, Simone Carioti 

a sinistra e Riccardo Picariello 

a destra. In attacco il duo Artiaco-Maffucci 

(con le polveri bagnate). 

Termina, dunque, nel peggiore 

dei modi l’avventura rossoblù 

negli spareggi playoff. Si 

aprono nuovi scenari per il 

Campobasso: da oggi si può iniziare 

a parlare di nuovi programmi, 

sia tecnici che dirigenziali. 

Innanzitutto bisognerà vedere 

fino a che punto sia vicina 

la conferma di Silvio Paolucci 

alla guida dei Lupi. Sembrerebbe 

che le parti abbiano già parlato 

di un possibile accordo, ma 

non c’è ancora assolutamente 

nulla di concreto. 

La partenza di gara è all’insegna 

dell’equilibrio. Ci prova 

Torrens su calcio di punizione, 

ma la parabola risulta alta sulla 

traversa. La risposta napoletana 

dopo un minuto esatto: Di Domenico 

ci prova dalla lunghissima 

distanza senza troppa fortuna. 

Ed ecco al 10’ il vantaggio 

per la Sibilla Cuma. Il classe 

’87 Napolitano è bravo ad incunearsi 

in 

area di rigore 

rossoblù e 

a trafiggere 

Cunzi con 

un perfetto 

rasoterra. Il 

Campobasso 

resta, comunque, 

in 

piedi: qualche 

istante 

dopo ci pro- 

L’attaccante 

della Sibilla Cuma 

Tommaso Manzo 

ha realizzato il quinto gol 

di questa stagione 

contro il Campobasso 

L’autore del gol 

della bandiera 

per il Campobasso 

Riccardo Picariello 

va Paolo 

Chiavaroli 

con un bolide 

su calcio 

di punizione 

che Cortese 

è bravo a respingere. 

Anche Artiaco 

ci prova 

su calcio 

piazzato, ma 

la mira non è 

quella giusta 

(come per 

tutta la gara). Non c’è un attimo 

di respiro. Al quarto d’ora Manzo 

guida un micidiale contropiede, 

il tiro è interessante, Cunzi 

smanaccia, ma l’arbitro aveva 

già fischiato l’azione irregolare. 

Il raddoppio della Sibilla arriva 

al 20': Manzo si libera sul 

versante sinistro dell’area di rigore, 

Bartoli sfiora il diretto avversario, 

per il direttore di gara 

ci sono tutti gli estremi per il penalty 

e l’ammonizione dello 

stesso numero due rossoblù. 

S’incarica della battuta, manco 

a dirlo, Tommaso Manzo: è il 2 

a 0. 

Nonostante il doppio colpo 

subìto, i Lupi non demordono, 

e vengono premiati qualche 

istante dopo (è il 24', per la precisione) 

dal gol dell’1 a 2 che 

riapre il match. Il talentuoso 

classe ’88 ex Ternana conquista 

palla sulla tre quarti, salta un 

avversario al limite dell’area e 

sferra un preciso diagonale che 

si va ad insaccare alle spalle del 

portiere campano. Discorso-vittoria 

ancora tutto da archiviare. 

La grinta dei campobassani mette 

a tratti in crisi la squadra allenata 

da Carannante. 

Alla mezz’ora Picariello commette 

un fallo da dietro su Di 

Franco, il signor De Gasperi di 

Aprilia decide per il rosso diretto, 

apparso 

ai presenti 

assolutamente 

eccessivo. 

L’inferiorità 

numerica 

spezza 

le gambe 

a un 

Campobasso 

voglioso 

di rimonta. Cambia, naturalmente, 

l’aria che tira in 

campo. Cerca ancora Artiaco di 

rendersi pericoloso su punizione 

dal limite dell’area, ma la sua 

è una telefonata per Cortese, che 

ringrazia vivamente. Risponde 

la Sibilla ancora con una punizione, 

procurata da un fallo di 

Bartoli. La traiettoria della palla 

non impensierisce Cunzi. 

Minuto 41: Chiavaroli tenta la 

CAMPOBASSO. Sarà stata l’ultima partita di 

Silvio Paolucci sulla panchina del Campobasso? 

Chissà, il ventaglio delle ipotesi resta aperto. 

Certo è che lo staff tecnico rossoblù non 

avrebbe voluto chiudere con questa bruciante 

sconfitta una stagione in cui l’obiettivo prefissato 

a inizio anno è stato comunque raggiunto. 

E così è giustificato il rammarico con il quale il 

tecnico di Tollo commenta una gara preparata 

al meglio durante l’ultima (a questo punto) settimana 

di lavoro. 

“Il Campobasso si è giocato le sue chance solo 

nel primo tempo. Abbiamo subito quattro gol 

balordi, tutti evitabili, due in particolare sono il 

frutto di errori difensivi davvero gravissimi. Il 

2 a 0 dopo solo venti minuti di gioco ci ha penalizzato 

molto. Poi è arrivato il gol di Picariello 

che ha riaperto la partita. E nel nostro momento 

migliore l’arbitro ci ha espulso lo stesso Picariello. 

Una decisione apparsa eccessiva: il giocatore 

ha commesso un fallo da dietro, ma non 

si è trattato assolutamente di un intervento cattivo. 

Il direttore di gara si è dimostrato molto 

fiscale, visto che ci aveva già fischiato contro 

un rigore. Nonostante l’inferiorità numerica l’ultimo 

quarto d’ora del primo tempo è restato in 

equilibrio, non ci hanno mai messo sotto”. 

La ripresa. “Mi sono raccomandato tantissimo 

con i ragazzi di difenderci con ordine al rientro 

in campo, per poi giocarci tutto negli ultimi 

minuti nel caso in cui il risultato fosse restato 

sul 2 a 1. E, invece, sono arrivati due errori gravissimi 

in difesa che hanno, in pratica, compromesso 

l’intera gara. Il caldo e il campo in sinte- 

Sibilla Cuma 4 

Cortese 

Ciccarelli 

Zinno 

De Franco 

Allocca 

Rainone (46’ Greco) 

Di Domenico 

Tomi (65’ Di Nolfo) 

Giordano 

Manzo (89’ Borrino) 

Napolitano 

Carannante 

ARBITRO: De Gasperi di Aprilia 

MARCATORI: 10’ Napolitano, 20’, 51’ e 57’ Manzo, 24’ 

Picariello. 

Paolucci rammaricato 

“Commessi errori 

gravi in difesa” 

Campobasso 1 

1 Cunzi 

2 Bartoli 

3 Curione (52’ Acoglanis) 

4 Ciarlariello (75’ Lenci) 

5 Chiavaroli 

6 Cirilli 

7 Artiaco 

8 Torrens (67’ Di Chiro) 

9 Maffucci 

10 Picariello 

11 Carioti 

All Paolucci 

NOTE: spettatori circa 1500 di cui 400 da Campobasso. 

Espulsi Picariello, Di Domenico e Allocca. Ammoniti: Bartoli, 

Chiavaroli (C), Zinno (S). 

sortita sull’ennesimo calcio 

piazzato, la sfera termina innocua 

tra le braccia dell’estremo 

locale. Sul finire di gara Artiaco 

si vede respinto un tiro dal 

difensore Monaco, mentre dall’altra 

parte del campo è il giovane 

Napolitano a mettere in 

imbarazzo la difesa del Campobasso. 

Dopo due minuti di recupero, 

tutti negli spogliatoi per 

riprendere fiato. Un Lupo che 

sembra ancora in partita, anche 

se il rosso di Picariello non ci 

voleva proprio, vista la verve del 

giovanotto rossoblù. 

Alla ripresa delle ostilità Carannante 

opera il primo cambio: 

Greco prende il posto di Rainone. 

Manzo prende per mano i 

suoi e li conduce al trionfo. Passano 

sei minuti, Curione perde 

palla, il ‘matador’ è lì come un 

falco, va a strappare palla e apre 

per Tomi. Il centrocampista trova 

ancora il bomber pronto al 

centro dell’area. Il tabellino recita 

3 a 1. Il Campobasso esce 

dal match, colpito nell’orgoglio 

e nelle gambe. 

Si sgretola come neve al sole 

il Lupo, e Tommaso Manzo veste 

i panni del cecchino: al 57' è 

4 a 1, questa volta mette dentro 

con un rasoterra quasi imprendibile. 

I campani mettono il lucchetto 

alla vittoria roboante. Nonostante 

la debacle, i tifosi continuano 

ad incitare senza tregua, 

davvero emozionanti e commoventi. 

La squadra di Bacoli non 

si ferma, è Giordano a sfiorare 

la cinquina, ma il pallone questa 

volta non ne vuol sapere di 

infilarsi in rete. 

L’incontro continua a suscitare 

emozioni forti: si ristabilisce 

la parità numerica al 65' per 

l’espulsione di Di Domenico, 

reo di un fallaccio su Acoglanis. 

Passano sette minuti e addirittura 

la Sibilla è ridotta in nove: 

l’arbitro ‘caccia’ anche Allocca, 

tico, soprattutto, ci hanno penalizzato 

molto, visto che loro avevano 

il vantaggio di giocare sul loro 

terreno di gioco. Le due espulsioni 

loro non ci hanno permesso di tentare 

la rimonta, la gara era già 

stata chiusa nei primi minuti 

dalla ripresa. Era troppo difficile 

recuperare”. 

Sui tifosi. “Il pubblico di 

Campobasso è stato stupendo, 

i tifosi sono dei grandi, 

ci hanno supportato per tutto 

il campionato. Dispiace 

tantissimo proprio per loro, 

purtroppo abbiamo chiuso 

con questa brutta sconfitta 

sulla quale, comunque, 

pesano gli errori arbitrali”. 

Il futuro. “A Campobasso 

sono stato benissimo. 

L’annata alla fine è stata 

positiva, e penso che abbiamo 

fatto più del nostro 

dovere. Chiudere così, ripeto, 

fa male, c’è anche da 

dire che è stata una partita 

particolare, giocata sotto un 

sole caldissimo. E poi loro 

avevano Manzo. La conferma? 

Non dipende assolutamente da 

me… O meglio, non soltanto da 

me”. 

F.d.S. 

per un pugno ad Artiaco. Paolucci 

le tenta tutte: Di Chiro 

prende il posto di Torrens, Lenci 

rileva Ciarlariello. Qualche 

tiro piazzato e poco più fino al 

termine. Il rafforzamento del 

settore offensivo non porta ai 

frutti sognati. L’anemia dell’attacco 

si presenta in tutte le sue 

forme, anche se ieri è la difesa 

che deve recitare il mea culpa. 

L’ultima cronaca della stagione 

finisce qui. 

Mister Silvio 

Paolucci 

6


2 ISOLA LIRI (4-3-3): Fiorini 7; Marzocchella 6 Matrisciano 7 Pesce 6 Cimino 6; Renna 6 (7'sts Marziale sv) Molinaro 6,5 Mollo 6; Carlini 

6 (28'st Tedesco 6,5) Casoli 6 (10'pts Mastrantoni sv) La Cava 8. A disp.: Roncone, Perella, Spagnuolo, Reali. All. Buccilli. 1 

ALBALONGA (4-4-2): Costantini 5,5; Sacchi 6 Caggioli 6 Giacomini 5 (9'pts Rossi sv) Carracoi 6; Trinca 6 Bettoni 6 Pietrucci 6,5 Servizi 

6 (9'st Montepaone 5,5); Bucri 6,5 Polverino 7 (46'st Merondi 6). A disp.: Blasimme, Termine, Peduzzi, Magrelli. All. Carboni. ARBITRO: 

Calzolari di Forlì. RETI: 43'pt La Cava (IL), 13'st Polverino (A), 15'sts Matrisciano (IL). NOTE: spettatori circa 600 con piccola 

rappresentanza ospite. Espulsi al 12' del primo tempo supplementare il tecnico Buccilli per proteste ed al 10' del secondo tempo 

supplementare Bucri per doppia ammonizione. Ammoniti Cimino, Molinaro, Matrisciano, La Cava, Carracoi, Bucri e Polverino. Angoli 

10-1. Recuperi: 1'pt, 4'st. 

La squadra di Buccilli supera al «Nazareth» l’Albalonga, incontrerà l’ostica Sibilla Cuma 

ISOLA DEL LIRI - Quando tutti ormai si aspettavano i calci di rigore è spuntata la testa di Matrisciano a decretare la 

vittoria isolana all'ultimo secondo. Una partita lottata, dai toni agonistici alti, contro un buon avversario, che alla fine ha 

premiato un'Isola Liri tenace e dal grande cuore. Adesso ci sarà la sfida di Bacoli contro la Sibilla Cuma, un incontro 

difficile, ma che potrebbe regalare un altro record alla squadra biancorossa, mai andata oltre il secondo turno di play off. 

Primo tempo con una leggera supremazia dell'Albalonga, Isola meglio nella ripresa e poi soprattutto nei tempi 

supplementari, dove i biancorossi hanno buttato il cuore oltre l'ostacolo. Partenza favorevole agli ospiti, bravi ad irretire 

gli isolani e a ripartire di rimessa. Al 4' Fiorini anticipa di un soffio Polverino lanciato a rete. Al 16' Bucri si invola in 

contropiede, entra in area e da posizione defilata impegna Fiorini. Al 30' sempre Polverino lavora bene un pallone sulla 

sinistra, lo mette in mezzo dove lo smarcato Pietrucci sfiora il palo di testa. Sul ribaltamento occasionissima per l'Isola 

Liri, con Molinaro che svirgola a lato a due passi da Costantini. Al 37' ancora Isola Liri pericolosa con una punizione di 

carlini deviata in tuffo da Costantini. Al 40' Albalonga vicina alla rete: Bucri serve bene Polverino che tira a botta sicura, 

ma Fiorini sventa alla grande il pericolo. Gol sbagliato, gol subito ed al 43' l'Isola Liri passa in vantaggio con La Cava, 

lesto ad approfittare di una incomprensione in disimpegno tra Giacomini e Costantini. In apertura di secondo tempo si 

vede ancora Carlini che all'8' sempre su punizione impegna la difesa ospite, Al 13' arriva il pareggio ospite: traversone 

teso di Bucri dalla sinistra per Polverino che sorprende la difesa isolana e di piatto destro insacca. L'Isola Liri reagisce 

subito e al 20' Casoli impegna il portiere castellano con un colpo di testa su cross dell'incontenibile La Cava. Al 31' 

corner battuto da Molinaro per il neo entrato Tedesco, bravo ad anticipare l'estremo difensore ospite e a sfiorare il palo. 

Al 34' risponde l'Albalonga con un pallonetto di Polverino dalla distanza che però risulta troppo alto. Il ritmo, poi, scema, 

con le squadre stanche a causa del caldo e della tensione agonistica. Si va, così, ai supplementari, che diventano un 

vero e proprio concentrato di emozioni. Nel primo tempo si gioca poco e prima Grossi e poi Buccilli protestano per il 

gioco ostruzionistico degli avversari, guadagnandosi due espulsioni apparse esagerate. Nel secondo, invece, grandi 

brividi. Si inizia al 5' con l'Albalonga che coglie un palo su deviazione maldestra di Cimino. Si continua un minuto dopo 

con La Cava che entra in area e viene steso nettamente, ma il signor Calzolari fa cenno di proseguire tra le proteste 

biancorosse. Si finisce, poi, al 15' con il colpo di coda finale: ottimo traversone di La Cava, il migliore in campo, dall'out 

sinistro per la testa di Matrisciano che insacca, allontanando, così, in maniera definitiva la lotteria dei rigori. 

Le interviste 

Il tecnico entusiasta: «Complimenti ai ragazzi» 

ISOLA DEL LIRI - Soddisfatto, ma segnato dalla fatica di una gara ardente e tesa, Mario Buccilli, oltretutto anche 

espulso nel primo tempo supplementare. «Sono contento - esordisce il tecnico biancorosso - perché abbiamo raggiunto 

un altro importante traguardo, forse insperato alla vigilia del campionato, grazie a questi ragazzi che non finiscono mai di 

stupire. Credo che il gioco lo abbiamo fatto noi per larghi tratti, anche se nel secondo tempo supplementare abbiamo 

corso un grande pericolo per il palo colto su deviazione di Cimino. Come al solito, dopo essere passati in vantaggio, non 

riusciamo a chiudere il match, rimettendo in gioco gli avversari, che ci hanno castigato alla prima occasione vera, dove 

tra l'altro abbiamo sbagliato, non riuscendo a mettere in fuorigioco l'autore del gol». Adesso la sfida contro la Sibilla 

Cuma. Con quale spirito si va a Bacoli? «Innanzitutto, dopo una gara del genere, molto tirata e nervosa, dobbiamo 

recuperare le energie sia fisiche che mentali e poi ho detto ai ragazzi che vorrei confrontarmi con le realtà degli altri 

gironi, per cui andremo per cercare la vittoria». Ti va di parlare dell'arbitraggio? «Meglio di no. Dico solo che io magari ho 

anche sbagliato, ma la terna arbitrale non tiene in conto di una pressione, di una carica agonistica, che inevitabilmente 

c'è in incontri di questo tipo, ad eliminazione diretta. Cercano il dialogo, ma poi in campo diventano intoccabili e non gli si 

può dire niente». Complimenti anche ai suoi, nonostante la sconfitta in extremis, arrivano anche dal trainer dell'Albalonga 

Mauro Carboni: «Usciamo a testa alta, la partita mi è sembrata comunque equilibrata ed infatti si è conclusa proprio in 

extremis, quando ce la potevamo giocare ai rigori. Inoltre, dieci minuti prima del gol loro abbiamo anche colto un palo, 

seppure in modo rocambolesco, che poteva cambiare il risultato finale. Complimenti, comunque, ai miei giocatori, autori 

di un ottimo campionato».

Le pagelle 

Senza infamia e senza lode 

SAVIANO 6,5 Sul rigore non poteva far nulla, ma in almeno in altre tre occasioni evita il peggio. Tempestivo e puntuale 

nelle uscite PADOVANI 6 Senza eccessivamente brillare mantiene la fascia con caparbietà lasciando al suo diretto 

avversario poche occasioni di gioco DI NUNZIO 5 Frena Clemente in dribling, lo stende con esperienza, ma l'arbitro 

vede e lo penalizza. Talvolta in avanti per cercare la palla buona del pari, ma senza fortuna LA MANNA 6 Lo sgusciante 

Marasco vede poche volte la sfera, merito suo se gli avversari restano lontano dall'area di rigore DEFFO 5,5 In campo 

nel secondo tempo. Serviva modificare il modulo e lui ha preso la fascia destra riuscendo a frenare gli avversari dalla 

sua parte RAIA 6 Scende sulla fascia, stringe a centrocampo e nella ripresa s'improvvisa anche punta. Gioca con 

intelligenza e raziocinio NARDONE ng Neppure il tempo per entrare in partita ed è già finita ESPOSITO 6 Prova a 

tessere le file e tirare, ma la sua è una giornata fiacca, sbaglia poco, finisce stremato SALVAGNO 6 Prova a scaldare le 

mani a Gori, vi riesce, ma il portiere giallorosso è insuperabile, gioca con decisione e senza cattiveria GALLONE 6 

Movimenta il centrocampo, si fa apprezzare per alcune giocate volanti e ricche d'inventiva, poi si perde per qualche 

crampo in più CARCIONE 6,5 È il punto di riferimento di tutta la squadra cassinate, parte da mezza punta e finisce 

nell'ingorgo del cantrocampo, ha classe da vendere, ma purtroppo non è la sua partita, nonostante dimostri caparbietà e 

voglia di far bene IMPROTA 6 Cerca di sfuggire alla guardia di Castaldo, ma non vi riesce, un paio di tiri verso la porta, 

qualche galoppata in avanti, facendo la sua onesta partita GATTI 6 Ad inizio gara parte forte creando scompiglio dalla 

parte di Martinelli, poi con il passar del tempo quasi scompare dalla scena, anche se non bisogna mai lasciarlo solo 

perché può far male PASCALE ng Entra al 32’ del secondo tempo. Un paio di tocchi, qualche incursione verso la porta 

avversaria e la gara finisce.


4 SIBILLA EL BRAZIL CUMA Cortese 6, Rainone 6 (1' st Greco 6), Zinno 6, De Franco 6. 5 (25' st Esposito 6), 

Allocca 4, Tomi 6.5, Di Domenico 4, Dinolfo 7, Giordano 6.5, Manzo 9 (35' st Borrino), Napolitano 6.5. A disp. Ciccarelli, 

Pullo, Lepre, Salomone. All. Carannante 7 1 N. CAMPOBASSO Cunzi 6, Bartoli 6, Curione 6 (7' st Acoglanis 6), 

Ciarlariello 6 (26' st Lenci sv), Chiavaroli 6, Cirilli 6, Artiaco 5.5, Torrens 6.5 (20' st Di Chiro sv), Maffucci 6.5, Picariello 4, 

Carioti 6. A disp. Brunello, Pinelli, Partipilo, Di Vito. All. Paolucci 6 Arbitro: De Gasperi di Aprilia 5.5 Reti: 9' pt, 

Napolitano, 19' pt (rig.), 4' st e 11' st Manzo, 24' pt Picariello Note: spettatori 900 circa. 

BACOLI — Finisce a Bacoli l'avventura del Campobasso che esce sconfitto per 4 a 1 dal "Chiovato" nel 1° 

turno dei play off del girone G. Trascinata al successo da uno straordinario Manzo, e non è una novità, la squadra di 

Carannante scende in campo determinata e decisa a chiudere la gara già nel primo tempo. Per la squadra bacolese i 

play off rappresentano il riscatto per la mancata vittoria del campionato e costituiscono una ghiotta occasione per 

approdare comunque in C2. Sulla strada della Sibilla c'è un Campobasso giunto a Bacoli per giocarsi la sua gara con 

convinzione, tuttavia fin dalle prime battute di gioco emerge che per i ragazzi di Paolucci sarà dura superare l'ostacolo 

che si chiama Sibilla El Brazil Cuma. I padroni di casa si portano in vantaggio già al 9' con una bella azione di Napolitano 

che batte Cunzi con un bel destro in diagonale. Ma la squadra di Carannante passata in vantaggio continua a proporsi in 

avanti e, dopo aver sfiorato il gol con Giordano, raddoppia al 18': a rendersi protagonista è Manzo che viene messo giù 

da un difensore del Campobasso: l'arbitro non ha dubbi e concede il rigore che lo stesso Manzo trasforma. Seppur in 

svantaggio di due gol il Campobasso rialza la testa e trova la forza di reagire. Al 24' Picariello si libera con faciltà di 

Rainone e si presenta a tu per tu con Cortese realizzando il 2 a 1 che riapre i conti. Accorciate le distanze, infatti, i 

molisani credono nella rimonta tuttavia al 29' restano in dieci per l'espulsione di Picariello che commette un ingenuo 

quanto inutile fallo a centrocampo ai danni di De Franco. Dopo aver sfiorato il terzo gol con Napolitano e Giordano, i 

rossoblu nei minuti finali provano a rendersi pericolosi con una serie di calci piazzati battuti da Artiaco che, 

evidentemente non in giornata di grazia, non sortiscono gli effetti sperati. Nella ripresa sale in cattedra Manzo che 

spegne ogni sogno di rimonta del Campobasso. Al 4' il fantasista b! iancoazz urro da solo supera tutta la difesa 

avversaria, compreso il portiere Cunzi,prima di depositare la sfera nella porta sguarnita per il 3 a 1. Passano pochi minuti 

ed è sempre Manzo a chiudere i conti anche stavolta il fantasista flegreo fa tutto da solo e dopo aver messo a sedere 

mezza difesa avversaria segna facile facile. A questo punto la gara cala di tono, complice anche il gran caldo. Al 18' i 

padroni di casa restano in 10 per l'espulsione di Di Domenico per un fallo su Acoglanis, che ristabilisce la parità 

numerica in campo. Al 25' il direttore di gara estrae il rosso anche ai danni di Allocca, colpevole di un fallo a gioco fermo 

su Artiaco. Nei minuti finali il Campobasso prova timidamente di impensierire la retroguardia avversaria con sterili 

tentativi che però non arrivano mai a creare veri e propri pericoli. Un Campobasso che ha giocato molto al di sotto delle 

sue possibilità contro una squadra che si è dimostrata certamente superiore. 

BACOLI – Volti scuri in casa Campobasso al termine della gara persa a Bacoli. 

A presentarsi per primo ai microfoni è il presidente, Ferruccio Capone che dichiara amareggiato: "Il Campobasso 

meritava di andare più avanti in questi play-off. Oggi abbiamo finito il nostro campionato ma chiedo ai tifosi di non 

demoralizzarsi e di starci vicini. Già in settimana - continua il presidente - ci metteremo al lavoro per costruire la squadra 

per l'anno prossimo. Ci potenzieremo e appronteremo il nuovo organigramma. Non nascondo, comunque, un certo 

ottimismo per quanto riguarda un eventuale ripescaggio che potrebbe spalancarsi comunque le porte della C2." Il tecnico 

rossoblu, Silvio Paolucci, commenta così la gara: " A mio avviso il rigore e l'espulsione di Picariello cono stati i due 

episodi che hanno deciso la partita. Nutro forti dubbi sul fatto che fosse rigore, e comunque giocare in dieci per gran 

parte dell'incontro, per di più con questo caldo, non è stato affatto facile. Credo che nel primo tempo siamo partiti molto 

bene, nonostante i due gol di svantaggio ci abbiamo creduto e con Picariello siamo riusciti a riaprire la partita. Ma poi 

l'espulsione ci ha tagliato le gambe privandoci di un elemento fondamentale nei nostri schemi. Nel secondo tempo, poi, 

abbiamo subito a freddo i due gol degli avversari e quel punto era impossibile riequilibrare la partita. Quest'anno il 

Campobasso ha disputato un buon campionato e dispiace perdere in questa maniera, perché sono convinto che senza 

l'espulsione la gara sarebbe stata più equilibrata." Umori completamente opposti in casa Sibilla El Brazil Cuma dove il 

tecnico Enzo Carannante dichiara: "Oggi siamo stati superiori ai nostri avversari, abbiamo dominato la partita sin 

dall'inizio e il risultato non è mai stato in discussione".

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*)4-66) # 

M A R C ATO R I : p.t. 15’ Criniti (B); s.t. 30’ Greco (G) 

G ROT TAG L I E : Lamberti, De Giorgi, Lollini, Marini, 

Camassa (22’ s.t. Pirone), Lenti Giuseppe; Lenti Giancarlo 

(1’ s.t. Spada, 43’ s.t. Solidoro), Marchi, Piperissa, 

Chiesa, Greco. A disp.: Guido, Edjekpan, Sancesario, 

Piroscia. All.: Orlando 

BA R L E T TA : Di Candia, Mascia, Balducci, Daleno, 

D’Angelo, Rizzi; Iraci (16’ p.t. Bachiocchi), De Cecco, 

Di Domenico, Mangiapane (9’ p.t. suppl. Ricci), Criniti 

(14’ s.t. De Leonardis). A disp.: Di Vincenzo, Lanciano, 

Landi, Lanotte. All.: Chiricallo 

A R B I T RO : Guida di Torre Annunziata 

6- 

: Spettatori oltre 2500, di cui 800 da Barletta. Ammoniti 

Marchi (G), Di Candia, Mascia, De Leonardis 

(B). Recupero 1’, 4’. Angoli 5-4 per il Barletta. Ai rigori, 

Piperissa (fallito), Daleno (gol), Marchi (gol), De Leonardis 

(gol), Pirone (gol), Di Domenico (gol), Marchi 

(gol), De Cecco (gol), Chiesa (fallito) 

GROTTAGLIE – Una domenica 

indimenticabile, al di là 

dell’esito favorevole al Barletta 

e terribilmente sfortunato per i 

colori del Grottaglie. 

L’avventura dei biancazzurri 

nei playoff si ferma al primo 

varco, bloccato ai calci di rigore 

da un grande pizzico di sfortuna. 

Ma la straordinaria cornice 

di pubblico, il tributo dei 

propri tifosi, la pacifica marea 

Di quelli barlettani riversatisi in 

campo per dividere la festa sotto 

la tribuna grottagliese sono 

una vittoria di tutto lo sport, una 

pietra miliare nell’entusiasmo 

di tutti. Toccherà agli uomini di 

Chiricallo continuare l’avventura: 

in campo sono parsi più 

disinvolti rispetto alla sfida di 

campionato di due mesi fa. 

Hanno inoltre confermato tutto 

il proprio pragmatismo, traendo 

grande vantaggio dal gol 

firmato da Criniti al 15’ del 

primo tempo, con una precisa 

conclusione rasoterra. Bello 

nella circostanza il suggerimento 

di Mangiapane, lasciato 

troppo solo in zona di lancio. 

Il Grottaglie, che all’assenza di 

Adriano ha aggiunto in extremis 

quella di un centrocampista 

incalzante come Lentini, si è 

dovuto fare carico dell’opera 

della rimonta, tra l’altro sotto 

una temperatura mozzafiato 

(31 gradi in tribuna). Su assist 

di Chiesa, la squadra di Orlando 

ha centrato il palo basso 

con Giuseppe Lenti (un vero 

gladiatore) al 35’ e la traversa 

con il bomber Piperissa al 7’ 

della ripresa. Delizioso il dribbling 

dell’ariete tra due avversari, 

quanto sfortunata la conclusione 

sull’uscita del portiere. 

Traversa comunque era stata 

anche per il Barletta al 37’ con 

il piede vellutato di Mangiapane 

a pescare sul secondo palo 

la testa di Di Domenico. Un po’ 

irretito nel primo tempo dal 

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Taranto - Lunedì, 14 maggio 2007 

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Si ferma ai calci di rigore la corsa playoff dei biancazzurri. Il Barletta è più 

preciso dagli undici metri. La stagione resta, comunque, indimenticabile 

Chiesa consolato dopo la sconfitta Foto: Vito Miale 

dispiegamento avversario, un 

4-2-3-1 attento specie nell’azione 

sugli esterni, il Grottaglie 

è venuto fuori nella ripresa con 

un forcing di straordinaria caparbietà. 

Dopo la traversa di 

Piperissa, ha raccolto i frutti 

meritati del pari alla mezzora. 

Perfetta la parabola di Pirone su 

punizione dal lato destro; Greco 

è staccato di testa, ed in 

torsione arretrata ha spedito il 

pallone sotto la traversa, regalando 

un’emozione fantastica 

alla tribuna del “D’Amuri ed 

arricchendo il ruolino delle ultime 

quattro gare, fruttate ben 

cinque reti. Nonostante gli 

sforzi è stato difficile schiodare 

l’1-1 tanto nel quarto d’ora finale 

quanto nei due tempi supplementari. 

Così tutto è stato consegnato ai 

tiri dal dischetto con le due 

straordinarie tifoserie con il 

cuore in gola: Di Candia ha 

intercettato la prima battuta di 

Piperissa, il Barletta ha trasformato 

le successive quattro esecuzioni, 

mentre il Grottaglie 

dopo le reti di Marchi, Pirone 

Marini, si è visto ribattere anche 

il quinto tiro di Chiesa, 

disperato ma anche consolato 

dai compagni. Poi la magia finale, 

sotto la presenza vigile ma 

opportunamente discreta dei 

sessanta agenti diretti dal commissario 

Maruzzella. Barlettani 

in campo fin sotto la tribuna, 

a condividere a condividere 

momenti straordinari di festa 

con il pubblico di casa. Festa 

che era iniziata nei riscaldamento 

con le ovazioni a ciascuno 

dei biancazzurri che 

spuntava dal tunnel degli spogliati 

e soprattutto all’ingresso 

delle squadre in campo. Bandierine 

bianco azzurro e oro in 

tribuna centrale, oltre ad uno 

striscione a caratteri cubitali di 

50 metri a lodare il Grottaglie 

per il magnifico campionato 

disputato. Per il Barletta l’avventura 

proseguirà ad Aversa 

con un nuovo durissimo banco 

di prova. 

Giovanni Resta ■ 

52/1)61/ Chiricallo, tecnico dei barlettani: «Una bella giornata» 

Orlando non si sente sconfitto 

«Ai punti avremmo meritato noi» 

GROTTAGLIE – Ha avuto 

l’atmosfera della finale questo 

playoff tra Grottaglie e Barletta, 

con tanto di rigori a deciderla. 

Grandissima emozione 

anche per la condivisione 

degli entusiasmi tra le due tifoserie. 

Il tecnico ospite Chiricallo, 

intercettato sul campo, 

non può che essere soddisfatto: 

«Abbiamo vissuto una giornata 

di sport stupenda, con le 

tifoserie che alla fine si sono 

abbracciate in un unico applauso. 

Credo che lo sport sia 

questo e forse con domeniche 

così possiamo crescere nel calcio 

italiano. La gara è stata 

avvincente. Nel primo tempo – 

argomenta Chiricallo – p ro b a - 

bilmente ci siamo espressi meglio 

noi, nella ripresa il Grottaglie 

ha reagito bene ed è 

riuscito a chiuderci nella nostra 

metà campo, anche se sotto 

una simile temperatura per 

le squadre è stato un enorme 

dispendio di energie. I rigori 

finali? Sono una lotteria che 

avrebbe potuto avvantaggiare 

una squadra o l’altra». 

Anche il viso di Dino Orlando 

esprime serenità, peraltro dopo 

una doccia più che mai ristoratrice: 

«A mio parere, ai punti, 

avremmo meritato ampiamente 

di vincere. Purtroppo abbiamo 

subito gol anche a causa 

di un nostro errore, per un 

fuorigioco non attuato bene. 

Ma - evidenzia il tecnico biancazzurro 

- abbiamo avuto una 

cospicua serie di occasioni e 

credo che avremmo potuto 

chiudere la gara nei tempi nor- 

mali. Non sempre c’è la fortuna 

nel concretizzare, sicché 

siamo arrivati alla lotteria dei 

rigori. Sono soddisfatto della 

prova ancora una volta offerta 

dai ragazzi: hanno dato una 

nuova dimostrazione di bel 

gioco, di grande capacità tecnico-tattica, 

di grande volontà 

e di attaccamento alla maglia 

del Grottaglie». 

Il Grottaglie era pronto a proseguire 

con entusiasmo la strada 

nei playoff: «E’ vero. Speravamo 

soprattutto di superare 

lo scoglio con il Barletta per 

poter recuperare due grossi 

giocatori come Lentini, che si è 

infortunato nella rifinitura di 

sabato mattina, ma soprattutto 

Adriano, un punto focale dell’attacco, 

con notevoli capacità 

tecniche e tattiche. Non è 

stato possibile, ma credo che di 

questo campionato resterà la 

grande soddisfazione per i risultati 

ottenuti e la capacità, di 

cui anche i tifosi barlettani ci 

hanno dato atto, di aver fatto 

divertire la gente. Questo per 

me è il miglior regalo». 

Chiusura con Simone Greco, 

Il rigore 

parato 

da De 

Candia 

a Piperissa 

foto di 

Vi t o 

Miale 

centrocampista che ha sfoderato 

nell’ultimo mese uno 

straordinario fiuto del gol. Ieri 

ha siglato di testa un gol da 

bomber di razza: «Quando ho 

segnato è stata una grande 

emozione. Conosco le capacità 

di Pirone, in allenamento giochiamo 

spesso insieme, perciò 

sono andato convinto sul suo 

pallone. Peccato per i rigori, 

ma sono una lotteria. Comunque 

è stata un’annata fantastica, 

con l’impegno di tutti». 

G. Res. ■ 

2HE=+=J 

=@KHE==HJ= 

MANDURIA : Dimo, Ancora, Serio, Brigante (14’ s.t. 

Borghese), Scolozzi (28’ s.t. Rosito), Ferrara, De Nitto, 

Cocciolo, Galati, Scrimitore, Ingrosso (36’ s.t. Di Rocco). 

A disp. Luppoli, Tondo, Mazza, Rosito. All. De Pasquale. 

M A RTA N O : Garzilli, Della Tommasa (38’ s.t. Conoci), 

Giorgetti, Schito, Epifani, Papaia, Chiriatti D. (45’ s.t. 

Galeotta P.), Rizzo, Luperto, Chiriatti S. (42’ s.t. Galeotta 

G.), Zappatore. A disp. Turi, Conti. All. Catalano. 

A R B I T RO : Sassanelli di Bari. 

RETI: 11’ p.t. e 18 s.t. Scrimitore. 

N OT E : spetatori oltre mille, un centinaio provenienti da 

Mar tano. 

MANDURIA - E ora la 

festa può davvero cominciare. 

Eccesso di scaramanzia 

o, più realisticamente, 

una saggia prudenza 

avevano consigliato 

ai manduriani di affrontare 

questo ultimo 

impegno stagionale con 

molta circospezione nonostante 

il blitz esterno 

compiuto sette giorni addietro. 

I biancoverdi si sono ripetuti 

nella gara di ritorno 

bissando il successo di 

Martano, scatenando la 

santabarbara del tifo messapico 

che, una volta di 

più, si è dimostrato il 

valore aggiunto del team 

manduriano. Al cospetto 

di una cornice di pubblico 

degna di ben altre categorie 

gli uomini di Giovanni 

De Pasquale hanno 

avuto la meglio su un 

Martano mai domo grazie 

al maggior taso tecnico e 

ad una condizione fisica 

più che apprezzabile considerando 

la lunga e faticosa 

stagione ed il gran 

caldo che ha fatto da corollario 

al confronto. 

Ad imprimere il proprio 

inconfondibile marchio al 

match è stato uno degli 

uomini simbolo di questo 

Manduria, Federico Scrimitore. 

Il suo recupero, 

unitamente a quelli altrettanto 

importanti del 

suo gemello Galati e di 

Ferrara, ha notevolmente 

elevato la qualità dell’undici 

messapico. E per il 

pur volenteroso e meri- 

1=@KHE=CEEI?A?EC@E5?HEEJHA 

+HEIFE=?E>HELE@LEJJHE=='#?5=LE 

Sfuma la rimonta della Tamburi che protesta a fine fara: quattro espulsi nelle fila rossoblu 

tevole Martano c’è stato 

davvero poco da fare. La 

partenza dei padroni di 

casa, sostenuti a gran voce 

dal proprio pubblico, è 

spigliata. Il Martano soffre 

la pressione dei biancoverdi, 

vacilla e, al 18’, 

capitola. A piegare la resistenza 

degli ospiti ci 

pensa Scrimitore che, con 

una magia, si libera del 

suo angelo custode e trafigge 

l’estremo difensore 

talentino in disperata 

uscita. Subito lo svantaggio 

il Martano muta 

atteggiamento tattico divenendo 

più intraprendente. 

La maggior spigliatezza 

degli ospiti produce, 

però, una sola occasione 

degna di nota. La 

sfera calciata da Luperto, 

al 40’, sfiora il montante 

facendo correre un brivido 

ai mille cuore biancoverdi 

presenti al “Dimitri”. 

Le residue speranze 

del Martano svaniscono 

al 18’ della ripresa. 

Frustrarle, ancora 

■ Al triplice 

f ischio 

esultano i tifosi 

b i a n c ove rd i 

che vedono 

s ch i u d e r s i 

l’approdo in 

P ro m o z i o n e 

una volta, Scrimitore. Il 

talentuoso attaccante conclude 

in maniera vincente 

una ripartenza repentina 

della fomazione biancovrde. 

La gara, e la vittoria 

dei palyoff, possono, a 

questo punto, considerarsi 

pratiche archiviate. 

L’ultimo scorcio di gara si 

risolve in na esibizione di 

pura accademia. Al triplice 

fischio scoppia l’apoteosi 

biancoverdi. Giocatori, 

tecnici e dirigenti 

festeggiano questo importante 

successo con tutto 

il pubblico inchiodato 

ai propri posti. Una festa 

di sport alla quale partecipano 

anche i supporter 

del Martano che, anche 

per questa loro maturità, 

meriterebbero di 

seguire il Manduria in 

Promozione. 

Maurizio Pasculli ■ 

6-4)+)6-/41) 

Risultati 26ª e ultima giornata: Arsenal Sava-Ginosa 1-3; 

Palagiano-Fc Grottaglie 3-1; Anspi Talsano-Paolo VI 3-0 a 

tavolino; Olimpia Crispiano-Real Lizzano 3-0 a tavolino; 

Aldo Demitri Maruggio-Real Statte 3-3; Scintille Grottaglie-Sporting 

Mottola 1-1. Riposa: Ausonia 

Classifica finale: Real Statte 58; Anspi Talsano 56; 

Sporting Mottola 53; Ginosa 49; Scintille Grottaglie 39 

Paolo VI* 31; Ausonia 29; Palagiano 28; Aldo Demitri 

Maruggio 23; FC Grottaglie e Olimpia Crispiano 20; 

Arsenal Sava 16; Real Lizzano 13. Real Lizzano e Paolo VI 

si sono ritirati dal campionato. Palagiano e Ginosa una gara 

in meno 

+HEIFE=6=>KHE 

CRISPIANO: Giannotta, Ciccimarra, Salvi, Basile, De Giorgio 

(42’ st. Solidoro), Fedele, Boccuni, Simone (39’ st. Basta), Peluso, 

De Vivo, Birtolo (22’ st. Marzia) A disp.: Russo, Castellano, 

Carrieri, Bello. All. Vitti 

TAMBURI TARANTO: Ricci, Anastasia, Stante, Resta, De Florio, 

Marinelli, Santoro Antonio, Santoro Andrea, Orozco, Cianciaruso 

M., Ontino Massimo A disp.: Festa, Bonsignore, Galeandro, Carrieri, 

Caligina, Cianciaruso Luigi, Donzella, All. Panarelli 

A R B I T RO : Gargiulo di Lecce 

RETI: 44’ pt. Peluso, 13’ st. Ontino M. 40’ st Stante, 50’ st. Salvi 

N OT E : Espulsi al 30’ st Ciccimarra e Santoro And. per reciproche 

scorrettezze. Al 50’ Resta, Marinelli, Cianciauro M. per proteste 

CRISPIANO - L’USD Crispiano 

è nella storia. Ottenendo 

un pareggio per 2-2 

all’ultimo istante contro la 

Tamburi Taranto e in virtù 

della migliore posizione in 

classifica conquista l’ormai 

certo salto di categoria. Mai in 

60anni di calcio locale una 

società è arrivata a questi livelli. 

Delusione per la Tamburi 

che aveva ribaltato il punteggio, 

subendo il gol beffardo 

di Salvi al 50’. L’arbitro 

decretava la fine della gara 

senza far riprendere la sfida e 

questo determinava le vibranti 

proteste dei giocatori rossoblu. 

Ne facevano le spese Resta, 

Marinelli e il capitano 

Cianciauro che venivano 

espulsi. 

Sotto una splendida cornice di 

pubblico circa 1000-1100 tifosi 

presenti al comunale di 

Crispiano, le due formazioni 

hanno dato vita ad una bellissima 

partita. Due grandi 

squadre che avrebbero meritato 

entrambi la Promozione. 

Ad un minuto dal termine 

del primo tempo arriva il vantaggio 

locale: contropiede iniziato 

da Simone che serve De 

Vivo; il centrocampista di Vitti 

mette un pallone a centro 

area dove la difesa tarantina 

con difficoltà tenta di rinviare; 

fortunata quando decisiva 

rimpallo su Peluso che da terra 

con un colpo di petto batte il 

portiere Ricci. 

Nella ripresa il Crispiano si 

segnala principalmente nella 

prima frazione del tempo: al 3’ 

Peluso palla al piede percorre 

terreno e di sinistro calcia 

sfiorando il palo alla destra 

dell’estremo difensore ospite. 

Quattro minuti dopo Fedele 

lancia Birtolo che arriva in 

progressione sulla fascia e di 

sinistro calcia malamente un 

pallone che termina sul fondo. 

Da questo momento si rivede 

la Tamburi che costretta a rimontare 

lo svantaggio si butta 

a capofitto nel centrocampo 

locale. Al 12’ Resta apre il 

gioco per De Florio che crossa 

sul secondo palo dove non c’è 

nessuno per la deviazione vincente. 

Un minuto dopo ancora 

Tamburi; lo stesso De Florio 

prova una conclusione con 

palla deviata in angolo con 

bravura da Giannotta. Ancora 

un giro di lancette e questa 

volta la formazione di Panarelli 

trova il pareggio: cross di 

Stante dalla destra e perfetto 

colpo di testa di Massimo Ontino 

che batte imparabilmente 

il portiere crispianese. Il risultato 

di parità avvantaggia 

ancora la formazione crispianese 

ma carica ulteriormente i 

tarantini che di conseguenza 

non mollano il pallino del gioco 

alla ricerca della seconda 

rete. Intorno alla mezz’ora rete 

annullata alla formazione 

ospite; ma il gioco era stato 

fermato prima da parte del 

signor Gargiulo per fallo in 

zona d’attacco su Giannotta. 

Al 30’ doppia espulsione dell’incontro: 

per reciproca reazione 

vengono allontanati dal 

campo Ciccimarra e Santoro 

Antonio. A cinque minuti dalla 

fine arriva il gelo sulla 

panchina e sui tifosi crispianesi: 

la Tamburi passa in vantaggio. 

Cross dalla sinistra di 

Resta, palla non trattenuta da 

Giannotta e Stante ne approfitta 

per ribadire in rete. Passano 

i minuti e l’arbitro ne 

decreta cinque di recupero. 

Proprio negli ultimi secondi 

di gara cross di De Vivo in 

area e in mischia arriva l’insperato 

quanto storico gol di 

Michele Salvi che di testa salta 

più in alto di tutti e trafigge 

Ricci. Rete che fa esplodere il 

catino del comunale; subito 

dopo il direttore di gara fischia 

la fine dell’incontro. Per 

proteste vengono espulsi Resta, 

Marinelli, Cianciauro. Per 

la Tamburi non resta che sperare 

ora nei ripescaggi di fine 

luglio. 

)@HEI=E+EIJAHE ! 

ANDRISANI: Consiglio, Beltrame (12’ st Tasto), 

Portacci, Leonardelli, Di Paola, Salamina (23’st 

Picci), Palomba, D’Ignazio (38’st Albano), Gentile, 

Vitale, Stefanelli. A disp.: Cimino, Riondino, 

Mancone, Carnevale All.: Leonardelli 

CISTERNINO: Di Leo, Semeraro M., Guarini, 

Giacovazzo, Colucci, Convertini, Latartara, Zizzi, 

Urso 43’stGiacovelli, Baldassarre, Settimio (35’st 

Semeraro G.). A disp.: Bufano, Oliva, Turchiarulo, 

Conte, Smaltino. All.: Cecere 

A R B I T RO : Mastrodonato di Molfetta 

RETI: 42’pt Urso (C), 14’ e 39’st Baldassarre (C), 

25’st Vitale, 49’st Colucci (aut.) 

MONTEIASI - Il Cisternino, battendo in trasferta 

per 3-2 l’Andrisani, vince la finale playoff del 

girone C di Seconda Categoria, mettendo una 

seria ipoteca sul passaggio alla categoria superiore. 

La vittoria dei brindisini è limpida perchè 

costruita giocando una partita ordinata e corredata 

da fraseggi semplici ma efficaci. I tarantini, invece, 

hanno molto da recriminare, ma con se 

stessi, per avere disputato novanta minuti al di 

sotto delle proprie qualità. 

Oltre al pubblico di casa, presente sugli spalti una 

buona rappresentanza di tifosi giunti dal paese 

della valle d’Itria. Dopo una lunga fase di studio a 

rischiar di far male per primi sono i gialloblu. 

Salamina, al 17’, scaglia a rete una sassata che Di 

Leo smanaccia oltre la traversa. 

Al 20’ la risposta. Urso grazia gli avversari calciando 

addosso al portiere ionico. I gialloblu, da 

parte loro, attaccano bene gli spazi ma al momento 

di concretizzare si mostrano poco lucidi. 

■ 

1HEIKJ=JE 

2HEA 

Girone A - Playoff: Finale ritorno: Castellana-Mola 2-0 (1-3 

all’andata) 

Girone B - Playoff: Finale ritorno: Virtus Casarano- S og l i a n o 

1-1 (1-1 all’andata) 

2HE=+=JACHE= 

Girone B Playoff: Finale ritorno: Crispiano-Tamburi 2-2 (2-2 

all’andata) 

Girone C - Playoff Finale ritorno: Manduria-Martano 2-0 (1- 

0 all’andata) 

5A?@=+=JACHE= 

Girone C - Playoff Finale ritorno: Andrisani-C i s t e rn i n o 2-3 (1- 

1 all’andata). In neretto le squadre vincenti 

5-+,) +)6-/41)/ Il Cisternino vince per 3-2 

Andrisani, che peccato 

Gli adriatici, al 42’, passano in vantaggio. Questa 

volta Urso, (partita di fine carriera per lui), non 

sbaglia e, di testa, beffa Consiglio proteso in 

uscita. 

Nella ripresa, i tarantini entrano in campo più 

carichi ma appaiono evidenti le loro difficoltà in 

fase d’impostazione. Sette minuti e le ostilità si 

potrebbero anzitempo chiudere. Baldassarre s’invola 

verso l’area avversaria e, dopo aver superato 

due difensori, deposita in rete. Il molfettese Mastrodonato, 

inspiegabilmente, annulla per un improbabile 

offside. 

Il raddoppio è comunque nell’aria e lo realizza al 

14’ l’estroso Baldassarre. Latartara lo lancia in 

sospetta posizione di fuorigioco e solo davanti 

all’estremo difensore ionico non sbaglia. Gli uomini 

di Leonardelli tentano di scuotersi ed è Vitale 

a suonare la carica. Prima al 19’ spara addosso al 

Di Leo, poi al 25’, dimezza lo svantaggio con un 

bel tiro a fil di palo scoccato dall’interno dell’area 

di rigore. Si tratta della trentasettesima rete su 

trentaquattro partite. L’Andrisani si getta in avanti 

ma presta il fianco agli adriatici che sfiorano la 

rete con Urso che da pochi passi, al 32’, spreca un 

occasione incredibile con il portiere, già a terra, 

che si ritrova la palla tra i guanti. 

Il tris lo sigla il solito Baldassarre (alla sua 

ventunesima rete su diciannove gare), che sfugge 

ai suoi generosi marcatori e con un preciso diagonale 

spalanca al Cisternino la porta della promozione. 

Un autogol di Colucci, proprio allo 

scadere dei quattro minuti di recupero rende meno 

amara la sconfitta dei tarantini. 

Giuseppe Di Cera. ■

CALCIO | SERIE D 


11 

I dominatori della stagione cedono in casa alla Sangiuseppese prima della fe st a 

Noicattaro, un ko «dolce» 

Barletta beffa il Grottaglie, Brindisi dà l’addio ai playoff 

ORAZIO PETRUZZI 

NOICATTARO - SANGIUSEPPESE 0 - 2 

N O I C AT TA R O : Cilli, Grazioso, Cormio (dal 40’ del secondo tempo, Mongelli), 

Sabini (dal 25’ del secondo tempo, Didonna), Savio, Menolascina, Tagliente (dal 

20’ del secondo tempo, Domanico) Nicoletti, Giacco, Zotti, Manzari. All. Del 

Rosso. A disp. Iurino, Sassarini, Grandolfo, Sangirardi. 

SANGIUSEPPESE : Iaccarino, Civita, Corsale, Condò (dal 5’ del secondo tempo, 

Mareggi), Scognamiglio, Parisi, Deluca, Cerrato, Varriale (dal 10’ del secondo 

tempo, Vitagliano), Moxedano (dal 20’ del secondo tempo, Venditto), Decesare. 

All. Mandragora. A disp. Rastrello, Alterio, Carbonaro, Diallo. 

ARBITRO : Di Ciommo di Venosa 

RETI : 40’ p.t. e 45’ s.t. Decesare 

N OT E : spettatori 400 circa. Ammoniti Menolascina, Nicoletti, Zotti, Parisi, Deluca, 

Carrato, Venditto. 

l N O I C AT TA R O. Il dolce sapore della 

sconfitta. Dopo la festa promozione, in 

casa rossonera, un ko indolore, con la 

testa già alla prossima stagione. 

La società che sta già programmando 

il futuro, con importanti novità attese 

nei prossimi giorni. Nulla è stato deciso, 

anche se Tatò tra i professionisti 

vuole restarci il più a lungo possibile. 

Dopo il tutto esaurito per la festa promozione, 

Comunale mezzo vuoto. Ma in 

tribuna non mancano i politici e gli 

amministratori: dal sindaco Dipierro, 

con gli assessori Leone e Tranchitella, 

nonché il presidente della Provincia 

Divella e l’onorevole Pignataro. 

Come previsto, mister Del Rosso da 

spazio agli uomini meno utilizzati nel 

corso del campionato e nella ripresa da 

spazio anche ad Ezio Didonna ( miglior 

acquisto per la prossima stagione) che 

ritorna dopo sei mesi di assenza. In 

difesa, spazio a Massimo Savio, professionista 

serio, nonostante la carta di 

identità. Sull’out destro, fiducia a Vincenzo 

Tagliente, juniores classe 88, che 

ad agosto con la maglia del Martina ha 

affrontato la Juventus in Coppa Italia. 

In attacco, mancano Suarez e Doria, 

gemelli del gol; spazio a Enzo Giacco e 

Gennarino Manzari. Sotto un caldo afoso, 

le squadre si affrontano senza tatticismi. 

Su una punizione di Zotti, per un 

soffio, Grazioso non ci arriva e Iaccarino 

para. Su capovolgimento di fronte, 

il cross è Decesare, la conclusione del 

Variale termina al lato. Ancora il generoso 

Manzari prova la via del gol, con 

un tiro cross pericoloso che non inganna 

Iaccarino. Nel finale del tempo, 

la doccia fredda: le maglie della difesa 

rossonera sono larghe e Decesare beffa 

Cilli, con la decisiva e sfortunata deviazione 

di Grazioso che non lascia 

scampo al giovane numero uno barlettano. 

La reazione dei baresi è veemente 

e avrebbe meritato il pari, ma le 

conclusioni di Zotti e Menolascina si 

infrangono contro il muro campano. La 

ripresa si apre con un grave errore 

arbitrale che non vede un rigore solare: 

Civita non riesce a tenere lo sgusciante 

Giacco. L’arbitro fischia fallo in attacco 

e il pubblico protesta. Ancora una girata 

di Giacco, parata da Iaccarino. Poi 

il festival del legno: dapprima una magia 

di Decesare su punizione coglie la 

traversa. Replica dei baresi affidata ad 

una geniale giocata di Zotti che imbecca 

Giacco, la cui zampata sbatte contro la 

traversa. Ma la dose di sfortuna per i 

padroni di casa non termina: angolo 

telecomandato del neo entrato Domanico, 

Grazioso prende il tempo a tutti e 

salta sino in cielo, ma sfera sbatte contro 

la traversa. Ancora una splendida 

punizione di Menolascina, ma la risposta 

di Iaccarino è da campione. Di 

fronte a tanta sfortuna il Noicattaro si 

arrende e Decesare in contropiede segna 

il raddoppio. Applausi per tutti col 

pubblico locale che continua a far festa 

per la promozione, trasferendosi in 

Piazza Umberto I, in attesa dei giocatori 

. 

GROTTAGLIE - BARLETTA 4-5 d.c.r. (1-1) AVERSA NORMANNA – BRINDISI 2 - 1 

Giacco impegnato in un contrasto di gioco nella gara persa ieri [foto Studio 96] 

G R OT TAG L I E : Lamberti, De Giorgi, Lollini, Marini, Camassa (22' st. 

Pirone), Lenti Giuseppe, Lenti Giancarlo (1' st. Spada (44' st. 

Solidoro), Marchi, Piperissa, Chiesa, Greco. A disp. Guido, 

Edjekpan, Sancesario, Piroscia. All. Orlando 

B A R L E T TA : Dicandia, Mascia, Balducci, Daleno, D’Angelo, Rizzi, 

Iraci (20' pt. Bachiocchi), De Cecco, Di Domenico, Mangiapane (1' 

pts. Ricci), Criniti (14' st. De Leonardis). A disp. Di Vincenzo, 

Lanciano, Landi, Lanotte. All. Chiricallo 

ARBITRO : Guida di Torre Annunziata 

RETI : 17' pt. Criniti, 31' st. Greco 

N OT E : Ammoniti Mascia, Dicandia e De Leonardis per il Barletta, 

Lollini e Marchi per il Grottaglie. Angoli 5-4 per il Barletta. 

AV E R S A : Del Giudice, Balestrieri, Ciotola, Avolio, Di Girolamo, Caruso, 

Zolfo, Romaniello, Prisco (dal 36’ st Longo), De Palma, Rosi (dal 47’ st 

Ferraro). A disp.: Granata, Maddaloni, Esposito, Bucciarelli, Ingenito. 

All.: Boccalini 

BRINDISI : Musella, Rosciglione (dal 12’ pt Frascaro), Barca, Caroleo, Di 

Pietro, Corazzini, Greco (dal 1’ st Perez), Potenza (dal 16’ st Ladogana), 

Falconieri, Lorusso, Verolino. Disp.: Luperto, Catalano, Toscano, Romano. 

All.: Giusto 

ARBITRO : Corradini di Macerata 

RETI : nel pt all’8’ e al 13’ De Palma, al 19’ Verolino 

N OT E : Terreno in perfette condizioni; giornata molto calda; ammoniti 

Caroleo e Frascaro; al 12’ del p.t. uscito Rosciglione per stiramento. 

CIRO SANARICA 

l GROTTAGLIE . La lotteria 

dei rigori premia il Barletta, 

che al termine della stagione 

regolare si era piazzato alle 

spalle del Grottaglie con 9 punti 

di distacco. Proprio quei rigori 

tanto detestati dai tarantini 

(cinque falliti in stagione 

regolare) sbarrano il cammino 

nei playoff al team biancazzurro. 

Gradinata ricolma di barlettani 

e tribuna allo stesso modo 

piena zeppa di locali per uno 

spettacolo nello spettacolo. 

Marchi prova subito sorprendere 

Dicandia ma il suo 

tiro dalla distanza dopo trenta 

secondi termina di poco alto. 

Mangiapane pericoloso in occasione 

del primo corner ospite 

(8') e difesa di casa che allontana 

la minaccia con qualche 

difficoltà. Barletta in vantaggio 

al 17'. Fallo su Giancarlo 

Lenti in zona d’attacco, ma si 

prosegue. Lungo lancio per 

Criniti che buca la difesa grottagliese, 

supera Camassa in velocità 

e con un destro secco 

batte Lamberti. 

Di Domenico impegna il portiere 

locale al 27' e Piperissa 

subito dopo manda fuori su 

assist di Chiesa. Grottaglie vicino 

al pari con Giuseppe Lenti 

che di testa centra il palo al 35'. 

Marchi non riesce a ribadire in 

rete. Sull'azione seguente è Di 

Domenico (cross di Mangiapane) 

a centrare la traversa di 

testa. Partita viva a dispetto del 

gran caldo: Giancarlo Lenti 

apre per Chiesa, che mette al 

centro per Piperissa. L’attac - 

cante trova pronto Dicandia. 

Bordata di Mangiapane al 44' e 

Lamberti mette in angolo con 

un intervento in bello stile. 

Al 7' della ripresa ancora 

sfortunato il Grottaglie. Chiesa 

lancia Piperissa e la punta centra 

la traversa. Ancora Piperissa 

vicino al gol: cross di 

Spada e colpo di testa che sorvola 

il montante alto (11'). Orlando 

passa alla difesa a tre e 

Mangiapane non ne approfitta 

al 30'. Sul ribaltamento di fronte 

punizione conquistata dai 

tarantini e calciata da Pirone 

per la testa di Greco sul primo 

palo: è il meritato pareggio. Il 

match si infiamma: Spada al 33' 

non arriva per un soffio sul 

cross di Pirone. 

Nei supplementari non accade 

nulla. Poi si gioca alla 

roulette russa ed il Barletta 

non trova la pallottola in canna. 

Savino Daleno 

in azione. A 

Grottaglie, il 

capitano del 

Barletta ha 

realizzato il 

primo rigore 

[foto Calvaresi] 

dal nostro inviato 

PIERO ARGENTIERO 

l AV E R S A . Una gara bella, 

avvincente. Il Brindisi esce a 

testa alta da questi playoff. 

Giunti inaspettatamente e onorati 

sino in fondo con una condotta 

di gara che, tranne i primi 

quindici minuti, è stata 

esemplare. Giocata alla pari 

con la ben più quotata e attrezzata 

Aversa, nella ripresa, 

con più energia in corpo, il 

Brindisi ha avuto più volte la 

palla per il pari. Nulla da fare. 

Quindici minuti iniziali in 

cui il Brindisi ha lasciato troppo 

spazio a Rosi e a De Palma. 

Uno dei due puntualmente si è 

venuto a trovare tra il centrocampo 

e la difesa del Brindisi. 

Colpa del centrocampo 

che non chiudeva col reparto 

difensivo scoperto. A nulla è 

servita la traversa colpita da 

De Palma dopo soli due minuti 

di gioco. Avrebbe dovuto essere 

un campanello d’allarme. Invece 

il Brindisi ha perseverato 

nell’errore e all’8’ De Palma ha 

portato la squadra in vantaggio. 

Bissando al 13’: tiro di Zolfo, 

il pallone si stampa sul palo 

e ritorna in campo, prende De 

Palma e non perdona. 

Due reti di svantaggio dopo 

soli tredici minuti. Nessuno 

avrebbe scommesso sul Brindisi. 

E invece al 19’, su una 

rimessa laterale, Falconieri si 

porta sul fondo, mette al centro 

un traversone, sul quale arriva 

puntuale Verolino, e con un 

tocco delizioso mette in rete. 

Si riapre la gara. Il primo 

tempo si gioca a ritmi indiavolati, 

sotto un sole cocente. 

Giusto ha già dovuto rivoluzionare 

difesa e centrocampo 

perché Rosciglione si è fatto 

male ed è uscito (al 12’). Le 

occasioni si susseguono da una 

parte e dall’altra. Verolino gioca 

sul filo del fuorigioco. Per 

ben due volte il guardalinee lo 

blocca mentre è in posizione 

regolare. Nella terza occasione, 

l’arbitro si ravvede e lascia 

continuare. 

Nella ripresa il Brindisi si fa 

ancora più aggressivo. Fuori 

Greco e dentro Perez. Si passa 

al 4-3-3. E’ proprio Perez al 28’ a 

mancare il pallone del pareggio. 

Ma prima era toccato anche 

a Falconieri in ben due 

occasioni. L’ultima grande opportunità 

è per il Brindisi al 47’ 

con Corazzini che, col portiere 

fuori dai pali, manda fuori il 

p a l l o n e t t o. 

Ernesto 

Ve r o l i n o 

autore, al 19’, 

del gol che ha 

portato i 

brindisini sul 

2-1 

[foto 

Mario Gioia] 

CALCIO A 5|Il Manfredonia supera lo scoglio dei playout e raggiunge la salvezza 

Polignano, storica finale 

Giovinazzo frenato dal Vesevo 

TIZIANO ANGELINI 

l In finale, finalmente. Dopo tre avventure 

svanite alle soglie del più bello, la quarta esperienza 

ai playoff regala all’Us Polignano un 

risultato storico. 

Il responso, atteso e sudatissimo, sul campo 

dell’Afragola, dopo una gara al cardiopalma e 

ripetuti colpi di scena. 

In terra campana, nonostante il vincolo della 

gara a porte chiuse, l’atmosfera è incandescente, 

e l’avvio dei rossoverdi di Napolitano ne risente. 

Il primo giro di lancette è da incubo: due 

incursioni subite, due gol al passivo. Il contraccolpo 

psicologico è pesante, con il triplice 

vantaggio dell’andata quasi del tutto evaporato. 

L’Imagross, però, viene fuori nel momento più 

difficile, dimostrando qualità e personalità. La 

riscossa parte dal solito, grande Paes, per sublimarsi 

nel bellissimo 2-2 realizzato da un 

eccellente capitan Potente. Il match sembra 

incanalato sui binari giusti, ma la ripresa riapre 

le porte della sofferenza, con un parziale di 5-2 

che azzera ogni scarto. Il lieto fine, e l’u rl o 

liberatorio, giungono nel momento meno atteso, 

con il gol qualificazione realizzato dal rientrante 

Edson. 

Spettacolo ed emozioni nell’altra semifinale, 

con il primo atto fra Giovinazzo e Vesevo. 

Un Vesevo giunto al minitorneo direttamente 

dall’A2, e che sul campo si conferma squadra di 

grandissimo valore. Dall’altra parte, mister 

Chiaffarato orchestra la gara in maniera perfetta, 

al punto che la differenza di categoria 

passa totalmente inosservata. L’avvio del Giovinazzo 

si muove su ritmi altissimi, e per i 

campani la vita è durissima, specie quando gli 

ingressi degli scatenati Berardi, Cilli e Deplama 

fanno letteralmente saltare gli equilibri tattici. 

L’occasione per la svolta giunge su un rigore 

conquistato da Depalma, ma Neto si fa parare la 

conclusione. Nel festival dell’offensiva locale, il 

vantaggio ospite è un’autentica beffa, poi, nella 

ripresa, subito la doccia fredda dello 0-2. Sul 

Gaetano Potente, dell’Imagross Polignano 

termometro degli umori irrompe Ricco, che 

accorcia e rilancia l’inseguimento, quindi va in 

scena un testa a testa bello ed avvincente, con i 

padroni di casa generosi oltre ogni aggettivo. Sul 

fronte offensivo, l’enfant prodige Depalma è 

letteralmente imprendibile: inventa, imbuca, 

segna. Dai suoi piedi nasce il 2-3, nel mezzo dei 

bellissimi timbri di Cilli e Neto. In una giornata 

prodiga di cattiva sorte, però, è ingrato anche il 

finale, con il 5-4 ospite al fotofinish. Ora, per 

l’accesso in finale, bisognerà ribaltare tutto in 

trasferta. Ma per un Giovinazzo così, davvero 

nulla è impossibile. 

Fa festa per una splendida salvezza, intanto, il 

Manfredonia, che dopo il 3-1 dell’andata supera 

il Termoli anche in trasferta. Per la formazione 

di mister Cataneo, gara da manuale, con un 4-3 

scolpito dalle reti di Gino e Pietro Castriotta, Ese 

e Tesser. Dopo un girone di ritorno a livelli 

stellari, è un risultato meritatissimo. 

SERIE C1|Nel giorne appulo-lombardo-laziale 

Brindisi e Matera sognano la B 

sabato prossimo lo scontro 

tra le migliori seconde classificate 

PIERPAOLO PATERNO 

l L'Eagles Brindisi ed il Deportivo Matera di calcio a cinque 

di C1 inseguono un sogno chiamato serie B. Salentini e lucani 

si troveranno di fronte sabato prossimo nel capoluogo messapico 

per il primo dei tre atti del triangolare valido per 

l’accesso alla finalissima di metà giugno tra le migliori 

seconde in assoluto classificate nei rispettivi gironi regionali. 

La Puglia è accorpata con Lombardia e Lazio. I verdetti 

conclusivi giungeranno quindi intorno al 20 giugno. 

Da una parte, i brindisini del presidente Gemma che nella 

prima fase hanno eliminato dai giochi il Biancazzurri Fasano 

e la Virtus Monopoli. Dall’altra, i materani del patròn 

Lamacchia che hanno ceduto il posto tra i cadetti nello scontro 

diretto (2-6) perso contro i cugini del Real. La perdente della 

prima giornata tornerà in campo il 2 giugno al cospetto di una 

campana (Scafati o Napoli). La vincente sarà invece di nuovo 

in scena il 9 giugno. In quest’ultima data si concluderà tra 

l’altro il Torneo delle Regioni (via il 5 giugno): «E questo - dice 

Angelo Carone, tecnico del Brindisi e della Rappresentativa 

pugliese - potrebbe rappresentare un problema personalmente 

parlando. Chiederemo alla Federazione di spostare la data del 

secondo turno di finali». 

Sovrapposizioni di date a parte, l’Eagles si avvicina a grandi 

passi all’ennesimo appuntamento cruciale della stagione. 

Carone ipotizza già la squadra anti-Deportivo: «Sarà squalificato 

il portiere Grande e questo comporterà senz'altro una 

modifica dell’assetto tattico tradizionale. Rivedremo il tipo di 

gioco potendo contare su altre risorse. Tra i pali dovrebbe 

scoccare l’ora di Mino Chiarella. Il resto del gruppo scoppia di 

salute». Tra i più in forma (il gruppo si allena tre volte alla 

settimana a Latiano e ha appena concluso un’a m i ch evo l e 

contro la Hellas Brunda promossa ai playoff di C2 col Brunda) 

si segnalano i soliti Zanzariello, Giodice e capitan Di Giulio: 

«Siamo a questo punto nonostante non fossimo la formazione 

più accreditata. Ci teniamo quindi a proseguire il cammino 

positivo condotto sinora. Le motivazioni non mancano». 

Sul fronte materano, mister Linsalata cercherà di riprendere 

il discorso interrotto il 5 maggio nel match point 

perso col Real. I punti di forza del sodalizio della città dei sassi 

restano Sergio, il bomber Chimenti e il capitano Festa. In tal 

senso, sarà da valutare la forza di reazione di un gruppo con 

spiccate qualità non ridimensionato dall’esito negativo del 

d e r by. 

SERIE C2 |Nel girone C vita facile per il Capurso 

Fuente avanti 

Margherita non ce la fa 

GIANLUCA CASCIONE 

l Fattore campo rispettato nelle 

semifinali dei play-off della serie 

C2 con Nettuno, Fuente, P. Altamura, 

Capurso, Brunda e Laterza 

pronte a giocarsi sabato 

prossimo le ultime chance di accedere 

nella prima serie region 

a l e. 

L'unica squadra meglio classificata 

al termine della regular 

season a non superare il turno è 

la Fovea Foggia che al “Da Vinci”, 

tana di entrambe le formazioni, 

ha ceduto di misura ai cugini della 

Fuente in un match caratterizzato 

da tantissimi gol ed emozioni. 

Avanti 2-0 dopo sette minuti 

in virtù delle reti di Marmorino 

e Galano, la Fovea si fa 

raggiungere dal solito Laccetti e 

da Scisciolo. 

Nella ripresa al 2' il fuentino 

Valente, ex di turno, calcia sulla 

traversa un rigore, al 7' ancora 

Galano riporta in vantaggio i rossoneri 

ma immediatamente dopo 

Capozzi restituisce la parità. Due 

volte in vantaggio grazie ad un 

incontenibile Galano, a partita 

volta al termine, i ragazzi di mister 

Miki Grassi reagiscono con 

lucidità e cuore: al 29' un’a u t o re t e 

porta il match sul 5-5 mentre in 

pieno recupero il tiro della disperazione 

di Capozzi si infila 

nell’angolo giusto. 

Nell’altra semifinale del girone 

A vince, secondo pronostico, la 

Nettuno del presidente Tonio Papagni 

(8-5) contro la Salinis di 

Margherita di Savoia. Per la 

squadra allenata da Leo Gentile 

si tratta di una vittoria senza eccessivi 

patemi d’animo nonostante 

la buona prestazione degli 

ospiti. Capitan Massimo Di Pinto, 

Piero Lamanuzzi, Mimmo Papagni 

e soci aspettano adesso a 

Bisceglie la Fuente. 

Nel girone C vita facile per la 

Futsal Capurso che abbatte a domicilio 

i Delfini Giovinazzo: sempre 

in vantaggio, i capursesi di 

Vito Battaglia, trascinati dal 

bomber Savio Squillace, autore 

di una quaterna, chiudono sul 8-3 

grazie alle reti di Marco Squeo, 

Vito Terlizzi, Marco Pontrelli, 

Vincenzo Cespites. Ad attendere 

il Capurso sabato ci sarà la Pellegrino 

Altamura che contro lo 

Sporting Modugno ha regolato il 

match già nel primo tempo portandosi 

4-0. Dopo l’inevitabile ritorno 

modugnese (4-2) sigillo definitivo 

per il 5-3 finale. 

Verdetti rispettati anche nel girone 

C con il derby brindisini 

terminato ad appannaggio della 

Brunda: al 'Masseriolà i bianco-azzurri 

di coach Grapsi annientano 

i cugini del Hellas per 

10-2. Subito in vantaggio grazie 

alla sfortunata autorete di Carbonella, 

i brindisini, in vantaggio 

6-1 al termine della prima frazione, 

legittimano il risultato con 

Valerio Zaccaria, autore di una 

tripletta, Fontò e Perseo (doppiette), 

Bellomusto e Di Scanno. Nel 

tabellino dei marcatori anche Pipitone 

e Serti del Hellas. Nell’al - 

tra semifinale non riesce l’impre - 

sa al Nadir, sconfitto a Laterza 

dove cede 5-3 al sodalizio presieduto 

da Vincenzo Calò.


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SPORT 

NORD BARESE 

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CALCIO SERIE D - PLAYOFF I biancorossi superano il Grottaglie ai rigori (5-4) 

Il Barletta avanza 

Ora i biancorossi affronteranno l’Aversa Normanna 

SERIE C2 Battuto il Catanzaro nell’ultima giornata 

Andria, una vittoria 

che non cancella 

la grande amarezza 

L’allenatore 

Pietro Infantino 

MICHELE PIAZZOLLA 

l B A R L E T TA . «Grandi!». Non 

c’è altro aggettivo per definire i 

giocatori del Barletta, autori di 

una prestazione maiuscola con 

cui sono riusciti a vincere, seppure 

ai rigori, la prima sfida playoff 

sul campo del Grottaglie. 

Una partita bella giocata con orgoglio 

e volontà dai biancorossi. 

Ora, il Barletta passa alla seconda 

sfida «playoff» che giocherà ad 

Aversa, squadra che ha battuto il 

Brindisi (2-1). Contro i tarantini 

il Barletta è parso energico, capace 

di affrontare con autorità le 

difficoltà, senza mai dare l’im - 

pressione di soccombere, lottando 

col coltello fra i denti. 

Il Barletta ha onorato in pieno 

la ribalta televisiva ed è stato più 

forte dei commenti di una cronaca 

un tantino partigiana. Chi 

ha visto la partita, sugli spalti e 

davanti alla tv di Stato, si sarà 

reso conto che la vittoria dei barlettani 

è meritata. 

«È stata una bella partita - 

commenta a fine gara, con soddisfazione, 

l’allenatore del Barletta 

Marcello Chiricallo - giocata 

bene dai miei ragazzi, che sono 

stati eccezionali. Sia per noi e sia 

per il Grottaglie non era facile 

giocare una partita con un grande 

caldo. Noi siamo stati in grado 

di fare una grande prestazione 

con tanta forza di volontà, perchè 

stavamo bene e siamo riusciti a 

subire poco il Grottaglie. Forse 

senza alcuni episodi contrari, la 

partita l’avremmo chiusa nei 

tempi regolamentari». 

A riguardo degli episodi, Chiricallo 

si riferisce in particolare 

all’inesistente punizione da cui è 

scaturito il pari degli avversari. 

Superato l’ostacolo Grottaglie, 

ora si va ad Aversa. «Andremo 

per fare la nostra partita e come 

sempre giocheremo alla pari. Per 

il momento godiamoci questo 

successo, poi da domani penseremo 

all’Ave r s a » . 

Per concludere, rivedendo il 

film della gara, vogliamo citare 

alcuni protagonisti. Cioè: i giocatori 

De Cecco, Mangiapane e - 

soprattutto - il portiere Saverio 

Dicandia, decisivo nei rigori. E 

poi, vogliamo segnalare i tifosi 

biancorossi che sotto la calura 

hanno incitato con cuore la squadra. 

Infine, il presidente Francesco 

Sfrecola: ha seguito la gara 

coi tifosi. Da libro cuore, la scena 

in cui sotto la calura del «D’Amu - 

ri» si è prodigato a reperire balle 

di bottiglie d’acqua per rinfrescare 

i tifosi assiepati in spalti, 

sotto il sole cocente. 

Andrea De Cecco: è stato uno dei migliori a Grottaglie [foto Calvaresi] 

La sfida Grottaglie-Barletta è stata trasmessa in diretta su Rai Tre [foto Calvaresi] 

ALDO LOSITO 

l ANDRIA. L’Andria chiude 

con una vittoria (1-0) un campionato 

ricco di amarezze. Guardare 

il Gela, il Monopoli, il Potenza ed 

il Benevento ai playoff aumenta 

la rabbia in casa azzurra, visto 

che l’Andria non aveva nulla di 

meno. Un traguardo alla portata 

del team andriese ma miseramente 

fallito per i risultati inanellati 

nella fase finale della stag 

i o n e. 

Davanti a pochi intimi, ci ha 

pensato Cavaliere a siglare il gol 

decisivo. In curva una manciata 

di tifosi ed uno striscione con 

scritto: «Tecnici incompetenti, 

squadra mercenaria, nessuno rovinerà 

le ambizioni di questa società: 

avanti presidente». 

La partita ha offerto pochi 

spunti di interesse. Tra questi anche 

la bella presenza dell’assi - 

stente femminile (Maruccia di 

Avezzano) dell’arbitro Vivenzi. 

Per il resto il sole è stato il grande 

protagonista, rallentando l’ope - 

rato dei ventidue in campo che 

già facevano fatica a disegnare 

trame degne di nota. Una classica 

partita di fine anno tra due contendenti 

che non avevano assilli 

di classifica. Forse l’Andria ha 

fatto valere le maggiori motivazioni 

rispetto ai calabresi. «I ragazzi 

volevano chiudere con una 

vittoria e ce l’hanno fatta - commenta 

il tecnico andriese Pietro 

Infantino - Tre punti che non servono 

per la classifica ma che danno 

merito al lavoro svolto dalla 

squadra». 

Poche parole e qualche saluto, 

forse definitivo. Radiomercato, 

infatti, ha riacceso le proprie frequenze 

e ha annunciato la probabile 

partenza del tecnico Infantino 

verso un altro club di serie 

C2. Per l’attaccante Simone Cavaliere, 

invece, il desiderio è di 

rimanere ad Andria: «Questa è 

una piazza prestigiosa ed ambita - 

dice l’attaccante - Di società serie 

come quella andriese non ce ne 

sono molte in serie C. Per questo 

spero di essere riconfermato». 

Ma tracciare il futuro dell’An - 

dria, in questo momento, è più 

che mai difficile. Al di là 

dell’aspetto tecnico, c’è da risolvere 

qualche problema societario. 

Solo dopo aver ritrovato la 

giusta compattezza di intenti si 

potrà costruire la prossima stag 

i o n e. 

PROMOSSA LA NUOVA AN- 

DRIA Sorride la seconda realtà 

calcistica andriese. La Nuova Andria 

ha vinto (3-1) ad Ordona la 

finale di ritorno dei playoff ed ha 

conquistato la promozione in Prima 

categoria. 

CALCIO DONNE SERIE B Di Attanasio il gol del Barletta 

Pesante sconfitta per l’Acf Itaca 

troppo forte il Picenum 

Ennio Padalino 

ECCELLENZA Due nomi 

Bisceglie 

parte 

il toto 

allenatore 

BISCEGLIE. Il rebus attorno al nome dell’allenatore del 

Bisceglie per la prossima stagione potrebbe avere le 

ore contate. Dopo una serie di incontri promossi nei 

giorni scorsi dalla dirigenza, si è infatti assottigliato il 

ventaglio dei papabili per la panchina nerazzurra. Da 

alcune indiscrezioni, tra i nomi più gettonati spiccherebbe 

quello di Sergio Notariale. Nell’annata appena 

conclusa il 51enne tecnico barese ha conquistato il 

secondo posto in Eccellenza con il Noci, perdendo tuttavia 

la finale playoff col Cerignola. Minori chance 

avrebbe invece Pino Brescia, tranese classe 1966, reduce 

dall’esperienza in chiaroscuro alla guida del Bitonto 

in serie D. Sebbene in ribasso, non può inoltre 

scartarsi l’ipotesi di una riconferma di Renzo Ferrante. 

Intanto sabato scorso Ennio Padalino (probabilmente 

riconfermato presidente) e soci hanno convocato i 

giocatori per pagare gli ultimi stipendi. In tale circostanza, 

il diesse Roberto Storelli ha sondato la volontà 

di alcuni atleti (in primis Di Pinto) di indossare la maglia 

nerazzurra anche il prossimo anno. 

[m.d.o.]. 

Picenum - Acf Itaca Hotel Barletta 6-1 

FEMMINILE PICENUM: Giommi (40' st Gentili), 

D'Erasmo (31' st Mascetti), Balletta, 

Rocci, Urriani (18' st Fabiani), Di Giacinto, 

Galetti, Trivilini, Giannotta, Di Lorenzo, 

Poli. A disp.: Croci. All.: Iannotta 

ACF ITACA HOTEL BARLETTA: Dicuonzo, 

Fuzio, Cuccorese (1' st Guercia), Facciolongo, 

Cambiaghi, Schirone (33' st Fato 

D.), Tritto (28' st Mazzuoccolo), Corvasce, 

Attanasio, Cristallo A., Buonamassa. A 

disp.: Fato A. All.: Lobascio 

ARBITRO: Camela di Fermo 

RETI: 3' pt e 35' st Giannotta, 30' pt Attanasio, 

44' pt, 39' st e 49' st Di Giacinto, 

32' st Rocci 

L'ultima trasferta dell'anno non sorride, almeno 

in termini numerici, alle biancorosse 

dell'Acf Itaca Hotel Barletta. Sconfitta di larghe 

ed esagerate dimensioni (6-1) per l'undici guidato 

da Peppe Lobascio, impegnato nell'ostica 

trasferta contro la Femminile Picenum. Nonostante 

l'eclatante passivo finale, la compagine 

barlettana ha avuto modo per gran parte della 

contesa di tenere testa ad una delle formazioni 

più attrezzate della cadetteria. La cronaca. In 

avvio di gara, le marchigiane pescano subito il 

jolly con Giannotta che insacca la rete del 

vantaggio. L'Itaca Hotel, di contro, cresce con il 

passare dei minuti e trova la rete del pari con 

Attanasio, abile ad insaccare in seguito ad un 

tentativo di Cristallo ribattuto dalla traversa. 

Barletta vicino al vantaggio in seguito con 

Buonamassa, Cristallo e Corvasce ma poi subisce 

la doccia fredda in chiusura di tempo con 

l'acuto di Di Giacinto. Nella ripresa, Cambiaghi 

sfiora clamorosamente il nuovo pari mentre le 

padrone di casa dilagano solo nel quarto d'ora 

conclusivo con le griffe di Rocci, Giannotta e Di 

Giacinto (bis). 

Mario Borraccino 

ATLETICA LEGGERA A Foggia bene lo Scientifico e l’Itc 

Le scuole di Bisceglie primeggiano 

ai giochi studenteschi 

MINO DELL’ORCO 

l BISCEGLIE . Due istituti 

scolastici superiori cittadini 

hanno degnamente rappresentato 

i colori di Bisceglie in 

occasione della Finale Regionale 

a squadre dei Giochi 

Sportivi Studenteschi, svoltasi 

il 7 e l’8 maggio presso il 

campo scuola “Mondelli” di 

Foggia. Nella categoria Allievi, 

il Liceo Scientifico “Da 

Vi n c i ” ha ottenuto il quarto 

posto su sei scuole finaliste, 

mentre il successo è andato 

allo Scientifico “Galilei” di 

B i t o n t o. 

I migliori piazzamenti per 

il Liceo biscegliese sono giunti 

grazie alle prestazioni di 

Antonio Desai, terzo classificato 

nel getto del peso con la 

misura di 12,09 mt., e del 

mezzofondista Luigi Rosito, 

quarto al traguardo dei 1000 

mt. in 2'53”. Ottime performance 

a livello individuale, 

inoltre, per i due talenti più 

genuini sfornati nell’ultimo 

biennio dall’atletica biscegliese. 

Roberto Antonino, in 

rappresentanza dell’Istituto 

Tecnico Commerciale “Gia- 

cinto Dell’Olio”, si è imposto 

nella gara dei mt. 100 fermando 

il cronometro a 11”2 

Due protagonisti: Dalila Sasso e Roberto Antonino 

ed infliggendo un distacco 

abissale agli altri concorrenti. 

Il refrain si è ripetuto con 

Eusebio Haliti, studente biscegliese 

dell’IPSIA “Vespuc - 

ci”, trionfatore sulla distanza 

dei mt. 300 in 35”8. In campo 

femminile si sono invece cimentate 

le ragazze dell’ITC 

“Dell’Olio”, piazzatesi al 

quinto posto nella graduatoria 

generale che ha premiato 

il Liceo Scientifico “Va n i n i ” 

di Casarano, laureatosi campione 

regionale per la categoria 

Allieve. 

Il team biscegliese ha potuto 

contare in particolar modo 

sulla performance della 

velocista Dalila Sasso, impostasi 

senza difficoltà sui mt. 

300 (45”2 il suo crono all’ar - 

r ivo ) . 

Buona impressione ha suscitato 

anche Francesca Di 

Tullio, quarta nei mt. 100 con 

14”3. Nelle Finali Regionali di 

Foggia ha gareggiato a titolo 

individuale anche la Cadetta 

biscegliese Miriam Cosmai, 

unica alfiere della scuola media 

statale “Cesare Battisti”, 

piazzatasi sesta nel getto del 

p e s o. 

La società Belvedere trionfa sulla pista di casa 

Ad Andria in gara 

i talenti dell’atletica 

l ANDRIA. Grande successo 

ad Andria per i campionati societari 

giovanili su pista. Per 

la prima volta, lo stadio Sant'Angelo 

dei Ricchi ha ospitato 

una competizione regionale, 

organizzata in maniera 

impeccabile dall'associazione 

Belvedere di Andria, guidata 

dai tecnici Giuseppe Tortora e 

Maurizio Di Padua. 

Una buona partecipazione 

di atleti ha caratterizzato le 

due giornate di gare riservate 

alle categorie Ragazzi e Cadetti 

sia maschili che femminili. 

Grandi soddisfazioni per 

l'associazione Belvedere che 

ha conquistato il secondo posto 

tra le Ragazze e i Cadetti, 

mentre ha trionfato tra le Cadette. 

Continua a mietere successi 

anche il marciatore Vito Di 

Bari, seguito dai tecnici andriesi 

ma in forza al Cus Bari. 

L'atleta andriese si è imposto 

a San Pietro Clarenza nella 

seconda prova del campionato 

italiano società per Allievi. 

Altra importante vittoria al 

trofeo Mediterraneo di Matera 

con il primato personale e 

migliore prestazione italiana 

di categoria. In terra lucana 

sono arrivati anche altri preziosi 

piazzamenti nella marcia. 

Nella categoria Ragazze 

km 2 prima Valeria Pilato, seconda 

Carla Cannone, quinta 

Ilenia Rella e decima Valeria 

Cicco. nella categoria Ragazzi 

Vito Di Bari 

2 km: quinto Pietro Piccininno 

e sesto Antonio Carbutti. 

Nella categoria Cadette: terza 

Elena Di Lenardo, nona Sora 

Greco, decima Maddalena Di 

Corato. Nella categoria cadetti: 

terzo Vincenzo Pastore, 

quarto Giuseppe Quacquarelli, 

quinto Saverio Alicino. Nella 

categoria Esordienti donne: 

prima Silvia Cannone. Tra 

gli Esordienti maschili: Primo 

Antonio Pilato. Tra gli Juniores 

donne: terza Antonia 

Caputo. 

[a.los.] 

ATLETICA Ottima la prestazione di Francesco Lamannuzzi 

Bene il team Euratletica 

ai campionati regionali 

l BISCEGLIE . Il team Euratletica 

ha partecipato con riscontri 

positivi ai Campionati 

Regionali di Società su pista 

per le categorie Ragazzi/e 

(atleti nati nel 1994 e '95) e 

Cadetti/e ('92 e '93). Gratificata 

dalla massiccia partecipazione 

da ogni angolo della Puglia, la 

kermesse si è svolta presso 

l’impianto “Sant'Angelo dei 

R i c ch i ” di Andria grazie 

all’impeccabile organizzazione 

della locale A.S. Belvedere. La 

società biscegliese presieduta 

da Mara Altamura ha schierato 

numerosi atleti nella cat. 

Ragazzi, ottenendo così un lusinghiero 

quarto posto nella 

graduatoria generale di categoria. 

Di particolare rilievo le performance 

del 13enne velocista 

Francesco Lamanuzzi, secondo 

classificato sia nei mt. 60 

(8”2) e sia nei mt. 300 (46”7). 

Punteggi sostanziosi a beneficio 

di Euratletica sono arrivati 

anche dal lanciatore 

Francesco Di Liddo, quarto nel 

vortex (37,35 mt.) e settimo nel 

getto del peso (8,82 mt.). Nella 

pattuglia Ragazzi hanno inoltre 

ben figurato Domenico Di 

Benedetto (60 mt. e vortex), 

Giuseppe Misino (salto in alto 

e salto in lungo) e Vincenzo 

Salerno (salto in lungo). Tra i 

Cadetti i colori biscegliesi sono 

stati rappresentati dal talentuoso 

Roberto Antonino, vincitore 

nella gara dei mt. 80 con 

Una pista di atletica 

il tempo di 9”1. Alle sue spalle, 

distanziato di un solo decimo, 

l’emergente Pierangelo Rutigliano 

dell’Amatori Atletica 

A c q u av iva . 

In ambito femminile la giovanissima 

velocista Francesca 

Di Liddo - classe '95 - ha tagliato 

il traguardo dei mt. 60 in 9”4. 

Queste, infine, le società vincitrici 

dei titoli regionali: categoria 

Ragazze, Cus Bari; Ragazzi, 

Amatori Triggiano; Cadette, 

Belvedere Andria; Cadetti, 

Atl. Giov. Acquaviva. [m.d.o.]


Sport 

CALCIO SERIE D | Nonostante la sconfitta ad Aversa (1 - 2) che ha segnato l’uscita dai play off, la squadra ha ben giocato 

Il Brindisi 1912 pensa già al futuro 

Ancora una conferma è venuta dai tanti giovanissimi schierati in campo da Pino Giusto 

I fratelli Francesco e Giuseppe Barretta 

«Stiamo già lavorando 

per il prossimo anno» 

BRINDISI E PROVINCIA 

dal nostro inviato 

PIERO ARGENTIERO 

l AV E R S A . Una bella gara. 

Tutti contenti per come la 

squadra ha risposto: soprattutto 

i duecento tifosi che hanno 

festeggiato a lungo i giocatori 

costretti a fine gara allo 

«spogliarello» per donare ai 

supporter magliette e pantaloncini. 

Un po’ meno felici dirigenti 

e tecnici, perchè «Quando si 

perde – dice l’allenatore Pino 

Giusto – non si possono certo 

far salti di gioia». C’è pure 

qualche lacrima. Ma già lo 

sguardo rivolto al futuro. I fratelli 

Fr ancesco (presidente) e 

Giuse ppe (vice) Bar retta 

non sono persone che perdono 

tempo. Né hanno mai avuto 

intenzione di mollare il timone 

«Intanto – dice Francesco 

Barretta – voglio ringraziare 

tutti gli sponsor che ci hanno 

sostenuto in questa impresa. 

Ammetto 

che nel corso 

di questo 

campionato 

sono stati fatti 

alcuni errori. 

Ovviamente 

cercheremo 

di 

evitare di ripeterli. 

E’ 

chiaro che 

noi stiamo 

già pensando 

al futuro. Ma 

non da oggi. Francesco Barretta 

Sicuramente 

questo scorcio di campionato 

ci ha detto che abbiamo un 

gruppo solido di over e di under 

su cui poter contare. Purtroppo 

abbiamo capito tardi 

su chi fare affidamento. Bisogna 

lavorare duramente soprattutto 

sui ragazzi perché il 

prossimo anno non sarà facile. 

Adesso hanno giocato queste 

ultime partite senza avere nulla 

da perdere, poi, magari, 

avendo di fronte un campionato 

lungo, con la pressione 

addosso, non sarà facile. Sicuramente 

c’è un buon gruppo 

su cui partire». 

Il pensiero di Francesco 

Barretta corre anche ai tifosi. 

«Voglio ringraziarli perché 

hanno creduto in questa squadra, 

in questo finale di stagione». 

Il futuro? «La stagione costa, 

costa tanto e tutto solo sulle 

nostre spalle non è possibile. 

Anzi invito tutti gli sponsor 

a restarci vicini e ad altri 

ad avvicinarsi. Perché insieme, 

in gruppo si può fare un 

ottimo lavoro. Cercheremo dal 

punto di vista tecnico di commettere 

il meno possibile errori. 

Sicuramente vogliamo 

riorganizzarci per fare un 

Brindisi dignitoso e dare lustro 

alla città e allo sport». 

Si riparte da un gruppo e da 

un allenatore «Sicuramente la 

prima cosa che faremo – con - 

clude Francesco Barretta – è 

analizzare la situazione partendo 

da quello che abbiamo». 

Che non è poco. Della gara, 

dei ragazzi, ne parla Giuseppe 

Barretta. «Abbiamo sbagliato 

il primo quarto d’ora – dice – e, 

come succede puntualmente a 

noi, siamo stati puniti. De Palma 

ci ha messo in difficoltà e 

hanno capitalizzato subito tutto. 

Il gol ci ha fatto riprendere 

energia, ci siamo riorganizzati. 

Da quel momento la gara è 

stata equilibrata e nel secondo 

tempo ritengo di poter dire 

che siamo stati migliori noi». 

I giocatori biancazzurri ce 

l’hanno messa tutta. I duecento 

tifosi biancazzur 

ri, 

chiusi in un 

angolo, sotto 

il sole cocente 

per tutta la 

gara, li hanno 

sostenuti 

ininter rottamente 

e alla 

fine hanno 

applaudito 

dirigenti e 

squadra. 

«I giocatori 

hanno dato 

il massimo e 

siamo contenti di questo – pro - 

segue il vice presidente -. E’ 

quello che è mancato nel corso 

della stagione e che noi avevamo 

chiesto. Ma tanti hanno 

preferito abbandonare la 

squadra. Gli over che sono rimasti 

e i ragazzi sono usciti 

dal campo a testa alta. Questo 

è importante, questa dev’esse - 

re la strada da seguire, sempre 

». 

L’Aversa è una buona squadra, 

bene organizzata «Sì, indubbiamente 

– ammette Giuseppe 

Barretta -, ma c’è il rammarico 

perché la partita era 

alla nostra portata, ce la siamo 

giocata alla pari». 

Ve r o l i n o come al solito è 

stato «il combattente». Un bel 

po’ di anni sulle spalle eppure 

corre come se fosse alle prime 

armi. Bene Di Pietro, dopo un 

lungo stop. Bene tutti. 

«Sapevamo che era una partita 

difficile – ammette Pino 

Giusto -. Ringrazio i ragazzi. 

La sconfitta? Speravo di andare 

avanti. Purtroppo è andata 

cosi. Grazie a tutti e ai 

tifosi che ci hanno seguiti». 

Le principali azioni di una partita 

che ha divertito il numeroso pubblico 

Le azioni principali nel primo tempo: 20”: 

Verolino si incunea dalla destra, tiro e parata 

di Del Giudice. 

2’: Si capisce che De Palma è troppo libero 

di agire. Tito dalla media distanza e il pallone 

si stampa sulla traversa e schizza fuori. 

8’: Alcuni rimbalzi al limite dell’area del 

Brindisi. Ne approfitta De Palma che batte a 

rete. Ne esce un tiro sporco che Musella non 

riesce ad intercettare e l’Aversa si porta in 

vantaggio. 

11’: Rosciglione si accascia al suolo mentre 

corre. Un minuto dopo lascia il terreno di 

gioco. Al suo posto entra Frascaro con il naso 

coperto da una mascherina protettiva (domenica 

scorsa subì la frattura del setto nasale). 

13’: L’Aversa raddoppia. Tiro di Zolfo respinto 

dal palo. Finisce fortunosamente sui 

piedi di De Palma che realizza il gol del 2-0. 

19’: Rimessa laterale. Pallone a Falconieri 

che si porta sul fondo nella fascia sinistra. 

Traversone al centro. E Verolino accorcia le 

distanze: 2-1. 

Nella ripresa entrano Perez al posto di Greco 

al 1’, al 16’ Ladogana in sostituzione di 

Greco, al 38’ Longo per Prisco e al 47’ Fe r r a r o 

per Rosi. 

10: Su incursione di Falconieri l’Aversa si 

salva in corner 

30’: Del Giudice è costretto ad uscire dalla 

sua area e il Brindisi, che recupera palla, non 

riesce a mettere in rete. 

40’: Balestrino spedisce a lato di un soffio. 

47’: Corazzini, con il portiere avversario 

fuori dai pali, cerca di scavalcarlo ma il pallone 

finisce oltre la traversa. 

48’: De Palma in contropiede, Caroleo, recupera 

e allunga il pallone a Musella salvando 

la sua porta. 

pi. arg. 

LUCA ROSCIGLIONE 

Il difensore (nella foto in alto) si è 

infortunato dopo pochi minuti 

costringendo Giusto a rivedere 

l’intero assetto della squadra 

ERNESTO VEROLINO 

Ernesto Verolino (nella foto di 

Gioia a sinistra) ha guidato i 

suoi giovani compagni 

all’assalto della porta avversaria 

Un gruppo solido 

di «over» e di «under» 

Nicodemo Caroleo (nella foto 

in basso) ha dimostrato (con i 

suoi compagni) che la 

«nidiata» del Brindisi 1912 è 

davvero promettente

34 

Sport 

Lunedì 14 Maggio 2007 Gazzetta del Sud 

. 

SERIE D PLAYOFF: LIMPIDA VITTORIA DEI SICILIANI 

Il Siracusa 

va avanti 

fine della corsa 

per il Cosenza 

Un eurogol di D’Aniello e due errori difensivi 

puniscono i silani. Espulsi Di Sabato e Lanni 

Siracusa 3 

Cosenza 1 

Marcatori: 17’ pt D’Aniello, 24’ 

Prete, 12’ st Palumbo, 34’ Bonarrigo. 

Siracusa: Casadei 6,5, Lieti 6,5 

(37’ st Tomacelli sv), Chiariello 6,5, 

De Pascale 7, Perrelli 7,5, Iodice 7, 

Nuvoli 6,5 (17’ st Dima st 7), Di Maio 

7,5 (28’ st Pellegrino sv), Palumbo 

7, Bonarrigo 8, D’Aniello 7. All.: Lombardo. 

Cosenza: Ioime 6, Tedesco 

6, Giglio 6 (16’ st De Pasquale 6), 

De Rose 7, Bennardo 6, Scorrano 7, 

Orlando 6,5, Calascibetta 6,5, Prete 

7, Ferrentino 6,5 (14’ st Gasparini 6) 

Di Sabato 7,5. All.: Lanni (Rigoli 

squalificato). Arbitro: Cafari Panico 

di Cassino 6 Note: Spettatori 

4.500. Espulsi Lanni (21’ st) e Di Sabato 

(36’ st) entrambi per proteste. 

Ammoniti: Perrelli (S), Bennardo e 

Calascibetta (C). Angoli 1 a 1. Recupero: 

2’ e 4’. 

SIRACUSA. Vince, con merito, il 

Siracusa e va avanti nei playoff. 

Ma il Cosenza esce a testa 

alta e fra gli applausi del pubblico 

di casa. Per tutto il primo 

tempo, la squadra calabra ha 

tenuto in soggezione il Siracusa, 

grazie alla supremazia conquistata 

nel settore di centrocampo. 

Ed alla squadra di Lombardo, 

di fronte al modulo 

4-3-3 di Rigoli, veniva a mancare 

la spinta dei difensori 

esterni. Nella ripresa, invece, è 

venuta fuori la maggiore condizione 

atletica del Siracusa. 

Ed a fare la differenza è stata 

poi la migliore incisività degli 

attaccanti azzurri, ispirati da 

un Bonarrigo in giornata di 

grazia. 

La partita è stata bella e combattuta, 

fra due squadre che 

per un’ora o quasi si sono equivalse. 

Ed i rossoblù si mordono 

le mani per aver fallito l’occasione 

per andare in vantaggio 

dopo aver raggiunto il pareggio. 

Certo, in casa silana hanno 

pesato le assenze di Parente, 

Lio, Di Donato, Zangaro e Ambrosecchia 

(nel Siracusa out 

Romano), così come ha pesato 

la condizione di incertezza per 

le vicende societarie nella quale 

Scorrano e compagni sono 

stati costretti a muoversi. Erano 

di fronte il miglior attacco 

del girone, quello del Siracusa, 

e la migliore difesa, quella silana. 

Ma oltre all’eurogol di 

D’Aniello che ha sbloccato la 

partita, hanno contribuito nel 

determinare il punteggio anche 

alcuni errori della difesa 

cosentina. 

Ricca la cronaca. Il primo pericolo 

è per Casadei, grazie a Di 

Sabato (incontenibile sulla fascia 

destra) che superato un 

paio di avversari ha effettuato 

un tiro-cross rasoterra su cui 

nessuno dei compagni di squadra 

è arrivato per la deviazione 

in rete. Il Siracusa ha risposto 

al 15’ con una conclusione alta 

di Bonarrigo. Al 17’ vantaggio 

azzurro: Palumbo ha lanciato 

Bonarrigo che dalla destra ha 

effettuato al volo un cross perfetto 

per D’Aniello che dal vertice 

opposto dell’area di rigore 

ha calciato al volo mandando 

la palla ad insaccarsi all’incrocio 

dei pali. Un gol da cineteca. 

Ma il vantaggio siracusano è 

durato solo sette minuti. Dalla 

destra Di Sabato (sempre lui!) 

dopo una serpentina ubriacante 

ha rimesso al centro dove 

Prete da due passi ha messo 

dentro. Poi ci hanno provato 

De Rose al 34’ dalla distanza e 

Bonarrigo al 38’, ma entrambe 

le conclusioni si sono rivelate 

imprecise. L’occasione per andare 

in vantaggio il Cosenza 

l’ha avuta al 42’ quando, su angolo 

di Di Sabato, Prete ha calciato 

al volo, ma la palla ha 

sfiorato il palo. 

La ripresa è iniziata con una 

conclusione di Orlando (8’) 

che Casadei ha respinto coi pugni. 

Al 12’ il Siracusa è tornato 

in vantaggio. Di Maio ha lanciato 

Bonarrigo bravo a servire 

Palumbo che di testa ha insaccato, 

con la difesa che si è fatta 

sorprendere. Tornato in svantaggio, 

il Cosenza si è lanciato 

in avanti offrendo però spazi 

alle offensive del Siracusa. Ed 

al 34’ Bonarrigo ha chiuso i 

conti con un gran tiro a conclusione 

di un’azione iniziata da 

D’Aniello e proseguita da Palumbo. 

Poi, il tripudio finale, con gli 

azzurri festanti ed i rossoblu 

sconsolati. Ma sono usciti, 

Scorrano e compagni, sotto gli 

applausi, meritati. 

Giuseppe Di Silvestro 

Maurizio Prete (a terra) raccoglie il traversone di Di Sabato e segna la rete del momentaneo pareggio 

Palumbo approfitta di un errore difensivo e riporta in vantaggio gli aretusei 

QUI COSENZA 

Maglia: punizione eccessiva 

SIRACUSA. Niente drammi in 

casa silana per questa sconfitta, 

ma tanto rammarico. In sala 

stampa si presenta il direttore 

sportivo Fabrizio Maglia, 

che in primo luogo tiene a sottolineare 

l’assurdità del provvedimento 

che ha impedito ai 

tifosi rossoblù di seguire la 

squadra: 

«Da buon cittadino - afferma 

Maglia - rispetto questa decisione, 

ma devo sottolineare 

come fra le due tifoserie non 

esistano motivi di attrito. Anzi 

nella curva degli ultrà siracusani 

c’era uno striscione di saluto 

ai nostri tifosi. Sulla partita, 

debbo premettere che il 3 

a 1 ci punisce in maniera pesante. 

È vero che il Siracusa 

non ha rubato nulla, ma non 

va dimenticato che abbiamo 

avuto l’occasione, sull’uno a 

uno, di tornare in vantaggio. E 

nel primo tempo abbiamo 

messo più volte in difficoltà la 

squadra siciliana. È stata, a 

mio parere, una bella partita, 

che noi abbiamo onorato pur 

con tutte le note difficoltà nelle 

quali questi ragazzi si muovono. 

È un gruppo vero quello 

del Cosenza di quest’anno, un 

gruppo formato da uomini veri, 

ammirevoli sotto tutti gli 

aspetti. Certo, c’è rammarico 

da parte nostra perchè usciamo 

dai playoff, ma anche la 

piena consapevolezza di avere 

dato il massimo». 

Tony Lio, assente per infortunio, 

ha guidato la squadra 

dalla panchina, prima con Lanna 

e poi, dopo l’espulsione di 

questi, da solo. 

«Ho dato una mano alla mia 

squadra - dice il “capitano” 

rossoblù. Quanto alla partita, 

posso dire che usciamo a testa 

alta dal confronto con una 

grande squadra quale è il Siracusa 

che rispetto a noi ha in 

più un’ottima società alle spalle. 

Posso dire con orgoglio che 

questo gruppo di giocatori a 

Cosenza se lo ricorderanno per 

un pezzo. Abbiamo giocato per 

mesi senza stipendio, onorando 

la maglia e rispettando la 

città e i nostri tifosi. Un gruppo 

ecceziona- 

veramente 

le».(g.d.s.) 

QUI SIRACUSA 

Lombardo 

elogia 

gli avversari 

e le punte 

aretusee 

SIRACUSA. C’è grande festa 

nello spogliatoio siracusano 

a fine gara, e l’e n t u s i a- 

smo è rafforzato dalle notizie 

provenienti da Angri, 

con la vittoria del Savoia 

che domenica consentirà al 

Siracusa di giocare in casa 

la seconda gara. Ed è festeggiatissimo 

Paolo Lombardo: 

«Anzitutto - esordisce il 

tecnico azzurro - lasciatemi 

rendere al Cosenza l’onore 

che merita. Abbiamo giocato 

contro una squadra che 

sul piano caratteriale posso 

indicare come la migliore 

del nostro girone. Sono ragazzi 

indomiti, che hanno 

giocato per una loro bandiera 

personale. Noi abbiamo 

fatto la nostra parte, e 

non era facile. A metà campo, 

infatti, avevamo due 

elementi (Perrelli e Dima: 

ndc) che non giocavano da 

parecchio tempo, per cui 

dovevamo concedere necessariamente 

qualcosa 

agli avversari. E nel primo 

tempo abbiamo sofferto parecchio 

contro un Cosenza 

ben messo in campo e battagliero. 

Alla fine, la differenza 

l’ha fatta la migliore 

qualità dei nostri attaccanti, 

che, non dobbiamo dimenticarlo, 

avevano di 

fronte la difesa che in campionato 

aveva incassato 

meno reti». 

- Nel finale, dalla curva 

degli ultrà sei stato a lungo 

invocato. Bella soddisfazione? 

«Sono cose che non possono 

non far piacere. E queste 

soddisfazioni ripagano 

l’impegno quotidiano mio e 

dei ragazzi che oggi sono 

stati davvero grandi». 

- Domenica si giocherà 

ancora in casa, con il Savoia. 

Va bene così? 

«E come non esserlo? Il solo 

fatto di giocare davanti ai 

nostri tifosi sarà un grande 

vantaggio per noi. Anche se 

in partite del genere, lo sapete 

benissimo, conta sapere 

giocare a calcio».(g.d.s.) 

OTTIMISTA IL NUMERO UNO DEL CLUB ROSSONERO 

Castrovillari, il presidente Ioele 

tranquillizza tutti: «Non spariremo» 

LA MATRICOLA NEI PROSSIMI GIORNI RIUNIONE DI OPERATORI ECONOMICI 

Rosarno, dopo promozione in D e Supercoppa 

si lavora al potenziamento della società 

Angelo Biscardi 

CASTROVILLARI 

Un po’ di pace dopo le battaglie 

condotte nella stagione 

che si è appena conclusa. 

Il presidente del club rossonero 

Antonio Ioele, infatti, 

tranquillizza tutti sul futuro 

del sodalizio rossonero. 

«Sono certo che ci saremo 

pure il prossimo anno. Non saremo 

al massimo. Ma il Castrovillari 

si toglierà tante 

soddisfazioni. Non sparirà 

dalla scena». 

Il perché di questa affermazione 

sta nel fatto di aver ben 

chiari gli errori commessi nella 

passata stagione. 

«Sì - ha detto Ioele - ci sono 

dei problemi. Calciatori ed allenatore 

ne hanno parlato diffusamente. 

Di queste cose, però, 

me ne occupo io. Perché ne 

rispondo io. Penso, dopo le 

lunghe ricorse degli anni passati, 

che quest’anno abbiamo 

fatto il passo più lungo della 

gamba. Però 50 punti sono un 

risultato da non sottovalutare 

e, sulla scorta di quanto fatto, 

il prossimo anno faremo certamente 

meglio di così». 

Le prossime incombenze 

(scadenza 31 maggio) del Castrovillari 

riguardano il contenzioso 

con l’ex allenatore 

Conversindo Perrone e la Caf. 

«Mercoledì - ha spiegato 

Ioele - il mio legale chiarirà 

tutti gli aspetti del ricorso alla 

Caf. Abbiamo organizzato una 

conferenza stampa. Ho visto 

gli atti e ci sono buone opportunità 

per ribaltare il verdetto 

della Commissione disciplinare. 

Un responso positivo permetterebbe 

al Castrovillari di 

riavere il punto di penalità e 

non pagare un’altra volta 

Il presidente Antonio Ioele 

somme già versate. Insomma, 

nei prossimi 20 giorni definiremo 

tutte le nostre incombenze 

e, soprattutto, predisporremo 

un nuovo gruppo 

amministrativo che si occuperà 

di contratti e delle liberatorie 

proprio per non incappare 

in tutti quegli errori che, per 

inesperienza, adesso stiamo 

pagando». Come sarà la squadra 

del prossimo anno? Ci sarà 

Ioele? 

«Sinceramente - confessa il 

presidente - in questo momento 

penso alla mia famiglia. Sì, 

è vero: nei miei pensieri ci soprattutto 

le questioni economiche 

del Castrovillari. Qualcuno 

ci dà per spacciati. Però 

rispondo così: ho in mente 

qualcosa di molto originale. 

Molti giovani giocatori provengono 

dal nostro settore 

giovanile. Alcuni hanno già 

giocato e sono under di buon 

livello. Altri, come Costanzo, 

finiremo per cederli ad una 

formazione di categoria superiore. 

Anche i senatori ci sono. 

Per questo, sempre se dovessi 

rimanere io alla guida della 

Società, credo che non soffriremo 

più di tanto». 

Marcello Marzialetti 

ROSARNO 

Con il ritorno in serie Dela 

conquista della Supercoppa 

Calabria a Rosarno è tornato 

l’entusiasmo. Anche se ancora 

qualcuno ha qualche dubbio. E 

allora vogliamo assicurare tutti: 

la società è già sul mercato, 

alla ricerca di elementi di categoria, 

visto e considerato che 

per la prossima stagione agonistica 

si punta su una squadra 

molto giovane per un campionato 

di media alta classifica. 

Questo sta a significare che le 

intenzioni ci sono tutte, così 

come la volontà, di far bene visto 

che nella provincia, dopo la 

Reggina, che milita nella massima 

serie, il Rosarno è la squadra 

più titolata. Insomma questo 

è il momento di avvicinarsi 

di più a questa società che con 

grandi sacrifici ha riportato 

Rosarno nel calcio che conta. E 

dopo le delusioni sarebbe giusto 

mettere una pietra sul passato 

e sentirsi più vicini alla società 

intenzionata ad aprire a 

nuovi elementi nell’intento di 

formare una Spa dove ognuno 

conosce benissimo il compito 

che gli spetta. Da questo punto 

di vista pare che qualcosa si stia 

muovendo. Infatti alcuni ex dirigenti 

sembrano intenzionati 

a ritornare e dare come in passato 

il loro concreto contributo 

non solo a livello economico 

ma anche sotto l’aspetto amministrativo 

perché la serie D è 

l’anticamera dei professionisti. 

Questo discorso vale anche 

per l’amministrazione comunale 

e qui siamo certi e non vi 

sono dubbi che anche il sindaco 

avv. Carlo Martelli, già diri- 

gente della gloriosa Rosarnese 

e grande sportivo, farà di tutto 

per dare un sostegno al Rosarno. 

Il primo grande acquisto però 

dovrebbe essere la riconferma 

di Tonino Figliomeni che la 

passata stagione con la vittoria 

del campionato e della supercoppa 

ha dimostrato di essere 

un tecnico straordinario. Per 

quanto riguarda invece la questione 

dei giocatori la dirigenza 

anche se ancora non si è riunita 

per stabilire chi andrà via e chi 

La formazione del Rosarno che ha vinto la Supercoppa Calabria 

rimarrà sembra scontata la conferma 

di tutti i fuoriquota nessuno 

escluso. Non mancano però 

le richieste per Pantano e 

Mazzitelli entrambi visionati 

da Società di serie A (Mazzitelli 

lo vuole il Siena). Anche De 

Leo, Starter e Brogno sono sui 

taccuini di molti direttori sportivi 

ma la Società non cederà 

nessuno di questi giovani- 

Nei prossimi giorni nell’auditorium 

comunale ci sarà una 

riunione dove verranno invitati 

tifosi e operatori economici e 

da lì dovrebbe nascere la nuova 

Società sportiva con un consiglio 

di amministrazione dove 

ognuno sarà chiamato a svolgere 

un ruolo a seconda delle proprie 

capacità. Il tutto dovrà 

convergere verso un solo obiettivo: 

quello di tenere il Rosarno 

nel campionato nazionale dilettanti, 

dopo che in passato ha 

anche sfiorato la C2 (sulla panchina 

sedeva il compianto Nuccio 

Vigliarolo). Adesso per far 

bene gli ingredienti ci sono tutti 

e chi è rimasto deluso per quanto 

è accaduto può stare più che 

certo che il Rosarno nel campionato 

di serie D si farà valere.

30. 

LA SICILIA 

LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007 

Calcio ~ Serie D 

Siracusa, adesso tocca al Savoia 

Gol di D’Aniello, Palumbo e Bonarrigo 

Cosenza liquidato nel secondo tempo 

«Bene in difesa 

attacco super» 

SIRACUSA 3 

COSENZA 1 

SIRACUSA: Casadei, Lieti (80’ Tomacelli), Chiariello, De 

Pascale, Perrelli, Iodice, Nuvoli (64’ Dima), Di Maio (73’ 

Pellegrino), Palumbo, Bonarrigo. IN PANCHINA: Rimi, Bontempo, 

Marcosano, Costanzo. ALL. Paolo Lombardo. 

COSENZA: Ioime, Tedesco, Giglio (62’ De Pasquale), De 

Rose, Bennardo, Scorrano, Orlando, Calascibetta, Prete, 

Ferrentino (60’ Gasparini), Di Sabato. IN PANCHINA: Spingola, 

Cucinotta, Sanso, Dieni, Maestri. ALL. Lanni/Toni 

Lio. 

ARBITRO: Cafari Panico di Cassino, assistenti: Belmonte di 

Frosinone e Grisci di Tivoli. 

RETI: 17’ D’Aniello, 24’ Prete, 58’ Palumbo, 75’ Bonarrigo. 

NOTE: Spettatori tremila e cinquecento. Bloccati dalle forze 

dell’ordine tre pullman di tifosi cosentini. Angoli: Siracusa 

2, Cosenza 2. Recupero: 2’, 4’. Ammoniti: Perrelli 

(8’), Bennardo (10’), Calascibetta (30’). Espulso 80’ Di 

Sabato. Allontanato al 67’ Lanni. 

SIRACUSA. E’ un Siracusa «grandi firme» che gioca 

con tutta la consapevolezza del suo valore, mostrando 

di avere, a questo punto, già abbondantemente 

digerito gli insegnamenti e i suggerimenti di 

Paolo Lombardo, poi festeggiato affettuosamente 

(era ora!) nella sua città, nonostante la forza morale 

dei giocatori cosentini che almeno per un tempo, 

di una gara molto spezzettata e necessariamente 

nervosa, riescono a tenere testa alle manovre ordinate 

e ragionate degli azzurri. Poi, com’era inevitabile, 

nel secondo tempo il Cosenza perde di lucidità 

e deve cedere il passo al Siracusa, guidato da un Bonarrigo 

particolarmente ispirato, ben affiancato 

da Di Maio, almeno sino a quando il fiato l’ha sorretto 

e con un coppia d’attacco che è riuscita a non 

far rimpiangere l’assenza di Gaetano Romano. Vanno 

riconosciuti i meriti dei cosentini che inizialmente 

hanno fatto «ballare» la difesa azzurra che ha 

dovuto superare diversi momenti di sbandamento 

soprattutto Chiariello, alle prese con l’irresistibile 

furetto Di Sabato, il migliore dei cosentini. 

Bella azione volante (3’) di Bonarrigo che scambia 

con Di Maio che cerca inutilmente D’Aniello. Al 

7’ passaggio azzardato di Iodice che mette fuori 

causa De Pascale: è lesto Di Sabato ad approfittarne 

ma sua staffilata sibila radente il palo. Punto sul 

vivo il Siracusa si rovescia in avanti e Palumbo cerca 

di pescare (11’) in area calabra Nuvoli che non ci 

arriva. Quattro minuti dopo ci prova Bonarrigo bravo 

a coordinarsi su uno sbilenco rinvio di Scorrano. 

E’ l’anticamera del gol che arriva al 17’quando Di 

Maio sciabola da metà campo in direzione di Bonarrigo 

che, sempre al volo, incrocia dalla parte opposta 

per D’Aniello. L’attaccante aretuseo non ha titubanze 

e ancora al volo, conclude imparabilmente 

all’incrocio dei pali. 

Palumbo (19’) cerca il raddoppio, dopo aver 

scambiato con D’Aniello ma il suo rasoterra è debole. 

Sempre il centravanti azzurro viene cercato (20’) 

da Bonarrigo ma è anticipato secco da Bennardo. 

Sulla prima azione d’alleggerimento del Cosenza 

(24’) arriva come una doccia fredda il pareggio. Di 

Sabato salta Chiariello e crossa per Prete, bravo a 

nascondere il pallone a Lieti e girare in rete. Il Cosenza 

ringalluzzito prova a raddoppiare al 26’ quando 

ancora l’ex Di Sabato, approfittando di un corto 

PALUMBO REALIZZA LA RETE DEL 2-1, TRASCINANDO IL SIRACUSA ALLA SFIDA CONTRO IL SAVOIA. 

[FOTO SIGNORELLI] 

rinvio di De Pascale, conclude a volo di poco a lato. 

Gli aretusei rispondono (36’) con un conclusione al 

volo altrettanto pericolosa di Bonarrigo, lanciato di 

precisione da Chiariello. Ancora Cosenza al 44’ con 

Prete che sugli sviluppi di un corner, in girata sfiora 

il palo e al 46’ c’è la bella conclusione di Di Maio 

a sfiorare l’incrocio dei pali. 

Ancora pericoloso (54’) il Cosenza con un tiro all’incrocio 

dei pali di Orlando che costringe Casadei 

ad una difficile intervento. Tre minuti dopo Palumbo 

con un piede sulla linea della porta calabra 

spreca il possibile raddoppio. Il centravanti si riscatta 

dopo un minuto. Si smarca in area per insaccare 

di precisione, alla sinistra di Ioime, concludendo 

l’azione innescata da Bonarrigo per Di Maio. Il 

Cosenza accusa il colpo e stenta a riorganizzarsi. Il 

gioco ristagna a centrocampo sino a quando gli 

aretusei confezionano il terzo gol (75’) con Bonarrigo 

che raccoglie il rinvio della difesa calabra e sfodera 

un’altra imprendibile conclusione al volo. Cresce 

il nervosismo nelle file cosentine e ne fa le spese 

Di Sabato ma gli aretusei controllano sino alla fine 

senza difficoltà. E adesso domenica al De Simone 

arriva il Savoia di Agovino che ha superato in 

trasferta l’accreditato Angri di mister Di Nola. 

GIUSEPPE BENANTI 

SIRACUSA. Rammarico di Lio e del diesse 

Maglie per essere arrivati a ranghi 

ridotti a questa sfida mentre Lombardo 

si gode la vittoria. «Giusto che vada 

avanti il Siracusa - ha commentato 

Lio- perché è una società organizzata 

sicuramente meglio del Cosenza che è 

allo sbando. Peccato che non abbiamo 

potuto avere il sostegno dei nostri 

tifosi». «Il Cosenza ha giocato - aggiunge 

il diesse del Cosenza, Fabrizio 

Maglie - sicuramente meglio del Siracusa, 

ma hanno fatto la differenza le 

assenze della nostra squadra e gli uomini 

di qualità della formazione aretusea.» 

«Innanzitutto - dice Lombardo che 

sprizza gioia, soddisfatto per le acclamazioni 

ricevute dei tifosi della sua 

città - voglio rendere merito a una 

squadra che ha giocato al meglio delle 

sue possibilità, soprattutto sotto il 

profilo caratteriale. La migliore squadra, 

quella cosentina, vista all’opera al 

De Simone. Noi abbiamo recitato bene 

la nostra parte, nonostante qualche 

problema a centrocampo dove gli innesti 

di Dima e Perrelli, che non giocavano 

da diverso tempo, ci ha creato 

difficoltà sulla tenuta atletica. Abbiamo 

tenuto bene in difesa e la differenza 

sostanzialmente l’hanno fatta i nostri 

attaccanti». 

GI. BE. 

Licata, infermeria vuota L’Acicatena ci crede 

LICATA. Anche ieri mattina i giocatori del 

Licata si sono regolarmente allenati. Con 

quale spirito si apprestano a disputare la 

gara d’andata dei play out di serie D con 

l’Acicatena? «Siamo consapevoli dell’importanza 

della sfida - risponde Angelo 

Consagra, tecnico del Licata - ma nello 

stesso fiduciosi, perché dimostreremo 

sul campo di essere più forti e di meritare 

la salvezza. Dovremo vincere con un 

risultato pieno, aggredire sin da subito 

l’avversario e cancellare il ricordo delle 

precedenti gare. I miei ragazzi stanno 

lavorando sodo e sono molto carichi». 

Nessuno all’inizio del campionato 

avrebbe immaginato che il Licata, ritornato 

dopo tanti anni di assenza in serie 

D, dovesse disputare i play out. Diverse 

scelte societarie hanno portato al cambio 

di tecnici (Capodicasa e Vassallo) e di 

diversi giocatori, smembrando quel 

gruppo che aveva vinto meritatamente e 

con largo anticipo il campionato d’Eccellenza. 

Di quel gruppo, ormai, è rimasto 

ben poco, e Consagra avrà il compito di 

guidarlo alla conquista della salvezza. 

Il Licata si giocherà la permanenza in 

serie D contro l’Acicatena nell’arco di 

due gare. In 180 minuti chi vince rimane 

in serie D e chi perde scivola in Eccellenza. 

Nel corso del campionato le due 

squadre hanno pareggiato 1 a 1 a Caltanissetta, 

per la squalifica del campo dei 

catanesi, mentre nella gara di ritorno a 

Licata, l’Acicatena ha conquistato l’intera 

posta in palio grazie ad un rigore negli 

ultimi secondi di gara. C’è quindi più di 

un motivo affinché i gialloblù del presidente 

Santamaria dimostrino tutto il loro 

valore con una vittoria convincente. 

In questi giorni i giocatori stanno lavorando 

con molto impegno, svolgendo un 

programma atletico specifico. C’è quindi 

molto ottimismo nell’ambiente, per recuperare 

una stagione travagliata, avara 

di soddisfazioni. La squadra, nel corso 

delle ultime giornate di campionato, ha 

mostrato incoraggianti segnali di ripresa, 

sia sul piano del gioco sia sotto l’aspetto 

psicologico. A tutto ciò aggiungiamo che 

per la prima volta nel corso della stagione 

Consagra avrà a disposizione tutti i 

giocatori, ad iniziare dagli attaccanti Zalla 

e Lasmè, tenuti precauzionalmente a 

riposo nelle ultime gare di campionato, 

per continuare con Fabio Consagra che 

ha giocato per la prima volta nella stagione 

alcuni minuti nell’ultima gara di campionato, 

e finire con Marco Semprevivo; 

c’è più di un motivo quindi per indurre 

l’ambiente sportivo licatese a mostrarsi 

fiducioso sull’esito del doppio confronto. 

Consagra avrà l’imbarazzo della scelta 

ma chi andrà in campo darà il massimo. 

Anche gli ultras, che da sempre rappresentano 

un valore aggiunto, non faranno 

mancare il loro contributo di presenze, 

cori e coreografie. 

GAETANO LICATA 

FRANCO SICLARI 

ACICATENA. Una cena goliardica, quella 

organizzata dal presidente Strano per 

la squadra biancorossa, l’altra sera. Ovvio 

che il tema della conversazione intessuta 

alla fine fosse improntata sui 

play out, che impegneranno l’Acicatena 

domenica prossima a Licata, con il 

ritorno al Polivalente, la domenica successiva. 

Ed è su questa atmosfera - un 

po’ familiare e un po’ tecnico-caratteriale, 

comunque serena e positiva - 

che il patron si attarda quando gli chiediamo 

come, la squadra, stia vivendo la 

vigilia di questo vitale minitorneo: 

«Ci ritroviamo ancora una volta in questa 

realtà fatta di fiduciosa speranza - 

ha detto il prof. Strano - perché non è la 

prima volta che la società si trova ad 

affrontare esami di questo genere. I 

ragazzi dimostrano sufficientemente 

volontà e determinazione, coscienti 

che si tratta di dare un senso a tutto il 

campionato nel breve volgere di centottanta 

minuti ed io sono certo della 

loro disponibilità a dare il massimo 

per la sopravvivenza dell’Acicatena 

nella categoria». 

Qualcosa di errato, nella conduzione? 

«Peccati di inesperienza, forse. Delle 

partite che avremmo dovuto vincere e 

il cui risultato negativo ha avuto un peso 

eccessivo nel bilancio finale. Ma anche 

qualche aspetto poco chiaro nella 

generalità del campionato, per la strana 

metamorfosi di formazioni già condannate 

e miracolosamente risorte. 

Piuttosto, ho avuto la sensazione di 

una squadra, l’Acicatena, composta di 

operai con grande trasporto e volontà, 

ma senza un cervello al centro della 

formazione che ne sapesse sfruttare 

queste loro peculiarità. E, in verità, ho 

cercato un "maestro" che avesse tali 

potenzialità, ma senza fortuna». 

Direzioni tecniche sofferte: perché? 

«Obbligate, direi. L’ultima con il prof. 

Giuseppe Strano è stata una separazione 

dovuta a dei malintesi che avrebbero 

potuto, magari, essere chiarite. Ma il 

tecnico ha voluto separarsi ed ecco la 

necessità di affidare a Cataldi e Stoppa 

la conduzione della squadra in questa 

vigilia. D’altronde, Cataldi ha sufficiente 

esperienza agonistica per caricare a 

dovere i ragazzi, mentre Stoppa può 

dirigere i lavori con maggiore apporto 

di responsabilità». 

Cosa, o chi, del Licata, teme in misura 

maggiore? 

«L’ambiente. Si tratta di un club che ha 

conosciuto ben altri palcoscenici che 

questo dei dilettanti. Ed è ovvio che i 

tifosi aspirino a riconquistare quanto 

perduto. Comunque, la nostra stima 

per l’avversario ci spinge a dare il massimo 

fin dal fischio d’inizio, senza pensare 

alla gara di ritorno al Polivalente». 

Giarre, si giocherà per vincere Campobello, bruciano 2 sconfitte 

GIARRE. Prosegue senza particolari intoppi 

la marcia d’avvicinamento del 

Giarre alla doppia sfida salvezza con il 

Campobello di Mazara che, dopo un 

campionato oltremodo sofferto e travagliato 

ma tuttavia concluso con tre 

vittorie consecutive, vale l’importantissima 

permanenza in Serie D. Il tecnico 

gialloblù, Rosario Picone, principale 

artefice della risalita del Giarre nella 

griglia dei play out, sta recuperando 

quasi tutti gli infortunati e spera quindi 

di poter schierare la formazione 

ideale nella gara d’andata, in programma 

domenica 20 maggio, a Castelvetrano. 

Il trequartista Carmelo Puglisi, ad 

esempio, risparmiato negli ultimi turni 

di campionato, s’è nettamente ripreso 

dagli acciacchi fisici, mentre Fabrizio 

Filistad, difensore centrale di grande 

personalità e affidamento, ha saltato 

precauzionalmente un paio di allenamenti 

la scorsa settimana, ma dovrebbe 

recuperare in vista del match di 

domenica contro i canarini di Bucaro. 

L’unico dubbio è legato alle condizioni 

del centravanti Roberto Cortese, che 

saranno valutate attentamente durante 

la settimana appena iniziata. Picone, 

però, dal canto suo ha ritrovato i gol 

pesanti di Giuseppe Domicoli (ben 

quattro nelle ultime due partite), e 

punta tutto sulla rinnovata vena del 

bomber gelese. 

Il Giarre, è bene ricordarlo anche se 

non bisognerà ovviamente cullarsi su 

questo aspetto, godrà del vantaggio 

BRUNO E CORTESE, GIOCATORI DEL GIARRE 

del miglior piazzamento, che gli consentirebbe, 

in caso di parità di reti al 

termine della doppia sfida, di salvarsi 

proprio ai danni del Campobello. Federico 

Spampinato, presidente giarrese, 

ha messo però subito in guardia i suoi, 

sottolineando le qualità della formazione 

campobellese e la massima considerazione 

nutrita, quindi, nei confronti 

della compagine di Bucaro. «La 

nostra squadra è cresciuta parecchio 

nelle ultime giornate di campionato - 

ha spiegato il massimo dirigente del 

Giarre - sotto il profilo dei risultati abbiamo 

raccolto vittorie importanti, che 

ci hanno fatto scalare diverse posizioni 

in classifica. Ora, però, la concentrazione 

e la determinazione dei ragazzi 

dovranno restare elevatissime, poiché 

il Campobello è una squadra ostica. Il 

vantaggio di potersi salvare con due 

pareggi? Sbagliamo di grosso se facciamo 

calcoli del genere - ha ammonito il 

presidente Spampinato - bisognerà 

andare a Castelvetrano, domenica 

prossima, a giocare a viso aperto con 

l’intento di vincere, non possiamo assolutamente 

rischiare di cullarci su 

questo minimo vantaggio. Sarebbe un 

errore gravissimo, ma questo mister 

Picone e i ragazzi lo sanno bene, quindi 

sono convinto che l’atteggiamento 

del Giarre sarà positivo e vincente». 

Sabato scorso, intanto, amichevole, 

allo stadio Regionale di Giarre, tra la locale 

formazione di Picone e la Primavera 

del Catania allenata dall’ex giocatore 

del Giarre, Pino Irrera, vinta dai 

gialloblù 1-0. L’impianto di via Olimpia 

è stato ieri, inoltre, teatro di un incontro 

di beneficenza, organizzato proprio 

dalla società di Federico Spampinato, 

che ha raccolto con slancio, nonostante 

l’imminente impegno dei 

play out, l’iniziativa di sensibilizzare 

sul tema della donazione degli organi 

e dei tessuti. Sono scese in campo due 

rappresentative, una composta dai 

giocatori delle giovanili del Giarre, l’altra, 

denominata All Stars Sicilia, formata 

da vecchie glorie del calcio professionistico 

siciliano. Hanno contribuito 

alla realizzazione dell’evento la Usl 3 di 

Catania e il Centro regionale trapianti. 

FABIO BONANNO 

PANATTERI: LA SALVEZZA NEI SUOI GOL 

varsi sarà il Giarre per via del miglior 

piazzamento in classifica. 

«Non vendiamo la pelle dell’orso 

prima di averlo abbattuto - afferma 

Bucaro -. Sono convinto che i miei 

giocatori sono in grado di "vendicare" 

le sconfitte subite contro i gialloblù e 

festeggiare la salvezza. Ma dobbiamo 

giocare come sappiamo perché la 

squadra di Saro Picone, nelle ultime 

domeniche, ha dimostrato di essere in 

gran forma, vincendo tre partite di fila». 

Bucaro, che domenica scorsa ha 

mandato in campo una formazione 

imbottita di under 20, spera di recuperare 

Luca Faraone, il cui apporto, a 

CAMPOBELLO. «Abbiamo raggiunto l’obiettivo 

minimo della stagione; adesso, 

però, dobbiamo completare l’opera». 

Giovanni Bucaro, tecnico del Campobello 

che domenica scorsa, battendo 

il Ragusa, ha ottenuto l’accesso ai 

play out, guarda al doppio confronto 

che vedrà i canarini opposti al Giarre 

di Rosario Picone. 

La gara d’andata si giocherà domenica 

al «Paolo Marino» di Castelvetrano, 

uno dei tre impianti (gli altri sono 

quelli di Mazara e di Alcamo) che in 

questa stagione hanno ospitato le partite 

casalinghe del Campobello a causa 

dell’indisponibilità dello «Stallone 

Castro». 

«Se l’approccio mentale sarà quello 

della partita con il Ragusa - prosegue 

il giovane allenatore - allora abbiamo 

buone possibilità di spuntarla. Contro 

gli azzurri abbiamo dimostrato di avere 

tutte le carte in regola per continuare 

la nostra avventura in Serie D». 

Bucaro non ha dimenticato le due 

sconfitte patite in campionato con la 

squadra etnea, in particolare quella 

casalinga subìta nel match di ritorno: 

una battuta d’arresto che ha complicato 

enormemente i piani-salvezza 

del Campobello, costretto, alla fine, a 

doversi accontentare del peggior piazzamento 

nella griglia play out. E quindi 

ad affrontare lo spareggio dovendo 

giocare in casa la prima partita e potendo 

contare su un solo risultato, dal 

momento che in caso di parità di reti 

segnate nel doppio confronto, a salcentrocampo, 

può risultare determinante. 

Per il resto rientreranno dalla 

squalifica il difensore esterno Andrea 

Ferdico e i centrocampisti Gianluca 

Vasile e Salvatore Bellavia. Ma c’è aria 

di conferma per Fedele, in difesa, e 

per Carollo come esterno offensivo. 

Così come è probabile che Bucaro decida 

di schierare nuovamente, sulla 

fascia sinistra, il giovanissimo Rosario 

Licata, autore di una prestazione 

maiuscola e di un gran gol su punizione 

contro gli iblei. 

Licata, che è un centrocampista 

esterno, è stato utilizzato prevalentemente 

come laterale difensivo, ma nel 

match con il Ragusa è stato riproposto, 

con eccellenti risultati, nel suo 

ruolo naturale. Il contestuale impiego 

di Carollo e Licata potrebbe sbarrare la 

strada a Comparato, le cui condizioni 

fisiche, però, devono essere adeguatamente 

valutate. 

Nessun dubbio per quanto concerne 

il pacchetto di retroguardia, con la 

coppia centrale formata dagli inamovibili 

Perricone e Colletto e con Ulma 

a completare il reparto. In mediana, 

qualora non recuperasse Faraone, spazio 

ad uno tra Sanseverino e Trovato; 

le altre maglie saranno appannaggio 

di Taormina e Mossa. 

Il peso dell’attacco, infine, graverà 

quasi per intero su Ignazio Panatteri, 

capocannoniere della squadra con 14 

reti. L’attaccante in vena di grazia è capace 

di vincere fa solo in Serie D» 

VINCENZO DI STEFANO

LA SICILIA 

LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007 

48. Siracusa sport 

PLAY OFF 

AZZURRI 

«Il tecnico – dice Acquaviva 

interpretando i cori degli 

spalti – aveva studiato bene 

gli avversari, gli spareggi si 

giocano sul filo dello stress» 

PALUMBO ESULTA DOPO IL SECONDO GOL, BONARRIGO CORRE VERSO LA CURVA 

FINALE COL SAVOIA 

(m. b.) Appuntamento 

nuovamente allo stadio "Nicola 

De Simone" fra sei giorni per la 

finale play off del girone I. 

Avversario di turno il Savoia di 

Agovino che ha sbancato Angri 

nell’altra semifinale. Il Siracusa 

avrà il vantaggio di giocare 

ancora in casa in virtù del miglior 

piazzamento in classifica rispetto 

ai campani nella regular season. 

In caso di parità si svolgeranno i 

supplementari ed eventuali 

rigori. 

Il Siracusa infrange il tabù-Cosenza 

«E’ un successo targato Lombardo» 

Nel primo tempo squadra poco incisiva, nella ripresa la svolta 

Grande è il clima d’euforia che si respira 

nel dopopartita, una volta che il Siracusa 

ha vinto meritatamente il primo 

confronto dei play off contro un 

Cosenza che almeno per un tempo ha 

retto con disinvoltura il confronto contro 

la squadra di Lombardo. Le valutazioni 

sono tutte intrise di una gioia 

piuttosto contenuta, perché troppe 

sono state le disillusioni negli anni 

precedenti. «Una partita com’era facile 

prevedere che è stata vinta dalla 

squadra - dice Saro Acquaviva,tra i 

sempre presenti in tribuna coperta - 

che ha esibito maggiormente calma e 

razionalità, riuscendo a sfruttare bene 

gli errori degli avversari. 

«Si vede la mano di Lombardo - ha 

aggiunto - che aveva studiato bene il 

Cosenza, d’altronde trattandosi di play 

off siccome si gioca sul filo dello stress 

nervoso alla fine vince, necessariamente, 

chi gioca meglio». 

E’ un Luigi Salvoldi ancora stravolto 

dallo stress nervoso al quale chiediamo 

di commentare la vittoria sul Cosenza. 

«Volevamo arrivare ai play off con 

una squadra che fosse motivata e mi 

pare per quanto si è visto in campo, 

siamo riusciti a cogliere questo intento, 

grazie anche a Paolo Lombardo che 

è riuscito a stimolare come si conviene 

la squadra sia sotto il profilo tecnico 

che psicologico. Sono dispiaciuto 

per non avere potuto accontentare alcuni 

tifosi che sono rimasti fuori dal 

"De Simone" ma d’altronde come società 

siamo ligi alle disposizioni prefettizie. 

Confidiamo che sia ancora più 

numerosa la gente aretusea in occasione 

della nuova sfida al De Simone 

contro il Savoia di Agovino». 

Si sofferma a riconoscere il valore 

FUORICAMPO 

dei vinti e le doti di Paolo Lombardo 

l’ex consigliere azzurro, Seby Mangiafico. 

«Paolo Lombardo ha saputo leggere 

bene la partita inserendo al momento 

giusto, gli uomini giusti. C’è da che essere 

abbastanza fiduciosi in prospettiva 

soprattutto perché torniamo a giocare 

in casa e sento di potere reiterare 

l’appello a tutti perché vengano, ancora 

più numerosi, allo stadio». Da ultimo, 

un parere lo facciamo formulare 

da un visitatore interessato, Aurnia, 

presidente di quell’Acate Modica, che 

è stato promosso in D dall’ Eccellenza. 

«Bella ed intensa partita che il Siracusa 

ha meritato di vincere perché 

possiede uomini che fanno la differenza». 

GIUSEPPE BENANTI 

Gli ex: «Avanti così, tutto è possibile» 

Tanti ex sugli spalti del "Nicola De Simone. Fra questi il 

«sette-polmoni» di un Modica che ha appena staccato il 

biglietto per la serie D. Gigi Calabrese sta diventando un 

abitudinario dell’impianto di Piazza Cuella, visto che, prima 

della gara di ieri, ha seguito anche le sfide con Paternò e 

Pomigliano. «Non è stata una bella partita - spiega - ma me 

lo aspettavo perché quando la posta in palio è così alta, il bel 

gioco spesso viene relegato in secondo piano. Si bada al 

sodo, come è giusto che sia. Sotto questo punto di vista, 

dopo un primo tempo giocato con il freno a mano tirato, 

nella ripresa, il Siracusa ha alzato i ritmi del gioco, pigiando il 

piede sull’acceleratore ed andando meritatamente a segno 

con Palumbo e Bonarrigo. E’ emersa tutta la differenza di 

valori tra le due squadre che, comunque, hanno dato vita ad 

una partita valida sotto il profilo agonistico. Sono contento 

per il Siracusa che contro questa squadra, comunque, non 

ha avuto vita facile». Soddisfatto anche il tecnico siracusano 

Maurizio Pellegrino, ex di Catania e, più di recente, Padova in 

C1. «Bene così, il Siracusa ha sofferto contro una squadra 

tosta e quadrata, ma ha vinto con merito. Primo tempo 

giocato con un pizzico di superficialità dagli azzurri che, 

però, nella ripresa, sono entrati in campo con un spirito 

diverso. Il gol di Palumbo e l’espulsione di Di Sabato hanno 

reso semplici le cose ad una squadra che ha dimostrato di 

essere superiore al Cosenza». Altro ex di turno il tecnico del 

Palazzolo, Lorenzo Alacqua. «E’ stato un fine settimana 

denso di soddisfazioni ed emozioni - ha detto - perché dopo 

il successo di ieri della mia squadra contro il Villafranca, oggi 

gioiamo per la vittoria del Siracusa». 

MAURILIO ABELA 

IL «DODICESIMO» IN CAMPO 

Il ruggito della curva 

l’urlo della tribuna 

il tifo della gradinata 

E la "Anna" tornò a "ruggire". Dopo 

il silenzio dell’intero girone di ritorno, 

gli ultrà hanno risposto alle richieste 

di tutto l’ambiente azzurro, 

giocatori compresi (prima del fischio 

d’inizio sono andati proprio 

sotto la curva a chieder loro sostegno), 

di guidare il Siracusa alla conquista 

dei play off. Si è temuto lo 

sciopero del tifo anche ieri visto lo 

striscione "Nel frastuono del nostro 

silenzio, la libertà di essere ultrà"; 

poi, probabilmente sospinti 

dai cori della gradinata da parte 

del club Azzurro Nicola De Simone 

(splendido il colpo d’occhio con i 

«Curva Anna» piena e 

rumorosa come ai vecchi 

tempi, ma ieri tutto lo 

stadio è stato vicino alla 

squadra di Lombardo 

tifosi tutti vestiti di blu) e dalle note 

del corpo bandistico municipale 

che ha fatto il giro di campo iniziale 

suonando persino l’inno di Mameli, 

la "Anna" è tornata ad essere…"Anna". 

E’ mancato il tifo cosentino per 

le disposizioni dell’Osservatorio del 

Viminale e nonostante questo tre 

pullman provenienti dalla Calabria 

erano riusciti ad arrivare a Siracusa, 

per poi far ritorno a casa su disposizione 

della Questura. Gli ultrà 

hanno comunque provato a far finta 

che ci fossero i silani, tant’è che 

hanno esposto uno striscione dal 

titolo "Ultras Cosenza, forzata assenza", 

schernendo i rossoblu con 

dei cori. Poi è stato solo un continuo 

incitamento pro Siracusa, ora 

dalla "Anna", ora dalla gradinata, a 

volte anche dalla tribuna. 

Da quest’ultimo settore più rimproveri 

che applausi. Il Siracusa ieri 

non ha brillato, ha fatto palpitare 

parecchio i tifosi e qualcuno era 

già sulle scale per far ritorno a casa, 

quando Ciccio, uno dei fedelissimi 

che si siede nei pressi del settore 

vip, gridava "Svegliatevi!". E come 

d’incanto Palumbo prima, Bonarrigo 

poi, piazzavano l’uno-due che 

metteva ko il Cosenza e faceva 

esplodere il "Nicola De Simone, 

una vera bolgia per l’occasione. 

Elettrizzante rivedere il catino 

aretuseo stracolmo e rumoreggiante 

come ai vecchi tempi. Ancor 

più bello, sentire il boato della gradinata 

al momento del vantaggio 

del Savoia e successivamente sentire 

lo speaker comunicare il definito 

exploit esterno dei bianchi 

campani ai supplementari. Tutti 

contenti, insomma, di affrontare il 

Savoia per il fatto che la gara si disputerà 

ancora in casa; gli ultrà 

della "Anna" (oramai scatenati) a 

pochi minuti dalla fine lo hanno 

fatto capire a tutto lo stadio con 

quel "Noi vogliamo Torre Annunziata", 

poco dopo tutti si sono "accodati" 

a quel coro, compresa la 

dirigenza aretusea rimasta in campo 

quando i giocatori erano già abbondantemente 

sotto il tunnel. Incollati 

alla radiolina, Ciccarone & 

company, sono sobbalzati alla vittoria 

del Savoia ad Angri. Sembra 

girare tutto bene, insomma (ma 

facciamo i debiti scongiuri) e il Siracusa 

va. Anche se la stampa cosentina, 

forse per rendere meno 

amara la sconfitta, dirà di aver visto 

una sola squadra in campo (la loro) 

e un Siracusa brutto, brutto. Ma, 

come si dice spesso in questi casi, 

meglio brutti e concreti, che belli e 

inconcludenti. 

MANUEL BISCEGLIE 

PLAY-OFF ECCELLENZA 

Il cuore del Palazzolo 

ha fatto la differenza 

LA VACCARA UOMO DEL MATCH 

La rete decisiva del 

capitano gialloverde 

Calogero La Vaccara 

Sul campo di Enna, il Palazzolo supera 

il Villafranca, secondo ostacolo 

nel cammino dei play off. 

Un’altra battaglia vinta dai gialloverdi, 

che hanno gettato il cuore 

oltre l’ostacolo, una prova gagliarda 

e generosa, nessuno si è risparmiato 

per ottenere questo successo 

indispensabile per andare avanti. 

La squadra di Lorenzo Alacqua, 

s’è trovata malissimo in un terreno 

di gioco ove la sfera aveva rimbalzi 

imprevedibili, ov’era impossibile 

far gioco, un ostacolo in più, oltre 

a quello di un avversario che, potendo 

contare su due risultati, badava 

a difendersi ed a ripartenze 

rese pericolose dal fatto che gialloverdi 

dovendo attaccare erano costretti 

a scoprirsi. 

Ne è venuta fuori una gara al 

cardiopalmo, con continui capovolgimenti 

di fronte. In uno di questi, 

il Villafranca otteneva un rigore 

che Santino Verde (davvero super 

di questi tempi) respingeva. Era la 

svolta, aver evitato uno svantaggio 

pericoloso, caricava ulteriormente 

la squadra, con la rabbia in 

corpo perché, in precedenza, La 

Vaccara, dopo aver seminato i difensori 

avversari, s’era visto respingere 

dal portiere un bolide a botta 

sicura. Così, nella ripresa, Lorenzo 

Alacqua, giocava il tutto per tutto, 

gettando nella mischia Impellizzeri 

e il bomber degli Allievi, Miraglia, 

classe ’90, che faceva perdere la testa 

ai difensori. 

Il Palazzolo attaccava a testa bassa, 

gli avversari a difendersi e perdere 

tempo, finché arrivava il gol 

decisivo a premiare un generosissimo 

La Vaccara, capitano-trascinatore 

della squadra. Un gol che faceva 

esplodere il settore della tribuna 

occupato dai tifosi gialloverdi, arrivati 

in almeno 400 (tra essi, il sindaco, 

il presidente del Consiglio e 

parecchi assessori, che hanno pagato 

un pullman), che hanno sostenuto 

la squadra calorosamente, 

con una bella coreografia in gialloverde. 

Ed è segno, questo, che la 

città crede nel salto di qualità, anche 

attraverso il veicolo del calcio. 

E la squadra ha risposto come meglio 

non poteva, difficile far graduatorie 

di merito, anche se un altro 

giovane, Teriaca, va imponendosi 

sempre più all’attenzione. Sereno 

il commento di Lorenzo Alacqua, 

che ha azzeccato le mosse giuste, 

anche stavolta. «Sapevamo che 

sarebbe stata un’altra battaglia - 

diceva - acuita dal terreno di gioco 

che ha danneggiato la squadra più 

tecnica, la nostra, favorendo i lanci 

lunghi degli avversari, che badavano 

a rompere il gioco. In queste 

gare, vince la squadra che ha maggiori 

capacità di soffrire e ci crede 

di più, aiutata da un pizzico di fortuna 

che non guasta mai». 

ENZO GIARDINA 

L’Albatro capace solo di vincere 

Pallamano maschile. Chiuso il torneo con l’ennesima affermazione, incombe lo stage in Slovenia 

L’Albatro ha già celebrato la promozione 

in A1, un mese addietro e da unica indiscussa 

dominatrice del girone C di A2 intende 

chiudere in bellezza cioè a punteggio 

pieno e da imbattuta. Impresa 

centrata dopo aver affrontato e battuto 

in trasferta il Cosenza (28-22). 

Gara decisamente alla portata della 

squadra allenata da Beppe Vinci tornata 

a disporre della coppia Mata Sanchez e 

Martin Viscovich, indisponibile nel match 

contro il Putignano. «C’era grande voglia 

- ha rimarcato il tecnico dell’Albatro 

- per l’ultima partita di campionato. Melluzzo, 

Calvo e Vasquez erano i giocatori 

più in palla, senza trascurare il bulgaro 

Lalio Ivanov». Per il bulgaro ex punto di 

forza del Rosolini è stata già avviata la 

pratica per la naturalizzazione. Indisponibile 

per la trasferta in Calabria l’ala 

Giovanni Giannone, che verrà senz’altro 

utilizzato nel già programmato stage post-campionato. 

La squadra siracusana si 

concederà le ferie soltanto al rientro dallo 

stage, programmato in Slovenia a partire 

dalla prossima settimana. 

Tengono banco anche le vicende agonistiche 

della squadra «under 18», che ha 

già conquistato la salvezza in serie B, 

che ha saputo tenere testa in casa a Capo 

d’Orlando capolista in un match parecchio 

difficile, pur uscendo battuta per un 

sol gol di differenza (28-29). La squadra 

allenata da Gianni Calvo e Salvo Signorelli 

non intendeva,per nulla fungere da 

sparring-partner e voleva chiudere in 

bellezza. 

GI.BE. 

MERCOLEDÌ LA CERIMOINIA DI CONSEGNA 

A Giuseppe Aiello la Stella d’oro del Coni 

Una serata particolarmente 

celebrativa 

per lo 

sport siracusano 

sarà vissuta mercoledì 

sera nella 

sede del Panathlon 

Internazional 

di Siracusa. 

GIUSEPPE AIELLO 

L’occasione è 

data dalla consegna al dottor Giuseppe 

Aiello della "Stella d’oro" del Coni per 

grandi meriti sportivi. 

"Pippo Aiello - dice il presidente del 

Panathlon aretuseo, Pino Corso - è il terzo 

siracusano di sempre, dopo il grande 

Concetto Lo Bello e il cav. Vincenzo Fazzino, 

ad essere insignito del massimo 

riconoscimento sportivo del Coni nazionale, 

oltre che per semplici meriti atletici 

anche per lo stile di vita dedicato interamente 

allo sport e ai suoi valori eterni". 

Ovviamente, il relatore della manifestazione 

sarà Pippo Aiello che parlerà 

sul tema: "una stella, una vita nello sport 

e per lo sport". 

Il presidente della Provincia regionale, 

Bruno Marziano e il sindaco di Siracusa, 

Giambattista Bufardeci, premieranno 

Pippo Aiello che ha onorato tutto lo sport 

siracusano per oltre cinquat’anni, come 

atleta, come dirigente, come esempio 

per i giovani. Alla serata, oltre ai vertici e 

ai soci del Panathlon International di Siracusa, 

prenderanno parte il presidente 

del Coni Elio Gervasi e i componenti della 

Giunta provinciale del Coni. 

GIUSEPPE ALOISIO 

Protagonisti anche a Cosenza con Viscovich e Sanchez 

E’ en-plein. Come da copione, l’Albatro ha espugnato il campo di Cosenza (28 

a 22 il risultato finale), chiudendo il campionato di A2 a punteggio pieno. Sono 

66 i punti conquistati nelle ventidue gare di un torneo dominato in lungo 

e in largo. E’ la terza promozione che la squadra siracusana conquista, nella 

sua storia, vincendo tutte le partite. La prima nel 1997-98 portò gli azzurri, con 

Aldo Modica (l’attuale presidente) nelle vesti di allenatore, dalla serie C alla 

B. Nel 2004-2005 il salto dalla B alla A2 con Vinci allenatore. La storia si è ripetuta 

anche quest’anno. Evidentemente questa squadra, questa società, ha 

nel suo dna campionati interpretati con il ruolo di stratosferica protagonista. 

A Cosenza ennesima grande prestazione degli aretusei, scesi in campo in 

formazione rimaneggiata. Viscovich e Sanchez hanno fatto ancora una volta 

la differenza, ma una nota di merito particolare meritano il giovanissimo Attardo 

(esordio con gol per lui) e Francesco Triolo, che ha fatto l’esordio nell’ultima 

giornata. Dopo un buon primo tempo, gli azzurri hanno alzato i ritmi nella 

ripresa grazie alla difesa aggressiva impostata da Peppe Vinci. Per gli aretusei 

è stato agevole condurre la vittoria contro una squadra non trascendentale. 

Da sessant’anni nel mondo dell’atletica leggera 

Da quasi 60 anni nel mondo dello sport, Giuseppe Aiello, oggi è un signorile 

e pimpante settantaduenne con un invidiabile curriculum sportivo alle 

spalle che giustifica pienamente la medaglia d’oro del Coni, conferitagli 

dal presidente Gianni Petrucci. 

L’atletica leggera è sempre stata la sua passione. Dal 1948 al 1953 ha 

corso a livello provinciale e regionale la staffetta 4x4, le campestri, i 400 

e gli 800 ostacoli, distinguendosi per impegno e vigoria. «Le vittorie di 

quei tempi - dice Aiello - avevano un altro sapore, perché era un altro 

mondo». 

Poi è stato presidente provinciale e regionale (90-92) della Libertas, 

ideatore nel ’95 dei Giochi Libertiadi nazionali e dirigente. La sua più bella 

creatura è stata la Libertas Athlon di atletica: l’unica squadra «civile» di 

serie A maschile e femminile che dal ’92 al ’98 ha militato sempre in A. Nel 

’98 l’Athlon Siracusa vinse la Coppa Italia maschile e il bronzo femminile. 

Dopo una parentesi politica (presidente della Provincia nel biennio ’86- 

87), oggi Aiello è sempre alla guida delle Società Libertas siracusane. 

G.A.


Per il Brindisi il gol di Verolino, ma non basta a Giusto e soci 

Aversa, doppio De Palma 

AVERSA NORMANNA Del Giudice, Balestrieri, Ciotola, Avolio, Di Girolamo, Caruso, 

Zolfo, Romaniello, Prisco,(38'st Longo), De Palma, Rosi (46'st Ferraro). A disp.: Granata, 

Maddaloni, Esposito, Bucciarelli, Ferraro, Longo, .Ingenito All.: Boccolini. 

BRINDISI Musella, Rosciglione,(13' Pt Frascaro) Barca, Corleo, Di Pietro, Corazzini,, 

Greco,(1' st Perez) Potenza,(16'st La Dogana) Falconieri, Lo Russo, Verolino, A disp.: 

Luperto, Catalano, Toscano, Frascaro, La Dogana, Romano,Perez. All.:Giusto. 

ARBITRO: Corradini di Macerata. 

RETI: 8' Pt De Palma, 14' Pt.De Palma, 18' Pt.Verolino. 

AVERSA va ai triangolari, ma applausi al Brindisi operaio orfano di tanti nomi illustri ma 

che ha onorato l'impegno. «Una stagione indimenticabile che ancora non si è conclusa, 

ma abbiamo già raggiunto gli obiettivi minimi che ci eravamo preposti". Il presidente 

dell'Aversa Normanna Giovanni Spezzaferri fa un primo bilancio di quella che è 

sicuramente la stagione più esaltante del calcio aversano. "La conquista della Coppa Italia 

ci ha permesso di incontrare realtà calcistiche nuove per l'Aversa. Siamo riusciti a battere 

squadre come Viareggio e Rodengo Saiano che hanno meritatamente conquistato la 

promozione in C2 nei loro rispettivi gironi. Alla squadra toscana e lombarda vanno i nostri 

complimenti per aver raggiunto il prestigioso traguardo. Vorrei ringraziare tutte le persone 

che hanno collaborato all'esito positivo di questa stagione. In questo campionato abbiamo 

onorato lo sport, sia per la qualità e la civiltà dei nostri tifosi e sia per l'organizzazione 

societaria, ma anche per come abbiamo affrontato le partite. Lo dimostra il fatto, ad 

esempio, che contro l'Altamura abbiamo disputato una partita regolare, nonostante che i 

pugliesi già all'epoca non avevano quasi più niente da chiedere al campionato. Questo ci 

fa onore e ci riempie di soddisfazioni, perché il risultato che abbiamo raggiunto lo abbiamo 

raggiunto sul campo"

Gara decisa soltanto ai rigori - serie d news

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