Presentazione di Testolin Lara - Sportello Provinciale Autismo
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MIUR - Direzione Generale per il Veneto<br />
Ufficio XIII - Ufficio Scolastico <strong>di</strong> Vicenza<br />
Rete dei CTI - Centri Territoriali per l’Integrazione<br />
della provincia <strong>di</strong> Vicenza<br />
SPORTELLO<br />
PROVINCIALE<br />
AUTISMO<br />
Consulente <strong>Sportello</strong>: <strong>Lara</strong> <strong>Testolin</strong><br />
Sofia: un pulcino che sta crescendo
La strutturazione: lo spazio e il<br />
tempo a misura del bambino<br />
entrata<br />
relax
COSA FARE?<br />
Preparare l’inclusione:<br />
• In-formare colleghe e bambini<br />
• Strutturare = impalcatura<br />
fondamentale per iniziare a<br />
costruire
STRUTTURAZIONE<br />
La mente della persona con <strong>di</strong>sturbi dello<br />
spettro autistico è caotica e l’ambiente<br />
or<strong>di</strong>nato e strutturato l’ aiuta a mettere<br />
or<strong>di</strong>ne.
COSA STRUTTURARE ?<br />
• Spazio<br />
• Tempo<br />
• Materiale per le attività<br />
• Comunicazione<br />
• Relazioni:tutoring, piano<br />
sostituzione assenze (per lui, per<br />
noi)
L’AMBIENTE<br />
A causa delle <strong>di</strong>fficoltà nel linguaggio<br />
ricettivo, le persone con ASD spesso non<br />
capiscono le in<strong>di</strong>cazioni e le regole.<br />
La strutturazione dell'ambiente dà loro i<br />
suggerimenti visivi per aiutarli a capire.
L’AMBIENTE<br />
Strutturare lo spazio significa rispondere alla<br />
domanda "Dove?".<br />
L’ambiente <strong>di</strong> lavoro organizzato in spazi chiaramente<br />
e visivamente delimitati, ognuno con delle funzioni<br />
specifiche chiaramente visualizzate, consente<br />
all’alunno <strong>di</strong> sapere con precisione ciò che ci si aspetta<br />
da lui in ogni luogo e in ogni momento.<br />
Ci sarà, per esempio, uno spazio <strong>di</strong> lavoro in<strong>di</strong>viduale,<br />
uno de<strong>di</strong>cato all’appren<strong>di</strong>mento, uno spazio <strong>di</strong> riposo e<br />
<strong>di</strong> tempo libero, ognuno chiaramente delimitato e<br />
contrassegnato da opportuni simboli <strong>di</strong><br />
identificazione.
IL TEMPO<br />
Strutturare il tempo significa rispondere alla domanda<br />
"Quando? Per quanto tempo?”<br />
Il passare del tempo è una nozione <strong>di</strong>fficile da<br />
apprendere, perché si appoggia su dati non visibili.<br />
Per questo motivo è molto importante strutturare la<br />
giornata attraverso una organizzazione del tempo, che<br />
informi l’alunno su ciò che sta accadendo, ciò che è<br />
accaduto e che accadrà, aumentando in questo modo la<br />
preve<strong>di</strong>bilità e il controllo della situazione, e <strong>di</strong>minuendo<br />
l'incertezza fonte <strong>di</strong> ansia e spesso <strong>di</strong> comportamenti<br />
problema.<br />
Si costruirà una "agenda" giornaliera, costituita da una<br />
sequenza <strong>di</strong> oggetti, <strong>di</strong> immagini o <strong>di</strong> parole scritte, a<br />
seconda delle sue abilità che permetteranno <strong>di</strong><br />
comprendere il trascorrere del tempo.
LE ATTIVITA’<br />
Strutturare il materiale <strong>di</strong> lavoro significa<br />
rispondere in modo chiaro e concreto alla<br />
domanda "Che cosa?”<br />
Oltre all’agenda giornaliera delle attività,<br />
l’alunno <strong>di</strong>sporrà <strong>di</strong> uno schema <strong>di</strong> lavoro<br />
posizionato sul tavolo <strong>di</strong> lavoro, costituito ad<br />
esempio da lettere dell’alfabeto, numeri,<br />
colori, ognuna delle quali è riportata su una<br />
scatola <strong>di</strong> lavoro.
LE ATTIVITA’<br />
E’ molto importante che il compito sia<br />
"self explaining", cioè comprensibile senza<br />
bisogno <strong>di</strong> spiegazioni.<br />
Il lavoro viene sempre svolto da sinistra<br />
verso destra .
INTERVENTO INDIVIDUALIZZATO<br />
• Il programma si deve basare su tutte le<br />
aree <strong>di</strong> funzionamento<br />
• Le abilità vanno sud<strong>di</strong>vise in compiti più<br />
semplici (step by step)<br />
• Le attività proposte devono essere alla<br />
portata del bambino/ragazzo<br />
• L’uso <strong>di</strong> rinforzi risulta fondamentale<br />
per incentivare la motivazione
La strutturazione deve essere<br />
considerata come una impalcatura che<br />
sorregge un e<strong>di</strong>ficio in costruzione e che<br />
viene tolta gradualmente, a mano a mano<br />
che la costruzione acquista stabilità; allo<br />
stesso modo la rigi<strong>di</strong>tà della<br />
strutturazione spazio-temporale va<br />
<strong>di</strong>minuita man mano che ci si rende conto<br />
che la persona può farne a meno.
“Pensami adulto!”<br />
L’obiettivo più importante da raggiungere<br />
è l’AUTONOMIA della persona con<br />
autismo.
LA COMUNICAZIONE<br />
La <strong>di</strong>fficoltà nel linguaggio ricettivo e' una<br />
caratteristica tipica dei Disturbi dello Spettro<br />
Autistico sia per le persone a basso che ad alto<br />
funzionamento.<br />
Molte volte uno studente potrebbe non comprendere il<br />
linguaggio così bene come si crede, e <strong>di</strong> conseguenza<br />
sviluppare comportamenti aggressivi o mancanza <strong>di</strong><br />
iniziativa, passività.<br />
Potrebbe, inoltre, non possedere il linguaggio<br />
necessario per comunicare appropriatamente i propri<br />
bisogni, rischiando così <strong>di</strong> non riuscire a far sapere<br />
quando è stanco, ha male, quando ha caldo, freddo, ha<br />
fame, ha finito un compito o quando è annoiato,<br />
mettendo così in atto comportamenti problematici.
“Se un bambino non è capace <strong>di</strong> comunicare<br />
verbalmente, non significa che non abbia<br />
voglia <strong>di</strong> farlo, ma che probabilmente quelle<br />
parole, in quel dato momento, risultano per lui<br />
essere troppo <strong>di</strong>fficili. Per questo è<br />
importante fornire al bambino i mezzi<br />
necessari e più concreti possibile affinché lo<br />
aiutino a comunicare e progre<strong>di</strong>re: un<br />
bambino non può volere ciò che non è in grado<br />
<strong>di</strong> comprendere”.<br />
(T. Peeters)
CAA: COMUNICAZIONE AUMENTATIVA<br />
ALTERNATIVA<br />
Alternativa perché utilizza modalità <strong>di</strong><br />
comunicazione alternative e <strong>di</strong>verse da<br />
quelle tra<strong>di</strong>zionali. <br />
Aumentativa perché non sostituisce, ma<br />
incrementa le possibilità comunicative naturali<br />
della persona.<br />
Non è un “metodo”, ma un insieme <strong>di</strong> tecniche.
CAA: COMUNICAZIONE AUMENTATIVA<br />
ALTERNATIVA<br />
Esiste un delicato equilibrio tra la<br />
<strong>di</strong>fficoltà e la volontà <strong>di</strong> comunicare: se lo<br />
sforzo richiesto è eccessivo, la volontà <strong>di</strong><br />
comunicare <strong>di</strong>minuisce; al contrario, se si<br />
riesce a limitare lo sforzo il desiderio <strong>di</strong><br />
comunicare aumenterà.<br />
Lo sforzo risulta essere minore con<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> immagini, dunque un linguaggio<br />
visivo.
CAA: COMUNICAZIONE AUMENTATIVA<br />
ALTERNATIVA<br />
Pre requisiti:<br />
• In<strong>di</strong>care<br />
• Sguardo<br />
• Si/no<br />
• Fare scelte<br />
• Uso dei gesti
Strutturazione relazioni<br />
Scheda sostituzioni assenze<br />
Documento word<br />
Documento pdf
CONCLUSIONE<br />
C’è ancora molto da fare, ma le basi ci sono<br />
ed ora è più facile lavorare e le<br />
sod<strong>di</strong>sfazioni che si ottengono, nonostante<br />
le tante <strong>di</strong>fficoltà, sono davvero impagabili.<br />
La cosa più importante è la serenità <strong>di</strong><br />
questi bambini, ragazzi e delle loro famiglie<br />
e vedere arrivare a scuola Sofia con il<br />
sorriso…è già una grande conquista!
Grazie per l’attenzione e…<br />
buon lavoro!!!