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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />

cittA<strong>di</strong>ni<br />

si <strong>di</strong>VentA<br />

Interventi <strong>di</strong> prevenzione del <strong>di</strong>sagio e <strong>di</strong> contenimento<br />

del<strong>la</strong> <strong>di</strong>spersione sco<strong>la</strong>stica<br />

Progetto del<strong>la</strong> rete delle scuole me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> modena<br />

Info: http://associazioni.monet.modena.it/reteme<strong>di</strong>e<br />

<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Luca Zanni<br />

stampato da Centro Stampa del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> nel novembre 2008


In<strong>di</strong>ce<br />

Il progetto<br />

La storia<br />

La rete<br />

Il <strong>di</strong>sagio<br />

Il percorso in<strong>di</strong>vidualizzato<br />

I <strong>la</strong>boratori<br />

Compiti insieme<br />

Lo sportello<br />

Motivare ad apprendere<br />

L’assegnazione dei ragazzi alle scuole<br />

e alle c<strong>la</strong>ssi<br />

L’associazione dei genitori<br />

Le risorse del territorio<br />

I finanziamenti


Il Progetto<br />

“Ragazzi meglio inseriti nei percorsi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e socializzazione del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> saranno<br />

adulti più fiduciosi delle proprie possibilità, più felici, più capaci <strong>di</strong> rispettare quoti<strong>di</strong>anamente<br />

le regole che ogni forma <strong>di</strong> convivenza impone ai citta<strong>di</strong>ni: tutto questo contribuisce a creare<br />

maggiore sicurezza nel<strong>la</strong> città”<br />

Quali obiettivi si propone?<br />

• pre<strong>di</strong>sporre strumenti, materiali e teorici, sempre più<br />

adatti ad aiutare i ragazzi in <strong>di</strong>fficoltà<br />

• migliorare <strong>la</strong> sensibilità da parte del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> sul tema<br />

del <strong>di</strong>sagio<br />

• facilitare il coor<strong>di</strong>namento tra chi opera nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e<br />

sul territorio<br />

• aumentare <strong>la</strong> partecipazione delle famiglie <strong>di</strong> tutti gli<br />

alunni, e in partico<strong>la</strong>re degli alunni stranieri, al<strong>la</strong> vita del<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong>, anche attraverso <strong>la</strong> partecipazione attiva agli<br />

organi collegiali<br />

• potenziare <strong>la</strong> capacità gestionale e organizzativa del<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong> nell’affrontare e nel risolvere, in una progettualità<br />

più complessiva, gli aspetti <strong>di</strong> integrazione


Le scelte<br />

Le singole scuole adottano strategie comuni, impostano le attività secondo criteri e linee<br />

con<strong>di</strong>vise, calibrano il progetto <strong>di</strong> scuo<strong>la</strong> al<strong>la</strong> loro storia esperienziale, alle esigenze formative<br />

rilevate, alle competenze acquisite dagli insegnanti.<br />

Lo scambio e <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione delle informazioni<br />

I referenti degli insegnanti si incontrano mensilmente per pre<strong>di</strong>sporre i materiali <strong>di</strong> impostazione<br />

e organizzazione delle attività. Concordano inoltre le iniziative <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />

delle azione del progetto rivolte a tutti gli insegnanti, ai genitori e, in molte occasioni, agli<br />

operatori del territorio.<br />

Au<strong>di</strong>t: monitoraggio e verifica<br />

La raccolta e <strong>la</strong> quantificazione dei dati re<strong>la</strong>tivi all’applicazione dei progetti nelle singole<br />

scuole, effettuate in modo sistematico da due anni a questa parte, riguarda:<br />

o i dati numerici re<strong>la</strong>tivi agli alunni e i fon<strong>di</strong> per scuo<strong>la</strong>,<br />

o le modalità <strong>di</strong> gestione impostate dal Referente e dalle singole commissioni,<br />

o <strong>la</strong> presenza e l’attività dei genitori,<br />

o <strong>la</strong> mappa del <strong>di</strong>sagio<br />

o le attività svolte, il numero degli alunni coinvolti, le ore, i costi<br />

o le attività svolte nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> con le stesse finalità del Progetto, ma con altri fon<strong>di</strong><br />

La formu<strong>la</strong>zione dei questionari consente già un primo confronto. L’esame dei dati raccolti<br />

fornisce ulteriori sollecitazioni per nuove proposte.


La Storia<br />

Il Progetto è nato a <strong>Modena</strong> il 10 settembre 2002.<br />

Voluto dai genitori e dagli insegnanti che già col<strong>la</strong>boravano nelle scuole e organizzavano<br />

e gestivano attività pomeri<strong>di</strong>ane <strong>di</strong> <strong>la</strong>boratorio. Con <strong>la</strong> volontà <strong>di</strong> aiutare in modo efficace<br />

i ragazzi in <strong>di</strong>fficoltà e dare loro <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> inserirsi, <strong>di</strong> essere accettati, <strong>di</strong> fare almeno in<br />

parte un percorso sco<strong>la</strong>stico positivo.<br />

Le scuole hanno unito <strong>la</strong> loro forza, le loro idee e si <strong>sono</strong><br />

strette in “Una rete <strong>di</strong> scuole”. Ciascun plesso ha contribuito<br />

con <strong>la</strong> propria esperienza per meglio definire le offerte<br />

<strong>di</strong>dattiche e i percorsi da proporre ai ragazzi problematici.<br />

Nel corso degli anni le attività <strong>di</strong> Laboratorio, <strong>di</strong> Sportello, <strong>di</strong><br />

Tutoraggio, <strong>di</strong> Compiti Insieme <strong>sono</strong> state ritenute le più<br />

idonee per avvicinare e coinvolgere i ragazzi <strong>di</strong>fficili.<br />

Tutti i ragazzi delle scuole hanno partecipato e partecipano<br />

tuttora alle attività, per scelta o per in<strong>di</strong>cazione dei Consigli<br />

<strong>di</strong> C<strong>la</strong>sse.


I genitori e gli insegnanti, Referenti nominati dai Comitati Genitori e dai Collegi delle singole<br />

scuole, hanno curato in questi anni l’applicazione del Progetto.<br />

Accanto ai Referenti si <strong>sono</strong> costituite Commissioni <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro. Sì è ampliato, così, in ogni scuo<strong>la</strong><br />

il numero delle persone coinvolte.<br />

La con<strong>di</strong>visione delle responsabilità e dei compiti organizzativi ha permesso <strong>di</strong> condurre in<br />

modo sempre più sensibile e consapevole il progetto <strong>di</strong> recupero.<br />

Il Comitato Scientifico, costituito da rappresentanti del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> , dei genitori, delle Agenzie<br />

educative, del <strong>Comune</strong> e delle Istituzioni ha dato in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro e ha promosso iniziative<br />

pubbliche <strong>di</strong> confronto, aggiornamento e <strong>di</strong>vulgazione del Progetto:<br />

• Convegno citta<strong>di</strong>no 21 maggio 2004- “Presentazione delle realizzazioni attuate nelle<br />

singole scuole <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.”<br />

• Convegno provinciale 20 settembre 2005 “Interventi <strong>di</strong> prevenzione contro il <strong>di</strong>sagio<br />

e <strong>la</strong> <strong>di</strong>spersione sco<strong>la</strong>stica- presentazione del progetto realizzato dalle scuole me<strong>di</strong>e<br />

<strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e confronto con le esperienze delle scuole e dei comuni del<strong>la</strong> Provincia<br />

<strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.”<br />

• Presentazione Pubblicazione “Per una scuo<strong>la</strong> che sa accogliere” 23 gennaio 2007<br />

• Presentazione pubblica dell’Associazione dei genitori “Città&Scuo<strong>la</strong>” 31 marzo 2008<br />

• Iniziative <strong>di</strong> aggiornamento 7 settembre 2006 -20 settembre 2006 -19 aprile 2007 e 19<br />

febbraio 2008- 4 marzo 2008- 7 ottobre 2008 “I docenti si interrogano sul<strong>la</strong> qualità del<br />

<strong>la</strong>voro svolto dal<strong>la</strong> Rete delle scuole me<strong>di</strong>e


Cos’è<br />

È ciò che rende questo progetto partico<strong>la</strong>rmente innovativo: tutte le scuole me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />

si <strong>sono</strong> organizzate per affrontare insieme il tema del <strong>di</strong>sagio e del<strong>la</strong> <strong>di</strong>spersione sco<strong>la</strong>stica. La<br />

rete ora è sia tra docenti che tra genitori… sino a trasformarsi in una associazione<br />

Quando si incontra<br />

Nelle riunioni del Comitato Scientifico, del Comitato Tecnico dei Docenti che si occupano del<br />

progetto, dei genitori e dell’associazione.<br />

La <strong>di</strong>mensione del<strong>la</strong> rete<br />

permette alle scuole Modenesi<br />

<strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre non solo<br />

progetti, idee, azioni, ma anche<br />

sofferenze e insuccessi.<br />

La <strong>di</strong>mensione del <strong>la</strong>vorare<br />

in rete consente <strong>di</strong> non cedere<br />

mai, anche <strong>di</strong> fronte alle<br />

<strong>di</strong>fficoltà e induce a ripensare<br />

a modalità nuove per<br />

aiutare gli alunni a superare<br />

il <strong>di</strong>sagio.<br />

La Rete


A cosa serve<br />

Dà <strong>la</strong> possibilità a tutte le scuole <strong>di</strong> scambiare esperienze e progetti; permette <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre<br />

modalità <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro e progettare nuove iniziative. La Rete è il modo concreto <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorare,<br />

progettare, con<strong>di</strong>videre e pensare <strong>la</strong> realtà sco<strong>la</strong>stica modenese.<br />

Cosa <strong>di</strong>cono genitori e docenti<br />

… I <strong>la</strong>boratori pomeri<strong>di</strong>ani gestiti dai genitori! Siamo state in delegazione alle Lanfranco… una<br />

bellissima idea, una bellissima esperienza!!! Perché non provare anche alle Marconi?<br />

… I compiti Insieme <strong>sono</strong> un ottima trovata… alle Calvino <strong>sono</strong> stati pensati in modo molto<br />

utile e valido, anche se probabilmente per <strong>la</strong> nostra scuo<strong>la</strong> occorre mettere in atto alcune<br />

piccole mo<strong>di</strong>fiche che tengano conto del<strong>la</strong> nostra realtà locale e del<strong>la</strong> nostra esperienza<br />

…sapere che in quel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> vi è un genitore esperto <strong>di</strong> una “cosa” e in una altra scuo<strong>la</strong> vi sia<br />

un docente con partico<strong>la</strong>ri competenze… è una ricchezza per tutta <strong>la</strong> città <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>


Il Disagio<br />

Chi <strong>sono</strong> i ragazzi problematici? Gli insegnanti <strong>sono</strong> concor<strong>di</strong> nel considerare un ragazzo in<br />

eventuale situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà e <strong>di</strong>sagio?<br />

“<strong>di</strong>sagio” “ragazzo problematico”<br />

Le definizioni <strong>sono</strong> soggettive e <strong>di</strong>pendono dal<strong>la</strong> percezione dell’insegnante e del Consiglio<br />

<strong>di</strong> c<strong>la</strong>sse, dalle <strong>di</strong>fficoltà che il singolo insegnante incontra quando propone l’attività, dalle<br />

aspettative dei genitori e anche dal grado <strong>di</strong> tolleranza dei ragazzi e dalle modalità re<strong>la</strong>zionali<br />

e <strong>di</strong> amicizia che in<strong>di</strong>vidualmente riescono ad esprimere.<br />

Come identificare quin<strong>di</strong> <strong>la</strong> problematicità<br />

e il <strong>di</strong>sagio?<br />

Prendendo nota delle reazioni esagerate, dei comportamenti aggressivi ed eccessivamente<br />

spaval<strong>di</strong> ed invadenti, delle situazione <strong>di</strong> conflittualità e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo provocate durante lo<br />

svolgimento delle attività da parte <strong>di</strong> ragazzi che spesso conoscono soltanto queste modalità<br />

per affermarsi e ottenere attenzione. Ci <strong>sono</strong> anche ragazzi introversi e timi<strong>di</strong> che per ragioni<br />

<strong>di</strong> percorso in<strong>di</strong>viduale familiare o sociale, alle volte vivono gravi tensioni e manifestano <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> comunicare e <strong>di</strong> inserirsi. Ragazzi tutti con i quali è comunque necessario ricostruire<br />

un percorso <strong>di</strong> motivazione al<strong>la</strong> curiosità, all’appren<strong>di</strong>mento, allo stu<strong>di</strong>o, al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.<br />

Come si attrezzano e come si comportano le scuole <strong>di</strong> fronte all’assoluta demotivazione allo stu<strong>di</strong>o,<br />

a comportamenti provocatori e arroganti, a manifestazioni <strong>di</strong> rifiuto, all’incapacità <strong>di</strong> stabilire<br />

re<strong>la</strong>zioni positive e confortanti, manifestate da adolescenti arrabbiati e delusi?


Le risposte fin qua date attraverso l’applicazione del progetto<br />

<strong>sono</strong> su <strong>di</strong>versi piani:<strong>la</strong> scelta e <strong>la</strong> conduzione delle attività, <strong>la</strong><br />

ricerca <strong>di</strong> un linguaggio comune per definire le situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà,<br />

<strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> griglie per <strong>la</strong> rilevazione e <strong>la</strong> quantificazione<br />

dei dati, strumenti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro quali il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> bordo per registrare<br />

le scelte e i risultati e i quadri complessivi per c<strong>la</strong>sse e per<br />

scuo<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tivi alle attività consigliate e ai percorsi pre<strong>di</strong>sposti per<br />

ciascun ragazzo.


Il percorso in<strong>di</strong>vidualizzato<br />

Cosa è<br />

È un percorso definito dal Consiglio <strong>di</strong> c<strong>la</strong>sse, costruito tenendo conto delle caratteristiche<br />

del ragazzo al quale è rivolto e delle <strong>di</strong>verse attività previste dal<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e dalle agenzie<br />

educative del territorio.<br />

A chi è rivolto<br />

Ai ragazzi molto problematici che necessitano <strong>di</strong> un’ attenzione partico<strong>la</strong>re, per dare loro<br />

l’opportunità <strong>di</strong> essere ascoltati, <strong>di</strong> par<strong>la</strong>re delle proprie <strong>di</strong>fficoltà, <strong>di</strong> essere sostenuti nei piccoli<br />

passi <strong>di</strong> miglioramento<br />

comportamentale o sco<strong>la</strong>stico,<br />

<strong>di</strong> sentirsi accompagnati<br />

e capiti, <strong>di</strong> acquisire autostima.<br />

Può essere inoltre attività <strong>di</strong><br />

recupero in<strong>di</strong>viduale con<br />

partico<strong>la</strong>re attenzione agli<br />

aspetti educativi e può prevedere<br />

<strong>la</strong> frequenza ai <strong>la</strong>boratori<br />

pomeri<strong>di</strong>ani al gruppo<br />

sportivo, al recupero pomeri<strong>di</strong>ano<br />

e compiti insieme.


Chi lo conduce<br />

Un insegnante del Consiglio <strong>di</strong> c<strong>la</strong>sse o un insegnante del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> che svolge le funzione <strong>di</strong><br />

tutor.<br />

Il tutor aiuta il ragazzo, lo guida nello stu<strong>di</strong>o dei contenuti per rimotivarlo all’appren<strong>di</strong>mento,<br />

stringe contratti formativi e si assicura che il ragazzo partecipi alle attività per lui programmate;<br />

tiene i contatti con i genitori e i referenti del progetto <strong>di</strong>sagio del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, favorisce<br />

<strong>la</strong> frequenza nel tempo libero alle attività previste dai Centri <strong>di</strong> aggregazione giovanile delle<br />

Circoscrizioni..<br />

un ragazzo scrive al<strong>la</strong> prof.…<br />

…in questi tre anni le ho fatto solo avere delle battaglie e più <strong>di</strong> una volta mi è stata vicino, si è<br />

sempre fidata <strong>di</strong> me e l’ho quasi sempre delusa e per questo <strong>la</strong> ringrazio <strong>di</strong> tutto l’aiuto dato.<br />

P.S. Non <strong>la</strong> <strong>di</strong>menticherò mai<br />

con affetto …..


Laboratori<br />

Cosa <strong>sono</strong><br />

Attività operativo-manuali, facoltative per libera scelta degli alunni: aeromodellismo, creta,<br />

cucina, decoupage, danza, riparazione biciclette, mosaico, falegnameria, cruciverba, ricamo,<br />

video, pasta sale, musica…<br />

Quando si svolgono<br />

Un giorno al<strong>la</strong> settimana, al pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30<br />

Chi li conduce<br />

I genitori e, solo in alcuni casi, esperti esterni; alcuni insegnanti coor<strong>di</strong>nano e mantengono<br />

i collegamenti con gli insegnanti curricu<strong>la</strong>ri, danno informazioni sul<strong>la</strong> partecipazione degli<br />

alunni e su eventuali abilità che si evidenzino .


Danno <strong>la</strong> possibilità<br />

a tutti gli allievi,<br />

<strong>di</strong> ampliare il campo delle proprie competenze, scoprire attitu<strong>di</strong>ni e interessi, ritrovare il<br />

piacere <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorare insieme e <strong>di</strong> liberare emozioni, sviluppare il rapporto fra le <strong>di</strong>verse<br />

generazioni<br />

agli allievi più <strong>di</strong>fficili,<br />

<strong>di</strong> vivere un’esperienza gratificante in cui pos<strong>sono</strong> acquisire maggior fiducia in se stessi e<br />

aumentare <strong>la</strong> propria autostima.<br />

ai genitori,<br />

<strong>di</strong> de<strong>di</strong>care un po’ del loro tempo ai ragazzi per conoscerli in altre situazioni e per scoprire<br />

in loro aspetti altrimenti sconosciuti.<br />

Cosa <strong>di</strong>cono i ragazzi<br />

…Durante <strong>la</strong> settimana mi stresso, poi al <strong>la</strong>boratorio <strong>di</strong> cucina mi posso sfogare sull’impasto!..<br />

…Ho imparato a fare cose nuove che i miei compagni non sanno fare e adesso posso insegnare<br />

anch’io qualcosa a loro….<br />

…Alcuni problemi del <strong>la</strong>boratorio <strong>di</strong> Enigmi matematici mi hanno fatto impazzire, però ora<br />

credo <strong>di</strong> essere più intelligente…<br />

Cosa <strong>di</strong>cono i nonni<br />

…hanno computer, e tutte quelle altre <strong>di</strong>avolerie che non conosco, eppure non sapevano<br />

nul<strong>la</strong> delle cose che raccontavo…


Compiti insieme<br />

A chi è rivolto<br />

Ai ragazzi motivati, ma con <strong>la</strong>cune nel<strong>la</strong> preparazione <strong>di</strong> base e a tutti i ragazzi desiderosi <strong>di</strong><br />

fare i compiti e stu<strong>di</strong>are con i compagni e con gli insegnanti.<br />

A cosa serve<br />

I ragazzi, un pomeriggio o due al<strong>la</strong> settimana, vengono aiutati a svolgere esercizi, a stu<strong>di</strong>are<br />

le lezioni o a preparare alcune parti del programma, in modo tale da poter ottenere al mattino<br />

risultati positivi nelle materie currico<strong>la</strong>ri.<br />

L’attività è anche un servizio a<br />

sostegno delle famiglie impegnate<br />

nel <strong>la</strong>voro, impossibilitate<br />

a seguire i propri figli nell’esecuzione<br />

dei compiti.<br />

“Compiti insieme” migliora inoltre<br />

il clima <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione<br />

tra compagni, tra insegnanti,<br />

tra alunni e insegnanti.


Come<br />

Le modalità <strong>di</strong> organizzazione dell’attività varia da scuo<strong>la</strong> a scuo<strong>la</strong>:<br />

- i ragazzi <strong>sono</strong> affiancati da volontari, studenti delle c<strong>la</strong>ssi terze o quarte delle scuole superiori, o<br />

da studenti universitari, oppure vengono seguiti da insegnanti del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.<br />

- gli alunni vengono in<strong>di</strong>viduati dai rispettivi Consigli <strong>di</strong> c<strong>la</strong>sse e sud<strong>di</strong>visi in gruppi del<strong>la</strong> stessa c<strong>la</strong>sse<br />

oppure si recano liberamente a scuo<strong>la</strong> e si sud<strong>di</strong>vidono in gruppi provenienti da c<strong>la</strong>ssi <strong>di</strong>verse.<br />

È importante <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> insegnanti del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> per gestire spazi e materiali <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, per coor<strong>di</strong>nare<br />

le presenze, fornire chiarimenti <strong>di</strong>sciplinari e metodologici.<br />

È fondamentale anche lo stretto raccordo tra gli insegnanti che coor<strong>di</strong>nano le attività pomeri<strong>di</strong>ane<br />

e gli insegnanti currico<strong>la</strong>ri.<br />

Cosa <strong>di</strong>cono i ragazzi<br />

…Si superano insieme le <strong>di</strong>fficoltà del mattino...<br />

…Si <strong>la</strong>vora in un clima sereno perché le prof. sembrano più buone…<br />

…Si trascorre un piacevole pomeriggio <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro in compagnia<br />

Cosa <strong>di</strong>cono gli insegnanti<br />

… Facendo compiti insieme riesci a conoscerli in un contesto extracurrico<strong>la</strong>re e questo offre<br />

sempre delle piacevoli sorprese…


Lo sportello alunni<br />

Cos’è<br />

E’ un punto <strong>di</strong> ascolto gestito da alcuni insegnanti e rivolto a tutti i ragazzi e le ragazze del<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong>.<br />

Perchè nasce - Quando e dove<br />

Al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a Cavour, due anni fa.<br />

Nasce da un bisogno imprescin<strong>di</strong>bile, quello dell’ascolto. Dal<strong>la</strong> convinzione che <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

sia un perno fondamentale su cui impostare ogni buona pratica educativa.<br />

Come funziona<br />

I ragazzi chiedono <strong>di</strong> par<strong>la</strong>re con uno degli insegnanti che gestisce lo sportello <strong>la</strong>sciando un<br />

biglietto in una cassettina chiusa; l’insegnante lo contatta e fissa un appuntamento; il ragazzo<br />

o <strong>la</strong> ragazza si impegna a recuperare le attività svolte in c<strong>la</strong>sse durante <strong>la</strong> sua assenza.


Cosa non è lo sportello<br />

Non è consulenza psicologica.<br />

Il docente non valuta, non dà soluzioni, non interpreta, non si sostituisce.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una persona adulta che ascolta o sollecita, a volte su in<strong>di</strong>cazione stessa degli altri<br />

insegnanti, l’esposizione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sagio o <strong>di</strong> un problema.<br />

Non offre soluzioni ma aiuta il ragazzo a cercarle.<br />

Di cosa vogliono par<strong>la</strong>re i ragazzi<br />

• <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà sco<strong>la</strong>stiche<br />

• <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà re<strong>la</strong>zionali , con gli amici e con gli insegnanti<br />

• <strong>di</strong> problemi in famiglia<br />

Le frasi più ripetute<br />

“In matematica non ci capisco niente, <strong>sono</strong> una frana, non riuscirò mai a prendere una<br />

sufficienza”<br />

“La prof non mi capisce, quando mi chiama mi blocco, <strong>di</strong>mentico tutto quello che ho stu<strong>di</strong>ato”<br />

“Ai miei genitori non piace niente <strong>di</strong> quel che faccio, come mi vesto,i miei amici.<br />

Non riusciamo a par<strong>la</strong>re”


Motivare ad apprendere<br />

Agli svogliati… basta dare uno scopo<br />

(don Lorenzo Mi<strong>la</strong>ni)<br />

Motivare ad apprendere è <strong>la</strong>vorare perché nelle c<strong>la</strong>ssi e a scuo<strong>la</strong> si possa vivere una esperienza<br />

bel<strong>la</strong> e il più positivo possibile. Motivare significa operare perché in ogni alunno venga<br />

riconosciuta quel<strong>la</strong> speciale <strong>di</strong>versità che lo caratterizza e lo connota.<br />

Le metodologie<br />

Appren<strong>di</strong>mento cooperativo, <strong>la</strong>voro nel piccolo gruppo, meta cognizione, attività <strong>di</strong> scoperta,<br />

valorizzazione delle <strong>di</strong>verse intelligenze<br />

multiple, riconoscere stili <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong>fferenti; circle time….<br />

Il docente, attraverso una gestione del<strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>sse serena e centrata sulle persone, valorizza<br />

ogni singolo alunno…<br />

La c<strong>la</strong>sse è il luogo “per eccellenza” in cui<br />

occorre motivare ad apprendere


A cosa serve<br />

Serve ad ottenere un successo sco<strong>la</strong>stico o formativo favorendo re<strong>la</strong>zioni positive nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse.<br />

Quando gli alunni <strong>sono</strong> in profondo conflitto tra loro o con il docente, oppure quando i docenti<br />

non danno alcun peso alle re<strong>la</strong>zioni e agli stili cognitivi, affettivi, sociali <strong>di</strong> ogni persona, non si conseguono<br />

risultati apprezzabili.<br />

Cosa <strong>di</strong>cono gli alunni<br />

Lavorare in piccolo gruppo e in appren<strong>di</strong>mento cooperativo è meglio perché, se uno <strong>di</strong> noi<br />

sbaglia, <strong>la</strong> sofferenza e <strong>la</strong> sconfitta <strong>sono</strong> con<strong>di</strong>vise da tutto il gruppo; se il gruppo fa bene e<br />

produce buoni risultati, tutti quanti <strong>sono</strong> valorizzati e felici.<br />

Riflettere sui processi piuttosto che sui risultati è un ottimo modo per imparare ad imparare.<br />

Nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse il clima era troppo ostile, alcuni compagni litigavano tra loro tutti i giorni, c’era<br />

che aveva paura a venire in c<strong>la</strong>sse, poi abbiamo iniziato a mettere i problemi al centro del<strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>sse, li abbiamo affrontati insieme… ne abbiamo par<strong>la</strong>to… ora <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse è un ambiente sereno<br />

e anche lo stu<strong>di</strong>o è meno faticoso


L’assegnazione dei ragazzi<br />

alle scuole a alle c<strong>la</strong>ssi<br />

In quale modo vengono assegnati i ragazzi alle <strong>di</strong>verse scuole?L’assegnazione per stradario,<br />

così come viene fatta ora, favorisce <strong>la</strong> continuità e <strong>la</strong> socializzazione ? Ostaco<strong>la</strong> <strong>la</strong> ghettizzazione?<br />

Crea problemi alle famiglie? Favorisce l’integrazione dei ragazzi delle <strong>di</strong>verse etnie,<br />

concentrate nelle varie zone del<strong>la</strong> città?<br />

Questi ed altri <strong>sono</strong> i quesiti che si <strong>sono</strong> presentati fin dall’inizio dell’applicazione del Progetto.<br />

Si è creato un <strong>di</strong>battito<br />

che ha consentito un<br />

confronto e che si è concretizzato<br />

con un accordo<br />

fra i Presi<strong>di</strong> sul confini<br />

del bacino d’utenza<br />

<strong>di</strong> ciascuna scuo<strong>la</strong>, sul<br />

numero degli alunni per<br />

c<strong>la</strong>sse, sugli inserimenti<br />

in corso d’anno, su<br />

un’equa <strong>di</strong>stribuzione<br />

del flusso migratorio degli<br />

studenti.


Lo stu<strong>di</strong>o delle mappe dei bacini d’utenza delle singole scuole e <strong>la</strong> quantificazione dei dati<br />

re<strong>la</strong>tivi al numero degli alunni assegnati in base allo stradario, ha evidenziato l’esigenza <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>re ulteriormente <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione che esiste fra scuo<strong>la</strong> e strutture urbanistiche e servizi<br />

del<strong>la</strong> città.<br />

La formazione delle prime avviene secondo i criteri che<br />

ciascuna scuo<strong>la</strong> si dà al proprio interno, per garantire <strong>la</strong><br />

mesco<strong>la</strong>nza dei ragazzi per genere, per provenienza, per<br />

ren<strong>di</strong>mento sco<strong>la</strong>stico. .<br />

Questo permette <strong>di</strong> creare c<strong>la</strong>ssi nelle quali <strong>la</strong> <strong>di</strong>versità <strong>di</strong>venta un elemento scontato, impone<br />

il confronto e lo scambio, induce al<strong>la</strong> riflessione, arricchisce .<br />

La costituzioni <strong>di</strong> c<strong>la</strong>ssi fra loro omogenee evita <strong>la</strong><br />

ghettizzazione, favorisce <strong>la</strong> trasparenza, consente <strong>la</strong><br />

formu<strong>la</strong>zione el’applicazione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> scuo<strong>la</strong> per <strong>la</strong><br />

prevenzione del <strong>di</strong>sagio, facilita l’osservazione e <strong>la</strong><br />

quantificazione dei risultati.


Città e Scuo<strong>la</strong><br />

Cos’è<br />

È un’ASSOCIAZIONE nata un anno fa che raccoglie l’esperienza <strong>di</strong> anni <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro dei genitori<br />

nelle scuole, a fianco degli insegnanti. Aggrega i genitori interessati a contribuire allo sviluppo<br />

del benessere a scuo<strong>la</strong> e al<strong>la</strong> prevenzione del <strong>di</strong>sagio<br />

Chi aderisce<br />

I COMITATI GENITORI <strong>di</strong> tutte le Scuole Me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, e tutti gli adulti che ne con<strong>di</strong>vidono<br />

le finalità<br />

Chi aderisce<br />

Organizzare <strong>la</strong>boratori. Svolgere percorsi <strong>di</strong> sostegno a favore <strong>di</strong> ragazzi in <strong>di</strong>fficoltà. Far conoscere<br />

le esperienze attivate<br />

dalle scuole <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> nel<strong>la</strong><br />

prevenzione del <strong>di</strong>sagio. Svolgere<br />

attività <strong>di</strong> integrazione<br />

a favore <strong>di</strong> studenti stranieri.<br />

Organizzare conferenze, convegni<br />

<strong>di</strong>battiti e corsi sui temi<br />

dell’educazione e del <strong>di</strong>sagio<br />

giovanile. Reperire i fon<strong>di</strong> per<br />

l’attuazione degli interventi<br />

programmati.


L’attività che i genitori svolgono nelle<br />

scuole già da anni<br />

Organizzazione e gestione <strong>di</strong> <strong>la</strong>boratori pomeri<strong>di</strong>ani per attività non sco<strong>la</strong>stiche in col<strong>la</strong>borazione<br />

con gli insegnanti; attività che richiedono l’esperienza <strong>di</strong> genitori, ma talvolta anche <strong>di</strong> nonni e<br />

nonne. In <strong>la</strong>boratorio, in un ambiente prevalentemente pratico, senza l’assillo dell’interrogazione<br />

e del voto, il ragazzo è libero <strong>di</strong> esprimere abilità e capacità che non sempre riesce a fare emergere<br />

E così in qualche modo compensa frustrazioni e “sconfitte” del mattino, <strong>di</strong>mostrando a se<br />

stesso e agli altri il proprio valore. Le in<strong>di</strong>cazioni per avviare e gestire i <strong>la</strong>boratori <strong>sono</strong> raccolte in<br />

un MANUALE, pre<strong>di</strong>sposto dai genitori, allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgare ed estendere l’esperienza a tutte<br />

le scuole.<br />

Cosa <strong>di</strong>cono i genitori che hanno condotto<br />

i <strong>la</strong>boratori<br />

…come <strong>di</strong>menticare quel bambino che guardava con enorme orgoglio l’oggetto appena<br />

costruito..<br />

… a volte proprio i ragazzi più turbolenti o quelli che hanno famiglie “scombinate” <strong>sono</strong> i primi<br />

ad arrivare ai <strong>la</strong>boratori. Scalpitano, si propongono ai bidelli, vogliono rientrare, <strong>sono</strong> pronti<br />

per <strong>la</strong> seconda parte del<strong>la</strong> giornata …<br />

… una scuo<strong>la</strong> dove “impari perché stu<strong>di</strong>” ed anche una scuo<strong>la</strong> dove “fai per imparare a<br />

crescere” …<br />

… par<strong>la</strong>no, par<strong>la</strong>no, quanto par<strong>la</strong>no i ragazzi mentre <strong>la</strong>vorano! Rumore <strong>di</strong> fondo? Macchè!<br />

E’ un’occasione unica per entrare nel loro vero mondo, senza invaderlo, per poi scoprire che<br />

<strong>sono</strong> già gran<strong>di</strong> …<br />

… lettere, matematica, lingue, <strong>sono</strong> materie fondamentali e anche loro arrivano a destinazione<br />

nel<strong>la</strong> mente dei ragazzi se <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> <strong>di</strong>venta un <strong>la</strong>boratorio agito, se <strong>di</strong>venta il luogo del<strong>la</strong><br />

loro vita …


Le risorse del territorio<br />

Gli incontri fra scuo<strong>la</strong> e Servizi Sociali <strong>sono</strong> stati momenti <strong>di</strong> confronto che hanno consentito<br />

<strong>la</strong> definizione <strong>di</strong> una strategia comune <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione e <strong>la</strong> promozione <strong>di</strong> buone pratiche<br />

per <strong>la</strong> gestione delle situazioni <strong>di</strong>fficili e per <strong>la</strong> formazione delle c<strong>la</strong>ssi.<br />

Hanno inoltre messo a fuoco <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong>:<br />

• costruire una mappa sempre aggiornata degli interventi<br />

• progettare iniziative volte a favorire i rapporti con le famiglie e a costruire corrette strategie<br />

d’intervento<br />

• pre<strong>di</strong>sporre, all’interno del<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong> una modalità <strong>di</strong> gestione<br />

dei casi <strong>di</strong>fficili nel rispetto del<strong>la</strong><br />

privacy<br />

• creare momenti <strong>di</strong> confronto tra<br />

le scuole e le realtà operanti sul<br />

territorio quali Patronato, Scuo<strong>la</strong><br />

Bottega, Città dei Ragazzi…<br />

• attivare sul<strong>la</strong> prevenzione del<br />

<strong>di</strong>sagio tutte le risorse del territorio:<br />

Volontariato, Università, Servizio<br />

Civile…<br />

• promuovere iniziative citta<strong>di</strong>ne<br />

per creare una cultura del<strong>la</strong><br />

considerazione dei casi e delle<br />

situazioni a rischio


Lo stu<strong>di</strong>o pomeri<strong>di</strong>ano nei doposcuo<strong>la</strong><br />

presso le parrocchie viene condotto<br />

da volontari.<br />

Il <strong>di</strong>alogo fra volontari e scuo<strong>la</strong> si è arricchito e approfon<strong>di</strong>to nel tempo e il passaggio <strong>di</strong> informazione<br />

re<strong>la</strong>tivo al percorso dei ragazzi si è progressivamente strutturato<br />

- S. Benedetto<br />

- S.ta Teresa<br />

- S. Faustino<br />

- S. Lazzaro<br />

- Regina Pacis<br />

- Tempio<br />

Le attività ricreative e <strong>di</strong> sostegno allo stu<strong>di</strong>o dei Centri <strong>di</strong> Aggregazione Giovanile CAG vengono<br />

impostate in accordo con <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e le Circoscrizioni.<br />

o Open: presso Polisportiva G. Nasi<br />

o Big: presso Parrocchia Gesù Redentore<br />

o Evolution: via Rua Frati<br />

o Puma: presso parrocchia Madonnina<br />

o Onda: strada per Collegara<br />

o GaVCi: Via Crocetta


I finanziamenti<br />

Come <strong>sono</strong> state reperite le risorse necessarie<br />

Sono state reperite tramite <strong>la</strong> partecipazione a ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> concorso e tramite domanda <strong>di</strong>retta.<br />

Chi ha contribuito al<strong>la</strong> realizzazione<br />

del progetto:<br />

anno 2003/04: Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>- Regione Emilia Romagna<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> – <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> – USP (già CSA)<br />

anno 2004/05: Regione Emilia Romagna<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - USP<br />

anno 2005/06: Regione Emilia Romagna<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - USP<br />

triennio 2006/09: Fondazione Cassa <strong>di</strong><br />

Risparmio <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Regione Emilia<br />

Romagna – <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - USP


Forme dei contributi: risorse economiche<br />

e risorse umane<br />

I contributi non si <strong>sono</strong> limitati alle sole risorse economiche. Esperti dell’USP (già CSA), <strong>di</strong> MEMO,<br />

degli Assessorati all’Istruzione e ai Servizi Sociali del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, rappresentanti delle Circoscrizioni<br />

e <strong>di</strong> Agenzie educative territoriali hanno contribuito al progetto partecipando <strong>di</strong>rettamente<br />

al Comitato Scientifico; per <strong>la</strong> Segreteria del gruppo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento citta<strong>di</strong>no ha<br />

contribuito il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> con personale esperto <strong>di</strong> Memo.<br />

La Rete territoriale come risorsa<br />

La Rete delle scuole si è avvalsa del contributo <strong>di</strong> altre reti territoriali, in partico<strong>la</strong>re:<br />

del volontariato:<br />

stabilendo col<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong>rette, promuovendo nuove iniziative, investendo enti e agenzie<br />

presenti sul territorio;<br />

delle associazioni, e delle agenzie culturali e socio-educative presenti sul territorio:<br />

stabilendo col<strong>la</strong>borazioni e protocolli d’intesa;<br />

dei servizi socio-assistenziali:<br />

stabilendo accor<strong>di</strong> e attivando intese.

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