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La storia di Zalapì - Trapani Nostra

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perseveranza, aveva seguìto <strong>di</strong> lunga mano le tracce tenebrose degli assassini,<br />

aspettando il momento <strong>di</strong> coglierli a un colpo: e dove il capo seppe ben or<strong>di</strong>nare e<br />

<strong>di</strong>sporre, non mancarono le braccia che seppero ben eseguire.<br />

Il giorno 26 corr., il Comandante delle Guar<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Pubblica Sicurezza, cogliendo<br />

il frutto <strong>di</strong> persistenti fatiche, durate per ben quattro mesi, riusciva a scoprire il<br />

nascon<strong>di</strong>glio dei briganti in quel <strong>di</strong> Salemi, e precisamente in contrada Settesol<strong>di</strong>.<br />

Datone avviso al Prefetto, questi imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>spose che squadriglie <strong>di</strong><br />

Guar<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Pubblica Sicurezza a cavallo ed a pie<strong>di</strong>, e RR. Carabinieri e riparti <strong>di</strong><br />

truppa, su treni speciali, convergessero al punto designato.<br />

I briganti, fortificatisi in ampio e ben costrutto fabbricato colonico, avevano<br />

ancora il vantaggio d’una posizione strategica, che dominava la sottostante vallata.<br />

Come si videro circondati dalla forza pubblica, non esitarono <strong>di</strong> opporle la più<br />

<strong>di</strong>sperata resistenza; e sull’albeggiare del 27 avveniva il primo attacco a fuoco.<br />

Cadde allora il valoroso carabiniere Tralciti, che, insieme alla Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> P. S. a<br />

pie<strong>di</strong> Conigliari e alla Guar<strong>di</strong>a a cavallo Cucchiara, si era arrampicato fin sopra il<br />

tetto della casa dei briganti, e <strong>di</strong> qua (aveva) attaccato il fuoco con tanto grave pericolo.<br />

<strong>La</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> questa nobile vittima del dovere amareggia la ben condotta<br />

impresa: ammiriamo la beneficenza del signor Zalapì, che alla povera famiglia<br />

dell’ucciso carabiniere ha già regalato £. 2.000. Penserà al resto il Governo, il<br />

quale, per la cattura <strong>di</strong> questi sanguinosi assassini, sappiamo che non ha risparmiato<br />

mezzi e premure.<br />

<strong>La</strong> caduta del valoroso infiammò vie maggiormente l’entusiasmo del sacrificio<br />

negli altri compagni. Si <strong>di</strong>stinsero per intrepidezza e valore il Barberis, il cav.<br />

Farias, il capitano dei RR. Carabinieri cav. Amari, i quali, moltiplicandosi <strong>di</strong><br />

presenza e scorrendo la linea del fuoco, con la voce e con l’esempio infondevano in<br />

tutti il loro coraggio.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo con nota speciale un sergente <strong>di</strong> fanteria (non mancheremo <strong>di</strong> conoscerne<br />

il nome) che riportava, ferito dal piombo nemico, l’orecchio<br />

L’attacco del mattino non accennava a tregua da parte dei briganti, quando il<br />

Cav. Farias, conscio della responsabilità che pesava sopra <strong>di</strong> lui, volendo risparmiare<br />

altre vittime alla <strong>di</strong>sperata resistenza degli assassini, prese lodevoli accor<strong>di</strong><br />

col Cav. Amari; e fu telegrafato al comm. Pacini, chiedendo rinforzi: e l’instancabile<br />

Prefetto, recatosi <strong>di</strong> persona alla stazione, <strong>di</strong>sponeva un treno ferroviario per 40<br />

uomini <strong>di</strong> truppa, istantaneamente accordati dall’egregio Colonnello Comandante il<br />

31° Fanteria cav. Ambrech, aggiunti i funzionari <strong>di</strong> P. S. signori Cornetta e Livolsi.<br />

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