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12 dal Comune Cididay Giornata aperta al pubblico flash Domenica 30 novembre dalle 10,30 alle 14,00 alla sede del Cidiqui, via S.Benedetto da Norcia n.5, il Centro Socio Educativo invita gli operesi a partecipare ad uno “spaccato” di vita quotidiana con gli ospiti del centro per condividere con famiglie, educatori e associazioni del territorio la storia l’evoluzione e le prospettive future. Errata corrige Ci scusiamo con Rinicella Valentina alla quale abbiamo “storpiato” il nome nella didascalia dell’articolo Pallavolo Opera: non solo D pg.21 “Dalla città” Errata corrige Nella guida del cittadino Progetto Prevenzione Sicurezza, da poco distribuita e curata dalla testata “Vivi la Città – Guida ai diritti del cittadino e dell’Impresa” editore Maurizio Costanzo, alla voce Asili Nido, Nidi D’Infanzia Privati, pag.75, per un disguido non compare il nido Hobbiville che si trova a Opera in via Giuseppe Di Vittorio al n. 66, per informazioni telefonare al cell: 3336835834 o inviare una e-mail a hobbiville02yahoo.it I servizi demografici informano Benvenuti tra noi ALBERTI BENEDETTA 07/10/2008 CIPOLLETTI GIULIA 16/10/2008 BENVENUTI CORRADO ENRICO MARIA 08/10/2008 MELONI RICCARDO 24/10/2008 BERGO FILIPPO 05/10/2008 PIRAS MICHELANGELO 09/10/2008 BRAHAJ ENEA 31/10/2008 TORTOLANO FRANCESCO 23/10/2008 BRAHAJ FIORALBA 31/10/2008 ZANUTTA ALESSANDRO ENOS 28/10/2008 CASULA NICCOLO' 28/10/2008 Si sono sposati APOSTOLO MARCO 04/10/2008 RONCAGLIO BARBARA PAOLA GENOVESE FLAVIO 04/10/2008 MINTRONE MARIA LUISA MALEPASSO VINCENZO 04/10/2008 DE LUISE GRAZIA RAZZINI ANDREA 04/10/2008 BOZZINI CINZIA STEFFANONI ROBERTO 04/10/2008 CASADIO EUGENIA FERMO GIANCARLO 27/10/2008 SANTOS DE OLIVEIRA ALESSANDRA Sono diventati cittadini italiani LIMA ROSA 30/08/1962 nata a Boa Vista LIMA LIVRAMENTO STEFANO 14/08/1996 nato a Roma ORELLANA JAMES ANTONIO 20/10/1970 nato a New York Ci hanno lasciato LOCATELLI ANGELA 05/10/2008 N.B. Non sempre gli atti giungono in concomitanza con l’uscita del giornale. Provvederemo sicuramente a pubblicare i nominativi sul numero successivo.
Incontro con Emanuela Piantadosi Prima figlia del Maresciallo Capo Stefano Piantadosi, tragicamente assassinato a Opera il 15 giugno del 1980 nell’esercizio del proprio dovere, Emanuela ci racconta la propria storia, quella di una ragazzina di 14 anni che perde il padre. Con lei il fratellino di 5 anni ed una mamma coraggiosa che infonde dignità a tutti, anche quando la famiglia è costretta al trasloco dalla caserma di Locate Triulzi, dopo ben dieci anni di permanenza nella cittadina, per ritornare a Bernareggio dai suoi parenti, che possono ora supportarla nel difficile compito di continuare “a vivere”. Emanuela è cresciuta nella caserma di via Roma, dove il padre era il riferimento non solo della famiglia, ma di un’intera comunità. Da lui si recavano in molti per ricevere un consiglio, anche se era noto che l’inflessibilità e la correttezza del Maresciallo non si potevano intaccare. Nel cortile della caserma Emanuela incontra i Carabinieri Roberto Scaramuzza e Michele Chiapperini, che diventano i suoi compagni di gioco, sempre pazienti con questa bimba curiosa e vivace: con loro trascorre molto tempo giocando, chiacchierando, zappettando l’orto dietro al cortile e dedicandosi a molte altre attività. Di questi due simpatici militari apprezza le capacità di infonderle fiducia e soprattutto l’orgoglio di appartenere ad un’istituzione che è un punto di riferimento importante per le persone: che trasmette una forza e al tempo stesso un’umanità purtroppo sempre più difficili da riscontrare. Scaramuzza e Chiapperini, da anni pensionati, sono attualmente la colonna portante dell’Associazione dei Carabinieri di Opera. Oggi Emanuela è mamma di tre bei maschietti, Ettore di 9 anni, Jacopo di 7 e Ludovico di 4; è fermamente convinta dell’importanza di fare capire alle generazioni più giovani il ruolo più profondo delle forze dell’ordine, un ruolo affatto vessatorio ma di tutela della sicurezza: trasmettere questo messaggio rappresenta, per lei, un vero esempio di onestà civile e intellettuale. Proprio su questa scia non ha saltato l’appuntamento del 12 ottobre a Locate di Triulzi dove si è celebrata, con una serie di iniziative durate tutto il giorno, la concessione della Medaglia d’oro alla memoria che il Presidente della Repubblica ha di recente consegnato alla figlia del Maresciallo Piantadosi deceduto nell’adempimento del proprio dovere. La Signora Emanuela ha dalla Città preso la parola dopo i tre sindaci dei comuni che nel 1980 erano sotto l’egida della Caserma locatese, Pieve, Opera e Locate, ed ha ringraziato tutti gli intervenuti, gli organizzatori e soprattutto quelle persone che oggi, a ventotto anni di distanza, ricordano ancora lucidamente la figura del Maresciallo, suo padre. L’enfasi che caratterizza le parate, per quanto inevitabile e doverosa, non basta però a trasmettere da sola il grande lavoro di comunicazione svolto attraverso gli incontri promossi nelle scuole per spiegare ai ragazzi chi sono i Carabinieri e per raccontare il loro operato. E’ nata quindi una bellissima iniziativa che è quella di legare ad una borsa di studio in libri i componimenti più belli presentati dagli studenti delle scuole medie; questo è avvenuto lo scorso 12 ottobre a Locate Triulzi con la partecipazione delle scuole medie di Opera, Locate e Pieve Emanuele, i territori testimoni dell’impegno di Stefano Piantadosi nel suo periodo di direzione della caserma. A vincere il primo premio e due degli altri tre in palio sono stati studenti operesi delle scuole del nostro paese. Un risultato che ha inorgoglito il primo cittadino, ovviamente presente all’evento, che ha potuto leggere i lavori e discutere a lungo proprio con la Signora Emanuela, con la quale condivide la necessità di educare ed istruire i nostri giovani affinché ritrovino gli incoraggiamenti necessari a crescere, nella società civile, mediante la diffusione di valori che siano positivi e stimolanti. “La figura del Maresciallo Piantadosi - ha detto Fusco nel suo ricordo del militare ucciso in servizio - è un valore da trasmettere ai giovani poiché l’uomo che indossava la divisa più cara agli italiani, quella dell’Arma dei Carabinieri, rappresenta oggi un esempio che va oltre l’eroismo di un gesto poiché l’intera vita del nostro Maresciallo è stata dedicata con generosità ai suoi concittadini, tutti i giorni, nelle grandi e nelle piccole situazioni”. “Parlare di mio padre è parlare di legalità - ci dice infine orgogliosamente Emanuela - Non mi stancherò mai di portare la sua voce ovunque sia possibile e consentito”. Attraverso l’Associazione ‘Vittime del Dovere’, che ha sede a Monza, la Signora Piantadosi collabora instancabilmente affinché sia garantita la tutela di orfani e vedove di chi ha lasciato la propria vita per la legalità dello Stato. Ma questo tema sarà oggetto di approfondimento su un prossimo numero di Opera. 13 In alto da destra: Stefano Piantadosi, Michele Chiapperini e Roberto Scaramuzza
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