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Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 43826/12 - Rdes.it

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<strong>Corte</strong> <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong>, <strong>sez</strong>. <strong>IV</strong> <strong>Penale</strong>, <strong>sentenza</strong> 1° febbraio – <strong>12</strong> novembre 20<strong>12</strong>, n. <strong>43826</strong><br />

Presidente Marzano – Relatore Zecca<br />

R<strong>it</strong>enuto in fatto<br />

La <strong>Corte</strong> <strong>di</strong> cassazione con sua <strong>sentenza</strong> deliberata all’u<strong>di</strong>enza camerale del 5/5/2009 ha<br />

annullato, con rinvio al Tribunale <strong>di</strong> Catania, l’or<strong>di</strong>nanza rese dal Gip <strong>di</strong> Catania a convalida del<br />

decreto emesso dal Questore della c<strong>it</strong>tà ai sensi dell’art. 6 co. 2 l. 401/1989 nei confronti <strong>di</strong> S.P.<br />

per imporre a costui, giocatore <strong>di</strong> calcio tesserato per la squadra dell’Adrano, l’obbligo <strong>di</strong><br />

presentazione negli uffici <strong>di</strong> polizia in tempi adeguati ad ev<strong>it</strong>are la consumazione <strong>di</strong> reati contro<br />

l’or<strong>di</strong>ne pubblico in occasione <strong>di</strong> determinati eventi sportivi. L’annullamento è stato motivato<br />

con l’avere, l’or<strong>di</strong>nanza impugnata lim<strong>it</strong>ato le sue valutazioni al tema della pericolos<strong>it</strong>à del<br />

soggetto senza avere speso alcuna considerazione in or<strong>di</strong>ne alle ragioni <strong>di</strong> necess<strong>it</strong>à e urgenza<br />

dell’adozione del provve<strong>di</strong>mento, alla attribuibil<strong>it</strong>à al proposto delle condotte addeb<strong>it</strong>ate e alla<br />

riconducibil<strong>it</strong>à d’esse alle ipotesi previste dall’art. 65 l. 401/89 , nonché alla congru<strong>it</strong>à della<br />

durata della applicazione della misura. Il provve<strong>di</strong>mento impugnato non avrebbe neppure<br />

motivato in or<strong>di</strong>ne al carattere intenzionale della condotta addeb<strong>it</strong>ata (lancio <strong>di</strong> un parastinco<br />

contro un poliziotto negli spogliatoi) e sulla possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> turbativa dell’or<strong>di</strong>ne pubblico.<br />

Il Gip <strong>di</strong> Catania, pronunziando in sede <strong>di</strong> rinvio, ha nuovamente convalidato il provve<strong>di</strong>mento<br />

reso dal Questore <strong>di</strong> Catania in data 19/9/2008.<br />

Il S. ha proposto ricorso per cassazione contro il provve<strong>di</strong>mento reso in sede <strong>di</strong> rinvio e ha<br />

denunziato:<br />

1) violazione dell’art. 606 co. 1 lett. b) cpp., in relazione all’art. 6 L. 401/89 e succ. mod.;<br />

insussistenza dei presupposti legali oggettivi stabil<strong>it</strong>i dall’art. 6 L. 401/89; inosservanza<br />

dei principi affermati nella <strong>sentenza</strong> <strong>di</strong> annullamento con rinvio;<br />

2) violazione dell’art. 606 co. 1 lett. b) cpp., in relazione all’art. 6 L. 401/89 e succ. mod.;<br />

per carenza <strong>di</strong> motivazione in or<strong>di</strong>ne alla pericolos<strong>it</strong>à del soggetto;<br />

3) violazione dell’art. 606 co. 1 lett. b) cpp., in relazione all’art. 6 L. 401/89 e succ. mod.<br />

per carenza <strong>di</strong> motivazione in or<strong>di</strong>ne alla proporzional<strong>it</strong>à e alla congru<strong>it</strong>à della misura <strong>di</strong><br />

prevenzione;<br />

4) violazione dell’art. 606 co. 1 lett. b) cpp., in relazione all’art. 6 L. 401/89 e succ. mod.,<br />

per carenza <strong>di</strong> motivazione in or<strong>di</strong>ne al requis<strong>it</strong>o della urgenza e della necess<strong>it</strong>à<br />

violazione che finisce con l’impe<strong>di</strong>re al giocatore <strong>di</strong> giocare per la sua squadra e <strong>di</strong><br />

conseguire i guadagni derivati dal gioco che cost<strong>it</strong>uiscono l’unica fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to dei<br />

giovane S.<br />

All’u<strong>di</strong>enza camerale del giorno 1/2/20<strong>12</strong> il ricorso è stato deciso dopo il compimento degli<br />

incombenti stabil<strong>it</strong>i dal co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> r<strong>it</strong>o.<br />

Considerato in <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to<br />

I quattro motivi <strong>di</strong> ricorso addeb<strong>it</strong>ano al provve<strong>di</strong>mento impugnato <strong>di</strong> non aver dato osservanza<br />

alcuna alle precise in<strong>di</strong>cazioni forn<strong>it</strong>e dalla <strong>sentenza</strong> <strong>di</strong> annullamento.<br />

Tuttavia, per motivare le censure proposte, il ricorso si avvale <strong>di</strong> una complessa premessa in<br />

fatto, secondo la quale al rientro delle squadre negli spogliatoi ebbe a sorgere tra i giocatori<br />

delle due formazioni un <strong>di</strong>verbio alla fine del quale accadde che un parastinco colpì<br />

accidentalmente uno degli intervenuti, il quale, in segu<strong>it</strong>o, fu identificato come poliziotto. Il<br />

poliziotto non era in <strong>di</strong>visa, vestiva una maglia del colore che caratterizzava la <strong>di</strong>visa degli


accompagnatori della squadra osp<strong>it</strong>e, si trovava negli spazi riservati agli accompagnatori della<br />

squadra osp<strong>it</strong>e, aveva spintonato un compagno <strong>di</strong> squadra del S. Il ricorso prosegue col<br />

ricordare che nella specie era stato r<strong>it</strong>enuto che il S. fosse il soggetto che aveva effettuato il<br />

malcap<strong>it</strong>ato lancio del parastinco (così nel testo del ricorso) ....<br />

La misura dei vizi denunziati deve essere correttamente operata con riguardo alle in<strong>di</strong>cazioni<br />

della <strong>sentenza</strong> <strong>di</strong> annullamento e alla denunzia <strong>di</strong> scostamento da quelle in<strong>di</strong>cazioni come<br />

corretto parametro <strong>di</strong> applicazione della legge e <strong>di</strong> descrizione dei contenuti necessari della<br />

motivazione applicativa della legge. E’ invece certamente da escludere che la misura <strong>di</strong><br />

correttezza della decisione impugnata possa derivare da una prospettazione in fatto <strong>di</strong>versa da<br />

quella logicamente e compiutamente fatta propria dalla or<strong>di</strong>nanza del Gip o che possa derivare<br />

dalle congetture formulate in crescendo dalla premessa del ricorso.<br />

Diversamente da quanto afferma il ricorso (pg. 5) il provve<strong>di</strong>mento impugnato non ha affatto<br />

r<strong>it</strong>enuto che il ricorrente abbia tenuto condotte violente innanzi alle forze <strong>di</strong> polizia ma ha<br />

espressamente sottolineato che il ricorrente ebbe a tenere condotte qualificabili come reato<br />

contro gli agenti presenti (resistenza e lesioni personali) prendendo parte attiva all’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

violenza che aveva richiesto l’intervento della polizia.<br />

I quattro motivi <strong>di</strong> ricorso sono infondati e devono essere rigettati.<br />

La or<strong>di</strong>nanza impugnata correttamente elenca in apertura <strong>di</strong> motivazione tutte le in<strong>di</strong>cazioni<br />

forn<strong>it</strong>e dal giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> leg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à così <strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> avere preso buona cognizione <strong>di</strong> esse.<br />

Il provve<strong>di</strong>mento motiva in or<strong>di</strong>ne alla pericolos<strong>it</strong>à del S. evidenziando una successione <strong>di</strong><br />

condotte che proprio per la loro sequenza e per la loro qual<strong>it</strong>à così come ricostru<strong>it</strong>e dal Gip non<br />

sono affatto casuali (come invece vorrebbe l’irragionevole accumulo <strong>di</strong> casual<strong>it</strong>à prospettato dal<br />

ricorso) ma precisamente volute e connotate da specifica aggressiv<strong>it</strong>à che si propone e si re<strong>it</strong>era<br />

in scenari collettivi abbiano essi come comprimari dei poliziotti o dei presunti accompagnatori<br />

della squadra antagonista. La re<strong>it</strong>erazione delle condotte manifestiate nella rissa scoppiata<br />

all’es<strong>it</strong>o <strong>di</strong> una manifestazione sportiva, nel lancio <strong>di</strong> oggetto contundente, nel ferimento <strong>di</strong> un<br />

soggetto che è estraneo alle <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> (ingiusto) antagonismo fra le compagini <strong>di</strong> gioco,<br />

nella irriducibil<strong>it</strong>à dell’aggressione che non si arrestava se non in forza del suo pieno<br />

compimento, sono tutte volutamente catalogate e rappresentate dal provve<strong>di</strong>mento impugnato<br />

nella precisa ottica <strong>di</strong> offrire motivazione in or<strong>di</strong>ne alla riconducibil<strong>it</strong>à delle condotte al S. come<br />

loro autore certo, e in or<strong>di</strong>ne alla piena inscrivibil<strong>it</strong>à (ha significativo riscontro nel testo della<br />

norma l’espressione “prendeva parte attiva all’episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> violenza” utilizzata dall’or<strong>di</strong>nanza<br />

impugnata) delle condotte addeb<strong>it</strong>ate nella previsione dell’art. 6 L. 13/<strong>12</strong>/1989 n. 401. Le<br />

ragioni <strong>di</strong> necess<strong>it</strong>à e urgenza sono esplic<strong>it</strong>amente motivate con riferimento alla necess<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />

inibire al S. tesserato della squadra dell’Adrano, ma r<strong>it</strong>enuto pericoloso la partecipazione alle<br />

manifestazioni sportive <strong>di</strong> prossima sopravvenienza. Infine si rinviene nel provve<strong>di</strong>mento<br />

impugnato, <strong>di</strong>versamente da quanto asserisce il ricorso, anche la motivata affermazione<br />

congru<strong>it</strong>à della ent<strong>it</strong>à della misura valutata in relazione “alle condotte violente accertate”.<br />

Il ricorso è totalmente infondato e deve essere rigettato con condanna del ricorrente al<br />

pagamento delle spese del proce<strong>di</strong>mento.<br />

P.Q.M.<br />

Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.

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