Luglio 2005 - Comune di Tavagnacco

Tradizione e
innovazione
di CHIARA COMUZZO
ASSESSORE ALL’AMBIENTE
TERRITORIO
Tavagnacco capofila di un
progetto europeo che coinvolge
sette Comuni del Medio Friuli
attorno alla Valle del Cormor. Un
esempio concreto di “clustering”:
“Il fascino dei sensi: 2 terre, 2
ospitalità si incontrano e fanno
incontrare lungo i percorsi di
profumi, suoni, contatti e colori
negli agriturismi del Medio
Friuli e della Slovenia Occidentale”,
In@natura, Ippovie: strutture
di collegamento e valorizzazione
turistica della Valle del
Cormor, “Lacjo drom (buon
viaggio): le vie delle acque si
incontrano e fanno incontrare
nel cuore dell’Europa”, sono i
primi tre progetti estrapolati
dalla programmazione integrata
esplicata nel “Progetto Guida
Europeo” di Idee, definito
come “Master Plan della Valle
del Cormor”.
Il Master Plan, strumento pianificatorio
“volontario” proposto
fin dal 2000 dall’Assessorato
all’Ambiente del Comune
di Tavagnacco, adottato con un
protocollo d’intesa, a partire dal
2001, da sette comuni del Medio
Friuli quali Buja, Treppo
Grande, Cassacco, Colloredo di
Monte Albano, Pagnacco, Tricesimo
e Tavagnacco, quest’ultimo
in quanto comune capofila
in delega amministrativa, si
inserisce nelle iniziative che
tendono a favorire l’integrazione
economico-sociale di quelle
realtà locali che risulterebbero
deboli, se non organizzate, dinnanzi
ai cambiamenti del mercato
mondiale, più che mai integrato
e competitivo.
Il modello economico integrato
volto alla riqualificazione del
paesaggio rurale e proposto a
partire dal 2001 su area sovracomunale,
é un esempio di
“Clustering” ovvero fare/creare
gruppo tra sistemi economici
posti su un territorio vasto
ben definito (la Valle del Cormor)
col fine di renderlo competitivo
sui mercati esterni, riprendendo
così l’obiettivo macro
economico della “Strategia
di lungo termine” definita dal
Concilio Europeo di Lisbona
(2000) applicato alle aree locali
più deboli.
Fino dall’inizio, gli Amministratori
dei sette Comuni coinvolti,
hanno definito sulla base
di valori solidi, quali dialogo e
comunicazione, le strategie di
un’economia in sintonia con il
“paesaggio” quale sistema di
ecosistemi”: un’economia nella
quale la pianificazione integrata
e partecipativa assicura le
basi per promuovere uno sviluppo
incentrato sulle comunità,
atto a stimolare iniziative imprenditoriali
locali, vivacità
culturale e dove strumenti
quali l’agenda Habitat e le
Agende 21 locali riconoscano
il contributo della partecipazione
ovvero delle capacità di
costruire in gruppo progetti.
Il Master Plan, dunque,
come progetto innovativo di
assetto territoriale e risanamento
- restauro ambientale
atto a valorizzare risorse paesaggistiche
quali cultura locale
e beni culturali, agricoltura,
i borghi storici rurali, il turismo,
l’ambiente idrogeologico e forestale:
un progetto di pianificazione
sostenibile ed integrata
delle aree rurali dei sette
Comuni, consci della mancata
strategia di valorizzazione e
promozione delle medesime a
ridosso della città e capace allo
stesso tempo di “mettere in
gioco” queste aree a livello
transfrontaliero e transnazionale
con Paesi confinanti, permettendo
il confronto tra realtà
differenti. Fare “clustering”
per l’appunto!
Oramai, a distanza di quattro
anni, l’attività di “lobby politica”
condivisa dai sette Comuni
ha comportato la creazione
di una rete trasnazionale con
Istituzioni pubbliche e di ricerca
a vari livelli, quali 15 Comuni
del Medio Friuli, la Provincia
di Udine - Assessorato all’Ambiente
e Politiche Agricole,
l’Università degli Studi di Udine
con diversi Dipartimenti, i
Comuni Sloveni di Tolmino,
Caporetto, Bovec, l’Agenzia di
Sviluppo Slovena, la Camera
dell’Agricoltura e dell’Amministrazione
Forestale Slovena,
l’Aprobio quale unica Associazione
di Produttori Biologici del
Friuli Venezia Giulia, 21 Comuni
della Carinzia e Associazioni
culturali Slovene.
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TAVAGNACCO, LUGLIO 2005 5