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LESOTHO - Highlands water project<br />
Mazzette a go go<br />
Il 4 giugno 2002 un giudice del Lesotho,<br />
Brendan Cullinan, ha condannato a 18 anni di reclusione<br />
per undici capi di imputazione per truffa e<br />
due per corruzione Masupha Sole, l’ex direttore del<br />
progetto, dopo un processo di circa due anni in sede<br />
penale ed una precedente condanna in sede civile.<br />
La corte ha così accolto le richieste del pubblico<br />
ministero Guido Penzhorn. Ovvero colui il quale<br />
dal 1997 in poi ha scoperchiato il calderone, da cui<br />
escono fuori storie di tangenti date in un arco di<br />
una decina di anni da un buon numero di società<br />
di costruzioni a Sole, in maniera diretta o tramite<br />
intermediari, per aggiudicarsi i ricchissimi appalti.<br />
Acclarato che Sole ha intascato circa due milioni di<br />
dollari in mazzette, Penzhorn è poi riuscito a portare<br />
a processo singolarmente ben 12 compagnie.<br />
Tra il settembre 2002 e il giugno 2003 sono state<br />
dichiarate colpevoli tre società: la canadese Acres<br />
International, la tedesca Lahmeyer e la francese<br />
Spie Batignolles, giudicate colpevoli per quasi tutti i<br />
numerosi capi di imputazione ascrittigli e condannate<br />
al pagamento di cifre oscillanti tra il mezzo<br />
milione ed il milione di dollari.<br />
La quarta compagnia ad andare a processo<br />
è stata l’italiana Impregi<strong>lo</strong>, gruppo<br />
nato nel 1960 dalla cooperazione di Fiat Impresit,<br />
Lodigiani e Girola e che dopo l’acquisto di Cogefar<br />
da parte di Impresit nel 1990 si è costituito come<br />
gruppo unico e leader indiscusso in Italia nel suo<br />
settore a partire dal 1995. Dal 2005 iniziano a<br />
cambiare gli assetti societari del gruppo. Dalla fine<br />
del 2005 circa il 30% del capitale sociale è detenuto<br />
da Igli SpA dopo l’esercizio dell’opzione call sulle<br />
azioni detenute da Gemina, precedente azionista<br />
di riferimento fino a metà del<strong>lo</strong> stesso anno. Da<br />
febbraio 2007 l’assetto azionario di Igli è composto<br />
in modo paritetico, al 33%, dalle società Argofin<br />
(gruppo Gavio), Autostrade (Famiglia Benetton) e<br />
Immobiliare Lombarda (gruppo Ligresti).<br />
Alla fine per l’Impregi<strong>lo</strong> il “conto” da pagare è<br />
ammontato a un milione e mezzo di euro. Questa,<br />
centesimo più, centesimo meno, la somma che ha<br />
dovuto sborsare nel settembre 2006 per mettere<br />
fine all’annosa questione del caso di corruzione.<br />
Spulciando tra le carte del processo ci si accorge<br />
che la principale impresa di costruzioni italiana<br />
se l’è cavata con una sorta di patteggiamento. Ha<br />
ammesso di aver ostacolato il corso della giustizia<br />
evitando di fornire importanti documenti che attestavano<br />
come negli anni Novanta un suo intermediario<br />
avesse effettuato pagamenti illeciti a un<br />
pubblico ufficiale, al fine di garantirsi l’aggiudicazione<br />
di un importante appalto nel mega progetto.<br />
Il tutto vedendo riconosciuto il principio, sbandierato<br />
da anni, che le malefatte riguardavano so<strong>lo</strong> la<br />
vecchia gestione societaria. Sia come sia, l’Impregi<strong>lo</strong><br />
ha comunque confermato l’impianto accusatorio<br />
della corte sul caso di corruzione, evidenziando una<br />
condotta “ostruzionistica” ben poco consona a una<br />
delle società leader del suo settore a livel<strong>lo</strong> mondiale.<br />
Va notato che l’Impregi<strong>lo</strong> ha guidato con una<br />
quota del 22 per cento la “joint venture” internazionale<br />
Highlands Water Venture (Hwv) costituita da<br />
sette compagnie e che ha realizzato le due dighe<br />
più grandi dell’intero progetto, la diga di Katse e<br />
quella di Mohale. Come ricordato nella sentenza<br />
Sole, in quanto leader della joint venture, l’Impregi<strong>lo</strong><br />
risulta responsabile della sua rappresentanza<br />
in tutte le questioni connesse alla esecuzione dei<br />
contratti e della gestione dei conti bancari stranieri,<br />
a Panama e in Svizzera, ossia in ben noti paradisi<br />
fiscali, e degli investimenti del surplus finanziario<br />
della joint venture. L’Hwv è accusata a sua volta<br />
di aver rimpinguato il conto personale di Sole con<br />
733.000 dollari.<br />
Nonostante le evidenze processuali, ci<br />
sono voluti anni affinché anche la Banca<br />
mondiale relegasse sulla sua “lista<br />
nera” la tedesca Lahmeyer e la canadese<br />
Acres International – che però ha<br />
prontamente cambiato nome e struttura societaria<br />
per bypassare l’esclusione dai progetti della Banca<br />
nonostante tutta la retorica e le belle parole espresse<br />
in più di un’occasione dagli ex presidenti James<br />
Wolfensohn e Paul Wolfowitz sul delicato tema<br />
della corruzione.