lo sviluppo - CRBM

LESOTHO - Highlands water project
Sono andate perse molte fonti di medicina tradizionale
e i flagelli dell’ AIDS, dell’alcolismo, della
prostituzione e del crimine violento sono dilagati
esplosivamente nei villaggi a più stretto contatto
con i luoghi vicini ai cantieri. Si pensi che oggi il
Lesotho è uno dei Paesi africani con il tasso più
alto di sieropositivi e malati di AIDS, mentre era
quasi immune da questa piaga alla fine degli anni
Ottanta. Al termine dei lavori della fase 1a diverse
strutture costruite per i lavoratori stranieri, come
una clinica ed una scuola nell’area di Muela, sono
state chiuse per mancanza di fondi cosicché le
popolazioni locali non ne possono usufruire. La
grave crisi politica del settembre 1998 culminata
nell’intervento militare della Southern African
Development Community in Lesotho ha avuto
uno stretto legame con il progetto. Gli scontri più
violenti con i militari sudafricani e quelli Basotho
sono avvenuti proprio nell’area di Katse, dove forti
erano i rischi di sabotaggio alla diga.
aperta sull’accaduto da una commissione mista
si è risolta in un nulla di fatto. Forti sono le accuse
di corruzione nei confronti dei sindacalisti
presenti nella commissione. La diga di Katse è
stata presentata su tutte le riviste tecniche come
un nuovo modello innovativo di infrastruttura da
prendere come esempio per il futuro. Tuttavia nel
1996 il riempimento del suo bacino ha provocato
ben 95 scosse sismiche, di cui la più forte del
6° grado della scala Richter. Le nuove abitazioni
dell’insediamento di Mapeleng furono danneggiate
al punto che il villaggio è stato ricostruito,
anche se con molto ritardo. Gli altri sette villaggi
danneggiati intorno al bacino non hanno avuto
nessun intervento di manutenzione. Gli stessi impianti
di distribuzione dell’acqua ed edifici pubblici
sono stati pesantemente danneggiati.
In diverse circostanze ci sono
state proteste da parte della
manodopera locale per le dure
condizioni di lavoro. Forti sono
le critiche nei confronti dei
pochi sindacati locali che sono
considerati non rappresentativi
e troppo legati alle autorità.
La costruzione della diga di
Katse ha dato lavoro a circa
7.000 persone per un periodo
limitato di tempo. La stessa
manodopera è stata spostata
per la costruzione della diga di
Mohale. L’episodio più grave
dall’inizio del progetto è stata
la repressione delle proteste
pacifiche di diversi lavoratori di
fronte gli uffici del progetto a
Butha-Buthe nel 1996. I lavoratori
Basotho chiedevano il
pagamento di alcune mensilità
arretrate per l’opera prestata
nella costruzione della diga di
Muela. La polizia ha sparato
contro i dimostranti uccidendo
cinque di loro. L’inchiesta
LA SICCITÀ, OLTRE IL DANNO LA BEFFA
Sembra incredibile, per un Paese così piccolo ma
ciò nonostante così ricco di corsi d’acqua. Eppure
il Lesotho è da circa tre anni affetto da una
tremenda siccità, che sta minando la già fragile
economia locale. La pressoché totale assenza di
piogge in tutto il 2007 ha messo in pericolo circa
400mila persone, un quinto dell’intera popolazione,
per la mancanza di cibo legata ai raccolti
andati a male. Ovvio, verrebbe da dire, se buona
parte delle risorse idriche finiscono in Sud Africa
alla popolazione locale non rimane granché per
irrigare i campi e dar da bere al bestiame. Ma se
l’unica ricchezza del Paese, per l’appunto l’acqua,
viene ceduta a fronte di costi elevati per l’allaccio
alla rete elettrica, gravi impatti alle comunità
montane e stravolgimenti ambientali, ci deve
essere qualcosa che non quadra. E che forse va
tenuto a mente nella definizione della fase 2 del
progetto. Una lezione che però ad oggi sembra
che i finanziatori difficilmente siano disposti a
tenere a mente riconoscendo anche gli errori fatti
in passato e risarcendo adeguatamente chi oggi
ne soffre ancora in prima persona sulle Highlands
del Lesotho.
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Dighe contro lo sviluppo