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numero 3 - Donatori San Marco

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2004<br />

ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE "SAN MARCO"<br />

<strong>San</strong> <strong>Marco</strong> News<br />

Circolare riservata ai soci<br />

Anno 1, Numero 3<br />

Ottobre<br />

Chi pratica attività sportiva, gode di buona salute ed è<br />

un ottimo potenziale donatore<br />

Sommario:<br />

Campioni sportivi<br />

nostri donatori<br />

Il cardiofrequenzimetro<br />

10 consigli per<br />

allenare la tua<br />

salute<br />

Il percorso di una<br />

sacca di sangue<br />

2<br />

4<br />

6<br />

7<br />

Spazio donatori 8<br />

Rubrica -<br />

Il medico risponde<br />

Pag.<br />

8<br />

Il parere del<br />

medico dello sport<br />

Dalle recenti statistiche del<br />

CONI in Italia, i praticanti attività<br />

sportiva sembra superino i dieci<br />

milioni. Popolazione questa che<br />

regolarmente, sulla base della legge<br />

nazionale, dovrebbe sottoporsi<br />

annualmente a controlli clinico diagnostici<br />

sul proprio stato di salute.<br />

In teoria trattasi di soggetti<br />

sani e quindi anche potenziali<br />

donatori di sangue, quest’ultima<br />

eventualità comporta vantaggi<br />

non indifferenti, perché assicura il<br />

controllo gratuito preventivo e ravvicinato<br />

del proprio stato di salute,<br />

sia mediante accurata visita sia con<br />

indagini diagnostiche e strumentale.<br />

Ma cosa più importante, risolverebbe<br />

una volta per tutte la grave<br />

carenza di sangue specie nella nostra<br />

provincia.<br />

Per questo occorre superare<br />

paure e pregiudizi oggi anacronistici.<br />

Unica precauzione è quella<br />

di non donare nei giorni immediatamente<br />

precedenti una gara e di<br />

riposare il giorno della donazione.<br />

Dall’indomani, possono essere ripresi<br />

con sicurezza la preparazione<br />

e l’allenamento senza alcuna perdita<br />

della propria efficienza fisica.<br />

Dr. Gennaro La Delfa<br />

Presidente Regionale<br />

Federazione Medico Sportiva<br />

Italiana.<br />

ATHENS 2004<br />

Maddalena Musumeci<br />

pallanuotista catanese, 27 anni, 160 presenze in<br />

nazionale, oro olimpico con il “setterosa” ad Atene,<br />

chiude con l’attività agonistica in nazionale. In<br />

questo momento è in Africa come assistente volontaria,<br />

“troppo spesso noi che viviamo bene, ci dimentichiamo<br />

di chi<br />

stà peggio. Per questo<br />

raggiungo due amici<br />

in un villaggio del<br />

Kenya, è pieno di<br />

bambini, molti malati,<br />

altri rimasti senza<br />

genitori morti di<br />

AIDS, hanno bisogno<br />

di tutto, anche di me.<br />

Saluto tutti i donatori<br />

dell’Associazione <strong>San</strong><br />

<strong>Marco</strong>, vi racconterò<br />

la mia esperienza al<br />

rientro”<br />

Mauro Prosperi<br />

Indiscusso campione<br />

no limit<br />

Qui impegnato in<br />

una delle marathon<br />

des sables<br />

Donatore di sangue<br />

“<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>”<br />

Un esempio di come<br />

si può essere donatori<br />

e sportivi a livello<br />

internazionale.<br />

Segue a pag.2


SPORT<br />

Mauro Prosperi - Un campione<br />

no limit tra i donatori “<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>”<br />

Nato a Roma nel 1955, vive a Catania.<br />

Atleta di valore internazionale ha gareggiato nel Pentathlon Moderno;<br />

Olimpionico a Los Angeles e Mosca. Attualmente si dedica<br />

alle corse estreme e alle gare di lunga distanza.<br />

O 40 presenze in nazionale A<br />

O campione mediterraneo di pentathlon moderno nel 1998<br />

O vincitore del campionato preolimpico a Graz in Austria nel 1998<br />

O olimpionico a Los Angeles<br />

O 9 volte campione italiano assoluto a squadre<br />

O diplomato ISEF è preparatore olimpico per il pentathlon moderno<br />

Famosa la sua avventura durante una Maratona de Sables.<br />

Nel 1994 Mauro gareggiava nella Marathon des Sables, a sud del Marocco<br />

insieme ad altri partecipanti. Una tempesta di sabbia durata 12 ore lo deviò<br />

dal percorso. La famiglia dell'atleta Mauro<br />

Prosperi apprese dai titoli dei giornali che il<br />

loro caro risultava disperso nel deserto del<br />

Sahara.<br />

Le operazioni di salvataggio durarono<br />

5 giorni, l'esercito marocchino lo cercò,<br />

ma senza risultati. Si credeva fosse impossibile<br />

sopravvivere così a lungo nel deserto senz'acqua<br />

e alla fine le ricerche furono interrotte.<br />

Soltanto i suoi familiari non si arresero.<br />

Mauro visse nel deserto per 10 giorni cibandosi di serpenti e bevendo la propria urina prima di essere trovato da una carovana<br />

di nomadi che lo raccolse portandolo in salvo.<br />

Due immagini della marathon des sables<br />

Giorgio Scammacca - un palmares da vero campione,<br />

due mondiali di specialità… aspettando Pechino.<br />

Ha iniziato a tirare con l'arco<br />

all'età di nove anni, ma a differenza di<br />

molti altri, costretti a seguire le orme<br />

dei genitori, Giorgio ha chiesto di poter<br />

provare questo sport dopo aver<br />

visto il film "Robin Hood" della Walt<br />

Disney, arco e frecce per ritrovare l’-<br />

ebbrezza dell’arcere di Sherwood,<br />

“convinsi i miei a farmi provare questa<br />

fantastica disciplina” mi racconta Giorgio,<br />

“così andammo a parlare con Alfredo<br />

Maresca Presidente degli Arcieri<br />

Catania, ed alla prima lezione fù amore<br />

immediato , ad oltre dieci anni di distanza<br />

Maresca è ancora il mio allenatore<br />

personale. “<br />

Giorgio si allena tutti i giorni<br />

per un paio d’ore, presso il campo di<br />

tiro di Valverde (Ct), fresco diplomato<br />

al liceo scientifico vuole iscriversi in<br />

scienze biologiche, una facoltà che lo<br />

appassiona ed in cui vede uno sbocco<br />

futuro. Non segue una dieta alimentare<br />

specifica, il fisico longilineo gli permette<br />

alcuni strappi alimentari che altrimenti<br />

le dietiste della nazionale non<br />

gli permetterebbero. Ed è proprio il<br />

2003 l’esordio con la maglia azzurra, un<br />

anno pieno di risultati prestigiosi, tanto<br />

per cominciare due titoli iridati, entrambi<br />

a squadre, in Francia e in Grecia.<br />

In ambito nazionale sempre nel<br />

2003 un oro nelle specialità indoor e<br />

un argento nel tiro di campagna. Per<br />

quanto riguarda il 2004 era inserito nel<br />

gruppo dei probabili olimpici per Atene<br />

ma purtroppo a causa di un leggero<br />

calo di forma e l'importanza degli esa-<br />

Pagina 2 w w w . d o n a t o r i - s a n m a r c o . i t<br />

mi di maturità non è riuscito a conquistare<br />

un posto in squadra. Rivolge uno<br />

sguardo al futuro e pensa già a Pechino,<br />

le prossime olimpiadi, quattro anni;<br />

quattro anni di allenamenti, di sacrifici,<br />

di attesa, … forza Giorgio, Ti aspettiamo<br />

olimpionico.<br />

Giorgio ha anche un pensiero<br />

alle persone che hanno bisogno di aiuto,<br />

ha aspettato la maggiore età per andare<br />

un giorno con la madre, donatrice<br />

di sangue, al centro trasfusionale, iscriversi<br />

alla “<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>”, ed effettuare la<br />

sua prima donazione; dona regolarmente<br />

anche piastrine, procedura che come<br />

si sa è un po’ più lunga e richiede maggior<br />

disponibilità al donatore.<br />

R.B.<br />

Lo sport<br />

è vita…<br />

...dona<br />

sangue<br />

Ottobre


SPORT<br />

Cristina Lecci - atleta di punta della pallanuoto catanese<br />

Cristina Lecci, 28 anni, laureata<br />

in scienze politiche ramo internazionale.<br />

In un caldo pomeriggio di<br />

settembre, mi racconta la sua storia<br />

nello sport e nel sociale, di come a 15<br />

anni vedendo una partita di pallanuoto<br />

ha il desiderio di tuffarsi in acqua per<br />

provare a mandare in rete quel pallone,<br />

lascia quindi la ginnastica, sport a<br />

cui si dedicava da anni, per tentare<br />

una nuova avventura. La grinta di una<br />

campionessa esce fuori subito, dal<br />

secondo anno in vasca gioca in massima<br />

serie, nasce come centro boa per<br />

passare poi ad attaccante e regista.<br />

Dopo pochi anni arrivano i grossi risultati:<br />

due scudetti (1996 e 2001) una<br />

coppa campioni (2001) e ben 15 presenze<br />

in nazionale. Per raggiungere<br />

questi risultati, come in tutti gli sport ci<br />

vuole comunque impegno e sacrificio,<br />

pertanto si allena una o due ore al<br />

giorno, in vasca ed in palestra.<br />

Anche Cristina, come la sua<br />

grande amica, Maddalena Musumeci<br />

(olimpionica ad Atene con il<br />

“setterosa”) è impegnata nel sociale,<br />

quando ha tempo disponibile effettua<br />

opera di volontariato presso una “casa<br />

famiglia” alle pendici dell’Etna, ed<br />

aspetta con ansia il rientro di Maddalena,<br />

attualmente impegnata in un villaggio<br />

del Kenya tra bambini orfani e malati<br />

di AIDS.<br />

Come tanti inizia a donare per<br />

necessità a venti anni, ma avrebbe<br />

iniziato comunque spontaneamente,<br />

un gesto anonimo ma di grande responsabilità,<br />

iscritta alla<br />

Associazione “<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>”<br />

dona regolarmente presso<br />

il centro trasfusionale del<br />

“Vittorio Emanuele” ed<br />

invita gli sportivi e le ragazze<br />

a seguire il suo gesto.<br />

La donazione, ricorda<br />

Cristina, non influisce<br />

sulla prestazione fisica e<br />

sportiva.<br />

R.B.<br />

Cristina in piena azione<br />

Daniele Milone - Campione Regionale di cronoscalata<br />

Aiutare il prossimo mi rende orgoglioso agli occhi della mia famiglia e di Dio<br />

Daniele Milone nato nel 1966 a Catania, ha iniziato l’attività agonistica a 16 anni, da una innata<br />

passione per il ciclismo nasce una lunga e faticosa strada che lo ha portato a tante vittorie. Un grosso<br />

successo arriva nel 1998 dove vince il giro di Sicilia, ma subito dopo è costretto ad abbandonare per<br />

alcuni anni.<br />

La passione e la voglia di confrontarsi nello sport lo riporta a pedalare, Daniele racconta :“il ritorno alle gare è<br />

stato veramente faticoso, dopo anni di sosta ho trovato un settore sportivo notevolmente cambiato sia a livello tecnico<br />

sia a livello di partecipanti, nel ciclismo amatoriale, ormai, gareggiano<br />

anche tanti ex professionisti che innalzano quindi il livello agonistico<br />

della manifestazione”, ciò a reso tutto più difficile ed impegnativo.<br />

Il 2004 può considerarsi un buon anno, ricco di vittorie, sempre tra i<br />

primi al traguardo, viene “incoronato”<br />

Campione Regionale di cronoscalata.<br />

Daniele conclude con una riflessione<br />

molto significativa “fra i miei impegni,<br />

sportivi e familiari, non dimentico mai il<br />

traguardo più importante, quello di aiutare<br />

il prossimo; un impegno costante è<br />

quello della donazione del sangue e se<br />

necessita anche quello del midollo. Questo<br />

mi gratifica e mi rende orgoglioso<br />

agli occhi della mia famiglia e di Dio.<br />

Voglio quindi fare i complimenti all’associazione<br />

<strong>San</strong> <strong>Marco</strong> per l’impegno che<br />

mette nella divulgazione della cultura<br />

della donazione del sangue” .<br />

R.B.<br />

<strong>San</strong> <strong>Marco</strong> News Associazione <strong>Donatori</strong> Volontari <strong>San</strong>gue “<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>” 095.7392410 - 095.315058<br />

Pagina 3


SPORT<br />

Il cardiofrequenzimetro<br />

A differenza dell'elettrostimolazione, il cui ruolo nell'allenamento è stato giustamente ridimensionato, il cardiofrequenzimetro<br />

può essere impiegato con successo. Occorre però rilevare che la scelta se usarlo o meno deve essere prettamente individuale.<br />

Lo scopo di questo articolo è proprio quello di chiarire l'uso corretto dello strumento. Lo faremo con lo spirito indipendente<br />

(da interessi teorici o commerciali) che caratterizza tutti i pezzi presenti nel sito.<br />

Per cosa si deve usare<br />

Il cardio deve essere usato per allenarsi.<br />

Può essere usato in alternativa o contemporaneamente al cronometro. I due strumenti non sono "nemici", ma "amici" che<br />

dovrebbero cooperare. Prima di vedere gli aspetti tecnici è utile analizzare quelli "psicologici" e "personali". Chi dovrebbe<br />

necessariamente usare il cardio?<br />

• chi non ha una mentalità sufficientemente matematica da gestire in tempo reale i dati provenienti dal cronometro. Chi fa<br />

confusione con tempi al chilometro, tempi al giro di pista, proiezioni ecc. troverà nel cardio un semplice alleato che gli consentirà<br />

di conoscere subito la sua reale prestazione.<br />

• chi non ha una sufficiente capacità di ascoltarsi e tende a sopravvalutarsi (e quindi a partire troppo forte) o a sottovalutarsi<br />

(e quindi a partire troppo piano, ma ciò accade più raramente).<br />

• chi non usa percorsi misurati con precisione<br />

• chi non usa percorsi scorrevoli. Dire di andare a 4'30"/km su un percorso campestre non ha nessun significato dal punto<br />

di vista del giudizio allenante<br />

chi usa percorsi collinari. Anche la pendenza rende nullo ogni discorso cronometrico.<br />

Chi potrebbe non usarlo? In modo complementare all'elenco precedente, chi ha una mentalità in grado di gestire facilmente<br />

i tempi e si trova nelle seguenti condizioni di allenamento:<br />

• ha un'ottima capacità di ascoltare il proprio corpo. Ciò è particolarmente<br />

vero per gli atleti di élite: se si considerano i primi 50 di una maratona internazionale<br />

si scoprirà che pochissimi usano il cardio<br />

si allena su percorsi molto scorrevoli e misurati con precisione (pista o asfalto<br />

piano).<br />

Cardio o cronometro?<br />

La domanda fondamentale è: si può usare il solo cardiofrequenzimetro e avere<br />

un allenamento ottimale? La risposta è: NO. L'analisi del problema è affrontata<br />

nel mio recente testo L'allenamento mentale negli sport di resistenza, a cui<br />

rimando per i dettagli. Poiché:<br />

• la massima concentrazione si ha solo con la consapevolezza del ritmo<br />

• la massima concentrazione garantisce la miglior prestazione minimizzando<br />

il senso di fatica<br />

l'uso del solo cardiofrequenzimetro non consente di affinare la consapevolezza<br />

del ritmo<br />

allenarsi con il solo cardiofrequenzimetro vuol dire rinunciare a ottenere il<br />

massimo.<br />

Ulteriori considerazioni<br />

Il tipo di cardio – è assurdo proporre allenamenti che si basano solo su percentuali della frequenza cardiaca massima. Il<br />

cardio deve essere in grado di registrare come il cuore dell'atleta reagisce all'incremento di sforzo del soggetto; il cardio<br />

deve cioè "capire l'atleta". È pertanto utile orientarsi su modelli per lo meno di medie prestazioni che hanno queste personalizzazioni.<br />

I meccanismi aerobici - Sono il regno del cardio; ciclismo e maratona sono le discipline dove il suo impiego è più importante<br />

perché molto preciso. Ricordiamo solo che il cardio non considera gli aspetti energetici. Nell'analogia classica il cardio<br />

può dare il <strong>numero</strong> di giri del motore, ma non la benzina che resta nel serbatoio. Ricordiamoci del classico crollo nella maratona.<br />

Si sa che se finiscono i carboidrati il corpo non è in grado di bruciare i grassi; arrivati in riserva al trentacinquesimo<br />

chilometro c'è il crollo. Se si verifica la frequenza cardiaca, questa non schizza a 200, anzi resta sotto soglia, ma l'atleta riesce<br />

a malapena a trascinarsi. Nell'allenamento per la maratona è cioè importante che l'atleta si alleni per arrivare alla corretta<br />

potenza lipidica a prescindere dai dati di frequenza cardiaca.<br />

I meccanismi anaerobici - È ovvio che due atleti che hanno la stessa frequenza di soglia possono (e quasi sempre lo sono)<br />

essere completamente diversi per le caratteristiche anaerobiche e in tutte le attività fino almeno ai 10-12 km in cui il meccanismo<br />

anaerobico gioca un ruolo importante: due atleti che ottengono lo stesso risultato sull'ora non è detto che sui 3000 vadano<br />

alla stessa velocità. Quando l'allenamento è tipicamente anaerobico (in genere quando la lunghezza totale delle prove<br />

è inferiore ai 5-6 km) i dati del cardio possono non essere significativi e possono essere valutati, non tanto per modulare l'allenamento,<br />

quanto per studiarlo a posteriori. Già con lunghezze dell'ordine di 10-12 km (per esempio 10x1000 o 4x3000) il<br />

cardio può aiutare moltissimo a evitare partenze troppo azzardate.<br />

I meccanismi di potenza - Ovviamente l'allenamento con il cardio non può essere proposto a velocisti o a ottocentisti o per<br />

ripetute brevi (200-300 m) svolte da mezzofondisti. Anche in questo caso il suo uso può essere comunque di utilità statistica.<br />

segue<br />

Pagina 4 w w w . d o n a t o r i - s a n m a r c o . i t <strong>San</strong> <strong>Marco</strong> News


Il cardio non si deve usare per:<br />

• proteggere il proprio cuore<br />

• dimagrire<br />

SPORT<br />

Per cosa non si deve usare<br />

La protezione cardiovascolare - Molti usano il cardiofrequenzimetro (e in effetti è stato questo il motivo della sua diffusione,<br />

favorita anche dall'introduzione del cardio in strumentazione da palestra) perché sono convinti che possa proteggere da<br />

eventuali eccessi che potrebbero danneggiare il cuore. Nulla di più assurdo (si consulti l'articolo La morte da sport): chi ha<br />

un cuore sano ha meccanismi di difesa naturali contro gli eccessi che sono molto più attendibili di uno strumento; chi ce l'ha<br />

malato non si salva certo correndo sottosoglia in quanto i problemi cardiovascolari si verificano anche a frequenze cardiache<br />

molto distanti dalla massima frequenza. È sicuramente più protettivo tenere sotto controllo i trigliceridi e il colesterolo che<br />

usare il cardio e poi seguire un'alimentazione sbagliata; se un elettrocardiogramma rileva anomalie cardiache gravi è abbastanza<br />

illogico correre: non esistono patologie cardiache (ogni medico dovrebbe sapere ormai che un'extrasistole o un soffio<br />

al cuore non sono di per sé patologici) che prevedono di poter correre, ma poco e piano. Il medico che dice al paziente: "Lei<br />

ha un soffio al cuore, se vuole corra, ma faccia poco e piano", scientificamente è nullo. O il soffio cardiaco non è patologico e<br />

allora il cuore è sano e si può correre tranquillamente o è patologico e allora è meglio non correre!<br />

Il dimagramento - Il fatto che si possa usare il cardio e dimagrire non significa che le due cose siano correlate da causa ed<br />

effetto.<br />

In particolare scientificamente non è vero che esista una frequenza cardiaca alla quale si dimagrisce di più (perché per e-<br />

sempio si bruciano più calorie). Ciò che conta sono le calorie spese durante lo sforzo (e non quanti grassi si bruciano) come<br />

spiegato nell'articolo Come fare sport per dimagrire. Quindi, se l'unico scopo è dimagrire, la strategia migliore è quella che<br />

fa perdere più calorie. Per la corsa significa fare<br />

più chilometri possibili e quindi (soprattutto se non<br />

si è allenati e si ha molto tempo a disposizione)<br />

correre piano. Ovvio che se si corre a una frequenza<br />

cardiaca bassa, sicuramente si correrà piano e a<br />

lungo perché è un ritmo facile. Ma si può usare<br />

tranquillamente qualunque altro "indicatore di ritmo<br />

facile" per esempio:<br />

• la massima velocità alla quale si riesce a conversare<br />

• un dato al km che esprima tale ritmo facile<br />

(per esempio 5'/km)<br />

• la velocità alla quale si corrono senza problemi<br />

12 km ecc.<br />

I dati complementari calorie bruciate e la % dei<br />

grassi bruciati hanno scarsa importanza dal punto<br />

di vista scientifico. Per il primo dato occorre rilevare<br />

che le calorie consumate dipendono dalla percentuale<br />

di massa grassa dell'individuo, dal metabolismo,<br />

dall'allenamento e dallo stile di corsa. Un<br />

atleta che ha l'8% di massa grassa ha sicuramente<br />

un metabolismo molto più efficiente di un atleta che<br />

ha il 15% che tra l'altro probabilmente è poco allenato.<br />

Una stima (grossolana, di solito in eccesso)<br />

delle calorie bruciate è data dal <strong>numero</strong> dei km<br />

per il peso espresso in kg: non c'è quindi bisogno<br />

del cardio, basta una piccola calcolatrice o una<br />

mente ben allenata ai calcoli. Sulla % dei grassi<br />

bruciati incidono talmente tanti fattori<br />

(alimentazione, allenamento, massa grassa, riserve<br />

di glicogeno ecc.) che non è possibile avere un<br />

dato preciso analizzando solo i dati cardiaci. L'indicazione<br />

della VO2max è altrettanto approssimata.<br />

Infatti dipende dalla gittata cardiaca (che non è la<br />

frequenza!), dalla capillarizzazione, dalla capacità<br />

ossidativa dei muscoli (l'attività dei mitocondri). Se<br />

volete sapere la vostra VO 2 max esistono semplici<br />

test da eseguirsi in pista. Poiché la VO 2 max non<br />

cambia quotidianamente, è abbastanza inutile monitorarla<br />

a ogni allenamento.<br />

Dott.Albanesi ed THEA 2004<br />

manifesto in affissione comunale dal 20 ottobre, in tutta Catania<br />

Ottobre Associazione <strong>Donatori</strong> Volontari <strong>San</strong>gue “<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>” 095.7392410 - 095.315058<br />

Pagina 5


SPORT<br />

Medicina sportiva: i primi dieci consigli per allenare la tua salute<br />

Praticare<br />

attività<br />

sportiva<br />

e<br />

donare<br />

sangue,<br />

una<br />

accoppiata<br />

vincente<br />

Il principale compito del medico è stato sempre di studiare le patol ogie dell’uomo e<br />

con esse i mezzi diagnostici e terapeutici. La medicina dello sport e la fisiologia studiano invece<br />

l’uomo sano e le sue potenzialità con il duplice scopo di prevenire le malattie e di tutelare<br />

la salute migliorandone la performance fisica.<br />

E’ ormai scientificamente provato che un regolare allenamento, specie di tipo aerobico, reca<br />

effetti benefici sull’organismo e contribuisce a prevenire le malattie cardio-vascolari e l’obesità<br />

: due tra i maggiori problemi di salute dei paesi industrializzati. L’attività sportiva infatti<br />

riduce il livello di colesterolo nel sangue, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca , i livelli<br />

di stress, di catecolamine e i disordini dietetici con notevole miglioramento della qualità<br />

della vita e dello stato di salute ad ogni età. Lo sport è efficace sia in età evolutiva ,offrendo<br />

con le sue regole un modello di vita che prepara alla vita aiutando a crescere più forti fisicamente<br />

e psicologicamente, che alla terza età per poterci garantire una “vecchiaia” in salute e<br />

sebbene talune manifestazioni somatiche non sono evitabili, alcuni segni del passare degli<br />

anni possono essere sicuramente ritardati. Ricordo che 20 anni fa era impensabile dopo un<br />

infarto al cuore fare attività motoria, mentre oggi il paziente viene subito mobilizzato e riabilitato<br />

mediante un programma fisico personalizzato. Il raggiungimento di questi traguardi ambiziosi<br />

ci fa’ per un attimo dimenticare l’attuale bolgia narcisistica ed economica su cui è adagiato<br />

lo sport ; arrivare secondi non serve più ed il raggiungimento del primato è perseguito<br />

ad ogni costo anche tramite miscele doping distruttive talvolta somministrate all’insaputa degli<br />

atleti stessi e dove prevale la necessità di soddisfare la nostra avidità ad assistere, da comodi<br />

spettatori passivi, a record sempre più spettacolari e pericolosi e poco importa se l’<br />

indomani quella macchina chiamata atleta si è rotta in mille pezzi.<br />

1) Consulta il tuo medico sportivo per un check-up personalizzato che comprenda anche un<br />

ECG da sforzo e gli esami al sangue di routine.<br />

2) Specie se inizi dopo un periodo di sedentarietà rispetta la gradualità e la costanza che assicurano<br />

un armonico adattamento dei sistemi fisiologici, distinguiti dagli atleti della domenica<br />

!<br />

3) Non iniziare impreparato gli sport stagionali(sci nordico, alpino , nautico o beach volley,<br />

windsurf ecc.), rivolgiti ad una palestra almeno un mese prima.<br />

4) Migliora l’igiene alimentare e di vita :litiga col fumo, l’alcool e lo stress ; mangia cibi semplici<br />

mediterranei, usa solo olio d’oliva e bevi un po’ di vino e tanta acqua. Fai colazione al<br />

mattino e non spizzicare tra un pasto e l’altro ; dormi minimo 8 ore e non risparmiare negli<br />

articoli sportivi.<br />

5) Non essere ipocinetico, se puoi vai a piedi a scuola o al lavoro, usa le scale e non l’ascensore<br />

; a casa dedicati ai lavori domestici, al giardinaggio , al lavaggio dell’auto, ecc. ecc.<br />

6) Conosci i tuoi limiti e dopo i 40 anni allenati sempre col cardio-frequenzimetro ad allarmi<br />

sonori : costa quanto un paio di scarpe ma è più<br />

prezioso di una medaglia d’oro.<br />

7) Nei periodi di potenziamento muscolare, se ti<br />

senti stanco, irrequieto o svogliato, controlla i tuoi<br />

battiti al mattino, potresti essere in superallenamento<br />

: avverti l’allenatore ed il tuo medico.<br />

8) Impara le tecniche più elementari di primo soccorso<br />

e rianimazione :già ti è capitato di assistere<br />

ad un incidente o ad un malore in campo di un tuo<br />

compagno.. ...avresti potuto soccorrerlo tu !<br />

9) Rispetta una completa guarigione dopo un’influenza<br />

specie virale o un trauma e non farti ingannare<br />

dall’ansia del recupero o da imprudenti<br />

incitamenti.<br />

10) Informati sempre prima di prendere farmaci<br />

perché oltre 800 sono in Italia le medicine che<br />

contengono sostanze doping ; per vincere non<br />

cercare mai aiuto nelle sostanze anche lecite perchè<br />

non ne hai bisogno !<br />

E tu sedentario tele-computer-dipendente non fare lo “scemo del villaggio globale” perché<br />

esiste il linguaggio comunicativo del corpo .Non è mai troppo tardi per allenare la salute :<br />

alza subito i glutei dalla poltrona ed armato di tuta, scarpette, costume , palla o bicicletta invadi<br />

nel nuovo millennio il miracoloso mondo dello sport popolato da tanti amici da zero a cento<br />

anni.<br />

Dr. Gennaro La Delfa<br />

Presidente Regionale<br />

Federazione Medico Sportiva Italiana.<br />

Pagina 6<br />

w w w . d o n a t o r i - s a n m a r c o . i t<br />

Ottobre


Donazione e sacca di sangue raccolta<br />

Passo dopo passo, all’interno del percorso “dalla raccolta del sangue alla trasfusione del ricevente”<br />

IL PERCORSO DELLA DONAZIO-<br />

NE<br />

Il primo passo consiste nel<br />

compilare la cartella con i propri<br />

dati anagrafici. Bisogna firmare per<br />

consentirne il trattamento. Sul retro<br />

della cartella sono dettagliati i comportamenti<br />

del donatore che possono<br />

averlo esposto al contagio di malattie<br />

infettive trasmissibili con il<br />

sangue (epatiti, HIV, sifilide). Anche<br />

quì occorre firmare, per garantire di<br />

aver preso visione di quanto riportato.<br />

Successivamente il donatore è sottoposto<br />

ad un prelievo per conteggiare<br />

il <strong>numero</strong> e la quantità dei componenti<br />

del sangue.<br />

Questo servirà al medico selezionatore,<br />

in sede di colloquio, per valutare<br />

il tipo di donazione che si potrà<br />

effettuare. Durante il colloquio vengono<br />

poste al donatore delle domande<br />

per conoscere il suo stato di salute<br />

e se sussistono criteri di esclusione<br />

dalla donazione. Il questionario<br />

deve essere firmato dal donatore.<br />

Quindi si procede alla visita medica<br />

e viene espresso il giudizio di idoneità<br />

alla donazione da parte del<br />

medico.<br />

In base al tipo di donazione scelta il<br />

tempo necessario può variare: da<br />

circa 10 minuti per il sangue intero a<br />

circa 45 minuti per il plasma e circa<br />

60 minuti per le piastrine.<br />

Il prodotto donato viene lavorato, se<br />

necessario, e conservato in attesa<br />

della validazione, cioè la verifica che<br />

tutti gli esami clinici per le malattie<br />

infettive diano esito negativo.<br />

A questo punto gli emocomponenti<br />

sono etichettati e possono essere<br />

utilizzati per l’uso clinico.<br />

IL PERCORSO DI UNA SACCA DI<br />

SANGUE<br />

I più attenti tra i donatori<br />

forse si saranno chiesti, “cosa succede<br />

della sacca di sangue che dono?”.<br />

Probabilmente, alcuni pensano che<br />

terminata la donazione il loro sangue<br />

possa essere trasfuso.<br />

Così non è:<br />

La sacca di sangue appena donata<br />

viene inviata al laboratorio di produzione<br />

degli emocomponenti del Servizio<br />

Trasfusionale per essere scomposta<br />

in globuli rossi concentrati,<br />

plasma e piastrine, tramite l’uso di<br />

una centrifuga.<br />

Questo per diversi ordini di motivi:<br />

Innanzi tutto, i diversi emocomponenti<br />

per mantenere le proprie caratteristiche<br />

devono essere conservati a<br />

diversa temperatura. I globuli rossi si<br />

conservano a 4 gradi, il plasma a -30<br />

gradi e le piastrine a 22 gradi ed in<br />

agitazione continua.<br />

L’ingresso del centro trasfusionale<br />

dell’Ospedale “Vittorio Emanuele”<br />

In secondo luogo, nessun paziente ha<br />

bisogno di sangue intero: gli anemici<br />

necessitano solo di globuli rossi, chi<br />

ha problemi coagulativi solo del plasma,<br />

chi ha poche piastrine solo di<br />

queste ultime.<br />

Un terzo motivo è legato alla necessità<br />

di allontanare dal prodotto della<br />

donazione i globuli bianchi, che possono<br />

essere causa di reazioni trasfusionali.<br />

Inoltre,come già detto, gli emocomponenti,<br />

prima di poter essere utilizzati,<br />

devono essere validati. Cioè<br />

occorre verificare che gli accertamenti<br />

di legge(gruppo sanguigno,<br />

ricerca del virus dell’AIDS e dell’epatite<br />

B, ricerca dei segni di infezione<br />

dell’AIDS, dell’epatite B e C e della<br />

sifilide, dosaggio delle transaminasi)<br />

siano nella norma.<br />

A questo punto viene stampata l’etichetta<br />

da applicare sulla sacca contenente<br />

il singolo emocomponente, che<br />

potrà essere utilizzato per l’uso clinico.<br />

Dott.Sebastiano Costanzo<br />

Dirigente Responsabile Assicurazione<br />

Qualità<br />

SIMT OVE<br />

<strong>San</strong> <strong>Marco</strong> News Associazione <strong>Donatori</strong> Volontari <strong>San</strong>gue “<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>” 095.7392410 - 095.315058<br />

Pagina 7


S P A Z I O<br />

D<br />

O<br />

N<br />

A<br />

T<br />

O<br />

R<br />

I<br />

Claudio,<br />

donatore appassionato di cucina ci consiglia...<br />

Rigatoni alle zucchine<br />

4 zucchine piccole<br />

2 spicchi di aglio<br />

100 gr. di robiola o altro formaggio<br />

morbido<br />

Parmigiano<br />

Mandorle a scaglie<br />

400 gr. di rigatoni<br />

Grattare la buccia<br />

delle zucchine, tagliarle a<br />

rondelle finissime, e metterle<br />

in padella dove precedentemente<br />

avete soffritto l’aglio<br />

in abbondante olio.<br />

Cuocere la pasta e<br />

scolatela un minuto prima<br />

del dovuto, buttatela in padella<br />

con le zucchine ed aggiungete<br />

la robiola tagliata a<br />

cubetti, accendete il fuoco<br />

con fiamma leggera e rimescolate<br />

il tutto affinché il formaggio<br />

si sciolga, ad ultimo<br />

aggiungete le scaglie di<br />

mandorle, impiattate e spolverizzate<br />

sopra del parmigiano.<br />

Buon appetito, mi<br />

auguro che ne resterete soddisfatti.<br />

NEL PROSSIMO<br />

NUMERO<br />

Parleremo di...<br />

* La glicemia, conosciamola<br />

per vivere meglio<br />

* Perché donare piastrine<br />

* A Natale, regala una goccia<br />

di vita<br />

* Donazione di sangue per<br />

cani e gatti Un nostro donatore,<br />

medico veterinario, aprirà<br />

un centro trasfusionale per i<br />

nostri amici domestici.<br />

* Trasfusione sempre più<br />

sicura con il NAT<br />

Rubrica riservata<br />

a tutti i donatori<br />

che hanno qualcosa<br />

da dire<br />

Un saluto da<br />

Marika e Rosario<br />

a tutti i donatori della<br />

“<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>”<br />

da Stonehenge<br />

Associazione <strong>Donatori</strong> Volontari<br />

<strong>San</strong>gue "<strong>San</strong> <strong>Marco</strong>"<br />

Via B.Zanghì 6 Catania<br />

Tel.centro raccolta OVE:095/315058<br />

Redazione e Segreteria<br />

Tel.: 095/7392410<br />

Fax: 095/260841<br />

Se vuoi comunicare qualcosa, un evento, un incontro, una manifestazione, se desideri e-<br />

sprimere la tua opinione, se hai qualcosa da dire; scrivi all’indirizzo<br />

e mail: redazione@donatori-sanmarco.it.<br />

Il medico risponde<br />

Rubrica a cura del Dott. G.Castorina e Dott. S.Costanzo<br />

Redazione<br />

Composizione Grafica<br />

di<br />

Rosario Battiato<br />

Chi ama la vita,<br />

dona sangue<br />

Vediamoci in rete<br />

www.donatori-sanmarco.it<br />

Mi è sta diagnosticata la<br />

mononucleosi. Quanto tempo<br />

deve trascorrere per<br />

poter donare di nuovo?<br />

Può tornare a donare<br />

dopo due anni dalla guarigione.<br />

Una mia amica vorrebbe<br />

iniziare donare ma soffre di<br />

cefalea e fa uso frequentemente<br />

di "IMIGRAN 50"<br />

in pillole, può donare u-<br />

gualmente se non le assume<br />

per un certo periodo di<br />

tempo?<br />

Premesso che è<br />

sconsigliabile un uso<br />

“frequente” del farmaco,<br />

sarebbe opportuno sospenderlo<br />

almeno due – tre giorni<br />

prima della donazione. Da<br />

considerare anche, tuttavia,<br />

che la donazione potrebbe<br />

scatenare, una crisi di emicrania.<br />

Comunque le consigliamo<br />

di presentarsi e deciderà<br />

il medico, vagliando<br />

con attenzione se può donare<br />

o no.<br />

Sono una ragazza di 32<br />

anni e voglio iniziare a<br />

donare sangue, ho letto<br />

che le donne possono donare<br />

solo due volte l'anno,<br />

volevo sapere che relazione<br />

c'è tra la donazione ed<br />

il ciclo mestruale.<br />

Semplicemente,<br />

sarebbe opportuno non donare<br />

nei giorni del flusso,<br />

per non sommare la perdita<br />

di sangue del ciclo a quella<br />

della donazione. E' bene<br />

quindi attendere almeno tre<br />

giorni dalla fine del ciclo.<br />

Il medico risponde all’indirizzo e-mail: medici@donatori-sanmarco.it

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