RAPPORTO-2014-TESTO-INTEGRALE
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il mercato pubblicitario<br />
Andamento della pubblicità sui quotidiani in Italia e nel mondo,<br />
2009-2013 (2009=100)<br />
150,0<br />
140,0<br />
130,0<br />
120,0<br />
110,0<br />
100,0<br />
90,0<br />
80,0<br />
70,0<br />
60,0<br />
50,0<br />
100,0<br />
2009 2010 2011 2012 2013<br />
edizioni su carta - italia 100,0 95,9 91,1 75,0 60,5<br />
edizioni su carta - mondo 100,0 99,0 97,0 92,2 86,9<br />
edizioni su carta - USA 100,0 91,8 83,4 76,3 69,7<br />
edizioni digitali - mondo 100,0 112,0 122,6 133,5 147,7<br />
edizioni digitali - USA 100,0 110,9 118,4 122,9 124,7<br />
Dati a valori correnti.<br />
Elaborazioni Asig su dati FCP, NAA e Zenith Optimedia<br />
alcune considerazioni conclusive:<br />
• La quota percentuale degli investimen-<br />
ti pubblicitari dei quotidiani - quanto<br />
meno delle edizioni cartacee - non appare<br />
destinata a crescere ma, semmai,<br />
ad una ulteriore limitata erosione;<br />
• I modelli di business degli editori,<br />
pertanto, devono considerare come<br />
strutturali gli attuali livelli di ricavo<br />
pubblicitario;<br />
• La pubblicità sulle edizioni a stampa<br />
continuerà per diversi anni ancora<br />
ad essere la parte più consistente dei<br />
ricavi pubblicitari<br />
147,7 delle imprese editoriali,<br />
ma le maggiori<br />
prospettive<br />
124,7<br />
di crescita sono da<br />
attendersi nell’area<br />
dei prodotti e servizi<br />
digitali.<br />
86,9<br />
Perché questa<br />
69,7 crescita possa<br />
60,5 dispiegarsi, occorrerà<br />
tuttavia che<br />
vengano affrontati<br />
due nodi strutturali<br />
che rischiano di<br />
rallentare e distorcere<br />
lo sviluppo<br />
dei media digitali;<br />
il primo, di natura<br />
interna, è lo scarso sviluppo delle infrastrutture<br />
di rete e la limitata diffusione<br />
della banda larga, condizione indispensabile<br />
per lo sviluppo del digitale nel campo<br />
dell’informazione e non solo; il secondo, di<br />
natura globale, è la presenza di posizioni<br />
di monopolio o oligopolio di dimensioni<br />
non più domestiche ma sovranazionali,<br />
sia nel settore televisivo sia soprattutto<br />
nel mercato della pubblicità online, dove<br />
oggi il primo operatore, Google, realizza<br />
da solo il 38% della raccolta pubblicitaria<br />
online del mondo.<br />
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