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pag.6<br />

pag.7<br />

laus ...<br />

le proprie orig<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

MOSTRA<br />

Giro del Lo<strong>di</strong>giano Juniores 2005<br />

con un pensiero per SCUDELLARO<br />

Dopo c<strong>in</strong>quant’anni dai primi rilevamenti e<br />

dopo quarant’anni dall’<strong>in</strong>izio degli scavi, l’antica città<br />

che prese vari nomi nei secoli e che oggi è conosciuta<br />

come Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> viene celebrata con una mostra,<br />

<strong>in</strong>augurata il 4 maggio presso la Sopr<strong>in</strong>tendenza<br />

dei Beni Archeologici della Lombar<strong>di</strong>a. A Milano,<br />

alla presenza del S<strong>in</strong>daco <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> Giancarlo<br />

Cordoni, dell’Assessore alla cultura C<strong>in</strong>zia Felissari e<br />

del Parroco Mons. Domenico Morostabil<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> uno dei<br />

palazzi che facevano parte dell’antico convento <strong>di</strong> S.<br />

Maria della Vittoria è stata <strong>in</strong>augurata la mostra “Dalla<br />

rimozione della memoria alla riscoperta – Indag<strong>in</strong>i<br />

archeologiche a Laus Pompeia”.<br />

La mostra suscita una grande<br />

emozione perché fa rivivere<br />

le vicende che videro per<br />

due volte la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong><br />

Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> da parte dei<br />

milanesi.<br />

Collocato tra Lambro, Adda<br />

e Po e servito, fi n dall’età<br />

preromana, da una funzionale<br />

rete viaria, il borgo fortifi cato non poteva non entrare <strong>in</strong><br />

confl itto con le città vic<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> particolare con Milano,<br />

che mirava ad avere il totale controllo del Lambro, lungo<br />

il quale si svolgevano molti dei traffi ci commerciali.<br />

Così si spiega l’accanimento dei Milanesi nel <strong>di</strong>struggere<br />

s<strong>in</strong> dalle fondamenta la fi orente città, non una ma due<br />

volte. La prima volta avvenne nel 1111. La favorevole<br />

posizione <strong>di</strong> Laus, ostacolando i traffi ci commerciali<br />

milanesi, <strong>in</strong>fasti<strong>di</strong>va Milano <strong>in</strong> un momento <strong>di</strong> forte<br />

espansione.<br />

La cancellazione della città avvenne fi no alle fondamenta<br />

<strong>in</strong> quello che oggi potremmo defi nire “un atto <strong>di</strong> guerra<br />

preventiva”.<br />

Per due volte Laus fu punita da Milano: la seconda volta<br />

avvenne nel 1158. Come possiamo apprendere da<br />

Matteo Morena fu il ritrovato benessere fi nanziario <strong>di</strong><br />

Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> a sp<strong>in</strong>gere, ancora una volta, i milanesi<br />

contro i lo<strong>di</strong>giani che nel frattempo si erano alleati<br />

con Federico Barbarossa. In due notti la città venne<br />

defi nitivamente cancellata.<br />

I reperti ed i pannelli <strong>di</strong> questa esposizione consentono<br />

<strong>di</strong> ripercorrere le tappe <strong>di</strong> questa storia, ma anche della<br />

r<strong>in</strong>ascita <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>.<br />

L’importanza <strong>di</strong> questa mostra ci ha sp<strong>in</strong>ti a chiedere alla<br />

Sopr<strong>in</strong>tendenza ai beni Archeologici <strong>di</strong> poterla ospitare<br />

presso il Convent<strong>in</strong>o.<br />

E dal 23 ottobre il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> potrà ospitare<br />

questo importante evento.<br />

Sarà un importante momento <strong>di</strong> rifl essione sulla nostra<br />

storia e sarà anche la prima volta che gli abitanti <strong>di</strong><br />

Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> potranno ammirare parte dei reperti che<br />

proprio il nostro territorio ha contribuito a restituire.<br />

Perché non pensare <strong>di</strong> chiedere<br />

il riconoscimento del titolo<br />

<strong>di</strong> “Città” per Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>? E’<br />

quello che <strong>in</strong>tende fare il S<strong>in</strong>daco<br />

Cordoni nei prossimi mesi.<br />

“Il titolo <strong>di</strong> Città può essere concesso<br />

con decreto del Presidente della Repubblica<br />

su proposta del M<strong>in</strong>istro dell’Interno<br />

ai comuni <strong>in</strong>signi per ricor<strong>di</strong>,<br />

monumenti storici e per l’attuale importanza”.<br />

Chi meglio <strong>di</strong> noi si può riconoscere <strong>in</strong><br />

questo quadro.<br />

Laus Pompeia, Civitas Laus, Luada Vetus,<br />

Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> sono i nomi che, <strong>in</strong> un<br />

arco <strong>di</strong> duemila anni, <strong>di</strong>segnano lo stesso<br />

abitato, dapprima villaggio celtico, poi<br />

importante municipium romano, successivamente<br />

florido borgo me<strong>di</strong>evale e <strong>in</strong><br />

seguito piccolo centro agricolo, la cui sorte,<br />

buona e cattiva, si lega strettamente<br />

alla sua posizione geografica.<br />

Non <strong>di</strong>mentichiamo l’importanza<br />

monumentale della nostra Basilica, l’esistenza<br />

<strong>di</strong> un Anfiteatro, resti dell’ex Basilica<br />

<strong>di</strong> S. Maria, <strong>di</strong> un Teatro e <strong>di</strong> moltissimi<br />

ritrovamenti archeologici (ve<strong>di</strong> articolo<br />

mostra Laus).<br />

Domenica 31 luglio il giro del Lo<strong>di</strong>giano partirà e arriverà<br />

a Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>, <strong>in</strong> Piazza Vittorio Emanuele II. Per Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong><br />

è la prima volta <strong>in</strong> assoluto, <strong>in</strong> omaggio alla Laudense (una<br />

delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo sponsor della corsa dal<br />

1994 <strong>in</strong> poi) con fi liale <strong>in</strong> paese. Ed è la seconda volta (la<br />

prima fu nel 1992) che si correrà al matt<strong>in</strong>o.Più volte “il Giro”<br />

è transitato per Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> nelle precedenti 21 e<strong>di</strong>zioni.<br />

Già dalla prima e<strong>di</strong>zione, domenica 13 Maggio 1984, Lo<strong>di</strong><br />

<strong>Vecchio</strong> fu sul tracciato del ‘Giro’, tutto il paese sceso sulla<br />

strada a salutare non solo i corridori, ma anche chi <strong>in</strong> paese<br />

dal 2 0 dopoguerra <strong>in</strong> poi era stato il simbolo del ciclismo più<br />

elevato e ne cont<strong>in</strong>uava ad essere il punto <strong>di</strong> riferimento sia<br />

come animatore sia come op<strong>in</strong>ionista: Tranquillo Scudellaro.<br />

In quell’occasione sull’ammiraglia <strong>di</strong> vice<strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> corsa,<br />

<strong>in</strong> compagnia <strong>di</strong> un suo ex capitano nella Legnano, Giorgio<br />

Albani, ospite d’onore e starter <strong>di</strong> quel Giro partito da Lo<strong>di</strong><br />

Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> fu <strong>di</strong> nuovo sul tracciato del ‘Giro” nel 1989,<br />

un’e<strong>di</strong>zione <strong>in</strong>teramente de<strong>di</strong>cata a Carlo Cantamessi, scomparso<br />

due mesi prima (11 febbraio ‘89). In seguito il “Giro’,<br />

transitò <strong>di</strong> nuovo da Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> per 4 volte consecutive, dal<br />

1990 al 1993, e poi, dopo un buco <strong>di</strong> ben 11 anni, nel<br />

2004. Anche se è passato tanto tempo dall’ultima volta che<br />

ha ospitato una grande corsa, ed il Velo Club Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>,<br />

fondato nel 1960 proprio da Scudellaro ha lasciato il posto<br />

all’Amatori Lo<strong>di</strong>vecchio, sorto neI 1973. L’attenzione per il<br />

ciclismo non si è mai spenta <strong>in</strong> Lo<strong>di</strong>vecchio Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong><br />

non si troverà a <strong>di</strong>sagio nel preparare ed ospitare il 22°<br />

Giro del Lo<strong>di</strong>giano Juniores(corridori <strong>di</strong> 17-18 anni). La corsa<br />

<strong>di</strong> 115 km, l’unica <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea del lo<strong>di</strong>giano, partirà alle 9.30<br />

dalla Piazza del <strong>Comune</strong> <strong>in</strong> Lo<strong>di</strong>vecchio. La corsa si <strong>di</strong>rigerà<br />

poi verso Salerano, Castiraga Vidardo, S.Angelo Lod., Graffi<br />

gnana, S.Colombano al Lambro. Qui saliranno lo strappo<br />

della Collada. Scenderanno la Serafi na per raggiungere Chignolo<br />

Po, attraversarne il centro sulle strade mosse del famoso<br />

circuito d’un tempo, per poi ritornare a S.Colombano al Lambro<br />

salendo sulla rampa del Belfuggito (2 0 GPM) e scendendo<br />

<strong>di</strong> nuovo per la Serafi na.<br />

Per i restanti 72 1cm sarà poi tutta una corsa <strong>in</strong> pianura<br />

verso il traguardo. L’arrivo a Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> è previsto<br />

verso le ore 12.20.<br />

TRANQUILLO<br />

SCUDELLARO<br />

In questa presentazione del<br />

“Giro”, <strong>di</strong> certo non può<br />

mancare un pensiero per<br />

Tranquillo Scudellaro, scomparso<br />

il 16 Giugno 2000.<br />

Un mito per tutto lo sport lo<strong>di</strong>giano,<br />

non solo per il ciclismo<br />

e non solo per Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>.<br />

Veneto d’orig<strong>in</strong>e, classe<br />

1930 era arrivato a Lo<strong>di</strong><br />

<strong>Vecchio</strong> con la famiglia nel<br />

1939. Incom<strong>in</strong>ciò a correre<br />

nel 1948 nell’Emilio Marchi<br />

<strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>(5 vittorie d’allievo). Per lui, l’anno dopo(1949), Silvia<br />

Negri fondò la SS.Saleranese. Sul fi nire del 1950 e dopo 9<br />

vittorie <strong>in</strong> gran<strong>di</strong> corse tra i <strong>di</strong>lettanti, a nemmeno 20 anni era<br />

già tra i professionisti, nella Legnano, categoria In<strong>di</strong>pendenti.<br />

Restò nella Legnano 5 anni, poi fu con Coppi nella Carpano<br />

Coppi, poi con Fenaroli nell’anno più <strong>di</strong>ffi cile. Infi ne a soli 28<br />

anni e mezzo il 14 Giugno 1959, lascia per una <strong>di</strong>sastrosa<br />

caduta sulla pista <strong>di</strong> Crema durante una prova <strong>di</strong>etro moto, <strong>in</strong><br />

una “riunione dopo Giro d’Italia” con altri “assi del pedale”.<br />

In<strong>di</strong>menticabile resterà per i lo<strong>di</strong>giani il tifo <strong>in</strong>torno a lui quando<br />

passava il Giro d’Italia da Lo<strong>di</strong>. Le scuole e le fabbriche si<br />

fermavano per uscire sulla strada e unirsi a pensionati e casal<strong>in</strong>ghe<br />

per vederlo ed applau<strong>di</strong>rlo. Di “Giri rosa” Scudellaro<br />

ne <strong>di</strong>sputò 8 e ne term<strong>in</strong>ò 4: suo miglior risultato fi nale, 20°<br />

nel 1956, l’anno della bufera <strong>di</strong> neve sul “Bondone”. Ottenne<br />

11 vittorie tra i gran<strong>di</strong> del ciclismo.

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