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COMPONENTE PAESISTICA - Comune di Lodi Vecchio

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REGIONE LOMBARDIA | PROVINCIA DI LODIPIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIOLo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong><strong>COMPONENTE</strong> <strong>PAESISTICA</strong>ai sensi delle L.R. n.12 del 2005 e s.m.i.DP | 1


IL SINDACOSig. Giancarlo CordoniIL SEGRETARIO GENERALED.ssa Angela Barletta.IL RESPONSABILEDEL SERVIZIO URBANISTICOArch. Laura RiccaboniADOZIONE C.C. CON DELIBERAPUBBLICAZIONEdal 16.05.2012 al 15.06.2012PUBBLICAZIONE SUL B.U.R.L.n. 20 del 16.05.2012I PROGETTISTIIng. Arch. Luca Bucci--------------------------------------------------conPianificatore TerritorialeMicaela CampullaDICEMBRE 2012DP | 2


INDICEINTRODUZIONE 4capitolo 01Quadro ricognitivo e programmatorio 5il sistema ambientale dell’area vasta 6Lo<strong>di</strong> capoluogoGli atti <strong>di</strong> programmazione sovraor<strong>di</strong>nata 8Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) 9Estratti delle tavole del Piano Territoriale Regionale 10Estratti della tavola della rete Ecologica Regionale (RER) 12Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> 13Gli obiettivi del PTCP <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> 14Le previsioni dei PGT e PRG dei comuni limitrofi 16capitolo 02Quadro conoscitivo del territorio comunale 17le soglie storiche 18il sistema dei luoghi centrali 19Laus Pompeia la città archeologica 20i beni culturali 21i caratteri dello spazio agricolo 22Lettura del mutamento dello spazio agricolo 23la rete idrica 24l’uso del suolo agricolo 25i corridoi ambientali e i nuclei cascinali 26i caratteri del paesaggio percepito 27Carta della sensibilità paesistica e delle azioni compatibili 28Carta della sensibilità paesistica e delle azioni compatibili 29Plis del lambro e Plis dei Sillari 30i percorsi <strong>di</strong> fruizione 31DP | 3


INTRODUZIONEIl presente stu<strong>di</strong>o è stato redatto in coerenza con la normativavigente <strong>di</strong> interesse specifico. In particolare: - DGR 29/12/2005 n.8/1681 “Modalità per la pianificazione comunale (L.R. 12/2005art. 5)”. La DGR, all’ALLEGATO A “Contenuti paesaggistici delPGT”, sottolinea come tutelare il paesaggio riguar<strong>di</strong> comunque ilgoverno delle sue trasformazioni dovute all’intervento dell’uomoo agli eventi naturali.Dalla componenete paesistica del territorio comunale, il PGT hafatto <strong>di</strong>scendere gran parte delle sue scelte. Gli elementi costitutiviil paesaggio, i valori storici espressi dall’architetura locale, lamessa a sistema dei corridoi ambientali, la loro integrazionenel tessuto urbanizzato, sono i fattori che maggiormente hannocontribuito a definire il progetto del Piano in molti degli aspettiche lo connotano.Il presente documento è quin<strong>di</strong> da considerare come una sintesidelle analisi ed interpretazioni che già hanno trovato ampiatrattazione nel documento <strong>di</strong> piano, le quali sono poi statetradotte in azioni <strong>di</strong> pianificazini all’interno dei <strong>di</strong>spotivi del Pianodelle regole e del piano dei servizi.DP | 4


capitolo 01Quadro ricognitivo e programmatorioDP | 5


il sistema ambientale dell’area vastaL’orografia del pianalto lo<strong>di</strong>giano su cui è posta la Città, con<strong>di</strong>zional’andamento parallelo del sistema delle acque anche se solo ilcorso del Lambro ha inciso la pianura <strong>di</strong>segnando una bacino <strong>di</strong>importante valore ambientale. Questo è interpretabile come unariserva <strong>di</strong> naturalità dotata <strong>di</strong> caratteri che la <strong>di</strong>fferenziano dalterritorio agricolo circostante.L’altro settore rilevante dal punto <strong>di</strong> vista ambientale è organizzatoattorno alle roggie Sillaro, Sillaretto e Balzarina. Riconosciuto a livelloprovinciale come corridoio facente parte della rete ecologica,presenta interessanti aspetti <strong>di</strong> continuità che vanno dai comuni anord <strong>di</strong> Tavazzano fino ad oltre Borgo San Giovanni e penetrando inLo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>.Il canale Muzza, che, come i precedenti, segue un andamento Nord-Sud, non in<strong>di</strong>vidua un ambito fortemente connotato dal punto <strong>di</strong>vista ambientale pur avendo una enorme rilevanza per la gestioneidraulica del territorio agricolo e per il valore sistemico all’interno deipercorsi <strong>di</strong> fruizione ambientale.Alla rilevanza <strong>di</strong> queste sezioni <strong>di</strong> territorio non sempre corrispondel’attuazione <strong>di</strong> iniziative orientate verso una effettiva valorizzazionee fruizione anche se sono da rilevare le significative iniziative per laformazione del Parco del Lambro e del PLIS dei Sillari, attivate daparte <strong>di</strong> molte delle comunità che si affacciano sui loro tracciati.Questi corsi d’acqua principali costituiscono altrettanti elementi <strong>di</strong>continuità <strong>di</strong> area vasta riconosciuti dalla generalità degli strumenti<strong>di</strong> pianificazione sovracomunale e strutturano lo spazio aperto comeun fattore <strong>di</strong> lunga durata determinante per l’evoluzione <strong>di</strong> moltiaspetti del territorio.DP | 6


SANZENONETAVAZZANOCASALETTOLODIGIANOLODILODIVECCHIOSALERANOSUL LAMBROBORGOSAN GIOVANNISAN MARTINOIN STRADAMASSALEGNOSANT ANGELOLODIGIANODP | 7


Gli atti <strong>di</strong> programmazione sovraor<strong>di</strong>nataL’osservazione delle previsioni della pianificazione sovracomunale,ovvero delle principali in<strong>di</strong>ca zioni previste dagli strumenti urbanisticiprodotti dalla Regione Lombar<strong>di</strong>a, dalla Provincia <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> o daaltri rilevanti enti <strong>di</strong> governo del territorio costituiscono una primae necessaria ricognizione per le <strong>di</strong>fferenti implicazioni alla scalacomunale.Questa osservazione risulta utile per almeno due ragioni. In primoluogo i piani d’area vasta offrono un quadro generale dellenumerose prescrizioni e vincoli con cui la pianificazione comunaledeve relazionarsi.In secondo luogo le analisi raccolte in tali strumenti costituiscono unprimo bacino <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> interpretazioni in<strong>di</strong>spensabili perpoter ricostruire l’immagine complessiva del territorio comunale.Per il presente documento sono stati considerati: il Piano TerritorialeRegionale (PTR) redatto dalla Regione Lombar<strong>di</strong>a, il Piano Territoriale<strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento (PTCP) della Provincia <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> vigente.Obiettivi ed in<strong>di</strong>rizzi della pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata sono recepitidal piano ed ad essi si rimanda per gli aspetti normativi nei <strong>di</strong>spostidel Piano delle RegoleDP | 8


Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)Il Piano Territoriale Regionale evidenzia per il territorio <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong><strong>Vecchio</strong> - ricadente nella Fascia <strong>di</strong> bassa pianura - in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutelache riguardano la componente paesaggistica. Tali In<strong>di</strong>rizzi sonovolti alla tutela, conservazione ed eventuale trasformazione dei<strong>di</strong>fferenti elementi appartenenti sia al sistema naturalistico (elementimorfologici, golene, agricoltura) sia all’inse<strong>di</strong>amento (ville storiche,monumenti, inse<strong>di</strong>amenti esistenti).In particolare devono essere tutelati i caratteri <strong>di</strong> naturalità deicorsi d’acqua, i meandri dei piani golenali, gli argini e i terrazzi <strong>di</strong>scorrimento, il sistema inse<strong>di</strong>ativo consolidatosi storicamente intornoalla valle fluviale e le rilevanze storico – culturali che connotano ilpaesaggio. Devono essere promosse forme <strong>di</strong> fruizione sostenibilee in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> itinerari, percorsi, punti <strong>di</strong> sosta da valorizzare,potenziare o realizzare.LA BASSA PIANURA5.2 PAESAGGI DELLA PIANURA IRRIGUALa bonifica secolare iniziata dagli etruschi e tramandata ai romanie conseguentemente continuata nell’alto me<strong>di</strong>oevo ha costruitoil paesaggio dell’ o<strong>di</strong>erna pianura irrigua che si estende, concaratteristiche <strong>di</strong>verse, dalla Sesia al Mincio.Da sempre perfetto strumento per produzione agricola ad altissimored<strong>di</strong>to, reca sul suo territorio le tracce delle successive tecnichecolturali e <strong>di</strong> appoderamento. In questa pianura spiccano netti irilievi delle emergenze collinari.La pianura irrigua è costituita da tre gran<strong>di</strong> tipi <strong>di</strong> paesaggi configuratidai tipi <strong>di</strong> coltura: risicola, cerealicola, foraggera.INDIRIZZI DI TUTELAI paesaggi della bassa pianura irrigua vanno tutelati rispettandonesia la straor<strong>di</strong>naria tessitura storica che la con<strong>di</strong>zione agricolaaltamente produttiva.ASPETTI PARTICOLARILa campagnaSoggetta alla meccanizzazione l’agricoltura ha ridotto lepartiture poderali e, conseguentemente, gli schermi arboreie talvolta anche il sistema irriguo me<strong>di</strong>ante l’intubamento.Anche le colture più pregiate come le marcite, i pratimarcitori e i prati irrigui scompaiono per la loro scarsared<strong>di</strong>tività.INDIRIZZI DI TUTELAVanno promossi azioni e programmi <strong>di</strong> tutela finalizzati almantenimento delle partiture poderali e delle quinte ver<strong>di</strong>che definiscono la tessitura territoriale.La Regione valuterà la possibilità <strong>di</strong> intervenire in tal senso ancheattraverso un corretto utilizzo dei finanziamenti regionali e comunitariper il settore agricolo e la riqualificazione ambientale. È auspicabileche gli Enti locali attivino autonomamente forme <strong>di</strong> incentivazione econcertazione finalizzate alla tutela delle trame ver<strong>di</strong> territoriali, anchein occasione della ridefinizione del sistema comunale degli spazipubblici e del verde in coerenza con l’art. 24 della Normativa del PPR.I canali - Sistema irriguo e navigliIl sistema delle acque irrigue nella pianura lombarda comprende 81canali derivati da fiumi e centinaia <strong>di</strong> rogge e colatori.Do<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> questi canali, in particolare, assumono le <strong>di</strong>mensioni, laportata e la lunghezza dei gran<strong>di</strong> fiumi lombar<strong>di</strong>; <strong>di</strong> questi tre sononavigli, realizzati anche per il trasporto <strong>di</strong> materiali pesanti <strong>di</strong>rettia Milano e per l’avvio <strong>di</strong> merci lavorate al porto <strong>di</strong> Genova. Larete idrografica superficiale artificiale è uno dei principali carattericonnotativi dellapianura irrigua lombarda. Storicamente la cura nella progettazionee realizzazione <strong>di</strong> queste opere ha investito tutte le componenti,anche quelle minori: chiuse, livelle, ponti ecc.La tutela è rivolta non solo all’integrità della rete irrigua, ma ancheai manufatti, spesso <strong>di</strong> antica origine, che ne permettono ancoraoggi l’uso e che comunque caratterizzano fortemente i <strong>di</strong>versielementi della rete. Anche in questo caso, assume carattereprioritario l’attivazione <strong>di</strong> una campagna ricognitiva finalizzata allacostruzione <strong>di</strong> uno specifico repertorio in materia, che aiuti poi aguidare la definizione <strong>di</strong> specifici programmi <strong>di</strong> tutela, coinvolgendotutti i vari enti o consorzi interessati. Per ulteriori in<strong>di</strong>rizzi si rimanda allasuccessiva parte seconda, punto 2 dei presenti in<strong>di</strong>rizzi nonché alle<strong>di</strong>sposizioni dell’ art. 21 della Normativa del PPR.DP | 9


Estratti delle tavole del Piano Territoriale RegionaleStralcio tavola B - elementi identificativi e percorsi panoramiciLo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> rientra nella Unità Territoriale (UT 1b) caratterizzata daun territorio prevalentemente agricolo seminativo con presenza <strong>di</strong>filari arborei, non vulnerabile ai nitriti e attraversato da una fitta rete<strong>di</strong> canali irrigui tra i quali il canale muzza.Si evidenzia la presenza <strong>di</strong> un tracciato denominato “alzaia delCanale muzza” in<strong>di</strong>viduato anche nella cartografia <strong>di</strong> Piano.Il territorio comunale non risulta essere caratterizzato dalla presenza<strong>di</strong> alcun elemento identificativo specifico o percorso panoramico<strong>di</strong> rilevanza regionale.Stralcio tavola C - istituzioni per la tutela della naturaIl Lo<strong>di</strong>giano attraversato da un importante corridoio <strong>di</strong> valenzanaturalistica riconosciuta a livello regionale e dotato <strong>di</strong> aree conparticolare rilevanza ambientale <strong>di</strong> interesse nazionale.Il comune <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> non risulta essere caratterizzato dallapresenza <strong>di</strong> alcun elemento identificativo specifico <strong>di</strong> rilevanzaregionale.DP | 10


Stralcio tavola F - riqualificazione paesaggistica:ambiti ed aree <strong>di</strong> attenzione regionale.La carta evidenzia gli ambiti e le aree sullequali sono necessari interventi migliorativi delpaesaggio. In particolare per il territorio <strong>di</strong>Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> si evidenzia degli ambiti a cavaabbandonati e alcune aree agricole verso iltracciato autostradale <strong>di</strong>smesse o sottoutilizzate.Stralcio tavola G - contenimento dei processi <strong>di</strong>degrado e qualificazione paesistica: ambiti edaree <strong>di</strong> attenzione regionale.La carta evidenzia i fenomeni <strong>di</strong> degrado ecompromissione paesistica per i quali i PTRdefinisce delle linee <strong>di</strong> intervento prioritario.In questo caso la visione a una scala più ampiapermette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i processi <strong>di</strong> degrado,esterni all’area oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, che possonoinfluenzare il territorio.Il comune <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong> non risulta essereinteressato da particolari elementi <strong>di</strong> degradoad eccezione dei tracciati della lineaferroviaria per l’alta velocità e dell’autostradache causano un aumento <strong>di</strong> inquinamentoatmosferico e acustico, e per quanto riguardale criticità ambientali si segnala la presenza <strong>di</strong>acque inquinate nel corso del fiume Lambro.DP | 11


Estratti della tavola della rete Ecologica Regionale(RER)Stralcio tavola SETTORE 74 - rete ecologica reginale• la RER fornisce un supporto al PTR costruendo un quadrodelle sensibilità prioritarie esistenti nel territorio e definendoun <strong>di</strong>segno degli elementi portanti della strutturadell’ecosistema• assume il ruolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento per i piani e i programmiche intervengono sul territorio e definiscono le priorità <strong>di</strong>intervento• suggerisce interventi <strong>di</strong> deframmentazione e opere <strong>di</strong>mitigazione e compensazione ambientale.Il comune <strong>di</strong> lo<strong>di</strong> vecchio è interessato da un elemento <strong>di</strong> IIlivello della rete e da varchi da de-frammentare. In particolarei varchi si registrano in corrispondenza dei due punti <strong>di</strong>attraversamento del tracciato dell’autostrada A1.Sono evidenziate aree <strong>di</strong> elevata naturalità in corrispondenzadei percorsi idrici principali e minori (Lambro e i Sillari)DP | 12


Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale <strong>di</strong>Lo<strong>di</strong>Il Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento (PTCP) della Provincia <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>incide sulle scelte strategiche scomponendo il territorio nei seguentisistemi:- il sistema fisico naturale (Tav.2.1b)- il sistema rurale (Tav.2.2b)- il sistema paesistico e storico-culturale (Tav.2.3b)- il sistema inse<strong>di</strong>ativo infrastrutturale (Tav.2.4b)La Provincia interviene anche con un altro strumento <strong>di</strong> pianificazione,il Piano <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo forestale (PIF) che mira al sviluppo sostenibiledel territorio, e in particolare promuove e suggerisce azioni voltea valorizzare il patrimonio forestale e alla realizzare nuovi impiantiin base a un <strong>di</strong>segno organico che considera le complessità delterritorio, perseguendo l’obiettivo della riduzione del consumo delsuolo da parte dell’urbanizzato.Il sistema fisico naturale e il sistema rurale costituiscono la componentedella Rete <strong>di</strong> valori ambientali. Per questi due sistemi il PTCP prevededelle azioni o programmi generali che perseguono obiettivi <strong>di</strong> tutelae salvaguar<strong>di</strong>a dei siti <strong>di</strong> importanza paesistica; incremento dei livelli<strong>di</strong> dotazione naturalistica per gli ambiti urbani e la ridefinizione dellearee urbane <strong>di</strong> frangia; salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione dei territoriagricoli; salvaguar<strong>di</strong>a della risorsa suolo destinato alla produzioneagricola valorizzando il paesaggio del lo<strong>di</strong>giano.Il sistema rurale è sud<strong>di</strong>viso in ambiti con caratteri omogenei, suiquali intervenire con politiche mirate volte a perseguire obiettivi <strong>di</strong>valorizzazione del territorio agricolo. Gli interventi proposti riguardanosia il recupero dell’e<strong>di</strong>ficato, sia la realizzazione <strong>di</strong> elementi naturalilineari o <strong>di</strong> ricucitura con l’inse<strong>di</strong>amento urbano.Il sistema paesistico e storico-culturale, contribuisce invece a<strong>di</strong>ncrementare le azioni <strong>di</strong> miglioramento e valorizzazione della Rete<strong>di</strong> valori ambientali.Gli obiettivi generali, prevedono azioni e programmi <strong>di</strong> valorizzazionedelle aree <strong>di</strong> particolare interesse, e la tutela dei valori paesisticiambientalinei confronti degli elementifisici e naturali, che incrementano l’identità del paesaggio rurale delterritorio lo<strong>di</strong>giano.Per il sistema inse<strong>di</strong>ativo ed infrastrutturale la Provincia descrivelo sviluppo e le nuove <strong>di</strong>namiche degli inse<strong>di</strong>amenti urbani,affermando che in questi ultimi decenni si è registrato un progressivoampliamento delle aree e<strong>di</strong>ficate. Questo processo, affiancatoad una progressiva banalizzazione del paesaggio, ha indebolitola percezione degli elementi <strong>di</strong> identità del paesaggio agricoloattraverso il sistematico assorbimento <strong>di</strong> brani <strong>di</strong> tessuto agrario e <strong>di</strong>luoghi propriamente rurali, un tempo autonomamente identificabili.Per questa motivazione la Provincia, fra gli obiettivi in<strong>di</strong>cati, promuovetutte le politiche volte alla valorizzazione del paesaggio rurale, comeelemento identificativo del territorio lo<strong>di</strong>giano, ed il recupero dellerisorse storico-culturali che lo compongono e caratterizzano.E’ da rilevare che la Provincia <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> ha intrapreso un percorso <strong>di</strong>semplificazione dello strumento vigente che si è concretizzato conl’adozione <strong>di</strong> una variante al PTCP. Confermato l’impianto generale,in questo nuovo strumento risulta in particolare più evidente la strutturadel territorio agricolo, meno complessa nelle sue articolazioni rispettoal PTCP approvato nel 2005. Rimanendo inalterate le opzioni generalidel Piano, si è ritenuto opportuno considerare il piano vigente, inquanto, agli effetti della pianificazione, più con<strong>di</strong>zionante rispetto aquello <strong>di</strong> nuova adozione.DP | 13


Gli obiettivi del PTCP <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>OBIETTIVI DEL SISTEMA FISICO NATURALE:• favorire la continuità ecologica tra le parti del territorio• manutenzione e realizzazione delle cortine ver<strong>di</strong> cheaumentano le connessioni floristiche e favoriscono lamobilità faunistica• ricostruzione del paesaggio rurale riducendo il fenomeno<strong>di</strong> banalizzazione del territorio• prevedere interventi <strong>di</strong> recupero per i poli estrattivi• valorizzazione dal punto <strong>di</strong> vista ricreativo, turistico e<strong>di</strong>dattico delle aree <strong>di</strong> valenza ambientale• implementare le connessioni fra i percorsi <strong>di</strong> fruizioneesistenti• tutela degli elementi paesaggistici con particolare attenzionealla presenza <strong>di</strong> coni visuali <strong>di</strong> rilevante interesse.OBIETTIVI DEL SISTEMA RURALE:• prevedere interventi <strong>di</strong> forestazione urbana per riequilibrareil carico antropico generato dall’urbanizzazione.• creazione <strong>di</strong> fasce tampone lungo i corsi d’acqua eformazione <strong>di</strong> impianti arborei per la produzione <strong>di</strong>biomassa• nelle aree <strong>di</strong> rilevanza paesistica ambientale costruzione <strong>di</strong>un ambito destinato a PLIS• rafforzare il sistema produttivo agricolo attraverso lasalvaguar<strong>di</strong>a delle attività presenti sul territorio• valorizzare il paesaggio rurale e tutelare i suoi caratteri• introduzione <strong>di</strong> colture energetiche ed interventi <strong>di</strong>incentivazione della trasformazione dei prodotti agricoliper la produzione <strong>di</strong> energie pulite.• salvaguardare e incrementare il patrimonio arboreoesistente• ricostruire il rapporto tra l’urbanizzato e il paesaggio ruraleattraverso interventi <strong>di</strong> forestazione urbana, nuovi percorsiciclopedonali, interventi <strong>di</strong> recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizioagricolo tra<strong>di</strong>zionale.DP | 14


OBIETTIVI DEL SISTEMA PAESISTICO - STORICO:• promuovere la conservazione dello stato <strong>di</strong> naturalità deiluoghi• attivare politiche volte alla rinaturalizzazione delle situazioni<strong>di</strong> degrado paesistico - ambientale me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong>criteri <strong>di</strong> ingegneria naturalistica.• promuovere la realizzazione <strong>di</strong> imbochimenti a scopoambientale• salvaguardare i caratteri storici del paesaggio• tutelare l’assetto idraulico agrario come elementocaratterizzante del territorio lo<strong>di</strong>giano• promuovere politiche e programmi per la realizzazione <strong>di</strong>percorsi <strong>di</strong> fruizione ambientale.OBIETTIVI DEL SISTEMA INSEDIATIVO:• tutela e salvaguar<strong>di</strong>a dei nuclei <strong>di</strong> antica formazione con ilrecupero dei manufatti <strong>di</strong> valore storico-architettonico.• ricostruzione dei margini urbani prevedendo interventimirati alla valorizzazione degli elementi <strong>di</strong> caratterepaesaggistico• valorizzazione dellle risorse storico culturali, ambientalie paesistiche e riqualificazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizioesistente• ricostruzione dei margini in continuità con caratteri<strong>di</strong>rilevanza ambientale.DP | 15


Le previsioni dei PGT e PRG dei comuni limitrofiSANZENONETAVAZZANOCASALETTOLODIGIANOLODILODIVECCHIOSALERANOSUL LAMBROTINOAparco adda sudparco tecnologicoPlis dei SillariCASELLELURANIBORGOSAN GIOVANNIPIEVEFISSIRAGASAN MARTINOIN STRADA<strong>di</strong>stretto commercialestazione FSMASSALEGNOpercorsi ciclopedonalicorridoio del Lambrorete dei valori ambientali<strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> crescita urbanaconnessione ambientaleprevisione viabilistica in funzionedella TEEMSANT ANGELOLODIGIANODP | 16


capitolo 03Quadro conoscitivo del territorio comunaleDP | 17


i caratteri dello spazio agricoloLa presenza nel territorio <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> vecchio dei sistemi idrografici delLambro, dei Sillari, della Muzza, con i loro percorsi sinuosi, l’orografiascoscesa nel bacino del Lambro e la presenza <strong>di</strong> notevoli riserve <strong>di</strong>naturalità, rappresentano le risorse ambientali <strong>di</strong> maggiore valenzae il tratto d’unione con i corridoi ambientali che attraversano questosettore del lo<strong>di</strong>giano.Questi sono luoghi che segnano in modo singolare il paesaggiooffrendo scorci notevoli ed in cui ancora sono presenti elementivegetazionali lineari ed a macchia. Tra i corsi d’acqua la campagnasi appiattisce e la coltura intensiva – prevalentemente cerealicolahaportato ad un processo <strong>di</strong> banalizzazione del territorio agricolo incui sono assenti strutture vegetali <strong>di</strong> una certa rilevanza.Questo processo è meno evidente solo in alcuni settori orientali incui ancora persistono tracce della centuriazione e dei filari chedelimitano i singoli gli appezzamenti <strong>di</strong> terreno.Le cascine sono <strong>di</strong>stribuite in questi spazi aperti secondo una magliaregolare che copre tutto il pianalto Lo<strong>di</strong>giano. Alcune presentanocaratteri morfotipologici interessanti quando non rilevanti dal punto<strong>di</strong> vista architettonico, anche se si rilevano parecchi complessi insottoutilizzati, se non cadenti.Questo struttura del territorio agricolo pone in evidenza due aspettirilevanti oltre a quelli strettamente attinenti alla attività agricola cheli connota.Il primo consiste nel margine verde <strong>di</strong> cintura urbana che accompagnail Sillaro e che ha in parte con<strong>di</strong>zionato le <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> crescita dellacittà. La seconda è la opportunità <strong>di</strong> collegare i corridoi ambientaliche accompagnano i corsi d’acqua in modo trasversale così dadelineare un articolato sistema <strong>di</strong> fruizione ambientale.DP | 18


la rete idricaLEGENDAFiume LambroCanale della MuzzaSillariRogge e canaliDP | 19


l’uso del suolo agricoloestratto tavola agronomica dusaf 2007DP | 20


i corridoi ambientali e i nuclei cascinaliTAVAZZANOSILLAROSAN ZENONEMUZZALODISALERANOSUL LAMBROPIEVEFISSIRAGALAMBROBORGOSAN GIOVANNIDP | 21


i caratteri del paesaggio percepitoNTAVAZZANOSILLAROpunti panoramici?elementi rilevanti nellapercezione del paesaggioelementi <strong>di</strong> interferenza??MUZZASAN ZENONELODI?SALERANOSUL LAMBROLAMBRO?PIEVEFISSIRAGACASTIRAGAVIDARDOBORGOSAN GIOVANNIDP | 22


Lettura del mutamento dello spazio agricoloIn modo analogo a quanto avviene per lo spazio urbano, anche lospazio agricolo nel tempo ha manifestato una propria attitu<strong>di</strong>ne allatrasformazione anche se in forme più progressive e meno evidenti.Le <strong>di</strong>namiche che incidono su questo settore <strong>di</strong> territorio sono inlarga parte determinate dal processo <strong>di</strong> evoluzione delle modalità<strong>di</strong> conduzione dei fon<strong>di</strong> verso forme più efficienti. Gli esiti si possonofare rientrare in una casistica piuttosto ristretta per quanto attiene lasuperficie coltivabile e più articolata per i nuclei cascinali.Questi ultimi si sono rivelate suscettibili <strong>di</strong> molteplici forme <strong>di</strong>trasformazione che hanno inciso in modo più o meno evidente sullaforma fisica che li caratterizza.Una prima modalità <strong>di</strong> evoluzione dell’e<strong>di</strong>lizia rurale consistenell’integrazione del complesso originale con manufatti <strong>di</strong> servizioquali stalle e depositi, realizzati con materiali più economici rispettoalla tra<strong>di</strong>zione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni adeguate alla produzione ed ai mezziutilizzati. Sono ad<strong>di</strong>zioni e<strong>di</strong>lizie spesso esterne all’impianto originaleche non si sostituiscono ai manufatti originali ma li integranomantenendo intatta la funzionalità del complesso cascinale. Questead<strong>di</strong>zioni possono comprendere anche la realizzazione <strong>di</strong> nuoveabitazioni della proprietà, tipologicamente vicine alla “villetta”.Sono presenti forme <strong>di</strong> evoluzione della cascina orientate verso lamultifunzionalità, nelle quali, alla funzione produttiva principale,si sommano altre attività legate alla ristorazione, la ricettività,all’ippica, ecc. In questi casi si riscontra una maggiore tenuta deicaratteri morfotipologici del nucleo originale che costituisce unvalore aggiunto per le nuove attività inse<strong>di</strong>ate.Una ulteriore mo<strong>di</strong>ficazione, spesso nei nuclei più prossimiall’urbanizzato se non integrato in esso, riguarda le cascine chehanno cessato la propria funzionalità originale in favore dellaresidenza. Anche queste forma <strong>di</strong> “metamorfosi” presenta spessoun minimo impatto sui caratteri formali più evidenti dei manufatti.In ultimo, non sono rari i casi <strong>di</strong> progressiva <strong>di</strong>smissione del complessocascinale fino a determinarne l’abbandono con evidente dannoalla conservazione degli immobili.Il paesaggio non costruito ha invece conosciuto nel tempouna progressiva ma generalizzata banalizzazione, segnatodall’abbattimento degli elementi ver<strong>di</strong> lineari che, da una parte,costituivano un territorio fatto <strong>di</strong> stanze ver<strong>di</strong> ma che, al contempo,ostacolavano la coltivazione intensiva che si è affermata.Questo fenomeno si è accompagnato alla eliminazione <strong>di</strong> ogniscarto altimetrico.E’ degli ultimi anni una ulteriore forma <strong>di</strong> trasformazione dello spaziocoltivato soppiantato da campi fotovoltaici: fenomeno che si puòritenere in esaurimento sia per la mo<strong>di</strong>ficazione del regime degliincentivi a cui era strettamente legato, che per l’introduzione alcune<strong>di</strong> forme <strong>di</strong> tutela del paesaggio prima sostanzialmente assenti.DP | 23


le soglie storiche1930197020002005DP | 24


i beni culturali18LEGENDAarchitettura produttiva171692 1121424 37 53 4 6128 9 111035 4513616781210111. Cascina corte grande2. Cascina cantorino3. Cascina Santa maria4. Cascina corte bassa5. Cascina S.Lorenzo6. Cascina S.Bassiano7. Cascina S.Marco8. Cascina Lavagna9. Cascina Gualdane10. Cascina Malgarotta11. Cascina Dossena12. Cascina Ca’ de’Racchi13. Cascina <strong>Comune</strong>14. Cascina Varia15. Cascina Taietta16. Fornace SP11517. Cascina Gallinazza18. Cascina Santo Stefanoarchitettura civile1. Casa Via Matteotti2. Casa Via Matteotti3. Casa P.zza Emanuele4. Municipio5. Casa P.zza Emanuele6. Cinema Teatro Aurora7. Casa S.M. Cabrini8. Casa via Libertà9. Biblioteca comunale10. Palazzo Rho11.Palazzo p.zza S.Maria12. Casa via XXV Aprilearchitettura religiosa151. Basilica San Bassiano2. Cappella <strong>di</strong> S.Maria Rossa3. Cappella <strong>di</strong> S.Maria della Valletta4. Chiesa San Pietro5. Conventino6. Cappella dei SS.Naborre e Felicefilari storici dell’assetto agrariocanali storici <strong>di</strong> supportoall’attività agricolarete stradale storicafonte: Geoportale Provincia <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>DP | 25


Laus Pompeia la città archeologicaDP | 26


il sistema dei luoghi centraliDP | 27


Carta della sensibilità paesistica e delle azionicompatibiliSulla scorta delle analisi e delle letture interpretative è possibilepassare alla definizione della carta della “sensibilità paesistica” deiluoghi, che in<strong>di</strong>vidua nel territorio comunale gli ambiti, gli elementie i sistemi a maggiore o minore sensibilità/vulnerabilità dal punto <strong>di</strong>vista paesaggistico.In modo coerente con l’impostazione del Piano, per cui lacomponente paesistica ed ambientale hanno con<strong>di</strong>zionato ladefinizione <strong>di</strong> molti degli in<strong>di</strong>rizzi, la azioni compatibili con la naturaed i caratteri dello spazio aperto sono state declinate in rapportoalla sensibilità paesistica dei luoghi.La seguente carta riporta cinque livelli <strong>di</strong> sensibilità, che corrispondonoad altrettanti ambiti riconosciuti dal Piano e <strong>di</strong>sciplinati in particolaredal Piano delle Regole come segue:• sensibilità molto bassa: corrisponde alla città consolidata;• sensibilità bassa: gli ambiti <strong>di</strong> trasformazione;• sensibilità me<strong>di</strong>a: il territorio agricolo escuso dalle successivearee;• sensibilità elevata: gli spazi aperti, il corridoio sovrasistemico <strong>di</strong>valore ambientale 1;• sensibilità molto elevata: i nuclei <strong>di</strong> antica formazione, il Plis deiSillari e del Lambro; il Canale Muzza il corridoio sovrasistemico <strong>di</strong>valenza ambientale 2le azioni del piano prevedono l’introduzione delle compensazioniambientali che concorreranno a realizzare la riqualificazione delterritorio in rapporto alla sensibilità paesistica riconosciuta.Le classi <strong>di</strong> sensibilità paesistica sopra trattate, attengono ad aspettiinerenti la forma dello spazio fisico della città e del territorio agricolo.Questa visione integra la maggiore complessità dello spazio urbano,i cui caratteri non sono riconducibili solamente a fatti percettivi, masi arricchiscono <strong>di</strong> ulteriori significati che derivano dai <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>d’uso, dalle relazioni che li legano alle traiettorie della società cheabita il territorio, dalla memoria dei luoghi.in particolare, questo ultimo aspetto <strong>di</strong>venta rilevante per la presenza<strong>di</strong> numerosi reperti archeologici <strong>di</strong>stribuiti su gran parte del territorio<strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>. Il sistema in<strong>di</strong>viduato dal parco archeologico chesi estende dai luoghi prossimi a piazza S. Maria fino alla Basilica,costituisce l’esempio più rilevante della complessità <strong>di</strong> significatiriconducibili ad un unico spazio urbano che emerge nel paesaggio<strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>.DP | 28


Carta della sensibilità paesisticaCLASSI DI SENSIBILITA’sensibilità molto bassasensibilità bassasensibilità me<strong>di</strong>asensibilità elevatasensibilità molto elevataparco archeologicoDP | 29


Plis del lambro e Plis dei SillariNSILLAROMUZZAPLIS del LAMBROLAMBRODP | 30


i percorsi <strong>di</strong> fruizioneIl progetto del piano si è costruito attorno al sistema degli spazi pubblici,sia quello esistente delle piazze, dei parchi citta<strong>di</strong>ni e delle stradecentrali, che quello che risulterà dall’evoluzione dell’urbanizzato aseguito della realizzazione delle previsoni <strong>di</strong> trasformazione.ll complesso <strong>di</strong> questi luoghi ha la forza <strong>di</strong> riassumere i caratteriidentitari della città offrendosi ad una fruizione che non si concludenell’ambito urbanizzato, ma che, con i raggi ver<strong>di</strong>, si apre verso Lo<strong>di</strong>,accompagna il fluire dei Sillari, collega la città agli spazi ver<strong>di</strong> delLambro.A questa nuova immagine degli spazi aperti pubblici e <strong>di</strong> valenzaambientale si è sovrapposto un reticolo <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong> fruizione lenta.Le piste ciclope<strong>di</strong>onali esistenti ed in progetto, le strade bianche, isentieri lungo le sponde delle rogge, hanno la valenza <strong>di</strong> tradurre unaimmagine verde zenitale in un nuovo modo <strong>di</strong> percorrere il territoriocogliendone gli aspetti più rilevanti dal punto <strong>di</strong> vista ambientale,testimoniale, archeologico ed architettonico.Ogni “percorso lento” è punteggiato da elementi e luoghi <strong>di</strong> rilievoche lo rende particolare e che ne scan<strong>di</strong>sce il procedere verso ilcentro citta<strong>di</strong>no, suggerendo un significato nuovo e più ricco alterritorio <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>.8.000 mlDP | 31


percorso nella città della memoriapercorso dei parchipercorso dell’acquaDP | 32

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