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Deliberazione di Consiglio Comunale - Comune di Lodi Vecchio

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong><br />

Co<strong>di</strong>ce Ente 11015<br />

C.C. 41 20/12/2011<br />

OGGETTO: ADOZIONE RETICOLO IDRICO MINORE E APPROVAZIONE<br />

REGOLAMENTO PER LE ATTIVITA' DI GESTIONE E TRASFORMAZIONE DEL<br />

DEMANIO IDRICO E DEL SUOLO IN FREGIO AI CORPI IDRICI<br />

<strong>Deliberazione</strong> <strong>di</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>Comunale</strong><br />

Copia<br />

Adunanza straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> prima convocazione – Seduta pubblica .<br />

L’anno 2011 addì 20 del mese <strong>di</strong> Dicembre alle ore 21.00 nella sala delle adunanze<br />

consiliari si è riunito il <strong>Consiglio</strong> <strong>Comunale</strong>, convocato con l’osservanza delle modalità e<br />

nei termini prescritti.<br />

All’inizio della trattazione dell’argomento <strong>di</strong> cui all’oggetto, risultano presenti i Consiglieri<br />

Comunali sotto in<strong>di</strong>cati:<br />

Cognome e Nome Qualifica Presente Cognome e Nome Qualifica Presente<br />

CORDONI GIOVANNI CARLO Sindaco SI BOLDONI MICHELA Consigliere SI<br />

LOCATELLI ANDREA Vicesindaco NO MANCINI PIETRO Consigliere SI<br />

ZANONCELLI DARIO Consigliere NO NICOLETTI GIUSEPPE Consigliere SI<br />

CERRELLI FRANCESCO Consigliere SI LOCATELLI AMBROGIO Consigliere NO<br />

TORRIANI MAURO Consigliere_Ass SI ZANABONI PIERPAOLO Consigliere SI<br />

BERSANI CATERINA Consigliere_Ass SI DI GRIGOLI ANTONINO Consigliere SI<br />

UGGERI GIOVANNA Consigliere_Ass SI DOVERA MARIA BEATRICE Consigliere SI<br />

SESSI MASSIMILIANO Consigliere SI PACCHIARINI DANIELE Assessore E NO<br />

FABIANO DANIELE Consigliere_Ass SI<br />

DATTILO VERONICA Consigliere SI<br />

Partecipa il Segretario Generale BARLETTA Dr.ssa ANGELA il quale provvede alla<br />

redazione del presente verbale.<br />

Essendo legale il numero degli intervenuti, il Sig. CORDONI GIOVANNI CARLO assume<br />

la Presidenza e <strong>di</strong>chiara aperta la seduta per la trattazione dell’oggetto sopra in<strong>di</strong>cato in<br />

oggetto.


Oggetto: ADOZIONE RETICOLO IDRICO MINORE E<br />

APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LE ATTIVITA' DI<br />

GESTIONE E TRASFORMAZIONE DEL DEMANIO IDRICO E<br />

DEL SUOLO IN FREGIO AI CORPI IDRICI<br />

Proposta n. 43<br />

Il <strong>Consiglio</strong> <strong>Comunale</strong><br />

U<strong>di</strong>ti:<br />

- la relazione del Sindaco che dopo una breve presentazione dell’argomento invita<br />

l’estensore del documento Dott. Daguati Marco ad esporre nel dettaglio;<br />

- l’intervento del dott. Daguati che espone dettagliatamente i contenuti del documento in<br />

approvazione richiamando brevemente anche i criteri <strong>di</strong> scelta del reticolo idrico ed i criteri<br />

<strong>di</strong> redazione del Regolamento, precisando anche gli aspetti caratterizzanti e <strong>di</strong>stintivi delle<br />

autorizzazioni e delle concessioni idrauliche;<br />

- l’intervento del Sindaco che precisa il riferimento alla variante al PRG e successivo<br />

recepimento nel PGT;<br />

l’intervento del Consigliere Torriani riguardo al Regolamento per lo scarico delle acque e<br />

le conseguenti precisazioni del dottor Daguati anche riguardo ai tempi,<br />

tutti come integralmente<br />

modalità file voce;<br />

risultante dalla registrazione <strong>di</strong> seduta acquisita agli atti in<br />

Proceduto, su invito del Sindaco, alla votazione;<br />

Con voto unanime favorevole espresso in forma palese;<br />

Delibera<br />

Di approvare la proposta <strong>di</strong> deliberazione ad oggetto: “ADOZIONE RETICOLO IDRICO<br />

MINORE E APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LE ATTIVITA’ DI GESTIONE E<br />

TRASFORMAZIONE DEL DEMANIO IDRICO E DEL SUOLO IN FREGIO AI CORPI<br />

IDRICI..” che, unitamente ai relativi allegati si assume a far parte integrante del presente<br />

atto.<br />

Con successiva separata votazione e con voto unanime favorevole espresso in forma<br />

palese, <strong>di</strong>chiara la presente urgente ed imme<strong>di</strong>atamente eseguibile ai sensi dell’art. 134<br />

comma 4 del T. U. n. 267/00.


Oggetto: ADOZIONE RETICOLO IDRICO MINORE E<br />

APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LE ATTIVITA' DI<br />

GESTIONE E TRASFORMAZIONE DEL DEMANIO IDRICO E DEL<br />

SUOLO IN FREGIO AI CORPI IDRICI<br />

Proposta n. 43<br />

Proposta<br />

Il <strong>Consiglio</strong> <strong>Comunale</strong><br />

Richiamato l’art. 3 comma 114 della L.R. 1/2000 che prevede il trasferimento ai Comuni:<br />

- delle funzioni relative all’adozione dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> polizia idraulica concernenti il<br />

reticolo minore;<br />

- della riscossione e dell’introito dei canoni per l’occupazione e l’uso delle aree del reticolo<br />

idrico minore;<br />

Richiamata la Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale del 25/01/2002 n. 7/7868 ad oggetto:<br />

“Determinazione del reticolo idrico principale. Trasferimento delle funzioni relative alla polizia<br />

idraulica concernenti il reticolo idrico minore come in<strong>di</strong>cato dall’articolo 3 della Legge Regionale<br />

n.1/2000 – Determinazione dei canoni <strong>di</strong> polizia idraulica”, mo<strong>di</strong>ficata con successiva Delibera <strong>di</strong><br />

Giunta Regionale n. 7/13950 dell’1/08/2003 con cui la Regione Lombar<strong>di</strong>a:<br />

- ha sud<strong>di</strong>viso il reticolo idrico regionale determinando il reticolo “principale”, con<br />

in<strong>di</strong>cazione dei corsi d’acqua che vi appartengono, e <strong>di</strong>stinguendolo da quello “minore”;<br />

- ha stabilito i criteri relativi al trasferimento delle competenze in materia <strong>di</strong> polizia idraulica<br />

sul reticolo minore;<br />

- ha determinato i canoni <strong>di</strong> polizia idraulica, successivamente rivisti con <strong>Deliberazione</strong> <strong>di</strong><br />

Giunta regionale 26 ottobre 2010 - n. 9/713 “Mo<strong>di</strong>fica delle dd.g.r. nn. 7868/2002,<br />

13950/2003, 8943/2007 e 8127/2008, in materia <strong>di</strong> canoni demaniali <strong>di</strong> polizia idraulica”.<br />

Richiamata la Determinazione del Settore Tecnico n. 93 del 28.07.2011 con la quale è stato<br />

affidato allo Stu<strong>di</strong>o associato <strong>di</strong> geologia, geofisica e ingegneria per l’ambiente ed il territorio<br />

Geolambda, con sede in Via A. Diaz 22 – 26845 Codogno (Lo), nella persona del dott. Geologo<br />

Marco Daguati, l’incarico per l’in<strong>di</strong>viduazione del reticolo idrico minore e la definizione del<br />

Regolamento per le attività <strong>di</strong> gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai<br />

corpi idrici.<br />

Vista la documentazione presentata in data 13/12/2011, prot. n. 13118 dal suddetto Stu<strong>di</strong>o<br />

Associato Geolambda ad oggetto: “Stu<strong>di</strong>o per l’in<strong>di</strong>viduazione del reticolo idrico minore e<br />

regolamento per le attività <strong>di</strong> gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai<br />

corpi idrici”, redatta in conformità e secondo la metodologia <strong>di</strong> cui alle D.G.R. n. 7/7868 del<br />

25.01.2002 e D.G.R. n. 7/13950 del 01.08.2003, e composta dai seguenti elaborati:<br />

- Relazione Generale;<br />

- Regolamento;<br />

- TAV.1 Carta del Reticolo Idrico;<br />

- TAV.2 Est Perimetrazione delle Fasce <strong>di</strong> rispetto del Reticolo Idrico;<br />

- TAV.2 Ovest Perimetrazione delle Fasce <strong>di</strong> rispetto del Reticolo Idrico;<br />

Considerato che, ai sensi dell’allegato B -punto 3- della DGR 25 gennaio 2002 e s.m.i., gli<br />

elaborati finalizzati all’in<strong>di</strong>viduazione del reticolo idrico minore ed alla regolamentazione<br />

dell’attività <strong>di</strong> polizia idraulica sullo stesso devono essere oggetto <strong>di</strong> apposita variante allo<br />

strumento urbanistico e dovranno essere sottoposti alla sede Territoriale Regionale competente.


Richiamato l’art. 25 comma 1 della L.R. 12/2005 che <strong>di</strong>spone, sino all’approvazione dei PGT,<br />

che le varianti urbanistiche <strong>di</strong> adeguamento agli stu<strong>di</strong> per la definizione del reticolo idrico minore<br />

siano sottoposte alle <strong>di</strong>sposizioni previste all’art. 2 comma 2 lettera i) della L.R. 23/1997 senza<br />

l'eccezione prevista dalla stessa lettera i).<br />

Ritenuto quin<strong>di</strong>, stante i <strong>di</strong>sposti <strong>di</strong> cui sopra, <strong>di</strong> poter procedere, nelle more dell’adozione del<br />

PGT, all’adozione dell’ in<strong>di</strong>viduazione del reticolo idrico minore secondo la procedura prevista<br />

all’art. 3 della Legge Regionale n. 23/1997.<br />

Vista l’allegata Scheda Informativa della variante al PRG pre<strong>di</strong>sposta dal Responsabile del<br />

Proce<strong>di</strong>mento.<br />

Visti:<br />

- la Legge Regionale n. 12 del 11 marzo 2005 e s.m.i.;<br />

- la Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale del 25/01/2002 n. 7/7868;<br />

- Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale n. 7/13950 dell’1/08/2003;<br />

- il Regolamento regionale 8 febbraio 2010 - n. 3 Regolamento <strong>di</strong> polizia idraulica ai sensi<br />

dell’articolo 85, comma 5, della legge regionale 5 <strong>di</strong>cembre 2008, n. 31 “Testo unico delle leggi<br />

regionali in materia <strong>di</strong> agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale”;<br />

- la <strong>Deliberazione</strong> Giunta regionale 26 ottobre 2010 - n. 9/713 “Mo<strong>di</strong>fica delle dd.g.r. nn.<br />

7868/2002, 13950/2003, 8943/2007 e 8127/2008, in materia <strong>di</strong> canoni demaniali <strong>di</strong> polizia<br />

idraulica.”<br />

Visto l’allegato parere favorevole <strong>di</strong> regolarità tecnica reso dal responsabile <strong>di</strong> servizio, a norma<br />

dell’art. 49 del D.Lgs. 18.8.2000 N. 267;<br />

Con votazione ……………………….<br />

DELIBERA<br />

1. <strong>di</strong> adottare, in variante al PRG vigente la documentazione presentata in data 13/12/2011,<br />

prot. n. 13118 dallo Stu<strong>di</strong>o Associato Geolambda ad oggetto: “Stu<strong>di</strong>o per l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

del reticolo idrico minore e regolamento per le attività <strong>di</strong> gestione e trasformazione del<br />

demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici”, redatta in conformità e secondo la<br />

metodologia <strong>di</strong> cui alle D.G.R. n. 7/7868 del 25.01.2002 e D.G.R. n. 7/13950 del<br />

01.08.2003, composta dai seguenti elaborati depositati presso l’Ufficio Tecnico <strong>Comunale</strong>,<br />

che fanno parte integrante e sostanziale del presente atto anche se non fisicamente<br />

allegati:<br />

- Relazione Generale;<br />

- Regolamento;<br />

- TAV.1 Carta del Reticolo Idrico;<br />

- TAV.2 Est Perimetrazione delle Fasce <strong>di</strong> rispetto del Reticolo Idrico;<br />

- TAV.2 Ovest Perimetrazione delle Fasce <strong>di</strong> rispetto del Reticolo Idrico;<br />

e <strong>di</strong> adottare inoltre l’allegata Scheda Informativa della variante al PRG pre<strong>di</strong>sposta dal<br />

Responsabile del Proce<strong>di</strong>mento.<br />

2. Di inviare copia della documentazione adottata allo STER (Servizio Territoriale Regionale)<br />

competente territorialmente ai sensi dell’allegato B -punto 3- della DGR 25 gennaio 2002<br />

e s.m.i.;


3. <strong>di</strong> dare atto che la presente adozione è formulata ai sensi dall’art. 25 comma 1 della<br />

Legge Regionale 11.03.2005 n° 12 e s.m.i. e con la pr ocedura <strong>di</strong> cui all’art. 3 della Legge<br />

Regionale n. 23/1997.<br />

4. Di demandare al Responsabile del Settore Tecnico <strong>Comunale</strong> ogni successivo<br />

adempimento previsto dalla L.R. 23/1997.<br />

Di <strong>di</strong>chiarare - a seguito <strong>di</strong> apposita successiva votazione dall’esito unanime - la presente<br />

deliberazione imme<strong>di</strong>atamente eseguibile, ai sensi dell’art.134 comma 4° del D.Lgs. 18.8.2000 n.<br />

267.<br />

UT/lr


1.<br />

SCHEDA INFORMATIVA DELLE VARIANTI AL P.R.G.<br />

(art.2, L.R. 23 giugno 1997, n. 23)<br />

approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 29534 dell’1/7/1997<br />

DATI GENERALI<br />

COMUNE <strong>di</strong> LODI VECCHIO (LO)<br />

VARIANTE AL VIGENTE PIANO REGOLATORE GENERALE<br />

deliberazione consiliare <strong>di</strong> adozione n. 18 del 26/04/2004<br />

deliberazione consiliare <strong>di</strong> approvazione n. 30 del 28/07/2005<br />

SITUAZIONE URBANISTICA DEL COMUNE<br />

Piano Regolatore Generale approvato con delibera della Giunta Provinciale n. 15 del 31/01/2006<br />

2.<br />

CONTENUTI DI VARIAZIONE AL PIANO REGOLATORE GENERALE VIGENTE<br />

La variante è finalizzata a mo<strong>di</strong>ficare N.T.A. AZZONAMENTO<br />

Descrizione sintetica della variante:<br />

Variante <strong>di</strong> adeguamento agli stu<strong>di</strong> per la definizione del reticolo idrico<br />

Riferimenti normativi<br />

art. 2, comma 4, l.r. 12 aprile 1999, n. 10 (Piano territoriale d'area Malpensa);<br />

art. 1 l.r. 20 <strong>di</strong>cembre 1999, n. 26 (Or<strong>di</strong>ne pubblico e sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni);<br />

art. 3, comma 58 bis, l.r. 5 gennaio 2000, n. 1, aggiunto dall'art. 1, comma 40, lett. e),<br />

l.r. 27 marzo 2000, n. 18 (Parchi locali <strong>di</strong> interesse sovraccomunale);<br />

……………………………………………………………………………………………………………..……………;<br />

art. 2,2° comma lettera i) della L.R. 23/97 ;<br />

Fattispecie della variante <strong>di</strong> cui<br />

all'art. 2, comma 2 della legge regionale 23/97<br />

Quantificazione delle mo<strong>di</strong>fiche<br />

a) variante <strong>di</strong>retta a localizzare opere pubbliche <strong>di</strong><br />

competenza comunale, nonché a mo<strong>di</strong>ficare i<br />

relativi parametri urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi, eccettuati


i casi in cui la legislazione statale o regionale<br />

già ammetta la possibilità <strong>di</strong> procedere a tali<br />

adempimenti senza preventiva variante<br />

urbanistica;<br />

b) variante volta ad adeguare le originarie<br />

previsioni <strong>di</strong> localizzazione dello strumento<br />

urbanistico generale vigente, alla progettazione<br />

esecutiva <strong>di</strong> servizi e infrastrutture <strong>di</strong> interesse<br />

pubblico, ancorché realizzate da soggetti non<br />

istituzionalmente preposti;<br />

c) variante atta ad apportare allo strumento<br />

urbanistico generale, sulla scorta <strong>di</strong> rilevazioni<br />

cartografiche aggiornate, dell’effettiva situazione<br />

fisica e morfologica dei luoghi, delle risultanze<br />

catastali e delle confinanze, le mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

necessarie a conseguire la realizzabilità delle<br />

previsioni urbanistiche anche me<strong>di</strong>ante rettifica<br />

delle delimitazioni tra zone omogenee <strong>di</strong>verse;<br />

d) variante <strong>di</strong>retta a mo<strong>di</strong>ficare le modalità <strong>di</strong><br />

intervento sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente che<br />

non concreti ristrutturazione urbanistica e non<br />

comporti incremento del peso inse<strong>di</strong>ativo in<br />

misura superiore al 10% rispetto a quanto<br />

stabilito dallo strumento urbanistico vigente;<br />

e) variante <strong>di</strong> completamento interessante ambiti<br />

territoriali <strong>di</strong> zone omogenee già classificate ai<br />

sensi dell’art.2 del D.M. 2 aprile 1968, n.1444<br />

come zone B, C e D che comporti con o senza<br />

incremento della superficie azzonata un<br />

aumento della relativa capacità e<strong>di</strong>ficatoria non<br />

superiore al 10% <strong>di</strong> quella consentita<br />

nell’ambito oggetto della variante dal vigente<br />

PRG;<br />

f) variante che comporti mo<strong>di</strong>ficazioni dei<br />

perimetri degli ambiti territoriali subor<strong>di</strong>nati a<br />

piani attuativi, finalizzata ad assicurare un<br />

migliore assetto urbanistico nell’ambito<br />

dell’intervento, opportunamente motivato e<br />

tecnicamente documentato, ovvero a mo<strong>di</strong>ficare<br />

la tipologia dello strumento urbanistico<br />

attuativo;<br />

g) variante finalizzata all’in<strong>di</strong>viduazione delle zone<br />

<strong>di</strong> recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, <strong>di</strong><br />

cui all’art.27 della legge 5 agosto 1978, n.457<br />

(Norme per l’e<strong>di</strong>lizia residenziale);<br />

h) variante relativa a comparti soggetti a piano<br />

attuativo che comporti una <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>slocazione<br />

delle aree destinate a infrastrutture e servizi;<br />

i) variante concernente le mo<strong>di</strong>ficazioni alla<br />

normativa dello strumento urbanistico generale,<br />

<strong>di</strong>retta esclusivamente a specificare la<br />

normativa stessa, nonché a renderla<br />

congruente con le <strong>di</strong>sposizioni normative<br />

sopravvenute, eccettuati espressamente i casi<br />

in cui ne derivi una rideterminazione ex novo<br />

della <strong>di</strong>sciplina delle aree.<br />

........................................................................................<br />

........................................................................................<br />

.........................................................................................<br />

Varianti <strong>di</strong> cui all'art.1 della legge regionale 26/99<br />

(Or<strong>di</strong>ne pubblico e sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni)<br />

Quantificazione delle mo<strong>di</strong>fiche


Variante <strong>di</strong>retta alla localizzazione <strong>di</strong> se<strong>di</strong>,<br />

attrezzature e presi<strong>di</strong> delle forze dell'or<strong>di</strong>ne e<br />

della vigilanza urbana;<br />

Variante <strong>di</strong>retta al risanamento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, anche<br />

singoli, in evidente stato <strong>di</strong> degrado, o per<br />

finalità sociali, ovvero al recupero <strong>di</strong> aree,<br />

anche libere, concernente mo<strong>di</strong>fiche della<br />

destinazione d'uso con opere;<br />

Variante <strong>di</strong>retta al risanamento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, anche<br />

singoli, in evidente stato <strong>di</strong> degrado, o per<br />

finalità sociali, ovvero al recupero <strong>di</strong> aree,<br />

anche libere, concernente mo<strong>di</strong>ficazioni della<br />

normativa dello strumento urbanistico generale<br />

<strong>di</strong>rette a <strong>di</strong>sciplinare le modalità <strong>di</strong> intervento al<br />

fine <strong>di</strong> semplificare l'attuazione degli interventi.<br />

da zona ......... a zona .…...... superficie interessata mq............<br />

da zona ......... a zona .…...... superficie interessata mq............<br />

da zona ......... a zona .…...... superficie interessata mq............<br />

........................................................................................<br />

........................................................................................<br />

........................................................................................<br />

Variante <strong>di</strong> cui all'art.3, comma 58 bis, della legge regionale 1/2000<br />

(Parchi locali <strong>di</strong> interesse sovracomunale)<br />

Perimetrazione e regolamentazione dei parchi locali <strong>di</strong> interesse sovracomunale <strong>di</strong> cui all'art. 34 della l.r. 86/83.<br />

Varianti <strong>di</strong> cui all'art. 2, comma 4, della legge regionale 10/99 (Piano territoriale d'area Malpensa)<br />

Variante volta alla localizzazione <strong>di</strong> interventi<br />

prioritari <strong>di</strong> definitiva in<strong>di</strong>viduazione (tab. A1);<br />

Variante volta alla localizzazione <strong>di</strong> interventi prioritari <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduazione preliminare (tab. A2);<br />

3.<br />

VARIAZIONE DEI PRINCIPALI PARAMETRI URBANISTICI<br />

VIGENTE<br />

adottato<br />

VARIANTE<br />

approvato<br />

CAPACITÀ INSEDIATIVA RESIDENZIALE TEORICA:<br />

abitanti<br />

⎨……..⎬<br />

⎨……..⎬<br />

⎨..........⎬<br />

CAPACITÀ EDIFICATORIA COMMERCIALE E TERZIARIA:<br />

mq<br />

⎨……..⎬<br />

⎨……..⎬<br />

⎨..........⎬<br />

CAPACITÀ EDIFICATORIA INDUSTRIALE E ARTIGIANALE:<br />

mq<br />

⎨……..⎬<br />

⎨…….⎬<br />

⎨..........⎬<br />

DOTAZIONE DI AREE A STANDARD DEL P.R.G.:<br />

(art.22 l.r. 51/75)<br />

residenziali<br />

nuovi inse<strong>di</strong>amenti commerciali e terziari<br />

nuovi inse<strong>di</strong>amenti industriali e artigianali<br />

mq/ab<br />

sup. %<br />

sup. %<br />

⎨………⎬<br />

⎨..........⎬<br />

⎨..........⎬<br />

⎨..........⎬<br />

⎨..........⎬<br />

⎨..........⎬


4.<br />

ELENCO DEGLI ELABORATI TECNICI COSTITUENTI LA VARIANTE<br />

(d.g.r. n.VI/43617 del 14 giugno 1999, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni)<br />

“Stu<strong>di</strong>o per l’in<strong>di</strong>viduazione del reticolo idrico minore e regolamento per le attività <strong>di</strong> gestione e trasformazione del demanio<br />

idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici” costituito da:<br />

- Relazione Generale;<br />

- Regolamento;<br />

- TAV.1 Carta del Reticolo Idrico;<br />

- TAV.2 Est Perimetrazione delle Fasce <strong>di</strong> rispetto del Reticolo Idrico;<br />

- TAV.2 Ovest Perimetrazione delle Fasce <strong>di</strong> rispetto del Reticolo Idrico;<br />

5.<br />

DOCUMENTAZIONE TRASMESSA ALLA REGIONE<br />

(in copia conforme)<br />

copia autentica della delibera consiliare <strong>di</strong> approvazione della variante;<br />

<strong>di</strong>chiarazione del segretario comunale attestante l’avvenuta affissione all’albo pretorio comunale<br />

dell’avviso <strong>di</strong> deposito della variante;<br />

<strong>di</strong>chiarazione del segretario comunale attestante l’avvenuta trasmissione alla provincia<br />

territorialmente competente <strong>di</strong> copia autentica della delibera <strong>di</strong> approvazione della variante e dei<br />

relativi elaborati tecnici;<br />

elaborati tecnici costituenti la variante come da elenco;<br />

ulteriori atti tecnici ed amministrativi dovuti ai sensi della normativa vigente<br />

( es. documentazione dovuta ai sensi dell'art. 1, comma 3, della legge regionale 26/99):<br />

La sottoscritta arch. Laura Riccaboni, in qualità <strong>di</strong> responsabile del proce<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong>chiara, sotto la propria<br />

responsabilità, ai sensi della legge 4 gennaio 1968, n. 15, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni, che la<br />

presente variante al Piano Regolatore Generale è conforme alla vigente normativa in materia.<br />

Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento<br />

………………………………………<br />

Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>, 15/12/2011


CERTIFICAZIONE CONCLUSIVA DEL PROCEDIMENTO<br />

La sottoscritta arch. Laura Riccaboni certifica che la presente variante al Piano Regolatore Generale<br />

è stata adottata con deliberazione consiliare n. ……. del ……………………….. ed approvata con<br />

deliberazione consiliare n. …………. del ………………<br />

data<br />

Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento<br />

………………………………………<br />

NOTE PER LA COMPILAZIONE<br />

Scheda informativa<br />

La scheda informativa viene compilata a cura dell’Amministrazione <strong>Comunale</strong> e costituisce a tutti gli effetti parte integrante della variante.<br />

Deve essere allegata alla deliberazione consiliare <strong>di</strong> adozione, nonché a quella <strong>di</strong> approvazione (anche nel caso in cui non siano intervenute<br />

variazioni nei dati).<br />

1 - DATI GENERALI<br />

Questa sezione contiene le informazioni relative alla situazione urbanistica del <strong>Comune</strong>. Devono essere inseriti gli estremi<br />

dell’approvazione regionale del Piano Regolatore Generale o della sua ultima revisione generale; non vengono viceversa richiesti dati<br />

relativi ad eventuali varianti parziali intercorse o in itinere.<br />

2 - CONTENUTI DI VARIAZIONE AL PIANO REGOLATORE GENERALE VIGENTE<br />

La prima parte deve essere utilizzata per esplicitare sinteticamente i contenuti <strong>di</strong> variante al Piano Regolatore Generale vigente, per<br />

in<strong>di</strong>care, barrando la casella, se questi riguardano le norme <strong>di</strong> attuazione, l’azzonamento o entrambi.<br />

Nella seconda parte devono essere esplicitati gli eventuali riferimenti a <strong>di</strong>sposti normativi che consentono <strong>di</strong> applicare il proce<strong>di</strong>mento<br />

semplificato <strong>di</strong> variante urbanistica.<br />

Sono in<strong>di</strong>viduate quin<strong>di</strong> le fattispecie <strong>di</strong> variante consentite. Risulta necessario barrare la casella identificativa della variante assunta; se la<br />

variante concerne aspetti ricadenti in più <strong>di</strong> una fattispecie devono essere barrate tutte le relative caselle. La colonna <strong>di</strong> destra è<br />

pre<strong>di</strong>sposta per l’inserimento degli eventuali dati quantitativi e/o esplicativi delle mo<strong>di</strong>fiche apportate.<br />

3 - VARIAZIONE DEI PRINCIPALI PARAMETRI URBANISTICI<br />

In questa sezione devono essere riportate in sintesi le variazioni dei principali dati quantitativi del Piano Regolatore Generale.<br />

Per capacità inse<strong>di</strong>ativa residenziale teorica vigente si intende quella del Piano Regolatore Generale (o dell’ultima sua revisione generale)<br />

aggiornata a seguito <strong>di</strong> tutte le variazioni apportate con eventuali successive varianti. Allo stesso modo vanno computate le voci relative<br />

alla capacità e<strong>di</strong>ficatoria commerciale-terziaria, industriale-artigianale ed alla dotazione <strong>di</strong> aree a standard residenziali vigenti.<br />

Per quanto concerne le aree a standard relative agli inse<strong>di</strong>amenti commerciale-terziario e industriale-artigianale non sono richiesti dati<br />

sulla dotazione vigente ma devono essere riportati unicamente i dati relativi alla dotazione degli ambiti oggetto <strong>di</strong> variante.<br />

Nella colonna “VARIANTE” devono essere in<strong>di</strong>cati i parametri variati <strong>di</strong>stinguendo la fase <strong>di</strong> adozione da quella <strong>di</strong> approvazione.<br />

4 - ELENCO DEGLI ELABORATI TECNICI COSTITUENTI LA VARIANTE<br />

Devono essere riportati esclusivamente gli elaborati tecnici che, secondo le <strong>di</strong>sposizioni regionali vigenti, costituiscono la variante; detti<br />

elaborati dovranno essere inviati, per conoscenza, alla Regione in copia conformizzata.<br />

5 - DOCUMENTAZIONE TRASMESSA ALLA REGIONE<br />

In questa sezione è riportata la documentazione amministrativa e tecnica da produrre, in copia conformizzata, ai fini della trasmissione in<br />

Regione della variante.<br />

Certificazione conclusiva del proce<strong>di</strong>mento<br />

La certificazione conclusiva è successiva alla compilazione della scheda informativa ed alla conclusione del proce<strong>di</strong>mento; va inviata in copia<br />

autentica alla Provincia territorialmente competente e alla Regione a fini esclusivamente informativi.


Pareri<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong><br />

Estremi della Proposta<br />

Proposta Nr. 2011 / 43<br />

Ufficio Proponente: Ufficio Urbanistica<br />

Oggetto:<br />

ADOZIONE RETICOLO IDRICO MINORE E APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LE ATTIVITA' DI<br />

GESTIONE E TRASFORMAZIONE DEL DEMANIO IDRICO E DEL SUOLO IN FREGIO AI CORPI<br />

IDRICI<br />

Parere tecnico<br />

Ufficio Proponente (Ufficio Urbanistica)<br />

In or<strong>di</strong>ne alla regolarità tecnica della presente proposta, ai sensi dell'art. 49, comma 1, TUEL - D.Lgs. n. 267 del<br />

18.08.2000, si esprime parere FAVOREVOLE.<br />

Sintesi parere:<br />

Parere Favorevole<br />

Data<br />

16/12/2011<br />

Il Responsabile <strong>di</strong> Settore<br />

Arch. Riccaboni Laura<br />

Parere contabile<br />

In or<strong>di</strong>ne alla regolarità contabile della presente proposta, ai sensi dell'art. 49, comma 1, TUEL - D.Lgs. n. 267 del<br />

18.08.2000, si esprime parere<br />

Sintesi parere:<br />

Responsabile del Servizio Finanziario


Copia<br />

REGOLARITA’ TECNICA<br />

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 49, comma 1, del Decreto Legislativo n. 267 del 18.08.2000, il<br />

sottoscritto, in<strong>di</strong>viduato con provve<strong>di</strong>mento del Sindaco, Responsabile del SETTORE<br />

nonchè dei servizi annessi esprime, in or<strong>di</strong>ne alla regolarità tecnica della proposta <strong>di</strong><br />

deliberazione sopra riportata, parere favorevole/ ( NON favorevole per i seguenti<br />

motivi)……………………………………………………………………………………………….<br />

IL RESPONSABILE DEL SETTORE<br />

f.to Arch. Laura Riccaboni


Il presente verbale viene letto e sottoscritto come segue.<br />

IL PRESIDENTE<br />

f.to CORDONI GIOVANNI CARLO<br />

IL SEGRETARIO COMUNALE<br />

f.to BARLETTA Dr.ssa ANGELA<br />

REFERTO DI PUBBLICAZIONE (Art. 124 comma 1° D.Lgs. 18 .8.2000, n° 267)<br />

N° R.P.<br />

Certifico io sottoscritto Segretario <strong>Comunale</strong>, su conforme <strong>di</strong>chiarazione del Messo, che copia del<br />

presente verbale viene pubblicata il giorno 11/01/2012 all'Albo Pretorio, ove rimarrà esposta per<br />

15 giorni consecutivi.<br />

Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>, lì 11/01/2012<br />

ANGELA<br />

IL SEGRETARIO COMUNALE<br />

f.toBARLETTA<br />

Dr.ssa<br />

La presente è copia conforme all'originale, munito delle firme, e viene emessa in carta libera ad<br />

uso amministrativo.<br />

Lo<strong>di</strong> <strong>Vecchio</strong>, lì 11/01/2012<br />

Visto: IL SINDACO<br />

CORDONI GIOVANNI CARLO<br />

IL SEGRETARIO COMUNALE<br />

BARLETTA Dr.ssa ANGELA<br />

CERTIFICATO DI ESECUTIVITÀ (Art. 126 comma 1° D.Lgs. 18.8.2000, n° 267)<br />

Si certifica che la suddetta deliberazione, non soggetta a controllo preventivo <strong>di</strong> legittimità, è<br />

stata pubblicata nelle forme <strong>di</strong> legge all'Albo Pretorio del <strong>Comune</strong> senza riportare nei primi<br />

<strong>di</strong>eci giorni <strong>di</strong> pubblicazione denunce <strong>di</strong> vizi <strong>di</strong> legittimità o competenza, per cui la stessa E'<br />

DIVENUTA ESECUTIVA ai sensi del 3° comma, art. 134, D .Lgs. 18.8.2000, n° 267.<br />

Lì<br />

IL SEGRETARIO COMUNALE<br />

BARLETTA Dr.ssa ANGELA

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