La famiglia Vendettini - Pereto
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4.3 I Venettini di <strong>Pereto</strong><br />
Con i figli di Venetto Venettini continua la descrizione della <strong>famiglia</strong>, ma il<br />
ramo romano scompare: verranno descritti dal conte Antonio solo esponenti che<br />
vivono o che hanno relazione con il paese di <strong>Pereto</strong>.<br />
Figura 15. I Venettini di <strong>Pereto</strong><br />
Camillo Venettini. Figlio di Venetto, sposò Caterina, come si rileva dal<br />
testamento del medesimo rogato il 2 settembre 1497. Si pensa che Caterina<br />
appartenesse alla <strong>famiglia</strong> Papaciurri, poiché Camillo dichiarò esecutore testamentario<br />
Pietro Papaciurri, cittadino romano.<br />
Camillo ebbe come figli: Angelo I, Antonio, Giovanni, Costanza e Plautilla.<br />
Nel Processo e prove di nobiltà per questo esponente si trova la seguente carta:<br />
Testamento di Camillo, nato a Roma ed abitante in <strong>Pereto</strong>, datato 2 settembre 1497, atto<br />
redatto per il notaio Guglielmo di Giovanni delle Celle:<br />
* vuole essere sepolto nel tumulo dei suoi antecessori nella chiesa di San Pietro in <strong>Pereto</strong><br />
con le seguenti parole: “sepeliri voluit in V: Ecclesia Sancti Petri in Peselo in Tumulo suorum<br />
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Antecessorum” ;<br />
* istituisce erede Caterina, sua moglie, costituisce eredi Angelo, Antonio e Giovanni loro figli;<br />
* lascia un legato per la dote a Costanza e Plautilla, loro figlie;<br />
* nomina esecutore testamentario Pietro Papaciurri, cittadino romano.<br />
Questo testamento era stato mostrato in <strong>Pereto</strong> dall’abate Ercole Antonio<br />
<strong>Vendettini</strong> a “Paschalis de Archangelis de Castro Cantalupi”, notaio presso l’archi-<br />
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vio della Curia romana, in data 6 novembre 1746: il testamento si trovava in <strong>Pereto</strong> .<br />
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Per uno dei testimoni dell’atto, sono riportate le seguenti parole: Sacerdos Petrus quondam<br />
Francisci Archipresbiter Ecclesia Sancti Petri in Peselo Pireti.<br />
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Processo e prove di nobiltà. Altra copia precedente è riportata in ARCAP, Giustificazioni antiche<br />
prodotte, foglio 129, atto autenticato dal notaio Romolo Palombo, 3 marzo 1745.