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La famiglia Vendettini - Pereto

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Presentazione<br />

A causa dell’abuso dilagante del titolo di nobile o patrizio romano, papa<br />

Benedetto XIV (1740-1758) promulgò una bolla in cui si riordinava la materia sia<br />

dal punto di vista araldico che da quello amministrativo. <strong>La</strong> bolla, intitolata<br />

"Urbem Romam", fu promulgata il 4 gennaio 1746. Il testo impediva l’uso del<br />

titolo di nobile o patrizio romano, in atti pubblici o privati, a tutte le famiglie che<br />

non avevano loro componenti elencati nelle cariche amministrative cittadine<br />

oppure che mancavano dei requisiti necessari per essere considerate aggregate<br />

alla nobiltà romana. Il criterio di selezione seguito teneva conto:<br />

1. dei documenti depositati nella Camera Capitolina (lista dei Conservatori<br />

della Camera Capitolina detti comunemente Conservatori di Roma e dei Priori<br />

dei Caporioni cioè degli amministratori dei quartieri cittadini);<br />

2. delle famiglie che potevano provare regolare iscrizione al patriziato con<br />

documento pontificio autentico custodito nell’Archivio del Campidoglio;<br />

3. dei monumenti romani in cui venivano menzionate le famiglie con cariche<br />

amministrative cittadine;<br />

4. dei meriti acclarati da secoli delle singole famiglie nell’amministrazione<br />

dell’Urbe.<br />

L’elenco delle famiglie ammesse a godere del titolo e dei privilegi di Nobile<br />

Cittadino Romano annullava qualsiasi altro elenco precedente o qualsiasi pretesa<br />

senza fondamento. Tale elenco prendeva il nome di "Libro d’Oro" ed era custodito<br />

in Campidoglio. L’esemplare originale fu distrutto durante l’occupazione dei<br />

rivoluzionari francesi sul finire del XVIII secolo. Alla Restaurazione ne venne<br />

pubblicata una seconda versione.<br />

Oltre alle famiglie menzionate genericamente per il solo cognome, il Papa<br />

decretò la separazione di sessanta di queste, ordinando la creazione di un libro<br />

speciale, solo a loro destinato, e la relativa elencazione con nome e cognome dei<br />

rispettivi capi. Le sessanta famiglie venivano indicate come "coscritte", cioè il<br />

numero risultava chiuso. Erano state scelte per la particolare importanza nella<br />

storia romana, per la fedeltà alla Chiesa e per la tradizionale appartenenza al ceto<br />

governativo cittadino ab antiquo. Benedetto XIV delegò loro il privilegio esclusivo<br />

del governo amministrativo dell’Urbe. Il numero delle famiglie coscritte era<br />

limitato a sessanta, successivamente però, con l’estinzione di alcune di esse e con<br />

la richiesta di nuove aggregazioni per rami cadetti dimenticati, ci furono dei<br />

cambiamenti.<br />

Le famiglie coscritte avevano il privilegio di detenere le cariche amministrative<br />

(estratte a sorteggio) di Roma: i Conservatori, il Priore, l’Edile delle strade, i

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