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La famiglia Vendettini - Pereto

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magis magisque ergas ipsa fidelium cultus augeatur. Prescive, quindi, entro un anno<br />

dalla visita di trasferire le ossa dalla cappella dei Vendetti nell’altare di San<br />

Gaetano a maggior gloria. Nel 1845 i Vendetti, proprietari della reliquia, si erano<br />

estinti ed erano subbentrati nella loro casa i Camposecco. Da segnalare che il<br />

vescovo trova le ossa di San Colombo e Alaso (o Talaso).<br />

164<br />

Così scrive Domenico di Sant’Eusanio nel 1849: Nella cappella di San<br />

Gaetano, gentilizia de’ signori Camposecco, situata nella chiesa parrocchiale di San Giorgio<br />

di <strong>Pereto</strong>, terra celebre pel Santuario della madonna dei Bisognosi, della diocesi dei Marsi,<br />

riposa il corpo battezzato di un altro San Colombo anche martire, estratto dalle catacombe di<br />

165<br />

Roma, e quivi riposta alquanti anni fa, da Don Francesco Camposecco . Questo testimonia<br />

che la reliquia era stata depositata in San Giorgio e che la cappella dei Vendetti<br />

in San Giorgio era diventata la cappella dei Camposecco. Al tempo del<br />

Corsignani il conte Antonio e suo figlio Giuseppe Maria erano ancora vivi.<br />

All’epoca del padre Domenico di Sant’Eusanio (anno 1849), si evidenzia che la<br />

<strong>famiglia</strong> era scomparsa e che i Camposecco avevano acquisito i loro averi, compresa<br />

la cappella.<br />

<strong>La</strong> cappella di San Gaetano fu costruita e dotata da Ercole Antonio Vendetti e la<br />

<strong>famiglia</strong> fu juspatrona della cappella.<br />

166<br />

Si rinviene questa notizia da una copia dell’anno 1840 (vedi figura 72) . <strong>La</strong><br />

data riportata nell’atto è il giorno 20 ottobre 1692.<br />

Nell’atto della fondazione della cappella, il fondatore richiede che le nomine<br />

dei cappellani di questa cappella avvengano da parte sua e dei suoi figli maschi,<br />

dopo la sua morte, ed in mancanza di figli maschi, da parte delle figlie.<br />

In caso di dissensi nella nomina del cappellano da parte dei figli, sia l’arciprete<br />

o altro sacerdote del paese che offici le messe pro tempore. Nelle carte rintracciate<br />

sono stati trovati cappellani di questa cappella Gaetano Vendetti e Ercole<br />

Vendetti, il primo fratello del conte Antonio ed il secondo il figlio.<br />

167<br />

<strong>La</strong> cappella fu dotata di una rendita di 8 ducati annui: con la rendita si<br />

dovevano celebrare 2 messe da requiem al mese per i defunti, da parte del cappellano<br />

con un compenso di 1 carlino a messa, ed una messa solenne cantata nella<br />

ricorrenza di San Gaetano officiata dell’arciprete che riceverà 3 carlini dal cappel-<br />

61<br />

164<br />

Domenico di Sant'Eusanio, L'Abruzzo aquilano santo, L’Aquila 1849, vol. II, pag. 153.<br />

165<br />

Corsignani, Reggia Marsicana, lib. I cap. 12, così aggiunge Domenico di Sant’Eusanio:<br />

relazione datami cortesemente dal degno padre guardiano de padri Riformati di <strong>Pereto</strong> Barnaba da<br />

Villavallelonga.<br />

166<br />

ADM, fondo P, <strong>Pereto</strong>, busta 1, documento 8, foglio 57.<br />

167<br />

Il documento è stato piegato in quattro parti ed a causa delle pieghe alcuni caratteri che si<br />

trovano in prossimità delle pieghe sono illegibili, infatti dopo la cifra di otto ducati si trovano<br />

alcune parole illeggibili.

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