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Incontrando la natura nella storia della nazione Intervista a Ted ...

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LA STORIA AMBIENTALE ED IO 89<br />

ripensare l’intero dibattito sul<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> di analisi da una diversa<br />

prospettiva.<br />

Anch’io sono davvero convinto che si possa scrivere <strong>la</strong><br />

<strong>storia</strong> dell’ambiente usando come unità di misura lo stato<br />

<strong>nazione</strong>, per quanto all’antica questo possa sembrare. Certo,<br />

in questi ultimi tempi gli storici si stanno interrogando sul<strong>la</strong><br />

necessità di ripensare <strong>la</strong> <strong>storia</strong> degli Stati Uniti nell’era globale,<br />

spingendoci, come ha detto lo storico Prasenjit Duara,<br />

a salvare <strong>la</strong> «<strong>storia</strong> dal<strong>la</strong> <strong>nazione</strong>». Strano, ma almeno a noi<br />

storici ambientali questo appello è piuttosto familiare. Donald<br />

Worster poneva lo stesso problema una generazione fa,<br />

nel 1982, in un suo saggio dal titolo: World Without Borders:<br />

The Internationalizing of Environmental History 8 . La <strong>storia</strong><br />

ambientale, se voleva davvero essere fedele al<strong>la</strong> sua vocazione,<br />

scriveva Worster, doveva andare al di là dello stato <strong>nazione</strong>.<br />

Worster esplicitamente spingeva gli storici ambientali a<br />

portare <strong>la</strong> <strong>storia</strong> come disciplina in quel<strong>la</strong> che lui definiva una<br />

direzione post nazionalistica. Con questo Worster auspicava<br />

che gli storici ambientali assumessero una duplice attitudine:<br />

dovevano imparare a guardare ai problemi globali o p<strong>la</strong>netari,<br />

senza perdere, tuttavia, una speciale attenzione per <strong>la</strong> <strong>storia</strong><br />

locale o regionale. Trasgredire frontiere arbitrarie di qualunque<br />

tipo è ciò che rende <strong>la</strong> <strong>storia</strong> ambientale unica e, per<br />

quel che mi riguarda, è stata questa attitudine una delle sue<br />

maggiori attrattive. Tuttavia continuo a pensare che sia decisamente<br />

utile esaminare come il cambiamento ambientale si<br />

sia incarnato in una prospettiva nazionale. Ed ecco perché<br />

lo penso. Innanzitutto, <strong>la</strong> prospettiva nazionale nello studio<br />

del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> non è qualcosa di metastorico. Voglio dire che<br />

<strong>la</strong> storiografia sullo stato <strong>nazione</strong> si è evoluta, è cambiata nel<br />

tempo. Ad esempio, negli anni ’50 <strong>la</strong> storiografia mainstream<br />

offriva un’analisi che aggiungeva poco ad una giustificazione<br />

o glorificazione del<strong>la</strong> <strong>nazione</strong> americana. La stessa cosa si può<br />

dire davvero difficilmente per <strong>la</strong> maggior parte di coloro –<br />

storici ambientali e non – che studiano <strong>la</strong> <strong>storia</strong> dello stato na-<br />

8<br />

D. Worster, World without Borders: The Internationalizing of Environmental<br />

History, in Environmental History: Critical Issues in Comparative<br />

Perspective, a cura di K.E. Bailes University Press of America, Lanham<br />

1985.

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